CRdC ICT Stato di avanzamento e Sviluppo delle attivit  del

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CRdC ICT Stato di avanzamento e Sviluppo delle attività del WP2 del Progetto Dimostratore PAIRS”: Realizzazione di una infrastruttura di rete wireless a larga banda con tecnologia integrata Luigi Paura Resp. del Polo SWSLB con i contributi di: L.Angrisano ^ , A.Baccigalupi ^ , A.Budillon**, M. Cagnazzo*, A. Capozzoli*, F. Cennamo ^ , C. Curcio*, D. Darsena*, F. Davoli + , V..De Angelis*, G.D’Elia*, F. De Luca*, G:Ferraiolo*, T..Fusco*, G.Gelli*, A. Iodice*, L. Izzo*, D. Mattera*, A. Napolitano*, F.Palmieri**, G.Poggi*, D.Riccio*, G.Romano**, G.Ruello*, G.Scarpa*, F.Sterle*, M.Tanda*, A.Tulino*, F.Verde*, L.Verdoliva*, S.Vignola + , S.Zappatore + ^ Università di Napoli Federico II, DIS * Università di Napoli Federico II, DIET ** Seconda Università di Napoli, DII + Laboratorio Nazionale di Comunicazioni Multimediali (CNIT, via Diocleziano 390, Napoli) Sommario Questo lavoro presenta le attività finora sviluppate e quelle in corso nell’ambito del Work-package denominato: ” Realizzazione di una infra- struttura di rete wireless a larga banda con tecnologia integrata. Il lavoro è articolato in 5 sezioni. La prima sezione ha l’obiettivo di motivare brevemente l’esigenza di allestire una infrastruttura di rete wireless a larga banda con tecnologia integrata e di fare il punto sulle problematiche sollevate da tale tipo di attività. La seconda sezione illustra le preesistenze tecnico- scietifiche del gruppo di lavoro nell’ambito dell’attività per la realizzazione del WP-02 del Progetto Dimostratore. La terza sezione presenta i risultati finora raggiunti; per un approfondimento si rimanda ai rapporti tecnici già prodotti e disponibili in rete sul sito del CRdC-ICT. Infine la quarta sezione è dedicata a presentare gli sviluppi del Progetto Dimostratore. In particolare si precisano le sperimentazioni che saranno effettuate per verificare le potenzialità della infrastruttura.

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CRdC ICT Stato di avanzamento e Sviluppo delle attività del WP2 del Progetto Dimostratore PAIRS”:

Realizzazione di una infrastruttura di rete wireless a larga banda con tecnologia integrata

Luigi Paura Resp. del Polo SWSLB con i contributi di: L.Angrisano^, A.Baccigalupi^, A.Budillon**, M. Cagnazzo*, A. Capozzoli*, F. Cennamo^, C. Curcio*, D. Darsena*, F. Davoli+, V..De Angelis*, G.D’Elia*, F. De Luca*, G:Ferraiolo*, T..Fusco*, G.Gelli*, A. Iodice*, L. Izzo*, D. Mattera*, A. Napolitano*, F.Palmieri**, G.Poggi*, D.Riccio*, G.Romano**, G.Ruello*, G.Scarpa*, F.Sterle*, M.Tanda*, A.Tulino*, F.Verde*, L.Verdoliva*, S.Vignola+, S.Zappatore+ ^ Università di Napoli Federico II, DIS * Università di Napoli Federico II, DIET ** Seconda Università di Napoli, DII + Laboratorio Nazionale di Comunicazioni Multimediali (CNIT, via Diocleziano 390, Napoli) Sommario Questo lavoro presenta le attività finora sviluppate e quelle in corso nell’ambito del Work-package denominato: ” Realizzazione di una infra-struttura di rete wireless a larga banda con tecnologia integrata. Il lavoro è articolato in 5 sezioni. La prima sezione ha l’obiettivo di motivare brevemente l’esigenza di allestire una infrastruttura di rete wireless a larga banda con tecnologia integrata e di fare il punto sulle problematiche sollevate da tale tipo di attività. La seconda sezione illustra le preesistenze tecnico-scietifiche del gruppo di lavoro nell’ambito dell’attività per la realizzazione del WP-02 del Progetto Dimostratore. La terza sezione presenta i risultati finora raggiunti; per un approfondimento si rimanda ai rapporti tecnici già prodotti e disponibili in rete sul sito del CRdC-ICT. Infine la quarta sezione è dedicata a presentare gli sviluppi del Progetto Dimostratore. In particolare si precisano le sperimentazioni che saranno effettuate per verificare le potenzialità della infrastruttura.

La rete wireless a larga banda con tecnologia integrata Scopo primario di questo WP, così come descritto nel Capitolato Tecnico, è la messa a punto di una rete che utilizzi in maniera integrata le tecnologie attualmente disponibili in commercio per soluzioni wireless e che consenta la sperimentazione di servizi di comunicazioni avanzati in mobilità medio/bassa. Le tecnologie wireless che si intendono utilizzare sono sia quella terrestre che quella satellitare e quella su portante ottica. Tale rete consentirà l’esecuzione di test-bed per la verifica sul campo (verifica delle prestazioni e valutazione della qualità del servizio) di servizi di comunicazione di tipo wireless caratterizzati da flussi multimediali, costituiti cioè da dati e da segnali audio/video nonché lo sviluppo, la gestione, il monitoraggio di servizi avanzati e complessi di comunicazione a qualità garantita. La disponibilità di una infrastruttura di rete capace di erogare servizi a larga banda in mobilità medio/bassa è motivata dagli interessi attuali rilevabili non solo nel mondo accademico in termini di ricerca scientifica ma soprattutto nel mondo produttivo (aziende manifatturiere e fornitori di servizi e di link ). La realizzazione di una rete come quelli appena citata impone diverse problematiche, quali ad esempio:

• la trasmissione e ricezione di dati su canali radio a larga banda. • la definizione di protocolli per la gestione di canali logici. • progettazione di strategie per l’allocazione della banda ed

implementazione di efficienti schemi di codifica di sorgente, adatti al particolare contesto applicativo

• progettazione schemi di codifica di sorgente adatti al particolare contesto applicativo, con opportune strategie per l’allocazione della banda.

• monitoraggio e controllo della infrastruttura di rete a larga banda • determinazione dei livelli di campo elettromagnetico irradiati dalle

sorgenti con definizione delle aree di copertura dei servizi Attività del WP Il Work-Package è organizzato in cinque attività elencate nel seguito. Ogni attività ha come obiettivo la realizzazione di un sottosistema e per la loro descrizione si rimanda al Capitolato Tecnico: WP 2.1: Sistemi wireless terrestri WP 2. 2: Sistemi satellitari WP 2.3: Qualificazione di reti wireless a larga banda con tecnologia integrata WP 2.4: Servizi e applicativi: streaming e multicasting audio/video WP 2.5 – Pianificazione e verifica aree di copertura

Le preesistenze tecnico-scientifiche del gruppo di lavoro Le competenze presenti nel gruppo di lavoro per lo svolgimento delle attività inerenti il WP-02, testimoniate sia dalla molteplicità dei progetti di ricerca già sviluppati e in corso che dalla produzione scientifica descritta nei Piani Annuali dei Dipartimenti Universitari a cui i singoli componenti del gruppo i lavoro afferiscono, riguardano le seguenti tematiche:

• sistemi di telecomunicazioni digitali per canali wireless • sistemi per il trattamento di dati e di segnali audio/ video • antenne direttive, riconfigurabili multifascio con tecnologia planare • reti wireless locali e metropolitane e soluzioni per l’ultimo miglio • sistemi per la pianificazione e la radio-copertura • sistemi per la misurazione e qualificazione di reti wireless • progettazione ed realizzazione prototipale di servizi di streaming e

multicasting audio/video I laboratori di ricerca diffusi sul territorio in cui le attività del WP sono svolte sono: 1) Laboratorio per l'Elaborazione di Segnali e Immagini (DIET, Federico II) 2) Laboratorio di Elettromagnetismo Numerico (DIET, Federico II) 3) Laboratorio di Microonde e Camera Anecoica (DIET, Federico II) 4) Laboratorio di Misure per Telecomunicazioni (DIS, Federico II) 5) Laboratorio per Sistemi Wireless per Servizi a Larga Banda (DIET, Federico II presso la sede del Laboratorio Nazionale di Comunicazioni Multimediali del CNIT con sede in via Diocleziano 328, Napoli) 6) Laboratorio di Telecomunicazioni ( DII, Seconda Università di Napoli) Risultati conseguiti Nel seguito con riferimento alle singole attività descritte nella sezione 1 si descrivono i risultati finora raggiunti evidenziando e motivando eventuali ritardi rispetto alle previsioni. Sono inoltre presentate attività che si sono riconosciute essere di giovamento e di arricchimento per quelle già previste nel Capitolato Tecnico che in ogni caso verranno espletate.

Attività WP 2.1 Sistemi wireless terrestri I risultati finora conseguiti si sintetizzano come segue: • Studio e allestimento di reti WLAN a larga banda

Si sono definite le scelte tecnologiche e i requisiti della W-LAN a larga banda da istallare presso il Laboratorio di Sistemi Wireless per Servizi a

Larga Banda (SWSLB) del Soggetto Attuatore DIET e ubicato nel complesso di via Diocleziano. Per i risultati specifici dello studio condotto si rimanda al Rapporto Tecnico DL-2.1. Sono state individuate le apparecchiature da acquisire, sono state acquisite e si sta completando la loro istallazione sia presso il Laboratorio di Sistemi Wireless per Servizi a Larga Banda ( via Diocleziano) che quello di Elaborazione di Segnali ed Immagini (via Claudio) al fine di predisporre due W-LAN operanti con standard 802.11a e 802.11b interconnesse non solo attraverso la rete fissa già disponibile tra i due Laboratori ma anche da un ponte con portante ottica (anch’esso già disponibile tra i due Laboratori) operante a 100 Mbit/sec. E’ stato attivato anche un collegamento con antenne direttive in 802.11a su una distanza di ca. 3 km, tra il Laboratorio SWSLB di Via Diocleziano e Via Manzoni, dove è presente una foresteria del CNIT. Tale collegamento, attualmente usato correntemente per estendere la rete dati del Laboratorio SWSLB e la fonia su IP, verrà utilizzato per misure di prestazioni su distanze relativamente lunghe. Inoltre, sono state effettuate misure di throughput sulla W-LAN del Laboratorio, confrontandole con altre in simili condizioni, ottenute tramite il tool di simulazione ns-2. Questa attività ha evidenziato alcuni problemi sulla gestione della frammentazione dei pacchetti da parte di ns-2 (già notati in simili sperimentazioni condotte presso l’Università di Genova), che si sta provvedendo a sistemare. In assenza di tali problemi, la corrispondenza tra i risultati è molto buona. L’attività a breve termine in questo ambito prevede l’attivazione di IEEE 802.11 in modalità ad-hoc sui palmari che sono stati acquisiti e ulteriori sperimentazioni di interconnessione di W-LAN, anche nelle versioni 802.11a e 802.11g, includendo tratte satellitari.

Ricevitori per sistemi di comunicazione wireless a larga banda. Questa attività ha considerato le tecniche di modulazione attualmente più promettenti per canali dispersivi ovvero per canali per applicazioni wireless a larga banda e la realizzazione di antenne planari per W-LAN. Più specificamente sono state considerate tecniche OFDM , tecniche MC-CDMA e, per portare in conto la tempo varianza dei canali di trasmissione, modelli di segnali ciclostazionari generalizzati e spettralmente correlati. Si sono anche considerate tecniche di rice-trasmissione multi-antenne che adottano codifica spazio-temporale. Si passa a dettagliare i risultati finora ottenuti in questo primo anno.

La tecnica OFDM (Orthogonal Frequency Division Multilplex) e’ stata adottata negli standard per reti radio d’area locale (WLAN) IEEE 802.11a e Hiperlan/2 al fine di offrire copertura in zone ad alta densità di traffico con estensione tipica fino al centinaio di metri per trasmissione dati e accesso veloce ad Internet. I sistemi OFDM sono più sensibili di quelli a singola portante agli errori sul sincronismo di portante e di temporizzazione. I parametri di sincronizzazione posso essere stimati sia mediante algoritmi “aiutati dai dati” sia mediante algoritmi “blind” che utilizzano solo le caratteristiche statistiche del segnale ricevuto. I suddetti algoritmi garantiscono buone prestazioni in canale AWGN e in canale Rice, cioè quando esiste un percorso in visibilità tra i terminali, ma quando il canale è Rayleigh le prestazioni degradano notevolmente. Si è proposta [1] l’utilizzazione di sequenze di training di natura non periodica per derivare algoritmi efficienti per la stima dei parametri di interesse utilizzando le proprietà di simmetria della IDFT. Con riferimento a tecniche blind sono stati proposti [2] algoritmi per la stima della fase, della temporizzazione e dello scostamento di frequenza che garantiscono in canale multipath di tipo Rayleigh prestazioni notevolmente superiori rispetto a quelle ottenibili con algoritmi già presenti in letteratura. Un insieme molto importante di costellazioni non circolari e’ quello delle costellazioni a simboli reali. Tale insieme e’ considerato in dettaglio in [3] dove viene mostrato come utilizzare una metrica proposta in letteratura per derivare algoritmi molto efficienti per la stima dei parametri di sincronizzazione.

Tra le tecniche che combinano efficientemente OFDM e CDMA una delle più promettenti è quella denominata MC-CDMA (multicarrier CDMA). Tra i problemi principali delle tecniche di modulazione multiportante (inclusa MC-CDMA) va citata l’estrema sensibilità agli errori di sincronizzazione, sia nel tempo che in frequenza. Per questo motivo, in [5] si propone una tecnica di sincronizzazione sia nel tempo che in frequenza per la stima e la compensazione degli offset temporali e di frequenza di un segnale MC-CDMA impiegato per realizzare il canale di ritorno (uplink) in un sistema LMDS (Local Multipoint Distribution System). Un altro problema affrontato nell’ambito dei sistemi MC-CDMA è quello della sintesi di ricevitori capaci di sopprimere efficacemente l’interferenza da accesso multiplo senza richiedere la conoscenza del canale di nessuno degli utenti (tecniche di ricezione blind). In [6] si applicano concetti già sviluppati dagli autori per il DS-CDMA al caso di un sistema MC-CDMA, giungendo alla sintesi di una struttura a due stadi, che risulta competitiva con i ricevitori convenzionali non blind senza richiedere un significativo aggravio in termini computazionali. Nell’ambito dei sistemi OFDM, particolare attenzione è stata prestata alla possibilità di utilizzare in maniera efficiente la ridondanza contenuta nel cosiddetto prefisso ciclico, aggiunto in trasmissione per eliminare gli effetti dell’interferenza intersimbolica. In particolare, in [6,7] si propongono dei ricevitori sia zero-forcing che a minimo errore quadratico medio (MMSE), che utilizzano l’informazione contenuta nel prefisso ciclico o in una porzione di esso, mostrando che è possibile conseguire vantaggi interessanti in termini di prestazioni, specialmente quando il segnale OFDM è corrotto da uno o più segnali interferenti a banda stretta. Un ulteriore miglioramento può essere conseguito se si sfruttano opportunamente le proprietà di simmetria coniugata eventualmente possedute dalla costellazione trasmessa. Tale idea è esplorata in [8], dove si mostra che tale proprietà può essere utilmente impiegata non solo per migliorare le prestazioni in termini di egualizzazione, ma anche per consentire l’identificazione blind di canale anche in situazioni nelle quali le tecniche convenzionali richiederebbero un sovracampionamento, l’impiego di portanti virtuali o di un array di sensori, tecniche che riducono l’efficienza del sistema o incrementano la complessità computazionale del ricevitore. Con riferimento all’attività relativa alla modellistica per canali tempo varianti di ricerca l’obiettivo è quello di caratterizzare statisticamente il segnale ricevuto e determinare algoritmi di identificazione ed egualizzazione. Recentemente, algoritmi di identificazione ed egualizzazione del canale e di soppressione dell’interferenza sono stati realizzati utilizzando le proprietà di ciclostazionarietà dei segnali. Per applicazioni su sistemi radiomobili, il canale può essere modellato come lineare tempo invariante o lineare periodicamente tempo variante purché il prodotto banda del segnale trasmesso

per intervallo di osservazione sia molto minore del rapporto tra velocità di propagazione nel mezzo e velocità radiale relativa tra trasmettitore e ricevitore. Nei sistemi di nuova generazione, a causa della sempre crescente larghezza di banda richiesta, i classici modelli tempo invariante o periodicamente tempo variante per il canale risultano appropriati solo per piccoli intervalli di osser-vazione del segnale ricevuto In [9,10] sono introdotte e caratterizzate due nuove classi, quella dei segnali ciclostazionari generalizzati e quella dei segnali spettralmente correlati, più generali di quella dei segnali quasi ciclostazionari e che possono essere utilizzate per modellare segnali in uscita a canali wireless a larga banda. Con riferimento ai sistemi multi-antenna operanti a bassa potenza l’attività di ricerca si è focalizzata sullo studio della capacità. Si è analizzato l’impatto sulla capacità di correlazioni spaziali del canale e del disturbo. Si è ottenuta un’espressione in forma chiusa dell’appros-simazione lineare della capacità per sistemi operanti con fading di tipo Rayleigh e di tipo Rice in presenza di rumore gaussiano sia bianco che colorato. L’espressione ottenuta può essere adoperata allo scopo di valutare il trade-off tra potenza, banda e tasso di trasmissione [11-14]. Infine con riferimento a sistemi MIMO sono stati prodotti i lavori [15,16]. Con riferimento alle antenne riconfigurabili multifascio le problematiche considerate, tenendo anche in conto l’impatto che l’installazione dell’antenna può avere sull’architettura dell’ambiente operativo, possono essere così riassunte:

1. individuazione di una tipologia di elementi radianti a larga banda 2. definizione della metodologia di progetto di un’antenna multifascio 3. Simulazione numerica, realizzazione di un prototipo e

caratterizzazione sperimentale dell’antenna considerata. 4. Sviluppo di procedure di progetto adeguate al caso di antenne

conformi a superfici assegnate. Per quanto riguarda il secondo punto, come di consueto, il progetto dell’antenna è suddiviso in due fasi, la sintesi esterna, nella quale si determinano le correnti di eccitazione dei singoli elementi radianti e la sintesi interna nella quale si definisce il circuito di alimentazione in grado di fornire tali correnti. Nell’ambito della sintesi esterna, si è sviluppata una tecnica di sintesi di un’antenna multifascio riconfigurabile [17] che consente la riconfigurazione del diagramma di radiazione variando solo la fase delle correnti di eccitazione dei singoli elementi radianti e prevede la possibilità di imporre vincoli di dinamica sulla fase e sui moduli di tali correnti. In questa prima fase, considerando per semplicità il caso non riconfigurabile, si è progettato un primo esemplare di tale antenna, se ne è realizzato un prototipo

e lo si è caratterizzato in camera anecoica avvalendosi di un sistema di scansione cilindrico. Come di consueto, il progetto della rete di alimentazione è stato effettuato mediante un processo di “cut and tray” avvalendosi di un software commerciale per l’analisi dei circuiti a microstriscia.. Attività WP 2. 2: Sistemi satellitari I sistemi satellitari, sono ormai una componente importante delle reti wireless multiservizio, sia mobili che fisse, in cui l’architettura e i protocolli dell’Internet (TCP/IP) assumono un ruolo di crescente rilevanza. In questo scenario, si può parlare in generale di problematiche legate all’accesso wireless all’Internet globale [18]. L’integrazione del segmento satellitare in questo contesto generale pone però una serie di problemi specifici, alcuni dei quali sono stati affrontati nell’ambito dell’attività di ricerca dal punto di vista teorico e simulativo, per porre le basi della sperimentazione sul campo che dovrà essere condotta sul dimostratore. In particolare, sono stati proposti e analizzati sistemi per l’allocazione delle risorse a livello del canale, in un ambiente MF-TDMA (Multi Frequency – Time Division Multiple Access) multiservizio (con traffico real-time e best-effort), che possano lavorare congiuntamente con contromisure di fading [19, 22]; sono stati confrontati gli effetti di errori sul canale fisico sulle prestazioni di alcuni tra i principali standard di codifica video, quali MPEG e H.261 [20,23]; sono stati sviluppati opportuni codici di simulazione per reti satellitari [24]. Nel primo caso, i meccanismi sviluppati consentono di mantenere i livelli desiderati di Qualità del Servizio (QoS), in termini di BER (Bit Error Rate), probabilità di blocco per il traffico streaming a banda garantita e probabilità di perdita per i pacchetti dati (anche in un servizio best-effort, la riduzione delle ritrasmissioni di pacchetti dovute a perdite è auspicabile nel caso di uso del protocollo TCP, per non causare eccessive diminuzioni nel throughput di quest’ultimo, specialmente in presenza di un elevato prodotto banda-ritardo, tipico dei satelliti geostazionari). Lo studio sugli standard di codifica è stato effettuato emulando la tratta satellitare per mezzo del banco di misura per sistemi di telecomunicazioni del Laboratorio Nazionale CNIT di Comunicazioni Multimediali, utilizzando due modem satellitari Fairchild con codifica di Viterbi a tasso variabile, un simulatore di canale, un generatore di rumore, un PC per generare le tracce di fading, ottenute a partire da tracce reali, e un Datacomm Analyzer. Confronti oggettivi (PSNR, Peak Signal to Noise Ratio) e soggettivi (MOS, Mean Opinion Score) hanno mostrato, in generale, una maggiore robustezza di H.261. Inoltre, l’incapsulamento diretto in DVB (Digital Video Broadcasting) di pacchetti IP opportunamente frammentati è risultato migliore, sempre in

termini degli stessi parametri, alla trasmissione di pacchetti IP su un livello 2 di tipo PPP (Point-to-Point Protocol). I tool di simulazione sviluppati, in sinergia con altri progetti, comprendono un emulatore di sistemi satellitari con commutazione a bordo e diversi programmi per la valutazione delle prestazioni di meccanismi di allocazione di banda e controllo di ammissione, nonché per il tuning di parametri del protocollo TCP o di sue versioni modificate. Con riferimento alle antenne adottate nei collegamenti satellitari, solitamente costituite da riflettori, si messo a punto un nuovo algoritmo per la sintesi efficiente di riflettori dual shaped ad alte prestazioni [24]. Si è sviluppata una tecnica di progetto di una schiera riflettente, alimentata da un singolo illuminatore primario, in grado di irradiare un pattern prescritto sia del tipo multibeam che “shaped”. Il controllo del pattern radiato è ottenuto variando le dimensioni dei singoli elementi riflettenti e il legame tra il campo riflesso e la geometria dell’elemento riflettente è stato valutato implementando un algoritmo di analisi basato sul metodo dei momenti. Avvalendosi del codice di calcolo sviluppato, a scopo dimostrativo, si è progettato una schiera riflettente in grado di illuminare la penisola Italiana, se ne è realizzato il prototipo che attualmente è in via di caratterizzazione.

Attività WP 2.3 Qualificazione di reti wireless a larga banda con tecnologia integrata Indagini sulla qualità degli apparati a radiofrequenza sono, allo stato attuale, condotte utilizzando strumentazione specializzata, costosa, spesso vincolata ad un determinato tipo di modulazione ed inoltre, per una data modulazione, capace di misurare un limitato numero di grandezze. Ciò implica, da un lato, l’impiego di un numero di strumenti crescente in relazione al grado di esaustività del processo di qualificazione, e, dall’altro, l’estrema difficoltà nell’effettuare misurazioni in presenza di tipologie di modulazione non standard. Da quì l’esigenza di nuovi metodi capaci di poter stimare, contemporaneamente ed in modo automatico, gli indici ed i parametri necessari alla qualificazione degli apparati senza ricorrere a strumentazione specialistica e sofisticata. Nello specifico del progetto dimostratore, l’attenzione è stata, sinora, posta su: a. studio dei principali parametri e relative procedure di misura per la qualificazione a livello fisico delle reti wireless a larga banda; b. definizione delle specifiche ed acquisizione di strumentazione idonea all’esecuzione delle misurazioni di cui al punto precedente; c. definizione e messa a punto di metodologie innovative per la qualificazione di trasmettitori digitali a radiofrequenza.

a. Per la qualificazione a livello fisico di sistemi di comunicazione wireless a larga banda è necessario misurare una serie di parametri, la maggior parte dei quali concerne i trasmettitori. Le misurazioni preposte allo scopo sono, gene-ralmente, classificate in misurazioni in banda e misurazioni fuori banda. Le misurazioni in banda possono essere ulteriormente suddivise in misurazioni nel canale e misurazioni fuori canale. Per una descrizione dettagliata delle procedure di misura si rimanda al Rapporto Tecnico DL-2.12. b. Per l’esecuzione delle misurazioni descritte in precedenza è stato acquisito un analizzatore di segnali a modulazione digitale. Si tratta dell’analizzatore Anritsu MS2687B, le cui specifiche, unitamente al capitolato speciale d’appalto, sono riportate nel Rapporto Tecnico DL-2.12. c. In relazione alla qualificazione dei trasmettitori digitali a radiofrequenza, è stato proposto [25],[26] l’uso di trasformate tempo-frequenza per garantire un’esecuzione automatica e contemporanea delle principali misurazioni necessarie allo scopo. Questo risultato consente di ottenere le misure tramite semplici operazioni numeriche sui risultati della trasformata tempo-frequenza. È stato, inoltre, definito un nuovo metodo [27], principalmente rivolto ai sistemi a spettro diffuso che consente la misurazione automatica e contemporanea di potenza media, potenza nel canale, banda occupata, e potenza nei canali laterali. WP 2.4: Servizi e applicativi: streaming e multicasting audio/video Questa attività riguarda i seguenti argomenti: codifica di immagini a bassa complessità, modellistica dei canali con perdite dei pacchetti e codifica a descrizione multipla Nella codifica di dati multimediali, ed in particolare del segnale video, il principale obiettivo è quello di ottenere un soddisfacente compromesso fra tasso e distorsione, cioè una buona qualità del segnale decodificato compatibilmente con le risorse disponibili. Nel contesto di una rete wireless si aggiungono nuovi problemi. Anzitutto, sebbene la rete sia nominalmente a banda larga, le diverse condizioni ambientali influiranno certamente sulla banda effettivamente disponibile che sarà in generale variabile, e non sempre adeguata al servizio richiesto. In secondo luogo, per ovvi vincoli fisici, i terminali mobili per la videocomunicazione sono dotati di risorse hardware limitate, che impongono algoritmi di codifica (immaginando un servisio simmetrico) e decodifica di bassa complessità. Tali vincoli non sono presi espressamente in considerazione negli standard di codifica video che, sebbene molto efficienti, utilizzano tecniche predittive alquanto complesse.

Nel corso del primo anno di attività è stato appunto condotto un esame critico delle tecniche e degli standard esistenti nell’ottica della bassa complessità, e si sono studiate possibili soluzioni per l’applicazione wireless. Un primo schema di codifica considerato, realizzato e descritto in [28], prevede l’uso del conditional replenishment, una tecnica predittive molto semplice, seguito da algoritmi di compressione basati sul solo accesso a tabella. Il codec ottenuto soddisfa pienamente i requisiti sulla complessità, ma la qualità del servizio risulta abbastanza inferiore rispetto agli standar correnti (es. H.264). Si è perciò deciso di studiare tecniche basate su trasformata wavelet, anche esse molto semplici se non si effettua predizione temporale, con prestazioni soddisfacenti e caratterizzate da una elevata scalabilità, molto apprezzata in presenza di un canale poco stabile come quello wireless. La possibilità di integrare la compensazione del movimento in tali tecniche è allo studio [29]. Modellistica dei canali con perdite dei pacchetti L’informazione codificata (dati, immagini, audio, o altro) e’ sempre organizzata in pacchetti , che inviati sui collegamenti, subiscono ritardi ed, eventualmente cancellazioni . Gli effetti delle congestioni e dei ritardi di propagazione nelle varie tratte dei collegamenti generano un comportamento non stazionario del canale equivalente. La caratteristica tipica di un canale reale che trasporta pacchetti è la concentrazione di perdite e di ritardi elevati in intervalli di tempo di durata aleatoria (bursts). Tali non stazionarietà del canale compromettono la affidabilità dei servizi in tempo reale rendendo la disponibilità effettiva della banda molto al di sotto dei valori nominali di riferimento. La progettazione di opportune strategie di codifica, e la valutazione di codificatori robusti già proposti nella letteratura, necessitano di una modellistica di riferimento che descriva il carattere non stazionario dei collegamenti. Poiché il modello di perdite bernoulliano risulta piuttosto insoddisfacente, e’ stato studiato un modello a stati finiti (modello a catena di Markov nascosta HMM) che nelle transizioni aleatorie modella la stazionarietà a tratti del canale [31][33][34]. Il modello che tiene conto sia delle perdite che dei ritardi aleatori è ragionevole quando il collegamenti sono di tipo wireless e a larga banda. Il modello di Markov a stati nascosti è stato completato includendo congiuntamente perdite e ritardi. Il paradigma proposto generalizza i modelli di Gilbert e di Elliott precedentemente proposti nella letteratura e cattura molto bene l’andamento tempo-variante delle perdite. L’algoritmo EM derivato e’ stato verificato su dati sperimentali ottenuti mediante il software ITG (Internet Traffic Generator) su un collegamento tra il nostro laboratorio alla Seconda Universita’ di Napoli in Aversa e quello del DIS di Federico II. I risultati, riportati in dettaglio in [31][33][34], mostrano un accordo

eccellente tra i dati sperimentali e il modello acquisito mediante la procedura adattativa dell’algoritmo EM. La verifica e’ stata validata anche su dati non inclusi nell’insieme di addestramento mostrando un orizzonte di stazionarietà interessante per lo sviluppo di strategie di codifica tempo-variante. Codifica a descrizione multipla per canali con perdite dei pacchetti La protezione delle informazioni nei collegamenti non affidabili con perdite può essere realizzata seguendo varie strade. La più comune è quella della adozione di opportune strategie di ritrasmissione (vedi il protocollo TCP) che hanno però l’inconveniente di causare forti ritardi, generalmente non accettabili nelle trasmissioni in tempo reale. La alternativa e’ l’utilizzo dei canali in modalità open-loop, ma con opportune strategie di protezione. Vari codificatori sono stati proposti nella letteratura. Nel nostro lavoro abbiamo proposto degli schemi di codificatori a descrizione multipla basati su trasformate che realizzano, mediante l’introduzione di correlazione tra le varie componenti dei vettori trasformati, una accuratezza nella riproduzione che scala gradatamente la qualità della riproduzione al variare della entità delle perdite. Tali codificatori sono stati valutati mediante simulazioni al calcolatore su sorgenti artificiali con strutture di correlazione Markoviane e su immagini statiche reali [30][32].

L’algoritmo per la ricerca della trasformata correlante, che ottimizza la rico-struzione al ricevitore in presenza di perdita, e’ stato sviluppato e verificato su una sorgente sintetica, per un canale con perdite indipendenti Attività WP 2.5 – Pianificazione e verifica aree di copertura L’attività finora espletata ha consentito in primo luogo di definire l’insieme di apparecchiature per la misura dei campi elettromagnetici in ambiente urbano tali da consentire la verifica dei programmi di calcolo per la radiocopertura alle frequenze tipiche dei servizi a rete cellulare (GSM ed UMTS). La strumentazione individuata nella sua configurazione minima è costituita dai seguenti sei elementi e dal relativo software necessario al corretto funzionamento degli stessi: modulo trasmettitore, antenna trasmittente, modulo ricevitore, antenna ricevente, sistema GPS, unità principale. Per la fornitura di tale apparecchiatura è stato preparato un bando di gara; tale gara è stata espletata e si è in attesa della consegna. Inoltre è stato definito per linee generali un protocollo di misura che adoperi la strumentazione identificata. Tale protocollo è suscettibile di particolarizzazioni in funzione della specifica apparecchiatura acquisita. Il dettagliato di tutto quanto relativo a questo punto è nel deliverable 2.16 .

Prospettive di sviluppo Attività WP 2.1 Sistemi wireless terrestri Ricevitori per sistemi di comunicazione wireless a larga banda. Si intende proporre, nel caso di algoritmi non blind l’utilizzazione di sequenze di training di natura non periodica per derivare algoritmi efficienti per la stima dei parametri di interesse utilizzando le proprieta’ di simmetria della IDFT. Primi risultati mostrano che in questo modo è possibile ottenere, in canale Rayleigh, una stima della temporizzazione affetta da un errore la cui deviazione standard e’ minore di un campione. Con riferimento alle tecniche blind si intende studiare il problema della stima congiunta a massima verosimiglianza dei parametri di sincronizzazione nel caso di costellazioni non circolari ed eventualmente derivare il limite di Cramer-Rao Nell’ambito dell’egualizzazione per sistemi OFDM, a partire dai risultati del lavoro [9] si cercherà di individuare un modello generale per la sintesi dei ricevitori zero-forcing ed MMSE, mutuando alcune tecniche proprie dell’array processing per ridurre la complessità di tali ricevitori, specialmente per sistemi con un elevato numero di portenti. Inoltre si approfondirà lo studio dei ricevitori widely-linear proposti in [11], cercando di estendere l’approccio al caso in cui si ottimizzino congiuntamente trasmetttore e ricevitore. Infine per quanto riguarda i sistemi MC-CDMA, un obiettivo della ricerca è la sintesi i ricevitori multiutente per il collegamento uplink, per il quale è possibile supporre in ricezione di conoscere non solo il codice dell'utente da demodulare, ma quello di tutti gli utenti appartenenti alla stessa cella. In tal caso, ci si propone di utilizzare tale informazione addizionale per migliorare la ricezione dell'utente di interesse (cosiddetta “group detection”) senza incorrere in un significativo aggravio computazionale. Con riferimento ai canali tempo varianti si intendono analizzare situazioni di interesse nelle comunicazioni a larga banda in cui il modello ciclostazionario per il segnale ricevuto è ancora valido e situazioni in cui occorre invece ricorrere a modelli di segnale più generali ed, in particolare, ai modelli di segnali ciclostazionari generalizzati e spettralmente correlati. Preliminarmente si intende proporre stimatori delle funzioni statistiche utili a caratterizzare i processi appartenenti alle nuove classi introdotte,e si intende studiarne le proprietà statistiche. Si intende inoltre studiare il problema del campionamento e la tecnica del filtraggio lineare di Wiener nel caso delle nuove classi di processi introdotte. Inoltre, utilizzando tali modelli e modelli di canale più generali di quello tempo invariante o periodicamente tempo variante, si intende caratterizzare statisticamente il segnale ricevuto e proporre

tecniche di identificazione ed egualizzazione per il canale di trasmissione. Ciò consente di poter considerare, nei sistemi di comunicazione a larga banda di nuova generazione, intervalli di osservazione dei segnali ricevuti non necessariamente modesti.

Mentre l’interferenza generata all’interno della stessa cella (interferenza intra-cella) può essere combattuta adottando tecniche di decodifica multiutente (per esempio attraverso tecniche a cancellazioni successive o iterative interference cancellation---), al contrario l’interferenza intercella o quella generata dalla coesistenza con la rete in esame di sistemi le cui caratteristiche sia non note a priori richiedono il ricorso a tecniche di elaborazione del segnale ricevuto cieche tecniche cioè in cui i parametri dell’interferenza da combattere non sono noti a priori. L’utilizzo di antenne multiple al ricevitore incrementa la dimensionalità dello spazio dei segnali e quindi rende la realizzazione di tecniche di filtraggio cieche più semplici e più efficienti in termini di rapporto segnale rumore conseguibile. Basandoci su queste considerazioni, lo scopo della nostra attività di ricerca sarà l’individuazione di tecniche di soppressione cieca dell’interferenza nel caso di sistemi codificati e non. In particolare nel caso di sistemi codificati l’obiettivo che il gruppo di ricerca si propone è l’idividuazione di uno schema di rivelazione turbo iterativa—iterative (“turbo”) detection—nel quale l’informazione e’ presente un scambio di informazione tra il soppressore dell’interferenza e il decodificatore soft-input soft-output. L’efficacia di tale tecnica è già stata verificata nell’ambito della rivelazione di segnali hybrid direct-sequence frequency-hopped spread-spectrum codificati operanti in presenza di interferenza a banda stretta . Con riferimento all’attività relativa alle antenne riconfigurabili si prevede di sviluppare nel prossimo futuro riguarda sostanzialmente le voci 2)-3) . In particolare, si intende generalizzare la metodologia di sintesi esterna al fine di poter tenere conto della presenza di ostacoli nelle immediate vicinanze dell’antenna. In tal modo si potrà incorporare l’effetto dell’ambiente operativo nella fase di progetto e si potrà migliorare quindi l’accordo tra il pattern nominale di antenna e quello effettivamente esibito in condizioni di funzionamento. Allo scopo inoltre di controllare l’impatto che il sistema radiante avrà anche sullo smog elettromagnetico, si generalizzerà l’algoritmo di sintesi prevedendo dei vincoli sul livello del campo nella regione vicina dell’antenna, potenzialmente più a rischio. Per quanto riguarda il punto 2), si intende sviluppare la tecnologia necessaria per la realizzazione di una rete di alimentazione della schiera che consenta la riconfigurazione del fascio. Obiettivo finale di tale punto sarà la progettazione di un’antenna a fascio riconfigurabile, nonché la realizzazione e la misura di un suo prototipo.

Per quanto riguarda il punto 3) si intende generalizzare al caso conforme tutte le innovazioni introdotte nella sintesi esterna di una schiera planare e si intende realizzare e caratterizzare un primo prototipo di antenna conforme. Attività WP2.2 Sistemi satellitari L’attività riguardante il potenziamento della infrastruttura satellitare sfrutterà le sinergie tra diversi progett iche sono in corso presso il Laboratorio Nazionale di Comunicazioni Multimediali del CNIT che sarà il centro operativo della rete che si avvarrà del satellite Hot Bird 6 (HB6) con payload rigenerativo (che consente di avere una rete completamente magliata, con antenne da 90 cm, evitando il doppio salto verso e da una stazione hub). Inoltre, è prevista l’interconnessione di tale rete con un’altra rete satellitare in banda Ku, sempre con centro operativo a Napoli, che dovrà coprire ca. 10 sedi in area Obiettivo 1. Tale interconnessione serve essenzialmente da “rilancio” in modalità diffusiva verso la banda Ku, attualmente molto più diffusa dal punto di vista commerciale. Il ritardo nella realizzazione della rete satellitare rispetto ai tempi previsti è dovuto alla trattativa in corso con i fornitori per pervenire alla soluzione tecnica più opportuna. Le attività future previste a valle della realizzazione riguardano: La sperimentazione di servizi multimediali su piattaforma TCP/IP sulla rete eterogenea composta da tratte wireless di tipo W-LAN interconnesse via satellite; L’erogazione di teleformazione a vari livelli, da quello della scuola superiore a quello universitario; L’interconnessione di laboratori remoti e l’uso congiunto di strumentazione di laboratorio distribuita; L’effettuazione di una campagna di misure di prestazioni per determinare le funzionalità e gli eventuali aspetti critici dei sistemi wireless interconnessi. L’attività che si intende sviluppare nell’ambito di questo punto con riferimento alle antenne direttive consiste nella verifica sperimentale della procedura di progetto della schiera riflettente già messa a punto nonché nello sviluppo di un più accurato modello elettromagnetico della schiera volto a rimuovere le approssimazioni adottate in questa prima fase. Avvalendosi inoltre della tecnologia sviluppata nell’ambito del punto 2 per il controllo della fase delle correnti di eccitazioni di un elemento radiante nonché considerando la possibilità di avvalersi di un illuminatore primario complesso, si intende introdurre anche per le schiere riflettenti la riconfigurazione e/o scansione elettronica del fascio.

In definitiva, l’obiettivo finale dell’attività è quello di disporre di una tecnica accurata e sperimentalmente verificata per il progetto di un’antenna a schiera riflettente eventualmente a fascio scandibile o riconfigurabile. Attività WP 2.3 Qualificazione di reti wireless a larga banda con tecnologia integrata Sviluppi futuri nell’ambito del progetto dimostratore saranno rivolti a:

1. acquisizione di ulteriore strumentazione; 2. definizione di una metodologia innovativa per la diagnostica di

trasmettitori digitali a radiofrequenza; 3. messa a punto di tecniche di campionamento ottimali per l’analisi di

segnali RF passa-banda. 1.L’attenzione sarà principalmente rivolta ad (i) un sistema di acquisizione dati con elevate banda passante e velocità di campionamento e (ii) un analizzatore di QoS (Quality of Service) nelle reti wireless a larga banda; 2.Sarà sviluppata una metodologia per il rilievo e la valutazione dei difetti più ricorrenti nei rami I e Q (sbilanciamento dei guadagni, tensioni di offset non nulle, assenza di quadratura nelle portanti) dei trasmettitori digitali a radiofrequenza. Una volta acquisito il segnale in esame, a radiofrequenza o a frequenza intermedia, il metodo prevede la sua conversione in banda base ed il recupero dell’informazione binaria trasportata. Quest’ultima sarà utilizzata per generare numericamente un segnale di riferimento che, confrontato, in banda base, con quello ricevuto, favorirà l’individuazione dei difetti. L’uso di un algoritmo RLS (Recursive Least Squares) dovrebbe conferire al metodo doti di affidabilità ed automaticità, non riscontrabili nelle soluzioni già proposte in letteratura e nella strumentazione presente sul mercato. 3L’attività di ricerca sarà focalizzata sulle problematiche legate alla scelta della frequenza di campionamento nell’ambito delle misure condotte mediante strumenti numerici su segnali passa-banda, molto diffusi nell’ambito delle comunicazioni wireless. In particolare, sarà affrontato il problema della scelta ottimale di una frequenza di campionamento che soddisfi il criterio di Nyquist ed al contempo garantisca un’adeguata risoluzione in frequenza ed un uso ottimale delle risorse di memoria del sistema di acquisizione dati. Anche se molti strumenti commerciali attualmente in uso, infatti, consentono la scelta di frequenze di campionamento molto elevate, è opportuno tener presente che per acquisire un segnale di durata assegnata, all’aumentare della frequenza di campionamento, aumentano i requisiti in termini di profondità di memoria, con conseguenze dirette sui costi.

Attività WP 2.4: Servizi e applicativi: streaming e multicasting audio/video Gli sviluppi successivi prevedono da una parte l’implementazione su palmare delle tecniche di codifica a bassissima complessità sviluppate nel primo anno, che rappresenteranno un benchmark per la complessità, dall’altra lo sviluppo di un codec video scalabile a bassa complessità e di elevate prestazioni basato su rasformata wavelet (con o senza compensazione del movimento), la sua analisi mediante simulazione, l’implementazione su palmare e la successiva analisi sperimentale. Sono in corso approfondimenti sulla modellistica del canale tempo-variante con considerazioni di carattere informazionale sul calcolo della effettiva capacità disponibile. Sono in corso d’opera, mediante il software ITG (Internet Traffic Generator) , ulteriori misure su canali reali. Sono incluse misure tra workstation in modalita’ rete locale; tra computer collegati in Wireless-LAN; mediante modem a 56 Kb e mediante ADSL. Lo scopo e’ avere uno scenario completo delle varie tipologie di comportamento delle reti e validare ulteriormente il modello a stati finiti nel catturare le caratteristiche non stazionarie dei canali reali. Lo scopo e’ fornire al progettista una migliore comprensione sul trade-off esistente tra l’utilizzo lento di un collegamento, e quindi con poche perdite, e quella di un utilizzo veloce con necessità di protezione e ovvio ulteriore carico computazionale. Sono in corso di perfezionamento i codificatori a trasformata correlante. E’ necessario porre dei vincoli strutturali sulle matrici per limitare la complessita’ computazionale sia nella ricerca della soluzione che nell’utilizzo in tempo reale. Soluzione subottime sono già state proposte e sono in fase di approfondimento. Misure locali e geografiche di traffico rivolte all’ulteriore approfon-dimento della modellistica per la codifica su menzionata. Realizzazione di applicazioni software dimostrative su rete; Sviluppo di codificatori per reti eterogenee collegati ai modelli di perdite. Sono previste anche delle misure di risposta acustica come test bed per la validazione di tecniche di demodulazione cieca di canali multipath.

WP 2.4: Servizi e applicativi: streaming e multicasting audio/video Una volta acquisita la strumentazione per la misura dei campi elettromagnetici in ambiente urbano saranno verificati i risultati dei programmi di calcolo per la radiocopertura alle frequenze tipiche dei servizi a rete cellulare (GSM ed UMTS). In una prima fase si procederà ad una campagna per verificare le caratteristiche della strumentazione acquisita. Sarà quindi necessario e possibile affinare il protocollo di misura per tenere in conto di tutte le opportunità fornite dalla specifica strumentazione acquisita. Verrà quindi predisposta una campagna di misura in zone delle quali si acquisirà il rilievo topografico e la configurazione degli edifici. Si cercherà di studiare prima dei casi canonici nei quali gli effetti esterni di misura (disturbi, interferenze, configurazioni non semplici della struttura degli edifici) siano il più possibile controllati e quindi si passerà a casi più realistici dove, se possibile, si cercherà di verificare, e forse quantificare, anche l’influenza dei contributi che normalmente sono trascurati nei programmi numerici di calcolo della radiocopertura (effetti antropici, presenza di vegetazione). Bibliografia 1) Tanda M. (2004), “A robust timing estimation algorithm for OFDM systems,” International Communication Conference. 2) Tanda M. (2003), “A blind symbol timing estimation algorithm for OFDM systems with noncircular transmissions in multipath channels”, Proc. of Seventh International Sympsium on Signal Processing and its Applications (ISSPA 2003). 3) Tanda M. (2003), “Blind symbol timing and frequency offset estimation in OFDM systems with real-valued data symbols”, Proc. of Sixth International Symposium on Wireless Personal Multimedia Communications, (WPMC’03). 4) Fusco T. e Tanda M. (2003), “Blind symbol timing and frequency offset estimation in OFDM systems”, Proc. of 37th Asilomar Conference on Signals, Systems and Computers. 5) Darsena D., Gelli G. e Verde F. (2003), “Time-frequency synchronisation algorithm for MC-CDMA systems in LMDS applications”, IEE Electronic Letters, 39: 806-807. 6) Darsena D., Gelli G., Paura L. e Verde F. (2002), “Joint equalization and interference suppression in OFDM systems”, Proc. of 36th Asilomar Conference on Signals, Systems, and Computers, 2: 1832-1836. 7) Darsena D., Gelli G., Paura L. e Verde F. (2003), “Joint equalisation and interference suppression in OFDM systems”, IEE Electronic Letters, 39: 873-874.

8) Darsena D., Gelli G., Paura L. e Verde F. (2003), “Widely-linear receivers for multicarrier transmission systems”, Proc. of 6th Baiona Workshop on Signal Processing in Communications, 43: 91-96. 9) Izzo L. e Napolitano A. (2003), "Sampling of generalized almost-cyclostationary signals", IEEE Transactions on Signal Processing, 51: 1546-1556. 10) Napolitano A. (2003), "Uncertainty in measurements on spectrally correlated stochastic processes", IEEE Transactions on Information Theory, 49: 2172-2191. 11) Tulino A. M., Lozano A. e Verdu S. (2003), “Power-Bandwith Tradeoff of Multi-antenna Systems in in the Low-Power Regime”, DIMACS Compilation. 12) Lozano A., Tulino A. M. e Verdu S. (2003), “Multi-antenna capacity in the low-power regime”, IEEE Transactions on Information Theory. 13) Lozano A., Tulino A. M. e Verdu S. (2003), “Multi-antenna capacity in interference-limited low-power conditions”, International Symposium on Information Theory (ISIT’03). 14) Lozano A., Tulino A. M. e Verdu S. (2003), “Correlation number: a new design criterio in multi-antenna communication”, Vehicular Technology Conference (VTC’03). 15) Mattera D., Paura L. e Serle F. (2003), “Widely linear MMSE equalizer for MIMO linear time-dispersive channel”, 3rd International Symposium on Image and Signal Processing and Analysis (ISPA). 16) Mattera D., Paura L. e Serle F. , “Widely linear MMSE equalizer for MIMO linear time-dispersive channel”, in corso di stampa su Electronics Letters. 17) Bucci O.M., Capozzoli A. e D’Elia G., “Power pattern synthesis of reconfigurable conformal arrays with near-field constraints“, in corso di pubblicazione su IEEE Transactions on Antennas and Propagation. 18) Davoli F., Ferro E. e Mouftah H. (2003), "Wireless access to the global Internet: mobile radio networks and satellite systems", International Journal of Communication Systems, 16: 1-4. 19) Celandroni N., Davoli F. e Ferro E. (2003), "Static and dynamic resource allocation in a multiservice satellite network with fading", International Journal of Satellite Communications and Networking, Special Issue on Satellite IP Quality of Service, vol. 21, Issue 4-5, pp. 469-487, July-Oct. 2003. 20) N. Celandroni, F. Davoli, E. Ferro, S. Vignola, S. Zappatore, A. Zinicola, “An experimental study on the Quality of Service of video encoded sequences over an emulated rain-faded satellite channel”, IEEE Journal on Selected Areas in Communications, Feb. 2004 (to appear).

21) F. Davoli, M. Marchese, “Satellite System Simulation Techniques and Applications”, in M. Obaidat, G. Papadimitriou, Eds., Applied System Simulation: Methodologies and Applications, Kluwer Academic Publishers, Norwell, May/June 2003. 22) N. Celandroni, F. Davoli, E. Ferro, A. Gotta, "A combined resource allocation method for fade countermeasure and call admission control in satellite networks", Proc. Internat. Workshop of COST Actions 272 and 280 on Satellite Communications – From Fade Mitigation to Service Provision, ESTEC, Noordwijk, The Netherlands, May 2003, pp. 303-310. 23) N. Celandroni, F. Davoli, E. Ferro, S. Vignola, S. Zappatore, A. Zinicola, "MPEG-2 Video Encoded Sequences over a Satellite Channel Operating in Ka Band: A Laboratory Experience ", 9th Ka Band Utilization Conf., Ischia, Italy, Nov. 2003. 24) O.M. Bucci, A. Capozzoli, G. DElia, An effective power synthesis technique for shaped, double-reflector multifeed antennas,Journal of Electromagnetic Waves and Applications - Progress in Electromagnetics Research vol.17,no. 5, 743-754,2003 25) L.Angrisani, M.D’Apuzzo, M.D’Arco, “Modulation quality measurements in BluetoothTM systems through time-frequency representations”, Atti del XVII IMEKO World Congress, Dubrovnik, Croazia, 22-27 Giugno 2003, pp.435-440. 26) L.Angrisani, “A wavelet packet transform-based approach for interference measurement in spread spectrum wireless communication systems”, Atti del XVII IMEKO World Congress, Dubrovnik, Croazia, 22-27 Giugno 2003, pp.425-430. 27) L.Angrisani, M.D’Apuzzo, M.D’Arco, “A new method for power measurements in digital wireless communication systems”, IEEE Trans. on Instr. and Meas., Agosto 2003. 28) M.Cagnazzo, G.Poggi, L.Verdoliva: “Low-complexity scalable video coding through table lookup VQ and predictive index coding”, IDMS-PROMS, Coimbra (Por), novembre 2002. 29) M.Cagnazzo, V.Valèntin, M.Antonini, M.Barlaud: “Motion vector estimation and encoding for motion compensated DWT”, International Workshop on Very Low Bitrate Video Coding 2003, Madrid (E), sett. 2003. 30) G. Romano, F. Palmieri, ``An Algorithm for Transform Coding on Lossy Packet Networks," Proceedinds of Conference on Information Sciences and Systems (CISS-2003), Johns Hopkins Universit, Baltimore, MD, March 2003. 31) Salvo Rossi P., Romano G., Palmieri F., Iannello G., "Bayesian Modelling for Packet Channels", Proceedings of XIV Italian Workshop on Neural Nets (WIRN) 2003, Springer-Verlag, Vietri sul Mare, 5-7 June 2003.

32) Budillon, A., and Palmieri, F.,"Multi-Class Image Coding via EM-KLT algorithm", Proceedings of the XVI Workshop on Neural Nets (WIRN) 2003, Springer-Verlag, Vietri s.m., 5-7 June 2003. 33) Salvo Rossi P., Romano G., Palmieri F., Iannello G., "A Hidden Markov Model for Packet Channels", submitted to IEEE ISSPIT 2003, Darmstadt, 14-17 December 2003. 34) Salvo Rossi P., Romano G., Palmieri F., Iannello G., "HMM-based Monitoring of End-to End Packet Channels", submitted to IEEE ICC Paris, 20-24 June 2004.