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Creso, 20 gennaio 2006
Apo Conerpo, Bologna-Italy 1
PRODUZIONE INTEGRATAPRODUZIONE INTEGRATAregioneregione
EMILIA ROMAGNAEMILIA ROMAGNAItalyItaly
02 OTTOBRE 2007
Creso, 20 gennaio 2006
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LE FASI DI UN FILIERALE FASI DI UN FILIERAORTOFRUTTICOLA ORGANIZZATA in OPORTOFRUTTICOLA ORGANIZZATA in OP
COSTITUTORE
VIVAISTA
PRODUTTORE
CENTRALE di
condizionamento/
lavorazione/
confezionamento
TRASPORTO alla PIATTAFORMA o al
PUNTO VENDITA
NEGOZIO/I
della
CENTRALE
PUNTO VENDITA
STRUTTURA DI SERVIZIO
(mezzi di produzione, servizi)
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TIPOLOGIE di PRODOTTO per TIPO di PROCESSI PRODUTTIVI sulla FILIERA(in ITALIA, in EUROPA e nel MONDO)
AGRICOLTURA o PRODUZIONE INTEGRATA (icm, ipm, ecc…)
AGRICOLTURA CONVENZIONALE (almeno GAP: Good Agricoltural Practice)
AGRICOLTURA ORGANICA (biologico)
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PROGRAMMA PRODUZIONE INTEGRATAREGIONE: EMILIA ROMAGNA
(ITALIA)
Riferimenti per la redazione disciplinari Produzione Integrata:
in generale: LINEA GUIDA OILB/ISHS
in particolare, per la scelta dei fitofarmci: LINEA GUIDA e VINCOLI predisposti dal Comitato Nazionale Difesa Integrata
Definizione dei Disciplinari Tecnici di Produzione Integrata:
COMITATO TECNICO REGIONALEcomposto da TECNICI di Organizzazioni dei Produttori, Servizi Tecnici Regionali,
Enti di Ricerca e Sperimentazione per la PI
funzioni:definizione di un Disciplinare Tecnico di Produzione Integrata per ogni
coltura/prodotto (es: melo, pero, pesco, pomodoro, patata, ecc…)
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Riconoscimento e approvazione dei Disciplinari Tecnici di Produzione Integrata:
Per i Programmi Ambientali, per i programmi OCM ortofrutta (Regolam. 2200/96), per la valorizzazione dei prodotti regionali:
REGIONE EMILIA ROMAGNA, dopo verifica finale Servizi Tecnici Regionali
oppure
Per la certificazione volontaria di prodotto:ORGANISMI DI CERTIFICAZIONE INDIPENDENTI ACCREDITATI
PROGRAMMA PRODUZIONE INTEGRATAREGIONE: EMILIA ROMAGNA
(ITALIA)
Marchio di riconoscimento: QC (Qualità Controllata), da impiegare per la valorizzazione volontaria dei prodotti da Produzione Integrata
Aggiornamento dei Disciplinari Tecnici di Coltura: una volta all’anno
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STORIA (IN BREVE) DELLA PI IN EMILIA ROMAGNA
ANNO 1976: inizio sperimentazione in frutticoltura (melo, pero, pesco e vite da vino)
1976 – 1980: programma verifica su n. 50 aziende (melo, pero, pesco, vite da vino)nome: LOTTA GUIDATA (settore agronomico: difesa)
1981 – 1985: programma diffusione per melo, pero, pesco, susino, albicocco, vite da vinonome: DIFESA INTEGRATA (settore agronomico: difesa)
1986 – 1991: programma diffusione per colture frutticole ed orticole (da fresco e da trasformazione)nome: DIFESA INTEGRATA (settore agronomico: difesa)
1992 – 2003: programma diffusione per colture frutticole, orticole, (da fresco e da trasformazione), grandi colture (cereali ed industriali); programma diffusione fase dopo raccolta e trasformazionenome: PRODUZIONE INTEGRATA (settori agronomici: tutti) 2004 – 2013: programma consolidamento per colture frutticole, orticole, (da fresco e da trasformazione), grandi colture (cereali ed industriali); programma consolidamento fase dopo raccolta e trasformazionenome: PRODUZIONE INTEGRATA (settori agronomici: tutti)
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PRODUZIONE INTEGRATAPRODUZIONE INTEGRATA(SITUAZIONE, anche se “ingarbugliata”)(SITUAZIONE, anche se “ingarbugliata”)
COMITATO STAR ITALIA: definizione DPI base per Regolamento CE 1257/99 e Regolamento CE 2200/96 (con finestre opzione)
LINEA GUIDA UNI: in fase predisposizione (per certificazione volontaria PI)
LINEA GUIDA della PI in sede UE: proposta avanzata dalla conferenza dei paesi mediterranei (AREFLH)
CONDIZIONALITA’ e BUONA PRATICA AGRICOLA: riferimenti per l’applicazione del “DISACCOPPIAMENTO”
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I DISCIPLINARI DI PRODUZIONE INTEGRATA
CRPVCRPVComitati tecniciComitati tecnici
Servizio FitosanitarioServizio Fitosanitario RegionaleRegionale
DISCIPLINARI PRODUZIONE INTEGRATADISCIPLINARI PRODUZIONE INTEGRATA (definizione)(definizione)
Scelte varietaliScelte varietaliLavorazioniLavorazioniConcimazioneConcimazioneDifesaDifesaDiserboDiserboIrrigazioneIrrigazionePost-RaccoltaPost-Raccolta
REGIONE EMILIA ROMAGNAREGIONE EMILIA ROMAGNA(approvazione)(approvazione)
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PRODUZIONE CONVENZIONALE
ORIGINE PIANTA o SEME: libera o con certificato fitosanitario
VARIETA’: scelte fra tutte quella proposte dai costitutori nel mondo. Rispetto dei brevetti lasciato al caso.
GESTIONE del SUOLO: tecniche libere, razionali.
PRODUZIONE INTEGRATA
ORIGINE PIANTA o SEME: con certificato fitosanitario
VARIETA’: prima studiate, poi ristrette ad un elenco specifico approvato dalla regione, funzionale alla qualità e alla tipicità. Rispetto rigoroso dei brevetti di copertura.
GESTIONE del SUOLO: vincolato alle tecniche non erosive e distruttive (inerbimento, drenaggio, ecc…)
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PRODUZIONE CONVENZIONALE
FERTILIZZAZIONE: tecniche razionali senza limiti.
IRRIGAZIONE: in base alle esigenze, senza limiti.
PRODUZIONE INTEGRATA
FERTILIZZAZIONE: tecniche razionali con vincoli di quantità e periodo di impiego per azoto, fosforo e potassio. Per ogni coltura si fa un piano di fertilizzazione per ogni terreno coltivato.
IRRIGAZIONE: in base alle esigenze, con limiti di quantità anno e periodo per ogni coltura.
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PRODUZIONE CONVENZIONALE
DIFESA: con fitofarmaci autorizzati senza limiti, salvo quelli vincolati da etichetta.
GESTIONE INFESTANTI e DISERBO: libera scelta fra inerbimento, lavorazione meccanica e diserbo chimico.
PRODUZIONE INTEGRATA
DIFESA: con fitofarmaci autorizzati, ma scelti fra quelli di un elenco specifico annuale nel disciplinare. Regola di scelta: limitata tossicologia umana ed ambientale, ridotta residualità sugli alimenti.
GESTIONE INFESTANTI e DISERBO: privilegio all’inerbimento o alle lavorazioni; diserbo controllato, come la difesa.
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PRODUZIONE CONVENZIONALE
RACCOLTA: sulla base di indici di maturazione casuali o dettati dal mercato.
CONDIZIONAMENTO e LAVORAZIONE: liberi e legati alla tecnologia in corso.
CONSERVAZIONE: in base alla tecnologia in corso.
PRODUZIONE INTEGRATA
RACCOLTA: sulla base di indici di maturazione consigliati o vincolati dal disciplinare e/o dal cliente.
CONDIZIONAMENTO e LAVORAZIONE: legati alla tecnologia e alla destinazione di mercato: italia/estero/oltremare, GDO/DO/mercati, qualità richiesta.
CONSERVAZIONE: legata al segmento di mercato di destinazione.
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PRODUZIONE CONVENZIONALE
TRATTAMENTI POST RACCOLTA: in base alla tecnologia in corso e alla norma di legge.
CONFEZIONAMENTO PRODOTTO FRESCO: in base alla tecnologia e alla richiesta del cliente.
PRODUZIONE INTEGRATA
TRATTAMENTI POST RACCOLTA: generalmente esclusi quelli di derivazione chimica o limitati dal disciplinare (ridotta tossicologia e per partite definite).
CONFEZIONAMENTO PRODOTTO FRESCO: in base alla richiesta del cliente e con tecnologia e prodotti di limitato impatto ambientale (confezioni a recupero o riciclabili).
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PRODUZIONE CONVENZIONALE
TRASFORMAZIONE: in base alla tecnologia e alla richiesta del cliente.
TRASPORTO: refrigerato o ambiente, in base al tipo di prodotto e di richiesta.
GESTIONE PUNTO VENDITA: libera e funzionale alla distribuzione.
PRODUZIONE INTEGRATA
TRASFORMAZIONE: in base ad un disciplinare rigido del cliente o dell’industria stessa, con vincoli.
TRASPORTO: refrigerato o ambiente, in base ad un capitolato tecnologico.
GESTIONE PUNTO VENDITA: segmentata in base alla tipologia di prodotto e di destinazione al consumo.
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IL CONTROLLO di PROCESSO e le IL CONTROLLO di PROCESSO e le GARANZIE al CONSUMATOREGARANZIE al CONSUMATORE
PRODUZIONE CONVENZIONALEautocontrollo sanitario, igienico: a campione o casuale.
autocontrollo qualità di prodotto: casuale o su richiesta.
controllo sanitario ed igienico pubblico: a campione minimo o casuale o per casi di emergenza pubblica.
PRODUZIONE INTEGRATAautocontrollo sanitario, igienico: su programma prestabilito dal fornitore e/o dal distributore (analisi residui fitofarmaci, nitrati ortaggi, metalli pesanti, ecc.…).autocontrollo qualità di prodotto: su programma prestabilito (grado maturazione, zuccheri, acidità, ecc…). controllo sanitario ed igienico pubblico: a campione minimo o casuale o per casi di emergenza pubblica.
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il CONTROLLO di PROCESSO su FILIERAil CONTROLLO di PROCESSO su FILIERAe le GARANZIE al CONSUMATOREe le GARANZIE al CONSUMATORE
PRODUZIONE CONVENZIONALEcontrollo di processo e documentazione di garanzia: limitato o assente. Il prodotto è anonimo.
Tracciabilità (conoscenza dei processi tecnologici e dei percorsi a carico del prodotto): per ora assente o scarsamente presente.
PRODUZIONE INTEGRATAcontrollo di processo e documentazione di garanzia: obbligatorio e certificato da ente indipendente (accreditato in Italia e/o all’estero). Il prodotto ha la carta di identità.Tracciabilità (conoscenza dei processi tecnologici e dei percorsi a carico del prodotto): sviluppata sull’intera filiera, dal campo fino al punto vendita e documentata.
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LA RICONOSCIBILITA’ per il LA RICONOSCIBILITA’ per il CONSUMATORECONSUMATORE
PRODUZIONE CONVENZIONALE prodotto anonimo, con le etichette a semplice norma di legge. Nel breve dovrà comunque avere un minimo di tracciabilità stabilita dalla norma Europea ed Italiana.
PRODUZIONE INTEGRATA prodotto identificato ed identificabile da differenti tipologie di marchio (dell’ente pubblico, del produttore, del distributore, del preparatore, del trade) a garanzia della qualità di processo o di prodotto o di entrambi. La certificazione dei processi lungo l’intera filiera e la tracciabilità sono e saranno i suoi principi di riferimento.
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PRODUZIONE INTEGRATAscelta agrofarmaci
LA SCELTA DEI FITOFARMACI PER LA PRODUZIONE INTEGRATA SI BASA SU DUE GRANDI PROFILI DI APPROFONDIMENTO:
PROFILO TOSSICOLOGICO, AMBIENTALE e di SELETTIVITA’, nonché RESIDUALE sulla MATERIA ALIMENTARE e ZOOTECNICA. Si aggiungono RISCHI RESISTENZA e TIPO di FORMULAZIONE (profilo 1)
PROFILO TECNICO in RELAZIONE all’EFFICACIA sulla o sulle AVVERSITA’ BERSAGLIO delle PIANTE e COSTO (profilo 2)
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Profilo 1: TOSSICOLOGICO, AMBIENTALE e di SELETTIVITA’, ecc...
definizione dei parametri fondamentali per il giudizio. Es: classe tossicologica, effetti sulla salute umana, frasi di rischio, effetti sull’ambiente, selettività su insetti utili, adi, curva residui, ecc... . Base di riferimento: i parametri della norma vigente a livello almeno europeo della UE
definizione di un punteggio (da un MIN ad un MAX) per ogni parametro (es: da 1 a 100, crescente all’aumento degli aspetti negativi);
definizione del peso (in %) del parametro, sul totale punteggio del giudizio (es: classe tossicologica 20%, frasi di rischio 15%, tossicologia umana 25%, selettività 20%, ecc...)
calcolo dell’indice riassuntivo del prodotto, ottenuto dalla somma dei punteggi di ogni singolo parametro per il proprio peso sul totale. L’indice sarà un valore da 0 a 100 (es: indice 0 minima pericolosità, indice 100 massima pericolosità);
definizione di una soglia di separazione dell’indice riassuntivo in due classi, per comodità di interpretazione così chiamate: classe verde e classe arancione (es: soglia a valore indice 55)
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Profilo 1: TOSSICOLOGICO, AMBIENTALE e di SELETTIVITA’, ecc...
CLASSE VERDE: tutti i fitofarmaci che hanno raggiunto un indice riassuntivo INFERIORE alla SOGLIA stabilita. Se saranno giudicati idonei ad entrare nel disciplinare di produzione integrata in relazione all’efficacia tecnica, sono lasciati al libero impiego professionale del tecnico e dell’agricoltore, rispettando i soli vincoli di etichetta;
CLASSE ARANCIONE: tutti i fitofarmaci che hanno raggiunto un indice riassuntivo UGUALE o SUPERIORE alla SOGLIA stabilita. Se saranno giudicati idonei ad entrare nel disciplinare di produzione integrata in relazione all’efficacia tecnica, sono inseriti con un ulteriore VINCOLO D’USO, oltre a quelli di etichetta. Ulteriore vincolo d’uso così inteso: numero massimo di interventi all’anno o per ciclo colturale, oppure quantità massima ad ettaro all’anno o per ciclo colturale
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Profilo 2: EFFICACIA sulla/e AVVERSITA’
Valutazione dell’efficacia tramite prove sperimentali e osservazioni di campo, nell’ambito dei COMITATI TECNICI di VARIO LIVELLO ISTITUITI e RICONOSCIUTI, in OGNI REGIONE;
INSERIMENTO o ESCLUSIONE dal disciplinare di produzione integrata in base al parere di maggioranza del COMITATO TECNICO RIASSUNTIVO di ogni REGIONE;
ITER per la DEFINIZIONE e l’INSERIMENTO a seconda che si tratti di fitofarmaco appena registrato, oppure di estensione d’uso, oppure di nuova avversità in etichetta: quello già collaudato da vari protocolli regionali;
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CONSIDERAZIONE
Il primo profilo di giudizio (tossicologico, ambientale, ecc...) è in parte disgiunto dal secondo perché il primo profilo si deve basare su dati molto OGGETTIVI, mentre il secondo profilo (efficacia sulle avversità e costo) pur mantenendo riferimenti oggettivi ed imparziali, deve caratterizzarsi e scaturire dalla PROFESSIONALITÀ di TECNICI ed AGRICOLTORI
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ESEMPIO DI VALUTAZIONE per il PRIMO PROFILO(tossicologico, ambientale, residuale, ecc…)
voce punteggio peso indice totale
(min 0, max 100) (%)
DL 50 30 20% 6
CL 50 60 10% 6
FRASI DI RISCHIO 40 20% 8
RESIDUALITA’ SUOLO 50 10% 5
RESIDUALITA’ ALIMENTO 60 20% 12
RESIDUALITA’ ACQUE 60 10% 6
SELETTIVITA’ 50 10% 5
………………….. ….. ……. ..…
TOTALE 100% 48
SOGLIA STABILITA:
VERDE < 55
ARANCIONE > (o uguale) 55
IL FITOFARMACO SI TROVA QUINDI NELLA CLASSE VERDE
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LA PROPOSTA IN GRAFICO
vivaiocampo
centro lavorazione punto venditaconfezion./trasform.
DPI (disciplinare tecnico regionale/area)
PROTOCOLLO SICUREZZA ALIMENTARE su FILIERA(certificato)
DPI (linea guida UE)
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EUREP GAP version 2007OPZIONE 2
Azienda Azienda 11
Azienda Azienda 22
Azienda Azienda 33
Azienda Azienda 44
Azienda Azienda 55
Azienda Azienda 66
PMO/GO (COOPERATIVA)
CERTIFICAZIONE
aziende in gruppo
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Creso, 20 gennaio 2006
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I 5 COLORI DEL BENESSERE
Creso, 20 gennaio 2006
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VALORIZZAZIONE FRUTTA BIOLOGICA
Creso, 20 gennaio 2006
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VALORIZZAZIONE FRUTTA