CRESPI BONSAI CUP · d’onore sono andate invece al bosco di ... per la lunga e brillante...

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1 Lo splendido esemplare di Cupressus, proposto da Luigi Maggioni, a cui sono andate la menzione d’onore e la Kaneko Memory Cup. 2 Il maestoso bosco di Pinus thunbergii di Harald Lehner. 3 Bruno Camisasca mostra il suo Pinus mugo, menzione d’onore. 4 Un emozionato Cesare Brusa riceve il premio “Merit Award” offerto dal Bonsai Online Magazine americano. 5 L’affascinante Juniperus chinensis di Franco Saburri. CRESPI BONSAI CUP I tokonoma realizzati quest’anno per la Crespi Bonsai Cup hanno impreziosito la mostra, dando mag- gior risalto ai veri protagonisti: i bonsai. Ol- tre quaranta i capolavori esposti in questa categoria, dedicata a professionisti e colle- zionisti, che hanno catalizzato l’attenzio- ne dei tanti visitatori, rimasti piacevolmente colpiti dall’alto livello delle piante esposte. Una prestigiosissima giuria tecnica compo- sta da Luigi Crespi, Toshio Ishii (n° 3 in Giappone) e Cheng Cheng Kung, ha dato il punteggio più alto alla Picea excelsa di Adriano Sartirana che, con 91,1 punti, si è aggiudicato la Crespi Bonsai Cup e i 5.000,00 in palio. Le menzioni d’onore sono andate invece al bosco di Pinus thunbergii di Harald Lehner (89,4 punti), al Cupressus di Luigi Maggioni (88,8 punti), allo Juniperus chinensis di Franco Saburri (86,1 punti) e al Pinus mugo di Bruno Camisasca (82,2 punti). L’ambito premio in memoria del mae- stro Noboru Kaneko è stato vinto dal Cu- pressus di Luigi Maggioni, scelto dalla giuria quale miglior bonsai per naturalezza e artisticità, fra quelli in mostra in questa categoria. Durante la premia- zione ufficiale uno speciale rico- noscimento, il “Bonsai Online Magazine Merit Award”, offerto dall’americano Frank Mihalic, è stato consegnato a Cesare Bru- sa, per la lunga e brillante carrie- ra bonsaistica. 1 2 4 3 5

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1Lo splendido esemplare di Cupressus,proposto da LuigiMaggioni, a cui sonoandate la menzioned’onore e la Kaneko Memory Cup.2Il maestoso bosco di Pinusthunbergii di HaraldLehner. 3Bruno Camisascamostra il suo Pinus mugo,menzione d’onore.4Un emozionato Cesare Brusa riceve il premio “Merit Award”offerto dal Bonsai Online Magazine americano.5L’affascinante Juniperuschinensis di FrancoSaburri.

CRESPI BONSAI CUP

I tokonoma realizzati quest’anno per la Crespi Bonsai Cup

hanno impreziosito la mostra, dando mag-

gior risalto ai veri protagonisti: i bonsai. Ol-

tre quaranta i capolavori esposti in questa

categoria, dedicata a professionisti e colle-

zionisti, che hanno catalizzato l’attenzio-

ne dei tanti visitatori, rimasti piacevolmente

colpiti dall’alto livello delle piante esposte.

Una prestigiosissima giuria tecnica compo-

sta da Luigi Crespi, Toshio Ishii (n° 3 in

Giappone) e Cheng Cheng Kung, ha dato il punteggio più

alto alla Picea excelsa di Adriano Sartirana che, con 91,1

punti, si è aggiudicato la Crespi Bonsai

Cup e i 5.000,00 € in palio. Le menzioni

d’onore sono andate invece al bosco di

Pinus thunbergii di Harald Lehner (89,4

punti), al Cupressus di Luigi Maggioni

(88,8 punti), allo Juniperus chinensis di

Franco Saburri (86,1 punti) e al Pinus

mugo di Bruno Camisasca (82,2 punti).

L’ambito premio in memoria del mae-

stro Noboru Kaneko è stato vinto dal Cu-

pressus di Luigi Maggioni, scelto dalla giuria quale miglior

bonsai per naturalezza e artisticità, fra quelli in mostra in

questa categoria. Durante la premia-

zione ufficiale uno speciale rico-

noscimento, il “Bonsai Online

Magazine Merit Award”, offerto

dall’americano Frank Mihalic, è

stato consegnato a Cesare Bru-

sa, per la lunga e brillante carrie-

ra bonsaistica.

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Adriano Sartirana, vincitore della sesta CrespiBonsai Cup, ci racconta la storia della Picea ex-celsa con la quale ha vinto, il “Cormorano” cheha spiccato il suo primo volo più di trent’anni fa...

Signor Sartirana, qual èstato il suo primopensiero quando haappreso la notizia diaver vinto la CrespiBonsai Cup?

Durante la premiazio-ne, quando ho sentitoscandire il mio nome,sono rimasto letteral-mente attonito. Sapevo di avere in concorso un albero chepossedeva tutte le caratteristiche per poter vincere una mo-stra-concorso così prestigiosa, ma avevo visto anche altriesemplari interessanti. Il mio è stato giudicato il migliore e non posso che essereparticolarmente orgoglioso di questo albero che da 30 annista con me. È stata proprio una bella soddisfazione.

Sappiamo che questa Picea excelsa è una pianta pluripremiata,può raccontarcene la storia?

Il “Cormorano”, nome d’arte di questo vecchissimo Abete,la cui forma ricorda proprio un cormorano che sta inse-guendo la sua preda, l’ho raccolto circa trent’anni fa su unmasso in alta Val Malenco, con l’aiuto dell’amico Gianfran-co Giorgi. Generalmente soggiorna nel vivaio di Elio Piccin, dove io

possiedo uno spa-zio per i miei albe-ri. L’esemplare cheprecedentementeera in stile a cascata,è stato abilmente ri-modellato in stileprostrato da MarcoInvernizzi nel 2000.All’epoca presenta-va una vegetazioneparticolarmente fitta,

ma piuttosto sottile. Durante la rimodellatura i rami piùspessi e cascanti, che coprivano quelli sottostanti, sono statieliminati. Il nebari era caratterizzato da una radice aerea di 3 cm didiametro: per cercare di camuffare questo difetto e quindidare l’illusione di un tronco più spesso, l’inclinazione deltronco è stata modificata e ciò ha permesso di eliminare ilvuoto fra la radice e il tronco stesso. La pianta è stata così inclinata verso sinistra e ruotata versoil fronte, in modo che anche l’affascinante zona di legnasecca potesse essere meglio fruita dall’osservatore. Trapiantandola si è scelto di collocarla in un nuovo conte-nitore, che ricalcava lo stile del precedente, ma molto piùbasso. In questo modo si è riusciti a creare un magnificocontrasto fra le linee rigide del vaso e la pianta, con il suomovimento tortuoso e la sua vegetazione dalle forme parti-colarmente morbide. Da allora il mio Abete ha fatto davvero tanta strada vincen-do il Ginkgo Award nel 2001 e il premio U.B.I. sempre nel2001; quest’anno ha coronato la sua carriera di successi ac-caparrandosi la prestigiosa Crespi Bonsai Cup.

Si tratta del migliore esemplare della sua collezione? Quantine possiede e di quali specie?

È certamente uno dei miei esemplari più belli, ma ne pos-siedo altri 35, quasi tutti yamadori (provenienti dalla raccol-ta in natura n.d.r.). Sono specie generalmente autoctone,ma nella mia collezione annovero anche Acer palmatum De-shojo, Rhododendron indicum e Ulmus parvifolia.

Le lavorazioni e il mantenimento di questo Abete laimpegnano molto?

Non particolarmente, si tratta soprattutto di applicare neitempi e nei modi corretti la pinzatura. Questa pratica mi permette di mantenere una vegetazionedensa e compatta, che ben armonizza con l’affascinante tron-co. La Picea, durante i mesi estivi più caldi, a differenza dellespecie giapponesi, gradisce una collocazione a mezz’ombra.

Il bonsai per lei ha unsignificato particolareo è semplicemente unhobby?

Credo che per chi hatrascorso una vita dachirurgo, sia l’hobbycongeniale per la pra-tica della minidendro-chirurgia o meglio delbonsai! Scherzi a parte, è un hobby che mi tiene costante-mente vicino alla natura e trovo che sia un vero e proprioprivilegio per me.

Trova che le manifestazioni come la Crespi Cup siano d’aiutoalla diffusione del bonsai?

Sicuramente! Sono motivo di sprono e di aggregazione.Sono opportunità importantissime da cogliere per confron-tarsi con gli altri e crescere nella pratica di questo hobby oprofessione.

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Da sinistra Luigi Crespi,Cheng Cheng Kung, AdrianoSartirana e Franco Saburri (quest’ultimo vincitore dellascorsa edizione), durante laconsegna della Coppa. 7L’aspetto della Picea excelsa

nel 2000, prima dellarimodellatura. 8

Dopo il rinvaso in un contenitore più basso e una prima rimodellatura.9

La Picea excelsa nel suo pieno splendore.

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Nella mostra-concorso “Amatori a Confronto” so-

no state esposte oltre 75 piante provenienti dalle

collezioni private di amatori, alcuni dei quali si so-

no avvicinati al bonsai da molti anni. Splendidi al-

beri, boschi, paesaggi su roccia, imponenti piante singole,

molto spesso caratterizzate da jin e shari, hanno impreziosito

i tavoli di questa mostra, che ha ospitato Larici, Pini, Ginepri,

Rosmarini, Abeti, ecc.

La giuria tecnica ha decretato vincitore della competizione il

Rhododendron indicum di Renato Origgi, che ha totalizzato

87,2 punti, al quale è andata la medaglia d’oro e un bonsai

proveniente dal vivaio di Shinji Ogasawara.

Al secondo posto si è piazzato invece il Pinus sylvestris di

Paolo Giai con 86,1 punti, mentre al terzo posto si è classifica-

to lo Juniperus chinensis di Mauro Scotti con 81,6 punti, che

oltre alla medaglia d’argento e di bronzo, hanno ricevuto in

premio rispettivamente un vaso tokoname e un attrezzo Ma-

sakuni. La Coppa Masakuni per la miglior caducifoglia è stata

vinta dal Tamarix di Francesco Borgia, mentre la

Coppa Yokohama per il miglior sempreverde se

l’è aggiudicata il Pinus sylvestris di Paolo Giai.

Come ogni anno anche il pubblico ha potuto

esprimere il proprio giudizio, comunicando le

sue preferenze attraverso le schede consegnate

all’ingresso della mostra. Per la

prima volta in sei edizioni, il giu-

dizio della giuria tecnica è coinci-

so con quello della giuria popolare, che ha

premiato il Rhododendron indicum di Renato

Origgi. Tra tutti i partecipanti a questa mostra

è stato estratto a sorte un bonsai, vinto da

Enea Rizzi di Abbiategrasso (Mi) che alla mo-

stra ha presentato un Pinus pentaphylla.

1Il Pinus sylvestris di PaoloGiai, 2° classificato nellamostra-concorso Amatoria Confronto, vincitoreanche della CoppaYokohama. 2Mauro Scotti si èclassificato 3° con il suopiccolo, ma estremamenteinteressante Juniperuschinensis. 3Il Tamarix di FrancescoBorgia, premiato con laCoppa Masakuni, consi-derata dalla giuria lamiglior caducifogliaesposta.

Un pensierosul bonsai

“Fare il bonsai, praticarela Via del bonsai, vuoldire trascendere la bellezza puramene este-riore, di per sé molto fragile ed effimera. Il no-stro dovere di artisti delbonsai è quello di confe-rire al bonsai e a tuttociò che rappresenta, unabellezza assoluta fuoriaddirittura dal tempo edallo spazio, la rappre-sentazione tridimensio-nale della vita stessa.”

Paolo Giai

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AMATORI A CONFRONTO

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Renato Origgi vincitore della mostra-concorso“Amatori a Confronto”, con il suo Rhododendronindicum ha realizzato un punteggio di 87,2 punti,sbaragliando tutti gli altri concorrenti.Qui di seguito pubblichiamo una sua breve intervista.

Signor Origgi ci complimentiamo per la sua bella vittoria nellacompetizione “Amatori a Confronto”. Que-st'anno, per la prima volta in sei

edizioni della manifestazione, la giuria tecnica e quellapopolare hanno stilato lo stesso verdetto, una bellasoddisfazione vero?!

Certamente. Tra l’altro non mi aspettavo proprio che il mioalbero potesse piacere sia al pubblico, sia agli addetti ailavori.

Il suo Rhododendron indicum è inserito in un contenitore cheva al di là delle convenzioni, infatti è una pietra di luna, comemai questa scelta così particolare?

Questo Rododendro a ceppaia presentava in origine alcuniproblemi a livello di apparato radicale, che purtroppo non erapossibile rimuovere; l’unica soluzione era abbinare questa pie-tra. Lo stile ishitsuki, tra l’altro, è uno degli stili che preferisco.

Da quanto tempo se ne occupa ?

Mi è stato regalato da un amico nel 1992. Come prima lavo-razione, dai tanti tronchi presenti ho selezionato quelli da te-nere ed in seguito, nel 1993, ho effettuato il rinvaso inseren-dolo su roccia. L'immagine che si può osservare nella foto 5 si riferisce pro-prio al momento dell'inserimento su roccia. Da allora misono occupato solo di ricostruire la chioma.

Cosa rappresenta per lei il bonsai?

Il bonsai mi ha permesso di capire e di vedere conocchi diversi la natura; la bellezza del fiorire e dellosbocciare delle varie essenze prima non era da mecosì apprezzata. Inoltre quando sistemo le mie piante il tempo scor-re veloce e sento in me tanta tranquillità.

Quali sono secondo lei le qualità che un buon bonsaistadeve possedere?

Guardare il proprio esemplare e riflettere sul da farsi contanta calma e pazienza e non aver premura, perché la natu-ra ha i suoi tempi e deve fare il suo corso.

Può dare un consiglio agli appassionati che decideranno dipartecipare alla prossima edizione del Raduno Internazionaledel Bonsai & Suiseki?

L'unico consiglio che posso dare è di partecipare alla CrespiCup perché vedere la propria pianta esposta in un similecontesto è già oggetto di grande soddisfazione. Se poi capi-ta, inaspettatamente, di vincere come è successo a me, cre-detemi la soddisfazione è veramente immensa.

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Renato Origgi di fianco alla sua opera,esposta in tokonoma, e durante lapremiazione di sabato1° maggio.5

Il Rhododendron comesi presentava nel 1993,dopo il rinvaso supietra di luna.6

La vecchia cassetta

della posta giapponese,a destra della foto, èstata l’urna in cui i visitatorihanno imbucatola propria scheda di preferenza. 7

La stupenda fioritura rosa delRhododendronindicum di RenatoOriggi, durante lamostra.

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La terza Crespi Shohin Cup ha riservato una pia-

cevole sorpresa, riconfermando vincitore della

competizione Luigi Maggioni, già vincitore

della scorsa edizione, giunto 1° classificato

ad ex aequo con Franco Saburri.

I due protagonisti hanno rispettivamente presentato un

Pinus mugo e un Pinus densiflora, ai quali la giuria tecnica

ha dato 82,2 punti, superando lo Juniperus sargentii di Sal-

vatore Fonte, il Pinus thunbergii di Alberto Porzio Bodolo e

l’Ulmus campestris di Tiziano Savoldi, ai quali sono andate

le menzioni d’onore.

Ai vincitori, oltre alla Crespi Shohin Cup che si divideranno

nei prossimi due anni, è stato consegnato l’assegno di

1.300,00 €.

Franco Saburri, vincitore dell’ultima shohin cupinsieme a Luigi Maggioni, ha scritto la lettera chesegue... un modo divertente per celebrare una me-ritatissima vittoria.

Nell’ultimo incontro di aggiornamento per gli istruttori dellascuola di Hamano, il maestro Hideo Suzuki ha analizzato ilperché gli shohin hanno preso piede ed avuto un’impennatanella divulgazione, nella forma e nei costi a livello internazio-nale. In Giappone non essendoci ricambi generazionali adeguati(bonsaisticamente parlando), i maestri invecchiano e di con-seguenza è sempre più difficile lavorare e spostare bonsai digrandi dimensioni quindi, mano a mano che gli anni passano,i bonsai rimpiccioliscono.Caro Luigi Maggioni, hai compreso il messaggio? Ebbene sì, ci tocca…!!! Noi due siamo arrivati agli shohin, accomunati da tanti per-corsi insieme, tanti chilometri, tante manifestazioni, tanti sim-patici avvenimenti ed ora… o shohin oppure la mascherinacon l’ossigeno. Ci dovremo attrezzare con i “porteur”, che faranno dondola-re maldestramente il nostro gioiello e con le loro mani sa-crileghe ed inesperte ci faranno rischiare un coccolone primadell’inaugurazione dell’evento. Caro Luigi san, sei anche recidivo avendo vinto la CrespiShohin del 2002, almeno io nella stessa edizione mi sono ag-giudicato la Crespi Bonsai Cup con un “pesante” ishitsuki e

nell’edizione 2000 la Crespi Suiseki Cup con una pietra…ecco, ora mi sento più giovane di te!! Non hai mai fatto caso, nelle manifestazioni alle quali ab-biamo partecipato insieme, a quei bravi, attempati, teneribonsaisti che ogni anno in più sbuffano in crescendo, im-precando perché il parcheggio è sempre più lontano, la ram-petta delle scale insormontabile e i tavoli espositivi sem-pre più alti (…e non è vero!), con gli occhi fuori dalle or-bite, gli zigomi paonazzi ed i capelli (si fa per dire) scon-volti. Con un cenno ti fanno capire che ti saluteranno dopo l’iper-ventilazione, nel frattempo cercano di posare lo sguardoperso su qualsiasi cosa possano stramazzare esausti e sulloscroll intravedono la grotta di Lourdes o le colline di Medju-gorie, chiedendosi se sono adeguate al loro tokonoma. Manoi ci saremo sempre, magari con la foto, ma ci saremo in-sieme ai giovani bonsaisti di oggi, decisamente bravi, ma si-curamente avvantaggiati dai consigli dei pionieri, pronti sem-pre ad accarezzare un nuovo arrivato nella famiglia.Caro Luigi ci siamo divisi la Crespi Shohin Cup, cosa che ciriempie di orgoglio, ne siamo felici ed un po’ segretamentepreoccupati per i motivi di cui sopra.Continuiamo a coltivare emozioni come poche altre cosefatte per far vibrare di poesia anche le sconfitte e le attesedel mestiere di vivere. Alla prossima, sicuramente ci ritroveremo nel 2006 a conse-gnare il trofeo magari ad un giovane, nel frattempo ti augu-ro buon lavoro e ricevi un saluto fraterno.

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1Da sinistra, Luigi Crespi conLuigi Maggioni e FrancoSaburri, vincitori dellaCrespi Shohin Cup 2004. 2Il Pinus mugo di LuigiMaggioni.3

Il Pinus densiflora diFranco Saburri.

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CRESPI SHOHIN CUP

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Harald Lehner vincitore della Suiseki Cup, insie-me alla moglie Elisabeth ha fatto del bonsai e delsuiseki uno stile di vita... ci spiega perché.

Innanzitutto Harald complimenti! Cosa l’ha spinta a parteciparealla Crespi Suiseki Cup 2004?

Ritengo che la Crespi Cup sia una delle migliori manifesta-zioni legate al mondo del bonsai e del suiseki in Europa. Perme e mia moglie Elisabeth è molto importante partecipareinsieme a questo evento, perché solo collaborando entram-bi riusciamo a preparare anticipatamente il materiale da por-tare all’esibizione, in modo da presentarlo al suo livello piùelevato.

Sappiamo che lei non colleziona solo pietre, ma anche bonsaie vasi, da quanto tempo e per quale ragione?

Elisabeth ed io abbiamo cominciato ad appassionarci al bon-sai circa vent’anni fa. A segnare però la svolta in questa gran-de passione è stata la nostra prima visita, nel 1995, in Giap-pone, accompagnati da Shozo Tanaka. Proprio grazie a que-sto viaggio abbiamo potuto venire a contatto con i “veri”bonsai: si è trattato di un’esperienza determinante che è riu-scita a farci maturare un’idea di qualità del bonsai tuttanuova. Per quanto riguarda invece il suiseki, a rendercelopiù importante ed appassionante è stato l’incontro con unagrande personalità del campo, Arishige Matsuura.

Attualmente, individuerei proprio nel bonsai e nel suisekiuna sorta di “stile di vita”.

Possiede da molti anni la pietra che ha esposto alla SuisekiCup? Conosce la storia di questo suiseki?

Fu trovato in Giappone tra il 1820 e il 1840. Sessant’annidopo un famoso scultore ha realizzato il suiban in legno diChaenomeles. Nel 1940 arrivò alla famiglia Matsuura e venneesposto in due importanti mostre, nel ’86 e nel ’98. Nel 2001durante il 4° WBCM a Monaco, Mr Matsuura lo regalò ad Eli-sabeth.

Un consiglio per chi si avvicina ora a questo mondo…

Quando si vogliono mettere in mostra bonsai e suiseki èmolto importante partire con anticipo, al fine di avere iltempo necessario per prepararli, potendoli quindi presenta-re all’esposizioni in maniera perfetta. Ai fini della diffusionedi queste arti ritengo sia importantissimo diffondere opere dilivelli qualitativi elevati, che servano da esempio ed arricchi-mento non solo per gli amatori di bonsai e suiseki, ma chesoprattutto siano da stimolo per il nuovo pubblico!Il modo migliore di imparare queste due arti è quello di vi-sitare manifestazioni e mostre di buon livello. Concludendo,penso che chiunque sia interessato a quest’arte dovrebbeaprire il proprio spirito attraverso l’apprendimento del pen-siero e della storia giapponese.

Mai come quest’anno il concorso Crespi Sui-

seki Cup, giunto alla sua quinta edizione, ha ac-

colto tanti partecipanti, che hanno presentato pietre di

grande fascino, dal potere simbolico elevato.

L’ambita coppa Crespi Suiseki, che oltrepassa il confine,

approdando in Germania, arriva nelle mani di un grande

appassionato, Harald Lehner, che ha ricevuto ben 95

punti con la sua suggestiva pietra Yamagata-ishi.

Menzioni d’onore invece nazionali, con 93 punti alla pie-

tra con cascata di Igor Carino e con 92 punti alla pietra

astratta di Andrea Schenone.

Jean Michel Guillaumond, noto esperto francese, è stato

l’autorevole giudice di questo concorso.

1Luigi Crespi con HaraldLehner, a destra, durantela premiazione. 2La storica pietra di Harald Lehner.3Andrea Schenone e la suapietra astratta.4

Igor Carino e la suapietra a cascata.

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CRESPI SUISEKI CUP

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È Mario Remeggio della Certre’ il vincitore dellaseconda edizione della Crespi Pot Cup. Siamo anda-ti a trovarlo nella sua azienda di Villorba (Tv), perconoscere la storia del suo vaso...

Signor Remeggio davvero una bella vittoria e un giustoriconoscimento per un’azienda che opera nel settore dellaceramica da quasi quarant’anni…

Per prima cosa desidero ringraziare la famiglia Crespi per lasplendida manifestazione che organizza e per l'attenzione chepone verso tutti gli appassionati del mondo bonsai, con l'alle-stimento di numerosi eventi e con l'istituzione di concorsi spe-cifici, come la Crespi Pot Cup. La nostra esperienza nel settore della ceramica aggiunta allapassione nel costruire i vasi, ci ha consentito di raggiungereun premio di prestigio.

1Una coppia di vasi cinesiesposti nella Crespi PotCup. 2I vasi a motivo florealeorientale degli artistivenezuelani, giapponesi e americani dellaHobbyceramInternational School di Milano. 3Un vaso bonsai dipinto amano esposto nellacompetizione.4

Il vaso di Mario Remeggio,primo classificato con 84,1punti.5

Luigi Crespi consegna laprestigiosa Pot Cup aMassimo Remeggio.

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CRESPI POT CUP

Anche nel 2004 si è voluto dar rilievo all’elemento com-

plementare per antonomasia del bonsai, organizzando la

seconda edizione della Crespi Pot Cup.

Competizione che non ha mancato anche quest’anno di

appassionare sia i partecipanti che i visitatori di questa

mostra, che grazie alle tante possibilità e configurazioni

che l’arte vasaia offre, è riuscita ad impreziosire il 6° Ra-

duno. La meritata prima posizione, decretata dalla giuria

composta da Luigi Crespi, Toshio Ishii e Jean Michel Guil-

laumond, se l’è aggiudicata, con un punteggio di 84,1, lo

splendido vaso ovale in grès rosso di Mario Remeggio,

della Certre’ di Villorba (Tv): noto professionista del cam-

po di lunga data. Molto ammirati anche i vasi fuori con-

corso degli artisti internazionali della Hobbyceram e le

opere, sempre fuori concorso, create dall’incontro tra l’e-

sperienza dei volontari e la vo-

glia attiva di un gruppo di gio-

vani svantaggiati della OASI 2,

cooperativa sociale O.N.L.U.S.

di Barlassina (Mi).

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I vip alla Crespi Cup

Oltre al numerosissimo pubblico intervenuto quest’anno

alla manifestazione, sono da segnalare due presenze im-

portanti ed inaspettate, che hanno reso ancor più presti-

gioso questo famoso avvenimento. Nella giornata prece-

dente all’inaugurazione, ha fatto visita l’On. Ombretta

Colli, carismatico ex Presidente della Provincia di Milano,

che non ha risparmiato i complimenti agli organizzatori e

allo Staff Crespi Bonsai.

La settimana successiva, Luca Sardella, l’inviato di RAI 2

molto noto al pubblico televisivo, insieme alla sua troupe,

ha dedicato un’intera puntata alla Crespi Cup, in cui ha

posto in risalto la qualità delle mostre, dando soprattutto

spazio al promotore numero uno della manifestazione,

Luigi Crespi. La trasmissione andata in onda il 1° maggio

all’interno del format “In famiglia mattina 2” è stata segui-

ta da oltre 3.500.000 di telespettatori, alcuni dei quali non

si sono lasciati sfuggire l’occasione

di venire a visitare una manifesta-

zione unica nel suo genere.

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L’Onorevole OmbrettaColli visita, con LuigiCrespi, il 6° RadunoInternazionale del

Bonsai & Suiseki - CrespiCup 2004. 2

Il simpaticissimo LucaSardella con Luigi Crespi.

Si tratta di un vaso particolare dalle dimensioniimportanti, quali sono le sue caratteristiche?

In effetti le dimensioni sono importanti; esterna-mente misura 58,5 x 47 cm per un'altezza di 16,5 cm.Si tratta di un vaso fatto a mano libera, senza l'utilizzodi stampi.Le caratteristiche che lo identificano, oltre alle misure, sonoil numero, il logo dell'azienda, la firma, la colorazione e lafinitura: questo vaso è il 50/2001, è un numero progressivoche contraddistingue i vasi fatti a mano. Il numero viene inciso sul vaso da crudo. Il colore rosso 7 si ottiene dall'impasto di diverse compo-nenti coloranti con il grès bianco. Ogni colore è frutto diuna lunga ricerca di selezione. La finitura a corteccia è unalavorazione che viene effettuata sulla superficie del vasoancora umido e che consente di porre in risalto la chamot-te contenuta nell'impasto. Il numero, il logo e la firma sono impresse sul fondo delvaso.

Ci può elencare le qualità che un buon vaso bonsai devepossedere?

Il vaso oltre ad essere importante per l'estetica della com-posizione pianta-vaso, deve soddisfare le funzioni di conte-nere una pianta che vegeta.Il vaso bonsai deve creare un'armonia con la pianta cheospita; deve risultare un equilibrio di forme, dimensioni ecolori. Un buon vaso bonsai non si fa notare e non prevari-ca la pianta. Una pianta è pronta per l'esposizione quando èabbinata al suo vaso. Oltre a quelle estetiche, fondamentali sono le caratteristicheche consentono la sopravvivenza della pianta. Lo spaziodeve essere idoneo per accogliere le radici, sono necessariinoltre dei percorsi preferenziali per lo sviluppo delle radi-chette e per il deflusso dell'acqua. Un buon vaso proteggedagli sbalzi termici senza essere un isolante, cosa che soloil grès può fare, e possiede un numero di fori di ancorag-gio ben distribuito.

A livello amatoriale come ci si può avvicinare correttamenteall’arte di creare vasi, può dare qualche consiglio ai lettori?

Come molti appassionati possono confermare servono dueingredienti: la pazienza e la dedizione. La ceramica è unmestiere; ogni giorno si acquisiscono delle esperienze chesi stratificano nel tempo. Per ottenere dei buoni risultati conviene rivolgersi ad unartigiano ceramista e condividere con lui le esperienze diogni giorno. Il nostro apporto sarà per gli aspetti esteticidel vaso e per le indicazioni riguardo le necessità dellapianta. È un'esperienza affascinante che consente di scopri-re aspetti meravigliosi.

E per il futuro, ha progetti in cantiere?

La voglia di ricercare e di accumulare nuove esperienzenon finisce mai, e i progetti si susseguono, ancora di piùadesso che anche i miei tre figli sono entrati a pieno titoloin azienda. C'è, d'altra parte, un aspetto che sto curando in modo par-ticolare, potrei definirlo il mio sogno: far comprendere algrande pubblico di appassionati di bonsai, il rispetto, la cu-ra, la raffinatezza che i vasi fatti a mano esprimono neiconfronti delle piante che accoglieranno.

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Toshio Ishii Definito come il precursore dell’in-

segnamento allargato al mondo degli amatori, ri-

tenuto anche il terzo maestro in ordine di impor-

tanza in Giappone, nonché grande conoscitore

del bonsai di qualsiasi specie e genere, ha avuto un no-

tevole successo durante la Crespi Cup, dove ha tenuto,

avvalendosi della collaborazione di un altro esperto del cam-

po, Terasawa Tatsuya autore tra l’altro di articoli apparsi an-

che su BONSAI & news, due spettacolari dimostrazioni: una

dedicata alla modellatura e restyling di un bonsai e l’altra in-

centrata sull’evoluzione di una pianta a bonsai.

Cheng Cheng Kung Il Ginepro è stato il protagonista del-

le due dimostrazioni tenute dal taiwanese Cheng Cheng

Kung, la prima incentrata sulla legna secca, mentre la secon-

da dal carattere più ambizioso ha mirato alla creazione di un

capolavoro. Il maestro Cheng Cheng Kung ha potuto così da-

re una testimonianza della sua grande esperienza con questa

coriacea essenza, facendosi riconoscere per

il suo esclusivo metodo “Si-Diao”, grazie al

quale la legna secca, scolpita senza difficoltà

particolare sui bonsai, appare incredibil-

mente naturale.

Jean Michel Guillaumond L’affasci-

nante arte del suiseki, vista sia attraverso la

tradizione giapponese, che l’interpretazio-

ne occidentale, è stato l’oggetto della con-

ferenza di Guillaumond, nota personalità del campo.

Lorenzo Sonzini Appassionato di bonsai e di filatelia, ha

coniugato i suoi due interessi allestendo, durante la Crespi

Cup, una mostra intitolata “L’arte bonsai nei francobolli”.

Cesare Brusa I paesaggi montani sono una specialità

del veterano Cesare Brusa, da sempre in prima linea per

stupire con il bonsai: anche quest’anno non ha deluso le

aspettative, meravigliando il pubblico con la realizzazione

di un paesaggio in miniatura.

1Terasawa Tatsuya.2-7Il maestro Toshio Ishii conTerasawa Tatsuya. 3Alessandra Bonecchi,Toshio Ishii e LorenzoSonzini.4

Cesare Brusa con Fio-renzo Ciccalé (a sinistra).5

Jean MichelGuillaumond.6

Cheng Cheng Kung (asinistra), con il suoassistente.

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Gli ospiti

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Luca Bragazzi Collaboratore di “BONSAI & news”, ha

offerto la sua competenza in materia di concimazione dei

bonsai, in un’interessante conferenza in cui ha illustrato

anche le novità nel campo delle sperimentazioni.

Adriano Nalon Per arricchire le proprie conoscenze, gli

appassionati hanno potuto seguire i vari workshop gratuiti

tenuti da Adriano Nalon, dedicati al mantenimento e alla

formazione del bonsai.

Alberto Lavazza Gli amanti del giardino zen, seguen-

do la dimostrazione-laboratorio di Alberto Lavazza, hanno

imparato a costruirsene uno proprio in formato mini, un pic-

colo angolo orientale da collocare nelle proprie case.

Maurizio Rolfi Il carismatico esperto di “BONSAI &

news” ha offerto la sua competenza anche al

pubblico della Crespi Cup, in un seguitissimo

incontro-laboratorio dedicato sia al bonsai, sia

al giardino giapponese.

Alessandra Bonecchi Laureata in lingue

e letterature orientali, ha affiancato Alberto La-

vazza nella conferenza sulla simbologia delle

pietre nel giardino zen e la maestra Makiko

Wakita nella cerimonia del tè giapponese.

Coordinamento Piemonte-Lombardia Tredici aspi-

ranti al titolo “Miglior talento bonsai 2004 Piemonte-Lom-

bardia” hanno lavorato in contempo-

ranea su Ginepri da vivaio, per aggiu-

dicarsi l’ambito premio che quest’an-

no è andato a Ottorino Damonte.

Bonsai Online Magazine

I numerosi visitatori della

Crespi Cup, hanno ricevuto

allettanti omaggi grazie a

Frank Mihalic, del Bonsai Online Magazine, che ha

messo a disposizione gratuitamente abbonamenti

alla rivista online, cd rom e guide per gli appassio-

nati intervenuti durante le dimostrazioni tecniche.

8Maurizio Rolfi.9Alberto Lavazza. 10

Adriano Nalon.11

Durante la distribuzionedegli omaggi offerti daFrank Mihalic del BonsaiOnline Magazine.12

I ragazzi delCoordinamentoPiemonte-Lombardia.13

Alessandra Bonecchi conAlberto Lavazza.14

Luca Bragazzi.

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Gli spettacoli e i laboratoridedicati all’Oriente

Nei due week-end della manifestazione, è stato un susse-guirsi di spettacoli, dimostrazioni, conferenze.Opportunità per imparare, divertirsi, emozio-narsi, degustare, rilassarsi… momenti di intrat-tenimento per tutti i gusti. Giorni in cui l’Oriente è stato protagonista,giorni in cui le espressioni artistiche sono statemesse in scena in varie forme, ma sempre dapersonaggi doc, da grandi esperti e conoscitori

di quest’affascinante parte di mondo.

Insegnante di fama internazionale, di pittura su porcellana, efondatrice della Hobbyceram, azienda produt-trice di forni per ceramiche, porcellana e vetro,Donatella Viggiani, insieme alle sue colla-boratrici, hanno dato un saggio della loro bravu-ra durante la dimostrazione-confe-renza dal titolo “Fiori d’Oriente suporcellana e carta di riso”.

L’esperto di cucina cinese Valerio

Fang Lei, abile nella tradizionaletecnica del taglio della verdura e della frutta, ha at-tratto molto interesse durante la sua performance,dove intagliando con grande maestria le verdure,ha ricavato splendidi fiori.

Molti dei visitatori hanno potuto godere di una pausa specia-le per farsi fare un efficace e orientalissimo massaggioshiatsu, da uno degli esperti dell’Accademia Inter-

nazionale Shiatsu-Do, per ricaricarsi o semplice-mente rilassarsi.

Dall’interno della tensostruttura, per tutti i giardini dellaCrespi Bonsai, si diffondeva il magico suono delle per-cussioni del Prismaduo, composto da due musicistidi grande esperienza, entrambi dotati di un notevolecurriculum: Chieko Umezu e Cristiano Pirola.

1Un’artista dellaHobbyceram al lavoro.2Antonino Certa con unsuo allievo.3Valerio Fang Lei. 4-5

Giulietto Bronzato e gliallievi del Kankudojo.6

Gli esperti dell’AccademiaInternazionale Shiatsu-Do.7

Il Prismaduo.

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Come al solito le arti marziali attraggono un vasto pubblico,

le leggende e i misteri che le circondano fanno sempre so-

gnare chi le osserva, e così è stato anche du-

rante l’esibizione di Daito-ryu aikijujut-

su a cura di Antonino Certa, ve-

terano di questa arte marziale, appresa

dai più grandi maestri giapponesi.

Per chi voleva costruirsi la propria lan-

terna di carta, oppure imparare a scri-

vere il proprio nome con gli ideo-

grammi, è bastato seguire la dimostra-

zione-laboratorio tenuta da una “vecchia” cono-

scenza della Crespi Cup, Luisa Canovi, in collaborazione

con l’esperta di calligrafia giapponese Maki Yoshimori.

Arte della spada, Katana, e arte dell’invisibilità, Ninjitsu: due

discipline marziali fra le più simboliche ed affascinanti, pre-

sentate al pubblico in una spettacolare performance dei

pluripremiati maestri Francesco

Pappalardo e Giulietto Bron-

zato e dei loro team.

Il tè, bevanda antichissima dalle rino-

mate proprietà salutistiche, è stato of-

ferto in degustazione ai visitatori da

un vero e proprio cultore di questo

infuso, Piero Muscio, proprietario

della famosissima “Casa del tè” di

Brescia.

Vista secondo due diverse scuole, quella

giapponese e quella cinese, la Cerimonia

del tè è stata particolarmente coinvolgente,

grazie anche alla presenza di grandi cono-

scitori di questo affascinante rito: Livio Za-

nini per quanto riguarda la Cina, Ales-

sandra Bonecchi e la maestra Makiko

Wakita, della scuola Omote-senke, per

quanto riguarda il Giappone.

8Francesco Pappalardo egli allievi del Kankudojo.9Piero Muscio durante ladegustazione del tè. 10Makiko Wakita. 11

Il gremitissimo padiglionedegli spettacoli elaboratori didattici. 12

L’affascinante giardino.13

Livio Zanini durante lacerimonia del tè cinese.14

Luisa Canovi.

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