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biochimica clinica, 2010, vol. 34, n. 4 269
SCIENTIFIC PAPERS CONTRIBUTI SCIENTIFICI
INTRODUZIONE
La valutazione della funzione del rene, e in particolare
della sua capacità filtrante, rappresenta un indispensabile
strumento per l’identificazione precoce ed il monitoraggio
delle malattie renali. La rilevanza del problema delle
malattie renali, e in particolare dell’insufficienza renale cro-
nica (IRC), è tale che alcuni Paesi, negli ultimi anni, hanno
aumentato l’attenzione e intrapreso iniziative anche a livel-
lo governativo. Ad esempio, negli Stati Uniti è stato attiva-
to dal “National Institute of Health” il “National Kidney
Disease Education Program” (NKDEP), un programma di
educazione nazionale che ha tra i suoi obiettivi una mag-
giore conoscenza della malattia renale e l’applicazione di
interventi per una diagnosi precoce.
Per quanto riguarda gli esami diagnostici, si è posta
molta attenzione al problema della scarsa sensibilità della
creatininemia come indicatore di malattia renale cronica
(CKD), alla standardizzazione della sua misurazione e alla
possibilità di introdurre nei referti la stima della velocità di
filtrazione glomerulare [“estimated glomerular filtration
rate” (eGFR)]. Un contributo in questo percorso è dato dal
documento congiunto delle società scientifiche (SIBioC,
Società Italiana di Medicina di Laboratorio e Società
Italiana di Nefrologia) pubblicato su questo giornale nel
2009, che contiene raccomandazioni condivise, riassunte
nella Tabella 1 (1).
Accanto ad una mole considerevole di letteratura favo-
revole all’inserimento nel referto dell’eGFR, calcolata con
l’equazione derivata dallo studio “Modification of Diet in
Renale Disease” (MDRD) (2), vi sono anche pareri contra-
ri. Le obiezioni riguardano le limitazioni nell’applicazione e
l’insufficiente accuratezza della stima di eGFR con la sud-
detta formula (3-5).
Considerando l’interesse degli argomenti relativi alla
standardizzazione della creatinina e alla refertazione di
eGFR, la sezione regionale piemontese di SIBioC ha
organizzato un’indagine conoscitiva predisponendo a tale
scopo un questionario che è stato distribuito tra i soci della
regione. Questo lavoro riporta i risultati ottenuti.
MATERIALI E METODI
E’ stato predisposto un questionario al fine di racco-
gliere informazioni sui metodi di misura e valori di riferi-
mento della creatinina sierica, l’eventuale introduzione nel
referto dell’eGFR, la relativa formula di calcolo utilizzata,
l’unità di misura, la scelta della modalità di refertazione dei
risultati, la presenza di commenti (Tabella 2).
Il questionario è stato distribuito ai soci SIBioC della
regione Piemonte nell’ottobre 2009, ponendo come termi-
ne di compilazione dicembre 2009.
RISULTATI E DISCUSSIONE
Sono stati restituiti 23 questionari compilati, che, pur
non essendo un numero elevato, rappresentano abba-
stanza bene la realtà regionale, in quanto provenivano da
laboratori con elevata produttività. I laboratori partecipanti
erano così distribuiti: 4 laboratori specialistici o di riferi-
mento, 12 laboratori core, 6 laboratori di base e un labora-
torio privato.
Standardizzazione della misurazione della
creatinina
Il livello di standardizzazione della misurazione della
creatinina è elevato; più del 80% dei laboratori considera-
ti utilizza un metodo riferibile al metodo di riferimento in
spettrometria di massa a diluizione isotopica (IDMS), men-
tre il 35% dei laboratori utilizza un metodo enzimatico.
La standardizzazione della misura della creatinina è un
passaggio fondamentale per ottenere un risultato di eGFR
affidabile e ripetibile nel tempo. I pazienti seguiti nei centri
di riferimento spesso eseguono i controlli per il monitorag-
gio dell’esame in laboratori periferici vicini al proprio domi-
cilio e devono poter disporre di risultati confrontabili, sia
per quanto riguarda la creatininemia che l’eGFR.
Creatinina e determinazione del filtrato glomerulare: un’indagine regionale
Caterina Grillo1, Giovanna Patrucco2
1Laboratorio Analisi, A.O. Ospedale Infantile Regina Margherita S. Anna, Torino2Laboratorio Analisi, Ospedale S. Andrea, Vercelli
ABSTRACT
Creatinine and glomerular filtration rate estimate: a regional survey. The glomerular filtration rate (GFR) is
considered the best index of kidney function, but cannot easily be measured in clinical practice. Serum creatinine-
based equations, such as the Modification of Diet in Renal Disease study (MDRD) equation, are, therefore, routinely
used to estimate GFR. To improve the accuracy of GFR estimate clinical laboratories should use creatinine assays
traceable to the isotope dilution-mass spectrometry (IDMS) reference method. This paper illustrates the results of a
regional survey on the creatinine standardization and reporting of GFR estimate. The survey shows the need for an
improvement in reporting and interpreting serum creatinine and GFR calculation.
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CONTRIBUTI SCIENTIFICI SCIENTIFIC PAPERS
Tabella 1
Sinopsi delle raccomandazioni della Società Italiana di Nefrologia, SIBioC e Società Italiana di Medicina di Laboratorio sulla valu-tazione di laboratorio della funzionalità renale. Adattato da rif. 1
1. Refertazione della stima della velocità di filtrazione glomerulare (eGFR): eGFR è un’informazione clinica essenziale; tuttaviaeGFR deve essere refertata solo dai laboratori che determinino la creatinina con metodi di provata riferibilità al metodo di rife-rimento.
2. Utilizzo della formula derivata dallo studio “Modification of Diet in Renal Disease” (MDRD): l’ottenimento dell’eGFR attraversola formula MDRD è un utile e validato indice della funzionalità del rene. MDRD è la formula più semplice disponibile, non neces-sita di misure antropometriche e correla meglio di altre formule con la velocità di filtrazione misurata.
3. Verifica della calibrazione del metodo utilizzato per la determinazione della creatinina: la standardizzazione della misura dellacreatinina è fondamentale per evitare errate classificazioni dei pazienti, specie utilizzando formule per eGFR. Obbligatoria èquindi la ricalibrazione e la riferibilità della calibrazione al metodo di riferimento.
4. Scelta del metodo: i metodi enzimatici presentano una migliore correlazione con il metodo di riferimento e non mostrano inter-ferenze da aspecificità. Nel momento di sostituzione di un metodo per la misura della creatinina sono da preferire.
5. Limiti dell’eGFR: l’eGFR non è applicabile nelle donne in gravidanza, nei soggetti defedati e/o affetti da patologie multiple.Devono essere anche esclusi dal calcolo soggetti di età <18 anni e >75 anni. In questi casi, è necessario determinare la “clea-rance” della creatinina.
Tabella 2
Questionario di indagine relativa alla valutazione di laboratorio della funzionalità renale
Riferimenti del laboratorioDeterminazione della creatinina nel sieroMetodo: Jaffè
Jaffè [riferibile al metodo in spettrometria di massa con dilui-zione isotopica (IDMS)]
Jaffè [riferibile a IDMS con compensazione (specificare fattore)]
Enzimatico
Enzimatico (riferibile a IDMS)
Altro (specificare):
Strumento e ditta produttrice:
Ditta produttrice del reagente:
Unità di misura:
Valori di riferimento: Maschi:
Femmine:
Sono utilizzati valori di riferimento per classi di età? Specificare:
Stima della velocità di filtrazione glomerulare (eGFR)Il laboratorio ha introdotto nel proprio referto la eGFR mediante for-mula matematica? No
Si:
Per tutti i pazienti con richiesta di creatininemia
Solo su specifica richiesta
Altro: specificare
Quale formula viene utilizzata? MDRD (specificare fattore)
Altro: specificare
Unità di misura:
Vengono refertati tutti i risultati di eGFR? Si
Solo i valori <90
Solo i valori <60
Altro: specificare
Valori di riferimento:
Eventuale commento al referto:
Valori di riferimento della creatininemia
Nella refertazione dei valori di riferimento vi sono diffe-
renze sia nell’ambito di laboratori che utilizzano lo stesso
principio metodologico che tra laboratori che utilizzano
reagenti della stessa azienda produttrice.
Il limite superiore di riferimento per la creatininemia
riferibile all’IDMS era compreso tra 1,17 mg/dL e 1,40
mg/dL per i maschi e tra 0,90 mg/dL e 1,20 mg/dL per le
femmine. Meno del 50% dei laboratori utilizza valori di
riferimento divisi per classi di età, benché sia noto che la
stratificazione aumenti l’indice di individualità dell’esame
e renda i valori di riferimento della creatinina più utili cli-
nicamente (6). Si tratta sicuramente di un punto critico
che potrebbe causare un’errata valutazione clinica.
Inserimento di eGFR nel referto
80% dei laboratori referta l’eGFR e di questi il 39%
fornisce il dato solo su specifica richiesta. I dati raccolti
dimostrano che, a fronte delle notevoli spinte a favore
della refertazione dell’eGFR, persistono ancora tra i pro-
fessionisti alcuni dubbi inerenti la possibilità di eccessivo
allarme e conseguente elevato numero di consulenze
nefrologiche dovute ai falsi positivi. A questo proposito, è
essenziale che l’eGFR sia fornito con una guida alla sua
valutazione ed interpretazione e a un eventuale appro-
fondimento con altri esami.
Il 33% dei laboratori dichiara di non applicare o
segnalare i limiti dovuti ad età, gravidanza, estremi di
massa corporea. Alcuni di questi laboratori dichiarano di
eseguire l’esame solo su richiesta e quindi di ritenere
che tale richiesta sia appropriata ed il referto pervenga
ad un utente adeguatamente informato.
Formule per eGFR utilizzate
La maggior parte dei laboratori (70%) utilizza la for-
mula MDRD con fattore 175. Un laboratorio utilizza la
formula CKD-EPI (“Chronic kidney disease epidemiology
collaboration”) (7). Un laboratorio calcola l’eGFR anche
per pazienti pediatrici, solo su richiesta, utilizzando la
formula di Schwartz con fattore 0,413 specifico per crea-
tinina enzimatica riferibile a IDMS.
Modalità di refertazione di eGFR
Quasi tutti i laboratori (94%) refertano tutti i risultati
numerici; un solo laboratorio referta solo i risultati <90
mL/min per 1,73 m2. La raccomandazione del NKDEP di
refertare solo i risultati <60 mL/min non è stata quindi
recepita (8). I valori tra 60 e 90 mL/min sono gestiti in
modi diversi, ad es. con commenti o percorsi di appro-
fondimento condivisi con i clinici.
Limiti di riferimento e/o decisionali per eGFR,
commenti al referto
La trasformazione del dato di eGFR in informazione
clinicamente rilevante è un punto delicato; il laboratorio
che riporta nel referto l’eGFR per tutti i risultati di creatini-
na sierica misurati si trova di fronte al non facile compito,
vista la scarsa accuratezza delle formule utilizzate, di
dover comunicare dei valori decisionali di malattia. Ne è
conferma il fatto che dai questionari emergono risposte
piuttosto eterogenee, con richiami alla classificazione
della CKD sulla base della GFR secondo le linee guida
internazionali della “Kidney Disease Outcomes Quality
Iniziative” (K/DOQI) (9) e diversi tipi di commenti interpre-
tativi (Tabella 3 e 4).
CONCLUSIONI
Dai risultati qui riportati è evidente che nei laboratori
piemontesi è stato avviato un percorso di miglioramento
nella valutazione di laboratorio della funzionalità renale.
Il livello di standardizzazione della misura della creatini-
na è elevato, ma deve essere completato. La maggior
parte dei laboratori utilizza ancora metodi basati sulla
reazione al picrato alcalino con correzione non specifica
dell’interferenza dovuta alle proteine plasmatiche (i
cosiddetti metodi compensati). Deve essere migliorata
l’attenzione ai valori di riferimento della creatininemia,
visto il basso indice di individualità dell’analita e la varia-
zione delle concentrazioni in base a età e sesso. Una
buona percentuale dei laboratori ha implementato la
refertazione di eGFR, ma alcuni eseguono l’esame solo
su richiesta o in maniera mirata. Questo dimostra che
sono state sì recepite le indicazioni fornite dalle società
scientifiche, ma tenendone anche presente le evenutali
criticità. In questo panorama si affaccia anche un’ulterio-
re variabile, rappresentata dall’utilizzo della formula
CKD-EPI, che pur migliorando l’accuratezza dell’eGFR,
potrà creare ulteriore disomogeneità tra i laboratori .
La valutazione di laboratorio della funzionalità renale
biochimica clinica, 2010, vol. 34, n. 4 271
SCIENTIFIC PAPERS CONTRIBUTI SCIENTIFICI
Tabella 3
Limiti di riferimento e/o decisionali utilizzati
N° laboratori
Tabella con stadiazione CKD 2
>60 mL/min per 1,73 m2 6
70-180 mL/min per 1,73 m2, con “borderline”60-70
1
>80 mL/min per 1,73 m2, con commento relativoai valori compresi tra 60-80
1
>90 mL/min per 1,73 m2, con commento relativoai valori compresi tra 60-90
6
>90 mL/min per 1,73 m2 1
Non forniti 1
Tabella 4
Commenti interpretativi al referto
N° laboratori
Relativi all’interpretazione dei valori di riferimento 3
Relativi alle limitazioni per età, gravidanza,estremi di peso, patologie multiple o etnia
8
Nessun commento o commento libero 7
è un argomento di grande importanza ed è probabilmen-
te necessario un ulteriore lavoro di formazione sul valo-
re della standardizzazione della determinazione della
creatinina e sulle formule per la eGFR. E’ anche fonda-
mentale proseguire la collaborazione con i clinici, in par-
ticolare per quanto riguarda la refertazione, la condivi-
sione dei livelli decisionali e i commenti esplicativi.
RINGRAZIAMENTI
Si ringraziano i soci SIBioC della Regione Piemonte
che hanno dato il loro contributo rispondendo al questio-
nario proposto.
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