Crociatino 2013

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Notiziario dell’O.S.A. - Valmadrera ANNO 43 - DICEMBRE 2013

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Notiziario dell’O.S.A. - Valmadrera

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SOMMARIO

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Organigramma 2013Presidente Valsecchi Laura

Vicepresidente Rusconi Domenico Aiuto-coordinatore tesseramento

Consiglieri Anghileri Edoardo Coordinatore tesseramento

Brambilla Raoul Coordinatore sci alpino, aiuto segreteriaper il tesseramento alle associazioni

Butti Carlo Alberto Coordinatore settimana escursionistica

Butti Stefano Coordinatore gruppo atleti di corsa

Castagna Ezio Aiuto-coordinatore S.Tomaso

Corti Tino Coordinatore sede O.S.A. e S.Tomaso

Piffari Felice Coordinatore ferrata

Piloni Giuseppe Coordinatore GTL

Rusconi Andrea Aiuto-coordinatore Gruppo Giovanile

Rusconi Carlo (Palferi) Coordinatore corso d’escursionismo avanzatoe Gruppo antincendio

Rusconi Carlo (Celsi) Cassiere

Rusconi Gianluigi Coordinatore gare di corsa in montagna,sci di fondo e segreteria

Sala Luigia Silvia Coordinatore corso d’escursionismo

Valagussa Angelo Cassiere

Vassena Enrico Coordinatore Gruppo Giovanile

Altre cariche Anghileri Giuseppe Coordinatore gare di marcia

Canali Giuseppe Delegato rapporti con la F.I.E.

Perego Stefano Coordinatore segnaletica sentieri

Rusconi Alessia Segreteria

Valsecchi Cristina Segreteria

Gruppo FemminileResponsabile Corti Giovanna

Consiglieri Aldeghi Rosalinda Bonfanti MargheritaDell’Oro Anna Dell’Oro MicaelaFiorillo Cinzia Polti RitaRota Elisa Rusconi IreneSala Luigia Silvia Valsecchi MartaValsecchi Sandra Vassena Andreina

La parola del presidente 3

La parola del Don 3

Sci alpinoCorso di sci 4Oga Le Motte 2013 5Naz Sciaves 2013 5

Sci di fondoStagione 2013 6Naz Sciaves: 3 giorni di fondo 7

Corsa in montagna9° Trofeo Dario e Willy 85° Trofeo Antonio Rusconi 10Sociale di corsa 11Skyrunning (variazioni sul tema) 12Santi patroni running 14

Marcia alpina di regolarità3° Trofeo Giancarlo ed Emilio Ratti 15Una vittoria non voluta 16Risultati gare di marcia 2013 17Sociale di marcia 18

Corso di escursionismo45a edizione 20Più caramelle al corso d’escursionismo 23

Settimana escursionisticaSettimana escursionisticaa Vermiglio 24

San TomasoFesta con i “Picett” 26

Gita GiovanileLa bella Diavolessa 27

CampeggioCampeggio a Degioz... E poi... 28A tutto rafting!!! 30Vacanza con i nonni 30

Gruppo FemminileGita a Riva del Garda 31

Attività alpinisticaAttività alpinistica dei soci 3220 anni di stelle 35Esperienze dell’estate 2013 36Quest’anno il Gran Paradiso si può fare 37Qualche idea sopra i 3000 38

Gruppo Tempo LiberoTour del Friuli Venezia Giulia 40Le Dolomiti a portata di mano 42Santa Fosca 2013 43Gite in autobus con il GTL 44Uscite settimanali 46Cavedano? For ever? 47

Notizie flashPranzo sociale 49San Tomaso 49

Dai sociL’agonismo dal nostro punto di vista 50Pesi specifici 51Sotto i nostri piedi 52Un po’ di svago 53Tempo di cambiamenti 54

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LA PAROLA DEL PRESIDENTE

LauraValsecchi

La parola del presidente

Èpassato un altro anno e sono con-tenta di questo consiglio, abbia-

mo lavorato insieme molto bene nelcorso di questi due anni ricchi di even-ti, di appuntamenti e impegni, un sus-seguirsi di riunioni e manifestazioni,per arrivare ad un considerevole re-soconto di soddisfazioni.Quest’anno finisce il mio mandato diPresidente e si dovrà rinnovare il Con-siglio Direttivo. Sarei contenta dicontinuare, anche se a volte è moltoimpegnativo, tuttavia so di potermi af-

esperienza possa servire per istruirei nuovi arrivati senza togliere loro l’en-tusiasmo di nuove idee o proposte.Nei corsi di escursionismo abbiamoavuto più di 100 ragazzi iscritti, stra-ordinario! Questo grazie al lavoro diGigia che, durante l’anno, frequentale scuole accompagnando i ragazzinelle varie uscite in località San To-maso, facendosi conoscere e pro-muovendo la nostra società.Al Trofeo Dario&Willy, abbiamo avu-to un sorprendente successo, circa450 atleti al nastro di partenza. L’an-no prossimo ricorrerà il decimo an-niversario della manifestazione e daalcuni mesi siamo già al lavoro per svi-luppare un evento unico. Abbiamo ri-chiesto alla Federazione di Skyrunningdi poter compiere una prova di Cam-pionato Italiano, siamo in attesa del-la conferma ufficiale; comunque vada,il nostro impegno sarà al massimo etutta la società si dedicherà a questoevento che assorbirà molte delle no-stre forze. Sono sicura e fiduciosa del-le nostre possibilità e del successo diquesta manifestazione.Con soddisfazione abbiamo avutotre coppie di Campioni Italiani nellamarcia alpina di regolarità, disciplinache continua fin dalla nascita della no-stra società. Mentre nella più “gio-vane” corsa in montagna abbiamo nu-merosi atleti che ogni domenica del-l’anno si cimentano in qualunquetipo di corsa: vertical, skyrace, ultra-maratone o semplicemente campe-stri. Ogni occasione è buona pertrovarsi e correre.

(continua a pag. 4)

fidare ai consiglieri che mi sosten-gono e mi aiutano nei vari impegni.Alcuni consiglieri hanno già comuni-cato che non entreranno nella nuovalista dei candidati, non perché non vo-gliano impegnarsi, anzi hanno giàconfermato la loro disponibilità, maperché sperano di lasciare spazio adelle nuove candidature. Li ringraziodi questo gesto, perché siamo in unafase di cambio generazionale e l’Osaha bisogno di nuove leve; li chiamocomunque in causa perché la loro

Sabato 8 Febbraio 2014dalle ore 20.00 sarà possi-bile votare, presso la sedeOSA, per il nuovo consigliodirettivo. Alle ore 21.00 siterrà l’assemblea annuale.TI ASPETTIAMO!!!

La parola del Don

Ritrovare il centroIl mondo ha bisogno di noi. La nostra società ha bisogno di noi. La nostra cittàha bisogno di noi.

Il mondo di oggi ha bisogno di ritrovare il centro, ha bisogno di recuperare ciòche è capace di dare unitarietà alla vita. Troppo spesso viviamo un’esistenzaframmentata, “spezzettata” dentro le tante cose che abbiamo da fare, alla rin-corsa delle varie occupazioni e iniziative che riguardano il nostro vissuto quoti-diano. E a volte ci si ritrova ad essere con il fiato corto, stanchi di una vita chesembra continuamente sfuggirci dalle mani, ci sembra di essere come su untreno in corsa sul quale non riusciamo mai a salire definitivamente.

Spesso nel nostro mondo, nella nostra società, nella nostra Valmadrera si vivecosì. E ci si ritrova un po’ stanchi, a volte demotivati e, di certo, molto diso-rientati.

E allora, dentro questa situazione, c’è bisogno di gente come noi che un “cen-tro” ce l’ha e deve continuare a riscoprirlo: Gesù e il suo amore costante perciascuno di noi. Noi non siamo gente disorientata, se continuamente sap-piamo ritornare a Colui che dà senso e pienezza a tutto quello che facciamo.L’OSA, con la sua proposta sportiva e aggregativa deve continuamente ritornarea questo centro. Dentro ogni iniziativa che si organizza, dentro ogni momentoche viene proposto, la domanda che ci guida deve essere questa: come que-sta esperienza ci permette di crescere come persone vere e ci apre all’incon-tro con Gesù? Fuori da questo orizzonte tutto diventa povero… magariorganizzeremo tante cose con efficienza ma nessuna di esse riuscirà a soddi-sfare il bisogno profondo del nostro cuore. Rincorreremo tante iniziative, spen-deremo tanto tempo a pensare e concretizzare ma poi ci troveremo in affannodietro a qualcosa che, in fondo, non ha una direzione.

Non perdiamo l’unica occasione che abbiamo di vivere una vita unificata equindi vera. Lasciamoci raggiungere dal Signore Gesù, che non ha altro desi-derio di poter entrare nella nostra vita per darle bellezza e profondità.

Buon cammino

DonTommaso

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Nel gruppo del tempo libero si sonosusseguite le abituali attività all’in-segna della cultura e dell’escursioni-smo, entrambe molto partecipate esentite dai soci. Anche i consueti cor-si di sci alpino e fondo sono stati fre-quentati e apprezzati da un gran nu-mero di sciatori. Grande successo an-che per la settimana escursionisticadei ragazzi. Per il 2014 abbiamo giàqualche idea, forse un po’ bizzarra masicuramente interessante. Staremo avedere!In agosto siamo andati in Valle d’Ao-sta con il campeggio, che ha regala-to un soggiorno allegro e piacevole,e l’occasione per i nostri alpinisti discalare creste e cime di grande pre-stigio.Per tutto l’anno, invece, siamo statiaccompagnati dal gruppo femminile,guidato da Giovanna Corti, sempre at-tiva e disposta a mettere in azione tut-te le sue donne che sostengono conentusiasmo le iniziative proposte dalConsiglio Direttivo.Non dimentichiamoci del nostro ri-storo a San Tomaso, curato da Tinocon molta passione; qui ringrazio lenove squadre di servizio della do-menica e le quattro squadre del mer-coledì che con interesse dedicano illoro tempo libero ad un’attività tantoimportante per la nostra associazio-ne.Ringrazio le segretarie Alessia e Cri-stina che da anni seguono la realiz-zazione di questo Crociatino, semprebello e coinvolgente, cercando di il-lustrare adeguatamente le nostreattività.Questo percorso biennale è stato fa-ticoso e molto intenso di impegni maanche di soddisfazioni. Spero di aver-lo svolto con serietà ma soprattuttocon coscienza e consapevolezza, diessermi dedicata con dovere e re-sponsabilità e di essere stata all’al-tezza delle vostre aspettative nelseguire la società.Ringrazio in particolare Domenico,Gigi, Enrico e tutti i Consiglieri perchécon il loro impegno e zelo rendonoogni singola attività unica nel suo ge-nere.Ringrazio tutti i nostri volontari e col-go l’occasione per augurarvi BuonNatale e un 2014 pieno di soddisfa-zioni.

Quest'anno il corso di sci alpino si ètrasferito nel comprensorio di

Chiesa in Valmalenco.A conti fatti si è trattato di un traslocofortunato. Il cambiamento, unito all'at-tiva partecipazione dei genitori e deinonni dei giovani campioni, ha portatoalla buona riuscita del corso.Anche il tempo è stato clemente e lamateria prima, la neve, non è mai man-cata.Pensando che "non si finisce mai di im-parare" anche un gruppo di adulti ha de-ciso di iscriversi al corso. Sono bastatepoche ore di lezione per far crollare cer-tezze e convinzioni acquisite anni fa,quando i materiali erano ben diversi:davvero un'esperienza sorprendente.A seguire i giovani sciatori, invece, an-che vecchie conoscenze dell'OSA: imaestri di sci di Caspoggio, mitica metadi corsi che formarono generazioni disciatori osini. Alcuni allievi avevanocome istruttori gli stessi che anni primainsegnavano ai loro genitori.Le chiacchierate con i maestri di Ca-spoggio hanno risvegliato in molti diloro i ricordi di una stagione probabil-mente irripetibile, almeno nei numeri.La nostalgia però non fermerà i prepa-

Corso di sciRaoul Brambilla

PROGRAMMA 2014Corso di sci di alpino: quattro sabati dal 25 gennaio al 15 febbraio sullepiste di Chiesa ValmalencoFine settimana a Antermoia - Val Badia: 17, 18 e 19 Gennaio 2014

SCI ALPINO

rativi per la nuova stagione invernale;dobbiamo vivere il nostro tempo con-sapevoli che il contesto è cambiato manon la voglia di sciare e di stare in com-pagnia.È notizia di questi giorni il calo delletemperature e l'arrivo di nevicate inquota.Se il buongiorno si vede dal mattino...

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CROCIATINO 2013 · 5

Quest’anno è toccato all’OSA orga-nizzare il campionato intersociale di

sci alpino della nostra città.La località prescelta è Oga e le previ-sioni meteo non danno nulla di buono.Si parte la mattina presto contagiati dal-l’entusiasmo dei bambini anche se ilcielo grigio suggerisce di rimanere sottole coperte.Come spesso ci ha abituato la monta-gna, una sorpresa ci attende all’uscitadell’ultima galleria in direzione di Bor-mio: un cielo terso ed un sole splendidoannunciano una bellissima giornata.Saliti i tornanti della strada che portaad Oga parcheggiamo in piena solitu-dine, ma tempo qualche minuto ed ilposteggio si riempie di auto targate LC.L’ordine di partenza, preparato il giornoprima in sede OSA, elenca 55 iscritti maall’appello mancano 8 concorrenti.Dopo un breve consulto con i prepara-tori del tracciato si decide di far gareg-giare anche i cuccioli fin dalla primaporta della pista Adler: 300 metri di di-slivello con partenza a 1720 metri.Nel frattempo qualcuno fa una ricogni-zione fra le porte, ma il tempo incalza ela gara ha inizio con i più piccoli.Anche questa volta non mancano gliamici del foto club diValmadrera che rie-

scono ad immortalare volti sorridentialla partenza e grintosi passaggi fra le38 porte del tracciato.I tempi annunciati al megafono fannosperare in buoni piazzamenti ma qual-cuno tra i più quotati viene squalificatoper il salto di una porta.Come è possibile? I preparatori hannospostato all’ultimo minuto una portasulla diagonale prima del rush finale equesto ha colto di sorpresa i concorrentiche avevano verificato il tracciato primadella gara.Non resta che consolarsi con una bellasciata in Valdidentro dove una coltre dineve fresca ci attende.Comunque il gradino più alto del podioè dell’osino Massimo Corti della cate-goria veterani.Sicuramente una bella giornata di sci,ma i numeri ci dicono che l’“Interso-ciale” sta perdendo interesse con il pas-sare degli anni.Le cause sono molteplici, non ultima laricca offerta di eventi alternativi. Ma unadomanda è d’obbligo: vale ancora lapena di organizzare questo evento seormai le società che partecipano si con-tano sulle dita di una mano e, OSAesclusa, i loro concorrenti pure?La discussione è aperta.

Oga Le Motte 2013Campionato sociale e intersociale di sci alpinoRaoul Brambilla

SCI ALPINO

Il vincitore durante la gara

Il podio di ogni categoria:Categoria CUCCIOLI M/F1. Valsecchi Lorenzo 02:12,182. Rusconi Nadia 02:18,553. Brambilla Stefano 02:23,39

Categoria RAGAZZI M/F1. Rusconi Mattia 01:21,742. Rusconi Gaia 01:25,833. Tegiacchi Simone 01:45,40

Categoria JUNIOR M/F1. Dell’Oro Erik 01:19,732. Rusconi Marco 01:36,533. Tegiacchi Alberto 01:38,73

Categoria SENIORES FEMMINILE1. Savoldi Pamela 01:21,292. Crimella Morena 01:34,66

Categoria SENIORES MASCHILI1. Donadoni Andrea 01:45,08

Categoria DAME1. Castagna Erika 01:34,052. Anghileri Maria Carla 01:56,053. Valsecchi Laura 02:05,89

Categoria AMATORI1. Vassena Fabio 01:24,95

Categoria MASTER1. Rusconi Gianluigi 01:30,202. Tegiacchi Carlo 01:38,493. Rusconi Gianluigi 01:38,53

CategoriaVETERANI1. Corti Massimo 01:13,382. Valsecchi Patrizio 01:25,393. Airoldi Giorgio 01:32,12

Categoria OVER 601. Vassena Silvio 01:39,002. Castagna Ezio 01:41,163. Maggi Mario 01:42,62

Anche quest’anno si è svolto il tradizio-nale fine settimana a Naz Sciaves dedi-cato allo sci alpino. La partecipazione èstata come sempre molto numerosa.

Naz Sciaves 2013

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tolineare la pre-senza di PietroRiva, uno dei 30“pionieri” che dal1990 a oggi hannopartecipato a tuttele edizioni dellaSgambeda. A finegennaio è la voltainvece della garasenz'altro più co-nosciuta in Italia:la Marcialonga.Per festeggiare il40° compleannodi questa Gran-fondo sono stati 7i fondisti dell'OSAche si sono misu-rati insieme ad ol-tre 7000 parteci-panti sui classici70 chilometri deltracciato che percorre le valli di Fiemmee Fassa. Nel mese di febbraio un'altraclassica, la Marciabianca di Enego, que-st’anno disputata sul percorso dimezzatodi soli 25 chilometri a causa di un’ab-bondante nevicata nella notte primadella gara che non ha consentito l'otti-male preparazione delle piste. Infine nonpossiamo dimenticare l'attività di RenatoButti, che pian piano sta completando lasua personale collezione di “granfondo”:da qualche anno si sta dedicando alleprove del circuito Euroloppet e nel 2013

Partecipanti al corso

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Stagione 2013Gianluigi Rusconi

SCI DI FONDO

Un'altra stagione ricca di neve l'in-verno 2013, soprattutto per gli osini

appassionati dello sci di fondo, che giàa inizio dicembre sono partiti a pieno rit-mo con le “sgroppate” sulle vicine pistedell'Engadina. Nonostante ciò l'attività“agonistica” anche quest’anno ha vis-suto sulle presenze dei pochi “granfon-disti” che ancora hanno voglia di buttarsinella mischia. Sarebbe bello riuscire acoinvolgere almeno qualcuno dei tantigiovani che hanno partecipato al Corsodi Fondo e portarli a fare qualche garaFISI o qualche granfondo di 20/25 chi-lometri. Purtroppo bisogna spostarsiparecchio per partecipare a queste gare:dalle nostre parti c'è soltanto la Sgam-beda che oltretutto è anche la prima del-la stagione e, senza il tempo di prepa-rarsi, risulta sempre impegnativa. Co-munque, anche nella passata edizione,qualche osino si è presentato al via, sianella gara del venerdì a tecnica classicache nella 42 km skating della domenica.Tra gli osini partecipanti dobbiamo sot-

Podio maschile del campionato sociale

ha corso la Koasalauf in Tirolo, la Gan-ghoferlauf, sempre in Austria, e a finemarzo la Vuokatti Hiito sulle nevi dellaFinlandia.Sempre per rimanere in campo agoni-stico, domenica 17 febbraio si è dispu-tato il Campionato Sociale. Si tornavaquest’anno sulla tradizionale pista delPasso Maloja e, nonostante le previ-sioni della vigilia annunciassero unabella giornata, anche questa volta cisiamo “beccati” la classica nevicatadella domenica (i pensionati nelle lorouscite settimanali trovano sempre dellestupende giornate di sole...). La parte-cipazione non è stata molto numerosa,con solo una trentina di atleti tra adultie ragazzi, ma la gara come al solitomolto combattuta. A spuntarla su tutti èstato Pietro Riva, che sui 7 chilometridel percorso ha preceduto di oltre 1 mi-nuto Maurizio Gandin e Dario Bonacina.I vincitori di categoria sono stati MarcoRusconi negli Juniores, Daniele Rusconinei Senior, Maurizio Gandin nei Vete-rani e Pietro Riva tra i Master. In campofemminile sul singolo giro da 3,5 chilo-metri si è invece riconfermata BarbaraDell'Oro, precedendo Erika Castagna eLaura Valsecchi. Sempre sulla distanzabreve si sono cimentati i ragazzi, conLuca Rusconi primo classificato davantiad Andrea Rota e Gabriele Algheri.

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I partecipanti alla tre giorni di Naz Sciaves

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Se parliamo invece dell'attività “non agonistica”dello sci di fondo all'O.S.A., non possiamo che es-sere soddisfatti. Ancora una volta il Corso di Fondoin Engadina ha registrato il “tutto esaurito”, con ol-tre 70 allievi iscritti i quali, sotto la guida dei nostrifidati maestri Valsassinesi, hanno appreso le tec-niche principali dello sci nordico: il passo alternatoe lo skating. Le 5 lezioni si sono svolte sulle co-mode piste di Pontresina, St. Moritz e Passo delMaloia nei mesi di gennaio e febbraio. Natural-mente non sono mancati gli ormai affezionati ex-al-lievi che hanno partecipato comunque alle gite inautobus per godersi una bella sciata in compa-gnia. Unica nota negativa l'infortunio occorso peruna banale caduta alla nostra “esperta allieva” Cin-zia (... proprio ora che voleva passare allo skating!):speriamo di riaverla con noi nel 2014 ancora piùmotivata. Il corso si è concluso domenica 10 feb-braio con la traversata in gruppo da St. Moritz aPontresina, uno dei tratti più belli tra tutte le pistedell'Engadina, ideale per mettere in pratica tuttoquello che si è appreso nelle lezioni precedenti.L'attività “turistica” è poi proseguita a fine febbraiocon la gita di 3 giorni a Naz-Sciaves, nelle Dolomiti,che purtroppo anche quest’anno è stata partico-larmente disturbata dalle condizioni meteorologi-che.Chiusura ufficiale della stagione affidata domenica3 marzo alla richiestissima “Traversata dell'Enga-dina”, con partenza dal Passo del Maloja o da Sa-medan o da Zuoz e appuntamento per tutti a Zer-nez, dopo 55 chilometri di fatica, per un tuffo inpiscina o per rilassarsi al sole alla fine di questolungo inverno.

PROGRAMMA 2014Corso di sci di fondoCinque domenichedal 5 gennaio al 2 febbraiosulle piste dell’Engadina

Fine settimana a Naz Sciaves (Bz)14, 15 e 16 febbraio 2014

“Naz hotel Flŏtscherhof”, un nome difficile da pronunciare cheindica un luogo in cui ormai ci sentiamo un po’ come a casa,anche se siamo nelle vicinanze di Bressanone, in Alto Adige.Quest’anno partiamo con la speranza di trovare il sole, dopola delusione metereologica degli ultimi due anni. E fortuna-tamente una bella giornata ci accompagna nella nostra primauscita al Passo di Lavazè, di cui conosciamo le piste a me-moria, essendoci tornati ogni volta nelle nostre gite. Ci di-vertiamo tanto fino all’ora di rientrare in albergo, dove cisistemiamo e corriamo a fare una sauna per prepararci ad af-frontare il secondo giorno sulla neve.La mattina seguente si parte per Valgardena e le piste dellaVallunga, località in cui, per molti anni, ha trascorso le va-canze l’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Supe-rata qualche difficoltà di parcheggio ci buttiamo in pista; lagiornata è stupenda ma anche molto fredda, la temperaturasi avvicina a meno venti gradi e la neve è lenta e rende lasciata molto faticosa. Nel frattempo il tempo cambia e mi-naccia neve; ci imbarchiamo per il ritorno e percorrendo laVal Gardena rimaniamo invischiati in un traffico caotico, cosarara per noi fondisti, ma ricordiamo che ci troviamo nel regnodello sci da discesa. Al rientro c’è tempo per il relax, la cenae anche qualche cantata.Ultimo giorno: carichiamo i bagagli sul pullman ementre par-tiamo comincia a nevicare molto forte. Molti si chiedono cosafare, decidiamo di andare in Val Ridanna, sopra Vipiteno. Lastrada è pulita ma appena iniziano i primi tornanti si tra-sforma in una pista di bob. Orlando tiene duro e non mette lecatene: sull’autobus c’è silenzio, nessuno parla. Con un po’di difficoltà arriviamo alla meta; il dubbio è che le piste nonsiano battute, ma l’addetta che incontriamo ci conferma chesono ok. Nevica a dirotto ma tra di noi c’è tanto entusiasmo:molti assistono per la prima volta a uno spettacolo così.Anche se la pista non è nelle migliori condizioni ci divertiamoe anche chi non scia ha il coraggio di sfidare le intemperieraggiungendo la Malga Stadlalm, sopra l’abitato di Masseria.I tre giorni si concludono così, con la speranza per il prossimoanno in un tempo migliore!

Giuseppe Piloni

Naz Sciaves: tre giorni di fondo

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Per l'edizione 2013 delTrofeo Dario eWilly, vista la partecipazione e le ri-

chieste dell’anno precedente, si era de-ciso di alzare il tetto del numero massi-mo dei concorrenti, portandolo da 300a 400. Una scelta meditata a lungo, per-ché logisticamente l'arrivo a SanToma-so richiede un grosso impegno per ac-cogliere nel migliore dei modi i concor-renti, per il trasporto e la consegna de-gli indumenti, per il pranzo dopo gara, perallestire tendoni e gazebo per spogliatoie ristori e per le premiazioni. E' stato an-chemodificato il percorso tradizionale neiprimi chilometri per evitare il solito in-colonnamento all'inizio del sentiero n. 7alla Cappelletta VARS: quest'anno siproseguiva sulla mulattiera verso SanTo-maso fino a poco prima del ponte, dovesi deviava a destra sulla nuova stradaagro-silvo-pastorale per tornare a ri-prendere il sentiero per Pianezzo pocosotto Sambrosera. Alla fine però non ciaspettavamo, per far fronte a tutte le ri-chieste, di dover allargare le iscrizioni a450 atleti! Un vero successo per questamanifestazione, che purtroppo anchequest'anno è vissuta nell'incertezza del-le condizioni meteorologiche: gli oltre 100mm di pioggia caduti nei 5 giorni pre-

cedenti la gara hanno contribuito a ren-dere il percorso piuttosto scivoloso e in-sidioso soprattutto nelle discese (... e cihanno costretto a montare tende, ga-zebo e arrivo sotto la pioggia battente).Fortunatamente, però, il giorno della garala pioggia ci ha risparmiati, consenten-

do il regolare svolgimento di tutta la ma-nifestazione, premiazioni comprese.Alla partenza si sono presentati 421 con-correnti, ma già dopo solo un paio di chi-lometri la competizione era pratica-mente decisa, con Nicola Golinelli chesul suo terreno aveva già fatto il vuoto.

9° TrofeoDario e WillyGianluigi Rusconi

CORSA IN MONTAGNA

Sopra: il podio femminile

Nella foto in alto: la squadra degli atleti di corsa “OSA” prima della partenza

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CROCIATINO 2013 · 9

Al passaggio del GPM di Pianezzo al Ri-fugio SEV Golinelli giungeva in 41'16”, la-sciando a oltre 2' Fabio Bazzana e a 4'il gruppetto degli altri inseguitori guida-to da Paolo Gotti. Giornata negativa pergli altri lecchesi visto che proprio a Pia-nezzo si ritiravano Stefano Butti, CarloRatti ed Enrico Ardesi.In campo femminile la prima a transitarea Pianezzo è stata la bergamasca LisaBuzzoni con il tempo di 55'41” e unaventina di secondi di vantaggio su Cin-zia Bertasa, mentre giungeva più stac-cata al terzo posto l'ultra trailer PatriziaPensa. Il finale della corsa non riserva-va particolari sorprese, con Golinelli chechiudeva in 1h26'43” senza particolaripreoccupazioni, portando anzi il van-taggio finale a oltre 4' su Fabio Bazza-na, che riusciva a sua volta a contene-re il ritorno di Paolo Gotti, Flavio To-melleri e Massimo Colombo. Cambia-va invece la situazione tra le ragazze,con Cinzia Bertasa che faceva valere leproprie doti di discesista e recuperavavelocemente lo svantaggio dalla Buz-zoni, staccandola poi all'arrivo di oltre 2minuti. Patrizia Pensa si confermavaquindi al terzo posto, seguita a debitadistanza da Ester Scotti e Chiara Fu-magalli. In una gara comunque com-battutissima per le posizioni di rincalzo,oltre all'ottimo quinto posto dell'intra-montabile “Paolino” Colombo, per i co-lori dell'OSA, troviamo Dario Rigonelli20°, Cristian Corti 24° e Luca Chissot-ti 28°, mentre nella classifica femmini-le Maria Poletti, Augusta Redaelli e Na-dia Bolis si sono piazzate rispettiva-mente 11°, 12° e 13°. Grazie a questi ri-sultati abbiamo ottenuto un buon 2° po-sto nella classifica per Associazioni, die-

tro al Team Valtellina di Pizzatti, Gia-noncelli e Songini, con l'AS Premana alterzo posto.Ottimo successo anche per la garapromozionale dedicata ai ragazzi con ilpercorso dal Centro Giovanile a SanTo-maso, che ha visto la partecipazione diben quaranta concorrenti.Complessivamente anche quest'annopossiamo ritenerci soddisfatti: grazie al-l'impegno di tutti i soci tutto si è svol-to nel migliore dei modi e l'organizza-zione dell'OSA si è dimostrata ancorauna volta all'altezza della situazione. Mi-gliorare è sempre possibile, ma ci con-forta la consapevolezza che il nostro im-pegno sia apprezzato anche da tutti i par-tecipanti alla gara, che con la loro par-tecipazione ogni anno contribuiscono alsuccesso del Trofeo Dario eWilly.

Classifica Cat. A (16-25 anni)1° MONTECALVO NICOLA GS GABBI 1.37.562° GIANOLA MATTIA AS PREMANA 1.38.573° RADAELLI EROS ASD FALCHI 1.39.184° PUPPI FRANCESCO DAINI CARATE B.ZA 1.41.135° VILLA ANDREA ATLETICA RICCARDI 1.45.05

Classifica Cat. B (26-35 anni)1° BAZZANA FABIO TEAM CRAZY 1.31.112° VITTORI LORENZO AS PREMANA 1.38.123° TAGLIABUE MATTEO GSA COMETA 1.43.104° SALA MORENO SEC CIVATE 1.43.185° TICOZZELLI ADRIANO CA LIZZOLI 1.44.01

Classifica Cat. C (36-45 anni)1° GOLINELLI NICOLA GER RANCIO 1.26.432° GOTTI PAOLO ASD ALTITUDE RACE 1.31.463° FAVERIO RICCARDO GS OROBIE 1.34.184° PIZZATTI CHRISTIAN TEAMVALTELLINA 1.34.525° CARRARA LUCA NEW SPORTTEAM 1.35.18

Classifica Cat. D (46-55 anni)1° TOMELLERI FLAVIO LA RECASTELLO 1.32.052° COLOMBO MASSIMO OSA VALMADRERA 1.32.223° RUSPANTINI ROBERTO SPORT RACE VALTELLINA 1.44.264° CAVAGNA STEFANO LA RECASTELLO 1.45.445° CASTELNOVO GIUSEPPE OSA VALMADRERA 1.49.23

Classifica Cat. E (Over 55)1° BARONI ANTONIO VALETUDO SKYRUNNING ITALIA 1.51.132° BRITTA PIETRO EUROATLETICA 2002 1.59.313° ROSSI GIOVANNI ASD CARVICO SKYRUNNING 2.01.264° FOLINI ELIO TEAMVALTELLINA 2.02.485° BUTTI RENATO OSA VALMADRERA 2.05.13

Classifica Cat. Femminile1° BERTASA CINZIA IZ SKYRACING 1.52.562° BUZZONI LISA ASD ALTITUDE RACE 1.55.073° PENSA PATRIZIA POL. BESANESE 1.59.334° SCOTTI ESTER VALETUDO SKYRUNNING ITALIA 2.02.375° FUMAGALLI CHIARA BOCIA VERANO B.ZA 2.03.02

Classifica per Associazioni1° TEAMVALTELLINA 4.50.192° OSA VALMADRERA 4.59.583° AS PREMANA 5.02.524° ASD ALTITUDE RACE 5.04.335° GSA COMETA 5.28.20

Il vincitore Nicola Golinelli durante la premiazione

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10 · CROCIATINO 2013

CORSA IN MONTAGNA

LLo scorso anno avevamo assistito aun'edizione da record, sia per il nu-

mero dei partecipanti (220) che per ilnuovo primato ottenuto da Nicola Goli-nelli, autore di una gara strepitosa, mi-gliorando di oltre 2 minuti il tempo di Sil-vio Gatti che resisteva da 10 anni.Quest'anno, per la quinta edizione delTrofeo Antonio Rusconi, ci potevamocertamente aspettare una confermadella numerosa partecipazione degliatleti. E così è stato: ben 232 i concor-renti che si sono presentati al via percompletare i 35,5 chilometri del trac-ciato con un dislivello positivo di 2265metri.Quello che forse nessuno si sarebbeaspettato, mancando Golinelli a causadi un infortunio, era che il tempo recorddel 2012 venisse già migliorato. L'eroedella corsa è stato il bergamasco FabioBazzana del Team Crazy Idea, secondoclassificato alle spalle di Golinelli l'annoscorso con un ritardo di oltre 7 minuti,che domenica 6 ottobre ha trovato dav-vero una giornata di grazia: con una garastrepitosa dall'inizio alla fine ha tagliatoil traguardo di Piazza Mons. Citterio in3h 6' 31”. Gli altri favoriti di giornatahanno dovuto così accontentarsi deipiazzamenti: Franco Sancassani (Sport

Race Valtellina - 3h16'33”) e il nostroStefano Butti (3h20'18”) hanno com-pletato il podio, mentre alle loro spalletroviamo l'immancabile Paolo Gotti del-l'Altitude Race e la sorpresa del giornoEnrico Ardesi dei Falchi.Tra i portacoloridell'OSA, dopo Stefano Butti troviamoCristian Corti al 12° posto, AlessandroRigamonti al 15° e poi, nei primi 30 as-soluti Roberto Masciadri, Umberto Ca-siraghi, DavideVassena, Carlo Corti, An-drea Panzeri, Luca Chissotti e DarioRigonelli. Anche la gara femminile è

stata un “monologo” della campio-nessa Emanuela Brizio della ValetudoSkyrunning che, con il tempo di3h58'43” si è aggiudicata la sua quintavittoria nella ComoValmadrera. Alle suespalle, come l'anno scorso, Cinzia Ber-tasa dell'Iz Sky Racing mentre al terzoposto, con un ottimo recupero nel fi-nale, l'altra rappresentante della Vale-tudo, Ester Scotti. Buono anche il risul-tato delle due rappresentanti osine:Laura Valsecchi 9° e Maria Poletti 10°.Successo per l'OSA Valmadrera anche

nella classifica per Società, davanti aiFalchi Lecco e ai bergamaschi dell'Alti-tude Race. Numerosa è stata anche lapartecipazione del pubblico sia sul per-corso che al traguardo in PiazzaMons.Citterio, nonostante le condizionimeteorologiche non fossero delle mi-gliori (niente a che vedere comunquecon quello che abbiamo passato nelleprime edizioni...!)Anche quest'anno quindi è stata unagara che non ha tradito le attese e, sep-pure collocata verso la fine della lun-ghissima stagione delle skyrace, ha sa-puto raccogliere ancora un'ottimapartecipazione sia a livello qualitativoche quantitativo, gratificando l'impegnoche il Gruppo Alpini, la SEV e l'OSAmettono nell'organizzare questa mani-festazione.

5° Trofeo Antonio RusconiGianluigi Rusconi

Podio della Como-Valmadrera

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CROCIATINO 2013 · 11

Sociale di Corsa

Aconclusione della lunghissima sta-gione delle corse in montagna, do-

menica 10 novembre si è disputato ilCampionato Sociale dell'OSA. Anchequest'anno è stata confermata la formulacon partenza ed arrivo a San Tomaso,modificando soltanto, rispetto alle scor-se edizioni, il senso di percorrenza deltracciato. Si è partiti quindi subito alla vol-ta di Sambrosera, tornando a San To-maso dalla nuova strada di Piazza Balcon,risalendo fino al Fontanino del Tof dalsentiero alto e scendendo infine all'ar-rivo dal sentiero n. 1, per una lunghez-za totale di poco più di 5 chilometri e conun dislivello in salita di 485 metri. Comeper gli anni scorsi le condizioni del per-corso non erano certamente quelleideali, vista la pioggia dei giorni prece-denti, ma almeno quest'anno il tempoera abbastanza bello, favorendo final-mente una partecipazione numerosa. Piùdi 80 i soci al via, tra cui una ventina diragazzi che hanno corso la gara promo-

zionale con per-corso ridotto.Traloro il migliore èstato il giovanis-simo LorenzoMilesi (7 anni)che ha comple-tato il percorsoSan Tomaso-Sambrosera-SanTomaso con iltempo di 24'53”,precedendo dipochi secondi Alessio Pellegatta e Ste-fano Colombo. Sfortunata invece la pro-va di Nicolò Dell'Oro, incappato in unabrutta caduta durante la discesa che l'hacostretto al ritiro quando era in testa allacorsa. Anche la gara sociale è risultatamolto combattuta vista l'assenza del vin-citore delle scorse edizioni Stefano But-ti, già impegnato in un'altra gara. Alla finel'ha spuntata Alessandro Rigamonti,uno dei nuovi entrati nel gruppo atleti del-

l'OSA, che, con il tempo di32'12”, è riuscito a contenerenel finale la rimonta di Cri-stian Corti e Davide Greppi.Lotta serrata anche per le clas-sifiche di categoria: tra gli “over50” Roberto Masciadri fa va-lere la sua più giovane età su-perando per soli 9 secondiGiuseppe Castelnovo, mentrepiù staccato conclude 3° Fran-co Corti; tra gli juniores inveceil migliore è Matteo Dozio con

il tempo di 39'32”, lasciando a 30” gli in-seguitori Luca Rusconi e Matteo Riva. Incampo femminile, infine, vittoria perAugusta Redaelli davanti alla presiden-te Laura Valsecchi e a Maria Poletti. Ildopo gara, come di consueto, è prose-guito con un bel piatto di pasta in com-pagnia e, nel primo pomeriggio, con levarie premiazioni per i migliori di giornata.

Categoria SENIORES

1. RIGAMONTI ALESSANDRO 32.122. CORTI CRISTIAN 32.183. GREPPI DAVIDE 32.424. PILONI PAOLO 32.565. MAINETTI MARCO 33.41

Categoria OVER 50

1. MASCIADRI ROBERTO 33.462. CASTELNOVO GIUSEPPE 33.553. CORTI FRANCO 39.154. BUTTI RENATO 39.405. MAINETTI PIO 40.44

Categoria FEMMINILE

1. REDAELLI AUGUSTA 41.582. VALSECCHI LAURA 42.183. POLETTI MARIA 43.504. CORTI LOREDANA 48.575. BRAMBILLA ALESSIA 51.37

Categoria JUNIORES

1. DOZIO MATTEO 39.322. RUSCONI LUCA 40.013. RIVA MATTEO 40.064. RUSCONI CRISTIAN 43.245. TEGIACCHI ALBERTO 47.55

Categoria RAGAZZI

1. MILESI LORENZO 24.532. PELLEGATTA ALESSIO 25.053. COLOMBO STEFANO 25.344. BRAMBILLA STEFANO 26.415. CASATI GABRIELE 27.00

Gianluigi Rusconi

CORSA IN MONTAGNA

La partenza del sociale

Il vincitore, Rigamonti Alessandro, all’arrivo

I partecipanti alla gara promozionale

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Quando due persone litigano forse èperché hanno ragione. Il fatto è che

sono due ragioni diverse, una è dell'uno,l'altra è dell'altro. E quando anche a mecapita di schierarmi da una parte, ascol-tando le argomentazioni dell'altro polo,non è raro che prenda in considerazio-ne di spostarmi un po', magari nelmezzo, approvando ora la tesi di uno, oradell'altro, perché entrambemi sembranoconvincenti. Così qualcuno potrebbe dar-mi della banderuola, che svolazza primaqua poi là e poi ancora dove tira il ven-to in quel momento; potrei sentirmi direche non so prendere posizione, che hopaura di schierarmi, che non ho una miaidea. Ma la questione è un'altra, e ve-diamo di spiegarla un po'.Riflessioni di questo genere ho iniziatoa macinarle una sera in sede OSA,guarda caso durante una riunione! Io che

non sono un militante attivo, ero statoinvitato a partecipare insieme ad altrisoci più o meno giovani che come meultimamente han preso l'influenza del-la corsa sui monti, proprio perché l'or-dine del giorno ci avrebbe potuto inte-ressare. Quella sera si parlava infatti del-la X edizione del “Trofeo Dario &Willy”e del fatto che forse ci sarebbe stata lapossibilità che venisse inserito nel cir-cuito di gare del campionato italiano del2014. Quindi si cercavano idee e pare-ri per creare un evento un po' diversodalla solita “gara delI maggio”, che giàaveva subito impor-tanti cambiamentistrutturali, uno fratutti il percorso; giàqualche tempo pri-ma avevo sentito

SKYRUNNING(variazioni sul tema)DavideVassena

CORSA IN MONTAGNA

Davide Vassena durante la Dario eWilly

dire che per motivi logistici l'arrivo erastato spostato a Parè. Lì sì che mi sonoschierato subito. Contro! Così infatti nonsi sarebbe più arrivati in trionfo a S.To-maso, un luogo simbolico, un luogo mi-tico, rustico! Non ci si sarebbe più lavatiin fontana all'acqua fredda, con la terrache dai polpacci non riuscivi a tirarla viatutta, ma che era bello lo stesso - si sor-voli sul fatto che, senza farmi vedere daamici invidiosi, ho sempre fatto la doc-cia calda dai miei zii Aurelio e Antonia,e così faceva anche mio cugino... Co-

La partenza della Dario eWilly

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CROCIATINO 2013 · 13

munque: niente più pomeriggi nel pra-tone, niente più sbicchierate ai tavoli fuo-ri dal ristoro fino a sera. Insomma, io chegià di mio sono un po' nostalgico, nonl'avevo presa bene. Però queste son poiquestioni mie, personali; a me piacevacosì, agli altri invece piace cosà. E poidai, tutto cambia, è inevitabile, e ognicambiamento è probabile che portiqualcosa di positivo: dipende da noi, dacome lo viviamo.Quindi quella sera allariunione c'ero anch'io e mi erano purepassati i dubbi su S.Tomaso, anzi, quan-do ho scoperto che il nuovo tracciato digara era molto più lungo, con un con-siderevole dislivello in più, con una bel-la discesa piuttosto da assassini nel fi-nale, ero anche oltremodo gasato. Buo-no! Avevo già cambiato idea!Il brutto è stato che in quell'incontro nonè che si sia poi riusciti a ragionare e di-scutere insieme. Io me la ridevo di gu-sto insieme al mio compagno di postoper via dei garbugli comunicativi che sicreavano, ma la situazione, anche se atratti comica, era grave! Qualcuno ini-ziava a dir la sua, l'altro lo bloccava e asua volta esponeva il suo pensiero sen-za curarsi che tutti sentissero; qualcunochiedeva un chiarimento del tipo “Madov'è che sbuca fuori quel sentiero lì?”,e in ventidue partivano a razzo con leloro risposte da gridare al poveretto, chealla fine non riusciva a coglierne nean-che una. Non c'era una logica nel di-scorso, i punti dell'ordine del giornosnobbati e trascurati. Poi magari scopriròche è normale, che quello che a mesembra strano è quello che succedesempre in simili situa-zioni, che è sol-tanto perché

motivo che ne sta alla base, l'importanteè mettersi d'accordo su quello.Io però penso che in questo caso, datal'occasione, una società sportiva abbiala responsabilità di lanciare al mondo unmessaggio positivo, di promuovere tra-mite il gioco e la competizione dei va-lori che non stanno passando di moda,ma che le istituzioni storiche non rie-scono più a proporre, soprattutto aigiovani. Sto pensando alla sfiducia chec'è nei confronti della politica, al rifiutoche ultimamente si ha della chiesa e diciò che ad essa è connesso, alle diffi-coltà e fatiche della scuola di oggi. Losport invece sembra che riesca ancoraad attirare gente di tutti i tipi e di tuttele età, gente che si appassiona. Proprioper questo penso che dietro tutto il la-voro e l'organizzazione di una gara deb-ba esserci la consapevolezza che permezzo di quella i partecipanti possanosperimentare sulla loro pelle tutto ciòche di buono lo sport può offrire: sen-tire per esempio di avere tutti la stessadignità, sia chi arriva davanti sia chi ar-riva dietro; avere la sensazione di sfidarsiin un gioco pulito, non ancora conta-minato dai soldi, dal doping e dalla vit-toria a tutti i costi; intuire che l'ambien-te in cui si sta correndo non è qualco-sa di così estraneo da noi, qualcosa dicui possiamo ingenuamente non cu-rarci...No? Quali altri valori, quali messaggipossiamo trasmettere alle persone cheparteciperanno? Cosa ne dite voi altri?Anche perché ormai ho perso pure io ilfilo del discorso, mi sono accorto di averfatto un giro un po' lungo, un po' con-

torto, e mi viene davvero diffici-le tirare una conclusione come

insegnano a scuola!Quindi lascio la que-stione in sospeso echi è arrivato finqui ci rimugina suun attimo...Oppure più age-volmente lasciastare, gira la paginae legge il prossimoarticolo!

sono poco avvezzo a queste cose...fat-to sta che fino alla fine si è andati avan-ti a battibeccarsi su questioni molto pra-tiche come il costo dell'iscrizione, l’oradelle premiazioni, l’invito di qualchetop runner, la consistenza del monte-premi e così via. Ovviamente senza ve-nirne troppo a capo. Ed io, come dice-vo all'inizio, prima abbracciavo la linea dipensiero di uno, poi dell'altro, perchéognuno aveva ragione, la sua ragione!Tutte le proposte erano giuste, tutte ave-vano una loro logica! Ognuno proponevaqualcosa di coerente con le proprie pre-messe, con la propria idea di fondo, sen-za però esplicitarla mai: in questo modosi sarebbe potuto andare avanti all'infi-nito a discutere di questioni economi-che, logistiche e pratiche senza mai ve-nirne a una!Non siamo abituati, ma prima di metteresul piatto le faccende più tecniche, sa-rebbe utile chiarirsi sulle premesse, suciò che sta dietro quella gara che stia-mo preparando. Chiarirsi sul perché.Perchè organizzare una gara di skyrun-ning? Così come un corso di escursio-nismo, una gita giovanile, una gara dimarcia di regolarità, una settimana eco-logica... Per quale motivo l'OSA mettein piedi tutte queste iniziative?Dalla risposta che ci diamo derivano diconseguenza tutti gli aspetti operativi.Per esempio. La si pensa per un fine lu-dico? Ricreativo? Per puro divertimen-to? Allora si fa così e così... Per avereuna nuova entrata? Un guadagno? Alloraci si muove in un altro modo...Tutti modigiusti, anzi, giustificabi-li alla luce del

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14 · CROCIATINO 2013

CORSA IN MONTAGNA

Tutta colpa di mia moglie Laura… nonsi può rimaner tranquilli un bel fine

settimana d’autunno… No lei deve la-sciarsi entusiasmare dalle idee bizzarredi Cominotti, insegnante di educazionefisica abituato a queste “stranezze”…Ottanta chilometri da Lecco aMilano perla ciclabile. Cosa si farebbe per amore?Innanzitutto correre.La partenza venerdì 6 dicembre ore 21dalla statua di San Nicolò a Lecco, l’ar-rivo a Milano Piazza Sant’Ambrogio.Non c’era iscrizione, gara o competi-zione, solo una corsetta amichevoletra amici. Il fine era avvicinare Lecco eMilano nel giorno dei festeggiamenti deiloro patroni, quindi la corsa è stata bat-tezzata “Santi Patroni Running”. Al ritrovoc’erano ben 50 corridori di cui solo 12arrivati a Milano. Gli altri hanno corsosolo alcuni tratti del percorso. La tem-peratura a Lecco non era esagerata-mente rigida c’era solo un bel vento for-te, ma poi giunti in zona Paderno la tem-peratura si è abbassata, soprattuttoc’era umidità che riusciva a penetrartinelle ossa. La logistica era ben orga-nizzata: un furgoncino di Stylgraf ci haseguito e ogni 10 – 15 km sostava per

un ristoro, aveva le nostre borse pereventuali cambi di vestiario e inoltre dueciclisti hanno percorso dietro di noi tut-to il tragitto.Come società Osa eravamo in 8: Davi-de Greppi, Fabio Rusconi, Davide Vas-sena, Renato Butti, Laura Valsecchi edio, invece Giorgio Valsecchi e Luca Vas-sena si sono fermati a Paderno d’Adda.Effettivamente l’allenamento per tuttiquei km non c’era e il dubbio di non far-cela era ben presente. Con un ritmo dicirca 6 km/h sembrava che le gambepotessero resistere, anche perché nonc’era il solito affanno della gara!DopoTrezzo abbiamo lasciato la ciclabilesul fiume Adda e percorso il fianco delnaviglio Martesanache porta fino incentro Milano.Mancavano ancoracirca 30 km e ilfreddo cominciavaa farsi sentire, lanebbia ci accom-pagnava lungo laciclabile e le lucidel mattino inizia-vano a far capolino.

Ora non so per quale motivo le scarpesi appesantivano sempre di più, forse legambe un po’ cotte!? Non avrei mai pen-sato ci fosse una ciclabile così bella, conil naviglio da una parte e dall’altra dei ma-gnifici parchi abitati da centinaia di conigliselvatici. In principio li ha notati Laura,sembravano dei mucchietti di terra nelbuio, ma si muovevano! Ho tentato di ac-chiapparne uno…ma il mio scatto è sta-to quello di un bradipo!Gli ultimi 10 km io, Laura e Renato li ab-biamo sofferti un po’, perché un cartel-lo precedente indicava 8, invece alla finene abbiamo visto un altro che indicavaancora 9…!!!! Finalmente però all’albasiamo giunti a Milano. Gli ultimi due chi-

lometri che separano la ciclabile dallastazione centrale mi sono sembrati in-terminabili. Un signore ci ha detto:“Non preoccupatevi, siete arrivati, è su-bito lì…” Ma quanto era quel “lì?”.A Milano c’erano Davide Vassena e Fa-bio che ci aspettavano con le nostre bor-se. Dopo un bellissimo cappuccino euna buonissima brioches, mai gustaticosì bene… ci siamo avviati per il ritor-no a casa in treno. Che dire… è statauna bellissima esperienza e una notta-ta un po’ insolita, passata in compagniadi amici.Volete sapere cosa ha detto Laura: “Misembra che a giugno c’è una corsetta di100 km … Quella del Passatore!!!!”. Avoi le conclusioni.

SANTI PATRONI RUNNING:correre da Lecco a MilanoCarloTegiacchi

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CROCIATINO 2013 · 15

MARCIA ALPINA DI REGOLARITÀ

Fatebenefratelli alla presenza di un foltopubblico e delle autorità valmadreresi. Nonposso che concludere col ringraziare tutti isoci OSA presenti sul percorso e ai riforni-menti.

3° Trofeo Giancarloed Emilio RattiGiuseppe Piloni

Ècambiato il nome della competi-zione, da “Lucio Vassena” a “Tro-

feo Giancarlo ed Emilio Ratti”, ma lemontagne di Valmadrera sono semprele stesse.Si era partiti con l’idea di organizzareuna gara mediamente impegnativa, mapurtroppo, per diversi fattori, lo è di-ventata molto di più. Quest’anno èstata la prima gara a coppie d’inizio sta-gione, e non si è riusciti ad arrivarviadeguatamente allenati. Molti hannocorso con atleti occasionali non prepa-rati, altri provenivano da altri sport, e sisono “prestati” alla competizione, con-vinti che la gara di marcia a coppie diValmadrera fosse una passeggiata.Forse in generale il livello dei parteci-panti si è unpo’ abbassato,soprattutto laloro resi-stenza alla fa-tica.Ecco qual era ilpercorso: par-tenza dal Cen-tro Giovanile,passaggio allaVars per scen-dere in piazzaRossè, primasalita alla For-cellina, traver-sata per Sam-brosera e discesa alla Frazione Ceppo;quindi di nuovo su verso SanTomaso eil Fontanino del Tof, per poi ridiscende-re in FrazioneTrebbia e raggiungere conl’ultimo settore il Centro giovanile.Alla salita per la Forcellina capisco su-bito che molti sono già tagliati fuori; mitrasferisco a S.Tomaso dove gli atletiscorrono quasi come nella processionedi San Martino, solo un po’ più sgra-nati! Quindi arrivo all’oratorio dove rac-colgo pareri discordanti, dagli insulti aicomplimenti.Poi escono le classifiche; i portacoloridell’OSA dominano nelle categorie Ca-detti e Juniores.Le premiazioni si sono svolte al Centro Le premiazioni dei vincitori

Categoria Cadetti1° Rusconi Marco e Tegiacchi Simone Pen. 434 OSA Valmadrera2° Noris Samuele e Noris Francesco Pen. 513 G.S.Marinelli3° Brambilla Stefano e Rusconi Nadia Pen. 517 OSA Valmadrera

Categoria Juniores1° Rusconi Angelo e Rusconi Mattia Pen. 382 OSA Valmadrera2° Rusconi Marco e Tagiacchi Alberto Pen. 399 OSA Valmadrera3° Cabassi Marco e Caim Nicola Pen. 636 GAM Sarezzo

Categoria Femminile1° Manganoni Elisabetta e Martinelli Rossana Pen. 239 G.S.Marinelli2° Ravasio Patrizia e Ferraris Anna Pen. 277 UEP Nese3° Conforti Cristina e Melzani Daniela Pen. 294 GSA Sarezzo

Categoria Open1° De Giorgi Emilio e Miotti Rodolfo Pen. 101 G.S. Ermenegildo Zegna2° Ragnoli Renato e Bonzanini Massimo Pen. 105 SPAC Paitone3° Ferandi Pierangelo e Cavagnini G.Paolo Pen. 126 GAM Vallio Terme

Categoria Master1° Spader Pierangelo e Piccolotto Luigino Pen. 142 ANA Valdobbiadene2° Negro Andrea e Rocci Giuseppe Pen. 159 APDG Villardora3° Massardi Andrea e Polini Nazzarena Pen. 169 GAM Vallio Terme

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16 · CROCIATINO 2013

Riunione FIE per stilare il calendariodelle gare di marcia: ci comunicano

che i Campionati italiani per società sisvolgeranno il venerdì e il sabato. Moltiatleti fanno notare che non sono d’ac-cordo ma il Comitato Regionale Venetotira dritto. Come società inviamo unalettera per esprimere il nostro disac-cordo, ma non arriva nessuna rispo-sta. Al momento dell’iscrizione alcunisono ancora poco convinti di parteci-pare, ma su sollecitazione delle atlete,Margherita, Nives, Maria, cerco di rac-cogliere adesioni, anche dopo accesediscussioni. In quindici giorni è difficilepreparare al meglio la partecipazione alCampionato Italiano: riusciamo a rag-giungere un buon numero di giovani,mentre manchiamo nella categoria se-niores; d’altra parte c’è chi non ha po-tuto chiedere ferie al lavoro, soprat-tutto a settembre, dopo essere appenarientrati.Venerdì sera siamo quinti a 40 puntidalla prima: un distacco non incolma-bile. Il sabato arrivano i rinforzi! Siamofiduciosi, ma non basta: nella classificafinale ci collochiamo al terzo posto.Quali sono i motivi di questo piazza-mento? La società non è più stimolataa questo tipo di gare, sono mancati ipiazzamenti degli uomini di punta, oltrea me Pietro Villa, e anche i ragazzi nonhanno brillato.Inoltre i percorsi della gara erano ab-bastanza deludenti: tutto su strada omulattiera, con gli atleti in coda comein una processione, che creavano con-fusione fermandosi e superando, im-pendendo la giusta concentrazione. Lacompetizione è risultata decisamentepoco impegnativa; lo dimostrano itempi fatti da mia moglie e Alessia,che non hanno corso per tutto l’anno ehanno finito per fare le medie dei Se-niores. Questa però non è una scusavalida, perché sappiamo che i veri mar-ciatori si vedono anche su questi ter-reni. Forse qualcuno che ha scelto dinon partecipare sarà contento chetutto sommato è andata in questomodo… Discutibile è stata anche lasoluzione adottata dal Comitato Re-gionale Veneto che, come abbiamodetto, non ha incontrato il favore dellesocietà e dei marciatori, ma più che

altro quello delle strutture ricettive al-berghiere. Di positivo c’è stato l’averpassato due giornate in comunità,come ai vecchi tempi, con i ragazzicontenti di questa esperienza.Ora come società siamo a un bivio ri-guardo alle gare di marcia: se per cin-quant’anni è stato lo sport principaleper l’OSA, ora non può più esserlo.Le competizioni sono poco impegna-tive, basti pensare che agli juniores,che sono il ricambio delle vecchie levee dovrebbero essere incentivati, ven-gono date medie alte, come il 2.400sul falsopiano. Si tratta di ragazzi chehanno salito dei quattromila, che sonoin grado di arrivare in vetta al MonteBianco, che corrono in montagna per il“Gir di Munt” … difficile che possanoessere stimolati a partecipare a similigare di marcia. Così nel gruppo deimarciatori l’età media si alza sopra icinquant’anni .Il 90% delle gare, poi, si svolge a Bre-scia; significa alzarsi alle 5.30 del mat-tino per molte domeniche, e concor-rere per un montepremi pocoallettante, tanto che ormai si gareggia“per la gloria”, mentre le competizioni

dei liberi contano quasi più di quelle deitesserati.Sono d’accordo con la società che bi-sogna puntare sulla corsa in monta-gna, perché sono molti che praticanoquesto sport, da noi circa ottanta atleti.Anche i giornali danno molta più visibi-lità a questa disciplina: quando Ste-fano Butti ha vinto la ResegUp ho ri-cevuto tanti complimenti che incinquant’anni di OSA non erano arri-vati.Spero però che si possa parteciparedegnamente alle gare di marcia ancoraper qualche anno. Nel 2013 abbiamovinto tre titoli. Per molti di noi, più an-ziani, non è la durezza del percorsoche spinge a smettere, ma la salute ele visite mediche. Ma in fondo la mar-cia alpina di regolarità è uno sport chefa bene alla salute, al fisico dei giovanie anche a quello di chi, invecchiando,smette di correre in montagna e co-mincia a dedicarsi alle gare di marcia.Magari non parteciperà a tutte le com-petizioni a Brescia, alzandosi ogni do-menica prima dell’alba, ma forse potràessere presente ai prossimi Campio-nati Italiani!

Una vittoria non volutaGiuseppe Piloni

MARCIA ALPINA DI REGOLARITÀ

Le vincitrici: Nives Gritti e Margherita Bonfanti

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CROCIATINO 2013 · 17

podio ottenendo un meritato terzo po-sto. Non siamo stati molto fortunati inqueste gare ma, sinceramente, visti i ri-sultati globali ottenuti nel corso del-l'anno non ci si poteva aspettare moltodi più; forse con un maggior impegno edisponibilità da parte di qualche atleta,che ha dato forfait, il risultato avrebbepotuto essere migliore!

In totale abbiamo ottenuto 17 vitto-rie, vediamole suddivise nelle sin-gole categorie:

Juniores e cadetti• Rusconi Mattia a Sarezzo (Bs)• Tegiacchi Simone e Rusconi Luca aValmadrera

• Rusconi Angelo e Rusconi Mattia aValmadrera

• Rusconi Angelo a Gardone Riviera (Bs)• Tegiacchi Simone e Rusconi Luca aGalbiate

• Rusconi Angelo e Rusconi Mattia aGalbiate

• Rusconi Marco eTegiacchi Alberto aValdieri (Cn)

• Rusconi Angelo a Paitone (Bs)• Rusconi Angelo a Comenduno (Bg)

Femminile• Gritti Nives e Bonfanti Margherita aBione (Bs)

• Gritti Nives e Bonfanti Margherita aValdieri (Cn)

• Gritti Nives ad Avenone (Bs)• Gritti Nives a Vallio Terme (Bs)

Amatori• Piloni Giuseppe a Sarezzo (Bs)• Piloni Giuseppe a Vallio Terme (Bs)• Piloni Giuseppe a Castello di Serle (Bs)

Seniores• Villa Pietro a Rezzato (Bs)

Passiamo ora in rassegna i risultatiottenuti nei diversi campionati.

Camp. Italiano a coppie• Cat. Femminile 1° Gritti Nives eBonfanti Margherita

• Cat. Juniores 1° Rusconi Angelo eRusconi Marco

• 2° Rusconi Mattia e Tegiacchi Alberto• Cat. Cadetti 1° Tegiacchi Simone eRusconi Luca

• 2° Brambilla Stefano e Rusconi Nadia• 3° Rusconi Cristian e Maglia Enrico

Camp. italiano individuale• Cat. Juniores 2° Rusconi Angelo

Camp. regionale a coppie• Cat. Femminile 1° Gritti Nives eBonfanti Margherita

• Cat. Juniores 1° Rusconi Angelo eRusconi Mattia

• 2° Rusconi Marco eTegiacchi Alberto• Cat. Cadetti 1° Tegiacchi Simone eRusconi Luca

• 3° Rusconi Cristian e Maglia Enrico

Camp. regionale individuale• Cat. Amatori 2° Piloni Giuseppe

Risultati gare di marciaPietroVilla

I vincitori della categoria Juniores: Rusconi Mattia e Rusconi Angelo Categoria Cadetti: Tegiacchi Simone e Rusconi Luca

La premiazione delle vincitrici:Nives Gritti e Margherita Bonfanti

Alla fine della stagione agonistica,passiamo a vedere i principali risul-

tati ottenuti dai nostri atleti.Stagione, a mio parere, positiva, in par-ticolare per i risultati ottenuti dai nostricadetti e juniores, tra questi si e' di-stinto Angelo Rusconi.In campo femminile la bravissima cop-pia formata da Nives Gritti e MargheritaBonfanti ha vinto sia il titolo italiano chequello regionale.Tra gli amatori ha brillato Giuseppe Pi-loni che ha addirittura ottenuto tre primiposti e grazie a questi buoni piazza-menti si e' classificato al secondo postonel campionato regionale, peccato ab-bia mancato piazzamenti di rilievo nelleprove di campionato italiano.Al campionato per associazioni, que-st'anno svoltosi sull'altopiano di Lava-rone, siamo riusciti a salire ancora sul

MARCIA ALPINA DI REGOLARITÀ

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Domenica 27 Ottobre si è svolto ilcampionato sociale di marcia al-

pina. L’organizzazione della gara que-st’anno è toccata a Carlo, Edoardo eDomenico che con la supervisione tec-nica di Rodolfo hanno approntato unpercorso di circa 11,5 Km per la garasociale e uno di 5 Km per la gara pro-mozionale a coppie.Al via una sessantina di marciatori easpiranti, e 10 coppie di ragazzi sotto i12 anni. Gradita anche la partecipazionedi alcuni amici bresciani che domeni-calmente si cimentano in questo tipo dicompetizioni.Nella tradizione che Riccardo Crimella(storico organizzatore del sociale) avevainiziato, quella di trovare ogni anno unpunto di partenza diverso, il via delprimo concorrente è avvenuto alle08.30 dal palazzetto sportivo dellescuole elementari di via Leopardi, gen-tilmente concessoci dall’Amministra-zione Comunale.Anche quest’ anno il tempo non ci èamico, dopo il “diluvio universale” dellapassata stagione speravamo in unagiornata più mite, confortati dalle pre-

visioni e da un sabato bellissimo che ciha agevolato nella segnaletica del per-corso.Ma ahimè ! Domenica mattina il tempoci ha girato le spalle e si è messo albrutto. I telefoni diventano roventi, e infretta e furia si cerca di dare riparo condelle protezioni alle persone addette aicontrolli.Al via sono un po’ preoccupato che nonsi ripeta l’allucinante giornata della pas-sata edizione, ma fortunatamente vatutto per il verso giusto.Il percorso della gara è suddiviso in 5settori per il sociale e in 3 per la pro-mozionale, con i primi 2 settori in co-mune.Primo settore, con una media di 5.600km/h, dalla frazione Concordia porta allaFrazioneTrebbia, prosegue verso S.Mar-tino e poi, transitando per la frazioneCeppo, si arriva in località “Culumbee”,dove ha inizio il secondo settore: conuna media di 2.900 Km/h sale verso laFrazione Belvedere sulla sponda sini-stra del torrente Daò, poi proseguelungo la strada per S.Tomaso fino alla lo-calità Mondonico da dove, grazie a un

sentiero recentemente recuperato, siarriva in “Piazza Balcon”, dove ha ter-mine la salita.

Sociale di marciaRusconi Domenico

MARCIA ALPINA DI REGOLARITÀ

I partecipanti alla gara promozionale

La misurazione del percorso

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CROCIATINO 2013 · 19

In questo punto i due tracciati si divi-dono: per la gara promozionale si svoltaverso sinistra e seguendo la nuovastrada agro-silvo pastorale si raggiungela carrozzabile per S.Tomaso; imboc-cato il sentiero che passa dapprima al“Reginee” quindi per “Burnaga” si ri-sale verso S. Tomaso. Proprio qui, da-vanti alla omonima chiesetta, è posto iltraguardo.Per la gara sociale invece, con una me-dia di 5.000Km/h, dal controllo di“Piazza Balcon”, si svolta a destra e se-guendo sempre la nuova strada agro-silvo pastorale, ma in questo caso in sa-lita, si arriva all'incrocio del sentieroche porta in Sambrosera; è questo ilpunto di partenza di una breve ma in-fida discesa fino alla “Böa”. Qui c'è Pier-luigi Sacchi che vigila e indica il nuovosentiero da intraprendere, quello cheporta, dopo un lunga traversata moltotecnica,intervallata da un ristoro pre-parato dalle nostre signore, ad incro-ciare il sentiero per Preguda. Quindi siprocede sulla strada che porta al-l’azienda agricola Rusconi nelle cui vi-cinanze è posto il controllo.Questo settore è stato scelto per lasua varietà e complessità come meri-torio per l’assegnazione della medagliad’oro in ricordo di Riccardo Crimella,offerta, ormai da anni da un gruppo diamici, al socio che avrà realizzato il mi-nor numero di penalità.La gara prosegue con un inizio diquarto settore abbastanza ripido; conuna media di 3.200 Km/h porta dap-prima alla località di Pradello, poi de-viando verso sinistra imbocca il classicosentiero che porta in Forcellina doveha termine la salita e inizia il quinto e ul-timo settore.Ora il percorso si fa meno impegna-tivo, la media, 5.100 Km/h, fa un po’ re-spirare e dopo circa un quarto d’ora sigiunge al fontanino di Sambrosera dovesi imbocca il sentiero per S.Tomaso;arrivati nei pressi della vecchia sorgentedi Treminöla, si svolta a sinistra su unvecchio sentiero che va a congiungersial tracciato della gara promozionale cheporta al traguardo di S.TOMASO.Gara sociale nel complesso abbastanzaimpegnativa sia fisicamente che tecni-camente, ha incontrato il gusto dellamaggior parte dei concorrenti e ha vi-sto trionfare con solo 53 penalità la no-stra socia NIVES GRITTI , “professioni-sta di tali gare” e recente vincitrice deltitolo italiano in coppia con MargheritaBonfanti, che ha preceduto Maria Po-letti e Pietro Villa.

Nella gara promozionale è risultata vin-citrice la coppia formata da Dell’Oro Ni-colò e Dell’Oro Luca con 46 penalità.

Classifica Sociale O.S.A.1. GRITTI NIVES Cat. F Pen. 532. POLETTI MARIA Cat. F Pen. 1023. VILLA PIETRO Cat. C Pen. 1034. REDAELLIAUGUSTA Cat. F Pen. 125

5. ANGHILERICARLO Cat. C Pen. 133

Gara promozionale1. DELL’ORO NICOLO’DELL’ORO LUCA Pen. 46

2. RUSCONI LEONARDORUSCONI ERNESTO Pen. 255

3. RUSCONI SONIADELL’ORO BARBARA Pen. 367

4. VALSECCHI LORENZOBRAMBILLA STEFANO Pen. 445

5. BUTTI ALICERUSCONI NADIA Pen. 454

6. MAZZOLENI SAMUELE Pen. 5377. RIGAMONTI ERIKAMASETTI DAVIDE Pen. 537

8. BRAMBILLA GABRIELEDELL’ORO FILIPPO Pen. 539

Nel pomeriggio si sono tenute le pre-miazioni dei vincitori del campionatosociale e delle varie categorie, con lapresenza del socio Battista Rusconi, ti-tolare dell’omonima carpenteria, che

anche quest’anno ha voluto ricordare,con un bellissimo trofeo per il primo po-sto, l’amico e socio Mario Cogliati. Ma-rio è stato uno dei primi marciatori osinicon cui anch’io ho avuto il privilegio digareggiare, quando quindicenne misono avvicinato a questo sport; hocorso nella sua stessa pattuglia in al-meno un paio di manifestazioni. Una adAlbino, nel bergamasco, con anche Mo-desto Castelli, e un'altra a Nese, in unagiornata di pioggia intensa quando, ri-cordo, i miei calzettoni erano rimastinell’armadio e Mario mi aveva offerto isuoi, facendo tutta la gara senza calze.Questo gesto, seppur piccolo, rappre-senta lo spirito che ha sempre con-traddistinto la nostra associazione,dove le persone con maggior espe-rienza l’hanno sempre messa incondi-zionatamente al servizio dei più gio-vani.Speriamo che tale insegnamento sia diauspicio anche per le generazioni fu-ture.Dopo le premiazioni si è dato inizio allaMarronata, anche se in tono minorecausa la pioggia, e come tradizione il ri-cavato della vendita delle caldarrosteverrà devoluto in beneficienza.Tirando le somme, l'inizio di giornatanon prometteva niente di buono invecetutto è filato a meraviglia, grazie anchea tutte le persone che come ogni annodanno il loro apporto alla buona riuscitadella manifestazione. E poi a S. TO-MASO si è rivisto quello spirito e quellavoglia di condivisione che ha sempreanimato la nostra associazione.Davvero una bella Domenica!

La premiazione della vincitrice Gritti Nives

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Nonostante una primavera davvero inclemente a causa della piog-gia, devo dire che di giornate domenicali di brutto tempo que-st'anno ne abbiamo avute poche. Delle sette uscite del Corso di

Escursionismo, soltanto quella organizzata a Era si è svolta per tutta l'in-tera giornata sotto una leggera pioggerella, su un percorso ridotto che haregalato comunque emozioni ai partecipanti, per la presenza di alcuni ca-mosci nelle vicinanze del sentiero. Le restanti escursioni si sono svolte contempo abbastanza favorevole. La presenza dei ragazzi è stata numerosa, 99iscrizioni, e con essi anche le loro famiglie. Le uscite sono state improntatea promuovere la conoscenza delle bellezze naturalistiche, artistiche e sto-riche presenti sul territorio, hanno creato occasioni di sano divertimento,di socializzazione, favorendo l'incontro tra nuovi compagni. Per noi ac-compagnatori è stato bello vedere come i ragazzi si organizzavano nelgioco durante le soste... c'era chi si impegnava a costruire coi rami secchi“la capanna” o chi si divertiva a fabbricare “arco e frecce” oppure chi, nellepoche giornate di caldo, giocava con l'acqua provocando innumerevolispruzzi, e ancora, come si condividevano i tradizionali giochi di gruppo.Tutto questo ricordando loro le regole di comportamentoe il rispetto verso l'altro. Questo è il Corso di Escursioni-smo! Piacevoli escursioni all'insegna di svago e amicizia.Cose semplici che a fine giornata fanno la differenza. È conquesto intento che ci rivolgiamo a voi ragazzi per promuo-vere il prossimo Corso di Escursionismo: se vi siete trovatibene, se vi è piaciuto, se vorrete nuovamente provare emo-zioni, questo è il corso che fa per voi. Passate parola e... ar-rivederci alla prossima primavera.Grazie a tutti.

14 aprile: Festa dell’amiciziaa Monte Barro.Una giornata da non dimenticare!

Domenica 14 aprile ci siamo ritrovati in piazza del mer-

cato per partecipare alla prima escursione del corso

dell'O.S.A. organizzata assieme all'oratorio per la gior-

nata dell'amicizia. I nostri accompagnatori hanno for-

mato i gruppi e quindi ci siamo avviati verso la nostra

meta: la chiesa incompiuta (senza tetto)di S. Michele.

Dopo un lungo tratto di cammino siamo arrivati a “Pian

Sciresa”, un grande pratone sopra Malgrate dove ab-

biamo fatto una sosta; parecchi bambinihanno appro-

fittato di questi grandi spazi anche pergiocare. Ab-

biamo di seguito ripreso la nostra escursione attraverso

uno stretto sentiero con vista lago e inbreve tempo

siamo arrivati a S. Michele. Ci siamo collo-

cati all'interno della chiesa per riposare,in

seguito è arrivato donTommaso che hace-

lebrato la Santa Messa. Al termine siamo

usciti sistemandoci sul prato in diversi gruppi

a mangiare e giocare allegramente. Ci siamo

rimessi nuovamente in cammino per ritor-

nare a Pian Sciresa; noi di quinta abbiamoco-

struito due capanne di legno; vinceva il gioco

il gruppo che costruiva la capanna più bella.

Abbiamo fatto merenda e ci siamo diretti

versoValmadrera per terminare questa mera-

vigliosa giornata. Sul sentiero abbiamotro-

vato una fontanella per rinfrescarci e abbeve-

rarci perché le nostre scorte di acquaerano

finite. Questa prima gita è stata veramente

bella, con tempo stupendo, tanti giochi etanta

allegria. Spero che il bel tempo ci assistaanche

per le prossime escursioni (di acquane ab-

biamo già presa tanta l'anno scorso). Ungrazie

a tutti gli accompagnatori che ci hanno dato l'op-

portunità di passare una stupenda giornata.

Matteo Bertoldini

20 · CROCIATINO 2013

45a edizioneCORSO DI ESCURSIONISMO

Luigia Silvia Sala

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CROCIATINO 2013 · 21

21 aprile: dal lago verso la Valsassina.

Alle ore 7,30 del mattino ci siamo trovati al piazzale del mercato e siamo partiti c

on i pullman per

Mandello. Era una giornata piovosa e umida; ci siamo armati di ombrello e di k-wa

y e ci siamo incamminati.

Ci siamo fermati al Santuario di Santa Maria dove abbiamo

fatto uno spuntino. Dopo siamo andati aEra dove abbiamo

bevuto il tè e abbiamo pranzato in una chiesetta... che

strano!!! Nel pomeriggio abbiamo giocato a bandiera e la

nostra squadra ha vinto...evviva! (Siamodella squadra 2).

Nonostante la nebbia e la pioggia siamoriusciti a vedere

dei camosci e una salamandra. Anchese il tempo era

brutto ci siamo divertiti un sacco e i bambini che non sono

venuti per il maltempo purtroppo si sono persi una gior-

nata eccitante.Karen e Simona

25 e 26 aprile: Ponente Ligure.Il 25 aprile verso le 6,30 ci siamo trovati nellapiazza del mercato dove ci aspettavano i pullman. Unavolta saliti, abbiamo viaggiato per due ore circa e ab-biamo fatto una sosta all'autogrill, poi siamo ripartiti e,dopo qualche ora, finalmente siamo arrivati a Borgio Ve-rezzi dove abbiamo pranzato al sacco sulla spiaggia, poici siamo incamminati e abbiamo visitato il borgo antico.Siamo ritornati sui pullman che ci hanno portati ad Alas-sio, dove abbiamo soggiornato in un convento dei Sale-siani; lì abbiamo cenato e più tardi abbiamo fatto latombolata e siamo andati a letto nelle nostre cameredove siamo rimaste a chiacchierare fino a tardi …alle seieravamo già sveglie ma ci siamo alzate ufficialmente allesette. Infine, alle otto abbiamo fatto un'abbondante co-lazione e poi ci siamo incamminati, purtroppo con lapioggia. La nostra meta è stata Andora, dove abbiamovisto delle grotte e la guida ci ha spiegato che sono statescavate dall'acqua nel corso di millenni. Il sole ritornavaa splendere, nel frattempo visitavamo anche una torre,un antico mulino, una roccia in cui si potevano scorgerefossili e infine, sempre sul percorso, un'antica chiesa ela vallata in cui si trova la città di Andora. Arrivati ad An-dora, verso le 16.00 siamo risaliti sui pullman che cihanno riportato a casa e, alle 19.30 circa, siamo arrivatia Valmadrera. È stata una bellissima esperienza e cisiamo divertiti molto.

Federica Rota

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22 · CROCIATINO 2013

CORSO DI ESCURSIONISMO

26 maggio: Val Perlana.Ore 7.00 partenza dalla piazza del merca

to; dopo 1h30'

di pullman siamo arrivati al posteggio diOssuccio, un paesino sul

ramo occidentale del lago di Como.

Caricati gli zaini in spalla ci siamo messi in cammino percorrendo

una stradina ciotolata con cappellette che rappresentano i misteri

del S. Rosario, e che conduce ad un piccolo monastero. Arrivati ,

la vista era impeccabile, grazie anche alla bella giornata di sole, ci

siamo fermati e rifocillati. Da qui abbiamo cominciato ad attraver-

sare la Val Perlana ; dopo molte salite, discese, salite, di-

scese....eccoci imbattuti in un grosso albero sradicato che

impediva il nostro passaggio, ma ovviamente noi non ci tiriamo

mai indietro!!!!! Allora, con l'aiuto degliaccompagnatori, abbiamo

scavalcato quel grosso tronco e proseguita la nostra gita.

Il terreno era molto fangoso e, a causa della pioggia dei giorni pre-

cedenti, lungo il sentiero si erano formati molti corsi d'acqua che

facevano diventare il percorso più avventuroso. Durante la cam-

minata spiragli di sole filtravano tra le fronde, scaldandoci per bene.

Ancora un'ultima salita ed eccoci arrivati all' Abbazia di San Bene-

detto. In questo luogo sacro ci siamo fermati a pranzare e dopo

aver ascoltato il nostro cicerone che raccontava la storia dei frati

benedettini qui vissuti, abbiamo trovato spazio anche per i giochi di

gruppo.Dopo circa 2 ore di fermo, ecco giunto i

l richiamo degli accompa-

gnatori che ci invitava a preparare gli zaini per la ridiscesa; quindi,

percorrendo un'altra parte della Valle, ci siamo trovati davanti ad

un altro bellissimo luogo: l'abbazia dell' Acquafredda dove abbiamo

di nuovo sostato. Successivamente ci siamo diretti verso il punto

di partenza.....super stanchi ma felici della splendida giornata tra-

scorsa.

5 maggio: rifugio S.E.V. Pianezzo.Ci siamo ritrovati alle ore 8,15 al piazzale delle scuoleelementari di via Leopardi. La prima sosta è stata ai“Sass di cùlon” che è il luogo dal quale sono stateestratte le colonne della nostra chiesa parrocchiale.Quando siamo partiti io ero emozionato, perché era laprima volta che andavo al rifugio S.E.V. di Pianezzo. Du-rante il viaggio pensavo che il cammino fosse infinito per-ché era un po' faticoso. Abbiamo visto moltissime franee durante il cammino abbiamo dovuto attraversarne una.Arrivati a Pianezzo ci aspettava un buonissimo e caldo tè.Quando mi sono seduto sul prato ho subito notato unpaesaggio meraviglioso. Io e i miei amici ci siamo messia rotolare su un pendio. Terminato il pranzo siamo scesia San Tomaso. Un gruppo ha giocato a pugno, un altro acalcio e un altro ha costruito una capanna. Verso le 16.30ci siamo rimessi in cammino per tornare a casa. Ci siamoproprio divertiti e stancati, io mi sono reso conto che èmeglio fare passeggiate in montagna con amici piuttostoche stare a casa a giocare con i videogiochi. GrazieO.S.A..

Gabriele Casati

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CROCIATINO 2013 · 23

2 giugno: raduno dei corsi F.I.E.a San Pietro al Monte.Il 2 giugno c'è stato il raduno F.I.E. e noi, Alice eChiara, eravamo presenti. Siamo partiti dal cimi-tero nuovo di Valmadrera e siamo arrivati al centrosportivo di Civate dove ci hanno offerto una gu-stosa colazione. Da qui ci siamo incamminativerso S.Pietro al Monte dove,con tutti i gruppi di escursio-nismo, sotto un sole co-cente, abbiamo partecipatoalla S.Messa. Siamo ripartiti eci siamo diretti verso la fra-zione "Laghetti" dove abbiamopotuto mangiare una buonis-sima salamella e riposarciprima di partecipare ai giochiche erano stati organizzati. Ab-biamo giocato a Tiro alla fune,Castellone e alla Corsa con isacchi. CI SIAMO DIVERTITIUN MONDO!!!!!! E' STATO BELLO TROVARCICON ALTRI RAGAZZI DELLA NOSTRA ETA' ACUI PIACE ANDARE IN MONTAGNA PROPRIOCOME A NOI E STARE IN COMPAGNIA.

Alice Butti e Chiara Rota.

Più caramelleal corso d’escursionismoCome appassionati di montagnac’è una notizia che alla fine del-l’anno dobbiamo purtroppo ricor-dare e inserire nei classici annalidatati 2013. Il 5 luglio scorso èmorto un ragazzino di 12 anni,dopo tre giorni di agonia per letremende conseguenze di un volodi venti metri dalla falesia di Ori-pierre in Alta Provenza. Tito Tra-versa, questo il suo nome, era unpiccolo fenomeno: la prima via digrado 8a a soli 8 anni, fino a mi-gliorarsi ogni anno di più; un cam-pioncino nell’arrampicata libera,di caratura mondiale, che facevaintravedere un grande futuro. Nonsi è trattato quindi di un’avventuraestiva finita male o peggio ancoradi un’imprudenza. Lo stesso ma-gistrato che ha condotto l’inchiestaha appurato che la causa del terri-

bile volo dall’alto della falesia èdovuta ad un errore tecnico neimateriali. Nessuno si era accortoche l’aggancio della fettuccia almoschettone era montato in modoerrato, non dando quindi la possi-bilità di reggere il peso del climber.Tito ha fatto il suo dovere, senzaquel difetto tutto sarebbe andatoliscio e si sarebbe presentato poiai vari campionati di quest’estatein forma e ben allenato. Cos’è ef-fettivamente successo lo lasciamoalle carte dei giudici, ma resta il so-spetto che un errore così banalesia stato commesso perché tuttierano concentrati sulle gesta delnostro eroe, tanto calamitati daisuoi gesti, tanto confusi dall’orgo-glio di un tale fenomeno da nonsvolgere il più elementare con-trollo.Tendenza che spesso i geni-

tori manifestano in tanti altricampi fino a coccolare, difendere,proteggere, viziare troppo i proprifigli.Ma per rimanere alla montagna,ben venga il nostro corso d’escur-sionismo giovanile che proponemete alla portata di tutti, che con-tinua imperterrito a mantenere invita sistemi all’antica come il pre-mio delle caramelle, i giochi sulprato, la divisione in squadre... Oc-corre sempre proporre attività allaportata e a dimensione di ragazzo,senza pretendere che crescanotroppo presto, come purtroppo al-tre notizie di cronaca nera ci met-tono sotto gli occhi. Non forziamoi tempi, lasciamoli tranquilli amangiarsi le caramelle del corso.

Marco Magni

La montagna e i ragazzi

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24 · CROCIATINO 2013

Alessia, Roberta e Siria, alcune parteci-panti, le loro impressioni.

Che cosa vi ha spinto a partecipare?Il gruppo di amiche e la voglia di andarein montagna

Vi piaceva l’ambiente?Quest’anno era più bello rispetto al pre-cedente: oltre al campo di calcio c’eraanche il campo di pallavolo, dove cisiamo impegnati a giocare dividendociin squadre.Eravamo a dormire tutte insieme nellanostra stanza e fuori c’erano dei posti asedere dove ci trovavamo a chiacchie-rare.

Come era organizzata la giornata?Sveglia verso le 7,30. Alle 8 colazione,poi la partenza verso le 8,30. Si andava

verso un rifugio o un posto panoramicoe nel pomeriggio si ritornava a casa.Quindi ci si riposava, si giocava fino allacena e ancora dopo cena si stava in-sieme a giocare, scherzare, parlare tradi noi fino all’ora di coricarsi, e ancoraavevamo voglia di parlare. Due seresiamo anche stati al parco di Vermiglioa fare una passeggiata e a mangiare ilgelato.

Com’erano gli accompagnatori?Tutti molto simpatici: Carlo, che ha sem-pre voglia di scherzare e Domenico,simpatico e anche lui scherzoso e “mo-derno”… ci mandava le foto e gli smssul nostro cellulare. Anche gli altri cheaiutavano chi era un po’ stanco e affati-cato, erano tutti molto pazienti e ci fa-cevano stare bene. Ci insegnavano i

Settimana escursionisticaa VermiglioG.V.

SETTIMANA ESCURSIONISTICA

Sopra il rifugio Denza

Quest’anno abbiamo fatto questaesperienza come volontari accom-

pagnatori con il gruppo giovani alla set-timana escursionistica dal 15 al 22 giu-gno.La zona, una frazione di Vermiglio dinome Stavel, era molto invitante: in-torno alla casa, grande e ristrutturata,prati e boschi e sullo sfondo la Presa-nella con tutte le altre cime.Il gruppo era vario: circa 20 giovani, dai6 ai 16 anni, abituati comunque a cam-minare e tutti ben equipaggiati per fareescursionismo.La stagione, viste le nevicate recenti,era indietro nella fioritura e questo ci hapermesso di vedere i rododendri infiore, genziane, anemoni, crochi, non-ché prati pieni di specie dai vari colori.Ho chiesto a Laura, Giorgia, Marta,

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CROCIATINO 2013 · 25

nomi dei fiori, ci facevano vedere i par-ticolari, gli animali: abbiamo anche vistouna vipera immobilizzata, abbastanzada vicino.

E il gruppo dei ragazzi?Eravamo tutti uniti, si cercava di nonescludere nessuno e ci si divertiva an-che con poco. Quest’anno poi ci si tro-vava spesso anche a chiacchierare.

E le cuoche?La cena era sempre ottima e abbon-dante, ci piaceva tanto. Lasagne, ri-sotto, cotolette, polpette, torte: tuttobuonissimo.

Ricordate qualcosa di particolaresulle uscite?Si cercava di dare il massimo per arri-vare fino al rifugio o alla cima e di cam-minare forte nonostante la stanchezza.Abbiamo giocato a palle di neve, sopraun rifugio dove c’erano due laghetti (rif.Denza) e ci siamo divertiti tantissimo.La passeggiata delle cascate era bellis-sima, con tutta l’acqua che scendeva.Ricordiamo il Passo dei Contrabban-dieri, dove abbiamo visto i resti delletrincee e cercato i proiettili e un nevaiopiccolo che ci ha permesso di fare tantescivolate su neve fresca. Matteo hafatto un disegno di un orso bellissimosulla neve fresca, e sotto ci ha scritto“OSA”.Ricordiamo anche le passeggiate soprail paesino di Ortise’, con la sosta pranzovicino alle due baite, dove si è giocatoe chiacchierato tanto.

Pensate di rifare quest’esperienza?Forse l’anno prossimo non potremo par-tecipare perché abbiamo gli esami afine giugno. Ci dispiace veramente!

La consigliereste ad altri vostriamici?Sì, certamente, anche a chi non piace lamontagna così può conoscerla in ma-niera diversa, e poi con noi … si diver-tirebbe moltissimo!

Anche per noi accompagnatori è statauna settimana positiva e una esperienzada rifare.Siamo stati bene con i ragazzi e conloro siamo tornati un po’ più “giovani”dentro.

Passo dei Contrabbandieri

Cascate della Vallesinella

Rifugio Graffer

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l’Oro, componente attivo del gruppo,nonché socio O.S.A. da parecchi anni.Un giorno mi disse: ”andiamo a fareconcerti su tutto il territorio lom-bardo,parte del territorio nazionale, ad-dirittura anche all’estero... e a Valma-drera quando????”Nonmi sono fatto scappare l’occasione,e ho riportato l’idea nel consiglio diret-tivo che con entusiasmo ha approvato.La festa è iniziata nel primo pomeriggiocon giochi rivolti prevalentemente ai ra-gazzi, come la cuccagna in orizzontale ela gimkana dove oltre ai ragazzi si sonosfidati anche alcuni adulti rimediandoqualche figuraccia…È proseguita con le classiche: misuradel salame, peso del cesto e… l’ambitopeso del maialino che ha visto premiatol’intuito della tenera Marta, la quale, congrosse lacrime, voleva convincere lamamma a tenerlo in casa.Alle 19,30 il clou della giornata con ilconcerto all’aperto dei “PICETT DELGRENTA”, magistralmente diretto dalmaestro Gabriele Bo-lis nel sottostante cor-tile adiacente il ri-storo. Lo spettacolo siè protratto fino alle21.10 e durante l'in-tervallo si è provve-duto allo scambio deigagliardetti e alla do-nazione di una ma-glietta con i i nostri co-

lori a ADOLFO VALSECCHI socio fon-datore dell'O.S.A., nonché musicista delgruppo. Al termine tutti al ristoro per gu-stare la polenta e coniglio che le manisapienti di Enrica hanno cucinato.Verso le 22.30 presso la chiesetta è tran-sitato “IL GIR DI SANT”, tragitto che uni-sce i vari santuari posti nella cintura delCornizzolo, in un percorso di cammino edi preghiera,che vede partecipe anche lanostra società.Il gruppo dei “PICETT” ha voluto omag-giare il passaggio con due splendidibrani, in un clima davvero coinvolgente.Ritornati al ristoro l'allegria è proseguitafino a tarda notte con canti e musicheche hanno coinvolto tutti i presenti.Analizzando l’evento nel suo insieme,devo dire che sono soddisfatto di comela manifestazione si è svolta, anche semi aspettavo la presenza di un numeromaggiore di soci. Forse il tempo incerto,o forse la scelta del Sabato non ha in-contrato i gusti delle persone.Sta di fatto che per il prossimo anno va

ripensata la formula per rendere ancoraappetibile una manifestazione che neglianni è sempre stata un momento di ag-gregazione sociale.Approfitto di questo articolo per esten-dere a nome del consiglio direttivo ungrosso grazie a tutti i soci che imman-cabilmente si adoperano e sostengonole nostre manifestazioni per renderlesempre migliori, a tutti i volontari che ilMercoledi e la Domenica svolgono ilservizio al Ristoro di S.Tomaso e a tuttequelle persone che mettono a disposi-zione il proprio tempo libero per la no-stra associazione.

Festa con i “Picett”Domenico Rusconi

SAN TOMASO

Nella programmazione annuale delleattività “osine”, la festa di S.Tomaso

ha sempre rivestito un ruolo di primopiano per la nostra società.Negli anni la data del suo svolgimentoha subito vari spostamenti: inizialmentela manifestazione era fissata nella primadecade di Luglio, poi alcune circostanzee la moltitudine di appuntamenti ha fattosì che non avesse più una collocazioneben precisa nel calendario annuale.Quest’anno con la stesura di un pro-gramma delle manifestazioni principali“osine”, si è voluto dare anticipatamentenotizia ai soci e simpatizzanti di alcunedate significative a cui non poter man-care. Cosi, per la serata di Sabato 29Giugno, si è deciso di svolgere la tradi-zionale “Festa di S.Tomaso”.Nell’ottica di un rilancio di tale manife-stazione si è pensato di allietare la se-rata con il concerto dei “PICETT DELGRENTA”, gruppo folcloristico molto ap-prezzato anche a livello nazionale, rap-presentativo del nostro territorio, conun repertorio di musiche e canti popolaribrianzoli e valorizzato dall’ausilio di stru-menti rudimentali come le “siringhe diPan”. La scelta di questo gruppo non èstata casuale, ma accuratamente volutain quanto con le loro armonie e i lorocanti popolari ben si integrano con larealtà del borgo di S.Tomaso.Personalmente già conoscevo il gruppo,ma l’idea di contattarli me l’ha suggerita“Sandro Cechet” alias Alessandro Del-

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CROCIATINO 2013 · 27

Quest’anno si è pensato di associarela gita giovanile con la S. Messa in

ricordo dei giovani defunti dell’O.S.A. Latradizione voleva che la S.Messa fossecelebrata ogni lustro al Rifugio Diavo-lezza (Engadina, Svizzera) ma si è pen-sato di fare un’eccezione organizzando lamanifestazione il 14 luglio.Il rifugio è il punto di partenza principaleper la salita al Piz Palù (3901 m.), mon-tagna delle Alpi Retiche occidentali ap-partenente al Gruppo del Bernina.La giornata, molto favorevole, ha por-tato un centinaio di persone al rifugioposto a 2978 metri.I partecipanti, partendo dal parcheggiodella funivia, hanno raggiunto la desti-nazione da diversi sentieri. Un gruppo hapercorso la cresta che conduce alla cimadel Munt Pers (3207 m.) e successiva-mente da questo è sceso alla meta fi-nale. Mentre un altro gruppo di personeè asceso dal sentiero normale. Da que-sto gruppo tre ragazzi si sono staccatiper scalare il vicino Piz Trovat (3146 m.)dalla via normale e due ragazzi dalla fer-rata. I meno allenati hanno preferito sa-lire con la più comoda funivia.Ritrovati tutti al rifugio si è celebrata la S.messa in suffragio dei giovani defuntidell’O.S.A.: Dario, Marzio,Willy e in par-ticolare Angelo e Beppe, morti propriosul Piz Palù, montagna sovrastante il ri-fugio.

Incuriosito dal bizzarro nomedel rifugio ho scoperto che in-torno al luogo aleggia una leg-genda che ha a che fare con«La Diavolezza»: la bella dia-volessa.Lassù molti, molti anni fa abi-tava una meravigliosa fatinadei monti. Viveva nel suo castello di pie-tra, fra Chapütschöl e il Munt Pers, làdove - circondato da torri di pietra e ca-naloni di sassi - al centro di un prato fio-rito di montagna il sole si specchiava inun lago di colore blu scuro; là dove interibranchi di coraggiosi camosci saltavanoe pascolavano nell’erba tenera e fresca,dove le pernici schiamazzavano, volandoin alto per poi atterrare elegantemente eriprendere i loro schiamazzi; là dove le le-pri bianche sognavano ad occhi aperti,per poi fuggire impaurite, al gran ga-loppo. Questa bellissima fanciulla soloraramente e per brevi istanti era stata av-vistata dai cacciatori, i quali l’ammira-vano stupiti quando si muoveva agilesulle rocce del Munt Pers verso il “Lej dala Diavolezza“, per concedersi un bel ba-gno rinfrescante. I giovani cacciatori dav-vero impazzivano per lei, e perdevanoanche il controllo. La seguivano, mentrelei veniva protetta dal suo branco di ca-mosci, sulle rocce e sino al suo castellodi pietra. Cosa successe in quel luogonon si sa, ma solo lo si immagina. Uno

dopo l’altro, i cacciatori scomparivano esi perdevano al Munt Pers (la montagnaperduta). Lo stesso era capitato adAratsch, un bel ragazzo del villaggio. Eglinon tornò mai più dalla caccia: lo ave-vano cercato dappertutto, fin che allafine si convinsero che fosse caduto in uncrepaccio al Pers, o scivolato da qualcheparte. Però quelli che, prima del calaredelle tenebre, transitavano nella regionedel massiccio del Bernina, riuscivano asentire la voce della Diavolezza che reci-tava: “mort ais Aratsch“ (Aratsch èmorto).Di generazione in generazione si rac-conta questa splendida leggenda: a que-sto alpeggio racchiuso dal gruppo delBernina, fu dato il nome di Alp Morte-ratsch. La Diavolezza non ebbe mai piùpace, sino a quando il ghiacciaio si spo-stò in avanti e l’intero alpeggio fu trasci-nato a valle, coperto dal ghiaccio e daidetriti rocciosi. Alla regione fu dato ilnome di “davent dal Munt dal Pers“;della bella fanciulla nessuno ebbe maipiù notizie.

La bella DiavolessaRusconi Andrea

GITA GIOVANILE

In cima al Munt Pers

La celebrazione della Santa Messa al Diavolezza

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Per il secondo anno consecutivo ilcampeggio si è svolto nella frazione

di Degioz a 1541 m, nel comune di Val-savaranche, nell’incantevole Valle d’Ao-sta. Le escursioni sono state tante masoprattutto ho respirato l’aria amiche-vole delle persone presenti, non c’èstata molta affluenza, solo i soliti affe-zionati. Molte famiglie hanno deciso di

non parteciparvi e hanno scelto altre mete di vacanza. Io hotrascorso tre settimane bellissime, con un gruppo di amicifantastici con cui abbiamo fatto escursioni, siamo andati inbicicletta, abbiamo fatto una gara di corsa a Cogne congrandi e piccoli, arrampicato in palestre di roccia e vie fer-rate, siamo stati in piscina e ai bagni termali, abbiamo bal-lato il liscio, organizzato feste di compleanno... Tutti i cam-peggiatori hanno partecipato alla gita in rafting, spettacolaree piena di risate, abbiamo seguito serate all’insegna dellacultura e della salute, infine ci siamo rilassati al sole.Insomma una vacanza piena di appuntamenti e di allegria,non facendoci mancare nulla, neppure il classico aperitivoprima di cena! Forse il momento più ricreativo, perché da-

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Campeggio a Degioz...E poi...

LauraValsecchi

CAMPEGGIO

Il castello di Saint Pierre

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CROCIATINO 2013 · 29

vanti ad un bicchiere di vino, una fetta disalame e alle patatine, nessuno sa diredi no! Il paese non offriva molto, quindile serate le riempivamo con chiacchie-rate in pagoda, organizzando la giornataseguente, perché se hai la giusta com-pagnia, non hai bisogno di altro. I ragazzierano quasi più numerosi degli adulti esi sono divertiti molto, il bello è stato ve-dere grandi e piccini uscire insieme lasera per andare al bar a mangiare il ge-lato; non c’erano pericoli perché la ge-lateria era una sola e tutti facevanotappa al tavolo in legno vicino alla fon-tana. Lì i ragazzi potevano sfruttare la li-nea wireless del Comune, giusto per ri-manere collegati al mondo… masoprattutto a internet.Il momento più triste è stato smontaretutto e ritornare alla solita vita freneticadi Valmadrera. Però appena tornata,dopo un breve infortunio (…forse èstato un bene averlo avuto) mi sono de-dicata alla ricerca della prossima località

per il nostro campeggio.Dopo mille telefonate etante ore davanti al compu-ter sono riuscita a trovareuno spiraglio di possibilitàper poterci recare nelle belleDolomiti.Con molta fortuna dopocirca dieci giorni sono subitopartita con Luca Riva e Lucadell’Oro per visionare il ter-reno per il nostro campeg-gio 2014. Ci siamo recati nel-l'alta Val Rendena a Pinzolo,

nota località di villeggiatura adagiata a785 metri di quota e circondata daigruppi di Brenta, dell'Adamello e dellaPresanella. In questo luogo si scopronouna serie di valli di rara bellezza tra lequali la Val Campiglio con la blasonataMadonna di Campiglio, la perla delleDolomiti di Brenta, la Val Genova, lavalle delle cascate, porta d'accesso alParco naturale Adamello Brenta. Qui sipossono compiere escursioni sul ver-sante Adamello-Presanella o Dolomitidi Brenta. Le classiche salite alpinistichealle cime diTosa, d’Ambiez o cimad’Agola. Arrampicare su vie spit-tate dal 3 al 7b come Cima XIIApostoli, il Miglio Grigio più im-pegnativo o Cima d’Agola; mentreper gli amanti della mountain-bikeci sono 26 percorsi con 26 avven-ture diverse.Di quota in quota, si potrà attra-versare tutta la Val Rendena e leGiudicarie Centrali, da Tione di

Trento a Madonna di Campiglio. In-sieme alla bici si potrà viaggiare sustrade asfaltate, sterrate e forestali, pi-ste ciclabili e vecchie stradine di cam-pagna affiancate da una parte dalle Do-lomiti di Brenta e dall'altradall'imponente massiccio dell'Ada-mello-Presanella. Per chi non volessefare lo scavezzacollo, c’è la possibilità diaggirare gli ostacoli su più dolci variantiin piano e falsopiano, con divertenti di-scese finali.Si può proseguire ancora in mezzo allepinete e lungo il corso del fiume Sarca,e di torrenti ricchi di acqua, e si avrà an-che l'opportunità di apprezzare l'ospita-lità tradizionale della gente di monta-gna nelle malghe e nelle baite, nei rifugie nei «masi». Oppure, in un giorno dipioggia, puntare allo stadio del ghiaccioo a un centro benessere,…Insomma,abbiamo scelto una località su ampioraggio che possa abbracciare l’esigenzadi tutti. Sono luoghi frequentati da cen-tinaia di migliaia di persone ogni estateattratte dal fascino leggendario delleDolomiti. Vi aspettiamo!

Cima Entrelor

Il Gran Paradiso

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CAMPEGGIO

Stiamo correndo, sotto la pioggia,verso il fiume. Ognuno di noi

tiene stretta una maniglia, quella di ungommone, e ci chiediamo perché ab-biamo scelto proprio quella giornatafredda e piovosa quando abbiamoprenotato. Siamo in Val d'Aosta, contutto il campeggio, a fare rafting. Ilnostro equipaggio è composto datutti i giovani del campeggio: siamo inotto, compreso il nostro istruttoreJosè, che ci accompagna a prenderele pagaie e a sederci sul gommone. Ilresto del campeggio siede sugli altridue gommoni. Dopo che Josè, su untratto pianeggiante del fiume, ci ha“impartito gli ordini”, è subito tempodi affrontare la parte più pericolosa:un passaggio fra le rapide ed unmasso che incute terrore, poiché nelcaso in cui dovessimo urtarlo il gom-mone si capovolgerebbe. Fortunata-mente va tutto bene, ma poco dopodobbiamo aggirare una diga risalendosulla terraferma.La seconda parte del “viaggio” è lapiù divertente: ogni volta che duegommoni si affiancano ci schizziamocon le pagaie, ed è proprio Josè checi dice di farlo!! Arrivati in un trattotranquillo del fiume, si consuma unavera e propria battaglia tra i gommoni:noi ragazzi assaliamo per primi i gom-moni avversari, buttiamo in acqua idue equipaggi nemici e ci facciamoanche una bella nuotata.Dopo la guerra passiamo al punto più“difficile” del corso d'acqua, un trattocaratterizzato da moltissime rapideche comprendono anche le tre ondeartificiali più alte d'Europa, che sonodavvero alte. In quel tratto ci ba-gniamo tantissimo e colpiamo ancheil pilone di un ponte che ci fa sobbal-zare.Avremmo ancora molta voglia di con-tinuare, ma purtroppo il nostro itine-rario è finito e dobbiamo tornare sullaterraferma. Sicuramente, quando siripresenterà l'occasione, non rifiute-remo di vivere un'altra giornata di raf-ting!!!

Marco Rusconi

Vacanza con i nonniDurante l’estate vado in vacanza con i miei nonni.Quest’anno sono andato in campeggio a Degioz.Il nonno Beppe e la nonna Giovi sono giovani e atletici e a loro piace

tanto camminare.Quindi ogni giorno ci portavano a fare delle passeggiate.Un giorno siamo andati sullla cima Entrelor, una montagna alta più di

3000 metri.Siamo partiti presto da Pont e abbiamo camminato in mezzo ai prati fio-

riti fino ad un lago bellissimo con le rane.Mentre camminavo la nonna mi teneva per mano e il nonno faceva le foto.

Dopo una piccola pausa siamo ripartiti su un sentiero roccioso.

Poco dopo abbiamo visto gli stambecchi. Che emozione!Con il nonno cercavo di arrivare più vicino possibile al branco per vederli

bene, mentre lui li fotografava.Abbiamo ripreso il cammino e siamo saliti sulla neve fino alla cima.

Lì c’erano i camosci ed i gipeti.Il nonno ci ha spiegato i nomi delle montagne intorno.Poi siamo scesi e siccome c’era la slavina sul sentiero, mi hanno imbra-

gato con la corda.Così sono sceso tranquillo con i nonni che mi tenevano al sicuro.

Attraversando il fiume abbiamo visto la mamma stambecco con il suo

cucciolo. Stupendo!Siamo tornati in campeggio un po’ stanchi, ma tanto felici.

Gabriele 2a B

A tuttorafting!!!

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CROCIATINO 2013 · 31

GRUPPO FEMMINILE

Tutti gli anni il gruppo femminile ciporta a scoprire un bel luogo, dove

è possibile camminare, passeggiare oanche fare il bagno come quest’anno.La meta della gita e base di partenzaper la nostra escursione è Riva delGarda.Le nostre brave guide ci conducono sulsentiero del Ponale che collega Riva delGarda alla valle di Ledro. La strada, sca-vata nella roccia nella seconda metàdel 1800, è stata dismessa dopo la rea-lizzazione della galleria, circa vent’annifa. Dal 2004 è stata trasformata in sen-tiero.Partiamo dal centro di Riva del Garda eseguiamo la costa, passando davantialla storica centrale idroelettrica. Dopopoco attraversiamo la trafficata stradaGardesana occidentale, lasciamo die-tro di noi l’asfalto e ci troviamo già in

mezzo al bellissimo percorso pano-ramico del Ponale, che si aggrappaalle pareti di roccia, perforandole connumerose gallerie.Il sentiero, abbastanza stretto in al-cuni tratti, è frequentato da bikers,da escursionisti e da semplici turistiin cerca di tranquillità e di un bel pa-norama, per cui prestiamo molta at-tenzione al traffico di chi ci viene in-contro, soprattutto in coincidenzadelle numerose curve.Durante la salita scopriamo la pre-senza di alcune feritoie, gallerie efortificazioni austriache della GrandeGuerra, scavate nei punti più strate-gici, che in alcuni casi si affaccianosu vertiginosi strapiombi.Dopo qualche chilometro, in prossi-mità dei ruderi di un vecchio risto-rante, lo sterrato lascia il posto alvecchio asfalto della strada del Po-nale, ormai in disuso. Attraversiamouna profonda gola, su di un ponte,con la quale la valle di Ledro sfocianel lago di Garda, e nel cui lettoscorre il torrente Ponale. Da questopunto in poi il percorso si inerpica

con diversi spettacolari tor-nanti in direzione dell’abitato diPregasina, a cui si arriva dopoun ultimo breve tratto sustrada aperta al traffico.Raggiunta la grande statua de-dicata alla "Regina Mundi", po-sizionata in posizione privile-giata, facciamo una sosta perammirare il panorama dall’alto.Ormai siamo quasi arrivati alpaese posto in posizione so-leggiata e finiamo la nostrapasseggiata alla chiesetta.

Nelle immaginialcuni momenti dell’uscita

Gita a Riva del Garda.22 settembre 2013Silvia Butti

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ATTIVITÀ ALPINISTICA

Grande Paradiso (4061 m): Pi-loni G., Dell’Oro G., BrambillaS., Castagna C., Tentori F., Cri-mella F., Dell’Oro D., RusconiGL., Rusconi N., Dell’Oro B.,Perego S., Mazzitelli M., Ru-sconi A., Rusconi M., ValsecchiGP., Butti GL.Cima di Entrelor (3430m): Val-secchi L., Rusconi A., RusconiM., Rusconi L., Piloni G., Del-l’Oro G., Rusconi GL., RusconiN., Brambilla S., Brambilla G.,Tegiacchi A., Tegiacchi S.,Cima di Gollien (3116 m): PiloniG., Rusconi A., Rusconi M., Ru-sconi L., Rusconi A.Cima di Percià (3227 m): Ru-sconi A., Rusconi M., RusconiL., Rusconi A., Valsecchi L., Te-giacchi A., Riva S., Riva GL.Cima diValletta (3090 m):Del-

Attività alpinisticadei sociLuca Dell’Oro

Punto uno: l'anno duemilatredici conferma il trend dell'ultimo decennio, ovvero chi fre-quenta le vette alpine all'interno del nostro sodalizio lo fa soprattutto nel periodoestivo e per la maggior parte sono soci anziani. Punto due: all'interno di questa realtà

ci sono poi dei “cavalli sciolti” che si dilettano con salite più risonanti come il monte Elbrus,salito dai soci Leopoldo Bonacina e Paolo Rusconi nella lontana Russia, o come l'impegna-tiva traversata del piccolo-grande Paradiso effettuata durante il periodo di soggiorno a De-gioz nel campeggio sociale. Punto tre: lo scialpinismo rimane ancora una piccola realtà,contrariamente a quello che sta avvenendo un po' da tutte le altri parti.

Paolo e Leo in cima all’Elbrus

Discesa dal PizzoTambò

ALPINISMOGRUPPO DEL GRAN PARADISOGrande Paradiso (4061 m) - paretenord: Bonacina L., Sangalli W.Traversata dal Piccolo al Grande Pa-radiso: PuntaVaccarone (3872 m) PuntaFarrar (3921 m) Punta Frassy (3923 m)Gran Paradiso (4061 m): Rusconi A., Ru-sconi M., Rusconi A., Riva GL., Dell’OroL., Milesi D., Della Longo M.

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CROCIATINO 2013 · 33

l’Oro L., Valsecchi M., Piloni G., Bram-billa S., Riva GL., Rusconi A., Piffari F.,Dell’Oro D., Rusconi GL., Dell’Oro M.,Dell’Oro B., Crotti L., Cagni A., Noris S.,Moioli G., Crotti M.PuntaTuf (3393 m): Piloni G., Dell’OroG., Rusconi A., Rusconi M., Rusconi L.,Perego S., Mazzitelli M., Brambilla A.,Tegiacchi A., Tegiacchi S.Becca d’Aouille (3430 m): Valsecchi L.,Rusconi A., Rusconi L.Becca di Nona (3142m): Dell’Oro D.,Crotti L., Crotti M., Cagni A.

GRUPPO DEL MONTE BIANCOAiuguille de Bionnassay (4052 m):Rusconi A., Riva GL., Dell’Oro L., PiffariF., Maniaci E.Dom de Gouter (4304 m): Rusconi A.,Dell’Oro L.Monte Bianco (4810 m): Nava L.Dente del Gigante (4013 m): MilesiD., Della Longo M.

GRUPPO DEL MONTE ROSA -VALLESEPunta Dufour (4634 m): Riva GL., Del-l’Oro L., Maconi V.Punta Zumstein (4563 m): Riva GL.,Dell’Oro L., Maconi V.Fletschorn (3996 m) parete nord: Bo-nacina L.

GRUPPO MESOLCINAPizzo Tambò (3279 m): Castagna C.,Tessari G., Colafabio A., Piloni G., Del-l’Oro G., Butti E., Mauri F., Magni E.,Panzeri G., Crimella F., Tentori F., Sozzi

G., Fumagalli A., Figini N., Bonacina L.Pizzo Emet (3208 m): Tessari G., Co-lafabio A., Magni E., Mauri F., DallaBona G.Pizzo Quadro (3015 m): Tessari G.,Colafabio A., Magni E.Cima di val Loga (3004m):Bonacina L.Piz Blanch (3037 m): Bonacina L.Piz di Ross (3018 m): Bonacina L.

GRUPPO BERNINA - ENGADINAPiz Sarsura Pitschen (3134 m): Bona-cina L.Piz Sarsura (3174 m): Bonacina L.

Pizzo Bellavista (3922 m): Bonacina L.Punta Marinelli (3182 m): ColafabioA., Mauri F., Dalla Bona G., Castagna C.Piz Ot (3246 m): Butti E., Fumagalli A.,Dell’Oro G., Rusconi M., Rusconi L.,Perego S., Castagna C., Magni E., Pan-zeri G., Brambilla S., Brambilla A., Bo-nacina L., Ostini A.Munt Pers (3207 m): Valsecchi G., Pi-loni G., Brambilla S., Piloni M., BrambillaG., Piloni R., Brambilla R., Dell’Oro G.,Dell’Oro N., Dell’Oro D., Dell’Oro GB.,Castagna C., Fumagalli A., BrusadelliE., Butti R., Corti G., De Primi M., An-ghileri C., Rusconi A., Rusconi M., Ru-sconi L., Rusconi P., Piffari F., Villa GB.,Gritti F., Gritti S., Rusconi D., RusconiM., Vassena GB., Sandionigi C.Cresta Piz Pers: Castagna C., Fuma-galli A.Pizzo Varuna (3453 m): Rusconi A.,Rusconi A.Piz Polaschin (3013 m): Piloni G., Del-l’Oro G., Villa GB., Mauri F., Dalla BonaG., Tessari G., Colafabio A., Magni E.,Castagna C., Crimella F.,Tentori F., FiginiN., Bonacina L., Ostini A.Piz Trovat (3148 m): Gritti F., Gritti S.,Dell’Oro L., Valsecchi M., Rusconi A.,Vassena D., Butti M.Piz Languard (3252m):Gritti F., Gritti S.Piz La Margna (3159 m): Colafabio A.,Butti E., Butti R., Colafabio F., PanzeriG., Crimella F.,Tentori F., Magni E., SozziG., Castagna C.

VALMASINOMonte Disgrazia (3678m): Bonacina L.Pizzo Cengalo (3369 m): Bonacina L.Gran Paradiso

Aiuguille de Bionnassay

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GRUPPO ORTLES CEVEDALEMonte Pasquale (3553 m): RusconiM., Rusconi L., Rusconi A., TegiacchiA., Tegiacchi C.Monte Cevedale (3757 m): Ossola A.,Rupani V., Airoldi A.Punta degli Spiriti (3467 m): Bona-cina L.Cima del Chiodo (3259m): Bonacina L.Grande Nagler Spitze (3272 m): Bo-nacina L.Cima delle Pale Rosse settentrio-nale(3419 m): Bonacina L.Gran Zebrù (3857 m): Bonacina L.Punta San Matteo (3678 m): Bona-cina L.Monte Mantello(3517 m): Bonacina L.Monte Zebrù (3735 m): Rusconi A.,Rusconi A.

GRUPPO DELL’ORCOCima del Carro (3326 m): Bonacina L.

ALPI FRANCESI(PARCO DELLA VANOISE)Grande Casse (3856 m): Bonacina L.,Rusconi P.Pointe Matheus (3778 m): Bonacina L.

CATENA DEL CAUCASO (RUSSIA)Monte Elbrus (5642 m): Bonacina L.,Rusconi P.

GRUPPO ADAMELLOCimaAdamello (3539 m): Rusconi A.,Rusconi A.

DOLOMITIPizzo della Croce (3150 m): Cielo A.Monte Civetta (3220 m): Corti M.Piz Boè (3152 m): Crimella F.,Tentori F.,Rusconi G., Fumagalli E., Colombo M.,Mauri PE., ColomboV., Campagnari A.,Ossola A., Morena A., Gritti F., Gritti A.,Silveri R.

SCI ALPINISMOE SCI RIPIDOGRUPPO DEL GRAN PARADISOPunta Vaccarone (3872 m) parete

nord 4.3 E1 S5: Riva GL.,Dell’Oro L., Maconi V.

GRUPPO MESOLCINAPizzo Tambò (3279 m)parete nord 4.3 E1 S4:Riva GL., Dell’Oro L., Ma-coni V.Pizzo Stella (3163 m) ca-nale centrale 5.1 E2 S5:Riva GL., Dell’Oro L., Ma-coni V.Chirchalhorn (3040 m):Bonacina L.

GRUPPO ORTLES CE-VEDALEMonte Pasquale (3553m) parete nord 5.1 E2S5: Riva GL., Dell’Oro L.,Maconi V.

VAL BEDRETTOPoncione di Pesciora(3122 m): Riva GL., Del-l’Oro L., Gritti F., Belloli G.Poncione di Cassina Bag-

gio (2850 m) canale della fiamma 4.1E1 S4: Riva GL., Dell’Oro L., Maconi V.Pizzo Rotondo (3192 m): Bonacina L.

ENGADINAPizzo dei Rossi (3027 m): Riva GL.,Dell’Oro L., Gritti F., Maconi V.Piz Surgonda (3196 m): Bonacina L.Tschima da Flix (3316 m): Bonacina L.

SVIZZERA CENTRALEStucklistock (3313 m):Bonacina L.MittlerTierberg (3311 m): Bonacina L.Gross Muttenhorn (3099 m): Bona-cina L.

34 · CROCIATINO 2013

ATTIVITÀ ALPINISTICA

Vetta Becca di Nona

In vetta al Piz Ot

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CROCIATINO 2013 · 35

Il sabato è cominciato da troppe pocheore quando la sveglia suona. Il buio èancora l’unico padrone di questa nottestellata che oramai volge al termine.Sarà, ma con il passare degli anni facciosempre più fatica oltre che a risalire i ri-pidi pendii innevati, anche nelle discesedal letto....troppo estreme!!!Billi puntuale come un orologio passa aprendermi, il Vena con il suo puntuale ri-tardo si fa aspettare.Mentre viaggiamo in direzione Valchia-venna discutiamo di come “cambiare ilmondo” in meglio e prima di poter tro-vare un accordo risolutore il solito bar diChiavenna per il caffè mette tutti in ar-monia. Si aggregano altri due amici, giu-stificando l’assenza di chi ha ritenutome-glio, con un loquace “mi spazzo via”,prendere la via del letto di ritorno da unanottata un po’ sopra le righe. Infilando-ci in una angusta e fredda valle lateralea quella di San Giacomo risaliamo i tor-nanti che portano a Fraciscio di Cam-podolcino, piccolo paese che ha dato inatali a San Luigi Guanella.

Il pizzo Stella con la sua mole è tutto pernoi, sembra lontano, molto lontano, so-prattutto quando la neve da battere di-venta tanta e gli sci spariscono in unmare di polvere bianca. Questo è ciò cheho cercato e desiderato durante la set-timana lavorativa, solo questo: un gior-no intero con gli amici dedicato alla mon-tagna, alla “mia” montagna intesa comefatica, divertimento e libertà. Certo oggiil cielo terso rende tutto più facile tra-sformando la giornata in una cartolina daicolori scintillanti. Il bianco della sofficecoltre caduta ieri ricopre la nostra meta,brillano i suoi cristalli illuminati da un solesplendente, preludio di una discesa a cin-que stelle... La croce di vetta, lo stringersila mano, un rituale meravigliosamente in-tenso, carico di tutta la propria sinceritànel complimentarsi con l’amico con cuihai condiviso la fatica della salita. Ilvento freddo ora ci sferza costringendociad una pausa troppo breve per assapo-rare appieno quanto ci è stato dato d’am-mirare; cerchiamo protezione nei nostrigusci colorati mentre del buon tè caldo

sembra darci un poco di sollievo. Ora laconcentrazione deve essere ricercata in-tensamente, il pendio che ci apprestia-mo a rendere vivo con le nostre traccece lo impone. Qui sbagliare non è con-sigliato, l’inclinazione del pendio è dav-vero notevole: siamo ben oltre i cin-quanta gradi, siamo entrati nel mondodello sci ripido. Muovevo i primi passi da“capocordata” quando due decenni farisalivo con una poco più che accenna-ta tecnica di “piolet tracion” questo lun-go canale, ricordo l’utilizzo di piccozze eramponi per la progressione in sicurez-za. Oggi i compagni sono cambiati e diquel quartetto di sbarbatelli che in mon-tagna ci andava occasionalmente sisono praticamente perse le tracce. Il miogioco ha inizio e questo estetico colatoiovoglio proprio sciarlo. Ecco sì, questo èstato l’unico pensiero quando mi sonodiretto verso il baratro della nord: “oggivoglio sciare”. Allora, all’inizio degli anninovanta, certo non pensavo che ci sa-rebbe stato un tempo in cui saremmostati capaci di tanto...”inconcepibile” è il

termine corretto.Eppure sono qua emi sto proprio di-vertendo, compliciquesti trenta-qua-ranta centimetri di“farina 00”. Mi fer-mo un attimo, siferma anche Billi (alsecolo GianLuca) eora anche Venan-zio e il Berna con ilsuo snow, tiriamo ilfiato. “Uaoo” èl’espressione piùgettonata durantele numerose pen-nellate, sì è propriouna neve da urlo.Adesso gli assipossono finalmen-te asciugarsi al solementre noi festeg-giamo con birra epizza e su unamas-sima troviamo de-cisamente affinità:stiamo invecchian-do decisamentebene.

Vent’anni di stelleLuca Dell’Oro

Pizzo Stella discesa canalone centrale

ATTIVITÀ ALPINISTICA

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36 · CROCIATINO 2013

ATTIVITÀ ALPINISTICA

Componenti: Pèla e FolàtCima: Altezza 2325 m. Corda da 70 m.4 tiriTempo: 1 e 30 min/ 2 h (a partire dallaselletta, punto quasi centrale della fotoa destra)Passaggi: 3° e 4° e uno di quintoVia chiodata da Mozzanica e Pèla (Os-sola) nel 2007È lunedì mattina, 13 agosto 2013, alle7.00 partiamo dalla Val Biandino. Il tem-po è bello, saliamo al rifugio Santa Ritae poi proseguiamo sul sentiero cheporta all’altro rifugio, Falk. Sul tratto pia-neggiante seguiamo una traccia, a de-stra, c’è anche un’indicazione, che salesu un percorso di erba e sassi che si fasempre più pendente, proprio sotto allospigolo ovest del pizzoVarrone. Alla sel-letta prendiamo a destra percorrendo unfacile traverso di qualche decina di me-tri.Proseguiamo puntando alla cima. Sul per-corso troviamo cinque chiodi spitz -due li ho aggiunti io negli ultimi anni-, di-stanziati da 13 a 40 e rotti metri. C’è an-che qualche vecchio chiodo. Nel trattomedio, il più insidioso della salita, occorreprestare molta attenzione per la pre-senza di qualche lastra-sasso partico-

Salita al Pizzo Varrone

Esperienzedell’estate 2013Pèla (Ossola)

larmente in-stabile. Nell’ul-timo tiro di cor-da si esce ve-locemente sul-la vetta, da cuisi può vedere il

rifugio Falk.Discesa. Percor-riamo pochi me-tri sull’ultimotratto della sali-ta, prendiamo adestra, direzio-

ne N-E e imbocchiamo la via di salita de-gli inglesi, da loro realizzata per la primavolta nel 1904 e più tardi dal Bonaiti,1937-40. Arriviamo così esattamente alpunto di partenza con tre calate su so-ste attrezzate. Il mio compagno di sali-ta è Folat (Pier Paolo)

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Escursioneal Cevedale conla luna piena20 agosto 2013. Quota della cima Ce-vedale: 3778 metriAttrezzatura da ghiacciaio in cordataTempo di salita: dai Forni al Casati 2 oree da qui alla cima 1 ora e 40 minuti.Tempo di discesa: 1 h e 15 min al rif. Ca-sati e altre 2 ore per arrivare ai forniCon me: Vice (Vincenzo Rupani di In-trobio) e Piero A. di LeccoRaggiungiamo il rifugio Casati alle ore18.00 dopo essere saliti dalla zona deiForni e aver superato il rifugio Pizzini; ciriposiamo in attesa del tramonto e alleore 19.00 siamo pronti per la partenza.Il cielo è sereno, solo la cima del Ceve-dale è coperta dalla nebbia. Seguiamola traccia ben marcata sulla neve; dopopochi minuti di cammino si fa buio. Maquesta è una serata con un cielo splen-dido: la luna sembra un gigantesco faronel cielo. Arrivati sul pianoro, a circametà percorso, la pedonata qua e làscompare fino a non essere più visi-bile, dal tratto del grosso crepaccio inpoi. La neve da qui, rammollitasi du-rante la bella giornata, è diventata unapericolosa lastra ghiacciata e quindi la-voro con la piccozza per realizzare gra-dini; il vento va via via facendosi semprepiù forte, occorre piegarsi per non per-dere l’equilibrio. Arrivati in cima com-piamo qualche tentativo di scatti foto-

grafici: bufera e freddo ci permettono direalizzare modeste riprese. Subito scen-diamo; dopo una breve sosta al rifugioproseguiamo; il percorso a seguire ilCasati ci impegna non poco: il verglasssu qualche tratto del sentiero, peraltromolto discontinuo, e il buio, rallentanomolto la discesa. Alle 02.00 finalmentesiamo nell’auto, anche se piuttostofredda, in attesa dell’alba.

Al rifugio Casati, prima della partenza

Vice sulla vetta

Pèla sulla vetta

Quest'anno il Gran Paradisosi può fare !Il nonno Beppe ha da tempo il desiderio di portarmi sul Gran Paradiso e an-

ch'io non aspetto altro.Siamo in campeggio a Degioz ed il nostro quattromila è vicino.Ho una gran voglia di salire il mio primo 4000.Venerdì ci prepariamo per poi partire insieme agli altri.Ci avviamo sul sentiero; ho lo zaino pesante ma ce la posso fare.

Per me è la prima notte in rifugio ma la cosa mi piace. Il tramonto al rifugio

è bellissimo e dormiamo tutti nel bivacco e siamo una bella compagnia.

All'alba con la lampada frontale iniziamo l'ascensione.Sono in cordata con il nonno Beppe e la nonna Giovi.La nonna non è in forma, ha una forte tosse e vuole rinunciare ma le chiedo

di andare avanti. È la prima volta che vedo la nonna davvero provata per la fa-

tica; il nonno invece guida in gran forma.Cavoli, sono su un 4000!Arriviamo quasi alla madonnina ma non la possiamo toccare e fare la foto vi-

cino perchè c'è troppa gente: meglio non rischiare.

Sono felice !Grazie nonni di avermi portato in cima al Gran Paradiso !

Stefano

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Qualche idea sopra i 3000Giuseppe Piloni

ATTIVITÀ ALPINISTICA

Il sentiero parte dalrifugio Benevola, inVal di Rhemes, se-gnato con il n.2Alta Via in Valled’Aosta. Dal rifugiosi scende centometri per attraver-sare il ponte sullaDora di Rhemes esi ritorna a salire;questo stesso sen-tiero conduce an-che alla Grande Pa-rei. Arrivati allasommità un trattoin falso piano portaal lago Goletta e daqui un ripido sen-

tiero giunge al Colle Bassac Deré. Si proseguecon un facile passaggio fino alla vetta, che offreuna splendida vista sulla Val d’Isère e sulle Alpifrancesi. Tempo di percorrenza 3h00 - 3h30.La cima può essere raggiunta anche dalla Val-grisanche, passando per il rifugio Mario Bezzi.

Punta Tuf (3393 m)

Questa cima di può salire da due ver-santi: dalla Valsavarenche o dalla Val diCogne Valnontey.Il primo percorso parte da Tignet(1640m), frazione di Degioz; un co-modo sentiero, anche se molto ripido,porta al nucleo di Levionaz, dove unavolta c’era un alpeggio, oggi la casadel guardia parco. Superato questo nu-cleo di case, nelle cui vicinanze è faciletrovare branchi di camosci e stambec-chi, dopo un tratto pianeggiante si ini-zia a salire lungo il sentiero n.2 fino alCol Loson. Il tratto finale salendo daCogne è attrezzato con corde; dal colleun facile sentiero porta fino in vetta.Tempo di percorrenza 3h30 - 4h00. Alpeggio Levionaz m 2289

Becca Traversiere(3337 m)

Sopra: la BeccaTraversierevista dal lago Goletta

A sinistra: vettadella CimaTraversiere

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Dall’abitato di Creton(1595 m), frazione di De-gioz, si segue il sentieroche conduce alla Casa dicaccia dei Savoia a Or-vieille; si passa l’Alpeggiodi Soprana per arrivare allago Djouan e da qui allago Nero. Alcuni ripidi tor-nanti portano al Col Entre-lor (3007 m); sulla sinistraun facile sentiero e roc-cette giunge fino allavetta. Proseguendo a de-stra si sale alla cima Gol-lien, un po’ più impegna-tiva per la roccia friabile.Tempo di percorrenza:3h00 - 3h30.A queste cime si può giun-gere anche dalla Val diRhemes, frazione Pelaud,lungo il sentiero n.2 cheporta al Pian delle Mar-motte e da qui fino al ColEntrelor.

Da Pila (1814m) si prende il sentieroche porta al lago di Chamolè, passandoper l’omonimo alpeggio. Da qui il sen-tiero si fa più ripido fino al Colle Cha-molè, dove per facili roccette si giungealla cima Noire. Si prosegue quindi peruna lunga cresta che conduce alla cimaValletta. Stupendo il panorama su Ao-sta, il Monte Bianco, il Cervino, ilMonte Rosa e il paese di Cogne.Lungo la discesa al Colle Chamolè sipuò arrivare al rifugio Arbolle in circa 10minuti.Tempo di percorrenza: 2h30 - 3h00.

Punta Valletta (3090 m)

Vetta della Cima Valletta

Lago Nero e sullo sfondo Punta Percia

Cima Percia (3277 m)Punta Gollien (3116 m)

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Siè svolto dal 4 al 9 Giugno 2013 il“Tour Turistico- Escursionistico”proposto dal “Gruppo Tempo Li-

bero” dell’ O.S.A..Tramontata, vuoi per motivi economici,vuoi per difficoltà organizzative l’idea diuna puntata oltre frontiera (era stataideata la visita delle tre capitali Europee,Budapest, Praga e Vienna), la scelta ècaduta sull’estremo lembo d’Italia aNord/Est, il Friuli-Venezia Giulia.Il Friuli Venezia Giulia è un territorio de-filato e piccolo,che in pas-sato, escluso Trieste eparte del litorale adriatico,era poverissimo e perciòterra di emigrazione gran-dissima, esasperata, e di-sperata, soprattutto versoil nord America (Stati Unitie Canada) verso l’Argen-tina e l’Australia oltre cheverso l’intera Europa.Per la presenza sulle Alpi

Carniche e Giulie di alcuni agevoli valichila regione è stata per secoli teatro diguerre, d’invasioni,di occupazioni ar-mate. Di qui sono passati i popoli bar-bari del nord e dell’est: i longobardi, gliungari, i mongoli di Attila, gli slavi, i tur-chi provenienti dalla Balcania e, ultimis-simi, i cosacchi del Don, arruolati nel-l’esercito tedesco sceso in Italia dopol’armistizio del settembre 1943 e ai qualiera stata promessa dai nazisti unanuova patria proprio in Friuli.

Il “Tour”, organizzato come sempre ma-gistralmente da Carlo Rusconi, preve-deva quest’anno ranghi più ridotti delsolito: constava infatti di 36 persone e diun mezzo di trasporto più piccolo e ma-neggevole. Carlo, realisticamente, si erareso conto da tempo che per diversi par-tecipanti gli anni erano passati, le forzediminuite, gli acciacchi aumentati per-ciò aveva saggiamente predisposto spo-stamenti alternativi: a Trieste ad esem-pio, dopo la visita a portata di pullmanall’angosciante”Risiera di San Sabba”terribile campo di prigionia e di stermi-nio degli ebrei (con annesso forno cre-matorio),e quella alla celeberrima cat-tedrale di S.Giusto, alcuni di noi sonosaliti allaVal Rosandra (palestra di roc-cia di E.Comici e di tanti famosi roccia-tori triestini) e al Carso. Altri sono rima-sti in città per ammirare mare, castelli,chiese, musei e piazze rinomate.Il viaggio ha avuto come base fissal’Hotel Friuli di Udine, dove siamo giunti

la sera del 4 Giugnodopo aver visitato laparte esterna, la chiesa ele scuderie-museo diVilla Manin di Passa-riano, splendida e son-tuosa dimora dell’ultimodoge di Venezia Ludo-vico Manin e per qual-che mese, nel 1797, diNapoleone Bonaparte,impegnato nelle tratta-tive sfociate nel Trattatodi Campoformido. Nellostesso giorno avevamopotuto “ammirare” (se ilverbo è concesso!) lospettacolo di 32.000 pro-sciutti appesi per la sta-gionatura nei locali aclima e temperatura con-trollati del Prosciuttificio“DOK-Dall’Ava” di S. Da-niele del Friuli, meta divisite e degustazioni daparte di personaggi ce-lebri italiani e stranieri,non ultimo Carlo D’In-

Tour delFriuli Venezia GiuliaA. C. - Un partecipante da sempre

GRUPPO TEMPO LIBERO

Foto gruppo a spilimbergo

Villa Manin

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ghilterra. Sempre in giornata avevamo vi-sitato Spilimbergo, il suo centro storico,i suoi monumenti e la Scuola Mosaici-sti del Friuli. Fucina vera e propria di ar-tisti e allievi provenienti da tutto ilmondo, la scuola ha prodotto ed espor-tato opere d’arte musive nei luoghi piùsignificativi del mondo.Rileggendo, mi accorgo di essermi di-lungato troppo e solo per il primo giornodel nostro viaggio. Cercherò allora didire più in breve che successivamentesiamo saliti a Sauris, lungo l’isolata eimpervia Val Lumiei dai boschi inconta-minati, dove ha trovato asilo tanti secolifa una comunità tedesca che ha con-servato sino ad oggi la sua lingua e lesue tradizioni. A Sauris abbiamo gustatoil rinomato prosciutto affumicato pro-dotto dalla ditta “Wolf” e gli altrettantocelebri gnocchetti alla ricotta, ugual-mente come i formaggi, specialità del ri-storante “Morghenleit”. Poi, sempre inCarnia, abbiamo risalito la Val di Gortoe LaVal Pesarina, con una interessantesosta alMuseo dell’Orologio di Pesa-riis (qui è stata fondata nel 1785 la sti-mata ditta Solari presente oggi in tutti icontinenti!) e con l’escursione per leviuzze della frazione alla ricerca di ben12 orologi monumentali perfettamentericostruiti e funzionanti.Altre nostre mete sono stati i famosi“Laghi di Fusine” nel Tarvisiano, im-mersi in una incontaminata foresta diabeti rossi e guardati a vista dalla verti-ginosa e imponente parete del monteMangart. E poi ancora i paesi di Ven-zone e Gemona, distrutti in manieranotevolissima dal disastroso terremotodel 6 Maggio 1976, ma subito tenace-mente ricostruiti con gli stessi mate-riali e i sassi recuperati e numerati (lo sipuò ancora constatare) ad uno ad uno.In precedenza. e sempre per il terre-moto, avevamo fatto una piccola tappaa Chiusaforte, accolti calorosamentedal Sindaco, dal Parroco e da altre Au-torità Comunali. A distanza di decennierano ancora vivi la stima e il ricordo deivalmadreresi che avevano partecipatoall’opera di ricostruzione del paese,stretti intorno ai Giovani Esploratori delC.N.GEI. guidati da Roberto Stanzione eda Paolo Ferretti; quanta palpabile emo-zione e commozione in Paolo, che ri-trovava dopo 37 anni gli uomini con iquali aveva lavorato fianco a fianco.Ho già detto altrove che lo spaziostringe: concluderò quindi con tre im-pressioni personali, tralasciando addi-rittura di parlare di Udine, che però ab-biamo girato in lungo e in largo.

Ho provato grande interesse e stuporeentrando per la prima volta nel tem-pietto longobardo di Cividale (qui i lon-gobardi posero la loro prima capitale, ecividalese era Paolo Diacono autoredella famosissima “Historia Langobar-dorum!): gli stucchi, le decorazioni, igiochi di luce all’interno del tempio, gliaffreschi sono straordinari e di inimita-bile fattura.Alla basilica di Aquileia ritornavo perl’ennesima volta e per l’ennesima voltasono rimasto incantato dalla perfezionedei 760 mq del mosaico pavimentale(adeguatamente protetto), dagli affre-schi della cripta e dai mosaici della pri-mitiva e più bassa basilica teodoriana,sempre oggetto di scavi e di nuove sor-prese.All’esterno infine, nel cimitero militareposto dietro la basilica, sono stato in-vaso come sempre dalla tristezza edalla commozione davanti alla tombadei militi ignoti da cui partì, scelto dauna madre “dolorosa”, quello che ormaida tanti decenni riposa a Roma sull’Al-

tare della Patria ed è simbolo di tutti i ca-duti in guerra.A Grado invece ritornavo da turista perla seconda volta: non avevo visitatoperò la sua “cosa” più bella, la Basilicadi S. Eufemia. Di primo acchito sembragrande in misura sproporzionata per ilpiccolo gruppo di pescatori che dovevaaccogliere in specie nel passato; ma il“difetto” è facilmente spiegabile se sipensa che fu sede del Patriarcatod’Aquileia. Stupisce la ricchezza dei mo-saici pavimentali di stile bizantino estesiper 700 mq e interamente calpestabili ela particolarità delle dieci colonne tuttecon capitelli diversi, evidentemente direcupero. Ma ,ritornando al presente, tiinvade la commozione quando, alla finedelle S. Messe, guidate dall’organo, sielevano le note struggenti della Can-zone/Preghiera dei Pescatori Gradesi“Madonnina del Mare” cantata contrasporto da tutti i fedeli partecipanti.(N.B. - L’abbiamo cantata anche noi per-ché Carlo, che già la conosceva, ci avevafornito in anticipo il testo in fotocopia!).

Laghi di Fusine

Sauris

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Che cosa ci spinge a scegliere S. Fo-sca come ultima vacanza in agosto?

Certamente la zona, bellissima, delle Do-lomiti bellunesi: il Pelmo e il Civetta cosìvicini, impareggiabili e maestosi, daammirare dall’alba al tramonto. E poi ladislocazione: laVal Fiorentina, pittorescae un po’ decentrata dai giri turisticiclassici, quasi una piccola Svizzera, die-tro il bel laghetto di Alleghe. Si scopre allavista piano piano, con tutte le sue fra-zioncine dai caratteristici nomi veneti; epoi Colle Santa Lucia, così arroccata e so-litaria sull’omonimo colle.Quest’anno, arrivando il sabato di primopomeriggio, a Colle c’era la sagra degliantichi mestieri: abbiamo così avuto un“assaggio” delle tradizioni culturali, sto-riche, etniche di questo bello e antico vil-laggio.Poi la casa dei Salesiani, quasi a nostramisura: ci si trova tutti insieme negli spa-zi comuni, sia per la cena, che per le re-lazioni interpersonali. Si gioca a carte nel-la saletta superaffollata (tutti i tavoli oc-cupati per le varie gare, ce n’è per tuttii gusti e abilità), si canta, si guarda la tv,si chiacchiera, ci si informa o semplice-mente si ascolta … Siamo un gruppoeterogeneo e ben assortito, ma la cosa

positiva è che si decide di giorno in gior-no cosa fare, dove andare, come sarà lacamminata o la semplice gita, con iti-nerari sia facili che difficili. Anche gli“esperti” sono sempre disponibili aconsigliarti e suggerirti i vari percorsi,guardando insieme le cartine.Quest’anno, con la pioggia nei primi gior-ni, ci siamo un po’ inventati come or-ganizzare la giornata.

E quindi a Cortina, la domenica, per la sfi-lata annuale delle Bande: sempre pia-cevole e interessante da vedere , anchea livello di musica.E poi anche una gita culturale: abbiamovisto a Pieve di Cadore e a Zoppe’ di Ca-dore dei dipinti delTiziano, così famosonel bellunese, perché è l’artista del po-sto, che merita, in ogni caso, una mez-za giornata di visita. Lo stesso vale per

Le Dolomitia portata di mano

GRUPPO TEMPO LIBERO

G.V.

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CROCIATINO 2013 · 43

il museo dell’occhiale, sempre a Pievedi Cadore, in cui si vedono e scopronocose interessanti legate alla tradizione diartigianato locale.Poi le escursioni, con Beppe Piloni or-ganizzatore, per noi inedite. La valle diAntermoia e il Passo delle Erbe, da dovesi è fatto il giro, (lunghissimo …), delmonte Putia, nel gruppo delle Odle, e ilRifugio Genova, dove ci si è riparati dal-la pioggia. Le Pale di S. Martino, attra-verso il passo di Valles, dove abbiamoraggiunto i bellissimi laghetti e il rifugioColbricon. Dal passo si aveva la vista atratti, nuvole permettendo, del maesto-so Cimon della Pala. Il Pisciadù, e perqualcuno la ferrataTridentina, (la ferratadelle formiche), talmente frequentatache si andava a passo di lumaca, bellis-simo e abbastanza impegnativo sentie-ro che attraverso una stretta gola salefino al rifugio Pisciadù, posto su un bal-cone di roccia, da cui si gode una vistasuperlativa su valli e cime intorno.Altra gita: il giro del Sasso Piatto, lungomamolto vario il passaggio da cinque ri-fugi, e una vista impareggiabile sull’Alpedi Siusi. Al ritorno , per sfruttare tutte leopportunità e il bel tempo, ci siamo fer-mati a Pera di Fassa, da dove siamo par-titi per raggiungere il rifugioVaiolet e poialla volta del rifugio Re Alberto. Da quisi ha la visione grandiosa e stupenda del-leTorri del Vaiolet, meta di arrampicato-ri ed escursionisti.E per ultimo, ma non ultimo, a S. Fosca,con i bravissimi Giovanni e Gianfranco,i nostri supercuochi, le cene sono unascoperta di tradizioni gastronomicheche accontentano anche i palati più esi-genti.Devo dire che anche il servizio di colla-borazione alla gestione di cucina, sala dapranzo, ecc., che svolgiamo a turno, aiu-ta a creare tra di noi uno spirito di ami-cizia, condivisione e disponibilità. Que-sto grazie anche agli orga-nizzatori, che svolgono un la-voro impeccabile e quasi insordina, perché non è facilegestire un gruppo così nu-meroso. BRAVI!!Insomma a S. Fosca si trovatutto: belle montagne, belpanorama, bellissime escur-sioni, bell’ambiente, ottimacucina ...e anche bella e sim-patica gente. E con un paio dibuoni scarponi… ”nessunposto è mai lontano”.S. Fosca arrivederci, lo spe-riamo tanto, all’anno prossi-mo.

Quest’anno il tempo non ci è stato molto favorevole, per cui abbiamocolto l’occasione per effettuare alcune divertenti visite “culturali”.

LE MINIERE DEL FURSIL. La visita èiniziata dalla bella piazza di Colle SantaLucia. Abbiamo percorso un tratto dellestrade che un tempo collegavano i vecchigiacimenti ferrosi del Fursil con il Castellodi Andraz - dove un tempo era situato ilforno vescovile per la lavorazione delferro - e con gli altri forni distribuiti traAgordino e Zoldano.Nel XII secolo nel ter-ritorio di Colle Santa Lucia, chiamato Fur-sil, venne scoperta una vena di mineraleferroso che ben presto rese il territorioassai importante e appetibile. A causa del-l'ingente valore del minerale estratto (ot-timo per la produzione di armi) e laposizione di confine delle miniere inizia-rono ben presto accanite lotte per il loropossesso tra il vescovo di Bressanone ela Repubblica di Venezia. Le miniere fu-rono chiuse verso il 1753. Ci furono duetentativi di riapertura; il più consistentelo effettuò la Breda nel periodo 1938-1943. La definitiva chiusura si ebbe nel1945.Attualmente si possono visitare dueminiere. Assomigliano molto a quelledei nanetti di Biancaneve: il loro in-gresso è poco agevole e per percor-rere il breve tratto aperto al pubblico bisogna chinarsie fare attenzione al terreno scivoloso. Sono le miniere più antiche, il la-voro avveniva senza uso dei carrelli. Per entrare bisogna indossare man-tella e caschetto. Per poco tempo ci siamo sentiti dei veri minatori.La passeggiata effettuata con una guida molto preparata è anche l’occa-sione per ascoltare ed ammirare l’evoluzione architettonica dei fienili edegli insediamenti rurali nella vallata.

Non potevamo proprio perdere la visita al MUSEO DEI VIGILI DELFUOCO di Santa Fosca.Nel territorio del Cadore i vigili del Fuoco volontari sono una realtà co-

spicua, fondamentale per la sicurezza e il soccorsodella popolazione, in zone difficili da raggiungerein tempi brevi.Il museo di Santa Fosca, inaugurato nell'occa-sione dei 100 anni di fondazione del distacca-mento di Selva di Cadore, conserva attrezzatureed equipaggiamenti d'epoca che ci parlano delcoraggio dei volontari. I materiali custoditi sonomantenuti in perfetta efficienza tanto da essereabitualmente impiegati in numerose manifesta-zioni o rievocazioni storiche.Dopo aver visto tutte le attrezzature e i mezzi eaver ascoltato il loro utilizzo, i bambini hanno po-tuto indossare il casco, salire sul camion per farsifotografare ed immaginarsi futuri pompieri.

Silvia Butti

Santa Fosca 2013

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GRUPPO TEMPO LIBERO

Gite in autobus con il GTLGiuseppe Piloni

23 maggio: Via MalaAndeer /Zillis - ThusisQualcuno parte da Andeer, mentre ilgruppo più numeroso parte da Zillis.Dopo aver visitato la chiesa di S.Mar-tino, chiamata la “sistina” delle Alpiper il suo soffitto in legno dipinto, ciincamminiamo sulla via Mala. Attra-versando ponti sospesi sul fiume, rag-giungiamo il Centro Visite: un per-corso attrezzato ci fa ammirare le goledella Via Mala. Proseguiamo versoThusis: superiamo il ponte lungo 60metri (Traversina), sospeso ad un’al-tezza di 100 metri…uno spettacolo!Ci fermiamo a visitare una chiesa e lafortezza Hohen Ratien, per poi scen-dere fino a destinazione.

7 marzo: Zuoz - S.MoritzPrima gita in Engadina: i fondisti percorrono le piste che daZuoz, passando per La Punt, Samaden e Pontresina, arrivanofino a S.Moritz; qualcuno sale anche all’Alpe Star. Chi simuove a piedi, invece, percorre il tratto che attraversa Ma-dulain, La Punt, Bever, Samaden, Pontresina per arrivare a de-stinazione, S.Moritz, dopo aver camminato per 20 km. Nelpomeriggio ci divertiamo a visitare gli stand allestiti in occa-sione della Skimarathon.

18 aprile: Sestri Levante - Deiva MarinaGita al mare: da Sestri saliamo sul Monte Castello godendo dellastupenda vista su Sestri Levante, la baia Silenzio e Punta Ma-nara. Scendiamo a Riva Trigoso dove ci sono i cantieri di Fin-meccanica, quindi torniamo a salire e con un lungo traverso rag-giungiamo il Monte Comunaglia. Una discesa non breve ci portaa Moneglia; da qui solo pochi decidono di affrontare a piedi il per-corso fino a Deiva, gli altri prendono il treno.

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19 settembre: Rifugio CuròLa meta è inVal Bondione. Prendiamo la mulattiera che incirca due ore ci porta al rifugio, dove ammiriamo lo splen-dido lago artificiale del Bardellino. Decidiamo qui di pro-seguire verso il Rifugio Bardellino; qui a sorpresa incon-triamo l’atleta di corsa in montagna, Barrana, che si staallenando e che, dopo quindici giorni, vincerà la Como-Val-madrera. Ritorniamo al rifugio Curò; il rifugista ci consigliadi scendere dal sentiero invernale, che metterà poi a duraprova qualche alpinista non troppo esperto.

18 luglio: Madulain - Rifugio Es-ChaCi sentiamo di casa essendo cinque anni che tra-scorriamo l’”ultimo dell’anno” in questa località.Prendiamo il sentiero che porta al rifugio Es-Cha,passando per l’omonima malga dove ci sono moltemucche al pascolo. Dopo circa due ore di camminoraggiungiamo il rifugio; un gruppo sale anche alPizzo Belvar. Scendiamo verso il Passo Albula am-mirando una fioritura spettacolare, con moltissimevarietà di fiori. Quindi proseguiamo verso La Punt,una veloce visita al paesino e rientro a Madulain.

17 ottobre: Lugano - San SalvatorePartiamo abbastanza presto per non trovare il traf-fico dei frontalieri. Alle 8.30 siamo pronti per diri-gerci a San Salvatore. Un gruppo va a fare la Ferrata,un percorso attrezzato abbastanza impegnativo; ipiù numerosi salgono in cima facendo delle sosteai belvedere che si incontrano lungo il sentiero. Lagiornata è splendida e il paesaggio bellissimo. Ar-rivati all’ultimo belvedere sopra la chiesa ci si divide:chi prosegue a piedi verso Carona e poi Melide, chipreferisce fermarsi al ristorante e scendere in tele-ferica, chi rientra direttamente a Lugano per una ve-loce visita al lungo-lago. Quindi il ritornoa casa.

27 giugno: Valle d’AostaIn programma c’era una gita inVal Ferret; a causa del-l’interruzione della strada per una frana ripieghiamoin Valsavarenche con due itinerari: rifugio VittorioEmanuele e Val del Nivolet. C’è ancora parecchianeve e saliamo solo fino al rifugio, dove incontriamomolti alpinisti francesi che hanno raggiunto il Gran Pa-radiso. Il tempo è incerto: il sole si alterna alla nevee fa freddo, scendiamo all’autobus. Chi è stato al Ni-volet ci racconta di aver visto molti animali, due volpie un branco di almeno trenta stambecchi.

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GRUPPO TEMPO LIBERO

ci a darci il cambio per batterla in mododa riuscire ad arrivare al rifugio.

GIUGNO1° - Iniziano le escursioni in Engadina,destinazione Pizzo Lunghin. Durante lasalita incrociamo un branco di stam-becchi, sulla parte finale facciamo par-ticolare attenzione per una cresta mol-to affilata. Scendiamo al lago Lunghinper proseguire verso il villaggio di Gra-vasalvas e quindi al Maloja.

2° - Il tempo è un po’ incerto: si va al Re-segone, si percorre “la passata” perraggiungere la vetta.

3° - Ci trasferiamo nelle Prealpi Orobiche,a Foppolo, per salire al Corno Stella. Daqui ci abbassiamo al lago Moro e visi-tiamo anche i laghetti delle trote.

LUGLIO1° - Raggiungiamo il primo tremila del-l’anno, sempre in Engadina, sopra Sa-medan. È una bellissima montagna, ilcui tratto finale è attrezzato con catene.Ci sono anche dei ragazzi che possonoammirare, insieme a noi adulti, lo splen-dido panorama sul gruppo del Bernina.

2° - La seconda uscita punta ancora a untremila: saliamo il PizzoTambo in ValleSpluga. Era da anni che a luglio non tro-vavamo così tanta neve: riesce a renderela salita più bella e meno impegnativa.

SETTEMBRE1° - Dopo le ferie e Santa Fosca si ri-prende con un tremila abbastanza im-pegnativo: il Pizzo la Margna, in En-

Uscite settimanaliMARZO1° - Prima escursione al Bivacco Gira-mi e Riva ai Comolli; c’è ancora mol-ta neve e siamo accompagnati da unaforte tormenta.

2° - Torniamo per la seconda gita allemontagne di casa: il primo tratto delsentiero LucioVassena, quindi il Lui-sin e il sentiero del 50°.

3° - Non manca la salita in cima al Cor-nizzolo, dove sembra di essere a tre-mila metri vista quanta neve c’è. Al ri-fugio ci aspetta il pranzo che ogni annoci preparano i volontari della SEC.

APRILE1° - Saliamo alMoregallo dal versantedi Preguda, passando da Pianezzo scen-diamo a S.Tomaso.

2° - Andiamo in Valsassina al rifugioGrassi, ai piedi del Pizzo dei Tre Signo-ri, poi scendiamo inVal Biandino con so-sta al rifugio Bocca di Biandino; per-corriamo il primo tratto di strada tra duemuri di neve!

3° - Come ultima gita di aprile puntiamoal Grignone, una delle più belle mon-tagne da salire nel periodo invernale eprimaverile. C’è ancora molta neve e lacresta finale è uno spettacolo, compli-ce anche il tempo variabile che alterna

il sole alla nebbia…sembra di essere suun quattromila.

MAGGIO1° - Da Garzeno, sopra Dongo, andiamoal rifugio Iorio. Da sopra il rifugio si hauna splendida vista sulla pianura svizzeraticinese, su Bellinzona e il lago Mag-giore; un tempo questi sentieri eranopercorsi dai contrabbandieri.

2° - La meta in programma è il rifugioDel Grande Camerini, ma su consigliodella gente del posto ripieghiamo sul ri-fugio Longoni ai piedi del Pizzo Tre-moggia. La neve è tanta da costringer-

Giuseppe Piloni

Salita al Grignone

Cima del Piz Lunghin

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(continua a pag. 48)

bombole d’ossigeno puro a 200 Bar. Fan-no parte del gruppo anche parecchiefemmine, e per un maschio Alfa Domi-nante “in disarmo” come me, la cosa èparticolarmente frustrante. Anche lorohanno un cruccio non indifferente, de-vono osservare l’undicesimo Coman-damento, che impone loro di arrivare invetta PRIMA DEI PRIMI. E questo nonè facile.Si parte per la prima uscita. Mi sonoiscritto qualche giorno prima emi fa com-pagnia la moglie. Alle 6.00 il pullman ègià sul piazzale, un gruppo di persone ve-stite in rosso scherzano tra loro con glizaini a terra. Intervista di rito con il lea-der, poche battute, un’occhiata, e già miha preso le misure. Mentalmente mi ca-taloga: CAVEDANO! Poi è la volta di miamoglie, crapuna de la val, doc, già la co-nosce, due domande e le sforna l’albe-ro genealogico fino al 1850. Memoriaprodigiosa, un hard disk da 1000 tera-bytes. Per lei il giudizio è migliore, masono sicuro che c’entri il campanilismo.Si prende posto sul pullman. Il viaggio èpiacevole, la gente scherza, gli uominiparlano dell’orto, dei “dinosauri” sotto-terra che massacrano le radici delleloro verdure, dei funghi... Alden di Galèt,un ometto sulla settantina, ci raccontadelle sue performance nell’alcova. Robada far vergognare il presidente del Mi-lan. Le donne ciacolano allegramente. Ar-gomento preferito: figli, nipoti, torte egrado di rincitrullimento del marito.Dopo un paio d’ore il pullman rallenta,

Cavedano! For ever?Un cavedano

Fresco di pensione, decido che final-mente posso riprendere la vecchia

passione giovanile: scarpinate in mon-tagnaaaaa! Cerco e ritrovo i vecchi scar-poni: Dolomite, in pelle, ancora ben in-grassati, 2 kg ciascuno.Tolgo la carta in-serita per mantenere la forma, sono gior-nali dell’agosto 1986. Forse èmeglio but-tarli. Corro in negozio, chiedo scarpon-cini di ultima generazione al top di gam-ma, racchette al titanio ultralight con kersincorporato. Una cifra. Accendo un mu-tuo, pago edesco sco-dinzolan-do. Sonoa metàdel gua-do! Due sa-lite a SanToma-so e il gioco èfatto: sono“pron-

to” per le escursioni con il GruppoTem-po Libero.Chi sono quelli de “ILTEMPO LIBERO”?Ve lo spiego subito. Sono un gruppo nu-meroso di persone che al giovedì si ri-trovano per frequentare la montagna. Èuna specie protetta dallo stato. Datoredi lavoro INPS, pochi spiccioli ma sicuriall’inizio di ogni mese, in dicembre si rad-doppia.Si dividono in tre sottospecie a secon-da delle prestazioni alpinistiche.Prima specie o meglio l’ultima CAVE-DANI. Modesto pacchetto genetico,sono provvisti di pancetta e rotoloni suifianchi, riserva lipidica molto utile nelcaso di soste prolungate ai bivacchi(arrivarci al bivacco). Devono lotta-re con acciacchi, menischi, anche elegamenti, ma sono sereni. Poca

competizione, molte chiacchiere, e lavetta può attendere.Seconda specie: “In SCE in SCE”. Unavia di mezzo tra i migliori ed i Cavedani.Stanno nel limbo, il mondo di mezzo.Con duro e costante allenamento pos-sono ascendere al rango di “Salmoni Ar-gentati” oppure precipitare nel fango coni Cavedani. Basta poco, un menisco ca-priccioso, un legamento sfilacciato, unaciucca la settimana prima e la caduta èinevitabile.

Terza specie: “SALMONI AR-GENTATI”. Esseri eterei, sal-gono e scendono a lunghi bal-zi i pendii, i canaloni, i dirupi,sono privi di forza di gravità. Alposto dei polmoni hanno due

Chiarino, Pizzo Alben. Proseguiamofino ad incrociare il sentiero che da Pa-glio porta al rifugio Santa Rita. Scen-diamo all’alpeggio Barconcelli e quindia Premana.

3° - Finalmente, dopo diversi rinvii, riu-sciamo ad andare al Bivacco Anghile-ri-Rusconi. La giornata non è delle mi-gliori e troviamo anche parecchio ghiac-cio. È la prima volta che saliamo a no-vembre, ma siamo ripagati dallo spet-tacolo della neve; una fiancata del Bi-vacco è interamente coperta di ghiaccioper il forte vento.

gadina. La fatica viene ripagata dalla vi-sta spettacolare sui laghi della valle e sul-le montagne vicine.

2° - Il tempo incerto ci fa ripiegare sul-le montagne di Premana; passandoper Deleguaggio superiamo un tratto at-trezzato con catene e ammiriamo duesplendidi laghetti prima di raggiungerela vetta del Pizzo Alto.

3° - Ritorniamo in Engadina per con-quistare i tremila metri del Pizzo Pola-schin: percorriamo una parte del sen-tiero Engiadinia e arrivati al lago Tra-cheppa, bellissimo specchio d’acqua,

proseguiamo su una morena molto in-sidiosa e una facile cresta finale fino allavetta. Abbiamo la fortuna di vedere an-che dei camosci.

OTTOBRE1° - È un mese molto perturbato, ci fer-miamo inVal Gerola per salire il Pizzo Ro-tondo, ma la fitta nebbia, che ci ac-compagna per tutta la giornata, ci co-stringe a ripiegare sull’Alpe Stavello.

2° - Ritorniamo nelle zone di Premanadove percorriamo il primo tratto del Girdi Munt, toccando gli alpeggi di Porcile,

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GRUPPO TEMPO LIBERO

entriamo in un parcheggio, punto di par-tenza per l’escursione.“Buon giorno a tutti...“ È il nostro leaderche parla. Il silenzio si fa assordante, tut-ti con le orecchie in piedi. Ci spiega il per-corso, le alternative, la durata, tuttoquanto serve sapere, ma soprattuttol’orario del rientro. Si rischia il ritorno intaxi!Il nostro leader è un pozzo di sapienzamontanara. Conosce il nome di tutte lecime, dalle alpi Marittime alle Giulie. Co-nosce il nome delle ante cime, deimassi, dei sentieri, dei rifugi, delle mal-ghe, e chi ci abita. A me piace pensareche suo nonno sia stato il signor Tom-Tom, e sua nonna la signora Garmin.Si scende in fretta dal pullman, si pren-dono gli zaini, le racchette. Cerco un po-sto comodo per sedermi, e mentre al-lento le stringhe per infilarmi gli scarponi,sento mia moglie urlare “Svegliati im-branato non vedi che sono già partiti tut-ti??!!” Sono rimasto io, lei e l’autista. Mido da fare, e qualcheminuto più tardi sia-mo pronti per partire.Mi impegno a fondo e dopo un quartod’ora comincio a sentire voci, risate, laz-zi, rumore d’artrosi. Ho raggiunto il pri-mo gruppo. Sono i cavedani. Una signoraspiega all’amica come il suo Alden“el varpiu nagott, gna del de’ gna de notch.”(non vale più niente, nè di giorno, nè dinotte). Chiedo a mia moglie, che certa-mente la conosce, se è lo stesso Aldenche si “allargava” poco prima sul pul-lman... Annuisce. Mi sento meglio.Decido che posso fare di più, allungo ilpasso, arranco, sbuffo e alla fine rag-giungo anche il secondo gruppo: gli “in

Sce in Sce”. A fatica resto con loro perun’oretta. La valle è stupenda, merita unafoto. Mi fermo, apro velocemente lo zai-no, il tempo di fare uno scatto, un cen-toventicinquesimo di secondo, un batterdi ciglia e mi trovo solo, con la moglie inuna valle deserta. Porca miseria!!! Devoricominciare da capo.Riprendo il cammino, le forze comin-ciano a calare, il debito d’ossigeno au-menta. Tengo duro, sudo e dopo unasvolta finalmente da lontano vedo il ri-fugio. Mi rincuoro e riparto.Poco dopo, su un ripido pendio, precipitaverso di me una slavina di polvere. Mispavento, mi appiattisco contro un sas-so e con mia moglie cerco riparo. In unattimo il fumo mi avvolge. Vedo meglio;sono i Salmoni Argentati, hanno già fat-to la vetta e sono sulla via del ritorno. Misalutano, qualcuno mi fa coraggio, un al-tro dà di gomito all’amico e dice “nunc’ha fa, nun c’ha fa”, altri mi fanno gli au-guri. Mi incazzo, scarica d’adrenalina (eral’ultima riserva prima del coma) e ri-prendo con più foga la salita. Dopoun’altra ora arrivo in cima, stremato, ipo-glicemico, gola arsa, fame da impazzire.Trovo gli altri, mi chiedono come va. Be-none rispondo. Apro lo zaino, mi atten-de un panino goloso, superenergetico,iperfarcito, con maionese che gronda daltaglio. Mi preparo a scartarlo, ma unavoce grida: “Si scende, il pullman nonaspetta”. Metto via tutto e comincio a “ro-tolare” verso valle. Un quarto d’oradopo sono solo con la mia dolce metà,gli altri se ne sono già andati. Corro ver-so valle ma ogni dieci minuti mia mogliemi urla nelle orecchie “Cammini o covi

le uova?? Vedrai cheperderemo il pul-lman”.Arriverò strematoquando gli altri sonogià comodi e sedutiai loro posti e il pul-lman ha già il motoreacceso. Qualcuno miaiuta a fare i gradini,poi cado pesante-mente sul mio sedile,ho il sacchetto con ilpanino, comincio ascartarlo, ma il sonnoha il sopravvento. Hogli incubi, sogno loyeti che mi sfila il pa-nino dalle mani men-tre zompo sulle neviHimalayane a brac-cetto con il mio ami-co Reinhold Messer.

Scoprirò il giorno dopo che il panino sel’è pappato mia moglie.Una voce mi sveglia: “Buona sera a tut-ti, anche oggi abbiamo avuto una splen-dida giornata...”. Siamo arrivati. È il nostroleader che ci dà appuntamento allaprossima gita. Cerco di alzarmi ma nonriesco. Qualcuno deve avermi zanchet-tato al sedile mentre dormivo. Non ècosì, proprio non riesco ad alzarmi. DueSalmoni capiscono la situazione, miprendono sotto le ascelle, mi trascinanogiù dal pullman e mi buttano sul sedileposteriore della mia auto. Mia moglie rin-grazia e riporta a casa il suo sacco di pa-tate.Ci vorranno cinque giorni per riprende-re la postura da homo erectus. Appenariesco a deambulare vado dal mio ami-co farmacista. Siamo cresciuti assiemee qualche favore me lo deve. Gli bisbi-glio all’orecchio che mi serve qualchecosa di potente per migliorare le miescarse prestazioni alpinistiche. Ammic-ca, si assenta una mezzora e poi ritornasudato con un pacchetto nascosto sot-to il camice bianco. Da sotto il banco mipassa un beverone da un litro, pieno diun liquido blu fosforescente che conti-nua a ribollire. Mi fa giurare che non pren-derò più di un cucchiaino da caffè il gior-no della gita. Prometto e giuro con le ditaincrociate.Sugli scalini della farmacia ne tracannomezza bottiglia. Un filino di fumomi escedalle orecchie ma mi sento in forma.Salmoni ci vediamo!!!!!!!!!

PS. Quanto sopra scritto, per metà è in-ventato, il resto sono balle. Ciao.

Il gruppo al Cornizzolo

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Domenica 24 Novembre come diconsueto è stato organizzato il

pranzo sociale. Questa volta, però, ab-biamo scelto un posto semplice: cisiamo recati nel salone del CentroDiurno Disabili della Cooperativa Arco-baleno di Valmadrera e con l’aiuto di uncatering abbiamo organizzato un buf-fet. Volevamo provare a cambiare stile,a renderlo più una festa che un pranzocon forma ed etichetta e ci siamo riu-sciti. Abbiamo avuto l’adesione di ben157 soci, giovani e meno giovani, chehanno saputo apprezzare il nostro in-tento. Il loro calore ci ha stimolato acontinuare su questa strada.Nell’occasione abbiamo consegnato lemedaglie ai soci cinquantennali (LuigiMaggi, Giuseppe Piloni, Antonio Sacchie Guido Valsecchi) e ai soci venticin-quennali (Sergio Buccio, Carlo AlbertoButti, Elena Butti, Giovanni Butti, MoniaCorti, Claudio Crimella, Lorenzo Crotti,Pasqualina dell’Oro, Claudio Gattinoni,Gianluca Mazza, Inge Palenik, Paolo Pi-loni, Dario Rusconi, Elena Rusconi,Gianfranco Rusconi, Stefano Rusconi,Teresina Rusconi, Gianmario Sandio-nigi, Fabrizio Schimio, Rosy Silveri, Ne-vio Valentini).

PranzosocialeLauraValsecchi

San TomasoDurante il periodo natalizio SanTomaso si veste di festa

NOTIZIE FLASH

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due manche il tempo è così poco chenon si riesce né a pranzare né a ripo-sarsi.Nella categoria ragazzi-allievi c’è anchela specialità di Super G. Essa non èmolto amata dai genitori per i rischi chesi corrono quando si raggiungono velo-cità elevate.Gli allenamenti li facciamo nei week-end sulle piste di Santa Caterina. Que-sti occupano gran parte della giornata.

L’allenamento consiste nel percorrerepiù volte il tracciato che ha preparatol’allenatore. Lui ci osserva per potercorreggere la nostra tecnica, si con-fronta con noi e ascolta le nostre im-pressioni e i nostri dubbi.La giornata è molto lunga perché allasera tornati a casa, dobbiamo far i com-piti che non siamo riusciti a fare du-rante la settimana: non abbiamo moltotempo per il riposo!

L’incubo di chi scia è quello di su-bire degli infortuni. È sufficienteuna svista, ed è molto facile farsimale. La convalescenza è a voltelunga. E dopo guariti per recupe-rare la forma occorre tanta volontàe molta fatica.Anche noi ci siamo fatti male: Mat-tia ha rotto tibia e perone mentre ioho avuto un’infiammazione al ten-dine, compromettendo la stagionesciistica.Chi non conosce questo sport, po-trebbe pensare che sia solo purodivertimento. Praticare lo sci d’ago-nismo invece, necessita di impe-gno, spirito di sacrificio e soprat-tutto tanta passione!

L’agonismo dal nostropunto di vistaGaia e Mattia Rusconi

DAI NOSTRI SOCI

Praticare l’agonismo significa met-tersi in gioco con se stessi e con gli

altri. Il fine non è quello di vincere o didiventare dei campioni, ma ci si puòmigliorare o capire quali sono le pro-prie capacità e i propri limiti.Noi siamo nell’agonismo da 6 anni. Ab-biamo iniziato con lo sci club Leccosulle piste da sci di Bormio per 2 anni,poi siamo passati a quello di Santa Ca-terina.Sciamo tutto l’anno: nel periodo estivo(giugno-novembre) ci alleniamo al mat-tino allo Stelvio per migliorare la tecnicae testare l’attrezzatura nuova, mentrenel pomeriggio facciamo preparazioneatletica e pratichiamo varie attività comemountain bike, corsa, roller, arrampi-cata, ecc. In quello invernale (dicem-bre-aprile), oltre all’allenamento, ci sonole gare: regionali e provinciali.Gareggiamo nel circuito Valtellina. Inqueste giornate ci si sveglia presto peressere in pista alle 8.00 e fare la rico-gnizione. A metà mattina inizia la gara,che può essere composta da 1 o 2manche a seconda della disciplina.Partecipano tantissimi ragazzi, a volteper riuscire a concludere la gara,tra le

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simo il libro della nostra vitae ne sfogliassimo le pagine,alcune ingiallite dal tempo incui i ricordi sembrano piùsbiaditi, altre più vivide e vi-vaci. Oppure se scavassimonell’hard-disk della nostramemoria e ripensassimo alletrame delle nostre esistenze…

Guarda qui, che giornata splendidaquella gita, come eravamo in tanti;guarda in quella foto avevo ancora i ca-pelli neri; guarda guarda quando facevoancora le gare di marcia e quante mon-tagne salite con l’O.S.A….Allora mi sono detto: quanto tempo cheho passato in quest’associazione!Gite, campeggi, qualche gara di mar-cia, manutenzione dei sentieri, servizioa S.Tommaso…quante amicizie, per-

sone ho conosciuto, chesono divenute impor-tanti per il mio vivere,amicizie ormai portateavanti da decenni, altrepiù recenti .Quanti momenti condi-visi, fatica, sudore, lun-ghe camminate e polveresulle montagne.

Che peso specifico ha nelle trame dellamia vita l’Organizzazione Sportiva Alpi-nisti, la mia esistenza sarebbe stata lastessa senza l’O.S.A? Nelle trame delmio quotidiano quanto ha pesato?

Noi siamo quello che abbiamo vissuto ela nostra storia e la storia della nostraassociazione s’intrecciano, dando cosìsenso l’una all’altra. Se non ci fossestata l’Organizzazione Sportiva Alpini-sti avremmo vissuto magari momentidiversi, sicuramente non quelli che ab-biamo vissuto e anche noi non sa-remmo stati quello che siamo stati esiamo; forse un qualcosa di diverso per-chè i momenti che viviamo e le per-sone che incontriamo plasmano le no-stre esistenze, modellano la nostrapersonalità e, d’altro canto, se non cifossero stati i soci con il loro impegno,la costanza e la passione per la monta-gna l’associazione non sarebbe esistita.Ancor oggi non smetto di stupirmi da-vanti all’impegno profuso, al tempo ealla passione messa a disposizione datanti osini nelle numerose attività del-l’O.S.A.

Senza contare quante persone, ma-gari anche i non soci, hanno potutousufruire di quanto organizziamo e di-vertirsi in montagna, trovare ungruppo a cui potersi appoggiare.Anche la comunità civile ne ha be-neficiato: dai corsi, alle attività spor-tive, alla sistemazione dei sentieri, alristoro di S.Tommaso, punto di ri-trovo di numerosi escursionisti enon della Brianza.Vi pare poco?

P.S. lascio ad ognuno di noi la ri-sposta a questo quesito: che pesospecifico ha l’OSA?

Pesi specificiDavide Dell’Oro

DAI NOSTRI SOCI

“Oggi non è che il ricordo di ieri,e il domani il sogno di oggi”.

(Khalil Gibran)

Sarà capitato anche a voi di dovermettere in ordine vecchie foto negli

album, oppure diapositive o immaginidigitali nel computer e all’improvviso,come d’incanto, vi rimandano a ricordi,attimi, momenti vissuti che magari pen-savate dimenticati, sopiti, abbandonatiin qualche angolo remoto della vostramemoria, imbrigliati nelle ragnatele deltempo… Vi rimandano all’improvviso aluoghi, persone che avete conosciuto,così da iniziare a ritroso un viaggio nelvostro passato.Ai ricordi s’intrecciano i sentimenti e leemozioni vissute. È come se riapris-

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Nel cercare di capire l’ambiente checi circonda, vorrei partire da quelle

strane strutture impervie che personeintraprendenti si ritrovano sotto i piedi,a volte per motivi apparentementemolto bizzarri. Sapete cosa disse Ed-mund Hillary per dare una motivazionealla sua folle salita sulla montagna piùalta del mondo? Semplicemente per-ché era lì!Secondo il vocabolario una montagna èuna roccia con fianchi impervi che sisolleva al di sopra della superficie ter-restre. Fin qui tutto chiaro, ma per arri-varci ci sono voluti centinaia di anni,durante i quali i geografi si sono scer-vellati ipotizzando le teorie più fantasti-che.Secondo il vicario ingleseThomas Bur-net (1635-1715), una volta la superficieterrestre era liscia come un gusciod’uovo. Ma Dio punì l’umanità per i suoipeccati, perciò ruppe il guscio e nevenne fuori l’acqua. I pezzetti di gusciofrantumato sono diventati montagne.Così l’uomo, oltre ad imparare a nuo-tare, ha dovuto farsi delle belle scarpi-nate su e giù, ammazzandosi di faticaper spostarsi da un luogo all’altro.Pochi anni più tardi il geniale geografoscozzese James Hutton (1726-1797)scoprì che i monti, per milioni di anni,erano stati spinti verso l’alto da forze ingrado di piegare le rocce, ma nonseppe spiegare da dove provenisseroqueste forze. La teoria precedente pia-ceva molto di più.Il geologo americano James DwightDana (1813-1895) affermò che una voltala Terra era una palla incandescente dimorbida roccia compressa. Raffreddatasi era contratta e la superficie era di-ventata secca e rugosa (come i vostripolpastrelli quando state nell’acqua,che, vi potrà interessare scoprire, sonouna caratteristica del nostro corpousata dai nostri antenati per afferrare ipesci in acqua!).Ma fu solo nel 1910 che il geografo te-desco AlfredWegner (1880-1930) sco-prì che la superficie rocciosa della terranon aveva niente a che fare con i guscid’uovo o i polpastrelli del dopo-bagno,ma che essa era rotta in pezzettini chia-mati placche. E proprio queste plac-che, spintonandosi una contro l’altra,

avrebbero formato le montagne. Feno-meno che viene chiamato orogenesi.Oggi sappiamo che il motore di questomovimento è il magma sotto la crostache, scaldato dal calore proveniente dalcentro della terra, permette alle zolle digalleggiare e quindi di spostarsi comedelle barchette.Concentriamoci comunque sulla na-scita delle nostre montagne, le Alpi.Nel Giurassico, in un periodo compresotra i 200 e i 150 milioni di anni fa, iniziala lunga fase evolutiva delle Alpi: l’an-tico continente Pangea subisce dei mo-vimenti distensivi che la portano allafratturazione, creando una zona di di-stensione crostale paragonabile all’at-tuale Rift Valley (in Africa) e successi-vamente ad un bacino oceanico. Daquesto sono emersi i primi abbozzi del-l’Oceano Atlantico e del Bacino Ligure-Piemontese, che si presentava comel’attuale Mar Rosso, una striscia dimare stretta ed allungata in direzioneEst-Ovest.Ai bordi di questa crosta oceanica ini-ziavano ad accumularsi sedimenti, inparte di origine marina e in parte pro-venienti dalle coste, dai quali successi-vamente si sarebbero formate le roccesedimentarie tipiche delle nostre mon-tagne, come il Calcare e la Dolomia.Questi fondali presentavano una mor-fologia molto varia, si alternavano zonedi bassa profondità dove si sviluppa-vano barriere coralline e zone più pro-fonde il cui fondo era sottoposto a ra-pidi fenomeni di subsidenza (perquesto vi potete imbattere in un fossilemarino in montagna!).Alla fine del Giurassico (sì, proprio ilPeriodo in cui sulla terra vivevano i di-nosauri) i movimenti da divergenti (al-lontanamento) diventano convergenti(avvicinamento), portando prima allasubduzione della crosta oceanica e poial successivo scontro tra la placca Eu-ropea e la placca Africana. Da questacompressione e deformazione si origi-nano le Alpi, spostando verso Nordfalde appartenenti al continente afri-cano sopra il continente europeo.Perquesto rocce africane si trovano in Eu-ropa. Mi dispiace deludervi ma anche lenostre Prealpi (e le nostre stesse case)sono, geologicamente parlando, in

Africa. Se volete sconfinare in Europadovete andare fin dopo Colico(più omeno), superando la Linea Insubrica(difficile da vedere e da trovare conesattezza quindi scordatevi di cercarlaper giocare ad Africa/Europa con i bam-bini del corso di escursionismo!).Se-condo alcuni questa grande faglia co-stituirebbe la cicatrice di un secondopiano di subduzione formatasi sul suolocontinentale; insomma,in parole po-vere, probabilmente si tratta del con-fine tra la placca africana e quella eu-ropea.La conclusione della fase orogeneticapuò essere datata circa 30 milioni dianni fa, quando a seguito di nuovi mo-vimenti di tipo distensivo, si produs-sero fenomeni di risalita di materialemagmatico che si solidificò in bel Gra-nito (per andare ad arrampicarsi, un al-tro folle modo per salire i monti), cre-ando così i plutoni dell’Adamello, dellaVal Masino-Bregaglia, del MonteBianco e di Biella.Negli ultimi due milioni di anni si sonosusseguite cinque glaciazioni, durantele quali faceva un freddo cane; ben di-verso dall’epoca precedente in cui sta-vamo come ai tropici, “ad abbronzarcisulla spiaggia” mentre davanti a noi sidepositavano Ammonitie Conchodon(alcuni degli stravaganti animali marinifossilizzati di cui vi parlavo prima, se vo-lete vederli andate sul Sasso Mala-scarpa). Circa 20.000 anni fa l’ultimagrande glaciazione finisce e l’immensoghiacciaio ci rilascia morene e sassi-strambi (ma non chiamateli così, se nosi offendono), completamente diversida quelli del substrato circostante (chia-mati massi erratici, se volete vederneuno giusto si trova a Preguda… sì, pro-prio quello appiccicato alla chiesetta,anche se è la chiesetta che è stata ap-piccicata al masso).Dopo questo travaglio di roba si è for-mato quello che tutt’oggi ammiriamointorno a noi.Concludo sperando che questo articolonon sia stato troppo noioso, come ini-zialmente ho pensato di scrivere; pro-mettetemi soltanto che la prossimavolta che andrete in montagna guarde-rete sotto i vostri piedi, stando sempreattenti a dove li mettete!:)

Sotto i nostri piediAndrea Rusconi

DAI NOSTRI SOCI

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Cruciverba orizzontale

Riconoscila montagna?

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Un po’ di svagoA. C. S.

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Nelle caselle evidenziateapparirà il nome delnostro “ristorante”preferito

1. Il primo presidente OSA - 2.... del latte sulle nostre monta-gne - 3. Il Don Fondatore - 4. S.Tomaso era il "Crotto dei.." - 5. Visi mangia in campeggio - 6. Ilcolore sociale - 7. Località che ciospita a Settembre - 8. Il primofontanino OSA sui nostri monti- 9. Gruppo “estinto” di arram-picata - 10. Regione svizzeradove si svolge il corso di sci difondo - 11. Si svolge l'ultima do-menica di ottobre - 12. Metadella spedizione del 50° - 13.Edizione 2014 della “Dario eWilly” - 14. Incrocia gli sci sulnostro stemma - 15. Tradizio-nale meta della tre giorni di sci- 16. È posto al Passo Confinale

Le soluzioni sono a pagina 55

Riesci a riconoscerequeste vette?

Le differenzeTrova le 6 differenze tra le due immagini

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Ègiunta l’ora di rinnovarsi e non saràfacile. Il nostro consiglio è diventa-

to troppo vecchio e l’attività sportiva, permolti, non è più al centro dell’attenzio-ne. Eppure il nome dell’OSA parla chia-ro: Associazione Sportiva Alpinisti. Inquesti sessant’anni si è costruita unasocietà impegnata in diversi settorisportivi legati alla montagna: l’alpinismo(quasi tutti gli alpinisti più famosi di Val-madrera hanno fatto i loro primi passiall’OSA), le gare di marcia, che ci han-no visti primeggiare per quarant’anni alivello nazionale, lo sci di fondo, che haraccolto 80 partecipanti al corso e ha vi-sto qualche suo atleta partecipare consuccesso alle gare di GranFondo. Permolti anni anche la scuola di sci alpinoa Caspoggio è stata fiore all’occhiellodella società; un corso di escursionismoall’avanguardia, che quest’anno ha rag-giunto 100 partecipanti, la segnaleticasui monti, una delle migliori della zona.L’ultimo sport arrivato, la corsa in mon-tagna, ha raccolto 80 atleti osini, che cifanno diventare una delle società conpresenza più numerosa in questa di-sciplina. Da cinquant’anni organizziamouna gara di marcia, la Lucio Vassena,oggi Trofeo Ratti, tra le più ambite daimarciatori per i ricchi premi e il livello dieccellenza che ha sempre mantenuto;

al Trofeo Dario e Willy abbiamo ognianno più iscritti e questa competizioneè per molti atleti uno degli obiettivi fis-si della stagione. Inoltre con l’ANA e laSEV organizziamo la Como-Valmadrera,trofeo alla memoria del nostro socio An-tonio Rusconi. Da venticinque anniproponiamo ai ragazzi la settimanaescursionistica, un tempo “settimanaecologica”. E poi c’è il campeggio, le se-

rate, le feste e i pranzi… Da cinque-cento soci siamo diventati quasi otto-cento… si potrebbe pensare: più gen-te che lavora! Invece non è così. Ab-biamo un consiglio di anziani che ha bi-sogno di coinvolgere i giovani. Matroppo spesso ci troviamo a discuteredi assicurazioni, regolamenti … e losport sembra quasi passare in secon-do piano. Si devono affrontare i pro-

blemi, ci si vuole sentire tu-telati, ma sono sempre queipochi che si prendono le re-sponsabilità e si assumonogran parte del lavoro. Il po-sto in consiglio è sempreambito, le liste elettoralihanno sempre gli stessinomi e ciò purtroppo va adiscapito di un rinnova-mento, anche perché gliosini votanti tendono sem-pre a riconfermare i consi-glieri presenti. Qualcunopotrà anche obiettare chechi scrive ha fatto il consi-gliere per cinquant’anni…posso giustificarmi col fat-to di aver sempre parteci-pato attivamente a tutte leattività dell’OSA e di es-sermi preso sempre la mieresponsabilità. Il problemaresta quello dei giovani. Al-

Tempo di cambiamentiGiuseppe Piloni

DAI NOSTRI SOCI

Il piccolo gruppo presente l’ultimo giorno di campeggio

Giochi durante la festa di SanTomaso

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cune società guardavano alla nostracome a quella che poteva disporre di piùpresenze giovanili, grazie alla vicinanzacon l’oratorio; ciò non è esattamentevero, perché in passato l’alta parteci-pazione di ragazzi era piuttosto dovutaall’intensa attività sportiva e alla pre-senza di leader capaci di coinvolgerli. Ementre il calcio continua ad essere losport nazionale trascinato dal gruppo,nelle nostre attività sembra che ognu-no vada un po’ per conto proprio sen-za che ci sia qualcuno che dedichi tem-po a portare avanti il discorso con i gio-vani. Io ho però una speranza. Con lacorsa in montagna si sono avvicinati allasocietà una quindicina di giovani, e cene sono altri che frequentano altrisport: bisognerebbe cercare di coin-volgerli e rifondare il Gruppo Giovanile.È da tutto questo che nasce la mia de-cisione di uscire dal consiglio, è perchévoglio che ci sia un cambiamento. Hocapito che sono diventato anziano e nonriesco più a tenere certi ritmi, ma se lasalute me lo consente spero di potercontinuare a dare una mano nel Grup-po Tempo Libero. Le prospettive nonsono buone, visto che con la legge For-nero l’età della pensione si è alzata e cisaranno sempre meno pensionati con“tempo libero” a disposizione. Il grup-po storico sta invecchiando e ognianno si perde qualcuno per strada:per malattie, incidenti, perchè la crisieconomica richiede di aiutare i figli, im-pegnandosi a fare i nonni a tempo pie-no. E mi rendo conto che il GruppoTem-po Libero è una realtà di cui il resto del-l’OSA si accorge solo quando c’è qual-che gara, per la quale si chiede un aiu-to nella segnaletica o sul percorso, o du-

rante il campeggio per montare esmontare, oppure per la pulizia deitorrenti, o i turni di servizio a S. Toma-so il mercoledì. Mentre è molto menopresente nel sostenere le sue gite.Come vorrei che la nuova struttura del-l’Osa si fondasse su un Consiglio rin-giovanito, formato da persone che han-no voglia di fare attività sportiva e diprendere l’iniziativa. Mi piacerebbe unaCommissione S.Tomaso numerosa, im-pegnata nel gestire i problemi del ri-storo, che dimostri coi fatti di saper an-dare avanti, come di recente ha sug-gerito anche l’esempio di una nuova fi-gura esemplare, quella di Papa Fran-cesco. Ci sono ancora consiglieri e re-sponsabili dei gruppi che non fanno ser-vizio a S.Tomaso e propongono piutto-sto ai nuovi iscritti di entrare a far par-te delle squadre di servizio.Dovremmo certo diminuire qualche at-tività: le gare di marcia andranno ascomparire, il pranzo sociale e la festadi S.Tomaso sono sempre meno un’at-trattiva, ma ad esempio il corso diescursionismo avanzato andrebbe ri-lanciato, e come questo anche il cam-peggio, le gite giovanili in alta monta-gna, la manutenzione della segnaleti-ca… Non può essere però una perso-na sola a mandare avanti un’attività, uncorso, senza l’apporto degli altri soci. Edè un peccato vedere che se da un latosi può contare su numerosi accompa-gnatori al corso di escursionismo, dal-l’altro si fatica a trovarne qualcuno chesi impegni nella settimana escursioni-stica. Spesso l’impegno è condiziona-to dalla partecipazione dei propri figli. Leventicinque Settimane Escursionisti-che a cui ho sempre partecipato, con i

figli e senza, prima da lavoratore e poida pensionato, sono state tutte una bel-la esperienza.Ho visto il campeggio sociale passareda 100 a 50 partecipanti, a seconda del-le località scelte o del gruppo di pre-senti; eppure i prezzi sono popolari el’organizzazione dà il meglio che può,certo non sarà un cinquestelle ma è unavalida iniziativa.Ci sono altri impegni faticosi, che nes-suno si vuole assumere e che spessovengono poco considerati, come quel-lo della ricerca degli sponsor per le gare.Spesso il desiderio è quello di fare lecose in grande ma il lavoro da fare èmolto e adesso che anch’io passo il te-stimone non posso pensare che se neassuma il peso una sola persona, è ne-cessario trovare anche in questo degliaiuti.Avrei ancora molte cose da dire ma midilungherei troppo. Rinnovo la mia spe-ranza per un nuovo consiglio più gio-vane, con persone che abbiano vogliadi portare avanti le iniziative dell’OSA enon solo le proprie. Non pensare a quel-lo che l’OSA può fare per te, ma a quel-lo che tu puoi fare per l’OSA!

Il gruppo tempo libero al bivacco

CCrruucciivveerrbbaa oorriizzzzoonnttaallee1. LUCIANODELLORO - 2. CASELLI - 3.GIACOMOCOSSA - 4. PATRIOTI - 5.PAGODA - 6. ROSSO - 7. SANTAFOSCA - 8.SAMBROSERA - 9. PANDA - 10. ENGADINA- 11. MARRONATA - 12. CHOOYU - 13. DE-CIMA - 14. PICCOZZA - 15. NAZSCIAVES -16. BIVACCO - Definizione: Ristoro SanTomaso

RRiiccoonnoossccii llaa mmoonnttaaggnnaa1. Punta Dufour - 2. Cervino - 3. Pizzo Cen-galo - 4. Everest - 5. Tre Cime di Lavaredo

LLee ddiiffffeerreennzzee

Soluzioni dei giochi

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Tutto sull’O.S.A.

Aff. F.I.E.Aff. F.I.S.I.Aff. F.I.D.A.L.

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OOrraarriioo sseeggrreetteerriiaaMartedì e Venerdì dalle 21 alle 23

ORGANIZZAZIONESPORTIVAALPINISTI

Il Consiglio dell’O.S.A.

augura ai soci e alle loro famiglie

Buon Natale

e Felice Anno Nuovo

• Condoglianze ai soci Pietro e Giovanna Dell’Oro per la scom-parsa della sorella Antonietta

• Sabato 16 marzo si sono tenute presso l’oratorio le premia-zioni del Campionato Sociale di sci alpino, mentre quelledell’intersociale si sono svolte sabato 23 marzo al Centro Cul-turale Fatebenefratelli.

• Congratulazioni al socio Luca Vassena per la nascita dei ge-melli Lorenzo e Leonardo

• Sentite condoglianze alla socia Cinzia Fiorillo per la scom-parsa del padre Pasquale

• L’Osa si congratula per il matrimonio di Elena Sacchi con Lo-renzo Segala

• L’Osa porge sentite condoglianze a Claudia e Gloria Bussolaper la scomparsa del padre Giulio

• Nella notte tra il 29 e il 30 giugno si è svolto il “Gir di Sant”,che ha fatto tappa anche a S.Tomaso.

• La società ricorda i soci scomparsi Pierantonio Invernizzi,Angelo Rusconi, Giulio Colombo e Canali Casto

• Congratulazioni per il matrimonio di Davide Vassena con Sil-via Rusconi

• Condoglianze alla socia Claudio Riva per la perdita dellamamma Elodia

• Il 20 ottobre si è tenuta l’iniziativa “Vivi il Moregallo”• Le nostre condoglianze al socio Gianluigi Butti per la scom-parsa di suo padre Carlo

• Felicitazioni vivissime alla socia Alessia Rusconi che nel mesedi luglio si è unita in matrimonio con Cristian Ghezzi

• Condoglianze al socio Giambattista Villa per la perdita dellamadre Gilberta

• Grande gioia a casa del socio Luca Longhi per la nascita delprimogenito Giacomo

• Il 18 ottobre, presso la Cappella dell’Oratorio Maschile, èstata celebrata la S.Messa a suffragio dei soci defunti

• Anche al socio Adriano Cagni vanno le nostre sentite con-doglianze per la scomparsa della mamma Ginetta

• L’Osa si congratula per il matrimonio di Silvia Anghileri conAlex Talamona

• L’Osa è vicina alle socie Daniela e Angelica Villa per la scom-parsa del padre Luigi

• Condoglianze alla socia Andreina Vassena per la perdita delpadre Rocco

• Come è ormai consuetudine sono stati svolti i lavori di puli-zia dei sentieri e torrenti da parte di soci volontari: nel mesedi ottobre il torrente Rossé; a novembre è stato ripristinato ilsentiero storico che da Paré va verso Preguda

• Felicitazioni vivissime al socio Marco Beccalli che si è unitoin matrimonio con Laura Crippa

• Siamo vicini ai soci Silvio e Santino Vassena per la scomparsadella sorella Antonia

• L’Osa si congratula per il matrimonio di Fabio Crimella conSara Ticozzi

• Venerdì 13 dicembre, nel salone del Fatebenefratelli, si èsvolto il tradizionale scambio degli auguri.

• Tanti auguri ai soci Chiara Gerosa e Daniele Longhi per la na-scita del figlio Andrea

• Condoglianze alla socia Manuela Cesana per la scomparsadella madre Lidia Corti

• Felicitazioni ai soci Silvia e Claudio Scarpa per la nascita delfiglio Michele