CortocircuitO n°9½ - DISERTA IL TEATRINO DEGLI ORRORI

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Aprile 2013 p. 2-3: Editoriale p. 4: Un Monti di sacrifici inutili p. 5: Una retorica sinistra p. 6: Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle p.7: Il quarto stato avanza ma la prima fila è sempre la solita p.8-9: Renzi, primo cittadino, primo affarista p.10-11: (Narrazioni) L'antivigilia dell'apocalisse

Transcript of CortocircuitO n°9½ - DISERTA IL TEATRINO DEGLI ORRORI

  • EDITORIALE

    2

  • 3-LA REDAZIONE-

  • John Reed

    UnMonti di sacrifici inutiliPo l i t i c a

    4

  • Una retorica sinistra

    5 Nadil Dans

  • Barbra Streisand

    Beppe Grilloe il Movimento 5 Stelle

    6

  • Il Quarto Stato avanzama la prima fila sempre la solita

    7 AttentiAlGorilla

  • Renzi, primo cittadino,

    8

  • 9lprimo affarista

    Philip Liguori

  • 10

    L'

    ANTI

    VI

    GILI

    A

    Apro il giornale e leggo: Lavoro in diminuzione e giovani vittime principalidella crisi economica. Gi, un sacco di giovani non trovavano pi lavoro, maquesto non significa che anche i vecchi non lo perdano e non diventinovittime a loro volta.Pensandoci bene non ho mai capito fino in fondo da dove arrivasse la crisi: stata lascesa economica della Cina? Ma ormai sono in crisi nera pure laggi.La tirannia dei mercati? Ma chi sono i mercati? Non sono forse tutti iconsumatori del globo? O sono gli investitori, quelli che hanno davvero isoldi? E i governi? Complici o semplicemente impotenti? Che sta succedendoal nostro mondo? C qualcuno che lo sa per davvero?

    Il 2012 non ci ha portato la fine del mondo, ma ogni anno sembriamo andarci pi vicino, comeoscillare sullorlo del baratro senza mai buttarsi. Ma forse il tuffo dietro langolo. Tutti aspettano lafine del decennio come se fosse davvero lantivigilia dellApocalisse. E ormai manca poco.Altri morti negli scontri nelle vie della capitale. Notizie del genere ormai ci sono un giorno si elaltro pure, che sia una metropoli o qualche valle alpina del cazzo.Israele sullorlo del conflitto nucleare con lIran. Saranno dieci anni che vanno avanti con questastoria. Ogni giorno potrebbe essere quello buono, oppure potrebbe andare avanti altricinquantanni, come la guerra fredda. Negli anni ottanta ho tirato su lazienda, mi ricordo comfinita: uno dei due non ce lha pi fatta a reggere la tensione, e il muro venuto gi.Ormai non ha pi importanza. Anchio pensavo di avere i soldi, finch il fallimento improvviso dellabanca non ha fatto implodere la mia attivit. E i fondi per la pensione? Spariti pure quelli. Lauto dilusso? Non ha finito di pagare le rate, confiscata. Per fortuna che la casa mia, almeno quella. Noiitaliani ci ostiniamo ad investire sul mattone. Tra poco mi toccher ipotecarla o venderla percampare. Ma con quale banca? Stanno fallendo tutte. Non lo posso accettare.Un altro giorno da bollettino di guerra per le vittime della crisi economica. continua il primoarticolo, sul quale ritorno: lepidemia di suicidi ha avuto alti e bassi in questi anni, ma non maiveramente finita. Era iniziata nei pi vecchi, poi, lentamente ma inesorabilmente ha contagiato anchei giovani. La speranza nel futuro ormai divantata una merce rara.Altri dieci suicidi fra disoccupati e imprenditori di aziende fallite. Al destino non manca di certo ilsenso dellironia, per quanto macabro, risaputo. Le due categorie ai confini opposti della scalasociale, accomunati dalla stessa sorte. Presto la condivider anchio.

    Butto il giornale sul divano di pelle ed esco di casa. Prendo un autobus che mi porti in centro. Cheumiliazione dover prendere un mezzo pubblico e non la propria auto o, perch no, un taxi. In effettine varrebbe la pena: lultima corsa, nel vero senso della parola.Mi guardo intorno, un po spaesato dalla variopinta folla che mi pressa da ogni angolo: volti daicolori diversi dai miei: gialli, neri, di tutte le parti. Sono loro che ci stanno mangiando la ricchezza, aloro dovrei sparare. Ma a che servirebbe? A farmi finire in galera per qualche anno, e poi? Megliofarla finita il prima possibile, questo non pi un mondo nel quale voglio vivere.Mi infilo le cuffie del pad e mi isolo con un po di musica anni ottanta: Frankie goes to Hollywood,Relax. Mi fa pensare a quando credevamo tutti che ci saremmo arricchiti allinfinito.Lautobus si ferma, e non riparte. Siamo imbottigliati. Una, due, tre canzoni della playlist e decido ditornare ad interessarmi del mondo esterno, togliendomi una cuffia. Fra i versi bestiali di linguestraniere distinguo qualche conversazione in un italiano stentato, domande irate al conducente.-C una manifestazione, signora. Se vuole la faccio scendere e va a piedi.- risponde. La grassadonna di colore fa cenno di si ed esce, seguita da molti altri. Anchio la seguo. Per fortuna sonoquasi arrivato. In lontananza si sentono dei cori, ma non distinguo le parole.

    tratto dalla nostra sezione

    Narrazioni

  • 11 Armagedon

    DELL'

    APOCALISSE

    Una frangia del corteo arriva tutta trafelata, tra le urla della gente: eccoli l, i black block che hannorovinato tutto. Non fosse stato per loro si sarebbe trovato una soluzione democratica per iproblemi del paese, invece di costringere il governo a rifiutare il confronto con le parti sociali.Non mi sono mai considerato n di destra n di sinistra. Sono un tipo pratico. Negli anni ottantavotavo per i socialisti. Poi ho votato quache volta Berlusconi o la Lega, qualche volta quegli altri.Ma non ho mai sopportato le zecche e i black block: c un paese da ricostruire e tu distruggi,idiota.Mi avvio rapidamente tra le macchine e imbocco una via, poi unaltra.Alla fine ecco il negozio dove prender la mia Beretta calibro 9. Le forze dellordine negli ultimianni sono diventate sempre pi generose nellelargire licenze di porto darmi: sar uno dei tantitentativi di far somigliare lItalia agli Stati Uniti. Anche riempire le strade di disperati: in America nellecitt ormai stanno peggio di qua. Molti fuggono nelle campagne. Peccato che in Europa non rimasto neanche un ettaro di bosco selvaggio dove si possa vivere.Il commesso gentile, mi consegna larma e una scatola di proiettili. Infila tutto in un sacchettometallizzato assieme allo scontrino e mi augura buona giornata.Non sar la fine del mondo, ma sicuramente la fine della mia vita.Mentre esco dal negozio unaltro spezzone del corteo irrompe nella via, seguito dai lacrimogeni edalla polizia in assetto antisommossa. La nube tossica mi provoca un immediato attacco di panico,mi sento soffocare, non riesco pi a pensare a nulla se non a scappare pi lontano possibile daquel veleno gassoso.Quando mi riprendo mi ritrovo accanto una ragazzina, potrebbe essere mia figlia.-Ma che diavolo credete di fare?- le dico come se fossi un docente che sgrida i suoi alunni.-Tieni.- mi dice lei mettendomi in mano un volantino, e scappa via.Disoccupati e imprenditori falliti uniti nella lotta: quasi contro la mia volont leggo tutto il testo,poche semplici righe che mi danno la sensazione di una bottiglia che si stappa con violenza. Ilresto un sogno ad occhi aperti, non so pi quello che sto facendo.Mi ritrovo in mezzo al corteo, ad urlare a squarciagola accanto a ragazzi con la met dei miei anni,o forse anche meno. Ma ci sono anche uomini e donne della mia et: mi prende quasi un colpoquando riconosco alcuni miei ex-dipendenti.-Finalmente lha capita, dottore.- mi urla uno che mi riconosce -La crisi ci travolger tutti,dobbiamo ribellarci prima che sia troppo tardi.- Ma non gi troppo tardi? Solo in quel momentomi ricordo di avere ancora con me il sacchetto argenteo con una pistola e una trentina di colpi.Perch poi ne avr comprati cos tanti, ne bastava uno solo.Non pi. Mentre i miei pensieri suicidi diventano omicidi, mi accorgo che stiamo fronteggiando uncordone di poliziotti e di militari. Volano sassi e bottiglie nella loro direzione. Un mezzo blindatocon un grosso ripetitore sulla cima si fa strada dietro di loro, punta lantenna verso di noi. E poiinizia il dolore, un dolore che non avrei mai pensado di poter provare, neanche quando mi sonorotto il femore in un incidente a ventanni.Quando penso di stare per morire dinfarto, smette. Niente mi ha toccato. Intorno a me gli altrimanifestanti si alzano rantolando: anche loro hanno provato la stessa cosa. Qualcuno indicalantenna del blindato. Che diavoleria mai questa? Qualcuno urla: -Raggio del dolore! Via!- Ecominciamo a fuggire nelle vie laterali.Attimi confusi, poi mi ritrovo a fronteggiare un altro cordone in mezzo ad un braccio del corteoche vaga per la citt devastando banche e auto di lusso. La polizia ha qualcosa di strano, quandoveniamo a contatto capisco due cose: non la polizia italiana, la famigerata polizia europea, e isuoi membri sono tutto meno che italiani: tedeschi, francesi, forse qualche spagnolo. Parlanoinglese fra di loro, nessuno con laccento giusto.Un ufficiale grida un ordine secco: -Shoot em!- Vedo estrarre i fucili dalla seconda fila di poliziotti.Saranno proiettili di gomma, penso. Non spareranno sulla folla indiscriminatamente. Guardo infaccia un uomo, forse un po pi giovane di me, prima che il suo cranio si sfracelli e il suo cervellomi imbratti lultimo vestito buono che avevo.Mi giro solo per trovarmi davanti una ragazzina a terra in un lago di sangue, il corpo straziato daifori di proiettile: era quella che mi ha dato il volantino. Avr avuto quindici anni.In qualche modo mi metto al riparo, tiro fuori la Beretta e comincio a caricarla. Attimi senza fine,come un oceano. Esco brandendo larma e faccio fuoco sulla polizia. Una raffica crivella il miocorpo, mi ritrovo con la faccia schiacciata sullasfalto come quel tipo morto a Genova nel 2001.Mentre perdo conoscenza penso che in fondo la giornata per me si conclude proprio comeavevo preventivato, con un proiettile che mi toglie la vita.