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Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini CRITERI PROGETTUALI PER IL CONSOLIDAMENTO -Le strutture in legno- Ing. Emanuele Zamperini CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011

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Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini

CRITERI PROGETTUALI PER IL CONSOLIDAMENTO

-Le strutture in legno-

Ing. Emanuele Zamperini

CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI

A.A. 2010-2011

Corso di Recupero e conservazione degli edifici – A.A. 2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini

CONSOLIDAMENTO DEL LEGNO BIODEGRADATOPrima che il legno affetto da degrado biologico possa essere consolidato deve essere eliminato l’agente patogeno (con apposite sostanze biocide) e rimosse le condizioni che ne hanno favorito la diffusione.

Deve quindi essere valutata la resistenza residua dell’elemento danneggiato. Se le prestazioni residue dell’elemento sono sufficienti non è necessario alcun intervento di consolidamento, altrimenti si dovrà procedere per fasi:

1. Impregnazione delle parti degradate con resine conso lidanti(preferibilmente mediante fleboclisi, ma in presenza di degrado solo superficiale anche a pennello o spruzzo);

2. Qualora le prestazioni risultassero ancora deficitarie si dovràprocedere all’inserimento di elementi in grado di integrare le resistenze della porzione degradata o surrogarne le funzioni.

N.B.: L’alternativa (in contrasto con il principio della conservazione dei materiali originari) è quella di eliminare le parti di legno degradato e sostituirle con protesi (in legno massiccio, in legno lamellare, in betoncino epossidico, etc.) connesse al legno sano con elementi in legno, metallo o vetroresina.

Eliminare l’agente patogeno

Consolidare il materiale degradato

Integrare le prestazioni con

elementi aggiunti

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CONSOLIDAMENTO DI TESTE DI TRAVI IN LEGNO (1)

a e a’: Lamiere in acciaio inoxondulate e forate.

b: lamine metalliche piane (saldate ad ae a’ in s e s’ ).

c: passanti disposti ai due lati della testa della trave (saldate ad a e a’ in r).

d: bulloni di collegamento tra le lamine piane ed il legno sano.

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1: Eliminazione delle parti degradate a mano con scalpello.

2: Regolarizzazione della cavità e rimozione dei frammenti di legno instabili.

3: Sostruzione con mattoncini di legno legati con resine epossidiche.

4: Eventuale inserimento di lamine metalliche con bulloni trasversali.

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CONSOLIDAMENTO DI TESTE DI TRAVI IN LEGNO (2)

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Protesi della testata di una

trave realizzata con betoncino di resina epossidicaarmato con barre

di vetroresina.

La soluzione (anche se prevede la perdita di materiale originario) è tecnicamente valida

perché non muta il comportamento della

connessione tra catena e puntone.

CONSOLIDAMENTO DI TESTE DI TRAVI IN LEGNO (3)

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In alto a sinistra:

Protesi nella quale il legno fa da cassaforma al betoncinoepossidico.

In basso a destra:

Il legno che avvolge gli elementi in acciaio può essere quello originarioconsolidato in laboratorio.

CONSOLIDAMENTO DI TESTE DI TRAVI IN LEGNO (4)

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CONSOLIDAMENTO DI TRAVI IN LEGNO (1)

Consolidamento di travi lignee danneggiate (per

attacchi fungini, combustione localizzata o

per rottura) con l’inserimento di lamine

metalliche (ed eventuale sostruzione con

mattoncini di legno).

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CONSOLIDAMENTO DI TRAVI IN LEGNO (2)

In caso di fessure (dovute ad

irregolarità di fibratura o presenza di nodi) la trave può essere consolidata

con l’inserimento diviti ortogonali alla

frattura e di staffe di cerchiatura.

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Soluzione non corretta.

Il nodo della capriata, cosìricostituito con protesi epossidica, diventa monoliticomodificando il comportamento d’insieme della struttura.

CONSOLIDAMENTO DI NODI CATENA-PUNTONE DI CAPRIATE (1)

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CONSOLIDAMENTO DI NODI CATENA-PUNTONE DI CAPRIATE (2)

PROTESI IN LEGNO CON ARMATURA IN METALLO

Anche in questo caso il legno che avvolge gli elementi in acciaio può essere quello originarioconsolidato in laboratorio.

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METODO DELL’INCALMO

Il nodo della capriata èricostruito con delle protesi lignee giuntate a tenone e mortasa con collante epossidico e spinotti di connessione anch’essi in legno.

Il nodo cosìricostituito mantiene il suo originario grado di vincolo e non causa quindi significative variazioni nella distribuzione delle sollecitazioni nella capriata.

CONSOLIDAMENTO DI NODI CATENA-PUNTONE DI CAPRIATE (3)

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CONSOLIDAMENTO DI NODI CATENA-PUNTONE DI CAPRIATE (4)METODO DEI FETTONIAlla catena della capriata vengono affiancate due s pesse tavole di legno (i fettoni) ad essa connesse con spinotti in legno, bulloni o staffe metalliche.

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CONSOLIDAMENTO DI NODI CATENA-PUNTONE DI CAPRIATE (5)STAFFE E BANDELLE METALLICHE (REGGE)

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STRUTTURE IN LEGNOSOGGETTE A FLESSIONELe verifiche di sicurezza di un elemento soggetto a momento flettente devono confrontare il momento agente Ms = aaaa p L2 che dipende dal carico agente, dalla luce di calcolo e da a funzione del grado di vincolo con il momento resistente che dipende dal tipo di materiale e dalla geometria della sezione.

L’ aumento della sicurezza può quindi essere ottenuto in diverse maniere:

1. Riducendo il momento sollecitante :a. Diminuendo il carico agente;b. Diminuendo la luce di calcolo;c. Modificando il grado di vincolo .

2. Aumentando il momento resistente modificando la sezione agendo:a. Sui materiali costituenti la sezione;b. Sulla geometria della sezione.

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DIMINUZIONE DEL CARICO AGENTE

La riduzione del carico agente su un elemento strutturale può essere ottenuta variando la destinazione d’uso , riducendo i pesi propri non strutturali (soluzioni che non comportano un intervento di consolidamento) oppure affiancando agli elementi esistenti altri elementi che assumono su di séparte dei carichi agenti .

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DIMINUZIONE DELLA LUCE O AUMENTO DEL GRADO DI VINCOLO

a) Rompitratta;

b) Sospensione intermedia;

c) Dormiente (o rema);

d) Mensola;

e) Saette;

f) Trave armata (con un contraffisso);

g) Trave armata (con due contraffissi).

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INSERIMENTO DI UNA TRAVE ROMPITRATTA

Due travi rompitratta(inserite in sostituzione di una preesistente di cui si vede la testa nella muratura)

Travetto rompitratta inserito forzandolo (stato di coazione) tra i travetti principali(sarebbe necessario dotare il dispositivo di cunei che consentano di sopperire ai cali di tensione dovuti al rilassamento del legno)

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TRAVE DORMIENTE IN LEGNO

Dormiente in legno inserito sotto le teste delle travi(e delle mensole) per ridurre la luce delle travi e spostare l’appoggio verso una parte non inclusa nella muratura (e quindi meno soggetta a degrado fungino).

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TRAVE DORMIENTE IN PROFILATO METALLICO

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MENSOLE E SAETTE

Mensola in legno connessa alla catena di una capriata con staffe metalliche.

Mensola e saetta metallica all’appoggio di una trave di solaio.

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TRAVI DI RINFORZO

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SAETTE IN LEGNO (1)

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SAETTE IN LEGNO (2)

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SAETTE IN LEGNO (3)

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SAETTA IN ACCIAIO

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TRAVI ARMATEO “CENTINATE”

Con due contraffissi.

Con un contraffisso.

La presenza di dadi regolabili o

tenditori consente di verificare lo

stato di sollecitazione

dell’elemento ed eventualmente

modificarlo

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CONSOLIDAMENTO DI TRAVI IN LEGNO (3)

Incremento della capacità portante

della trave con affiancamento di

profilati in acciaio .

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CONSOLIDAMENTO DI TRAVI IN LEGNO (4)

Incremento della capacità portante

della trave con affiancamento di tavole in legno (o

compensato strutturale) .

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Tavole connesse con 2 o 3 chiodi ogni travetto,

chiodi non allineati: soluzione CORRETTA.

Il tavolato esistente è reso solidale alle travi sottostanti e si sovrappone un

secondo tavolato opportunamente

inchiodato al primo .

Ciascun tavolato ha una differente

rigidezza nelle due direzioni (parallela ed ortogonale ai

giunti) a causa del comportamento

ortotropo del legno.

Chiodi in numero eccessivo ed allineati: soluzione scorretta.

CONSOLIDAMENTO DI SOLAI IN LEGNO (1)

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CONSOLIDAMENTO DI SOLAI IN LEGNO (2)

Incremento della capacità portante

del solaio èottenuta

incrementando il momento d’inerzia

della sezione resistente con una

tavola-ala superiore in legno distanziata dalla trave esistente

con un’anima che può essere continua o interrotta in

corrispondenza dei travetti.

Con la creazione di una intercapedine si realizza uno spazio per gli impianti e si riducono i carichi.

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Si sovrappone al tavolato esistente una soletta in calcestruzzoresa collaborante con l’uso di connettori. La solet ta deve essere collegata anche alle murature perimetrali.

CONSOLIDAMENTO DI SOLAI IN LEGNO (3)

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CONSOLIDAMENTO DI SOLAI IN LEGNO (4)

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VERIFICA DELLA SEZIONE COMPOSTA (1)

L’EC5 fa riferimento alla teoria di Möhler per le sezioni assemblate meccanicamente che tiene conto della deforma-bilità delle connessioni.

a) Sezione non connessa;

b) Sezione connessa rigidamente (monolitica);

c) Sezione con connessione elastica.

Nel caso (c) le due parti risultano presso-inflesse o tenso-inflesse.

La sezione ottenuta per sovrapposizione degli eleme nti aggiunti alla trave (o al travetto) preesistente non è monoli tica, poiché le due parti possono in parte scorrere.

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VERIFICA DELLA SEZIONE COMPOSTA (2)

Azione nel mezzo di collegamento

N.B.:Nella formula per il calcolo di gggg

ℓ (o L):- nel caso di trave appoggiata agli estremi è pari alla luce della trave;- nel caso di trave continua o incastrata agli estremi è pari a 0,8 volte la luce della trave;- nel caso di trave a sbalzo è pari a 2 volte la luce della trave.

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VERIFICA DELLA SEZIONE COMPOSTA (3)

N.B.:Qualora una delle parti della sezione sia realizzata in calcestruzzo e sia soggetta a sforzi di trazione dovràessere disposta una armatura tale da assorbire interamente gli sforzi di trazione.

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VERIFICA DELLA SEZIONE COMPOSTA (4)

In caso di connettori commerciali Il modulo di scorrimento è fornito dal produttore sulla base di analisi sperimentali

In genere gli elementi di collegamento sono dispost i a passo variabile (piùfitti dove è maggiore l’azione di taglio). Se il pas so massimo Smax ed il minimo Smin rispettano la disuguaglianza Smax < 4 x S min allora si può utilizzare il valore S = 0,75 Smin + 0,25 Smax

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VERIFICA DELLA SEZIONE COMPOSTA (5)

L’EC5 prevede che la verifica delle connessioni sia condotta sulla base della teoria di Johansen .

La teoria prevede alcuni possibili meccanismi di collasso della connessione.

Il meccanismo reale èquello che porta al valore di resistenza più basso.