Cosa significa progettare con il «Codice»: i vantaggi e le ... · palestra, ecc.) non deve essere...

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Milano, 30 novembre 2017 Cosa significa progettare con il «Codice»: i vantaggi e le criticità per le scuole ing. Marco Di Felice media partner

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Milano, 30 novembre 2017

Cosa significa progettare con il «Codice»:

i vantaggi e le criticità per le scuole

ing. Marco Di Felice media partner

Analisi e prospettive per le scuole italiane

Marco Di Felice, 30/11/2017 2

Perché la maggior parte delle scuole italiane

non sono a norma per gli aspetti di prevenzione

incendi?

Le scuole sono comunque sicure?

Che contributo può offrire il «Codice di

prevenzione incendi»?

Popolazione scolastica

Marco Di Felice, 30/11/2017 3

Le n. 42’400 scuole italiane pubbliche sono occupate quotidianamente da:

7’800’000 studenti

800’000 insegnanti

205’000 amministrativi, tecnici, ausiliari (ATA)

8’000 dirigenti

Proprietà e gestione delle scuole

Marco Di Felice, 30/11/2017 4

PROPRIETA’ DEGLI EDIFICI SCOLASTICI % numero

Comuni 77 % 32’650

Province 9 % 3’820

Altro 14 % 5’938

Totale: 42’408

Le Province tuttavia gestiscono 5’180 edifici scolastici (12%), avendo in carico anche edifici di altra proprietà.

Marco Di Felice, 30/11/2017 5

ANNO DI REALIZZAZIONE EDIFICI SCOLASTICI

Edifici realizzati prima del 1900 8,4 %

Edifici realizzati tra il 1900 ed il 1940 15,1 %

Edifici realizzati tra il 1941 ed il 1974 40,1 %

Edifici realizzati tra il 1975 ed il 1990 26,5 %

Edifici realizzati tra il 1991 ed il 2000 5,0 %

Edifici realizzati tra il 2001 ed il 2016 4,9 %

2/3 degli edifici

scolastici

Età del patrimonio scolastico italiano

Fonti: MIUR 2016, XVIII Rapporto di Legambiente (ottobre 2017)

Certificazioni e requisiti delle scuole

Marco Di Felice, 30/11/2017 6

CERTIFICAZIONI e REQUISITI

ANNO 2012

ANNO 2013

ANNO 2014

ANNO 2015

ANNO 2016

C.P.I. o SCIA-VVF 35,9 % 30,9 % 35,5 % 42,0 % 47,4 %

Idoneità statica 54,2 % 42,1 % 50,6 % 51,0 % 49,6 %

Agibilità 61,2 % 53,1 % 59,7 % 59,9 % 61,2 %

Scale di sicurezza 54,5 % 53,7 % 54,6 % 54,6 % 51,5 %

Prove di evacuazione 94,4 % 98,3 % 96,1 % 96,5 % 98,0 %

Impianti elettrici a norma 83,4 % 83,9 % 80,2 % 83,3 % 84,2 %

Requisiti di accessibilità 82,3 % 84,0 % 81,4 % 80,1 % 81,0 %

Fonti: MIUR 2016, XVIII Rapporto di Legambiente (ottobre 2017)

Fonte dei dati e affidabilità

Marco Di Felice, 30/11/2017 7

I dati riportati sono stati estratti dall’XVIII Rapporto di

Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle

strutture e dei servizi - ottobre 2017.

Il Rapporto di Legambiente precisa comunque che rispetto ai

42’408 edifici adibiti a scuole in Italia (dati MIUR 2016), i dati

dell’indagine si riferiscono solo a 36’093 edifici in quanto

mancano le informazioni di ben 6’315 strutture (15%).

Regole tecniche di prevenzione incendi

Marco Di Felice, 30/11/2017 8

DM 26/08/1992 – «Norme di prevenzione incendi

per l'edilizia scolastica»

DM 07/08/2017 – «RTV attività scolastiche»,

capitolo V.7 dell’allegato 1 al DM 03/08/2015

«Norme tecniche di prevenzione incendi», noto

anche come Codice di prevenzione incendi

Perché le scuole non sono a norma?

Marco Di Felice, 30/11/2017 9

Il DM 26/08/1992 contiene un pacchetto di misure di

sicurezza antincendio piuttosto severe in rapporto a:

• patrimonio edilizio scolastico italiano (ante 1992)

• effettivo livello di rischio incendio nelle scuole.

Ciò ha provocato uno stallo nella messa a norma

perché, a fronte di numerosi progetti approvati,

hanno fatto seguito solo pochi interventi di

adeguamento a causa degli elevati oneri.

L’opportunità offerta dalla RTV del Codice

Marco Di Felice, 30/11/2017 10

Per queste ragioni, a 25 anni dalla pubblicazione della

prima regola tecnica, la conformità antincendio non è

stata raggiunta da nemmeno il 50 % delle scuole.

La nuova RTV sulle attività scolastiche è invece tarata su

di un livello di rischio accettabile più equilibrato e

sostenibile.

Il Codice tuttavia non fa “sconti” sulla sicurezza ma

definisce un sistema organizzato e coordinato di

misure di prevenzione e protezione antincendio.

ESEMPIO Confronto tra D.M. 26/08/1992 ed RTV Scuole

Marco Di Felice, 30/11/2017 11

Si propone un confronto tra le misure antincendio

previste dalla due regole tecniche, con riferimento ad

una scuola primaria di Vicenza, costruita negli anni ‘70.

Caratteristiche della scuola:

• Superficie complessiva: 2’100 m2 (700 m2 per piano)

• N° 2 piani fuori terra + seminterrato

• N° 2 vani scala interni non protetti

• N° 14 aule + mensa, palestra e servizi

• N° 390 occupanti

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PIANO SEMINTERRATO

Marco Di Felice, 30/11/2017 13

PIANO RIALZATO

Marco Di Felice, 30/11/2017 14

PIANO PRIMO

Marco Di Felice, 30/11/2017 15

PROSPETTI

D.M. 26 Agosto 1992 R.T.O. D.M. 03 Agosto 2015 + R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017

VS

Marco Di Felice, 30/11/2017 16

Art. 1.2

• Scuola di tipo 2: scuole con numero di presenze contemporanee da 301 a 500 persone

Capitoli G.3.2.1 - V 7.2

OB: 300 < n < 500 occupanti HA: h ≤ 12 m

• Aule didattiche: - Rvita = A2 - TA (attività didattiche e spazi comuni)

• Palestra: - Rvita = A1 - TA (attività didattiche e spazi comuni)

• Mensa: - Rvita = A2 - TA (attività didattiche e spazi comuni)

CLASSIFICAZIONE

D.M. 26 Agosto 1992 R.T.O. D.M. 03 Agosto 2015 + R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017

VS

Marco Di Felice, 30/11/2017 17

Art. 3.0 Le predette strutture dovranno comunque essere realizzate in modo da garantire una resistenza al fuoco di almeno R 60 (strutture portanti) e REI 60 (strutture separanti) per edifici con altezza antincendi fino a 24 m

Capitoli S.2 - V 7.4.2

• Livello III di prestazione • Carico d’incendio specifico di progetto

calcolato in qf,d max = 12 kg/m2 • Tab. V.7-1 Classe minima:

RESISTENZA AL FUOCO

R 60

Compartimenti Classificazione dell’attività

HA HB HC HD HE

Fuori terra 30 60 90

Interrati 60 90

R 30

D.M. 26 Agosto 1992 R.T.O. D.M. 03 Agosto 2015 + R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017

VS

Marco Di Felice, 30/11/2017 18

Art. 5.4 La lunghezza delle vie di uscita deve essere non superiore a 60 metri e deve essere misurata dal luogo sicuro alla porta più vicina allo stesso di ogni locale frequentato dagli studenti o del personale docente e non docente.

Capitolo S.4.8.2

ESODO – Lunghezza vie d’uscita

Les ≤ 60 m Les ≤ 60 m – Lcc ≤ 25 m

Les ≤ 70 m – Lcc ≤ 30 m

Aule e mensa (A2)

Palestra (A1)

D.M. 26 Agosto 1992 R.T.O. D.M. 03 Agosto 2015 + R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017

VS

Marco Di Felice, 30/11/2017 19

Art. 5.6 Il numero delle uscite dai singoli piani e dai locali ad uso collettivo (mensa, palestra, ecc.) non deve essere inferiore a due.

Capitolo S.4.8.1

ESODO – Numero minimo vie d’esodo

Minimo: 2

Minimo: 1

Aule (A2 – 390 pers.)

Rvita Affollamento Num.

minimo

Qualsiasi ≤ 50 occupanti 1

A1,A2,Ci1, Ci2, Ci3 ≤ 100 occupanti

Qualsiasi

≤ 500 occupanti 2

≤ 1000 occupanti 3

> 1000 occupanti 4 Minimo 2

Mensa (A2 – 50 pers.) Palestra (A1 – 50 pers.)

D.M. 26 Agosto 1992 R.T.O. D.M. 03 Agosto 2015 + R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017

VS

Marco Di Felice, 30/11/2017 20

Art. 5.2 Gli spazi frequentati dagli alunni (…), qualora distribuiti su più piani, devono essere dotati, oltre che della scala che serve al normale deflusso, almeno di una scala di sicurezza esterna o di una scala a prova di fumo.

Capitolo S.4.7 È ammesso l’uso di scale d’esodo aperte in attività con profilo di rischio Rvita = A2 con il requisito aggiuntivo della sorveglianza da IRAI.

ESODO – Vie d’esodo verticali

Impianto di rivelazione e allarme

incendio (IRAI)

Scale di sicurezza esterne

D.M. 26 Agosto 1992 R.T.O. D.M. 03 Agosto 2015 + R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017

VS

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Art. 9 Le scuole di tipo 1-2-3-4-5, devono essere dotate di una rete di idranti (…..); da essa deve essere derivato ad ogni piano, sia fuori terra che interrato, al-meno un idrante con attacco UNI 45 (…..) o attacco per naspo.

Capitoli S.6 - V 7.4.5

• Tab. V.7-3 Livello di prestazione per controllo dell’incendio:

CONTROLLO DELL’INCENDIO

Aree dell’attività

Classificazione dell’attività

HA HB HC HD HE

TA, TM, TO, TT II III III III III

TK III III IV IV IV

TZ Secondo risultanze analisi del

rischio

ESTINTORI (protezione di base)

ESTINTORI + IDRANTI

OPERATIVITA’ ANTINCENDIO

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Capitolo S.9

Livello III di prestazione: • In assenza di protezione interna della

rete idranti nelle attività a più piani fuori terra o interrati, deve essere prevista la colonna a secco di cui al paragrafo S.9.5.

• In assenza di protezione esterna della rete idranti propria dell'attività, deve essere disponibile almeno un idrante, collegato alla rete pubblica, raggiungibile con un percorso massimo di 500 m dai confini dell'attività; tale idrante deve assicurare un'erogazione minima di 300 litri/minuto.

ESTINTORI (protezione di base)

R.T.O. D.M. 03 Agosto 2015 + R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017

COLONNA A SECCO +

IDRANTE COLLEGATO ALLA RETE PUBBLICA

D.M. 26 Agosto 1992 R.T.O. D.M. 03 Agosto 2015 + R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017

VS

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• Strutture R/REI 60 • Scala esterna / a prova di

fumo • Estintori + idranti

• Strutture R/REI 30 • IRAI, senza scala esterna /

a prova di fumo • Estintori + colonna a secco

CONFRONTO MISURE ANTINCENDIO

Vantaggi e risparmi offerti dal Codice

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In conclusione, l’opportunità di riprogettare la scuola con l’utilizzo del Codice di Prevenzione Incendi offrirà i seguenti vantaggi:

• Risparmio economico sugli interventi di adeguamento

• Minori tempi di messa a norma

• Minore invasività (no scala esterna e idranti)

Il tutto a fronte di un maggior impegno progettuale e relativi oneri.