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CREDITO SICILIANO S.P.A. Con sede legale e Direzione Generale in Acireale (CT), Via Sclafani n. 40/B Codice Fiscale e Partita IVA n. 04226470823 - Iscritta al Registro delle Imprese di Catania al n. 04226470823 Iscritta all’albo delle banche al n. 5228.2.0 Società del Gruppo bancario Credito Valtellinese - Iscritto all’Albo dei Gruppi Creditizi al n. 5216.7 Soggetta all’attività di direzione e coordinamento del Credito Valtellinese S.c. Capitale Sociale pari a Euro 124.573.241,00 PROSPETTO RELATIVO ALLOFFERTA IN OPZIONE AGLI AZIONISTI DI AZIONI ORDINARIE CREDITO SICILIANO S.P.A. Il Prospetto è stato depositato presso la Consob in data 19 giugno 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest’ultima con nota n. 0049535/15 del 18 giugno 2015. L’adempimento di pubblicazione del Prospetto non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Il presente Prospetto è a disposizione del pubblico gratuitamente presso la sede legale di Credito Siciliano S.p.A. e presso tutte le filiali della banca, nonché sul sito internet www.creval.it.

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CREDITO SICILIANO S.P.A. Con sede legale e Direzione Generale in Acireale (CT), Via Sclafani n. 40/B

Codice Fiscale e Partita IVA n. 04226470823 - Iscritta al Registro delle Imprese di Catania al n.

04226470823

Iscritta all’albo delle banche al n. 5228.2.0

Società del Gruppo bancario Credito Valtellinese - Iscritto all’Albo dei Gruppi Creditizi al n. 5216.7

Soggetta all’attività di direzione e coordinamento del Credito Valtellinese S.c.

Capitale Sociale pari a Euro 124.573.241,00

PROSPETTO

RELATIVO ALL’OFFERTA IN OPZIONE AGLI AZIONISTI DI

AZIONI ORDINARIE CREDITO SICILIANO S.P.A.

Il Prospetto è stato depositato presso la Consob in data 19 giugno 2015, a seguito di approvazione

comunicata da quest’ultima con nota n. 0049535/15 del 18 giugno 2015.

L’adempimento di pubblicazione del Prospetto non comporta alcun giudizio della Consob

sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.

Il presente Prospetto è a disposizione del pubblico gratuitamente presso la sede legale di Credito

Siciliano S.p.A. e presso tutte le filiali della banca, nonché sul sito internet www.creval.it.

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AVVERTENZA

Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a valutare

gli specifici fattori di rischio relativi all’Emittente, al settore di attività in cui esso opera, nonché agli

strumenti finanziari offerti.

In particolare, di seguito si riporta un elenco delle principali rischiosità connesse all’Emittente e

all’investimento proposto, mentre per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio si rinvia alla

Sezione Prima, Capitolo 4 (Fattori di Rischio) del presente Prospetto.

Rischi connessi alla illiquidità delle Azioni e offerte

Le Azioni oggetto della presente Offerta presentano gli elementi di rischio propri di un investimento in

strumenti finanziari non negoziati in un mercato regolamentato, né in un sistema multilaterale di

scambi, né mediante un internalizzatore sistematico. L’Emittente, inoltre, non assume alcun obbligo di

riacquistare le proprie Azioni. Gli investitori devono, pertanto, considerare che potrebbero trovarsi

nella impossibilità di rivendere a terzi le proprie Azioni, in quanto le richieste di vendita potrebbero non

trovare contropartita, o nella difficoltà di vendere le medesime Azioni in tempi ragionevolmente brevi

e/o a prezzi in linea con le proprie aspettative e trovarsi conseguentemente nella condizione di dover

accettare un prezzo inferiore a quello di sottoscrizione.

Rischio connesso ai risultati dell’Emittente e politica di distribuzione dei dividendi Al 31 dicembre 2014 la Banca ha registrato una perdita pari a 23,9 milioni di Euro, rilevando, rispetto

al risultato maturato nell’esercizio precedente (3,0 milioni di Euro), un decremento pari in valore

assoluto a 26,9 milioni di Euro. Al 31 dicembre 2013, infatti, l’Emittente ha conseguito un risultato

d’esercizio positivo per Euro 3 milioni, mentre al 31 dicembre 2012 una perdita per Euro 5,75 milioni.

Il risultato negativo dell’esercizio 2014 risulta influenzato dalla sensibile crescita, rispetto all’esercizio

precedente, delle rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie (74,5 milioni

di Euro contro 33,3 milioni di Euro di fine 2013, pari al 123,7%, e 41,1 milioni di Euro nel 2012).

Le citate rettifiche derivano anche dal recepimento dei risultati dell’AQR e dalla scelta di applicare

all’intero portafoglio crediti i criteri di valutazione utilizzati dalla BCE, in modo da creare un più congruo

presidio al rischio di credito insito nell’attività di intermediazione creditizia.

La Banca non ha adottato una politica per la distribuzione di dividendi. Anche tenuto conto delle

indicazioni della Banca Centrale Europea del 28 gennaio 2015, con riferimento all’esercizio finanziario

2015, non è allo stato prevedibile la distribuzione di dividendi.

Rischi connessi alle condizioni economiche dell’Offerta e moltiplicatori di mercato

Di seguito si riportano i principali indicatori riferiti all’Emittente determinati sulla base del Prezzo di

Offerta, pari a 14,00 Euro per Azione.

Indicatori 31.12.2014 31.12.2013 31.12.2012

P/BV (1) 0,80x 0,68x 0,70x

P/TBV (2) 0,87x 0,74x 0,75x

P/E (3) N.s. 44,4x N.s.

(1) Il multiplo Price/Book Value rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e il patrimonio netto per azione alla data di

riferimento. Tale rapporto esprime, in via semplificata, la valutazione patrimoniale (prezzo) con quella espressa dal bilancio della

società. Nello specifico esso indica se un titolo è scambiato ad un valore al di sopra o al di sotto del suo valore di libro.

(2) Il multiplo Price/Tangible Book Value (il “Rapporto P/TBV”) rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e il patrimonio

netto per azione al netto delle attività immateriali alla data di riferimento. Tale rapporto esprime, in via semplificata, la

valutazione patrimoniale (prezzo) con quella espressa dal bilancio della società. Nello specifico esso indica se un titolo è

scambiato ad un valore al di sopra o al di sotto del suo valore di libro, tenuto conto delle poste immateriali.

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(3) Il multiplo Price/Earnings (il “Rapporto P/E”) rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e l’utile per azione, determinato come rapporto fra l’utile netto ed il numero di azioni in circolazione alla data di riferimento. Il rapporto P/E esprime, in via semplificata, il numero di anni in cui la Banca ripagherebbe, mediante gli utili realizzati, l’investimento effettuato dall’investitore. Si segnala al riguardo che il Credito Siciliano ha chiuso gli anni finanziari 2014 e 2012 con un risultato negativo, conseguentemente, il multiplo risulta non significativo.

Si evidenzia che la valorizzazione media1 della azioni del Credito Siciliano dopo l’applicazione dello

sconto di minoranza e prima dell’applicazione dello sconto relativo all’aumento di capitale (17,7 euro

per azione) è sostanzialmente in linea con il patrimonio netto unitario (17,6 euro per azione) al 31

dicembre 2014. Di conseguenza, lo scostamento del Prezzo di Offerta dal valore di libro (P/BV: 0,80x)

è da ricondurre sostanzialmente allo sconto applicato all’aumento di capitale, legato alla natura

dell’operazione (21,1%).

Nella seguenti tabelle si riportano i multipli impliciti nel valore di mercato delle banche italiane quotate

ed un campione delle principali banche non quotate. Quest’ultimo panel tiene conto delle principali

banche italiane non quotate considerate comparabili al Credito Siciliano per tipologia di business e per

le quali sono disponibili sufficienti informazioni pubbliche, necessarie alla stima degli indicatori

individuati. Si evidenzia che il perdurare della volatilità dei corsi azionari, anche a seguito

dell’incertezza sul contesto macroeconomico, non consente alle quotazioni di borsa, e ai moltiplicatori

che ne derivano, di esprimere pienamente il valore delle società quotate sulla base delle opportunità

future di crescita e della capacità di creare valore sostenibile nel medio periodo.

Multipli di mercato impliciti relativi a banche non quotate

2014(*) 2013(*) 2012(*)

P / BV P/TBV P / E P / BV P/TBV P/E P/BV P/TBV P/E

BP Vicenza 1,20x 1,31x N.s. 1,43x 1,92x N.s. 1,69x 2,49x 49,36x

Veneto Banca 1,27x 1,48x N.s. 1,28x 2,04x N.s. 1,43x 2,46x N.s.

Banca Popolare di Bari 1,08x 1,53x 58,26x 1,10x 1,69x 67,07x n.d. n.d. n.d.

CR Asti 1,06x 1,15x 12,46x 1,18x 1,29x N.s. n.d. n.d. n.d.

CR Bolzano 1,00x 1,03x N.s. 1,10x 1,13x N.s. 1,75x 1,75x 291,66x

CR Ravenna 1,12x 1,24x 49,96x 1,32x 1,55x 53,60x n.d. n.d. n.d.

Banca Popolare dell'Alto Adige 1,16x 1,24x 36,81x n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

CR Cesena 1,32x 1,41x 114,98x 1,30x 1,39x N.s. 1,36x 1,36x N.s.

Banca Agricola Popolare di Ragusa 1,00x 1,03x 88,85x 0,98x 1,00x N.s. 0,92x 0,94x 23,10x

Banca Valsabbina 1,60x 1,63x 45,47x 1,65x 1,69x 83,11x 1,67x 1,70x 209,79x

Banca di Credito Popolare 1,09x 1,10x 32,32x 1,09x 1,09x 32,63x 1,10x 1,10x 24,00x

Carismi 1,22x 1,22x 29,65x 1,33x 1,33x 41,08x 1,35x 1,35x N.s

Banca Popolare di Cividale 1,20x 1,29x 33,05x 1,60x 1,72x N.s. 1,31x 1,31x 44,04x

MEDIA 1,19x 1,26x 50,18x 1,28x 1,47x 55,50x 1,40x 1,61x 106,99x

Il prezzo si riferisce ai valori definiti dall'assemblea per lo scambio di azioni della banca

(*) Fonte: Siti internet società, Prospetti aumenti di capitale, Bilanci societari

Multipli di mercato impliciti relativi a banche quotate

31/12/2014(*) 31/12/2013(*) 31/12/2012(*)

P/BV P/TBV P/E P/BV P/TBV P/E P/BV P/TBV P/E

Unicredit 0,69x 0,74x 18,46x 0,59x 0,64x N.s. 0,31x 0,38x 21,96x

Intesa Sanpaolo 0,86x 0,95x 28,91x 0,59x 0,65x N.s. 0,40x 0,49x 12,05x

Banca Monte dei Paschi Siena 0,82x 0,82x N.s. 0,40x 0,43x N.s. 0,38x 0,47x N.s.

Banco Popolare 0,51x 0,61x N.s. 0,26x 0,32x N.s. 0,23x 0,29x N.s.

UBI Banca 0,56x 0,66x N.s. 0,36x 0,47x 15,32x 0,26x 0,35x 30,07x

Banca Popolare di Milano 0,58x 0,58x 10,12x 0,38x 0,38x 41,85x 0,33x 0,33x N.s.

Banca Carige 0,57x 0,59x N.s. 0,66x 0,71x N.s. 0,53x 1,45x 787,62x

Credito Emiliano 0,89x 1,01x 13,86x 0,75x 0,87x 13,75x 0,57x 0,67x 9,31x

Banco Desio e della Brianza 0,39x 0,40x N.s. 0,34x 0,35x N.s. 0,30x 0,31x 12,37x

Banca Popolare Emilia Romagna 0,72x 0,79x 146,41x 0,49x 0,54x 270,36x 0,36x 0,39x N.s.

1 Valore centrale dell’intervallo individuato (Valore per azione con sconto di minoranza: valore minimo 16,7 euro; valore

massimo 18,8 euro) prima dell’applicazione dello sconto relativo all’aumento di capitale (21,1%).

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Credito Valtellinese 0,46x 0,50x N.s. 0,26x 0,31x 30,86x 0,26x 0,31x N.s.

Banca Popolare di Sondrio 0,62x 0,62x 11,28x 0,66x 0,66x 19,70x 0,73x 0,73x 32,44x

MEDIA 0,64x 0,69x 38,17x 0,48x 0,53x 65,31x 0,39x 0,51x 129,40x

(*) Multipli calcolati considerando la media a 6 mesi dei prezzi dei titoli analizzati dalla data del 31 dicembre di ciascun anno considerato (Fonte:

Bloomberg).

Rischi di credito

Si riporta nella tabella seguente il riepilogo dei principali indicatori di rischiosità creditizia della Banca

ed un confronto con i dati del sistema bancario a livello nazionale.

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Indicatori di qualità del credito CREDITO

SICILIANO SISTEMA

CREDITO

SICILIANO SISTEMA

CREDITO

SICILIANO SISTEMA

(dati dello stato patrimoniale)

Crediti deteriorati lordi/Totale crediti verso clientela

(lordi) 23,85% 17,70% 19,56% 15,90% 15,05% 13,50%

Crediti deteriorati netti/Totale crediti verso clientela

(netti) 18,04% nd 15,32% nd 11,57% nd

Rapporto di copertura dei crediti deteriorati 30,35% 44,40% 26,06% 41,70% 26,58% 39,00%

Sofferenze lorde/Totale crediti verso clientela

(lordi) 11,02% 10,00% 8,19% 8,70% 5,90% 7,20%

Sofferenze nette/Totale crediti verso clientela

(netti) 6,20% 4,50% 4,70% 4,00% 3,20% 3,40%

Rapporto di copertura sofferenze 48,23% 58,70% 45,40% 57,20% 48,97% 39,00%

Incagli lordi/Totale crediti verso clientela (lordi) 9,24% 6,00% 7,74% 5,20% 6,18% 4,20%

Incagli netti/Totale crediti verso clientela (netti) 8,33% 4,80% 7,03% 4,20% 5,48% 3,40%

Rapporto di copertura incagli 16,97% 27,50% 14,32% 25,50% 15,42% 23,40%

Ristrutturati lordi/Totale crediti verso clientela

(lordi) 0,81% 1,00% 0,69% 1,00% 0.61% 1,00%

Ristrutturati netti/Totale crediti verso clientela

(netti) 0,76% 0,90% 0,64% 0,80% 0,54% 0,80%

Rapporto di copertura ristrutturati 14,12% 24,10% 11,91% 21,10% 14,79% 22,40%

Esposizioni scadute e sconfinate lorde/Totale

crediti verso clientela (lordi) 2,78% 0,70% 2,94% 1,00% 2,35% 1,10%

Esposizioni scadute e sconfinate nette/Totale

crediti verso clientela (netti) 2,75% 0,60% 2,91% 0,90% 2,40% 1,10%

Rapporto di copertura scadute e sconfinate 8,71% 13,90% 6,41% 10,90% 2,77% 9,20%

Rapporto sofferenze nette/Patrimonio netto 103,47% 19,92% 70,26% 20,48% 50,14% 17,40%

Fonte : Banca d'Italia - Appendice alla Relazione annuale e Rapporto stabilità finanziaria; ABI Monthly Outlook

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Dalla tabella che precede emerge in particolare un dato di crediti deteriorati lordi del Credito Siciliano

superiori rispetto al sistema, nonché una percentuale di copertura dei crediti non performing inferiore

al sistema.

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PROSPETTO INFORMATIVO 6

INDICE

DEFINIZIONI 12

GLOSSARIO 15

NOTA DI SINTESI 22

SEZIONE PRIMA 33

DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE SULL’EMITTENTE 33

1. PERSONE RESPONSABILI 34

1.1 RESPONSABILI DEL PROSPETTO INFORMATIVO ............................................................................ 34 1.2 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ ........................................................................................... 34

2. REVISORI LEGALI DEI CONTI 35

2.1 REVISORI LEGALI DELL’EMITTENTE ............................................................................................. 35 2.2 INFORMAZIONI CIRCA DIMISSIONI E REVOCHE DELL’INCARICO ALLA SOCIETÀ DI REVISIONE ................ 35

3. INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE 36

3.1 INFORMAZIONI FINANZIARIE RELATIVE AGLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2014, 2013 E 2012 ..... 36 Principali dati del Rendiconto finanziario ........................................................................................41

3.2 INDICATORI DI RISCHIO .............................................................................................................. 41

4. FATTORI DI RISCHIO 51

4.1 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE .............................................................................. 51 4.1.1 Rischio connesso ai risultati dell’Emittente ........................................................................51 4.1.2 Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale ...................................................................52 4.1.3 Rischi connessi al deterioramento della qualità del credito ...............................................55 4.1.4 Rischio di mercato..............................................................................................................60 4.1.5 Rischio di liquidità ..............................................................................................................61 4.1.6 Rischio di tasso ..................................................................................................................62 4.1.7 Rischi connessi all’esposizione del Credito Siciliano al debito sovrano ............................63 4.1.8 Rischi connessi ad assunzioni e metodologie di valutazione delle attività e

passività finanziarie valutate al fair value ..........................................................................64 4.1.9 Rischio operativo ...............................................................................................................66 4.1.10 Rischi connessi alle attività fiscali per imposte differite .....................................................66 4.1.11 Rischi connessi a procedimenti giudiziari in essere ..........................................................67 4.1.12 Rischi connessi al risk management ..................................................................................68 4.1.13 Rischi connessi alla distribuzione di dividendi ...................................................................68

4.2 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AL SETTORE IN CUI L’EMITTENTE OPERA ............................................ 69 4.2.1 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario .................................69 4.2.2 Rischi connessi all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e

finanziario ...........................................................................................................................69 4.2.3 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema ................................70 4.2.4 Rischio connesso con l’eventuale richiesta alla Commissione Europea da parte

dello Stato Italiano dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato” ........................71 4.2.5 Rischi in ordine ai meccanismi di risoluzione delle crisi di impresa ...................................71

4.3 FATTORI DI RISCHIO CONNESSI ALLE AZIONI E ALL’OFFERTA DELLE AZIONI OGGETTO

DELL’OFFERTA......................................................................................................................... 72 4.3.1 Rischi connessi all’investimento azionario .........................................................................72 4.3.2 Rischio di illiquidità degli strumenti finanziari offerti ..........................................................73 4.3.3 Rischio connesso al rapporto di assegnazione e alla negoziazione dei Diritti di

Opzione ..............................................................................................................................73 4.3.4 Rischi connessi agli effetti diluitivi dell’Aumento di Capitale ..............................................73 4.3.5 Rischi connessi ai mercati nei quali non è consentita l’Offerta in assenza di

autorizzazioni delle autorità competenti .............................................................................74

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PROSPETTO INFORMATIVO 7

4.3.6 Rischi connessi a potenziali conflitti di interesse ...............................................................74 4.3.7 Rischi connessi all’assenza di rating assegnato all’Emittente ...........................................75 4.3.8 Rischi legati alle modalità e ai criteri di determinazione del Prezzo di Offerta ..................75

5. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE 77

5.1 STORIA ED EVOLUZIONE DEL CREDITO SICILIANO ......................................................................... 77 5.1.1 Denominazione legale e commerciale dell’Emittente ........................................................77 5.1.2 Luogo e numero di registrazione dell’Emittente .................................................................77 5.1.3 Data di costituzione e durata dell’Emittente .......................................................................77 5.1.4 Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera,

paese di costituzione, nonché indirizzo e numero di telefono della sede sociale ..............78 5.1.5 Fatti importanti nell’evoluzione dell’attività dell’Emittente ..................................................78

5.2 INVESTIMENTI .......................................................................................................................... 80 5.2.1 Investimenti effettuati .........................................................................................................80 5.2.2 Investimenti in corso di realizzazione ................................................................................80 5.2.3 Investimenti futuri ...............................................................................................................80

6. PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ 81

6.1 PRINCIPALI ATTIVITÀ ................................................................................................................. 81 6.1.1 Descrizione dell’attività della Banca ..................................................................................81 6.1.2 Nuovi prodotti e servizi .......................................................................................................92 6.1.3 Normativa di riferimento .....................................................................................................93 6.1.4 Gestione dei rischi............................................................................................................100

6.2 PRINCIPALI MERCATI ............................................................................................................... 109 6.3 FATTORI ECCEZIONALI ............................................................................................................ 110 6.4 EVENTUALE DIPENDENZA DELL’EMITTENTE DA DIRITTI DI PROPRIETÀ INDUSTRIALE E DA CONTRATTI

DI LICENZA............................................................................................................................. 111 6.5 POSIZIONE CONCORRENZIALE DEL CREDITO SICILIANO ............................................................... 111

7. STRUTTURA ORGANIZZATIVA 112

7.1 DESCRIZIONE DEL GRUPPO DI CUI FA PARTE L’EMITTENTE ........................................................... 112 7.2 SOCIETÀ CONTROLLATE DALL’EMITTENTE ................................................................................. 113

8. IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI 114

8.1 IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI ................................................................................................... 114 8.2 PROBLEMATICHE AMBIENTALI CHE POSSONO INFLUIRE SULL’UTILIZZO DELLE IMMOBILIZZAZIONI

MATERIALI ............................................................................................................................. 117

9. RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA 118

9.1 SITUAZIONE FINANZIARIA ......................................................................................................... 118 9.2 GESTIONE OPERATIVA ............................................................................................................ 124

9.2.1 Informazioni riguardanti fattori importanti, compresi eventi insoliti o rari o nuovi sviluppi, che hanno avuto ripercussioni significative sul reddito derivante dall'attività dell'Emittente. .................................................................................................124

9.2.2 Analisi andamento economico per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012 ..............................................................................................................................124

9.2.3 Informazioni riguardanti politiche o fattori di natura governativa, economica, fiscale, monetaria o politica che abbiano avuto, o potrebbero avere, direttamente o indirettamente, ripercussioni significative sull'attività dell'emittente ....................................................................................................................128

10. RISORSE FINANZIARIE 129

10.1 RISORSE FINANZIARIE ............................................................................................................. 129 10.2 FONTI FINANZIARIE E FLUSSI DI CASSA ...................................................................................... 135 10.3 FABBISOGNO FINANZIARIO E STRUTTURA DI FINANZIAMENTO ....................................................... 137 10.4 EVENTUALI LIMITAZIONI ALL’USO DELLE RISORSE FINANZIARIE CHE HANNO AVUTO O POTREBBERO

AVERE, DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE, RIPERCUSSIONI SIGNIFICATIVE SULL’ATTIVITÀ

DELL’EMITTENTE .................................................................................................................... 139 10.5 FONTI PREVISTE DEI FINANZIAMENTI NECESSARI A FRONTEGGIARE GLI INVESTIMENTI ..................... 139

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PROSPETTO INFORMATIVO 8

11. RICERCA E SVILUPPO, BREVETTI E LICENZE 140

12. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE 141

12.1 TENDENZE PIÙ SIGNIFICATIVE .................................................................................................. 141 12.2 TENDENZE, INCERTEZZE, RICHIESTE, IMPEGNI O FATTI NOTI CHE POTREBBERO RAGIONEVOLMENTE

AVERE RIPERCUSSIONI SIGNIFICATIVE SULLE PROSPETTIVE DELL’EMITTENTE ALMENO PER

L’ESERCIZIO IN CORSO ............................................................................................................ 141

13. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI 142

13.1 PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI ............................................................................................... 142 13.2 RELAZIONE DEI REVISORI ........................................................................................................ 142 13.3 PRINCIPI CONTABILI UTILIZZATI PER LA REDAZIONE DEI DATI PREVISIONALI..................................... 142 13.4 DATI PREVISIONALI CONTENUTI IN ALTRI PROSPETTI ................................................................... 142

14. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA 143

14.1 INFORMAZIONI CIRCA GLI ORGANI AMMINISTRATIVI, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA ............................ 143 14.1.1 Consiglio di Amministrazione ...........................................................................................143 14.1.2 Collegio Sindacale ...........................................................................................................147 14.1.3 Direzione Generale ..........................................................................................................150

14.2 CONFLITTI DI INTERESSI DEI MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, DEI COMPONENTI DEL

COLLEGIO SINDACALE E DEI COMPONENTI DELLA DIREZIONE GENERALE ...................................... 151 14.2.1 Potenziali conflitti di interesse dei membri del Consiglio di Amministrazione, del

Collegio Sindacale o dei componenti della Direzione Generale ......................................151 14.2.2 Accordi o intese con i principali azionisti, clienti, fornitori o altri a seguito dei

quali sono stati scelti membri degli organi di amministrazione, di direzione o di controllo o alti dirigenti .....................................................................................................152

14.2.3 Eventuali restrizioni concordate dai membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale e dai dirigenti per quanto riguarda la cessione dei titoli dell’Emittente ...................................................................................................................152

15. REMUNERAZIONI E BENEFICI 153

15.1 REMUNERAZIONI E BENEFICI CORRISPOSTI AI MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, DEL

COLLEGIO SINDACALE E DELLA DIREZIONE GENERALE ............................................................... 153 15.1.1 Compensi dei componenti del Consiglio di Amministrazione ..........................................153 15.1.2 Compensi dei componenti del Collegio Sindacale ...........................................................153 15.1.3 Compensi dei componenti della Direzione Generale .......................................................154

15.2 AMMONTARE DEGLI IMPORTI ACCANTONATI O ACCUMULATI DALL’EMITTENTE O DA SUE SOCIETÀ

CONTROLLATE PER LA CORRESPONSIONE DI PENSIONI, INDENNITÀ DI FINE RAPPORTO O BENEFICI

ANALOGHI ............................................................................................................................. 154

16. PRASSI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 155

16.1 DURATA DELLA CARICA DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEI MEMBRI DEL

COLLEGIO SINDACALE ............................................................................................................ 155 16.2 CONTRATTI DI LAVORO STIPULATI, CON L’EMITTENTE DAI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI

AMMINISTRAZIONE, DAI MEMBRI DELLA DIREZIONE GENERALE O DEL COLLEGIO SINDACALE CHE

PREVEDONO INDENNITÀ DI FINE RAPPORTO ............................................................................... 155 16.3 INFORMAZIONI SUI COMITATI INTERNI ....................................................................................... 155 16.4 INFORMAZIONI SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI .................................................................. 155 16.5 OSSERVANZA DELLE NORME IN MATERIA DI GOVERNO SOCIETARIO VIGENTI IN ITALIA ...................... 158

17. DIPENDENTI 159

17.1 DIPENDENTI .......................................................................................................................... 159 17.2 PARTECIPAZIONI AZIONARIE E STOCK-OPTION ............................................................................ 159 17.3 EVENTUALI ACCORDI DI PARTECIPAZIONE DEI DIPENDENTI AL CAPITALE DELL’EMITTENTE ................ 159

18. PRINCIPALI AZIONISTI 160

18.1 PRINCIPALI AZIONISTI.............................................................................................................. 160 18.2 DIRITTI DI VOTO DIVERSI IN CAPO AI PRINCIPALI AZIONISTI............................................................ 160 18.3 INDICAZIONE DELL’EVENTUALE SOGGETTO CONTROLLANTE AI SENSI DELL’ARTICOLO 93 DEL TUIF... 160 18.4 ACCORDI DA CUI PUÒ SCATURIRE UNA VARIAZIONE DELL’ASSETTO DI CONTROLLO DELL’EMITTENTE . 160

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PROSPETTO INFORMATIVO 9

19. OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 161

19.1 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ...................................................................................... 161 19.2 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE NEGLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2014, 31 DICEMBRE

2013 E 31 DICEMBRE 2012 ..................................................................................................... 162

20. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA

SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE 166

20.1 INFORMAZIONI FINANZIARIE RELATIVE AGLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2014, 2013 E 2012 ... 166 20.1.1 Stato Patrimoniale ............................................................................................................166 20.1.2 Conto Economico .............................................................................................................168 20.1.3 Prospetto indicante le variazioni del patrimonio netto .....................................................169 20.1.4 Rendiconto finanziario .....................................................................................................171 20.1.5 Prospetto analitico della redditività complessiva .............................................................172 20.1.6 Principi contabili e note esplicative ..................................................................................173

20.2 INFORMAZIONI FINANZIARIE PRO-FORMA ................................................................................... 215 20.3 BILANCI CONSOLIDATI RELATIVI AGLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2014, 2013 E 2012 ............ 215 20.4 REVISIONE DELLE INFORMAZIONI FINANZIARIE ANNUALI RELATIVE AGLI ESERCIZI PASSATI ............... 215

20.4.1 Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a revisione ........................................................................215

20.4.2 Altre informazioni contenute nel presente Prospetto che hanno formato oggetto di controllo da parte della Società di Revisione ...............................................................222

20.4.3 Fonte dei dati non sottoposti a revisione .........................................................................222 20.5 DATA DELLE ULTIME INFORMAZIONI FINANZIARIE ........................................................................ 222 20.6 INFORMAZIONI FINANZIARIE INFRANNUALI .................................................................................. 222 20.7 POLITICA DEI DIVIDENDI .......................................................................................................... 222 20.8 PROCEDIMENTI GIUDIZIARI E ARBITRALI ..................................................................................... 223 20.9 CAMBIAMENTI SIGNIFICATIVI NELLA SITUAZIONE FINANZIARIA O COMMERCIALE DELL’EMITTENTE

SUCCESSIVAMENTE AL 31 DICEMBRE 2014 ............................................................................... 225

21. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 226

21.1 CAPITALE SOCIALE ................................................................................................................. 226 21.1.1 Capitale sociale sottoscritto e versato .............................................................................226 21.1.2 Azioni non rappresentative del capitale sociale ...............................................................226 21.1.3 Azioni proprie ...................................................................................................................226 21.1.4 Obbligazioni convertibili, scambiabili o con warrant, con indicazione delle

condizioni e delle modalità di conversione, di scambio e di sottoscrizione .....................226 21.1.5 Esistenza di diritti e/o obblighi di acquisto su capitale autorizzato, ma non

emesso o di un impegno all’aumento del capitale ...........................................................226 21.1.6 Informazioni riguardanti il capitale di eventuali membri del Gruppo offerto in

opzione .............................................................................................................................226 21.1.7 Evoluzione del capitale sociale negli ultimi tre esercizi ...................................................227

21.2 ATTO COSTITUIVO E STATUTO ................................................................................................. 227 21.3 DESCRIZIONE DELL’OGGETTO SOCIALE E DEGLI SCOPI DELL’EMITTENTE ....................................... 227 21.4 SINTESI DELLE DISPOSIZIONI DELLO STATUTO DELL’EMITTENTE RIGUARDANTI I COMPONENTI

DEGLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA ................................................ 227 21.5 DIRITTI, PRIVILEGI E RESTRIZIONI CONNESSI A CIASCUNA CLASSE DI AZIONI ................................... 229 21.6 MODALITÀ DI MODIFICA DEI DIRITTI DEI POSSESSORI DELLE AZIONI ............................................... 230 21.7 CONDIZIONI CHE DISCIPLINANO LE MODALITÀ DI CONVOCAZIONE DELLE ASSEMBLEE GENERALI

ANNUALI E DELLE ASSEMBLEE GENERALI STRAORDINARIE DEGLI AZIONISTI, IVI COMPRESE LE

CONDIZIONI DI AMMISSIONE ..................................................................................................... 230 21.8 EVENTUALI DISPOSIZIONI DELLO STATUTO DELL’EMITTENTE CHE POTREBBERO AVERE L’EFFETTO

DI RITARDARE, RINVIARE O IMPEDIRE UNA MODIFICA DELL’ASSETTO DI CONTROLLO

DELL’EMITTENTE .................................................................................................................... 230 21.9 EVENTUALI DISPOSIZIONI DELLO STATUTO DELL’EMITTENTE CHE DISCIPLINANO LA SOGLIA DI

POSSESSO AL DI SOPRA DELLA QUALE VIGE L’OBBLIGO DI COMUNICAZIONE AL PUBBLICO DELLA

QUOTA DI AZIONI POSSEDUTA .................................................................................................. 230 21.10 DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI PREVISTE DALL’ATTO COSTITUTIVO E DALLO STATUTO PER LA

MODIFICA DEL CAPITALE, NEL CASO CHE TALI CONDIZIONI SIANO PIÙ RESTRITTIVE DELLE

CONDIZIONI PREVISTE PER LEGGE ............................................................................................ 230

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PROSPETTO INFORMATIVO 10

22. CONTRATTI IMPORTANTI 231

23. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI 232

23.1 RELAZIONI DI ESPERTI ............................................................................................................ 232 23.2 INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI ...................................................................................... 232

24. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO 233

25. INFORMAZIONI SULLE PARTECIPAZIONI 234

SEZIONE SECONDA 235

NOTA INFORMATIVA SUGLI STRUMENTI FINANZIARI 235

1. PERSONE RESPONSABILI 236

1.1 RESPONSABILI DEL PROSPETTO .............................................................................................. 236 1.2 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ ......................................................................................... 236

2. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLE AZIONI E ALL’OFFERTA 237

3. INFORMAZIONI FONDAMENTALI 238

3.1 DICHIARAZIONE RELATIVA AL CAPITALE CIRCOLANTE .................................................................. 238 3.2 FONDI PROPRI ED INDEBITAMENTO ........................................................................................... 238 3.3 INTERESSI DELLE PERSONE FISICHE E GIURIDICHE PARTECIPANTI ALL’OFFERTA ............................. 239 3.4 MOTIVAZIONI DELL’OFFERTA E IMPIEGO DEI PROVENTI ................................................................ 239

4. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE ED

AMMETTERE ALLA NEGOZIAZIONE 241

4.1 DESCRIZIONE DELLE AZIONI .................................................................................................... 241 4.2 LEGISLAZIONE IN BASE ALLA QUALE LE AZIONI SONO STATE EMESSE ............................................ 241 4.3 CARATTERISTICHE DELLE AZIONI ............................................................................................. 241 4.4 VALUTA DELLE AZIONI ............................................................................................................ 241 4.5 DESCRIZIONE DEI DIRITTI CONNESSI ALLE AZIONI ....................................................................... 241 4.6 DELIBERE IN VIRTÙ DELLE QUALI LE AZIONI SARANNO EMESSE ..................................................... 242 4.7 DATA DI EMISSIONE E DI MESSA A DISPOSIZIONE DELLE AZIONI .................................................... 243 4.8 ESISTENZA DI RESTRIZIONI ALLA LIBERA TRASFERIBILITÀ DELLE AZIONI ......................................... 243 4.9 APPLICABILITÀ DELLE NORME IN MATERIA DI OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO E/O DI OFFERTA DI

ACQUISTO RESIDUALE ............................................................................................................. 243 4.10 OFFERTE PUBBLICHE DI ACQUISTO EFFETTUATE DA TERZI NEL CORSO DELL’ULTIMO ESERCIZIO E

DELL’ESERCIZIO IN CORSO ....................................................................................................... 243 4.11 REGIME FISCALE APPLICABILE ALLE AZIONI ............................................................................... 243

5. CONDIZIONI DELL’OFFERTA 259

5.1 CONDIZIONI, STATISTICHE RELATIVE ALL’OFFERTA, CALENDARIO PREVISTO E MODALITÀ DI

SOTTOSCRIZIONE DELL’OFFERTA ............................................................................................. 259 5.1.1 Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata ....................................................................259 5.1.2 Ammontare totale dell’Offerta ..........................................................................................259 5.1.3 Periodo di validità dell’Offerta e modalità di sottoscrizione .............................................259 5.1.4 Informazioni circa la sospensione e/o la revoca dell’Offerta ............................................261 5.1.5 Descrizione della possibilità di ridurre la sottoscrizione e delle modalità di

rimborso dell’ammontare eccedente versato dai sottoscrittori.........................................261 5.1.6 Ammontare minimo e/o massimo della sottoscrizione .....................................................261 5.1.7 Ritiro della sottoscrizione .................................................................................................261 5.1.8 Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle Azioni ......................................261 5.1.9 Pubblicazione dei risultati dell’Offerta ..............................................................................262 5.1.10 Procedura per l’esercizio di un eventuale diritto di prelazione, per la

negoziabilità dei diritti di sottoscrizione e per il trattamento dei diritti di sottoscrizione non esercitati .............................................................................................262

5.2 ASSEGNAZIONE ..................................................................................................................... 262 5.2.1 Destinatari e mercati dell’Offerta ......................................................................................262 5.2.2 Intenzioni di sottoscrizione delle Azioni ...........................................................................263

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PROSPETTO INFORMATIVO 11

5.2.3 Informazioni da comunicare prima dell’assegnazione e criteri di riparto .........................263 5.2.4 Procedura per la comunicazione ai sottoscrittori dell’importo assegnato ........................264 5.2.5 Sovrallocazione e “greenshoe” ........................................................................................264

5.3 FISSAZIONE DEL PREZZO ......................................................................................................... 264 5.3.1 Prezzo di Offerta ..............................................................................................................264 5.3.2 Procedura per la comunicazione del prezzo di Offerta ....................................................269 5.3.3 Limitazione del diritto di opzione degli azionisti ...............................................................269 5.3.4 Differenza tra il prezzo dell’offerta al pubblico e l’effettivo costo in denaro per i

membri degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza e gli alti dirigenti o persone affiliate ...............................................................................................269

5.4 COLLOCAMENTO E SOTTOSCRIZIONE ........................................................................................ 269 5.4.1 Indicazione dei responsabili del collocamento dell’Offerta e dei collocatori ....................269 5.4.2 Denominazione ed indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario e

degli agenti depositari in ogni paese................................................................................269 5.4.3 Impegni di sottoscrizione e di garanzia ............................................................................269 5.4.4 Data in cui è stato o sarà concluso l’accordo di sottoscrizione ........................................269

6. AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE 270

6.1 DOMANDA DI AMMISSIONE A QUOTAZIONE ................................................................................. 270 6.2 ALTRI MERCATI REGOLAMENTATI .............................................................................................. 270 6.3 COLLOCAMENTO PRIVATO CONTESTUALE DELL’OFFERTA ............................................................ 270 6.4 IMPEGNI DEGLI INTERMEDIARI NELLE OPERAZIONI SUL MERCATO SECONDARIO .............................. 270 6.5 STABILIZZAZIONE ................................................................................................................... 270

7. POSSESSORI DI STRUMENTI FINANZIARI CHE PROCEDONO ALLA VENDITA 271

7.1 AZIONISTI VENDITORI .............................................................................................................. 271 7.2 NUMERO E CLASSE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI DA CIASCUNO DEI POSSESSORI DEGLI

STRUMENTI FINANZIARI CHE PROCEDONO ALLA VENDITA ............................................................. 271 7.3 ACCORDI DI LOCK-UP .............................................................................................................. 271

8. SPESE LEGATE ALL’EMISSIONE O ALL’OFFERTA 272

8.1 PROVENTI NETTI TOTALI E STIMA DELLE SPESE TOTALI LEGATE ALL’OFFERTA ................................ 272

9. DILUIZIONE 273

9.1 DILUIZIONE IMMEDIATA DERIVANTE DALL’OFFERTA ..................................................................... 273

10. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 274

10.1 CONSULENTI LEGATI ALL’EMISSIONE ......................................................................................... 274 10.2 ALTRE INFORMAZIONI SOTTOPOSTE A REVISIONE ....................................................................... 274 10.3 PARERI O RELAZIONI REDATTE DAGLI ESPERTI ........................................................................... 274 10.4 INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI ...................................................................................... 274 10.5 RATING ................................................................................................................................. 274

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PROSPETTO INFORMATIVO 12

DEFINIZIONI

Si riporta di seguito un elenco delle definizioni e dei termini utilizzati all’interno del Prospetto. Tali

definizioni e termini, salvo diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato.

Altri Paesi

Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia o qualsiasi altro

Paese nel quale l’Offerta non è consentita in assenza di autorizzazioni da

parte delle competenti autorità.

Aumento di Capitale

Indica l’aumento del capitale sociale a pagamento per un importo

complessivo massimo di Euro 49.687.260,00, da realizzarsi mediante

emissione di n. 3.549.090 azioni ordinarie Credito Siciliano del valore

nominale di Euro 13,00 ciascuna, da offrire, al prezzo di Euro 14,00 per

azione, in opzione agli azionisti, ai sensi dell’articolo 2441, comma 1, del

Codice Civile, deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 18 maggio

2015, a valere sulla delega allo stesso conferita, ai sensi dell’articolo

2443 del Codice Civile, dall’assemblea straordinaria dei soci dell’8 aprile

2015.

Autorità di Vigilanza

Indica la Banca d’Italia, la Consob, l’IVASS e/o ogni altra autorità e/o

amministrazione indipendente a livello nazionale o comunitario,

individualmente o congiuntamente considerate.

Azioni CS o Azioni

Indica le n. 3.549.090 azioni ordinarie di nuova emissione della Banca,

aventi le medesime caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione

alla data del presente Prospetto, offerte in opzione agli azionisti del

Credito Siciliano.

Banca Centrale Europea o

BCE

La banca centrale responsabile della moneta unica europea, ossia l’Euro,

il cui compito principale consiste nel preservare il potere di acquisto,

mantenendo così la stabilità dei prezzi nell’Area Euro.

Banca d’Italia La banca centrale della Repubblica Italiana.

Bilancio 2012 Indica il fascicolo del bilancio civilistico del Credito Siciliano relativo

all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2012.

Bilancio 2013 Indica il fascicolo del bilancio civilistico del Credito Siciliano relativo

all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2013.

Bilancio 2014 Indica il fascicolo del bilancio civilistico del Credito Siciliano relativo

all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2014.

Circolare n. 229 o

Istruzioni di Vigilanza

Le “Istruzioni di Vigilanza per le Banche” contenute nella Circolare n. 229

del 21 aprile 1999 di Banca d’Italia, come successivamente modificata ed

integrata.

Circolare n. 262

“Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione” contenuti nella

Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005, come successivamente

modificata ed integrata.

Circolare n. 263 o Nuove

Disposizioni di Vigilanza

Le “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” contenute

nella Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 di Banca d’Italia, come

successivamente modificata ed integrata.

Circolare n. 272 La “Matrice dei conti” contenuta nella Circolare n. 272 del 30 luglio 2008

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PROSPETTO INFORMATIVO 13

di Banca d’Italia, come successivamente modificata e integrata.

Circolare n. 285 o

Disposizioni di Vigilanza

La Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 della Banca d’Italia, come

successivamente modificata ed integrata, recante “Disposizioni di

Vigilanza per le Banche” che, tra le altre cose, (i) riordina le vigenti

disposizioni di vigilanza per le banche nelle aree rimesse alla potestà

regolamentare secondaria della Banca d’Italia, raccogliendo in un solo

fascicolo le disposizioni contenute in una molteplicità di sedi, fra cui, in

particolare, la Circolare n. 263, la Circolare n. 229 ed altre disposizioni

rilevanti non incorporate in dette circolari, (ii) recepisce la CRD IV e (iii)

attua alcune disposizioni del CRR rimesse alle discrezionalità nazionali.

Codice Civile Il Regio Decreto 16 marzo 1942, numero 262, come successivamente

modificato e integrato.

Consob Commissione Nazionale per le Società e la Borsa con sede in Roma, Via

G.B. Martini, n. 3.

Credito Siciliano o Banca o

Emittente

Credito Siciliano Società per Azioni, con sede in Acireale (CT), Via

Sclafani, n. 40/B.

Credito Valtellinese o

Creval o Capogruppo

Credito Valtellinese Società cooperativa, con sede legale in Sondrio,

Piazza Quadrivio, n. 8.

Data del Prospetto La data di pubblicazione del presente Prospetto.

Delega

La delega che l’assemblea straordinaria dei soci della Banca, in data 8

aprile 2015, ha attribuito al Consiglio di Amministrazione, ai sensi

dell’articolo 2443 del Codice Civile, esercitabile entro il termine massimo

di 2 anni dalla data della deliberazione, e concernente la facoltà di

aumentare il capitale sociale a pagamento, in una o più volte e in via

scindibile, per un importo complessivo, comprensivo dell’eventuale

sovrapprezzo, di massimi Euro 50.000.000, mediante emissione di azioni

ordinarie della Banca da offrire in opzione agli azionisti ai sensi

dell’articolo 2441, comma 1, del Codice Civile.

Direttiva 2003/71/CE o

Direttiva Prospetto

Indica la Direttiva 2003/71/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio

del 4 novembre 2003, relativa al prospetto da pubblicare per l’offerta

pubblica o l’ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari, come

modificata dalla Direttiva 2010/73/UE del Parlamento Europeo e del

Consiglio del 24 novembre 2010.

Diritti di Opzione

Il diritto derivante dalle azioni ordinarie Credito Siciliano in circolazione

prima dell’avvio del Periodo di Opzione di sottoscrivere Azioni secondo il

rapporto di opzione pari a 10 azioni di nuova emissione ogni 27 azioni già

possedute.

Diritti di Prelazione

Il diritto alla sottoscrizione delle Azioni rimaste inoptate attribuito, ai sensi

dell’articolo 2441, comma 3, del Codice Civile, ai soci dell’Emittente che

abbiano integralmente esercitato i Diritti di Opzione a loro assegnati.

Gruppo Credito

Valtellinese, Gruppo

Creval o Gruppo

Indica il gruppo bancario iscritto nell’apposito elenco tenuto dalla Banca

d’Italia con il codice n. 5216.7 e composto dall’Emittente, unitamente alle

società rientranti nel perimetro di consolidamento di cui al Paragrafo 6.1

della Sezione Prima, Capitolo 6, del Prospetto.

IAS/IFRS o Principi

Contabili Internazionali

Tutti gli International Financial Reporting Standards, tutti gli International

Accounting Standards (IAS), tutte le interpretazioni dell’International

Reporting Interpretations Committee (IFRIC), precedentemente

denominato Standing Interpretations Committee (SIC), nonché i

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PROSPETTO INFORMATIVO 14

provvedimenti emanati in attuazione dell’articolo 9 D. Lgs. 38/05.

Intermediari Aderenti Gli intermediari autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata di

Monte Titoli.

Monte Titoli Monte Titoli S.p.A., società del gruppo London Stock Exchange, con sede

in Milano, Piazza degli Affari, n. 6.

Offerta in Opzione o

Offerta

Indica l’offerta in opzione agli aventi diritto delle Azioni rinvenienti

dall’Aumento di Capitale oggetto del presente Prospetto.

Periodo di Opzione Il periodo di tempo compreso tra il 23 giugno 2015 ed il 10 luglio 2015

(estremi inclusi).

Prezzo di Offerta

Indica il prezzo di sottoscrizione di ciascuna Azione nell’ambito

dell’Offerta, pari a Euro 14,00, di cui Euro 13,00 per capitale sociale e

Euro 1,00 a titolo di sovrapprezzo.

Prospetto o Prospetto

Informativo

Il presente prospetto di offerta, redatto ai sensi del Regolamento

809/2004.

Regolamento 809/2004

Il regolamento (CE) n. 809/2004 della Commissione del 29 aprile 2004,

recante modalità di esecuzione della direttiva 2003/71/CE del Parlamento

Europeo e del Consiglio, come successivamente modificato ed integrato.

Società di Revisione KPMG S.p.A., con sede in Milano, via Vittor Pisani, n. 25.

Statuto Lo statuto sociale di Credito Siciliano S.p.A., in vigore alla Data del

Prospetto.

Testo Unico Bancario o

TUB

Il D.lgs. 1° settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia

bancaria e creditizia) e successive modifiche e integrazioni.

Testo Unico della Finanza

o TUIF

Il D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (Testo unico delle disposizioni in materia

di intermediazione finanziaria) e successive modificazioni e integrazioni.

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PROSPETTO INFORMATIVO 15

GLOSSARIO

Si riporta di seguito un elenco dei termini utilizzati all’interno del Prospetto. Tali termini, salvo

diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato.

Asset Quality Review o

AQR

Indica la seconda fase dell’Attività di Verifica della BCE, che ha come

scopo principale quello di verificare la qualità degli attivi delle banche

selezionate dalla stessa BCE.

Asset under management Valore di mercato ad un determinato momento dei fondi in gestione da

parte di un istituto finanziario.

ATM

Acronimo di Automated Teller Machine. Apparecchiatura automatica per

l’effettuazione di operazioni, tra cui prelievo di contante, versamento di

contante o assegni, richiesta di informazioni sul conto, bonifici,

pagamento di utenze, ricariche telefoniche. Il terminale si attiva

introducendo una carta di credito o di debito e digitando l’apposito codice

di identificazione.

Attività Ponderate per il

Rischio o RWA

Gli attivi bancari (dentro e fuori bilancio) vengono ponderati attraverso

fattori che rappresentano la loro rischiosità e il loro potenziale di default in

modo da calcolare un indicatore di adeguatezza patrimoniale

(l’ammontare minimo di capitale richiesto alle banche e alle altre istituzioni

a cui si rivolgono gli accordi internazionali).

Bail-in

Misure adottate delle competenti autorità che possono prevedere la

conversione di strumenti di debito in azioni o la riduzione del valore delle

passività, imponendo perdite ad alcune categorie di creditori.

Bail-out Sistema di risoluzione della crisi bancaria basato sul ricorso ad apporti

esterni forniti dallo Stato.

Bancassicurazione

Termine utilizzato per riferirsi all’insieme di rapporti che intercorre tra

banche e imprese di assicurazione sia dal punto di vista degli assetti

societari che relativamente alla creazione di sistemi distributivi integrati.

Con riguardo a quest’ultimo aspetto, assume rilevanza la vendita di

prodotti assicurativi attraverso sportelli bancari.

Basilea II

Accordo internazionale del gennaio 2001 sui requisiti patrimoniali delle

banche, redatto dal Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle

Banche Centrali dei dieci Paesi più industrializzati (G10) alla fine del

1974. Tale accordo prevede, tra l’altro, che le banche dei Paesi aderenti

accantonino quote di capitale proporzionali ai tipici rischi bancari assunti.

Basilea III

Accordo internazionale del dicembre 2010 contenente nuove regole a

garanzia della stabilità del sistema bancario. Tale accordo modifica e

integra sia la versione del 1988 (Basilea I) sia la versione Basilea II

entrata in vigore nel 2008. Le nuove regole introdotte con Basilea III

definiscono nuovi standard internazionali per l’adeguatezza patrimoniale

delle banche e nuovi vincoli di liquidità.

BRRD

Indica la Direttiva approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio,

rispettivamente in data 15 aprile e 6 maggio 2014, concernente

l’istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli

enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and

Resolution Directive).

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PROSPETTO INFORMATIVO 16

Capital conservation

buffer

Riserva di conservazione del capitale costituita da Capitale Primario di

Classe 1 ai sensi della Circolare n. 285, secondo la nozione contenuta

negli art. 128 e 129 della CRD IV, con l’obiettivo di dotare le banche di un

buffer patrimoniale di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione

del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare

interruzioni nel processo di erogazione del credito, pari al 2,5% delle

Attività di rischio ponderate (RWA), calcolate conformemente all’art. 92,

paragrafo 3, del CRR.

Capitale Aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1)

Il capitale aggiuntivo di classe 1 di un ente è costituito dagli Elementi

Aggiuntivi di Classe 1 dopo la detrazione degli elementi di cui all’articolo

56 del CRR e dopo l’applicazione dell’articolo 79 del CRR (che dispone le

condizioni per la deroga temporanea alla deduzione dai fondi propri).

Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital)

Ai sensi dell’articolo 25 del CRR, si considera capitale di classe 1 la

somma del Capitale Primario di Classe 1 e del Capitale Aggiuntivo di

Classe 1 dell’ente.

Capitale di Classe 2 (o Tier 2)

Il capitale di classe 2 di un ente è costituito dagli elementi di classe 2

dell’ente dopo le detrazioni di cui all’articolo 66 del CRR e dopo

l’applicazione dell’articolo 79 del CRR (che dispone le condizioni per la

deroga temporanea alla deduzione dai fondi propri).

Capitale Primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 capital – CET1)

In conformità all’articolo 26 del CRR, gli elementi del capitale primario di

classe 1 degli enti sono i seguenti:

(a) strumenti di capitale, purché siano soddisfatte le condizioni di cui

all’articolo 28 del CRR (ad es. che siano emessi direttamente

dall’emittente, che siano interamente versati, che il loro acquisto

non sia stato finanziato dall’emittente, che siano classificati come

patrimonio netto ai sensi della disciplina contabile applicabile, che

siano perpetui) o, ove applicabile, all’articolo 29;

(b) sovrapprezzi di emissione relativi agli strumenti di cui alla lettera

a);

(c) utili non distribuiti;

(d) altre componenti di conto economico complessivo accumulate;

(e) altre riserve;

(f) fondi per rischi bancari generali.

Gli elementi di cui alle lettere da (c) ad (f) sono riconosciuti come capitale

primario di classe 1 soltanto se possono essere utilizzati senza restrizioni

e senza indugi dall’ente per la copertura dei rischi o delle perdite nel

momento in cui tali rischi o perdite si verificano.

In linea generale, come precisato dall’articolo 50 del CRR, il Capitale

Primario di Classe 1 di un ente è costituito dagli elementi del Capitale

Primario di Classe 1 dopo l’applicazione delle rettifiche prescritte dagli

articoli da 32 a 35 del CRR, le detrazioni a norma dell’articolo 36 (ad es. le

perdite relative all’esercizio in corso, i beni immateriali e le attività fiscali

differite che si basano sulla redditività futura) e le esenzioni e le

alternative di cui agli articoli 48, 49 e 79 del CRR.

Collective investment scheme

Organismi di investimento collettivo, rappresentati tipicamente da fondi

comuni di investimento e Sicav.

Comitato di Basilea Indica il comitato per la vigilanza bancaria (Basel Committee on Banking

Supervision) fondato nel 1974 dai governatori delle banche centrali del

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PROSPETTO INFORMATIVO 17

Gruppo dei Dieci (G10) all’interno della Bank for International Settlements

(BIS), il cui scopo principale è quello di favorire la comprensione dei

principali temi relativi all’attività di supervisione e di migliorare la

supervisione bancaria in tutto il mondo.

Comprehensive assessment

La valutazione approfondita della solidità delle banche europee promossa

dalla BCE, avviata a novembre 2013 e conclusasi a ottobre 2014,

condotta dalla stessa BCE in collaborazione con le Autorità nazionali

competenti degli Stati membri partecipanti al Meccanismo di Vigilanza

Unico. Tale valutazione si è articolata in: (i) un’analisi dei rischi a fini di

vigilanza (revisione della posizione di liquidità, del livello di leverage e del

funding); (ii) un esame della qualità degli attivi intesa a migliorare la

trasparenza delle esposizioni bancarie attraverso un’analisi della qualità

dell’attivo delle banche (c.d. asset quality review o AQR); e (iii) una prova

di stress per verificare la tenuta dei bilanci bancari in scenari avversi (c.d.

stress test).

Core deposits Attività immateriale legata alle relazioni con la clientela. Il valore di tale

intangibile è inerente ai benefici futuri di cui l’acquirente delle masse

raccolte potrà beneficiare grazie al fatto che si tratta di una forma di

raccolta che presenta costi inferiori a quelli di mercato.

Corporate Banking Indica il servizio bancario orientato alle imprese.

Cost/income ratio Rapporto tra costi operativi e proventi operativi netti.

Countercyclical capital

buffer

Riserva di capitale anticiclica costituita da Capitale Primario di Classe 1 ai

sensi della Circolare n. 285, secondo la nozione contenuta negli art. 128 e

130 della CRD IV, pari alle Attività di rischio ponderate (RWA) calcolate

conformemente all’art. 92, paragrafo 3, del CRR moltiplicate per il

coefficiente anticiclico specifico della Banca, calcolato da Banca d’Italia

secondo i criteri previsti dalla Circolare n. 285 in una misura compresa tra

lo 0% e il 2,5 %.

Covered warrant Strumento finanziario derivato emesso da un intermediario finanziario che

conferisce all’acquirente il diritto di acquistare (covered warrant call) o

vendere (covered warrant put)’ un’attività sottostante a un prezzo

prestabilito (prezzo di esercizio o strike price) a (o entro) una prefissata

scadenza.

CRD IV Indica la Direttiva 2013/36/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del

26 giugno 2013 sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza

prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che

modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e

2006/49/CE.

Credit File Review Analisi campionaria delle posizioni di credito delle banche, condotta dalla

BCE nell’ambito del comprehensive assessment.

Crediti non perfoming Le attività finanziarie “deteriorate” per cassa e “fuori bilancio”, così come

definite dalle disposizioni di vigilanza applicabili ratione temporis. In

particolare, ai sensi delle disposizioni della matrice dei conti di cui alla

Circolare n. 272 in essere per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014,

2013 e 2012, i crediti non performing erano suddivisi in (i) sofferenze; (ii)

incagli; (iii) esposizioni ristrutturate; e (iv) esposizioni scadute. A partire

dal trimestre chiuso al 31 marzo 2015, in seguito all’entrata in vigore del

7° aggiornamento alla matrice dei conti di cui alla Circolare n. 272, i crediti

non performing sono quelli che ricadono nella categoria dei “Non

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PROSPETTO INFORMATIVO 18

performing exposures” come definita nel Regolamento di esecuzione (UE)

n. 680/2014 della Commissione, e successive modificazioni e integrazioni

(Implementing Technical Standards) e sono suddivisi in (i) sofferenze; (ii)

inadempienze probabili; e (iii) esposizioni scadute e/o sconfinanti

deteriorate.

Cross selling Attività finalizzata alla fidelizzazione della clientela tramite la vendita di più

prodotti allo stesso cliente.

CRR Indica il Regolamento (UE) n.575/2013 del Parlamento Europeo e del

Consiglio del 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti

creditizi e le imprese di investimento e che modifica il regolamento (UE) n.

648/2012.

Coverage Ratio dei Crediti

Deteriorati

Il coverage ratio dei crediti deteriorati indica il rapporto tra le rettifiche di

valore e l’esposizione lorda degli impieghi deteriorati.

Duration Indicatore del rischio di tasso di interesse a cui è sottoposto un titolo o un

portafoglio obbligazionario. La durata finanziaria di Macaulay – quella a cui

si fa più comunemente riferimento – è calcolata come media ponderata

delle scadenze dei pagamenti per interessi e capitale associati a un titolo

obbligazionario. La durata finanziaria modificata misura la semielasticità

del prezzo di un titolo rispetto al rendimento (rapporto tra variazione

percentuale del prezzo e variazione assoluta del rendimento).

Duration gap Indicatore utilizzato per valutare l’esposizione al rischio di tasso di

interesse che misura il differenziale fra la durata finanziaria dell’attivo e

quella del passivo.

EBA L’Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority) istituita con il

Regolamento (UE) n. 1093/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio

del 24 novembre 2010, come successivamente integrato e modificato.

Elementi Aggiuntivi di Classe 1

Gli elementi aggiuntivi di classe 1 sono costituiti da (a) strumenti di

capitale (che non siano considerati elementi di Capitale Primario di Classe

1 e 2), quando sono rispettate le condizioni di cui all’articolo 52, paragrafo

1 del CRR (ad es. emessi ed interamente versati, il cui acquisto non è

stato finanziato dall’ente, di categoria inferiore agli Strumenti di Classe 2

in caso di insolvenza dell’ente) e (b) sovrapprezzi di emissione relativi agli

strumenti di cui alla lettera (a).

Elementi di Classe 2 Gli elementi di classe 2 sono costituiti da:

(a) strumenti di capitale e prestiti subordinati, quando sono rispettate

le condizioni di cui all’articolo 63 del CRR (ovverosia gli Strumenti

di Classe 2);

(b) sovrapprezzi di emissione relativi agli strumenti di cui alla lettera

(a) che precede;

(c) per gli enti che calcolano gli importi delle esposizioni ponderate

per il rischio conformemente alla Parte tre, Titolo II, Capo 2 del

CRR, le rettifiche di valore su crediti generiche, al lordo degli

effetti fiscali, fino all’1,25% degli importi delle esposizioni

ponderate per il rischio calcolate conformemente alla Parte tre,

Titolo II, Capo 2 del CRR;

(d) per gli enti che calcolano gli importi delle esposizioni ponderate

per il rischio conformemente alla Parte tre, Titolo II, Capo 3 del

CRR, gli importi positivi, al lordo degli effetti fiscali, risultanti dal

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PROSPETTO INFORMATIVO 19

calcolo di cui agli articoli 158 e 159 del CRR fino allo 0,6% degli

importi delle esposizioni ponderate per il rischio calcolati

conformemente alla Parte tre, Titolo II, Capo 3 del CRR.

Factoring Contratto di cessione di crediti commerciali attivato da società

specializzate, a fini di gestione e d’incasso, al quale, di norma, può

associarsi un finanziamento a favore del cedente.

Fondi propri o Capitale Totale o Total Capital ratio

I fondi propri di un ente consistono nella somma del suo Capitale di

Classe 1 e di Classe 2.

Forbearance o Forborne Esposizioni creditizie per le quali siano state concesse modifiche alle

condizioni contrattuali o un rifinanziamento totale o parziale, a causa delle

difficoltà finanziarie del debitore, che potrebbero determinare una perdita

per il finanziatore.

Funding Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al

finanziamento dell’attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

Funding Liquidity Risk Rischio che la Banca non sia in grado di far fronte ai propri impegni di

pagamento ed alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità a

reperire fondi, senza pregiudicare la sua attività caratteristica e/o la sua

situazione finanziaria.

G-SII buffer Indica la riserva per gli enti a rilevanza sistemica globale (global

systemically important institution buffer), disciplinata dalla Parte Prima –

Titolo II – Capitolo 1 – Sezione IV della Circolare n. 285.

O-SII buffer Indica la riserva per gli enti a rilevanza sistemica (other systemically

important institution buffer), disciplinata dalla Parte Prima – Titolo II –

Capitolo 1 – Sezione IV della Circolare n. 285.

Home Banking

Servizio bancario orientato alle famiglie che prevede, mediante

collegamenti telematici, la possibilità di effettuare operazioni bancarie

direttamente dal domicilio dell’utente.

HTF

Acronimo di Held for Trading. Categoria contabile utilizzata per

classificare in bilancio le attività e le passività finanziarie di negoziazione,

secondo criteri di classificazione e di valutazione stabiliti dai Principi

Contabili Internazionali.

Impairment test

Stima del valore recuperabile (pari al maggiore fra il suo fair value dedotti

i costi di vendita e il suo valore d’uso) di un’attività o di un gruppo di

attività. Ai sensi del principio contabile internazionale IAS 36, debbono

essere sottoposte annualmente ad impairment test: (i) le attività

immateriali a vita utile indefinita; (ii) l’avviamento acquisito in

un’operazione di aggregazione aziendale; (iii) qualsiasi attività, se esiste

un’indicazione che possa aver subito una riduzione durevole di valore.

Leasing Contratto con il quale una parte (locatore) concede all’altra (locatario) per

un tempo determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire

dal locatore su scelta e indicazione del locatario con pagamento di un

canone periodico, con facoltà per quest’ultimo di acquistare la proprietà

del bene a condizioni prefissate al termine del contratto di locazione.

Linee committed Linee di credito irrevocabili. Differenza fra l’importo di credito accordato

dalla Banca in modo irrevocabile e il margine utilizzato dal debitore.

Liquidity coverage ratio Indicatore di liquidità a breve termine a 30 giorni introdotto dal Comitato di

Basilea dato dal rapporto tra ammontare delle HQLA (High Quality Liquid

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PROSPETTO INFORMATIVO 20

Asset – attività liquide di elevata qualità) e totale dei deflussi di cassa netti

nei 30 giorni di calendario successivi.

Loan to Deposit Ratio Indica il rapporto tra gli impieghi a favore della clientela e la raccolta

diretta.

LTRO Acronimo di Long Term Refinancing Operation o Operazione di

rifinanziamento a lungo termine effettuata dalla BCE e consistente in un

prestito, a un tasso d’interesse fissato dalla BCE, alle banche richiedenti a

fronte di determinate garanzie (titoli degli Stati membri dell’Unione

europea o altri attivi considerati dalla BCE come garanzie ammissibili).

Market Liquidity Risk Rischio che la Banca non sia in grado di liquidare un’attività finanziaria

senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa liquidità

del mercato di riferimento e/o in conseguenza della tempistica con cui è

necessario realizzare l’operazione.

Net Asset Value o NAV Rapporto tra la somma dei valori di mercato delle attività del portafoglio di

un fondo comune di investimento e il numero di quote in circolazione.

Net stable funding ratio Indicatore di liquidità strutturale a 12 mesi introdotto dal Comitato di

Basilea dato dal rapporto tra ammontare disponibile di provvista stabile e

ammontare obbligatorio di provvista stabile.

Nuova Disciplina Indica, congiuntamente, la Circolare n. 285 e la Nuova Disciplina Europea

per le Banche.

Nuova Disciplina Europea per le Banche

Indica, congiuntamente, la CRD IV e la CRR.

Quotazione bid/ask Quotazione denaro/lettere. Per quotazione denaro si intende il prezzo al

quale può essere acquistato un bene o un'attività finanziaria. Per

quotazione lettera si intende il prezzo al quale può essere venduto un

bene o un'attività finanziaria.

Risk appetite framework o RAF

Il quadro di riferimento delineato dall’Emittente che definisce - in coerenza

con il massimo rischio assumibile, il business model e il piano strategico -

la propensione al rischio, le soglie di tolleranza, i limiti di rischio, le

politiche di governo dei rischi, i processi di riferimento necessari per

definirli e attuarli.

Stakeholders Portatori di interessi. È utilizzato per indicare chiunque per qualsiasi

ragione è interessato a un'organizzazione e alle conseguenze del suo

comportamento: azionisti, dipendenti, fornitori, clienti, concorrenti, banche

e finanziatori, consumatori, ecc.

Stock option Forma di incentivo e di remunerazione per il personale di società

consistente nella assegnazione di opzioni a sottoscrivere o ad acquistare

in futuro azioni delle società ad un prezzo predeterminato.

Stress Test Indica i test volti a valutare la risposta delle istituzioni finanziarie a sviluppi

negativi dei mercati e che contribuiscono alla valutazione complessiva del

rischio sistemico del sistema finanziario dell’Unione Europea.

Strumenti di Classe 2

Gli strumenti di classe 2 sono (a) gli strumenti di capitale e (b) i prestiti

subordinati emessi dalle banche il cui credito sul capitale, a norma delle

disposizioni che li governano, ai sensi dell’articolo 63 del CRR, è

pienamente subordinato ai crediti di tutti i creditori dell’emittente non

ugualmente subordinati.

Raccolta diretta Include i debiti verso la clientela, i titoli in circolazione e le passività

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PROSPETTO INFORMATIVO 21

finanziarie valutate al fair value.

Raccolta indiretta Titoli di credito e altri valori, non emessi dalla banca depositaria, ricevuti

dalla stessa in custodia, amministrazione o in relazione all’attività del

comparto del risparmio gestito.

Rating

Esprime la valutazione, da parte di società specializzate, del merito

creditizio di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base

della solidità finanziaria della società stesa e delle sue prospettive.

Risk management Attività di identificazione, misurazione, valutazione, monitoraggio e

gestione globale delle varie tipologie di rischio e delle relative coperture.

ROE o Return on Equity

Indica il rapporto tra l’utile netto di periodo ed il patrimonio netto di fine

anno precedentemente depurato degli utili destinati agli azionisti. Il ROE è

uno dei principali indicatori della performance di redditività del capitale

investito.

Spread

Con questo termine di norma si indica la differenza tra due tassi di

interesse, lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in

titoli o la maggiorazione che l’emittente di valori mobiliari riconosce in

aggiunta ad un tasso di riferimento.

Value at Risk (VaR) Perdita potenziale di una posizione di investimento in un determinato

orizzonte temporale con un determinato livello di confidenza.

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PROSPETTO INFORMATIVO 22

NOTA DI SINTESI

Le note di sintesi riportano gli elementi informativi richiesti dagli schemi applicabili (“Elementi”) indicati

nelle Sezioni da A ad E (A.1 – E.7).

La presente Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi richiesti dagli schemi applicabili in relazione alle

caratteristiche delle Azioni offerte e dell’Emittente. Poiché non è richiesta l’indicazione nella Nota di

Sintesi di Elementi relativi a schemi non utilizzati per la redazione del Documento di Registrazione e

della Nota Informativa, potrebbero esservi intervalli nella sequenza numerica degli Elementi.

Qualora l’indicazione di un determinato Elemento sia richiesta dagli schemi applicabili in relazione alle

caratteristiche delle Azioni offerte e dell’Emittente e non vi siano informazioni rilevanti al riguardo, la

Nota di Sintesi contiene una sintetica descrizione dell’Elemento astratto richiesto dagli schemi

applicabili, con l’indicazione “non applicabile”.

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PROSPETTO INFORMATIVO 23

Sezione A – Introduzione e avvertenze

A.1 Si avverte espressamente che:

- la presente Nota di Sintesi va letta come un’introduzione alla Nota Informativa e al Documento di Registrazione;

- qualsiasi decisione, da parte dell’investitore, di investire nelle Azioni oggetto dell’Offerta deve basarsi sull’esame, oltre che della presente Nota di Sintesi, anche della Nota Informativa e del Documento di Registrazione;

- qualora sia presentato un ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria in merito alle informazioni contenute nella Nota di Sintesi, nella Nota Informativa e/o nel Documento di Registrazione, l’investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere le spese di traduzione della Nota di Sintesi, della Nota Informativa e/o del Documento di Registrazione, prima dell’inizio del procedimento;

- la responsabilità civile incombe sulle persone che hanno redatto la Nota di Sintesi, ed eventualmente la sua traduzione, soltanto qualora la Nota di Sintesi risulti fuorviante, imprecisa o incoerente se letta congiuntamente alla Nota Informativa e al Documento di Registrazione o non offra, se letta insieme alla Nota Informativa e al Documento di Registrazione, le informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di valutare l’opportunità di investire nelle Azioni oggetto dell’Offerta.

A.2 L’Emittente non presta il suo consenso all’utilizzo del presente Prospetto da parte di intermediari finanziari terzi per la successiva rivendita ovvero per il collocamento finale delle Azioni.

B – Emittente

B.1 Denominazione legale e commerciale dell’Emittente

La denominazione legale e commerciale dell’Emittente è Credito Siciliano S.p.A..

B.2 Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera l’Emittente e suo paese di costituzione

Il Credito Siciliano S.p.A. è una società per azioni costituita in conformità al diritto italiano, con sede legale in Acireale (CT), Via Sclafani n. 40/B. La Banca opera in base alla legislazione italiana.

B.3 Descrizione della natura delle operazioni correnti dell’Emittente e delle sue principali attività e delle principali categorie di prodotti venduti e/o di servizi prestati.

Ai sensi dell’articolo 4 dello Statuto, “1. La Società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l'esercizio del credito. 2. Essa può compiere tutte le operazioni ed i servizi bancari e finanziari consentiti dalle disposizioni in vigore, compresi, nei limiti e con i presupposti di cui all'articolo 48 del D. Lgs. 1 settembre 1993 n. 385, l'attività di credito su pegno, nonché ogni altra attività ed operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale”.

La Società fa parte del Gruppo Credito Valtellinese. In tale qualità essa è tenuta all’osservanza delle disposizioni che la capogruppo, nell’esercizio dell'attività di direzione e coordinamento, emana per l’esecuzione delle istruzioni impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del Gruppo. Gli Amministratori della Società forniscono alla capogruppo ogni dato ed informazione per l’emanazione di dette disposizioni.

L’attività ha dunque per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito. Il Credito Siciliano, così come le altre banche appartenenti al Gruppo Creval, si propone, altresì, di sostenere e promuovere lo sviluppo di tutte le attività produttive con particolare riguardo a quelle minori e alle imprese cooperative e di favorire le istituzioni tendenti a migliorare le condizioni morali, intellettuali ed economiche delle classi meno abbienti, anche con attività benefiche. Nell’ambito dell’esercizio dell’attività di intermediazione creditizia, il Credito Siciliano offre alla propria clientela, retail e corporate, una gamma completa di prodotti e servizi in grado di soddisfare ogni esigenza finanziaria o di investimento. Tali prodotti e servizi includono depositi a risparmio, conti correnti, certificati di deposito ed obbligazioni, prestiti a breve, medio e lungo termine, servizi di pagamento, emissione di carte di credito, servizi di intermediazione in cambi e in titoli, nonché la gestione del risparmio. L’offerta commerciale della Banca, inoltre, è in grado di coprire la globalità delle necessità di finanziamento, investimento e trasferimento espressi dalla clientela, avvalendosi a tal fine delle strutture specialistiche nell’ambito del perimetro del Gruppo o, comunque, collegate tramite il modello imprenditoriale di “impresa rete”, oltre che attraverso la partnership con società specializzate esterne al perimetro del Gruppo Creval. Altro elemento caratterizzante la gamma dei prodotti del Gruppo è l’orientamento ad offrire servizi fruibili direttamente sul web, garantendo la maggior autonomia possibile al cliente nella gestione dei propri rapporti bancari.

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PROSPETTO INFORMATIVO 24

B.4a Descrizione delle principali tendenze recenti riguardanti l’Emittente e i settori in cui opera

Nel corso dei primi mesi del 2015, lo scenario macro economico ha visto l’intensificarsi di alcuni segnali congiunturali favorevoli, anche se deve ancora consolidarsi il riavvio del ciclo economico.

Per il 2015 è prevista per l’Italia una crescita del PIL superiore allo 0,5% per il 2015 e attorno all’1,5% per l’anno successivo (Fonte: Bollettino Economico della Banca d’Italia n. 2 – aprile 2015) .

A livello di sistema bancario italiano si è osservata una inversione di tendenza nell’andamento dei prestiti alle famiglie, mentre prosegue, seppure in misura minore rispetto ai mesi precedenti, la flessione dei finanziamenti alle imprese. La raccolta complessiva delle banche italiane evidenzia un trend positivo (per effetto dell’incremento dei depositi di imprese e famiglie residenti, nonché dei depositi di non residenti e delle passività nette in pronti contro termine verso controparti centrali), mentre i tassi di interesse si collocano ancora a livelli estremamente contenuti.

In questo contesto i trend gestionali della Banca hanno evidenziato:

- a livello patrimoniale, alcuni primi segnali di crescita nei finanziamenti alla clientela, in particolar modo con riferimento ai mutui ai privati, nonché una ricomposizione del mix di raccolta da prodotti di raccolta diretta e prodotti del risparmio gestito.

- a livello economico, una ripresa del margine commerciale, anche grazie ad alcune azioni di repricing avviate a livello di Gruppo, oltre ad alcuni segnali di miglioramento nel costo del rischio.

B.5 Gruppo di appartenenza dell’Emittente

Credito Siciliano appartiene al Gruppo Credito Valtellinese. L’attuale struttura del Gruppo è rappresentata dal seguente grafico, aggiornato alla data del prospetto.

L’Emittente è soggetto all’attività di direzione e coordinamento da parte della capogruppo, Credito Valtellinese.

In conformità all’articolo 67 del TUB e all’articolo 2 della Parte Prima, Titolo I, Capitolo 2, Sezione IV della Circolare

285, lo statuto del Credito Siciliano prevede che “La Società fa parte del «Gruppo bancario Credito Valtellinese». In

tale qualità essa è tenuta all'osservanza delle disposizioni che la capogruppo, nell'esercizio dell’attività di direzione e

coordinamento, emana per l’esecuzione delle istruzioni impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del

Gruppo. Gli Amministratori della Società forniscono alla capogruppo ogni dato ed informazione per l’emanazione di

dette disposizioni”.

L’attività di direzione e coordinamento viene esercitata dalla Capogruppo nel rispetto delle disposizioni di cui all’art. 61,

comma 4, TUB. In particolare, vengono impartite direttive per l’esecuzione delle istruzioni ricevute dalla Banca d’Italia

nell’interesse della stabilità del gruppo bancario e nel rispetto di criteri di equità e ragionevolezza. A tal fine, la

Capogruppo determina il sistema di amministrazione e controllo più funzionale in concreto alle esigenze di vigilanza

consolidata, in modo da assicurare un controllo strategico (sull’andamento delle varie attività in cui il gruppo opera e

dei rischi ad esse connessi), gestionale (sulla permanenza delle condizioni di equilibrio economico, finanziario e

patrimoniale) e tecnico operativo (sui vari profili di rischio apportati al gruppo dalle singole controllate).

L’attività di direzione e coordinamento si esplica inoltre attraverso l’approvazione di piani strategici, industriali,

finanziari e budget. Vengono poi emanate direttive o atti di indirizzo specifici relativi alla gestione finanziaria e creditizia

della società, nonché alla gestione commerciale e delle risorse umane.

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PROSPETTO INFORMATIVO 25

B.6 Azionisti che detengono partecipazioni superiori al 2% del capitale, diritti di voto diversi in capo ai principali azionisti dell’Emittente

Alla Data del Prospetto, il Credito Valtellinese, capogruppo del Gruppo Credito Valtellinese, detiene n. 9.391.572 azioni ordinarie Credito Siciliano, pari al 98,01% circa del capitale sociale.

Alla Data del Prospetto l’Emittente non ha emesso categorie di azioni diverse da quelle ordinarie e non sussistono diritti di voto diversi in capo agli azionisti.

B.7 Informazioni finanziarie fondamentali selezionate sull’Emittente

Le informazioni relative al patrimonio e alla situazione economico-finanziaria del Credito Siciliano per gli esercizi 2014, 2013 e 2012 sono ricavabili dal Bilancio 2014, dal Bilancio 2013 e dal Bilancio 2012 (con le relative relazioni della Società di Revisione), redatti conformemente ai Principi Contabili Internazionali.

Di seguito si riportano le principali voci dell’attivo dello stato patrimoniale del Credito Siciliano per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012.

Dati in migliaia di Euro

ATTIVO Euro 31/12/2014 31/12/2013 Variaz. Assol. Variaz.

% 31/12/2012

Variaz. Assol. Variaz. %

Cassa e disponibilità liquide 48.892 48.392 500 1,0 58.202 -9.810 -16,9

Attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.122 8.812 -2.690 -30,5 12.905 -4.093 -46,4

Attività finanziarie disponibili per la vendita 20 20 - - 79 -59 -74,6

Crediti verso banche 880.696 984.954 -104.258 -10,6 889.903 95.051 10,7

Crediti verso la clientela 2.809.801 2.921.131 -111.330 -3,8 3.064.855 -143.724 -4,7

Partecipazioni 139 42.400 -42.261 -99,7 41.774 626 1,5

Attività materiali e immateriali (1) 96.119 98.479 -2.360 -2,4 101.565 -3.086 -3,0

Altre voci dell'attivo (2) 126.955 117.678 9.277 7,9 120.359 -2.681 -2,2

Totale dell'attivo 3.968.745 4.221.879 253.134 6,0 4.289.642 -67.763 -1,6

(1) Comprendono le voci di bilancio 110 "Attività materiali" e 120 "Attività immateriali. (2) Comprendono le voci di bilancio 130 "Attività fiscali" e 150 "Altre attività".

Di seguito si riportano le principali voci del passivo dello stato patrimoniale del Credito Siciliano per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012.

Dati in migliaia di Euro

PASSIVO Euro 31/12/2014 31/12/2013 Variaz. Assol. Variaz.

% 31/12/2012

Variaz. Assol Variaz. %

Debiti verso banche 281.534 461.331 -179.797 -39,0 501.835 -40.507 -8,1

Raccolta diretta dalla clientela (1) 3.366.537 3.346.381 20.156 6,0 3.421.619 -75.238 -2,2

Passività finanziarie di negoziazione 1 2 -1 -50,0 16 14 87,5

Altre passività 101.845 170.270 -68.425 -40,2 126.912 43.358 34,2

Fondi a destinazione specifica (2) 50.625 46.925 3.700 7,9 46.305 620 1,3

Patrimonio netto (3) 168.203 196.969 -28.766 -14,6 192.955 4.014 2,1

Totale del passivo 3.968.745 4.221.879 -253.134 -6,0 4.289.642 -67.763 -1,6

(1) Comprende le voci di bilancio 20 "Debiti verso clientela" e 30 "Titoli in circolazione". (2) Comprendono le voci di bilancio 80 "Passività fiscali", 110 "Trattamento di fine rapporto del personale" e 120 "Fondi per rischi e oneri". (3) Comprende le voci di bilancio 130 "Riserve da valutazione", 140 " Azioni rimborsabili", 150 "Strumenti di capitale", 160 "Riserve", 170 "Sovraprezzi di emissione", 180 "Capitale", 190 "Azioni proprie e 200 "Utile (Perdita) d'esercizio.

Nella tabella che segue si riportano i principali dati del conto economico del Credito Siciliano relativo agli esercizi 2014, 2013 e 2012.

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PROSPETTO INFORMATIVO 26

Dati in migliaia di Euro

CONTO ECONOMICO 2014 2013 Variaz. Assol.

Variaz. %

2012 Variaz. Assol.

Variaz. %

(migliaia di Euro)

Margine di interesse 88.318 82.019 6.299 7,7 83.476 -1.457 -1,7

Commissioni nette 60.276 60.247 29 0,1 57.112 3.135 5,5

Dividendi e proventi simili 39 13 26 200,0 40 -27 -67,5

Utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1) 134 639 -505 -79,0 148 491 331,8

Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura e di cessione/riacquisto

194 809 -615 -76,0

1.337 -528 -39,5

Altri oneri/proventi di gestione (4) 1.492 1.746 -254 -14,5 1.720 26 1,5

Proventi operativi 150.453 145.473 4.980 3,4 143.833 1.640 1,1

Spese per il personale -60.890 -51.413 9.477 18,4 -54.969 -3.556 -6,5

Altre spese amministrative (2) -46.506 -45.951 555 1,2 -48.812 -2.861 -5,9

Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3)

-4.160 -4.226 -489 -1,6

-4.443 -217 -4,9

Oneri operativi -111.556 -101.590 9.966 9,8 -108.224 -6.634 -6,1

Risultato netto della gestione operativa 38.898 43.883 -4.985 -11,4 35.609 8.274 23,

Rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie

-74.546 -33.328 41.218 123,7

-40.878 -7.550 -18,5

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -803 -1.351 -548 -40, 6 -1.258 93 7,4

Utili da cessione di investimenti e partecipazioni 2617 -46 2.571 5.589,

1 716

-762 -106,4

Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte

-33.835 9.158 42.993 -469,5

-5.811 14.969 -257,6

Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 9.892 -5.663 -15.555 -274,7

55 5.718 10.396,

4

Utile (Perdita) dell'operatività corrente al netto delle imposte

-23.943 3.024 -26.967 -891,8

-5.756 8.780 -152,5

Utile (Perdita) dell'esercizio -23.943 3.024 -26.967 -891,8 -5.756 8.780 -152,5

(1) Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto comprendono gli utili/perdite delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto inclusi nella voce 210 "Utili delle partecipazioni"; la parte residuale di tale voce è ricompresa negli utili da cessione di investimenti e partecipazioni unitamente alla voce 240"Utili da cessione di investimento"; (2) Le altre spese amministrative includono i recuperi di imposte e tasse ed altri recuperi iscritti alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" (10.687 migliaia di Euro nel 2014, 10.459 migliaia di Euro nel 2013 e 9.651 nel 2012); (3) Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali comprendono le voci 170 "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali", 180 "Rettifiche /riprese di valore nette su attività immateriali" e le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi inclusi nella voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione"(506 migliaia di Euro nel 2014, 477 migliaia di Euro nel 2013 e 612 nel 2012); (4) Gli altri oneri e proventi corrispondono alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" al netto delle riclassifiche sopra esposte

Di seguito si riportano le principali voci del rendiconto finanziario del Credito Siciliano per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012.

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa -41.019 -9.276 19.346

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 43.723 -534 1.637

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista -2.204 - -8.774

LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 500 -9.810 12.208

LEGENDA: (+) generata (-) assorbita

Di seguito si riportano i principali dati relativi ai crediti verso la clientela del Credito Siciliano per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012.

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PROSPETTO INFORMATIVO 27

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Conti correnti 558.210 662.729 812.458

Mutui 1.386.898 1.441.473 1.516.436

Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 191.758 202.822 198.611

Attività deteriorate 506.876 447.557 354.749

Altri 166.059 166.550 182.601

Totale 2.809.801 2.921.131 3.064.855

Di seguito si riportano i principali dati relativi ai crediti deteriorati del Credito Siciliano per gli esercizi conclusi il 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012.

Dati in migliaia di Euro

Importo lordo Rettifich

e di valore

Importo netto

% cop.

Importo lordo Rettifiche di valore

Importo netto

% cop.

al 31.12.2014 al 31.12.2013

Crediti deteriorati

Sofferenze 336.185 162.147 174.038 48,2 253.452 115.062 138.390 45,4

Incagli 281.998 47.843 234.155 17,0 239.577 34.318 205.259 14,3

Esposizioni ristrutturate 24.842 3.508 21.334 14,1 21.293 2.535 18.758 11,9

Esposizioni scadute 84.733 7.384 77.350 8,7 90.982 5.832 85.150 6,4

Totale crediti deteriorati 727.758 220.882 506.876 30,4 605.303 157.746 447.557 26,1

Dati in migliaia di Euro

Importo lordo

Rettifiche di valore

Importo netto

% cop.

al 31.12.2012

Crediti deteriorati

Sofferenze 189.567 92.827 96.740 49,0

Incagli 198.517 30.615 167.902 15,4

Esposizioni ristrutturate 19.475 2.881 16.594 14,8

Esposizioni scadute 75.608 2.094 73.513 2,8

Totale crediti deteriorati 483.166 128.418 354.749 26,6

Si riporta nella tabella seguente il riepilogo dei principali indicatori di rischiosità creditizia della Banca ed un confronto con i dati del sistema

bancario a livello nazionale.

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Indicatori di qualità del credito CREDITO

SICILIANO SISTEMA

CREDITO

SICILIANO SISTEMA

CREDITO

SICILIANO SISTEMA

(dati dello stato patrimoniale)

Crediti deteriorati lordi/Totale crediti verso clientela

(lordi) 23,85% 17,70% 19,56% 15,90% 15,05% 13,50%

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PROSPETTO INFORMATIVO 28

Crediti deteriorati netti/Totale crediti verso clientela

(netti) 18,04% nd 15,32% nd 11,57% nd

Rapporto di copertura dei crediti deteriorati 30,35% 44,40% 26,06% 41,70% 26,58% 39,00%

Sofferenze lorde/Totale crediti verso clientela

(lordi) 11,02% 10,00% 8,19% 8,70% 5,90% 7,20%

Sofferenze nette/Totale crediti verso clientela

(netti) 6,20% 4,50% 4,70% 4,00% 3,20% 3,40%

Rapporto di copertura sofferenze 48,23% 58,70% 45,40% 57,20% 48,97% 39,00%

Incagli lordi/Totale crediti verso clientela (lordi) 9,24% 6,00% 7,74% 5,20% 6,18% 4,20%

Incagli netti/Totale crediti verso clientela (netti) 8,33% 4,80% 7,03% 4,20% 5,48% 3,40%

Rapporto di copertura incagli 16,97% 27,50% 14,32% 25,50% 15,42% 23,40%

Ristrutturati lordi/Totale crediti verso clientela

(lordi) 0,81% 1,00% 0,69% 1,00% 0,61% 1,00%

Ristrutturati netti/Totale crediti verso clientela

(netti) 0,76% 0,90% 0,64% 0,80% 0,54% 0,80%

Rapporto di copertura ristrutturati 14,12% 24,10% 11,91% 21,10% 14,79% 22,40%

Esposizioni scadute e sconfinate lorde/Totale

crediti verso clientela (lordi) 2,78% 0,70% 2,94% 1,00% 2,35% 1,10%

Esposizioni scadute e sconfinate nette/Totale

crediti verso clientela (netti) 2,75% 0,60% 2,91% 0,90% 2,40% 1,10%

Rapporto di copertura scadute e sconfinate 8,71% 13,90% 6,41% 10,90% 2,77% 9,20%

Rapporto sofferenze nette/Patrimonio netto 103,47% 19,92% 70,26% 20,48% 50,14% 17,40%

Fonte : Banca d'Italia - Appendice alla Relazione annuale e Rapporto stabilità finanziaria; ABI Monthly Outlook

B.8 Informazioni finanziarie pro-forma fondamentali selezionate

Non applicabile in quanto l’Emittente non fornisce informazioni finanziarie pro-forma.

B.9 Previsione o stima degli utili

Non applicabile in quanto l’Emittente non fornisce previsioni o stime di utili.

B.10 Descrizione della natura di eventuali rilievi contenuti nella relazione di revisione

Non applicabile in quanto non sono stati formulati rilievi dalla Società di Revisione.

B.11 Dichiarazione relativa al capitale circolante

L’Emittente ritiene che il capitale circolante di cui dispone sia sufficiente per fare fronte alle proprie esigenze per un

periodo di almeno 12 mesi dalla Data del Prospetto, laddove per capitale circolante, ai sensi della definizione

contenuta nella “Raccomandazione ESMA 2013/319”, si intende il mezzo mediante il quale il Credito Siciliano ottiene

le risorse liquide necessarie a soddisfare le obbligazioni in scadenza.

C – Strumenti finanziari

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PROSPETTO INFORMATIVO 29

C.1 Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti

Le azioni ordinarie Credito Siciliano avranno, al pari delle azioni in circolazione, il codice ISIN IT0003050777 e saranno emesse munite della cedola n. 12.

C.2 Valuta di emissione delle Azioni

Le Azioni saranno denominate in Euro.

C.3 Capitale sociale sottoscritto e versato

Alla Data del Prospetto, il capitale sociale sottoscritto e versato risulta pari a Euro 124.573.241,00, diviso in n. 9.582.557 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 13,00 ciascuna.

C.4 Descrizione dei diritti connessi alle Azioni

Le Azioni avranno le stesse caratteristiche e attribuiranno gli stessi diritti delle azioni ordinarie della Banca in circolazione alla relativa data di emissione. Le azioni ordinarie dell’Emittente non sono negoziate in un mercato regolamentato, né mediante un sistema multilaterale di scambi, né mediante un internalizzatore sistematico.

Di seguito si illustrano i principali diritti attribuiti dalle Azioni:

Diritti di voto

Ai sensi dell’articolo 10 dello Statuto, ogni azione dà diritto a un voto. Possono intervenire all’assemblea coloro cui spetta il diritto di voto. Per l’intervento in assemblea è necessario che venga fatta pervenire presso la sede sociale almeno due giorni prima della data fissata per la prima convocazione la comunicazione che l’ intermediario incaricato della tenuta dei conti è tenuto ad effettuare all’Emittente, in conformità alle proprie scritture contabili, ai sensi della normativa vigente. Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono farsi rappresentare in assemblea nei limiti e nel rispetto della normativa vigente.

Diritto alla partecipazione dell’eventuale residuo attivo in caso di liquidazione

Ai sensi dell’articolo 35 dello Statuto, in caso di scioglimento della Società, agli azionisti spetterà l’eventuale residuo attivo derivante dal procedimento di liquidazione.

C.5 Descrizione di eventuali restrizioni alla libera trasferibilità degli strumenti finanziari

Non esiste alcuna limitazione alla libera trasferibilità delle Azioni ai sensi di legge, dello Statuto o derivante dalle condizioni di emissione.

C.6 Eventuali domande di ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato delle Azioni

Le azioni ordinarie Credito Siciliano non sono quotate su alcun mercato regolamentato e non sono scambiate in alcun sistema multilaterale di negoziazione. Analogamente, le Azioni di nuova emissione non saranno oggetto di domanda di negoziazione su alcun mercato regolamentato, né in alcun sistema multilaterale di scambi, né mediante un internalizzatore sistematico.

C.7 Politica dei dividendi

Diritto al dividendo

Ai sensi dell’articolo 34 dello Statuto della Banca gli utili netti, dedotta la quota per la riserva legale e la quota eventualmente non disponibile in ossequio a norme di legge, saranno destinati secondo le decisioni dell’assemblea dei soci all’assegnazione del dividendo ai soci in ragione delle azioni possedute.

La Banca non ha adottato una politica per la distribuzione di dividendi. Anche tenuto conto delle indicazioni della Banca Centrale Europea sopra ricordate, con riferimento all’esercizio finanziario 2015, non è allo stato prevedibile la distribuzione di dividendi.

D – Rischi

D.1 Informazioni fondamentali sui principali rischi specifici e individuali per l’Emittente, per il Gruppo e per il settore in cui opera

4.1 Fattori di rischio relativi all’Emittente

4.1.1 Rischio connesso ai risultati dell’Emittente

4.1.2 Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale

4.1.3 Rischi connessi al deterioramento della qualità del credito

4.1.4 Rischio di mercato

4.1.5 Rischio di liquidità

4.1.6 Rischio di tasso

4.1.7 Rischi connessi all’esposizione del Credito Siciliano al debito sovrano

4.1.8 Rischi connessi ad assunzioni e metodologie di valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value

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PROSPETTO INFORMATIVO 30

4.1.9 Rischio operativo

4.1.10 Rischi connessi alle attività fiscali per imposte differite

4.1.11 Rischi connessi a procedimenti giudiziari in essere

4.1.12 Rischi connessi al risk management 4.1.13 Rischi connessi alla distribuzione dei dividendi

4.2 Fattori di rischio relativi al settore in cui l’Emittente opera

4.2.1 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario

4.2.2 Rischi connessi all’evoluzione della normativa nel settore bancario e finanziario

4.2.3 Rischio connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema

4.2.4 Rischio connesso all’eventuale richiesta alla Commissione Europea da parte dello Stato Italiano dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato”

4.2.5 Rischi in ordine ai meccanismi di risoluzione delle crisi d’impresa

D.3 Principali rischi specifici connessi agli strumenti finanziari

4.3 Fattori di rischio relativi alle Azioni, all’Offerta delle Azioni oggetto dell’Offerta

4.3.1 Rischi connessi all’investimento azionario

4.3.2 Rischio di illiquidità degli strumenti finanziari offerti

4.3.3 Rischio connesso al rapporto di assegnazione e alla negoziazione dei Diritti di Opzione

4.3.4 Rischi connessi agli effetti diluitivi dell’Aumento di Capitale

4.3.5 Rischi connessi ai mercati nei quali non è consentita l’Offerta in assenza di autorizzazioni delle autorità competenti

4.3.7 Rischi connessi all’assenza di rating assegnato all’Emittente

4.3.8 Rischi legati alle modalità e ai criteri di determinazione del Prezzo di Offerta

E – Offerta

E.1 Proventi netti totali e stima delle spese totali legate all’Offerta

L’operazione di Aumento di Capitale, in caso di integrale sottoscrizione dello stesso, comporterà l’afflusso di nuove risorse finanziarie per un importo complessivo pari ad Euro 49.687.260, al lordo degli oneri relativi alla realizzazione dell’operazione.

Gli oneri relativi all’operazione di Aumento di Capitale sono stimati in massimi Euro 200 mila.

La Banca non addebiterà spesa alcuna ai sottoscrittori.

E.2a Ragioni dell’Offerta e impiego dei proventi

L’Aumento di Capitale, pur non essendo stato deliberato al fine di rispettare gli obblighi di patrimonializzazione minima ovvero a seguito di richieste specifiche delle Autorità di Vigilanza, è volto a rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale e ad incrementare in maniera significativa i coefficienti patrimoniali del Credito Siciliano a livelli superiori a quelli minimi stabiliti dalla Nuova Disciplina.

Al 31 marzo 2015 i coefficienti di Capitale Primario di Classe 1 (CET 1) e di Total Capital Ratio (Fondi Propri) si sono attestati rispettivamente al 6,98% e all’8,64%.

Assumendo la sottoscrizione dell’Aumento di Capitale per l’intero ammontare di Euro 49.687.260,00, i ratio patrimoniali del Credito Siciliano si assesterebbero, sulla base dei coefficienti calcolati al 31 marzo 2015 sopra riportati, ai seguenti livelli: al 9,13% e 10,50% in termini, rispettivamente, di Capitale Primario di Classe 1 (CET1) e di Total Capital Ratio (Fondi Propri), con un’incidenza dell’Aumento di Capitale rispettivamente pari a 215 basis point; per il Capitale Primario di Classe 1 CET1, e di 186 basis point per Total Capital Ratio (Fondi Propri).

La stima dell’impatto dell’Aumento di Capitale è stata formulata sulla base dei livelli del patrimonio di vigilanza e delle attività ponderate per il rischio che la Banca ha stimato di avere alla data del 30 giugno 2015.

Per quanto riguarda gli impatti finanziari dell’Aumento di Capitale, al netto degli oneri relativi alla realizzazione dell’operazione, in caso di integrale sottoscrizione dello stesso, sono stimati in Euro 49,8 milioni, e saranno utilizzati per lo svolgimento dell’attività ordinaria della Banca.

In effetti, i trend gestionali della Banca hanno evidenziato nei primi mesi del 2015:

- a livello patrimoniale, alcuni primi segnali di crescita nei finanziamenti alla clientela, in particolar modo con riferimento ai mutui ai privati, nonché una ricomposizione del mix di raccolta da prodotti di raccolta diretta e prodotti del risparmio gestito.

- a livello economico, una ripresa del margine commerciale, anche grazie ad alcune azioni di repricing avviate a livello di Gruppo, oltre ad alcuni segnali di miglioramento nel costo del rischio.

Tenuto conto dell’incremento dei ratios patrimoniali del Credito Siciliano conseguenti all’Aumento di Capitale, l’Emittente potrà espandere la propria capacità di fare credito con l’obiettivo di supportare la ripresa economica del

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PROSPETTO INFORMATIVO 31

contesto di riferimento.

E.3 Descrizione dei termini e delle condizioni dell’Offerta

In data 8 aprile 2015, l’assemblea straordinaria di soci ha deliberato, tra l’altro, di attribuire, ai sensi dell’articolo 2443 del Codice Civile, al Consiglio di Amministrazione della Società la facoltà di aumentare a pagamento e in via scindibile, in una o più volte, il capitale sociale, entro il periodo di 24 mesi dalla data della relativa deliberazione, per un importo massimo complessivo (comprensivo di eventuale sovrapprezzo) di Euro 50.000.000,00, mediante emissione di nuove azioni ordinarie del valore nominale di Euro 13,00 ciascuna da offrire in opzione agli azionisti, ai sensi dell’articolo 2441, comma 1, del Codice Civile, con ogni più ampia facoltà per gli Amministratori di stabilire, di volta in volta, nel rispetto dei limiti sopra indicati, modalità, termini e condizioni dell’operazione, ivi incluso il prezzo di emissione delle nuove azioni (comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo) e il relativo godimento.

In data 7 aprile 2015, con provvedimento n. 0387000/15, Banca d’Italia aveva autorizzato la modifica dell’articolo 5 dello Statuto della Banca conseguente al conferimento della Delega, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 56 del TUB.

In data 18 maggio 2015, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha esercitato la Delega, deliberando di aumentare il capitale sociale in forma scindibile di massimi Euro 49.687.260,00 mediante emissione di massime n. 3.549.090 azioni al prezzo di Euro 14,00 ciascuna, di cui Euro 13,00 per valore nominale e Euro 1,00 a titolo di sovrapprezzo. Le Azioni sono offerte in opzione ai soci in ragione di 10 azioni di nuova emissione ogni 27 azioni possedute.

I soci che avranno esercitato il Diritto di Opzione, e ne abbiano fatto contestuale richiesta, potranno esercitare il Diritto di Prelazione nell’acquisto delle Azioni rimaste inoptate. Nel caso in cui le Azioni inoptate risultino insufficienti a soddisfare tutte le richieste di sottoscrizione pervenute, si procederà ad effettuare l’attribuzione a tutti i richiedenti sulla base di un metodo proporzionale rispetto al numero di opzioni esercitate dai richiedenti medesimi durante il Periodo di Opzione. Più in particolare, è stato individuato per il riparto il modello di calcolo denominato “del comun divisore” che consente un’attribuzione delle Azioni rimaste inoptate sulla base di quozienti determinati in funzione del numero di azioni sottoscritte durante il Periodo di Opzione.

L’azionista di maggioranza Credito Valtellinese ha già formalmente comunicato in data 14 maggio 2015 il proprio impegno irrevocabile all’esercizio integrale dei Diritti di Opzione allo stesso spettanti e alla richiesta in prelazione della totalità delle Azioni eventualmente rimaste inoptate al termine del Periodo di Opzione. Per effetto di tale impegno, al termine dell’assegnazione delle Azioni richieste in prelazione non residueranno Azioni da offrire a soggetti terzi diversi dagli azionisti della Banca.

L’Offerta in Opzione non è subordinata ad alcuna condizione.

L’adesione all’Offerta in Opzione avviene mediante la sottoscrizione di moduli (“Scheda di Adesione”) appositamente predisposti contenti almeno gli elementi di identificazione dell’Offerta e le seguenti informazioni riprodotte con carattere che ne consenta almeno un’agevole lettura: (i) l’avvertenza che l’aderente potrà ricevere gratuitamente copia del Prospetto; e (ii) il richiamo ai fattori di rischio contenuti nella Sezione Prima, Capitolo 4, del Prospetto. Presso la sede sociale dell’Emittente, nonché sul sito internet della Società all’indirizzo www.creval.it, sarà disponibile, per gli intermediari che ne facessero richiesta, un fac-simile del modulo di sottoscrizione.

La seguente tabella riporta il calendario indicativo dell’Offerta:

CALENDARIO INDICATIVO DELL’OFFERTA

Inizio del Periodo di Opzione (esercizio diritti di opzione e prelazione) 23 giugno 2015

Termine del Periodo di Opzione (esercizio diritti di opzione e prelazione) 10 luglio 2015

Data di assegnazione e data valuta di addebito controvalore Azioni sottoscritte in opzione

10 luglio 2015

Comunicazione dei risultati dell’Offerta Entro il 17 luglio

Data di assegnazione e data valuta di addebito controvalore Azioni inoptate per le quali è stato esercitato il diritto di prelazione

17 luglio 2015

E.4 Interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti all’Offerta

Le Azioni sono offerte direttamente dall’Emittente. La Banca nell’ambito dell’Offerta è, dunque, al tempo stesso emittente e offerente. Per tale ragione, sussiste in capo alla Banca un potenziale conflitto di interessi. Eccezion fatta per quanto sopra illustrato e per quanto a conoscenza dell’Emittente, alla Data del Prospetto, nessun membro del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale o degli alti dirigenti è portatore di interessi in relazione all’Offerta in conflitto con gli obblighi derivanti dalla carica o dalla qualifica ricoperta all’interno dell’Emittente o del Gruppo.

E.5 Azionisti venditori e accordi di lock up

L’Offerta consiste nella sottoscrizione di azioni di nuova emissione, offerte direttamente dal Credito Siciliano.

In relazione all'Aumento di Capitale, per garantire il successo dell’Offerta, il Credito Valtellinese – giusta deliberazione del Consiglio di Amministrazione del 12 maggio 2015 – ha confermato con lettera del 14 maggio 2015 il proprio impegno irrevocabile fino al 31 ottobre 2015:

- ad esercitare integralmente i diritti di opzione di cui è titolare in proporzione alla propria partecipazione al capitale sociale del Credito Siciliano;

- ad esercitare il conseguente diritto di prelazione su tutte le azioni di nuova emissione che dovessero risultare inoptate nel corso dell’offerta in opzione di cui all’articolo 2441, comma 2, Codice Civile,

garantendo pertanto la sottoscrizione dell’intero Aumento di Capitale.

Non sono previsti per l’operazione consorzi di garanzia e non vi sono accordi di lock-up. Non esistono accordi per il

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PROSPETTO INFORMATIVO 32

riacquisto delle Azioni oggetto della presente Offerta.

E.6 Diluizione Le Azioni sono offerte in opzione a tutti gli azionisti dell’Emittente. Pertanto, non vi sono effetti diluitivi in termini di quota percentuale di partecipazione sul capitale sociale nei confronti degli azionisti dell’Emittente che decideranno di sottoscrivere l’Offerta per la parte di loro competenza.

Tuttavia nel caso di mancato esercizio dei diritti di opzione, gli azionisti subirebbero una diluizione massima della propria partecipazione, in termini percentuali sul capitale sociale, pari circa al 27%.

E.7 Spese addebitabili ai sottoscrittori

Nessun onere o spesa accessoria è prevista dall’Emittente a carico dei sottoscrittori.

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PROSPETTO INFORMATIVO 33

SEZIONE PRIMA

DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE SULL’EMITTENTE

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PROSPETTO INFORMATIVO 34

1. PERSONE RESPONSABILI

1.1 Responsabili del Prospetto Informativo

Credito Siciliano S.p.A., con sede legale in Acireale (CT), Via Sclafani n. 40/B, in qualità di Emittente,

assume la responsabilità della completezza e veridicità dei dati e delle notizie contenuti nel Prospetto.

1.2 Dichiarazione di responsabilità

Credito Siciliano S.p.A., responsabile della redazione del Prospetto, dichiara che, avendo adottato

tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, le informazioni in esso contenute sono, per quanto a

propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso.

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PROSPETTO INFORMATIVO 35

2. REVISORI LEGALI DEI CONTI

2.1 Revisori legali dell’Emittente

La società incaricata della revisione legale dei conti della Banca è KPMG S.p.A., con sede in Milano,

via Vittor Pisani n. 25, iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell’Economia e delle

Finanze – di cui all’articolo 1, comma 1, lett. g), del D. Lgs. n. 39/2010 e all’articolo 1 del D.M. 20

giugno 2012 n. 144 – al numero progressivo 70623.

L’assemblea dei soci di Credito Siciliano S.p.A. del 28 marzo 2012 ha conferito l’incarico di revisore

legale del bilancio di esercizio della Banca per gli esercizi dal 2012 al 2020 alla società KPMG S.p.A..

La Società di Revisione ha sottoposto a revisione legale il Bilancio 2014, il Bilancio 2013 ed il Bilancio

2012, emettendo relazioni senza rilievi.

2.2 Informazioni circa dimissioni e revoche dell’incarico alla Società di Revisione

Durante il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziare selezionate relative agli esercizi passati

riportate nel Prospetto, non vi sono verificate dimissioni o revoche dell’incarico della Società di

Revisione.

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PROSPETTO INFORMATIVO 36

3. INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE

Premessa

Di seguito sono riportati i principali dati economici, patrimoniali e finanziari relativi agli esercizi chiusi rispettivamente al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.

Le informazioni sono state estratte dai seguenti documenti (cfr. Sezione Prima, Capitolo 20, Paragrafo 20.1):

(i) bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014 della Banca, predisposto in conformità ai Principi Contabili Internazionali ed assoggettato a revisione legale dei conti dalla Società di Revisione che ha emesso la propria relazione in data 18 marzo 2015. Tale bilancio di esercizio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 febbraio 2015 e approvato dall’assemblea del Credito Siciliano in data 8 aprile 2015;

(ii) bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013 della Banca, predisposto in conformità ai Principi Contabili Internazionali ed assoggettato a revisione legale dei conti dalla Società di Revisione che ha emesso la propria relazione in data 18 marzo 2014. Tale bilancio di esercizio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 27 febbraio 2014 e approvato dall’assemblea del Credito Siciliano in data 9 aprile 2014;

(iii) bilancio di esercizio al 31 dicembre 2012 della Banca, predisposto in conformità ai Principi Contabili Internazionali ed assoggettato a revisione legale dei conti dalla Società di Revisione che ha emesso la propria relazione in data 2 aprile 2013. Tale bilancio di esercizio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 14 marzo 2013 e approvato dall’assemblea del Credito Siciliano in data 17 aprile 2013.

Le informazioni finanziarie di seguito riportate devono essere lette congiuntamente ai Capitoli 9, 10 e 20 della Sezione Prima.

3.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e

2012

Le informazioni relative al patrimonio e alla situazione economico-finanziaria del Credito Siciliano per

gli esercizi 2014, 2013 e 2012 sono ricavabili, rispettivamente, dal Bilancio 2014, dal Bilancio 2013 e

dal Bilancio 2012, redatti conformemente ai Principi Contabili Internazionali.

Di seguito si riportano i principali dati patrimoniali, economici ed indicatori di bilancio relativi agli

esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 31 dicembre 2013 e 31 dicembre 2012. Per ulteriori informazioni

in relazione alla situazione gestionale e finanziaria della Banca si veda la Sezione Prima, Capitolo 9,

del presente Prospetto.

Principali dati di stato patrimoniale

Dati in migliaia di Euro

ATTIVO Euro 31/12/2014 31/12/2013 Variaz. Assol.

Variaz. %

31/12/2012 Variaz. Assol.

Variaz. %

Cassa e disponibilità liquide 48.892 48.392 500 1,0 58.202 -9.810 -16,9

Attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.122 8.812 -2.690 -30,5 12.905 -4.093 -46,4

Attività finanziarie disponibili per la vendita 20 20 - - 79 -59 -74,6

Crediti verso banche 880.696 984.954 -104.258 -10,6 889.903 95.051 10,7

Crediti verso la clientela 2.809.801 2.921.131 -111.330 -3,8 3.064.855 -143.724 -4,7

Partecipazioni 139 42.400 -42.261 -99,7 41.774 626 1,5

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PROSPETTO INFORMATIVO 37

Attività materiali e immateriali (1) 96.119 98.479 -2.360 -2,4 101.565 -3.086 -3,0

Altre voci dell'attivo (2) 126.955 117.678 9.277 7,9 120.359 -2.681 -2,2

Totale dell'attivo 3.968.745 4.221.879 253.134 6,0 4.289.642 -67.763 -1,6

(1) Comprendono le voci di bilancio 110 "Attività materiali" e 120 "Attività immateriali. (2) Comprendono le voci di bilancio 130 "Attività fiscali" e 150 "Altre attività".

Dati in migliaia di Euro

PASSIVO Euro 31/12/2014 31/12/2013 Variaz. Assol.

Variaz. %

31/12/2012 Variaz. Assol

Variaz. %

Debiti verso banche 281.534 461.331 -179.797 -39,0 501.835 -40.507 -8,1

Raccolta diretta dalla clientela (1) 3.366.537 3.346.381 20.156 6,0 3.421.619 -75.238 -2,2

Passività finanziarie di negoziazione 1 2 -1 -50,0 16 14 87,5

Altre passività 101.845 170.270 -68.425 -40,2 126.912 43.358 34,2

Fondi a destinazione specifica (2) 50.625 46.925 3.700 7,9 46.305 620 1,3

Patrimonio netto (3) 168.203 196.969 -28.766 -14,6 192.955 4.014 2,1

Totale del passivo 3.968.745 4.221.879 -253.134 -6,0 4.289.642 -67.763 -1,6

(1) Comprende le voci di bilancio 20 "Debiti verso clientela" e 30 "Titoli in circolazione". (2) Comprendono le voci di bilancio 80 "Passività fiscali", 110 "Trattamento di fine rapporto del personale" e 120 "Fondi per rischi e oneri". (3) Comprende le voci di bilancio 130 "Riserve da valutazione", 140 " Azioni rimborsabili", 150 "Strumenti di capitale", 160 "Riserve", 170 "Sovraprezzi di emissione", 180 "Capitale", 190 "Azioni proprie e 200 "Utile (Perdita) d'esercizio.

Nella tabella che segue si riportano i principali dati relativi alla raccolta diretta per gli esercizi conclusi il

31 dicembre 2014, 2013 e 2012.

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Conti correnti e depositi liberi 2.334.646 2.185.430 2.114.387

Depositi vincolati 216.784 360.606 360.708

Pronti contro termine e altri finanziamenti 34.673 93.058 146.280

Obbligazioni 593.640 658.078 747.327

Certificati di deposito 36.264 40.836 47.911

Altri titoli 150.530 8.373 5.006

Totale 3.366.537 3.346.381 3.421.619

Nella tabella che segue si riportano i principali dati relativi ai crediti verso la clientela della Banca per gli esercizi conclusi il 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Conti correnti 558.210 662.729 812.458

Mutui 1.386.898 1.441.473 1.516.436

Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 191.758 202.822 198.611

Attività deteriorate 506.876 447.557 354.749

Altri 166.059 166.550 182.601

Totale 2.809.801 2.921.131 3.064.855

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PROSPETTO INFORMATIVO 38

Nella tabella che segue si evidenziano i saldi dell’interbancario netto per gli esercizi conclusi il 31

dicembre 2014, 2013 e 2012.

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Crediti verso banche 880.696 984.954 889.903

Debiti verso banche 281.534 461.331 501.385

Raccolta interbancaria netta

599.162 523.623 388.518

Nella tabella che segue si riportano i principali dati relativi al patrimonio netto della Banca per gli

esercizi conclusi il 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.

Dati in migliaia di Euro

Voci/Valori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

1. Capitale 124.573 124.573 124.573

2. Sovrapprezzi di emissione 49.197 49.197 49.197

3. Riserve 21.031 20.037 25.644

6. Riserve da valutazione: -2.655 138 -703

7. Utile (perdita) di esercizio -23.943 3.024 -5.755

Totale 168.203 196.969 192.955

Le movimentazioni del patrimonio netto sono evidenziate, nelle sue componenti di dettaglio, nella

Sezione Prima, Capitolo 20, Paragrafo 20.1.3 del Prospetto.

Dati selezionati di conto economico

Dati in migliaia di Euro

CONTO ECONOMICO 2014 2013 Variaz. Assol.

Variaz. %

2012 Variaz. Assol.

Variaz. %

(migliaia di Euro)

Margine di interesse 88.318 82.019 6.299 7,7 83.476 -1.457 -1,7

Commissioni nette 60.276 60.247 29 0,1 57.112 3.135 5,5

Dividendi e proventi simili 39 13 26 200,0 40 -27 -67,5

Utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1) 134 639 -505 -79,0 148 491 331,8

Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura e di cessione/riacquisto

194 809 -615 -76,0

1.337 -528 -39,5

Altri oneri/proventi di gestione (4) 1.492 1.746 -254 -14,5 1.720 26 1,5

Proventi operativi 150.453 145.473 4.980 3,4 143.833 1.640 1,1

Spese per il personale -60.890 -51.413 9.477 18,4 -54.969 -3.556 -6,5

Altre spese amministrative (2) -46.506 -45.951 555 1,2 -48.812 -2.861 -5,9

Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3)

-4.160 -4.226 -489 -1,6

-4.443 -217 -4,9

Oneri operativi -111.556 -101.590 9.966 9,8 -108.224 -6.634 -6,1

Risultato netto della gestione operativa 38.898 43.883 -4.985 -11,4 35.609 8.274 23,

Rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre -74.546 -33.328 41.218 123,7 -40.878 -7.550 -18,5

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PROSPETTO INFORMATIVO 39

attività finanziarie

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -803 -1.351 -548 -40, 6 -1.258 93 7,4

Utili da cessione di investimenti e partecipazioni 2617 -46 2.571 5.589,1 716 -762 -106,4

Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte

-33.835 9.158 42.993 -469,5

-5.811 14.969 -257,6

Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente

9.892 -5.663 -15.555 -274,7

55 5.718 10.396,

4

Utile (Perdita) dell'operatività corrente al netto delle imposte

-23.943 3.024 -26.967 -891,8

-5.756 8.780 -152,5

Utile (Perdita) dell'esercizio -23.943 3.024 -26.967 -891,8 -5.756 8.780 -152,5

(1) Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto comprendono gli utili/perdite delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto inclusi nella voce 210 "Utili delle partecipazioni"; la parte residuale di tale voce è ricompresa negli utili da cessione di investimenti e partecipazioni unitamente alla voce 240 "Utili da cessione di investimento". (2) Le altre spese amministrative includono i recuperi di imposte e tasse ed altri recuperi iscritti alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" (10.687 migliaia di Euro nel 2014, 10.459 migliaia di Euro nel 2013 e 9.651 nel 2012). (3) Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali comprendono le voci 170 "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali", 180 "Rettifiche /riprese di valore nette su attività immateriali" e le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi inclusi nella voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" (506 migliaia di Euro nel 2014, 477 migliaia di Euro nel 2013 e 612 nel 2012). (4) Gli altri oneri e proventi corrispondono alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" al netto delle riclassifiche.

Il margine di interesse a fine esercizio 2014 si attesta a 88,3 milioni di Euro e presenta, rispetto

all’esercizio precedente (82,0 milioni di Euro), un incremento del 7,7%, pari, in valore assoluto, a 6,3

milioni di Euro; al 31 dicembre 2012 si era attestato a 83,4 milioni di Euro.

La variazione in aumento del margine di interesse, registrata nel corso degli ultimi due esercizi, in

regime di tassi di mercato sostanzialmente invariati, è stata ottenuta attraverso un progressivo ma

costante riduzione del costo della raccolta diretta e con la sostanziale tenuta del rendimento medio

degli impieghi economici. Ciò ha permesso di ampliare la misura dello spread praticato

nell’intermediazione del prodotto bancario, con conseguente beneficio nella determinazione del

margine di interesse.

Le commissioni nette a fine esercizio 2014 ammontano complessivamente a 60,3 milioni di Euro (+0,1

%) rimanendo sostanzialmente invariate rispetto al dato rilevato a fine esercizio precedente (60,2

milioni di Euro); rispetto all’esercizio 2012 la crescita è, in valore assoluto, pari a 3,2 milioni di Euro.

I proventi operativi, che ammontano a 150,5 milioni di Euro, per effetto di quanto descritto in

precedenza in merito all’andamento del margine di interesse e delle commissioni nette registrano una

variazione in aumento pari al 3,4% ed in valore assoluto di 5,0 milioni di Euro; più consistente la

crescita rispetto all’esercizio 2012, in valore assoluto per 6,6 milioni di Euro, pari al 4,6%.

Gli oneri operativi registrano un aumento del 9,8% ed ammontano a 111,6 milioni di Euro contro 101,6

milioni di Euro dell’esercizio 2013; l’incremento, che in valore assoluto è pari a 10,0 milioni di Euro, è

quasi interamente riconducibile alle spese per il personale (9,5 milioni di Euro); il sensibile incremento

è peraltro principalmente legato alla rilevazione contabile, in unica soluzione nell’esercizio 2014,

dell’accantonamento al “Fondo di solidarietà” e dell’incentivazione all’esodo conseguenti all’accordo

siglato con le organizzazioni sindacali lo scorso mese di dicembre (8,8 milioni di Euro); la rimanente

parte dell’incremento è da ascrivere alle normali dinamiche evolutive del costo del personale.

Si espone di seguito il cost/income ratio della Banca per gli esercizi al 31 dicembre 2014, 31 dicembre

2013 e 31 dicembre 2012 che, al netto degli oneri non ricorrenti, è in progressiva riduzione.

2014 (*) 2013 2012 (*)

Oneri operativi/Proventi operativi (cost income ratio) 68,29% 70,06% 74,94%

(*) Il dato 2014 e 2012 è stato calcolato al netto degli oneri non ricorrenti relativi all'attivazione dei "Fondi di solidarietà" (8.832

migliaia di Euro nel 2014 e 428 migliaia di Euro nel 2012)

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PROSPETTO INFORMATIVO 40

Il risultato netto della gestione operativa a fine anno 2014 si attesta a 38,9 milioni di Euro, registrando

un decremento dell’11,4% rispetto a 43,9 milioni di Euro dell’anno precedente; le ragioni della

decrescita sono da ricondurre esclusivamente alla dinamica degli oneri operativi che per le ragioni

descritte in precedenza hanno registrato un non trascurabile incremento. Il risultato registrato

conferma comunque il buon andamento della c.d. “gestione operativa” sostenuto dalla positiva

dinamica del margine di interesse e di intermediazione. Lo stesso risultato, sterilizzato dagli oneri

straordinari riconducibili al costo del personale, si sarebbe attestato a 47,7 milioni di Euro, registrando

rispetto all’anno precedente un miglioramento in valore assoluto di 3,8 milioni di Euro, pari all’8,7%.

Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte presenta al 31 dicembre 2014 un saldo

negativo pari a 33,8 milioni di Euro, registrando un decremento, in valore assoluto, pari a 43,0 milioni

di Euro (+9,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2013); il risultato registrato conferma che la persistente

difficoltà del contesto operativo condiziona in modo sensibile la redditività complessiva.

La consistente riduzione registrata dal margine in esame è da ricondurre, oltre che alle ragioni

precedentemente descritte in merito al risultato netto della gestione operativa, anche alla sensibile

crescita, rispetto all’esercizio precedente, delle rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre

attività finanziarie (74,5 milioni di Euro contro 33,3 milioni di Euro di fine 2013, pari al 123,7%); le citate

rettifiche risultano sensibilmente influenzate dal recepimento dei risultati dell’AQR e dalla scelta di

uniformarsi applicando detti criteri di valutazione, utilizzati dalla BCE, all’intero portafoglio crediti in

modo da creare un più congruo presidio al rischio di credito insito nell’attività di intermediazione

creditizia.

Si è infatti concluso nel corso dell’anno il “Comprehensive Assessment” (CA), vale a dire l’esercizio di

valutazione approfondita della solidità patrimoniale della banche, effettuato dalla Banca Centrale

Europea (BCE) in collaborazione con le Autorità Nazionali Competenti

Il Comprehensive Assessment, è stato realizzato attraverso due fasi principali:

- un’analisi della qualità degli attivi delle banche significative (Asset Quality Review o AQR), volta a

rafforzare la trasparenza dei bilanci bancari, che comprende l’adeguatezza dei criteri di valutazione

delle esposizioni rilevanti e delle garanzie correlate nonché dei relativi accantonamenti;

- uno stress test - condotto in collaborazione con l’Autorità Bancaria Europea (EBA) - volto a verificare

la resilienza dei bilanci bancari a fronte di scenari stressati, predefiniti sulla base di ipotesi ed

assunzioni di peggioramento del ciclo economico più conservative (nello scenario di base) ovvero

particolarmente sfavorevoli (nello scenario avverso) (cfr. Sezione Prima, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.5)..

Il Comprehensive Assessment è stato effettuato dalla BCE solo su base consolidata, coinvolgendo

quindi anche indirettamente il Credito Siciliano.

Il risultato di esercizio registra, a seguito di quanto descritto dettagliatamente in precedenza, una

perdita pari a 23,9 milioni di Euro, rilevando, rispetto al risultato maturato nell’esercizio precedente (3,0

milioni di Euro), un decremento pari in valore assoluto a 26,9 milioni di Euro.

Utile/(perdita) per azione

Di seguito è riportato l’utile/(perdita) per azione e il dividendo per azione, se distribuito, relativo agli

esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.

2014 2013 2012

Numero di azioni ordinarie 9.582.557 9.582.557 9.582.557

Utile/(perdita) per azione base (2,50) 0,31 (0,60)

Utile/(perdita) per azione diluito (2,50) 0,31 (0,60)

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PROSPETTO INFORMATIVO 41

Dividendo per azione - 0,23 -

Principali dati del Rendiconto finanziario

Nella tabella che segue sono rappresentati i principali flussi di cassa relativi agli esercizi chiusi al 31

dicembre 2014, 2013 e 2012, Tali flussi sono rappresentati dalla sintesi del rendiconto finanziario di

seguito riportato. Il Rendiconto Finanziario è inoltre riportato integralmente, con l’evidenza delle

relative componenti di dettaglio, al capitolo 20.1.4 a cui si rimanda.

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

A. ATTIVITA' OPERATIVA

1. Gestione 28.820 39.778 18.726

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 152.422 25.217 -381.758

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie -222.261 -74.272 382.378

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa -41.019 -9.276 19.346

B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da 45.097 514 3.599

2. Liquidità assorbita da -1.374 -1.047 -1.962

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 43.723 -534 1.637

C. ATTIVITA' DI PROVVISTA

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista -2.204 -8.774

LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 500 -9.810 12.208

LEGENDA: (+) generata (-) assorbita

3.2 Indicatori di rischio

Dati selezionati relativi ai coefficienti di vigilanza

Nella tabella che seguono si riportano i principali dati relativi ai fondi propri ed all’adeguatezza

patrimoniale della Banca per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, sulla base della normativa di

vigilanza attualmente vigente.

Dati in migliaia di Euro

31/12/14

Patrimonio netto 168.203

Capitale primario di classe 1 (CET1) 156.853

Capitale di classe 1 (Tier 1 capital) 156.853

Totale fondi propri 204.211

Attività di rischio ponderate (RWA) 2.328.040

Capitale primario di classe 1 (CET1)/Attività di rischio ponderate (RWA)(CET1 capital ratio) 6,74%

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PROSPETTO INFORMATIVO 42

Capitale di classe 1 (Tier 1 capital)/Attività di rischio ponderate (RWA) (Tier1 capital ratio) 6,74%

Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (RWA) (Totale capital ratio) 8,77%

Coefficienti patrimoniali minimi regolamentari*

Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 capital ratio) (Capitale Primario di Classe 1/RWA) 4,5%

Capital Conservation Buffer (2014) 0,625%

Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 capital ratio) + Capital Conservation Buffer 5,125%

Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) (Capitale di Classe 1/RWA) 5,5%

Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) + Capital Conservation Buffer 6,125%

Coefficiente di Capitale Totale (Total capital ratio) (Totale Fondi Propri / RWA) 8,0%

Coefficiente di Capitale Totale (Total capital ratio) + Capital Conservation Buffer 8,625%

Altri indicatori

RWA / Totale Attivo 58,7%

Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13%

* Non ci sono ulteriori requisiti prudenziali richiesti dalla Banca d’Italia Si specifica che era prevista una riduzione dei requisiti del 25% per le banche appartenenti ai gruppi bancari

Al 31 dicembre 2014 i fondi propri sono stati calcolati applicando la Nuova Disciplina in vigore dal 1°

gennaio 2014.

Il totale del Capitale Primario di Classe 1 (CET1), calcolato tenendo conto della perdita al 31 dicembre

2014, ammonta a 156,9 milioni di Euro. La principale variazione avvenuta nel corso dell’anno riguarda

le “Riserve attuariali”, che presentando già un valore negativo, si incrementano di 2,8 milioni di Euro.

La presente voce include:

- strumenti di capitale per 124,6 milioni di Euro;

- riserve di sovrapprezzo per 49,2 milioni di Euro;

- perdita d’esercizio per 23,9 milioni di Euro;

- altre componenti di conto economico complessivo accumulate per 3,9 milioni di Euro,

interamente relative alle riserve attuariali negative;

- altre riserve per 22,3 milioni di Euro.

Per quanto riguarda gli elementi da dedurre, si rileva l’avviamento per 11,3 milioni di Euro.

Alla data del 31 dicembre 2014 la banca non ha emesso nessuno strumento di AT1.

Alla data del 31 dicembre 2014 nel capitale di classe 2 sono stati computati negli strumenti di T2

prestiti subordinati emessi dalla banca per 47,4 milioni di Euro.

In particolare si evidenzia che l’ammortamento teorico dei prestiti è stato calcolato giornalmente

conformemente a quanto disposto dalla CRR.

Al 31 dicembre 2014 la consistenza del CET1 e dei Fondi Propri, anche in presenza del risultato

negativo d’esercizio registrato, assicurano il rispetto dei requisiti minimi patrimoniali previsti dalla

normativa vigente.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, il Gruppo utilizza il

metodo standardizzato. Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di

mercato si è optato per la metodologia standard, mentre per il rischio operativo è stato adottato il

metodo Traditional Standardised Approach (TSA).

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PROSPETTO INFORMATIVO 43

Rispetto ai minimi regolamentari non sono stati richiesti requisiti ulteriori da parte dell’organo di

vigilanza.

Si riportano inoltre i dati al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 determinati sulla base della

disciplina in vigore a quella data (c.d. Basilea II).

Dati in migliaia di Euro

31/12/13 31/12/12

Patrimonio netto 196.969 192.955

Patrimonio di base (TIER 1) 182.130 181.387

Patrimonio di vigilanza 262.341 272.578

Attività di rischio ponderate 1.825.759 1.998.753

Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 9,98% 9,08%

Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 14,37% 13,64%

Coefficienti Patrimoniali minimi regolamentari*

Patrimonio di base (Tier 1) / Attività di rischio ponderate - Tier 1 capital ratio

4,00% 4,00%

Patrimonio di vigilanza (Total Capital) / Attività di rischio ponderate - Total capital ratio

8,00% 8,00%

Altri indicatori

Attività di rischio ponderate / Totale Attivo 43,25% 46,59%

Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 2,47% 4,28%

* Non ci sono ulteriori requisiti prudenziali richiesti dalla Banca d’Italia

Si specifica che era prevista una riduzione dei requisiti del 25% per le banche appartenenti ai gruppi bancari

Al 31 marzo 2015 il capitale primario di classe 1 risulta pari a 161.957 migliaia di Euro e il totale dei

fondi propri pari a 200.665 migliaia di Euro. Il CET1 capital ratio risulta pari a 6,98% e il Totale capital

ratio pari a 8,64%.

L’Aumento di Capitale consentirà di rafforzare significativamente i requisiti patrimoniali del Credito

Siciliano e di supportare l’attività ordinaria della Banca con l’obiettivo di sostenere la ripresa

economica del contesto di riferimento (cfr. Sezione Seconda, Capitolo 3, Paragrafo 3.4).

Dati selezionati relativi ai principali indicatori di rischiosità creditizia

Nelle tabelle che seguono si riportano i dati relativi all’incidenza delle posizioni deteriorate, delle

rettifiche sul totale dei crediti netti e il costo del credito al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 e al

31 dicembre 2012 ed un confronto con i dati del sistema bancario a livello nazionale. Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Indice di rischiosità

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PROSPETTO INFORMATIVO 44

Copertura crediti in bonis (*) 0,91% 0,64% 0,65%

Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13% 2,47% 4,28%

Costo del credito

Totale rettifiche di valore a Conto Economico / Crediti netti (**) 2,63% 1,12% 1,33%

(*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata. (**) Calcolato come rapporto tra le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti e gli impieghi di fine periodo.

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Indicatori di qualità del credito CREDITO

SICILIANO SISTEMA

CREDITO

SICILIANO SISTEMA

CREDITO

SICILIANO SISTEMA

(dati dello stato patrimoniale)

Crediti deteriorati lordi/Totale crediti verso clientela

(lordi) 23,85% 17,70% 19,56% 15,90% 15,05% 13,50%

Crediti deteriorati netti/Totale crediti verso clientela

(netti) 18,04% nd 15,32% nd 11,57% nd

Rapporto di copertura dei crediti deteriorati 30,35% 44,40% 26,06% 41,70% 26,58% 39,00%

Sofferenze lorde/Totale crediti verso clientela

(lordi) 11,02% 10,00% 8,19% 8,70% 5,90% 7,20%

Sofferenze nette/Totale crediti verso clientela

(netti) 6,20% 4,50% 4,70% 4,00% 3,20% 3,40%

Rapporto di copertura sofferenze 48,23% 58,70% 45,40% 57,20% 48,97% 39,00%

Incagli lordi/Totale crediti verso clientela (lordi) 9,24% 6,00% 7,74% 5,20% 6,18% 4,20%

Incagli netti/Totale crediti verso clientela (netti) 8,33% 4,80% 7,03% 4,20% 5,48% 3,40%

Rapporto di copertura incagli 16,97% 27,50% 14,32% 25,50% 15,42% 23,40%

Ristrutturati lordi/Totale crediti verso clientela

(lordi) 0,81% 1,00% 0,69% 1,00% 0,61% 1,00%

Ristrutturati netti/Totale crediti verso clientela

(netti) 0,76% 0,90% 0,64% 0,80% 0,54% 0,80%

Rapporto di copertura ristrutturati 14,12% 24,10% 11,91% 21,10% 14,79% 22,40%

Esposizioni scadute e sconfinate lorde/Totale

crediti verso clientela (lordi) 2,78% 0,70% 2,94% 1,00% 2,35% 1,10%

Esposizioni scadute e sconfinate nette/Totale

crediti verso clientela (netti) 2,75% 0,60% 2,91% 0,90% 2,40% 1,10%

Rapporto di copertura scadute e sconfinate 8,71% 13,90% 6,41% 10,90% 2,77% 9,20%

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PROSPETTO INFORMATIVO 45

Rapporto sofferenze nette/Patrimonio netto 103,47% 19,92% 70,26% 20,48% 50,14% 17,40%

Fonte : Banca d'Italia - Appendice alla Relazione annuale e Rapporto stabilità finanziaria; ABI Monthly Outlook

In merito alla qualità del credito si evidenzia che negli ultimi esercizi il perdurare della recessione

economica ha inciso significativamente nel relativo comparto del Credito Siciliano.

In particolare, al 31 dicembre 2014 l’ammontare complessivo dei crediti deteriorati risultava pari a 507

milioni di Euro, al netto di rettifiche di valore per complessivi 221 milioni di Euro; rispetto all’esercizio

precedente (448 milioni di Euro) si registra un incremento pari al 13,3%. I crediti deteriorati, che

risultano pari al 18,0% degli impieghi totali (al 31 dicembre 2013 lo stesso indice era pari al 15,3%), in

dettaglio presentano l’andamento di seguito descritto e riassunto nei prospetti che seguono:

- le sofferenze, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 174 milioni di Euro (138 milioni di

Euro al 31 dicembre 2013), con un’incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al 6,2%

(4,7% nel 2012). Il loro valore, al lordo delle relative rettifiche, si attesta a 336 milioni di Euro,

presentando una copertura del rischio di credito in essere pari al 48,2% (al 31 dicembre 2013 pari

al 45,4%);

- gli incagli, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 234 milioni di Euro (205 milioni di Euro al 31 dicembre 2013), con un’incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al 8,3% (7,0% nel 2013). Il loro valore al lordo delle relative rettifiche si attesta a 282 milioni di Euro presentando una copertura del rischio di credito in essere del 17,0% (al 31 dicembre 2013 pari al 14,3%);

- i crediti ristrutturati, al netto delle rettifiche di valore, passano da 19 milioni di Euro dell’esercizio precedente a 21 milioni di Euro di fine anno 2014; detti crediti presentano un grado di copertura del relativo rischio nella misura del 14,1% (al 31 dicembre 2013 pari al 11,9%);

- i crediti scaduti, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 78 milioni di Euro (85 milioni di Euro a fine 2013) e presentano un grado di copertura del 8,7% (al 31 dicembre 2013 pari al 6,4%).

Nella tabella che segue si riportano i dati relativi ai crediti deteriorati ed ai relativi livelli di copertura al

31 dicembre 2014 ed al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012.

Anno 2014

Dati in migliaia di Euro

Importo lordo

Rettifiche di valore

Importo netto % cop.

Crediti deteriorati

Sofferenze 336.185 162.147 174.038 48,2

Incagli 281.998 47.843 234.155 17,0

Esposizioni ristrutturate 24.842 3.508 21.334 14,1

Esposizioni scadute 84.733 7.384 77.350 8,7

Totale crediti deteriorati 727.758 220.882 506.876 30,4

Crediti in bonis 2.324.091 21.166 2.302.925 0,91

Totale crediti verso clientela 3.051.849 242.048 2.809.801 -

Anno 2013

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PROSPETTO INFORMATIVO 46

Dati in migliaia di Euro

Importo lordo

Rettifiche di valore

Importo netto % cop.

Crediti deteriorati

Sofferenze 253.452 115.062 138.390 45,4

Incagli 239.577 34.318 205.259 14,3

Esposizioni ristrutturate 21.293 2.535 18.758 11,9

Esposizioni scadute 90.982 5.832 85.150 6,4

Totale crediti deteriorati 605.303 157.746 447.557 26,1

Crediti in bonis 2.489.549 15.976 2.473.574 0,64

Totale crediti verso clientela 3.094.852 173.721 2.921.131 -

Anno 2012

Dati in migliaia di Euro

Importo lordo

Rettifiche di valore

Importo netto % cop.

Crediti deteriorati

Sofferenze 189.567 92.827 96.740 49,0

Incagli 198.517 30.615 167.902 15,4

Esposizioni ristrutturate 19.475 2.881 16.594 14,8

Esposizioni scadute 75.608 2.094 73.513 2,8

Totale crediti deteriorati 483.166 128.418 354.748 26,6

Crediti in bonis 2.727.941 17.835 2.710.106 0,65

Totale crediti verso clientela 3.211.107 146.253 3.064.855 -

Strettamente connesso al rischio di credito è il rischio di concentrazione. A livello geografico il Credito

Siciliano opera quasi esclusivamente nella regione Sicilia. Come evidenziato nella tabella che segue,

non sussiste un rischio di concentrazione della clientela per settore di attività.

31/03/2015

Imprese Corporate 12,8%

Imprese Sme Corporate 37,5%

Imprese Small Retail 13,2%

Imprese Micro Retail 9,4%

Privati 24,3%

Banche e Finanziarie 0,1%

Altro 2,7%

Nella tabella che segue si riportano i dati relativi alla composizione settoriale del portafoglio crediti

verso società non finanziarie.

31/03/2015

Commercio 25,6%

Costruzioni 22,4%

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PROSPETTO INFORMATIVO 47

Attività Immobiliari 12,7%

Attività Manifatturiere 12,3%

Servizi di alloggio e ristorazione 7,9%

Agricoltura 3,1%

Attività Professionali 1,8%

Residuali 14,2%

Dal 1° gennaio 2015, è entrata in vigore la nuova definizione di esposizioni “non performing”. Si

segnala infatti che in data 9 gennaio 2015 la Commissione Europea ha omologato una specifico

“technical standard”, emanato dall’EBA (European Banking Authority) il 21 ottobre 2013, relativo alla

definizione di esposizioni “non performing” e oggetto di “forbearance” (esposizioni oggetto di

concessione). A seguito dell’omologazione di detto standard, la Banca d’Italia, in data 20 gennaio

2015, ha pubblicato l’aggiornamento della Circolare n. 272 nella quale vengono definiti i criteri

segnaletici da seguire ai fini della classificazione della qualità del credito a partire dal 1° gennaio 2015.

Nel dettaglio, le categorie delle esposizioni in bonis, scadute deteriorate, incagli, ristrutturate e

sofferenze sono state sostituite dalle nuove categorie in bonis, scadute deteriorate, inadempienze

probabili e sofferenze, con l’evidenza delle posizioni “forborne” per ciascuna classe. I dati al 31

dicembre 2014 della Banca relativi alle esposizioni fanno riferimento alla classificazione in vigore a

tale data. In considerazione del fatto che la Banca non pubblica dati infrannuali, la nuova

classificazione verrà impiegata dal Credito Siciliano a partire dai bilanci al 31 dicembre 2015.

Si riportano qui di seguito le posizioni dei cd. “grandi rischi” determinate secondo la normativa vigente al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012.

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Valore di bilancio 1.358.153 1.178.996 1151.793

Valore ponderato (*) 116.034 72.069 131.208

Impieghi netti 2.809.801 2.921.131 3.064.855

Numero 9 5 7

Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13% 2,47% 4,28%

Dettaglio grandi rischi

Persone giuridiche 110.166 59.877 118.857

Pubblica Amministrazione 5.868 12.192 12.351

Totale 116.034 72.069 131.208

Costo del credito

Totale rettifiche di valore a Conto Economico / Crediti netti 2,63% 1,12% 1,33%

(*) Il valore ponderato dell’esposizione nel caso delle attività di rischio per cassa è il risultato del prodotto tra il valore corretto dell’esposizione e il pertinente fattore di ponderazione mentre nel caso delle garanzie rilasciate e degli impegni a erogare fondi è il risultato del prodotto tra equivalente creditizio e il pertinente fattore di ponderazione.

La crescita del totale della voce grandi rischi del 2014 rispetto al 2013 è dovuta principalmente

all’incremento del numero delle posizioni (da 5 a 9).

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PROSPETTO INFORMATIVO 48

Indicatori relativi al rischio di liquidità

Il Gruppo Credito Valtellinese ha adottato un modello di tesoreria accentrata, che concentra la

gestione dei flussi di liquidità e la detenzione di attività liquide nella Capogruppo. Quest’ultima, in caso

di necessità, provvede ad erogare alle altre banche del Gruppo finanziamenti correlati alle eventuali

esigenze di liquidità. L’esposizione al rischio di liquidità (declinata nelle due componenti di Funding

Liquidity Risk e Market Liquidity Risk) è pertanto in capo al Credito Valtellinese. Per la medesima

ragione la Banca non pone in essere direttamente operazioni di finanziamento con la Banca Centrale

Europea e non gestisce un portafoglio di attività eventualmente stanziabili a garanzia di operazioni di

finanziamento. Anche la determinazione delle attività finanziarie necessarie per fronteggiare il

fabbisogno aggiuntivo di collaterale in situazioni di stress (“contingent encumbrance”) viene quindi

effettuata a livello consolidato.

Nella tabella che segue sono indicati i principali flussi di cassa relativi agli esercizi chiusi al 31

dicembre 2014, 2013 e 2012, rappresentati dal rendiconto finanziario.

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa -41.019 -9.276 19.346

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 43.723 -534 1.637

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista -2.204 - -8.774

LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 500 -9.810 12.208

LEGENDA: (+) generata (-) assorbita

Alla chiusura dell’esercizio 2014, il rapporto tra impieghi e raccolta diretta da clientela (Loan to Deposit

Ratio) era pari all’83,5%, in riduzione rispetto all’87,3% dell’anno precedente e all’89,6% del 31

dicembre 2012.

Gli indicatori di liquidità Liquidity Coverage Ratio (LCR) e Net Stable Funding Ratio (NSFR) sono

calcolati a livello consolidato secondo le regole definite per il monitoraggio di Basilea III; i requisiti di

copertura della liquidità e il finanziamento stabile sono inoltre oggetto di segnalazione di vigilanza

secondo quanto definito dal CRR e dalle Circolari n. 285/2013 (dove è specificato che l’applicazione

su base individuale delle disposizioni in oggetto è derogata per le banche italiane appartenenti a un

gruppo bancario) e n. 286/2013.

Nella tabella di seguito riportata, riferita alla data del 31 maggio 2015, sono indicati gli importi in

scadenza dei prestiti obbligazionari emessi dal Credito Siciliano con indicazione del relativo valore

nominale in circolazione.

Dati in migliaia di Euro

ANNO DI SCADENZA IMPORTO IN

SCADENZA

2015 93.721

2016 197.762

2017 147.370

Oltre 149.480

Totale 588.333

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PROSPETTO INFORMATIVO 49

L’ammontare dei prestiti di tipo subordinato si attesta a 114 milioni di euro, pari al 19,4%

dell’aggregato. Le obbligazioni emesse sono principalmente a tasso fisso; la quota a tasso variabile,

pari a 35,5 milioni di euro e corrispondente al 6% dell’aggregato, risulta prevalentemente indicizzata al

tasso Euribor a sei mesi. Alla data di riferimento non sono presenti operazioni di copertura.

Nella tabella che segue si riportano le attività impegnate iscritte in bilancio.

Dati in migliaia di Euro

Impegnate Non impegnate 31/12/2014

Forme tecniche

1. Cassa e disponibilità liquide - 48.892 48.892

2. Titoli di debito 28.411 127 28.538

3. Titoli di capitale - 958 958

4. Finanziamenti 1.004.480 2.662.661 3.667.141

5. Altre attività finanziarie - 142 142

6. Attività non finanziarie - 223.074 223.074

Totale 31/12/2014 1.032.891 2.935.854 3.968.745

Esposizione al debito sovrano

L’investimento in titoli del debito sovrano è di dimensione residuale ed è riferito esclusivamente a titoli

di Stato italiani inseriti nel portafoglio HFT (held for trading). Tale investimento comporta una

esposizione marginale al rischio di credito della Repubblica Italiana, che, come per ogni altro

emittente, si può manifestare sotto forma di diminuzione del merito di credito o, in ipotesi estrema, di

insolvenza.

In particolare, al 31 dicembre 2014, la Banca detiene titoli emessi dallo Stato italiano per un importo di

Euro 5,1 milioni, pressoché integralmente caratterizzati da vita residua inferiore ad 1 anno. Nella

tabella che segue si riportano le esposizioni in titoli di debito emessi dallo Stato italiano e dalle

amministrazioni centrali dello Stato italiano al 31 dicembre 2014, con specifica indicazione del

portafoglio di appartenenza.

Dati in migliaia di Euro

Attività finanziarie

disponibili per la

vendita

Attività finanziarie

detenute per la

negoziazione

Crediti verso la

clientela

Totale titoli

Valore nominale dei titoli 0

5.016 0 5.016

Valore di bilancio - fair

value 0 5.079 0 5.079

L’incidenza percentuale di tali esposizioni sul totale delle attività finanziarie (Attività finanziarie

detenute per la negoziazione, Attività finanziarie disponibili per la vendita, Crediti verso banche e

verso clientela e Partecipazioni) risulta pari allo 0,14%, mentre il loro rapporto rispetto al totale dei

crediti verso clientela risulta pari allo 0,18%.

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PROSPETTO INFORMATIVO 50

Nella tabella che segue si riportano i giudizi di rating attribuiti allo Stato italiano dalle principali agenzie

di rating.

Agenzia di rating Data ultimo

aggiornamento

Debito a breve

termine

Debiti a medio -lungo

termine

Outlook

MOODY’S 14 febbraio 2015

P-2 Baa2 Stabile

FITCH RATINGS 25 aprile 2015 F2 BBB+ Stabile

STANDARD&POOR’S 5 dicembre 2014 A - 2 BBB- Stabile

DBRS 27 marzo 2015 A (low) R-1 (low) Stabile

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 51

4. FATTORI DI RISCHIO

Il presente Capitolo del Prospetto illustra gli specifici fattori di rischio relativi al Credito

Siciliano, al settore di attività in cui l’Emittente opera, nonché all’Offerta in Opzione e alle

Azioni oggetto dell’Offerta; tali fattori di rischio devono essere valutati attentamente e tenuti in

considerazione dagli investitori al fine di effettuare un corretto apprezzamento

dell’investimento nelle Azioni.

I fattori di rischio descritti nel presente Capitolo devono, inoltre, essere letti congiuntamente

alle informazioni contenute nella Sezione Prima del Prospetto (Documento di Registrazione)

e, con riferimento ai fattori di rischio relativi all’Offerta in Opzione e alle Azioni, alla Sezione

Seconda del Prospetto (Nota Informativa sugli strumenti finanziari).

I rinvii alle Sezioni, ai Capitoli e ai Paragrafi si riferiscono alle Sezioni, ai Capitoli ed ai Paragrafi del Prospetto.

4.1 Fattori di rischio relativi all’Emittente

4.1.1 Rischio connesso ai risultati dell’Emittente

Nella tabella che segue si riporta il dettaglio delle voci che hanno contribuito al risultato di esercizio nel

triennio 2012-2014, che al 31 dicembre 2014 registra una perdita pari a 23,9 milioni di Euro, rilevando,

rispetto al risultato maturato nell’esercizio precedente (3,0 milioni di Euro), un decremento pari in

valore assoluto a 26,9 milioni di Euro.

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Margine di interesse 88.318 82.019 83.476

Commissioni nette 60.276 60.247 57.112

Dividendi e proventi simili 39 13 40

Utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1) 134 639 148

Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura e di cessione/riacquisto

194 809 1.337

Altri oneri/proventi di gestione (4) 1.492 1.746 1.720

Proventi operativi 150.453 145.473 143.833

Spese per il personale -60.890 -51.413 -54.969

Altre spese amministrative (2) -46.506 -45.951 -48.812

Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3) -4.160 -4.226 -4.443

Oneri operativi -111.556 -101.590 -108.224

Risultato netto della gestione operativa 38.898 43.883 35.609

Rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie

-74.546 -33.328 -40.878

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -803 -1.351 -1.258

Utili da cessione di investimenti e partecipazioni 2.617 -46 716

Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte -33.835 9.158 -5.811

Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 9.892 -5.663 55

Utile (Perdita) dell'esercizio -23.943 3.024 -5.756

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 52

Il risultato negativo dell’esercizio risulta influenzato dalla sensibile crescita, rispetto all’esercizio

precedente, delle rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie (74,5 milioni

di Euro contro 33,3 milioni di Euro di fine 2013, pari al 123,7%, e 41,1 milioni di Euro nel 2012).

Le citate rettifiche derivano anche dal recepimento dei risultati dell’AQR e dalla scelta di applicare

all’intero portafoglio crediti i criteri di valutazione utilizzati dalla BCE a tal fine, in modo da creare un

più congruo presidio al rischio di credito insito nell’attività di intermediazione creditizia.

Al riguardo, si veda la Sezione Prima, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.5.

4.1.2 Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale

Il 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di

investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (Capital Requirements Regulation, c.d.

CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (Capital Requirements Directive, c.d. CRD IV) approvati il 26

giugno 2013, che traspongono nell’Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la

Vigilanza Bancaria (c.d. framework Basilea 3).

Banca d’Italia, nell’ambito di un complessivo processo di revisione e semplificazione della normativa di

vigilanza delle banche ha pubblicato (i) la Circolare 285 “Disposizioni di vigilanza prudenziale per le

banche”, che, sostituendo quasi integralmente la precedente circolare 263 del 27 dicembre 2006, ha

dato attuazione alla nuova disciplina comunitaria e introdotto regole di vigilanza su aspetti non

armonizzati a livello di UE, (ii) la Circolare 286 “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni

prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare” che sostituisce integralmente la

precedente circolare 155 e (iii) l’aggiornamento della circolare 154.

A partire dal 1° gennaio 2014 i ratio minimi previsti dalla CRR sono:

- CET 1 pari a 4,5%,

- Tier 1 pari a 5,5% (6% dal 2015),

- Total Capital Ratio pari a 8%.

A questi minimi vincolanti previsti dalla CRR, per le banche appartenenti ai gruppi bancari (come il

Credito Siciliano) si aggiungono le seguenti riserve (buffer) di CET1:

- la riserva di conservazione del capitale pari allo 0,625% dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre

2016, all’1,25% dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017, all’1,875% dal 1° gennaio 2018 al 31

dicembre 2018 e al 2,5% dal 1° gennaio 2019 (la “Riserva di Conservazione”);

- la riserva anticiclica nei periodi di eccessiva crescita del credito e la riserva sistemica per le

banche rilevanti a livello globale o locale (G-SII, O-SII) a partire dal 2016 (la “Riserva Anticiclica”

e, unitamente alla Riserva di Conservazione, le “Riserve Aggiuntive”).

La somma dei requisiti regolamentari e delle Riserve Aggiuntive determinano il livello di capitale

minimo richiesto alle banche appartenenti ai gruppi bancari. Per il 2014 tale livello risulta il seguente:

- CET1 pari a 5,125%;

- Tier 1 pari a 6,125% (6,625% dal 2015);

- Total Capital ratio pari a 8,625%.

Il mancato rispetto di detti parametri determina limitazioni alle distribuzioni di utili e la necessità di

adottare un piano di conservazione del capitale.

Si evidenzia che, nonostante l’Emittente alla Data del Prospetto risulti già adeguato ai requisiti

patrimoniali richiesti dalla Nuova Disciplina e stia adottando, tramite l’Aumento di Capitale, una misura

di rafforzamento, non può escludersi che in futuro possano sorgere ulteriori necessità di rafforzamento

patrimoniale dell’Emittente.

Inoltre, sono allo studio alcuni documenti del Comitato di Basilea che prevedono nuove modalità di

determinazione delle attività di rischio ponderate che si ispirano a criteri di maggiore rigore rispetto alla

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 53

normativa vigente e che, a parità di requisiti minimi regolamentari, potrebbero penalizzare la

situazione patrimoniale della Banca. All’interno di tale disciplina sono tuttavia previste delle

disposizioni normative transitorie che prevedono, in genere fino al 2017, l’introduzione del nuovo

framework regolamentare in maniera graduale, attraverso un periodo transitorio durante il quale alcuni

elementi sono deducibili o computabili nel Capitale Primario di Classe 1 (CET1) solo per una quota

percentuale, mentre la percentuale residuale rispetto a quella applicabile è computata/dedotta dal

Capitale Aggiuntivo di Classe 1 e dal Capitale di Classe 2 o considerata nelle attività ponderate per il

rischio. Tale regime transitorio è previsto anche per alcuni strumenti subordinati che non rispettano i

requisiti previsti dalle nuove disposizioni normative, volte all’esclusione graduale dai Fondi Propri (in

un arco temporale di 8 anni) degli strumenti non più computabili.

In conformità a quanto disposto dalle Istruzioni di Vigilanza, la composizione e la consistenza dei

Fondi Propri differiscono da quelle del patrimonio netto civilistico. Si richiamano brevemente le

principali ragioni di tali differenze:

- i Fondi Propri includono solo la quota di utile al netto di tutti gli oneri e i dividendi prevedibili; le

banche possono includere nel Capitale Primario di Classe 1 gli utili di fine esercizio prima di adottare

una decisione formale di conferma del risultato finale d’esercizio dell’ente per l’anno di riferimento

soltanto con l’autorizzazione preventiva dell’autorità competente, autorizzazione che richiede che gli

utili siano stati verificati da persone indipendenti che sono responsabili della revisione dei conti;

- dal Capitale Primario di Classe 1 vanno dedotti l’avviamento e le altre attività immateriali al netto

delle relative passività fiscali differite associate;

- gli investimenti significativi in un soggetto del settore finanziario, le attività fiscali nette che derivano

da differenze temporanee e dipendono dalla redditività futura e gli investimenti non significativi in

soggetto del settore finanziario sono dedotti dagli elementi del CET1 qualora superino determinati

livelli di CET1 previsti dalla CRR;

- nel Capitale di Classe 2 sono computabili i prestiti subordinati che devono avere una durata

originaria di almeno 5 anni e possono essere rimborsati, anche anticipatamente, solamente nel caso in

cui l’ente chieda la preventiva autorizzazione all’autorità competente, e non prima di cinque anni dalla

data di emissione, eccetto nel caso in cui la banca sostituisca gli strumenti citati con altri strumenti di

Fondi Propri di qualità uguale o superiore, a condizioni sostenibili per la capacità di reddito dello

stesso e che la banca dimostri, con piena soddisfazione dell’Autorità competente, che vengono

rispettati i vincoli patrimoniali minimi imposti dalla normativa.

Nella tabella che segue si riportano gli indicatori patrimoniali del Credito Siciliano alla data del 31

dicembre 2014.

Dati in migliaia di Euro

31/12/14

Patrimonio netto 168.203

Capitale primario di classe 1 (CET1) 156.853

Capitale di classe 1 (Tier 1 capital) 156.853

Totale fondi propri 204.211

Attività di rischio ponderate (RWA) 2.328.040

Capitale primario di classe 1 (CET1)/Attività di rischio ponderate (RWA)(CET1 capital ratio) 6,74%

Capitale di classe 1 (Tier 1 capital)/Attività di rischio ponderate (RWA) (Tier1 capital ratio) 6,74%

Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (RWA) (Totale capital ratio) 8,77%

Coefficienti patrimoniali minimi regolamentari*

Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 capital ratio) (Capitale Primario di Classe 1/RWA) 4,5%

Capital Conservation Buffer (2014) 0,625%

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 54

Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 capital ratio) + Capital Conservation Buffer 5,125%

Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) (Capitale di Classe 1/RWA) 5,5%

Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) + Capital Conservation Buffer 6,125%

Coefficiente di Capitale Totale (Total capital ratio) (Totale Fondi Propri / RWA) 8,0%

Coefficiente di Capitale Totale (Total capital ratio) + Capital Conservation Buffer 8,625%

Altri indicatori

RWA / Totale Attivo 58,7%

Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13%

* Non ci sono ulteriori requisiti prudenziali richiesti dalla Banca d’Italia Si specifica che era prevista una riduzione dei requisiti del 25% per le banche appartenenti ai gruppi bancari

Il coefficiente di Capitale Primario di Classe 1 (CET1 Ratio) del Credito Siciliano alla data del 31

dicembre 2014 è pari al 6,74%, ed è, pertanto, superiore al livello minimo del 5,125% prescritto dal

combinato disposto della CRR e della Circolare n. 285.

Tenuto conto dell’assenza di Capitale Aggiuntivo di Classe 1, il coefficiente di Capitale di Classe 1

(Tier 1 Ratio) risulta, alla medesima data anch’esso pari rispettivamente al 6,74%, superiore, dunque,

al livello minimo richiesto rispettivamente pari al 6,125%. Tale livello, come riportato sopra è stato

elevato a 6,625% dal 1° gennaio 2015.

Il coefficiente di Capitale Totale (Total Capital Ratio) risulta, alla data del 31 dicembre 2014, pari

all’8,77% ed è pertanto superiore al livello minimo prescritto dell’8,625%.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, il Gruppo utilizza il

metodo standardizzato. Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di

mercato si è optato per la metodologia standard, mentre per il rischio operativo è stato adottato il

metodo Traditional Standardised Approach (TSA).

Rispetto ai minimi regolamentari non sono stati richiesti requisiti ulteriori da parte dell’organo di

vigilanza.

Si riportano inoltre i dati al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 determinati sulla base della

disciplina in vigore a quella data (c.d. Basilea II).

Dati in migliaia di Euro

31/12/13 31/12/12

Patrimonio netto 196.969 192.955

Patrimonio di base (TIER 1) 182.130 181.387

Patrimonio di vigilanza 262.341 272.578

Attività di rischio ponderate 1.825.759 1.998.753

Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 9,98% 9,08%

Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 14,37% 13,64%

Coefficienti Patrimoniali minimi regolamentari*

Patrimonio di base (Tier 1) / Attività di rischio ponderate - Tier 1 capital ratio

4,00% 4,00%

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 55

Patrimonio di vigilanza (Total Capital) / Attività di rischio ponderate - Total capital ratio

8,00% 8,00%

Altri indicatori

Attività di rischio ponderate / Totale Attivo 43,25% 46,59%

Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 2,47% 4,28%

* Non ci sono ulteriori requisiti prudenziali richiesti dalla Banca d’Italia Si specifica che era prevista una riduzione dei requisiti del 25% per le banche appartenenti ai gruppi bancari

L’Aumento di Capitale, pur non essendo stato deliberato al fine di rispettare gli obblighi di

patrimonializzazione minima ovvero a seguito di richieste specifiche delle Autorità di Vigilanza, è volto

a rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale e ad incrementare in maniera significativa i

coefficienti patrimoniali del Credito Siciliano a livelli superiori a quelli minimi stabiliti dalla Nuova

Disciplina. Tutto ciò anche al fine di supportare l’attività ordinaria della Banca, con l’obiettivo di

sostenere la ripresa economica del contesto di riferimento.

Assumendo, infatti, la sottoscrizione dell’Aumento di Capitale per l’intero ammontare di 49,687 milioni

di Euro, i ratio patrimoniali del Credito Siciliano si sarebbero assestati, rispettivamente alla data del 31

dicembre 2014, ai livelli di seguito indicati:

31/12/2014

Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 Ratio) (Capitale Primario di

Classe 1/RWA)

8,87%

Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 Ratio) (Capitale di Classe 1/RWA) 8,87%

Coefficiente di Capitale Totale (Total Capital Ratio) (Totale Fondi Propri /

RWA) 10,91%

Inoltre, alla Data del Prospetto, sono in corso a livello di Gruppo le attività propedeutiche all’avvio del

processo di validazione dei modelli interni per il calcolo delle Attività Ponderate per il Rischio (RWA) e

in special modo per la misurazione del rischio di credito relativo alle esposizioni verso soggetti

Corporate Retail e Privati, secondo l’approccio avanzato (c.d. “Advanced – IRB”). Dall’uso di tali

modelli, una volta ottenuta la validazione dell’Autorità di Vigilanza, l’Emittente si attende un impatto

positivo in termini di Capitale Primario di Classe 1.

In relazione a quanto precede, si veda anche la Sezione Prima, Capitolo 3, Paragrafo 3.2 e Capitolo 9,

Paragrafo 9.2.2.

4.1.3 Rischi connessi al deterioramento della qualità del credito

Il Credito Siciliano in quanto società che svolge attività bancaria, è esposto, tra l’altro, ai tradizionali

rischi derivanti dall’esercizio del credito, tra cui i rischi che (i) i clienti o, comunque, le controparti a cui

è stato concesso un finanziamento, in qualsivoglia forma esso sia stato erogato, per effetto di un

deterioramento della propria situazione patrimoniale, economica e/o finanziaria, non adempiano - in

tutto o in parte - ai propri impegni, nel corrispondere gli interessi e/o rimborsando il capitale secondo i

termini contrattualmente stabiliti, o (ii) la Banca, sulla base di informazioni incomplete, non veritiere o

non corrette, conceda finanziamenti che altrimenti non avrebbe concesso o che, comunque, avrebbe

concesso a condizioni differenti. A tale ultimo riguardo si evidenzia che la capacità dell’Emittente di

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 56

valutare le proprie controparti è strettamente connessa alla qualità ed alla veridicità delle informazioni

di cui è in grado di disporre al momento dell’erogazione del credito.

L’attività, la solidità economica, patrimoniale e finanziaria del Credito Siciliano dipendono, pertanto,

anche dall’attività, dalla solidità economica, patrimoniale e finanziaria dei suoi clienti.

In particolare, poiché l’attenzione allo sviluppo del proprio territorio di riferimento ed al sostegno del

tessuto produttivo locale continua ad essere l’elemento distintivo dell’attività della Banca, l’aggregato

di riferimento per la valutazione del rischio in oggetto è rappresentato dalle famiglie e dalle piccole e

medie imprese, verso le quali è erogata la maggior parte degli impieghi. Per tale ragione, la Banca è

esposta ai rischi legati alle condizioni sociali ed economiche di tali categorie di clienti e, di

conseguenza, l’evoluzione della relativa situazione economica si riflette inevitabilmente

sull’andamento delle principali grandezze economico patrimoniali della Banca.

Sono molteplici i fattori che possono incidere sulle condizioni economiche e patrimoniali dei clienti e

portare conseguentemente a svalutazioni più o meno significative delle rispettive posizioni, quali, a

titolo esemplificativo, l’andamento delle condizioni economiche generali e/o di specifici settori

produttivi, il peggioramento della posizione competitiva del cliente, l’eventuale cattiva gestione

dell’impresa affidata, il livello di indebitamento delle famiglie.

Nelle tabelle che seguono si riportano i dati della Banca relativi all’incidenza delle posizioni

deteriorate, delle rettifiche sul totale dei crediti netti e il costo del credito al 31 dicembre 2014, al 31

dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 ed un confronto con il sistema bancario sul territorio nazionale.

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Indice di rischiosità

Copertura crediti in bonis (*) 0,91% 0,64% 0,65%

Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13% 2,47% 4,28%

Costo del credito

Totale rettifiche di valore a Conto Economico / Crediti netti (**) 2,63% 1,12% 1,33%

(*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata. (**) Calcolato come rapporto tra le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti e gli impieghi di fine periodo.

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Indicatori di qualità del credito CREDITO

SICILIANO SISTEMA

CREDITO

SICILIANO SISTEMA

CREDITO

SICILIANO SISTEMA

(dati dello stato patrimoniale)

Crediti deteriorati lordi/Totale crediti verso clientela

(lordi) 23,85% 17,70% 19,56% 15,90% 15,05% 13,50%

Crediti deteriorati netti/Totale crediti verso clientela

(netti) 18,04% nd 15,32% nd 11,57% nd

Rapporto di copertura dei crediti deteriorati 30,35% 44,40% 26,06% 41,70% 26,58% 39,00%

Sofferenze lorde/Totale crediti verso clientela

(lordi) 11,02% 10,00% 8,19% 8,70% 5,90% 7,20%

Sofferenze nette/Totale crediti verso clientela

(netti) 6,20% 4,50% 4,70% 4,00% 3,20% 3,40%

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 57

Rapporto di copertura sofferenze 48,23% 58,70% 45,40% 57,20% 48,97% 39,00%

Incagli lordi/Totale crediti verso clientela (lordi) 9,24% 6,00% 7,74% 5,20% 6,18% 4,20%

Incagli netti/Totale crediti verso clientela (netti) 8,33% 4,80% 7,03% 4,20% 5,48% 3,40%

Rapporto di copertura incagli 16,97% 27,50% 14,32% 25,50% 15,42% 23,40%

Ristrutturati lordi/Totale crediti verso clientela

(lordi) 0,81% 1,00% 0,69% 1,00% 0,61% 1,00%

Ristrutturati netti/Totale crediti verso clientela

(netti) 0,76% 0,90% 0,64% 0,80% 0,54% 0,80%

Rapporto di copertura ristrutturati 14,12% 24,10% 11,91% 21,10% 14,79% 22,40%

Esposizioni scadute e sconfinate lorde/Totale

crediti verso clientela (lordi) 2,78% 0,70% 2,94% 1,00% 2,35% 1,10%

Esposizioni scadute e sconfinate nette/Totale

crediti verso clientela (netti) 2,75% 0,60% 2,91% 0,90% 2,40% 1,10%

Rapporto di copertura scadute e sconfinate 8,71% 13,90% 6,41% 10,90% 2,77% 9,20%

Rapporto sofferenze nette/Patrimonio netto 103,47% 19,92% 70,26% 20,48% 50,14% 17,40%

Fonte : Banca d'Italia - Appendice alla Relazione annuale e Rapporto stabilità finanziaria; ABI Monthly Outlook

Dalla tabella che precede emerge in particolare un dato di crediti deteriorati lordi del Credito Siciliano

superiori rispetto al sistema, nonché una percentuale di copertura dei crediti non performing inferiore

al sistema.

Negli ultimi anni il perdurare della recessione economica ha inciso significativamente sulla qualità del

credito del Credito Siciliano.

In particolare, al 31 dicembre 2014 l’ammontare complessivo dei crediti deteriorati risultava pari a 507

milioni di Euro, al netto di rettifiche di valore per complessivi 221 milioni di Euro. Rispetto all’esercizio

precedente (448 milioni di Euro) si registra un incremento pari al 13,3%. I crediti deteriorati, che

risultano pari al 18,0% degli impieghi totali (al 31 dicembre 2013 lo stesso indice era pari al 15,3%),

presentano l’andamento di seguito descritto e riassunto nei prospetti che seguono:

- le sofferenze, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 174 milioni di Euro (138 milioni di

Euro al 31 dicembre 2013), con un’incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al

6,2% (4,7% nel 2013). Il loro valore, al lordo delle relative rettifiche, si attesta a 336 milioni di

Euro presentando una copertura del rischio di credito in essere pari al 48,2% (al 31 dicembre

2013 pari al 45,4%);

- gli incagli, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 234 milioni di Euro (205 milioni di

Euro al 31 dicembre 2013), con un’incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al

8,3% (7,0% nel 2013). Il loro valore al lordo delle relative rettifiche si attesta a 282 milioni di

Euro presentando una copertura del rischio di credito in essere del 17,0% (al 31 dicembre

2013 pari al 14,3%);

- i crediti ristrutturati, al netto delle rettifiche di valore, passano da 19 milioni di Euro

dell’esercizio precedente a 21 milioni di Euro di fine anno 2014; presentano un grado di

copertura del relativo rischio nella misura del 14,1% (al 31 dicembre 2013 pari al 11,9%);

- i crediti scaduti, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 78 milioni di Euro (85 milioni di

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 58

Euro a fine 2013) e presentano un grado di copertura del 8,7% (al 31 dicembre 2013 pari al

6,4%).

Nella tabella che segue si riportano i dati relativi ai crediti deteriorati ed ai relativi livelli di copertura al

31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012.

Anno 2014

Dati in migliaia di Euro

Importo lordo

Rettifiche di valore

Importo netto % cop.

Crediti deteriorati

Sofferenze 336.185 162.147 174.038 48,2

Incagli 281.998 47.843 234.155 17,0

Esposizioni ristrutturate 24.842 3.508 21.334 14,1

Esposizioni scadute 84.733 7.384 77.350 8,7

Totale crediti deteriorati 727.758 220.882 506.876 30,4

Crediti in bonis 2.324.091 21.166 2.302.925 0,91

Totale crediti verso clientela 3.051.849 242.048 2.809.801 -

Anno 2013

Dati in migliaia di Euro

Importo lordo

Rettifiche di valore

Importo netto % cop.

Crediti deteriorati

Sofferenze 253.452 115.062 138.390 45,4

Incagli 239.577 34.318 205.259 14,3

Esposizioni ristrutturate 21.293 2.535 18.758 11,9

Esposizioni scadute 90.982 5.832 85.150 6,4

Totale crediti deteriorati 605.303 157.746 447.557 26,1

Crediti in bonis 2.489.549 15.976 2.473.574 0,64

Totale crediti verso clientela 3.094.852 173.721 2.921.131 -

Anno 2012

Dati in migliaia di Euro

Importo lordo

Rettifiche di valore

Importo netto % cop.

Crediti deteriorati

Sofferenze 189.567 92.827 96.740 49,0

Incagli 198.517 30.615 167.902 15,4

Esposizioni ristrutturate 19.475 2.881 16.594 14,8

Esposizioni scadute 75.608 2.094 73.513 2,8

Totale crediti deteriorati 483.166 128.418 354.748 26,6

Crediti in bonis 2.727.941 17.835 2.710.106 0,65

Totale crediti verso clientela 3.211.107 146.253 3.064.855 -

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 59

Strettamente connesso al rischio di credito è il rischio di concentrazione. A livello geografico il Credito

Siciliano opera, in via prevalente, nella regione Sicilia. Nella tabella che segue si riporta l’informativa

relativa alla concentrazione dei crediti per segmento di clientela.

31/03/2015

Imprese Corporate 12,8%

Imprese Sme Corporate 37,5%

Imprese Small Retail 13,2%

Imprese Micro Retail 9,4%

Privati 24,3%

Banche e Finanziarie 0,1%

Altro 2,7%

Nella tabella che segue si riportano i dati relativi alla composizione settoriale del portafoglio crediti

verso società non finanziarie.

31/03/2015

Commercio 25,6%

Costruzioni 22,4%

Attività Immobiliari 12,7%

Attività Manifatturiere 12,3%

Servizi di alloggio e ristorazione 7,9%

Agricoltura 3,1%

Attività Professionali 1,8%

Residuali 14,2%

Ai fini della valutazione del rischio di credito, tra le posizioni di rischio detenute dalla Banca una

particolare importanza assumono quelle definite come “grandi esposizioni” secondo i parametri stabiliti

dall’Autorità di Vigilanza.

Si riportano qui di seguito le posizioni dei cd. “grandi rischi” determinate secondo la normativa vigente al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012.

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Valore di bilancio 1.358.153 1.178.996 1151.793

Valore ponderato(*) 116.034 72.069 131.208

Impieghi netti 2.809.801 2.921.131 3.064.855

Numero 9 5 7

Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13% 2,47% 4,28%

Dettaglio grandi rischi

Persone giuridiche 110.166 59.877 118.857

Pubblica Amministrazione 5.868 12.192 12.351

Totale 116.034 72.069 131.208

Costo del credito

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 60

Totale rettifiche di valore a Conto Economico / Crediti netti 2,63% 1,12% 1,33%

(*) Il valore ponderato dell’esposizione nel caso delle attività di rischio per cassa è il risultato del prodotto tra il valore corretto dell’esposizione e il pertinente fattore di ponderazione mentre nel caso delle garanzie rilasciate e degli impegni a erogare fondi è il risultato del prodotto tra equivalente creditizio e il pertinente fattore di ponderazione.

La crescita del totale della voce grandi rischi del 2014 rispetto al 2013 è dovuta principalmente

all’incremento del numero delle posizioni (da 5 a 9).

In relazione a quanto precede, si veda anche la Sezione Prima, Capitolo 3, Paragrafo 3.2 e Capitolo 9,

Paragrafo 9.2.2. Per maggiori informazioni in merito alle politiche di gestione dei rischi di credito si

veda la Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.2.

4.1.4 Rischio di mercato

Per rischio di mercato si intende il rischio derivante dalla perdita di valore degli strumenti finanziari

detenuti dalla Banca per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo, ma

non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio), che potrebbero generare un

deterioramento della solidità patrimoniale della Banca. Tali fluttuazioni potrebbero essere determinate

da cambiamenti nell’andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento degli investitori, da

politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e dal costo

dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale,

oppure da conflitti bellici o atti terroristici.

Considerato che la clientela della Banca è costituita prevalentemente da soggetti privati e imprese

retail e che, pertanto, il Credito Siciliano assume prevalentemente rischio di credito nei confronti degli

specifici segmenti della clientela, l’attività finanziaria è essenzialmente orientata a garantire il presidio

degli equilibri tecnici complessivi. L’attività di gestione del portafoglio di negoziazione, in particolare, è

volta a ottimizzare la redditività delle risorse finanziarie disponibili, con il vincolo del contenimento

della variabilità dei risultati attesi.

Il valore a rischio (VaR) del portafoglio di negoziazione di vigilanza della Banca al 31 dicembre 2014 -

in un orizzonte temporale di 10 giorni e con un intervallo di confidenza del 99% - è stimato in 45

migliaia di Euro. I principali fattori cui esso è esposto sono il rischio di prezzo e il rischio emittente. La

rilevanza del rischio emittente è principalmente riconducibile all’ancor modesto merito di credito della

Repubblica Italiana.

VAR - FATTORI DI RISCHIO AL 31 DICEMBRE 2014

Rischio di prezzo e specifico

Rischio di tasso Rischio di cambio Rischio emittente Beneficio di

diversificazione

76,5% 1,4% 0,0% 34,2% -12,2%

Ciò non di meno, l’Emittente è esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari

dovuti a fluttuazioni delle variabili indicate in precedenza. Al riguardo, anche un eventuale rilevante

investimento in titoli emessi dagli Stati sovrani può esporre la Banca a significative perdite di valore

dell’attivo patrimoniale. Per maggiori informazioni in merito all’esposizione della Banca alle fluttuazioni

dei titoli emessi dallo Stato italiano si veda il successivo Paragrafo 4.1.7 della presente Sezione Prima

del Prospetto.

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 61

Con riferimento al portafoglio bancario, costituito da tutti gli strumenti finanziari attivi e passivi non

compresi nel portafoglio di negoziazione e caratterizzato da un orizzonte temporale di medio-lungo

periodo, l’Emittente non provvede al calcolo del valore a rischio (VaR). Esso si compone

principalmente di crediti e debiti verso clientela e verso banche e risulta prevalentemente esposto al

rischio di tasso di interesse. L’esposizione è pertanto monitorata nell’ambito delle attività di Asset and

Liability Management. Per maggiori informazioni circa l’esposizione a tale tipologia di rischio, si veda il

successivo Paragrafo 4.1.6 della presente Sezione Prima del Prospetto.

Per maggiori informazioni in merito alle politiche di copertura del rischio di mercato si rinvia alla

Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.3 del Prospetto.

4.1.5 Rischio di liquidità

Si definisce rischio di liquidità il rischio che una banca non riesca a far fronte ai propri impegni di

pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza, quando essi giungono a scadenza.

Normalmente possono essere individuate due forme di rischio liquidità: (a) il Funding Liquidity Risk,

cioè il rischio che la banca non sia in grado di far fronte ai propri impegni di pagamento ed alle proprie

obbligazioni in modo efficiente per incapacità a reperire fondi, senza pregiudicare la sua attività

caratteristica e/o la sua situazione finanziaria; (b) il Market Liquidity Risk, cioè il rischio che la banca

non sia in grado di liquidare un’attività finanziaria senza incorrere in perdite in conto capitale a causa

della scarsa liquidità del mercato di riferimento e/o in conseguenza della tempistica con cui è

necessario realizzare l’operazione.

Nel corso degli ultimi anni il contesto internazionale è stato soggetto a ripetuti e prolungati periodi di

elevata volatilità e straordinaria incertezza ed instabilità sui mercati finanziari, causate anche dal

fallimento di alcune istituzioni finanziarie e, successivamente, dalla crisi di debito sovrano in alcuni

Paesi. Tale stato di incertezza e volatilità ha contribuito ad alimentare, nel corso dei predetti periodi,

una significativa difficoltà a reperire liquidità sul mercato istituzionale, contraendo notevolmente la

possibilità di ricorso al credito da parte degli operatori. Anche in relazione al futuro, non si possono

aprioristicamente escludere ulteriori significative tensioni nel reperimento di liquidità sul mercato.

Il Gruppo Credito Valtellinese ha adottato un modello di tesoreria accentrata, che concentra la

gestione dei flussi di liquidità e la detenzione di attività liquide nella Capogruppo; quest’ultima, in caso

di necessità, provvede ad erogare alle altre banche del Gruppo finanziamenti correlati alle eventuali

esigenze. L’esposizione al rischio di liquidità, declinata nelle due componenti di Funding Liquidity Risk

e Market Liquidity Risk, è pertanto in capo al Credito Valtellinese.

La reperibilità della liquidità destinata allo svolgimento delle varie attività, nonché la possibilità di

accedere a finanziamenti a lungo termine sono essenziali anche per il raggiungimento degli obiettivi

strategici della Banca nell’ambito del Gruppo. In particolare, la liquidità stabile e i finanziamenti a lungo

termine sono essenziali affinché la Banca sia nelle condizioni di far fronte agli impegni di pagamento

per cassa o per consegna, previsti o imprevisti, in modo da non pregiudicare la propria operatività

corrente o situazione finanziaria. Come rappresentato in precedenza in termini generali, il reperimento

di liquidità da parte del Gruppo Creval potrebbe essere pregiudicato dall’incapacità di avere accesso al

mercato del debito, dall’incapacità di vendere i propri beni o di rimborsare i propri investimenti. Detti

eventi potrebbero manifestarsi a causa del peggioramento delle condizioni di mercato, della sfiducia

nei mercati finanziari, di incertezze e speculazioni relative alla solvenza dei partecipanti al mercato,

del peggioramento dei rating, ovvero di problemi operativi relativi a terze parti. Una limitata capacità di

reperire sul mercato la liquidità necessaria a condizioni favorevoli, ovvero la difficoltà di accesso a

finanziamenti a lungo termine a condizioni favorevoli, potrebbero avere effetti negativi sui risultati e

sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo e riverberarsi anche sulla Banca.

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 62

Eventuali cambiamenti sfavorevoli nelle politiche di finanziamento stabilite dalla BCE, ivi incluse

eventuali modifiche dei criteri di individuazione delle tipologie di attivi ammessi con finalità di garanzia

e/o delle relative valutazioni, potrebbero incidere sull’attività del Gruppo con possibili effetti negativi sui

risultati operativi e sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati economici della Banca.

Nella tabella di seguito riportata, riferita al 31 maggio 2015, sono indicati gli importi in scadenza dei

prestiti obbligazionari emessi dal Credito Siciliano con indicazione del relativo valore nominale in

circolazione:

Dati in migliaia di Euro

ANNO DI SCADENZA IMPORTO IN

SCADENZA

2015 93.721

2016 197.762

2017 147.370

Oltre 149.480

Totale 588.333

L’ammontare dei prestiti di tipo subordinato si attesta a 114 milioni di euro, pari al 19,4%

dell’aggregato. Le obbligazioni emesse sono principalmente a tasso fisso; la quota a tasso variabile,

pari a 35,5 milioni di euro e corrispondente al 6% dell’aggregato, risulta prevalentemente indicizzata al

tasso Euribor a sei mesi. Alla data di riferimento non sono presenti operazioni di copertura.

Alla chiusura dell’esercizio 2014, il rapporto tra impieghi e raccolta diretta da clientela era pari

all’83,5%, in riduzione rispetto all’87,3% dell’anno precedente e all’89,6% del 31 dicembre 2012.

Per maggiori informazioni in merito alle politiche di governo e gestione del rischio di liquidità si veda la

Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.4.

4.1.6 Rischio di tasso

Una particolare tipologia di rischio è quella legata alla fluttuazione dei tassi di interesse. In particolare,

l’investitore deve considerare che le performance della Banca sono influenzate dall’andamento e dalla

fluttuazione dei tassi d’interesse in Italia, mercato nel quale la Banca svolge prevalentemente la

propria attività e, più in generale, in Europa. L’andamento dei tassi di interesse risulta a sua volta

influenzato da diversi fattori che non sono sotto il controllo della Banca e del Gruppo, quali le politiche

monetarie, l’andamento macro-economico e le condizioni politiche del Paese in cui l’Emittente opera.

In particolare, i risultati delle operazioni bancarie e di finanziamento dipendono dalla gestione

dell’esposizione ai tassi d’interesse della Banca e del Gruppo stesso, vale a dire del rapporto esistente

tra le variazioni dei tassi d’interesse dei mercati di riferimento e quelle del margine d’interesse. Infatti,

l’incremento dei tassi di interesse può comportare un aumento del costo del finanziamento in misura

più rapida ed elevata rispetto al rendimento degli attivi, per esempio, per la mancata corrispondenza

tra le scadenze delle attività e delle passività che sono influenzate dalla variazione dei tassi di

interesse, oppure per la mancata corrispondenza tra il grado di sensibilità alle variazioni dei tassi tra

attività e passività con una scadenza simile. Allo stesso modo, il decremento dei tassi di interesse

potrebbe anche comportare una riduzione del rendimento delle attività detenute dalla Banca a cui

potrebbe non corrispondere un equivalente decremento del costo del funding.

Considerato lo scenario globale nel quale la Banca si trova ad operare, nonché il perdurare di tassi di

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 63

interesse di mercato particolarmente bassi, combinato con un’elevata volatilità degli stessi, potrebbe

verificarsi per la Banca un incremento del rischio di mercato e, conseguentemente, una diminuzione

dei margini di interesse e del valore delle attività e passività detenute.

Al 31 dicembre 2014 la duration modificata calcolata sulle poste attive e passive dell'intero bilancio ed

il duration gap della Banca sono contenuti. Nell’ipotesi che la struttura dei tassi trasli in parallelo verso

l’alto di 100 punti base, il valore del capitale economico, inteso come il valore attuale dei flussi

finanziari netti attesi generati dalle attività, dalle passività e dalle posizioni fuori bilancio, registrerebbe

un aumento di 5,0 milioni di Euro. In caso di uguale traslazione verso il basso, sotto il vincolo di non

negatività dei tassi nominali, si avrebbe un incremento pari a 3,0 milioni di Euro.

Avendo riguardo ai profili reddituali, nell’ipotesi di traslazione istantanea e parallela della curva dei

tassi di interesse di -100 punti base (sotto il vincolo di non negatività dei tassi nominali), la variazione

del margine di interesse generato dal portafoglio bancario, avendo a riferimento un orizzonte

temporale di 12 mesi, sarebbe pari a – 0,8 milioni di Euro, mentre ammonterebbe a 13,2 milioni di Euro

nel caso di traslazione di +100 punti base.

Le poste attive e passive sono in generale gestite in modo da preservare il valore economico del

portafoglio anche in conseguenza di inattese variazioni del tasso di interesse. Stante la condizione

attuale, è possibile che vi siano incrementi di rischiosità nel medio-lungo termine in considerazione di

azioni a supporto del margine di interesse.

Alla luce di tale situazione, la Banca ritiene di aver adottato, alla Data del Prospetto, idonee politiche di

misurazione e copertura del rischio di mercato. Per maggiori informazioni in merito alle politiche di

governo e gestione del rischio di liquidità si veda la Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.5.

4.1.7 Rischi connessi all’esposizione del Credito Siciliano al debito sovrano

L’investimento in titoli di Stato italiani, di dimensione residuale e inseriti integralmente nel portafoglio

HFT (held for trading), comporta una esposizione marginale al rischio di credito della Repubblica

Italiana, che, come per ogni altro emittente, si può manifestare sotto forma di diminuzione del merito di

credito o, in ipotesi estrema, di insolvenza.

Nella tabella che segue si riportano i giudizi di rating attribuiti allo Stato italiano dalle principali agenzie

di rating.

Agenzia di rating Data ultimo

aggiornamento

Debito a breve

termine

Debiti a medio -lungo

termine

Outlook

MOODY’S 14 febbraio 2015

P-2 Baa2 Stabile

FITCH RATINGS 25 aprile 2015 F2 BBB+ Stabile

STANDARD&POOR’S 5 dicembre 2014 A - 2 BBB- Stabile

DBRS 27 marzo 2015 A (low) R-1 (low) Stabile

In particolare, al 31 dicembre 2014, la Banca detiene titoli emessi dallo Stato italiano per un importo di

Euro 5,1 milioni. Nella tabella che segue si riportano le esposizioni in titoli di debito emessi dallo Stato

italiano e dalle amministrazioni centrali dello Stato italiano al 31 dicembre 2014, con specifica

indicazione del portafoglio di appartenenza.

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 64

Dati in migliaia di Euro

Attività finanziarie

disponibili per la

vendita

Attività finanziarie

detenute per la

negoziazione

Crediti verso la

clientela

Totale titoli

Valore nominale dei titoli 0

5.016 0 5.016

Valore di bilancio - fair

value 0 5.079 0 5.079

Al 31 dicembre 2014 fra i crediti verso clientela sono ricompresi crediti riferiti ad amministrazioni

pubbliche centrali e locali italiane per un importo di Euro 36.043 migliaia, pari all’1,28% dell’aggregato

complessivo.

In considerazione della limitata esposizione della Banca nei confronti dello Stato italiano, è possibile

escludere alla Data del Prospetto effetti negativi di rilievo sui risultati operativi della Banca, nonché

sulla relativa situazione economica, patrimoniale e finanziaria, e ciò anche ove la situazione del debito

sovrano ed, in particolare modo, di quello italiano torni ad aggravarsi, considerate anche le perduranti

incertezze in merito alla situazione politica ed alla crescita economica del nostro Paese.

Per maggiori informazioni in merito alle politiche di governo e gestione del rischio del debito sovrano si

veda la Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.6.

4.1.8 Rischi connessi ad assunzioni e metodologie di valutazione delle attività e passività

finanziarie valutate al fair value

In conformità alla disciplina dettata dai Principi Contabili Internazionali, la redazione del bilancio

dell’Emittente richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi

effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa

alle attività e passività potenziali riportate in bilancio.

In particolare, è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione

aziendale nei seguenti casi:

- la quantificazione delle perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie, con particolare

riferimento ai crediti, alle partecipazioni ed alle attività materiali;

- la determinazione del fair value degli strumenti finanziari con particolare riferimento all’ l’utilizzo

di modelli valutativi per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in

mercati attivi;

- la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali;

- la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;

- le ipotesi attuariali e finanziarie utilizzate per la determinazione delle passività collegate ai piani

a benefici definiti per i dipendenti; e

- le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.

Non può escludersi che future variazioni del fair value degli strumenti finanziari e/o della loro

classificazione, anche a seguito di mutamenti delle condizioni di mercato, e/o della riduzione dei

volumi scambiati sui mercati, comportando una minore significatività dei prezzi di scambio, abbiano

effetti negativi sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della

Banca.

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 65

Tali stime ed assunzioni sono state effettuate nell’ottica della continuità aziendale e sono fortemente

condizionate dalla crescente incertezza presente nel contesto economico e di mercato corrente alla

Data del Prospetto, che si caratterizza per la volatilità dei parametri finanziari e per la presenza di

indicatori di deterioramento della qualità del credito molto elevati.

Parametri ed informazioni utilizzati per la determinazione di stime ed assunzioni sono particolarmente

influenzati dai suddetti fattori, che per loro natura sono imprevedibili. Conseguentemente, le stime e le

assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo e, pertanto, non è da escludersi che in

futuro i valori iscritti nel Bilancio 2014 possano differire, anche in maniera significativa, a seguito del

mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate. Le stime e le assunzioni sono oggetto di rivisitazione

per tener conto delle variazioni intercorse nel periodo di riferimento.

La determinazione dei valori sopra indicati è strettamente connessa all’evoluzione del contesto socio-

economico nazionale ed internazionale e all’andamento dei mercati finanziari, che a loro volta

generano impatti significativi sull’andamento dei tassi, sulla fluttuazione dei prezzi e sul merito

creditizio delle controparti.

I parametri e le informazioni utilizzati per la stima dei valori sopra menzionati sono quindi

significativamente influenzati dai suddetti fattori, per i quali non si può escludere che un

peggioramento del relativo andamento possa produrre effetti negativi sulle poste oggetto di

valutazione e, in ultima istanza, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o

finanziaria della Banca.

Per maggiori informazioni in merito al deterioramento della qualità del credito si veda la presente

Sezione Prima, Capitolo 4, Paragrafo 4.1.3, del Prospetto.

Con particolare riguardo al rischio di incertezza connesso all’utilizzo del fair value, si evidenzia che la

Banca, inter alia, ha utilizzato il metodo del fair value per la determinazione del valore di bilancio delle

attività e passività di seguito indicate:

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/ 2013 31/12/2012

ATTIVO

Attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.122 8.812 12.905

Attività finanziarie disponibili per la vendita 20 20 79

Totale attività finanziarie 6.142 8.832 12.984

Incidenza sul totale dell'attivo 0,15% 0,21% 0,30%

PASSIVO

Passività finanziarie di negoziazione 1 2 16

Totale passività finanziarie 1 2 16

Incidenza sul totale del passivo n.s. n.s. n.s.

La ripartizione, al 31 dicembre 2014, per livelli di fair value di tali esposizioni evidenzia attività valutate

al “Livello 1” per 6.022 migliaia di Euro, al “Livello 2” per 100 migliaia di Euro, al “Livello 3” per 20

migliaia di Euro e passività valutate al “Livello 2” per 1 migliaia di Euro.

In relazione al fair value, si veda anche la Sezione Prima, Capitolo 20, Paragrafo 20.1.6.2.

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 66

4.1.9 Rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla

disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, ivi compreso il

rischio giuridico. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani,

interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali.

I rischi operativi, che costituiscono una classe molto eterogenea, non sono rischi tipici dell’attività

bancaria o dell’attività d’impresa. L’origine di tali rischi può essere sia interna sia esterna e l’ambito

della loro manifestazione può estendersi anche oltre il perimetro aziendale.

In esito al processo di definizione della propensione al rischio, il Consiglio di Amministrazione della

Capogruppo, in coerenza con il modello di business adottato e tenuto conto che al rischio operativo

non è associato alcun rendimento, ha fissato come obiettivo gestionale anche per le società

controllate la minimizzazione dell’esposizione al rischio operativo. Coerentemente, il Consiglio ha

stabilito gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio, che sono state portate a

conoscenza delle funzioni aziendali e vengono riesaminate periodicamente.

Nonostante il Gruppo Creval abbia impiegato e continui ad impiegare risorse idonee al fine di mitigare

i rischi operativi, tali rischi potrebbero comunque verificarsi in futuro, anche a causa di eventi

imprevedibili fuori dal controllo dell’Emittente. L’eventuale configurarsi di uno o più di tali rischi

potrebbe avere effetti pregiudizievoli sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati della

Banca. Fino alla Data del Prospetto, non sono emersi per la Banca, elementi di variazione significativa

della rischiosità operativa, che permane contenuta.

Per maggiori informazioni in merito alle politiche di governo e gestione dei rischi operativi si veda la

Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.7.

4.1.10 Rischi connessi alle attività fiscali per imposte differite

Ai sensi dei Principi Contabili Internazionali ed, in particolare, dello IAS 12, è possibile iscrivere attività

fiscali differite con riferimento:

- alle differenze temporanee deducibili (in presenza di oneri contabilmente imputati per intero

all’esercizio e fiscalmente deducibili in esercizi successivi al ricorrere di determinati eventi

ovvero pro-quota);

- a perdite fiscali pregresse; e

- per crediti d’imposta non utilizzati.

Al 31 dicembre 2014, le attività fiscali differite della Banca ammontano a 59.940 migliaia di Euro,

iscritte alla voce 130b “Attività Fiscali – Anticipate” dello stato patrimoniale del Bilancio 2014.

Le imposte differite attive possono essere iscritte e mantenute in bilancio se e nella misura in cui è

probabile che vi sarà disponibilità di un reddito imponibile futuro nel quale possano trovare

compensazione le differenze temporanee deducibili, le perdite fiscali pregresse e i crediti d’imposta

non utilizzati cui si riferiscono.

Ai sensi della normativa fiscale vigente alla Data del Prospetto, al ricorrere di determinate circostanze,

alcune attività per imposte anticipate possono essere convertite in crediti d’imposta. Queste imposte

differite attive possono essere quindi recuperate a prescindere dalla capacità della Banca di generare

una redditività futura. In particolare, ai sensi della normativa fiscale vigente, nelle ipotesi in cui sia

conseguita una perdita civilistica o sia rilevata una perdita fiscale o un valore della produzione netta

IRAP negativo, le attività per imposte anticipate sia IRES sia IRAP riferite alle rettifiche di valore su

crediti non ancora dedotte dal reddito imponibile e quelle riconducibili al valore dell’avviamento e del le

altre attività immateriali, i cui componenti negativi sono deducibili in più periodi d’imposta, sono

trasformate in credito d’imposta.

Al 31 dicembre 2014, le attività per imposte anticipate del Credito Siciliano trasformabili in credito

d’imposta al ricorrere degli eventi precedentemente illustrati ammontano ad 54.113 migliaia di Euro.

Le attività per imposte anticipate la cui iscrivibilità rimane invece dipendente dalla disponibilità di

redditi imponibili futuri risultano, quindi, circoscritte a 5.827 migliaia di Euro.

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 67

Per la quota parte delle attività per imposte anticipate residue, la Banca procede alla stima dei

prevedibili redditi imponibili futuri al fine di verificare la possibilità di mantenere iscritte e/o di iscrivere

le attività fiscali per imposte anticipate.

Limitatamente alle attività per imposte anticipate residue, qualora da tale verifica dovesse emergere

un reddito imponibile futuro non sufficiente, la Banca potrebbe dover rivedere in diminuzione il valore

delle attività fiscali differite iscritte in bilancio, con conseguenti effetti negativi sul conto economico.

4.1.11 Rischi connessi a procedimenti giudiziari in essere

A presidio dei rischi economici conseguenti i procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Banca

è effettuato prudenzialmente un accantonamento in bilancio in misura congrua e coerente con i

Principi Contabili Internazionali e la policy adottata dall’Emittente. L’ammontare dell’accantonamento è

stimato in base a molteplici elementi di giudizio concernenti principalmente la previsione sull’esito

della causa e, in particolare, la probabilità di soccombenza nel giudizio con condanna della Banca, e

gli elementi di quantificazione dell’importo che in caso di soccombenza la Banca potrebbe essere

tenuta a corrispondere alla controparte.

L’ammontare dell’importo dovuto in caso di soccombenza è espresso in valore assoluto e riporta il

valore stimato in base alle risultanze processuali, tenendo conto dell’importo richiesto da controparte,

della stima tecnica effettuata internamente sulla base dei riscontri contabili e/o emersi nel corso del

giudizio e, in particolare, dell’importo accertato dalla consulenza tecnica d’ufficio (CTU), ove disposta,

nonché delle spese eventualmente dovute per soccombenza. Nei casi in cui non sia possibile

determinare una stima attendibile (mancata quantificazione delle richieste risarcitorie da parte del

ricorrente, presenza di incertezze di diritto e di fatto che rendono inattendibile qualunque stima) non

vengono effettuati accantonamenti fintanto che persiste l’impossibilità di prevedere gli esiti del giudizio

e stimare in modo attendibile l’entità dell’eventuale perdita.

Al 31 marzo 2015 risultano in essere, in capo alla Banca quale parte convenuta, n. 199 cause passive

per un petitum complessivo di Euro 28,022 milioni a fronte del quale è stato previsto un

accantonamento di Euro 3,585 milioni, secondo la seguente ripartizione:

Tipologia n. Petitum euro Accantonamento euro

ANATOCISMO 113 14.395.158,37 2.445.355,27

REVOCATORIA 18 3.280.584,16 712.387,21

SERVIZI INV. 19 709.097,33 364.532,84

TITOLI CREDITO 7 983.000,00 0,00

VARIE 42 8.654.960,61 63.006,81

Totale complessivo 199 28.022.800,47 3.585.282,13

Tenuto conto (i) del rischio di soccombenza probabile in contenziosi stimato in complessivi 6,27 milioni

di Euro rispetto al petitum generale di 28,022 milioni di Euro, nonché (ii) dei relativi accantonamenti

stanziati per un totale di 3,585 milioni di Euro, il tasso di copertura al 31 marzo 2015 si attesta intorno

al 57%, valore che si ritiene adeguato rispetto alle perdite potenziali attese.

La Banca promuove attente e ponderate logiche transattive fondate su una approfondita analisi dei

presupposti concreti su cui si basa l’azione.

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 68

Si dichiara che un eventuale esito sfavorevole dei procedimenti in essere non sarebbe comunque tale

da incidere sulla solvibilità dell’Emittente.

Per maggiori informazioni in merito alle politiche di governo e gestione dei rischi legali si veda la

Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.8.

4.1.12 Rischi connessi al risk management

Nello svolgimento delle proprie attività tipiche, l’Emittente è esposto a diverse tipologie di rischio,

ulteriori rispetto a quelle indicate nei paragrafi che precedono. Si tratta, principalmente del rischio

informatico (ICT), del rischio di leva finanziaria eccessiva, del rischio strategico, del rischio di

compliance, del rischio di riciclaggio, del rischio reputazionale, del rischio nei confronti di soggetti

collegati e del rischio immobiliare.

Tali tipologie di rischio sono presidiate tramite i processi di gestione dei rischi cioè l’insieme delle

regole, delle procedure, delle risorse (umane, tecnologiche e organizzative) e delle attività di controllo

volte a identificare, misurare o valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli

gerarchici appropriati i rischi assunti. I processi di gestione dei rischi coinvolgono i sistemi di governo

societario attraverso una pluralità di organi, ciascuno con le proprie funzioni specifiche. I processi di

gestione dei rischi sono adeguatamente documentati e le varie responsabilità sono chiaramente

assegnate.

Qualora le politiche e le procedure interne di gestione dei rischi del Gruppo non dovessero rivelarsi

adeguate, esponendo l’Emittente a rischi non preventivati ovvero non quantificati correttamente, la

Banca potrebbe subire perdite, anche rilevanti, con possibili effetti negativi sulle proprie attività e sulla

propria situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria.

Per maggiori informazioni in merito ai presidi di gestione dei rischi dell’Emittente, nonché al sistema

dei controlli interni, si vedano, rispettivamente, la Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4 e la

Sezione Prima, Capitolo 16, Paragrafo 16.4..

4.1.13 Rischi connessi alla distribuzione di dividendi

Con raccomandazione del 28 gennaio 2015 la Banca Centrale Europea ha invitato gli enti creditizi ad

adottare politiche di distribuzione dei dividendi basate su ipotesi conservative, in modo che, dopo ogni

distribuzione, i requisiti patrimoniali minimi risultino soddisfatti.

In particolare:

- gli enti creditizi sono tenuti a soddisfare costantemente i requisiti minimi di fondi propri

applicabili (“requisiti di primo pilastro”). Ciò comprende un coefficiente di capitale primario di

classe 1 del 4.5%, un coefficiente di Capitale di Classe 1 del 6% e un coefficiente di Capitale

Totale dell’8%, come disposto dall’articolo 92 del CRR, nonché le riserve anticicliche e

sistemiche di cui all’articolo 128, n. 2 e n. 3, della CRD IV, e tutte le altre riserve che sono

state fissate dalle Autorità nazionali competenti e designate;

- inoltre, gli enti creditizi sono tenuti a soddisfare in via continuativa tutti i requisiti patrimoniali

imposti in conseguenza della decisione applicabile sul processo di revisione e valutazione

prudenziale (SREP) di cui all’articolo 16, paragrafo 2, lett. a), del regolamento (UE) n.

1024/2013 e che vanno al di là dei requisiti di primo pilastro (“requisiti di secondo pilastro”);

- gli enti creditizi sono altresì obbligati a soddisfare il coefficiente di Capitale Primario di Classe

1, il coefficiente di Capitale di Classe 1 e il coefficiente di Capitale Totale pienamente attuati

(fully loaded) entro la data applicabile per la completa introduzione progressiva. Ciò si riferisce

all’applicazione completa dei suddetti coefficienti dopo il periodo transitorio, nonché delle

riserve anticicliche e sistemiche di cui all’articolo 128, paragrafi 2 e 3, CRD IV, e di tutte le

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 69

altre riserve che sono state fissate dalle Autorità nazionali competenti e designate. Le

disposizioni transitorie sono stabilite dal titolo XI della CRD IV e dalla parte dieci del CRR.

La Banca non ha adottato una politica per la distribuzione di dividendi. Anche tenuto conto delle

indicazioni della Banca Centrale Europea sopra ricordate, con riferimento all’esercizio finanziario

2015, non è allo stato prevedibile la distribuzione di dividendi.

Si veda anche la Sezione Prima, Capitolo 20, Paragrafo 20.7.

4.2 Fattori di rischio relativi al settore in cui l’Emittente opera

4.2.1 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario

Il Credito Siciliano è soggetto ai rischi tipici derivanti dalla concorrenza propria del settore di attività in

cui esso opera, con particolare riferimento allo svolgimento dell’attività bancaria, in via prevalente,

nella realtà socio-economica siciliana.

Nell’ultimo decennio il sistema bancario nazionale è stato interessato da numerose operazioni di

fusione e acquisizione che ne hanno aumentato il grado di concentrazione, riducendo il numero degli

operatori. Il quadro è stato poi reso più complesso dall’ingresso sul mercato di operatori stranieri

altamente competitivi.

La fase di consolidamento del mercato in atto è connotata da una elevata competitività, resa ancor più

robusta dal recepimento delle direttive comunitarie, tese a liberalizzare il settore bancario dell’Unione

Europea, dalla deregolamentazione del settore bancario, che ha incentivato la concorrenza nel

comparto tradizionale, dalla maggiore concorrenza sul mercato del risparmio gestito. Inoltre,

l’evoluzione del quadro normativo europeo e l’adeguamento degli ordinamenti nazionali in tema di

servizi di pagamento hanno profondamente modificato la struttura del mercato dei pagamenti al

dettaglio, mirando ad accrescere la trasparenza e la concorrenza ed a rafforzare la fiducia dei

consumatori negli strumenti elettronici.

Nel caso in cui non fosse in grado di rispondere alla crescente pressione competitiva, il Credito

Siciliano potrebbe perdere quote di mercato in diversi settori di attività o non riuscire ad incrementare i

volumi di attività e il livello di redditività rispetto al passato, con conseguenti effetti negativi rilevanti sui

risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente stesso.

4.2.2 Rischi connessi all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario

Il Credito Siciliano, il Gruppo Creval e, in generale, tutte le banche operanti in Italia sono soggetti ad

una articolata regolamentazione di matrice europea e nazionale e alla vigilanza da parte della Banca

d’Italia, della Consob e dell’IVASS e, a partire dal mese di novembre 2014, in conformità alle previsioni

del Regolamento MVU, della BCE. La normativa applicabile alle banche, cui il Credito Siciliano è

soggetto, disciplina i settori in cui le banche stesse possono operare con lo scopo di preservare la

stabilità e solidità delle stesse, limitandone l’esposizione al rischio. In particolare, il Credito Siciliano è

tenuto a rispettare i requisiti di adeguatezza patrimoniale previsti dalla normativa comunitaria e dalla

legge italiana. Il Credito Siciliano è, altresì, soggetto alle norme applicabili ai servizi finanziari – che

disciplinano, tra l’altro, l’attività di vendita e collocamento degli strumenti finanziari alla clientela -

nonché a quelle applicabili alle attività di Bancassicurazione.

Ai sensi dell’articolo 67 del TUB, al fine di esercitare la vigilanza consolidata, la Banca d’Italia può

impartire alla capogruppo, vale a dire al Credito Valtellinese, provvedimenti di carattere generale o

particolare, disposizioni concernenti il gruppo bancario complessivamente considerato o i suoi

componenti, aventi ad oggetto, tra l’altro, l’organizzazione amministrativa e contabile, nonché i

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 70

controlli interni; ai sensi del comma 2-ter della medesima disposizione i provvedimenti particolari

possono riguardare anche la restrizione delle attività o della struttura territoriale del gruppo; il divieto di

effettuare determinate operazioni e di distribuire utili o altri elementi del patrimonio, nonché, con

riferimento a strumenti finanziari computabili nel patrimonio di vigilanza, il divieto di pagare gli

interessi.

In conformità all’articolo 2 della Parte Prima, Titolo I, Capitolo 2, Sezione IV della Circolare 285, lo

statuto del Credito Siciliano prevede che “La Società fa parte del «Gruppo bancario Credito

Valtellinese». In tale qualità essa è tenuta all'osservanza delle disposizioni che la capogruppo,

nell'esercizio dell’attività di direzione e coordinamento, emana per l’esecuzione delle istruzioni

impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del Gruppo. Gli Amministratori della Società

forniscono alla capogruppo ogni dato ed informazione per l’emanazione di dette disposizioni”.

La vigilanza delle sopracitate Autorità sul Credito Siciliano e, più in generale sul Gruppo Creval, copre

diversi ambiti di attività dell’Emittente, e può avere ad oggetto, tra l’altro, i livelli di liquidità e di

adeguatezza patrimoniale, la prevenzione e il contrasto del riciclaggio di denaro, la tutela della

privacy, la trasparenza e la correttezza nei rapporti con la clientela, nonché gli obblighi di rendiconto e

registrazione.

Eventuali variazioni della normativa di riferimento, o anche delle relative modalità di applicazione,

nonché l’eventualità che l’Emittente non riesca ad assicurare il pieno rispetto delle norme applicabili,

potrebbero influenzare le attività, i prodotti e i servizi offerti e, conseguentemente, avere un impatto

negativo sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Credito Siciliano.

Per maggiori informazioni in merito alla normativa di riferimento si veda la Sezione Prima, Capitolo 6,

Paragrafo 6.1.3.

Per quanto riguarda i requisiti patrimoniali del Credito Siciliano, si veda il precedente Paragrafo 4.1.2

del presente Capitolo 4 del Prospetto.

4.2.3 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema

La crisi dei mercati finanziari, che ha comportato la riduzione della liquidità a disposizione degli

operatori, e la successiva crescita delle tensioni legate al debito sovrano di alcuni Paesi, insieme

all’innalzamento dei requisiti patrimoniali previsti da Basilea III, hanno richiesto negli scorsi anni lo

sviluppo di iniziative a supporto del sistema creditizio, sia a livello nazionale, attraverso l’intervento

diretto nel capitale di alcune banche, sia a livello europeo, attraverso operazioni di rifinanziamento

presso la BCE dietro prestazione di idonei titoli in garanzia (c.d. LTRO).

A inizio anno la Banca Centrale Europea (BCE) ha accentuato il carattere espansivo di politica

monetaria, avviata lo scorso anno, attraverso il c.d. “quantitative easing” e l’impegno ad acquistare

importi predefiniti su base mensile di titoli pubblici emessi da stati appartenenti all’area dell’Euro. Si

tratta di una misura straordinaria che ha lo scopo di rilanciare l'economia europea, riducendo il costo

del debito degli stati ed i tassi di interesse, rilanciando il mercato del credito e fermando la deflazione,

cioè il calo dei prezzi al consumo che si registra oggi in diversi paesi.

Alla Data del Prospetto non vi è alcuna certezza che tali operazioni di rifinanziamento possano essere

replicate anche in futuro. L’incapacità di reperire sul mercato tale liquidità, tramite l’accesso agli istituti

centrali, dietro presentazione di idonee garanzie, ovvero la riduzione significativa o il venir meno del

supporto alla liquidità del sistema da parte dei governi e delle autorità centrali potrebbero generare

maggiori difficoltà nel reperimento di liquidità sul mercato e/o maggiori costi connessi al ricorso a tale

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 71

liquidità, con possibili effetti negativi sull’attività, sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi della

Banca.

4.2.4 Rischio connesso con l’eventuale richiesta alla Commissione Europea da parte dello Stato

Italiano dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato”

Dall’inizio della crisi l’attenzione della UE si è focalizzata sulla necessità di un corpus unico di norme

sulla risoluzione delle crisi bancarie. Con decorrenza dal 1° agosto 2013 la Commissione europea ha

emanato una nuova comunicazione in materia di aiuti di Stato agli enti creditizi.

Si ricorda che gli aiuti di Stato per essere concessi devono essere compatibili con il diritto dell'Unione

Europea (cfr. art. 107, par. 3, lett. b), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea).

Al riguardo, si rammenta che la concessione di tali aiuti, ove ne ricorrano i presupposti, può essere,

condizionata a una previa “condivisione degli oneri”, oltreché da parte degli azionisti, anche da parte di

coloro che hanno sottoscritto titoli di debito subordinato o di capitale ibrido, con ciò comportando una

compressione dei diritti dei soggetti medesimi, nella misura in cui ciò sia giuridicamente possibile (cfr.

"Comunicazione della Commissione europea relativa all'applicazione, dal 1° agosto 2013, delle norme

in materia di aiuti di Stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria", e in

particolare i parr. 41-44). Non si può peraltro escludere che, essendo il quadro normativo di riferimento

in materia di aiuti di Stato in continua evoluzione, possano intervenire ulteriori limitazioni ai diritti degli

azionisti e degli obbligazionisti durante la vita dei rispettivi titoli. Al riguardo si veda la Sezione Prima,

Capitolo 6, Paragrafo 6.1.3.

4.2.5 Rischi in ordine ai meccanismi di risoluzione delle crisi di impresa

In data 12 giugno 2014 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva

2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e

risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and

Resolution Directive – BRRD, e di seguito la “BRRD”). La BRRD detta una disciplina comune a tutti i 28

Stati Membri dell’Unione Europea al fine di stabilire una procedura armonizzata di prevenzione e

gestione delle crisi delle imprese bancarie e finanziarie

Le prescrizioni dettate dalla direttiva in esame si possono suddividere in tre categorie fondamentali:

(A) un primo gruppo di norme concerne le misure di prevenzione della crisi, che devono essere

predisposte nella fase di normale svolgimento dell’attività delle imprese finanziarie, come ad esempio i

piani di risanamento (recovery plan), redatti dalle imprese stesse e i piani di risoluzione (resolution

plan), preparati dalle autorità preposte alla risoluzione delle crisi; (B) un secondo gruppo di norme

disciplina le misure relative all’intervento precoce, necessario per assicurare azioni tempestive da

parte delle Autorità di risoluzione, una volta che si siano manifestati i primi segnali di rischio per la

stabilità degli enti creditizi e delle imprese di investimento; (C) sono previste, infine, specifiche misure

di risoluzione della crisi, la più rilevante delle quali è rappresentata dal c.d. bail-in, uno strumento che

tende a spostare una quota sensibile degli oneri delle ristrutturazioni bancarie dagli Stati agli azionisti

e ai creditori delle imprese interessate, riducendo così i rischi di azzardo morale (moral hazard). Il

termine di recepimento della BRRD è fissato al 31 dicembre 2014 ed è espressamente previsto che gli

Stati membri applichino le disposizioni in essa contenute a decorrere dal 1° gennaio 2015, ad

eccezione della sezione relativa allo strumento del bail-in, che dovrà essere attuata a livello nazionale,

al più tardi, dal 1° gennaio 2016.

In particolare, si segnala che con lo strumento del bail-in, le Autorità di risoluzione delle crisi potranno

ridurre gli importi dovuti ai creditori di un ente in dissesto non garantiti e convertire tali crediti in

capitale. Lo strumento potrà essere utilizzato per ricapitalizzare un ente in dissesto o vicino al

dissesto, consentendo alle Autorità di ristrutturarlo attraverso la procedura di risoluzione e di

ripristinarne la sostenibilità economica dopo la riorganizzazione e la ristrutturazione. Ciò

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 72

consentirebbe una maggiore flessibilità di risposta da parte delle autorità in caso di dissesto di enti

finanziari grandi e complessi.

Nell’applicazione di tali strumenti di risoluzione, i crediti degli azionisti nei confronti della società

emittente potranno essere cancellati o sostanzialmente ridotti; inoltre, gli stessi azionisti potrebbero

vedere diluita fortemente la propria partecipazione nel caso in cui altre passività siano convertite in

azioni a tassi di conversione per essi particolarmente sfavorevoli. Comunque, la BRRD dispone che gli

Stati membri garantiscano, nell’ambito della giurisdizione nazionale, un diritto di impugnazione delle

decisioni di adottare una misura di gestione delle crisi, a tutte le persone interessate da tali decisioni,

secondo le modalità previste dalla direttiva stessa.

La BRRD prevede, inoltre, la costituzione di un Fondo di risoluzione unico di cui al Regolamento (UE)

n.806/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio, finanziato mediante contributi versati ex-ante

dalle banche, che, ove ricorrano i presupposti, potrà essere utilizzato dalle Autorità di Vigilanza per

finanziare la risoluzione delle crisi bancarie.

In relazione alla nuova normativa sul risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle

imprese di investimento, si segnala, inoltre, che la European Banking Authority - EBA ha avviato delle

consultazioni riguardanti la determinazione, a livello del sistema bancario e finanziario europeo, dei

criteri di determinazione delle minimum required eligible liabilities (“MREL”), ossia dei requisiti minimi

di fondi propri e passività ammissibili richiesti agli enti creditizi e alle imprese di investimento in tema di

capacità minima di assorbimento delle perdite.

Inoltre che il Financial Stability Board (FSB) ha pubblicato un documento di consultazione relativo alla

determinazione dei requisiti minimi necessari a determinare la total loss absorbency capacity (“TLAC”)

delle “global sistematically important banks (“G-SIBs”) – in cui alla Data del Prospetto non è incluso

l’Emittente. Pertanto, non è possibile escludere che alla presenza congiunta delle due consultazioni

(quella relativa alle MREL e quella relativa al TLAC) consegua un allineamento dei criteri di

determinazione delle minimum required eligible liabilities previsti per tutte le istituzioni finanziarie

europee a quelli, più restrittivi, che saranno applicabili alle G-SIBs.

In aggiunta a quanto sopra, entro il 3 luglio 2015 gli Stati membri dovranno inoltre trasporre le

disposizioni della Direttiva 2014/49/UE (c.d. Deposit Guarantee Schemes Directive (“DGSD”)) che

istituisce lo schema unico di garanzia dei depositi, ad eccezione di talune norme tecniche, che

dovranno essere recepite entro il 31 maggio 2016. La DGSD è finalizzata alla costruzione, in piena

continuità giuridica con i sistemi nazionali esistenti, di una rete armonizzata di sistemi di garanzia dei

depositi e prevede l’istituzione di un nuovo meccanismo di finanziamento, basato anch’esso su

contribuzioni ex-ante (come il Fondo di risoluzione unico), anziché su contribuzioni ex-post come

avviene ai sensi della normativa vigente alla Data del Prospetto. Alla Data del Prospetto, non essendo

ancora completato il quadro giuridico di riferimento, non è possibile determinare con esattezza

l’ammontare dei contributi che dovrà versare l’Emittente in relazione ai fondi previsti dalla BRRD e

dalla DGSD.

Al riguardo, si veda la Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.3.

4.3 Fattori di rischio connessi alle Azioni e all’Offerta delle Azioni oggetto dell’Offerta

4.3.1 Rischi connessi all’investimento azionario

Gli strumenti finanziari oggetto dell’Offerta sono azioni ordinarie emesse dal Credito Siciliano che

hanno le medesime caratteristiche delle azioni in circolazione alla data del presente Prospetto.

Alla Data del Prospetto, le azioni ordinarie dell’Emittente non sono negoziate in alcun mercato

regolamentato italiano o estero, né in un sistema multilaterale di negoziazione, né mediante un

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 73

internalizzatore sistematico. L’Emittente non intende o prevede di richiedere l’ammissione alla

negoziazione ad alcuno di tali mercati o sistemi di negoziazione, né intende assumere alcun impegno

di riacquisto delle Azioni a fronte di richieste di disinvestimento degli azionisti.

La sottoscrizione delle Azioni dell’Emittente implica l’assunzione tipica dei rischi finanziari connessi ad

un investimento in azioni. Il valore economico delle Azioni potrebbe in particolare variare

significativamente a fronte di sostanziali cambiamenti nella valutazione del patrimonio e/o delle

prospettive di utili futuri del Credito Siciliano, essendo strumenti finanziari rappresentativi del capitale

sociale del medesimo.

Al riguardo si veda anche la Sezione Seconda, Capitolo 4, Paragrafo 4.3.

4.3.2 Rischio di illiquidità degli strumenti finanziari offerti

Le Azioni oggetto della presente Offerta presentano gli elementi di rischio propri di un investimento in

strumenti finanziari non negoziati in un mercato regolamentato, né in un sistema multilaterale di

scambi, né mediante un internalizzatore sistematico. L’Emittente, inoltre, non assume alcun obbligo di

riacquistare le proprie Azioni. Gli investitori devono, pertanto, considerare che potrebbero trovarsi

nella impossibilità di rivendere a terzi le proprie Azioni, in quanto le richieste di vendita potrebbero non

trovare contropartita, o nella difficoltà di vendere le medesime Azioni in tempi ragionevolmente brevi

e/o a prezzi in linea con le proprie aspettative e trovarsi conseguentemente nella condizione di dover

accettare un prezzo inferiore a quello di sottoscrizione.

Al riguardo si veda anche la Sezione Seconda, Capitolo 4, Paragrafo 4.3.

4.3.3 Rischio connesso al rapporto di assegnazione e alla negoziazione dei Diritti di Opzione

I soci avranno diritto di sottoscrivere le Azioni in ragione di 10 nuove Azioni ogni 27 azioni ordinarie

Credito Siciliano possedute all’apertura del Periodo di Opzione.

I Diritti di Opzione non saranno negoziabili in alcun mercato regolamentato, ne’ in un sistema

multilaterale di negoziazione, ne’ mediante un internalizzatore sistematico. Pertanto, pur essendo

possibile per i soci cedere tali diritti sulla base dei principi che regolano l’autonomia negoziale dei

privati, i soci che intendessero acquistare o cedere i diritti di opzione potrebbero incontrare difficoltà di

negoziazione. Al termine del Periodo di Opzione, i Diritti di Opzione non esercitati non saranno più

esercitabili né cedibili.

Per ulteriori informazioni si rinvia a quanto descritto nella Sezione Seconda, Capitolo 5, Paragrafo

5.1.3 del Prospetto.

4.3.4 Rischi connessi agli effetti diluitivi dell’Aumento di Capitale

Le Azioni sono offerte in opzione a tutti gli azionisti dell’Emittente e, pertanto, non vi sono effetti diluitivi

derivanti dall’Aumento di Capitale in termini di quota percentuale di partecipazione al capitale sociale

fully diluted (calcolato ipotizzando l’integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale) nei confronti

degli azionisti dell’Emittente che decideranno di sottoscrivere l’Offerta per la parte di loro competenza.

Gli azionisti dell’Emittente che, invece, decidano di non sottoscrivere l’Offerta per la parte di loro

competenza vedranno diluita la propria partecipazione sul capitale. La percentuale di diluizione

(calcolata ipotizzando l’integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale, tenuto conto dell’impegno

dell’azionista di maggioranza Credito Valtellinese a garantire il buon esito dell’offerta, cfr. Sezione

Seconda, Capitolo 5, Paragrafo 5.2.2 del Prospetto), sarà pari, in termini percentuali sul capitale

sociale, a circa il 27%.

Per ulteriori informazioni si rinvia a quanto descritto nella Sezione Seconda, Capitolo 9 del Prospetto.

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 74

4.3.5 Rischi connessi ai mercati nei quali non è consentita l’Offerta in assenza di autorizzazioni

delle autorità competenti

L’Offerta non è rivolta, direttamente o indirettamente, e non potrà essere accettata, direttamente o

indirettamente, negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché in o da

qualsiasi altro Paese, diverso dall’Italia, nel quale l’Offerta non sia consentita in assenza di

autorizzazioni da parte delle competenti autorità o di applicabili esenzioni di legge o regolamentari,

tramite i servizi di ogni mercato regolamentato degli Stati Uniti d’America, Canada, Australia,

Giappone, nonché degli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di

comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante Stati Uniti d’America, Canada,

Australia, Giappone, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione

alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi altro

mezzo o supporto informatico).

Parimenti, non saranno accettate adesioni effettuate mediante tali servizi, mezzi o strumenti. Né il

Prospetto né qualsiasi altro documento afferente all’Offerta verrà spedito e non dovrà essere spedito o

altrimenti inoltrato, reso disponibile, distribuito o inviato negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada,

Australia, Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi; questa limitazione si applica anche ai titolari di

azioni Credito Siciliano con indirizzo negli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché

negli Altri Paesi, o a persone che la Banca o i suoi rappresentanti sono consapevoli essere fiduciari,

delegati o depositari in possesso di azioni della Banca per conto di detti titolari.

Coloro i quali ricevono tali documenti (inclusi, tra l’altro, custodi, delegati e fiduciari) non devono

distribuire, inviare o spedire alcuno di essi negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Australia,

Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro

mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d’America,

Canada, Australia, Giappone, nonché degli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza

limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi

altro mezzo o supporto informatico).

La distribuzione, l’invio o la spedizione di tali documenti negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada,

Australia, Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi, o tramite i servizi di ogni mercato regolamentato

degli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché degli Altri Paesi, tramite i servizi

postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale

riguardante gli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi (ivi

inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta

elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico) non consentiranno

di accettare adesioni all’Offerta in virtù di tali documenti.

Le Azioni e i relativi Diritti di Opzione non sono stati e non saranno registrati ai sensi dello United

States Securities Act of 1933 e sue successive modifiche, vigente negli Stati Uniti d’America, né ai

sensi delle corrispondenti normative in vigore in Canada, Australia, Giappone e negli Altri Paesi.

Per ulteriori informazioni si rinvia a quanto descritto nella Sezione Seconda, Capitolo 5, Paragrafo

5.2.1 del Prospetto.

4.3.6 Rischi connessi a potenziali conflitti di interesse

Credito Siciliano è emittente delle Azioni oggetto dell’Offerta, nonché soggetto abilitato a raccogliere le

adesioni all’Offerta e, pertanto, potrebbe trovarsi, rispetto alla stessa, in una situazione di conflitto di

interessi.

Per maggiori informazioni in relazione agli interessi dei partecipanti all’Offerta si veda la Sezione

Seconda, Capitolo 3, Paragrafo 3.3, del Prospetto.

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 75

4.3.7 Rischi connessi all’assenza di rating assegnato all’Emittente

L’Emittente non ha richiesto l’attribuzione di rating. Non vi sarà, pertanto, un giudizio indipendente

rilasciato da una agenzia di rating sull’Emittente. L'assenza di rating dell’Emittente può rappresentare

un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo

della rischiosità dell’investimento nell’Emittente.

Si veda in proposito anche la Sezione Seconda, Capitolo 10, Paragrafo 10.5.

4.3.8 Rischi legati alle modalità e ai criteri di determinazione del Prezzo di Offerta

Diversamente dalle banche quotate, le cui azioni, essendo scambiate giornalmente sul mercato

regolamentato, sono caratterizzate da un prezzo costantemente aggiornato, le azioni dell’Emittente

non sono quotate su alcun mercato regolamentato, per cui il relativo prezzo è determinato dal

Consiglio di Amministrazione del Credito Siciliano avvalendosi del supporto di un primario advisor

individuato nella società Deloitte Financial Advisory S.r.l. (l’“Advisor”).

Il prezzo dell’Offerta, deliberato dal Consiglio di Amministrazione del Credito Siciliano del 18 maggio

2015, in esercizio della Delega ad esso attribuita dall’assemblea straordinaria dei soci dell’8 aprile

2015, è stato fissato in Euro 14,00 per Azione di cui:

・Euro 13,00 quale valore nominale;

・Euro 1,00 quale sovrapprezzo.

Al fine della determinazione del prezzo di emissione delle nuove Azioni, il Consiglio di

Amministrazione dell’Emittente ha utilizzato il Dividend Discount Model nella variante Excess Capital

(DDM), che permette di apprezzare il valore di una società sulla base del suo piano di sviluppo e delle

sue caratteristiche intrinseche: tale metodologia è una prassi condivisa nel settore finanziario, nel

quale la misura dei flussi di pertinenza degli azionisti è influenzata dal livello di patrimonializzazione

previsto dall’Autorità di Vigilanza. Gli Amministratori, anche sulla base di quanto indicato dall’Advisor,

hanno applicato sconti al valore fondamentale ottenuto mediante l’applicazione del DDM per tenere

conto delle caratteristiche dell’operazione e dell’Emittente.

Di seguito si riportano i principali indicatori riferiti all’Emittente determinati sulla base del Prezzo di

Offerta, pari a 14,00 Euro per Azione.

Indicatori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

P/BV (1) 0,80x 0,68x 0,70x

P/TBV (2) 0,87x 0,74x 0,75x

P/E (3) N.s. 44,4x N.s.

(1) Il multiplo Price/Book Value rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e il patrimonio netto per azione alla data di

riferimento. Tale rapporto esprime, in via semplificata, la valutazione patrimoniale (prezzo) con quella espressa dal bilancio della

società. Nello specifico esso indica se un titolo è scambiato ad un valore al di sopra o al di sotto del suo valore di libro.

(2) Il multiplo Price/Tangible Book Value (il “Rapporto P/TBV”) rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e il patrimonio

netto per azione al netto delle attività immateriali alla data di riferimento. Tale rapporto esprime, in via semplificata, la

valutazione patrimoniale (prezzo) con quella espressa dal bilancio della società. Nello specifico esso indica se un titolo è

scambiato ad un valore al di sopra o al di sotto del suo valore di libro, tenuto conto delle poste immateriali.

(3) Il multiplo Price/Earnings (il “Rapporto P/E”) rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e l’utile per azione, determinato come rapporto fra l’utile netto ed il numero di azioni in circolazione alla data di riferimento. Il rapporto P/E esprime, in via semplificata, il numero di anni in cui la Banca ripagherebbe, mediante gli utili realizzati, l’investimento effettuato dall’investitore. Si segnala al riguardo che il Credito Siciliano ha chiuso gli anni finanziari 2014 e 2015 con un risultato negativo, conseguentemente, il multiplo risulta non significativo.

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FATTORI DI RISCHIO

PROSPETTO INFORMATIVO 76

Si evidenzia che la valorizzazione media2 della azioni del Credito Siciliano dopo l’applicazione dello

sconto di minoranza e prima dell’applicazione dello sconto relativo all’aumento di capitale (17,7 euro

per azione) è sostanzialmente in linea con il patrimonio netto unitario (17,6 euro per azione) al 31

dicembre 2014. Di conseguenza, lo scostamento del Prezzo di Emissione dal valore di libro (P/BV:

0,80x) è da ricondurre sostanzialmente allo sconto applicato all’aumento di capitale, legato alla natura

dell’operazione (21,1%).

Nella seguenti tabelle si riportano i multipli impliciti nel valore di mercato delle banche italiane quotate

ed un campione delle principali banche non quotate. Quest’ultimo panel tiene conto delle principali

banche italiane non quotate considerate comparabili al Credito Siciliano per tipologia di business e per

le quali sono disponibili sufficienti informazioni pubbliche, necessarie alla stima degli indicatori

individuati.

Multipli di mercato impliciti relativi a banche non quotate

2014(*) 2013(*) 2012(*)

P / BV P/TBV P / E P / BV P/TBV P/E P / BV P/TBV P/E

BP Vicenza 1,20x 1,31x N.s. 1,43x 1,92x N.s. 1,69x 2,49x 49,36x

Veneto Banca 1,27x 1,48x N.s. 1,28x 2,04x N.s. 1,43x 2,46x N.s.

Banca Popolare di Bari 1,08x 1,53x 58,26x 1,10x 1,69x 67,07x n.d. n.d. n.d.

CR Asti 1,06x 1,15x 12,46x 1,18x 1,29x N.s. n.d. n.d. n.d.

CR Bolzano 1,00x 1,03x N.s. 1,10x 1,13x N.s. 1,75x 1,75x 291,66x

CR Ravenna 1,12x 1,24x 49,96x 1,32x 1,55x 53,60x n.d. n.d. n.d.

Banca Popolare dell'Alto Adige 1,16x 1,24x 36,81x n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

CR Cesena 1,32x 1,41x 114,98x 1,30x 1,39x N.s. 1,36x 1,36x N.s.

Banca Agricola Popolare di Ragusa 1,00x 1,03x 88,85x 0,98x 1,00x N.s. 0,92x 0,94x 23,10x

Banca Valsabbina 1,60x 1,63x 45,47x 1,65x 1,69x 83,11x 1,67x 1,70x 209,79x

Banca di Credito Popolare 1,09x 1,10x 32,32x 1,09x 1,09x 32,63x 1,10x 1,10x 24,00x

Carismi 1,22x 1,22x 29,65x 1,33x 1,33x 41,08x 1,35x 1,35x N.s

Banca Popolare di Cividale 1,20x 1,29x 33,05x 1,60x 1,72x N.s. 1,31x 1,31x 44,04x

MEDIA 1,19x 1,26x 50,18x 1,28x 1,47x 55,50x 1,40x 1,61x 106,99x

Il prezzo si riferisce ai valori definiti dall'assemblea per lo scambio di azioni della banca

(*) Fonte: Siti internet società, Prospetti aumenti di capitale, Bilanci societari

Multipli di mercato impliciti relativi a banche quotate

31/12/2014(*) 31/12/2013(*) 31/12/2012(*)

P / BV P / TBV P / E P / BV P / TBV P / E P / BV P / TBV P / E

Unicredit 0,69x 0,74x 18,46x 0,59x 0,64x N.s. 0,31x 0,38x 21,96x

Intesa Sanpaolo 0,86x 0,95x 28,91x 0,59x 0,65x N.s. 0,40x 0,49x 12,05x

Banca Monte dei Paschi Siena 0,82x 0,82x N.s. 0,40x 0,43x N.s. 0,38x 0,47x N.s.

Banco Popolare 0,51x 0,61x N.s. 0,26x 0,32x N.s. 0,23x 0,29x N.s.

UBI Banca 0,56x 0,66x N.s. 0,36x 0,47x 15,32x 0,26x 0,35x 30,07x

Banca Popolare di Milano 0,58x 0,58x 10,12x 0,38x 0,38x 41,85x 0,33x 0,33x N.s.

Banca Carige 0,57x 0,59x N.s. 0,66x 0,71x N.s. 0,53x 1,45x 787,62x

Credito Emiliano 0,89x 1,01x 13,86x 0,75x 0,87x 13,75x 0,57x 0,67x 9,31x

Banco Desio e della Brianza 0,39x 0,40x N.s. 0,34x 0,35x N.s. 0,30x 0,31x 12,37x

Banca Popolare Emilia Romagna 0,72x 0,79x 146,41x 0,49x 0,54x 270,36x 0,36x 0,39x N.s.

Credito Valtellinese 0,46x 0,50x N.s. 0,26x 0,31x 30,86x 0,26x 0,31x N.s.

Banca Popolare di Sondrio 0,62x 0,62x 11,28x 0,66x 0,66x 19,70x 0,73x 0,73x 32,44x

MEDIA 0,64x 0,69x 38,17x 0,48x 0,53x 65,31x 0,39x 0,51x 129,40x

(*) Multipli calcolati considerando la media a 6 mesi dei prezzi dei titoli analizzati dalla data del 31 dicembre di ciascun anno considerato (Fonte:

Bloomberg).

Al riguardo si veda anche la Sezione Seconda, Capitolo 5, Paragrafo 5.3.1.

2 Valore centrale dell’intervallo individuato (Valore per azione con sconto di minoranza: valore minimo 16,7 euro; valore

massimo 18,8 euro) prima dell’applicazione dello sconto relativo all’aumento di capitale (21,1%).

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PROSPETTO INFORMATIVO 77

5. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE

5.1 Storia ed evoluzione del Credito Siciliano

L’Emittente nasce il 19 giugno 2002 dalla fusione per incorporazione della Banca Popolare Santa

Venera S.p.A. e della Leasingroup Sicilia S.p.A. nella Banca Regionale Sant’Angelo S.p.A., che

contestualmente assume la nuova denominazione di Credito Siciliano S.p.A..

Il 1° luglio 2002 il Credito Siciliano acquista la rete di sportelli della Cassa San Giacomo e diventa così

una realtà bancaria nuova, presente su tutto il territorio della Regione Sicilia.

Il Credito Siciliano fonda in verità le proprie radici nella storia bancaria dell’isola siciliana. Si sono

infatti riunite sotto il nuovo nome tre realtà di antica tradizione:

- la Banca Popolare Santa Venera società cooperativa, le cui origini risalgono al 1908, quando venne

costituita ad Acireale con il nome di Cassa Operaia Santa Venera;

- la Cassa San Giacomo S.r.l., fondata a Caltagirone il 2 ottobre del 1896 da don Luigi Sturzo con il

nome Cassa Rurale di Prestiti San Giacomo;

- infine, la Banca Regionale Sant’Angelo S.p.A., nata dalla scissione di un ramo d’azienda della

Banca Popolare Sant’Angelo, società cooperativa con sede a Licata.

Il Credito Siciliano ha indirizzato la propria mission alla partecipazione allo sviluppo dell’economia e

della collettività dell’isola. Tra i punti di forza dell’Emittente rientrano infatti la rete distributiva capillare

ed il consolidato rapporto con il territorio di riferimento, caratteristiche queste ultime che rafforzano la

sua connotazione di banca locale. Il Credito Siciliano è la banca di riferimento del Gruppo Credito

Valtellinese in Sicilia, grazie alla propria rete composta da 136 filiali, ed è attiva nelle province di

Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Milano, Palermo, Ragusa, Roma, Siracusa, Torino

e Trapani.

Per maggiori informazioni sul Gruppo Creval si rimanda alla Sezione Prima, Capitolo 7, Paragrafo 7.1

del presente Prospetto.

5.1.1 Denominazione legale e commerciale dell’Emittente

La denominazione legale e commerciale dell’Emittente è “Credito Siciliano S.p.A.”.

5.1.2 Luogo e numero di registrazione dell’Emittente

L’Emittente è iscritto nel Registro delle Imprese di Catania al numero 04226470823.

L’Emittente è iscritto all’Albo delle Banche al numero 5228.2.0 ed è una società del Gruppo Credito

Valtellinese, iscritto all’Albo dei Gruppi bancari con il codice numero 5216.7.

Entrambi gli Albi sono tenuti dalla Banca d’Italia.

5.1.3 Data di costituzione e durata dell’Emittente

L’Emittente è stato costituito con la denominazione di Nuova Banca del Monte Sant’Agata S.p.A. in

data 25 maggio 1994 con atto a rogito dott.ssa Maria Craparotta, Notaio in Palermo, n. 6867 di Rep.,

società in allora facente parte del Gruppo Bancario Sant’Angelo. In data 5 dicembre 2000 la Banca

Popolare Sant’Angelo S.c. a r.l, con atto di scissione parziale a rogito dott.ssa Maria Craparotta n.

10.832 di Rep., ha conferito un ramo d’azienda a favore della Nuova Banca del Monte Sant’Agata

S.p.A., la quale ha assunto contestualmente la denominazione di Banca Regionale Sant’Angelo S.p.A.

entrando poi a far parte del Gruppo Credito Valtellinese nel mese di giugno 2001. Il 19 giugno 2002,

con atto a rogito dott. Enrico Rocca, Notaio in Palermo, n. 116688 di Rep., la Banca Popolare Santa

Venera S.p.A. e la Leasingroup Sicilia S.p.A. sono state fuse per incorporazione nella Banca

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PROSPETTO INFORMATIVO 78

Regionale Sant'Angelo S.p.A., la quale ha assunto contestualmente la nuova denominazione di

Credito Siciliano S.p.A.. La durata dell’Emittente è fissata, ai sensi dell’articolo 3 dello Statuto, sino al

31 dicembre 2100 e potrà essere prorogata a norma di legge.

5.1.4 Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di

costituzione, nonché indirizzo e numero di telefono della sede sociale

Il Credito Siciliano è una società per azioni, costituita in Italia, regolata ed operante in base al diritto

italiano. L’Emittente ha sede legale e Direzione Generale in Acireale (CT), Via Sclafani n. 40/B

(telefono +39 095.600.111).

5.1.5 Fatti importanti nell’evoluzione dell’attività dell’Emittente

Si è concluso nel corso dell’anno il “Comprehensive Assessment” (CA), vale a dire l’esercizio di

valutazione approfondita della solidità patrimoniale della banche, effettuato dalla Banca Centrale

Europea (BCE) in collaborazione con le Autorità Nazionali Competenti - la Banca d’Italia per il nostro

Paese - prima di assumere la piena responsabilità di vigilanza nell’ambito dal Meccanismo di Vigilanza

Unico (MVU) con decorrenza dallo scorso mese di novembre 2014. L’esercizio di valutazione

straordinaria ha riguardato 130 banche appartenenti all’Area Euro, inclusa la Lituania, rappresentanti

circa l’82% delle attività bancarie complessive.

L’esercizio di valutazione approfondita della BCE è stato svolto a livello consolidato ed è stato

realizzato attraverso due fasi principali:

- un’analisi della qualità degli attivi delle banche significative (Asset Quality Review o AQR), volta a

rafforzare la trasparenza dei bilanci bancari, che comprende l’adeguatezza dei criteri di valutazione

delle esposizioni rilevanti e delle garanzie correlate nonché dei relativi accantonamenti;

- uno stress test - condotto in collaborazione con l’Autorità Bancaria Europea (EBA) - volto a verificare

la resilienza dei bilanci bancari a fronte di scenari stressati, predefiniti sulla base di ipotesi ed

assunzioni di peggioramento del ciclo economico più conservative (nello scenario di base) ovvero

particolarmente sfavorevoli (nello scenario avverso).

I risultati del CA sono stati resi noti in data 26 ottobre 2014.

Il Gruppo Credito Valtellinese ha superato positivamente il Comprehensive Assessment, considerate

tutte le misure di rafforzamento patrimoniale attuate nel corso del 2014 e, principalmente, l’aumento di

capitale di 400 milioni di Euro, di per sé idoneo alla copertura della carenza di capitale massima ad

esito del CA, come sintetizzato nella seguente tabella.

Le risultanze quantitative dell’AQR, a livello di Gruppo, sono di seguito dettagliate:

a) aggiustamenti sulle rettifiche di valore ad esito dell’esame delle posizioni di credito campionate

(Credit File Review - CFR) per 164,92 milioni di Euro, ripartiti sulle diverse posizioni classificate nei

portafogli Large SME (non real estate), Corporate Real Estate Related e Large Corporate (non real

estate);

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PROSPETTO INFORMATIVO 79

b) aggiustamenti derivanti dalla proiezione statistica dei risultati della CFR (Projection of findings - PF)

per 134,48 milioni di Euro;

c) aggiustamenti derivanti dalla review della valutazione collettiva dei crediti (Collective Provisioning -

CP) per 29,35 milioni di Euro;

d) nessun aggiustamento connesso all’area della Fair Value Review.

Le risultanze quantitative dell’AQR sono state rilevate nel conto economico 2014 consolidato del

Gruppo Creval nella loro interezza.

Come sopra riportato l’analisi è stata effettuata a livello consolidato comprendendo quindi anche le

attività del Credito Siciliano. L’inclusione nel conto economico delle risultanze dell’AQR ha avuto un

impatto anche sul conto economico del Credito Siciliano. Si segnala, infatti, che nel 2014 le rettifiche di

valore nette per deterioramento di crediti (Voce 130.a del conto economico) risultano pari a 73.821

migliaia di Euro che, rispetto ai 32.723 migliaia di Euro del 2013, segnalano un significativo

incremento. La percentuale di copertura del totale dei crediti deteriorati passa infatti dal 26,06% del

2013 al 30,35% del 2014, mentre la copertura dei crediti in bonis passa dallo 0,64% del 2013 allo

0,91% del 2014.

Di seguito si forniscono le principali informazioni in merito alle attività poste in essere e di quelle

programmate dal Gruppo (e applicabili anche da Credito Siciliano in quanto banca territoriale del

Gruppo) ai fini del superamento delle criticità qualitative emerse dall’AQR in sede di revisione delle

politiche, delle procedure e delle prassi contabili, comunicate a gennaio del 2015 dall’Autorità di

vigilanza.

● Collective provisioning (valutazione collettiva)

L’Organo di Vigilanza ha invitato la Banca ad applicare parametri valutativi che riflettano

maggiormente le correnti condizioni economiche. Inoltre è stata evidenziata la necessità di estendere

il perimetro di applicazione del modello di valutazione collettiva alle Linee Committed. Come sopra

evidenziato (punto c), ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2014, si è proceduto

all’introduzione dei necessari affinamenti al fine di rendere più tempestivi i parametri di probabilità di

default a un anno (PD) e di tasso di perdita in caso di default (LGD – Loss Given Default) gestionale e

ad estendere i modelli di valutazione collettiva ai crediti di firma e agli impegni irrevocabili ad erogare

crediti nei confronti di controparti in bonis.

● Provisioning (accantonamenti)

Si richiede la chiara identificazione delle spese di liquidazione (costi di procedura, amministrativi,

legali) nella valutazione del presumibile valore di realizzo delle garanzie immobiliari che assistono i

crediti deteriorati. Sono in corso le attività necessarie al recepimento di quanto indicato che si prevede

di completare entro settembre 2015. Con riferimento alle modalità già utilizzate per la valutazione di

determinate fattispecie di posizioni assistite da garanzie immobiliari classificate ad incaglio, è stata

richiesta una descrizione maggiormente chiara ed esaustiva da includere nella policy esistente in

materia di valutazione delle posizioni deteriorate. Tale attività è stata posta in essere nel primo

trimestre 2015.

● Collateral valuation and disposal (valutazione e realizzo delle garanzie)

Per la valutazione delle garanzie immobiliari che assistono le posizioni creditizie il Gruppo si avvale di

perizie indipendenti elaborate da tecnici esterni con il coordinamento organizzativo e la verifica della

coerenza formale e completezza documentale da parte della società del Gruppo “Stelline S.I.”. Si

evidenzia la necessità di specificare meglio il processo valutativo escludendo che le perizie vengano

redatte dalla società del Gruppo e di porre in essere dei meccanismi automatici di allineamento dei

sistemi informativi con le valutazioni svolte dai periti per evitare rischi operativi e ritardi

nell’alimentazione a causa del necessario intervento manuale. La modifica e automatizzazione dei

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PROSPETTO INFORMATIVO 80

processi inerenti l’allineamento automatico dei sistemi informativi in merito alla valutazione delle

garanzie immobiliari è stata completata nel primo trimestre 2015.

● Groups of connected clients and country of ultimate borrower (gruppi di clienti connessi e paese del

soggetto finanziato finale)

L’indicazione fornita è relativa alla mancanza della formalizzazione in una policy dell’identificazione di

gruppi di clienti connessi in caso di “collective investment schemes”. La formalizzazione è stata

effettuata nel corso del primo trimestre 2015.

● Reserving for legal costs (accantonamenti a fronte di liti e procedure legali)

L’indicazione fornita è relativa alla mancanza della formalizzazione in una policy delle regole e prassi

valutative già adottate per l’identificazione e la quantificazione degli accantonamenti a fronte delle liti e

procedure legali in essere. In tale ambito il Gruppo ha già formalizzato il “Regolamento in materia di

gestione del contenzioso” approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nel 2014.

Dalle analisi preliminari effettuate si ritiene che le attività che verranno poste in essere nel 2015 non

avranno effetti significativi sul bilancio.

Negli ultimi tre esercizi non vi sono state ispezioni di Banca d’Italia sull’Emittente.

5.2 Investimenti

5.2.1 Investimenti effettuati

Per il periodo compreso tra il 31 dicembre 2014 e la Data del Prospetto l’Emittente non ha effettuato

investimenti significativi.

Si riporta di seguito un prospetto contenente gli investimenti in attività materiali, immateriali e

partecipazioni in essere al 31 dicembre 2014, 31 dicembre 2013 e 31 dicembre 2012, tratti,

rispettivamente, dal Bilancio 2014, dal Bilancio 2013 e dal Bilancio 2012.

Dati in migliaia di Euro

Voci dell’attivo 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Attività materiali 81.532 83.892 86.978

Attività immateriali 14.587 14.587 14.587

- di cui Avviamenti 14587 14.587 14.587

Partecipazioni 139 42.400 41.774

5.2.2 Investimenti in corso di realizzazione

Alla Data del Prospetto non vi sono investimenti significativi in corso di realizzazione da parte

dell’Emittente.

5.2.3 Investimenti futuri

Alla Data del Prospetto non vi sono investimenti futuri significativi per l’Emittente che siano stati

oggetto di un impegno definitivo da parte dei suoi organi di gestione.

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PROSPETTO INFORMATIVO 81

6. PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ

6.1 Principali attività

6.1.1 Descrizione dell’attività della Banca

L’attività dell’Emittente ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito, compresi, nei

limiti e con i presupposti di cui all'articolo 48 del TUB, l'attività di credito su pegno, nonché ogni altra

attività ed operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale.

Nell’ambito dell’esercizio dell’attività di intermediazione creditizia, Credito Siciliano offre alla propria

clientela, retail e corporate, una gamma completa di prodotti e servizi in grado di soddisfare ogni

esigenza finanziaria o di investimento. Tali prodotti e servizi includono depositi a risparmio, conti

correnti, certificati di deposito ed obbligazioni, prestiti a breve, medio e lungo termine, servizi di

pagamento, emissione di carte di credito, servizi di intermediazione in cambi e in titoli, nonché la

gestione del risparmio. L’offerta commerciale, inoltre, è in grado di coprire la globalità delle necessità

di finanziamento, investimento e trasferimento espressi dalla clientela, avvalendosi a tal fine delle

strutture specialistiche nell’ambito del perimetro del Gruppo o, comunque, collegate tramite il modello

imprenditoriale di “impresa rete”, oltre che attraverso la partnership con società specializzate esterne

al perimetro del Gruppo.

Altro elemento caratterizzante la gamma dei prodotti proposti è l’orientamento ad offrire servizi fruibili

direttamente sul web, garantendo la maggior autonomia possibile al cliente nella gestione dei propri

rapporti bancari.

Con riferimento alla rete territoriale dell’Emittente composta da n. 136 filiali, si rinvia al successivo

Paragrafo 6.2 del presente Capitolo.

L’attività di credito su pegno è svolta dalla Banca attraverso 8 filiali dedicate, situate nelle città di

Palermo, Catania, Siracusa, Messina, Trapani, Roma, Torino e Milano.

Nella tabella che segue è riportata la ripartizione degli impieghi per il triennio 2014-2013-2012

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PROSPETTO INFORMATIVO 82

Dati in migliaia di Euro

Nella tabella che segue è riportata la ripartizione della raccolta diretta per il triennio 2014-2013-2012

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/ 2013 31/12/ 2012

1. Conti correnti e depositi liberi 2.334.646 2.185.430 2.114.387

2. Depositi vincolati 216.784 360.606 360.708

3. Finanziamenti 164.053 93.058 146.280

3.1 pronti contro termine passivi 34.673 93.058 146.280

3.2 altri 129379 - -

4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - - -

5. Altri debiti 21.151 8.373 5.006

Totale 2.736.633 2.647.467 2.626.381

Nella tabella che segue è riportata la ripartizione della raccolta indiretta per il triennio 2014-2013-2012

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/ 2013 31/12/ 2012

Fondi 271.862 187.213 134.005

Custodia 448.351 445.973 439.281

Risparmio gestito 103.828 103.272 104.395

Risparmio assicurativo 276.941 256.498 273.836

Totale 1.100.982 992.956 951.517

Il margine di interesse nelle sue componenti di dettaglio risulta così composto:

31/12/2014 31/12/ 2013 31/12/ 2012

Finanziamenti 2.809.801 2.921.131 953.590

1.Conti Correnti 745.350 836.935 -

2. Pronti contro termine attivi - - 1.702.627

3. Mutui 1.671.846 1.684.663 209.986

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 204.554 216.235 10.608

5. Leasing finanziario 8.366 8.688 -

6. Factoring - - 188.044

7. Altri Finanziamenti 179.684 174.610 -

Titoli di debito - - 3.064.855

8. Titoli strutturati - - -

9. Altri titoli di debito - - 3.064.855

Totale 2.809.801 2.921.131 3.112.815

31/12/2014 31/12/ 2013 31/12/ 2012

Finanziamenti 2.809.801 2.921.131 953.590

1.Conti Correnti 745.350 836.935 -

2. Pronti contro termine attivi - - 1.702.627

3. Mutui 1.671.846 1.684.663 209.986

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 204.554 216.235 10.608

5. Leasing finanziario 8.366 8.688 -

6. Factoring - - 188.044

7. Altri Finanziamenti 179.684 174.610 -

Titoli di debito - - 3.064.855

8. Titoli strutturati - - -

9. Altri titoli di debito - - 3.064.855

Totale 2.809.801 2.921.131 3.112.815

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PROSPETTO INFORMATIVO 83

Dati in migliaia di Euro

Margine di interesse 2014 2013 2012

Interessi attivi e proventi assimilati 132.686 138.694 142.850

- Attività finanziarie detenute per la negoziazione 151 256 244

- Crediti verso banche 6.162 7.477 9.117

- Crediti verso clientela 126.303 130.919 133.468

Interessi passivi e proventi assimilati -44.368 -56.675 -59.374

- Debiti verso banche -1.491 -1.312 -3.576

- Debiti verso clientela -25.242 -32.720 -34.681

- Titoli in circolazione -17.634 -22.643 -21.117

Margine di interesse 88.318 82.019 83.476

Di seguito si illustrano i principali prodotti e servizi che caratterizzano l’offerta del Credito Siciliano,

distinguendo fra prodotti di trasferimento, finanziamento, investimento, bancassicurazione e sistemi di

pagamento.

Prodotti di trasferimento

L’offerta di conti correnti dedicata alla clientela “consumatori” del Gruppo contempla, in particolare, la

formula “a pacchetto” all’interno della linea denominata “Conti Armonia 2.0”. I prodotti di tale linea,

grazie a un canone mensile “tutto compreso”, consentono ai clienti che vi accedono di risparmiare

rispetto al costo dell’acquisto dei singoli prodotti e servizi opzionali che compongono ciascun

pacchetto, tra i quali, a titolo esemplificativo, le carte di debito e di credito, le carte prepagate, le

cassette di sicurezza, il dossier titoli, i mutui ipotecari e i finanziamenti con rimborso rateale.

Linea “Armonia 2.0” è composta da cinque pacchetti di conto corrente denominati “Giovane”, “Zero”,

“Leggero”, “Argento”, “Oro”, destinati ad altrettante tipologie di clientela. Le linee “Giovane” e “Zero”

sono a canone zero, mentre quelle “Leggero”, “Argento e “Oro” prevedono sconti sul canone fino al

100% per i soci delle banche del Gruppo in base al numero di azioni sottoscritte.

E’ inoltre a disposizione dei clienti il “Conto di Base”, strumento di pagamento previsto dalle misure del

decreto “Salva Italia”, pensato per chi ha limitate esigenze di operatività, aperto a tutti, ma offerto

gratuitamente per le fasce svantaggiate (ISEE fino a 7.500 Euro) e per i pensionati fino a 1.500 Euro al

mese. A fronte di un canone annuo onnicomprensivo, il titolare del conto può effettuare un numero

predeterminato di operazioni. Il "conto di base" si inserisce tra le iniziative di lotta al contante e di

promozione di strumenti di pagamento più efficienti per favorire una più ampia inclusione finanziaria e

sociale.

Ai clienti del Gruppo che prediligono il canale “on-line” per effettuare le operazioni bancarie e non

desiderano usufruire dei servizi “tradizionali” della filiale, è dedicato “ContoInCreval-Conto Corrente”,

un pacchetto di prodotti composto da un conto corrente on-line, carta prepagata e bancomat

internazionale V PAY, prelievo gratuito di contante da qualsiasi ATM. In quanto sottoscrivibile e

gestibile unicamente via internet, “ContoInCreval - Conto Corrente” è particolarmente rivolto a soggetti

che risiedono in territori ove il Gruppo non è ancora presente con le proprie dipendenze. Abbinato a

ContoInCreval-Conto Corrente è disponibile ContoInCreval-Conto Deposito, apposito strumento di

raccolta a tempo che beneficia di un tasso agevolato, finalizzato all’acquisizione di nuova clientela.

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PROSPETTO INFORMATIVO 84

Infine, nell’ottica del tradizionale impegno in ambito sociale, il Gruppo, intendendo rafforzare il legame

già esistente con le persone “diversamente abili”, offre “Creval Accanto a Te”, riservato a tale

peculiare target di clientela. “Creval Accanto a Te” comprende un conto corrente a condizioni

particolarmente favorevoli e un finanziamento rateale agevolato per l’acquisto di mezzi di trasporto e

strumenti di ausilio.

L’offerta rivolta alla clientela “non consumatori”, prevede, in particolare, tre pacchetti di conto corrente

- Creval ConGusto, Fattore Creval e Creval Condominio - strutturati per i clienti che ricercano un conto

corrente vantaggioso, rispondente ai profili gestionali della propria attività commerciale.

Creval ConGusto è dedicato agli esercenti dei settori alberghiero e della ristorazione. Particolarmente

indicato per soddisfare i bisogni di ristoranti, bar, enogastronomie, gelaterie, pasticcerie, alberghi ed

agriturismi che ricercano un conto corrente semplice e trasparente attraverso un canone mensile

predefinito. Il prodotto riserva particolare attenzione al servizio P.O.S., che presenta condizioni

vantaggiose su installazione, canone di locazione e commissioni Pagobancomat e alle Carte di

Credito.

Fattore Creval è il conto corrente a pacchetto che soddisfa i bisogni delle piccole e medie imprese

agricole, proponendo, tra le altre, condizioni di favore sul canone mensile comprendente un congruo

numero di spese di registrazione, sul portafoglio commerciale, servizio Pos, bonifici e sui finanziamenti

della Linea Creval Natura Viva. E’ inoltre prevista la possibilità di richiedere un affidamento in conto

corrente con le caratteristiche del credito agrario.

Creval Condominio, realizzato in ottemperanza all’attuale disciplina normativa del condominio (Codice

Civile modificato dalla L. 220/12), e finalizzato alla gestione delle esigenze finanziarie e amministrative

dei Condomìni da parte degli amministratori condominiali.

Il Gruppo, infine, riserva alle Onlus, alle Associazioni di promozione Sociale e alle Fondazioni che

operano nel campo dell’assistenza sanitaria, della promozione culturale, dello sport dilettantistico e

della tutela dei diritti civili il “Conto NonProfit”. L’offerta di conto corrente, a canone e spese gratuite,

prevede agevolazioni sulle condizioni tasso d’interesse e bonifico. Inoltre, per coloro che operano in

tali associazioni, è riservata una promozione su alcune tipologie di conto corrente.

La gamma dei “Conti di Deposito” del Gruppo comprende “Creval Time Deposit”, “Creval Crescendo”

e “Creval Deposito Protetto”. Alcune versioni di tali prodotti, inoltre, possono prevedere particolari

offerte rivolte ai soci della Banca:

- Creval Time Deposit: deposito in Euro attraverso il quale la Banca custodisce per conto del

cliente una determinata somma di denaro, per un certo periodo di tempo, a un tasso prestabilito

che rimane fisso per tutta la durata del vincolo e che, alla scadenza convenuta, prevede la

restituzione al cliente della somma investita comprensiva degli interessi contrattualmente pattuiti

e maturati nel periodo di durata del deposito.

- Creval Crescendo: strumento di raccolta con il quale il cliente titolare di conto corrente ordinario si

impegna ad accantonare mensilmente un importo concordato per un periodo di 60 mesi. Le

somme destinate al programma producono interessi, calcolati secondo un tasso fisso, che sono

liquidati annualmente e automaticamente capitalizzati.

- Creval Deposito Protetto: deposito con il quale il cliente conferisce una somma di denaro presso

la Banca, che la custodisce per un convenuto periodo di tempo durante il quale maturano

semestralmente gli interessi pattuiti, che saranno capitalizzati nel prodotto o liquidati sul conto di

appoggio, a scelta del cliente.

E’ disponibile infine il contratto di prestito titoli di durata, con il quale il cliente trasferisce la proprietà di

una determinata quantità di strumenti finanziari alla Banca, la quale assume l’obbligo di riconsegnarli a

una determinata scadenza. Per ogni operazione di prestito, al cliente viene riconosciuta una

remunerazione commisurata al tasso concordato, alla quantità dei titoli prestati e alla durata del

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PROSPETTO INFORMATIVO 85

prestito. E’ stato, infine, realizzato il “Prestito Titoli Rolling”, con il quale il cliente autorizza la Banca a

prendere in prestito, con piena discrezionalità ed autonomia di quest’ultima, i titoli di proprietà del

cliente. Ogni operazione di prestito ha una durata pari ad un giorno e, in relazione a ciascuna di esse,

al cliente è riconosciuta una remunerazione commisurata al tasso vigente e alla quantità di titoli

prestati. Le operazioni di prestito non limitano, in ogni caso, la possibilità del cliente di disporre dei

propri titoli.

Prodotti di Finanziamento

L’attività di finanziamento si rivolge in particolare alle famiglie ed alle piccole e medie imprese, da

sempre il principale bacino di riferimento del Gruppo. In merito alle singole forme di finanziamento, i

principali comparti in cui si articola l’offerta sono il comparto consumatori ed il comparto imprese.

Consumatori

Di seguito si riepilogano brevemente i prodotti di finanziamento offerti dalla Banca ai clienti

consumatori:

- Mutui ipotecari: a tasso variabile e a tasso fisso, con possibilità di preammortamento fino a 6

mesi, con durata variabile, con cap, a rimborso libero, e con erogazioni sulla base dello stato di

avanzamento dei lavori. E’ inoltre disponibile “Mutuo Doppia Scelta”, un finanziamento ipotecario,

destinato all’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione della propria abitazione, e caratterizzato

da un’opzione di cambio tasso, esercitabile ogni due anni di durata contrattuale. Il prodotto offre,

ogni 24 mesi, la possibilità per il cliente di passare dal tasso fisso al variabile o viceversa,

permettendo così di scegliere, periodicamente, se seguire l’andamento del mercato o preferire la

tranquillità di una rata costante. Il mutuo prevede un piano di rimborso a rate mensili o trimestrali,

e durata massima di 20 anni;

- Mutui chirografari: a tasso variabile e a tasso fisso con durate fino a 7 anni, per importi a partire

da 75.001 Euro;

- Creval Energia Pulita: è il finanziamento per chi sceglie di investire nel risparmio energetico

attraverso specifici interventi di riqualificazione. Questa tipologia di finanziamento è consigliata a

chi acquista un impianto fotovoltaico, installa pannelli solari o altri impianti per la produzione di

energia attraverso fonti rinnovabili. Il finanziamento “Creval Energia Pulita” prevede la copertura

totale dell'investimento fino a 75.000 Euro e un piano di rimborso a rate mensili con tasso

variabile;

- Fido Famiglia: è il prestito tradizionale che risponde alle esigenze di gestione di spese impreviste

o acquisti di importo anche rilevante fino a 75.000 Euro (ad esempio: auto, mobili,

elettrodomestici, computer);

- Fido Primi Acquisti: è il prestito adatto a soddisfare le prime necessità di spesa, fino a 10.000

Euro, di studenti universitari e lavoratori di età compresa tra 18 e 27 anni. Prevede un piano di

rimborso a rate mensili con tasso variabile;

- Fido Rapido: è un finanziamento per privati con piano di rientro a tasso fisso della durata

massima di 12 mesi e un importo massimo di 3.000 Euro;

- Fidocontinuo Assicurativo: è un finanziamento rateale per il frazionamento mensile dei premi

relativi alle polizze assicurative danni distribuite dal Gruppo Creval;

- Fidocontinuo: è il prestito "ricaricabile" che risponde alle esigenze finanziarie periodiche e

ricorrenti fino a 20.000 Euro (quali spese mediche ovvero tasse universitarie). Permette, infatti, il

ripristino della possibilità di utilizzo in base ai rimborsi effettuati ed un piano di rimborso a rate

mensili con tasso fisso;

- IBL Banca SpA – Finanziamenti contro cessione del quinto: consiste nella concessione di prestiti

personali sviluppati grazie all'Accordo Commerciale con IBL Banca S.p.A., rimborsati mediante

cessione "pro solvendo" di una quota (massimo un quinto) dello stipendio o della pensione;

- Anticipazione Cassa Integrazione Guadagni: finalizzato a sostenere i lavoratori in Cassa

Integrazione Guadagni Straordinaria o in Deroga ovvero in Contratto di Solidarietà, anticipando a

tasso zero e senza spese l’indennità dovuta dall’INPS. In Regione Lombardia e in Provincia di

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PROSPETTO INFORMATIVO 86

Milano, tali anticipazioni, in caso di inadempimento del lavoratore, sono garantite da specifici

Fondi di garanzia a valere, rispettivamente, sull’iniziativa “Anticipazione Sociale” e “Fondazione

Welfare Ambrosiano”.

Le banche del Gruppo hanno aderito all'accordo, sottoscritto fra ABI e Cassa Depositi e Prestiti,

denominato "Plafond Casa" che prevede un plafond per l’erogazione di mutui ipotecari da destinare

all’acquisto di immobili a uso residenziale e/o a interventi di ristrutturazione con accrescimento

dell’efficienza energetica. In attuazione a tale accordo è stata realizzata una nuova linea specifica di

mutui che, avvalendosi dell’utilizzo dei fondi CDP, beneficiano di condizioni economiche agevolate in

termini di tasso applicato, nonché dell’esenzione dall’imposta sostitutiva.

Imprese

Di seguito si riepilogano brevemente i prodotti di finanziamento offerti dalla Banca alle imprese:

- Mutui ipotecari:

o Mutui a tasso variabile e a tasso fisso, con possibilità di preammortamento fino a 36 mesi e

durata fino a 15 anni. Tra le diverse soluzioni offerte il “Mutuo Slalom” prevede la possibilità di

modificare la tipologia di tasso d’interesse (fisso o variabile) ogni due anni per tutta la durata

del contratto;

Sono inoltre disponibili mutui ipotecari a stato avanzamento lavori: destinati a finanziare progetti di

costruzione, ampliamento o ristrutturazione di immobili tramite erogazioni progressive in base allo

stato di avanzamento dei lavori edili in programma.

- Mutui chirografari:

o ”Creval Energia Pulita Imprese” è il mutuo chirografario per le imprese che acquistano un

impianto fotovoltaico, installano pannelli solari o investono in progetti per la salvaguardia

ambientale e prevede la copertura totale della spesa per la realizzazione dell'impianto fino a

500.000 Euro e un piano di rimborso con durata fino a 10 anni. E’ inoltre disponibile la

versione “Creval Energia Pulita Imprese ipotecario”, con durata sino a 15 anni;

o “Creval Lavoro Sicuro” è il mutuo chirografario per le imprese che investono nell'adeguamento

alle normative di sicurezza e igiene del lavoro o in progetti per la tutela dei propri collaboratori.

o “Euroazienda chirografario” è il mutuo che risponde alle esigenze finanziarie di medio e lungo

periodo delle imprese, per importi a partire da 50.000 Euro.

o “Mutuo Chirografario Nuova Sabatini” è dedicato alle PMI che realizzano investimenti in

macchinari, impianti, beni strumentali, attrezzature, hardware e software; il cliente beneficia

della concessione da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico di un contributo pari al

2,75% dell’importo del finanziamento, per cinque anni.

o “Multifido Imprese” è il finanziamento rateale che risponde alle esigenze finanziarie per importi

fino a 50.000 Euro.

In virtù di specifici accordi con le istituzioni finanziarie europee (BEI e FEI) sono disponibili i seguenti

finanziamenti, sia ipotecari che chirografari:

o “Mutui BEI PROGETTI” si tratta di finanziamenti rivolti a imprese - con meno di 3.000

dipendenti - che intendono investire in un progetto da realizzare nei tre anni, antecedenti o

successivi la sottoscrizione del contratto di finanziamento, ed erogati a condizioni agevolate;

o “Finanziamenti FEI (Fondo Europeo per gli Investimenti)” sono finanziamenti agevolati a

condizioni particolarmente favorevoli che beneficiano della garanzia del FEI a valere sul 50%

dell’importo erogato destinati a imprese che investono in ricerca, sviluppo e attività innovative.

I finanziamenti hanno una durata massima di 7 anni;

Sono inoltre previsti i seguenti finanziamenti con durata massima di 18 mesi:

o “Multifido rapido” è il finanziamento rateale che risponde alle esigenze temporanee di liquidità,

quali per esempio il pagamento delle imposte o della tredicesima mensilità;

o “Multifido Fiere” è il finanziamento rateale riservato a PMI socie del Gruppo Credito

Valtellinese che partecipano a fiere internazionali, in Italia o all’estero;

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PROSPETTO INFORMATIVO 87

o “Finanziamento 5x1000” è il finanziamento rateale destinato alle associazioni che operano nel

settore no-profit per l’anticipazione dei contributi 5x1000 mentre il Finanziamento Credito IVA,

della durata massima di 15 mesi è destinato ad imprese che vantino un credito IVA certificato

nei confronti dell’Agenzia delle Entrate;

o “Fidocontinuo Imprese” è il finanziamento "ricaricabile" che risponde alle esigenze finanziarie

periodiche e ricorrenti per importi fino a 30.000 Euro che permette il ripristino della possibilità

di utilizzo in base ai rimborsi effettuati;

o “Denaro a Termine” è un finanziamento di breve durata che prevede il rimborso in un’unica

soluzione alla scadenza contrattuale predefinita e diverse opzioni per la corresponsione degli

interessi (pagamento con rate trimestrali, alla scadenza, mista).

Sono inoltre disponibili la Linea Creval Enti che prevede specifici finanziamenti a lungo termine

riservati a enti locali territoriali, nonché ad altri enti pubblici e la Linea Creval Natura Viva, la linea

completa di prodotti e servizi dedicata alle imprese che operano nel settore agricolo che comprende

diversi prodotti tra cui: mutui chirografari ed ipotecari a tasso fisso e variabile con durata massima di 5

anni per i chirografari e di 20 anni per gli ipotecari e uno specifico finanziamento per l’anticipo dei

contributi agrari.

Finanziamenti agevolati: tramite la sottoscrizione di specifici accordi con enti per la concessione di

finanziamenti che prevedono agevolazioni pubbliche, oltre che grazie ai numerosi accordi con

importanti associazioni di categoria e consorzi di garanzia fidi, il Gruppo rafforza il proprio ruolo,

tradizionalmente svolto, di sostegno alle piccole e medie imprese ed allo sviluppo economico dei

contesti locali di insediamento.

Leasing: da agosto 2014 le banche del Gruppo hanno avviato la commercializzazione dei prodotti di

Alba Leasing S.p.A., a seguito di uno specifico accordo commerciale sottoscritto nell’ambito

dell’alleanza strategica sviluppata nel settore del leasing. I prodotti di locazione finanziaria offerti sono

il leasing strumentale e veicoli industriali, il leasing auto, il leasing immobiliare, nonché una linea di

prodotti di leasing specialistico (energie rinnovabili, nautico e aeronautico, agevolato).

Gestione e recupero dei crediti insoluti: nel corso del mese di ottobre 2014 è stato avviato il

collocamento di Recuper@, il nuovo servizio di gestione e recupero dei crediti insoluti realizzato da

Creset S.p.A. in collaborazione con Fire S.p.A., società italiana leader nel settore del recupero crediti.

Il nuovo servizio, studiato per rispondere alle esigenze di imprese, artigiani, liberi professionisti che

vantano crediti commerciali insoluti e cercano una soluzione per curarne il recupero, è interamente

gestibile dal cliente tramite accesso a un portale WEB dedicato.

In aggiunta a tali specifiche forme di finanziamento, la Banca offre i servizi di anticipo documenti,

fatture, crediti di firma credito su pegno, factoring, affidamento in conto corrente, affidamento in conto

corrente con garanzia ipotecaria, portafoglio commerciale.

Prodotti di bancassicurazione

-

L’attuale offerta nel settore vita, sviluppata in collaborazione con Global Assicurazioni S.p.A., agenzia

plurimandataria che si avvale di consolidate relazioni con i principali gruppi assicurativi è così

articolata:

- Global Valore Protetto: è una polizza a premio unico e a vita intera pensata per chi vuole

assicurare valore e protezione al proprio capitale nel tempo.

La polizza offre da un lato la garanzia del capitale assicurato, investito nella Gestione Speciale

Ri.Alto di Genertellife S.p.A. prevalentemente composta da titoli obbligazionari, e dall'altro

un'importante copertura assicurativa che riconosce un capitale aggiuntivo in caso di decesso

da infortunio. Global Valore Protetto è una polizza vita di Genertellife S.p.A., Gruppo Generali,

realizzata in collaborazione con Global Assicurazioni SpA.;

- Global Futuro Più: è un prodotto di Allianz S.p.A. realizzato in collaborazione con Global

Assicurazioni SpA. E' una polizza a vita intera a premio unico e prestazioni rivalutabili e

collegata alla gestione separata AZS Vitariv, prevalentemente composta da titoli

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PROSPETTO INFORMATIVO 88

obbligazionari. Global Futuro Più si rivolge in particolare agli investitori poco propensi al

rischio, orientati alla sottoscrizione di prodotti che prevedono la conservazione del capitale, la

garanzia del capitale assicurato e interessati ad una copertura assicurativa che riconosce una

maggiorazione espressa in percentuale del capitale assicurato, in funzione dell’età

dell’Assicurato al momento del decesso;

- Progetto Risparmio: è una polizza vita a premi ricorrenti di Genertellife S.p.A., Gruppo

Generali, realizzata in collaborazione con Global Assicurazioni S.p.A., rivolta principalmente

agli investitori che ricercano una soluzione per accantonare nel tempo, tramite versamenti

mensili o annuali, i propri risparmi e gestirli con la massima flessibilità per far fronte a

esigenze future;

- Global Risparmio Protetto: è un prodotto di Allianz S.p.A. realizzato in collaborazione con

Global Assicurazioni SpA. E' una polizza vita a premi ricorrenti, collegata alla gestione

separata AZS Vitariv, prevalentemente composta da titoli obbligazionari, che prevede la

conservazione del capitale ed una rivalutazione dei premi legata al rendimento della gestione

separata. La polizza è realizzata al fine di soddisfare il bisogno di accumulo dei propri risparmi

e di tutela del loro valore;

- Global Tutela: è una polizza che copre il rischio di morte dell'Assicurato qualunque sia la

causa, salvo alcune specifiche limitazioni indicate in polizza. Il prodotto, realizzato da Aviva

S.p.A. per Global Assicurazioni S.p.A., riconosce in caso di sinistro il pagamento del capitale

assicurato, scelto dal cliente in base alle proprie esigenze, ai beneficiari indicati in polizza. La

polizza permette, inoltre, di beneficiare della detrazione del premio ai fini fiscali, nella misura

prevista dalla normativa vigente;

- Fin+A Vita: è una polizza vita realizzata da Aviva S.p.A. per Global Assicurazioni S.p.A.,

abbinabile facoltativamente ad un finanziamento che prevede la copertura del debito residuo

in caso di decesso dell'assicurato qualunque possa esserne la causa, salvo specifiche

limitazioni indicate in polizza. La polizza permette, inoltre, di beneficiare della detrazione del

premio ai fini fiscali, nella misura prevista dalla normativa vigente;

- Generali Global: è una forma pensionistica complementare istituita e gestita da Generali Italia

S.p.A. distribuita anche tramite Global Assicurazioni S.p.A.; Generali Global è un fondo

pensione aperto a contribuzione definita destinato sia alle adesioni individuali che a quelle

collettive che consente di maturare una prestazione previdenziale, complementare alla

pensione pubblica. L’adesione al fondo su base individuale è rivolta principalmente a soggetti

titolari di redditi anche se privi di iscrizione ad una forma pensionistica obbligatoria, nonché

alle persone fiscalmente a carico di altri soggetti. Le adesioni su base collettiva sono rivolte ai

lavoratori dipendenti che, secondo un criterio di appartenenza alla medesima impresa, ente,

gruppo di imprese o categoria, ed in base a quanto previsto nel rapporto con il datore di

lavoro, possono aderire al fondo pensione usufruendo delle caratteristiche riservate a tali

tipologie di adesioni. La gestione finanziaria del fondo pensione è articolata in cinque comparti

che si differenziano per il profilo di rischio/rendimento. I comparti sono caratterizzati da classi

di quote, che prevedono costi più bassi per le adesioni collettive in base alla numerosità degli

aderenti facenti parte di una medesima realtà aziendale.

L’offerta nel ramo danni, perfezionata tramite Global Assicurazioni S.p.A. prevede la vendita dei

seguenti prodotti:

- Fin+A Danni: è la polizza realizzata da Global Assistance S.p.A., tramite Global Assicurazioni

S.p.A., abbinabile facoltativamente ai finanziamenti con piano di rientro programmato, che

prevede una copertura in caso di incendio del fabbricato messo a garanzia del finanziamento

e in caso di invalidità permanente e inabilità temporanea totale o perdita di impiego o ricovero

ospedaliero dell'assicurato;

- Global Protezione Casa: è una polizza realizzata da Global Assistance S.p.A., tramite Global

Assicurazioni S.p.A., che copre tutti i rischi associati alla proprietà e alla normale conduzione

dell'abitazione. Global Protezione Casa ha una struttura modulare flessibile che offre al cliente

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PROSPETTO INFORMATIVO 89

la possibilità di scegliere, con livelli di massimali crescenti, la proposta più idonea in base al

tipo, all'utilizzo e alle caratteristiche dell'abitazione. La polizza prevede tre garanzie principali

(“Incendio fabbricato”, “Incendio effetti domestici” e “Responsabilità Civile del fabbricato”) e

quattro garanzie opzionali (“Furto”, “Responsabilità Civile del Capofamiglia”, “Tutela legale” e

“Assistenza”);

- Simple Drive: “Zurich Connect” è un prodotto realizzato da Zuritel S.p.A., distribuito tramite

Global Assicurazioni S.p.A., dedicato ad autovetture, autocarri fino ai 35 quintali, motocicli e

ciclomotori. Simple Drive, oltre alla responsabilità civile obbligatoria (RCAuto), offre una serie

completa di garanzie accessorie quali incendio e furto, kasko, assistenza stradale, eventi

naturali e socio politici, rotture ai cristalli e perdite pecuniarie, infortuni del conducente, tutela

legale e ritiro patente;

- Easy Motor: è una polizza auto, realizzata da Genertel S.p.A., tramite Global Assicurazioni

S.p.A., che consente di assicurare autovetture, motocicli, autocaravan e autocarri fino ai 35

quintali offrendo, oltre alla responsabilità civile obbligatoria (RCAuto), una serie di garanzie

accessorie quali incendio e furto, kasko, assistenza stradale, atti vandalici, eventi atmosferici,

rotture dei cristalli, assistenza legale e protezione imprevisti. E’ inoltre disponibile la garanzia

“Quality driver”, che consente di usufruire di una serie di garanzie accessorie e

dell’installazione di una scatola nera, la “Quality Driver box”, grazie alla quale si attivano

numerosi servizi, come, ad esempio, l’invio automatico del carro attrezzi in caso di

emergenza, la localizzazione satellitare del veicolo in caso di furto ed il “Quality Driver

Programm”, che premia al rinnovo lo stile di guida responsabile con uno sconto sulla garanzia

RCAuto;

- Global Attiva: è una polizza che copre il rischio di morte e di invalidità permanente

dell'assicurato a seguito di infortuni derivanti dall'esercizio di attività professionali ed extra

professionali, senza limiti territoriali. Il prodotto, realizzato da Global Assistance S.p.A., tramite

Global Assicurazioni S.p.A., riconosce all’assicurato, in caso di sinistro, il pagamento di un

indennizzo, in base al capitale assicurato prescelto. La polizza permette, inoltre, di poter

beneficiare della detrazione del premio ai fini fiscali, nella misura prevista dalla normativa

vigente;

- Global Protezione Salute: è una polizza realizzata da Global Assistance S.p.A., tramite Global

Assicurazioni S.p.A., che garantisce una soluzione alle esigenze di protezione legate alla

salute della persona e della famiglia. La garanzia principale, denominata “Spese Mediche”,

consente, in caso di ricovero ospedaliero, accertamenti diagnostici e visite specialistiche,

l'accesso, in Italia, ad un copioso circuito di strutture sanitarie convenzionate, coprendo

direttamente i costi delle prestazioni, oppure il rimborso delle spese sostenute al di fuori delle

strutture convenzionate. La copertura assicurativa può essere inoltre completata da

interessanti prestazioni di “Assistenza alla Persona” e dalla garanzia “Tutela Legale”;

- Polizza Protezione attiva: è la copertura assicurativa dedicata ai titolari di un conto corrente

aperto presso una delle banche del Gruppo Creval, realizzata da Global Assistance S.p.A.,

tramite Global Assicurazioni S.p.A., che prevede due pacchetti di garanzie acquistabili anche

separatamente. La polizza garantisce un capitale in caso di morte o grave invalidità

permanente da infortunio, il rimborso in caso di furto, scippo e rapina delle somme prelevate

dagli sportelli ATM del Gruppo Credito Valtellinese, il rimborso delle spese sostenute per

specifici grandi interventi chirurgici, il rimborso delle spese mediche sostenute in viaggio ed,

infine, prestazioni di assistenza 24 ore su 24 alla persona, presso il suo domicilio ed in

viaggio, e all'abitazione.

Infine tra i prodotti assicurativi offerti dal Gruppo troviamo la soluzione assicurativa ad adesione

facoltativa CPI (Credit Protection Insurance) Global Protezione Prestito, abbinabile ai finanziamenti

Compass, realizzata dalle Compagnie Assicurative Zurich Investments Life S.p.A- e Global Assistance

S.p.A., in collaborazione con Global Assicurazioni S.p.A.. Global Protezione Prestito tutela la capacità

di rimborso da parte dell’Assicurato del debito residuo in caso di suo decesso o di sua grave invalidità

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PROSPETTO INFORMATIVO 90

permanente ed offre una protezione in caso di situazioni di sua temporanea difficoltà dovuta a

problemi di salute o lavorativi provvedendo al pagamento delle rate.

Prodotti di investimento

Gestioni Patrimoniali

A seguito dell’accordo sottoscritto con Anima Holding S.p.A. dal 1° gennaio 2013, le banche del

Gruppo distribuiscono le gestioni patrimoniali di Anima SGR. L’offerta comprende oltre 30 linee di

gestione, articolate in base alla propensione al rischio della clientela di riferimento. All’interno della

gamma, accanto a linee che investono prevalentemente in titoli azionari ed obbligazionari, sono

disponibili specifiche linee che investono esclusivamente in Sicav o quote di fondi comuni di

investimento mobiliare (OICR).

Fondi Comuni & Sicav

L’attività di collocamento di fondi comuni e Sicav si basa su un’offerta multibrand, caratterizzata da

circa 450 diversi prodotti, che permette un’elevata diversificazione in tutte le categorie d’investimento.

Certificati di deposito e obbligazioni di propria emissione

I certificati di deposito sono una forma di deposito vincolato, mediante la quale il cliente risparmiatore

deposita una somma di denaro e la banca si obbliga a restituirla alla scadenza pattuita. Il deposito

genera interessi che possono essere corrisposti alla scadenza, unitamente al capitale, o con

periodicità semestrale.

Infine, la gamma di prodotti di investimento del Gruppo è completata dall’offerta di pronti contro

termine e di obbligazioni di propria emissione, emesse a valere su di un prospetto informativo

approvato da Consob.

Prodotti di monetica e sistemi di pagamento

Carte di debito

L’Emittente offre alla propria clientela il Bancomat Internazionale VPAY. Si tratta di una carta di

prelievo e pagamento europea, che garantisce la massima sicurezza per tutte le transazioni grazie alla

tecnologia “Chip&PIN”. Inoltre, permette di effettuare pagamenti “contactless” per importi fino a 25

Euro senza necessità di inserire il codice PIN.

Carte di credito

Alla Data del Prospetto, il Gruppo emette le carte di credito CartaSi, a valere sui circuiti Visa e

Mastercard e prevede, inoltre, un’ampia gamma sia per i privati che per le aziende. Il Gruppo inoltre

distribuisce le carte emesse da American Express.

Carte prepagate ricaricabili

La linea “Cart@perta” del Gruppo prevede due versioni, “Cart@perta Gold” e “Cart@perta Teen”.

“Cart@perta” è ricaricabile via internet tramite il servizio “Banc@perta”, in filiale per contanti o con un

bonifico bancario.

Carte conto

“Conto inTasca” è l'innovativa carta ricaricabile over 18 che ha in sé le principali caratteristiche di un

conto corrente tradizionale. E’ possibile accreditare lo stipendio, domiciliare le utenze, fare e ricevere

bonifici usando l'IBAN stampato sul retro della carta, come se fosse un vero conto corrente.

POS e servizi di commercio elettronico

La Banca offre Servizi di POS Fisico, Virtuale e Mobile, per effettuare pagamenti di beni o servizi

presso esercenti convenzionati, utilizzando carte di pagamento.

Servizio di incasso e pagamento, domestici e SEPA, per privati ed imprese

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PROSPETTO INFORMATIVO 91

Di seguito di elencano i principali servizi di incasso e di pagamento offerti dalla Banca ai privati ed alle

imprese:

- SEPA CREDIT TRANSFER (SCT): è lo strumento di pagamento europeo, in ambito SEPA

(Single Euro Payments Area – Area Unica dei Pagamenti in Euro), che ad inizio 2014 ha sostituito

il bonifico nazionale;

- SEPA DIRECT DEBIT (SDD): è uno strumento di incasso, preautorizzato tramite mandato, che

serve per disporre pagamenti in Euro con addebito in conto fra clienti i cui conti sono situati

all'interno dell’area SEPA ed è utilizzabile sia nei pagamenti ricorrenti (bollette di telefono, luce,

gas, o le rate di un prestito personale, ecc.) sia una tantum (un solo acquisto) in sostituzione degli

addebiti diretti RID;

- SEPA compliant Electronic Database Alignment (SEDA): è il servizio opzionale aggiuntivo (AOS)

dello Schema SEPA Direct Debit offerto alla clientela, in sostituzione dell’Allineamento elettronico

Archivi RID, nella versione sia base sia avanzata;

- MyBank: il servizio di pagamento europeo che consente di effettuare pagamenti relativi ad

acquisti on line di beni e servizi presso i fornitori aderenti riconoscibili attraverso l’apposito

marchio, addebitando direttamente il conto corrente;

- CBILL: servizio che permette, tramite home banking, di consultare e pagare direttamente on line

bollettini (ad es: luce, acqua, gas, telefono e altri servizi che vengono fatturati tramite bolletta) e

pagamenti alle amministrazioni pubbliche (ad es. tasse, multe, ecc.) emessi da soggetti fatturatori

aderenti al sistema CBILL;

- RIBA, RID, MAV e RAV: sono i servizi che consentono di incassare transazioni in Euro in ambito

nazionale, nelle modalità diversificate.

Applicazioni di e-banking

“Banc@perta” è il servizio di home banking che permette di effettuare direttamente on-line una serie di

operazioni senza doversi recare allo sportello, in maniera facile e veloce, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

“CrevalCBI” è l’internet banking multibanca e multiazienda, aderente al circuito di sistema CBI

(Corporate Banking Interbancario), che attraverso un unico collegamento internet, consente al cliente

di interrogare e gestire tutti i rapporti che questi intrattiene a livello personale o aziendale presso le

banche del sistema bancario italiano.

Prodotti Estero

Conti correnti in divisa estera: il conto corrente in divisa estera è un contratto con il quale la banca

svolge un servizio di cassa per il cliente in una divisa diversa dall’Euro.

Negoziazione assegni estero: la negoziazione di assegni estero è un servizio con cui la Banca

negozia al salvo buon fine o al dopo incasso assegni esteri per conto del cliente mediante accredito

sul conto corrente o cambio per cassa.

Operazioni di intermediazione in cambi: le operazioni di intermediazione in cambi consistono nella

negoziazione di divisa a pronti o a termine contro Euro o contro altra divisa estera.

L.C.R. Lettre de Change Relevè: è un sistema diffuso nel territorio francese di incasso elettronico

(assimilabile alla procedura RI.BA. italiana) di ricevute con coordinate bancarie complete espresse in

Euro e domiciliate su una banca francese.

Credito Documentario Export: è l’impegno di una banca (normalmente estera), d'ordine e per conto

dell'ordinante (importatore), ad effettuare o far effettuare da altra banca una prestazione (pagamento a

vista, assunzione di pagamento differito, accettazione di tratte a scadenza e relativo pagamento,

negoziazione) contro presentazione di documenti conformi ai termini e alle condizioni previste dal

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PROSPETTO INFORMATIVO 92

credito documentario, fino alla concorrenza di un determinato importo ed entro una scadenza stabilita,

a favore del beneficiario esportatore.

Credito Documentario Import: è l’impegno assunto da una banca emittente, d’ordine e per conto di un

proprio cliente, a favore di un terzo, di norma il venditore, in virtù del quale tale banca effettuerà o farà

effettuare da altra banca sua corrispondente una prestazione (pagamento a vista, assunzione di

impegno di pagamento differito, negoziazione) fino alla concorrenza di un determinato importo ed

entro un termine stabilito, contro presentazione dei documenti conformi ai termini ed alle condizioni

previste dal credito stesso.

Forfaiting in Euro – sconto pro soluto di credito documentario con pagamento differito: consente alle

aziende di offrire agli acquirenti esteri dilazioni di pagamento a breve e medio periodo e di incassare

contemporaneamente i relativi importi a vista, ottimizzando quindi i flussi di tesoreria.

Incasso/Accettazione documenti ed effetti Imp./Exp. : è uno strumento di incasso o pagamento basato

sul mandato che un venditore dà alla Banca per l’incasso di documenti.

Anticipi e finanziamenti Export in Euro e in divisa: con il contratto di “Anticipo/Finanziamento export” la

Banca concede un affidamento a tempo determinato, in Euro o in altra divisa estera richiesta dal

cliente, in relazione ad operazioni poste in essere con controparti estere.

Finanziamenti import in Euro/divisa: la Banca anticipa al cliente una somma di denaro per il

pagamento di un debito verso fornitori esteri connesso ad un’importazione di merci e/o servizi.

Finanziamenti in divisa senza vincoli di destinazione: la Banca concede un affidamento a tempo

determinato nella divisa estera richiesta dal cliente senza che sia necessaria l’esistenza di operazioni

commerciali di importazione o di esportazione di merci e/o servizi con l’estero

Fideiussioni estero (Garanzia bancaria Internazionale): la garanzia estera è un impegno irrevocabile e

autonomo della banca che si impegna a pagare a prima domanda una certa somma al beneficiario,

qualora l'ordinante non adempia la propria obbligazione.

Finanziamento per l’internalizzazione: mutuo chirografario, assistito da garanzia SACE in percentuale

variabile, destinato alle imprese che investono in attività correlate alla loro crescita sui mercati esteri.

Credito fornitore in Euro assicurato da polizze SACE: strumento che permette all’esportatore di

finanziarsi cedendo alla Banca in via pro-soluto ovvero pro-solvendo un credito commerciale estero a

medio o lungo termine, assicurato da polizza SACE contro i rischi di mancato pagamento per eventi di

natura politica e/o commerciale.

6.1.2 Nuovi prodotti e servizi

Pur nel difficile contesto congiunturale, resta costante l’impegno del Gruppo a favore dell’economia

reale delle aree di insediamento, attraverso l’adesione a numerose iniziative promosse anche a livello

di sistema. Di seguito si evidenziano i principali interventi realizzati in corso dell’esercizio 2014 e nei

primi mesi del 2015 dal Gruppo e dal Credito Siciliano.

- Accordo per il Credito 2013. A seguito della scadenza delle precedenti moratorie per le PMI, nel 2014

il Gruppo ha aderito alla proroga dell’“Accordo per il credito 2013” siglato da MEF, ABI e Associazioni

di rappresentanza delle imprese, che prevede la possibilità per le PMI, in bonis e in temporanea

tensione finanziaria, ma con prospettive di sviluppo o continuità aziendale, di richiedere fino al 30

marzo 2015 la sospensione per 12 o 6 mesi del pagamento della quota capitale delle rate dei

finanziamenti a m/l termine o l’allungamento dei piani d’ammortamento o delle scadenze.

- Fondo di Solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa. Nel corso del 2014 è proseguita

l’attività di raccolta delle domande di accesso al Fondo di Solidarietà per i mutui per l’acquisto della

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PROSPETTO INFORMATIVO 93

prima casa, che consente alle famiglie in difficoltà la sospensione del pagamento delle rate dei mutui

ipotecari prima casa, per non più di due volte nel corso del piano di ammortamento e per un periodo

massimo complessivo di 18 mesi.

- Fondo di Garanzia per la Prima Casa. A dicembre 2014 il Gruppo ha aderito al “Fondo di garanzia

per la prima casa” finalizzato a sostenere la concessione a clienti consumatori, non proprietari di altri

immobili a uso abitativo, di mutui ipotecari di ammontare non superiore a 250.000 Euro per l’acquisto

dell’abitazione principale, rilasciando una garanzia nella misura massima del 50% della quota capitale.

- Proroga degli accordi per l’Anticipazione dei contributi di Cassa Integrazione Guadagni, sottoscritti

con enti pubblici e rappresentanze di aziende e lavoratori.

- A seguito delle calamità naturali verificatesi nel 2014, il Gruppo ha offerto la possibilità di richiedere

la sospensione delle rate dei mutui per i residenti nei comuni delle province italiane colpite da eventi

alluvionali o sismici ovvero ha creato finanziamenti rateali a condizioni agevolate destinati a coloro che

hanno subito danneggiamenti a causa del maltempo e finalizzati a finanziare i lavori per la

sistemazione dei danni subiti.

- Convenzione Università Kore. A dicembre 2014, il Credito Siciliano ha firmato con la Libera

Università degli Studi di Enna “Kore” una convenzione con lo scopo di agevolare il percorso formativo

degli studenti, facilitando in particolare l’accesso ai servizi bancari. E’ possibile offrire agli studenti

dell’Università Kore un pacchetto di conto corrente denominato “Armonia 2.0 Giovane” e un

finanziamento agevolato, denominato Fido Primi Acquisti Università Kore, finalizzato alla rateizzazione

in 12 mesi del pagamento delle tasse universitarie a tasso zero.

- Accordi di mediazione creditizia per prodotti di finanziamento a privati. E’ stato siglato con il portale

Mutui OnLine un accordo di mediazione creditizia finalizzato all’ampliamento del mercato dei privati a

cui rivolgere l’offerta di mutui ipotecari con la conseguente definizione di una proposta commerciale

dedicata allo specifico canale di vendita.

- Finanziamenti a Banche (Post Financing). Si tratta di una transazione estera nella quale il

pagamento della fornitura a mezzo di lettera di credito documentario confermato prevede il pagamento

a vista al venditore italiano (contro presentazione di documenti conformi) e contestuale concessione di

finanziamento di pari importo alla banca estera emittente il credito che alla scadenza stabilita

ripagherà il capitale e gli interessi concordati in fase di finanziamento.

- Accordo per la ripresa 2015. Il Gruppo ha rinnovato l’adesione all’ Accordo per il Credito 2015 tra

l'ABI e le Associazioni di rappresentanza delle imprese che comprende in particolare iniziative in tema

di sospensione e riscadenziamento dei finanziamenti.

- Anticipazione del Tfr in busta paga - Accordo-quadro ABI-Mef-Mlps. Il Gruppo ha aderito all’Accordo-

quadro tra ABI, il Ministero dell’economia e il Ministero del lavoro, che stabilisce termini, modalità e

condizioni alle quali le banche aderenti realizzano le operazioni di finanziamento dei datori di lavoro

che non intendono provvedere, con mezzi propri, all’anticipazione del Tfr nella busta paga dei propri

dipendenti che ne facciano richiesta. L’accordo prevede che le banche aderenti forniscano ai datori di

lavoro richiedenti una specifica disponibilità creditizia e, sulla base delle certificazioni acquisite

mensilmente dall’Inps, provvedano ad erogare in favore del datore di lavoro l’importo indicato nella

medesima certificazione, relativo alla somma delle quote spettanti ai lavoratori che ne hanno fatto

richiesta di liquidazione.

6.1.3 Normativa di riferimento

I paragrafi che seguono riportano una breve descrizione delle principali normative che disciplinano

l'attività dell'Emittente, alle quali la stessa opera in conformità.

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PROSPETTO INFORMATIVO 94

Normativa relativa all'attività bancaria

I principi fondamentali che disciplinano lo svolgimento dell'attività bancaria sono contenuti nel TUB e

nelle disposizioni di carattere secondario emanate dalla Banca d'Italia tra cui, in particolare, le

Istruzioni di Vigilanza e la Circolare n. 263. Inoltre, da ultimo, la Banca d'Italia ha adottato la Circolare

n. 285 che raccoglie le disposizioni di vigilanza prudenziale, adottate in attuazione delle disposizioni di

Basilea III, applicabili alle banche e ai gruppi bancari.

Autorizzazione allo svolgimento dell'attività bancaria

L'articolo 10 del TUB stabilisce che la raccolta del risparmio tra il pubblico e l'esercizio del credito

costituiscono l'attività bancaria. Ai sensi dell'articolo 14 del TUB, la Banca d'Italia autorizza l'attività

bancaria quando ricorrano tutte le condizioni indicate nel citato articolo e iscrive, ex articolo 13 del

TUB, le banche autorizzate in Italia allo svolgimento dell'attività bancaria in un apposito albo.

Autorità di Vigilanza italiane del settore bancario

Secondo quanto previsto dal TUB, le seguenti Autorità di Vigilanza sono competenti per la vigilanza e

la regolamentazione delle banche italiane:

- la Banca d'Italia, che è la banca centrale italiana ed è parte del Sistema Europeo delle Banche

Centrali (SEBC), dell'Autorità Bancaria Europea (ABE) nonché dell'Eurosistema. Alla Banca d'Italia il

TUB demanda le più ampie funzioni di vigilanza informativa, regolamentare e ispettiva;

- il Ministero dell'Economia e delle Finanze, che ha ampi poteri normativi in merito (i) alla definizione

dei requisiti di onorabilità dei titolari delle partecipazioni nelle banche, nonché dei requisiti di

professionalità, onorabilità e indipendenza degli esponenti aziendali, salva la futura regolamentazione

sul punto demandata alla Banca d’Italia; e (ii) su richiesta della Banca d'Italia, alla sottoposizione delle

banche ad amministrazione straordinaria o a liquidazione coatta amministrativa in caso di gravi

irregolarità o perdite; e

- il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR), composto dal Ministro dell'Economia

e delle Finanze e da altri ministri responsabili per le questioni economiche, ha l'alta vigilanza in

materia di credito e di tutela del risparmio e delibera nelle materie attribuite alla sua competenza dal

TUB o da altre leggi.

La Banca d'Italia provvede all'adozione di regolamenti e istruzioni in materia di: (i) adeguatezza

patrimoniale; (ii) contenimento del rischio nelle sue diverse configurazioni; (iii) partecipazioni detenibili;

(iv) organizzazione amministrativa e contabile e controlli interni; (v) informativa da rendere al pubblico

sulle citate materie. La Banca d'Italia, inoltre (i) autorizza le banche italiane a svolgere attività bancaria

e finanziaria; (ii) approva lo statuto delle banche e le eventuali modifiche da apportarvi; (iii) richiede

alle banche di trasmettere bilanci e dati statistici con cadenza mensile. La Banca d'Italia esamina,

altresì, i report periodici inoltrati dalle banche per verificare, tra l'altro, il rispetto dei requisiti

patrimoniali richiesti. La vigilanza ha anche ad oggetto l'accuratezza dei dati trasmessi, la conformità

con la regolamentazione bancaria e con le regole relative all'organizzazione interna e alla gestione. La

Banca d'Italia agisce anche, unitamente ad altre autorità pubbliche, per la prevenzione dell'usura,

predisponendo verifiche trimestrali per misurare il tasso effettivo globale medio addebitato dalle

banche e dagli intermediari finanziari. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze pubblica i risultati di

tali verifiche poi utilizzate come base per il calcolo del limite oltre il quale i tassi di interesse sono

considerati usurari.

Inoltre, la Banca d'Italia svolge una funzione di vigilanza in materia di prevenzione del riciclaggio di

denaro o del finanziamento del terrorismo. In materia di antitrust per il settore bancario, invece, la

Legge 28 dicembre 2005, n. 262, ha attribuito poteri di vigilanza all'Autorità Garante della Concorrenza

e del Mercato. Infine, in conformità con quanto previsto dalla normativa vigente in materia bancaria, si

segnala che la vigilanza sulla prestazione dei servizi di investimento da parte delle banche è

demandata alla Consob.

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PROSPETTO INFORMATIVO 95

Istituzione del Meccanismo di Vigilanza Unico

A seguito della recente crisi che ha investito i mercati finanziari, la Commissione Europea ha adottato,

nel settembre 2012, due proposte legislative volte all'istituzione di un Meccanismo di Vigilanza Unico

in Europa (c.d. Single Supervisory Mechanism). La prima proposta era costituita da un Regolamento

che conferiva alla BCE compiti specifici di supervisione sugli enti creditizi nell'Eurozona e la seconda

era rappresentata da un Regolamento di modifica del Regolamento (UE) n. 1093/2010 (istitutivo

dell'Autorità Bancaria Europea) al fine di allineare le competenze dell'Autorità Bancaria Europea al

nuovo Meccanismo di Vigilanza Unico.

Il 12 settembre 2013, il Parlamento europeo ha approvato le proposte presentate dalla Commissione.

Successivamente, in data 15 ottobre 2013, il Consiglio dell'Unione europea ha approvato il

Regolamento (UE) n. 1024/2013, che istituisce il Meccanismo di Vigilanza Unico, entrato in vigore il 3

novembre 2013.

Nell'ambito del Meccanismo di Vigilanza Unico sono riconosciuti ampi poteri di vigilanza alla BCE la

quale, tra l'altro, ha il compito di: (i) assicurare l'omogenea applicazione delle disposizioni normative

nell'Eurozona; (ii) supervisionare direttamente i gruppi bancari di notevoli dimensioni; e (iii) monitorare

la supervisione, da parte delle Autorità competenti degli Stati membri, delle banche di minori

dimensioni. Il Meccanismo di Vigilanza Unico è stato altresì implementato dal Regolamento della BCE

n. 468/2014, che definisce il quadro di cooperazione tra la stessa BCE e le Autorità nazionali

competenti.

A decorrere dal 3 novembre 2013, in vista dell'assunzione dei suoi compiti, la BCE, in collaborazione

con le Autorità nazionali competenti ha avviato il Comprehensive Assessment. La BCE ha terminato

tale valutazione approfondita del sistema bancario nell'ottobre 2014 per poi assumere i propri compiti

di vigilanza nel novembre 2014.

Gli obiettivi principali della valutazione sono stati: trasparenza (migliorare la qualità delle informazioni

disponibili sulla situazione delle banche), correzione (individuare e intraprendere le azioni correttive

eventualmente necessarie) e rafforzamento della fiducia (assicurare a tutti i soggetti interessati

dall'attività bancaria che gli istituti sono fondamentalmente sani e affidabili). Agli esiti della valutazione,

si prevedeva che alle banche che avessero manifestato carenze patrimoniali a fronte di uno specifico

parametro di riferimento venisse richiesto di adottare misure correttive la cui applicazione venisse

seguita e assicurata dalla BCE (cfr. Sezione Prima, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.5).

Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD)

In data 12 giugno 2014 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva

2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e

risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and

Resolution Directive – BRRD, e di seguito la “BRRD”). La BRRD detta una disciplina comune a tutti i 28

Stati Membri dell’Unione Europea al fine di stabilire una procedura armonizzata di prevenzione e

gestione delle crisi delle imprese bancarie e finanziarie

Le prescrizioni dettate dalla direttiva in esame si possono suddividere in tre categorie fondamentali:

(A) un primo gruppo di norme concerne le misure di prevenzione della crisi, che devono essere

predisposte nella fase di normale svolgimento dell’attività delle imprese finanziarie, come ad esempio i

piani di risanamento (recovery plan), redatti dalle imprese stesse e i piani di risoluzione (resolution

plan), preparati dalle autorità preposte alla risoluzione delle crisi; (B) un secondo gruppo di norme

disciplina le misure relative all’intervento precoce, necessario per assicurare azioni tempestive da

parte delle Autorità di risoluzione, una volta che si siano manifestati i primi segnali di rischio per la

stabilità degli enti creditizi e delle imprese di investimento; (C) sono previste, infine, specifiche misure

di risoluzione della crisi, la più rilevante delle quali è rappresentata dal c.d. bail-in, uno strumento che

tende a spostare una quota sensibile degli oneri delle ristrutturazioni bancarie dagli Stati agli azionisti

e ai creditori delle imprese interessate, riducendo così i rischi di azzardo morale (moral hazard). Il

termine di recepimento della BRRD è fissato al 31 dicembre 2014 ed è espressamente previsto che gli

Stati membri applichino le disposizioni in essa contenute a decorrere dal 1° gennaio 2015, ad

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PROSPETTO INFORMATIVO 96

eccezione della sezione relativa allo strumento del bail-in, che dovrà essere attuata a livello nazionale,

al più tardi, dal 1° gennaio 2016.

In particolare, si segnala che con lo strumento del bail-in, le Autorità di risoluzione delle crisi potranno

ridurre gli importi dovuti ai creditori di un ente in dissesto non garantiti e convertire tali crediti in

capitale. Lo strumento potrà essere utilizzato per ricapitalizzare un ente in dissesto o vicino al

dissesto, consentendo alle Autorità di ristrutturarlo attraverso la procedura di risoluzione e di

ripristinarne la sostenibilità economica dopo la riorganizzazione e la ristrutturazione. Ciò

consentirebbe una maggiore flessibilità di risposta da parte delle autorità in caso di dissesto di enti

finanziari grandi e complessi.

Nell’applicazione di tali strumenti di risoluzione, i crediti degli azionisti nei confronti della società

emittente potranno essere cancellati o sostanzialmente ridotti; inoltre, gli stessi azionisti potrebbero

vedere diluita fortemente la propria partecipazione nel caso in cui altre passività siano convertite in

azioni a tassi di conversione per essi particolarmente sfavorevoli. Comunque, la BRRD dispone che gli

Stati membri garantiscano, nell’ambito della giurisdizione nazionale, un diritto di impugnazione delle

decisioni di adottare una misura di gestione delle crisi, a tutte le persone interessate da tali decisioni,

secondo le modalità previste dalla direttiva stessa.

La BRRD prevede, inoltre, la costituzione di un Fondo di risoluzione unico di cui al Regolamento (UE)

n.806/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio, finanziato mediante contributi versati ex-ante

dalle banche, che, ove ricorrano i presupposti, potrà essere utilizzato dalle Autorità di Vigilanza per

finanziare la risoluzione delle crisi bancarie.

In relazione alla nuova normativa sul risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle

imprese di investimento, si segnala, inoltre, che la European Banking Authority - EBA ha avviato delle

consultazioni riguardanti la determinazione, a livello del sistema bancario e finanziario europeo, dei

criteri di determinazione delle minimum required eligible liabilities (“MREL”), ossia dei requisiti minimi

di fondi propri e passività ammissibili richiesti agli enti creditizi e alle imprese di investimento in tema di

capacità minima di assorbimento delle perdite.

Inoltre che il Financial Stability Board (FSB) ha pubblicato un documento di consultazione relativo alla

determinazione dei requisiti minimi necessari a determinare la total loss absorbency capacity (“TLAC”)

delle “global sistematically important banks (“G-SIBs”) – in cui alla Data del Prospetto non è incluso

l’Emittente. Pertanto, non è possibile escludere che alla presenza congiunta delle due consultazioni

(quella relativa alle MREL e quella relativa al TLAC) consegua un allineamento dei criteri di

determinazione delle minimum required eligible liabilities previsti per tutte le istituzioni finanziarie

europee a quelli, più restrittivi, che saranno applicabili alle G-SIBs.

In aggiunta a quanto sopra, entro il 3 luglio 2015 gli Stati membri dovranno inoltre trasporre le

disposizioni della Direttiva 2014/49/UE (c.d. Deposit Guarantee Schemes Directive (“DGSD”)) che

istituisce lo schema unico di garanzia dei depositi, ad eccezione di talune norme tecniche, che

dovranno essere recepite entro il 31 maggio 2016. La DGSD è finalizzata alla costruzione, in piena

continuità giuridica con i sistemi nazionali esistenti, di una rete armonizzata di sistemi di garanzia dei

depositi e prevede l’istituzione di un nuovo meccanismo di finanziamento, basato anch’esso su

contribuzioni ex-ante (come il Fondo di risoluzione unico), anziché su contribuzioni ex-post come

avviene ai sensi della normativa vigente alla Data del Prospetto. Alla Data del Prospetto, non essendo

ancora completato il quadro giuridico di riferimento, non è possibile determinare con esattezza

l’ammontare dei contributi che dovrà versare l’Emittente in relazione ai fondi previsti dalla BRRD e

dalla DGSD.

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PROSPETTO INFORMATIVO 97

Il Sistema dei Controlli Interni

L’Aggiornamento n. 15 della Circolare n. 263 ha innovato in maniera sostanziale i requisiti

regolamentari concernenti il sistema dei controlli interni, il sistema informativo e la continuità operativa.

Con il suddetto Aggiornamento, infatti, l’Autorità di Vigilanza ha dettato un quadro organico di

disposizioni in cui trovano spazio sia elementi innovativi rispetto al passato, sia una complessiva

razionalizzazione delle previsioni normative sinora vigenti sugli ambiti citati. La Banca d'Italia ha

previsto che le banche si conformino alle nuove disposizioni secondo scadenze differenziate a

seconda dell'ambito oggetto di riforma. L'Emittente ha colto le nuove disposizioni normative come

un'importante opportunità per meglio indirizzare le proprie scelte strategiche e organizzative verso una

crescente consapevolezza nella gestione dei rischi aziendali (cfr. Sezione Prima, Capitolo 16,

Paragrafo 16.4).

Il Fondo Interbancario

Il fondo interbancario di tutela dei depositi (c.d. "Fondo Interbancario") è stato costituito nel 1987 al

fine di proteggere i depositanti dalla perdita dei propri fondi nel caso di insolvenza delle banche. In

conformità con quanto previsto dal TUB, tutte le banche devono aderire al Fondo Interbancario, che

copre perdite fino al limite massimo di 100.000 Euro per ciascun depositante, in forma di depositi,

assegni circolari e altri titoli assimilabili. Sono, invece, esclusi dalla tutela del Fondo Interbancario, tra

l'altro, i depositi e gli altri fondi rimborsabili al portatore, le obbligazioni, i depositi effettuati dalle

banche in nome e per conto proprio (inclusi i depositi di talune società appartenenti a gruppi bancari), i

depositi delle amministrazioni dello Stato e degli enti locali.

Requisiti di adeguatezza patrimoniale

A seguito della recente crisi che ha investito i mercati finanziari, a partire dal 2010, il Comitato di

Basilea ha approvato rilevanti modifiche alla regolamentazione in materia di patrimonio e liquidità degli

istituti bancari, che comportano il sostanziale rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi (Basilea

III), prevedendo la graduale entrata in vigore dei nuovi requisiti prudenziali, a partire dal 1 gennaio

2014. Con l'entrata in vigore a pieno regime prevista al 31 dicembre 2019, nel rispetto di una tabella di

marcia graduale corredata di disposizioni transitorie.

Le regole mirano a fissare requisiti di capitale più elevati e di migliore qualità, migliori strumenti di

copertura dei rischi, l'introduzione di un "leverage ratio", misure per assicurare che il capitale sia

costituito in modo tale da resistere nei periodi di stress e l'introduzione di due standard di liquidità.

L'attuazione delle disposizioni di Basilea III è avvenuta, a livello europeo, attraverso l'adozione di un

pacchetto legislativo composto dalla CRD IV e dalla CRR (la “Nuova Disciplina Europea per le

Banche"). Le relative disposizioni sono entrate in vigore a partire dal 1° gennaio 2014. In particolare, la

CRD IV contiene disposizioni in materia di autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria, libertà di

stabilimento e libera prestazione dei servizi, cooperazione fra autorità di vigilanza, processo di

controllo prudenziale, metodologie per la determinazione delle riserve di capitale (buffer), disciplina

delle sanzioni amministrative, regole su governo societario e remunerazioni. Il CRR, le cui disposizioni

sono direttamente vincolanti e applicabili all'interno di ciascuno Stato Membro, definisce invece le

norme in materia di fondi propri, requisiti patrimoniali minimi, rischio di liquidità, leva finanziaria

(leverage), informativa al pubblico.

Oltre a introdurre nell'Unione europea le regole definite da Basilea III, la Nuova Disciplina Europea per

le Banche prevede una serie di importanti modifiche al quadro regolamentare bancario. Sono infatti

previste, tra l'altro, nuove regole in materia di remunerazioni, diversificazione della composizione degli

organi di gestione, corporate governance e trasparenza bancaria.

Il quadro normativo introdotto con la Nuova Disciplina Europea per le Banche costituisce l'attuazione

del progetto definito nel Consiglio europeo del giugno 2009 relativo all'istituzione di un single rulebook

applicabile alle istituzioni finanziarie del mercato unico, ossia di una disciplina unica e di

armonizzazione delle normative prudenziali degli Stati membri.

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PROSPETTO INFORMATIVO 98

Al fine di assicurare l'avvio dell'applicazione della Nuova Disciplina Europea per le Banche, la Banca

d'Italia ha emanato la Circolare n. 285; tale disciplina è strutturata in tre parti. La prima è dedicata al

recepimento in Italia della CRD IV attraverso disposizioni secondarie di competenza della Banca

d'Italia. La seconda contiene le norme necessarie a dare applicazione al CRR, in particolare mediante

l'esercizio delle discrezionalità nazionali. La terza contiene disposizioni che, seppur non armonizzate a

livello europeo, sono necessarie per allineare il sistema regolamentare italiano alle migliori prassi e ai

requisiti stabiliti dagli organismi internazionali, tra cui i core principles del Comitato di Basilea. In

termini di requisiti patrimoniali, la nuova disciplina prevede che il coefficiente di capitale primario di

classe 1 (Common Equity Tier 1 Ratio) sia pari almeno al 4,5% e il coefficiente di capitale di classe 1

(Tier 1 Ratio) sia pari almeno al 6%; il coefficiente di capitale totale deve invece essere pari all'8%. Tali

requisiti sono fissati dal CRR.

Sono, inoltre, stabilite la riserva di conservazione del capitale (capital conservation buffer) che deve

essere almeno pari al 2,5% dell'esposizione complessiva al rischio della banca (in Italia, le banche

appartenenti a gruppi bancari determinano tale coefficiente, su base individuale, in maniera graduale

dal 1 gennaio 2014 al 1 gennaio 2019), la riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer),

la riserva per gli enti a rilevanza sistemica globale (global systemically important institution buffer – G-

SII buffer) e la riserva per gli altri enti a rilevanza sistemica (other systemically important institution

buffer – O-SII buffer). Tali ultime riserve sono fissate sulla base di criteri specifici indicati nella CRD IV

e nella Circolare n. 285.

L'imposizione di riserve di capitale aggiuntive rispetto ai minimi regolamentari ha l'obiettivo di dotare le

banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per

prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del

credito, nonché per far fronte ai rischi derivanti dalla rilevanza sistemica a livello globale o domestico

di talune banche. Le banche che non detengono le riserve di capitale nella misura richiesta sono

soggette ai limiti alle distribuzioni; inoltre, esse si devono dotare di un piano di conservazione del

capitale che indichi le misure che la banca intende adottare per ripristinare, entro un congruo termine,

il livello di capitale necessario a mantenere le riserve di capitale secondo la misura richiesta.

La Nuova Disciplina prevede, altresì, in conformità a Basilea III, nuovi requisiti e sistemi di

supervisione del rischio di liquidità, incentrati su un requisito in materia di copertura della liquidità

(liquidity coverage ratio), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di una riserva di

liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per trenta giorni in caso di grave stress e

sull'introduzione di un requisito su un orizzonte temporale più lungo, il coefficiente netto di

finanziamento stabile (net stable funding ratio), finalizzato ad assicurare la stabilità della banca in

relazione a uno scenario di lungo periodo.

Alla luce di quanto sopra esposto, il rispetto continuativo delle molteplici regolamentazioni, e

segnatamente (tenuto conto dei canoni introdotti da Basilea III) la necessità di incrementare la

dotazione patrimoniale – a parità di dimensione – e il rispetto dei parametri di liquidità, richiedono un

impegno di risorse significativo, nonché l'adozione di norme e policy interne altrettanto complesse che

potrebbero determinare maggiori costi e/o minori ricavi in capo all'Emittente.

Investimenti

Alle banche è consentito effettuare investimenti sia in società finanziarie che industriali, nel rispetto

delle norme e dei limiti previsti nelle istruzioni dalla Banca d'Italia nell'esercizio delle funzioni di

vigilanza regolamentare. In linea generale, le partecipazioni assunte da una banca non possono

superare, nel loro insieme, il margine disponibile per investimenti in partecipazioni e in immobili (il

margine disponibile è dato dalla differenza tra i fondi propri e la somma delle partecipazioni e degli

immobili, comunque detenuti).

La Circolare n. 285 prevede altresì una specifica disciplina relativa alle partecipazioni acquisite,

nell'ambito dell'attività di collocamento e garanzia, in imprese in temporanea difficoltà finanziaria e per

recupero crediti, nonché con riferimento agli investimenti indiretti in equity.

È, inoltre, richiesta la preventiva autorizzazione della Banca d'Italia per l'acquisizione, da parte di

banche, di partecipazioni in banche, istituti di moneta elettronica imprese finanziarie e imprese di

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PROSPETTO INFORMATIVO 99

assicurazione che siano superiori alla percentuale stabilita dall’Autorità di Vigilanza rispetto ai fondi

propri consolidati del gruppo bancario, ovvero che comportino il controllo o l'influenza notevole e

l'impresa in cui si intende acquisire la partecipazione sia insediata in un Paese extracomunitario

diverso da Canada, Giappone, Svizzera e Stati Uniti d'America. Nel caso di acquisizione di

partecipazioni in società strumentali, l'autorizzazione è prevista solo nel secondo caso, ovverosia

qualora l'impresa sia insediata in un Paese extracomunitario diverso da quelli indicati in precedenza e

l’acquisto della partecipazione comporti il controllo o l’influenza notevole.

Normativa antiriciclaggio

L'Emittente è soggetta alle disposizioni della normativa antiriciclaggio dettata dal D.Lgs. 21 novembre

2007, n. 231, recante "Attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell'utilizzo

del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del

terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione". In seguito all'entrata

in vigore del D.Lgs. n. 231/2007, sono stati emanati anche i relativi provvedimenti di attuazione volti a

specificare in dettaglio il contenuto degli obblighi a carico dei destinatari, tra cui, in particolare, i

seguenti provvedimenti della Banca d'Italia:

"Provvedimento recante disposizioni attuative in materia di adeguata verifica della clientela" del 3

aprile 2013;

"Provvedimento recante disposizioni attuative per la tenuta dell'Archivio Unico Informatico e per le

modalità semplificate di registrazione" del 3 aprile 2013;

"Provvedimento recante disposizioni attuative in materia di organizzazione, procedure e controlli

interni" del 10 marzo 2011;

"Provvedimento recante gli indicatori di anomalia per gli intermediari" del 24 agosto 2010 e successive

integrazioni.

In particolare, ai sensi della disciplina applicabile, le banche sono tenute a:

- identificare e verificare adeguatamente la clientela (in alcune situazioni, considerate più

esposte al rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, con procedure di

identificazione e verifica particolarmente rigorose);

- istituire l'Archivio Unico Informatico;

- registrare e conservare nell'Archivio Unico Informatico i dati identificativi e le altre informazioni

relative ai rapporti e alle operazioni;

- inviare i dati aggregati all'Unità di Informazione Finanziaria;

- segnalare le operazioni sospette;

- istituire misure di controllo interno e assicurare un'adeguata formazione dei dipendenti e dei

collaboratori, anche per approfondire la conoscenza dei propri clienti, al fine di prevenire e

impedire la realizzazione di operazioni di riciclaggio.

Normativa sui Servizi di investimento

Ai sensi dell'articolo 1, comma 5, del TUIF, per servizi di investimento si intendono le seguenti attività,

quando hanno a oggetto strumenti finanziari: (i) negoziazione per conto proprio; (ii) esecuzione di

ordini per conto dei clienti; (iii) sottoscrizione e/o collocamento con assunzione a fermo ovvero con

assunzione di garanzia nei confronti dell'emittente; (iv) collocamento senza assunzione a fermo né

assunzione di garanzia nei confronti dell'emittente; (v) gestione di portafogli; (vi) ricezione e

trasmissione di ordini; (vii) consulenza in materia di investimenti; (viii) gestione di sistemi multilaterali

di negoziazione.

La Banca ad oggi è autorizzata esclusivamente alla ricezione e trasmissione di ordini della clientela,

tramite un negoziatore di riferimento (ICCREA Banca S.p.A.) ed attività di consulenza.

Ai sensi dell'articolo 18 del TUIF, l'esercizio professionale dei servizi e delle attività di investimento nei

confronti del pubblico è riservato alle banche e alle imprese di investimento (ovverosia le SIM e le

imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie).

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PROSPETTO INFORMATIVO 100

L'articolo 21 del TUIF definisce i criteri generali da osservare nello svolgimento dei servizi e delle

attività di investimento, mentre l'articolo 22 del TUIF disciplina il regime di separazione patrimoniale e,

quindi, l'obbligo di tenere separati gli strumenti finanziari e le somme di denaro dei singoli clienti, a

qualunque titolo detenuti dal soggetto abilitato, rispetto al patrimonio di quest'ultimo e a quello degli

altri clienti.

L'articolo 23 TUIF stabilisce poi l'obbligo di redigere per iscritto i contratti relativi alla prestazione di

servizi di investimento e di consegnarne una copia ai clienti. Le regole di comportamento dei soggetti

abilitati nei confronti della clientela trovano specifica disciplina nel Regolamento Consob adottato con

delibera 29 ottobre 2007, n. 16190, come successivamente modificato e integrato ("Regolamento

Intermediari").

Aiuti di Stato

Dall’inizio della crisi l’attenzione della UE si è focalizzata sulla necessità di un corpus unico di norme

sulla risoluzione delle crisi bancarie. Con decorrenza dal 1° agosto 2013 la Commissione europea ha

emanato una nuova comunicazione in materia di aiuti di Stato agli enti creditizi.

Si ricorda che gli aiuti di Stato per essere concessi devono essere compatibili con il diritto dell'Unione

Europea (cfr. art. 107, par. 3, lett. b), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea).

Al riguardo, si rammenta che la concessione di tali aiuti, ove ne ricorrano i presupposti, può essere,

condizionata a una previa “condivisione degli oneri”, oltreché da parte degli azionisti, anche da parte di

coloro che hanno sottoscritto titoli di debito subordinato o di capitale ibrido, con ciò comportando una

compressione dei diritti dei soggetti medesimi, nella misura in cui ciò sia giuridicamente possibile (cfr.

"Comunicazione della Commissione europea relativa all'applicazione, dal 1° agosto 2013, delle norme

in materia di aiuti di Stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria", e in

particolare i parr. 41-44). Non si può peraltro escludere che, essendo il quadro normativo di riferimento

in materia di aiuti di Stato in continua evoluzione, possano intervenire ulteriori limitazioni ai diritti degli

azionisti e degli obbligazionisti durante la vita dei rispettivi titoli.

6.1.4 Gestione dei rischi

6.1.4.1 Premessa

La chiara individuazione dei rischi cui la Banca è effettivamente o potenzialmente esposta costituisce il

presupposto irrinunciabile per la consapevole assunzione dei rischi medesimi e per la loro efficace

gestione, che si avvale di appropriati strumenti e tecniche di mitigazione e traslazione.

In coerenza con la propria natura retail, la Banca è esposta prevalentemente al rischio di credito. In

termini di capitale interno, risulta altresì significativa l’esposizione ai rischi operativi i quali, peraltro,

vengono assunti in ottica strumentale all’esercizio dell’attività di natura più propriamente bancaria.

È invece contenuta l’esposizione ai rischi finanziari e di mercato, posto che l’obiettivo di limitazione

della volatilità dei risultati attesi non sarebbe compatibile con un’accentuata trasformazione delle

scadenze e con un’attività finanziaria di contenuto speculativo.

Il profilo di rischio alla data di riferimento è coerente con la propensione al rischio (risk appetite)

definita dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, che, coerentemente con l’identità, i valori,

il modello di business e l’orientamento strategico del Gruppo, ha deliberato di allocare la parte

prevalente del capitale al rischio di credito, che rappresenta il core business di un Gruppo bancario

retail.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo procede al riesame del sistema degli obiettivi di

rischio con cadenza almeno annuale e, ove ne sussistano i presupporti, al suo aggiornamento.

La propensione al rischio, che costituisce un riferimento per la definizione del piano strategico e la

premessa logica per la pianificazione, viene definita per i rischi rilevanti per il processo di

autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process,

ICAAP).

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PROSPETTO INFORMATIVO 101

I processi di gestione dei rischi - cioè l’insieme delle regole, delle procedure, delle risorse (umane,

tecnologiche e organizzative) e delle attività di controllo volte a identificare, misurare o valutare,

monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati i rischi assunti -

coinvolgono i sistemi di governo societario attraverso una pluralità di organi, ciascuno con le proprie

funzioni specifiche.

I processi di gestione dei rischi sono adeguatamente documentati e le varie responsabilità sono

chiaramente assegnate.

L’effettiva adeguatezza dei principali processi di gestione dei rischi viene periodicamente valutata

dalla Direzione Risk Management di Gruppo; le risultanze vengono sottoposte a revisione interna da

parte della Direzione Auditing e riportate al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, con

evidenza delle eventuali anomalie o carenze e degli interventi di miglioramento (cfr. Sezione Prima,

Capitolo 16, Paragrafo 16.4).

Da un punto di vista organizzativo, la gestione dei rischi coinvolge una pluralità di strutture aziendali,

tuttavia, un ruolo preminente viene svolto dalla Direzione Risk Management, che è articolata in

Divisioni e Servizi specializzati e si avvale della collaborazione di referenti presso le altre Società del

gruppo (cfr. Sezione Prima, Capitolo 16, Paragrafo 16.4).

6.1.4.2 Gestione del rischio di Credito

Il rischio di credito viene in primo luogo definito come rischio di insolvenza (o default) della

controparte, cioè come “l’eventualità per il creditore che un’obbligazione finanziaria non venga assolta

né alla scadenza né successivamente”. Il rischio di credito si manifesta peraltro anche come:

(i) deterioramento del merito di credito delle controparti affidate (rischio di migrazione);

(ii) aumento dell’esposizione precedente all’insolvenza di una controparte affidata (rischio di

esposizione);

(iii) diminuzione del tasso di recupero dei crediti insolventi (rischio di recupero).

Nell’ambito dell’attività creditizia, pertanto, la Banca è esposta al rischio che alcuni crediti possano, a

causa del deterioramento delle condizioni finanziarie dell’obbligato, non essere rimborsati né alla

scadenza, né successivamente e debbano perciò essere cancellati in tutto o in parte. Tale rischio è

assunto nello svolgimento della tradizionale attività di erogazione del credito a prescindere dalla

specifica forma tecnica con cui lo stesso viene erogato.

Le politiche del credito definite dal Gruppo sono indirizzate a:

(i) rendere concreti e operativi i principi statutari che esprimono l’identità aziendale e ne ispirano le

linee guida per l’esercizio dell’attività creditizia;

(ii) orientare la composizione del portafoglio crediti all’ottimizzazione del rapporto fra rendimento

atteso e rischio di credito, limitando la concentrazione delle esposizioni su singoli

controparti/gruppi, su singoli settori di attività economica o aree geografiche;

(iii) supportare il presidio della gestione del rischio di credito attraverso l’applicazione di policy,

processi, metodologie e procedure informatiche uniformi.

L’assetto organizzativo di Gruppo prevede un’apposita area denominata “Area Crediti”, focalizzata sul

presidio della qualità del credito attraverso il governo unitario di tutte le variabili di gestione, di indirizzo

e di monitoraggio dei rischi.

A riporto funzionale dell’Area Crediti sono collocate tre strutture:

(i) la Direzione Crediti della Capogruppo, il cui compito principale è gestire e verificare il processo di

assunzione del rischio connesso all’erogazione del credito, monitorandone costantemente

l’andamento e i relativi utilizzi;

(ii) la Direzione Finanza d’impresa, cui compete il presidio della valutazione e la strutturazione dei

finanziamenti a medio-lungo termine ;

(iii) il Servizio Politiche e Monitoraggio del Credito che ha il compito di presidiare e monitorare il

processo del credito, definendo le politiche e i criteri necessari alla valutazione e gestione dei

rischi.

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PROSPETTO INFORMATIVO 102

Le strutture organizzative della Direzione Crediti del Credito Siciliano dedicano le attività all’istruttoria

e alla gestione andamentale del credito.

Per quanto riguarda il processo di valutazione del merito creditizio, la delibera e la gestione delle

posizioni, la Banca esercita l’attività creditizia sulla base di linee guida e processi standard definiti

dalla Capogruppo e sulla base delle facoltà autorizzative delegate. Per tutti i macro segmenti credit

risk (Corporate, Retail e Privati) il processo di valutazione del credito è imperniato sul sistema interno

di rating, che costituisce un elemento fondamentale e imprescindibile per la valutazione del merito di

credito dei prenditori.

Nelle attività di attribuzione del rating sono portate a sintesi le analisi di tutte le informazioni

quantitative e qualitative disponibili a supporto del processo dell’istruttoria del credito, valorizzando al

contempo il rapporto diretto con il cliente e la conoscenza delle sue specificità maturata nel tempo.

Il processo decisionale del credito è supportato da procedure interne (Pratica Elettronica di Fido e

Pratica di Rating) che consentono di gestire rispettivamente il processo del credito (contatto con il

cliente, istruttoria, erogazione e gestione del credito) e il processo di attribuzione del rating.

L’intero processo del credito è costantemente oggetto di attenzione e sottoposto ad accurate verifiche.

Nell’ambito della concessione del credito le garanzie rappresentano un elemento accessorio.

L’erogazione dei finanziamenti rimane, infatti, imperniata sulla effettiva capacità di rimborso del

capitale prestato da parte del soggetto finanziato.

Le garanzie utilizzate dal Gruppo sono primariamente di natura reale - aventi ad oggetto beni

immobiliari o strumenti finanziari - e, in minor misura, di natura personale.

La gestione delle garanzie avviene in forma accentrata presso le Direzioni Crediti delle banche del

Gruppo che provvedono a tutti gli aspetti relativi alla contabilizzazione, amministrazione, controllo e

custodia delle garanzie ricevute.

6.1.4.3 Gestione del rischio di mercato

Per rischio di mercato si intende il rischio derivante dalla perdita di valore degli strumenti finanziari

detenuti dalla Banca nel proprio “portafoglio di negoziazione di vigilanza” per effetto dei movimenti

delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli,

tassi di cambio), che potrebbero generare un deterioramento della solidità patrimoniale della Banca.

Per “portafoglio di negoziazione di vigilanza” (di seguito anche solo “Portafoglio”) si intende il

portafoglio degli strumenti finanziari soggetto ai requisiti patrimoniali per i rischi di mercato, come

definito nella disciplina relativa alle segnalazioni di vigilanza.

Il portafoglio di negoziazione di vigilanza è composto da titoli obbligazionari e da titoli azionari.

La componente obbligazionaria del Portafoglio è costituita prevalentemente da titoli a tasso fisso con

duration contenuta. Le obbligazioni detenute sono emesse quasi esclusivamente dalla Repubblica

Italiana e da banche del Gruppo.

Gli investimenti azionari diretti, di dimensione residuale, hanno ad oggetto titoli quotati nella borsa

italiana e con elevato grado di liquidità. Gli strumenti finanziari presenti nel Portafoglio sono pressoché

interamente denominati in Euro.

Nella gestione del portafoglio vengono utilizzati strumenti e tecniche di copertura dei rischi.

L’attività di investimento e di negoziazione è svolta in conformità alle policy aziendali e viene espletata

nell’ambito di un articolato sistema di deleghe di poteri gestionali e nel quadro di una puntuale

normativa che prevede limiti gestionali definiti in termini di strumenti, importi, mercati di investimento,

tipologie di emissione e di emittente, settore e rating.

La misurazione dei rischi si avvale sia di calcoli analitici (determinazione della duration del portafoglio

obbligazionario per l’esposizione al rischio di tasso) sia di tecniche statistiche di stima del Value at

Risk (VaR).

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PROSPETTO INFORMATIVO 103

6.1.4.4 Gestione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità, a cui le banche sono naturalmente esposte a causa del fenomeno della

trasformazione delle scadenze, è il “rischio di non essere in grado di fare fronte ai propri impegni di

pagamento”. L’inadempimento dei propri impegni di pagamento può essere causato dall’incapacità di:

(i) reperire fondi sul mercato (Funding Liquidity Risk);

(ii) smobilizzare i propri attivi (Market Liquidity Risk).

La gestione della liquidità è orientata primariamente a garantire la solvibilità delle singole banche del

Gruppo anche in condizioni di tensione o di crisi, non al conseguimento di profitti (obiettivo che

potrebbe implicare un trade-off con la capacità di adempiere alle proprie obbligazioni alla loro

scadenza e ridurre l’efficacia del sistema di risk management). L’effettiva assunzione del rischio è

quindi subordinata al mantenimento degli equilibri tecnici aziendali. Il costo-opportunità associato alla

detenzione di attività liquide viene peraltro tenuto in considerazione nell’ambito delle valutazioni di

redditività aziendale. Il perseguimento di una contenuta esposizione al rischio di liquidità si riflette nella

composizione degli aggregati patrimoniali delle banche, caratterizzata da una moderata

trasformazione delle scadenze.

L’orientamento seguito nella gestione del rischio prevede l’integrazione tra l’approccio cash flow

matching (che tende a far coincidere i flussi attesi in entrata ed in uscita per ogni fascia temporale) e

l’approccio liquid assets (che prevede di mantenere in bilancio una determinata quota di strumenti

prontamente liquidabili). Al fine di fronteggiare la possibile manifestazione di esigenze inattese di

liquidità e di mitigare così l’esposizione al relativo rischio, il Gruppo si dota di adeguate riserve di

liquidità di breve termine (liquidity buffer).

Per poter valutare più accuratamente l’esposizione al rischio vengono regolarmente effettuate prove di

stress che considerano eventi avversi di natura sia idiosincratica (bank specific) che sistemica (market

wide) in base alla loro rilevanza per l’operatività aziendale sotto il profilo della liquidità e consentono di

cogliere i possibili impatti del loro manifestarsi sia singolarmente (analisi uni-fattoriale) sia

congiuntamente (analisi multi-fattoriale; scenari combinati).

Il Gruppo si è dotato di un contingency funding plan che definisce e formalizza l’escalation

organizzativa, gli obiettivi e le leve gestionali necessarie per proteggere, attraverso la predisposizione

di strategie di gestione della crisi e procedure per il reperimento di fonti di finanziamento in caso di

emergenza, il patrimonio aziendale in situazioni di drenaggio di liquidità estreme e impreviste.

6.1.4.5 Gestione del rischio di tasso

Il portafoglio bancario è costituito da tutti gli strumenti finanziari attivi e passivi non compresi nel

portafoglio di negoziazione di Vigilanza. Si compone principalmente di crediti e debiti verso banche e

verso clientela.

Il processo di gestione del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario è disciplinato da una

specifica normativa aziendale che formalizza il complesso delle attività svolte dalle diverse funzioni

aziendali nella gestione del rischio di tasso di interesse ed esplicita, tra l’altro, gli orientamenti

strategici, la policy di gestione, le modalità di misurazione, i limiti di esposizione, i flussi informativi e gli

eventuali interventi di mitigazione.

La gestione del rischio di tasso d’interesse mira a limitare l’impatto di variazioni sfavorevoli della curva

dei tassi sia sul valore economico del patrimonio, sia sui flussi di cassa generati dalle poste di bilancio.

Il contenimento dell’esposizione al rischio di tasso d’interesse viene perseguito primariamente

mediante l’indicizzazione delle poste attive e passive a parametri di mercato monetario (tipicamente

l’Euribor) e il tendenziale pareggiamento della duration dell’attivo e del passivo su livelli bassi. Gli

obiettivi definiti in materia di esposizione al rischio di tasso d’interesse sono tenuti in debita

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PROSPETTO INFORMATIVO 104

considerazione sia in sede di pianificazione strategica ed operativa, sia in sede di identificazione e

sviluppo di nuovi prodotti.

La misurazione del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario si basa sull’approccio del

valore economico, definito come il valore attuale dei flussi finanziari netti attesi generati dalle attività,

dalle passività e dalle posizioni fuori bilancio. La misurazione si basa su variazioni prefissate della

struttura dei tassi applicate alle poste patrimoniali e fuori bilancio alla data di riferimento. La reattività

alle variazioni dei tassi viene misurata sia mediante indicatori di sensitività (duration modificata

approssimata nel modello regolamentare semplificato) o mediante la rivalutazione delle attività, delle

passività e delle poste fuori bilancio (modello gestionale interno). Le variazioni del valore economico

che ne derivano vengono poi normalizzate in rapporto ai fondi propri.

Al 31 dicembre 2014 la duration modificata calcolata sulle poste attive e passive dell'intero bilancio ed

il duration gap della Banca sono contenuti. Nell’ipotesi che la struttura dei tassi trasli in parallelo verso

l’alto di 100 punti base, il valore del capitale economico, inteso come il valore attuale dei flussi

finanziari netti attesi generati dalle attività, dalle passività e dalle posizioni fuori bilancio, registrerebbe

un aumento di 5,0 milioni di Euro. In caso di uguale traslazione verso il basso, sotto il vincolo di non

negatività dei tassi nominali, si avrebbe un incremento pari a 3,0 milioni di Euro.

Avendo riguardo ai profili reddituali, nell’ipotesi di traslazione istantanea e parallela della curva dei

tassi di interesse di -100 punti base (sotto il vincolo di non negatività dei tassi nominali), la variazione

del margine di interesse generato dal portafoglio bancario, avendo a riferimento un orizzonte

temporale di 12 mesi, sarebbe pari a – 0,8 milioni di Euro, mentre ammonterebbe a 13,2 milioni di Euro

nel caso di traslazione di +100 punti base.

La Direzione Risk Management monitora con cadenza mensile l’esposizione della Banca al rischio di

tasso d’interesse e ne verifica la coerenza con la propensione al rischio definita dagli organi aziendali

e la conformità al sistema dei limiti. Flussi informativi adeguati vengono forniti con regolarità e

tempestività agli organi aziendali e alle funzioni di gestione e di controllo.

6.1.4.6 Gestione del rischio sovrano

L’investimento in titoli di Stato italiani, di dimensione residuale e inseriti integralmente nel portafoglio

HFT (held for trading), comporta una esposizione marginale al rischio di credito della Repubblica

Italiana, che, come per ogni altro emittente, si può manifestare sotto forma di diminuzione del merito di

credito o, in ipotesi estrema, di insolvenza.

L’esposizione viene regolarmente monitorata a livello consolidato e riportata agli organi aziendali.

L’evoluzione prospettica del profilo di esposizione al rischio sovrano viene valutata considerando

scenari avversi di diversa intensità, basati anche su simulazioni storiche, e i relativi impatti sul valore

del portafoglio e sui fondi propri.

6.1.4.7 Gestione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione

di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, ivi compreso il rischio giuridico.

Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni

dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali.

I rischi operativi, che costituiscono una classe molto eterogenea, non sono rischi tipici dell’attività

bancaria o dell’attività d’impresa. L’origine di tali rischi può essere sia interna sia esterna e l’ambito

della loro manifestazione può estendersi anche oltre il perimetro aziendale.

In esito al processo di definizione della propensione al rischio, il Consiglio di Amministrazione della

Capogruppo ha fissato come obiettivo gestionale la minimizzazione della relativa esposizione al

rischio operativo e ha stabilito gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio, che sono

state portate a conoscenza delle funzioni aziendali e vengono riesaminate periodicamente.

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PROSPETTO INFORMATIVO 105

L’a gestione del rischio operativo è una componente della strategia di gestione integrata dei rischi che

mira al contenimento della rischiosità complessiva anche attraverso la prevenzione di fenomeni di

propagazione e trasformazione dei rischi stessi.

Le attività di identificazione, valutazione e monitoraggio dei rischi operativi tendono alla realizzazione

di interventi di mitigazione.

Mediante una serie di polizze assicurative che offrono una copertura ad ampio raggio su diverse

tipologie di eventi potenzialmente dannosi viene infine realizzato il trasferimento di specifiche

fattispecie di rischio.

Nell’ambito della gestione delle criticità si inserisce il piano di disaster recovery che stabilisce le

misure tecniche e organizzative per fronteggiare eventi che provochino l’indisponibilità dei centri di

elaborazione dati. Il piano, finalizzato a consentire il funzionamento delle procedure informatiche

rilevanti in siti alternativi a quelli di produzione, costituisce parte integrante del piano di continuità

operativa, presidiato dal Servizio Business Continuity e Compliance di Bankadati.

6.1.4.8 Gestione dei rischi legali

A presidio dei rischi economici conseguenti i procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della

Banca, è effettuato un accantonamento in bilancio in misura congrua e coerente con i Principi

Contabili Internazionali recepiti dalla policy per la determinazione degli accantonamenti adottata dal

Gruppo. L’ammontare dell’accantonamento è stimato in base a molteplici elementi di giudizio

concernenti principalmente la previsione sull’esito della causa e, in particolare, la probabilità di

soccombenza nel giudizio con condanna della Banca, e gli elementi di quantificazione dell’importo che

in caso di soccombenza la Banca potrebbe essere tenuta a corrispondere alla controparte.

La previsione sull’esito della causa (rischio di soccombenza) tiene conto, per ogni singola posizione,

degli aspetti di diritto dedotti in giudizio valutati alla luce dell’orientamento giurisprudenziale, delle

prove in concreto prodotte in corso di causa e dell’andamento del processo, oltre che, per i gravami

successivi, dell’esito del giudizio di primo grado, nonché dell’esperienza passata e di ogni altro

elemento utile, inclusi i pareri di esperti, che permettano di tenere in adeguato conto il prevedibile

evolversi del contenzioso.

L’ammontare dell’importo dovuto in caso di soccombenza è espresso in valore assoluto e riporta il

valore stimato in base alle risultanze processuali, tenendo conto dell’importo richiesto da controparte,

della stima tecnica effettuata internamente sulla base dei riscontri contabili e/o emersi nel corso del

giudizio e, in particolare, dell’importo accertato dalla consulenza tecnica d’ufficio (ctu) - ove disposta -

nonché degli interessi legali, calcolati sul capitale fin dalla notifica dell’atto introduttivo, oltre alle spese

eventualmente dovute per la soccombenza.

Nei casi in cui non sia possibile determinare una stima attendibile (mancata quantificazione delle

richieste risarcitorie da parte del ricorrente, presenza di incertezze di diritto e di fatto che rendono

inattendibile qualunque stima) non vengono effettuati accantonamenti fintanto che persiste

l’impossibilità di prevedere gli esiti del giudizio e stimare in modo attendibile l’entità dell’eventuale

perdita.

Al 31 marzo 2015 risultano in essere, in capo alla Banca, n. 199 cause passive per un petitum

complessivo di 28,022 milioni di Euro a fronte del quale è stato previsto un accantonamento di 3,585

milioni di Euro.

Tenuto conto (i) del rischio di soccombenza probabile in contenziosi stimato in complessivi 6,27 milioni

di Euro rispetto al petitum generale di 28,022 milioni di Euro, nonché (ii) dei relativi accantonamenti

stanziati per un totale di 3,585 milioni di Euro, il tasso di copertura al 31 marzo 2015 si attesta intorno

al 57%, valore che si ritiene adeguato rispetto alle perdite potenziali attese.

In prevalenza le cause hanno ad oggetto le richieste restitutorie per anatocismo e revocatoria

fallimentare, le richieste di indennizzo per le perdite maturate nell’investimento in strumenti finanziari e

altre fattispecie risarcitorie, secondo la seguente ripartizione.

Dati in Euro

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PROSPETTO INFORMATIVO 106

Tipologia N. Petitum Euro VA Accantonamento Euro

ANATOCISMO 113 14.395.158,37 2.445.355,27

REVOCATORIA 18 3.280.584,16 712.387,21

SERVIZI INV. 19 709.097,33 364.532,84

TITOLI CREDITO 7 983.000,00 0,00

VARIE 42 8.654.960,61 63.006,81

Totale complessivo 199 28.022.800,47 3.585.282,13

La Banca promuove attente e ponderate logiche transattive fondate su una approfondita analisi dei

presupposti concreti su cui si basa l’azione, vale a dire la sussistenza sia dell’elemento soggettivo che

oggettivo.

Si segnala tra l’altro che la Banca non ha in essere contenziosi tributari di importo significativo.

In relazione ai procedimenti giudiziali e arbitrali, si veda anche la Sezione Prima, Capitolo 20,

Paragrafo 20.8.

6.1.4.9 Gestione del rischio informatico (o ICT)

Il rischio informatico è il rischio di incorrere in perdite economiche, di reputazione e di quote di mercato

in relazione all’utilizzo di tecnologia dell’informazione e della comunicazione (Information and

Communication Technology - ICT). Nel Gruppo Creval, l’Information and Communication Technology -

ICT è gestita a livello accentrato dalla società Bankadati Soc. Cons. P.A.. Nella rappresentazione

integrata dei rischi aziendali a fini prudenziali (ICAAP), tale tipologia di rischio è considerata, secondo

gli specifici aspetti, tra i rischi operativi, reputazionali e strategici.

L’analisi del rischio informatico costituisce uno strumento a garanzia dell’efficacia ed efficienza delle

misure di protezione delle risorse ICT.

Alla luce delle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le Banche” in materia, il Gruppo ha

definito il complessivo framework per la gestione del rischio informatico nonché le metodologie di

analisi e valutazione del rischio medesimo.

In sede di valutazione dei rischi su componenti del sistema informativo e applicazioni già in essere, la

Banca tiene conto dei dati disponibili in merito agli incidenti di sicurezza informatica verificatisi in

passato.

Il processo di analisi del rischio è ripetuto con periodicità annuale e, comunque, in presenza di

situazioni che possono influenzare il complessivo livello di rischio informatico.

6.1.4.10 Gestione del rischio di leva finanziaria eccessiva

Il rischio di una leva finanziaria eccessiva è definito dalla normativa prudenziale come “il rischio che un

livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda la banca

vulnerabile, rendendo necessaria l’adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa

la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore

anche sulle restanti attività”. Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Credito Valtellinese ha

deliberato una bassa propensione al rischio di leva finanziaria e stabilito come obiettivo strategico e

gestionale il controllo del rischio attraverso il contenimento della dinamica degli attivi entro limiti

compatibili con un equilibrio di lungo periodo.

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PROSPETTO INFORMATIVO 107

Il rischio di leva finanziaria eccessiva attiene all’intero bilancio, alle esposizioni derivanti dalla

detenzione di derivati e alle attività fuori bilancio delle banche e del Gruppo e viene assunto

nell’esercizio dell’attività caratteristica.

L’esposizione al rischio viene mitigata attraverso interventi di gestione sul capitale e di gestione degli

asset, nel quadro delle linee definite dal piano strategico di Gruppo tempo per tempo vigente.

La misurazione del rischio di leva finanziaria eccessiva si basa sul parametro regolamentare “leverage

ratio” che, non incorporando correzioni/ponderazioni per il rischio, funge da complemento ai requisiti

patrimoniali di primo pilastro. La valutazione dell’esposizione al rischio viene effettuata anche

attraverso altri indicatori in grado di rilevare eventuali squilibri tra attività e passività.

6.1.4.11 Gestione del rischio strategico

È il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del

contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività

a variazioni del contesto competitivo.

L’esposizione al rischio strategico non è connessa a specifiche attività operative bensì all’adeguatezza

delle scelte ed all’efficacia attuativa. Il rischio attiene, in particolare, alle fasi di definizione delle

strategie aziendali ed alle relative fasi attuative costituite dalle attività di definizione del piano

industriale, di pianificazione commerciale, di budgeting, di controllo di gestione e di monitoraggio dei

mercati e del contesto competitivo, di allocazione del capitale capital allocation e di gestione del

capitale.

Il rischio strategico, nella sua configurazione di rischio strategico puro, di business e da partecipazioni,

viene primariamente assunto dalla Capogruppo, alla quale competono la definizione del progetto

imprenditoriale unitario e il coordinamento e il controllo delle Società del Gruppo ai fini della sua

realizzazione. La Capogruppo, mediante la definizione, l’approvazione ed il monitoraggio della

pianificazione annuale e dell’avanzamento del Piano Strategico, esercita un controllo di tipo strategico

sull'evoluzione delle diverse aree di attività in cui il Gruppo opera e dei rischi connessi alle attività

esercitate.

6.1.4.12 Gestione del rischio compliance

È il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di

reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (leggi, regolamenti) ovvero di

autoregolamentazione (ad es., statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina).

Il Gruppo considera l’adozione dei più elevati standard di conformità alle norme un tratto distintivo

della propria identità aziendale, una espressione dell’esercizio della propria responsabilità sociale, un

presidio per il mantenimento nel tempo della reputazione acquisita e un efficace contributo al processo

di creazione di valore.

La gestione del rischio di conformità si basa sul “Modello di Conformità” e sul “Piano di Conformità”.

Il Modello di Conformità (compliance policy) si pone l’obiettivo di configurare un sistema strutturato ed

organico di principi e procedure organizzative e di controllo, atto a prevenire, gestire o mitigare il

rischio di non conformità alle norme sia di eteroregolamentazione che di autoregolamentazione.

Il Piano di Conformità richiama l’identificazione e la valutazione dei principali rischi di non conformità a

cui il Gruppo è esposto e propone la pianificazione dei relativi interventi.

6.1.4.13 Gestione del rischio di riciclaggio

È il rischio di incorrere in ipotesi di rischi legali e reputazionali derivanti dal possibile coinvolgimento in

operazioni illecite connesse a fatti di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.

Al fine di misurare/valutare tale rischio, sono stati mappati i rischi di riciclaggio insiti nelle procedure

operative del Gruppo relative ai seguenti processi:

(i) adeguata verifica della clientela;

(ii) operatività contanti e titoli al portatore;

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PROSPETTO INFORMATIVO 108

(iii) registrazioni AUI;

(iv) segnalazioni operazioni sospette.

Attesa la rilevanza oggettiva del rischio di riciclaggio, nonché la sempre crescente complessità del

quadro di riferimento normativo e degli adempimenti che ne derivano, il Gruppo ha progressivamente

rafforzato il presidio normativo, organizzativo, procedurale, applicativo e formativo.

6.3.14 Gestione del rischio di reputazione

È il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione

negativa dell’immagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti della banca, investitori o

autorità di vigilanza. Nelle analisi aziendali vengono inoltre ricompresi i dipendenti, la società ed il

territorio.

Specularmente, la reputazione rappresenta una risorsa immateriale essenziale ed è considerata dalla

Banca come elemento distintivo sul quale si fonda un vantaggio competitivo duraturo.

Il rischio attiene innanzitutto all’area delle relazioni con gli stakeholder e con la collettività; esso può

peraltro avere origine da fattori posti al di fuori del perimetro aziendale ed esterni all’operato della

Banca (ad esempio, dalla diffusione di notizie inesatte o infondate o da fenomeni che riguardano il

sistema e possono coinvolgere le singole istituzioni senza distinzione).

Il contenimento del rischio viene primariamente realizzato mediante la definizione di presidi di

carattere organizzativo volti a limitare l’accadimento di eventi avversi in ambito aziendale.

Un ulteriore presidio è costituito dalla condivisione da parte di tutti i collaboratori del Gruppo del

sistema di valori, principi e regole di condotta ai quali ispirare i propri comportamenti formalizzato

all’interno del Codice Comportamentale.

Il Gruppo ha inoltre adottato la Carta dei Valori, al fine di individuare principi riconoscibili e uniformi per

tutti i collaboratori sui quali il Gruppo fonda la propria identità distintiva, contraddistinta dalla tensione

ad operare per una crescita sostenibile.

La reputazione, attualmente buona e consolidata, è costantemente monitorata, tutelata e valorizzata e

non pare al momento esposta a rischi particolari, benché il contesto di crisi attuale si sia in qualche

misura riverberato sull’intero sistema finanziario.

6.1.4.15 Gestione del rischio nei confronti dei soggetti collegati

È il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali della Banca possa compromettere

l’oggettività e l’imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre

transazioni nei confronti dei medesimi soggetti, con possibili distorsioni nel processo di allocazione

delle risorse, esposizione della banca a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, potenziali

danni per depositanti e azionisti.

Allo scopo di preservare oggettività e imparzialità decisionali ed evitare distorsioni allocative, il Gruppo

ha adottato procedure rigorose e limiti più stringenti di quelli normativi, regolarmente monitorati.

Nel corso dell’esercizio non sono stati rilevati superamenti dei limiti di intervento.

6.1.4.16 Gestione del rischio immobiliare È il rischio attuale o prospettico di potenziali perdite derivanti dalle fluttuazioni del valore del

portafoglio immobiliare di proprietà del Gruppo, ovvero dalla riduzione dei proventi da esso generati.

Il Gruppo assume, in misura contenuta, rischio immobiliare per finalità di investimento e a tutela delle

proprie ragioni di credito.

Il portafoglio immobiliare di proprietà del Gruppo, gestito da un’apposita Società del Gruppo Creval,

rappresenta una componente residuale rispetto al totale delle attività a livello consolidato ed è

costituito in massima parte da immobili a destinazione funzionale.

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PROSPETTO INFORMATIVO 109

Il rischio viene mitigato attraverso interventi di gestione e manutenzione volti a preservare la

funzionalità e il valore dei beni e parzialmente trasferito mediante polizze assicurative a copertura

degli immobili di proprietà.

6.2 Principali mercati

La struttura territoriale della Banca, numericamente invariata rispetto alla chiusura dell’esercizio, alla

data del 31 marzo 2015 è rappresentata da 136 filiali, di cui 133 sul territorio siciliano e 3

rispettivamente a Torino, Roma e Milano dedicate all’attività di credito su pegno.

L’attività dell’Emittente è svolta quasi esclusivamente sul mercato siciliano. Sulla base delle più recenti

rilevazioni disponibili (Base dati Banca d’Italia BASTRA1 al 30 giugno 2014) la quota di mercato

dell’Emittente in Sicilia è pari a 8,10% per numero di sportelli, a 4,22% e 4,37% rispettivamente per

depositi e crediti alla clientela.

Nel corso dell’esercizio 2014 si è proseguito nel disegno di ottimizzazione dell’attività commerciale

della Banca attraverso il mantenimento della presenza nelle province con maggiore potenzialità di

sviluppo.

Interventi immobiliari leggeri, nell’ottica del miglioramento ed adeguamento del patrimonio immobiliare

posseduto, sono stati effettuati nelle agenzie di Bagheria e di Catania 7 – piazza Mazzini.

Nel corso del mese di marzo 2014 è stata chiusa l’agenzia di San Piero Patti, la cui licenza liberata ha

consentito la contestuale apertura della nuova Agenzia di Milano – Sportello Pegni.

Di seguito si riporta la suddivisione della rete territoriale dell’Emittente.

Banca Provincia Filiali

CREDITO SICILIANO Agrigento 4

Caltanissetta 7

Catania 51

Enna 2

Messina 18

Palermo 26

Ragusa 9

Siracusa 6

Trapani 10

Torino 1

Milano 1

Roma 1

TOTALE FILIALI 136

La rete operativa costituita dagli sportelli “tradizionali” è integrata dal progressivo e costante

ampliamento delle applicazioni di internet banking, che costituiscono un modello alternativo e

multicanale di distribuzione di prodotti e servizi. L’impegno del Credito Siciliano a sviluppare servizi

semplici ed efficienti nell’on-line banking ha trovato concreto riscontro nei tassi di crescita degli utenti e

delle disposizioni impartite, con una quota di clienti sempre più ampia e fidelizzata.

Gli utenti attivi della linea banc@perta a fine anno sono 65.497 con un incremento dell’11%. Al 31

dicembre 2014 la Banca annovera n. 170 ATM (bancomat), mentre i terminali POS si attestano a

quota 7.197. L’utilizzo delle applicazioni di corporate banking interbancario registra, al 31 dicembre

2014, n. 1.216 unità.

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PROSPETTO INFORMATIVO 110

Le relazioni con la clientela, che fanno parte del più ampio concetto di “capitale relazionale” – rapporto

fiduciario con la clientela, i fornitori, le comunità locali, le istituzioni e, più in generale, con tutti gli

stakeholders – contribuiscono in maniera determinante al consolidamento e all’incremento del valore

della Banca. Il valore intrinseco dell’attività retail risiede infatti nei rapporti fiduciari con la base clienti,

sui quali si fonda l’attitudine aziendale a creare ricchezza nel lungo periodo.

Al 31 dicembre 2014 i clienti della Banca sono n. 301.157, in crescita del 9,6% rispetto all’esercizio

precedente, a conferma della capacità del Credito Siciliano di mantenere, pur in un momento di

criticità del mercato, il “patrimonio clienti” nei territori di radicamento.

Si riporta di seguito l’evoluzione del numero dei clienti per il triennio 2012-2014.

301.157

264.000274.711

2012 2013 2014

Il Credito Siciliano opera prevalentemente in Sicilia (ad esclusione dell’attività su pegno), per tale

ragione vengono riportate solo le quote riferite a questa Regione.

Le quote di mercato riferite alla Sicilia al 31 dicembre 2014, erano pari al 4,38% sugli impieghi e del

4,43% sui depositi3. Al 31 dicembre 2013, erano, rispettivamente, del 4,37% e del 4,39%, mentre, al

31 dicembre 2012, erano rispettivamente del 4,43% e del 4,24%.

In linea con il tradizionale approccio al mercato del Gruppo Creval, la clientela retail è

prevalentemente costituita da privati (82%), mentre le imprese e gli Enti Pubblici con le categorie

residuali si attestano rispettivamente al 13% ed al 5%.

A conferma della vocazione localistica e del radicamento territoriale che caratterizza l’operatività del

Credito Siciliano, il tasso di fidelizzazione (c.d. “retention rate”) - inteso come percentuale dei clienti

attivi a inizio anno che a fine esercizio hanno ancora rapporti con la banca - si è attestato al 94,6%,

segno tangibile di un rapporto fiduciario e di lungo periodo con la clientela. Al 31 dicembre 2013 il

retantion rate si è attestato al 88,6% e al 31 dicembre 2012 al 91,9%.

Il dato di cross selling, calcolato secondo la “metodologia ABI”, si attesta a fine esercizio 2014 a 3,93

prodotti medi per ogni cliente, al 31 dicembre 2013 a 4,01 prodotti medi per ogni cliente e al 31

dicembre 2012 a 4 prodotti medi per ogni cliente.

Con riferimento alla ripartizione dei ricavi della Banca per categorie di attività, si veda il Paragrafo 6.1

del presente Capitolo.

6.3 Fattori eccezionali

Alla Data del Prospetto non si sono verificati altri fattori straordinari che abbiano influenzato in maniera

rilevante l’attività dell’Emittente.

3 Fonte: elaborazione della Società su dati Banca d'Italia. I dati riferiti agli aggregati "impieghi" e “depositi”, così come definiti nel

Bollettino Statistico di Banca d'Italia, sono riclassificati secondo il criterio della localizzazione della residenza della clientela e sono riferiti a tutti i comparti di attività economica della clientela ordinaria residente escluse le Istituzioni Finanziarie Monetarie (IFM).

+ 4%

+ 9,6%

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PROSPETTO INFORMATIVO 111

6.4 Eventuale dipendenza dell’Emittente da diritti di proprietà industriale e da contratti di

licenza

Alla data del presente Prospetto, l’attività del Credito Siciliano non dipende in modo rilevante da

brevetti, licenze, processi di fabbricazione di terzi, ovvero da contratti industriali, commerciali o

finanziari, singolarmente considerati.

6.5 Posizione concorrenziale del Credito Siciliano

Sulla base delle più recenti rilevazioni disponibili (Base dati Banca d’Italia BASTRA1 al 30 giugno

2014) la quota di mercato dell’Emittente in Sicilia è pari a 8,10% per numero di sportelli, a 4,22% e

4,37% rispettivamente per depositi e crediti alla clientela.

Il fattore chiave del Credito Siciliano è rappresentato dalla consolidata capacità di instaurare e

mantenere nel tempo un rapporto fiduciario con la propria clientela, attitudine questa, che riveste un

ruolo centrale nella definizione dell’organizzazione aziendale.

Coerentemente con la vocazione di “banca di casa”, la gestione aziendale e l’operatività quotidiana di

tutti i collaboratori sono costantemente orientate al mantenimento di solide relazioni sulla base dei

seguenti principi:

- trasparenza nelle informazioni sulle condizioni, i costi e le clausole contrattuali che regolano i

servizi del Gruppo, in linea con le disposizioni normative e con le iniziative su base volontaria

avviate dal sistema bancario, cui il Credito Siciliano, unitamente al Gruppo Creval, aderisce sin

dalla loro istituzione;

- snellezza operativa, flessibilità e rapidità nelle risposte alla clientela, soprattutto in relazione alle

richieste di finanziamento;

- personalizzazione e attenzione alla corretta gestione del “profilo di rischio” della clientela,

nell’ambito dei servizi di investimento;

- costante informazione anche attraverso i canali di internet banking, che consentono una piena e

continua visibilità di tutti i rapporti che il cliente intrattiene presso la Banca.

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PROSPETTO INFORMATIVO 112

7. STRUTTURA ORGANIZZATIVA

7.1 Descrizione del gruppo di cui fa parte l’Emittente

Credito Siciliano è parte del Gruppo bancario Credito Valtellinese.

Il Gruppo è costituito da banche territoriali, società specializzate e società di produzione per la

fornitura di servizi - in un’ottica di sinergie ed economie di scala - a tutte le società del Gruppo. Credito

Valtellinese S.c. è la capogruppo.

L’attuale struttura del Gruppo è rappresentata dal seguente grafico, aggiornato alla Data del

Prospetto.

Il modello organizzativo del Gruppo, definito ad “impresa-rete”, attribuisce alle banche territoriali, come

Credito Siciliano, il presidio del mercato di riferimento e alle società specializzate e di produzione il

necessario supporto operativo. Si fonda, pertanto, (i) sulla piena valorizzazione delle competenze

distintive di ciascuna componente, con l’obiettivo di conseguire la massima efficienza e competitività;

(ii) sulla correlazione funzionale e operativa delle stesse; nonché (iii) sull’adozione nel governo dei

processi aziendali delle medesime regole e metodologie. Ciò consente di superare i vincoli

dimensionali e beneficiare pienamente del vantaggio di prossimità rispetto agli ambiti territoriali di

elezione, coniugando efficacemente specializzazione e flessibilità, funzioni produttive e attività

distributive.

Al 31 dicembre 2014, il Gruppo Credito Valtellinese è presente sul territorio nazionale in undici regioni

con un network di 539 filiali, attraverso le banche del territorio, che costituiscono l’“Area Mercato” e

che sono di seguito elencate:

- Credito Valtellinese S.c., società capogruppo, presente con la propria rete di 363 sportelli, la

maggior parte dei quali - 231 - in Lombardia, oltre che in Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto,

Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana e Lazio;

- Carifano S.p.A., con una rete operativa di 40 sportelli, prevalentemente nelle Marche, nonché in

Umbria, a Perugia e Orvieto; e

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PROSPETTO INFORMATIVO 113

- Credito Siciliano S.p.A., con una rete di 136 sportelli in tutte le provincie della Sicilia, oltre a

Roma, Milano e Torino, con tre sportelli dedicati al credito su pegno.

Inoltre, le seguenti società connotano l’“Area Società Specializzate”:

- Global Assicurazioni S.p.A., agenzia assicurativa plurimandataria partner nell’attività di

“bancassicurazione” e, più in generale, nella distribuzione di polizze assicurative standardizzate

tramite reti di vendita;

- Global Broker S.p.A., società specializzata nell’intermediazione assicurativa rivolta al segmento

delle PMI.

Infine, le seguenti società costituiscono l’ “Area Società Strumentali”

- Bankadati Servizi Informatici società consortile per Azioni, società di gestione e sviluppo delle

attività afferenti l’Information and Communication Technology (ICT), l’organizzazione, il back

office e i processi di supporto;

- Stelline Servizi Immobiliari S.p.A., che gestisce il patrimonio immobiliare delle società del

Gruppo, svolge attività di redazione di stime e valutazioni immobiliari a supporto dell’erogazione

del credito da parte delle banche territoriali e sviluppa, in via autonoma, iniziative a favore delle

comunità locali di riferimento;

L’Emittente è soggetto all’attività di direzione e coordinamento da parte della capogruppo, Credito

Valtellinese.

In conformità all’articolo 67 del TUB e all’articolo 2 della Parte Prima, Titolo I, Capitolo 2, Sezione IV

della Circolare 285, lo statuto del Credito Siciliano prevede che “La Società fa parte del «Gruppo

bancario Credito Valtellinese». In tale qualità essa è tenuta all'osservanza delle disposizioni che la

capogruppo, nell'esercizio dell’attività di direzione e coordinamento, emana per l’esecuzione delle

istruzioni impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del Gruppo. Gli Amministratori della

Società forniscono alla capogruppo ogni dato ed informazione per l’emanazione di dette disposizioni”.

L’attività di direzione e coordinamento viene esercitata dalla Capogruppo nel rispetto delle disposizioni

di cui all’art. 61, comma 4, TUB. In particolare, vengono impartite direttive per l’esecuzione delle

istruzioni ricevute dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del gruppo bancario e nel rispetto di

criteri di equità e ragionevolezza. A tal fine, la Capogruppo determina il sistema di amministrazione e

controllo più funzionale in concreto alle esigenze di vigilanza consolidata, in modo da assicurare un

controllo strategico (sull’andamento delle varie attività in cui il gruppo opera e dei rischi ad esse

connessi), gestionale (sulla permanenza delle condizioni di equilibrio economico, finanziario e

patrimoniale) e tecnico operativo (sui vari profili di rischio apportati al gruppo dalle singole controllate).

L’attività di direzione e coordinamento si esplica inoltre attraverso l’approvazione di piani strategici,

industriali, finanziari e budget. Vengono poi emanate direttive o atti di indirizzo specifici relativi alla

gestione finanziaria e creditizia della società, nonché alla gestione commerciale e delle risorse umane.

7.2 Società controllate dall’Emittente

L’Emittente non detiene partecipazioni di controllo in società italiane o estere.

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PROSPETTO INFORMATIVO 114

8. IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI

8.1 Immobilizzazioni materiali

Le immobilizzazioni materiali presenti in bilancio alla data del 31 dicembre 2014 ammontano a 81.532 migliaia di Euro e sono prevalentemente costituite da terreni e fabbricati.

Il valore netto contabile alla data è composto come di seguito riportato.

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/ 2013 31/12/ 2012

A. Attività materiali ad uso funzionale

a) terreni 9.568 11.090 11.090

b) fabbricati 61.214 68.096 70.809

c) mobili 2.540 2.726 3.102

d) impianti elettronici 0

e) altre 1.948 1.878 1.825

Totale A 75.270 83.790 86.826

B. Attività materiali detenute a scopo di investimento

a) terreni 1.528 6 17

a) fabbricati 4.734 97 135

Totale B 6.262 102 152

Totale A + B 81.532 83.892 86.978

Su tali immobilizzazioni non vi sono gravami pendenti.

In merito ai beni in locazione si tratta esclusivamente di immobili ove viene svolta l’attività creditizia; su tali beni alla data del 31 dicembre 2014 sono presenti, fra le “altre attività”, migliorie ed oneri incrementativi per un importo residuo di 1.148 migliaia di Euro.

Immobili di proprietà

Nella seguente tabella sono riportati gli immobili appartenenti alla Banca al 31 dicembre 2014. Terreni e Fabbricati ad uso funzionale Dati in migliaia di Euro

Indirizzo Valore netto contabile al 31/12/2014

Acireale , Via Sclafani, 40 17.767

Acicastello, Via Re Martino, 171 883

Acicatena, Piano Umberto, 24 446

Acireale, Piazza Duomo, 12 7.665

Acireale, Via Cavour, 58 163

Acireale, Via S. Vigo, 49 900

Butera, Piazza Dante, 23 125

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PROSPETTO INFORMATIVO 115

Calatafimi, Via Duca degli Abruzzi, 4 284

Caltagirone, Via Vittorio Emanuele, 2 478

Caltanissetta, Viale Regione, 10 881

Cannizzaro, Via Firenze, 122 777

Catania, Corso Italia, 157 2.684

Catania, Corso Italia, 61 6.137

Catania, Piazza Mazzini, 22-23 378

Comiso, C.so Ho Chi Min, 3 235

Enna, Via S. Agata, 135 530

Ficarazzi, Via Tripoli, 105 428

Fiumefreddo, Via Umberto, 116 470

Floresta, Via Umberto, 103 16

Francofonte, Via Comm. F. Belfiore, 68 314

Giarre, Piazza Duomo, 9 1.141

Guardia, Via Nazionale, 196 449

Gravina di Catania, Via Gramsci, 97/c 242

Mazzarrone, P.zza San Giuseppe, 8 218

Messina, Via Fabrizi, 222 1.465

Mussomeli, Piazza Roma, 27 200

Palermo, Via Libertà, 32 2.835

Palermo, Viale Straburgo, 195/E 918

Palermo, Piazza Verdi, 58 3.387

Palermo,Via Wagner ang. Via Belmonte, 86/C 690

Palermo, Via Sperlinga, 28 164

Palermo, Via Carbone,143 168

Palermo, Via Dante, 28 1.023

Palermo, Via Gioacchino di Marzo, 80 29

Paterno', Piazza Indipendenza,34 489

Patti Marina, Via Zuccarello, 161 206

Piedimonte Etneo, Via Vitt. Em., 50 211

Ragusa, Via Archimede, 58 910

Roma, Via Parigi, 7/9 5.462

San Cataldo, Piazza Repubblica, 1/5 233

Scordia - P.zza Umberto I, 9 480

Santa Venerina, Piazza Roma, 3 426

Siracusa, Via Brenta, 5 850

Siracusa, Via Polibio, 26/A-B-C-D 657

Terme Vigliatore, Piazza Municipio, 229

Termini Imerese, Via Umberto e Margherita,32 339

Trapani, Piazza Umberto I, 45 1.737

Tremestieri Etneo, Via Novaluce, 30/a 655

Vittoria, Via Cancellieri, 90 571

Xitta (TP), Via Nuova, 15/17 270

Zafferana, Via Etnea, 387 668

Calatafimi, Via De Gasperi, 4 105

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PROSPETTO INFORMATIVO 116

Agrigento, Piazza Vitt.Emanuele 1.755

Marsala, Via Trapani ,162 38

Totale 70.782

Terreni e Fabbricati detenuti a scopo di investimento

Dati in migliaia di Euro

Indirizzo Valore netto contabile al 31/12/2014

Acireale , Via Sclafani, 40 5.323

Bompensiere, Via P. Scalea, 96 26

Palermo, Via Libertà, 32 838

Palermo, Piazza Verdi, 58 75

Totale 6.262

Beni immobili in uso

Nello svolgimento della propria attività la Banca si avvale anche di immobili detenuti in locazione

operativa.

Si riepilogano, di seguito, gli importi relativi ai canoni di locazione annuali corrisposti nel corso degli

esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.

Dati in migliaia di euro

2014 2013 2012

Fitti passivi 4.319 4.477 4.610

Si riportano di seguito gli immobili oggetto di locazione al 31/12/2014.

Dati in migliaia di euro

Comune Indirizzo Qualifica del locatario Tipologia

Canone annuo in essere al

31/12/2014

Data scadenza

del contratto

Tipologia unità immobiliare

ACIREALE Via Sclafani 40 Società del Gruppo Credito

Valtellinese Locazione

31

31/1/2022 Uffici

ACIREALE Via Sclafani 40 Società esterne (non parti correlate) Locazione

5 31/12/2019 Uffici

ACIREALE Via Sclafani 40 Società del Gruppo Credito

Valtellinese Locazione

17

31/12/2019 Uffici

ACIREALE Via Sclafani 40 Società del Gruppo Credito

Valtellinese Locazione

46

31/3/2021 Uffici/Vani accessori

ACIREALE Via Sclafani 40 Società del Gruppo Credito

Valtellinese Locazione

78

31/3/2021 Uffici/Vani

Tecnologici

ACIREALE Via Sclafani 40 Società del Gruppo Credito

Valtellinese Locazione

1

31/8/2026 Uffici

PALERMO Via Siracusa

1/E Società del Gruppo Credito

Valtellinese Locazione

15

30/6/2021 Uffici

PALERMO Via Siracusa

1/E Società del Gruppo Credito

Valtellinese Locazione

16

30/6/2021 Uffici/Balconi non

residenziali

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PROSPETTO INFORMATIVO 117

PALERMO Via Siracusa

1/E Società del Gruppo Credito

Valtellinese Locazione

35

30/6/2021 Uffici

8.2 Problematiche ambientali che possono influire sull’utilizzo delle immobilizzazioni

materiali

Alla data del presente Prospetto sin segnala che non sussistono eventuali problemi ambientali che

possono influire sull'utilizzo delle immobilizzazioni materiali da parte dell’Emittente

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PROSPETTO INFORMATIVO 118

9. RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA

9.1 Situazione finanziaria

Si riportano qui di seguito i principali dati di raccolta, impieghi e patrimonio della Banca per il triennio

2012-2014

Dati in migliaia di Euro 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Crediti verso Clientela 2.809.801 2.921.131 3.064.855

Raccolta diretta da Clientela 3.366.537 3.346.381 3.421.619

di cui:

- Debiti verso Clientela 2.736.633 2.647.467 2.626.381

- Titoli in circolazione 629.904 698.914 795.238

Raccolta indiretta da Clientela 1.100.982 992.956 951.517

di cui:

- Gestioni patrimoniali 103.828 103.272 104.395

- Fondi comuni 271.862 187.213 134.005

- Risparmio assicurativo 276.941 256.498 273.836

- Risparmio amministrato 448.351 445.973 439.281

Raccolta globale 4.467.519 4.339.337 4.373.136

Patrimonio netto 168.203 196.969 192.955

Per quanto riguarda le risorse finanziarie del Credito Siciliano per gli esercizi chiusi al 31 dicembre

2014, 31 dicembre 2013 e 31 dicembre 2012 si rinvia alla Sezione Prima, Capitolo 10, del presente

Prospetto.

Crediti verso la clientela

Nella tabella che segue si riportano i principali dati relativi ai crediti verso la clientela della Banca per

gli esercizi conclusi il 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Conti correnti 558.210 662.729 812.458

Mutui 1.386.898 1.441.473 1.516.436

Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 191.758 202.822 198.611

Attività deteriorate 506.876 447.557 354.749

Altri 166.059 166.550 182.601

Totale 2.809.801 2.921.131 3.064.855

I crediti verso la clientela alla data del 31 dicembre 2014 si attestano a 2.810 milioni di Euro

registrando, rispetto allo stesso dato dell’anno precedente (2.921 milioni di Euro), un decremento in

valore assoluto pari a 111 milioni di Euro con un peggioramento percentuale di 3,8 punti; rispetto al 31

dicembre 2012 il decremento è pari all’8,3%.

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PROSPETTO INFORMATIVO 119

Il complessivo decremento registrato è da inquadrare nell’attuale fase congiunturale che sta

attraversando l’economia nazionale, caratterizzata oltre che da un generalizzato clima di incertezza

anche da una persistente debole domanda di credito; a questo aspetto congiunturale si aggiunge da

un lato una maggiore attenzione e prudenza da parte del sistema creditizio nella fase di erogazione di

nuovo credito e dall’altro una più attenta e scrupolosa valutazione del credito già erogato, allo scopo

di rafforzare i presidi posti a tutela del complessivo rischio di credito.

L’analisi negli ultimi tre esercizi dell’andamento delle singole forme tecniche nelle quali si articolano gli

impieghi alla clientela, evidenzia in particolare le seguenti variazioni:

- i conti correnti attestandosi a 558 milioni di Euro registrano una variazione in diminuzione pari in

valore assoluto a 105 milioni di Euro; rispetto allo stesso dato dell’anno precedente (663 milioni

di Euro) si registra una diminuzione percentuale del 15,8%; rispetto al 31 dicembre 2012 la

variazione assoluta è pari a 254 milioni di Euro (-31,3%);

- i mutui presentano un saldo a fine esercizio pari a 1.387 milioni di Euro; rispetto all’esercizio

precedente (1.441 milioni di Euro) rilevano una variazione in diminuzione del 3,8% pari in valore

assoluto a 54 milioni di Euro; rispetto al 31 dicembre 2012 la variazione assoluta è pari a 129

milioni di Euro (-8,5%);

- le attività deteriorate ammontano a 507 milioni di Euro e si incrementano rispetto all’esercizio

precedente del 13,3% pari in valore assoluto a 93 milioni di Euro; rispetto al 31 dicembre 2012

la variazione assoluta è pari a 152 milioni di Euro;

- gli altri crediti sono riferiti prevalentemente alle forme tecniche di impiego riportate nella tabella

che segue:

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Credito su pegno 59.258 58.018 54.466

Finanziamenti import-export 37.478 27.952 35.802

Partite in lavorazione 47.167 45.448 60.834

Altri 22.156 35.132 31.499

Totale 166.059 166.550 182.601

In merito alla qualità del credito si evidenzia che negli ultimi esercizi il perdurare della recessione

economica ha inciso significativamente nel relativo comparto del Credito Siciliano.

In particolare, al 31 dicembre 2014 l’ammontare complessivo dei crediti deteriorati risultava pari a 507

milioni di Euro, al netto di rettifiche di valore per complessivi 221 milioni di Euro; rispetto all’esercizio

precedente (448 milioni di Euro) si registra un incremento pari al 13,3%. I crediti deteriorati, che

risultano pari al 18,0% degli impieghi totali (al 31 dicembre 2013 lo stesso indice era pari al 15,3%), in

dettaglio presentano l’andamento di seguito descritto e riassunto nei prospetti che seguono:

- le sofferenze, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 174 milioni di Euro (138 milioni di

Euro al 31 dicembre 2013), con un’incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al

6,2% (4,7% nel 2012). Il loro valore al lordo delle relative rettifiche si attesta a 336 milioni di

Euro presentando una copertura del rischio di credito in essere pari al 48,2% (al 31 dicembre

2013 pari al 45,4%). Al 31 dicembre 2012 le sofferenze nette erano pari a 96,7 milioni di Euro

(3,1% degli impieghi) e presentavano una percentuale di copertura pari al 49,0%;

- gli incagli, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 234 milioni di Euro (205 milioni di Euro

al 31 dicembre 2013), con un’incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al 8,3%

(7,0% nel 2013). Il loro valore al lordo delle relative rettifiche si attesta a 282 milioni di Euro

presentando una copertura del rischio di credito in essere del 17,0% (al 31 dicembre 2013 pari

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PROSPETTO INFORMATIVO 120

al 14,3%). Al 31 dicembre 2012 gli incagli netti erano pari a 167,9 milioni di Euro (5,5% degli

impieghi) e presentavano una percentuale di copertura pari al 15,4%;

- i crediti ristrutturati, al netto delle rettifiche di valore, passano da 19 milioni di Euro dell’esercizio

precedente a 21 milioni di Euro di fine anno 2014 e presentano un grado di copertura del

relativo rischio nella misura del 14,1% (al 31 dicembre 2013 pari al 11,9%). Al 31 dicembre

2012 i crediti ristrutturati netti erano pari a 16,6 milioni di Euro (0,5% degli impieghi) e

presentavano una percentuale di copertura pari al 14,8%;

- i crediti scaduti, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 78 milioni di Euro (85 milioni di

Euro a fine 2013) e presentano un grado di copertura del 8,7% (al 31 dicembre 2013 pari al

6,4%). Al 31 dicembre 2012 i crediti scaduti netti erano pari a 73,5 milioni di Euro (2,4% degli

impieghi) e presentavano una percentuale di copertura pari al 2,8%.

Nella tabella che segue si riportano i dati relativi ai crediti deteriorati ed ai relativi livelli di copertura al

31 dicembre 2014 ed al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012.

Anno 2014

Dati in migliaia di Euro

Importo lordo

Rettifiche di valore

Importo netto % cop.

Crediti deteriorati

Sofferenze 336.185 162.147 174.038 48,2

Incagli 281.998 47.843 234.155 17,0

Esposizioni ristrutturate 24.842 3.508 21.334 14,1

Esposizioni scadute 84.733 7.384 77.350 8,7

Totale crediti deteriorati 727.758 220.882 506.876 30,4

Crediti in bonis 2.324.091 21.166 2.302.925 0,91

Totale crediti verso clientela 3.051.849 242.048 2.809.801 -

Anno 2013

Dati in migliaia di Euro

Importo lordo

Rettifiche di valore

Importo netto % cop.

Crediti deteriorati

Sofferenze 253.452 115.062 138.390 45,4

Incagli 239.577 34.318 205.259 14,3

Esposizioni ristrutturate 21.293 2.535 18.758 11,9

Esposizioni scadute 90.982 5.832 85.150 6,4

Totale crediti deteriorati 605.303 157.746 447.557 26,1

Crediti in bonis 2.489.549 15.976 2.473.574 0,64

Totale crediti verso clientela 3.094.852 173.721 2.921.131 -

Anno 2012

Dati in migliaia di Euro

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PROSPETTO INFORMATIVO 121

Importo lordo

Rettifiche di valore

Importo netto % cop.

Crediti deteriorati

Sofferenze 189.567 92.827 96.740 49,0

Incagli 198.517 30.615 167.902 15,4

Esposizioni ristrutturate 19.475 2.881 16.594 14,8

Esposizioni scadute 75.608 2.094 73.513 2,8

Totale crediti deteriorati 483.166 128.418 354.748 26,6

Crediti in bonis 2.727.941 17.835 2.710.106 0,65

Totale crediti verso clientela 3.211.107 146.253 3.064.855 -

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Indice di rischiosità

Copertura crediti in bonis (*) 0,91% 0,64% 0,65%

Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13% 2,47% 4,28%

Costo del credito

Totale rettifiche di valore a Conto Economico / Crediti netti (**) 2,63% 1,12% 1,33%

(*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata. (**) Calcolato come rapporto tra le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti e gli impieghi di fine periodo.

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Indicatori di qualità del credito CREDITO

SICILIANO SISTEMA

CREDITO

SICILIANO SISTEMA

CREDITO

SICILIANO SISTEMA

(dati dello stato patrimoniale)

Crediti deteriorati lordi/Totale crediti verso clientela

(lordi) 23,85% 17,70% 19,56% 15,90% 15,05% 13,50%

Crediti deteriorati netti/Totale crediti verso clientela

(netti) 18,04% nd 15,32% nd 11,57% nd

Rapporto di copertura dei crediti deteriorati 30,35% 44,40% 26,06% 41,70% 26,58% 39,00%

Sofferenze lorde/Totale crediti verso clientela

(lordi) 11,02% 10,00% 8,19% 8,70% 5,90% 7,20%

Sofferenze nette/Totale crediti verso clientela

(netti) 6,20% 4,50% 4,70% 4,00% 3,20% 3,40%

Rapporto di copertura sofferenze 48,23% 58,70% 45,40% 57,20% 48,97% 39,00%

Incagli lordi/Totale crediti verso clientela (lordi) 9,24% 6,00% 7,74% 5,20% 6,18% 4,20%

Incagli netti/Totale crediti verso clientela (netti) 8,33% 4,80% 7,03% 4,20% 5,48% 3,40%

Rapporto di copertura incagli 16,97% 27,50% 14,32% 25,50% 15,42% 23,40%

Ristrutturati lordi/Totale crediti verso clientela

(lordi) 0,81% 1,00% 0,69% 1,00% 0,61% 1,00%

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PROSPETTO INFORMATIVO 122

Ristrutturati netti/Totale crediti verso clientela

(netti) 0,76% 0,90% 0,64% 0,80% 0,54% 0,80%

Rapporto di copertura ristrutturati 14,12% 24,10% 11,91% 21,10% 14,79% 22,40%

Esposizioni scadute e sconfinate lorde/Totale

crediti verso clientela (lordi) 2,78% 0,70% 2,94% 1,00% 2,35% 1,10%

Esposizioni scadute e sconfinate nette/Totale

crediti verso clientela (netti) 2,75% 0,60% 2,91% 0,90% 2,40% 1,10%

Rapporto di copertura scadute e sconfinate 8,71% 13,90% 6,41% 10,90% 2,77% 9,20%

Rapporto sofferenze nette/Patrimonio netto 103,47% 19,92% 70,26% 20,48% 50,14% 17,40%

Fonte : Banca d'Italia - Appendice alla Relazione annuale e Rapporto stabilità finanziaria; ABI Monthly Outlook

Si riportano qui di seguito le posizioni dei cd. “grandi rischi” determinate secondo la normativa vigente al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012.

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Valore di bilancio 1.358.153 1.178.996 1151.793

Valore ponderato(*) 116.034 72.069 131.208

Impieghi netti 2.809.801 2.921.131 3.064.855

Numero 9 5 7

Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13% 2,47% 4,28%

Dettaglio grandi rischi

Persone giuridiche 110.166 59.877 118.857

Pubblica Amministrazione 5.868 12.192 12.351

Totale 116.034 72.069 131.208

Costo del credito

Totale rettifiche di valore a Conto Economico / Crediti netti 2,63% 1,12% 1,33%

(*) Il valore ponderato dell’esposizione nel caso delle attività di rischio per cassa è il risultato del prodotto tra il valore corretto dell’esposizione e il pertinente fattore di ponderazione mentre nel caso delle garanzie rilasciate e degli impegni a erogare fondi è il risultato del prodotto tra equivalente creditizio e il pertinente fattore di ponderazione.

La crescita del totale della voce grandi rischi del 2014 rispetto al 2013 è dovuta principalmente

all’incremento del numero delle posizioni (da 5 a 9).

Fondi propri e coefficienti di solvibilità

Si riportano di seguito i valori del patrimonio netto, dei fondi propri e dei coefficienti di vigilanza al 31

dicembre 2014 questi ultimi determinati sulla base della normativa di vigilanza attualmente vigente.

Dati in migliaia di Euro

31/12/14

Patrimonio netto 168.203

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PROSPETTO INFORMATIVO 123

Capitale primario di classe 1 (CET1) 156.853

Capitale di classe 1 (Tier 1 capital) 156.853

Totale fondi propri 204.211

Attività di rischio ponderate (RWA) 2.328.040

Capitale primario di classe 1 (CET1)/Attività di rischio ponderate (RWA)(CET1 capital ratio)

6,74%

Capitale di classe 1 (Tier 1 capital)/Attività di rischio ponderate (RWA) (Tier1 capital ratio) 6,74%

Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (RWA) (Totale capital ratio) 8,77%

Coefficienti patrimoniali minimi regolamentari*

Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 capital ratio) (Capitale Primario di Classe 1/RWA)

4,5%

Capital Conservation Buffer (2014) 0,625%

Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 capital ratio) + Capital Conservation Buffer

5,125%

Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) (Capitale di Classe 1/RWA) 5,5%

Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) + Capital Conservation Buffer 6,125%

Coefficiente di Capitale Totale (Total capital ratio) (Totale Fondi Propri / RWA) 8,0%

Coefficiente di Capitale Totale (Total capital ratio) + Capital Conservation Buffer 8,625%

Altri indicatori

RWA / Totale Attivo 58,7%

Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13%

* Non ci sono ulteriori requisiti prudenziali richiesti dalla Banca d’Italia

Si specifica che era prevista una riduzione dei requisiti del 25% per le banche appartenenti ai gruppi bancari

Al 31 marzo 2015 il capitale primario di classe 1 risultava pari a 161.957 migliaia di Euro, Il CET1 capital ratio pari a 6,98% e il Totale capital ratio pari a 8,64%.

Si riportano inoltre i dati al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 determinati sulla base della disciplina in vigore a quella data (c.d. Basilea II).

Dati in migliaia di Euro

31/12/13 31/12/12

Patrimonio netto 196.969 192.955

Patrimonio di base (TIER 1) 182.130 181.387

Patrimonio di vigilanza 262.341 272.578

Attività di rischio ponderate 1.825.759 1.998.753

Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 9,98% 9,08%

Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 14,37% 13,64%

Coefficienti Patrimoniali minimi regolamentari*

Patrimonio di base (Tier 1) / Attività di rischio ponderate - Tier 1 capital ratio

4,00% 4,00%

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PROSPETTO INFORMATIVO 124

Patrimonio di vigilanza (Total Capital) / Attività di rischio ponderate - Total capital ratio

8,00% 8,00%

Altri indicatori

Attività di rischio ponderate / Totale Attivo 43,25% 46,59%

Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 2,47% 4,28%

* Non ci sono ulteriori requisiti prudenziali richiesti dalla Banca d’Italia

Si specifica che era prevista una riduzione dei requisiti del 25% per le banche appartenenti ai gruppi bancari

Investimenti finanziari

I titoli detenuti nel portafoglio di negoziazione al 31 dicembre 2014 ammontano complessivamente a

6,1 milioni di Euro e sono rappresentati principalmente da titoli di Stato italiani. In particolare la Banca

detiene titoli emessi dallo Stato italiano per un importo di Euro 5,1 milioni. Per maggiori informazioni in

relazione all’esposizione in titoli del debito sovrano da parte della Banca si rinvia alla Sezione Prima,

Capitolo 3, paragrafo 3.2 del presente Prospetto.

Nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita sono ricompresi titoli di capitale per un

importo pari a 20 migliaia di Euro, mentre fra le partecipazioni è ricompresa l’interessenza in

Bankadati servizi informativi per 139 migliaia di Euro. Il valore complessivo alla data del 31 dicembre

2014 ha registrato una sensibile riduzione rispetto alla fine dell’anno precedente (42,4 migliaia di Euro)

a seguito della cessione integrale alla Capogruppo della partecipazione in Mediocreval S.p.A..

In particolare, la partecipazione al capitale di Mediocreval S.p.A. da parte dell’Emittente era pari al

23,4%. La cessione alla Capogruppo di n. 7.469.580 azioni in portafoglio, effettuata in data 13 marzo

2014, ha riguardato l’integrale partecipazione e si è concretizzata al prezzo di vendita di Euro

44.966.871 (Euro 6,02 per azione) che, confrontato con il costo storico complessivo pari ad Euro

42.253.809, ha generato una plusvalenza complessiva pari ad Euro 2.745.967.

9.2 Gestione operativa

Le informazioni relative all’andamento della gestione operativa e la situazione economica del Credito

Siciliano per gli esercizi 2014, 2013 e 2012 sono ricavabili dai rispettivi bilanci redatti conformemente

ai Principi Contabili Internazionali.

9.2.1 Informazioni riguardanti fattori importanti, compresi eventi insoliti o rari o nuovi sviluppi, che

hanno avuto ripercussioni significative sul reddito derivante dall'attività dell'Emittente.

Come già riportato nella Sezione Prima, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.5, si è concluso nel corso dell’anno

2014 il “Comprehensive Assessment” (CA), l’esercizio di valutazione approfondita della solidità

patrimoniale della banche, effettuato dalla Banca Centrale Europea (BCE) in collaborazione con la

Banca d’Italia.

L’esercizio è stato svolto a livello consolidato coinvolgendo quindi anche il Credito Siciliano.

L’incremento delle rettifiche di valore nell’esercizio 2014 è da ricondurre anche al recepimento dei

risultati dell’AQR nella loro interezza.

9.2.2 Analisi andamento economico per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012

Di seguito si riporta un’analisi dell’andamento dei principali dati economici e patrimoniali degli esercizi

chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.

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PROSPETTO INFORMATIVO 125

Conto economico riclassificato

Dati in migliaia di Euro

CONTO ECONOMICO 2014 2013 Variaz. Assol.

Variaz. %

2012 Variaz. Assol.

Variaz. %

(migliaia di Euro)

Margine di interesse 88.318 82.019 6.299 7,7 83.476 -1.457 -1,7

Commissioni nette 60.276 60.247 29 0,1 57.112 3.135 5,5

Dividendi e proventi simili 39 13 26 200,0 40 -27 -67,5

Utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1) 134 639 -505 -79,0 148 491 331,8

Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura e di cessione/riacquisto

194 809 -615 -76,0

1.337 -528 -39,5

Altri oneri/proventi di gestione (4) 1.492 1.746 -254 -14,5 1.720 26 1,5

Proventi operativi 150.453 145.473 4.980 3,4 143.833 1.640 1,1

Spese per il personale -60.890 -51.413 9.477 18,4 -54.969 -3.556 -6,5

Altre spese amministrative (2) -46.506 -45.951 555 1,2 -48.812 -2.861 -5,9

Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3)

-4.160 -4.226 -489 -1,6

-4.443 -217 -4,9

Oneri operativi -111.556 -101.590 9.966 9,8 -108.224 -6.634 -6,1

Risultato netto della gestione operativa 38.898 43.883 -4.985 -11,4 35.609 8.274 23,

Rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie

-74.546 -33.328 41.218 123,7

-40.878 -7.550 -18,5

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -803 -1.351 -548 -40, 6 -1.258 93 7,4

Utili da cessione di investimenti e partecipazioni 2617 -46 2.571 5.589,1 716 -762 -106,4

Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte -33.835 9.158 42.993 -469,5 -5.811 14.969 -257,6

Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 9.892 -5.663 -15.555 -274,7

55 5.718 10.396,

4

Utile dell'operatività corrente al netto delle imposte -23.943 3.024 26.967 -891,8 -5.756 8.780 -152,5

Utile (Perdita) dell'esercizio -23.943 3.024 26.967 -891,8 -5.756 8.780 -152,5

(1) Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto comprendono gli utili/perdite delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto inclusi nella voce 210 "Utili delle partecipazioni"; la parte residuale di tale voce è ricompresa negli utili da cessione di investimenti e partecipazioni unitamente alla voce 240"Utili da cessione di investimento"; (2) Le altre spese amministrative includono i recuperi di imposte e tasse ed altri recuperi iscritti alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" (10.687 migliaia di Euro nel 2014, 10.459 migliaia di Euro nel 2013 e 9.651 nel 2012); (3) Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali comprendono le voci 170 "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali", 180 "Rettifiche /riprese di valore nette su attività immateriali" e le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi inclusi nella voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione"(506 migliaia di Euro nel 2014, 477 migliaia di Euro nel 2013 e 612 nel 2012); (4) Gli altri oneri e proventi corrispondono alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" al netto delle riclassifiche sopra esposte.

Il margine di interesse a fine esercizio 2014 si attesta a 88,3 milioni di Euro e presenta, rispetto

all’esercizio precedente (82,0 milioni di Euro), un incremento del 7,7%, pari in valore assoluto a 6,3

milioni Euro. La variazione in aumento del margine di interesse, registrata nel corso dell’esercizio in

regime di tassi di mercato sostanzialmente invariati, è stata ottenuta attraverso un progressivo ma

costante riduzione del costo della raccolta diretta e con la sostanziale tenuta del rendimento medio

degli impieghi economici. Ciò ha permesso di ampliare la misura dello spread praticato

nell’intermediazione del prodotto bancario con conseguente beneficio nella determinazione del

margine di interesse.

Il margine di interesse nelle sue componenti di dettaglio risulta così composto:

Dati in migliaia di Euro

Margine di interesse 2014 2013 2012

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PROSPETTO INFORMATIVO 126

Interessi attivi e proventi assimilati 132.686 138.694 142.850

- Attività finanziarie detenute per la negoziazione 151 256 244

- Crediti verso banche 6.162 7.477 9.117

- Crediti verso clientela 126.303 130.919 133.468

Interessi passivi e proventi assimilati -44.368 -56.675 -59.374

- Debiti verso banche -1.491 -1.312 -3.576

- Debiti verso clientela -25.242 -32.720 -34.681

- Titoli in circolazione -17.634 -22.643 -21.117

Margine di interesse 88.318 82.019 83.476

Le commissioni nette a fine esercizio 2014 ammontano complessivamente a 60,3 milioni di Euro

(+0,1%) rimanendo sostanzialmente invariate rispetto al dato rilevato a fine esercizio precedente (60,2

milioni di Euro).

Le commissioni nette nelle loro principali componenti di dettaglio risultano così composte:

Dati in migliaia di Euro

Commissioni nette 2014 2013 2012

Commissioni attive 65.727 65.722 63.662

- Garanzie rilasciate 1.265 1.460 1.379

- Servizi di gestione. Intermediazione e consulenza 7.277 6.599 6.730

- Servizi di incasso e pagamento 19.605 18.019 16.109

- Tenuta e gestione dei conti correnti 18.175 18.670 17891

- Altri servizi 19.406 20.974 21.553

Commissioni passive -5.451 -5.475 -6.550

- Servizi di incasso e pagamenti -5.168 -5.272 -5.052

- Altri servizi -283 -203 -1.498

Totale commissioni nette 60.276 60.247 57.112

I proventi operativi che sostanzialmente corrispondono al margine di intermediazione ammontano al

31 dicembre 2014 a 150,5 milioni di Euro, per effetto di quanto descritto in precedenza in merito

all’andamento del margine di interesse e delle commissioni nette, registrano, rispetto al 31 dicembre

2013, una variazione in aumento pari al 3,4% ed in valore assoluto di 5,0 milioni di Euro e rispetto al

31 dicembre 2012 una variazione in aumento pari al 4,6% ed in valore assoluto di 6,6 milioni di Euro.

Alla composizione dei proventi operativi partecipano oltre al margine di interesse e le commissioni

nette, di cui si è già detto, anche le componenti che di seguito vengono descritte:

- i dividendi e proventi simili che a fine anno si sono attestati a 39 mila Euro (13 mila Euro al 31

dicembre 2013);

- gli utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto pari a 134 mila Euro;

- il risultato netto dell’attività di negoziazione, copertura e cessione/riacquisto pari a 0,2 milioni di

Euro con un decremento rispetto al dato di fine esercizio precedente (0,8 milioni di Euro) pari in

valore assoluto a 0,6 milioni di Euro;

- gli altri proventi di gestione, attestatisi a 1,5 milioni di Euro, variano in aumento di 0,2 milioni di

Euro rispetto al dato rilevato a fine esercizio precedente (1,3 milioni di Euro).

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PROSPETTO INFORMATIVO 127

Si riporta di seguito la composizione del margine di intermediazione come riportato nella voce 120 del

conto economico redatto sulla base della circolare 262/05 di Banca d’Italia per i tre esercizi in esame.

La differenza del margine rispetto ai proventi operativi sopra rappresentati è riportata nelle note in

calce alla tabella del conto economico riclassificato sopra riportata.

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

Margine di interesse 88.318 82.019 83.476

Commissioni nette 60.276 60.247 57.112

Dividendi e proventi simili 39 13 40

Risultato netto dell’attività di negoziazione 85 574 733

Utile da cessione o riacquisto 109 235 604

Margine di intermediazione 148.827 143.088 141.965

Gli oneri operativi registrano una aumento del 9,8% ed ammontano a 111,6 milioni di Euro contro

101,6 milioni di Euro dell’esercizio 2013; l’incremento che in valore assoluto è pari a 10,0 milioni di

Euro, è quasi interamente riconducibile alle spese per il personale (9,5 milioni di Euro). La

composizione in dettaglio degli oneri operativi è la seguente:

- le spese per il personale che registrano una variazione in aumento del 18,4%, si attestano a

60,9 milioni di Euro contro 51,4 milioni di Euro del 2013. Il sensibile incremento è riconducibile

principalmente alla rilevazione contabile, in unica soluzione nell’esercizio in chiusura,

dell’accantonamento al “Fondo di solidarietà” e dell’incentivazione all’esodo conseguenti

all’accordo siglato con le Organizzazioni Sindacali lo scorso mese di dicembre (8,8 milioni di

Euro); la rimanente parte dell’incremento è da ascrivere alle normali dinamiche evolutive del

costo del personale.

- l’accordo cui si fa riferimento è stato siglato, a livello di Gruppo Bancario, in data 3 dicembre

2014, a conclusione della procedura sindacale relativa all’aggiornamento del Piano Strategico

2014-2016 e prevede un piano di esodo anticipato a favore di quelle risorse che matureranno i

requisiti pensionistici previsti entro e non oltre il 31 dicembre 2019, i quali potranno accedere, su

base volontaria, alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà per il settore del credito.

L’accordo, oltre a consentire significativi risparmi a regime sul costo del personale, è finalizzato

anche, come peraltro comunicato alle OO.SS., a favorire l’inserimento di nuova occupazione,

con nuovi contratti di lavoro stabili.

- sostanzialmente le altre spese amministrative che si incrementano di 0,5 milioni di Euro, pari

all’1,2%, presentano un saldo pari a 46,5 milioni di Euro contro 46,0 milioni di Euro dell’anno

precedente;

- sostanzialmente invariate le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali che si

determinano in 4,2 milioni di Euro.

Il risultato netto della gestione operativa a fine anno 2014 si attesta a 38,9 milioni di Euro registrando

un decremento dell’11,4% rispetto a 43,9 milioni di Euro dell’anno precedente. Le ragioni della

decrescita sono da ricondurre esclusivamente alla dinamica degli oneri operativi che per le ragioni

descritte in precedenza hanno registrato un non trascurabile incremento. Il risultato registrato

conferma comunque il buon andamento della c.d. “gestione operativa” sostenuto dalla positiva

dinamica del margine di interesse e di intermediazione. Lo stesso risultato sterilizzato dagli oneri

straordinari riconducibili al costo del personale si sarebbe attestato a 47,7 milioni di Euro, registrando

rispetto all’anno precedente un miglioramento in valore assoluto di 3,8 milioni di Euro, pari all’8,7%.

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PROSPETTO INFORMATIVO 128

Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte presenta al 31 dicembre 2014 un saldo

negativo pari a 33,8 milioni di Euro registrando un decremento in valore assoluto pari a 43,0 milioni di

Euro (+ 9,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2013); il risultato registrato conferma che la persistente

difficoltà del contesto operativo condiziona in modo sensibile la redditività complessiva.

Conseguentemente, dal risultato netto della gestione operativa si perviene all’utile dell’operatività

corrente al lordo delle imposte attraverso la rilevazione delle seguenti voci di conto economico:

- rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie, essenzialmente crediti,

per un ammontare pari a 74,5 milioni di Euro contro 33,3 milioni di Euro di fine 2013 (+ 123,7%);

- accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri per 0,8 milioni di Euro contro 1,4 milioni di Euro

del periodo precedente;

- utile da cessione di investimenti e partecipazioni per 2,6 milioni di Euro (- 46 mila Euro al 31

dicembre 2013).

Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente, compresi gli effetti della fiscalità

anticipata e differita maturata nell’esercizio, a causa della perdita registrata, hanno un effetto positivo e

si sono attestate a 9,9 milioni di Euro rilevando un sensibile variazione in diminuzione (15,6 milioni di

Euro) rispetto all’esercizio precedente, effetto, come detto, derivante dalla perdita di esercizio

registrata.

Il risultato di esercizio registra, a seguito di quanto descritto dettagliatamente in precedenza, una

perdita pari a 23,9 milioni di Euro, rilevando, rispetto al risultato maturato nell’esercizio precedente (3,0

milioni di Euro), un decremento pari in valore assoluto a 26,9 milioni di Euro.

Utile/(perdita) per azione

Di seguito è riportato l’utile/(perdita) per azione e il dividendo per azione, se distribuito, relativo agli

esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

Numero di azioni ordinarie 9.582.557 9.582.557 9.582.557

Utile/(perdita) per azione base (2,50) 0,31 (0,60)

Utile/(perdita) per azione diluito (2,50) 0,31 (0,60)

Dividendo per azione - 0,23 -

9.2.3 Informazioni riguardanti politiche o fattori di natura governativa, economica, fiscale,

monetaria o politica che abbiano avuto, o potrebbero avere, direttamente o indirettamente,

ripercussioni significative sull'attività dell'emittente

Oltre ai rischi e incertezze già descritte nella Sezione Prima, Capitolo 4, l’Emittente non è a

conoscenza di informazioni riguardanti politiche o fattori di natura governativa, economica, fiscale,

monetaria o politica che abbiano avuto, o potrebbero avere, direttamente o indirettamente,

ripercussioni significative sull’attività della Banca.

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PROSPETTO INFORMATIVO 129

10. RISORSE FINANZIARIE

10.1 Risorse finanziarie

L’Emittente ottiene le risorse necessarie al finanziamento delle proprie attività attraverso la raccolta

dalla clientela, l’emissione di prestiti obbligazionari ed il ricorso al mercato interbancario.

La rappresentazione delle risorse finanziarie dell’Emittente viene esposta nella tabella di seguito

riportata distinguendo la raccolta diretta dall’interbancario netto:

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

Debiti verso la clientela 2.736.633 2.647.467 2.626.381

Titoli in circolazione 629.904 698.915 795.238

Totale Raccolta diretta 3.366.537 3.346.382 3.421.619

Debiti verso banche 281.534 461.331 501.835

Crediti verso banche 880.696 984.954 889.903

Interbancario netto 599.162 523.623 388.068

Totale provvista 2.767.375 2.822.759 3.033.551

Patrimonio netto 168.203 196.969 192.955

Raccolta diretta

Nella tabella che segue si riportano i principali dati relativi alla raccolta netta per gli esercizi conclusi il

31 dicembre 2014, 2013 e 2012.

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Conti correnti e depositi liberi 2.334.646 2.185.430 2.114.387

Depositi vincolati 216.784 360.606 360.708

Pronti contro termine e altri finanziamenti 34.673 93.058 146.280

Obbligazioni 593.640 658.078 747.327

Certificati di deposito 36.264 40.836 47.911

Altri titoli 150.530 8.373 5.006

Totale raccolta diretta da clientela 3.366.537 3.346.381 3.421.619

Crediti verso banche -880.696 -984.954 -889.903

Debiti verso banche 281.534 461.331 501.835

Raccolta interbancaria netta -599.162 -523.623 -388.068

Totale raccolta netta 2.767.375 2.822.758 3.033.551

La raccolta diretta dalla clientela a fine esercizio 2014 si attesta a 3.367 milioni di Euro registrando un

incremento in valore assoluto di 21 milioni di Euro (3.346 milioni di Euro a fine anno 2013), pari ad un

incremento percentuale dello 0,6%; rispetto al 31 dicembre 2012 si registra invece un decremento

dell’1,6%

L’analisi negli ultimi tre esercizi dell’andamento delle singole forme tecniche nelle quali si articola la

raccolta diretta dalla clientela, evidenzia in particolare le seguenti variazioni:

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PROSPETTO INFORMATIVO 130

- una crescita del 5,0% dei conti correnti e depositi liberi che si attestano a 2.335 milioni di Euro;

rispetto alla fine dell’esercizio 2012 l’incremento è pari al 10,4%;

- una diminuzione dei depositi vincolati che passano da 361 milioni di Euro di fine anno 2013 a

217 milioni di Euro di fine esercizio 2014; rispetto al 31 dicembre 2012 la riduzione è pari in

valore assoluto a 144 milioni di Euro;

- una sensibile riduzione delle operazioni in pronti contro termine che attestandosi a 35 milioni di

Euro registrano una variazione in diminuzione, rispetto al dato di fine anno 2013, pari a 58

milioni di Euro; rispetto al 31 dicembre 2012 la riduzione è a pari a 111 milioni di Euro;

- un decremento dei prestiti obbligazionari che, attestandosi al 31 dicembre 2014 a 594 milioni di

Euro, registrano una variazione in diminuzione pari al 9,7%; rispetto al 2012 la riduzione è pari

al 20,5%;

- un decremento in valore assoluto pari a 5 milioni di Euro per i certificati di deposito che si

attestano a 36 milioni di Euro; rispetto al 2012 invece un decremento pari invece a 12 milioni di

Euro;

- un incremento, pari a 142 milioni di Euro in valore assoluto, degli altri titoli riconducibile quasi

interamente alle emissioni rivenienti dalla cartolarizzazione dei crediti; il saldo al 31 dicembre

2014 si è attestato a 150 milioni di Euro.

La posizione interbancaria netta esprime una posizione di credito che, al 31 dicembre 2014, risulta

pari a 599 milioni di Euro. A tale data la raccolta netta complessiva risulta pari a 2.767 migliaia di Euro.

Si riporta di seguito il dettaglio della raccolta indiretta.

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Gestioni Patrimoniali 103.828 103.272 104.395

Fondi comuni 271.862 187.213 134.005

Risparmio assicurativo 276.941 256.498 273.836

Totale Risparmio Gestito 652.631 546.983 512.235

Risparmio amministrato 448.351 445.973 439.281

Totale Raccolta indiretta 1.100.982 992.956 951.517

La raccolta indiretta che a fine esercizio 2014 risulta pari a 1.101 milioni di Euro, rispetto allo scorso

esercizio (993 milioni di Euro), registra un incremento del 10,9% rispetto al 31 dicembre 2013 e del

15,7% rispetto al dato di fine 2012.

La componente amministrata rimane sostanzialmente invariata rispetto a fine 2013 e si attesta a 448

milioni di Euro, registrando un incremento pari allo 0,5%. Il risparmio gestito si incrementa del 19,3%

principalmente per effetto dell’incremento della componente dei fondi comuni (+ 45,2% rispetto a dine

2013).

Operazioni di cartolarizzazione ai sensi della legge 130/1999.

Al 31 marzo 2015 risultavano in essere le seguenti cinque operazioni di cartolarizzazione, tutte di

natura multioriginator4 ed effettuate ai sensi della legge 130/1999:

Quadrivio Finance;

Quadrivio RMBS 2011;

4 Vale a dire con più banche cedenti i propri crediti allo stesso veicolo ai fini della cartolarizzazione.

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PROSPETTO INFORMATIVO 131

Quadrivio SME 2012;

Quadrivio RMBS 2013;

Quadrivio SME 2014.

Nelle operazioni Quadrivio RMBS 2011 e Quadrivio SME 2014 le banche del Gruppo non hanno

acquistato il complesso delle passività emesse dalla società veicolo (“Operazioni di

Cartolarizzazione”), mentre nelle rimanenti tutti i titoli emessi dalle società veicolo sono stato acquistati

dalle società del Gruppo (“Operazioni di Autocartolarizzazione”).

Si riporta di seguito la descrizione dei principali elementi delle operazioni sopra rappresentate.

- Operazioni di Cartolarizzazione

Quadrivio RMBS 2011

Durante l’esercizio, nel mese di aprile e giugno 2014, sono state integralmente cedute ad investitori

istituzionali le tranche A1 e A2 dell’operazione Quadrivio RMBS 2011 precedentemente detenute dalle

banche del Gruppo.

Dati in migliaia di Euro

Principali informazioni

Data di perfezionamento dell'operazione 01/12/2011

Società veicolo Quadrivio RMBS 2011 S.r.l.

Oggetto operazione Mutui ipotecari residenziali in bonis

Banche originator

- Credito Valtellinese

- Credito Artigiano

(incorporato nel Credito Valtellinese)

- Credito Siciliano

- Banca dell’Artigianato e dell’Industria

(incorporata nel Credito Valtellinese)

- Credito Piemontese

(incorporato nel Credito Valtellinese)

Importo complessivo originario dei crediti ceduti 883.097

di cui Credito Siciliano 154.085

Titoli emessi 154.100

di cui senior a1 94.400

di cui senior a2 30.900

di cui junior b 28.800

Rating titoli senior all'emissione AAA Fitch e Moody's

Nozionale residuo complessivo dei titoli al 31/03/2015 104.546

Nozionale residuo dei crediti al 31/03/2015 110.466

di cui performing 106.324

di cui non performing 4.142

Rating titoli senior al 31/03/2015 AA+ Fitch e Aa2 Moody's

Quadrivio SME 2014

Nel 2014 è stata perfezionata dal Gruppo un’operazione di cartolarizzazione multioriginator, tramite il

veicolo Quadrivio SME 2014, di un portafoglio di mutui ipotecari e chirografari ad imprese, artigiani e

famiglie produttrici per un totale di circa 700 milioni di Euro. Si tratta della prima operazione di

cartolarizzazione che il Gruppo ha collocato sul mercato e che ha visto la partecipazione congiunta

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PROSPETTO INFORMATIVO 132

della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e del Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI).

L’operazione è articolata in tre tranche senior (classe A1, A2A, A2B) rispettivamente di 80, 200 e 110

milioni di Euro, quotate presso la Borsa di Lussemburgo, con rating, alla data del 31 marzo 2015,

AA/AAA da parte delle agenzie Standard & Poor’s e DBRS – e una tranche junior (classe B) per un

importo di 336,7 milioni di euro.

I titoli sono stati emessi con prezzo pari al 100% del capitale nominale e pagano una cedola a tasso di

interesse variabile parametrato all’Euribor a 3 mesi più uno spread pari a 1,25% con riferimento alla

classe A1 e pari a 1,80% con riferimento alle classi A2A e A2B. Le note senior A1 e A2B sono state

interamente collocate presso investitori istituzionali, mentre la nota A2A è stata sottoscritta nella sua

interezza dalla BEI.

I titoli di classe B sono stati integralmente sottoscritti dalle singole banche originator partecipanti

all’operazione e precisamente Credito Valtellinese, Credito Siciliano e Carifano.

L’operazione ha consentito al Gruppo bancario Credito Valtellinese di mettere a disposizione delle

imprese italiane nuove risorse per l’erogazione di finanziamenti a medio-lungo termine. In particolare,

la partecipazione della BEI consente a Credito Valtellinese, Credito Siciliano e Carifano di mettere a

disposizione nei prossimi due anni un ammontare massimo di 200 milioni da destinare alle PMI italiane

per finanziamenti a condizioni particolarmente favorevoli.

Dati in migliaia di Euro

Principali informazioni

Data di perfezionamento dell'operazione 14/02/2014

Società veicolo Quadrivio SME 2014 S.r.l.

Oggetto operazione Mutui ipotecari e chirografari in bonis

erogati ad imprese, artigiani e famiglie produttrici

Banche originator

- Credito Valtellinese

- Credito Siciliano

- Carifano

Importo complessivo originario dei crediti ceduti 716.956

di cui Credito Siciliano 145.265

Titoli emessi 148.100

di cui senior a1 16.300

di cui senior a2a 40.700

di cui senior a2b 22.500

di cui junior b 68.600

Rating titoli senior all'emissione AA S&P AAA DBRS

Nozionale residuo complessivo dei titoli al 31/03/2015 119.581

Nozionale residuo dei crediti al 31/03/2015 116.683

di cui performing 109.241

di cui non performing 7.442

Rating titoli senior al 31/03/2015 AA- S&P e AAA DBRS

Nelle operazioni Quadrivio RMBS 2011 e Quadrivio SME 2014 la Banca detiene le tranche junior

riferite al proprio portafoglio, non realizzando alcun trasferimento del rischio di credito. Di

conseguenza, poiché viene trattenuta la sostanzialità dei rischi/ benefici legati al portafoglio ceduto,

non si è provveduto allo storno dei mutui dall’attivo del bilancio.

In considerazione di tale impostazione nel conto economico figurano tutti i costi e ricavi relativi ai

crediti cartolarizzati, i costi ricorrenti legati alla gestione amministrativa dei veicoli, i costi delle

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PROSPETTO INFORMATIVO 133

operazioni finanziarie a supporto e gli interessi passivi sulle emissioni obbligazionarie collocate sul

mercato.

Per ogni operazione di cartolarizzazione propria posta in essere, le Banca, per la parte di propria

competenza, ha sottoscritto con la società veicolo specifici contratti di servicing per il coordinamento e

la supervisione dell’attività di gestione, amministrazione ed incasso dei mutui cartolarizzati, oltre che

per l’attività di recupero in caso di inadempimento da parte dei debitori. Tali contratti prevedono la

corresponsione di una commissione annua per il servizio di servicing prestato ed un rimborso spese

per ogni pratica oggetto di recupero. La funzione di servicer è svolta da apposite strutture delle banche

del Gruppo, la cui operatività è stata debitamente regolamentata ed è soggetta al controllo degli organi

ispettivi interni che ne verificano la correttezza dell’operatività e la conformità con il rispetto delle

disposizioni regolamentari.

- Operazioni di Autocartolarizzazione

Nelle operazioni di cartolarizzazione denominate Quadrivio Finance, Quadrivio SME 2012 e Quadrivio

RMBS 2013, di seguito descritte, le banche originator hanno sottoscritto tutti titoli ABS (Asset-Backed

Securities) emessi in relazione ai portafogli ceduti non realizzando alcun trasferimento del rischio di

credito. Non sono stati soddisfatti i criteri previsti per la cancellazione dei crediti ceduti che risultano

integralmente rappresentati nelle poste dell’attivo.

Quadrivio Finance

Dati in migliaia di Euro

Principali informazioni

Data di perfezionamento dell'operazione 25/05/09

Società veicolo Quadrivio Finance S.r.l.

Oggetto operazione Mutui residenziali e commerciali in bonis

Banche/ Gruppi originator

Gruppo Credito Valtellinese: - Credito Valtellinese

- Credito Artigiano - Credito Siciliano

- Banca dell’Artigianato e dell’Industria Gruppo Banca Popolare di Cividale

Importo complessivo originario dei crediti ceduti 1.366.451

di cui Credito Siciliano 263.668

Titoli emessi e sottoscritti dal Gruppo Credito Valtellinese e dal Gruppo Banca Popolare di Cividale

1.317.150

di cui titoli senior a 1.092.650

di cui titoli junior b 224.500

Rating titoli senior all'emissione AAA Fitch

Titoli emessi e sottoscritti da Credito Siciliano 254.750

di cui senior a 209.050

di cui junior b 45.700

Nozionale residuo complessivo dei titoli al 31/01/2015 106.850

Nozionale residuo dei crediti al 31/01/2015 102.941

di cui performing 88.571

di cui non performing 14.370

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PROSPETTO INFORMATIVO 134

Rating titoli senior al 31/01/2015 AA+ Fitch Aa3 Moody's

In data 29 maggio 2015, con il consenso unanime di tutti i titolari degli strumenti finanziari emessi dalla

società veicolo, l’operazione Quadrivio Finance è stata liquidata. Pertanto la titolarità dei crediti residui,

a partire dalla data di efficacia del 1 maggio 2015, è stata retrocessa agli originators.

Quadrivio SME 2012

Dati in migliaia di Euro

Principali informazioni

Data di perfezionamento dell'operazione 06/08/12

Società veicolo Quadrivio SME 2012 S.r.l.

Oggetto operazione Mutui ipotecari e chirografari in bonis

erogati ad imprese

Banche originator

- Credito Valtellinese - Credito Artigiano - Credito Siciliano

- Carifano

Importo complessivo originario dei crediti ceduti 2.783.874

di cui Credito Siciliano 453.827

Titoli emessi 453.800

di cui senior a1 294.300

di cui junior b 159.500

Rating titoli senior all'emissione AAA Fitch e DBRS

Finanziamento subordinato (Riserva di cassa) 9.305

Nozionale residuo complessivo dei titoli al 31/03/2015 262.496

Nozionale residuo dei crediti al 31/03/2015 305.816

di cui performing 250.898

di cui non performing 54.918

Rating titoli senior al 31/03/2015 AA+ Fitch e AAA DBRS

Quadrivio RMBS 2013

Dati in migliaia di Euro

Principali informazioni

Data di perfezionamento dell'operazione 09/08/13

Società veicolo Quadrivio RMBS 2013 S.r.l.

Oggetto operazione Mutui ipotecari residenziali in bonis

Banche originator - Credito Valtellinese

- Credito Siciliano - Carifano

Importo complessivo originario dei crediti ceduti 1.001.345

di cui Credito Siciliano 173.764

Titoli emessi 179.300

di cui senior A1 88.200

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PROSPETTO INFORMATIVO 135

di cui senior A2 32.100

di cui junior 59.000

Rating titoli senior all'emissione AA+ Fitch; AAA DBRS

Nozionale residuo complessivo dei titoli al 31/03/2015 152.130

Nozionale residuo dei crediti al 31/03/2015 149.781

di cui performing 148.375

di cui non performing 1.406

Rating titoli senior al 31/03/2015 AA+ Fitch AAA DBRS

Per ogni operazione di autocartolarizzazione posta in essere, la Banca ha sottoscritto con le società

veicolo specifici contratti di servicing per il coordinamento e la supervisione dell’attività di gestione,

amministrazione ed incasso dei mutui cartolarizzati, oltre che per l’attività di recupero in caso di

inadempimento da parte dei debitori. Tali contratti prevedono la corresponsione di una commissione

annua per il servizio di servicing prestato ed un rimborso spese per ogni pratica oggetto di recupero. Il

Credito Valtellinese, tramite i medesimi contratti, ha inoltre specificatamente assunto funzioni di

coordinamento e controllo degli altri servicer all’interno delle operazioni stesse. La funzione di servicer

è svolta da apposite strutture della Banca, la cui operatività è stata debitamente regolamentata ed è

soggetta al controllo degli organi ispettivi interni che ne verificano la correttezza dell’operatività e la

conformità con il rispetto delle disposizioni regolamentari.

Gli originator detengono, per ciascuna operazione di cartolarizzazione sopra rappresentata, l’opzione

per il riacquisto del rispettivo portafoglio ceduto residuo. Tale diritto risulta già esercitabile per le

operazioni Quadrivio RMBS 2011, Quadrivio RMBS 2013 e Quadrivio SME 2012. Nell’ambito

dell’operazione Quadrivio SME 2014, tale diritto (che assume il significato di “Clean-up option”) potrà

essere esercitato, nel caso in cui non vi sia stata accelerazione del rimborso dei titoli, a partire dalla

data più prossima tra quella in cui il portafoglio crediti residuo avrà raggiunto il 10% dell’ammontare

nominale iniziale e il 22 Aprile 2018

10.2 Fonti finanziarie e flussi di cassa

La tabella di seguito esposta evidenzia una sintesi dei flussi finanziari, desunti dal rendiconto

finanziario dell’emittente per gli esercizi 2014, 2013 e 2012.

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa -41.019 -9.276 19.346

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 43.723 -534 1.637

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista -2.204 - -8.774

LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 500 -9.810 12.208

LEGENDA: (+) generata (-) assorbita

Più in dettaglio, nella tabella che segue è rappresentato il rendiconto finanziario per gli esercizi presi a

riferimento.

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

A. ATTIVITA' OPERATIVA

1. Gestione 28.820 39.778 18.726

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PROSPETTO INFORMATIVO 136

- interessi attivi incassati (+) 132.054 138.919 138.926

- interessi passivi pagati (-) -48.091 -57.810 -54.970

- dividendi e proventi simili (+) 39 13 40

- commissioni nette (+/-) 59.064 61.496 56.142

- spese per il personale (-) -57.007 -54.023 -52.487

- altri costi (-) -45.527 -44.879 -55.086

- altri ricavi (+) 10.551 13.188 10.943

- imposte e tasse (-) -22.264 -17.125 -24.781

- costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione

al netto dell'effetto fiscale (+/-)

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 152.422 25.217 -381.758

- attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.683 4.085 -4.924

- attività finanziarie valutate al fair value

- attività finanziarie disponibili per la vendita 58 -8

- crediti verso clientela 34.806 110.136 -71.720

- crediti verso banche: a vista 379.653 -219.457 -398.767

- crediti verso banche: altri crediti -274.760 124.494 98.032

- altre attività 10.040 5.901 -4.372

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie -222.261 -74.272 382.378

- debiti verso banche: a vista -2.557 -4.278 -172.265

- debiti verso banche: altri debiti -179.543 -38.028 447.802

- debiti verso clientela 92.381 21.742 -8.413

- titoli in circolazione -68.946 -96.309 83.453

- passività finanziarie di negoziazione -422

- passività finanziarie valutate al fair value

- altre passività -63.595 42.601 39.223

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa -41.019 -9.276 19.346

B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da 45.097 514 3.599

- vendite di partecipazioni 45.000 857

- dividendi incassati su partecipazioni 2.422

- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- vendite di attività materiali 97 514 320

- vendite di attività immateriali

- vendite di rami d'azienda

2. Liquidità assorbita da -1.374 -1.047 -1.962

- acquisti di partecipazioni

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PROSPETTO INFORMATIVO 137

- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- acquisti di attività materiali -1.374 -1.047 -1.962

- acquisti di attività immateriali

- acquisti di rami d'azienda

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 43.723 -534 1.637

C. ATTIVITA' DI PROVVISTA

- emissioni/acquisti di azioni proprie

- emissioni/acquisti di strumenti di capitale

- distribuzione dividendi e altre finalità -2.204 -8.774

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista -2.204 -8.774

LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 500 -9.810 12.208

LEGENDA: (+) generata (-) assorbita

10.3 Fabbisogno finanziario e struttura di finanziamento

In relazione al fabbisogno finanziario della Banca si riportano di seguito i dati relativi all’evoluzione della raccolta diretta e degli impieghi relativamente a i tre esercizi presi a riferimento:

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

Impieghi verso la clientela 2.809.801 2.921.131 3.064.855

Raccolta diretta 3.366.537 3.346.382 3.421.619

Rapporto impieghi/raccolta 83,46% 87,29% 89,57%

La tabella che segue evidenzia la composizione delle fonti di finanziamento, diverse dai mezzi propri, dell’Emittente:

Forme tecniche di raccolta 2014 2013 2012

Conti correnti e depositi liberi 2.334.646 2.185.430 2.114.387

Depositi vincolati 216.784 360.606

360.708

Pronti contro termine e altri finanziamenti 34.673 93.058 146.280

Obbligazioni 593.640 658.078 747.327

Certificati di deposito 36.264 40.836 47.911

Altri titoli 150.530 8.373 5.006

Totale 3.366.537 3.346.382 3.421.619

Nella tabella che segue è riportato il riepilogo dei prestiti obbligazionari emessi dalla Banca e in

circolazione presso la clientela al 31 maggio 2015.

Dati in Euro

Isin del titolo Denominazione Divisa Importo nominale

emesso

Importo nominale in portafoglio di

terzi

Importo Nominale nel portafoglio di

proprietà

Data Emissione

Data Scadenza

IT0004119316 CRED.SICIL SS 10 06/16 TV EUR 2,000,000.00 2,000,000.00 0 06/10/2006 30/09/2016

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PROSPETTO INFORMATIVO 138

IT0004418825 CRED.SICIL SS 17 08/18 TV EUR 2,300,000.00 2,300,000.00 0 09/10/2008 09/10/2018

IT0004641848 CRED.SICIL SUB 2A 10/15 TV EUR 29,000,000.00 29,000,000.00 0 20/09/2010 20/09/2015

IT0004683519 CRED.SICIL 11/16 ST-UP 7A EUR 15,000,000.00 14,222,000.00 778,000.00 02/02/2011 02/02/2016

IT0004721509 CRED.SICIL SS 28 11/16 ST-U EUR 950,000.00 950,000.00 0 09/05/2011 09/05/2016

IT0004728827 CRED.SICIL SS 30 11/16 3,75 EUR 400,000.00 400,000.00 0 01/06/2011 01/06/2016

IT0004734494 CRED.SICIL SUB 3A 11/16 4% EUR 15,000,000.00 15,000,000.00 0 29/06/2011 29/06/2016

IT0004735962 CRED.SICIL SS 31 11/18 3,50 EUR 500,000.00 500,000.00 0 15/06/2011 15/06/2018

IT0004737745 CRED.SICIL SS 32 11/16 5% EUR 2,000,000.00 2,000,000.00 0 29/06/2011 29/06/2016

IT0004745482 CRED.SICIL 11/16 ST-UP 8A EUR 11,437,000.00 11,283,000.00 154,000.00 06/07/2011 06/07/2016

IT0004747918 CRED.SICIL SS 33 11/19 5,25 EUR 2,500,000.00 2,500,000.00 0 19/07/2011 19/07/2019

IT0004750862 CRED.SICIL SS 35 11/21 4,95 EUR 450,000.00 450,000.00 0 29/07/2011 29/07/2021

IT0004762867 CRED.SICIL SUB 4A 11/16 4,2 EUR 30,000,000.00 30,000,000.00 0 15/09/2011 15/09/2016

IT0004771330 CRED.SICIL SS 37 11/18 5,00 EUR 2,500,000.00 2,500,000.00 0 10/10/2011 10/10/2018

IT0004771348 CRED.SICIL SS 36 11/17 4,75 EUR 2,500,000.00 2,500,000.00 0 10/10/2011 10/10/2017

IT0004814965 CRED.SICIL SS 39 12/16 4,50 EUR 870,000.00 870,000.00 0 27/04/2012 27/04/2016

IT0004855612 CRED.SICIL TREM 12/15 PF EUR 30,000,000.00 29,268,000.00 732,000.00 10/10/2012 10/10/2015

IT0004867617 CRED.SICIL SS 41 12/23 TV EUR 1,000,000.00 1,000,000.00 0 06/11/2012 01/07/2023

IT0004870181 CRED.SICIL SUB 1 12/18 4,5 EUR 30,000,000.00 30,000,000.00 0 21/12/2012 21/06/2018

IT0004881642 CRED.SICIL SS 43 12/17 5% EUR 3,500,000.00 3,500,000.00 0 18/12/2012 18/12/2017

IT0004881659 CRED.SICIL SS 42 12/15 5% EUR 2,500,000.00 2,500,000.00 0 18/12/2012 18/12/2015

IT0004889280 CRED.SICIL 33A 13/16 2,50% EUR 15,000,000.00 14,470,000.00 530,000.00 21/01/2013 21/01/2016

IT0004893803 CRED.SICIL 34A 13/17 ST-UP EUR 15,000,000.00 14,800,000.00 200,000.00 06/02/2013 06/02/2017

IT0004906209 CRED.SICIL SS 44 13/16 TV EUR 600,000.00 600,000.00 0 27/03/2013 27/03/2016

IT0004906217 CRED.SICIL SS 45 13/18 TV EUR 600,000.00 600,000.00 0 28/03/2013 28/03/2018

IT0004906423 CRED.SICIL SS 46 13/16 4% EUR 1,500,000.00 1,500,000.00 0 28/03/2013 28/03/2016

IT0004907090 CRED.SICIL 35A 13/16 2,25% EUR 10,000,000.00 9,665,000.00 335,000.00 26/03/2013 26/03/2016

IT0004922818 CRED.SICIL 36A 13/16 2,25% EUR 9,990,000.00 9,965,000.00 25,000.00 15/05/2013 15/05/2016

IT0004952138 CRED.SICIL 37A 13/15 2,00% EUR 20,840,000.00 19,890,000.00 950,000.00 24/07/2013 24/07/2015

IT0004960289 CRED.SICIL 38A 13/16 2,25% EUR 18,360,000.00 17,950,000.00 410,000.00 12/09/2013 12/09/2016

IT0004966047 CRED.SICIL 40A 13/17 ST-UP EUR 26,840,000.00 26,020,000.00 820,000.00 10/10/2013 10/10/2017

IT0004966054 CRED.SICIL 39A 13/16 2,20% EUR 28,350,000.00 28,070,000.00 280,000.00 10/10/2013 10/04/2016

IT0004976418 CRED.SICIL 41A 13/15 2,00% EUR 12,220,000.00 12,060,000.00 160,000.00 25/11/2013 25/11/2015

IT0004976947 CRED.SICIL 42A 13/17 ST-UP EUR 16,070,000.00 15,720,000.00 350,000.00 25/11/2013 25/11/2017

IT0004981186 CRED.SICIL SUB 2 13/18 3,75 EUR 10,000,000.00 10,000,000.00 0 30/12/2013 30/12/2018

IT0004981202 CRED.SICIL TREM 13/16 PF EUR 20,000,000.00 18,910,000.00 1,090,000.00 30/12/2013 30/12/2016

IT0004987993 CRED.SICIL 44A 14/17 2% EUR 14,280,000.00 14,230,000.00 50,000.00 20/01/2014 20/01/2017

IT0004988025 CRED.SICIL 45A 14/18 ST-UP EUR 33,720,000.00 33,390,000.00 330,000.00 20/01/2014 20/01/2018

IT0005000416 CRED.SICIL 46A 14/17 2% EUR 19,390,000.00 19,000,000.00 390,000.00 24/02/2014 24/02/2017

IT0005001307 CRED.SICIL SS 47 14/16 4% EUR 1,100,000.00 1,100,000.00 0 03/03/2014 03/03/2016

IT0005001471 CRED.SICIL SS 48 14/19 4% EUR 4,000,000.00 4,000,000.00 0 10/03/2014 10/03/2019

IT0005005753 CRED.SICIL 49A 14/19 2,25% EUR 16,980,000.00 16,780,000.00 200,000.00 24/03/2014 24/03/2019

IT0005005787 CRED.SICIL 47A 14/16 1,70% EUR 19,860,000.00 19,810,000.00 50,000.00 24/03/2014 24/03/2016

IT0005005795 CRED.SICIL 48A 14/18 ST-UP EUR 13,800,000.00 12,740,000.00 1,060,000.00 24/03/2014 24/03/2018

IT0005038564 CRED.SICIL 50A 14/17 1,70% EUR 10,170,000.00 9,690,000.00 480,000.00 11/07/2014 11/07/2017

IT0005038580 CRED.SICIL 51A 14/19 2,15% EUR 12,090,000.00 11,820,000.00 270,000.00 11/07/2014 11/07/2019

IT0005053589 CRED.SICIL 53A 14/19 ST-UP EUR 12,390,000.00 12,220,000.00 170,000.00 10/09/2014 10/09/2019

IT0005053670 CRED.SICIL 52A 14/17 1,40% EUR 13,260,000.00 13,240,000.00 20,000.00 10/09/2014 10/09/2017

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PROSPETTO INFORMATIVO 139

IT0005055618 CRED.SICIL SS 49 14/17 2,20 EUR 4,000,000.00 4,000,000.00 0 26/09/2014 26/03/2017

IT0005068199 CRED.SICIL TREM 14/17 PF EUR 25,000,000.00 24,670,000.00 330,000.00 24/11/2014 24/11/2017

IT0005105785 CRED.SICIL 55A 15/18 0,75% EUR 4,450,000.00 4,380,000.00 70,000.00 09/04/2015 09/04/2018

IT0005105744 CRED.SICIL 56A 15/20 ST-UP EUR 4,340,000.00 4,300,000.00 40,000.00 09/04/2015 09/04/2020

Totale EUR 598.607.000,00 588.333.000,00 10.274.000,00

In relazione al prestito obbligazionario in scadenza il 24 luglio 2015 si precisa che il titolo sarà

rimborsato alla data di scadenza attraverso l’utilizzo della liquidità a disposizione della Banca.

Nella tabella di seguito riportata, riferita alla data del 31 maggio 2015, sono indicati gli importi in

scadenza dei prestiti obbligazionari emessi dal Credito Siciliano con indicazione del relativo valore

nominale in circolazione.

Dati in migliaia di Euro

ANNO DI SCADENZA IMPORTO IN

SCADENZA

2015 93.721

2016 197.762

2017 147.370

Oltre 149.480

Totale 588.333

L’ammontare dei prestiti di tipo subordinato si attesta a 114,0 milioni di euro, pari al 19,4%

dell’aggregato. Le obbligazioni emesse sono principalmente a tasso fisso; la quota a tasso variabile,

pari a 35,5 milioni di euro e corrispondente al 6% dell’aggregato, risulta prevalentemente indicizzata al

tasso Euribor a sei mesi. Alla data di riferimento non sono presenti operazioni di copertura.

10.4 Eventuali limitazioni all’uso delle risorse finanziarie che hanno avuto o potrebbero

avere, direttamente o indirettamente, ripercussioni significative sull’attività

dell’Emittente

Alla data del presente Prospetto non vi sono vincoli o limitazioni all’utilizzo delle risorse finanziarie

dell’Emittente che potrebbero avere, direttamente o indirettamente, ripercussioni significative

sull’attività della Banca.

L’Emittente è tenuto a rispettare i coefficienti prudenziali patrimoniali stabiliti dalla normativa

applicabile.

10.5 Fonti previste dei finanziamenti necessari a fronteggiare gli investimenti

Per gli investimenti programmati dall’Emittente non sono stati assunti particolari impegni che

richiedano fonti di finanziamento alternative all’ordinario utilizzo dei mezzi propri e di quelli acquisiti

con la raccolta diretta.

Gli strumenti di raccolta tradizionale utilizzati dall’Emittente rappresentano le principali fonti di

finanziamento degli investimenti programmati.

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PROSPETTO INFORMATIVO 140

11. RICERCA E SVILUPPO, BREVETTI E LICENZE

Il Credito Siciliano non svolge attività di ricerca e sviluppo. L’attività dell’Emittente non dipende da

brevetti, licenze, contratti industriali, commerciali o finanziari, marchi, concessioni ovvero da

procedimenti di fabbricazione.

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PROSPETTO INFORMATIVO 141

12. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE

12.1 Tendenze più significative

Nel corso dei primi mesi del 2015, lo scenario macro economico ha visto l’intensificarsi di alcuni

segnali congiunturali favorevoli, anche se deve ancora consolidarsi il riavvio del ciclo economico.

È prevista per l’Italia una crescita del PIL superiore allo 0,5% per il 2015 e attorno all’1,5% per l’anno

successivo (Fonte: Bollettino Economico della Banca d’Italia n. 2 – aprile 2015) .

A livello di sistema bancario italiano si è osservata una inversione di tendenza nell’andamento dei

prestiti alle famiglie, mentre prosegue, seppure in misura minore rispetto ai mesi precedenti, la

flessione dei finanziamenti alle imprese. La raccolta complessiva delle banche italiane evidenzia un

trend positivo (per effetto dell’incremento dei depositi di imprese e famiglie residenti, nonché dei

depositi di non residenti e delle passività nette in pronti contro termine verso controparti centrali),

mentre i tassi di interesse si collocano ancora a livelli estremamente contenuti.

In questo contesto i trend gestionali della Banca hanno evidenziato:

- a livello patrimoniale, alcuni primi segnali di crescita nei finanziamenti alla clientela, in

particolar modo con riferimento ai mutui ai privati, nonché una ricomposizione del mix di

raccolta da prodotti di raccolta diretta e prodotti del risparmio gestito.

- a livello economico, una ripresa del margine commerciale, anche grazie ad alcune azioni di

repricing avviate a livello di Gruppo, oltre ad alcuni segnali di miglioramento nel costo del

rischio.

L’Aumento di Capitale, tenuto conto del posizionamento del Credito Siciliano rispetto ai ratios minimi

patrimoniali imposti dalla Nuova Disciplina (cfr. Sezione Prima, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.2), è pertanto

finalizzato a favorire l’espansione della capacità della Banca di fare credito con l’obiettivo di supportare

la ripresa economica del contesto di riferimento di cui, come detto, si sono percepiti i primi positivi

segnali.

L’andamento dei crediti in sofferenza alla data del 31 marzo 2015 non registra scostamenti significativi

rispetto ai dati al 31 dicembre 2014.

12.2 Tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente

avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio

in corso

Fatto salvo quanto indicato nel Paragrafo 12.1, che precede e a quanto indicato nella Sezione Prima,

Capitolo 4 del Prospetto, non sussistono, alla Data del Prospetto e per quanto a conoscenza

dell’Emittente, informazioni in merito a tendenze, incertezze richieste, impegni o fatti noti che

potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente per

l’esercizio in corso.

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PROSPETTO INFORMATIVO 142

13. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI

13.1 Previsioni o stime degli utili

Il Prospetto Informativo non contiene previsione o stime degli utili.

13.2 Relazione dei revisori

Non applicabile.

13.3 Principi contabili utilizzati per la redazione dei dati previsionali

Non applicabile.

13.4 Dati previsionali contenuti in altri prospetti

Non applicabile.

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PROSPETTO INFORMATIVO 143

14. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA

14.1 Informazioni circa gli organi amministrativi, di direzione e di vigilanza

Di seguito sono indicati i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, nonché i

componenti della Direzione Generale del Credito Siciliano, alla Data del Prospetto, con indicazione

per ciascuno di essi dei dati anagrafici, delle funzioni e degli eventuali incarichi ricoperti all’interno del

Gruppo e, ove ricorrano, le loro principali attività esterne.

Ciascun membro del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Direzione Generale

è domiciliato per la carica presso la sede legale della Banca in Acireale (CT), Via Sclafani n. 40/B.

14.1.1 Consiglio di Amministrazione

Ai sensi dell’articolo 17 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione della Banca è composto da un

numero di membri non inferiore a 7 e non superiore a 12, eletti dall’assemblea dei soci.

I Componenti del Consiglio durano in carica per un periodo non superiore a tre esercizi e sono

rieleggibili. Gli amministratori scadono alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del

bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica.

I membri del Consiglio di Amministrazione sono stati nominati dall’assemblea dei soci del 17 aprile

2013, che ha previamente fissato in sette il numero complessivo dei componenti il Consiglio, e

cesseranno dalla carica alla data dell’assemblea di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2015.

La composizione del Consiglio di Amministrazione dell’Emittente è la seguente:

NOME E COGNOME CARICA RICOPERTA LUOGO E DATA DI NASCITA

Paolo Scarallo Presidente Napoli, 17-08-1950

Francesco Maria Rosario Averna* Vice Presidente Caltanissetta, 01-10-1951

Mario Cotelli Consigliere Tirano, 06-03-1943

Luca Domenico De Censi Consigliere Milano, 08-09-1964

Fabrizio Loiacono* Consigliere Palermo, 27-11-1963

Antonio Pogliese* Consigliere Catania, 14-06-1944

Carlo Saggio* Consigliere Catania, 13-11-1958

(*) Consiglieri indipendenti ai sensi dell’articolo 148 del TUIF

I componenti del Consiglio di Amministrazione sono domiciliati per la carica presso la sede del Credito

Siciliano in Acireale (CT), via Sclafani n. 40/B, Acireale (CT).

Tutti gli Amministratori sono in possesso dei requisiti di onorabilità, professionalità ed indipendenza

stabiliti dalla legge, nonché di compatibilità della carica ai sensi dell’articolo 36 del D.L. 27 dicembre

2011, n. 201 (c.d. divieto di interlocking) e degli eventuali ulteriori requisiti prescritti dalla normativa

vigente.

Di seguito viene riportato un sintetico “curriculum vitae” di ogni Consigliere, dal quale emergono la

competenza e l’esperienza maturata in materia di gestione aziendale:

Dott. Paolo Scarallo

Nato a Napoli nel 1950, laureato in giurisprudenza, ha maturato una prestigiosa ed importante

esperienza in seno alla Banca d’Italia, dove ha iniziato la propria attività lavorativa nel 1973, con un

percorso di carriera che lo ha portato a incarichi di crescente responsabilità e prestigio. Nell’Organo di

Vigilanza ha da ultimo fatto parte della Direzione del Servizio Vigilanza sugli Enti Creditizi ed ha

rivestito la carica di Vice Direttore Vicario della Sede di Roma. Ha maturato una significativa

esperienza nel campo della ricerca, della formazione e della consulenza in materia bancaria e

finanziaria.

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PROSPETTO INFORMATIVO 144

Cav. Francesco Maria Rosario Averna

Nato a Caltanissetta nel 1951. Dopo la laurea in giurisprudenza, entra nell’azienda di famiglia, Fratelli

Averna S.p.A.; dal 1983 al 2014 è stato Amministratore Delegato del gruppo Averna. Ha ricoperto la

carica di Vice Presidente di Confindustria con delega per il Mezzogiorno. Il 1° giugno 2002 è stato

nominato Cavaliere del Lavoro. E’ Vice Presidente di CentroMarca (Associazione tra le aziende con

grandi marchi), consigliere di IMI Fondi Chiusi SGR e Presidente del Gruppo siciliano dei Cavalieri del

Lavoro.

Dott. Mario Cotelli

Nato a Tirano (SO) nel 1943, laureato in Economia e Commercio, si occupa di consulenza aziendale

nel settore marketing e comunicazione ed opinionista di importanti testate giornalistiche. Ha ricoperto

incarichi direttivi nell’ambito delle squadre nazionali di sci e della Federazione Internazionale dello sci

dal 1970 al 1979. È stato per lunghi anni consigliere della Capogruppo Credito Valtellinese e

componente di Consigli di Amministrazione di altre società del Gruppo.

Avv. Luca Domenico De Censi

Nato a Milano nel 1964, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di

Milano, è iscritto all’Albo degli avvocati di Milano dal 1999 ed esercita l’attività forense dal 2005. Ha

maturato esperienze come pubblicista. Ha rivestito ruoli di advisor e consulente legale presso società

del settore energetico e del settore bancario-assicurativo. Riveste la carica di consigliere e di

segretario del Consiglio di Amministrazione in società del Gruppo bancario Credito Valtellinese.

Dott. Fabrizio Loiacono

Nato a Palermo nel 1963, laureato in economia e commercio, svolge attività di libero professionista nel

campo della consulenza aziendale in materia societaria, tributaria e finanziaria. Ha collaborato con

diverse istituzioni creditizie e ricopre svariati incarichi di governance in importanti società regionali.

Dott. Antonio Pogliese

Nato a Catania nel 1944, laureato in economia e commercio, esercita l’attività di dottore

commercialista sin dal 1970. Titolare dell’omonimo Studio di consulenza, riveste importanti cariche in

società ed organismi pubblici e privati.

Notaio Carlo Saggio

Nato a Catania nel 1958, notaio in Catania, ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione di Capitalia

S.p.A. e della Fondazione Banco di Sicilia. E’ stato componente della Commissione ministeriale per la

riforma del diritto societario (Commissione Vietti).

Nella seguente tabella sono indicate le società di capitale o di persone in cui i componenti del

Consiglio di Amministrazione siano o siano stati membri degli organi di amministrazione, direzione o

vigilanza, ovvero soci negli ultimi cinque anni.

NOME E COGNOME

CARICA

PRINCIPALI ATTIVITÀ E/O CARICHE

ATTUALI E/O PARTECIPAZIONI CARICHE E/O PARTECIPAZIONI

CESSATE NEI 5 ANNI PRECEDENTI

Paolo Scarallo

Presidente

- Consigliere Credito Valtellinese S.c.

---

Francesco Maria Rosario Averna

Vice Presidente

- Socio Genesi S.r.l.

- Consigliere IMI Fondi Chiusi Società di Gestione del Risparmio

- Amministratore Delegato Fratelli Averna S.p.A. (fino al giugno 2013);

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PROSPETTO INFORMATIVO 145

S.p.A.

- Presidente gruppo siciliano dei Cavalieri del Lavoro.;

- Vice Presidente CentroMarca.

- Presidente Consiglio di Amministrazione Fratelli Averna S.p.A. (dal 27/06/2013 al 17/06/2014).

- Socio Fratelli Averna S.p.A. (cessato nel giugno 2014)

Mario Cotelli Consigliere

-Titolare Impresa Individuale Cotelli Mario

- Consigliere Valtellina Golf Club S.p.A.

- Socio Consulting S.p.A.

- Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione Credito Artigiano S.p.A. (cancellata dal 13/09/2012)

Luca Domenico De Censi Consigliere

- Socio Studio Legale Associato Baroni, De Censi , Fedeli

- Consigliere Creset –Crediti, Servizi e Tecnologie S.p.A.

- Consigliere Stelline Servizi Immobiliari S.p.A.

- Consigliere Mediocreval S.p.A. (cancellata dal 16/07/2014)

- Consigliere Finanziaria San

Giacomo S.p.A. (cessato dal

31/03/2015)

Fabrizio Loiacono Consigliere

- Procuratore Diesse Service S.r.l.

- Presidente del Collegio Sindacale -Casa di Cura Candela S.p.A.

- Presidente del Collegio Sindacale

Distilleria Bertolino S.p.A.

- Presidente del Collegio Sindacale

Fingiat S.p.A.

- Presidente del Collegio Sindacale

Industria Meridionale Alcolici S.r.l.

- Presidente del Collegio Sindacale

Lo Castro S.p.A.

- Sindaco S.C.I.A. S.p.A.

- Presidente del Collegio Sindacale Finanziaria Chimica Valenzana S.p.A.

- Presidente del Collegio Sindacale

Industria Chimica Valenzana

- Presidente del Collegio Sindacale Omnia Point Shipping S.r.l. (cancellata dal 26/09/2011)

- Presidente del Collegio Sindacale Ricoh Sicilia S.p.A.

(cancellata dal 24/06/2010)

- Sindaco Irfis Sicilia S.p.A. (cessata dal Gennaio 2013)

- Presidente del Collegio Sindacale A.L.T.A S.p.A. (cessato dal 12/06/2010)

- Presidente del Collegio Sindacale Compagnia di Servizi Marittimi, Aerei, Terrestri e Fluviali Pietro Barbaro S.p.A. (cessata dal 14/10/2011)

- Presidente del Collegio Sindacale

Tosi Ezio & C. S.p. A. (cessata dal 19/02/2014)

- Presidente del Collegio Sindacale

Della Facis S.p.A. (cessato dal 18/05/2010)

- Presidente del Collegio Sindacale Gifrab Italia S.p.A. (cessata dal 18/05/2010)

- Presidente del Collegio Sindacale

HIB S.p.A. (cessata dal 18/05/2010)

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PROSPETTO INFORMATIVO 146

- Sindaco Villa Santa Teresa –Diagnostica per Immagini e Radioterapia S.r.l. (cessata dal 17/01/2014)

- Sindaco Gruppo Venti S.r.l. (cessata nel 2013)

- Sindaco Fidam S.p.A. ( cessata dal 06/06/2014)

- Componente del Collegio dei Revisori dei Conti della Fondazione Pietro Barbaro ( cessata dal 14/10/2011)

Antonio Pogliese

Consigliere

- Presidente del Collegio Sindacale Beccaria Service S.r.l.

- Sindaco Evirfin S.p.A.

- Sindaco F.V. Distribuzione S.p.A..

- Sindaco Supplente Immobiliare Parco dell’Etna S.r.l.

- Presidente del Collegio Sindacale Mondial Granit S.p.A.

- Presidente del Collegio Sindacale Parcheggio Europa S.p.A.

- Socio C.T.A. Service S.r.l.

- Socio Sportennis S.p.A.

- Socio Studio Pogliese del Dr. A. Pogliese & C. Associazione Professionale

- Consigliere Acque Carcaci del Fasano

- Presidente del Consiglio di Amministrazione Sicep S.p.A.

- Componente Esterno Consiglio Amministrazione Università agli Studi di Catania

- Presidente Collegio Sindacale Parcheggio Lupo S.p.A.

- Presidente Collegio Sindacale

Revisori Arnas Garibaldi Catania

- Presidente Collegio dei Revisori Confindustria Catania

- Liquidatore Società in nome collettivo Antimurina di Gianluigi Fabretti e C. in liquidazione (cancellata dal 07/05/2013)

- Presidente del Consiglio di Amministrazione I.E.S. Intelligent Energy Sicilia (cancellata dal 07/03/2011)

Carlo Saggio Consigliere

- Socio Filippo Azzia –Raffaele Fatuzzo- Carlo Saggio – notai (in liquidazione)

- Socio Paolo De Carli –Debora

---

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PROSPETTO INFORMATIVO 147

Ferro- Carlo Saggio notai associati

- Socio Catania Sportiva Dilettantistica S.r.l. in liquidazione

- Socio Ottomaggio S.r.l.

- Consigliere Fondazione C.E.U.R.

Nessuno dei membri del Consiglio di Amministrazione risulta avere rapporti di parentela con gli altri

membri del Consiglio di Amministrazione o con i membri del Collegio Sindacale e della Direzione

Generale dell’Emittente.

Per quanto a conoscenza dell’Emittente nessuno dei membri del Consiglio di Amministrazione ha

riportato, negli ultimi cinque anni, condanne in relazione a reati di frode, né è stato associato,

nell’ambito dell’assolvimento dei propri incarichi, a procedure di bancarotta, amministrazione

controllata o liquidazione, né, infine, è stato soggetto ad incriminazioni ufficiali e/o sanzioni da parte di

autorità pubbliche o di regolamentazione (comprese le associazioni professionali designate) o di

interdizioni, da parte di un tribunale, dalla carica di membro degli organi di amministrazione, di

direzione o di vigilanza dell’Emittente o dallo svolgimento dell’attività di direzione o di gestione o di

vigilanza di qualsiasi emittente.

La Banca d’Italia, con provvedimento del 22 ottobre 2013, ha comminato una sanzione amministrativa

dell’importo di Euro 16.500,00 - per carenze nell’organizzazione e nei controlli in materia di

antiriciclaggio e trasparenza ai sensi: (i) dell’articolo 67, comma 1,lettera b) e d) del TUB; (ii) del Titolo

IV, Capitolo 11 della Circolare n. 229; e (iii) del Titolo I, Capitolo I, Parte Quarta della Circolare n. 263 -

al dott. Paolo Scarallo in relazione all’incarico di componente del Consiglio di Amministrazione del

Credito Valtellinese.

14.1.2 Collegio Sindacale

Ai sensi dell’articolo 29 dello Statuto, l’assemblea nomina cinque Sindaci, tre effettivi e due supplenti,

in possesso dei requisiti richiesti dalla legge.

I Sindaci durano in carica tre esercizi, scadono alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione

del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica e sono rieleggibili.

I membri del Collegio Sindacale sono stati nominati dall’assemblea dei soci del 17 aprile 2013 e

cesseranno dalla carica alla data dell’assemblea di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2015.

La composizione del Collegio Sindacale dell’Emittente è la seguente:

NOME E COGNOME CARICA RICOPERTA LUOGO E DATA DI NASCITA

Edoardo Della Cagnoletta Presidente del Collegio Sindacale

Sondrio, 18-01-1960

Ciro Carrino Sindaco effettivo Napoli, 08-10-1947

Daniele Santoro Sindaco effettivo Palermo, 05-07-1955

Alessandra Foti Sindaco supplente Caltagirone, 16-05-1965

Giovanni Tinghino Sindaco supplente Catania, 19-05-1961

I componenti del Collegio Sindacale sono domiciliati per la carica presso la sede del Credito Siciliano

in Acireale (CT), via Sclafani n. 40/B, Acireale (CT).

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PROSPETTO INFORMATIVO 148

I Sindaci sono in possesso dei requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza previsti dalla

normativa applicabile e dei requisiti di compatibilità della carica ai sensi dell’articolo 36 del D.L. del 27

dicembre 2011, n. 201 (c.d. divieto di interlocking).

Di seguito viene riportato un sintetico “curriculum vitae” di ogni membro del Collegio Sindacale, dal

quale emergono la competenza e l’esperienza maturata in materia di gestione aziendale:

Dott. Edoardo Della Cagnoletta

Nato a Sondrio nel 1960, laureato in economia aziendale esercita l’attività professionale in ambito

tributario, societario e contrattuale. Ha maturato esperienze nel campo della formazione, anche in

qualità di docente in master di specializzazione post-universitaria. Sindaco di diverse società operanti

nei settori industriale, finanziario e dei servizi.

Dott. Ciro Carrino

Nato a Napoli nel 1947, revisore contabile. Ha maturato una lunga e qualificata carriera in seno alla

Banca d’Italia ricoprendo nel tempo ruoli di crescente responsabilità, fino al raggiungimento della

dirigenza. Ha maturato una significativa esperienza nel comparto ispettivo.

Dott. Daniele Santoro

Nato a Palermo nel 1955, laureato in economia e commercio, iscritto all’Ordine dei dottori

Commercialisti di Palermo, revisore contabile, esercita l’attività professionale dal 1974. Riveste

importanti cariche in società ed organismi pubblici e privati.

Dott. Alessandra Foti

Nata a Caltagirone nel 1965, laureata in economia e commercio iscritta all’Albo dei Commercialisti di

Catania esercita la libera professione. Consigliere di Cassa San Giacomo dal 1995 al 2002 e Vice

Presidente della stessa dal 1999 al 2002.

Dott. Giovanni Tinghino

Nato a Catania nel 1961, laureato in economia aziendale esercita la libera professione nel campo

della consulenza fiscale e amministrativa.

Nella seguente tabella sono indicate le società di capitale o di persone in cui i componenti del Collegio

Sindacale siano o siano stati membri degli organi di amministrazione, direzione o vigilanza, ovvero

soci negli ultimi cinque anni.

NOME E COGNOME

CARICA

PRINCIPALI ATTIVITÀ E/O CARICHE

ATTUALI E/O PARTECIPAZIONI CARICHE E/O PARTECIPAZIONI

CESSATE NEI 5 ANNI PRECEDENTI

Edoardo Della Cagnoletta

Presidente del Collegio

Sindacale

- Sindaco Supplente Credito Valtellinese S.C.

- Sindaco Cogest S.r.l.

- Sindaco Supplente MDC S.r.l.

- Sindaco Supplente Santa Paula S.r.l.

- Sindaco La Policentro S.p.A. in liquidazione

- Sindaco Sviluppi e Partecipazioni

- Sindaco Alfa S.r.l. (cancellata dal 17/12/2012)

- Sindaco supplente Credito del Lazio S.p.A. (cancellata dal 07/10/2011)

- Presidente del Collegio Sindacale JBS Europa S.p.A. in liquidazione (cancellata dal il 27/11/2012)

- Sindaco Supplente Miri &Gio in Liquidazione (cancellata dal

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PROSPETTO INFORMATIVO 149

Immobiliari S.p.A. in liquidazione

- Presidente del Collegio Sindacale Policentro Domus De Janas S.p.A. in liquidazione

- Sindaco Policentro Sviluppo S.r.l. in liquidazione

08/08/2014)

- Sindaco Policentro Promozioni Estere P.P.E. S.p.A. (cancellata dal 20/12/2012)

- Sindaco Grattarola S.p.A.

- Sindaco Supplente Teatro Sociale S.r.l. in liquidazione (cancellata dal 19/11/2012)

Ciro Carrino

Sindaco Effettivo

- Consigliere Banca Cattolica S.p.A.

(cancellata dal 07/10/2011)

- Consigliere Credito del Lazio S.p.A. (cancellata dal 07/10/2011)

Daniele Santoro

Sindaco Effettivo

- Consigliere Carlo Pellegrino & C. S.p.A.

- Presidente del Collegio Sindacale COS.E.I. S.r.l.

- Sindaco unico Ausonia S.r.l.

- Sindaco unico Di Vincenzo S.r.l.

- Presidente del Collegio Sindacale

Fratelli Tutone Anice Unico S.p.A.

- Presidente del Collegio Sindacale Fin Med S.p.A.

- Sindaco Gedis S.c.r.l.

- Presidente del Collegio Sindacale

G.B. Palumbo & C. Editore S.p.A.

- Sindaco GH Palermo S.p.A.

- Sindaco Med Group S.p.A.

- Sindaco Nuova Sport Car S.p.A.

- Sindaco Omer Officine Meccaniche Russello S.r.l.

- Presidente del Collegio Sindacale Pubblimed S.p.A.

- Sindaco Telemed S.p.A.

- Sindaco Gesap S.p.A.

- Sindaco Sicilia 7 S.r.l.

- Presidente Collegio Sindacale Confidi Fideo (cessata dal 12/04/2014)

- Presidente collegio Sindacale Euro Impianti Plus S.r.l. (cessata)

- Sindaco Finance Sud S.p.A. (cessata da ottobre 2014)

- Presidente del Collegio Sindacale Gruppo 6 G.D.O. S.r.l. (cessata)

- Presidente del Collegio Sindacale

Pagioma S.r.l. (cessata)

- Sindaco F. Ponte S.p.A. (cessata)

Alessandra Foti

Sindaco Supplente

- Consigliere Aviermed Società consortile a r.l.

- Presidente del Collegio Sindacale Edil Beta Costruzioni S.r.l.

- Sindaco Plastica Alfa S.r.l.

- Presidente del Collegio Sindacale Francesco Aleo e Figli S.p.A.

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PROSPETTO INFORMATIVO 150

- Sindaco Coiker Italiana S.p.A.

Giovanni Tinghino

Sindaco Supplente --- ---

Nessuno dei componenti del Collegio Sindacale risulta avere rapporti di parentela con gli altri membri

del Collegio Sindacale o con i membri del Consiglio di Amministrazione e della Direzione Generale

dell’Emittente.

Per quanto a conoscenza dell’Emittente nessuno dei membri del Collegio Sindacale ha riportato, negli

ultimi cinque anni, condanne in relazione a reati di frode.

Si segnale che:

- il dott. Edoardo Della Cagnoletta, Presidente del Collegio Sindacale, ha rivestito la carica di

componente dell’organo di controllo delle società “Sviluppi e Partecipazioni Immobiliari S.p.A.” e “La

Policentro S.p.A.”, dichiarate fallite in data 12 dicembre 2014.

- il dott. Daniele Santoro, Sindaco Effettivo, ha rivestito la carica di Presidente dell’organo di controllo

della società “Gruppo 6 GDO S.r.l.”, dichiarata fallita in data 10 giugno 2014.

Il dott. Daniele Santoro, in qualità di Presidente del Collegio Sindacale di un intermediario finanziario,

ha ricevuto in data 5 gennaio 2015 la notifica di una sanzione amministrativa dell’importo di Euro

15.500,00 da parte della Banca d’Italia, ai sensi dell'art. 144 TUB per “carenze nei controlli da parte

dei componenti il Collegio sindacale” (articolo 107, comma 2, TUB, nel testo applicabile ai sensi

dell'articolo 10, D. Lgs. n. 141/2010, come modificato dall'articolo 7, D. Lgs. n. 218/2010 e dall'articolo

5, D.Lgs. n. 169/2012; parte prima, capp. VI c XIII, Istruzioni di Vigilanza Intermediari Elenco Speciale-

circolare di Banca d’Italia n. 216/96).

A parte quanto sopra, per quanto a conoscenza dell’Emittente, nessuno dei membri del Collegio

sindacale è stato associato, nell’ambito dell’assolvimento dei propri incarichi, a procedure di

bancarotta, amministrazione controllata o liquidazione, né, infine, è stato soggetto ad incriminazioni

ufficiali e/o sanzioni da parte di autorità pubbliche o di regolamentazione (comprese le associazioni

professionali designate) o di interdizioni, da parte di un tribunale, dalla carica di membro degli organi di

amministrazione, di direzione o di vigilanza dell’Emittente o dallo svolgimento dell’attività di direzione o

di gestione o di vigilanza di qualsiasi emittente.

14.1.3 Direzione Generale

Ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto della Banca, la Direzione Generale è composta dal Direttore

Generale, coadiuvato, se nominati, da un Condirettore Generale e/o Vice Direttore Generale. La

nomina e la revoca del Direttore Generale sono deliberate dal Consiglio di Amministrazione.

Alla Data del Prospetto, la Direzione Generale è composta dal Direttore Generale, dott. Saverio

Continella, e da un Vice Direttore Generale, dott. Bruno Messina. I componenti della Direzione

Generale sono domiciliati per la carica presso la sede del Credito Siciliano in Acireale (CT), via

Sclafani n. 40/B, Acireale (CT).

Di seguito viene riportato un sintetico “curriculum vitae” dei componenti della Direzione Generale, dal

quale emergono la competenza e l’esperienza maturata in materia di gestione aziendale:

Dott. Saverio Continella

Nato nel 1967, ha conseguito la Laurea in Economia e Commercio all’Università di Catania ed il

Master in Direzione bancaria al CEFOR di Milano. Iscritto all’Albo Speciale dei Dottori Commercialisti

e degli esperti contabili ed al Registro dei Revisori Legali, ha maturato la propria esperienza

professionale nel Gruppo bancario Credito Valtellinese ricoprendo incarichi a crescenti livelli di

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PROSPETTO INFORMATIVO 151

responsabilità nelle società specializzate e nelle banche del Gruppo. Nominato Dirigente nel 2002,

raggiunge il vertice del Credito Siciliano con la nomina a Direttore Generale nel gennaio del 2011. Al di

fuori del perimetro del Gruppo Creval, Saverio Continella è membro della Commissione Regionale ABI

Sicilia e ricopre numerosi incarichi in Confindustria nazionale e di Catania.

Dott. Bruno Messina

Nato nel 1960, ha conseguito la laurea in Economia e Commercio all’Università di Palermo. Abilitato

all’esercizio della professione di dottore commercialista ed iscritto al Registro dei Revisori Legali, ha

svolto l’attività professionale maturando un’ampia esperienza in diversi ambiti. Fin dalla costituzione,

ha collaborato all’interno della struttura del Credito Siciliano, ricoprendo incarichi con crescenti livelli di

responsabilità. Nel 2003 è stato nominato responsabile della Direzione Crediti e dal 2005 è dirigente.

Nella seguente tabella sono indicate le società di capitale o di persone in cui i membri della Direzione

Generale siano o siano stati membri degli organi di amministrazione, direzione o vigilanza, ovvero soci

negli ultimi cinque anni.

NOME E COGNOME

CARICA

PRINCIPALI ATTIVITÀ E/O CARICHE

ATTUALI E/O PARTECIPAZIONI CARICHE E/O PARTECIPAZIONI

CESSATE NEI 5 ANNI PRECEDENTI

Saverio Continella Direttore Generale

- Socio accomandante Etnatur di Merlino G. & C. sas

- Consigliere Bancaperta S.p.A. (cancellata dal 09/11/2011)

Bruno Messina Vice Direttore Generale

--- ---

Nessuno dei componenti della Direzione Generale risulta avere rapporti di parentela con gli altri

membri della Direzione Generale o con i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio

Sindacale dell’Emittente.

Per quanto a conoscenza dell’Emittente nessuno dei membri della Direzione Generale ha riportato,

negli ultimi cinque anni, condanne in relazione a reati di frode, né è stato associato, nell’ambito

dell’assolvimento dei propri incarichi, a procedure di bancarotta, amministrazione controllata o

liquidazione, né, infine, è stato soggetto ad incriminazioni ufficiali e/o sanzioni da parte di autorità

pubbliche o di regolamentazione (comprese le associazioni professionali designate) o di interdizioni,

da parte di un tribunale, dalla carica di membro degli organi di amministrazione, di direzione o di

vigilanza dell’Emittente o dallo svolgimento dell’attività di direzione o di gestione o di vigilanza di

qualsiasi emittente.

14.2 Conflitti di interessi dei membri del Consiglio di Amministrazione, dei componenti del

Collegio Sindacale e dei componenti della Direzione Generale

14.2.1 Potenziali conflitti di interesse dei membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio

Sindacale o dei componenti della Direzione Generale

Alla Data del Prospetto non esistono situazioni di conflitto tra gli obblighi di ciascuno dei membri del

Consiglio di Amministrazione, della Direzione Generale e del Collegio Sindacale e i rispettivi interessi

privati o altri doveri.

D’altra parte, alcuni componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale svolgono

attività di impresa nell’area geografica in cui opera la Società. Nell’esercizio di tale attività tali soggetti

potrebbero effettuare operazioni con l’Emittente (in particolare, potrebbero accedere alle forme di

finanziamento che l’Emittente normalmente eroga a favore delle imprese operanti sul territorio al fine

di sostenere l’economia locale, quali, per esempio, affidamenti in conto corrente, forme tecniche di fido

dedicate alle imprese, mutui chirografari, etc.) in situazione di potenziale conflitto di interesse.

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PROSPETTO INFORMATIVO 152

Ove sorgano conflitti di interesse la Banca gestisce tali situazioni nel rispetto di quanto previsto

dall’articolo 2391 del Codice Civile e dell’articolo 136 del Testo Unico Bancario, nonché in conformità

alle disposizioni di legge o regolamentari in materia di parti correlate. In particolare:

- ai sensi dell’articolo 2391 del Codice Civile, in caso di conflitto di interessi, i componenti del

Consiglio di Amministrazione della Banca devono dare notizia dei propri interessi (personali e

per conto terzi) in una specifica operazione agli altri consiglieri, nonché al Collegio Sindacale.

Ciascun membro del Consiglio di Amministrazione dovrà, pertanto, indicare la natura, i termini,

l’origine e la portata del proprio interesse in modo che il Consiglio di Amministrazione possa

avere contezza dell’estensione e della rilevanza di tali interesse. In tali casi, la deliberazione del

Consiglio di Amministrazione dovrà adeguatamente motivare le ragioni e la convenienza

dell’operazione per la Società;

- ai sensi dell’articolo 136 del Testo Unico Bancario, chi svolge funzioni di amministrazione,

direzione e controllo presso una banca non può contrarre obbligazioni di qualsiasi natura o

compiere atti di compravendita, direttamente o indirettamente, con la banca che amministra,

dirige o controlla, se non previa deliberazione dell’organo di amministrazione presa all’unanimità

e col voto favorevole di tutti i componenti dell’organo di controllo.

Inoltre, in linea con le disposizioni di vigilanza prudenziale (Titolo V, Capitolo 5 della Circolare n. 263),

il Consiglio di Amministrazione in data 21 febbraio 2013 ha approvato le “Procedure relative alle

operazioni con parti correlate e soggetti connessi di Credito Siciliano S.p.A.”. Per maggiori

informazioni in relazione alle operazioni con parti correlate si veda la presente Sezione Prima,

Capitolo 19, del Prospetto.

14.2.2 Accordi o intese con i principali azionisti, clienti, fornitori o altri a seguito dei quali sono stati

scelti membri degli organi di amministrazione, di direzione o di controllo o alti dirigenti

La Società non è a conoscenza di accordi o intese con i principali azionisti, clienti, fornitori o altri, a

seguito dei quali le persone indicate nei Paragrafi 14.1.1 – 14.1.2 – 14.1.3, che precedono, possano

essere state scelte quali membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale o della

Direzione Generale.

14.2.3 Eventuali restrizioni concordate dai membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio

Sindacale e dai dirigenti per quanto riguarda la cessione dei titoli dell’Emittente

Non risultano restrizioni concordate da membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio

Sindacale o della Direzione Generale per quanto riguarda l’eventuale cessione, entro periodi di tempo

determinati, di titoli dell’Emittente detenuti da tali membri.

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PROSPETTO INFORMATIVO 153

15. REMUNERAZIONI E BENEFICI

15.1 Remunerazioni e benefici corrisposti ai membri del Consiglio di Amministrazione,

del Collegio Sindacale e della Direzione Generale

Di seguito sono riportati i compensi lordi destinati a qualsiasi titolo e sotto qualsiasi forma, per

l'esercizio 2014, dall’Emittente ai componenti del Consiglio di Amministrazione, ai membri del Collegio

Sindacale e alla Direzione Generale della Banca.

Si precisa che tali compensi sono conformi alla Circolare n. 285 di Banca d’Italia come modificata sul

punto dal 7° aggiornamento del 18 novembre 2014.

15.1.1 Compensi dei componenti del Consiglio di Amministrazione

Per i componenti del Consiglio di Amministrazione, l’assemblea dei soci del 17 aprile 2013 ha

deliberato la seguente retribuzione:

- Euro 20.000 lordi annui per il Presidente del Consiglio di Amministrazione;

- Euro 20.000 lordi annui per i Consiglieri;

- Euro 500 lordi quale gettone di presenza per le riunioni di Consiglio e di altri eventuali Comitati istituiti

con delibera consiliare.

Il Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell’articolo 26, comma 2, dello Statuto, ha deliberato, in data

16 maggio 2013, l’erogazione dei seguenti compensi aggiuntivi da corrispondere per l’intero periodo di

durata della carica in applicazione dell’articolo 2389, comma 3, del Codice Civile:

- Euro 250.000 lordi annui al Presidente del Consiglio di Amministrazione;

- Euro 40.000 lordi annui al Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione.

In considerazione di quanto precede, nel corso dell’esercizio 2014 sono stati corrisposti ai componenti

del Consiglio di Amministrazione i seguenti compensi:

NOME E COGNOME CARICA RICOPERTA REMUNERAZIONE COMPLESSIVA

Paolo Scarallo Presidente 282.000,00

Francesco Maria Rosario Averna* Vice Presidente 71.000,00

Mario Cotelli Consigliere 32.000,00

Luca Domenico De Censi Consigliere 26.000,00

Fabrizio Loiacono* Consigliere 35.890,80

Antonio Pogliese* Consigliere 38.500,00

Carlo Saggio* Consigliere 33.500,00

15.1.2 Compensi dei componenti del Collegio Sindacale

Per i componenti del Collegio Sindacale, l’assemblea dei soci del 17 aprile 2013 ha deliberato la

seguente retribuzione:

- Euro 40.000 lordi annui per il Presidente del Collegio Sindacale;

- Euro 25.000 lordi annui per i Sindaci Effettivi;

- Euro 500 lordi quale gettone di presenza per le riunioni di Consiglio e di altri eventuali Comitati istituiti

con delibera consiliare.

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PROSPETTO INFORMATIVO 154

In considerazione di quanto precede, nel corso dell’esercizio 2014 sono stati corrisposti ai componenti

del Collegio Sindacale i seguenti compensi:

NOME E COGNOME CARICA RICOPERTA REMUNERAZIONE COMPLESSIVA

Edoardo Della Cagnoletta Presidente del Collegio Sindacale

59.114,25

Ciro Carrino Sindaco effettivo 37.000,00

Daniele Santoro Sindaco effettivo 40.261,05

Alessandra Foti Sindaco supplente 0,00

Giovanni Tinghino Sindaco supplente 0,00

15.1.3 Compensi dei componenti della Direzione Generale

La remunerazione del Direttore Generale (anno 2015) è pari ad Euro 304.915 lordi annui e consiste

nella retribuzione da lavoro dipendente comprensiva del benefit per auto aziendale.

La remunerazione del Vice Direttore Generale (anno 2015) è pari ad Euro 178.400 lordi annui e

consiste nella retribuzione da lavoro dipendente comprensiva del benefit per auto aziendale.

Nel corso dell’esercizio 2014 sono stati corrisposti ai componenti della Direzione Generale i seguenti

compensi: al Direttore Generale, Euro 296.743, e ai Vice Direttore Generale, Euro 258.680 (ovvero

Euro 245.267 per Vittorio Pellegatta, in carica fino al 30 novembre 2014, e Euro 13.413 per Bruno

Messina, in carica dal 1° dicembre 2014).

15.2 Ammontare degli importi accantonati o accumulati dall’Emittente o da sue società

controllate per la corresponsione di pensioni, indennità di fine rapporto o benefici

analoghi

Alla Data del Prospetto, l’Emittente non ha accantonato o accumulato alcun importo per la

corresponsione di pensioni, indennità di fine rapporto o benefici analoghi in favore dei componenti del

Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale.

Al 31 dicembre 2014, la Banca ha accantonato a indennità di fine rapporto per il Vice Direttore

Generale un importo totale pari a 105,5 migliaia di Euro. Non sussistono accantonamenti

dell’Emittente in relazione al Direttore Generale in quanto, come indicato nella Sezione Prima,

Capitolo 17, Paragrafo 17.1, del Prospetto, il Direttore Generale è distaccato presso il Credito Siciliano

dalla Capogruppo.

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PROSPETTO INFORMATIVO 155

16. PRASSI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

16.1 Durata della carica dei componenti del Consiglio di Amministrazione e dei membri

del Collegio Sindacale

Ai sensi dell’articolo 17 dello Statuto, i Consiglieri durano in carica per un periodo non superiore a tre

esercizi e sono rieleggibili. L’attuale Consiglio di Amministrazione è stato nominato in data 17 aprile

2013 scadrà alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio

2015. Ai sensi dell’articolo 29 dello Statuto sociale, il Collegio Sindacale resta in carica per tre esercizi.

L’attuale Collegio Sindacale è stato nominato in data 17 aprile 2013 e scadrà in occasione

dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio di esercizio 2015.

Per le informazioni riguardanti la composizione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio

Sindacale si rinvia a quanto indicato nella Sezione Prima, Capitolo 14, Paragrafo 14.1, mentre per

quanto riguarda il ruolo, come statutariamente previsto, si rimanda al Capitolo 21, Paragrafo 21.4 della

medesima Sezione del presente Prospetto.

16.2 Contratti di lavoro stipulati, con l’Emittente dai componenti del Consiglio di

Amministrazione, dai membri della Direzione Generale o del Collegio Sindacale che

prevedono indennità di fine rapporto

I soli membri della Direzione Generale svolgono la propria attività sulla base di un contratto di lavoro

subordinato, regolato dal “Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Dirigenti dipendenti dalle

aziende di credito, finanziarie e strumentali”, che prevede la corresponsione di un’indennità di fine

rapporto.

16.3 Informazioni sui Comitati Interni

Ai sensi di quanto previsto dalla Circolare 285, la Banca non ha istituito comitati specializzati

(“nomine”, “rischi” e “remunerazione”) in quanto società non quotata controllata da una società

Capogruppo nella quale i comitati sono regolarmente costituiti.

Fermo quanto precede, risulta in ogni caso costituito un apposito comitato competente a svolgere le

funzioni e le attività in materia di “Operazioni con Soggetti Collegati” come descritte nelle Procedure

per le Operazioni con Parti Correlate e Soggetti Connessi di Credito Siciliano (cfr. Sezione Prima,

Capitolo 19 del presente Prospetto).

Il comitato è composto dai seguenti amministratori indipendenti:

Presidente: Carlo Saggio (Consigliere);

Membro: Fabrizio Loiacono (Consigliere);

Membro. Antonio Pogliese (Consigliere).

16.4 Informazioni sul sistema dei controlli interni

La chiara identificazione dei rischi, cui la Società è potenzialmente esposta, costituisce presupposto

essenziale per la consapevole assunzione e l’efficace gestione dei rischi medesimi, attuata anche

attraverso appropriati strumenti e tecniche di mitigazione e traslazione.

Il complesso dei rischi aziendali è presidiato nell’ambito di un preciso riferimento organizzativo di

Gruppo secondo un modello che integra metodologie di controllo a diversi livelli, tutte convergenti

verso gli obiettivi di assicurare efficienza ed efficacia dei processi operativi, salvaguardare l’integrità

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PROSPETTO INFORMATIVO 156

del patrimonio aziendale, tutelare dalle perdite, garantire l’affidabilità e l’integrità delle informazioni e

verificare il corretto svolgimento dell’attività nel rispetto della normativa interna ed esterna.

Nel corso dell’esercizio 2014, il sistema dei controlli interni di Gruppo è stato oggetto di articolate

iniziative volte a migliorarlo nel suo disegno e nel suo funzionamento. Tali progettualità sono state

realizzate anche in coerenza con le nuove previsioni (in parte entrate in vigore nel 2014 e in parte con

l’inizio di febbraio 2015) del disposto normativo emanato dalla Banca d’Italia nel luglio 2013 in tema di

Sistema dei Controlli Interni, Sistema Informativo e Continuità Operativa (Circolare 263).

Elementi essenziali del sistema dei controlli interni

La descrizione del sistema dei controlli interni aziendale deve necessariamente essere inserita nel più

ampio contesto del medesimo sistema del Gruppo Credito Valtellinese, nel cui ambito si collocano le

principali strutture preposte ai controlli, in linea con le disposizioni di vigilanza in materia di controllo

interno applicabili ai gruppi bancari, caratterizzati dal medesimo disegno imprenditoriale e dalla

direzione unitaria della Capogruppo.

Il Gruppo Credito Valtellinese – come già rappresentato – è disegnato secondo un modello

organizzativo che mira alla valorizzazione delle competenze distintive delle singole componenti, con

l’obiettivo di realizzare ogni possibile forma di sinergia tra le società ad esso appartenenti e di ottenere

economie di scala atte a ridurre i costi operativi relativi ad attività e servizi comuni.

A tale scopo, sono istituite presso la Capogruppo le strutture unitarie preposte all’erogazione in forma

accentrata a tutte le componenti del conglomerato dei servizi di internal audit, di risk management e di

compliance (gestione dei rischi di non conformità).

I rapporti di fornitura di tali servizi tra il Credito Valtellinese e le società appartenenti al Gruppo sono

disciplinati da appositi contratti, approvati nel rispetto delle specifiche metodologie e della policy in

tema di operatività infragruppo definite a livello di Gruppo, come in seguito meglio dettagliato.

In linea generale, il mantenimento di un sistema dei controlli interni efficace riveste un ruolo centrale

nell’ambito della gestione del Gruppo. Particolare attenzione è pertanto costantemente dedicata

all’adeguamento dello stesso in funzione delle modifiche del contesto normativo di riferimento,

dell’evoluzione del mercato e dell’ingresso in nuove aree operative, nella convinzione che la

competitività del Gruppo e la sua stabilità nel medio e lungo periodo non possano prescindere da un

assetto dei controlli interni solido ed efficace e dal continuo affinamento degli strumenti e delle

metodologie posti a presidio e monitoraggio dei rischi. Il sistema dei controlli costituisce quindi parte

integrante dell’attività quotidiana delle aziende del Gruppo e coinvolge, a diverso titolo, gli organi

amministrativi e di controllo, l’alta direzione e tutto il personale.

In coerenza con le disposizioni di vigilanza, il sistema dei controlli interni è inteso come l'insieme delle

regole, delle procedure e delle strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle

strategie aziendali e il conseguimento delle seguenti finalità:

efficacia ed efficienza dei processi aziendali;

salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;

affidabilità e integrità delle informazioni contabili e gestionali;

conformità delle operazioni alla legge, alla normativa di Vigilanza, nonché alle politiche, ai piani, ai

regolamenti e alle procedure interne.

La complessiva architettura del sistema dei controlli interni di gruppo si fonda sull’interazione di attività

tra gli organi statutari aziendali e quella delle funzioni specialistiche deputate ai controlli.

Alla Capogruppo – nell’ambito dell’attività di governo del disegno imprenditoriale unitario – compete la

definizione di un sistema dei controlli interni efficace, che consenta l’effettivo controllo sia sulle scelte

strategiche del gruppo nel suo complesso, sia sull’equilibrio gestionale delle singole componenti,

attraverso:

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PROSPETTO INFORMATIVO 157

un controllo sull'evoluzione strategica delle diverse aree di business in cui opera il Gruppo e dei

rischi incombenti sulle attività esercitate. Si tratta di un controllo sia sull’andamento delle attività

svolte dalle società appartenenti al gruppo, sia sulle politiche di acquisizione e dismissione da

parte delle società del gruppo;

un controllo di gestione, volto ad assicurare il mantenimento delle condizioni di equilibrio con

riguardo ai profili tecnici gestionali di redditività, patrimonializzazione e liquidità sia delle singole

società, sia del Gruppo nel suo insieme;

un controllo di tipo tecnico - operativo finalizzato alla valutazione dei diversi profili di rischio

apportati dalle singole controllate, e dei rischi complessivi del Gruppo.

Elementi del Sistema dei Controlli Interni del Gruppo

Le tipologie di controllo

In sintonia con le previsioni delle disposizioni di Vigilanza, i controlli sono suddivisi secondo le

seguenti tipologie:

1. controlli di linea, volti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni; detti controlli sono

esercitati direttamente dalle strutture operative, dalle strutture di back-office e mediante

automatismi dei sistemi informativi presso tutte le componenti del Gruppo;

2. controlli sulla gestione dei rischi, affidati alla funzione di controllo dei rischi (risk management) di

convalida, di conformità alle norme (compliance) e di antiriciclaggio, finalizzati ad assicurare la

corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle

varie funzioni e la conformità dell’operatività aziendale alle norme, incluse quelle di

autoregolamentazione;

3. attività di revisione interna, volta a individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e

della regolamentazione, nonché a valutare la funzionalità del complessivo sistema dei controlli

interni. L’attività è condotta nel continuo, in via periodica ovvero per eccezioni, da strutture diverse

e indipendenti da quelle produttive, anche attraverso verifiche in loco.

Le strutture preposte ai controlli

(1) I controlli di linea (primo livello) sono esercitati direttamente dalle strutture operative, dalle

strutture di back-office e mediante gli automatismi (soglie di alert, limiti autorizzativi di tipo gerarchico o

blocchi operativi dei sistemi informativi) presso tutte le componenti del Gruppo.

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PROSPETTO INFORMATIVO 158

(2) I controlli sulla gestione dei rischi (secondo livello) sono attribuiti alla Direzione Risk Management

e alla Direzione Compliance, funzioni in posizione autonoma e indipendente rispetto alle unità di

business.

Alla Direzione Risk Management sono demandate funzioni di misurazione e controllo integrato delle

principali tipologie di rischio e della conseguente adeguatezza del capitale a livello individuale e

consolidato.

La Direzione presidia altresì il processo di autovalutazione dell’adeguatezza del capitale interno

(ICAAP) previsto dalle disposizioni di vigilanza prudenziale e collabora alla definizione e all’attuazione

del risk appetite framework (RAF) e delle relative politiche di governo dei rischi, attraverso un

adeguato processo di gestione dei rischi.

La Direzione Compliance assicura il presidio e la gestione delle attività connesse al rischio di non

conformità alle norme, inteso come il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative,

perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di

legge o di regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (statuti, codici di condotta, codici di

autodisciplina).

Presso Credito Siciliano sono identificati i referenti per il presidio del rischio di non conformità e del

rischio antiriciclaggio, cui sono attribuiti compiti di supporto e di raccordo con la Direzione Compliance,

per l’applicazione presso le specifiche realtà aziendali delle politiche di gestione dei rischi di non

conformità e di riciclaggio definite a livello di Gruppo.

(3) La supervisione, il coordinamento e l’esercizio dell’attività di revisione interna compete alla

Direzione Auditing, alla quale è altresì demandata la verifica sull’adeguatezza, funzionalità e

affidabilità del sistema informativo, del complessivo sistema dei controlli interni, ivi compresa la

revisione delle funzioni di controllo di secondo livello, e, più in generale, del corretto svolgimento delle

attività delle singole banche e delle società controllate.

Presso il Credito Siciliano è stata individuata una figura - tratta dal novero dei consiglieri indipendenti -

con compiti di interfaccia della funzione di revisione interna e di supporto per lo svolgimento in loco

delle attività di internal audit.

I controlli interni di pertinenza delle unità sopra dettagliate si svolgono in conformità a quanto previsto

nei Regolamenti delle rispettive funzioni aziendali di controllo e dal Documento di Coordinamento dei

controlli, che descrivono ruoli e funzioni preposti ai controlli, la tipologia delle verifiche, i modelli di

interazione tra le strutture, i rispettivi compiti e i flussi informativi intercorrenti.

Le valutazioni periodicamente effettuate dal Consiglio di Amministrazione sulla scorta delle Relazioni

predisposte dalle strutture preposte al controllo, hanno confermato l’adeguatezza del complessivo

sistema dei controlli interni al fine di monitorare costantemente ed efficacemente le maggiori aree di

rischio.

16.5 Osservanza delle norme in materia di governo societario vigenti in Italia

L’Emittente dichiara la propria osservanza alle disposizioni di legge e regolamentari in materia di

governo societario.

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PROSPETTO INFORMATIVO 159

17. DIPENDENTI

17.1 Dipendenti

Alla data del Prospetto l’organico del Credito Siciliano risulta composto da n. 816 dipendenti. Di questi,

n. 73 risultano distaccati presso società del Gruppo Credito Valtellinese, mentre n. 7, compreso il

Direttore Generale, sono distaccati presso l’Emittente da società del Gruppo. Di conseguenza

l’organico operativo è pari a n. 750dipendenti.

Nel corso del 2014 e nel primo trimestre 2015 sono state assunte n. 26 persone e n. 21 risorse, al

netto dei passaggi infragruppo, hanno concluso il rapporto di lavoro.

I distacchi sono giustificati da ragioni tecnico-organizzative finalizzate, nel contesto del modello di

Gruppo e di accentramento dei servizi, alla valorizzazione delle professionalità esistenti.

La tabella che segue descrive il personale a libro matricola del Credito Siciliano.

31/12/2012 31/12/2013 31/12/2014 31/3/2015 Data del

Prospetto

Rete 713 695 690 694 675

Staff 142 150 157 156 141

Totale 855 845 847 850 816

La tabella che segue, tenendo conto dei distacchi infragruppo, evidenzia il personale operativo presso

le strutture aziendali dell’Emittente.

31/12/2012 31/12/2013 31/12/2014 31/3/2015 Data del

Prospetto

Rete 713 696 691 696 678

Staff 69 73 79 78 72

Totale 782 769 770 774 750

Il 3 dicembre 2014 il Gruppo Credito Valtellinese ha stipulato con le organizzazioni sindacali dei

lavoratori un accordo relativo agli esodi incentivati dei dipendenti del Gruppo in possesso dei requisiti

pensionistici e all’accesso al Fondo di solidarietà volontario per coloro che sono in procinto di

maturarli. Il Fondo prevede l’accesso dei collaboratori con i requisiti previsti dall’accordo in due

periodi: 1° maggio 2015 e 1° maggio 2016.

A seguito di ciò al Credito Siciliano sono pervenute un totale di 49 adesioni così suddivise: 31

dipendenti sono entrati nel Fondo lo scorso 1° maggio 2015; i restanti 18 dipendenti entreranno nel

fondo il 1° maggio 2016.

17.2 Partecipazioni azionarie e stock-option

Alla Data del Prospetto, nel Credito Siciliano non esistono piani di stock-option riservati ai dipendenti,

amministratori e sindaci.

17.3 Eventuali accordi di partecipazione dei dipendenti al capitale dell’Emittente

Alla Data del Prospetto, non esistono accordi contrattuali che attribuiscono ai dipendenti una

partecipazione al capitale sociale dell’Emittente.

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PROSPETTO INFORMATIVO 160

18. PRINCIPALI AZIONISTI

18.1 Principali azionisti

Alla Data del Prospetto, l’unico azionista che detiene più del 2% del capitale sociale del Credito

Siciliano è il Credito Valtellinese il quale è titolare di n. 9.391.572 azioni ordinarie della Banca, pari al

98,01% del capitale sociale.

18.2 Diritti di voto diversi in capo ai principali azionisti

Alla Data del Prospetto l’Emittente non ha emesso categorie di azioni diverse da quelle ordinarie e non

sussistono diritti di voto diversi in capo agli azionisti.

18.3 Indicazione dell’eventuale soggetto controllante ai sensi dell’articolo 93 del TUIF

Alla Data del Prospetto, l’Emittente è controllato in via diretta da Credito Valtellinese che detiene il

98,01% del capitale sociale.

18.4 Accordi da cui può scaturire una variazione dell’assetto di controllo dell’Emittente

Per quanto a conoscenza dell’Emittente, alla Data del Prospetto, non sussistono accordi tra i soci dalla

cui attuazione possa scaturire una variazione dell’assetto di controllo del Credito Siciliano.

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PROSPETTO INFORMATIVO 161

19. OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

19.1 Quadro normativo di riferimento

Il quadro normativo in materia di operazioni con parti correlate è costituito principalmente:

- tenuto conto della specifica attività svolta dall’Emittente, dalle disposizioni dell’articolo 136 del Testo

Unico Bancario, come da ultimo modificato dalla Legge 221/2012, in tema di obbligazioni degli

esponenti bancari; e

- dalle disposizioni di vigilanza della Circolare n. 263 emanate dalla Banca d’Italia nel dicembre 2011

in materia di attività di rischio e conflitti di interesse delle banche e dei gruppi bancari nei confronti di

“Soggetti Collegati”.

In conformità al combinato disposto delle normative sopra richiamate, il Consiglio di Amministrazione

della Banca ha approvato in data 21 febbraio 2013 le “Procedure relative alle operazioni con parti

correlate e soggetti connessi di Credito Siciliano S.p.A.” (le “Procedure CS OPC Bankit”).

Le Procedure CS OPC Bankit stabiliscono i procedimenti e le regole volte ad assicurare la trasparenza

e la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate e soggetti connessi

realizzate dal Credito Siciliano. Definiscono altresì i casi, i criteri, le condizioni e le circostanze nei

quali è consentita l’esclusione parziale o integrale dell’applicazione delle Procedure CS OPC Bankit

medesime.

In base alle indicazioni dello IAS 24 applicate alla struttura organizzativa e di governance della Banca

e del Gruppo Credito Valtellinese, sono considerate parti correlate le seguenti persone fisiche e

giuridiche:

– la società controllante Credito Valtellinese, Capogruppo del Gruppo bancario Credito

Valtellinese;

– le società sulle quali la Banca esercita direttamente o indirettamente il controllo ovvero le

società sulle quali la controllante Credito Valtellinese esercita direttamente o indirettamente il

controllo, come definito dallo IFRS 10;

– le società collegate, società nelle quali la Banca esercita direttamente o indirettamente influenza

notevole, come definita dallo IAS 28, e le società collegate delle società rientranti nello stesso

gruppo e loro controllate;

– i dirigenti con responsabilità strategiche e gli organi di controllo, vale a dire gli Amministratori, i

Sindaci, il Direttore Generale e il Vice Direttore Generale della Banca e della propria

controllante;

– le altre parti correlate, che comprendono:

- gli stretti famigliari - i parenti fino al secondo grado e il coniuge o il convivente more -

uxorio di una parte correlata, nonché i figli di quest’ultima - di Amministratori, Sindaci,

Direttore Generale e il Vice Direttore Generale della Banca e della propria controllante;

- le società controllate, sottoposte a controllo congiunto da parte di Amministratori, Sindaci,

Direttore Generale e il Vice Direttore Generale della Banca e della propria controllante,

nonché dai loro stretti famigliari come precedentemente definiti;

- i fondi pensione di cui le società del gruppo siano fonte istitutiva.

I rapporti con le parti correlate, sia infragruppo sia con soggetti non appartenenti al Gruppo Creval,

sono regolati a condizioni di mercato o standard.

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PROSPETTO INFORMATIVO 162

In particolare, gli effetti economici dei rapporti fra le società del Gruppo sono regolati sulla base di

specifici accordi contrattuali, anche di natura consortile, che, con il precipuo obiettivo di ottimizzare le

sinergie e le economie di scala e di scopo a livello di Gruppo, fanno riferimento a parametri oggettivi e

costanti nel tempo improntati a criteri di trasparenza ed equità sostanziale. La quantificazione dei

corrispettivi previsti a fronte dei servizi erogati è stata definita e formalizzata secondo parametri

standard che tengono conto dell’effettivo utilizzo da parte di ciascuna società utente.

La definizione dei rapporti contrattuali infragruppo, l’approvazione e l’eventuale modifica delle relative

condizioni economiche sono state riservate alla esclusiva competenza del Consiglio di

Amministrazione della Banca.

I rapporti con le parti correlate diverse dalle società appartenenti al Gruppo Credito Valtellinese

rientrano nella normale attività bancaria.

In relazione alla specifica attività, alla società si applicano altresì le disposizioni dell’articolo 136 del

TUB in tema di obbligazioni degli esponenti bancari.

Nessuna operazione atipica o inusuale, anche con società del Gruppo o con parti correlate che

abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati delle società è stata

effettuata nel corso dell’esercizio 2014. Analogamente, nessuna operazione atipica o inusuale con

parti correlate è stata effettuata dall’Emittente tra il 1 gennaio 2015 e la Data del Prospetto.

Per completezza, si segnala che in data 13 marzo 2014 l’Emittente ha ceduto alla Capogruppo la

totalità della propria partecipazione nel capitale sociale di Mediocreval S.p.A. pari al 23,4%. La

cessione delle n. 7.469.580 azioni è intervenuta ad un prezzo complessivo di Euro 44.966.871 (Euro

6,02 per azione) che, confrontato con il costo storico complessivo pari ad Euro 42.253.809, ha

generato una plusvalenza complessiva pari ad Euro 2.745.967.

Alla Data del Prospetto, sono stati erogati finanziamenti complessivi per 13.656 migliaia di Euro nei

confronti di parti correlate diverse dalle banche del Gruppo, utilizzati ad oggi per 12.093 migliaia di

Euro. Tali finanziamenti sono assistiti da garanzie personali per 830 migliaia di Euro e da garanzie

reali per 1.779 migliaia di Euro. Ove presente, la garanzia copre al 100% il finanziamento erogato.

Non vi sono prestiti a parti correlate che non sono stati oggetto di rimborso.

I finanziamenti complessivamente concessi alle banche del Gruppo alla data del 31 maggio 2015

ammontano complessivamente a 668.557 migliaia di Euro, di cui 2.286 migliaia di Euro garantiti da

titoli.

19.2 Operazioni con parti correlate negli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 31

dicembre 2013 e 31 dicembre 2012

Gli effetti delle operazioni con le parti correlate sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato

economico al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012, nonché l’incidenza

percentuale di tali operazioni sulle corrispondenti voci del bilancio, sono dettagliati nelle tabelle che

seguono.

Esercizio 2014

Dati in migliaia di Euro

TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE

SOCIETA' CONTROL-

LANTE

SOCIETA' CONTROLLATE E

CONSOCIATE

SOCIETA' COLLEGATE

DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROL-

LO

ALTRE PARTI

CORRE-LATE

TOTALE

INC. %

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PROSPETTO INFORMATIVO 163

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione

98 - - - - 98 1,60%

60. Crediti verso le banche 831.538 46.835 - - - 878.373 99,70%

70. Crediti verso clientela - 760 - 467 1.982 3.209 0,10%

130. Attività fiscali: a) correnti 8.340 - - - - 8.340 51,9%

150. Altre attività 529 615 272 - - 1.415 2,80%

TOTALE ATTIVO 840.506 48.210 272 467 1.982 891.436 22,50%

10. Debiti verso banche 275.948 - - - - 275.948 98,00%

20. Debiti verso la clientela - 172 - 589 3.360 4.121 0,20%

30. Titoli in circolazione 144 51 - 20 1.280 1.495 0,20%

100. Altre passività 287 -235 107 5 3 166 0,20%

TOTALE PASSIVO 276.379 -13 107 614 4.643 281.730 7,10%

Garanzie rilasciate 1.849 - - - 20 1.869 2,00%

TOTALE GARANZIE E IMPEGNI 1.849 - - - 20 1.869 2,00%

TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE

SOCIETA' CONTROL-

LANTE

SOCIETA' CONTROLLATE E

CONSOCIATE

SOCIETA' COLLEGATE

DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROL-

LO

ALTRE PARTI

CORRE-LATE

TOTALE

INC. %

10. Interessi attivi e proventi assimilati 6.130 63 - 20 67 6.280 4,70%

20. Interessi passivi e oneri assimilati -2.482 -1 - -14 -115 -2.612 5,90%

40. Commissioni attive 224 2 - 7 65 299 0,50%

50. Commissioni passive -109 - - - - -109 2,00%

150. Spese amministrative: a) per il personale

610 2.639 1.332 - - 4.581 7,50%

150. Spese amministrative: b) altre spese amministrative

-3.746 -15.756 -1.473 - - -20.975 36,70%

190. Altri oneri/proventi di gestione 172 233 98 - - 503 4,30%

TOTALE CONTO ECONOMICO 800 -12.820 156 13 17 -11.878

Esercizio 2013

Dati in migliaia di Euro

TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE

SOCIETA' CONTROL-

LANTE

SOCIETA' CONTROLLATE

E CONSOCIATE

SOCIETA' COLLE-GATE

DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROL-

LO

ALTRE PARTI

CORRE-LATE

TOTALE INC. %

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione

2.714 - - - - 2.714 30,80%

60. Crediti verso le banche 930.080 47.355 23 - - 977.458 99,20%

70. Crediti verso clientela - 745 - 471 16.657 17.872 0,60%

140. Attività fiscali: b) differite 5.833 - - - - 5.833 13,60%

160. Altre attività 409 787 216 - - 1.411 2,40%

TOTALE ATTIVO 939.036 48.887 239 471 16.657 1.005.28

9 23,80%

10. Debiti verso banche 455.975 - 95 - - 456.070 98,90%

20. Debiti verso la clientela - 213 300 685 17.056 18.254 0,70%

30. Titoli in circolazione 49.448 56 - - 1.280 50.784 7,30%

100. Altre passività 1.338 -175 - 6 1 1.171 0,70%

TOTALE PASSIVO 506.761 94 395 692 18.337 526.278 12,50%

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PROSPETTO INFORMATIVO 164

Garanzie rilasciate 1.417 - - - - 1.417 1,40%

Impegni 459 - - - - 459 2,20%

TOTALE GARANZIE E IMPEGNI 1.876 - - - - 1.876 1,50%

TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE

SOCIETA' CONTROL-

LANTE

SOCIETA' CONTROLLATE

E CONSOCIATE

SOCIETA' COLLE-GATE

DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROL-

LO

ALTRE PARTI

CORRE-LATE

TOTALE INC. %

10. Interessi attivi e proventi assimilati 6.068 0 1.462 14 297 7.841 5,70%

20. Interessi passivi e oneri assimilati -4.649 -2 - -15 -283 -4.948 8,70%

40. Commissioni attive 198 2 22 9 49 280 0,40%

50. Commissioni passive -119 - - - - -119 2,20%

190. Spese amministrative: a) per il personale

580 3.008 955 -1.802 - 2.741 8,80%

190. Spese amministrative: b) altre spese amministrative

-3.388 -16.089 -1.288 - - -20.765 36,80%

230. Altri oneri/proventi di gestione 145 294 93 - - 532 4,70%

TOTALE CONTO ECONOMICO -1.165 -12.787 1.244 -1.794 64 -13.195

Esercizio 2012

Dati in migliaia di Euro

TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE

SOCIETA’ CONTROL-

LANTE

SOCIETA’ CONTROLLATE E

CONSOCIATE

SOCIETA’ COLLEGATE

DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROL-

LO

ALTRE PARTI

CORRELATE

TOTALE INC. %

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione

5.289 - - - 5.289 40,96

60. Crediti verso le banche 678.209 709 204.712 884.030 99,34

70. Crediti verso clientela - 561 - 475 1.207 2.244 0,07

140. Attività fiscali: a) correnti 8.586 8.586 61,57

160. Altre attività 43 1.306 261 1.609 2,41

TOTALE ATTIVO 692.527 2.576 204.972 475 1.207 901.758 20,16

10. Debiti verso banche 464.692 464.692 92,6

20. Debiti verso la clientela - 130 294 297 3.837 4.557 0,17

30. Titoli in circolazione 135.895 29 230 136.154 17,12

40. Passività finanziarie di negoziazione 8 8 41,98

100. Altre passività 291 -243 5 7 59 0,05

TOTALE PASSIVO 600.885 84 294 302 4.074 605.470 13,53

Garanzie rilasciate 1.010 1.010 0,9

Impegni 281 - - - - 281 0,82

TOTALE GARANZIE E IMPEGNI 1.290 1.290 0,88

TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE

SOCIETA’ CONTROL-

LANTE

SOCIETA’ CONTROLLATE E

CONSOCIATE

SOCIETA’ COLLEGATE

DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROL-

LO

ALTRE PARTI

CORRE-LATE

TOTALE INC. %

10. Interessi attivi e proventi assimilati 5.931 1 3.170 14 31 9.147 6,4

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PROSPETTO INFORMATIVO 165

20. Interessi passivi e oneri assimilati -7.933 -1 -34 -97 -8.064 13,58

40. Commissioni attive 162 1.507 36 16 40 1.761 2,77

50. Commissioni passive -1.274 -90 -1.364 20,82

190. Spese amministrative: a) per il personale

-437 5226 947 -1.767 3.969 10,44

190. Spese amministrative: b) altre spese amministrative

-223 -23.219 -1.220 -24.662 42,18

230. Altri oneri/proventi di gestione - 438 93 531 4,93

280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti

- - - - - - -

TOTALE CONTO ECONOMICO -3.744 -16.137 3.026 -1.771 -26 -18.682

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PROSPETTO INFORMATIVO 166

20. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ,

LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE

Premessa

Nel presente Capitolo è commentata l’evoluzione dei risultati economici e patrimoniali dell’Emittente

relativi agli esercizi 2014, 2013 e 2012. I commenti devono essere letti unitamente ai bilanci ed alle

note integrative degli esercizi presentati.

I bilanci sono stati assoggettati a revisione contabile da parte della società di revisione KPMG S.p.A.

che ha rilasciato con apposite relazioni giudizi senza rilievi in relazione a tutti e tre di bilanci sopra

richiamati (cfr. Sezione Prima, Capitolo 20, Paragrafo 20.4).

Le informazioni riportate sono state estratte dai seguenti documenti:

(i) bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014 della Banca, predisposto in conformità ai Principi

Contabili Internazionali ed assoggettato a revisione legale dei conti dalla Società di Revisione

che ha emesso la propria relazione in data 18 marzo 2015. Tale bilancio di esercizio è stato

approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 febbraio 2015 e approvato

dall’assemblea del Credito Siciliano in data 8 aprile 2015;

(ii) bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013 della Banca, predisposto in conformità ai Principi

Contabili Internazionali ed assoggettato a revisione legale dei conti dalla Società di Revisione

che ha emesso la propria relazione in data 18 marzo 2014. Tale bilancio di esercizio è stato

approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 27 febbraio 2014 e approvato

dall’assemblea del Credito Siciliano in data 9 aprile 2014;

(iii) bilancio di esercizio al 31 dicembre 2012 della Banca, predisposto in conformità ai Principi

Contabili Internazionali ed assoggettato a revisione legale dei conti dalla Società di Revisione

che ha emesso la propria relazione in data 2 aprile 2013. Tale bilancio di esercizio è stato

approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 14 marzo 2013 e approvato dall’assemblea

del Credito Siciliano in data 17 aprile 2013.

Le informazioni finanziarie indicate devono essere lette congiuntamente ai Capitoli 9 e 10 della

presente Sezione Prima.

20.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e

2012

Le informazioni relative al patrimonio e alla situazione economico-finanziaria del Credito Siciliano per

gli esercizi 2014, 2013 e 2012 sono ricavabili dai rispettivi bilanci redatti conformemente ai Principi

Contabili Internazionali.

Di seguito si riportano i dati patrimoniali ed economici relativi agli esercizi 2014, 2013 e 2012.

20.1.1 Stato Patrimoniale

Dati in migliaia di Euro

VOCI DELL'ATTIVO 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

10. Cassa e disponibilità liquide 48.892 48.392 58.202

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.122 8.812 12.905

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 20 20 79

60. Crediti verso banche 880.696 984.954 889.903

70. Crediti verso clientela 2.809.801 2.921.131 3.064.855

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PROSPETTO INFORMATIVO 167

100. Partecipazioni 139 42.400 41.774

110. Attività materiali 81.532 83.892 86.978

120. Attività immateriali 14.587 14.587 14.587

di cui:

- avviamento 14.587 14.587 14.587

130. Attività fiscali 75.997 57.653 53.532

a) correnti 16.056 14.831 16.684

b) anticipate 59.940 42.822 36.848

di cui alla Legge 214/2011 54.113 38.352 32.334

150. Altre attività 50.959 60.037 66.826

Totale dell'attivo 3.968.745 4.221.879 4.289.642

Dati in migliaia di Euro

VOCI DEL PASSIVO 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

10. Debiti verso banche 281.534 461.331 501.835

20. Debiti verso clientela 2.736.633 2.647.467 2.626.381

30. Titoli in circolazione 629.904 698.914 795.238

40. Passività finanziarie di negoziazione 1 2 16

80. Passività fiscali: 12.939 17.911 14.861

a) correnti 9.696 15.131 12.446

b) differite 3.243 2.779 2.415

100. Altre passività 101.845 170.270 126.911

110. Trattamento di fine rapporto del personale 24.095 21.686 23.322

120. Fondi per rischi e oneri: 13.590 7.327 8.123

b) altri fondi 13.590 7.327 8.123

130. Riserve da valutazione -2.655 138 -703

160. Riserve 21.031 20.037 25.644

170. Sovrapprezzi di emissione 49.197 49.197 49.197

180. Capitale 124.573 124.573 124.573

200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) -23.943 3.024 -5.756

Totale del passivo e del patrimonio netto 3.968.745 4.221.879 4.289.642

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PROSPETTO INFORMATIVO 168

20.1.2 Conto Economico

Dati in migliaia di Euro

VOCI 2014 2013 2012

10. Interessi attivi e proventi assimilati 132.686 138.694 142.850

20. Interessi passivi e oneri assimilati -44.368 -56.675 -59.374

30. Margine di interesse 88.318 82.019 83.476

40. Commissioni attive 65.727 65.722 63.662

50. Commissioni passive -5.451 -5.475 -6.550

60. Commissioni nette 60.276 60.247 57.112

70. Dividendi e proventi simili 39 13 40

80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 85 574 733

100. Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: 109 235 604

a) crediti 6 0 0

b) attività finanziarie disponibili per la vendita 0 5 0

d) passività finanziarie 103 230 604

120. Margine di intermediazione 148.827 143.088 141.965

130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di : -74.546 -33.328 -40.878

a) crediti -73.822 -32.723 -40.891

b) attività finanziarie disponibili per la vendita 0 -1 0

d) altre operazioni finanziarie -724 -604 13

140. Risultato netto della gestione finanziaria 74.282 109.760 101.087

150. Spese amministrative: -118.083 -107.824 -113.433

a) spese per il personale -60.890 -51.413 -54.969

b) altre spese amministrative -57.193 -56.412 -58.463

160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -803 -1.351 -1.258

170. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali -3.654 -3.749 -3.830

190. Altri oneri/proventi di gestione 11.674 11.258 10.759

200. Costi operativi -110.866 -101.667 -107.762

210. Utili (perdite) delle partecipazioni 2.749 638 861

240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1 -46 3

250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte -33.835 8.686 -5.811

260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 9.892 -5.663 55

270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte -23.943 3.024 -5.756

290. Utile (Perdita) d'esercizio -23.943 3.024 -5.756

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PROSPETTO INFORMATIVO 169

20.1.3 Prospetto indicante le variazioni del patrimonio netto

Anno 2014

Dati in migliaia di Euro

Esistenze al 31/12/2013

Modific

a sald

i apertura

Esistenze al 1/1/2014

Allocazione

risultato esercizio precedent

e

Variazioni dell'esercizio

Patrimonio netto al

31/12/2014

Riserve

Dividendi e altre

destinazioni

Variazioni di riserve

Redditività complessiva

esercizio

Capitale:

a) azioni ordinarie

124.573

124.573 0

0 124.573

b) altre azioni 0

0 0

0

Sovrapprezzi di emissione

49.197

49.197 0

0 49.197

Riserve:

a) di utili 20.037 0 20.037 820

174 21.031

b) altre 0 0 0 0

0 0

Riserve da valutazione

138 0 138

0 -2.793 -2.655

Strumenti di capitale

0 0 0

0

Azioni proprie 0

0

0

Utile (Perdita) di esercizio

3.024 0 3.024 -820 -2.204 -23.943 -23.943

Patrimonio netto 196.969 0 196.969 0 -2.204 174 -26.736 168.203

Esistenze al 31/12/2013

Modific

a sald

i apertura

Esistenze al 1/1/2014

Allocazione

risultato esercizio precedent

e

Variazioni dell'esercizio

Patrimonio netto al

31/12/2014

Riserve

Dividendi e altre

destinazioni

Variazioni di riserve

Redditività complessiva

esercizio

Capitale:

a) azioni ordinarie

124.573

124.573 0

0 124.573

b) altre azioni 0

0 0

0

Sovrapprezzi di emissione

49.197

49.197 0

0 49.197

Riserve:

a) di utili 20.037 0 20.037 820

174 21.031

b) altre 0 0 0 0

0 0

Riserve da valutazione

138 0 138

0 -2.793 -2.655

Strumenti di capitale

0 0 0

0

Azioni proprie 0

0

0

Utile (Perdita) di esercizio

3.024 0 3.024 -820 -2.204 -23.943 -23.943

Patrimonio netto 196.969 0 196.969 0 -2.204 174 -26.736 168.203

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PROSPETTO INFORMATIVO 170

Anno 2013

Dati in migliaia di Euro

Esistenze al 31/12/2012

Modifica saldi

apertura

Esistenze al 1/1/2013

Variazioni dell'esercizio

Patrimonio netto al

31/12/2013

Riserve Variazioni di riserve Redditività

complessiva esercizio

Capitale:

a) azioni ordinarie 124.573 124.573 - - 124.573

b) altre azioni - - -

-

Sovrapprezzi di emissione 49.197 49.197 - - 49.197

Riserve:

a) di utili 25.644 - 25.644 -5.756 149 20.037

b) altre - - - - - -

Riserve da valutazione -703 - -703 - 841 138

Strumenti di capitale - - -

-

Azioni proprie - -

-

Utile (Perdita) di esercizio -5.756 - -5.756 5.756

3.024 3.024

Patrimonio netto 192.955 - 192.955 - 149 3.865 196.969

Anno 2012

Dati in migliaia di Euro

Esistenze

al 31/12/2011

Modifica saldi

apertura

Esistenze al

1/1/2012

Allocazione risultato esercizio

precedente

Variazioni

di riserve

Variazioni

dell'esercizio

Patrimonio netto al

31/12/2012

Riserve Dividendi

e altre destinazioni

Redditività

Complessiva

esercizio

Capitale:

a) azioni ordinarie 124.573 124.573 - - 124.573

b) altre azioni - - - -

Sovrapprezzi di emissione 49.197 49.197 - - 49.197

Riserve:

a) di utili 23.428 - 23.428 1.599 623 -7 25.644

b) altre - - - - - -

Riserve da valutazione * 1.755 - 1.755 -463 -1.994 -703

Strumenti di capitale - - - -

Azioni proprie - - -

Utile (Perdita) di esercizio 10.373 - 10.373 -1.599 -8.774.302(*)

-5.756 -5.756

Patrimonio netto 209.326 - 209.326 -8.774.302 160 -7.757 192.955

(*) Si tratta dell’utile dell’esercizio 2011 distribuito ai soci dell’Emittente.

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PROSPETTO INFORMATIVO 171

20.1.4 Rendiconto finanziario

Nella tabella che segue sono rappresentati i flussi di cassa relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre

2014, 2013 e 2012, Tali flussi possono essere ben rappresentati dal rendiconto finanziario, di seguito

riportato.

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

A. ATTIVITA' OPERATIVA

1. Gestione 28.820 39.778 18.726

- interessi attivi incassati (+) 132.054 138.919 138.926

- interessi passivi pagati (-) -48.091 -57.810 -54.970

- dividendi e proventi simili (+) 39 13 40

- commissioni nette (+/-) 59.064 61.496 56.142

- spese per il personale (-) -57.007 -54.023 -52.487

- altri costi (-) -45.527 -44.879 -55.086

- altri ricavi (+) 10.551 13.188 10.943

- imposte e tasse (-) -22.264 -17.125 -24.781

- costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione

e al netto dell'effetto fiscale (+/-)

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 152.422 25.217 -381.758

- attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.683 4.085 -4.924

- attività finanziarie valutate al fair value

- attività finanziarie disponibili per la vendita 58 -8

- crediti verso clientela 34.806 110.136 -71.720

- crediti verso banche: a vista 379.653 -219.457 -398.767

- crediti verso banche: altri crediti -274.760 124.494 98.032

- altre attività 10.040 5.901 -4.372

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie -222.261 -74.272 382.378

- debiti verso banche: a vista -2.557 -4.278 -172.265

- debiti verso banche: altri debiti -179.543 -38.028 447.802

- debiti verso clientela 92.381 21.742 -8.413

- titoli in circolazione -68.946 -96.309 83.453

- passività finanziarie di negoziazione -422

- passività finanziarie valutate al fair value

- altre passività -63.595 42.601 39.223

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa -41.019 -9.276 19.346

B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da 45.097 514 3.599

- vendite di partecipazioni 45.000 857

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PROSPETTO INFORMATIVO 172

- dividendi incassati su partecipazioni 2.422

- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- vendite di attività materiali 97 514 320

- vendite di attività immateriali

- vendite di rami d'azienda

2. Liquidità assorbita da -1.374 -1.047 -1.962

- acquisti di partecipazioni

- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- acquisti di attività materiali -1.374 -1.047 -1.962

- acquisti di attività immateriali

- acquisti di rami d'azienda

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 43.723 -534 1.637

C. ATTIVITA' DI PROVVISTA

- emissioni/acquisti di azioni proprie

- emissioni/acquisti di strumenti di capitale

- distribuzione dividendi e altre finalità -2.204 -8.774

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista -2.204 -8.774

LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 500 -9.810 12.208

LEGENDA: (+) generata (-) assorbita

20.1.5 Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci 2014 2013 2012

10. Utile (perdita) d'esercizio -23.943 3.024 -5.756

Altre componenti reddituali al netto delle imposte

senza rigiro a conto economico

20. Attività materiali

30. Attività immateriali

40. Piani a benefici definiti -2.793 841 -1.994

50. Attività non correnti in via di dismissione

60. Quota riserve da valutazione partecipazioni valutate a patrimonio netto

Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico

70. Copertura di investimenti esteri

80. Differenze di cambio

90. Copertura dei flussi finaziari

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita

110. Attività non correnti in via di dismissione

120. Quota riserve da valutazione partecipazioni valutate a patrimonio netto -10 -3 -7

130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte -2.803 838 -2.001

140. Redditività complessiva (Voce 10+130) -26.746 3.862 -7.757

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PROSPETTO INFORMATIVO 173

20.1.6 Principi contabili e note esplicative

Il Credito Siciliano ha redatto i bilanci degli esercizi 2012, 2013 e 2014 in conformità ai Principi

Contabili Internazionali.

Il bilancio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività

complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota

integrativa ed è corredato da una relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, è

predisposto sulla base delle istruzioni emanate da Banca d'Italia nell'esercizio dei propri poteri

regolamentari in materia di forme tecniche dei bilanci bancari e finanziari previsti dal Decreto

Legislativo 38/05 "Istruzioni per la redazione del bilancio d'impresa e del bilancio consolidato delle

banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari" (Circolare n. 262).

20.1.6.1 Principi contabili

Si riportano i principi contabili adottati nella redazione del bilancio annuale dell’Emittente al 31

dicembre 2014 con l’illustrazione, per singola voce, dei criteri di iscrizione, di classificazione, di

valutazione, di cancellazione e, ove rilevanti, dei criteri di rilevazione delle componenti reddituali.

“1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione”

La voce “20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione” comprende:

- i titoli di debito, di capitale e le quote di O.I.C.R. acquisiti principalmente al fine di ottenerne

profitti nel breve periodo;

- i contratti derivati diversi da quelli designati come strumenti di copertura efficaci, quando il loro

fair value è positivo.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo casi di particolare

eccezionalità. In tali casi è possibile riclassificare titoli di debito e capitale (che hanno perso la finalità

di negoziazione) in altre categorie all’interno dello IAS 39. Il valore di trasferimento consiste nel fair

value al momento della riclassifica.

I titoli di debito, di capitale e le quote di O.I.C.R. sono rilevati in bilancio alla data di regolamento,

mentre gli strumenti finanziari derivati alla data di sottoscrizione. All’atto della rilevazione iniziale sono

iscritti al fair value, rappresentato normalmente dal corrispettivo dell’operazione, senza includere i

costi di transazione attribuibili allo strumento rilevati direttamente a conto economico.

Successivamente alla rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono

valutate al fair value.

Le modalità di determinazione del fair value degli strumenti finanziari sono riportate nel punto 17 “Altre

informazioni (Determinazione del fair value degli strumenti finanziari)”.

Tutti i profitti e le perdite ad essi associati, compresi gli utili e le perdite da negoziazione, gli interessi e

i dividendi incassati e le variazioni di fair value derivanti da cambiamenti nei tassi di mercato, del

prezzo delle azioni e di altre variabili di mercato, sono rilevati a conto economico.

Le attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa

sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il sostanziale mantenimento sostanziale dei rischi

e benefici ad essi associati. Al contrario, se a fronte del trasferimento della titolarità giuridica delle

attività finanziarie permane una quota sostanziale di rischi e benefici legati ad esse, queste continuano

ad essere iscritte in bilancio.

“2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita”

Sono attività finanziarie non derivate designate come disponibili per la vendita e non classificate come

crediti, attività finanziarie detenute fino a scadenza, attività finanziarie di negoziazione o valutate al fair

value. In particolare, rientrano in questa categoria, oltre ai titoli di debito e le quote di O.I.C.R - che non

sono oggetto di attività di trading e non sono classificati negli altri portafogli sopra citati -, le

interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione o non qualificabili come di controllo,

collegamento e controllo congiunto. Tali attività sono iscritte nella voce “40 Attività finanziarie

disponibili per la vendita”.

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PROSPETTO INFORMATIVO 174

Esse sono rilevate inizialmente alla data di regolamento e contabilizzate al fair value comprensivo dei

costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento. Sono consentite riclassifiche, nei

casi ammessi dai principi contabili, esclusivamente verso la categoria “Attività finanziarie detenute

sino alla scadenza”, oppure, verso la categoria “Crediti” in presenza di intento di detenzione per il

futuro prevedibile e qualora ne ricorrano le condizioni per l’iscrizione. Nel caso in cui l’iscrizione

avvenisse a seguito di riclassificazione da altri portafogli, il valore di iscrizione sarebbe rappresentato

dal fair value al momento del trasferimento.

Dopo la rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita sono valutate al fair value con

rilevazione a conto economico del valore corrispondente al costo ammortizzato, mentre gli utili o le

perdite derivanti dalle variazioni di fair value vengono rilevate in una riserva specifica di patrimonio

netto fino al momento dello storno dell’attività, quando saranno rilevate a conto economico.

Gli interessi sono calcolati utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse

effettivo è il tasso che rende uguale il valore attuale dei flussi di cassa attesi durante la vita dello

strumento al valore di iscrizione dell’attività. L’utilizzo di tale tasso per il calcolo degli interessi

comporta una loro ripartizione lungo la vita dello strumento. I flussi attesi sono stati determinati

considerando tutti i termini contrattuali dello strumento e vengono incluse tutte le commissioni ed i

punti base pagati o ricevuti tra le parti coinvolte nel contratto, i costi di transazione e ogni altro premio

o sconto che siano misurabili e considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo

dell’operazione. I dividendi su strumenti di patrimonio netto sono rilevati a conto economico quando

matura il diritto a riceverne il pagamento.

Le modalità di determinazione del fair value degli strumenti finanziari sono riportate nel punto 17 “Altre

informazioni (Determinazione del fair value degli strumenti finanziari)”. I titoli di capitale e le quote di

O.I.C.R., per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al

costo.

Ad ogni data di bilancio si procede a valutare se tali attività finanziarie abbiano subito una “perdita di

valore” (o impairment). L’evidenza di perdita di valore deriva da uno o più eventi che si sono verificati

dopo la rilevazione iniziale dell’attività che comportano un impatto attendibilmente misurabile sulla

stima dei flussi di cassa futuri dell’attività finanziaria (o di un gruppo di attività finanziarie). Il processo

di impairment si attiva in presenza di indicatori che facciano presumere che il valore contabile

originario dell’investimento possa non essere recuperato.

Tali indicatori ricomprendono la redditività della società oggetto di valutazione e le sue prospettive di

reddito future, un significativo scostamento rispetto ad obiettivi di budget o previsti da piani pluriennali

comunicati al mercato, revisioni al ribasso da società di rating esterne e l’annuncio di piani di

ristrutturazione della società.

Per quanto riguarda i titoli di capitale ricompresi fra le attività finanziarie disponibili per la vendita, si

rilevano alcuni indicatori quantitativi che rappresentano una stima del significativo o prolungato

decremento del fair value al di sotto del costo iniziale di carico dell’attività finanziaria. In particolare si

fa riferimento a quotazioni di mercato o di valorizzazioni inferiori al valore di carico iniziale per un

importo superiore al 30% o alla rilevazione di quotazioni o valorizzazioni inferiori al valore di carico per

un periodo prolungato superiore a 18 mesi. Il superamento di una di tali soglie comporta una

rilevazione di impairment.

In caso di mancato superamento delle soglie indicate e in presenza di elementi qualitativi di

impairment la rilevazione di una perdita di valore deve essere sostenuta da specifiche analisi

andamentali. L’importo dell’impairment è determinato con riferimento al fair value dell’attività

finanziaria.

Nel caso di perdita di valore di un’attività finanziaria disponibile per la vendita, l’intera perdita,

compresa la parte precedentemente rilevata a patrimonio netto, è portata a conto economico.

Un’eventuale ripresa di valore, possibile solo in seguito alla rimozione dei motivi che avevano originato

la perdita di valore, è imputata a conto economico, in caso di titoli di debito, a riserva di patrimonio

netto nel caso di titoli di capitale e di quote di O.I.C.R.. Per i titoli di debito, la ripresa non può, in ogni

caso, eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di

precedenti rettifiche.

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PROSPETTO INFORMATIVO 175

Tali attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa

sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il sostanziale mantenimento dei rischi e benefici ad

essi associati.

“3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza”

La voce “50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza” comprende attività finanziarie non

derivate, aventi pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, per le quali si ha l’effettiva intenzione

e capacità di mantenerle sino a scadenza. Sono rilevate inizialmente alla data di regolamento e

valutate al fair value comprensivo dei costi e dei proventi direttamente attribuibili. Successivamente

alla rilevazione iniziale il criterio di valutazione è il costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso

di interesse effettivo.

Nei casi consentiti dai Principi Contabili Internazionali, sono ammesse riclassifiche esclusivamente

verso la categoria attività finanziarie disponibili per la vendita. Qualora nel corso di un esercizio

venisse venduto o riclassificato, prima della scadenza, un importo non irrilevante degli investimenti

classificati in tale categoria, le rimanenti attività finanziarie detenute fino a scadenza verrebbero

riclassificate come attività finanziarie disponibili per la vendita e l’uso del portafoglio in questione

sarebbe precluso per i successivi due esercizi, a meno che le vendite o riclassificazioni:

- siano così prossime alla scadenza dell’attività finanziaria, che le oscillazioni del tasso di

interesse di mercato non avrebbero un effetto significativo sul fair value;

- si siano verificate dopo aver incassato sostanzialmente il capitale originario attraverso

pagamenti ordinari programmati o anticipati;

- siano attribuibili a un evento isolato non controllabile, non ricorrente e che non si possa

ragionevolmente prevedere.

Il tasso di interesse effettivo è il tasso che rende uguale il valore attuale dei flussi di cassa attesi

durante la vita dello strumento al valore di iscrizione dell’attività. L’utilizzo di tale tasso per il calcolo

degli interessi comporta una loro ripartizione lungo la vita dello strumento. I flussi attesi sono stati

determinati considerando tutti i termini contrattuali dello strumento e vengono incluse tutte le

commissioni ed i punti base pagati o ricevuti tra le parti coinvolte nel contratto, i costi di transazione e

ogni altro premio o sconto che siano misurabili e considerati parte integrante del tasso di interesse

effettivo dell’operazione.

Ad ogni data di bilancio si procede alla valutazione dell’esistenza di un’obiettiva evidenza del fatto che

tali attività finanziarie abbiano subito una “perdita di valore”. L’evidenza di perdita di valore deriva da

uno o più eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale dell’attività dai quali deriva un impatto

attendibilmente misurabile sulla stima dei flussi di cassa futuri dell’attività finanziaria (o di un gruppo di

attività finanziarie).

La perdita è misurata dalla differenza fra il valore di carico e il valore attuale dei flussi di cassa futuri

stimati scontati al tasso di interesse effettivo originariamente presente sulla posizione.

Un’eventuale ripresa di valore è possibile solo in seguito alla rimozione dei motivi che avevano

originato la perdita di valore. La ripresa di valore è imputata a conto economico e non può, in ogni

caso, superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti

rettifiche.

Tali attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa

sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il sostanziale mantenimento sostanziale dei rischi

e benefici ad essi associati.

“4 – Crediti”

Sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili che non sono quotate in un

mercato attivo. I crediti sono iscritti nelle voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti verso clientela”.

La voce comprende finanziamenti a clientela e banche, nonché prestiti obbligazionari prevalentemente

emessi da banche.

L’iscrizione iniziale avviene, per i crediti, al momento dell’erogazione e, per i titoli di debito, alla data di

regolamento. In fase di prima rilevazione sono iscritti al fair value, che normalmente corrisponde al

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PROSPETTO INFORMATIVO 176

corrispettivo erogato, inclusi i costi e proventi direttamente attribuibili all’operazione e determinabili

all’origine.

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso

di interesse effettivo.

Il tasso di interesse effettivo è il tasso che rende uguale il valore attuale dei flussi di cassa attesi

durante la vita dello strumento (fino alla scadenza o alla scadenza “attesa” o se appropriato un periodo

inferiore) al valore di iscrizione dell’attività. L’utilizzo di tale tasso per il calcolo degli interessi comporta

una loro ripartizione lungo la vita dello strumento.

I flussi attesi sono stati determinati considerando tutti i termini contrattuali dello strumento e vengono

incluse tutte le commissioni ed i punti base pagati o ricevuti tra le parti coinvolte nel contratto, i costi di

transazione e ogni altro premio o sconto che siano misurabili e considerati parte integrante del tasso di

interesse effettivo dell’operazione. Nei casi in cui non sia possibile avere una stima attendibile dei

flussi di cassa attesi o della vita attesa dello strumento vengono utilizzati i flussi di cassa contrattuali

determinati in base ai termini previsti per lo strumento. Il costo ammortizzato non viene calcolato nel

caso di operazioni di breve periodo laddove l’effetto del calcolo è ritenuto immateriale e per i crediti

senza una scadenza definita o a revoca. Questi crediti vengono valorizzati al costo storico ed i

costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata

contrattuale del credito.

Ad ogni data di bilancio si procede a verificare se tali attività finanziarie abbiano subito una “perdita di

valore”. L’evidenza di perdita di valore deriva da uno o più eventi che si sono verificati dopo la

rilevazione iniziale dell’attività che comportano un impatto attendibilmente misurabile sulla stima dei

flussi di cassa futuri dell’attività finanziaria (o di un gruppo di attività finanziarie).

Gli strumenti ai quali, sulla base della normativa di Banca d’Italia, è stato attribuito lo status di

sofferenza, incaglio, ristrutturato o scaduto/sconfinante sono assoggettati a valutazione analitica.

La classificazione dei crediti deteriorati, seguendo i criteri stabiliti da Banca d’Italia, avviene nel modo

seguente:

- crediti in sofferenza: sono quei crediti verso clientela in stato di insolvenza dovuta

all’impossibilità da parte del cliente ad adempiere ai propri debiti, al mancato rispetto di un

piano di rientro concordato precedentemente, dall’apertura di procedure concorsuali o dalla

presenza di pregiudizievoli;

- crediti incagliati: si tratta di esposizioni nei confronti di soggetti in temporanea situazione di

obiettiva difficoltà, che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo;

- crediti ristrutturati: rientrano in questa categoria i crediti che hanno subito una modifica delle

originarie condizioni contrattuali, con conseguente perdita per la banca, a causa del

deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore;

- crediti scaduti: sono le esposizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni (180 giorni fino al

31 dicembre 2011 in forza della deroga temporanea concessa dall’Organo di Vigilanza)

classificate come deteriorate secondo la definizione prevista nelle vigenti segnalazioni di

vigilanza, diverse da quelle classificate come sofferenze, incagli o ristrutturati. Con riferimento

alle modalità per la determinazione dei crediti scaduti si specifica che a partire dal 1° gennaio

2014 è utilizzato esclusivamente l’approccio per debitore su tutte le posizioni in portafoglio.

Nella valutazione analitica dei crediti deteriorati la perdita è misurata come differenza fra il valore di

carico e il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati scontati al tasso di interesse effettivo originario

sulla posizione. La stima dei flussi di cassa tiene conto delle garanzie che assistono l’esposizione

debitoria. Nel caso in cui non sia probabile l’attivazione delle garanzie occorre considerare il loro

valore corrente, altrimenti si deve tener conto del loro valore di realizzo al netto delle spese da

sostenere per il recupero.

La rettifica di valore analitica è relativa a perdite presunte su singole posizioni di credito non

performing. Per i crediti deteriorati classificati come “crediti incagliati” che hanno un importo unitario

limitato o come “crediti scaduti” la determinazione della previsione di perdita è calcolata per categorie

omogenee sulla base di modelli statistici interni e applicata analiticamente ad ogni posizione. Qualora

siano rimosse le cause che avevano comportato precedenti rettifiche, le riprese di valore su crediti

precedentemente svalutati vengono iscritte al conto economico.

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PROSPETTO INFORMATIVO 177

I crediti verso la clientela per i quali non sono stati individuati singolarmente oggettive evidenze di

perdita sono assoggettati a valutazione collettiva. Ai fini del calcolo tali attività sono raggruppate sulla

base di caratteristiche di rischio di credito similari, che sono rappresentative della capacità del debitore

di pagare tutti gli importi dovuti secondo i termini contrattuali. Le valutazioni collettive rilevano le

perdite già sostenute ma non ancora manifestate alla data di valutazione, sulla base di esperienze

storiche di perdite per attività con caratteristiche di rischio di credito simili a quelle considerate. La

rettifica di valore collettiva è calcolata associando una probabilità di default (PD) e un tasso di perdita

in caso di default (LGD – Loss Given Default) omogenea per classe di rating. Il ritardo medio che

intercorre tra il deterioramento delle condizioni finanziarie di un debitore e la sua classificazione tra le

esposizioni deteriorate è l’intervallo di conferma della perdita (LCP – Loss Confirmation Period). La

valutazione collettiva viene pertanto determinata come perdita attesa ottenuta come prodotto tra i

fattori di rischio PD e LGD (che hanno un orizzonte temporale di un anno) e la LCP, espressa in

frazione di anno.

Le attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa

sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il mantenimento sostanziale dei rischi e benefici ad

essi associati. Se, a fronte del trasferimento della titolarità giuridica delle attività finanziarie, permane

una quota rilevante dei rischi e benefici legati ad esse, queste continuano ad essere iscritte in bilancio.

Operazioni di pronti contro termine di impiego

Sono operazioni di acquisto a pronti di titoli contrattati contestualmente con l’obbligo di rivendita a

termine.

Poiché tutti i rischi connessi al possesso del titolo ricadono ancora sul cedente si procede

esclusivamente alla rilevazione di un credito. I differenziali tra il prezzo a pronti e quello a termine

comprensivi del rateo di interessi e della quota dell’eventuale scarto di emissione sono iscritti per

competenza nelle voci economiche accese agli interessi.

Leasing finanziario

I crediti verso la clientela per beni dati in leasing sono rilevati in bilancio nel momento della decorrenza

dei relativi contratti, ossia all’atto della consegna formale del bene.

I crediti verso la clientela per beni dati in leasing sono iscritti al costo ammortizzato, cioè al valore

iniziale dell’investimento, comprensivo dei costi diretti iniziali sostenuti e delle commissioni

direttamente imputabili, diminuito dei rimborsi di capitale e rettificato dell’ammortamento calcolato con

il metodo dell’interesse effettivo, cioè attualizzando al tasso di interesse effettivo il flusso dei

pagamenti futuri stimati per la durata attesa del finanziamento. Criteri analoghi a quelli

precedentemente illustrati sono seguiti per le rettifiche e le riprese di valore.

Esposizioni oggetto di rinegoziazione

Le rinegoziazione di esposizioni creditizie a causa delle difficoltà finanziare del cliente sono quelle in

cui la banca concede al cliente:

1. una modifica dei precedenti termini e condizioni contrattuali in quanto il debitore non sarà in

grado di pagare a causa delle sue difficoltà finanziarie, modifica che non sarebbe stata

concessa se il debitore non avesse difficoltà finanziarie, o

2. un rifinanziamento parziale o totale del debitore, che non sarebbe stato concesso se il

debitore non fosse in difficoltà finanziarie, intendendo per rifinanziamento un nuovo contratto

che consente di ripagare totalmente o parzialmente il contratto originario.

Le evidenze che la banca ha riconosciuto una concessione sono una differenza in favore del debitore

tra i termini modificati e quelli precedenti del contratto oppure una modifica contrattuale che include

migliori condizioni rispetto agli altri debitori con caratteristiche di rischio similari.

Le difficoltà finanziarie si manifestano se il contratto modificato è stato classificato come non

performing o, in assenza di modifiche, sarebbe stato classificato come non performing; la modifica al

contratto comporta una totale o parziale cancellazione del debito; la banca approva l’utilizzo di

clausole nei contratti per cui il debitore sarebbe considerato non performing senza l’utilizzo di tale

clausola; simultaneamente o in prossimità alla concessione di un ulteriore finanziamento, il debitore

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PROSPETTO INFORMATIVO 178

paga il capitale o quota interessi su un altro contratto che era non performing o che sarebbe stato

classificato come non performing in assenza del rifinanziamento.

“5 - Attività finanziarie valutate al fair value”

In questa voce figurano le attività finanziarie designate come valutate al fair value con imputazione a

conto economico sulla base di una facoltà prevista, in particolari situazioni, dallo IAS 39 (c.d. “fair

value option”).

La banca non si è avvalsa di tale facoltà.

“6 - Operazioni di copertura”

Le operazioni di copertura sono poste in essere al fine di neutralizzare gli effetti di perdite potenziali

rilevabili su uno o un gruppo di strumenti finanziari attribuibili ad un determinato rischio che possono

avere un effetto sul conto economico.

Sono previsti tre tipi di relazione di copertura:

- Fair value hedge: è la copertura dell’esposizione al rischio di variazioni di fair value di attività o

passività iscritte in bilancio (o parte di esse) o di impegni irrevocabili non iscritti (o parte di

essi) che sono attribuibili ad un particolare rischio e possono impattare sul conto economico;

- Cash flow hedge: è la copertura dell’esposizione alla variabilità dei flussi di cassa che è

attribuibile ad un rischio specifico associato ad un’attività o passività in bilancio (quali tutti o

solo alcuni pagamenti di interessi futuri su un debito a tasso variabile) o a transazioni future

altamente probabili che possono impattare il conto economico;

- Copertura di un investimento netto in un’operazione con l’estero: è la copertura all’esposizione

al rischio di cambio di un investimento netto in una operazione in divisa come definito nello

IAS 21.

La Banca adotta il Fair value hedge per la copertura del rischio di tasso riferito a specifiche attività.

La contabilizzazione delle operazioni di copertura di fair value prevede la rilevazione a conto

economico degli effetti derivanti dalla variazione del fair value dell’elemento coperto e dello strumento

di copertura.

La copertura è considerata efficace quando le variazioni di fair value dello strumento finanziario di

copertura neutralizzano (nei limiti stabiliti dall’intervallo 80-125%) le variazioni dello strumento coperto

con riferimento al rischio oggetto di copertura.

La variazione di fair value dell’elemento coperto dovuta alla variazione del rischio coperto è iscritta a

incremento/decremento del valore dell’attività con contropartita a conto economico nella voce

“Risultato netto dell’attività di copertura” così come la variazione di fair value del derivato. Entrambe le

variazioni di fair value indicate sono computate al netto dei ratei/risconti maturati, che sono rilevati fra

gli interessi. L’effetto netto a conto economico è rappresentato dall’eventuale differenza non

pareggiata, ovvero dalla parziale inefficacia della copertura.

Nel momento in cui l’operazione è posta in essere la relazione di copertura è documentata

formalmente dalla definizione degli obiettivi e strategie di risk management sulla base dei quali la

copertura è stata realizzata, dall’identificazione dello strumento di copertura e del relativo oggetto della

copertura, dalla natura del rischio coperto e dalla modalità con la quale si intende valutare l’efficacia

della relazione di copertura. L’efficacia della copertura viene stabilita confrontando le variazioni di fair

value dei flussi di cassa dello strumento coperto, con riferimento al rischio oggetto di copertura, e le

variazioni di fair value dei flussi di cassa dello strumento di copertura. L’effettuazione dei test di

efficacia, retrospettivi e prospettici, avviene regolarmente per tutta la durata della copertura.

L’iscrizione in bilancio delle operazioni di copertura viene interrotta quando la copertura non risulta

efficace o cessa di esserlo, il derivato scade o viene venduto, estinto o esercitato, lo strumento coperto

scade o viene venduto o rimborsato o viene revocata la designazione di copertura. In questo caso il

contratto derivato viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento coperto riacquista

il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio.

“7 – Partecipazioni”

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PROSPETTO INFORMATIVO 179

La voce “100 Partecipazioni” accoglie il valore delle interessenze detenute in società sottoposte ad

influenza notevole.

Le partecipazioni in collegate sono quelle in soggetti sui quali si ha un’influenza notevole, ossia si

detiene il potere di partecipare alle decisioni riguardanti le politiche finanziarie e gestionali, senza che

tale potere si traduca in una situazione di controllo. Se si possiede, direttamente o indirettamente, il

20% o una quota maggiore dei voti esercitabili nell’assemblea della partecipata, si suppone l’esistenza

di una influenza notevole, a meno che non possa essere chiaramente dimostrato il contrario. Di contro,

se si possiede, direttamente o indirettamente, una quota minore del 20% dei voti esercitabili

nell’assemblea della partecipata, si suppone di non aver un’influenza notevole, a meno che tale

influenza non possa essere chiaramente dimostrata.

Le partecipazioni sono iscritte al momento della rilevazione iniziale al costo, successivamente

secondo il metodo del patrimonio netto.

Le partecipazioni sono soggette a svalutazione secondo lo IAS 36 quando il loro valore di carico

eccede il valore di recupero definito come il maggiore tra il fair value dedotti i costi di vendita e il valore

d’uso. Il fair value viene determinato in base alle migliori informazioni disponibili per riflettere

l’ammontare che l’entità potrebbe ottenere, alla data di riferimento del bilancio, dalla dismissione

dell’attività in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili, dopo che siano stati dedotti i

costi di dismissione. Nel determinare questo ammontare si considerano i risultati di recenti transazioni

per attività similari effettuate all’interno dello stesso settore. Il valore d’uso viene calcolato attraverso

l’utilizzo di modelli basati sull’attualizzazione dei flussi di cassa attesi.

Il soggetto che detiene l’attività è tenuto a determinarne il valore di recupero solo in presenza di

circostanze che rappresentano delle evidenze di una potenziale perdita di valore. Nel valutare

l’esistenza di riduzioni di valore delle partecipazioni sono state considerate le seguenti indicazioni:

- variazioni significative con effetto negativo per la partecipata verificatesi durante l’esercizio o

che si potranno verificare nel futuro prossimo nell’ambiente nel quale il soggetto opera;

- aumento dei tassi di interesse di mercato o altri tassi di remunerazione del capitale sugli

investimenti nel corso dell’esercizio e probabilità che tali incrementi condizionino il tasso di

attualizzazione utilizzato nel calcolo del valore d’uso della partecipazione e riducano in maniera

significativa il suo valore recuperabile;

- significativi cambiamenti con effetto negativo sulla partecipata verificatisi nel corso dell’esercizio

oppure che si suppone si verificheranno nel futuro prossimo;

- evidenze informative interne che l’andamento economico della partecipata è, o sarà, peggiore di

quanto previsto;

- previsione di significative difficoltà finanziarie del soggetto partecipato;

- assoggettamento a procedure concorsuali della partecipata;

- indicatori quantitativi relativi al significativo e prolungato decremento del fair value al di sotto del

costo iniziale di carico dell’attività finanziaria. In particolare si fa riferimento a quotazioni di

mercato o a valorizzazioni inferiori al valore di carico iniziale per un importo superiore al 30% o

alla rilevazione di quotazioni o valorizzazioni inferiori al valore di carico per un periodo superiore

a 18 mesi;

- contabilizzazione di un dividendo da partecipazioni in società collegate nel caso in cui:

o il valore contabile della partecipazione nel bilancio separato supera i valori contabili nel

bilancio consolidato dell’attivo netto della partecipata, incluso il relativo avviamento;

o il dividendo supera il totale conto economico complessivo della società collegata

nell’esercizio in cui lo si dichiara.

In presenza di indicatori di impairment la rilevazione di una perdita di valore viene effettuata nella

misura in cui il valore recuperabile risulti inferiore al valore di iscrizione, imputando a conto economico

la relativa rettifica. Qualora i motivi della perdita di valore siano venuti meno a seguito di un evento

verificatosi successivamente, la ripresa di valore è imputata a conto economico.

L’investimento partecipativo è cancellato quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari

derivati dallo stesso o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi

e benefici ad essa connessi.

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PROSPETTO INFORMATIVO 180

La classificazione delle partecipazioni ad influenza notevole nasce dalla rappresentanza e dalla

potenziale influenza esercitabile nei Consigli di Amministrazione delle società partecipate.

“8 - Attività materiali”

Le attività materiali acquistate sul mercato sono iscritte come attività, nella voce “110 Attività materiali”,

nel momento in cui i principali rischi e benefici legati al bene sono trasferiti.

Si definiscono “Attività ad uso funzionale” le attività materiali utilizzate per lo svolgimento dell’attività

sociale, ipotizzandone l’uso per un arco temporale superiore al periodo, mentre si definiscono “Attività

detenute a scopo di investimento” le attività materiali possedute al fine di percepire canoni di locazione

o per l’apprezzamento del capitale investito o per entrambi i motivi.

Sia per le attività materiali strumentali che per le attività materiali detenute a scopo di investimento,

l’iscrizione iniziale avviene al costo comprensivo di tutti gli oneri di diretta imputazione.

I terreni sono rilevati separatamente anche quando acquistati congiuntamente al fabbricato adottando

un approccio per componenti. La suddivisione fra il valore del terreno e quello del fabbricato avviene

sulla base di perizie esterne e solamente per gli immobili detenuti “cielo-terra”.

Le attività materiali sono successivamente valutate al costo rettificato del relativo ammortamento e

delle eventuali perdite per riduzione di valore.

Il valore ammortizzabile degli immobili, impianti e macchinari, inteso come differenza fra costo di

acquisto e valore residuo, è ripartito sistematicamente in quote costanti lungo la stimata vita utile

secondo un criterio di ripartizione che riflette la durata tecnico-economica e la residua possibilità di

utilizzazione dei singoli elementi.

Seguendo tale criterio, la vita utile delle diverse categorie di attività materiali risulta la seguente:

- per gli immobili, dai 30 ai 70 anni;

- per i mobili, arredi e attrezzature varie, dai 5 agli 8 anni;

- per le macchine d’ufficio e sistemi elettronici di sicurezza, dai 3 ai 5 anni;

- per le autovetture e autoveicoli, dai 4 ai 5 anni.

Non sono soggetti ad ammortamento i terreni, poiché hanno vita utile indefinita, e il patrimonio artistico

in quanto il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

Ad ogni data di riferimento del bilancio, se esiste qualche indicazione che dimostri che le

immobilizzazioni materiali possano aver subito una perdita di valore, si procede al confronto fra il

valore contabile e il valore recuperabile dell’attività inteso come il maggiore tra fair value e valore d’uso

e, nel caso in cui questo sia inferiore al valore contabile, si procede alla svalutazione dell’attività.

Il valore contabile derivante dal ripristino di valore di un’attività in precedenza svalutata, non può

eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato in assenza di perdita di valore nei

periodi precedenti.

L’utile o la perdita generati dalla cessione di un elemento di immobili, impianti e macchinari viene

rilevato nell’utile/perdita dell’esercizio.

Le attività materiali vengono cancellate quando sono dismesse o quando non ci si attendono benefici

economici futuri dall’utilizzo o dalla dismissione.

“9 - Attività immateriali”

Le attività iscritte tra le attività immateriali sono attività non monetarie, prive di consistenza fisica,

identificabili ed in grado di generare benefici economici futuri controllabili dall’impresa. Le attività

immateriali acquistate dall’esterno sono iscritte come attività al prezzo di acquisizione nel momento in

cui i principali rischi e benefici legati al bene sono trasferiti, mentre quelle generate internamente sono

iscritte in base ai costi sostenuti direttamente attribuibili.

Tutte le attività immateriali iscritte in bilancio diverse dall’avviamento sono a vita utile definita e

conseguentemente ammortizzate considerando la relativa vita utile.

Un bene immateriale viene cancellato quando dismesso o quando non ci si attendono benefici

economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.

Avviamento

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PROSPETTO INFORMATIVO 181

L’avviamento sorto in occasione di operazioni di aggregazione aziendale rappresenta il differenziale

fra il costo di acquisto e il fair value, alla data di acquisizione, delle attività e passività della società

acquisita. Se positivo, è iscritto al costo come attività (avviamento) rappresentando un pagamento

effettuato dall’acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività che non possono

essere identificate individualmente e rilevate separatamente. Se negativo è rilevato direttamente a

conto economico (eccedenza sul costo).

L’avviamento iscritto nell’attivo deve essere allocato alle unità generatrici di flussi di cassa cui si

riferisce (CGU). Tali unità sono state identificate considerando il livello più basso al quale la direzione

aziendale verifica la redditività dell’investimento e che tale livello non può essere più grande del

segmento rilevabile nello schema di presentazione settoriale disposto secondo l’IFRS 8 Settori

Operativi. In particolare per il Gruppo Creval le CGU sono state individuate nelle singole entità

depurate dagli investimenti partecipativi classificati nei portafogli delle Partecipazioni e delle Attività

finanziarie disponibili per la vendita qualora presenti, in quanto già testati autonomamente.

L’unità generatrice di flussi finanziari a cui l’avviamento è stato allocato è soggetta ad una verifica

annuale necessaria per evidenziare eventuali perdite di valore od ogni qualvolta vi sia un’indicazione

che l’unità possa avere subito una riduzione di valore.

Secondo lo IAS 36, un’attività è soggetta a svalutazione quando il suo valore di carico eccede il valore

di recupero, ossia il maggiore tra il fair value dedotti i costi di vendita e il valore d’uso.

Il fair value viene determinato in base alle migliori informazioni disponibili per riflettere l’ammontare

che l’entità potrebbe ottenere, alla data di riferimento del bilancio, dalla dismissione dell’attività in una

libera transazione tra parti consapevoli e disponibili, dopo che siano stati dedotti i costi di dismissione.

Nel determinare questo ammontare si considerano i risultati di recenti transazioni per attività similari

effettuate all’interno dello stesso settore.

Il valore d’uso viene calcolato attraverso l’utilizzo di modelli basati sull’attualizzazione dei flussi di

cassa attesi. Il modello ipotizza che il valore dell’attività risulti dall’attualizzazione dei flussi distribuibili

comprensivi dell’eccesso o mancanza di Tier 1 ratio al temine del periodo di riferimento rispetto ad un

obbiettivo minimo prefissato e dal valore terminale calcolato come una rendita perpetua stimata in

base ad un flusso normalizzato economicamente sostenibile e coerente con il tasso di crescita di

lungo termine.

L’eventuale differenza tra il valore di iscrizione e il valore di recupero è iscritta a conto economico.

Altre attività immateriali

Sono costituite principalmente da attività immateriali a vita utile definita rilevate in applicazione

dell’IFRS 3 - Aggregazioni aziendali - ed identificate nel processo di allocazione del costo

dell’aggregazione aziendale. Tali attività, rappresentate dalla valorizzazione dei rapporti con la

clientela, sono derivate dai “core deposits” e dagli “asset under management” e vengono

ammortizzate a quote costanti considerando la relativa vita utile stimata (massimo 16 anni), mentre il

valore residuo è assunto pari a zero.

Ai fini del principio contabile IAS 36 occorre determinare il valore recuperabile delle attività immateriali

a vita utile definita ogni volta che vi sia una evidenza di perdita di valore. Il test di impairment deve

essere svolto raffrontando il valore contabile dell’attività con il suo valore recuperabile e, laddove tale

valore risultasse inferiore al valore contabile, deve essere rilevata una rettifica di valore. Il valore

recuperabile dell’attività è il maggiore tra il suo fair value al netto dei costi di vendita ed il suo valore

d’uso. Ai fini della determinazione del valore d’uso dell’attività immateriale si deve fare riferimento ai

flussi di cassa della stessa nelle sue condizioni correnti alla data di impairment test,

indipendentemente dal fatto che tali flussi siano stati generati dagli attivi originariamente rilevati in

sede di applicazione dell’IFRS 3.

“10 - Attività e passività non correnti in via di dismissione”

Un’attività non corrente deve essere classificata come posseduta per la vendita, se il suo valore

contabile potrà essere recuperato attraverso un’operazione di vendita anziché con il suo uso

continuativo. Perché ciò si verifichi l’attività deve essere disponibile per la vendita immediata nella sua

condizione attuale, soggetta a condizioni che sono d’uso e consuetudine per la vendita di tali attività, e

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PROSPETTO INFORMATIVO 182

la vendita deve essere altamente probabile. Una volta classificata come posseduta per la vendita

l’attività è valutata al minore tra il suo valore contabile e il fair value al netto dei costi di vendita.

Proventi ed oneri (al netto dell’effetto fiscale), riconducibili a gruppi di attività in via di dismissione o

rilevati come tali nel corso dell’esercizio, vengono esposti nel conto economico in una voce separata.

“11 - Fiscalità corrente e differita”

Le imposte correnti alla data del bilancio sono rilevate come passività fiscali nello stato patrimoniale.

Se il versamento per le imposte correnti dell’esercizio in corso o per quelli precedenti ha ecceduto il

relativo debito di imposta, l’eccedenza viene rilevata come attività fiscale nello stato patrimoniale.

Il metodo di contabilizzazione delle imposte differite è il metodo dello stato patrimoniale, che prevede

la rilevazione di imposte differite tramite il confronto dei diversi valori contabili e fiscali delle poste

dell’attivo e del passivo dello stato patrimoniale.

Tali differenze di valore, se determineranno future variazioni in aumento o in diminuzione del reddito

imponibile in un esercizio successivo, sono definite differenze temporanee:

- deducibili: sono quelle che daranno luogo a una futura riduzione dell’imponibile fiscale, in

quanto non deducibili nel presente esercizio. Nella misura in cui è probabile che vi sarà

disponibilità di un reddito imponibile futuro nel quale possano trovare compensazione le

differenze temporanee deducibili, vengono rilevate attività per imposte anticipate. L’articolo 2

del Decreto Legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26

febbraio 2011, n. 10, e le relative modifiche apportate dalla Legge 27 dicembre 2013, n. 147,

consentono tuttavia, al verificarsi di determinate situazioni, di trasformare in crediti di imposta le

attività per imposte anticipate iscritte in bilancio relative alle rettifiche di valore/perdite su crediti

e all’avviamento e alle altre attività immateriali;

- imponibili: sono quelle differenze che danno luogo a passività per imposte differite in quanto

faranno sorgere ammontari imponibili in esercizi futuri, in quanto deducibili o non imponibili nel

corrente esercizio. Per tutte le differenze temporanee imponibili sono rilevate le corrispondenti

passività fiscali differite.

La valutazione delle passività per imposte differite e delle attività per imposte anticipate viene

periodicamente rivista per tenere conto, ad esempio, di eventuali modifiche delle aliquote o delle

normative fiscali o di una nuova stima della probabilità del recupero delle differenze temporanee

deducibili.

Le passività per imposte differite e le attività per imposte anticipate non sono oggetto di attualizzazione

come previsto dallo IAS 12.

“12 - Fondi per rischi e oneri”

I fondi rischi ed oneri sono rilevati quando l’impresa ha un’obbligazione attuale (legale o implicita)

quale risultato di un evento passato, quando è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a

produrre benefici economici per adempiere l’obbligazione e può essere effettuata una stima attendibile

dell’ammontare dell’obbligazione.

L’importo rilevato rappresenta il valore attuale dell’importo che un’impresa ragionevolmente

sosterrebbe per estinguere l’obbligazione alla data di riferimento del bilancio. L’attualizzazione non

viene effettuata nei casi in cui l’effetto del differimento temporale dell’obbligazione sia ritenuto

irrilevante.

I fondi accantonati vengono riesaminati a ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la

migliore stima corrente. Qualora la necessità dell’impiego di risorse atte a produrre benefici economici

per adempiere all’obbligazione non sia più probabile, il fondo viene stornato e la quota eccedente

iscritta a conto economico.

Nella voce sono inclusi, in particolare, gli accantonamenti relativi al contenzioso che vengono

determinati tenuto conto, laddove siano disponibili, dell’importo richiesto da controparte, della stima

tecnica effettuata internamente sulla base dei riscontri contabili emersi nel corso del giudizio e, in

particolare, dell’importo accertato dalla consulenza tecnica d’ufficio (CTU), nonché delle spese dovute

in caso di soccombenza. Sono inoltre compresi gli accantonamenti relativi ai benefici a lungo termine

per i dipendenti il cui importo viene determinato applicando la proiezione degli esborsi futuri sulla base

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PROSPETTO INFORMATIVO 183

di analisi storico/statistiche e della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla

base di un tasso di interesse di mercato; gli utili/perdite di natura attuariale derivanti dalle variazioni

delle ipotesi attuariali precedentemente applicate, comportano una rideterminazione della passività e

sono imputati a conto economico.

Fondi di quiescenza aziendali

I fondi di quiescenza, costituiti in attuazione di accordi aziendali, sono definiti come accantonamenti

relativi a benefici ai dipendenti da erogare in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro. I fondi

presenti alla data di riferimento del bilancio sono classificati come piani a prestazione definita. I

programmi a benefici definiti sono piani per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro in cui la

Banca ha l’obbligo di erogare ai dipendenti la prestazione concordata.

La determinazione dell’obbligazione e del costo per i piani a benefici definiti richiede una stima

affidabile dell’ammontare dei benefici maturati dai dipendenti in cambio dell’attività lavorativa prestata

nell’esercizio corrente e nei precedenti. La determinazione dei valori attuali è effettuata con l’utilizzo

del “Metodo della Proiezione Unitaria del Credito” che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla

base di analisi storico/statistiche e della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi

sulla base di un tasso di interesse di mercato. Gli utili/perdite di natura attuariale derivanti dalle

variazioni delle ipotesi attuariali precedentemente applicate, comportano una rideterminazione della

passività e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto esposta nel prospetto della

redditività complessiva.

“13 - Debiti e titoli in circolazione”

Uno strumento finanziario emesso è classificato come passività quando, sulla base della sostanza

dell’accordo contrattuale, si detiene un’obbligazione contrattuale a consegnare denaro o un’altra

attività finanziaria ad un altro soggetto. I debiti verso banche e verso clientela e i titoli in circolazione

raccolgono principalmente la provvista effettuata sul mercato interbancario e con la clientela, anche

attraverso il collocamento di titoli obbligazionari e certificati di deposito.

La contabilizzazione delle operazioni avviene al momento della loro esecuzione, ad eccezione di

quelle relative alle rimesse di effetti e al collocamento titoli, che sono registrate al momento del

regolamento. Le passività finanziarie sono iscritte inizialmente al fair value più i costi di transazione

direttamente attribuibili e successivamente valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di

interesse effettivo. Il costo ammortizzato non è stato calcolato nel caso di operazioni di breve termine

laddove l’effetto del calcolo è ritenuto immateriale.

In tali voci sono inoltre ricompresi i debiti riferiti a impegni di riacquisto di propri strumenti di capitale

qualora ricorrano i presupposti per la loro rilevazione.

Le passività finanziarie, o parti di esse, sono cancellate quando vengono estinte, ossia quando

l’obbligazione è adempiuta, cancellata o scaduta. Sono inoltre cancellate in seguito al riacquisto delle

stesse sul mercato. L’elisione avviene sulla base del fair value della componente emessa e della

componente riacquistata alla data dell’acquisto. L’utile o la perdita derivante dall’operazione, a

seconda che il valore di iscrizione della componente riacquistata sia maggiore o minore del prezzo di

acquisto, è rilevato a conto economico. Il successivo ricollocamento dei titoli è da intendersi come una

nuova emissione da iscrivere al nuovo prezzo di collocamento.

Operazioni di pronti contro termine di raccolta

Sono operazioni di vendita a pronti di titoli contrattati contestualmente con l’obbligo di riacquisto a

termine.

I titoli sottostanti l’operazione, non essendo trasferiti i rischi connessi, rimangono iscritti in bilancio e si

procede alla rilevazione del connesso debito. I differenziali tra il prezzo a pronti e quello a termine,

comprensivi del rateo di interessi e della quota dell’eventuale scarto di emissione, sono iscritti per

competenza negli interessi.

“14 - Passività finanziarie di negoziazione”

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PROSPETTO INFORMATIVO 184

Le passività di negoziazione sono rappresentate da strumenti finanziari derivati di negoziazione che

presentano un fair value negativo. Vengono iscritte alla data di sottoscrizione o di emissione ad un

valore pari al fair value dello strumento, non considerando eventuali costi o proventi di transazione

direttamente attribuibili.

Le passività di negoziazione vengono valutate al fair value con imputazione delle variazioni in conto

economico.

Vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o

quando la passività è ceduta con trasferimento sostanziale dei rischi e dei benefici derivanti dalla

proprietà della stessa.

“15 - Passività finanziarie valutate al fair value”

In questa voce figurano le passività finanziarie designate come valutate al fair value con imputazione a

conto economico sulla base di una facoltà prevista, in particolari situazioni, dallo IAS 39 (c.d. “fair

value option”).

La Banca non si è avvalsa di tale facoltà.

“16 - Operazioni in valuta”

Le operazioni in valuta estera sono convertite, al momento della rilevazione iniziale, nella moneta di

conto applicando all’importo in valuta estera il cambio corrente alla data dell’operazione.

Ad ogni successiva data di riferimento del bilancio:

- gli elementi monetari sono convertiti al tasso di cambio corrente alla data di bilancio;

- gli elementi non monetari valutati al costo storico sono convertiti al tasso di cambio alla data

dell’operazione;

- gli elementi non monetari valutati al fair value sono convertiti al tasso di cambio alla data di

determinazione del fair value stesso.

Un elemento monetario è il diritto a ricevere, o l’obbligazione a consegnare, un numero fisso o

determinabile di unità monetarie. Di converso, la caratteristica fondamentale degli elementi non

monetari è l’assenza del diritto a ricevere, o dell’obbligazione a consegnare, un numero fisso o

determinabile di unità monetarie. Le differenze di cambio relative ad elementi monetari sono iscritte

nel conto economico nel momento in cui emergono, quelle relative ad elementi non monetari sono

iscritte nel patrimonio netto o nel conto economico coerentemente con la modalità di iscrizione degli

utili o delle perdite che includono tale componente. I costi ed i ricavi in valuta sono rilevati al cambio

vigente al momento della contabilizzazione oppure, se in corso di maturazione, al cambio corrente alla

data di bilancio.

“17 - Altre informazioni”

Operazioni di aggregazione aziendale

L’IFRS 3 definisce un’aggregazione aziendale come un’operazione o altro evento in cui un acquirente

acquisisce il controllo di un’attività aziendale costituita da fattori di produzione e processi applicati a

tali fattori in grado di creare produzione. Sono da considerarsi aggregazioni aziendali, pertanto, le

acquisizioni di partecipazioni in controllate, operazioni di fusione, acquisizioni di rami d’azienda, etc..

L’IFRS 3 prevede che tutte le aggregazioni di imprese che rientrano nel relativo campo di applicazione

debbano essere contabilizzate applicando il metodo dell’acquisizione.

Per ogni aggregazione aziendale, una delle entità partecipanti all’aggregazione deve essere

identificata come acquirente individuato nel soggetto che detiene il controllo su un’altra entità o gruppo

di attività aziendali.

Un soggetto controlla un’entità oggetto di investimento quando è esposto a rendimenti variabili, o

detiene diritti su tali rendimenti derivanti dal proprio rapporto con la stessa e nel contempo ha la

capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio potere su tali entità.

Anche se in taluni casi può essere difficile identificare un acquirente, normalmente ci sono situazioni

che ne evidenziano l’esistenza. In una aggregazione aziendale realizzata essenzialmente mediante

trasferimento di disponibilità liquide o di altre attività oppure mediante assunzione di passività,

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PROSPETTO INFORMATIVO 185

l’acquirente è generalmente l’entità che trasferisce le disponibilità liquide o le altre attività oppure che

assume le passività. In una aggregazione aziendale realizzata essenzialmente attraverso lo scambio

di interessenze, l’acquirente è generalmente l’entità che emette le interessenze. Si devono prendere in

considerazione anche altri fatti e circostanze pertinenti, tra cui:

- i relativi diritti di voto nell’entità risultante dall’aggregazione dopo l’aggregazione aziendale;

- l’esistenza di un’ampia interessenza di minoranza con diritto di voto nell’entità risultante

dall’aggregazione se nessun altro socio o gruppo organizzato di soci detiene una interessenza

significativa con diritto di voto;

- la composizione dell’organo di governo dell’entità risultante dall’aggregazione;

- la composizione dell’alta dirigenza dell’entità risultante dall’aggregazione;

- le condizioni di scambio di interessenze.

Generalmente l’acquirente è l’entità aggregante le cui dimensioni relative (valutate per esempio in

base alle attività, ai ricavi o agli utili) sono notevolmente superiori a quelle dell’altra entità aggregante.

Inoltre in una aggregazione aziendale comprendente più di due entità, ai fini della determinazione

dell’acquirente si deve considerare, tra l’altro, quale delle entità aggreganti ha avviato l’aggregazione

nonché le dimensioni relative delle entità aggreganti.

La data di acquisizione è la data in cui l’acquirente ottiene il controllo sull’acquisto. Nel caso in cui

un’operazione di aggregazione viene realizzata in un’unica operazione di scambio, la data dello

scambio coincide con la data di acquisizione.

Il corrispettivo trasferito in un’aggregazione aziendale deve essere valutato al fair value calcolato

come la somma dei fair value, alla data di acquisizione, delle attività trasferite dall’acquirente ai

precedenti soci dell’acquisita, delle passività sostenute dall’acquirente per tali soggetti e delle

interessenze emesse dall’acquirente. Il corrispettivo che l’acquirente trasferisce in cambio

dell’acquisita comprende qualsiasi attività o passività risultante da un accordo sul corrispettivo

potenziale.

I costi correlati all’acquisizione sono gli oneri che l’acquirente sostiene per la realizzazione

dell’aggregazione aziendale. L’acquirente deve contabilizzare i costi correlati all’acquisizione come

oneri nei periodi in cui tali costi sono sostenuti e i servizi sono ricevuti, ad eccezione dei costi di

emissione di titoli azionari o di titoli di debito che devono essere rilevati secondo quanto disposto dallo

IAS 32 e dallo IAS 39.

Le operazioni di aggregazione aziendale sono contabilizzate secondo il “metodo dell’acquisizione”, in

base al quale le attività identificabili acquisite, comprese eventuali attività immateriali in precedenza

non rilevate dall’impresa acquisita, e le passività identificabili assunte devono essere rilevate ai

rispettivi fair value alla data di acquisizione. L’identificazione del fair value delle attività, passività e

passività potenziali dell’impresa acquisita può avvenire provvisoriamente entro la fine dell’esercizio in

cui l’aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata entro dodici mesi dalla data di

acquisizione.

Se il controllo viene realizzato attraverso acquisti successivi, l’acquirente deve ricalcolare

l’interessenza che deteneva in precedenza nella società acquisita al rispettivo fair value alla data di

acquisizione e rilevare nel conto economico l’eventuale differenza rispetto al precedente valore di

carico.

L’acquirente alla data di acquisizione deve rilevare l’avviamento valutandolo come l’eccedenza della

somma del corrispettivo trasferito, dell’importo di qualsiasi partecipazione di minoranza nell’acquisita

e, in una aggregazione aziendale realizzata in più fasi, del fair value alla data di acquisizione delle

interessenze nell’acquisita precedentemente possedute dall’acquirente, sul valore netto degli importi,

determinati alla data di acquisizione, delle attività identificabili acquisite e delle passività assunte

identificabili valutate sulla base di quanto sopra esposto. Qualora si rilevi una differenza negativa, la

stessa viene imputata a conto economico.

Si specifica che le operazioni di aggregazione effettuate in data antecedente a gennaio 2011 sono

state contabilizzate seguendo le disposizioni della precedente versione dell’IFRS 3. In particolare si

evidenzia il differente trattamento contabile degli eventi successivi all’acquisto del controllo. Per le

operazioni realizzate prima del 31 dicembre 2010 la rideterminazione del corrispettivo addizionale,

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PROSPETTO INFORMATIVO 186

determinato in sede di acquisizione del controllo della società, comporta la rettifica del costo

dell’aggregazione originariamente determinato.

Le operazioni di aggregazione aziendale realizzate fra soggetti sottoposti a controllo comune non

rientrano nell’ambito di applicazione dell’IFRS 3.

In assenza di specifiche previsioni previste dai Principi Contabili Internazionali, lo IAS 8 prevede che

l’impresa debba fare uso del proprio giudizio nell’applicare un principio contabile che fornisca

un’informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica delle operazioni.

Tali tipologie di aggregazioni, normalmente realizzate all’interno di progetti di riorganizzazione

aziendale, vengono quindi contabilizzate preservando la continuità dei valori dell’acquisita nel bilancio

dell’acquirente. In particolare i valori delle attività e delle passività acquisite sono stati rilevati sulla

base dei valori risultanti dal bilancio consolidato del comune Gruppo di appartenenza.

Determinazione del fair value degli strumenti finanziari

Il fair value è il prezzo al quale è possibile liquidare un asset o trasferire una passività in una

transazione tra soggetti partecipanti al mercato ad una determinata data di valutazione. Pertanto

risulta essere un prezzo di uscita e non un prezzo di entrata.

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può

essere inferiore all’importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere

richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati su mercati attivi, il fair value è determinato sulla base dei prezzi

ufficiali del mercato più vantaggioso al quale la società ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono

prontamente e regolarmente disponibili da fonti quali ad esempio borse valori, operatore (dealer),

intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali

prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali

contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario

nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è

determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

Nel caso in cui le quotazioni su un mercato attivo non risultassero disponibili, la Banca ricorre a

modelli valutativi (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati ed utilizzati dal mercato.

I modelli di valutazione includono tecniche basate sull’attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla

stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine

di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi di valutazione. La Banca deve ottenere dati di mercato

nello stesso mercato dove lo strumento era stato originato o comprato.

Queste metodologie utilizzano input basati su prezzi riscontrabili in recenti transazioni dello strumento

oggetto di valutazione e/o prezzi/quotazioni di strumenti aventi caratteristiche analoghe in termini di

profilo di rischio.

Qualora, per uno o più fattori di rischio, non risulti possibile riferirsi a dati di mercato, i modelli valutativi

fanno riferimento a stime di input reperibili attraverso dati storici disponibili.

Di seguito vengono forniti i criteri di valutazione dei portafogli misurati al fair value.

Titoli Obbligazionari a reddito fisso

I titoli sono prezzati a seconda delle condizioni di liquidità del rispettivo mercato di riferimento. Gli

strumenti liquidi quotati in mercati attivi sono valutati al Mark to Market e di conseguenza le posizioni

in questi strumenti sono classificate al Livello 1 nella gerarchia del fair value. Se non sono presenti

quotazioni che rispettino i criteri di determinazione del fair value si rileva che non esiste nessun

mercato attivo. Pertanto si applica il criterio di comparazione con titoli analoghi quotati su info-provider

(comparable approach), o la quotazione operativa su un mercato non attivo oppure la valutazione

Mark to Model e si attribuisce il Livello 2 nella gerarchia del fair value. Laddove non si riesca a

determinare una quotazione fair applicando i criteri sopra esposti lo strumento è posto al Livello 3 e il

prezzo viene determinato attraverso una richiesta specifica ad un broker di mercato o tramite

l’implementazione di un modello di pricing ad hoc.

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PROSPETTO INFORMATIVO 187

ABS e titoli strutturati

In caso di titoli con componenti opzionali implicite non scorporabili o di titoli rappresentativi di asset

bancari (es. ABS, MBS) o affini (es. CDO, MBO), data l’assenza di quotazioni operative sul mercato o

di input osservabili a cui fare riferimento, il titolo viene classificato al Livello 3. Si utilizza una

valorizzazione indicativa fornita da soggetti terzi, compreso l’emittente del titolo.

Strumenti di Patrimonio Netto

Per quanto concerne gli strumenti di patrimonio netto, qualora sia presente una quotazione su un

mercato attivo, vengono classificati come Livello 1 nella gerarchia del fair value. Nel caso in cui non

esista alcun mercato attivo, laddove possibile, si procede ad effettuare una valutazione teorica del

titolo (il titolo è classificato come Livello 3 qualora i parametri utilizzati non siano osservabili sul

mercato). Se l’elevata aleatorietà degli input produce un’ampia gamma di risultati, la valutazione è

effettuata al costo e il titolo classificato come Livello 3. Gli strumenti di patrimonio netto sono

classificati come Livello 2 solo nel caso in cui sia presente una quotazione ma il mercato di riferimento

sia significativamente ridotto.

Fondi comuni di investimento e quote di OICR

Sono classificati di Livello 1 quando è disponibile una quotazione bid/ask rappresentativa di un

mercato attivo e di un possibile prezzo di transazione. In alternativa la valutazione viene fatta sulla

base del Net Asset Value (NAV) ufficiale di fine periodo. Con riferimento alle gerarchie di fair value si

specifica che vengono presentati come Livello 2 o 3 a seconda della reperibilità del NAV, della

trasparenza del portafoglio e della possibilità di smobilizzare le posizioni.

Per i fondi immobiliari non quotati sul mercato, il fair value è determinato aggiustando il NAV per la

probabilità di default del fondo e il tasso di recupero atteso, determinati sulla base di un modello

interno. Vista la significatività dei parametri non osservabili sul mercato inclusi nel modello, i Fondi

Immobiliari sono classificati come Livello 3 nella gerarchia del fair value.

Per le quote detenute in fondi immobiliari non quotati acquisite mediante apporti di immobili di

proprietà della banca, in considerazione della modalità con cui viene determinato il NAV, il fair value è

determinato senza l’aggiustamento sopra richiamato.

Certificati e Covered Warrants

Relativamente alla valutazione di certificati di investimento (c.d. certificates) e di covered warrants, in

presenza di un mercato attivo gli strumenti sono posti al Livello 1 nella gerarchia del fair value. I criteri

di determinazione di una quotazione “fair” sono, in ordine di priorità decrescente, l’ultimo prezzo

operativo su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione oppure il prezzo dell’ultima

contrattazione su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione (c.d. Last Trade Price).

Qualora non vi sia un mercato attivo, non essendo possibile effettuare un pricing teorico accurato, le

posizioni in certificati sono valutate attraverso una valorizzazione/quotazione indicativa di un broker di

mercato e/o dell’emittente oppure con l’ultima valorizzazione di mercato disponibile e sono assegnati

al Livello 2 o al Livello 3 nella gerarchia del fair value in base all’osservabilità degli input utilizzati.

Derivati

Le posizioni in futures su titoli di stato e tassi di interesse sono valutate utilizzando il prezzo di

chiusura dell’ultima giornata operativa. Pertanto questi strumenti sono da considerarsi come Livello 1

nella gerarchia del fair value. Il valore di mercato dei derivati OTC è calcolato tramite modelli di pricing

che utilizzano come input parametri di mercato. Nei mercati non attivi e per particolari tipologie di

strumenti, per i quali i prezzi e i parametri di input non sono osservabili, il fair value è calcolato

adottando tecniche di valutazione ad hoc per ciascun strumento considerato (Mark to Model).

Di seguito vengono forniti i criteri di valutazione dei portafogli non misurati in bilancio al fair value, ma

per i quali viene richiesto il fair value ai fini di disclosure di bilancio come previsto dal principio

contabile di riferimento IFRS 7.

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PROSPETTO INFORMATIVO 188

Crediti e debiti verso banche e clientela e Titoli in circolazione

Per gli strumenti finanziari iscritti in bilancio al costo ammortizzato e classificati tra i crediti e debiti

verso banche o clientela e tra i titoli in circolazione, il fair value è determinato a fini di disclosure di

bilancio sulla base delle seguenti modalità:

- per i crediti verso clientela a medio-lungo termine in bonis, il fair value è determinato attraverso

l’attualizzazione dei previsti flussi di cassa sulla base di una curve risk-free a cui viene applicato

uno spread espressivo del rischio di credito e determinato sulla base delle perdite attese (PD e

LGD). Il fair value così determinato è classificato nella gerarchia in corrispondenza del livello 3;

- per i crediti e debiti verso banche a più lunga scadenza il fair value è determinato attraverso

l’attualizzazione dei previsti flussi di cassa sulla base di una curve risk-free a cui viene applicato

uno spread espressivo del rischio di credito;

- per i crediti verso clientela “deteriorati” (sofferenze, incagli, past due, ristrutturati), il fair value è

determinato scontando le posizioni, al netto dei fondi rettificativi espressione del rischio di

credito associato, ad un tasso di mercato risk-free. Per tali esposizioni il prezzo di uscita

risulterebbe influenzato in misura significativa dalle previsioni sulle perdite di valore, che sono

frutto di una valutazione soggettiva, espressa dal gestore della posizione, con riferimento al

tasso di recupero ed alla relativa tempistica; in virtù di ciò le posizione sono considerate di livello

3 nella gerarchia di fair value;

- per le attività e le passività a vista o con scadenza nel breve periodo, il valore contabile di

iscrizione è considerato una buona approssimazione del fair value. Il fair value così determinato

viene convenzionalmente classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value;

- per le emissioni di prestiti obbligazionari valutati in bilancio al costo ammortizzato, la

misurazione al fair value viene determinata facendo riferimento alle quotazioni esistenti su un

mercato attivo oppure sulla base di una tecnica di valutazione effettuata attraverso

l’attualizzazione dei flussi di cassa del titolo sulla base della curva di tasso di interesse di

riferimento, opportunamente corretta per tenere conto della variazione del proprio merito

creditizio sulla base della metodologia sopra descritta per la valutazione dei Titoli Obbligazionari

a reddito fisso. Lo stesso vale per le considerazioni in merito alla gerarchia del fair value;

- per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei “Crediti verso banche o clientela” il fair value è

stato determinato attraverso l’utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l’utilizzo di

modelli valutativi, come descritto in precedenza per le attività e le passività finanziarie iscritte in

bilancio al fair value.

Attività non finanziarie – Investimenti immobiliari detenuti a scopo di investimento

Il fair value viene determinato in tutti i casi mediante perizie esterne, il cui punto di riferimento è

rappresentato dai prezzi correnti per attività similari (valore per metro quadro indicati dai più diffusi

Osservatori, prezzi di transazioni simili). A tale valore vengono di norma apportati degli aggiustamenti

per riflettere le caratteristiche peculiari dell’oggetto di valutazione quali, a titolo esemplificativo, la

posizione geografica e commerciale, l’accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo

stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In virtù di

tali correttivi, che dipendono in modo significativo dalle stime condotte dal perito esterno, gli importi

determinati sono caratterizzati per natura da elementi di giudizio e di soggettività; il fair value così

ottenuto viene classificato in corrispondenza del Livello 3 nella gerarchia di fair value.

Trattamento di fine rapporto (TFR)

Il trattamento di fine rapporto rientra tra i benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro definiti dallo

IAS n. 19 secondo due differenti tipologie:

- piani a contribuzione definita (defined contribution plans);

- piani a benefici definiti (defined benefit plans).

I piani a contribuzione definita prevedono il versamento da parte dell’azienda di contributi fissi verso

un’entità distinta (un fondo). L’entità non ha una obbligazione legale o implicita a pagare ulteriori

contributi se il fondo non dispone di attività sufficienti a corrispondere tutti i benefici spettanti ai

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PROSPETTO INFORMATIVO 189

dipendenti per la loro attività lavorativa svolta nell’esercizio corrente e in quelli precedenti. L’azienda

contabilizza i contributi del dipendente da versare al fondo, come passività, dopo aver dedotto

eventuali contributi già versati. Se alla data di riferimento del bilancio i contributi versati sono maggiori

rispetto a quelli dovuti, l’eccedenza risultante deve essere contabilizzata come un’attività nella misura

in cui il pagamento anticipato determinerà una riduzione dei pagamenti futuri o un rimborso.

I piani a benefici definiti riguardano benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro in cui l’entità ha

l’obbligo di erogare ai dipendenti la prestazione concordata.

A seguito dell’entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007 le quote di trattamento di fine rapporto

maturate dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente secondo modalità di adesione

esplicita o adesione tacita, destinate a forme di previdenza complementare o mantenute in azienda, la

quale provvede a trasferire le quote di TFR al Fondo di Tesoreria istituito presso l’INPS.

La riforma della previdenza complementare ha comportato una modifica del trattamento contabile del

TFR come esplicitato di seguito:

- il fondo di trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere

considerato come un “piano a benefici definiti” oggetto di valutazione attuariale secondo il

metodo “Projected unit credit method”, come previsto dallo IAS 19. La passività connessa al

TFR maturato è attuarialmente valutata senza applicazione del pro-rata del servizio prestato,

essendo la prestazione da valutare già interamente maturata. Gli utili/perdite attuariali che si

generano in seguito a variazioni delle ipotesi attuariali precedentemente applicate, comportano

una rideterminazione della passività e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio

netto esposta nel prospetto della redditività complessiva;

- le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate dal 1° gennaio 2007 si

configurano come un “piano a contribuzione definita”, sia nel caso di scelta da parte del

dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al Fondo di Tesoreria

dell’INPS. L’importo delle quote è determinato sulla base dei contributi dovuti dal dipendente

senza utilizzo di metodologie di calcolo attuariali.

Azioni proprie

Le azioni emesse riacquistate sono portate a diretta riduzione del patrimonio netto. Nessun utile o

perdita derivante dall’acquisto, dalla vendita, dall’emissione o estinzione di tali strumenti viene

registrato a conto economico. Ogni importo pagato o ricevuto per tali strumenti è riconosciuto

direttamente a patrimonio netto.

Si procede all’iscrizione della specifica riserva come previsto dall’articolo 2357-ter del Codice Civile.

Garanzie e impegni

Le garanzie rilasciate sono iscritte in bilancio inizialmente al loro fair value, rappresentato dalla

commissione incassata, e successivamente al maggiore tra la stima dell’obbligazione e l’importo

inizialmente iscritto progressivamente ridotto della quota di competenza del periodo. Il valore nominale

complessivo al netto degli utilizzi delle garanzie rilasciate è evidenziato nella nota integrativa al

bilancio.

Gli impegni sono iscritti in bilancio in base alla migliore stima dell’obbligazione determinata secondo lo

IAS 37. L’importo complessivo dell’impegno assunto è evidenziato nella nota integrativa al bilancio.

Gli accantonamenti relativi alla stima dei possibili esborsi connessi al rischio di credito relativo alle

garanzie ed impegni sono determinati applicando i medesimi criteri indicati nel punto 4 “Crediti”. In

particolare la valutazione prevede in aggiunta l’utilizzo del fattore di conversione (FCC) e viene iscritta

tra le altre passività.

Contabilizzazione dei ricavi e dei costi

I ricavi che derivano dall’utilizzo, da parte di terzi, di beni dell’impresa che generano interessi,

commissioni e dividendi, devono essere rilevati nel momento in cui sono conseguiti o quando è

probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione saranno fruiti dall’impresa e l’ammontare

dei ricavi può essere attendibilmente valutato.

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PROSPETTO INFORMATIVO 190

Gli interessi sono riconosciuti pro rata temporis in base al tasso di interesse contrattuale o a quello

effettivo (se viene applicato il costo ammortizzato). Gli interessi di mora, previsti contrattualmente,

sono contabilizzati nel momento dell’effettivo incasso. I dividendi sono rilevati a conto economico nel

corso dell’esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

Le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell’esistenza di accordi contrattuali, nel

periodo in cui gli stessi servizi sono stati prestati, ad eccezione delle commissioni incluse nel costo

ammortizzato per la determinazione del tasso di interesse effettivo, che vengono rilevate tra gli

interessi.

I costi sono iscritti contabilmente nel periodo in cui sono sostenuti seguendo il criterio della

correlazione tra costi e ricavi che derivano direttamente e congiuntamente dalle medesime operazioni

o eventi. Se invece, la correlazione tra costi e ricavi è possibile solo in modo generico e indiretto, i

costi sono iscritti su più periodi secondo un metodo di ripartizione sistematico.

Qualora i costi non siano associabili ai ricavi, vengono rilevati immediatamente a conto economico.

Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio

Nella redazione del bilancio annuale si è fatto ricorso a stime e ad assunzioni che possono

determinare degli effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale, nel conto economico e riportati nella

nota integrativa.

In particolare, è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione

aziendale nei seguenti casi:

- quantificazione delle perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie, con particolare

riferimento ai crediti, alle partecipazioni e alle attività materiali;

- determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di

bilancio e l’utilizzo di modelli valutativi per la determinazione del fair value degli strumenti

finanziari non quotati in mercati attivi;

- valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali;

- quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;

- ipotesi attuariali e finanziarie utilizzate per la determinazione delle passività collegate ai piani a

benefici definiti per i dipendenti;

- stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.

Ai fini della formulazione di stime e assunzioni ragionevoli per la rilevazione delle operazioni

gestionali, queste vengono formulate attraverso valutazioni soggettive fondate sull’utilizzo di tutte le

informazioni disponibili e sull’esperienza storica.

20.1.6.2 Note esplicative

Dettaglio delle principali voci dello stato patrimoniale

Cassa e disponibilità liquide

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

a) Cassa 48.892 48.392 58.202

b) Depositi liberi presso Banche Centrali - - -

Totale 48.892 48.392 58.202

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Dati in migliaia di Euro

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PROSPETTO INFORMATIVO 191

Voci/Valori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Attività per cassa - - - - - -

1. Titoli di debito 5.083 98 - 5.114 2.714 - 6.906 5.289

1.1 Titoli strutturati - - - - - -

1.2 Altri titoli di debito 5.083 98 - 5.114 2.714 - 6.906 5.289

2. Titoli di capitale 938 - - 973 - - 692

3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -

4. Finanziamenti - - - - - -

4.1 Pronti contro termine - - - - - -

4.2 Altri - - - - - -

Totale A 6.021 98 - 6.087 2.714 - 7.598 5.289

B. Strumenti derivati - - - - - -

1. Derivati finanziari 1 2 - 1 9 - 1 17

1.1 di negoziazione 1 2 - 1 9 - 1 17

1.2 connessi con la fair value option - - - - - -

1.3 altri - - - - - -

2. Derivati creditizi - - - - - -

2.1 di negoziazione - - - - - -

2.2 connessi con la fair value option - - - - - -

2.3 altri - - - - - -

Totale B 1 2 - 1 9 - 1 17

Totale (A+B) 6.021 100 - 6.088 2.723 - 7.599 5.306

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello

1 Livello 2 Livello

3

1. Titoli di debito - - - - - - - - -

1.1 Titoli strutturati - - - - - - - - -

1.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - -

2. Titoli di capitale - - 20 - - 20 - - 79

2.1 Valutati al fair value - - 20 - - 20 - - 79

2.2 Valutati al costo - - - - - - - - -

3. Quote di O.I.C.R. - - - - - - - - -

4. Finanziamenti - - - - - - - - -

Totale - - 20 - - 20 - - 79

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PROSPETTO INFORMATIVO 192

Il livello 3 contiene anche i titoli di capitale valutati al costo.

Crediti verso banche

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

VB FV VB FV VB

Tipologia operazioni/valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Crediti verso Banche Centrali

- - - - - - - - -

1. Depositi vincolati - X X X - X X X -

2. Riserva obbligatoria - X X X - X X X -

3. Pronti contro termine - X X X - X X X -

4 Altri - X X X - X X X -

B. Crediti verso banche 880.696 - 34.596 846.077 984.954 - 108.760 876.485 889.903

1. Finanziamenti 857.339 - 11.255 846.077 935.944 - 59.509 876.485 605.234

1.1. Conti correnti e depositi liberi

319.467 X X X 699.413 X X X 479.857

1.2. Depositi vincolati 526.278 X X X 176.591 X X X 26.044

1.3. Altri finanziamenti 11.594 X X X 59.940 X X X -

- Pronti contro termine attivi

11.262 X X X 59.459 X X X

98.869

- Leasing finanziario - X X X - X X X -

- Altri 332 X X X 481 X X X 474

2. Titoli di debito 23.357 - 23.342 - 49.010 - 49.251 - 284.659

2.1. Titoli strutturati - X X X - X X X -

2.2. Altri titoli di debito 23.357 X X X 49.010 X X X 284.659

Totale 880.696 - 34.596 846.077 984.954 - 108.760 876.485 889.903

Legenda FV = Fair value VB = Valore di bilancio

Crediti verso clientela

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014

Valore di Bilancio Fair Value

Bonis Deteriorati

Tipologia operazioni/valori Acquistati Altri L1 L2 L3

Finanziamenti 2.302.925 - 506.876 - - 2.998.605

1.Conti Correnti 558.210 - 187.140 X X X

2. Pronti contro termine attivi - - - X X X

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PROSPETTO INFORMATIVO 193

3. Mutui 1.386.898 - 284.948 X X X

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 191.758 - 12.796 X X X

5. Leasing finanziario 5.800 - 2.566 X X X

6. Factoring - - - X X X

7. Altri Finanziamenti 160.259 - 19.425 X X X

Titoli di debito - - - - - -

8. Titoli strutturati - - - X X X

9. Altri titoli di debito - - - X X X

Totale 2.302.925 - 506.876 - - 2.998.605

31/12/2013

Valore di Bilancio Fair Value

Bonis Deteriorati

Tipologia operazioni/valori Acquistati Altri L1 L2 L3

Finanziamenti 2.473.574 - 447.557 - - 2.942.895

1.Conti Correnti 662.729 - 174.206 X X X

2. Pronti contro termine attivi - - - X X X

3. Mutui 1.441.473 - 243.190 X X X

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 202.822 - 13.413 X X X

5. Leasing finanziario 6.161 - 2.527 X X X

6. Factoring - - - X X X

7. Altri Finanziamenti 160.389 - 14.221 X X X

Titoli di debito - - - - - -

8. Titoli strutturati - - - X X X

9. Altri titoli di debito - - - X X X

Totale 2.473.574 - 447.557 - - 2.942.895

31/12/2012

- Deteriorati

Tipologia operazioni/Valori Bonis Acquistati Altri

1. Conti correnti 812.458 - 141.132

2. Pronti contro termine attivi - - -

3. Mutui 1.516.436 - 186.191

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 198.611 - 11.375

5. Leasing finanziario 7.455 - 3.153

6. Factoring - - -

7. Altri finanziamenti 175.146 - 12.898

8. Titoli di debito - - -

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PROSPETTO INFORMATIVO 194

8.1 Titoli strutturati - - -

8.2 Altri titoli di debito - - -

Totale valore di bilancio 2.710.106 - 354.749

Totale fair value 2.751.050 - 361.765

Leasing finanziario

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Leasing finanziario clientela: riconciliazione

Residuo finanziario ante applicazione criterio costo ammortizzato 8.397 8.722 10.641

Time value a scadere -14 -14 -15

Residuo finanziario post applicazione criterio costo ammortizzato 8.383 8.707 10.626

Fondo svalutazione crediti riferibile ai pagamenti minimi 17 19 18

Vita residua residuo finanziario ante applicazione costo ammortizzato

Investimento totale lordo a 1 anno 814 897 1.199

Investimento totale lordo tra 1 anno e 5 anni 3.571 3.519 3.988

Investimento totale lordo oltre 5 anni 3.994 4.289 5.436

Vita residua residuo finanziario post applicazione criterio costo ammortizzato

Investimento totale lordo a 1 anno 813 896 1.198

Investimento totale lordo tra 1 anno e 5 anni 3.565 3.513 3.982

Investimento totale lordo oltre 5 anni 3.988 4.279 5.428

I contratti di leasing stipulati dalla Banca presentano le seguenti caratteristiche:

- tutti i rischi e i benefici connessi alla proprietà del bene vengono trasferiti al locatario;

- alla stipula il locatario corrisponde un anticipo a titolo di cauzione, che verrà acquisito dal

locatore al momento della messa a reddito del contratto ed andrà a diminuire l’importo

finanziato;

- durante la vita utile del contratto vengono corrisposti dal locatario canoni periodici (a cadenza

principalmente mensile) che possono variare in forza di clausole di indicizzazione;

- al termine del contratto, viene concessa al locatario l’opzione di acquisto della proprietà del

bene oggetto del contratto stesso ad un valore inferiore al fair value alla data di possibile

esercizio, per cui è ragionevolmente certo che l’opzione venga esercitata.

Essendo mantenuta dal locatore la proprietà giuridica del bene per tutta la durata del contratto, il bene

stesso rappresenta una garanzia implicita dell’esposizione del locatario, per cui non permangono

valori residui non garantiti; nel caso di beni non correntemente alienabili o di rapida obsolescenza,

vengono inoltre richieste garanzie accessorie al locatario stesso o, in alternativa, al fornitore del bene.

Lo IAS 17 definisce il canone potenziale di locazione come la parte dei canoni che non è prefissata

nell’ammontare ma che è basata sul valore futuro di un parametro che cambia per motivi diversi dal

passare del tempo (quale una percentuale di future vendite, un ammontare di utilizzo futuro, indici di

prezzo futuri, tassi d’interesse di mercato futuri).

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PROSPETTO INFORMATIVO 195

Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Attività/Valori

1. Attività di proprietà 75.270 83.790 86.826

a) terreni 9.568 11.090 11.090

b) fabbricati 61.214 68.096 70.809

c) mobili 2.540 2.726 3.102

d) impianti elettronici - - -

e) altre 1.948 1.878 1.825

2. Attività acquisite in leasing finanziario - - -

a) terreni - - -

b) fabbricati - - -

c) mobili - - -

d) impianti elettronici - - -

e) altre - - -

Totale 75.270 83.790 86.826

Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutata al costo

Dati in migliaia di Euro

Attività/Valori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Valore di Bilancio Fair value Valore di Bilancio

Fair value Valore di Bilancio

L1

L2

L3 L1

L2

L3

1. Attività di proprietà 6.262 - - 6.961 102 - - 176 152

a) terreni 1.528 - - 1.703 6 - - 10 17

a) fabbricati 4.734 - - 5.258 97 - - 166 135

2. Attività acquisite in leasing finanziario - - - - - - - - -

a) terreni - - - - - - - - -

a) fabbricati - - - - - - - - -

Totale 6.262 - - 6.961 102 - - 176 152

Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Attività/Valori Durata Durata Durata Durata Durata Durata

definita indefinita definita indefinita definita indefinita

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PROSPETTO INFORMATIVO 196

A.1 Avviamento X 14.587 X 14.587 X 14.587

A.2 Altre attività immateriali - - - - - -

A.2.1 Attività valutate al costo: - - - - - -

a) attività immateriali generate internamente - - - - - -

b) altre attività - - - - - -

A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - - - -

a) attività immateriali generate internamente - - - - - -

b) altre attività - - - - - -

Totale - 14.587 - 14.587 - 14.587

Le immobilizzazioni immateriali sopra riportate nascono a seguito della contabilizzazione delle

operazioni di acquisizione della Banca Popolare Calatafimi avvenuta nel 1998 e dell’acquisizione degli

sportelli Cassa San Giacomo avvenuta nel 2002 (pari rispettivamente a 1.087 migliaia di euro nel caso

di Banca Popolare Calatafimi e 13.500 migliaia di euro nel caso degli sportelli di Cassa San Giacomo).

L’avviamento, secondo quanto disposto dallo IAS 36, deve essere sottoposto annualmente ad

impairment test per verificarne la sua recuperabilità. A tale fine, l’avviamento deve essere allocato a

singole o a gruppi di unità generatrici di flussi finanziari dell’acquirente (in seguito “CGU”) in modo che

tali unità beneficino delle sinergie dell’aggregazione, indipendentemente dal fatto che altre attività o

passività dell’acquisito siano assegnate a tali unità o gruppi di unità.

In particolare, per il Credito Siciliano, l’unità generatrice di flussi di cassa cui è stato allocato l’intero

avviamento è stata individuata nel segmento mercato Credito Siciliano, rappresentato dalla Banca

stessa esclusi gli investimenti partecipativi classificati nei portafogli delle Partecipazioni e delle Attività

finanziarie disponibili per la vendita, qualora presenti. Essa, coerentemente con lo schema di

presentazione settoriale disposto dal Gruppo secondo l’IFRS 8 Segmenti Operativi, rappresenta il

livello più basso al quale la direzione aziendale verifica la redditività dell’investimento.

I principi contabili di riferimento richiedono che il test di impairment sia svolto raffrontando il valore

contabile della CGU con il valore recuperabile dalla stessa. Laddove tale valore risultasse inferiore al

valore contabile deve essere rilevata una rettifica di valore. Il valore recuperabile della CGU è il

maggiore tra il suo fair value al netto dei costi di vendita ed il suo valore d’uso.

Ai fini della procedura di impairment, approvata da parte del Consiglio di Amministrazione, la Banca –

con l’ausilio di un perito esterno - ha utilizzato il valore d’uso per la verifica della recuperabilità

dell’avviamento iscritto.

Il valore d’uso

Il valore d’uso è determinato attraverso la stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri che si

prevede possano essere generati dalla CGU. Il valore di un’attività è calcolato attraverso

l’attualizzazione dei flussi finanziari comprensivi del valore terminale calcolato come una rendita

perpetua stimata in base ad un flusso normalizzato economicamente sostenibile e coerente con il

tasso di crescita di lungo termine.

I flussi di cassa

Il valore d’uso è stato determinato attraverso l’attualizzazione dei flussi finanziari futuri definiti sulla

base di proiezioni approvate dagli amministratori che coprono un periodo di 5 anni. Le proiezioni oltre

il periodo coperto dal piano si basano su un tasso di crescita costante (g) e pari al 2%: esso

rappresenta il tasso medio di crescita a lungo termine ed è determinato sulla base delle previsioni del

tasso di inflazione atteso.

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PROSPETTO INFORMATIVO 197

I flussi di cassa generati nell’arco dell’orizzonte temporale di pianificazione esplicita e distribuibili agli

azionisti consentono in ogni caso di mantenere un livello soddisfacente di patrimonializzazione in

termini di Tier 1 e Total Capital (Tier 1 ratio target pari al 10% e Total capital ratio pari al 10,5%)

compatibile con la natura e l’evoluzione attesa delle attività. Si sottolinea al riguardo che, rispetto ai

parametri definiti nel bilancio 2013, si è provveduto ad un incremento del Tier 1 target dall’8,5% al

10% (mentre il Total Capital ratio target è stato confermato pari al 10,5%): l’innalzamento di tale

coefficiente di patrimonializzazione è coerente con le indicazioni a tutt’oggi formulate dalla Banca

d’Italia in materia di “prudential monitoring threshold” per il Gruppo Creval.

Si specifica che, rispetto alle stime formulate nella realizzazione dei test di impairment dei bilanci

precedenti, i flussi registrati nel corso del 2014 risultano particolarmente influenzati dalla

contabilizzazione nella loro interezza dei risultati dell’AQR e degli oneri una tantum per

l’accantonamento al “Fondo di solidarietà” e incentivazioni all’esodo conseguenti all’accordo siglato lo

scorso dicembre con le OO.SS..

Le proiezioni si sviluppano nell’ambito di un contesto caratterizzato dal perdurare di elementi di

incertezza, seppur in presenza di timidi segnali di ripresa economica, dal mantenimento da parte della

BCE di misure non convenzionali di politica monetaria e da una progressiva normalizzazione dei

mercati finanziari. Le principali ipotesi riferite all’evoluzione dello scenario macroeconomico e delle

dinamiche del sistema bancario sono state formulate incorporando gli effetti dell’aggiornamento delle

previsioni formulate da primari centri di ricerca economica (Prometeia), che risultano più prudenti

rispetto a quanto rilevato nell’ambito dell’aggiornamento del piano 2014-2016, opportunamente

adeguate al contesto ed alle dinamiche in cui opera il Gruppo sulla base delle conoscenze e delle

valutazioni maturate nell’ambito della propria operatività nel settore di riferimento.

Con particolare riferimento alle ricadute di tale contesto nell’attività bancaria, si prevede:

- uno sviluppo della raccolta diretta che rispecchia una ripresa, seppur modesta, del risparmio delle

famiglie che resta comunque condizionato da una crescita economica contenuta;

- un incremento significativo della raccolta indiretta in particolar modo con riferimento al risparmio

gestito e assicurativo;

- un andamento degli impieghi sostenuto da una ripresa del ciclo economico che interesserà tutte

le componenti di domanda. Grazie anche all’incremento della dotazione patrimoniale derivante

dall’aumento di capitale del Gruppo Creval concluso nel corso del 2014 è prevista, già a partire

dal 2015, la ripresa dei prestiti concessi alle famiglie - sostenuti dal contributo del finanziamento

per l’acquisto dell’abitazione, favorito a sua volta da una progressiva normalizzazione del mercato

del lavoro - ed alle imprese a seguito dalla riattivazione degli investimenti in macchinari e

attrezzature. Detto impulso risulterà inoltre favorito dal miglioramento atteso delle condizioni

operative dal lato dell’offerta attraverso azioni di specializzazione, innovazione di prodotto e

l’utilizzo della multicanalità nonché dalle migliori condizioni di funding. In tale ottica si sottolinea

che, in linea con quanto previsto dal Piano Strategico, nel corso del 2014 il Gruppo ha attivato

uno specifico progetto – denominato CuRVa, acronimo di Customer Relationship Value –

finalizzato alla revisione e all'innovazione del modello di servizio commerciale del Gruppo che

prevede, fra gli altri, la strutturazione di un nuovo assetto di rete territoriale, la complessiva

revisione del modello di segmentazione e di portafogliazione della clientela del Gruppo,

l’innovazione del processo di gestione del pricing e dei relativi processi autorizzativi di deroga

nonchè l’introduzione di un piano commerciale “a valore” con conseguente revisione del sistema

di reporting (c.d. Action e Report Room);

- una graduale ripresa nel medio termine dei tassi di riferimento che, unitamente ad un costo del

funding atteso a livelli sostanzialmente bassi, favorirà un progressivo incremento dello spread da

clientela;

- uno sviluppo delle commissioni derivanti dai canali tradizionali del business quali i conti correnti e

i sistemi di pagamento favorito dall’aumento della produttività della rete e dallo sviluppo delle

partnership strategiche, segnatamente siglate con Anima Management Holding nel settore del

risparmio gestito, con il Gruppo Assicurativo RiFin in ambito bancassurance, con Compass

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PROSPETTO INFORMATIVO 198

(prestiti personali), IBL Banca (CQS), Banca IFIS (Factoring), Alba Leasing (leasing), Gruppo Fire

(recupero crediti) ed il Gruppo Cerved (gestione NPL);

- una sensibile riduzione dell’andamento degli oneri operativi derivante principalmente dalla

riduzione strutturale dei costi del personale per effetto dall’accordo siglato a dicembre 2014 con le

OO.SS;

- un costo del rischio di credito in progressiva riduzione a partire dal 2015 a seguito di un atteso

miglioramento del contesto economico di riferimento.

Tutti i dati previsionali utilizzati risultano sensibili al mutamento dello scenario macroeconomico su cui

impatta significativamente la situazione d’incertezza sui tempi e sulla forza della ripresa dell’economia

italiana in particolare.

Tasso di attualizzazione

Nel determinare il valore d’uso i flussi finanziari devono essere attualizzati ad un tasso che incorpori

sia il valore temporale del denaro sia i rischi propri dell’attività svolta. In linea con l’attuale prassi

valutativa, il tasso di sconto al netto delle imposte (ke) è pari all’8,8%.

Il tasso di attualizzazione utilizzato corrisponde al costo del capitale di rischio, pari al tasso di

rendimento dei mezzi propri richiesto dagli investitori/azionisti per investimenti con analoghe

caratteristiche di rischio. Tale tasso è stato stimato utilizzando il Capital Asset Pricing Model (in

seguito il “CAPM”) sulla base della formula seguente:

ke = Rf + Beta * (Rm-Rf), dove

Rf = tasso di rendimento di investimenti privi di rischio, considerato pari al rendimento medio annuo dei

Buoni del Tesoro Poliennali decennali emessi dallo Stato italiano, pari al 2,87%;

Rm - Rf = premio per il rischio richiesto dal mercato, considerato pari al 5%, in linea con la prassi

valutativa;

Beta = fattore di correlazione tra il rendimento effettivo di un’azione e il rendimento complessivo del

mercato di riferimento (misura della volatilità di un titolo rispetto al mercato) - pari a 1,18 - che

rappresenta il beta medio associato ad un campione delle principali banche quotate italiane. Si

sottolinea al riguardo che la volatilità del titolo Credito Valtellinese ha evidenziato un’elevata variabilità

in funzione dell’orizzonte temporale preso come riferimento (2-5 anni) conseguentemente, nella

determinazione del beta da utilizzare nel modello del CAPM, si è ritenuto opportuno considerare la

media quinquennale dei beta delle principali banche italiane quotate.

Di seguito si riepiloga il tasso di sconto al netto delle imposte utilizzato per la CGU:

Parametri Ke 2014 2013 2012

Risk free (Rf) 2,87% 4,30% 5.47%

Beta 1,18 0,94 0.88

Market risk Premium (Rm-Rf) 5% 5% 5%

Tasso di attualizzazione (ke) 8,8% 9,0% 9,8%

Analisi di sensitivity

Al fine di meglio apprezzare la sensibilità dei risultati dell’impairment test rispetto alle variazioni degli

assunti di base per la determinazione del valore d’uso è stata svolta un’analisi di sensitivity rispetto al

tasso di attualizzazione, al tasso di crescita di lungo periodo ed al coefficiente di patrimonializzazione

(T1 ratio). Di seguito si riepilogano i parametri utilizzati per lo svolgimento dell’analisi di sensitivity e le

variazioni rispetto alle assunzioni di base per il calcolo del valore d’uso.

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PROSPETTO INFORMATIVO 199

Sensitivity 2014

Tasso di attualizzazione (ke) 9,1%

(+30 bps)

Coefficiente patrimoniale (T1 ratio) 10,5%

(+50 bps)

Tasso di crescita di lungo periodo (g) 1,5%

(-50 bps)

Nella tabella che segue vengono riportate le variazioni (in termini percentuali) del valore d’uso della

CGU in esito alla variazione degli assunti di base come sopra descritto.

Sensitivity Variazione % del valore

d'uso

Tasso di attualizzazione (Ke=9,3%) -5,9%

Coefficiente patrimoniale (T1 ratio= 10,5%) -2,9%

Tasso di crescita di lungo periodo (g=1,5%) -3,7%

A completamento dell’analisi di sensitivity viene fornita una rappresentazione del livello dei parametri

(Ke, T1 ratio e g) che determinerebbero, a parità di flussi, un allineamento fra il valore d’uso ed il valore

contabile (parametri “soglia”) della CGU.

Sensitivity Parametro “soglia” Variazione rispetto ai

parametri utilizzati

Tasso di attualizzazione (Ke) 11,6% +285 bps

Coefficiente patrimoniale T1 ratio (T1 ratio) 17,0% +705 bps

Tasso di crescita di lungo periodo (g) -14,6% -1.658 bps

Esiti degli impairment test

Gli esiti dell’impairment test non hanno evidenziato perdite di valore dell’avviamento iscritto anche nei

casi di variazione del valore assegnato agli assunti di base nell’ambito dell’analisi di sensitivity.

Attività per imposte anticipate: composizione

Dati in migliaia di Euro

IRES

Spese di rappresentanza - - -

Accantonamenti per revocatorie fallimentari 202 657 608

Accantonamenti per cause passive 745 883 972

Accantonamenti per oneri diversi - - -

Accantonamenti per oneri del personale 125 130 130

Eccedenza svalutazione crediti 50.261 37.818 32.334

Svalutazione altri crediti 46 34 -

Ammortamenti non deducibili 505 439 360

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PROSPETTO INFORMATIVO 200

Svalutazione avviamento - - -

Accantonamento riserva matematica - - -

Oneri capitalizzati per aumento di capitale - - -

Affrancamento Avviamenti - - -

Valutazione dei titoli debito e OICR del portafoglio AFS - - -

Altre 3.352 1.176 2.042

Totale 55.236 41.137 36.446

IRAP

Spese di rappresentanza - - -

Accantonamenti per revocatorie fallimentari - - 123

Accantonamenti per cause passive 146 161 197

Accantonamenti per oneri diversi - - -

Accantonamenti per oneri del personale - - -

Eccedenza svalutazione crediti verso clientela 4.506 1.471 -

Svalutazione altri crediti - - -

Ammortamenti non deducibili 52 53 73

Svalutazione avviamento - - -

Oneri capitalizzati per aumento di capitale - - -

Affrancamento Avviamenti - - -

Valutazione dei titoli debito e OICR del portafoglio AFS - - -

Altre - - 9

Totale 4.704 1.685 402

Attività per imposte anticipate iscritte sulle svalutazioni e perdite su crediti verso la clientela

La legge 27 dicembre 2013 n. 147 (legge di stabilità per il 2014), all’art. 1, comma 160, lett. c), punto

1, sostituendo il comma 3 dell’art. 106 del TUIR, ha previsto la deducibilità in cinque quote annuali

costanti delle svalutazioni e perdite su crediti verso la clientela non realizzate mediante cessione a

titolo oneroso.

Ai sensi del successivo comma 161 la nuova norma si applica alle svalutazioni e perdite dedotte dal

2013 (periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2013), restando mantenute le previgenti disposizioni

fiscali relativamente alle rettifiche di valore iscritte in bilancio nei periodi di imposta precedenti.

Pertanto le imposte anticipate sulle svalutazioni e perdite su crediti verso la clientela iscritte dal 2013

in relazione alla loro temporanea indeducibilità, vengono recuperate nei quattro esercizi successivi,

mentre le imposte anticipate precedentemente verranno ancora recuperate in diciottesimi sino ad

esaurimento.

Inoltre il comma 158, lettera a), della Legge di stabilità 2014, introducendo nell’articolo 6 del Dlgs

446/1997 (base imponibile Irap per le banche) la lettera c-bis, ha attribuito rilevanza ai fini irap, con

deduzione in quote costanti da imputare in cinque esercizi, alle rettifiche e alle riprese di valore nette

connesse al deterioramento dei crediti da erogazione alla clientela; il successivo comma 159 ha

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PROSPETTO INFORMATIVO 201

disposto che le disposizioni di cui al comma 158 si applicano dal periodo di imposta in corso al 31

dicembre 2013 (esercizio 2013).

Pertanto in relazione all’IRAP, dall’esercizio 2013, vengono rilevate le imposte anticipate sulle

rettifiche e sulle riprese di valore nette connesse al deterioramento dei crediti da erogazione alla

clientela temporaneamente non dedotte.

Passività per imposte differite: composizione

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

IRES

Plusvalenze - - -

Avviamento 2.697 2.312 1.926

Valutazione azioni portafoglio di negoziazione - - 82

Valutazione partecipazioni portafoglio AFS - - -

Fondo TFR - attualizzazione - - -

Altre - - -

Totale 2.697 2.312 2.008

IRAP

Plusvalenze - - -

Avviamento 546 468 390

Valutazione azioni portafoglio di negoziazione - - 17

Valutazione partecipazioni portafoglio AFS - - -

Altre - - -

Totale 546 468 407

Altre attività: composizione

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Crediti verso l'Erario per ritenute relative a interessi a clientela ed altri crediti verso l'Erario 16.820 10.501 8.756

Assegni negoziati da regolare 13.657 21.772 26.698

Corrispondenti per titoli e cedole scaduti da incassare - - -

Partite diverse da addebitare a clientela e banche 2.759 2.920 11.714

Scarti valuta su operazioni di portafoglio - - -

Rimanenze immobiliari - - -

Costi e anticipi in attesa di imputazione definitiva 217 64 62

Crediti connessi al pagamento di forniture di beni e servizi 3.447 2.037 2.233

Migliorie e spese incrementative su beni di terzi 1.148 1.454 1.535

Ratei non ricondotti a voce propria 3 3 3

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PROSPETTO INFORMATIVO 202

Valore positivo dei contratti di gestione - - -

Metalli oro e argento - - -

Altre partite 12.907 21.286 15.825

Totale 50.959 60.037 66.826

Debiti verso banche

Dati in migliaia di Euro

Tipologia operazioni/Valori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

1. Debiti verso banche centrali - -

2. Debiti verso banche 281.534 461.331 501.835

2.1 Conti correnti e depositi liberi 8.113 5.853 39.791

2.2 Depositi vincolati - - 20.036

2.3 Finanziamenti 272.489 454.799 441.602

2.3.1 pronti contro termine passivi 272.489 454.799 441.001

2.3.2 altri - - 601

2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - - -

2.5 Altri debiti 932 679 406

Totale 281.534 461.331 501.835

Fair value - livello 1 - -

Fair value - livello 2 272.229 454.426

Fair value - livello 3 9.046 6.532

Totale fair value 281.275 460.958 501.329

Debiti verso clientela: composizione merceologica

Dati in migliaia di Euro

Tipologia operazioni/Valori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

1. Conti correnti e depositi liberi 2.334.646 2.185.430 2.114.387

2. Depositi vincolati 216.784 360.606 360.708

3. Finanziamenti 164.053 93.058 146.280

3.1 pronti contro termine passivi 34.673 93.058 146.280

3.2 altri 129.379 - -

4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - - -

5. Altri debiti 21.151 8.373 5006

Totale 2.736.633 2.647.467 2.626.381

Fair value - livello1 - -

Fair value - livello 2 254.428 365.011

Fair value - livello 3 2.485.426 2.286.861

Totale fair value 2.739.853 2.651.872 2.626.303

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PROSPETTO INFORMATIVO 203

Titoli in circolazione: composizione merceologica

Dati in migliaia di Euro

Tipologia titoli/Valori 31/12/2014 31/12/2013

Valore - Fair value - Valore - Fair value -

bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Titoli - - - - - - - -

1. obbligazioni 593.640 - 602.218 - 658.078 - 660.612 -

1.1 strutturate - - - - - - - -

1.2 altre 593.640 - 602.218 - 658.078 - 660.612 -

2. altri titoli 36.264 - 36.264 - 40.836 - 40.836 -

2.1 strutturati - - - - - - - -

2.2 altri 36.264 - 36.264 - 40.836 - 40.836 -

Totale 629.904 - 638.482 - 698.915 - 701.448 -

Tipologia titoli/Valori 31/12/2012

Valore - Fair value -

bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Titoli - - - -

1. obbligazioni 747.327 - 733.895 -

1.1 strutturate

- - -

1.2 altre 747.327 - 733.895 -

2. altri titoli 47.911 - 47.911 -

2.1 strutturati - - - -

2.2 altri 47.911 - 47.911 -

Totale 795.238 - 781.806 -

Il Credito Siciliano al 31 dicembre 2014 ha in essere cinque emissioni di prestiti subordinati:

- “Credito Siciliano 2010/2015 subordinato” dell’importo di 29 milioni di euro. L’emissione è indicizzata

all’Euribor a sei mesi;

- “Credito Siciliano 2011/2016 subordinato” dell’importo di 15 milioni di euro. L’emissione è a tasso

fisso;

- “Credito Siciliano 2011/2016 subordinato” dell’importo di 30 milioni di euro. L’emissione è a tasso

fisso;

- “Credito Siciliano 2012/2018 subordinato” dell’importo di 30 milioni di euro. L’emissione è a tasso

fisso;

- “Credito Siciliano 2013/2018 subordinato” dell’importo di 10 milioni di euro. L’emissione è a tasso

fisso.

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PROSPETTO INFORMATIVO 204

Altre passività: composizione

Dati in migliaia di Euro

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

Somme da versare erario per imposte indirette 177 78 6

Somme da versare a istituti previdenziali 2.276 2.227 2.194

Somme da versare a enti pubblici per conto terzi 11.632 9.080 7.147

Partite diverse da accreditare a clientela e banche 6.571 46.490 27.342

Clientela per somme a disposizione 30.247 31.208 27.608

Somme da erogare al personale 1.402 2.174 3.212

Scarti di valuta su operazioni di portafoglio 12.272 15.336 18.571

Partite viaggianti con le filiali 3.096 10.465 3.983

Garanzie rilasciate e impegni 688 516 202

Ratei diversi da quelli capitalizzati 85 99 82

Valore negativo contratti di gestione - - -

Debiti connessi al pagamento di forniture di beni e servizi 4.779 6.841 4.448

Partite diverse e poste residuali 28.621 45.756 32.116

Totale 101.845 170.270 126.911

Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

A. Esistenze iniziali 21.686 23.322 21.956

B. Aumenti 5.138 1.525 6.359

B.1 Accantonamento dell'esercizio 5.091 1.463 6.147

B.2 Altre variazioni in aumento 46 61 212

C. Diminuzioni -2.728 -3.160 -4.993

C.1 Liquidazioni effettuate -461 -969 .2.719

C.2 Altre variazioni in diminuzione -2.267 -2.191 -2.274

D. Rimanenze finali 24.095 21.686 23.322

Il Trattamento di fine rapporto relativo al personale dipendente è inquadrabile tra i piani a benefici

definiti non finanziati direttamente. La valutazione è stata eseguita tramite l'utilizzo di una metodologia

attuariale denominata Metodo della Proiezione Unitaria del Credito e utilizzando le seguenti principali

ipotesi attuariali:

Ipotesi attuariali 2014 2013 2012

Tasso di mortalità Tavole IPS55 Tavole IPS55 Tavole IPS55

Tasso di invalidità Tavole INPS-2000 Tavole INPS-2000 Tavole INPS-2000

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PROSPETTO INFORMATIVO 205

Tasso di rotazione del personale 3,0% 3,0% 3,0%

Tasso di attualizzazione 1,58% 3,17% 2,69%

Tasso di incremento delle retribuzioni 3,0% 3,0% 3,0%

Tasso di anticipazioni 2,0% 2,0% 2,0%

Tasso di inflazione 1,5% 2,0% 2,0%

Al 31.12.2014 è stato utilizzato il tasso IBOXX corporate di rating AA a 10+ anni pari a 1,58%.

Nell’ipotesi di traslazione della curva di tasso pari a +0,5% si avrebbe una variazione in diminuzione

del fondo di 951 mila euro, mentre una variazione del tasso pari a -0,5% comporterebbe un aumento

del fondo di 1.017 mila euro.

Si evidenzia infine che il valore del fondo di trattamento di fine rapporto del personale determinato in

base all’art. 2120 del c.c. ammonta a 22.885.561,79 euro.

Fondi per rischi e oneri

Dati in migliaia di Euro

Voci/Valori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

1. Fondi di quiescenza aziendali - - -

2. Altri fondi per rischi ed oneri 13.590 7.327 8.123

2.1 controversie legali 3.897 6.070 6.218

2.2 oneri per il personale 9.694 1.257 1.905

2.3 altri - - -

Totale 13.590 7.327 8.123

Gli altri fondi per rischi e oneri - oneri per il personale riguardano gli oneri per premi di anzianità da

erogare ai dipendenti, determinati in base a valutazione attuariale ed il fondo solidarietà.

"Capitale" e "Azioni proprie"

Alla data del 31 dicembre 2014 e nel biennio precedete il Capitale Sociale della Banca è stato pari ad

euro 124.573.241; risulta interamente sottoscritto e versato ed è composto da n. 9.582.557 azioni

ordinarie del valore nominale unitario di 13 euro. La Banca non detiene azioni proprie.

Riserve di utili

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

Riserva legale 11.046 10.793 10.551

Riserva statutaria 6.292 6.037 5.886

Riserva Rivalutazione monetaria L. 266/2005 art1, c. 469-477 1.736 1.736 1.736

Riserva indisponibile ex art. 6 DLGS 38/2005 1.671 1.176 3.575

Riserva disponibile ex art. 6 DLGS 38/2005 206 206 3.282

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PROSPETTO INFORMATIVO 206

Altre riserve 79 89 614

Totale 21.031 20.037 25.644

Garanzie rilasciate e impegni

Dati in migliaia di Euro

Operazioni 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012

1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria

a) Banche 5.154 5.328 5.502

b) Clientela 1.994 - -

2) Garanzie rilasciate di natura commerciale

a) Banche 1.857 1.417 1.10

b) Clientela 85.032 94.683 105.526

3) Impegni irrevocabili a erogare fondi

a) Banche

i) a utilizzo certo 223 459 208

ii) a utilizzo incerto - - -

b) Clientela

i) a utilizzo certo 84 392 326

ii) a utilizzo incerto (*) 115.769 20.231 33.829

4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - - -

5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - - -

6) Altri impegni - - -

Totale 210.112 122.510 146.401

(*) L’incremento degli impegni irrevocabili a erogare fondi ad utilizzo incerto deriva dalla crescita dei margini a disposizione

della clientela, intesi come differenza fra fido concesso e finanziamento utilizzato, esistenti al 31/12/14.

Dettagli delle principali voci del conto economico

Interessi attivi e proventi assimilati

Dati in migliaia di Euro

Voci/Forme tecniche Titoli di debito

Finanziamenti Altre

operazioni 2014

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 151 - - 151

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - -

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - -

4. Crediti verso banche 990 5.172 - 6.162

5. Crediti verso clientela - 126.303 - 126.303

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -

7. Derivati di copertura X X - -

8. Altre attività X X 70 70

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PROSPETTO INFORMATIVO 207

Totale 1.141 131.475 70 132.686

Voci/Forme tecniche Titoli di debito

Finanziamenti Altre

operazioni 2013

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 256 - - 256

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - -

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - -

4. Crediti verso banche 4.793 2.684 - 7.477

5. Crediti verso clientela - 130.919 - 130.919

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -

7. Derivati di copertura X X - -

8. Altre attività X X 42 42

Totale 5.049 133.603 42 138.694

Voci/Forme tecniche Titoli di debito

Finanziamenti Altre

operazioni 2012

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 244 - - 244

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - -

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - -

4. Crediti verso banche 7.266 1.852 - 9.117

5. Crediti verso clientela - 133.468 - 133.468

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -

7. Derivati di copertura X X - -

8. Altre attività X X 20 20

Totale 7.510 135.320 20 142.850

Interessi passivi e oneri assimilati

Dati in migliaia di Euro

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni 2014

1. Debiti verso banche centrali - X - -

2. Debiti verso banche -1.491 X - -1.491

3. Debiti verso clientela -25.242 X - -25.242

4. Titoli in circolazione X -17.634 - -17.634

5. Passività finanziarie di negoziazione - - - -

6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - -

7. Altre passività e fondi X X - -

8. Derivati di copertura X X - -

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PROSPETTO INFORMATIVO 208

Totale -26.734 -17.634 - -44.368

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre

operazioni 2013

1. Debiti verso banche centrali - X - -

2. Debiti verso banche -1.312 X - -1.312

3. Debiti verso clientela -32.720 X - -32.720

4. Titoli in circolazione X -22.643 - -22.643

5. Passività finanziarie di negoziazione - - - -

6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - -

7. Altre passività e fondi X X - -

8. Derivati di copertura X X - -

Totale -34.031 -22.643 - -56.675

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre

operazioni 2012

1. Debiti verso banche centrali - X - -

2. Debiti verso banche -3.576 X - -3.576

3. Debiti verso clientela -34.681 X - -34.681

4. Titoli in circolazione X -21.117 - -21.117

5. Passività finanziarie di negoziazione - - - -

6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - -

7. Altre passività e fondi X X - -

8. Derivati di copertura X X - -

Totale -38.257 -21.117 - -59.374

Commissioni attive: composizione

Dati in migliaia di Euro

Tipologia servizi/Valori 2014 2013 2012

a) garanzie rilasciate 1.265 1.460 1.379

b) derivati su crediti - - -

c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 7.277 6.599 6.730

1. negoziazione di strumenti finanziari 2 2 4

2. negoziazione di valute 471 516 549

3. gestioni di portafogli - - 1.029

3.1 individuali - - 1.029

3.2 collettive - - -

4. custodia e amministrazione di titoli 102 117 135

5. banca depositaria - - -

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PROSPETTO INFORMATIVO 209

6. collocamento di titoli 1.759 1.154 961

7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 783 695 806

8. attività di consulenza - - -

8.1 in materia di investimenti - - -

8.2 in materia di struttura finanziaria - - -

9. distribuzione di servizi di terzi 4.159 4.115 3.246

9.1. gestioni di portafogli 721 770 -

9.1.1. individuali 721 770 -

9.1.2. collettive - - -

9.2. prodotti assicurativi 2.090 1.794 1.284

9.3. altri prodotti 1.348 1.551 1.962

d) servizi di incasso e pagamento 19.605 18.019 16.109

e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 103 60 83

f) servizi per operazioni di factoring - - -

g) esercizio di esattorie e ricevitorie - - -

h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - - -

i) tenuta e gestione dei conti correnti 18.175 18.670 17.891

j) altri servizi 19.303 20.914 21.470

Totale 65.727 65.722 63.662

Le commissioni attive riportate nella voce "j) altri servizi" si riferiscono principalmente a commissioni

su fido accordato, relative a istruttoria crediti, per diritti e crediti su pegni ed altre; di seguito la loro

composizione:

Dati in migliaia di Euro

Tipologia servizi/attività 2014 2013 2012

- Istruttoria fidi 14.062 15.366 16.185

- Servizi di tesoreria 625 394 413

- Pegni 3.827 4.184 4.057

- Depositi a risparmio 360 478 391

- Altre 429 492 425

Totale 19.303 20.914 21.471

Commissioni passive: composizione

Dati in migliaia di Euro

Servizi/Valori 2014 2013 2012

a) garanzie ricevute -2 -1 -

b) derivati su crediti - - -

c) servizi di gestione e intermediazione -10 -9 -441

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PROSPETTO INFORMATIVO 210

1. negoziazione di strumenti finanziari - - -

2. negoziazione di valute - - -

3. gestioni di portafogli: - - -90

3.1 proprie - - -

3.2 delegate da terzi - - -90

4. custodia e amministrazione di titoli -10 -9 -351

5. collocamento di strumenti finanziari - - -

6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - - -

d) servizi di incasso e pagamento -5.168 -5.272 -5.052

e) altri servizi -271 -192 -1.057

Totale -5.451 -5.475 -6.550

Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti

Dati in migliaia di Euro

Rettifiche di valore Riprese di valore 2014

Operazioni/Componenti reddituali Specifiche Di portafoglio Specifiche - Di portafoglio

Cancellazioni Altre A B A B

A. Crediti verso banche - - - - - - - -

- Finanziamenti - - - - - - - -

- Titoli di debito - - - - - - - -

B. Crediti verso clientela -611 -77.937 -6.950 2.792 7.897 - 987 -73.822

Crediti deteriorati acquistati - - X - - X X -

- Finanziamenti - - X - - X X -

- Titoli di debito - - X - - X X -

Altri crediti -611 -77.937 -6.950 2.792 7.897 - 987 -73.822

- Finanziamenti -611 -77.937 -6.950 2.792 7.897 - 987 -73.822

- Titoli di debito - - - - - - - -

C. Totale -611 -77.937 -6.950 2.792 7.897 - 987 -73.822

Legenda A = da interessi B = altre riprese

Dati in migliaia di Euro

Rettifiche di

valore

Riprese di valore

2013

Operazioni/Componenti reddituali

Specifiche Di portafoglio Specifiche - Di

portafoglio

Cancellazioni Altre A B A B

A. Crediti verso banche

- - - - - - - -

- Finanziamenti - - - - - - - -

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PROSPETTO INFORMATIVO 211

- Titoli di debito - - - - - - - -

B. Crediti verso clientela

-821 -42.339 -712 6.582 4.313 - 255 -

32.723

Crediti deteriorati acquistati

- - X - - X X -

- Finanziamenti - - X - - X X -

- Titoli di debito - - X - - X X -

Altri crediti -821 -42.339 -712 6.582 4.313 - 255 -

32.723

- Finanziamenti -821 -42.339 -712 6.582 4.313 - 255 -

32.723

- Titoli di debito - - - - - - - -

C. Totale -821 -42.339 -712 6.582 4.313 - 255 -

32.723

Dati in migliaia di Euro

Rettifiche di

valore

Riprese di valore

2012

Operazioni/Componenti reddituali Specifiche Di portafoglio Specifiche - Di portafoglio

Cancellazioni Altre A B A B

A. Crediti verso banche - - - - - - - -

- Finanziamenti - - - - - - - -

- Titoli di debito - - - - - - - -

B. Crediti verso clientela -997 -48.338 -5.279 4.871 5.804 - 3.048 -40.891

Crediti deteriorati acquistati - - - - - -

- Finanziamenti - - X - - - X -

- Titoli di debito - - X - - - X -

Altri crediti -997 -48.338 -5.279 4.871 5.804 - 3.048 -40.891

- Finanziamenti -997 -48.338 -5.279 4.871 5.804 - 3.048 -40.891

- Titoli di debito - - - - - - - -

C. Totale -997 -48.338 -5.279 4.871 5.804 - 3.048 -40.891

Spese per il personale

Dati in migliaia di Euro

Tipologia di spesa/Valori 2014 2013 2012

1) Personale dipendente -64.819 -55.253 -59.886

a) salari e stipendi -38.127 -37.205 -38.102

b) oneri sociali -10.873 -10.567 -10.768

c) indennità di fine rapporto -2.224 -2.460 -4.405

d) spese previdenziali - - -

e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale -717 -665 -1.232

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PROSPETTO INFORMATIVO 212

f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:

- a contribuzione definita - - -

- a benefici definiti - - -

g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:

- a contribuzione definita -1.744 -1.770 -1.775

- a benefici definiti - - -

h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - - -

i) altri benefici a favore dei dipendenti -11.133 -2.586 -3.604

2) Altro personale in attività -27 -26 -

3) Amministratori e sindaci -758 -815 -986

4) Personale collocato a riposo -3 -3 -

5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 5.899 5.823 6.595

6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società -1.182 -1.139 -692

Totale -60.890 -51.413 54.969

Altre spese amministrative

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

Spese per servizi professionali e consulenze -10.801 -10.857 -15.006

Premi assicurativi -700 -695 -690

Pubblicità -638 -515 -672

Postali, telefoniche e trasmissione dati -1.010 -1.270 -1253

Stampati e cancelleria -360 -411 -361

Manutenzioni e locazione hardware e software -518 -501 -1.316

Servizi informatici -15.984 -14.807 -14.337

Energia elettrica, riscaldamento e spese condominiali -2.335 -2.391 -2.288

Costi amministrativi e logistici -792 -721 -1.945

Gestione immobili -3.752 -3.654 -848

Trasporti e viaggi -190 -205 -173

Vigilanza e trasporto valori -3.782 -3.785 -4.026

Contributi associativi -337 -322 -350

Compensi per certificazioni -195 -168 -146

Informazioni commerciali e finanziarie -796 -846 -813

Fitti passivi -4.319 -4.477 4.610

Costi indiretti del personale -1.165 -1.166 -1.125

Spese di rappresentanza -165 -161 -230

Imposte e tasse -8.854 -8.751 -7.880

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PROSPETTO INFORMATIVO 213

Oneri contrattuali servizi di tesoreria -43 -183 -326

Varie e residuali -457 -526 -5

Totale -57.193 -56.412 -58.463

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri

Dati in migliaia di Euro

Voci 2014 2013 2012

Fondo cause passive e revocatorie -823 -1.351 -1.389

-riattribuzioni 524 522 -1389

- accantonamenti -1.347 -1.873 -

Fondo per rischi ed oneri diversi 20 - 131

-riattribuzioni 68 135 131

- accantonamenti -48 -135 -

Totale -803 -1.351 -1.258

Rettifiche di valore nette su attività materiali

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

Attività/Componenti reddituali

A. Attività materiali

A.1 Di proprietà

- Ad uso funzionale -3.652 -3.747 -2.826

- Per investimento -2 -2 -4

A.2 Acquisite in leasing finanziario

- Ad uso funzionale - - -

- Per investimento - - -

Totale -3.654 -3.749 -3.830

Altri oneri di gestione

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

Costi manutenzione ordinaria immobili da investimento - - -

Ammortamento migliorie su beni di terzi -506 -477 -612

Altri oneri -473 -750 -576

Totale -979 -1.227 -1.188

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PROSPETTO INFORMATIVO 214

Altri proventi di gestione

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

Fitti attivi 5 5 5

Fitti attivi da società del gruppo 298 303 303

Recuperi spese di istruttoria 1.111 758 -

Proventi da servizi immobiliari (inclusi ricavi per revisione prezzi su contratti immobiliari in corso)

- - -

Proventi da servizi informatici - - -

Proventi da altri servizi 81 72 68

Recuperi imposte indirette 7.522 7.164 6.716

Recuperi spese su servizi a società del gruppo 206 228 227

Rigiri a conto economico riserve da valutazione - - -

Recupero canoni di polizze assicurative 155 169 185

Canoni potenziali di locazione rilevanti come proventi nell'esercizio - - -

Recupero spese legali e notarili 3.011 3.127 2.750

Plusvalenza valutazione fair value - - -

Altri proventi 263 1.131 1.693

Totale 12.652 12.957 11.947

Utili (perdite) delle partecipazioni

Dati in migliaia di Euro

Componenti reddituali/Valori 2014 2013 2012

A. Proventi 2.749 639 861

1. Rivalutazioni 134 639 142

2. Utili da cessione 2.615 - 714

3. Riprese di valore - - -

4. Altri proventi - - 5

B. Oneri - -1 -

1. Svalutazioni - - -

2. Rettifiche di valore da deterioramento - - -

3. Perdite da cessione - -1 -

4. Altri oneri - - -

Risultato netto 2.749 638 861

L’utile registrato, pari a 2,7 milioni di euro, deriva dalla integrale cessione, nel corso dell’esercizio,

della partecipazione in Mediocreval S.p.A. alla Capogruppo Credito Valtellinese.

Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

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PROSPETTO INFORMATIVO 215

Dati in migliaia di Euro

Componenti reddituali/Valori 2014 2013 2012

1. Imposte correnti (-) -6.777 -11.271 -11.441

2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 14 -937 2730

3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - - -

3. bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.214/2011 (+)

- 937 -

4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 17.119 5.973 9.019

5. Variazione delle imposte differite (+/-) -463 -365 -253

6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1 +/-2 +3 +3bis +/-4 +/-5) 9.892 -5.663 55

Utile per azione

Le modalità di calcolo dell'utile/perdita base per azione e dell'utile/perdita diluito per azione sono

definite dallo IAS 33 - Utile per azione. L'utile/perdita base per azione è definito come il rapporto fra il

risultato economico attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale (al netto quindi della

quota attribuita al Fondo di beneficenza) e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione

durante l'esercizio. L'utile/perdita diluito per azione considera invece anche gli effetti diluitivi derivanti

dalla conversione di potenziali azioni ordinarie, definite come strumenti finanziari che attribuiscono al

possessore il diritto ad ottenere azioni ordinarie. Conseguentemente, per il conteggio, il numeratore e

il denominatore del rapporto vengono rettificati per tener conto delle azioni addizionali che sarebbero

in circolazione in caso di conversione di tutte le potenziali azioni ordinarie con effetti diluitivi. Nella

tabella che segue si riporta l'utile/perdita base per azione.

Dati in migliaia di Euro

2014 2013 2012

Risultato dell'esercizio -23.943 3.024 -5.756

Media ponderata azioni ordinarie 9.582.557 9.582.557 9.582.557

Utile/perdita base per azione -2,50 0,32 -0,60

20.2 Informazioni finanziarie pro-forma

L’Emittente non fornisce informazioni finanziarie pro-forma.

20.3 Bilanci consolidati relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012

L’Emittente non redige il bilancio consolidato.

20.4 Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati

20.4.1 Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono

state sottoposte a revisione

Si dichiara che le informazioni inserite nel presente Capitolo del Prospetto rivengono dal Bilancio

2014, dal Bilancio 2013 e dal Bilancio 2012 della Banca, bilanci che sono stati tutti assoggettati a

revisione legale da parte della Società di Revisione, a fronte della quale sono state emesse le relazioni

di revisione qui di seguito allegate. Le relazioni della Società di Revisione devono essere lette

congiuntamente ai bilanci oggetto di revisione contabile e si riferiscono alla data in cui tali relazioni

sono state emesse. Tali relazioni non contengono rilievi o clausole di esclusione di responsabilità.

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PROSPETTO INFORMATIVO 216

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PROSPETTO INFORMATIVO 217

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PROSPETTO INFORMATIVO 218

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PROSPETTO INFORMATIVO 219

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PROSPETTO INFORMATIVO 220

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PROSPETTO INFORMATIVO 221

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PROSPETTO INFORMATIVO 222

20.4.2 Altre informazioni contenute nel presente Prospetto che hanno formato oggetto di controllo

da parte della Società di Revisione

Il presente Prospetto non contiene informazioni finanziarie diverse da quelle tratte dal Bilancio 2014,

dal Bilancio 2013 e dal Bilancio 2012 che siano state oggetto di verifica da parte della Società di

Revisione.

20.4.3 Fonte dei dati non sottoposti a revisione

Il presente Capitolo non contiene informazioni finanziarie diverse da quelle tratte dal Bilancio 2014, dal

Bilancio 2013 e dal Bilancio 2012.

20.5 Data delle ultime informazioni finanziarie

Le ultime informazioni finanziarie su base annuale si riferiscono al 31 dicembre 2014.

20.6 Informazioni finanziarie infrannuali

Nel presente Prospetto non sono incluse informazioni finanziarie infrannuali.

20.7 Politica dei dividendi

L’articolo 34 dello Statuto prevede che gli utili netti, dedotta la quota per la riserva legale e la quota

eventualmente non disponibile in ossequio a norme di legge, saranno destinati secondo le decisioni

dell’assemblea all’assegnazione del dividendo ai soci in ragione delle azioni possedute.

La parte residua dell’utile potrà essere destinata all’eventuale costituzione o incremento della riserva

straordinaria o di altre riserve comunque denominate, ovvero al fondo di beneficenza e assistenza.

Infine, il comma quinto dell’articolo 34 dello Statuto prevede altresì che i dividendi sulle azioni si

prescrivono trascorso un quinquennio dall’epoca indicata per il pagamento e l’ammontare degli stessi

verrà devoluto alla riserva legale ordinaria.

La tabella che segue evidenzia i dettagli di riparto per l’esercizio 2013.

Dati in Euro

2013

Utile d'esercizio 3.023.696,58

-alla Riserva indisponibile ex art. 6 DLGS 38/2005 495.669,00

- alla Riserva Legale 252.802,76

- alla Riserva statutaria 71.236,71

- assegnazione di un dividendo unitario di 0,23 Euro per azione 2.203.988,11

Gli esercizi 2014 e 2012 si sono chiusi con una perdita d’esercizio coperta con l’utilizzo di riserve

disponibili.

Con raccomandazione del 28 gennaio 2015 la Banca Centrale Europea ha invitato gli enti creditizi ad

adottare politiche di distribuzione dei dividendi basate su ipotesi conservative, in modo che, dopo ogni

distribuzione, i requisiti patrimoniali minimi risultino soddisfatti.

In particolare:

- gli enti creditizi sono tenuti a soddisfare costantemente i requisiti minimi di fondi propri

applicabili (“requisiti di primo pilastro”). Ciò comprende un coefficiente di capitale primario di

classe 1 del 4.5%, un coefficiente di Capitale di Classe 1 del 6% e un coefficiente di Capitale

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PROSPETTO INFORMATIVO 223

Totale dell’8%, come disposto dall’articolo 92 del CRR, nonché le riserve anticicliche e

sistemiche di cui all’articolo 128, n. 2 e n. 3, della CRD IV, e tutte le altre riserve che sono

state fissate dalle Autorità nazionali competenti e designate;

- inoltre, gli enti creditizi sono tenuti a soddisfare in via continuativa tutti i requisiti patrimoniali

imposti in conseguenza della decisione applicabile sul processo di revisione e valutazione

prudenziale (SREP) di cui all’articolo 16, paragrafo 2, lett. a), del regolamento (UE) n.

1024/2013 e che vanno al di là dei requisiti di primo pilastro (“requisiti di secondo pilastro”);

- gli enti creditizi sono altresì obbligati a soddisfare il coefficiente di Capitale Primario di Classe

1, il coefficiente di Capitale di Classe 1 e il coefficiente di Capitale Totale pienamente attuati

(fully loaded) entro la data applicabile per la completa introduzione progressiva. Ciò si riferisce

all’applicazione completa dei suddetti coefficienti dopo il periodo transitorio, nonché delle

riserve anticicliche e sistemiche di cui all’articolo 128, paragrafi 2 e 3, CRD IV, e di tutte le

altre riserve che sono state fissate dalle Autorità nazionali competenti e designate. Le

disposizioni transitorie sono stabilite dal titolo XI della CRD IV e dalla parte dieci del CRR.

La Banca non ha adottato una politica per la distribuzione di dividendi. Anche tenuto conto delle

indicazioni della Banca Centrale Europea sopra ricordate, con riferimento all’esercizio finanziario

2015, non è allo stato prevedibile la distribuzione di dividendi.

20.8 Procedimenti giudiziari e arbitrali

Per quanto concerne il presidio dei rischi economici conseguenti i procedimenti giudiziari pendenti nei

confronti della Banca si veda la Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.7 del Prospetto.

Al 31 marzo 2015 risultano in essere, in capo alla Banca quale parte convenuta, n. 199 cause passive

per un petitum complessivo di Euro 28,022 milioni a fronte del quale è stato previsto un

accantonamento di Euro 3,585 milioni secondo la seguente ripartizione:

Tipologia N. Petitum VA Accantonamento

ANATOCISMO 113 14.395.158,37 2.445.355,27

REVOCATORIA 18 3.280.584,16 712.387,21

SERVIZI INV. 19 709.097,33 364.532,84

TITOLI CREDITO 7 983.000,00 0,00

VARIE 42 8.654.960,61 63.006,81

Totale complessivo 199 28.022.800,47 3.585.282,13

Tra le n. 18 cause in tema di revocatoria fallimentare, si segnala, per la sua rilevanza, un contenzioso

per un petitum complessivo di Euro 2,098 milioni. In questa vertenza, nonostante il rischio di

soccombenza della Banca sia probabile, la perdita stimata è contenuta in considerazione delle

risultanze della CTU contabile disposta dal Giudice che ha individuato rimesse revocabili per Euro

160.000.- A fronte di tale posizione è stato ad oggi accantonato un importo di Euro 202.000.

Tra i contenziosi di valore rilevante classificati nella voce “Varie”, si evidenzia una causa risarcitoria in

tema di leasing immobiliare per un petitum di Euro 5,468 milioni. La domanda nei confronti della

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PROSPETTO INFORMATIVO 224

Banca è già stata rigettata in quando infondata dal Giudice di primo grado e attualmente pende il

giudizio di appello. Non sono previste perdite e il rischio di soccombenza è remoto.

La Banca promuove attente e ponderate logiche transattive fondate su una approfondita analisi dei

presupposti concreti su cui si basa l’azione.

Si dichiara che un eventuale esito sfavorevole dei procedimenti in essere non sarebbe comunque tale

da incidere sulla solvibilità dell’Emittente anche alla luce dell’entità degli accantonamenti effettuati che

sono ritenuti dall’Emittente congrui.

Rischio connesso alle controversie in materia di anatocismo

Nel 1999 la Corte di Cassazione (sentenze n. 2374/1999 e 3096/1999), mutando la propria precedente

giurisprudenza, ha dichiarato non legittima la prassi della capitalizzazione trimestrale degli interessi

debitori sui conti correnti. Pertanto, in considerazione del nuovo orientamento assunto dalla Suprema

Corte, la clausola contrattuale che prevede la capitalizzazione trimestrale degli interessi non integra un

“uso normativo”, bensì un “uso negoziale”, come tale inidoneo a derogare al divieto di anatocismo

previsto dall’articolo 1283 del Codice Civile. Successivamente, il D. Lgs. 4 agosto 1999, n. 342 ha

affermato la legittimità della capitalizzazione infrannuale degli interessi nei conti correnti bancari,

purché siano conteggiati con la medesima periodicità gli interessi debitori e creditori. Potrebbero,

pertanto, sorgere contenziosi in merito ai contratti stipulati prima della data di entrata in vigore del D.

Lgs. 4 agosto 1999, n. 342. Inoltre, si consideri che l’articolo 2, comma 61, del D. L. 29 dicembre 2010,

n. 225 (c.d. “Milleproroghe”), convertito, con modificazioni, dalla Legge 26 febbraio 2011, n. 10, in

materia di anatocismo bancario, aveva introdotto una norma di interpretazione autentica dell’articolo

2395 del Codice Civile che, per quanto riguarda la prescrizione delle azioni legali relative al rimborso

degli interessi anatocistici indebitamente pagati, faceva decorrere il termine decennale dal momento

dell’annotazione della relativa operazione sul conto, anziché dal giorno della chiusura del conto

corrente. La disposizione in esame è stata dichiarata costituzionalmente illegittima dalla Corte

Costituzionale con sentenza 5 aprile 2012, n. 78. Da ultimo, l’articolo 1, comma 629, della Legge 27

dicembre 2013, n. 147 (c.d. “Legge di Stabilità”), modificando l’articolo 120 del TUB, ha previsto che

“gli interessi periodicamente capitalizzati non possono produrre interessi ulteriori che, nelle successive

operazioni di capitalizzazione, sono calcolati esclusivamente sulla sorte capitale” (ora, articolo 120,

comma 2, lett. b), del TUB), conferendo altresì delega al CICR per la definizione delle modalità ed i

criteri di produzione degli interessi nelle operazioni bancarie. Alla data del presente documento, il

numero complessivo delle cause pendenti nei confronti del Credito Siciliano in materia di anatocismo

si mantiene su livelli fisiologici ed è fronteggiato da puntuali e prudenziali accantonamenti ai fondi per

rischi ed oneri. Tuttavia, alla luce dell’orientamento giurisprudenziale relativo al dies a quo di

decorrenza della prescrizione delle cause in materia di anatocismo, nonché delle incertezze connesse

alle recenti modifiche normative, non è possibile escludere che il numero complessivo delle cause

pendenti in tale materia possa subire un incremento, con conseguenti possibili effetti sulla situazione

patrimoniale e finanziaria nonché sui risultati economici.

Contenzioso giuslavoristico

Al 31 dicembre 2014, le cause di lavoro che vedono coinvolto il Credito Siciliano, risultano equamente

distribuite tra azioni intraprese per asserito demansionamento/dequalificazione e impugnazioni

giudiziali del licenziamento. A conferma della tendenza già registrata negli anni precedenti, a fine 2014

risulta ulteriormente ridotto il numero complessivo di contenziosi che, in luogo delle n. 6 cause

registrate al 31 dicembre 2013, si attestano a n. 4 cause. Di queste, sono soltanto due le azioni aventi

ad oggetto l’impugnazione di un licenziamento, rispetto alle n. 3 azioni della medesima natura

pendenti al termine del periodo precedentemente considerato.

Rispetto alla situazione registrata a fine 2014, il numero di cause di lavoro che vedono coinvolto il

Credito Siciliano al 31 marzo 2015, risultano aumentate di una unità riferita ad un contenzioso

instaurato da un ex dipendente per asserito mancato riconoscimento delle indennità connesse al suo

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PROSPETTO INFORMATIVO 225

trasferimento. Per quanto riguarda le cause già in essere a fine trimestre precedente e confermate al

31 marzo 2015, si ripropone l’equa distribuzione tra azioni intraprese per asserito

demansionamento/dequalificazione e impugnazioni giudiziali del licenziamento.

Attualmente, il rischio patrimoniale complessivo di tale contenzioso - adeguatamente coperto dagli

accantonamenti effettuati dal Credito Siciliano - può essere prudenzialmente valutato in Euro 476.000.

Tale rischio, tenuto conto delle più opportune valutazioni in merito ai rischi di causa e, in particolare, di

quelli connessi al nuovo contenzioso instaurato nel 2015, è sostanzialmente in linea rispetto al valore

rilevato al 31 dicembre 2014, concentrandosi, prevalentemente, sui contenziosi inerenti le azioni

intraprese per asserito demansionamento/dequalificazione.

Sanzione Ministero dell’Economia e delle Finanze

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), con provvedimento del 12 febbraio 2015, notificato

in data 23 febbraio 2015, ha ingiunto al Credito Siciliano, nella sua qualità di coobbligato di un proprio

dipendente, il pagamento della complessiva somma di Euro 180.661,74 a titolo di sanzione (pari ad

Euro 178.191,00 oltre interessi e oneri).

La sanzione è relativa alla violazione da parte del dipendente (obbligato principale) dell'articolo 3 della

legge n. 197/1991 (legge antiriciclaggio) e dell’articolo 41 (segnalazione di operazioni sospette) del

Decreto Legislativo 231/2007 (prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio

dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo).

La sanzione è stata pagata in data 24 marzo 2015.

20.9 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell’Emittente

successivamente al 31 dicembre 2014

L’Emittente non è a conoscenza di cambiamenti significativi della situazione finanziaria o commerciale

del Credito Siciliano verificatisi successivamente al 31 dicembre 2014.

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PROSPETTO INFORMATIVO 226

21. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI

21.1 Capitale sociale

Il capitale sociale sottoscritto e versato alla Data del Prospetto ammonta a Euro 124.573.241,00 ed è

suddiviso in 9.582.557 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 13,00 ciascuna.

Le azioni sono immesse nel sistema di gestione accentrata presso la Monte Titoli in regime di

dematerializzazione; la legittimazione all'esercizio dei diritti inerenti alle azioni e la circolazione delle

stesse sono disciplinate dalla normativa speciale in materia.

21.1.1 Capitale sociale sottoscritto e versato

Alla Data del Prospetto, il capitale sociale sottoscritto e versato risulta pari Euro 124.573.241,00 ed è

suddiviso in 9.582.557 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 13,00 ciascuna.

21.1.2 Azioni non rappresentative del capitale sociale

Alla Data del Prospetto non esistono azioni non rappresentative del capitale sociale dell’Emittente.

21.1.3 Azioni proprie

Alla Data del Prospetto il Credito Siciliano non possiede, direttamente, indirettamente né per il tramite

di società fiduciarie o per interposta persona, azioni proprie o azioni della società controllante.

21.1.4 Obbligazioni convertibili, scambiabili o con warrant, con indicazione delle condizioni e delle

modalità di conversione, di scambio e di sottoscrizione

Alla Data del Prospetto non risultano in circolazione obbligazioni convertibili, scambiabili o con warrant

emesse dalla Banca.

21.1.5 Esistenza di diritti e/o obblighi di acquisto su capitale autorizzato, ma non emesso o di un

impegno all’aumento del capitale

L’assemblea straordinaria dei soci dell’8 aprile 2015 ha attribuito al Consiglio di Amministrazione della

Banca, ai sensi dell’articolo 2443 del Codice Civile, la facoltà, esercitabile entro il termine massimo di

24 mesi dalla data della deliberazione, di aumentare il capitale sociale, ai sensi dell’articolo 2441,

comma 1, del Codice Civile, a pagamento, in una o più volte e in via scindibile, per un importo

complessivo, comprensivo di eventuale sovrapprezzo, di massimi Euro 50.000.000, mediante

emissione di azioni ordinarie della Banca del valore nominale di Euro 13,00 ciascuna ed aventi

godimento regolare, nonché le medesime caratteristiche delle azioni ordinarie della Banca in

circolazione alla Data di Emissione.

In data 18 maggio 2015, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha esercitato integralmente la

Delega, deliberando di aumentare il capitale sociale in forma scindibile di massimi Euro 49.687.260,00

mediante emissione di massime n. 3.549.090 azioni al prezzo di Euro 14,00 ciascuna, di cui Euro

13,00 per valore nominale e Euro 1,00 a titolo di sovrapprezzo. Le Azioni sono offerte in opzione ai

soci in ragione di 10 azioni di nuova emissione ogni 27 azioni possedute.

21.1.6 Informazioni riguardanti il capitale di eventuali membri del Gruppo offerto in opzione

Alla Data del Prospetto, non esistono quote di capitale di società del Gruppo Creval offerte in opzione.

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PROSPETTO INFORMATIVO 227

21.1.7 Evoluzione del capitale sociale negli ultimi tre esercizi

Il capitale sociale ammonta ad Euro 124.573.241 e non ha subito variazioni negli ultimi tre esercizi.

21.2 Atto costituivo e Statuto

La Banca è stata costituita con la denominazione di Nuova Banca del Monte Sant’Agata S.p.A. in data

25 maggio 1994 con atto a rogito dott.ssa Maria Craparotta, Notaio in Palermo, n. 6867 di Rep.,

società già facente parte del Gruppo Bancario Sant’Angelo.

In data 5 dicembre 2000 la Banca Popolare Sant’Angelo S.c. a r.l, con atto di scissione parziale a

rogito dott.ssa Maria Craparotta n. 10.832 di Rep., ha conferito un ramo d’azienda a favore della

Nuova Banca del Monte Sant’Agata S.p.A., la quale ha assunto contestualmente la denominazione di

Banca Regionale Sant’Angelo S.p.A..

Il 19 giugno 2002, con atto a rogito dott. Enrico Rocca, Notaio in Palermo, n. 116688 di Rep., la Banca

Popolare Santa Venera S.p.A. e la Leasingroup Sicilia S.p.A. sono state fuse per incorporazione nella

Banca Regionale Sant’Angelo S.p.A., la quale ha assunto contestualmente la nuova denominazione di

Credito Siciliano S.p.A..

L’Assemblea straordinaria dei soci dell’8 aprile 2015 ha approvato una serie di modifiche allo statuto

della Banca recependo quanto disposto dalla Circolare n. 285. Il divieto per il Presidente di essere

membro del Comitato Esecutivo non è ancora stato oggetto di recepimento (secondo quanto disposto

dalla citata circolare infatti tale adeguamento deve avvenire entro il 30 giugno 2017).

21.3 Descrizione dell’oggetto sociale e degli scopi dell’Emittente

Si riporta qui di seguito il testo dell’articolo 4 dello Statuto sociale, che descrive l’oggetto sociale e gli

scopi dell’Emittente:

“1. La Società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l'esercizio del credito.

2. Essa può compiere tutte le operazioni ed i servizi bancari e finanziari consentiti dalle disposizioni in

vigore, compresi, nei limiti e con i presupposti di cui all'articolo 48 del D. Lgs. 1 settembre 1993 n. 385,

l'attività di credito su pegno, nonché ogni altra attività ed operazione strumentale o comunque

connessa al raggiungimento dello scopo sociale”.

21.4 Sintesi delle disposizioni dello Statuto dell’Emittente riguardanti i componenti degli

organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza

Consiglio di Amministrazione

Sulla base dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione della Società è composto da un numero di

membri non inferiore a 7 e non superiore a 12, eletti dall'assemblea, previa determinazione del

numero.

I componenti del Consiglio di Amministrazione durano in carica per un periodo non superiore a tre

esercizi e sono rieleggibili. Gli Amministratori scadono alla data dell’assemblea convocata per

l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica. Essi debbono essere in

possesso dei requisiti di onorabilità, di professionalità e di indipendenza stabiliti dalla legge. Fino

all’emanazione del regolamento ministeriale ai sensi dell’articolo 26, primo comma, del D. Lgs. 1

settembre 1993, n. 385, almeno un quarto dei componenti del Consiglio di Amministrazione devono

possedere anche i requisiti di indipendenza stabiliti dall’articolo 148 TUIF per i sindaci di società con

azioni quotate nei mercati regolamentati. Qualora detti requisiti vengano meno, il Consigliere decade

dalla carica; tale decadenza viene dichiarata secondo le modalità stabilite dalla legge.

Il Consiglio di Amministrazione disciplina con apposito regolamento i limiti al cumulo degli incarichi di

amministrazione e controllo in altre società da parte degli Amministratori.

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PROSPETTO INFORMATIVO 228

Almeno due Consiglieri di Amministrazione devono essere non esecutivi secondo quanto previsto

dalle disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia.

Il Consiglio di Amministrazione è nominato dall’assemblea sulla base di liste presentate dai soci.

Il Consiglio di Amministrazione elegge tra i suoi membri un Presidente e uno o più Vice Presidenti.

Essi durano in carica fino al termine del loro mandato.

Il Consiglio di Amministrazione è investito di tutti i poteri per l'ordinaria e la straordinaria

amministrazione della Società, tranne quelli che spettano esclusivamente all'assemblea. Oltre alle

attribuzioni non delegabili a norma di legge, sono riservate alla esclusiva competenza del Consiglio di

Amministrazione le decisioni concernenti:

- la definizione dell’assetto organizzativo e di governo societario, nonché delle linee e degli

indirizzi generali di gestione della Banca e la verifica della loro corretta attuazione;

- l’approvazione delle operazioni strategiche, dei piani industriali e finanziari;

- l’approvazione dei sistemi contabili e di rendicontazione;

- la supervisione del processo di informazione al pubblico e di comunicazione della Banca;

- l’assicurazione di un efficace confronto dialettico con le funzioni di gestione e con i

responsabili delle principali funzioni aziendali e la verifica nel tempo delle scelte e delle

decisioni da questi assunte;

- la nomina, la revoca e la determinazione del trattamento economico del Direttore Generale;

- lo scorporo, la cessione e l'acquisto di rami d'azienda;

- l'acquisto, la costruzione e la vendita di immobili;

- l'assunzione e la cessione di partecipazioni;

- l'istituzione, il trasferimento e la soppressione di dipendenze;

- la nomina e la revoca dei responsabili delle funzioni di revisione interna e di conformità;

- l'approvazione e la modifica dei principali regolamenti interni;

- la costituzione di comitati interni o di commissioni;

- l’adozione e la modifica delle procedure volte ad assicurare la trasparenza e la correttezza

sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate, in conformità alla normativa

applicabile;

- le operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza come individuate dalle procedure

interne della Società adottate in conformità alla normativa vigente.

Il Consiglio può conferire poteri decisionali in materia di erogazione del credito e di gestione corrente

al Direttore Generale, a Dirigenti e Quadri Direttivi - singolarmente o riuniti in Comitati -, nonché ad

altri Dipendenti della Banca o di società del Gruppo Credito Valtellinese, entro limiti di importo

predeterminati in base all'importanza delle funzioni e del grado ricoperto.

Il Presidente convoca il Consiglio di Amministrazione, ne fissa l'ordine del giorno e ne coordina i lavori.

Il Presidente può adottare nei casi di assoluta urgenza i provvedimenti che crede necessari e che

spetterebbero al Consiglio di Amministrazione, con l'obbligo di riferire al Consiglio stesso nella sua

prima adunanza per le relative deliberazioni.

Nel rispetto delle vigenti norme di legge e di Statuto, il Consiglio di Amministrazione può delegare

proprie attribuzioni al Comitato Esecutivo determinando i limiti della delega.

Collegio Sindacale

Il Collegio Sindacale è nominato dall'assemblea ordinaria ed è composto da tre Sindaci effettivi e due

Sindaci supplenti, in possesso dei requisiti prescritti dalla legge.

I Sindaci restano in carica per tre esercizi, scadono alla data dell'assemblea convocata per

l'approvazione del bilancio di esercizio relativo al terzo esercizio della carica e sono rieleggibili.

I membri del Collegio Sindacale assistono alle assemblee e alle riunioni del Consiglio di

Amministrazione e del Comitato Esecutivo.

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PROSPETTO INFORMATIVO 229

Il Collegio Sindacale vigila sull’osservanza della legge, dello statuto, dei regolamenti e delle

deliberazioni sociali, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, sull’adeguatezza dell’assetto

organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento.

Il Collegio Sindacale deve informare senza indugio la Banca d’Italia e gli organi di supervisione

strategica e gestionale di tutti i fatti o gli atti, di cui venga a conoscenza, che possano costituire una

irregolarità nella gestione della Banca o un violazione delle norme disciplinanti l’attività bancaria e

finanziaria.

I componenti del Collegio Sindacale non possono ricoprire - presso altre società del Gruppo Credito

Valtellinese nonché presso società nelle quali la Banca detenga, anche indirettamente, una

partecipazione strategica come qualificata dalle disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia - cariche

in organi diversi da quelli di controllo.

Il Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Collegio Sindacale, adotta un apposito

regolamento per disciplinare i limiti al cumulo degli incarichi di amministrazione e controllo in altre

società da parte dei Sindaci.

Direzione Generale

La direzione della Società e l’esecuzione delle deliberazioni degli organi amministrativi sono affidate a

una Direzione Generale, che ha la composizione e le attribuzioni determinate dal Consiglio di

Amministrazione. Alla Direzione Generale sono affidate l’organizzazione, la conduzione e la gestione

ordinaria della Banca.

Nell'ambito della stessa viene nominato un Direttore Generale ed eventualmente un Condirettore

Generale e/o un Vice Direttore Generale. La nomina e la revoca del Direttore Generale sono

deliberate dal Consiglio di Amministrazione. Non è consentita la contemporanea presenza di un

Amministratore Delegato e di un Direttore Generale.

Il Direttore Generale è il vertice della struttura interna; egli esercita le proprie attribuzioni nell’ambito di

quanto stabilito dallo Statuto e dal Consiglio d’Amministrazione.

Revisione legale dei conti

Ai sensi dell’articolo 33 dello Statuto, la revisione legale dei conti è esercitata da una società di

revisione legale o da un revisore legale iscritti nell’apposito registro ai sensi della normativa vigente.

L'assemblea, su proposta motivata del Collegio Sindacale, conferisce l’incarico di revisione legale per

la durata prevista dalla disciplina applicabile e determina il corrispettivo spettante alla società di

revisione legale o al revisore legale per l’intera durata dell’incarico e gli eventuali criteri per

l’adeguamento di tale corrispettivo durante l’incarico.

21.5 Diritti, privilegi e restrizioni connessi a ciascuna classe di azioni

Alla data del presente Prospetto Informativo, il capitale sociale dell’Emittente è costituito da sole azioni

ordinarie.

Sulla base dello Statuto sociale, le azioni sono indivisibili.

Le azioni sono trasferibili nei modi di legge.

Diritti amministrativi

Ogni azione dà diritto a un voto.

Diritti patrimoniali

Gli utili netti, dedotta la quota per la riserva legale in misura non inferiore a quella stabilita dalla legge,

saranno destinati secondo le decisioni dell'assemblea all'assegnazione del dividendo agli azionisti in

ragione delle azioni possedute, nonché al fondo di beneficenza e assistenza e all'eventuale

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PROSPETTO INFORMATIVO 230

costituzione o incremento della riserva straordinaria o di altre riserve comunque denominate. I

dividendi sulle azioni si prescrivono trascorso un quinquennio dall'epoca indicata per il pagamento e

l'ammontare degli stessi verrà devoluto alla riserva legale.

21.6 Modalità di modifica dei diritti dei possessori delle azioni

Lo Statuto non prevede condizioni diverse rispetto a quanto previsto per legge per quanto concerne la

modifica dei diritti dei possessori delle azioni.

Ai sensi dell’articolo 6 dello Statuto, il diritto di recesso dalla Società è esercitabile solo nei casi previsti

da norme inderogabili di legge ed è in ogni caso escluso nel caso di proroga della durata della Società

e nel caso di modificazione e rimozione di vincoli alla circolazione delle azioni.

21.7 Condizioni che disciplinano le modalità di convocazione delle assemblee generali

annuali e delle assemblee generali straordinarie degli azionisti, ivi comprese le

condizioni di ammissione

Le assemblee sono ordinarie e straordinarie.

L'assemblea ordinaria ha luogo almeno una volta all'anno entro il termine di 120 giorni dalla chiusura

dell’esercizio sociale. L’assemblea straordinaria ha luogo nei casi previsti dalla legge.

L'assemblea è convocata dal Consiglio di Amministrazione anche in luogo diverso dalla sede sociale,

purché in Italia, nei casi e con le modalità stabilite dalla legge.

Per la validità delle assemblee, tanto in prima che in seconda convocazione, si applicano le

disposizioni di legge vigenti.

L’assemblea è presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione o, in caso di assenza o

impedimento, dal Vice Presidente. In caso di assenza o impedimento anche di quest’ultimo, da

persona designata dagli intervenuti.

I soci possono farsi rappresentare in assemblea nei limiti e nel rispetto della disciplina vigente.

Per l’intervento in assemblea è necessario che venga fatta pervenire presso la sede sociale almeno

due giorni prima della data fissata per la prima convocazione la comunicazione che l’intermediario

incaricato della tenuta dei conti è tenuto ad effettuare all’emittente, in conformità alle proprie scritture

contabili, ai sensi della normativa vigente.

21.8 Eventuali disposizioni dello Statuto dell’Emittente che potrebbero avere l’effetto di

ritardare, rinviare o impedire una modifica dell’assetto di controllo dell’Emittente

Non sono presenti nello Statuto clausole che potrebbero avere l’effetto di ritardare, rinviare o impedire

una modifica dell’assetto di controllo dell’Emittente.

21.9 Eventuali disposizioni dello Statuto dell’Emittente che disciplinano la soglia di

possesso al di sopra della quale vige l’obbligo di comunicazione al pubblico della quota

di azioni posseduta

Lo Statuto non prevede disposizioni particolari che disciplinano la soglia di possesso al di sopra della

quale vige l’obbligo di comunicazione al pubblico della quota di azioni posseduta.

21.10 Descrizione delle condizioni previste dall’atto costitutivo e dallo Statuto per la

modifica del capitale, nel caso che tali condizioni siano più restrittive delle condizioni

previste per legge

Lo Statuto non prevede condizioni per la modifica del capitale sociale più restrittive di quelle previste

per legge.

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PROSPETTO INFORMATIVO 231

22. CONTRATTI IMPORTANTI

Nei due anni precedenti alla Data del Prospetto, non sono stati stipulati, contratti importanti cui

partecipino l’Emittente, diversi da contratti stipulati nel normale svolgimento dell’attività.

Alla Data del Prospetto, l’Emittente non ha concluso contratti importanti, diversi dai contratti conclusi

nell’ambito del normale svolgimento della loro attività, che contengano disposizioni in base alle quali

tali soggetti abbiano assunto un’obbligazione o vantino un diritto rilevante per l’Emittente.

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PROSPETTO INFORMATIVO 232

23. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E

DICHIARAZIONI DI INTERESSI

23.1 Relazioni di esperti

Fatte salve le relazioni della Società di Revisione, non vi sono, nel presente Prospetto, pareri o

relazioni attribuite ad esperti.

23.2 Informazioni provenienti da terzi

Nel Prospetto non vi sono informazioni provenienti da terzi.

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PROSPETTO INFORMATIVO 233

24. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO

Il Prospetto Informativo è a disposizione del pubblico presso la sede legale della Banca, in Via

Sclafani n. 40/B, Acireale (CT) e sul sito internet dell’Emittente, www.creval.it – Sezione Credito

Siciliano.

Per la durata di validità del Prospetto Informativo, potranno essere consultate presso la sede legale

dell’Emittente e/o sul sito internet dell’Emittente www.creval.it – Sezione Credito Siciliano le copie dei

documenti di seguito elencati:

atto costitutivo e statuto dell’Emittente;

i fascicoli dei bilanci di esercizio di Credito Siciliano S.p.A. relativi agli esercizi chiusi al 31

dicembre 2014, 31 dicembre 2013 e 31 dicembre 2012, comprensivi delle relazioni della Società di

Revisione.

Eventuali informazioni relative ad eventi societari redatte successivamente alla pubblicazione del

presente documento sono messe a disposizione del pubblico con le stesse modalità di cui sopra.

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PROSPETTO INFORMATIVO 234

25. INFORMAZIONI SULLE PARTECIPAZIONI

Alla Data del Prospetto, il Credito Siciliano non ha società controllate o controllate congiuntamente ad

altri soggetti.

Si rileva un’unica partecipazione in Bankadati Servizi Informatici Soc. Cons. P.A. società del Gruppo

bancario Credito Valtellinese, che configura un’influenza notevole. Si ritiene che tale partecipazione

non possa avere un’incidenza significativa sulla valutazione delle attività e passività, della situazione

finanziaria o dei profitti e delle perdite dell’Emittente. Il suo valore di carico, al 31 dicembre 2014,

risulta pari a Euro 139 migliaia di Euro.

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PROSPETTO INFORMATIVO 235

SEZIONE SECONDA

NOTA INFORMATIVA SUGLI STRUMENTI FINANZIARI

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PROSPETTO INFORMATIVO 236

1. PERSONE RESPONSABILI

1.1 Responsabili del Prospetto

Si veda Sezione Prima, Capitolo 1, Paragrafo 1.1, del Prospetto.

1.2 Dichiarazione di responsabilità

Si veda Sezione Prima, Capitolo 1, Paragrafo 1.2, del Prospetto.

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PROSPETTO INFORMATIVO 237

2. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLE AZIONI E ALL’OFFERTA

Per i fattori di rischio relativi alle Azioni e all’Offerta, si rinvia alla Sezione Prima, Capitolo 4, del

Prospetto.

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PROSPETTO INFORMATIVO 238

3. INFORMAZIONI FONDAMENTALI

3.1 Dichiarazione relativa al capitale circolante

L’Emittente ritiene che il capitale circolante di cui dispone sia sufficiente per fare fronte alle proprie

esigenze per un periodo di almeno 12 mesi dalla Data del Prospetto, laddove per capitale circolante,

ai sensi della definizione contenuta nella “Raccomandazione ESMA 2013/319”, si intende il mezzo

mediante il quale il Credito Siciliano ottiene le risorse liquide necessarie a soddisfare le obbligazioni in

scadenza.

3.2 Fondi propri ed indebitamento

La seguente tabella illustra la composizione della raccolta diretta, dell’interbancario netto del Credito

Siciliano al 31 dicembre 2014 e al 30 aprile 2015.

Raccolta diretta ed interbancario netto

Dati in migliaia di Euro

VOCI

30 APRILE 2015 (*)

Conti correnti e depositi liberi 2.343.574

Depositi vincolati 121.108

Finanziamenti: pronti contro termine passivi e altri 159.904

Altri 18.855

Debiti verso clientela 2.643.441

Obbligazioni 589.762

Altri titoli 16.050

Titoli in circolazione 605.812

Totale raccolta diretta 3.249.253

Debiti verso banche 261.356

Crediti verso banche 710.684

Posizione interbancaria netta 449.328

(*) Dati di contabilità non assoggettati a revisione contabile

Patrimonio netto

Dati in migliaia di Euro

VOCI

30 APRILE 2014

Capitale 124.573

Sovrapprezzi di emissione 49.197

Riserve 21.031

Azioni proprie -

Riserve di valutazione -2.655

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PROSPETTO INFORMATIVO 239

Utile (perdita) del periodo -23.943

Totale 168.203

I valori indicati in tabella si riferiscono al bilancio al 31 dicembre 2014. Dal 31 dicembre 2014 alla data

del 30 aprile 2015 non sono intervenute variazioni significative nel patrimonio netto dell’Emittente.

Si segnala infine che l’indebitamento del Credito Siciliano S.p.A. al 30 aprile 2015 risulta garantito per

371.238 migliaia di Euro; la restante parte dell’indebitamento risulta non garantita, fatta salva la

normale operatività del Fondo di Tutela dei Depositi.

3.3 Interessi delle persone fisiche e giuridiche partecipanti all’Offerta

Le Azioni sono offerte direttamente dall’Emittente. La Banca nell’ambito dell’Offerta è, dunque, al

tempo stesso emittente e offerente. Per tale ragione, sussiste in capo alla Banca un potenziale

conflitto di interessi.

Eccezion fatta per quanto sopra illustrato e per quanto a conoscenza dell’Emittente, alla Data del

Prospetto, nessun membro del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale o degli alti

dirigenti è portatore di interessi in relazione all’Offerta in conflitto con gli obblighi derivanti dalla carica

o dalla qualifica ricoperta all’interno dell’Emittente o del Gruppo.

3.4 Motivazioni dell’Offerta e impiego dei proventi

L’Aumento di Capitale, pur non essendo stato deliberato al fine di rispettare gli obblighi di

patrimonializzazione minima ovvero a seguito di richieste specifiche delle Autorità di Vigilanza, è volto

a rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale e ad incrementare in maniera significativa i

coefficienti patrimoniali del Credito Siciliano a livelli superiori a quelli minimi stabiliti dalla Nuova

Disciplina.

Al 31 marzo 2015 i coefficienti di Capitale Primario di Classe 1 (CET 1) e di Total Capital Ratio (Fondi

Propri) si sono attestati rispettivamente al 6,98% e all’8,64%.

Assumendo la sottoscrizione dell’Aumento di Capitale per l’intero ammontare di Euro 49.687.260,00, i

ratio patrimoniali del Credito Siciliano si assesterebbero, sulla base dei coefficienti calcolati al 31

marzo 2015 sopra riportati, ai seguenti livelli: al 9,13% e 10,50% in termini, rispettivamente, di Capitale

Primario di Classe 1 (CET1) e di Total Capital Ratio (Fondi Propri), con un’incidenza dell’Aumento di

Capitale rispettivamente pari a 215 basis point; per il Capitale Primario di Classe 1 CET1 e di 186

basis point per Total Capital Ratio (Fondi Propri).

La stima dell’impatto dell’Aumento di Capitale è stata formulata sulla base dei livelli del patrimonio di

vigilanza e delle attività ponderate per il rischio che la Banca ha stimato di avere alla data del 30

giugno 2015.

Per quanto riguarda gli impatti finanziari dell’Aumento di Capitale, al netto degli oneri relativi alla

realizzazione dell’operazione, in caso di integrale sottoscrizione dello stesso, sono stimati in Euro

49.687.260,00 milioni, e saranno utilizzati per lo svolgimento dell’attività ordinaria della Banca.

In effetti, i trend gestionali della Banca hanno evidenziato nei primi mesi del 2015:

- a livello patrimoniale, alcuni primi segnali di crescita nei finanziamenti alla clientela, in

particolar modo con riferimento ai mutui ai privati, nonché una ricomposizione del mix di

raccolta da prodotti di raccolta diretta e prodotti del risparmio gestito.

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PROSPETTO INFORMATIVO 240

- a livello economico, una ripresa del margine commerciale, anche grazie ad alcune azioni di

repricing avviate a livello di Gruppo, oltre ad alcuni segnali di miglioramento nel costo del

rischio.

Tenuto conto dell’incremento dei ratios patrimoniali del Credito Siciliano conseguenti all’Aumento di

Capitale, l’Emittente potrà espandere la propria capacità di fare credito con l’obiettivo di supportare la

ripresa economica del contesto di riferimento.

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PROSPETTO INFORMATIVO 241

4. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE

ED AMMETTERE ALLA NEGOZIAZIONE

4.1 Descrizione delle Azioni

Gli strumenti finanziari oggetto della presente Offerta sono azioni ordinarie di Credito Siciliano S.p.A.,

non negoziate in un mercato regolamentato, né in un sistema multilaterale di negoziazione, né

mediante un internalizzatore sistematico.

I titoli oggetto della presente Offerta sono rappresentati da n. 3.549.090 azioni ordinarie Credito

Siciliano di nuova emissione rinvenienti dall’Aumento di Capitale del valore nominale di Euro 13,00

ciascuna.

Agli azionisti è attribuito il Diritto di Opzione nel rapporto di n. 10 Azioni di nuova emissione per ogni

27 azioni ordinarie possedute dagli azionisti stessi.

I soci che avranno esercitato il Diritto di Opzione, e ne abbiano fatto contestuale richiesta, potranno

esercitare il Diritto di Prelazione per l’acquisto delle Azioni rimaste inoptate. Nel caso in cui le Azioni

inoptate al termine del Periodo di Opzione risultino insufficienti a soddisfare le richieste di

assegnazione pervenute, si procederà ad effettuare l’attribuzione a tutti i richiedenti in proporzione al

numero di Azioni richieste in opzione da ciascuno.

L’azionista di maggioranza Credito Valtellinese ha già comunicato l’impegno irrevocabile all’esercizio

della prelazione sul quantitativo integrale di Azioni che dovesse rimanere inoptato. Per effetto di tale

impegno, al termine della prelazione non residueranno Azioni da offrire a soggetti terzi diversi dagli

azionisti della Banca.

Le Azioni hanno le stesse caratteristiche e attribuiscono gli stessi diritti delle azioni ordinarie Credito

Siciliano in circolazione alla data di emissione e sono identificate dal codice ISIN (International

Security Identification Number) IT0003050777 e saranno emesse munite della cedola n. 12.

4.2 Legislazione in base alla quale le Azioni sono state emesse

Le Azioni saranno emesse in base alla legge italiana e saranno soggette alla medesima normativa.

4.3 Caratteristiche delle Azioni

Le Azioni oggetto dell’Offerta saranno ordinarie, nominative, del valore nominale di Euro 13,00

ciascuna e liberamente trasferibili, con godimento regolare alla relativa data di emissione e

assoggettate al regime di dematerializzazione di cui agli articoli 83-bis e seguenti del TUIF e ai relativi

regolamenti di attuazione e saranno immesse nel sistema di gestione accentrata gestito da Monte

Titoli S.p.A., con sede in Milano, Piazza Affari n. 6.

Alla Data del Prospetto, le azioni ordinarie dell’Emittente non sono negoziate in alcun mercato

regolamentato italiano o estero, né in un sistema multilaterale di negoziazione, né mediante un

internalizzatore sistematico. L’Emittente non intende o prevede di richiedere l’ammissione alla

negoziazione ad alcuno di tali mercati o sistemi di negoziazione, né intende assumere alcun impegno

di riacquisto delle Azioni a fronte di richieste di disinvestimento degli azionisti.

4.4 Valuta delle Azioni

Le Azioni saranno denominate in Euro.

4.5 Descrizione dei diritti connessi alle Azioni

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PROSPETTO INFORMATIVO 242

Le Azioni avranno le stesse caratteristiche e attribuiranno gli stessi diritti delle azioni ordinarie della

Banca in circolazione alla relativa data di emissione. Le Azioni non saranno negoziate in alcun

mercato regolamentato, né in alcun sistema multilaterale di negoziazione, né mediante un

internalizzatore sistematico.

In particolare, le Azioni sono ordinarie, nominative, liberamente trasferibili e indivisibili e attribuiscono

un voto per ogni azione nelle assemblee ordinarie e straordinarie dell’Emittente.

Non esistono categorie di azioni diverse da quelle ordinarie.

Si segnala che l’Emittente non ha ricevuto dai propri azionisti reclami con riferimento ad impossibilità o

difficoltà di cessione delle azioni, né con riguardo a criticità connesse a recenti aumenti di capitale.

Per completezza si segnala che nel marzo del 2012 alcuni soci hanno presentato al Collegio

Sindacale un esposto ex articolo 2408 Codice Civile in relazione all’impossibilità di cedere le azioni

della Banca di cui erano intestatari. Nelle more, nel novembre 2012, i soci hanno aderito all’OPASC

della Capogruppo sulle azioni del Credito Siciliano, dismettendo integralmente la loro partecipazione

nella Banca.

Di seguito si illustrano i principali diritti attribuiti dalle Azioni.

Diritto al dividendo

Ai sensi dell’articolo 34 dello Statuto gli utili netti, dedotta la quota per la riserva legale e la quota

eventualmente non disponibile in ossequio a norme di legge, saranno destinati secondo le decisioni

dell’assemblea dei soci all’assegnazione del dividendo ai soci in ragione delle azioni possedute. Il

diritto alla percezione dei dividendi si prescrive trascorso un quinquennio dal giorno in cui diverranno

esigibili e l’ammontare dei dividendi non riscossi sarà devoluto alla riserva legale ordinaria.

Diritti di voto

Ogni Azione attribuisce un voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie dell’Emittente.

Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono farsi rappresentare in assemblea nei limiti e nel rispetto

della normativa vigente.

Diritto di prelazione

Ai sensi dell’articolo 2441, comma 3, del Codice Civile, in caso di offerta di azioni di nuova emissione

in opzione ai soci, coloro che esercitano il diritto di opzione, purché ne facciano contestuale richiesta,

hanno diritto di prelazione sulle azioni eventualmente rimaste inoptate.

Diritto alla partecipazione dell’eventuale residuo attivo in caso di liquidazione

Ai sensi dell’articolo 35 dello Statuto, in caso di scioglimento della Società, agli azionisti spetterà

l’eventuale residuo attivo derivante dal procedimento di liquidazione.

4.6 Delibere in virtù delle quali le Azioni saranno emesse

In data 8 aprile 2015, l’assemblea straordinaria dei soci ha deliberato, tra l’altro, di attribuire, ai sensi

dell’articolo 2443 del Codice Civile, al Consiglio di Amministrazione della Società la facoltà di

aumentare a pagamento e in via scindibile, in una o più volte, il capitale sociale, entro il periodo di 24

mesi dalla data della relativa deliberazione, per un importo massimo complessivo (comprensivo di

eventuale sovrapprezzo) di Euro 50.000.000,00, mediante emissione di nuove azioni ordinarie del

valore nominale di Euro 13,00 ciascuna da offrire in opzione agli azionisti, ai sensi dell’articolo 2441,

comma 1, del Codice Civile, con ogni più ampia facoltà per gli Amministratori di stabilire, di volta in

volta, nel rispetto dei limiti sopra indicati, modalità, termini e condizioni dell’operazione, ivi incluso il

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PROSPETTO INFORMATIVO 243

prezzo di emissione delle nuove azioni (comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo) e il relativo

godimento.

In data 7 aprile 2015, con provvedimento n. 0387000/15, Banca d’Italia ha autorizzato la modifica

dell’articolo 5 dello Statuto conseguente al conferimento della Delega, ai sensi di quanto previsto

dall’articolo 56 del TUB.

In data 18 maggio 2015, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha esercitato la Delega,

deliberando di aumentare il capitale sociale di massimi Euro 49.687.260,00 mediante emissione di

massime n. 3.549.090 azioni ordinarie al prezzo di Euro 14,00 ciascuna, di cui Euro 13,00 per valore

nominale e Euro 1 a titolo di sovrapprezzo. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì deliberato di

determinare il rapporto di opzione in n. 10 azioni di nuova emissione ogni 27 azioni possedute.

4.7 Data di Emissione e di messa a disposizione delle Azioni

Le Azioni sottoscritte entro la fine del Periodo di Opzione saranno accreditate sui conti degli

Intermediari Aderenti al termine della giornata contabile dell’ultimo giorno del Periodo di Opzione e

saranno, pertanto, disponibili dal giorno di liquidazione successivo.

L’emissione delle Azioni per le quali è stata esercitata la prelazione è prevista entro cinque giorni

lavorativi successivi alla fine del Periodo di Opzione.

4.8 Esistenza di restrizioni alla libera trasferibilità delle Azioni

Non esiste alcune limitazione alla libera trasferibilità delle Azioni ai sensi di legge, dello Statuto o

derivante dalle condizioni di emissione.

4.9 Applicabilità delle norme in materia di offerta pubblica di acquisto e/o di offerta di

acquisto residuale

In relazione alle Azioni oggetto dell'Offerta trova applicazione la disciplina delle offerte al pubblico di

acquisto e/o scambio di cui al TUIF e alle relative disposizioni di attuazione.

Nel dettaglio, non esistono norme che stabiliscono un obbligo di offerta al pubblico di acquisto e/o di

offerta di acquisto e di vendita residuali che abbiano a oggetto le Azioni, in quanto le Azioni medesime,

così come le azioni ordinarie dell’Emittente, non sono negoziate in un mercato regolamentato, né in un

sistema multilaterale di scambi, né mediante un internalizzatore sistematico.

4.10 Offerte pubbliche di acquisto effettuate da terzi nel corso dell’ultimo esercizio e

dell’esercizio in corso

Nel corso dell’ultimo esercizio e dell’esercizio in corso non sono state promosse sulle azioni

dell’Emittente offerte pubbliche di acquisto.

4.11 Regime fiscale applicabile alle Azioni

Le informazioni riportate qui di seguito sintetizzano alcuni aspetti del regime fiscale proprio

dell’acquisto, della detenzione e della cessione delle Azioni, ai sensi della vigente legislazione

tributaria italiana e relativamente a specifiche categorie di investitori.

Quanto segue non intende essere un’esauriente analisi di tutte le conseguenze fiscali connesse

all’acquisto, alla detenzione e alla cessione delle Azioni per tutte le possibili categorie di investitori. Il

regime fiscale proprio dell’acquisto, della detenzione e della cessione delle Azioni, qui di seguito

riportato, si basa sulla legislazione vigente e sulla prassi esistente alla Data del Prospetto, fermo

restando che le stesse rimangono soggette a possibili cambiamenti che potrebbero anche avere effetti

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PROSPETTO INFORMATIVO 244

retroattivi, e rappresenta pertanto una mera introduzione alla materia. Allorché si verifichi una tale

eventualità, non è previsto l’aggiornamento della presente sezione per dare conto delle modifiche

intervenute anche qualora, a seguito di tali modifiche, le informazioni contenute nella presente sezione

non risultassero più valide.

In data 24 aprile 2014, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n. 66 del 2014, che

all’articolo 3 ha disposto, con decorrenza 1° luglio 2014, l’aumento dell’aliquota delle ritenute e delle

imposte sostitutive sui redditi di capitale e sui redditi diversi di natura finanziaria dal 20% al 26%,

laddove previste. La rimodulazione non ha interessato le percentuali di concorrenza a tassazione dei

dividendi derivanti da Partecipazioni Qualificate (come di seguito definite) o conseguiti in regime di

impresa o da società ed enti commerciali e non commerciali, così come le percentuali di concorrenza

a tassazione delle plusvalenze realizzate su Partecipazioni Qualificate, o in regime di impresa o da

società ed enti commerciali, secondo quanto illustrato nei successivi paragrafi.

Si segnala che lo schema di Decreto Legislativo recante misure per la crescita e

l’internazionalizzazione delle imprese approvato dal Consiglio dei Ministri del 21 aprile 2015 e

attualmente al vaglio del Parlamento prevede, all’articolo 10, l’abrogazione dell’articolo 168-bis del

Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 (di seguito il “TUIR”) che dispone

l’emanazione di appositi elenchi di Paesi e territori che consentono un adeguato scambio di

informazioni e la sua sostituzione con gli elenchi che saranno emanati in forza della nuova

formulazione degli articoli 11, comma 4, lettera c) del Decreto Legislativo 1° aprile 1996, n. 461, come

modificato dallo schema di Decreto Legislativo, e 167, comma 4, del TUIR, come modificato

dall'articolo 1, comma 680, Legge 23 dicembre 2014, n. 190.

Gli investitori sono, in ogni caso, tenuti a consultare i loro consulenti in merito al regime fiscale proprio

dell’acquisto, della detenzione e della cessione delle Azioni, nonché a verificare la natura e l’origine

delle somme percepite come distribuzioni su tali azioni dell’Emittente (dividendi o riserve).

Definizioni Ai fini del presente paragrafo, i termini in maiuscolo hanno il significato di seguito riportato. “Cessione di Partecipazioni Qualificate”: cessione di azioni, diverse dalle azioni di risparmio, diritti o

titoli attraverso cui possono essere acquisite azioni, che eccedano, nell’arco di un periodo di dodici

mesi, i limiti per la qualifica di Partecipazione Qualificata. Il termine di dodici mesi decorre dal

momento in cui i titoli ed i diritti posseduti rappresentano una percentuale di diritti di voto o di

partecipazione superiore ai limiti predetti. Per i diritti o titoli attraverso cui possono essere acquisite

partecipazioni si tiene conto delle percentuali di diritti di voto o di partecipazione al capitale

potenzialmente ricollegabili alle partecipazioni;

“Partecipazioni Non Qualificate”: le partecipazioni sociali in società non quotate sui mercati

regolamentati diverse dalle Partecipazioni Qualificate;

“Partecipazioni Qualificate”: le partecipazioni sociali in società non quotate sui mercati regolamentati

costituite dal possesso di partecipazioni (diverse dalle azioni di risparmio), diritti o titoli, attraverso cui

percentuale di diritti di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria superiore al 20% ovvero una

partecipazione al capitale od al patrimonio superiore al 25%.

A. Regime fiscale dei dividendi

I dividendi attribuiti sulle Azioni dell’Emittente saranno soggetti al trattamento fiscale ordinariamente

applicabile ai dividendi corrisposti da società per azioni fiscalmente residenti in Italia.

Sono previste le seguenti differenti modalità di tassazione relativamente alle diverse categorie di

percettori.

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PROSPETTO INFORMATIVO 245

(i) Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia non esercenti attività di impresa

I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia su azioni, possedute al di fuori

dell’esercizio d’impresa e costituenti Partecipazioni Non Qualificate, immesse nel sistema di deposito

accentrato gestito dalla Monte Titoli (quali le azioni dell’Emittente), sono soggetti ad un’imposta

sostitutiva con aliquota del 26% con obbligo di rivalsa, ai sensi dell’articolo 27-ter, D.P.R. n. 600 del 29

settembre 1973 (il “DPR 600/1973”). In tal caso, inoltre, non sussiste l’obbligo da parte di coloro che

abbiano percepito i dividendi in relazione alle azioni di indicare detti dividendi incassati nella

dichiarazione dei redditi.

Questa imposta sostitutiva è applicata dai soggetti residenti, presso i quali i titoli sono depositati,

aderenti al sistema di deposito accentrato gestito dalla Monte Titoli, nonché, mediante un

rappresentante fiscale nominato in Italia (in particolare, una banca o una SIM residente in Italia, una

stabile organizzazione in Italia di banche o di imprese di investimento non residenti, ovvero una

società di gestione accentrata di strumenti finanziari autorizzata ai sensi dell’articolo 80 del TUIF), dai

soggetti (depositari) non residenti che aderiscono al Sistema Monte Titoli o a Sistemi esteri di deposito

accentrato aderenti al Sistema Monte Titoli.

I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia su azioni, possedute al di fuori

dell’esercizio d’impresa e costituenti Partecipazioni Qualificate, non sono soggetti ad alcuna ritenuta

alla fonte o imposta sostitutiva a condizione che gli aventi diritto, all’atto della percezione, dichiarino

che gli utili riscossi sono relativi a Partecipazioni Qualificate. Tali dividendi concorrono parzialmente

alla formazione del reddito imponibile complessivo del socio.

Il Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 2 aprile 2008 (il “DM 2 aprile 2008”) – in

attuazione dell’articolo 1, comma 38 della Legge 24 dicembre 2007 n. 244 (la “Legge Finanziaria

2008”) –ha rideterminato la percentuale di concorso alla formazione del reddito nella misura del

49,72%. Tale percentuale si applica ai dividendi formati con utili prodotti dalla società a partire

dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007. Resta ferma l’applicazione della

precedente percentuale di concorso alla formazione del reddito, pari al 40%, per gli utili prodotti fino

all’esercizio in corso al 31 dicembre 2007. Inoltre, a partire dalle delibere di distribuzione successive a

quella avente ad oggetto l’utile dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2007, agli effetti della tassazione

del percettore, i dividendi distribuiti si considerano prioritariamente formati con utili prodotti dalla

società fino a tale esercizio.

(ii) Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia non esercenti attività di impresa che detengono

partecipazioni nell’ambito del regime del risparmio gestito

I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia su azioni, possedute al di fuori

dell’esercizio d’impresa e costituenti Partecipazioni Non Qualificate, immesse in un rapporto di

gestione patrimoniale intrattenuto con un intermediario autorizzato, in relazione al quale sia esercitata

l’opzione per il regime del risparmio gestito di cui all’articolo 7 del Decreto Legislativo 21 novembre

1997 n. 461 (il “D.Lgs. 461/1997”), non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva

e concorrono alla formazione del risultato maturato annuo di gestione, da assoggettare ad imposta

sostitutiva del 26%.

(iii) Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia esercenti attività di impresa

I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia su azioni relative all’impresa non

sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva a condizione che gli aventi diritto,

all’atto della percezione, dichiarino che gli utili riscossi sono relativi a partecipazioni attinenti all’attività

d’impresa. Tali dividendi concorrono parzialmente alla formazione del reddito imponibile complessivo

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PROSPETTO INFORMATIVO 246

del socio. Il DM 2 aprile 2008 – in attuazione dell’articolo 1, comma 38, della Legge Finanziaria 2008 –

ha rideterminato la percentuale di concorso alla formazione del reddito nella misura del 49,72%. Tale

percentuale si applica ai dividendi formati con utili prodotti dalla società a partire dall’esercizio

successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007. Resta ferma l’applicazione della precedente

percentuale di concorso alla formazione del reddito, pari al 40%, per gli utili prodotti fino all’esercizio in

corso al 31 dicembre 2007. Inoltre, a partire dalle delibere di distribuzione successive a quella avente

ad oggetto l’utile dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2007, agli effetti della tassazione del percettore,

i dividendi distribuiti si considerano prioritariamente formati con utili prodotti dalla società fino a tale

esercizio.

(iv) Società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società semplici ed equiparate di

cui all’articolo 5 del TUIR, (comprese associazioni senza personalità giuridica costituite tra

persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni) società ed enti di cui

all’articolo 73, comma primo, lettere a) e b), del TUIR, fiscalmente residenti in Italia

I dividendi percepiti da società in nome collettivo, società in accomandita semplice e società semplici

ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, da società ed enti di cui all’articolo 73, comma primo, lett.

a) e b), del TUIR, ovverosia da società per azioni e in accomandita per azioni, società a responsabilità

limitata, enti pubblici e privati che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività

commerciali (cosiddetti enti commerciali), fiscalmente residenti in Italia non sono soggetti ad alcuna

ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva in Italia e concorrono alla formazione del reddito imponibile

complessivo del percipiente, da assoggettare a tassazione secondo le regole ordinarie, con le

seguenti modalità:

1. le distribuzioni a favore di soggetti IRPEF (società in nome collettivo, società in accomandita

semplice, società semplici) concorrono parzialmente alla formazione del reddito imponibile

complessivo del percipiente; il DM 2 aprile 2008 – in attuazione dell’articolo 1, comma 38, della

Legge Finanziaria 2008 – ha rideterminato la percentuale di concorso alla formazione del

reddito nella misura del 49,72%. Tale percentuale si applica ai dividendi formati con utili

prodotti dalla società a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007.

Resta ferma l’applicazione della precedente percentuale di concorso alla formazione del

reddito, pari al 40%, per gli utili prodotti fino all’esercizio in corso al 31 dicembre 2007. Inoltre,

a partire dalle delibere di distribuzione successive a quella avente ad oggetto l’utile

dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2007, agli effetti della tassazione del percettore, i

dividendi distribuiti si considerano prioritariamente formati con utili prodotti dalla società fino a

tale esercizio;

2. le distribuzioni a favore di soggetti IRES (società per azioni, società a responsabilità limitata,

società in accomandita per azioni ed enti commerciali) concorrono a formare il reddito

imponibile complessivo del percipiente limitatamente al 5% del loro ammontare, ovvero per

l’intero ammontare se relative a titoli detenuti per la negoziazione da soggetti che applicano i

Principi Contabili Internazionali.

Per alcuni tipi di società ed a certe condizioni, i dividendi conseguiti concorrono a formare anche il relativo valore netto della produzione, soggetto ad imposta regionale sulle attività produttive (IRAP). (v) Enti non commerciali di cui all’articolo 73(1), lett. c) del TUIR, fiscalmente residenti in Italia

I dividendi percepiti dagli enti di cui all’articolo 73, comma primo, lett. c), del TUIR, ovverosia dagli enti

pubblici e privati fiscalmente residenti in Italia, diversi dalle società, non aventi ad oggetto esclusivo o

principale l’esercizio di attività commerciali, non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte o imposta

sostitutiva in Italia e concorrono a formare il reddito complessivo da assoggettare ad IRES per il

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PROSPETTO INFORMATIVO 247

77,74% del loro ammontare, anche se percepiti nell’esercizio di impresa (come disposto dal comma

655 dell’articolo unico della Legge 23 dicembre 2014, n. 190.

(vi) Soggetti esenti ed esclusi dall’imposta sul reddito delle società

Per le azioni, quali le Azioni emesse dall’Emittente, immesse nel sistema di deposito accentrato

gestito da Monte Titoli, i dividendi percepiti da soggetti esenti dall’imposta sul reddito delle società

(IRES) sono soggetti ad una imposta sostitutiva con aliquota del 26% applicata dal soggetto residente

(aderente al sistema di deposito accentrato gestito da Monte Titoli) presso il quale le Azioni sono

depositate ovvero, mediante un rappresentante fiscale nominato in Italia, dal soggetto (depositario)

non residente che aderisca al Sistema Monte Titoli o a Sistemi esteri di deposito accentrato aderenti al

Sistema Monte Titoli. L’imposta non è invece applicabile nei confronti dei soggetti “esclusi”

dall’imposta sui redditi ai sensi dell’articolo 74, comma 1, TUIR.

(vii) Fondi pensione italiani ed O.I.C.R. italiani

Gli utili percepiti da (a) fondi pensione italiani soggetti al regime di cui all’articolo 17, Decreto

Legislativo n. 252 del 5 dicembre 2005 (il “Decreto 252”), e (b) O.I.C.R., diversi dai fondi comuni di

investimento immobiliare, non sono soggetti a ritenuta alla fonte né ad imposta sostitutiva. Per i

suddetti fondi pensione tali utili concorrono secondo le regole ordinarie alla formazione del risultato

complessivo annuo di gestione maturato, soggetto ad imposta sostitutiva con aliquota del 20%,

Gli O.I.C.R. istituiti in Italia sottoposti a vigilanza (diversi dai fondi comuni di investimento immobiliare)

sono esenti dalle imposte sui redditi ai sensi dell’articolo 73, comma 5-quinquies, del TUIR. Sui

proventi dei suddetti O.I.C.R. percepiti dai partecipanti in sede di riscatto, rimborso o distribuzione in

costanza di detenzione delle quote ovvero delle azioni trova applicazione il regime della ritenuta di cui

all’articolo 26-quinquies del DPR n. 600/1973.

(viii) Fondi comuni di investimento immobiliare italiani

Ai sensi del Decreto Legge n. 351 del 25 settembre 2001 (il “Decreto 351”), convertito con

modificazioni dalla Legge n. 410 del 23 novembre 2001 ed a seguito delle modifiche apportate

dall’articolo 41-bis del Decreto Legge n. 269 del 30 settembre 2003, convertito con modificazioni in

Legge 326/2003 (il “Decreto 269”), le distribuzioni di utili percepite dai fondi comuni di investimento

immobiliare istituiti in Italia ai sensi dell’articolo 37 del TUIF ovvero dell’articolo 14-bis della Legge n.

86 del 25 gennaio 1994 (la “Legge 86”), non sono soggette a ritenuta d’imposta né ad imposta

sostitutiva e non scontano alcuna imposizione in capo a tali fondi. Sui proventi dei suddetti fondi

percepiti dai partecipanti in sede di riscatto, rimborso o distribuzione in costanza di detenzione delle

quote ovvero delle azioni trova applicazione il regime della ritenuta di cui all’articolo 7 del Decreto 351.

In alcuni casi, i redditi conseguiti da un fondo comune di investimento immobiliare italiano non

istituzionale potrebbero essere imputati per trasparenza ai (e concorrere dunque alla formazione del

reddito imponibile in Italia dei) relativi investitori non istituzionali che detengano una partecipazione

superiore al 5% del patrimonio del fondo.

(ix) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia che detengono le Azioni per il tramite di una stabile

organizzazione nel territorio dello Stato

Le distribuzioni di utili percepite da soggetti non residenti in Italia che detengono la partecipazione

attraverso una stabile organizzazione in Italia a cui la partecipazione sia effettivamente connessa, non

sono soggette ad alcuna ritenuta in Italia né ad imposta sostitutiva e concorrono a formare il reddito

complessivo della stabile organizzazione da assoggettare ad imposizione secondo le regole ordinarie

nella misura del 5% del loro ammontare, ovvero per l’intero ammontare se relative a titoli detenuti per

la negoziazione da soggetti che applicano gli IAS/IFRS. Qualora le distribuzioni siano riconducibili ad

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PROSPETTO INFORMATIVO 248

una partecipazione non connessa ad una stabile organizzazione in Italia del soggetto percettore non

residente, si faccia riferimento a quanto esposto al successivo paragrafo.

(x) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia che non detengono le Azioni per il tramite di una

stabile organizzazione nel territorio dello Stato

I dividendi, derivanti da azioni o titoli similari immessi nel sistema di deposito accentrato gestito dalla

Monte Titoli (quali le Azioni dell’Emittente), percepiti da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi

di stabile organizzazione nel territorio dello Stato cui la partecipazione sia riferibile sono, in linea di

principio, soggetti ad una imposta sostitutiva del 26% ai sensi dell’articolo 27-ter del DPR 600/1973.

Tale imposta sostitutiva è applicata dai soggetti residenti presso i quali i titoli sono depositati, aderenti

al sistema di deposito accentrato gestito dalla Monte Titoli, nonché, mediante un rappresentante

fiscale nominato in Italia (in particolare, una banca o una SIM residente in Italia, una stabile

organizzazione in Italia di banche o di imprese di investimento non residenti, ovvero una società di

gestione accentrata di strumenti finanziari autorizzata ai sensi dell’articolo 80 del TUIF), dai soggetti

non residenti che aderiscono al Sistema Monte Titoli o a Sistemi esteri di deposito accentrato aderenti

al Sistema Monte Titoli.

Gli azionisti fiscalmente non residenti in Italia, che scontano la suddetta imposta sostitutiva del 26%

sui dividendi – diversi dagli azionisti di risparmio e, dai fondi pensione e dalle società ed enti

rispettivamente istituiti e residenti in Stati membri dell’Unione Europea ovvero in Stati aderenti

all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo, di cui si dirà oltre – hanno diritto, a fronte di istanza di

rimborso da presentare secondo le condizioni e nei termini di legge, al rimborso fino a concorrenza

degli undici ventiseiesimi della imposta sostitutiva subita in Italia ai sensi dell’articolo 27-ter del DPR

600/1973, dell’imposta che dimostrino di aver pagato all’estero in via definitiva sugli stessi utili, previa

esibizione alle competenti autorità fiscali italiane della relativa certificazione dell’ufficio fiscale dello

Stato estero.

Alternativamente al suddetto rimborso, i soggetti residenti in Stati con i quali siano in vigore

convenzioni per evitare la doppia imposizione possono chiedere l’applicazione dell’imposta sostitutiva

sui dividendi nella misura (ridotta) prevista dalla convenzione di volta in volta applicabile. A tal fine i

soggetti presso cui le azioni sono depositate, aderenti al sistema di deposito accentrato gestito dalla

Monte Titoli, debbono acquisire tempestivamente:

- una dichiarazione del soggetto non residente effettivo beneficiario degli utili, dalla quale risultino i dati

identificativi del soggetto medesimo, la sussistenza di tutte le condizioni alle quali è subordinata

l’applicazione del regime convenzionale e gli eventuali elementi necessari a determinare la misura

dell’aliquota applicabile ai sensi della convenzione;

- un’attestazione dell’autorità fiscale competente dello Stato ove l’effettivo beneficiario degli utili ha la

residenza, dalla quale risulti la residenza nello Stato medesimo ai sensi della convenzione.

L’attestazione produce effetti fino al 31 marzo dell’anno successivo a quello di prestazione.

L’Amministrazione finanziaria italiana ha peraltro concordato con le amministrazioni finanziarie di

alcuni Stati esteri un’apposita modulistica volta a garantire un più efficiente e agevole rimborso o

esonero totale o parziale del prelievo alla fonte applicabile in Italia. Con Provvedimento del Direttore

dell’Agenzia delle Entrate del 10 luglio 2013 sono stati poi approvati i modelli per la richiesta di

applicazione dell’aliquota ridotta in forza delle convenzioni contro la doppia imposizione sui redditi

stipulate dall’Italia. Se la documentazione non è presentata al soggetto depositario precedentemente

alla messa in pagamento dei dividendi, l’imposta sostitutiva è applicata con aliquota del 26%. In tal

caso, il beneficiario effettivo dei dividendi può comunque richiedere all’Amministrazione finanziaria il

rimborso della differenza tra l’imposta sostitutiva applicata e quella applicabile ai sensi della

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PROSPETTO INFORMATIVO 249

convenzione tramite apposita istanza di rimborso, corredata dalla documentazione di cui sopra, da

presentare secondo le condizioni e nei termini di legge.

Nel caso in cui i soggetti percettori e beneficiari dei dividendi siano società o enti (i) fiscalmente

residenti in uno degli Stati membri dell’Unione Europea ovvero in uno degli Stati aderenti all’Accordo

sullo Spazio Economico Europeo ed inclusi nella lista da predisporre con apposito Decreto del

Ministero dell’Economia e delle Finanze ai sensi dell’articolo 168-bis del TUIR ed (ii) ivi soggetti ad

un’imposta sul reddito delle società, tali soggetti potranno beneficiare dell’applicazione di una imposta

sostitutiva sui dividendi nella misura ridotta dell’1,375% del relativo ammontare. Fino all’emanazione

del suddetto Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, gli Stati aderenti all’Accordo sullo

Spazio Economico Europeo che rilevano ai fini dell’applicazione dell’imposta nella citata misura dell’1,

375% sono quelli inclusi nella lista di cui al Decreto del Ministero delle Finanze del 4 settembre 1996 e

successive modifiche. Ai sensi dell’articolo 1, comma 68, della Legge Finanziaria 2008, l’imposta

sostitutiva dell’1,375% si applica ai soli dividendi derivanti da utili formatisi a partire dall’esercizio

successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007. Ai fini dell’applicazione dell’imposta sostitutiva nella

misura dell’1,375%, i beneficiari non residenti dovranno tempestivamente formulare specifica richiesta

al soggetto depositario delle Azioni tenuto al prelievo dell’imposta sostitutiva, corredata da idonea

certificazione di residenza e di status fiscale rilasciata dalle competenti autorità dello Stato di

appartenenza.

Nel caso in cui i soggetti percettori e beneficiari dei dividendi siano fondi pensione istituiti in uno degli

Stati membri dell’Unione Europea ovvero in uno degli Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio

Economico Europeo ed inclusi nella lista da predisporre con apposito Decreto del Ministero

dell’Economia e delle Finanze ai sensi dell’articolo 168-bis del TUIR, tali soggetti potranno beneficiare

dell’applicazione di una imposta sostitutiva sui dividendi nella misura ridotta dell’11% del relativo

ammontare. Fino all’emanazione del suddetto Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanza, gli

Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo che rilevano ai fini dell’applicazione

dell’imposta nella citata misura dell’11% sono quelli inclusi nella lista di cui al Decreto del Ministero

delle Finanze del 4 settembre 1996 e successive modifiche. Ai fini dell’applicazione dell’imposta

sostitutiva della misura dell’11%, i fondi pensione non residenti dovranno tempestivamente formulare

specifica richiesta al soggetto depositario delle Azioni tenuto al prelievo dell’imposta sostitutiva,

corredata da idonea documentazione.

Ai sensi dell’articolo 27-bis del DPR 600/1973, approvato in attuazione della Direttiva n. 435/90/CEE

del 23 luglio 1990, poi trasfusa nella Direttiva n. 2011/96/UE del 30 novembre 2011, nel caso in cui i

dividendi siano percepiti da una società (a) che riveste una delle forme previste nell’allegato alla

stessa Direttiva, (b) che è fiscalmente residente in uno Stato membro dell’Unione Europea senza

essere considerata, ai sensi di una convenzione in materia di doppia imposizione sui redditi con uno

Stato terzo, residente al di fuori dell’Unione Europea, (c) che è soggetta, nello Stato di residenza,

senza possibilità di fruire di regimi di opzione o di esonero che non siano territorialmente o

temporalmente limitati, ad una delle imposte indicate nell’allegato alla predetta Direttiva e (d) che

detiene una partecipazione diretta nell’Emittente non inferiore al 10 per cento del capitale sociale, per

un periodo ininterrotto di almeno un anno, tale società ha diritto a richiedere alle autorità fiscali italiane

il rimborso dell’imposta sostitutiva applicata sui dividendi da essa percepiti. A tal fine, la società non

residente deve produrre una certificazione, rilasciata dalle competenti autorità fiscali dello Stato

estero, che attesti che la società non residente soddisfa i predetti requisiti nonché la documentazione

attestante la sussistenza delle condizioni sopra indicate. Inoltre, secondo quanto chiarito dalle autorità

fiscali italiane, al verificarsi delle predette condizioni ed in alternativa alla presentazione di una

richiesta di rimborso successivamente alla distribuzione del dividendo, purché il periodo minimo

annuale di detenzione della partecipazione nell’Emittente sia già trascorso al momento della

distribuzione del dividendo medesimo, la società non residente può direttamente richiedere

all’intermediario depositario delle azioni la non applicazione dell’imposta sostitutiva presentando

tempestivamente all’intermediario in questione la stessa documentazione sopra indicata. In relazione

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PROSPETTO INFORMATIVO 250

alle società non residenti che risultano direttamente o indirettamente controllate da soggetti non

residenti in Stati dell’Unione Europea, il suddetto regime di rimborso o di non applicazione dell’imposta

sostitutiva può essere invocato soltanto a condizione che le medesime società dimostrino di non

detenere la partecipazione nella Società allo scopo esclusivo o principale di beneficiare del regime in

questione.

I dividendi di pertinenza di enti o organismi internazionali che godono dell’esenzione dalle imposte in

Italia per effetto di leggi o di accordi internazionali resi esecutivi in Italia non sono soggetti all’imposta

sostitutiva.

B. Regime fiscale della distribuzione di riserve di cui all’articolo 47, comma 5, del TUIR Le informazioni di seguito fornite sintetizzano il regime fiscale applicabile alla distribuzione da parte

dell’Emittente – in occasione diversa dal caso di riduzione del capitale esuberante, di recesso, di

esclusione, di riscatto o di liquidazione – delle riserve di capitale di cui all’articolo 47, comma 5, del

TUIR, ovverosia, tra l’altro, delle riserve od altri fondi costituiti con sovrapprezzi di emissione, con

interessi di conguaglio versati dai sottoscrittori, con versamenti fatti dai soci a fondo perduto o in conto

capitale e con saldi di rivalutazione monetaria esenti da imposta (di seguito anche “Riserve di

Capitale”).

(i) Persone fisiche non esercenti attività d’impresa fiscalmente residenti in Italia

Ai sensi del dell’articolo 47, comma 1, ultimo periodo, del TUIR, indipendentemente dalla delibera

assembleare, le somme percepite da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia non esercenti

attività d’impresa a titolo di distribuzione delle riserve di capitali costituiscono utili per i percettori nei

limiti e nella misura in cui sussistano, in capo alla società distributrice, utili di esercizio e riserve di utili

(fatta salva la quota di essi accantonata in sospensione di imposta). Le somme qualificate come utili

sono soggette, a seconda che si tratti o meno di Partecipazioni Non Qualificate e/o non relative

all’impresa, al medesimo regime sopra riportato per i dividendi. Le somme percepite a titolo di

distribuzione delle Riserve di Capitale, al netto, sulla base di quanto testé indicato, dell’importo

eventualmente qualificabile come utile, riducono di pari ammontare il costo fiscalmente riconosciuto

della partecipazione. Ne consegue che, in sede di successiva cessione, la plusvalenza imponibile è

calcolata per differenza fra il prezzo di vendita ed il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione

ridotto di un ammontare pari alle somme percepite a titolo di distribuzione delle riserve di capitali (al

netto dell’importo eventualmente qualificabile come utile). Secondo l’interpretazione fatta propria

dall’Amministrazione finanziaria le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale,

per la parte eccedente il costo fiscale della partecipazione costituiscono utili, da assoggettare al

regime descritto sopra per i dividendi. Regole particolari potrebbero applicarsi in relazione alle

partecipazioni per cui la persona fisica abbia optato per il regime cosiddetto del “risparmio gestito” di

cui all’articolo 7 del Decreto Legislativo 461/1997.

(ii) Società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del

TUIR, società semplici ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, società ed enti di cui

all’articolo 73, comma 1, lett. a) e b), del TUIR, enti non commerciali di cui all’articolo 73,

comma 1, lett. c), del TUIR e persone fisiche esercenti attività d’impresa, fiscalmente residenti

in Italia

In capo alle persone fisiche che detengono Azioni nell’esercizio di attività d’impresa, alle società in

nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, alle società

semplici ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, alle società ed enti di cui all’articolo 73, comma

primo, lett. a) e b), del TUIR, agli enti non commerciali di cui all’articolo 73, comma 1, lett. c), del TUIR,

fiscalmente residenti in Italia, le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale

costituiscono utili nei limiti e nella misura in cui sussistano utili di esercizio e riserve di utili (fatte salve

le quote di essi accantonate in sospensione di imposta) in capo alla società che provvede

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PROSPETTO INFORMATIVO 251

all’erogazione. Le somme qualificate come utili dovrebbero essere soggette al medesimo regime

sopra riportato per i dividendi. Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, al

netto dell’importo eventualmente qualificabile come utile, riducono il costo fiscalmente riconosciuto

della partecipazione di un pari ammontare. Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve

di Capitale, per la parte eccedente il costo fiscale della partecipazione, costituiscono plusvalenze e,

come tali, assoggettate al regime evidenziato al successivo Paragrafo C).

(iii) Fondi pensione italiani e O.I.C.R. italiani (diversi dai fondi comuni di investimento immobiliare)

In base ad un’interpretazione sistematica delle norme, le somme percepite da fondi pensione italiani

soggetti al regime di cui all’articolo 17 del Decreto 252, a titolo di distribuzione delle Riserve di

Capitale, dovrebbero concorrere a formare il risultato netto di gestione maturato relativo al periodo

d’imposta in cui è avvenuta la distribuzione, soggetto ad un’imposta sostitutiva dell’20%. Anche il

valore delle partecipazioni alla fine dello stesso periodo d’imposta dovrebbe essere incluso nel calcolo

del risultato annuo di gestione dei suddetti fondi pensione.

Le somme percepite da O.I.C.R. istituiti in Italia soggetti a vigilanza (diversi dai fondi comuni di

investimento immobiliare) a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale non dovrebbero invece

scontare alcuna imposizione in capo a tali organismi di investimento. Per il regime fiscale dei proventi

dei suddetti O.I.C.R. percepiti dai partecipanti, si veda il precedente Paragrafo A (vii).

(iv) Fondi comuni di investimento immobiliare italiani

In base ad un’interpretazione sistematica delle norme, ai sensi del Decreto 351, convertito con

modificazioni dalla Legge n. 410 del 23 novembre 2001 ed a seguito delle modifiche apportate

dall’articolo 41-bis del Decreto 269, le somme percepite dai fondi comuni di investimento immobiliare

istituiti in Italia ai sensi dell’articolo 37 del TUIF ovvero dell’articolo 14-bis della Legge n. 86 del 25

gennaio 1994 (la “Legge 86”), non sono soggette a ritenuta d’imposta né ad imposta sostitutiva e non

scontano alcuna imposizione in capo a tali fondi. Per il regime fiscale dei proventi dei suddetti fondi

percepiti dai partecipanti, si veda il precedente par. A (viii). In alcuni casi, i redditi conseguiti da un

fondo comune di investimento immobiliare italiano non istituzionale potrebbero essere imputati per

trasparenza ai (e concorrere dunque alla formazione del reddito imponibile in Italia dei) relativi

investitori non istituzionali che detengano una partecipazione superiore al 5% del patrimonio del

fondo.

(v) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia privi di stabile organizzazione nel territorio dello

Stato

In capo ai soggetti fiscalmente non residenti in Italia (siano essi persone fisiche o società di capitali),

privi di stabile organizzazione in Italia cui la partecipazione sia riferibile, la natura fiscale delle somme

percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale è la medesima di quella evidenziata per le

persone fisiche fiscalmente residenti in Italia. Al pari di quanto evidenziato per le persone fisiche e per

le società di capitali fiscalmente residenti in Italia, le somme percepite a titolo di distribuzione delle

Riserve di Capitale, al netto dell’importo eventualmente qualificabile come utile, riducono il costo

fiscalmente riconosciuto della partecipazione di un pari ammontare.

(vi) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia dotati di stabile organizzazione nel territorio dello

Stato

Relativamente ai soggetti non residenti che detengono la partecipazione attraverso una stabile

organizzazione in Italia a cui la partecipazione sia effettivamente connessa, le somme percepite a

titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale sono assoggettate in capo alla stabile organizzazione al

medesimo regime impositivo previsto per le società ed enti di cui all’articolo 73 comma 1, lett. a) e b),

del TUIR, fiscalmente residenti in Italia, indicato al precedente paragrafo (ii). Qualora la distribuzione

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PROSPETTO INFORMATIVO 252

di Riserve di Capitale derivi da una partecipazione non connessa ad una stabile organizzazione in

Italia del soggetto percettore non residente, si faccia riferimento a quanto esposto al precedente

Paragrafo sub (iv).

C. Regime fiscale delle plusvalenze derivanti dalla cessione di azioni

(i) Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia non esercenti attività di impresa

Le plusvalenze, diverse da quelle conseguite nell’esercizio di imprese commerciali, realizzate da

persone fisiche fiscalmente residenti in Italia mediante cessione a titolo oneroso di partecipazioni

sociali, nonché di titoli o diritti attraverso cui possono essere acquisite le predette partecipazioni, sono

soggette ad un diverso regime fiscale a seconda che si tratti di una cessione di Partecipazioni

Qualificate o meno.

Cessione di Partecipazioni Qualificate Le plusvalenze derivanti dalla Cessione di Partecipazioni Qualificate conseguite al di fuori

dell’esercizio di imprese commerciali da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia concorrono alla

formazione del reddito imponibile del soggetto percipiente limitatamente al 49,72% del loro

ammontare. Per tali plusvalenze, la tassazione avviene in sede di dichiarazione annuale dei redditi.

Qualora dalla Cessione di Partecipazioni Qualificate si generi una minusvalenza, la quota

corrispondente al 49,72% della stessa è riportata in deduzione, fino a concorrenza del 49,72%

dell’ammontare delle plusvalenze della stessa natura realizzate nei periodi di imposta successivi, ma

non oltre il quarto, a condizione che tale minusvalenza sia indicata nella dichiarazione dei redditi

relativa al periodo d’imposta nel quale è stata realizzata.

Cessione di Partecipazioni Non Qualificate Le plusvalenze, non conseguite nell’esercizio di imprese commerciali, realizzate da persone fisiche

fiscalmente residenti in Italia mediante cessione a titolo oneroso di partecipazioni (nonché di titoli o

diritti attraverso cui possono essere acquisite partecipazioni) che non si qualifichi quale Cessione di

Partecipazioni Qualificate, sono soggette ad un’imposta sostitutiva del 26%. Il contribuente può optare

per una delle seguenti modalità di tassazione:

a) Tassazione in base alla dichiarazione dei redditi. Nella dichiarazione vanno indicate le

plusvalenze e minusvalenze realizzate nell’anno. L’imposta sostitutiva del 26% è determinata

in tale sede sulle plusvalenze al netto delle relative minusvalenze della stessa natura ed è

versata entro i termini previsti per il versamento delle imposte sui redditi dovute a saldo in

base alla dichiarazione. Le minusvalenze eccedenti, purché esposte in dichiarazione dei

redditi, possono essere portate in deduzione, fino a concorrenza, delle relative plusvalenze

della stessa natura realizzate nei periodi di imposta successivi, ma non oltre il quarto. Il criterio

della dichiarazione è obbligatorio nell’ipotesi in cui il soggetto non scelga uno dei due regimi di

cui ai successivi punti (b) e (c).

b) Regime del risparmio amministrato (opzionale). Tale regime può trovare applicazione a

condizione che (i) le Azioni siano depositate presso banche o società di intermediazione

mobiliari residenti o altri soggetti residenti individuati con appositi decreti ministeriali e (ii)

l’azionista opti (con comunicazione sottoscritta inviata all’intermediario) per l’applicazione del

regime del risparmio amministrato di cui all’articolo 6 del D.Lgs. n. 461/1997. Nel caso in cui il

soggetto opti per tale regime, l’imposta sostitutiva con l’aliquota del 26% è determinata e

versata all’atto della singola cessione dall’intermediario presso il quale le azioni sono

depositate in custodia o in amministrazione, su ciascuna plusvalenza realizzata. Le eventuali

minusvalenze possono essere compensate nell’ambito del medesimo rapporto computando

l’importo delle minusvalenze in diminuzione, fino a concorrenza, delle plusvalenze della

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PROSPETTO INFORMATIVO 253

stessa natura realizzate nelle successive operazioni poste in essere nello stesso periodo

d’imposta o nei periodi di imposta successivi, ma non oltre il quarto. Qualora il rapporto di

custodia o amministrazione venga meno, le eventuali minusvalenze (risultanti da apposita

certificazione rilasciata dall’intermediario) possono essere portate in deduzione, non oltre il

quarto periodo d’imposta successivo a quello di realizzo, dalle plusvalenze della stessa natura

realizzate nell’ambito di un altro rapporto di risparmio amministrato intestato agli stessi

soggetti intestatari del rapporto o deposito di provenienza, o possono essere dedotte in sede

di dichiarazione dei redditi. Nel caso di opzione per il regime del risparmio amministrato, il

contribuente non è tenuto ad includere le suddette plusvalenze e/o minusvalenze nella propria

dichiarazione dei redditi.

c) Regime del risparmio gestito (opzionale). Presupposto per la scelta di tale regime (di cui

all’articolo 7 del D. Lgs. 461/1997) è il conferimento di un incarico di gestione patrimoniale ad

un intermediario autorizzato. In tale regime, un’imposta sostitutiva del 26% è applicata

dall’intermediario al termine di ciascun periodo d’imposta sull’incremento del valore del

patrimonio gestito maturato nel periodo d’imposta, anche se non percepito, al netto, tra l’altro,

dei redditi assoggettati a ritenuta, dei redditi esenti o comunque non soggetti ad imposte, dei

redditi che concorrono a formare il reddito complessivo del contribuente, dei proventi derivanti

da fondi comuni di investimento immobiliare italiani. Nel regime del risparmio gestito, le

plusvalenze relative a Partecipazioni Non Qualificate concorrono a formare l’incremento del

patrimonio gestito maturato nel periodo d’imposta, soggetto ad imposta sostitutiva del 26%. Il

risultato negativo della gestione conseguito in un periodo d’imposta può essere computato in

diminuzione del risultato della gestione dei quattro periodi d’imposta successivi per l’intero

importo che trova capienza in ciascuno di essi. In caso di chiusura del rapporto di gestione, i

risultati negativi di gestione maturati (risultanti da apposita certificazione rilasciata dal soggetto

gestore) possono essere portati in deduzione, non oltre il quarto periodo d’imposta successivo

a quello di maturazione, dalle plusvalenze realizzate nell’ambito di un altro rapporto cui sia

applicabile il regime del risparmio amministrato, ovvero utilizzati (per l’importo che trova

capienza in esso) nell’ambito di un altro rapporto per il quale sia stata effettuata l’opzione per il

regime del risparmio gestito, purché il rapporto o deposito in questione sia intestato agli stessi

soggetti intestatari del rapporto o deposito di provenienza, ovvero possono essere portate in

deduzione dai medesimi soggetti in sede di dichiarazione dei redditi, secondo le medesime

regole applicabili alle minusvalenze eccedenti di cui al precedente punto (a). Nel caso di

opzione per il regime del risparmio gestito, il contribuente non è tenuto ad includere le

plusvalenze e/o minusvalenze nella propria dichiarazione dei redditi.

(ii) Persone fisiche esercenti attività d’impresa, società in nome collettivo, in accomandita

semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, fiscalmente residenti in Italia

Le plusvalenze realizzate da persone fisiche nell’esercizio di impresa, società in nome collettivo, in

accomandita semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, fiscalmente residenti in Italia,

mediante cessione a titolo oneroso di azioni concorrono, per l’intero ammontare, a formare il reddito

d’impresa imponibile, soggetto a tassazione in Italia secondo il regime ordinario. Secondo quanto

chiarito dall’amministrazione finanziaria, gli elementi negativi di reddito realizzati da persone fisiche

nell’esercizio di impresa, società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui

all’articolo 5 del TUIR, fiscalmente residenti in Italia, mediante cessione a titolo oneroso delle azioni

sarebbero integralmente deducibili dal reddito imponibile del soggetto cedente.

Tuttavia, laddove siano soddisfatte le condizioni evidenziate ai punti (a), (b), (c) e (d) del successivo

paragrafo (iii), le plusvalenze concorrono alla formazione del reddito d’impresa imponibile in misura

parziale pari al 49,72% del relativo ammontare. Le minusvalenze realizzate relative a partecipazioni

con i requisiti di cui ai punti (a), (b), (c) e (d) del successivo paragrafo (iii) sono deducibili in misura

parziale analogamente a quanto previsto per la tassazione delle plusvalenze. Ai fini della

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PROSPETTO INFORMATIVO 254

determinazione delle plusvalenze e minusvalenze fiscalmente rilevanti, il costo fiscale delle azioni

cedute è assunto al netto delle svalutazioni dedotte nei precedenti periodi di imposta.

(iii) Società ed enti di cui all’articolo 73(1), lett. a) e b), del TUIR, fiscalmente residenti in Italia

Le plusvalenze realizzate dalle società ed enti di cui all’articolo 73(1), lett. a) e b), del TUIR, incluse le

società per azioni e in accomandita per azioni, le società a responsabilità limitata, gli enti pubblici e

privati che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, fiscalmente

residenti in Italia, mediante cessione a titolo oneroso delle azioni concorrono a formare il reddito

d’impresa imponibile per il loro intero ammontare nell’esercizio in cui sono state realizzate ovvero, per

le partecipazioni possedute per un periodo non inferiore a tre anni (un anno per le società sportive

dilettantistiche) o iscritte tra le immobilizzazioni finanziarie negli ultimi tre bilanci, su opzione, in quote

costanti nell’esercizio stesso e nei successivi, ma non oltre il quarto. Tuttavia, ai sensi dell’articolo 87

del TUIR (recante il regime cd. di “participation exemption”), le plusvalenze realizzate relativamente a

partecipazioni in società ed enti indicati nell’articolo 73 del TUIR non concorrono alla formazione del

reddito imponibile in quanto esenti nella misura del 95% del loro ammontare, se le suddette

partecipazioni presentano i seguenti requisiti:

a) ininterrotto possesso dal primo giorno del dodicesimo mese precedente quello dell’avvenuta

cessione considerando cedute per prime le azioni o quote acquisite in data più recente;

b) classificazione nella categoria delle immobilizzazioni finanziarie nel primo bilancio chiuso

durante il periodo di possesso;

c) residenza fiscale della società partecipata in uno Stato o territorio di cui al decreto del Ministro

dell’economia e delle finanze emanato ai sensi dell’articolo 168-bis del TUIR, o,

alternativamente, l’avvenuta dimostrazione, a seguito dell’esercizio dell’interpello secondo le

modalità di cui al comma 5, lettera b), dell’articolo 167 del TUIR, che dalle partecipazioni non

sia stato conseguito, sin dall’inizio del periodo di possesso, l’effetto di localizzare i redditi in

Stati o territori diversi da quelli individuati nel medesimo decreto di cui all’articolo 168-bis del

TUIR;

d) la società partecipata esercita un’impresa commerciale secondo la definizione di cui

all’articolo 55 del TUIR; tuttavia tale requisito non rileva per le partecipazioni in società i cui

titoli sono negoziati nei mercati regolamentati.

I requisiti di cui ai punti (c) e (d) devono sussistere ininterrottamente, al momento del realizzo delle

plusvalenze, almeno dall’inizio del terzo periodo di imposta anteriore al realizzo stesso. Le cessioni

delle azioni o quote appartenenti alla categoria delle immobilizzazioni finanziarie e di quelle

appartenenti alla categoria dell’attivo circolante vanno considerate separatamente con riferimento a

ciascuna categoria. In presenza dei requisiti menzionati, le minusvalenze realizzate dalla cessione di

partecipazioni sono indeducibili dal reddito d’impresa.

Ai fini della determinazione delle plusvalenze e minusvalenze fiscalmente rilevanti, il costo fiscale delle

azioni cedute è assunto al netto delle svalutazioni dedotte nei precedenti periodi di imposta.

Le minusvalenze e le differenze negative tra i ricavi e i costi relative ad azioni che non possiedono i

requisiti per l’esenzione non rilevano fino a concorrenza dell’importo non imponibile dei dividendi,

ovvero dei loro acconti, percepiti nei trentasei mesi precedenti il loro realizzo/conseguimento. Tale

disposizione (i) si applica con riferimento alle azioni acquisite nei 36 mesi precedenti il

realizzo/conseguimento, sempre che siano soddisfatte le condizioni di cui ai precedenti punti (c) e (d),

ma (ii) non si applica ai soggetti che redigono il bilancio in base ai Principi Contabili Internazionali.

Inoltre, ai sensi dell’articolo 1, comma 4, del Decreto Legge 24 settembre 2002, n. 209, relativamente

alle minusvalenze di ammontare complessivo superiore a 5.000.000 di Euro, derivanti dalla cessione

di partecipazioni che costituiscono immobilizzazioni finanziarie, realizzate anche a seguito di più atti di

realizzo, il contribuente dovrà comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati e le notizie necessari al fine

di consentire l’accertamento della conformità delle operazioni di cessione con le disposizioni

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PROSPETTO INFORMATIVO 255

dell’articolo 37-bis del DPR n. 600/1973. Tale obbligo non si applica ai soggetti che predispongono il

bilancio in base ai principi contabili internazionali.

Per alcuni tipi di società ed a certe condizioni, le plusvalenze realizzate dai suddetti soggetti mediante

cessione di azioni concorrono a formare anche il relativo valore netto della produzione, soggetto ad

imposta regionale sulle attività produttive (IRAP).

(iv) Enti di cui all’articolo 73(1), lett. c), del TUIR, e società semplici ed equiparate ai sensi

dell’articolo 5 del TUIR (comprese associazioni senza personalità giuridica costituite tra

persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni), fiscalmente residenti in

Italia

Le plusvalenze realizzate, al di fuori dell’attività d’impresa, da enti non commerciali residenti in Italia e

da società semplici residenti, sono assoggettate a tassazione con le stesse regole previste per le

plusvalenze realizzate da persone fisiche su partecipazioni detenute non in regime d’impresa.

(v) Fondi pensione italiani e O.I.C.R. italiani (diversi dai fondi comuni di investimento immobiliare)

Le plusvalenze relative ad azioni detenute da fondi pensione italiani soggetti al regime di cui

all’articolo 17 del Decreto 252 sono incluse nel calcolo del risultato annuo di gestione maturato

soggetto ad imposta sostitutiva con aliquota dell’20%. Le plusvalenze relative a partecipazioni

detenute da O.I.C.R. istituiti in Italia sottoposti a vigilanza (diversi dai fondi comuni di investimento

immobiliare) non scontano invece alcuna imposizione in capo a tali organismi d’investimento.

(vi) Fondi comuni di investimento immobiliare italiani

Ai sensi del Decreto 351, ed a seguito delle modifiche apportate dall’articolo 41-bis del Decreto 269, i

proventi, ivi incluse le plusvalenze derivanti dalla cessione di azioni, conseguiti dai fondi comuni di

investimento immobiliare italiani istituiti ai sensi dell’articolo 37 del TUIF e dell’articolo 14-bis della

Legge 86/1994, non scontano alcuna imposizione in capo a tali fondi. In alcuni casi, i redditi conseguiti

da un fondo comune di investimento immobiliare italiano non istituzionale potrebbero essere imputati

per trasparenza ai (e concorrere dunque alla formazione del reddito imponibile dei) relativi investitori

non istituzionali che detengano una partecipazione superiore al 5% del patrimonio del fondo.

(vii) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia, dotati di stabile organizzazione nel territorio dello

Stato

Relativamente ai soggetti non residenti che detengono la partecipazione attraverso una stabile

organizzazione in Italia a cui la partecipazione sia effettivamente connessa, le plusvalenze realizzate

mediante cessione della partecipazione concorrono alla formazione del reddito della stabile

organizzazione secondo il regime impositivo previsto delle plusvalenze realizzate da società ed enti di

cui all’articolo 73(1), lett. a) e b), del TUIR, fiscalmente residenti in Italia, indicato sopra al paragrafo

(iii). Qualora la partecipazione non sia connessa ad una stabile organizzazione in Italia del soggetto

non residente, si faccia riferimento a quanto esposto al paragrafo (viii) che segue.

(viii) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione nel territorio dello

Stato

Partecipazioni Non Qualificate Le plusvalenze realizzate da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione

in Italia (attraverso cui siano detenute le partecipazioni), derivanti dalla cessione a titolo oneroso di

partecipazioni che non si qualifichi quale Cessione di Partecipazioni Qualificate, in società italiane le

cui azioni non sono negoziate in mercati regolamentati (come l’Emittente), sono soggette a tassazione

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PROSPETTO INFORMATIVO 256

in Italia, se le partecipazioni sono ivi detenute. Resta comunque ferma, laddove sussistano i relativi

requisiti, l’applicazione delle disposizioni previste dalle convenzioni internazionali contro le doppie

imposizioni, se più favorevoli.

Partecipazioni Qualificate Le plusvalenze realizzate da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione

in Italia (attraverso cui siano detenute le partecipazioni), derivanti dalla Cessione di Partecipazioni

Qualificate concorrono alla formazione del reddito imponibile in Italia del soggetto percipiente secondo

le stesse regole previste per le persone fisiche residenti in Italia non esercenti attività d’impresa. Tali

plusvalenze sono assoggettate a tassazione unicamente in sede di dichiarazione annuale dei redditi,

poiché le stesse non possono essere soggette né al regime del risparmio amministrato né al regime

del risparmio gestito. Resta comunque ferma, laddove sussistano i relativi requisiti, l’applicazione delle

disposizioni previste dalle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni, se più favorevoli.

D. Imposta di registro

A seguito dell’abrogazione della tassa sui contratti di borsa, di cui al Regio Decreto n. 3278 del 30

dicembre 1923, operata dall’articolo 37 del Decreto Legge n. 2448 del 31 dicembre 2007, convertito in

Legge 28 febbraio 2008, n. 31, ai sensi della normativa vigente alla data di pubblicazione del presente

Prospetto, gli atti aventi ad oggetto la negoziazione di titoli scontano l’imposta di registro come segue:

(i) gli atti pubblici e le scritture private autenticate scontano l’imposta di registro in misura fissa pari ad

Euro 200; (ii) le scritture private non autenticate scontano l’imposta di registro in misura fissa pari ad

Euro 200 solo in “caso d’uso” o a seguito di registrazione volontaria.

E. Tassa sulle transazioni finanziarie

Salve determinate esclusioni ed esenzioni previste dalla normativa, sono generalmente soggetti

all’imposta sulle transazioni finanziarie di cui all’articolo 1, commi da 491 a 500, Legge 24 dicembre

2012, n. 228, tra l’altro, i trasferimenti di proprietà di azioni emesse da società residenti in Italia.

L’imposta è dovuta dai soggetti in favore dei quali avviene il trasferimento della proprietà,

indipendentemente dalla residenza delle controparti e dal luogo di conclusione dell’operazione.

L’imposta è applicata con l’aliquota dello 0,2% sul valore della transazione, determinato sulla base del

saldo netto delle transazioni giornaliere (calcolato per ciascun soggetto passivo con riferimento al

numero di titoli oggetto delle transazioni regolate nella stessa giornata per singolo strumento

finanziario). L’aliquota è ridotta alla metà per i trasferimenti che avvengono a seguito di operazioni

concluse in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione. Sono escluse dal tributo, tra

l’altro, le operazioni di emissione e di annullamento dei titoli azionari e le operazioni di acquisizione

temporanea di titoli (quali, ad esempio, le operazioni di finanziamento tramite titoli).

Sono generalmente responsabili del versamento dell’imposta le banche e gli altri intermediari

qualificati che intervengono nell’esecuzione delle operazioni. In mancanza di intermediari che

intervengano nell’operazione, l’imposta deve essere versata dal contribuente.

F. Imposta di bollo L’articolo 13, comma 2-ter, della Tariffa, parte prima, allegata al Decreto del Presidente della

Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642 (il “DPR 642”), e la relativa nota 3-ter dettano la disciplina

dell’imposta di bollo proporzionale generalmente applicabile (salvo alcune esclusioni/eccezioni) alle

comunicazioni periodiche inviate dagli intermediari finanziari italiani (gli “Enti Gestori”) alla propria

clientela, relative a strumenti finanziari depositati presso di loro, tra i quali si annoverano anche le

azioni. Non sono soggetti all’imposta di bollo proporzionale, tra l’altro, i rendiconti e le comunicazioni

che gli Enti Gestori inviano a soggetti diversi dai clienti, come definiti, nel Provvedimento del

Governatore della Banca d’Italia del 20 giugno 2012, per i quali è invece prevista l’applicazione

dell’imposta di bollo nella misura fissa di Euro 2 per ogni esemplare, ai sensi dell’articolo 13, comma 1,

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PROSPETTO INFORMATIVO 257

della Tariffa, parte prima, allegata al DPR 642. L’imposta di bollo proporzionale non trova

applicazione, tra l’altro, per le comunicazioni ricevute dai fondi pensione e dai fondi sanitari. Il comma

2-ter dell’articolo 13 della Tariffa, parte prima, allegata al DPR 642prevede che, laddove applicabile,

l’imposta di bollo proporzionale si applica nella misura del 2 per mille annuo. Non è prevista una

misura minima. Per i clienti diversi dalle persone fisiche è previsto un tetto massimo di Euro 14.000 ad

anno. Le comunicazioni periodiche alla clientela si presumono, in ogni caso inviate almeno una volta

l’anno, anche nel caso in cui l’intermediario italiano non sia tenuto alla redazione e all’invio di

comunicazioni. In tal caso, l’imposta deve essere applicata al 31 dicembre di ciascun anno e,

comunque, al termine del rapporto intrattenuto con il cliente.

L’aliquota di imposta si applica sul valore di mercato degli strumenti finanziari o, in mancanza, sul

valore nominale o di rimborso, come risultante dalla comunicazione inviata alla clientela. L’imposta

trova applicazione sia con riferimento ad investitori residenti sia con riferimento ad investitori non

residenti, per strumenti finanziari detenute presso intermediari italiani.

G. Imposta sul valore delle attività finanziarie

Le persone fisiche residenti in Italia che detengono all’estero attività finanziarie devono generalmente

versare un’imposta sul loro valore (c.d. “Ivafe”). L’imposta si applica anche sulle partecipazioni al

capitale o al patrimonio di soggetti residenti in Italia detenute all’estero. L’imposta, calcolata sul valore

delle attività finanziarie e dovuta proporzionalmente alla quota di possesso e al periodo di detenzione,

si applica con aliquota pari al 2 per mille. Il valore delle attività finanziarie è costituito generalmente dal

valore di mercato, rilevato al termine di ciascun anno solare nel luogo in cui le stesse sono detenute,

anche utilizzando la documentazione dell’intermediario estero di riferimento. Se al 31 dicembre le

attività non sono più possedute, si fa riferimento al valore di mercato delle attività rilevato al termine

del periodo di possesso. Per le attività finanziarie che hanno una quotazione nei mercati regolamentati

deve essere utilizzato questo valore. Dall’imposta dovuta si detrae, fino a concorrenza del suo

ammontare, un credito d’imposta pari all’ammontare dell’eventuale imposta patrimoniale versata nello

Stato in cui sono detenute le attività finanziarie. Il credito non può in ogni caso superare l’imposta

dovuta in Italia. Non spetta alcun credito d’imposta se con il Paese nel quale è detenuta l’attività

finanziaria è in vigore una convenzione per evitare le doppie imposizioni (riguardante anche le imposte

di natura patrimoniale) che prevede, per l’attività, l’imposizione esclusiva nel Paese di residenza del

possessore. In questi casi, per le imposte patrimoniali eventualmente pagate all’estero può essere

chiesto il rimborso all’amministrazione fiscale del Paese in cui le suddette imposte sono state applicate

nonostante le disposizioni convenzionali. I dati sulle attività finanziarie detenute all’estero vanno

indicati nel quadro RW della dichiarazione annuale dei redditi.

H. Obblighi di monitoraggio fiscale

Ai fini della normativa sul monitoraggio fiscale, le persone fisiche, gli enti non commerciali e le società

semplici e i soggetti equiparati, fiscalmente residenti in Italia, sono tenuti ad indicare nel quadro RW

della dichiarazione annuale dei redditi (o in un modulo apposito, in alcuni casi di esonero dall’obbligo

di presentazione della dichiarazione annuale dei redditi), l’importo degli investimenti (incluse le

eventuali azioni) detenuti all’estero nel periodo d’imposta, attraverso cui possono essere conseguiti

redditi imponibili in Italia. In relazione alle azioni, tali obblighi di monitoraggio non sono applicabili se le

azioni non sono detenute all’estero e, in ogni caso, se le stesse sono depositate presso un

intermediario italiano incaricato della riscossione dei relativi redditi, qualora i flussi finanziari e i redditi

derivanti dalle azioni siano assoggettati a ritenuta o imposta sostitutiva dall’intermediario stesso.

I. Imposta sulle successioni e donazioni

Il Decreto Legge n. 262 del 3 ottobre 2006, convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 novembre

2006, n. 286, ha istituito l’imposta sulle successioni e donazioni su trasferimenti di beni e diritti per

causa di morte, per donazione o a titolo gratuito e sulla costituzione di vincoli di destinazione. Per

quanto non disposto dai commi da 47 a 49 e da 51 a 54 dell’articolo 2 della Legge n. 286 del 2006, si

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PROSPETTO INFORMATIVO 258

applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui al Decreto Legislativo 31 ottobre 1990, n. 346,

nel testo vigente alla data del 24 ottobre 2001. Salve alcune eccezioni, per i soggetti residenti

l’imposta di successione e donazione viene applicata su tutti i beni e i diritti trasferiti, ovunque

esistenti. Per i soggetti non residenti, l’imposta di successione e donazione viene applicata

esclusivamente sui beni e i diritti esistenti nel territorio italiano. Si considerano in ogni caso esistenti

nel territorio italiano le azioni in società che hanno in Italia la sede legale o la sede

dell’amministrazione o l’oggetto principale.

(i) L’imposta sulle successioni

Ai sensi dell’articolo 2, comma 48 della Legge 24 novembre 2006, n. 286, salve alcune eccezioni, i

trasferimenti di beni e diritti per causa di morte sono generalmente soggetti all’imposta sulle

successioni, con le seguenti aliquote, da applicarsi sul valore complessivo netto dei beni:

a) per i beni ed i diritti devoluti a favore del coniuge e dei parenti in linea retta, l’aliquota è del 4%,

con una franchigia di 1.000.000 di Euro per ciascun beneficiario;

b) per i beni ed i diritti devoluti a favore degli altri parenti fino al quarto grado e degli affini in linea

retta, nonché degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, l’aliquota è del 6% (con

franchigia pari ad Euro 100.000, per ciascun beneficiario, per i soli fratelli e sorelle);

c) per i beni ed i diritti devoluti a favore di altri soggetti, l’aliquota è dell’8%(senza alcuna

franchigia).

Se il beneficiario è un portatore di handicap riconosciuto grave ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n.

104, l’imposta sulle successioni si applica esclusivamente sulla parte del valore della quota o del

legato che supera l’ammontare di Euro 1.500.000.

(ii) L’imposta sulle donazioni

Ai sensi dell’articolo 2, comma 49 della Legge 24 novembre 2006 n. 286, per le donazioni e gli atti di

trasferimento a titolo gratuito di beni e diritti e la costituzione di vincoli di destinazione di beni, l’imposta

sulle donazioni è, generalmente, determinata dall’applicazione delle seguenti aliquote al valore globale

dei beni e dei diritti al netto degli oneri da cui è gravato il beneficiario, ovvero, se la donazione è fatta

congiuntamente a favore di più soggetti o se in uno stesso atto sono compresi più atti di disposizione a

favore di soggetti diversi, al valore delle quote dei beni o diritti attribuibili:

a) in caso di donazione o di trasferimento a titolo gratuito a favore del coniuge e dei parenti in

linea retta, l’imposta sulle donazioni si applica con un’aliquota del 4% con una franchigia di

Euro 1.000.000 per ciascun beneficiario;

b) in caso di donazione o di trasferimento a titolo gratuito a favore degli altri parenti fino al quarto

grado e degli affini in linea retta, nonché degli affini in linea collaterale fino al terzo grado,

l’imposta sulle donazioni si applica con un’aliquota del 6% (con franchigia pari ad Euro

100.000, per ciascun beneficiario, per i soli fratelli e sorelle);

c) in caso di donazione o di trasferimento a titolo gratuito a favore di altri soggetti, l’imposta sulle

donazioni si applica con un’aliquota dell’8% (senza alcuna franchigia).

Se il beneficiario è un portatore di handicap riconosciuto grave ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n.

104, l’imposta sulle donazioni si applica esclusivamente sulla parte del valore che supera l’ammontare

di Euro 1.500.000.

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PROSPETTO INFORMATIVO 259

5. CONDIZIONI DELL’OFFERTA

5.1 Condizioni, statistiche relative all’Offerta, calendario previsto e modalità di

sottoscrizione dell’Offerta

5.1.1 Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata

L’Offerta non è subordinata ad alcuna condizione.

5.1.2 Ammontare totale dell’Offerta

Alla Data del Prospetto le azioni dell’Emittente in circolazione sono pari a n. 9.582.557 del valore

nominale di Euro 13,00.

L'Offerta ha ad oggetto un numero massimo di n. 3.549.090 nuove azioni ordinarie Credito Siciliano

emesse ad un prezzo unitario di Euro 14,00 ciascuna, di cui Euro 13,00 per valore nominale e Euro

1,00 a titolo di sovrapprezzo, per un importo complessivo dell’Aumento di Capitale di Euro

49.687.260,00, scindibile, da offrire in opzione e prelazione agli azionisti in proporzione al numero di

Azioni possedute nel rapporto di 10 nuove azioni ogni 27 azioni possedute.

L’azionista di maggioranza Credito Valtellinese ha già comunicato l’impegno irrevocabile alla

sottoscrizione integrale dei Diritti di Opzione ad esso assegnati ed all’esercizio del Diritto di Prelazione

sulla totalità delle Azioni che dovessero rimanere inoptate. Per effetto di tale impegno, al termine della

prelazione non residueranno azioni da offrire a soggetti terzi diversi dagli azionisti della Banca.

5.1.3 Periodo di validità dell’Offerta e modalità di sottoscrizione

L’Offerta è effettuata in Italia ed è rivolta, indistintamente e a parità di condizioni, ai soci del Credito

Siciliano.

I soci hanno il diritto di sottoscrivere le azioni di nuova emissione in proporzione al numero di azioni

possedute (nella misura di n. 10 nuove azioni ogni n. 27 azioni possedute).

I Diritti di Opzione che daranno diritto alla sottoscrizione delle Azioni, dovranno essere esercitati, a

pena di decadenza, nel periodo compreso tra il 23 giugno 2015 ed il 10 luglio 2015 tramite gli

intermediari depositari e/o gli Intermediari Aderenti che sono tenuti a dare le relative istruzioni a Monte

Titoli, entro le ore 15:30 dell’ultimo giorno del Periodo di Opzione. Pertanto, ciascun sottoscrittore

dovrà presentare apposita richiesta di sottoscrizione con le modalità e nel termine che il suo

intermediario depositario e/o Intermediario Aderente gli avrà comunicato per assicurare il rispetto della

scadenza di cui sopra.

Nello stesso periodo in cui avviene l’esercizio dei diritti, può essere richiesta l’assegnazione delle

azioni che eventualmente rimarranno inoptate, facendo pervenire richiesta all’Emittente per il tramite

degli intermediari depositari e/o degli Intermediari Aderenti, presso i quali può essere effettuato

l’esercizio dei Diritti di Opzione. La richiesta di Azioni eventualmente inoptate deve essere effettuata

contestualmente all’integrale esercizio del Diritto di Opzione.

I Diritti di Opzione non saranno negoziabili in alcun mercato regolamentato, né in un sistema

multilaterale di negoziazione, né mediante un internalizzatore sistematico. Pertanto, pur essendo

possibile per i soci cedere tali diritti sulla base dei principi che regolano l’autonomia negoziale dei

privati, i soci che intendessero acquistare o cedere i diritti di opzione potrebbero incontrare difficoltà di

negoziazione. Al termine del Periodo di Opzione, i Diritti di Opzione non esercitati non saranno più

esercitabili né cedibili.

L’Offerta si svolgerà secondo il seguente calendario:

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PROSPETTO INFORMATIVO 260

CALENDARIO INDICATIVO DELL’OFFERTA

Inizio del Periodo di Opzione (esercizio diritti di opzione e prelazione) 23 giugno 2015

Termine del Periodo di Opzione (esercizio diritti di opzione e prelazione) 10 luglio 2015

Data di assegnazione e data valuta di addebito controvalore azioni sottoscritte in opzione

10 luglio 2015

Comunicazione dei risultati dell’Offerta Entro il 17 luglio 2015

Data di assegnazione e data valuta di addebito controvalore azioni inoptate per le quali è stato esercitato il diritto di prelazione

17 luglio 2015

L’adesione all’Offerta in Opzione avviene mediante la sottoscrizione di moduli (“Scheda di Adesione”)

appositamente predisposti contenenti almeno gli elementi di identificazione dell’Offerta e le seguenti

informazioni riprodotte con carattere che ne consenta un'agevole lettura:

- l'avvertenza che l'aderente può ricevere gratuitamente copia del Prospetto Informativo;

- il richiamo al Capitolo 4. “Fattori di rischio” contenuto nella Sezione Prima del Prospetto Informativo.

Le Schede di Adesione, disponibili in fac-simile presso tutte le filiali dell’Emittente, nonché sul sito

dell’Emittente www.creval.it – Sezione Credito Siciliano, dovranno essere debitamente compilate,

sottoscritte e consegnate all’intermediario depositario e/o all’Intermediario Aderente presso cui sono

depositati i titoli.

I soci che hanno esercitato integralmente il Diritto di Opzione avranno Diritto di Prelazione

nell’acquisto delle Azioni che siano rimaste inoptate. Coloro che intendono esercitare il Diritto di

Prelazione sulle Azioni che, al termine del Periodo di Opzione, rimangono inoptate, ai sensi

dell’articolo 2441 del Codice Civile dovranno farne richiesta contestualmente all’esercizio del diritto di

opzione. Se l’adesione all’Offerta in Opzione e al Diritto di Prelazione avviene presentando la Scheda

di Adesione a un intermediario depositario e/o a un Intermediario Aderente diversi dall’Emittente e

dalle banche del Gruppo Credito Valtellinese, quest’ultimo dovrà inviare all’Emittente la Scheda di

Adesione, regolarmente compilata e sottoscritta, entro il termine del Periodo di Offerta. In tal caso

l’Emittente non risponderà di eventuali ritardi imputabili agli intermediari depositari e/o agli Intermediari

Aderenti nell’esecuzione delle disposizioni impartite dai richiedenti in relazione all’adesione all’Offerta.

La verifica della regolarità e delle adesioni pervenute agli intermediari depositari e/o Intermediari

Aderenti sarà effettuata dagli stessi. In ogni caso, l’Emittente si riserva di verificare la regolarità delle

adesioni, avuto riguardo alle modalità e ai termini dell’Offerta, e dell’eventuale riparto.

Al termine del Periodo di Opzione, i Diritti di Opzione e i Diritti di Prelazione non esercitati non saranno

più esercitabili, né cedibili. Pertanto, laddove i titolari dei Diritti di Opzione e dei Diritti di prelazione non

li esercitassero entro i termini e nei modi previsti nel calendario dell'Offerta, perderebbero tali diritti

senza ricevere alcun corrispettivo.

Ciascun aderente, il quale detenga azioni depositate presso un unico intermediario depositario o

Intermediario Aderente, potrà sottoscrivere una sola Scheda di Adesione all’Offerta. Nell’eventualità in

cui l’azionista detenga azioni depositate presso una pluralità di intermediari depositari o Intermediari

Aderenti, dovrà sottoscrivere e consegnare una Scheda di Adesione all’Offerta per ciascun

intermediario depositario o Intermediario Aderente presso cui sono depositati i titoli. In tal caso, le

eventuali richieste di sottoscrizione in prelazione specificate in ciascuna Scheda di Adesione verranno

sommate.

L’adesione alla proposta di sottoscrizione non può essere assoggettata a condizioni ed è irrevocabile,

salvo nei casi previsti dall’articolo 95-bis del TUIF. Ai sensi del citato articolo, gli investitori che hanno

già concordato di acquistare o sottoscrivere le Azioni prima della pubblicazione di un supplemento al

presente Prospetto hanno il diritto, esercitabile entro il termine indicato nel supplemento e comunque

non inferiore a due giorni lavorativi dopo tale pubblicazione, di revocare la loro accettazione.

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PROSPETTO INFORMATIVO 261

5.1.4 Informazioni circa la sospensione e/o la revoca dell’Offerta

L’Offerta diverrà irrevocabile dalla data del deposito presso il Registro delle Imprese di Catania del

corrispondente avviso, ex articolo 2441, comma 2, del Codice Civile.

Qualora non si desse esecuzione all’Offerta nei termini previsti nel presente Prospetto, ne verrà data

comunicazione al pubblico e alla Consob entro il giorno antecedente quello previsto per l’inizio del

Periodo di Opzione e, successivamente, mediante avviso pubblicato su almeno un quotidiano a

diffusione nazionale e trasmesso contestualmente alla Consob.

5.1.5 Descrizione della possibilità di ridurre la sottoscrizione e delle modalità di rimborso

dell’ammontare eccedente versato dai sottoscrittori

Agli aderenti l’Offerta non è concessa la possibilità di ridurre, neppure parzialmente, la propria

sottoscrizione.

5.1.6 Ammontare minimo e/o massimo della sottoscrizione

Non sono previsti quantitativi minimi o massimi di sottoscrizione.

L’Offerta è destinata a tutti gli azionisti dell’Emittente alla data di inizio del Periodo di Opzione, con

assegnazione di n. 10 nuove azioni ogni n. 27 azioni possedute.

Considerati i termini dell’Offerta, il lotto minimo di sottoscrizione delle Azioni a seguito di esercizio dei

diritti di opzione è pari a n. 10 nuove Azioni per un controvalore di Euro 140,00.

5.1.7 Ritiro della sottoscrizione

L’adesione all’Offerta è irrevocabile, salvo i casi previsti dalla legge. Ai sottoscrittori, pertanto, non è

concessa la possibilità di ritirare la sottoscrizione delle Azioni, fatta salva l’ipotesi di revoca prevista

dall’articolo 95-bis, comma 2, del TUIF, nel caso di pubblicazione di un supplemento al presente

Prospetto in pendenza dell’Offerta, ai sensi dell’articolo 94, comma 7, del TUIF.

Al riguardo, l’articolo 95-bis, comma 2, del TUIF stabilisce che gli investitori che abbiano già accettato

di acquistare o sottoscrivere le Azioni prima della pubblicazione di un supplemento abbiano il diritto di

revocare la loro accettazione, entro il termine indicato nel supplemento stesso e, comunque, entro un

termine non inferiore a due giorni lavorativi dopo la pubblicazione del supplemento.

In caso di revoca della richiesta di adesione, ai sensi dell’articolo 95-bis, comma 2, del TUIF, le Azioni

oggetto delle relative richieste non saranno emesse dalla Banca e le somme rese disponibili per il

pagamento del prezzo saranno svincolate.

5.1.8 Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle Azioni

Il pagamento integrale delle Azioni dovrà essere effettuato all’atto della sottoscrizione delle stesse

presso l’intermediario depositario e/o Intermediario Aderente presso il quale è stata presentata la

richiesta di sottoscrizione, mediante esercizio dei relativi Diritti di Opzione. Nessun onere o spesa

accessoria è previsto dall’Emittente a carico dei sottoscrittori.

Le Azioni sottoscritte entro la fine del Periodo di Opzione saranno accreditate sui conti degli

Intermediari Aderenti, al termine della giornata contabile dell’ultimo giorno del Periodo di Opzione e

saranno, pertanto, disponibili dal giorno di liquidazione successivo.

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PROSPETTO INFORMATIVO 262

Le Azioni sottoscritte in esercizio del diritto di prelazione saranno accreditate sui conti degli

Intermediari Aderenti entro cinque giorni lavorativi successivi alla fine del Periodo di Opzione e

saranno, pertanto, disponibili dal giorno di liquidazione successivo.

5.1.9 Pubblicazione dei risultati dell’Offerta

Trattandosi di un’offerta in opzione, il soggetto tenuto a comunicare al pubblico e alla Consob i risultati

dell’Offerta è l’Emittente.

I risultati dell’Offerta al termine del Periodo di Opzione verranno comunicati entro cinque giorni

lavorativi dal termine del Periodo di Opzione, mediante diffusione di apposito comunicato sul sito

internet della Banca, all’indirizzo www.creval.it – Sezione Credito Siciliano. Copia di tale comunicato

verrà contestualmente trasmesso alla Consob.

5.1.10 Procedura per l’esercizio di un eventuale diritto di prelazione, per la negoziabilità dei diritti di

sottoscrizione e per il trattamento dei diritti di sottoscrizione non esercitati

Ai sensi dell’articolo 2441, comma 3, Codice Civile, i destinatari dell’Offerta, che avranno esercitato

per intero il Diritto di Opzione ad essi spettante, hanno Diritto di Prelazione nell’assegnazione delle

eventuali Azioni che dovessero rimanere non optate al termine del Periodo di Opzione, purché ne

facciano richiesta contestualmente all’esercizio del Diritto di Opzione, specificando nella Scheda di

Adesione il numero massimo di Azioni che intendono sottoscrivere in prelazione.

I Diritti di Prelazione saranno soddisfatti sulla base dei criteri di riparto indicati nel Capitolo 5,

Paragrafo 5.2.3 della presente Sezione del Prospetto.

5.2 Assegnazione

5.2.1 Destinatari e mercati dell’Offerta

Le Azioni sono emesse e collocate interamente sul mercato italiano ed offerte in opzione e prelazione

agli azionisti.

L’azionista di maggioranza Credito Valtellinese ha già comunicato l’impegno irrevocabile alla

sottoscrizione integrale dei Diritti di Opzione ad esso assegnati ed all’esercizio del Diritto di Prelazione

sulla totalità delle Azioni che dovessero rimanere inoptate. Per effetto di tale impegno, al termine della

prelazione non residueranno azioni da offrire a soggetti terzi diversi dagli azionisti della Banca.

Gli azionisti della Banca avranno, quindi, il diritto di sottoscrivere le Azioni in proporzione al numero di

azioni ordinarie Credito Siciliano possedute, secondo quanto previsto al precedente Paragrafo 5.1.

L’Offerta non è rivolta, direttamente o indirettamente, e non potrà essere accettata, direttamente o

indirettamente, negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché in o da

qualsiasi altro Paese, diverso dall’Italia, nel quale l’Offerta non sia consentita in assenza di

autorizzazioni da parte delle competenti autorità o di applicabili esenzioni di legge o regolamentari,

tramite i servizi di ogni mercato regolamentato degli Stati Uniti d’America, Canada, Australia,

Giappone, nonché degli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di

comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante Stati Uniti d’America, Canada,

Australia, Giappone, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione

alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi altro

mezzo o supporto informatico).

Parimenti, non saranno accettate adesioni effettuate mediante tali servizi, mezzi o strumenti. Né il

Prospetto né qualsiasi altro documento afferente all’Offerta verrà spedito e non dovrà essere spedito o

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PROSPETTO INFORMATIVO 263

altrimenti inoltrato, reso disponibile, distribuito o inviato negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada,

Australia, Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi; questa limitazione si applica anche ai titolari di

Azioni con indirizzo negli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché negli Altri Paesi,

o a persone che la Banca o i suoi rappresentanti sono consapevoli essere fiduciari, delegati o

depositari in possesso di azioni della Banca per conto di detti titolari.

Coloro i quali ricevono tali documenti (inclusi, tra l’altro, custodi, delegati e fiduciari) non devono

distribuire, inviare o spedire alcuno di essi negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Australia,

Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro

mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d’America,

Canada, Australia, Giappone, nonché degli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza

limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi

altro mezzo o supporto informatico).

La distribuzione, l’invio o la spedizione di tali documenti negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada,

Australia, Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi, o tramite i servizi di ogni mercato regolamentato

degli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché degli Altri Paesi, tramite i servizi

postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale

riguardante gli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi (ivi

inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta

elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico) non consentiranno

di accettare adesioni all’Offerta in virtù di tali documenti.

Le Azioni e i relativi Diritti di Opzione non sono stati e non saranno registrati ai sensi dello United

States Securities Act of 1933 e sue successive modifiche (il “Securities Act”), vigente negli Stati Uniti

d’America, né ai sensi delle corrispondenti normative in vigore in Canada, Australia, Giappone e negli

Altri Paesi.

5.2.2 Intenzioni di sottoscrizione delle Azioni

Il Credito Valtellinese – giusta deliberazione del Consiglio di Amministrazione del 12 maggio 2015 – ha

confermato con lettera del 14 maggio 2015 il proprio impegno irrevocabile fino al 31 ottobre 2015:

- ad esercitare integralmente i Diritti di Opzione ad esso assegnati;

- ad esercitare il conseguente Diritto di Prelazione su tutte le Azioni di nuova emissione che dovessero

risultare inoptate al termine del Periodi di Opzione,

garantendo pertanto la sottoscrizione dell’intero Aumento di Capitale.

Non sono previsti per l’operazione consorzi di garanzia e non vi sono accordi di lock-up. Non esistono

accordi per il riacquisto delle Azioni oggetto della presente Offerta.

5.2.3 Informazioni da comunicare prima dell’assegnazione e criteri di riparto

5.2.3.1 Comunicazioni prima dell’assegnazione delle Azioni

In considerazione della natura dell’operazione non sono previste comunicazioni ai sottoscrittori prima

dell’assegnazione delle Azioni.

5.2.3.2 Criteri di Riparto

Le Azioni che rimangono inoptate vengono assegnate in prelazione a coloro che, avendo

integralmente esercitato il Diritto di Opzione, ne abbiano fatto esplicita e contestuale richiesta

all’Emittente per il tramite degli intermediari depositari o degli Intermediari Aderenti.

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PROSPETTO INFORMATIVO 264

Qualora le richieste di assegnazione in prelazione dovessero eccedere il quantitativo di azioni rimaste

inoptate, si procederà a ripartire l’inoptato tra i soci richiedenti l’assegnazione delle Azioni in

prelazione (di seguito, i “Soci Richiedenti”) sulla base di un metodo proporzionale rispetto al numero di

opzioni esercitate dai richiedenti medesimi durante il Periodo di Opzione.

Più in particolare, è stato individuato per il riparto il modello di calcolo denominato del “comun

divisore”. L’Emittente, al termine del Periodo di Opzione, provvederà, alla presenza, di un soggetto

terzo indipendente, a stilare un elenco in ordine alfabetico dei nominativi dei Soci Richiedenti

(l’“Elenco dei Soci Richiedenti”) con l’indicazione delle Azioni da ciascuno sottoscritte nel Periodo di

Opzione e il numero delle Azioni richieste in prelazione.

L’Emittente, sempre alla presenza del soggetto terzo indipendente, procederà poi a dividere il numero

delle Azioni sottoscritte da ciascuno dei Soci Richiedenti nel Periodo di Opzione (e riportate a fianco

dei nominativi dell’Elenco dei Soci Richiedenti) per 1, 2, 3, 4 …. e via di seguito fino al numero di Azioni

complessive rimaste inoptate. A termine di tale attività, verrà predisposta una tabella nella quale

saranno riportati nella prima colonna i nominativi di tutti Soci Richiedenti, con il relativo numero di

Azioni sottoscritte nel Periodo di Opzione, e nelle successive colonne, riferite a ciascuno di essi, i

quozienti ottenuti dalla divisione sopra descritta. Le singole Azioni rimaste inoptate verranno

assegnate ai Soci Richiedenti in progressione decrescente a partire dal quoziente più elevato e sino al

completamento delle Azioni da assegnare.

5.2.4 Procedura per la comunicazione ai sottoscrittori dell’importo assegnato

La comunicazione di avvenuta assegnazione delle Azioni verrà effettuata dagli Intermediari Aderenti.

5.2.5 Sovrallocazione e “greenshoe”

Non applicabili alla presente Offerta.

5.3 Fissazione del prezzo

5.3.1 Prezzo di Offerta

Il prezzo dell’Offerta, deliberato dal Consiglio di Amministrazione del Credito Siciliano del 18 maggio

2015, in esercizio della Delega ad esso attribuita dall’assemblea straordinaria dei soci dell’8 aprile

2015, è stato fissato in Euro 14,00 per Azione di cui:

・Euro 13,00 quale valore nominale;

・Euro 1,00 quale sovrapprezzo.

Coloro che hanno esercitato per intero il Diritto di Opzione, e ne abbiano fatto contestuale richiesta,

potranno esercitare il Diritto di Prelazione al medesimo prezzo pari ad Euro 14,00 per Azione.

L’Emittente non applicherà alcuna ulteriore spesa a carico del sottoscrittore.

Il suddetto prezzo è stato determinato dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente avvalendosi del

supporto di un primario advisor individuato nella società Deloitte Financial Advisory S.r.l. (l’“Advisor”).

Al fine della determinazione del prezzo di emissione delle nuove Azioni, il Consiglio di

Amministrazione dell’Emittente ha utilizzato il Dividend Discount Model nella variante Excess Capital

(DDM), che permette di apprezzare il valore di una società sulla base del suo piano di sviluppo e delle

sue caratteristiche intrinseche: tale metodologia è una prassi condivisa nel settore finanziario, nel

quale la misura dei flussi di pertinenza degli azionisti è influenzata dal livello di patrimonializzazione

previsto dall’Autorità di Vigilanza.

Il Dividend Discount Model nell’accezione dell’Excess Capital determina il valore di un’azienda (W)

sulla base dei flussi finanziari futuri che la stessa sarà in grado di distribuire ai suoi azionisti senza

intaccare gli asset necessari a sostenere lo sviluppo atteso e nel rispetto delle regolamentazioni sul

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PROSPETTO INFORMATIVO 265

capitale previste dall’Autorità di Vigilanza, scontati a un tasso che esprime lo specifico rischio del

capitale, sulla base della seguente formula:

a

n

t t

t VTi

DIVW

1 )1(

dove:

- DIVt = flussi finanziari futuri potenzialmente distribuibili nell’orizzonte temporale prescelto sulla

base delle proiezioni elaborate (periodo esplicito) e di un requisito patrimoniale soddisfacente.

- i = tasso di attualizzazione rappresentato dal costo del capitale di rischio (ke).

- VTa = valore attuale del valore terminale (Terminal Value) calcolato quale valore di una rendita

perpetua stimata sulla base di un flusso finanziario normalizzato economicamente sostenibile

e coerente con il tasso di crescita di lungo termine (g).

Per la stima dei flussi distribuibili si è fatto riferimento a proiezioni 2015-2019. I flussi di cassa generati

nel periodo esplicito e distribuibili agli azionisti sono stati determinati tenuto conto di un Tier 1 ratio

target pari al 10%, in modo da mantenere un livello soddisfacente di patrimonializzazione.

Il tasso di attualizzazione utilizzato corrisponde al costo del capitale di rischio, pari al tasso di

rendimento dei mezzi propri richiesto dagli investitori/azionisti per investimenti con analoghe

caratteristiche di rischio. Tale tasso, è stato stimato pari all’8,8%, utilizzando il Capital Asset Pricing

Model (CAPM) sulla base della formula seguente:

ke = Rf + Beta * (Rm-Rf)

dove:

- Rf = tasso di rendimento di investimenti privi di rischio, considerato pari al rendimento medio

annuo (2014) dei Buoni del Tesoro Poliennali decennali emessi dallo Stato italiano, pari al

2,87%;

- Rm - Rf = premio per il rischio richiesto dal mercato, considerato pari al 5%, in linea con la

prassi valutativa;

- Beta = fattore di correlazione tra il rendimento effettivo di un’azione e il rendimento

complessivo del mercato di riferimento (misura della volatilità di un titolo rispetto al mercato),

pari a 1,18 determinato come media dei beta di un campione di banche quotate italiane.

Il Terminal Value (VT) è stato stimato considerando un flusso distribuibile normalizzato, un tasso di

crescita di lungo termine (g) pari al 2,0%, e un ratio obiettivo di vigilanza Common Equity pari al 10,0%

sulla base della seguente formula:

VT = Flusso distribuibile normalizzato / (ke – g)

Al fine di meglio apprezzare la sensibilità del valore ottenuto con il DDM rispetto ai parametri valutativi

utilizzati, è stata effettuata un’analisi di sensitività in relazione al tasso di attualizzazione (+/- 0,5%) e al

tasso di crescita di lungo termine (+/- 0,5%).

Di seguito si riportano gli intervalli di valore stimati sulla base del DDM:

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PROSPETTO INFORMATIVO 266

Gli Amministratori, anche sulla base di quanto indicato dall’Advisor, hanno applicato sconti al valore

fondamentale ottenuto mediante l’applicazione del DDM per tenere conto delle caratteristiche

dell’operazione e dell’Emittente.

Il ruolo di premi e sconti consiste nel trasformare uno standard di valore, cosiddetto fondamentale,

basato sui flussi di risultato attesi, sui tassi e sul contenuto patrimoniale del titolo, in un altro standard

di valore, che è funzione oltre che del valore fondamentale, anche delle caratteristiche

dell’investimento, giacché l’acquisto tanto di azioni di minoranza quanto di pacchetti di controllo può

rappresentare un investimento diverso dall’acquisto dell’intero capitale sociale dell’impresa sotto il

profilo del rendimento e del rischio.

Il rendimento-rischio del capitale dell’impresa nel suo complesso è definito costo del capitale ed è

“catturato” dal valore fondamentale. La finalità di premi e sconti consiste invece nel considerare oltre al

valore fondamentale il differente profilo di rischio (rispetto a quello fondamentale dell’impresa) che

caratterizza ad esempio l’investimento in titoli di minoranza, in titoli senza diritto di voto o in

partecipazioni (sia di minoranza qualificata sia di controllo).

Il valore di un pacchetto azionario di minoranza è funzione anche del fatto che tale pacchetto è privo di

alcuni o tutti i diritti conferiti dal controllo. Tali diritti consistono sostanzialmente nella possibilità di

stabilire le strategie e le linee guida operative della società, decidere la destinazione delle risorse e

distribuire il valore che essa produce, consentendo di ridurre i rischi dell’investimento.

Inoltre, una caratteristica dei pacchetti di minoranza di società non quotate generalmente è l’illiquidità

intesa come difficoltà di realizzare l’investimento in titoli della società trasformando in cassa il capitale

immobilizzato.

Tali aspetti quindi si traducono in uno sconto sul valore fondamentale della società. Per la misura degli

sconti (e dei premi di controllo) non sono disponibili modelli tecnico-finanziari di stima; è necessario

quindi desumerli dalle evidenze empiriche di mercato. La letteratura nella quantificazione degli sconti

suggerisce i seguenti intervalli di valore (fonte: Organismo Italiano di Valutazione, Principi Italiani di

Valutazione – Premi e Sconti, 1 Dicembre 2014):

- sconto di minoranza: range compreso fra il 15% ed il 40%;

- sconto di liquidità: range compreso fra il 13% ed il 45%.

Sulla base degli intervalli sopraindicati lo sconto di minoranza/liquidità da applicare al valore

fondamentale del Credito Siciliano è stato stimato, sulla base di quanto indicato dall’Advisor, pari al

40% tenuto conto di:

- uno sconto di minoranza che si colloca nella fascia centrale del range;

- uno sconto di liquidità che si colloca nella fascia bassa del range, in quanto nel tempo il

Credito Valtellinese ha effettuato acquisizioni dagli azionisti di minoranza che hanno

manifestato l’interesse a vendere le proprie azioni.

Ai fini della stima del Prezzo di Offerta, tenuto conto di quanto rappresentato dall’Advisor, è stato

altresì considerato uno sconto legato alla natura dell’operazione, determinato sulla base di un’analisi

degli sconti impliciti nei prezzi di emissione definiti in operazioni di aumenti di capitale di banche non

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PROSPETTO INFORMATIVO 267

quotate italiane finalizzati al rafforzamento patrimoniale e non preordinati ad operazioni di

aggregazione o di sviluppo come di seguito riportato.

Società Anno Valore per

azione (Euro)

P/BV Prezzo

emissione (Euro)

P/BV Sconto aumento di

capitale

BP Puglia e Basilicata 2014 6,44 1,00x 5,00 0,78x 22,4%

Veneto Banca 2014 39,50 1,37x 36,00 1,25x 8,9%

CR San Miniato 2012 10,21 1,00x 10,20 1,00x -

Banca Marche 2011 1,04 0,86x 0,85 0,71x 17,9%

BP Cassinate 2011 12,19 1,55x 5,00 0,64x 59,0%

Carife 2011 33,77 3,18x 21,00 1,98x 37,8%

BP Pugliese 2011 5,20 0,98x 4,50 0,85x 13,5%

BP Puglia e Basilicata 2010 9,60 1,00x 8,80 0,91x 9,2%

Media

0,98x 21,1%

Fonte: elaborazione sulla base di dati pubblicamente disponibili (prospetti informativi, aumenti di capitale, sito della banca e

bilanci.

Applicando il suddetto sconto ai valori per azione del Credito Siciliano individuati, il Prezzo di Offerta

delle Azioni risulta compreso tra Euro 13,2 ed Euro 14,9.

Credito Siciliano (Euro, valori arrotondati) Min Max

Dividend Discount Model

Valore fondamentale (Euro mln) 267 300

Valore fondamentale per azione (*)

27,8 31,4

Valore per azione con sconto (40%) 16,7 18,8

Sconto operazioni aumento di capitale 21,1%

Prezzo di Emissione 13,2 14,9

(*) Il valore per azione del Credito Siciliano è stato stimato considerando un numero di azioni pari a 9.582.557.

Tenuto conto delle risultanze sopra evidenziate, il Consiglio di Amministrazione del Credito Siciliano

ha fissato il Prezzo di Offerta in Euro 14,00 per Azione, pari sostanzialmente al valore centrale

dell’intervallo individuato.

Di seguito si riportano i principali indicatori riferiti all’Emittente determinati sulla base del Prezzo di

Offerta, pari a 14,00 euro per Azione.

Indicatori 31.12.2014 31.12.2013 31.12.2012

P/BV (1) 0,80x 0,68x 0,70x

P/TBV (2) 0,87x 0,74x 0,75x

P/E (3) N.s. 44,4x N.s.

(1) Il multiplo Price/Book Value rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e il patrimonio netto per azione alla data di

riferimento. Tale rapporto esprime, in via semplificata, la valutazione patrimoniale (prezzo) con quella espressa dal bilancio della

società. Nello specifico esso indica se un titolo è scambiato ad un valore al di sopra o al di sotto del suo valore di libro.

(2) Il multiplo Price/Tangible Book Value (il “Rapporto P/TBV”) rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e il patrimonio

netto per azione al netto delle attività immateriali alla data di riferimento. Tale rapporto esprime, in via semplificata, la

valutazione patrimoniale (prezzo) con quella espressa dal bilancio della società. Nello specifico esso indica se un titolo è

scambiato ad un valore al di sopra o al di sotto del suo valore di libro, tenuto conto delle poste immateriali.

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PROSPETTO INFORMATIVO 268

(3) Il multiplo Price/Earnings (il “Rapporto P/E”) rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e l’utile per azione, determinato come rapporto fra l’utile netto ed il numero di azioni in circolazione alla data di riferimento. Il rapporto P/E esprime, in via semplificata, il numero di anni in cui la Banca ripagherebbe, mediante gli utili realizzati, l’investimento effettuato dall’investitore. Si segnala al riguardo che il Credito Siciliano ha chiuso gli anni finanziari 2014 e 2015 con un risultato negativo, conseguentemente, il multiplo risulta non significativo.

Si evidenzia che la valorizzazione media5 della azioni del Credito Siciliano dopo l’applicazione dello

sconto di minoranza e prima dell’applicazione dello sconto relativo all’aumento di capitale (17,7 euro

per azione) è sostanzialmente in linea con il patrimonio netto unitario (17,6 euro per azione) al 31

dicembre 2014. Di conseguenza, lo scostamento del Prezzo di Emissione dal valore di libro (P/BV:

0,80x) è da ricondurre sostanzialmente allo sconto applicato all’aumento di capitale, legato alla natura

dell’operazione (21,1%), come sopra esplicitato.

Nella seguenti tabelle si riportano i multipli impliciti nel valore di mercato delle banche italiane quotate

ed un campione delle principali banche non quotate6. Quest’ultimo panel tiene conto delle principali

banche italiane non quotate considerate comparabili al Credito Siciliano per tipologia di business e per

le quali sono disponibili sufficienti informazioni pubbliche, necessarie alla stima degli indicatori

individuati. Si evidenzia che il perdurare della volatilità dei corsi azionari, anche a seguito

dell’incertezza sul contesto macroeconomico, non consente alle quotazioni di borsa, e ai moltiplicatori

che ne derivano, di esprimere pienamente il valore delle società quotate sulla base delle opportunità

future di crescita e della capacità di creare valore sostenibile nel medio periodo.

Multipli di mercato impliciti relativi a banche non quotate

2014(*) 2013(*) 2012(*)

P / BV P/TBV P / E P / BV P/TBV P/E P / BV P/TBV P/E

BP Vicenza 1,20x 1,31x N.s. 1,43x 1,92x N.s. 1,69x 2,49x 49,36x

Veneto Banca 1,27x 1,48x N.s. 1,28x 2,04x N.s. 1,43x 2,46x N.s.

Banca Popolare di Bari 1,08x 1,53x 58,26x 1,10x 1,69x 67,07x n.d. n.d. n.d.

CR Asti 1,06x 1,15x 12,46x 1,18x 1,29x N.s. n.d. n.d. n.d.

CR Bolzano 1,00x 1,03x N.s. 1,10x 1,13x N.s. 1,75x 1,75x 291,66x

CR Ravenna 1,12x 1,24x 49,96x 1,32x 1,55x 53,60x n.d. n.d. n.d.

Banca Popolare dell'Alto Adige 1,16x 1,24x 36,81x n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

CR Cesena 1,32x 1,41x 114,98x 1,30x 1,39x N.s. 1,36x 1,36x N.s.

Banca Agricola Popolare di Ragusa 1,00x 1,03x 88,85x 0,98x 1,00x N.s. 0,92x 0,94x 23,10x

Banca Valsabbina 1,60x 1,63x 45,47x 1,65x 1,69x 83,11x 1,67x 1,70x 209,79x

Banca di Credito Popolare 1,09x 1,10x 32,32x 1,09x 1,09x 32,63x 1,10x 1,10x 24,00x

Carismi 1,22x 1,22x 29,65x 1,33x 1,33x 41,08x 1,35x 1,35x N.s

Banca Popolare di Cividale 1,20x 1,29x 33,05x 1,60x 1,72x N.s. 1,31x 1,31x 44,04x

MEDIA 1,19x 1,26x 50,18x 1,28x 1,47x 55,50x 1,40x 1,61x 106,99x

Il prezzo si riferisce ai valori definiti dall'assemblea per lo scambio di azioni della banca

(*) Fonte: Siti internet società, Prospetti aumenti di capitale, Bilanci societari

Multipli di mercato impliciti relativi a banche quotate

31/12/2014(*) 31/12/2013(*) 31/12/2012(*)

P / BV P / TBV P / E P / BV P / TBV P / E P / BV P / TBV P / E

Unicredit 0,69x 0,74x 18,46x 0,59x 0,64x N.s. 0,31x 0,38x 21,96x

Intesa Sanpaolo 0,86x 0,95x 28,91x 0,59x 0,65x N.s. 0,40x 0,49x 12,05x

Banca Monte dei Paschi Siena 0,82x 0,82x N.s. 0,40x 0,43x N.s. 0,38x 0,47x N.s.

Banco Popolare 0,51x 0,61x N.s. 0,26x 0,32x N.s. 0,23x 0,29x N.s.

UBI Banca 0,56x 0,66x N.s. 0,36x 0,47x 15,32x 0,26x 0,35x 30,07x

Banca Popolare di Milano 0,58x 0,58x 10,12x 0,38x 0,38x 41,85x 0,33x 0,33x N.s.

Banca Carige 0,57x 0,59x N.s. 0,66x 0,71x N.s. 0,53x 1,45x 787,62x

5 Valore centrale dell’intervallo individuato (Valore per azione con sconto di minoranza: valore minimo 16,7 euro; valore

massimo 18,8 euro) prima dell’applicazione dello sconto relativo all’aumento di capitale (21,1%). 6 Per una rappresentazione dei multipli P/BV, dove P è pari al prezzo di emissione nell’ambito di operazioni di aumento di

capitale di banche non quotate, si rimanda alla tabella del presente paragrafo che individua lo sconto applicato al valore delle azioni nell’ambito dell’aumento di capitale sulla base di operazioni comparabili.

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PROSPETTO INFORMATIVO 269

Credito Emiliano 0,89x 1,01x 13,86x 0,75x 0,87x 13,75x 0,57x 0,67x 9,31x

Banco Desio e della Brianza 0,39x 0,40x N.s. 0,34x 0,35x N.s. 0,30x 0,31x 12,37x

Banca Popolare Emilia Romagna 0,72x 0,79x 146,41x 0,49x 0,54x 270,36x 0,36x 0,39x N.s.

Credito Valtellinese 0,46x 0,50x N.s. 0,26x 0,31x 30,86x 0,26x 0,31x N.s.

Banca Popolare di Sondrio 0,62x 0,62x 11,28x 0,66x 0,66x 19,70x 0,73x 0,73x 32,44x

MEDIA 0,64x 0,69x 38,17x 0,48x 0,53x 65,31x 0,39x 0,51x 129,40x

(*) Multipli calcolati considerando la media a 6 mesi dei prezzi dei titoli analizzati dalla data del 31 dicembre di ciascun anno considerato (Fonte:

Bloomberg).

5.3.2 Procedura per la comunicazione del prezzo di Offerta

Il prezzo di Offerta è quello indicato nel presente Prospetto al precedente Paragrafo 5.3.1.

5.3.3 Limitazione del diritto di opzione degli azionisti

Le Azioni sono offerte in opzione agli azionisti e non sono previste limitazioni ai diritti di opzione spettanti agli aventi diritto. 5.3.4 Differenza tra il prezzo dell’offerta al pubblico e l’effettivo costo in denaro per i membri degli

organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza e gli alti dirigenti o persone affiliate

Non vi sono differenze tra il Prezzo di Offerta e il costo per i membri degli organi di amministrazione, direzione, controllo e alti dirigenti o persone affiliate.

5.4 Collocamento e sottoscrizione

5.4.1 Indicazione dei responsabili del collocamento dell’Offerta e dei collocatori

Trattandosi di un’offerta in opzione, ai sensi dell’articolo 2441, comma 1, del Codice Civile, non esiste

un responsabile del collocamento, né un consorzio di collocamento.

Con riferimento all’Offerta, le Azioni saranno collocate dall’Emittente, anche in qualità di resposabile

del collocamento.

5.4.2 Denominazione ed indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario e degli agenti

depositari in ogni paese

Le richieste di sottoscrizione delle Azioni devono essere trasmesse tramite gli intermediari depositari

e/o gli Intermediari Aderenti.

5.4.3 Impegni di sottoscrizione e di garanzia

Il Consiglio di Amministrazione di Credito Valtellinese ha assunto l’impegno irrevocabile a

sottoscrivere in ogni caso tutte le Azioni non sottoscritte al termine dell’Offerta in Opzione garantendo

il buon esito dell’Offerta medesima. Al riguardo, si veda la Sezione Seconda, Capitolo 5, Paragrafi

5.2.2 e 5.4.4.

Per quanto a conoscenza dell’Emittente, non sono stati assunti altri impegni formali di sottoscrizione.

5.4.4 Data in cui è stato o sarà concluso l’accordo di sottoscrizione

L'impegno irrevocabile di Credito Valtellinese a sottoscrivere tutte le Azioni non sottoscritte ad esito

dell’Offerta in Opzione è stato assunto – giusta deliberazione del Consiglio di Amministrazione del 12

maggio 2015 – con lettera del 14 maggio 2015.

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PROSPETTO INFORMATIVO 270

6. AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE

6.1 Domanda di ammissione a quotazione

Non è prevista la richiesta di negoziazione in alcun mercato regolamentato, né in un sistema

multilaterale di scambi, né mediante un internalizzatore sistematico delle Azioni oggetto della presente

Offerta. Ne consegue che, in quanto titoli non negoziati in mercati regolamentati, né in un sistema

multilaterale di scambi, né mediante un internalizzatore sistematico, l’investitore potrebbe in futuro

riscontrare difficoltà nel disinvestimento.

6.2 Altri mercati regolamentati

L’Emittente non possiede strumenti finanziari, della stessa classe di quelli oggetto dell’Offerta,

ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati o equivalenti.

6.3 Collocamento privato contestuale dell’Offerta

Non sono previste, in prossimità dell’Offerta, altre operazioni di sottoscrizione o di collocamento

privato di azioni ordinarie dell’Emittente.

6.4 Impegni degli intermediari nelle operazioni sul mercato secondario

Nell’ambito dell’Offerta, alla Data del Prospetto Informativo nessun soggetto ha assunto l’impegno di

agire come intermediario nelle operazioni sul mercato secondario.

6.5 Stabilizzazione

Non è previsto lo svolgimento di alcuna attività di stabilizzazione del prezzo da parte dell’Emittente o di

soggetti dallo stesso incaricati.

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PROSPETTO INFORMATIVO 271

7. POSSESSORI DI STRUMENTI FINANZIARI CHE PROCEDONO ALLA

VENDITA

7.1 Azionisti venditori

Non applicabile. L’Offerta consiste infatti nella sottoscrizione di azioni di nuova emissione, offerte

direttamente dal Credito Siciliano. Per tutte le informazioni riguardanti l’Emittente si rinvia a quanto

descritto nella Nota di Sintesi e alla Sezione Prima del presente Prospetto.

7.2 Numero e classe degli strumenti finanziari offerti da ciascuno dei possessori degli

strumenti finanziari che procedono alla vendita

Non applicabile.

7.3 Accordi di lock-up

Alla Data del Prospetto, per quanto a conoscenza dell’Emittente, non sussistono accordi di lock-up.

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PROSPETTO INFORMATIVO 272

8. SPESE LEGATE ALL’EMISSIONE O ALL’OFFERTA

8.1 Proventi netti totali e stima delle spese totali legate all’Offerta

Le spese stimate in relazione all’Offerta ammontano a circa Euro 0,2 milioni.

La Banca non addebiterà spesa alcuna ai sottoscrittori.

L’ammontare netto che sarà ricavato dall’Offerta è pari, al netto delle spese sopra indicate, a Euro

49,8 milioni.

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PROSPETTO INFORMATIVO 273

9. DILUIZIONE

9.1 Diluizione immediata derivante dall’Offerta

Le Azioni sono offerte in opzione a tutti gli azionisti dell’Emittente e, pertanto, non vi sono effetti diluitivi

in termini di quota percentuale di partecipazione sul capitale sociale nei confronti degli azionisti

dell’Emittente che decideranno di sottoscrivere l’Offerta per la parte di loro competenza.

Tuttavia, qualora gli azionisti dell’Emittente decidessero di non sottoscrivere l’Offerta per la parte di

loro competenza, vedranno diluita la partecipazione sul capitale. La percentuale di diluizione (calcolata

ipotizzando l’integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale, tenuto conto dell’impegno dell’azionista

di maggioranza Credito Valtellinese a garantire il buon esito dell’offerta, cfr. Sezione Seconda,

Capitolo 5, Paragrafo 5.2.2 del Prospetto), sarà pari, in termini percentuali sul capitale sociale, a circa

il 27%.

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PROSPETTO INFORMATIVO 274

10. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI

10.1 Consulenti legati all’emissione

Deloitte Financial Advisory S.r.l. ha emesso una valutazione nell’ambito del processo di

determinazione del Prezzo di Offerta da parte del Consiglio di Amministrazione.

Nella Sezione Seconda del Prospetto non sono menzionati altri consulenti legati all’Offerta.

10.2 Altre informazioni sottoposte a revisione

La Sezione Seconda del Prospetto non contiene informazioni aggiuntive, rispetto a quello contenute

nella Sezione Prima, che siano state sottoposte a revisione contabile o revisione contabile limitata.

10.3 Pareri o relazioni redatte dagli esperti

Nella Sezione Seconda del Prospetto non sono inseriti pareri o relazioni di esperti.

10.4 Informazioni provenienti da terzi

Nella Sezione Seconda del Prospetto non sono inserite informazioni provenienti da terzi.

10.5 Rating

Alla Data del Prospetto, l’emittente non ha ricevuto alcun giudizio di rating.