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Crisi della modernità

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Crisi della modernità

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Crisi della modernità

I limiti del progetto:

1. la pretesa di universalità

2. la burocrazia

3. la razionalità strumentale

4. le nuove scienze (fisica quantistica,

sociologia, psicologia)

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Il mondo esiste sempre in relazione a un osservatore.

Non esiste un punto di vista assoluto sull’universo ma sempre e soltanto

gli infiniti punti di vista di osservatori particolari

DALLA LOGICA DELL’AUT-AUT

ALLA LOGICA DELL’ET-ET

1. LA PRETESA DI UNIVERSALITÀ

Modernità relativa

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“In principio era il nulla. E questo nulla non era né vuoto né vacuo:

esso nominava solo se stesso. E Dio vide che questo era un bene.

Per niente al mondo avrebbe creato alcunché.

Il nulla non solo gli piaceva, ma addirittura lo appagava totalmente.

Dio aveva gli occhi perennemente aperti e fissi. Se anche fossero

stati chiusi, nulla sarebbe comunque cambiato. Non c'era niente da

vedere e Dio non guardava niente. Era pieno e denso come un uovo

sodo, di cui possedeva anche la rotondità e l'immobilità.

Dio era soddisfazione assoluta. Non desiderava niente, non

aspettava niente, non percepiva niente, non rifiutava niente e niente

lo interessava. La vita era di una pienezza talmente intensa che

non era vita. Dio non viveva: esisteva.

Gli occhi degli esseri viventi possiedono la più straordinaria delle proprietà: lo sguardo.

Nulla è più eccezionale dello sguardo. Cos'è lo sguardo? È qualcosa di inesprimibile. Nessuna

parola esprime, neanche lontanamente, la sua strana essenza. Eppure lo sguardo esiste. Poche

sono le realtà che hanno un tale livello di esistenza.

Che differenza c'è fra occhi che possiedono uno sguardo e occhi che ne sono sprovvisti?

Questa differenza ha un nome: si chiama vita.

La vita inizia laddove inizia lo sguardo.

Dio non aveva sguardo.” Amélie Nothomb,

Metafisica dei tubi, 2005

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L’efficienza della burocrazia produce come effetto perverso una gabbia

d’acciaio che limita la libertà individuale e dalla quale

non si può fuggire.

2. LA BUROCRAZIA

Il processo, Orson Welles, 1962

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Presso il quartier generale delle SS il reparto incaricato della soppressione degli ebrei

era ufficialmente designato come “Sezione amministrativa ed economica”.

Tolta la ripugnanza morale dei suoi obiettivi, tale attività non differiva in alcun senso

formale da tutte le altre attività organizzate, programmate, seguite e controllate

dalle “normali” sezioni amministrative ed economiche.

Come qualsiasi altra attività soggetta alla razionalizzazione burocratica, essa si adatta

bene alla descrizione dell’amministrazione moderna offerta da Weber.

Z. Bauman, Modernità e Olocausto, 1992

2. LA BUROCRAZIA

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“Auschwitz fu un'estensione del moderno sistema di fabbrica. Invece di

produrre merci, esso utilizzava gli esseri umani come materia prima e

sfornava la morte come prodotto finale, con le quantità giornaliere

accuratamente riportate sul rendiconto dei dirigenti. Le ciminiere,

simbolo del moderno sistema di fabbrica, sputavano fumo prodotto dalla

combustione della carne umana. La rete ferroviaria dell'Europa

moderna, perfettamente organizzata, trasportava alle fabbriche un

nuovo genere di materia prima. Nelle camere a gas si respiravano vapori

tossici prodotti dall'avanzata industria chimica tedesca. Gli ingegneri

progettarono i crematori, gli amministratori crearono un sistema

burocratico funzionante con fervore e efficienza.”

H. Feingold, How Unique is the Holocaust?,

The Simon Wiesenthal Centre, L.A. 1983, p. 399 - 400

2. LA BUROCRAZIA

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Eichmann, il burocrate di HitlerAdolf Eichmann: il coordinatore delle deportazioni, colui che materialmente

provvedeva a organizzare i convogli ferroviari che trasportavano i deportati

verso Auschwitz.

Efficiente burocrate, mero esecutore di ordini inappellabili, “l'assassino da

scrivania” al processo negò ogni diretta responsabilità con lo sterminio.

“La maggior parte dei burocrati coinvolti

era in grado di distruggere

un intero popolo stando seduti

alla propria scrivania”

R. Hilberg, The Destruction of the European Jews,

Einaudi, Torino, 1999, p. 1024

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Q: 007, sono il nuovo addetto all'approvvigionamento.

Bond: Stai scherzando, spero.

Q: Perché non ho un camice da laboratorio?

Bond: No, perché hai ancora i brufoli.

Q: La mia epidermide non è affatto rilevante.

Bond: Be', la tua competenza sì.

Q: L'età non è una garanzia di efficienza.

Bond: E la giovinezza non è garanzia di innovazione.

Q: Posso dire che faccio molti più danni io con un mio portatile in pigiama seduto di

fronte alla prima tazza di Earl Grey di quanto ne faccia tu in un anno sul campo.

Bond: Oh, e a che vi servo allora?

Q: Ogni tanto un grilletto va premuto.

Bond: O non premuto. È difficile scegliere se sei in pigiama.

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“Il controllo scientifico della natura prometteva la libertà rispetto alla povertà, ai

bisogni e all’arbitrarietà delle calamità naturali

Il XX secolo – con i suoi campi di concentramento, due guerre mondiali e

l’esperienza di Hiroshima e Nagasaki – ha certamente dissolto questo ottimismo”

David Harvey, La crisi della modernità. Alle origini dei mutamenti

culturali , Edizioni Il Saggiatore, Milano, 1997

3. LA RAZIONALITÀ STRUMENTALE

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Il processo di Norimberga

3. LA RAZIONALITÀ STRUMENTALE

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Processo di Norimberga è il nome usato per indicare due distinti gruppi di processi ai

nazisti coinvolti nella seconda guerra mondiale e nella Shoah. I processi si tennero

nella città tedesca di Norimberga dal 20 novembre 1945 al 1º ottobre 1946 nel Palazzo

di Giustizia di Norimberga.

Il primo e più famoso di questi processi fu il Processo dei principali criminali di guerra

davanti al Tribunale militare internazionale (IMT), che giudicò ventiquattro dei più

importanti capi nazisti catturati (o ancora ritenuti in vita).

Il secondo gruppo di processi fu per criminali di guerra inferiori, tenuto sotto la Legge

numero 10 del Consiglio di Controllo dal Tribunale militare di Norimberga (NMT), e

comprese anche il famoso Processo ai dottori.

Le imputazioni:

• cospirazione per commettere crimini contro la pace

• pianificazioni e attuazione delle guerre d'aggressione

• crimini di guerra

• crimini contro l'umanità

3. LA RAZIONALITÀ STRUMENTALE

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4. LE NUOVE SCIENZEL'evoluzione della fisica, della chimica, della biologia, della termodinamica e

della cibernetica nel XX secolo hanno reso necessario un nuovo tipo di pensiero

scientifico, più vicino a ciò che un tempo era chiamato "pensiero quantitativo" e, allo

stesso tempo, lontano dalla preoccupazione unilaterale della scienza classica per

l'universale, il deterministico, le categorie unilaterali.

Albert Einstein Werner Karl Heisenberg Norbert Wiener

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.

4. LE NUOVE SCIENZE

Effetto Hawthorne:

l'insieme delle variazioni di un fenomeno, o di un comportamento, che si verificano per

effetto della presenza di osservatori, ma che non durano nel tempo.

Il fenomeno fu scoperto nel 1927 dai sociologi Elton Mayo e Fritz J. Roethlisberger

durante una ricerca su una possibile relazione tra ambiente di lavoro e produttività dei

lavoratori presso lo stabilimento della Western Electric di Hawthorne, Chicago.

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4. LE NUOVE SCIENZE

Fra l’Ottocento e il Novecento si

sviluppa la Sociologia, che cerca di

ripensare la nuova società moderna

in rapporto alla società tradizionale

Processo di urbanizzazione

Nascita del concetto di massa

Separazione di sfera pubblica/privata

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I soldati che tornano dalla guerra non sono più ricchi d’esperienza ma più poveri, perché il trauma che hanno vissuto li ha proiettati in una dimensione estranea.

La povertà della loro esperienza è povertà d’esperienza comunicabile. Le prove che hanno affrontato hanno spezzato la “ragione abituale”.

Al di là del principio di piacere

1920, Sigmund Freud

4. LE NUOVE SCIENZE

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“Non scriverò più nessun libro, né in inglese né in latino perché la

lingua in cui mi sarebbe dato non solo di scrivere, ma forse anche

di pensare non è il latino né l’inglese né l’italiano o lo spagnolo,

ma una lingua di cui non una sola parola mi è nota, una lingua in

cui mi parlano le cose mute, e in cui forse un giorno nella tomba

mi troverò a rispondere a un giudice sconosciuto”

Hoffmanistal, Lettera di Lord Chandos,1902

4. LE NUOVE SCIENZE

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Tardomodernità

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In realtà, è finita quella società in cui erano presenti la determinazione e la speranza,

l’illusione di poter risolvere tutti i problemi. L’illusione della modernità è quella di

affrontare ad uno ad uno i mille problemi che sono presenti nella società.

“La vera libertà viene barattata in favore della sicurezza”.

Zygmunt Bauman

La modernità è finita ?

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"All'idolatria del progresso si contrappose quella della sua maledizione:

si sommarono così due luoghi comuni”

Paul Valéry

La modernità è finita ?

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Post- Modernità

Tardo Modernità

Il termine “post – moderno”viene introdotto nel 1930 da

Federico De Onis

Il testo di riferimento è:

“La condizione postmoderna”di Jean-Francois Lyotard

L’ipotesi dominante di Lyotard

è che sia profondamente

mutata la condizione del

Sapere nelle società più

sviluppate

Il concetto di “tardo

modernità” viene elaborato

da Antony Giddens e

sviluppato all’interno del

volume “Le conseguenze della

Modernità”

Prendendo lo spunto da altri

autori, tra cui Beck, il

sociologo inglese punta ad

evidenziare la

radicalizzazione della crisi

della Modernità

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“L’ oggetto di questo studio è la condizione del sapere nelle società più

sviluppate. Abbiamo deciso di chiamarla postmoderna.

La definizione è corrente nella letteratura sociologica e critica del

continente americano. Essa designa lo stato della cultura dopo le

trasformazioni subite dalle regole dei giochi della scienza, della

letteratura e delle arti a partire dalla fine del XIX secolo.

Tali trasformazioni saranno messe qui in relazione con la crisi delle

narrazioni”

La società postmoderna

Jean-Francois Lyotard, La condizione postmoderna,

Milano, 1981, Feltrinelli, p.5

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La condizione postmoderna, caratteristica della cultura nelle società

industriali avanzate, è quella di chi vive in una società aleatoria con

infiniti conflitti disseminati in ogni settore; nella quale si assiste alla

fine delle Grandi Narrazioni, cioè di una comprensione

dell'esperienza storica come svolgimento unitario e dotato di un

senso coerente

Il mondo postmoderno si emancipa dall'idea di progresso

cumulativo di matrice illuminista e il progresso non appare

più certo, ma rientra nell'ordine delle possibilità

La società postmoderna

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Prima fase della modernità: illuminista e illusa, convinta di poter

comprendere e governare

Seconda fase della modernità: realizzata e gradualmente in crisi,

perché profondamente basata sul “politeismo disincantato”, in cui

tutti possono aver ragione a seconda del loro punto di vista

Terza ed ultima fase: modernità radicale, basata sul ripensamento

degli stessi vincoli sociali che le prime forme di modernità avevano

fondato

La società tardomoderna“Non siamo usciti dalla modernità, ne stiamo vivendo una

radicalizzazione”

Anthony Giddens, Le conseguenze della modernità,

1994, Bologna, Il Mulino, p. 15

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Post- Modernità

Progetto della Modernità

Modernizzazione

Modernismo

Modernità radicale

Modernità in polvere

Tardo Modernità

Modernità liquida

Crisi della Modernità

Modernità eroica

Disagio della Modernità

Modernità

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Modernità radicale

Modernità in polvere

Modernità liquida

Il testo di riferimento è LA SOCIETA’ DEL RISCHIO. VERSO UNA

SECONDA MODERNITA’. Beck elabora una teoria secondo cui la modernità

non è stata affatto superata, ma è andata incontro ad una crisi e ad una

rielaborazione

Il testo curato da Arjun Appadurai mette in luce gli strettissimi legami tra

il concetto di modernità e quelli di globalizzazione e localizzazione

Il testo di riferimento è MODERNITÀ LIQUIDA di Zygmunt Bauman.

L’autore esprime profonde perplessità nei confronti di ogni tentativo

di definire la modernità delle società contemporanee

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Zygmunt Bauman

La fluidità è lo stato dei liquidi e dei gas

“La proprietà caratteristica dei fluidi è il

continuo ed irreversibile mutamento di

posizione di una parte della materia rispetto

ad un’altra”

I fluidi hanno un legame profondamente

diverso rispetto ai solidi: si tratta di relazioni

spazio-temporali differenti

“La modernità solida è definita tale per la

sua tendenza a creare istituzioni durevoli e

stabili che la porta a privilegiare il legame

spaziale e territoriale all'effervescenza

temporale” .

La Modernità liquida

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Se per i corpi solidi la dimensione principale è lo spazio,

per i liquidi è il tempo la variabile determinante

La modernità è stata liquida da sempre: nonostante la formazione di

corpi solidi (istituzioni, reti sociali, comunità ben definite), la modernità

ha continuato letteralmente a liquefare ciò che incontrava

“Fondere i corpi solidi”, secondo Marx ed Engels (Il Manifesto

del Partito Comunista), era l’obiettivo dello spirito moderno

nei confronti di una società considerata stagnante

La Modernità liquida

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Modernity reloaded

Crisi e ripensamento della Modernità

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Vatel Titolo originale: Vatel

Nazione: Francia/Gran Bretagna

Anno: 2000

Genere: Drammatico

Durata: 117'

Regia: Roland Joffé

Cast: Gérard Depardieu, Uma

Thurman,

Tim Roth, Julian Glover, Julian Sands

Trama : il principe di Condè, caduto in

disgrazia agli occhi del Re Sole, escogita

di recuperare il favore organizzando tre

giorni di festeggiamenti mai visti per

celebrare il

passaggio della corte dalle sue terre.

Così ricorre a François Vatel, il più

grande maestro di cerimonie

dell'epoca...

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Il mistero di

Sleepy HollowTitolo originale: Sleepy Hollow

Nazione: Usa

Anno: 1999

Genere: Horror

Regia: Tim Burton

Trama: 1799. Il poliziotto Ichabod

Crane viene inviato nel piccolo paese

di Sleepy Hollow per indagare su una

serie di omicidi commessi da

un presunto cavaliere senza testa.

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King KongTitolo originale: King KongNazione: UsaAnno: 1933Genere: ThrillerDurata: 90'Regia: Merian C. Cooper, Ernest B. Schoedsack

Trama: Carl Denham, avventurosoproduttore di documentari, parte conla giovane disoccupata Ann verso SkullIsland, un'isola tropicale dominata daUn gigantesco gorilla chiamato KingKong. Dopo averlo catturato e portatoa New York per esibirlo, il gorilla riescea liberarsi. Lo uccideranno i cacciasopra la vetta dell'Empire State Building,dove Kong si era rifugiato con l'adorataAnn.

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ZeligTitolo originale: Zelig

Nazione: Usa

Anno: 1983

Genere: Commedia

Durata: 80'

Regia: Woody Allen

Cast: Woody Allen, Mia Farrow

Trama: Storia di Leonard Zelig, un ebreo

americano, tra le due guerre, che nella sua

smodata smania di essere accettato e

amato ha sviluppato la capacità

camaleontica di assumere le caratteristiche

somatiche, psichiche e lessicali di

chiunque incontri.

Apologo sul conformismo e lo

sforzo d'integrazione degli emigranti USA,

satirica riflessione sul mito del successo

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MementoTitolo originale: Memento

Nazione: Usa

Anno: 2000

Genere: Drammatico

Durata: 113’

Regia: Christopher Nolan

Cast: Guy Pearce, Carrie-Anne Moss, Joe

Pantoliano

Trama: Leonard Shelby (Guy Pearce) ha

un'unica missione nella vita: rintracciare e

punire l'uomo che ha violentato ed ucciso sua

moglie. La difficoltà nel rintracciare

l'assassino di sua moglie è aggravata dal fatto

che Leonard soffre di una rara, incurabile

forma di perdita della memoria...

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BirdmanTitolo originale: Birdman

Nazione: Usa

Anno: 2014

Genere: Drammatico

Durata: 119’

Regia: Alejandro González Iñárritu

Cast: Michael Keaton, Zach

Galifianakis, Edward Norton, Emma

Stone, Naomi Watts

Trama: l’attore Riggan Thomson

è alle prese con l’allestimento di una nuova,

ambiziosa commedia a Broadway, che

dovrebbe rilanciarne la carriera ormai

prossima al capolinea. Si tratta di un passo

molto azzardato sotto diversi aspetti, ma

l’uomo, spera fortemente di ottenere un

riconoscimento artistico, per dimostrare a

tutti, e in primo luogo a se stesso, di non

essere solo una ex stella di Hollywood.

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La rosa purpurea

del CairoRegia: Woody Allen

Nazione: USA

Anno: 1985

Durata 85‘

Trama: New Jersey, 1935. La giovane

cameriera Cecilia, sposata a un

ubriacone, passa gran parte del suo

tempo al cinema. Un giorno viene

licenziata e torna a vedere La rosa

purpurea del Cairo, un fìlm che l'aveva

entusiasmata. Durante la proiezione, il

personaggio di Tom Baxter

esce dallo schermo e dichiara di amarla.

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PleasantvilleTitolo originale: Pleasantville

Nazione: Usa

Anno: 1998

Genere: Commedia

Durata: 2h

Regia: Gary Ross

Cast: Tobey Maguire, Reese

Witherspoon, Jeff Daniels, Joan Allen,

William H. Macy

Trama: Due teenagers degli anni ‘90,

David e Jennifer (Tobey Maguire e

Reese Whiterspoon), si ritrovano

trasportati in una sit-com in bianco e

nero ambientata negli anni '50.

La loro presenza sconvolgerà la

piccola comunità.

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Her (LEI)Titolo originale: HerNazione: UsaAnno: 2013Genere: drammaticoDurata: 126’Regia: Spike JonzeCast: Joaquin Phoenix, Amy Adams, Olivia Wilde, Chris Pratt

Trama: Ambientato a Los Angeles, in un futuro non troppo lontano, Lei racconta la storia di Theodore, un uomo sensibile e complesso che si guadagna da vivere scrivendo lettere personali e toccanti per altre persone. Distrutto dalla fine di una lunga relazione, Theodoreresta affascinato da un nuovo e sofisticato sistema operativo che promette di essere uno strumento unico, intuitivo e ad altissime prestazioni: "Samantha”.

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ESERCITAZIONE

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DALLA PREMODERNITÀ ALLA POSTMODERNITÀ

MEDIUM PAROLA SCRITTURA ELETTRICITÀ

MODALITÀ

STRUTTURA SOCIALE

SIGNIFICATO BASATO SUL…

STRUTTURA PSICOLOGICA

MODALITA’

PEDAGOGICA

ORALE LETTERATA DIGITALE

COLLETTIVATRIBU’

INDIVIDUALEPERSONA

CONNETTIVARETE

CONTESTO TESTO IPERTESTO

HOMO AEQUALIS HOMO CLAUSUSHOMO COMMUNICANS

HOMO COMPLEXUS

PARLARE PENSARE CONNETTERE

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Categorie P C R

Stato Identità nazionali

Burocrazia, secolarizzazione

controllo

Localismi globalizzazione

P = Progetto; C = Crisi; R = Radicalizzazione

Le categorie della modernità

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Categorie P C R

Lavoro Taylorismo, Fordismo

Flessibilità del Capitale

P = Progetto; C = Crisi; R = Radicalizzazione

Le categorie della modernità

Nobilitazione dell’uomo

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Categorie P C R

Società Separazione PubblicoPrivato

Ordine/Conflitto “Società degli individui”

Società della comunicazione

P = Progetto; C = Crisi; R = Radicalizzazione

Le categorie della modernità

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COMUNITÀ

SOCIETÀ

Ferdinand Tönnies, 1887

I mangiatori di patate, Vincent van Gogh, 1885

Pierre-Auguste Renoir, Bal au moulin de la Galette, 1876

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“Nella società

industriale domina la

logica della razionalità

diretta allo scopo e

della finalità che può

essere calcolata”

Max Weber, Economia e

società, (postuma, 1922)

Società

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TEMPO

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Categorie P C R

Tempo

Lineare Frammentato Istantaneo

Le categorie della modernità

P = ProgettoC = CrisiR = Radicalizzazione

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LA PREMODERNITÀ: IL TEMPO CIRCOLARE

Misuravano il tempo secondo un processo ciclico, circolare,

quindi, e non rettilineo

Nel rapportarsi alla Realtà, i nostri Padri valutavano il tempo

in base ai fenomeni ciclici della Natura.

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Il tempo

La storia del tempo nasce con la modernità, o meglio:

la modernità è la storia del tempo

Ai tempi delle olimpiadi greche nessuno pensava di registrare

i record olimpici e tanto meno di infrangerli

LA MODERNITÀ: IL TEMPO LINEARE

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Non esistevano i cronometri

ma non esisteva neppure

qualcosa che potesse essere più

veloce di un uomo o di un

animale, per questo non si

prestava attenzione alle singole

capacità motorie di un

individuo.

Quando furono inventati mezzi

meccanici in grado di diminuire

costantemente il tempo

necessario a percorrere uno

spazio, allora spazio e tempo si

scissero, diventando due

categorie a se stanti

IL TEMPO LINEARE

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Il tempo si differenzia dallo spazio perché può

essere più facilmente cambiato e manipolato.

LA MODERNITÀ: IL TEMPO LINEARE

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Come durante un viaggio, la continua accelerazione, e dunque

compressione del tempo.

In tal modo nella prima modernità si affermò il tempo

standardizzato: il ritmo lavorativo fordista

La modernità: Il tempo lineare

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La nostra esperienza è caratterizzata dal divenire, sia dei nostri stati interiori, sia degli oggetti della natura.

Il divenire non è un accostamento di differenti stati, ma un fluire continuo nel quale il passato si proietta nel presente.

la durata è creazione continua

Henri Bergson

Il tempo della crisi

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Il tempo della crisi

«La coscienza di far saltare il continuum della storia è propria delle classi rivoluzionarie nell’attimo della loro azione. [...] E fonda così un concetto del presente come del «tempo attuale», in cui sono sparse schegge di

quello messianico. [...] ...ogni secondo era la piccola porta da cui poteva entrare il Messia»

Walter Benjamin, Tesi di filosofia della storia, 1940

Per noi occidentali gli eventi storici si raccolgono e si ordinano intorno all’anno zero della nascita di Cristo. L’istante rompe il tempo storicista e

astratto che fa credere in una storia continua e uniforme:

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Secondo Baudelaire:

“La modernità è il transitorio, il fuggitivo, il contingente, la metà dell’arte, di cui l’altra metà è l’eterno e l’immutabile”

Il pittore della vita moderna, 1863

La modernità sembra essere la condizione in cui le uniche certezze sono l’effimero ed il mutamento

Il tempo della crisi

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L'ho finita con la psico-analisi. Dopo di averla praticataassiduamente per sei mesi interi sto peggio di prima. Non hoancora congedato il dottore, ma la mia risoluzione èirrevocabile. … In questa città, dopo lo scoppio della guerra, cisi annoia più di prima e, per rimpiazzare la psico-analisi, io mirimetto ai miei cari fogli. il mio abbandono. Ma ora mi trovosquilibrato e malato più che mai e, scrivendo, credo che minetterò più facilmente del male che la cura m'ha fatto. Almenosono sicuro che questo è il vero sistema per ridare importanzaad un passato che più non duole e far andare via più rapido ilpresente uggioso.

Ma di ciò non m'importerebbe gran fatto e non è questa la ragione per cui lascio la cura. Se le ore di raccoglimento presso il dottore avessero continuato ad essere interessanti apportatrici di sorprese e di emozioni, non le avrei abbandonate o, per abbandonarle, avrei atteso la fine della guerra che m'impedisce ogni altra attività. Ma ora che sapevo tutto, cioè che non si trattava d'altro che di una sciocca illusione…come potevo sopportare la compagnia di quell'uomo ridicolo, con quel suo occhio che vuole essere scrutatore e quella sua presunzione che gli permette di aggruppare tutti i fenomeni di questo mondo intorno alla sua grande, nuova teoria? Impiegherò il tempo che mi resta libero scrivendo. Scriverò intanto sinceramente la storia della mia cura.

Memoria volontariaIl tempo della crisi

Italo Svevo

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"Ogni ora della nostra vita, appena morta, s'incarna e si nasconde in qualche oggetto materiale, e vi resta prigioniera per sempre, salvo che noi non ci imbattiamo in quell'oggetto. Attraverso lui la riconosciamo, la chiamiamo ed essa viene liberata ..."

L’universo del protagonista è racchiuso in una tazza di tè

Memoria involontaria

Il tempo e la memoria

La memoria involontaria mette in crisi il tempo omogeneo e lineare

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Nella crisi del progetto della modernità, dal tempo lineare si passa a un tempo “nuovo” e

incomunicabile che perciò non è più amico dell’uomo

“Il tempo è un nemico che ci smangia il cuore”Charles Baudelaire

Il tempo della crisi

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La "fine della storia": è un ritorno al "tempo immobile" degli antichi, all’istante eterno

"In contrasto con un tempo lineare e progressivo che diventa rapidamente omogeneo ed esteriore, il tempo vissuto socialmente e individualmente è quello della ripetizione, della circolarità"

Il tempo della crisi

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Ne è testimonianza la catastrofe dell’idea di progresso, che esigevache il presente fosse interpretato esclusivamente alla luce di unfuturo concepito come "miglioramento" o "ottimizzazione": questebelle promesse, sempre tradite, non fanno più sognare.

Gli uomini, incapaci di credere nell’avvenire e spesso privati delricordo del passato, vogliono ormai vivere nel presente, accettare "ilgioco del mondo, o il mondo come gioco".

Maffesoli fa notare che la vita come gioco è una sorta diaccettazione del mondo così com’è.

M. Maffesoli, L’instant éternel, Denoël, Paris 2000

Il tempo della crisi

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Il mito dell’eterno ritorno“Se un giorno o una notte un demone strisciasse dentro la tua più solitaria solitudine e ti dicesse: "questa vita, questo che adesso tu vivi ed hai vissuto, dovrai viverla ancora una volta e un numero infinito di volte; e non vi sarà niente di nuovo, ma tutto ritornerà, ogni dolore e ogni piacere, ogni pensiero ed ogni sospiro, ogni cosa piccola o grande, e tutto nello stesso ordine... anche questo ragno, e questo chiaro di luna tra gli alberi, ed anche questo momento, ed io stesso" […] Non ti getteresti per terra digrignando i denti e maledicendo il demone che così ha parlato? […] Se quel pensiero si impadronisse di te, farebbe di te un altro da quello che sei. Di fronte a tutte le cose ti porresti la domanda: "Vuoi questo di nuovo e per innumerabili volte? ", e questa domanda graverebbe come un peso tremendo su ogni tuo atto”

F. Nietzsche, La gaia scienza (1882)

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Il mito dell’eterno ritorno

“L'idea dell'eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell'imbarazzo: pensare che un giorno ogni

cosa si ripeterà così come l'abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all'infinito! Che significato ha

questo folle mito? Il mito dell'eterno ritorno afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un'ombra, è priva di peso, è morta già in

precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla.

Non occorre tenerne conto, come di una guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo che non ha cambiato nulla sulla faccia della terra, benché

trecentomila negri vi abbiano trovato la morte fra torture indicibili.”

Milan Kundera, L’ insostenibile leggerezza dell’essere

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La tecnologia che domina e foggia il mondo in cui viviamoè fatta di macchine, nel senso tradizionale del termine,ma è soprattutto definita, in modo essenziale, da sistemidi raccolta e trasmissione delle informazioni.

La riduzione della storia sul piano della simultaneitàsottolinea

la contemporaneità del mondo contemporaneo

Il tempo istantaneo

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La conoscenza analogica

Una diversa percezione del tempo, si accompagna una forma diconoscenza analogica (o olistica).

L’ipotesi di una coesistenza di elementi contraddittori, coincide conle differenze tra epoca moderna e tardo-moderna.

“ L’analogia è una tecnica simbolica che, contrariamente alladialettica, non supera le contraddizioni, ma le mantiene in quantotali in una globalità conflittuale di cui l’amore e l’odio, la crudeltà ela tenerezza”.

M. Maffesoli, L’ombra di Dioniso, Garzanti, Milano, 1990

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Secondo la fisica quantistica la realtà è coinvolta in unadanza astratta; tutte le particelle possono essere divise indue gruppi a seconda della danza che eseguono, alcunecompiono una danza antisimmetrica, altre una danzasimmetrica.

In contrasto con la concezione giudaico-cristiana del tempolineare, la psicologia junghiana ha anche esplorato unadimensione sincronica, critica nei confronti della centralitàdella logica di causa-effetto, uno dei capisaldi della scienzanewtoniana.

Syncronicity