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1 COSTRUIRE APPRENDIMENTI SIGNIFICATIVI MEDIANTE WEBQUEST E MAPPE CONCETTUALI Gabriella Guaglione Istituto Comprensivo Falconara Centro - Italia Progetto Pilota MPI “Le Parole della Scienza” Università degli Studi di Urbino Abstract. Qual è la situazione nella quale l’insegnante quotidianamente si ritrova ad operare? le nostre classi evidenziano una tensione molto forte dovuta a problemi relazionali; è sempre più difficile motivare i nostri allievi nei confronti delle scienze; i ragazzi “apprendono” ciò che i docenti gli insegnano, ma non riescono a trasferire i loro apprendimenti in un contesto di vita reale; le indagini OCSE, PISA 2003 e PISA 2006 , relative sia agli ambiti scientifici che a quelli di problem solving , mettono in evidenza una carenza nelle competenze di base degli studenti italiani e la loro scarsa motivazione verso gli studi scientifici. ‘’Paradossalmente le insufficienze registrate in scienze, ha scritto il francese André Giordan (Università di Ginevra), non sono il dato più grave dell’indagine PISA. Ciò che deve preoccupare è qualcosa che il PISA non ha misurato: il sentimento di noia e di disinteresse per le scienze che viene evidenziato dai colloqui coi ragazzi. Questi insegnamenti, così come vengono affrontati oggi, scoraggiano, a volte addirittura disgustano, la maggior parte dei giovani. Tali insegnamenti sono ritenuti ributtanti, difficili e noiosi, insopportabili ‘’. E’ evidente che la scuola tradizionale, che propone rigidi curricula e che vede il docente quale unico depositario della trasmissione della conoscenza, non è in grado di formare cittadini europei dalla mente aperta, capaci di dare il proprio contributo nella società del nostro immediato futuro. La proposta di innovazione didattica seguente, basata sulle webquest e sull’uso quotidiano in classe delle mappe concettuali, rende l’alunno autonomo, artefice e protagonista del proprio apprendimento e favorisce la motivazione. Category: Full Paper ) 1 Introduzione L’esperienza, di seguito illustrata, è il frutto del lavoro di ricerca di un gruppo di docenti che condivide un progetto di innovazione didattica, “Le Parole della Scienza”, nel campo delle scienze sperimentali. In tale progetto si sperimentano percorsi didattici da parte di docenti, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, che condividono strategie didattiche basate sul problem solving, sull’apprendimento cooperativo, sull’utilizzo delle mappe concettuali e sulla didattica laboratoriale. La voglia di cambiamento e il desiderio di innovazione deriva dalla necessità di “motivare” i nostri alunni, che sembrano aver perso l’interesse verso le scienze. La WebQuest e la costruzione di mappe concettuali sono strategie didattiche che riescono a motivare i nostri allievi ed offrono loro l’opportunità di imparare ad interpretare, ad organizzare e ristrutturare le informazioni, ricevute in classe e nel loro ambiente di vita, per diventare sempre più autonomi nell’affrontare situazioni nuove. Una WebQuest su “Acqua, bene comune dell’umanità” è stata realizzata in una prima classe di scuola secondaria di primo grado (12 anni). La scelta di costruire una WebQuest proprio sull’acqua è legata a molteplici motivi: è un tema sul quale tutti hanno un’esperienza diretta; quindi è possibile costruire nuovi apprendimenti, partendo da ciò che i ragazzi hanno già appreso nella scuola primaria; consente di riprendere i concetti, spiegati col modello particellare della materia, riguardanti le trasformazioni che caratterizzano il ciclo dell’acqua; consente una problematizzazione da diversi punti di vista: dal vicino (il proprio territorio) al lontano (altre realtà), dall’individuale (io) al sociale (gli altri); stimola la presa di coscienza individuale e collettiva, attraverso l’acquisizione del concetto di “risorsa limitata” e della necessità di educare i propri comportamenti ad un consumo responsabile. La classe partecipa ad un progetto promosso dall’Associazione Sistema Museale della Provincia di Ancona, con lo scopo di rafforzare il legame museo-scuola. Prevede l’ideazione, da parte delle classi aderenti, di un laboratorio didattico nel Museo di Scienze Naturali “Paolucci” di Offagna, rivolto ad una classe di livello inferiore, rispetto a quella che lo elabora. La WebQuest, di seguito illustrata, è stata pensata per rispondere a questa proposta. 2 WebQuest e mappe concettuali per favorire la metacognizione La WebQuest, ideata da Bernie Dodge della San Diego State University, è un ambiente costruttivista di apprendimento, basato sull’uso estenso di Internet e di altre risorse off-line, in grado di promuovere l’autonomia

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COSTRUIRE APPRENDIMENTI SIGNIFICATIVI MEDIANTE WEBQUEST E MAPPE CONCETTUALI

Gabriella Guaglione Istituto Comprensivo Falconara Centro - Italia

Progetto Pilota MPI “Le Parole della Scienza” Università degli Studi di Urbino

Abstract. Qual è la situazione nella quale l’insegnante quotidianamente si ritrova ad operare? • le nostre classi evidenziano una tensione molto forte dovuta a problemi relazionali; • è sempre più difficile motivare i nostri allievi nei confronti delle scienze; • i ragazzi “apprendono” ciò che i docenti gli insegnano, ma non riescono a trasferire i loro apprendimenti in un contesto di

vita reale; • le indagini OCSE, PISA 2003 e PISA 2006 , relative sia agli ambiti scientifici che a quelli di problem solving , mettono in

evidenza una carenza nelle competenze di base degli studenti italiani e la loro scarsa motivazione verso gli studi scientifici. ‘’Paradossalmente le insufficienze registrate in scienze, ha scritto il francese André Giordan (Università di Ginevra), non sono il dato più grave dell’indagine PISA. Ciò che deve preoccupare è qualcosa che il PISA non ha misurato: il sentimento di noia e di disinteresse per le scienze che viene evidenziato dai colloqui coi ragazzi. Questi insegnamenti, così come vengono affrontati oggi, scoraggiano, a volte addirittura disgustano, la maggior parte dei giovani. Tali insegnamenti sono ritenuti ributtanti, difficili e noiosi, insopportabili ‘’. E’ evidente che la scuola tradizionale, che propone rigidi curricula e che vede il docente quale unico depositario della trasmissione della conoscenza, non è in grado di formare cittadini europei dalla mente aperta, capaci di dare il proprio contributo nella società del nostro immediato futuro. La proposta di innovazione didattica seguente, basata sulle webquest e sull’uso quotidiano in classe delle mappe concettuali, rende l’alunno autonomo, artefice e protagonista del proprio apprendimento e favorisce la motivazione. Category: Full Paper )

1 Introduzione

L’esperienza, di seguito illustrata, è il frutto del lavoro di ricerca di un gruppo di docenti che condivide un progetto di innovazione didattica, “Le Parole della Scienza”, nel campo delle scienze sperimentali. In tale progetto si sperimentano percorsi didattici da parte di docenti, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, che condividono strategie didattiche basate sul problem solving, sull’apprendimento cooperativo, sull’utilizzo delle mappe concettuali e sulla didattica laboratoriale. La voglia di cambiamento e il desiderio di innovazione deriva dalla necessità di “motivare” i nostri alunni, che sembrano aver perso l’interesse verso le scienze. La WebQuest e la costruzione di mappe concettuali sono strategie didattiche che riescono a motivare i nostri allievi ed offrono loro l’opportunità di imparare ad interpretare, ad organizzare e ristrutturare le informazioni, ricevute in classe e nel loro ambiente di vita, per diventare sempre più autonomi nell’affrontare situazioni nuove. Una WebQuest su “Acqua, bene comune dell’umanità” è stata realizzata in una prima classe di scuola secondaria di primo grado (12 anni). La scelta di costruire una WebQuest proprio sull’acqua è legata a molteplici motivi:

• è un tema sul quale tutti hanno un’esperienza diretta; quindi è possibile costruire nuovi apprendimenti, partendo da ciò che i ragazzi hanno già appreso nella scuola primaria;

• consente di riprendere i concetti, spiegati col modello particellare della materia, riguardanti le trasformazioni che caratterizzano il ciclo dell’acqua;

• consente una problematizzazione da diversi punti di vista: dal vicino (il proprio territorio) al lontano (altre realtà), dall’individuale (io) al sociale (gli altri);

• stimola la presa di coscienza individuale e collettiva, attraverso l’acquisizione del concetto di “risorsa limitata” e della necessità di educare i propri comportamenti ad un consumo responsabile.

La classe partecipa ad un progetto promosso dall’Associazione Sistema Museale della Provincia di Ancona, con lo scopo di rafforzare il legame museo-scuola. Prevede l’ideazione, da parte delle classi aderenti, di un laboratorio didattico nel Museo di Scienze Naturali “Paolucci” di Offagna, rivolto ad una classe di livello inferiore, rispetto a quella che lo elabora. La WebQuest, di seguito illustrata, è stata pensata per rispondere a questa proposta.

2 WebQuest e mappe concettuali per favorire la metacognizione

La WebQuest, ideata da Bernie Dodge della San Diego State University, è un ambiente costruttivista di apprendimento, basato sull’uso estenso di Internet e di altre risorse off-line, in grado di promuovere l’autonomia

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degli allievi in tutto il processo di apprendimento di conoscenze e competenze, mediante strategie di lavoro cooperativo e di problem solving.

2.1 Aspetti qualificanti di una WebQuest

• L’apprendimento avviene in gruppo e si sperimentano tutte le abilità di tipo relazionale: negoziazione, cooperazione e motivazione.

• L’insegnamento/apprendimento è significativo, cioè legato ad un preciso contesto esperienziale. Permette di ritrovare nell’apprendimento formale/scolastico alcune caratteristiche dell’apprendimento informale. Gli studenti sono invitati a risolvere problemi reali.

• La costruzione di mappe concettuali, al termine del percorso di apprendimento, consolida gli aspetti metacognitivi connessi con la realizzazione della WebQuest.

• La valutazione è autentica, perché basata su processi di auto valutazione.

2.2 La procedura

Le tappe per la edificazione di un buon webquest sono:

1. Breve introduzione (a partire da una domanda o da un problema da risolvere). 2. Compito da assegnare ai gruppi in collaborazione. 3. Procedimento (che prevede una scheda da compilare e 3 – 4 siti Internet da visitare, scelti dal

docente). 4. Valutazione (con scambio, negoziazione ed autovalutazione delle schede fra i vari gruppi). 5. Conclusione (ossia comunicazione di quanto investigato, anche mediante una mappa concettuale). E’

questo il momento della metacognizione, durante il quale gli studenti analizzano i punti di forza e i limiti delle proprie conoscenze e delle relative strategie e costruiscono le mappe concettuali. Sono stimolati a riprovare la stessa esperienza di apprendimento in altri contesti

2.3 Gli aspetti metacognitivi si potenziano realizzando webquest e mappe concettuali

La costruzione di mappe concettuali aiuta gli studenti a scoprire i concetti chiave e ad organizzarli. In una prima fase i ragazzi elaborano le mappe concettuali individuali, successivamente le condividono con gli altri compagni del gruppo. Al termine, i ragazzi negoziano le mappe concettuali di gruppo. Si comprende quanto significativa sia questa fase, nella quale gli allievi devono confrontarsi e negoziare una nuova mappa, che tenga conto delle conoscenze possedute e rispecchi gli stili cognitivi del gruppo. La comunicazione verbale assume un ruolo fondamentale; il linguaggio si affina, si costruiscono linguaggi specifici ben strutturati, che affondano le loro radici in processi di apprendimento significativo. I ragazzi stessi prendono coscienza di quanto essi hanno appreso e di come lo hanno appreso. Dal confronto con l’altro, appare chiaro a ciascuno di essi il valore della diversità, dei diversi modi di apprendere e di pensare e, soprattutto, ciascuno può prendere coscienza dei punti di forza e dei limiti delle proprie conoscenze e delle strategie usate per apprendere. La costruzione di mappe concettuali rende ancora più efficaci gli aspetti metacognitivi, connessi con la realizzazione delle webquest.

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2.4 Un esempio di Webquest: “Acqua, bene comune dell’Umanità”

2.4.1 Introduzione

La presenza dell’acqua nei diversi stati di aggregazione, rende il Pianeta Terra unico nel nostro Sistema Solare. Tale unicità è da ricercarsi nelle proprietà fisiche e chimiche di questo prezioso composto; sarà opportuno, pertanto, approfondire le conoscenze attraverso una serie di investigazioni. L’acqua è una risorsa vitale, da proteggere e tutelare. Prendersi cura dell’acqua è un dovere e una responsabilità: l’emergenza idrica è il tema di stringente attualità e ogni azione, che riguarda il consumo di acqua, deve essere studiata con l’obiettivo di salvaguardarla.

2.4.2 Il compito

Il Museo di Scienze Naturali “Paolucci” di Offagna, vuole che la classe (allievi di 12 anni) progetti un laboratorio didattico sull’acqua, da far svolgere ai bambini che frequentano la classe quarta della scuola primaria (9 anni). La classe viene divisa in 6 gruppi, ciascuno dei quali svolgerà i seguenti compiti:

1. preparare l’introduzione, per spiegare la distribuzione della risorsa acqua sul Pianeta; 2. preparare una breve relazione sull’acqua nei diversi stati aggregazione, illustrando i diversi passaggi di

stato; 3. progettare le investigazioni che consentano di riprodurre in laboratorio quello che avviene in natura.

Tutte le investigazioni dovranno essere ripetute in classe e riprese con la telecamera; 4. preparare altri semplici esperimenti su altre proprietà dell’acqua, quali la diffusione, la capillarità, la

tensione superficiale, la solubilità; 5. scrivere un racconto immaginario su “se fossi una molecola d’acqua…”. 6. analizzare i diversi comportamenti sull’uso dell’acqua potabile e progettare la modalità più adatta per

comunicare ai bambini più piccoli l’uso responsabile della risorsa acqua.

Figura 4. Mappa concettuale realizzata in gruppo sugli stati di aggregazione dell’acqua.

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Tutti i gruppi dovranno costruire mappe concettuali individuali e di gruppo al termine della investigazione, per consolidare gli aspetti metacognitivi di quanto investigato.

2.4.3 Le risorse

A ciascun gruppo viene assegnato un piccolo elenco con tre, massimo quattro, siti internet con le indicazioni su cosa e dove cercare le informazioni.

2.4.4 Il percorso-processo

Ai gruppi vengono consegnate le schede con le indicazioni sugli esperimenti da effettuare e con le domande guida, per elaborare il risultato degli esperimenti. I ragazzi sono invitati a costruire mappe concettuali individuali e di gruppo, che hanno lo scopo di organizzare e collegare i diversi concetti

2.4.5 La valutazione

A tutti i gruppi sono forniti:

• un questionario di autovalutazione dell’alunno e del gruppo; • una rubrica di valutazione, in cui le abilità da accertare sono descritte dai seguenti indicatori:

1. organizzazione e lavoro di gruppo; 2. partecipazione e coinvolgimento; 3. ricerca delle informazioni; 4. elaborazione e stesura della relazione finale. A ciascun criterio si assegnano 4 livelli con un punteggio che va da 1 a 4, con la griglia di valutazione corrispondente.

2.4.6 La conclusione

Ciascun gruppo descrive dettagliatamente le modalità di presentazione delle investigazioni sull’acqua agli allievi più piccoli (da 5 a 9 anni).

Figure 1. La classe viene divisa in gruppi. Queste ragazze

sperimentano il fenomeno della capillarità

2.5 Il laboratorio scientifico

L’attività sperimentale, soprattutto se condotta in gruppi cooperativi, può avere un ruolo molto rilevante per gli studenti, perché permette l’acquisizione di conoscenze ed abilità e, nel contempo, li educa ad essere protagonisti. Nel laboratorio scientifico, i ragazzi devono potersi muovere liberamente ed accedere alle risorse del laboratorio, con responsabilità, dopo avere stretto con il docente un patto educativo. Agli allievi viene data completa autonomia e responsabilità, durante lo svolgimento delle attività sperimentali, in modo che essi abbiano l’opportunità di sviluppare anche altre abilità metacognitive: imparare ad interpretare i dati e a comunicare, in forma corretta, i risultati sperimentali acquisiti.

Figura 2. Ogni pesciolino è fatto di materiale diverso. Con questo esperimento è possibile osservare come si comportano materiali diversi nei confronti dell’acqua

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2.6 Ruolo del docente

Il docente svolge il ruolo di consigliere e facilitatore del processo cognitivo, per rendere l’allievo vero protagonista del proprio apprendimento. Il docente, osservando i comportamenti degli allievi, durante le fasi della progettazione e della risoluzione sperimentale del problema, può meglio valutare la padronanza delle abilità di ciascuno. Al termine del lavoro:

• elabora i questionari di autovalutazione di gruppo ed individuale; • mediante la rubrica di valutazione valuta i singoli gruppi; • stimola i propri alunni a riflettere sul lavoro svolto, sulle conoscenze acquisite e sul modo in cui essi

hanno realmente collaborato..

2.7 “Se fossi una molecola d’acqua…” un esempio di compito autentico

Ai ragazzi viene chiesto di identificarsi in una molecola d’acqua e di descrivere sotto forma di storia, racconto o fumetto, un passaggio di stato dell’acqua o una sua proprietà caratteristica. Il racconto, la fiaba o il fumetto sono socializzati con il resto della classe, che esprime un parere sia rispetto all’originalità della storia, sia rispetto al rigore scientifico, con il quale l’autore ha saputo raccontarla. In questa fase emergono le misconoscenze sulle quali il gruppo classe discute. Nella figura N. 5 è raffigurata la fusione del ghiaccio, che viene raccontata così: “Sono una molecola ed ho tante sorelle. Esse hanno molto freddo e quindi, per sentirne di meno, sono tutte quante unite. Ad un certo punto, le mie sorelline ed io sentimmo un piccolo tepore. Cominciammo, così, ad allontanarci ed essendo più libere, iniziammo a scivolare l’una sull’altra.” Ritengo che la realizzazione di questo compito sia un esempio di come gli apprendimenti formali ed informali interagiscano tra loro. Per la realizzazione della loro storia i ragazzi hanno fatto ricorso, oltre che alle loro conoscenze scientifiche, anche alla loro creatività.

Figura 3. I ragazzi verificano la solubilità di alcune sostanze in acqua, si introduce così il concetto di miscuglio omogeneo (soluzione) e di miscuglio eterogeneo.

Figura 4. Nella fase laboratoriale, i ragazzi eseguono gli esperimenti ed elaborano le mappe per concettualizzare quanto appreso nella fase esperienziale e manipolativa. Le mappe sono individuali e, dal confronto e dall’ascolto reciproco, i ragazzi costruiscono le riflessioni metacognitive e le mappe del gruppo

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2.8 Valutazione autentica

Svolgere una webquest significa proporre un apprendimento significativo, perché comporta la attuazione di compiti autentici. Durante il processo di costruzione lo studente utilizza, in modo coordinato, tutte le abilità in suo possesso. La valutazione, che ne consegue, è autentica, perché basata anche sul contributo di autovalutazione degli alunni. La valutazione acquista significato, in quanto favorisce nell’allievo una realistica conoscenza di sé e promuove la motivazione.

2.9.1 Analisi della valutazione sulla webquest su “Acqua, bene comune dell’Umanità”

Autovalutazione individuale Al termine del processo di valutazione sono stati raccolti i seguenti dati:

Figura 5. Un gruppo ha raccontato la fusione del ghiaccio dal punto di vista molecolare e la raffigura con questo disegno. Nella fig. 6 la mappa concettuale della fusione. Un esempio di come gli apprendimenti formali ed informali interagiscono tra loro.

Figura 7. La diffusione di un liquido in acqua viene raccontata ed illustrata con la tecnica del fumetto. La storia narra della difficoltà iniziale delle molecole del liquido rosso a mescolarsi con le molecole di acqua, a causa dell’opposizione di queste ultime. Alla fine di vari scontri e riappacificazioni le molecole dei due liquidi si sono mescolate insieme (è avvenuta la diffusione), riuscendo a mediare una situazione di conflitto, convivendo in pace!! In questo caso, i ragazzi hanno trasferito in ambito scientifico, quanto acquisito in un laboratorio di educazione alla pace e alla convivenza civile.

el fumetto vi si trovano gli elementi del conflitto e la sua risoluzione attraverso la conoscenza reciproca, l’incontro e la PACE

Figura 6. La mappa concettuale della fusione.

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• l’85% dei ragazzi preferisce svolgere attività in gruppo, il 15% in coppia, il lavoro individuale è quello che non piace;

• al termine dell’attività la maggior parte (65%) della classe è molto soddisfatta, la restante parte è soddisfatta;

• le abilità sociali, che sono state rispettate con più facilità, sono state la collaborazione, l’ascolto e il saper prendere decisioni insieme;

• le abilità sociali più difficili da rispettare sono: il parlare uno alla volta e il controllare il tono della voce.

Autovalutazione di gruppo

• La maggior parte degli alunni ha giudicato il compito interessante, ma impegnativo • i materiali a disposizione sono stati giudicati buoni e il tempo a disposizione è stato sufficiente; • non tutti hanno rispettato le abilità sociali; • le abilità sociali più facili da rispettare sono state il saper prendere decisioni e la collaborazione; • le abilità più difficili da rispettare sono state: rispettare le idee dei compagni, parlare uno alla volta e

controllare il tono della voce

2.9.2 Valutazione mediante rubrica di valutazione

Ottimo: [punti (16-14)/16] il gruppo si è saputo organizzare secondo criteri di operatività ed ha attivato strategie efficaci nella ricerca dei materiali. Il lavoro è completo e corretto in ogni sua parte e ben presentato. Rispetto di tutte le abilità sociali e dei ruoli. Discreto: [punti (13-11)/16] il gruppo non si è saputo organizzare in modo efficace in tutte le fasi del lavoro e non tutti i componenti del gruppo hanno evidenziato lo stesso grado di partecipazione, anche se, complessivamente, il gruppo si è dimostrato motivato. Il lavoro non è del tutto completo e corretto ma ben presentato. Rispetto di quasi tutte le abilità sociali e dei ruoli. Sufficiente: [punti (10-8)/16] il gruppo ha avuto bisogno dell’insegnante per organizzare alcune fasi del lavoro, la divisione in compiti ha generato conflittualità. Ha acquisito informazioni solo su alcuni punti, la partecipazione e il coinvolgimento del gruppo sono stati scarsi. Il lavoro è svolto almeno per metà in modo corretto e sufficientemente ordinato. Rispetto di almeno due delle abilità sociali. Non sufficiente: [punteggio minore di 8/16] il gruppo non si è saputo organizzare, i conflitti non sono stati superati. Non ha acquisito alcuna informazione, perchè non è riuscito ad attivare un percorso di ricerca adeguato. Il gruppo non si è attivato per la realizzazione del prodotto finale. Rispetto di una sola abilità sociale.

3 Summary

La webquest e la costruzione delle mappe concettuali possiedono tutte quelle caratteristiche necessarie per il successo formativo dei nostri alunni. Gli elementi maggiormente qualificanti sono:

1. avvengono in un ambiente di apprendimento di tipo cooperativo e ciò abitua i nostri ragazzi al rispetto delle abilità sociali, al confronto, al dialogo e all’ascolto dell’altro, come è necessario in una società sempre più aperta e multiculturale;

2. motivano gli alunni, perché si richiede loro di mettere in pratica le proprie abilità creative, di pensiero critico e metacognitivo, per risolvere problemi reali;

3. rende l’allievo consapevole di ciò che sa e di cosa ha bisogno, per apprendere altri concetti e soprattutto del perchè e di come apprende;

4. l’allievo impara ad autoregolarsi nel processo di apprendimento, ad apprendere per il bisogno e l’interesse di sapere, non per imposizione.

4 References

1. Costa, A. L., Garmston, R. J., (2002). Cognitive Coaching: A Foundation for Renaissance Schools. Christopher-Gordon Pub

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2. Wagenschein, M. (2000), Teaching to understand: on the concept of the exemplary in teaching. In Teaching as a reflective practice – The German didaktik tradition , Lawrence Erlbaum Associates, Publishers 3. Livingston, J. A. (1997). Metacognition: An Overview. State University of New York at Buffalo. 4. Swartz R. J., Parks S. (1995), Developing critical thinking through science, Critical Thinking Books. 5. Exline, J., et al. (2002), Earth’s Changing Surface, Prentice Hall, New Jersey 6. Mintzes J.J., Wandersee J.H., Novak J.D. (eds.) (2000), Assessing science understanding, Academic Press, San Diego. 7. Pankratz R. S., Petrosko J. M. (2000), All children can learn, Jossey-Bass, San Francisco.