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CORTE DI APPELLO DI PERUGIA INAUGURAZIONE DELL ANNO GIUDIZIARIO 2020

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CORTE DI APPELLO DI PERUGIA

INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2020

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In copertina

Raffaello Sanzio: affresco raffigurante la Giustizia, 1508; Musei Vaticani.

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CORTE DI APPELLO DI PERUGIA

RELAZIONE SULL’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA IN UMBRIA

DEL PRESIDENTE DELLA CORTE DI APPELLO MARIO VINCENZO D’APRILE

per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2020

La presente relazione è composta di tre parti. La prima parte riguarda gli uffici giudicanti del distretto e ricalca il contenuto della relazione trasmessa al Primo Presidente della Corte di Cassazione nel mese di novembre 2019. La seconda parte riguarda gli uffici requirenti e riporta integralmente il contenuto delle relazioni pervenute dalla Procura Generale in sede, redatte dai magistrati dirigenti dei singoli uffici. La terza parte contiene le tabelle e i grafici con i dati statistici relativi a tutti gli uffici del distretto.

ASSEMBLEA GENERALE PERUGIA, 1 FEBBRAIO 2020

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UFFICI GIUDICANTI Brevi e sintetiche osservazioni sull’andamento della giurisdizione civile e penale nel distretto.

Corte di Appello Settore civile Nel periodo preso in esame (1.7.2018-30.6.2019), risultano essere stati definiti complessivamente dalle Sezioni civili (esclusa la Sezione lavoro) n. 2.849 procedimenti, di cui n. 835 relativi alla cognizione ordinaria e n. 1.638 relativi a controversie in materia di equo indennizzo ex lege n. 89 del 2001. Pur se le pendenze complessive si sono ridotte notevolmente (da n. 2.639 a n. 2.323), quelle dei procedimenti di cognizione ordinaria risultano essere, al 30.6.2019, n. 1.829, in appezzabile aumento rispetto a quelle iniziali (n. 1.668) del periodo in considerazione. Come preannunciato nell’analoga relazione dello scorso anno, l’arretrato del contenzioso ex lege Pinto - vecchio rito è stato completamente eliminato, per cui l’attuale pendenza, molto ridotta (n. 294 procedimenti) è costituita quasi esclusivamente dai procedimenti di nuovo rito e relative opposizioni, oltre a qualche procedimento di vecchio rito recentemente pervenuto a seguito di annullamento con rinvio da parte della Corte di Cassazione. L’aumento della pendenza del contenzioso ordinario è da attribuire alla circostanza che, sostanzialmente per l’intero periodo in considerazione, la Sezione civile ha operato con soli quattro magistrati, ossia due in meno rispetto all’organico, che prevede un Presidente di Sezione e cinque Consiglieri. Si evidenzia, però, che l’organico è stato completato nel mese di dicembre scorso, con la copertura di due posti di Consigliere, per cui sarà possibile ottenere un’inversione di tendenza e, grazie al prevedibile aumento della produttività della Sezione, iniziare una progressiva riduzione della pendenza del contenzioso ordinario; si evidenzia, inoltre, che non vi è stato un apprezzabile aumento dei tempi di definizione dei procedimenti in questione, in quanto le cause ultrabiennali sono tutte di imminente o prossima definizione, come si desume dalle più recenti relazione del Presidente della Sezione. Anche nello specifico settore lavoro/previdenza, si registra un apprezzabile incremento della pendenza, dai n. 331 procedimenti iniziali ai n. 386 finali, con un aumento percentuale del 16,6%, più contenuto rispetto a quello del periodo precedente (27,3%); il dato è spiegabile con il maggior numero di sopravvenienze nel periodo in esame, rispetto a quello precedente, non sufficientemente compensato dall’aumento delle definizioni; invero, nel periodo luglio 2017-giugno 2018 furono iscritti n. 268 nuovi procedimenti (a fronte di n. 197 esauriti), mentre fra il luglio 2018 e il giugno 2019 ne sono stati iscritti n. 329 (a fronte di n. 274 esauriti). Il numero delle controversie in materia di impiego pubblico, pari a n. 56 all’inizio del periodo, era di n. 59 al 30.6.2019; a fronte di n. 52 sopravvenienze, sono stati esauriti n. 49 procedimenti. Le controversie di lavoro privato, pari a n. 78 nel 2018, erano n. 73 al 30.6.2019; a fronte di n. 52 procedimenti sopravvenuti, ne sono stati definiti n. 57. I procedimenti di reclamo in materia d’impugnazione di licenziamento, trattati con il cosiddetto

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“rito Fornero” (L. 28.6.2012 n. 92) erano n. 3 all’inizio del periodo; ne sono sopravvenuti n. 13 e, al 30.6.2019, ne erano stati definiti altrettanti, per cui la pendenza è rimasta immutata. Quanto alle controversie in materia di previdenza e assistenza obbligatorie, rispetto all’iniziale consistenza di n. 194 procedimenti, il dato finale è di n. 251; a fronte di n. 212 procedimenti sopravvenuti, ne sono stati definiti n. 155. Il raffronto tra il settore previdenza/assistenza e il settore lavoro, pubblico e privato, conferma e rafforza l’inversione di tendenza già rilevata nei due anni precedenti; in effetti, al termine del periodo in esame, la composizione del ruolo si è ulteriormente modificata, nel senso che attualmente sono percentualmente molto più numerosi i procedimenti in materia di previdenza, rispetto a quelli in materia di lavoro; al contrario, per alcuni anni e fino al giugno del 2016, le proporzioni erano invertite; in particolare, al 30.6.2019, i procedimenti pendenti in materia di lavoro, pubblico e privato, erano n. 135, quelli in materia di previdenza e assistenza n. 251, pari rispettivamente al 35% e al 65% delle pendenze complessive. Tutto ciò trova spiegazione nella circostanza che i procedimenti in materia di previdenza sono attualmente rappresentati, in misura largamente maggioritaria, da controversie concernenti l’accertamento di obblighi contributivi, spesso molto complesse, sotto il profilo fattuale e giuridico, e di notevole rilevanza economica. E’ importante segnalare, comunque, che la durata dei procedimenti, nel settore lavoro/previdenza, è rimasta contenuta nei due anni, a parte casi del tutto eccezionali. Settore penale Nell’anno di riferimento, la pendenza nella Sezione penale, in linea con un’inversione di tendenza risalente al 2012, ha continuato a diminuire, in modo molto significativo, passando dai n. 2.059 procedimenti iniziali (compresi quelli della Corte di Assise di Appello) ai n. 1.582 pendenti al 30.6.2019, con un abbattimento di circa il 23%. La riduzione dell’arretrato è stata resa possibile, negli ultimi anni, grazie ad alcune modalità organizzative rivelatesi molto efficaci, come la specializzazione dei due Collegi operanti nella Sezione, l’incremento del numero delle udienze, la formazione dei ruoli di alcune udienze con procedimenti della medesima tipologia, la trattazione unitaria, anche per il merito, dei procedimenti nei quali viene chiesta la sospensione ex art 600 comma 3 c.p.p., il censimento di tutti i procedimenti pendenti e, in particolare, di quelli di nuova iscrizione, ai fini della previa e immediata valutazione dell’ammissibilità dell’appello e, comunque, per l’individuazione di quelli da trattarsi con criteri di priorità, ovvero di quelli suscettibili di agevole/rapida definizione. Negli ultimi tre anni, inoltre, è stata decisiva, per ottenere la rilevata drastica riduzione della pendenza, la variazione tabellare di cui al D.P. n. 70/16 in data 1.7.2016, con cui, al fine di contenere il numero dei procedimenti definiti per prescrizione e di consentire, nel periodo di due anni/due anni e mezzo, di ridurre la pendenza in limiti fisiologici, fu assegnato un ulteriore Consigliere alla Sezione penale, con conseguente riduzione dell’organico della Sezione civile, e si dispose un aumento del numero delle udienze e/o dei procedimenti fissati in ciascuna udienza, in modo da garantire un incremento della produttività annua complessiva della Sezione, come poi specificata nei successivi programmi di gestione annuale. Anche grazie a detto provvedimento di variazione tabellare, l’attuale pendenza della Sezione penale si è attestata su numeri assolutamente fisiologici, addirittura inferiori a quelli delle definizioni annuali, per cui si rende possibile normalmente la trattazione dell’appello entro un anno dall’iscrizione, salve le priorità di volta in volta individuate.

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Tribunale di Perugia

Settore civile Il settore civile ordinario ha definito un numero di procedimenti superiore ai sopravvenuti; più precisamente, nel periodo dall’1.7.2018 al 30.6.2019, nell’ambito dell’intero settore civile, risultano sopravvenuti n. 19.223 procedimenti e ne sono stati esauriti n. 20.544, con un abbattimento di n. 1.321 procedimenti, essendo le pendenze passate da n. 18.624 a n. 17.303. Nel solo settore della cognizione ordinaria, si è passati da una pendenza iniziale di n. 9.401 procedimenti a una finale di n. 8.293; a fronte di n. 2.271 sopravvenienze sono stati esauriti n. 3.379 procedimenti. Analogamente a quanto relazionato per il precedente anno giudiziario, il Presidente del Tribunale rileva che le prime due Sezioni civili hanno affrontato, a partire dal 16.8.2017, il nuovo contenzioso in materia di protezione internazionale (derivante dall’applicazione della nuova normativa di cui al D.L. n. 13/2017 convertito, con modificazioni, nella L. n. 46/2017) che, nella mancanza di applicazioni extradistrettuali (di cui il Tribunale di Perugia non è stato destinatario, a differenza di gran parte dei tribunali distrettuali), è stato sostenuto con un notevole sforzo organizzativo; per i primi mesi dell’anno in considerazione è stata ancora operativa la disponibilità dei giudici del settore lavoro, coassegnati alle prime due Sezioni civili per la trattazione dei procedimenti in questione. Nel settore dei fallimenti, trattato dalla terza Sezione civile, è stato profuso uno sforzo di definizione delle procedure più antiche con la chiusura di n. 71 fallimenti dichiarati prima del 2012; molto positiva è stata la definizione dei concordati, risultando pendenti, a fine periodo, n. 21 concordati, a fronte degli iniziali n. 33; sia per i fallimenti che per i concordati, si è registrata una diminuzione dei flussi in entrata. Quanto alle esecuzioni immobiliari e mobiliari, si assiste a un’evoluzione moderatamente positiva, poiché dalla pendenza iniziale di n. 3.479 procedure immobiliari si è passati alla pendenza finale di n. 3.275, essendo state chiuse più procedure di quelle pervenute (esauriti n. 552 - iscritti n. 348). Nel settore delle esecuzioni mobiliari, a fronte di n. 2.249 sopravvenienze, risultano definiti n. 2.317 procedimenti, con una pendenza finale di n. 1.001, più contenuta rispetto a quella iniziale di n. 1.069 procedimenti Il Presidente del Tribunale evidenzia che, a seguito del D.L. n. 59/2016, convertito con modificazioni nella L. n. 119/2016, le vendite coattive, nelle esecuzioni mobiliari ed immobiliari, a decorrere da 10/4/2018, devono necessariamente svolgersi con modalità telematiche, mentre per le vendite fallimentari il ricorso alle procedure telematiche è una mera facoltà rimessa alla decisione del Curatore. Al riguardo, sono state applicate le nuove modalità di vendita telematica e pubblicità a tutte le nuove vendite disposte nel corso dell’anno ma il breve periodo di operatività della recente normativa non consente di esprimere valutazioni sull’efficacia del nuovo sistema ai fini di una più sollecita definizione delle procedure. Il Presidente del Tribunale segnala, inoltre, che è stata avviata l’attuazione delle linee guida adottate dal CSM in materia di buone prassi nel settore delle esecuzioni immobiliari, finalizzate a rendere più efficiente il processo esecutivo. Con riferimento al settore lavoro, il Presidente del Tribunale segnala che si assiste ad un’ulteriore contrazione delle pendenze complessive (passate da n. 894 cause a n. 878), a fronte di un numero di sopravvenienze pari a n. 1.388 iscrizioni e di n. 1.404 definizioni. Rimane sostanzialmente stabile il consistente numero di controversie nel settore del pubblico impiego, connotato da notevole complessità tecnica, essendo n. 74 le pendenze alla fine del periodo in esame, pur a fronte di sopravvenienze più contenute rispetto al passato. In netto e crescente incremento risulta, invece, il numero delle sopravvenienze nel contenzioso previdenziale, pari a n. 421 cause (in luogo delle n. 387 del precedente anno).

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Per effetto delle modifiche contenute nel D.Lvo n. 23/2015 (c.d. Jobs Act), il numero e la frequenza dei procedimenti di impugnativa dei licenziamenti introdotti con la legge 92/2012 (c.d. rito Fornero) hanno subito una lieve diminuzione, anche se tali procedimenti rimangono connotati da elementi di elevata complessità giuridico/fattuale e, comunque, vanno considerati unitamente ai numerosi procedimenti ordinari introdotti per impugnazione di licenziamenti relativi a rapporti di lavoro sorti dopo la data del 7.3.2015 (entrata in vigore del c.d. Jobs Act). Si mantiene significativo il numero delle conciliazioni (dal 30.6.2018 alla fine di ottobre 2019, secondo i registri informatizzati di Cancelleria, pari al n. 154 verbali di conciliazione). Per quanto concerne gli Uffici dei Giudici di Pace del circondario, il Presidente del Tribunale segnala che la definizione delle cause civili è risultata tempestiva, mostrando una decisa diminuzione delle pendenze complessive (da n. 2.127 a n. 1.681 procedimenti), poiché i giudici riescono a definire le cause in numero superiore alle nuove iscrizioni; ciò grazie anche alla specializzazione (civile o penale) tra i Giudici di Pace in servizio nella sede di Perugia, che consente la creazione di maggiori competenze nel settore prescelto, con beneficio dei tempi di trattazione e conclusione dei procedimenti. Settore penale Dai prospetti statistici emerge, in primo luogo, una rilevante diminuzione delle sopravvenienze nel settore dibattimentale monocratico (n. 2.709, a fronte di n. 5.494 del periodo precedente); la circostanza è dovuta al fatto che, negli anni precedenti, la locale Procura della Repubblica, a pieno organico, ha affrontato in modo sistematico tutto l’arretrato, trasferendo sul dibattimento monocratico la maggior parte delle pendenze (trattandosi per la maggior parte di reati a citazione diretta). La capacità di smaltimento dei giudici dibattimentali, pur se notevolmente inferiore rispetto all’anno precedente, è risultata leggermente superiore alle sopravvenienze e ha consentito di ridurre le pendenze monocratiche di n. 206 unità; al riguardo, il Presidente del Tribunale rileva che, nel corrente anno, il numero delle definizioni monocratiche è nettamente calato, sia per il trasferimento di due giudici, da cui è scaturita la necessità di rinnovazione di processi anche in fase di avanzata trattazione, sia per l’esaurimento degli effetti della prima applicazione del D.Lvo n. 28/2015 (esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto), che aveva consentito, nel precedente anno, di eliminare tutte le pendenze relative a reati di scarsissimo rilievo sociale, sia, infine, per il netto ridursi delle pronunce di prescrizione, intervenute in misura rilevante nell’anno precedente, a seguito della massiccia trasmissione, da parte della Procura della Repubblica, di numerosissimi procedimenti ivi pendenti. Dai prospetti statistici, emerge che la definizione dei processi con il rito collegiale, anche se più ridotta rispetto all’anno precedente, è stata, comunque, idonea a superare le sopravvenienze. L’entità delle definizioni è ancora insufficiente, ma deve tenersi conto delle ragioni prima indicate riguardo alla necessità, anche nel settore collegiale, di rinnovazioni dibattimentali, a seguito del trasferimento ad altra sede di due giudici; in ogni caso, segnala il Presidente del Tribunale, la prevista piena operatività del terzo Collegio, composto dai giudici del settore Riesame, in passato destinato a trattare esclusivamente i procedimenti più risalenti, potrà apportare apprezzabili benefici al settore collegiale e contribuire alla definizione in tempi brevi di procedimenti di rilievo. Inoltre, la presa di possesso, nel mese di aprile 2019, di due nuovi MOT (l’uno a tempo pieno al dibattimento, l’altro con contestuale assegnazione al riesame) apporterà, nel prossimo anno, indubbi vantaggi in termini di stabilità dei Collegi e aumentata capacità di smaltimento. Il Presidente del Tribunale segnala l’importanza del protocollo sui criteri di priorità sottoscritto, unitamente al Procuratore della Repubblica, in data 3.10.2018; tale atto ha inteso assicurare delle linee guida sui tempi di fissazione della prima udienza e di trattazione delle udienze successive, secondo criteri di priorità distinti per il settore monocratico e quello collegiale, idonei ad assicurare la trattazione tempestiva dei procedimenti presi in considerazione dall’art. 132-bis disp. att. c.p.p.,

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operando, nel contempo, uno specifico riferimento alle peculiari forme di criminalità incidenti sul territorio, alla competenza funzionale ex art. 11 c.p.p. della sede di Perugia sul distretto del Lazio, alle competenze della locale DDA in relazione ai fenomeni di criminalità organizzata che caratterizzano il circondario di Perugia, pure con una particolare attenzione al fenomeno della violenza di genere. Nel protocollo, inoltre, tenendo conto della pendenza, protrattasi per anni, soprattutto nel settore collegiale, di processi di rilievo (criminalità organizzata, reati contro la pubblica amministrazione legati a vicende di vasta risonanza locale) non ancora definiti, è stato adottato il sistema della trattazione c.d. in sequenza, che consente di affrontare e definire, in successione tra loro, una serie di processi, evitando la trattazione simultanea di processi di rilievo che, negli ultimi anni, ha portato alla definizione solo di una limitata parte di essi. E’ stata, inoltre, esclusa la trattazione di processi destinati a prescriversi nella fase finale del giudizio di primo grado ovvero nelle more del giudizio di appello, ad eccezione dei procedimenti prioritari e di quelli con parte civile costituita; tale scelta, adottata in vista di un vantaggio successivo, rappresentato dalla trattazione e definizione dei processi in data più vicina alla commissione dei fatti a cui si riferiscono, ha determinato, in una serie di casi, una situazione di stasi che dovrà risolversi nel corso del prossimo anno. Nel settore GIP/GUP, risulta evidente un deciso aumento della capacità di smaltimento; il lavoro svolto ha permesso una drastica eliminazione dell’arretrato (segnatamente quello interessante i procedimenti pervenuti con richiesta di archiviazione, ovvero di decreto penale per reati contravvenzionali), con una riduzione delle pendenze finali ad un livello sostanzialmente fisiologico. La situazione è destinata a migliorare ulteriormente, con la reintegrazione dell’organico pieno (sono previsti n. 5 giudici in organico, ma l’Ufficio ha operato, da oltre un quinquennio, con quattro magistrati e solo recentemente ha potuto avvalersi del magistrato distrettuale, in attesa della copertura del quinto posto, che avverrà, tra qualche mese, con l’ingresso di un giudice trasferito da altra sede). Il settore Riesame, come è noto, è caratterizzato da termini per la decisione stringenti, il cui mancato rispetto è sanzionato sul piano processuale e, pertanto, non può strutturalmente accumulare arretrato; a prescindere da tale aspetto, tuttavia, va evidenziato come il Collegio deputato a tale settore fronteggia adeguatamente le sopravvenienze, non risultando essersi verificati casi di inefficacia di misure correlata al mancato rispetto dei termini di legge per la trattazione e la decisione. Per settore delle misure di prevenzione va, invece, evidenziato il considerevole aumento dei procedimenti di nuova iscrizione; se tale tendenza dovesse proseguire, tenuto conto della complessità della materia (soprattutto con riferimento alle misure di tipo patrimoniale), potrebbe risultare necessario, secondo la relazione del Presidente del Tribunale, rivedere le previsioni tabellari riguardanti i magistrati addetti a tale settore. Per quanto riguarda il settore penale degli Uffici del Giudice di Pace del circondario, si registra un apprezzabile decremento delle pendenze complessive, sia per i procedimenti a carico di imputati noti (da n. 1.376 a n. 1.057) che per quelli a carico di ignoti (da n. 566 a n 443). Sul punto, il Presidente del Tribunale segnala che, nelle nuove tabelle della sede di Perugia, sono stati differenziati i settori di competenza, per cui ogni giudice tratta, in via esclusiva, la materia civile o quella penale; inoltre, sono state aumentate le udienze mensili del settore penale (due giudici con sei/sette udienze per ciascuno) e ciò, unitamente ai vantaggi della specializzazione prevista in tabella, ha contribuito ai risultati positivi raggiunti.

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Tribunale di Terni Settore civile Il Presidente del Tribunale segnala che il settore civile si è stabilizzato nell’anno 2017, con l’arrivo di quattro magistrati e, nonostante l’assenza per maternità di un giudice, sostanzialmente per l’intero periodo in considerazione, ha registrato, nel complesso, risultati positivi, essendo diminuite le pendenze, dalle iniziali di n. 7.229 a quelle finali di n. 6.483 procedimenti, peraltro a fronte di una diminuzione delle sopravvenienze. Particolarmente significativo è il miglioramento verificatosi: - nel settore della cognizione ordinaria, ove le pendenze si sono ridotte da n. 2.802 a n. 2.470

procedimenti; - nel settore lavoro, ove alla riduzione delle pendenze complessive (passate da un totale di n 1.218 a n. 1.001 procedimenti) si è accompagnata la riduzione dei tempi di trattazione delle singole cause; - nel settore fallimenti, ove, per la prima volta, si registra un andamento positivo (pendenze iniziali complessive n. 531 - pendenze finali n. 463); - nel settore esecuzioni immobiliari, ove le pendenze si sono ridotte da n. 996 a n. 767; - nel settore esecuzioni mobiliari, ove le pendenze sono diminuite da n. 484 a n. 445.

Una valutazione a parte deve esser effettuata per i dati del settore famiglia, ove, come accennato, un magistrato è stato assente per circa un anno e nel quale si registra una diminuzione delle pendenze quanto a: - divorzi consensuali (da n. 73 a n. 36); - divorzi consensuali provenienti dal rito giudiziale, con esaurimento delle sopravvenienze

annue (n. 23) e con pendenza finale pari a 0; - separazioni consensuali (da n. 70 a n. 60); - separazioni trasformate in consensuali, con esaurimento delle sopravvenienze annue (n. 24) e con pendenza finale pari a 0; - revisione condizioni di separazione/divorzio (da n. 37 a n. 31).

e si registra un aumento delle pendenze quanto a: - divorzi iscritti nel rito giudiziale (da n. 183 a n. 207); - separazioni giudiziali (da n. 174 a n. 184). La situazione del settore civile degli Uffici dei Giudici di Pace del circondario di Terni è generalmente positiva, registrandosi un decremento delle pendenze complessive (da n. 1.616 a n. 1.594 procedimenti), sia pure con un modesto aumento nell’Ufficio di Orvieto. Settore penale Il Presidente del Tribunale segnala che, nell’ambito del settore penale, a seguito di trasferimenti di magistrati, non tempestivamente compensati con nuovi arrivi, si è registrata, nel periodo di interesse, una sofferenza nel dibattimento monocratico, dove le pendenze risultano in aumento, essendo passate da n. 2.790 a n. 3031 procedimenti; pure la pendenza degli appelli nel dibattimento monocratico è aumentata da n. 16 a n. 27 procedimenti. Persistendo la situazione di criticità nell’organico dei magistrati del settore penale, è prevedibile che sarà difficile ottenere miglioramenti significativi. Nell’ambito del dibattimento collegiale, nonostante le problematiche sopra evidenziate, che hanno determinato plurimi mutamenti nella composizione dei Collegi giudicanti, si registra un’inversione di tendenza rispetto al passato, con pendenze in diminuzione, passate da n. 145 a n. 136 procedimenti. Tale risultato è stato ottenuto: - con l’attuazione della variazione tabellare in data 2.12.2017, in base alla quale sono state

specializzate le udienze dibattimentali; delle n. 4 udienze collegiali mensili, n. 2 sono

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destinate alla trattazione dei processi per bancarotta e reati fallimentari (il numero più alto dei procedimenti pendenti), n. 1 è destinata alla trattazione dei processi in materia di violenza di genere, n. 1 è destinata alla trattazione dei procedimenti per reati contro il patrimonio, contro la pubblica amministrazione ed in materia di stupefacenti; la riorganizzazione ha consentito di poter disporre, in ciascun mese dell’anno, di udienze per ciascuna della materie indicate, rendendo più uniforme la calendarizzazione dei processi e consentendo di concentrare proficuamente la decisione delle questioni (spesso ripetitive) attinenti alle singole materie; - con l’aumento del numero dei procedimenti assegnati a ciascuna udienza; - con la fissazione di udienze straordinarie in casi particolari.

Nel settore GIP/GUP, le pendenze a carico di imputati noti risultano stabili, mentre quelle a carico di ignoti sono in aumento, essendo passate da n. 809 a n. 958 procedimenti. La pendenza dei procedimenti penali a carico di imputati noti, si è ridotta, sia presso l’Ufficio del Giudice di Pace circondariale (da n. 398 a n. 347) che presso quella di Orvieto (da n. 38 a n. 36), pur a fronte di un incremento complessivo dei procedimenti a carico di ignoti (da n. 9 a n. 39).

Tribunale di Spoleto Settore civile Dai dati statistici, risulta una sensibile riduzione della pendenza complessiva, passata da n. n. 7.203 a n. 6.656 procedimenti), dovuta ad altrettanto sensibile diminuzione delle sopravvenienze (da n. 6.941 a n. 6.539 procedimenti), oltre che ad un contemporaneo aumento della produttività. In particolare, va segnalata un’apprezzabile riduzione della pendenza nell’ambito della cognizione ordinaria (da n. 2.790 a n. 2.577 procedimenti), a fronte di un notevole aumento complessivo nel settore lavoro/previdenza (da n. 535 a n. 739). Un miglioramento si registra anche riguardo alla pendenza delle procedure esecutive, sia immobiliari (da n. 1.308 a n. 1.284) che mobiliari, quest’ultime più che dimezzate rispetto al periodo precedente (da n. 749 a n. 366). Il Presidente del Tribunale segnala che la durata media dei procedimenti civili è nettamente migliorata; anche quest’anno, gli sforzi sono stati concentrati nell’eliminazione dell’arretrato, con risultati soddisfacenti, grazie alla previsione di un doppio binario, che ha consentito di impegnarsi nell’abbattimento dell’arretrato, soprattutto dei processi più vetusti, come indicato nel programma di gestione, senza tuttavia penalizzare le sopravvenienze. La nuova conformazione dell’ufficio, che può contare su una pianta organica più ampia rispetto al passato, pur se ancora insufficiente, ha consentito, mediante le scelte organizzative adottate con gli ultimi provvedimenti tabellari, di meglio sviluppare il criterio di specializzazione, nonostante la presenza di un’unica Sezione promiscua, con previsione di funzioni dei singoli giudici prevalentemente, e talora esclusivamente, civili (o penali). Presso gli Uffici dei Giudici di Pace del circondario, la pendenza complessiva dei procedimenti civili si è leggermente ridotta (da n. 1.005 a n. 834). Settore penale Il Presidente del Tribunale segnala che il settore penale dibattimentale registra un aumento considerevole delle pendenze, sia dei procedimenti collegiali (da n. 96 a n. 111), sia, soprattutto, di quelli monocratici (da n. 1.939 a n. 2.445), mentre le possibilità di un miglioramento della

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situazione in tempi ragionevoli sono scarse, in considerazione dell’insufficiente numero di magistrati in servizio e dell’inadeguata pianta organica del personale amministrativo. Per quanto riguarda il settore GIP/GUP, si registra una sensibile riduzione della pendenza dei procedimenti a carico di noti (da n. 4.507 a n. 3.958), a fronte, però, di un notevole aumento di quelli a carico di ignoti (da n. 7.174 a n. 9.024). Negli Uffici del Giudice di Pace del circondario, si è registrato un notevole incremento delle sopravvenienze, con la conseguenza che anche la pendenza complessiva è aumentata in modo considerevole, sia per i procedimenti a carico di imputati noti (da n. 262 a n. 485), sia per quelli a carico di ignoti (da n. 56 a n. 953).

Tribunale per i Minorenni Settore civile Il Presidente del Tribunale segnala che i procedimenti sopravvenuti dell’ultimo anno giudiziario, nell’intero settore civile, sono stati n. 1.263, con un certo incremento rispetto ai n. 1.186 dell’anno precedente, pari al 6,58%, mentre la pendenza finale complessiva è aumentata da n. 1.573 a n. 1.774 procedimenti, con un incremento in termini percentuali del 12,78%. Tale aumento della pendenza dell’intero settore è sostanzialmente ascrivibile a due fenomeni concomitanti: da un lato l’incremento dei sopravvenuti, come detto pari al 6,58%, e dall’altro una modesta riduzione della produttività. L’incremento dei sopravvenuti ha riguardato specialmente due tipologie di procedimenti: la macro area della responsabilità genitoriale (passata, nell’ultimo anno giudiziario, da n. 605 a n. 644 procedimenti) e quella dei procedimenti di autorizzazione al soggiorno degli extra comunitari ex art. 31 L. 286/1998 (passata, nell’ultimo anno giudiziario, da n. 92 a n. 128 procedimenti). La contenuta riduzione di produttività ha interessato essenzialmente un unico settore, quello della responsabilità genitoriale, dove si è passati dai n. 602 procedimenti definiti nel precedente anno giudiziario ai n. 518 definiti in quello 2018/2019; tale isolato calo di produttività è, in realtà, soltanto apparente ed è collegato alle criticità verificatesi nella Cancelleria volontaria giurisdizione tra il primo e il secondo semestre 2019, le quali hanno comportato non solo un ritardo nella pubblicazione ed esecuzione dei provvedimenti emessi dai giudici, ma anche l’adozione di disposizioni organizzative tendenti ad evitare, nel limitato periodo critico in questione, il deposito, da parte dei giudici, di provvedimenti non urgenti. Dal punto di vista della stratigrafia temporale dei procedimenti di volontaria giurisdizione, il Presidente del Tribunale rileva, comunque, che tutti i procedimenti suscettibili di diventare ultra triennali al 30.6.2019 sono stati definiti, per cui è stata abbondantemente rispettata la ragionevole durata dei processi; in particolare, anche nel settore della volontaria giurisdizione, la durata media dei procedimenti è molto contenuta e corrisponde ad appena 382 giorni. Settore penale Quanto alla macroarea GIP, continua il positivo andamento registratosi ormai da anni, con una pendenza finale abbastanza stabile e fisiologica, pari a soli n. 28 procedimenti, ben minore di quella dell’anno precedente (n. 46 procedimenti). Anche nella macroarea GUP, la pendenza finale si è ridotta in modo percentualmente consistente, passando da n. 156 a n. 111 procedimenti, con decremento di quasi il 29%, ottenuto con un aumento del numero dei processi fissati in ciascuna udienza ed il conseguente miglioramento della produttività; il numero dei procedimenti definiti è, infatti, aumentato, rispetto all’anno precedente,

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da n. 129 a n. 159, ossia nella percentuale del 23%; la durata media dei procedimenti in fase GUP risulta di appena 357 giorni. Nella macro area del dibattimento penale, la pendenza finale si è ulteriormente ridotta rispetto all’anno giudiziario precedente, attestandosi sui n. 38 procedimenti, a fronte dei n. 44 di partenza; pur se si sono leggermente ridotte le sopravvenienze, l’impegno dei giudici è rimasto immutato, con livelli di produttività paragonabili a quelli dell’anno precedente; anche nel settore dibattimentale, la durata media dei processi è ottimale ed è pari a n. 299 giorni.

Tribunale di Sorveglianza Si registrano elevati livelli di produttività, sia nel Tribunale di Sorveglianza che negli Uffici di Sorveglianza di Perugia e Spoleto, anche se le pendenze sono aumentate, rispetto all’anno precedente, soprattutto per il quasi generalizzato aumento delle sopravvenienze, non compensato dalle definizioni. Invero, a fronte di una sopravvenienza di n. 3.274 procedimenti (aumentata rispetto ai n. 2.684 dell’anno giudiziario precedente), il Tribunale di Sorveglianza, nel periodo in considerazione, ha emesso n. 2.717 provvedimenti definitori (a fronte dei n. 2.532 del periodo precedente), di cui n. 1.164 di accoglimento delle istanze; di conseguenza, la pendenza è sensibilmente aumentata da n. 970 a n. 1.527 procedimenti. Analogo è il bilancio finale degli Uffici di Sorveglianza di Perugia e Spoleto, che hanno visto aumentare sensibilmente le rispettive pendenze (da n. 745 a n. 819 per Perugia e da n. 2.369 a n. 2.912 per Spoleto), in conseguenza, per la sede di Spoleto, di un notevole incremento delle sopravvenienze. Indicazioni sulla realizzazione e sugli effetti delle riforme più recenti, soprattutto in materia processuale, con evidenziazione delle problematiche di maggior rilievo – per novità, complessità e rilevanza socio-economica – che hanno interessato il distretto. Corte di Appello Nel settore civile, il cd. filtro in appello, previsto dal D.L. n. 83/2012, conv. in L. n. 134/2012, che ha introdotto gli artt. 348-bis e 348-ter c.p.c. non ha avuto, nell’anno in questione, un’apprezzabile efficacia deflattiva, in quanto, essendo limitato ai soli casi di assoluta infondatezza dell’appello, è stato applicato in un numero del tutto esiguo di procedimenti. La cd. motivazione breve delle sentenze (art. 281-sexies c.p.c.), consentita anche nei giudizi di appello, a seguito della modifica dell’art. 352 c.p.c. apportata dalla L. n. 183/2011, ha ottenuto, invece, più estesa applicazione: n. 61 sentenze nel periodo in considerazione. La proposta di conciliazione (art. 185-bis c.p.c.) e l’esperimento della mediazione in appello, previsto dall’art. 5 del D.Lvo n. 28/2010, modificato dal D.L. n. 69/2013 conv. in L. n. 98/2013, hanno ottenuto, anche quest’anno, scarso successo, dovuto presumibilmente alla circostanza che, essendo già intervenuta una sentenza di primo grado ed incidendo notevolmente le spese processuali sostenute, i margini di mediazione o di conciliazione sono alquanto ridotti. Per quanto riguarda lo specifico settore lavoro/previdenza, viene segnalato che, nel periodo in

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osservazione, sono pervenuti n. 13 procedimenti di reclamo promossi ai sensi della cd. “legge Fornero” (controversie in materia di impugnazione di licenziamento, instaurate ai sensi dell’art. 1, commi 48 e segg., della legge 28.6.2012 n. 92) ed altrettanti ne risultano definiti alla data del 30.6.2019, con una pendenza che è rimasta immutata (n. 3 procedimenti) e sempre con l’osservanza dei brevi termini fissati dalla legge (gg. 60 per la fissazione dell’udienza di discussione, gg. 10 dall’assunzione della riserva in udienza per il deposito della sentenza, completa di dispositivo e motivazione): Le esigenze di celerità perseguite con la riforma, pertanto, possono dirsi pienamente soddisfatte; la legge n. 92/2012, peraltro, ha comportato anche significative modifiche del diritto sostanziale, con una profonda revisione dell’art. 18 della L. 20.5.1970 n. 300. Riguardo alle altre modifiche legislative, di carattere processuale, rilevanti nel settore lavoro/previdenza, il Presidente della Sezione, nel confermare i rilievi degli scorsi anni, segnala come sia risultata, nella sostanza, ininfluente la modifica dell’istituto dell’inammissibilità dell’appello, disciplinato dall’art. 434 c.p.c., operata dal D.L. 22.6.2012 n. 83, convertito in L. 7.8.2012 n. 134. Sempre con riferimento al settore lavoro/previdenza, il Presidente della Sezione rileva come, anche quest’anno, siano risultate limitate le concrete possibilità di applicazione dell’istituto dell’inammissibilità dell’appello, da dichiararsi con ordinanza qualora l’impugnazione non abbia “una ragionevole probabilità di essere accolta”, introdotto dall’art. 348-bis c.p.c., richiamato dall’art. 436-bis c.p.c. per le controversie in materia di lavoro e previdenza; questo istituto, in concreto, viene utilizzato quasi esclusivamente nelle cause di carattere seriale, le cui questioni abbiano costituito l’oggetto di orientamento della Sezione, contrario alle tesi dell’appellante. Per quanto riguarda la Sezione penale, il Presidente di Sezione, premesso che, in genere, per valutare gli effetti delle riforme è necessario attendere un congruo periodo di tempo e che ciò assume un rilievo ancora più accentuato per i procedimenti in appello, segnala, in sostanziale conformità rispetto all’anno precedente, quanto segue: - i recenti provvedimenti di depenalizzazione hanno riguardato un numero di processi non

significativo, che i dati statistici consentono di indicare in una percentuale piuttosto bassa, circa il 2%.; peraltro, le fattispecie depenalizzate sono spesso oggetto di processi che riguardano anche altre imputazioni non depenalizzate, per cui il risultato di definizione è solo parziale; - la normativa sulla contumacia ha prodotto significativi effetti positivi sull’attività della Cancelleria e sono molto pochi (non più di cinque) i processi che, pervenuti alla fase dell’appello, sono stati sospesi per mancata conoscenza del procedimento da parte dell’imputato; - il numero dei processi definiti per irrilevanza del fatto è risultato non significativo (circa una decina), come negli anni precedenti; - non è ancora possibile una valutazione degli effetti che le ulteriori ipotesi di sospensione del decorso della prescrizione introdotte dalla L. 23.6.2017 n. 103 potranno avere sul numero dei processi definiti per tale causa di estinzione del reato, stante la natura sostanziale della relativa disciplina e la sua applicabilità solo ai fatti commessi nella vigenza della nuova normativa; trattasi, comunque, di una riforma molto utile, poiché numerosi processi (stimabili in una percentuale non inferiore al 25%) pervengono a questa Corte con il termine massimo di prescrizione prossimo a maturare o già maturato tra la data della sentenza e quella dell’iscrizione dell’appello; - l’introduzione del c.d. patteggiamento in fase di appello, di cui all’art. 599-bis c.p.p., ha consentito la definizione di un numero di processi non particolarmente significativo; - l’introduzione dell’art. 72-bis c.p.p. si presenta quanto mai opportuna per la definizione di processi – sia pure non numerosi - che altrimenti subirebbero continui rinvii, con appesantimento delle udienze;

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- la nuova formulazione dell’art. 428 c.p.p., con la reintroduzione dell’appello avverso le sentenze emesse ex art. 425 c.p.p., non ha inciso in modo significativo sull’attività dell’ufficio, avendo comportato soltanto pochissime impugnazioni; - la nuova formulazione dell’art. 581 c.p.p. ha consentito la definizione dei procedimenti, con declaratoria di inammissibilità dell’appello, in un numero che risulta progressivamente decrescente rispetto agli anni precedenti; - l’inserimento nell’art. 603 c.p.p. del comma 3-bis, peraltro anticipato dalla giurisprudenza della CEDU e quindi della Cassazione, ha comportato un significativo aggravio dell’attività della Corte, chiamata a svolgere, con aumentata frequenza, attività istruttoria in processi anche delicati e complessi, spesso provenienti dai distretti limitrofi; - l’introduzione dell’art. 629-bis c.p.p. ha riguardato casi molto contenuti da un punto di vista quantitativo e statistico; peraltro, si è trattato di casi di significativo rilievo ed importanza; - la modifica della disciplina sulla partecipazione al dibattimento a distanza, quale prevista dall’art. 146-bis disp. att. c.p.p., introdotta dalla L. 23.6.2017 n. 103, non ha, allo stato, creato significativi problemi; - la nuova normativa riguardante le misure di prevenzione e antimafia, quale introdotta dalla L. n. 161/2017, ha determinato un sensibile aumento dei procedimenti di revocazione, peraltro particolarmente complessi e di notevole rilevanza; - le modifiche apportate dal D.Lvo 3.10.2017 n. 149 agli artt. 697 e segg. c.p.p. non hanno determinato particolari problemi.

Tribunali di Perugia, Terni e Spoleto Non sono pervenute segnalazioni specifiche e di contenuto diverso rispetto al precedente anno giudiziario. Tribunale per i Minorenni Il Presidente del Tribunale per i Minorenni segnala, anche quest’anno, la particolare rilevanza assunta, nel settore civile, dal D.Lvo 18.8.2015 n. 142 (Attuazione della direttiva 2013/33/UE recante norme relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, nonché della direttiva 2013/32/UE, recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale); in tale testo legislativo vi sono norme specifiche relative agli interventi da praticarsi a sostegno dei minori, fra cui l’art. 19, che tratta dell’accoglienza dei minori non accompagnati, creando, nel suo comma 5, una nuova ed apposita competenza del Tribunale per i Minorenni. Tale nuova competenza è stata ulteriormente disciplinata dalla L. 7.4.2017 n. 47, che reca esclusivamente “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”; il testo legislativo prevede sostanzialmente una serie di garanzie per il minore straniero non accompagnato, giurisdizionalizzando il procedimento, rispetto alla precedente disciplina, che lo manteneva nell’ambito dell’informalità e snellezza tipica del procedimento in camera di consiglio. Così, fra l’altro, all’art. 16 della L. n. 47/2017, si è stabilito per il <<minore straniero non accompagnato … di essere informato dell'opportunità di nominare un legale di fiducia>> e si è previsto un procedimento giurisdizionale per l’attribuzione dell’età nei casi di incertezza, che dovrebbe avvenire con apposito provvedimento, impugnabile “in sede di reclamo ai sensi degli articoli 737>> c.p.c. (art. 5, comma 9). Si è, altresì, previsto che, laddove il “percorso di inserimento sociale” non sia concluso, il Tribunale per i Minorenni possa <<disporre, anche su richiesta dei servizi sociali, con decreto motivato, l'affidamento ai servizi sociali>>. La modifica operata dalla L. n. 47/2017 ha reso, dunque, più oneroso il lavoro del Tribunale per i Minorenni, sia per la maggiore formalizzazione del procedimento, sia per la possibilità di disporre un prolungamento di molti procedimenti fino al ventunesimo anno di età.

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Per effetto del massiccio incremento dell’immigrazione degli adolescenti stranieri non accompagnati in Italia, il numero dei nuovi procedimenti ex art. 19 D.Lvo 18.8.2015 n. 142 è risultato, negli anni, in progressivo aumento, passando dai n. 24 del primo semestre dell’anno giudiziario 2015/16, ai n. 112 dell’anno giudiziario 2017/2018, con una flessione a n. 42 nell’ultimo anno giudiziario, dovuta alle note politiche governative in materia di immigrazione irregolare. Ulteriore e importante novità legislativa intervenuta, nella specifica materia, è rappresentata dal D.Lvo n. 220 del 22.12.2017, con cui sono state trasferite al Tribunale per i Minorenni le funzioni di giudice tutelare per tutti i minori stranieri non accompagnati, a decorrere dal 3.3.2018, così determinando un ulteriore incremento del carico di lavoro di tale ufficio minorile. Si è così venuto a creare un nuovo flusso di procedimenti da gestire, la cui pendenza peraltro dura fino al raggiungimento della maggiore età da parte del minore ed eventualmente anche oltre, atteso che per i minori stranieri non accompagnati è prevista la possibilità di un sostegno nel percorso formativo fino al ventunesimo anno di età. La nuova competenza tutelare è destinata ad aumentare notevolmente il numero dei procedimenti pervenuti e di quelli pendenti; peraltro, poiché il procedimento di tutela si chiude solo con il raggiungimento della maggiore età o anche oltre, nel caso di prosecuzione degli interventi a tutela del percorso formativo, è prevedibile un innalzamento progressivo, fino a 300-400 procedimenti, della pendenza finale del settore civile. Il fenomeno dell’immigrazione abusiva sta ulteriormente appesantendo il carico di lavoro del Tribunale per i Minorenni anche sotto altro profilo, in quanto sono in aumento i procedimenti per l’autorizzazione al soggiorno in Italia di cittadini extracomunitari nell’interesse di un minore, ex art. 31 T.U. n. 286/1998; nell’anno giudiziario 2015/2016, infatti, sono pervenuti n. 54 procedimenti di tale tipo, nell’anno giudiziario 2016/2017 n. 84, nell’anno giudiziario 2017/2018 n. 92 e nell’ultimo anno n. 128, in netta crescita rispetto al passato. Per quanto concerne il settore penale, il Presidente del Tribunale per i Minorenni non segnala modifiche legislative peculiari, tranne quella, in tema di esecuzione delle pene detentive nei confronti dei condannati minorenni, intervenuta con il D.Lvo 2.10.2018 n. 121. Detto intervento normativo è finalizzato a ridurre il carcere per i minorenni ad extrema ratio, nonché a realizzare il finalismo rieducativo della pena e il principio di individualizzazione del trattamento. La modifica legislativa, però, non ha avuto alcun impatto sul carico di lavoro del locale Tribunale per i Minorenni, poiché la condanna di un minorenne a pena detentiva, che è presupposto dell’esecuzione penale, costituisce ipotesi assolutamente residuale nella realtà territoriale dell’Umbria, essendo generalmente ricorrenti i presupposti per un tentativo di recupero socio-educativo del minore, attraverso lo strumento della messa alla prova nel procedimento penale di cognizione. Tribunale di Sorveglianza Il Presidente del Tribunale di Sorveglianza segnala, anche quest’anno, la notevole rilevanza, nella materia penitenziaria, dalla sentenza “Torreggiani” sul sovraffollamento nelle carceri italiane (CEDU, 8 gennaio 2013); tale sentenza, a parte interventi di tipo strutturale destinati ad incidere sulla stessa organizzazione degli spazi all’interno degli istituti di pena (la stanza detentiva, negli istituti non destinati all’alta sicurezza, costituisce essenzialmente luogo di pernottamento notturno del detenuto), ha determinato interventi di pianificazione da parte della “Commissione Ministeriale per le Questioni Penitenziarie”. In particolare, è stato demandato al consiglio di disciplina degli istituti (art. 57 O.P.) di farsi parte diligente per individuare d’ufficio e segnalare al magistrato di sorveglianza le posizioni dei detenuti che, in astratto, anche in assenza di iniziativa individuale, sembrano poter accedere alle misure alternative alla detenzione, la qual cosa si è tradotta in un incremento vistosissimo del lavoro che fa capo al singolo ufficio di sorveglianza, deputato ad eventualmente anticipare la favorevole decisione collegiale.

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Con riferimento al periodo più recente, vengono segnalate le innovazioni contenute nel D.Lvo 2.10.2018 n.123, di riforma dell’ordinamento penitenziario, in attuazione della Legge delega 23.6.2017 n.103. Con tale intervento normativo é stato previsto un incremento dei procedimenti camerali che si svolgono in assenza del pubblico ministero e del difensore, nelle forme dell’art. 667 comma 4 c.p.p. (contraddittorio differito ai soli casi di opposizione della parte pubblica o privata), essendo stato ampliato il contenuto del comma 1-bis dell’art. 678 c.p.p.; infatti, alle precedenti previsioni introdotte dal D.L. n. 146/2013, conv. nella L. n. 10/2014, sono state aggiunte le declaratorie di estinzione del reato conseguente alla liberazione condizionale e, molto frequenti e rilevanti quando si tratti di popolazione femminile negli istituti di pena, i procedimenti ex art. 146 c.p. n. 1) e n. 2), aventi ad oggetto il differimento obbligatorio della pena nei confronti della condannata in stato di gravidanza ovvero madre di prole di età inferiore ad anni uno. Il Presidente del Tribunale di Sorveglianza ritiene, inoltre, che il punto di forza della riforma di cui al D.Lvo n. 123/2018 sia rappresentato dall’inserimento del comma 1-ter nell’art. 678 c.p.p., disposizione che introduce il cd rito semplificato davanti al Tribunale di Sorveglianza. La novità consiste nel fatto che, nei casi in cui il Pubblico Ministero procedente abbia sospeso il titolo esecutivo, ex art. 656 comma 5 c.p.p., con trasmissione degli atti al Tribunale di Sorveglianza per la decisione sulla concedibilità di una misura alternativa alla detenzione, il procedimento viene assegnato al giudice monocratico, nelle ipotesi, abbastanza frequenti, in cui il residuo della pena da espiare non superi anni uno e mesi sei di reclusione; l’istruttoria di tali procedimenti continua a far capo alla Cancelleria del Tribunale di Sorveglianza e il Presidente, a istruttoria conclusa, designa il magistrato relatore il quale, in piena autonomia, anticipa la decisione collegiale, quando essa è favorevole, anche se accoglie la misura richiesta in via gradata. La misura è ratificata dall’organo collegiale, in caso di mancata opposizione del Procuratore Generale o della parte privata non acquiescente, e l’esecuzione della misura così deliberata prenderà avvio solo dalla notifica della decisione collegiale; in caso di opposizione, la decisione è assunta nella sede collegiale e altrettanto avviene quando il magistrato restituisce al Tribunale di Sorveglianza il fascicolo non deciso, in presenza di elementi di valutazione sfavorevoli al condannato. Tale contesto normativo riduce sensibilmente i tempi di trattazione dei procedimenti di sorveglianza, collegiali e monocratici, incrementando le materie che non necessitano del contraddittorio camerale e prevedendo riti semplificati, con la conseguenza che le udienze collegiali riguardano, in buona parte, fascicoli trattati in assenza del contraddittorio con le parti. Notizie sulla situazione carceraria nel distretto e sulla applicazione delle misure alternative alla detenzione. Quanto alla popolazione carceraria, si rilevano, in alcuni casi, non preoccupanti situazioni di sovraffollamento. Invero, con riferimento alla data del 30.6.2019: - nella Casa Circondariale di Perugia (sezione maschile e sezione femminile), erano presenti

n. 389 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di n. 363; - nella Casa di Reclusione di Orvieto, erano presenti n. 98 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di n. 101; - nella Casa di Reclusione di Spoleto, erano presenti n. 445 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di n. 449;

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- nella Casa Circondariale di Terni, erano presenti n. 475 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di n. 411.

Riguardo all’applicazione delle misure alternative alla detenzione, il Presidente del Tribunale di Sorveglianza ha segnalato quanto segue, separatamente per ciascun ufficio di competenza. Tribunale di Sorveglianza Il Tribunale di Sorveglianza, nel periodo 1.7.2018/30.6.2019, a fronte di un netto aumento dei procedimenti sopravvenuti in materia di misure alternative (da n. 1.537 nel periodo precedente a n. 1.910 nel periodo in considerazione) ha emesso n. 1.457 (a fronte di n. 1.458 del periodo precedente) provvedimenti collegiali su richieste di misure alternative alla detenzione; sul totale delle decisioni, il Tribunale ha emesso n. 617 provvedimenti di accoglimento delle istanze, con una percentuale di decisioni favorevoli di circa il 42,3%. La maggior parte degli accoglimenti ha riguardato la misura alternativa più ampia, l’affidamento in prova al servizio sociale (n. 218 provvedimenti), di cui n. 69 affidamenti di tipo terapeutico per condannati tossicodipendenti o alcoldipendenti. Molto più ridotto il numero dei procedimenti definiti con la concessione della semilibertà (n. 16), misura che risente anche della mancanza di offerte di lavoro per la popolazione detenuta. Un buon numero di provvedimenti (n. 85) ha accolto domande di detenzione domiciliare, misura finalizzata alla espiazione della pena in un contesto non segregante, ma che, rispetto all’affidamento in prova, non presenta connotazioni tipicamente rieducative. Quanto al dato statistico concernente le revoche delle misure alternative concesse, emergono segnali positivi; i provvedimenti di revoca sono stati, infatti, n. 54 e rappresentano soltanto una minima percentuale (8,7%) dei provvedimenti concessivi emessi dal Tribunale di Sorveglianza. In particolare, i casi di revoca dell’affidamento in prova al servizio sociale sono stati n. 15 e gli insuccessi sono stati, in genere, correlati ad una possibile insufficiente comprensione del corredo di prescrizioni previste dalla legge o, più realisticamente, alla difficoltà, per chi ha trascorso periodi di carcerazione medio-lunghi, di rendere effettivi, in assenza di opportunità di lavoro, percorsi di inclusione sociale. Ufficio di Sorveglianza di Perugia L’attività dell’Ufficio si è concentrata, in misura del tutto prevalente, sulle istanze presentate da persone condannate che si trovano in stato di detenzione in carcere nelle materie della liberazione anticipata, dei permessi (premio o di necessità), dell’espulsione degli stranieri clandestini, dell’esecuzione della pena a domicilio ex L. n. 199/2010, dell’eventuale anticipazione di misure alternative. Con riguardo alla liberazione anticipata, i procedimenti sopravvenuti, nell’anno in questione, sono stati n. 584 (istanze accolte n. 490, rigettate n. 49). Inoltre, nel periodo in riferimento, sono pervenute n. 607 domande di permessi premio, concedibili dopo l’espiazione di una quota di pena a chi abbia mantenuto buona condotta e non risulti socialmente pericoloso; le domande accolte sono state n. 449 (il 74%), mentre i provvedimenti di rigetto sono stati n. 71 e le declaratorie di inammissibilità n. 29. I procedimenti per permessi di necessità sopravvenuti sono stati n. 75 e le domande accolte n. 24. Una particolare attenzione merita il quadro applicativo della L. n. 199/2010, nota come “legge svuota carceri”, interessata, nell’anno 2011, da un’integrazione che ne ha ampliato la possibilità di fruizione, con l’elevazione del limite della pena residua da dodici a diciotto mesi. Con riguardo a tale istituto, risultano accolte n. 13 domande, su un totale di n. 60 presentate. Sono intervenute solo due revoche di tale misura; il dato conferma che l’esecuzione della pena presso il domicilio, quando applicata, risulta utile a gestire la fase finale di una pena detentiva per riavvicinare la persona detenuta al proprio ambiente familiare e sociale di riferimento, in vista del definitivo reinserimento nella società, a pena espiata.

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Altro dato significativo riguarda i provvedimenti di espulsione emessi dall’Ufficio di Sorveglianza di Perugia nei confronti di detenuti stranieri irregolarmente presenti sul territorio dello Stato (art. 16 comma 5 D.Lvo n. 286/1998); si riscontrano n. 48 espulsioni disposte, a fronte di n. 129 procedimenti definiti. In ogni caso, è necessario rappresentare che il numero di detenuti effettivamente rimpatriato è ben inferiore a quello dei provvedimenti di espulsione deliberati; infatti, gli interessati propongono quasi sempre opposizione al Tribunale di Sorveglianza – ottenendo il correlato effetto sospensivo dell’esecuzione del provvedimento, di modo che sovente interviene la scadenza della pena prima della decisione collegiale – sempre più spesso adducendo motivi umanitari e, segnatamente, la prospettiva di essere sottoposti a persecuzione in caso di ritorno nei Paesi di origine. Ancora con riferimento ai dati statistici, l’Ufficio di Sorveglianza di Perugia ha deliberato n. 13 concessioni provvisorie di detenzione domiciliare (art. 47-ter, comma 1-quater, O.P.), a fronte di n. 12 provvedimenti di rigetto e di n. 3 declaratorie di inammissibilità; ha concesso n. 16 ammissioni provvisorie alla misura dell’affidamento terapeutico (art. 94 D.P.R. n. 309/90) e ha deliberato, nella medesima materia, n. 13 rigetti; ha concesso, in n. 10 casi, il differimento facoltativo della pena per gravi motivi di salute (n. 2 sono stati i provvedimenti di rigetto); in n. 10 casi ha differito l’esecuzione della pena ai sensi dell’art. 146 c.p. (i rigetti sono stati n. 6, mentre non vi sono state declaratorie di inammissibilità); non ha concesso rinvii dell’esecuzione in presenza di domanda di grazia. Ufficio di Sorveglianza di Spoleto Nell’ultimo anno, l’Ufficio ha visto accrescere in maniera sensibile il carico di lavoro (i procedimenti sopravvenuti sono aumentati da n. 9.071 a n. 9.436); peraltro, come sopra ricordato, da settembre 2013, la modifica delle circoscrizioni dei Tribunali di Spoleto e Terni ha determinato un notevole ampliamento della competenza dell’Ufficio di Sorveglianza di Spoleto, che attualmente comprende, sotto il profilo territoriale, i Comuni di Todi, Orvieto, Deruta e Foligno e, sotto il profilo degli istituti di pena, anche la Casa di Reclusione di Orvieto. Si consideri che dai n. 4.108 procedimenti sopravvenuti nel periodo 1.7.2009/30.6.2010 si è giunti ai n. 9.436 iscritti nell’anno di riferimento. Nel contempo, dall’analisi dei prospetti statistici annuali, emerge anche una buona produttività dell’Ufficio che, nel periodo luglio 2018/giugno 2019, ha definito n. 8.893 procedimenti. In particolare, sono state valutate e decise: un totale di n. 719 domande di permesso premio, di cui n. 521 accolte, n. 89 respinte e n. 109 dichiarate inammissibili; un totale di n. 203 domande di permesso di necessità, di cui n. 90 accolte, n. 110 respinte e n. 3 dichiarate inammissibili; un totale di n. 63 procedimenti per l’espulsione quale sanzione alternativa alla detenzione, di cui solo n. 27 definiti con provvedimento di espulsione; un totale di n. 1.394 domande di liberazione anticipata, di cui n. 1.234 accolte o parzialmente accolte. Indicazioni circa la copertura delle piante organiche dei magistrati e del personale amministrativo e lo stato delle risorse materiali e degli strumenti informatici, con segnalazione delle prassi organizzative adottate per il più efficace funzionamento degli uffici e dei programmi predisposti per la riduzione dell’arretrato. Copertura delle piante organiche dei magistrati A fine novembre 2019, per l’intero distretto, su un organico di magistrati togati pari a 132 unità, ne risultavano presenti n. 122, con una scopertura del 7,58%, inferiore rispetto a quella segnalata nella relazione riguardante lo scorso anno.

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Più precisamente, con riferimento agli uffici giudicanti del distretto diversi da quelli del Giudice di Pace, risultavano scoperti: presso la Corte di Appello, ove erano presenti n. 2 Consiglieri in sovrannumero, un posto di

Presidente di Sezione presso il Tribunale di Perugia, n. 5 posti di giudice presso il Tribunale di Terni, n. 2 posti di giudice presso il Tribunale di Sorveglianza il posto del Presidente Con riferimento agli uffici requirenti, a fine novembre 2019, risultavano scoperti il posto di Procuratore a Perugia, nonché un posto di sostituto in ciascuna delle Procure di Perugia e Terni. Copertura delle piante organiche del personale amministrativo In merito al personale amministrativo e con riferimento all’intero distretto, la scopertura è sempre piuttosto elevata (n. 122 unità sulle n. 605 complessive), pari ad una percentuale di circa il 20,17%, sia pure con valori diversificati presso i vari uffici. La situazione è peggiorata rispetto al precedente anno giudiziario, a causa dei ricorrenti pensionamenti, non adeguatamente fronteggiati con le nuove assunzioni di Assistenti e Funzionari Giudiziari avvenute dall’inizio del 2018 e proseguite anche nell’anno giudiziario in considerazione (con riferimento all’intero distretto, nell’ultimo anno giudiziario, sono stati immessi in servizio n. 6 Assistenti e n. 1 Funzionario tecnico). Al riguardo, come nelle relazioni degli anni scorsi, va evidenziato che, dall’1.9.2015, con il venir meno della precedente competenza dei Comuni, le spese del servizio giustizia connesse alla conduzione degli immobili adibiti a sedi degli uffici giudiziari sono gestite dalla stessa amministrazione giudiziaria (dalle Corti d’Appello oppure, se ammessa sub-delega, dal Tribunale circondariale) e consistono in un insieme di forniture (locazioni, riscaldamento, acqua, luce, telefono, manutenzione impianti, manutenzione antincendio, facchinaggio ecc.); ciò ha causato un rilevante aggravio di lavoro, sia per la definizione contrattuale delle singole voci di spesa, sia per la gestione dei fondi occorrenti a far fronte alle predette spese, con conseguente notevole accentuazione dei disagi connessi alle evidenziate scoperture degli organici del personale amministrativo. Come nelle relazioni degli anni precedenti, infine, non può farsi a meno di segnalare la situazione particolarmente critica degli uffici di Spoleto (Tribunale e Procura della Repubblica), i cui organici del personale amministrativo sono palesemente sottodimensionati. Stato delle risorse materiali e degli strumenti informatici Anche se, forse, non del tutto pertinente rispetto al tema delle risorse materiali, non può farsi a meno di segnalare, nuovamente e con forza, la grave situazione di criticità che interessa gli edifici sedi degli uffici giudiziari di Perugia. A parte la buona sistemazione degli uffici di secondo grado (Corte di Appello e Procura Generale), ospitati nel prestigioso palazzo del Capitano del Popolo, nel centro storico della città, quasi tutti gli altri uffici occupano sedi inadeguate; al riguardo, una particolare menzione merita la situazione del Tribunale e della Procura della Repubblica, in quanto il primo ha gli uffici distribuiti in ben tre sedi diverse, mentre la seconda utilizza anch’essa locali ubicati in due edifici diversi, archivi a parte. La frammentazione delle sedi, specie quando riguarda un medesimo ufficio o uffici collegati, crea inevitabilmente notevoli disservizi, disagi per gli operatori (magistrati e personale amministrativo) e per gli utenti, tutti costretti a frequenti spostamenti tra un ufficio e l’altro ed a onerose movimentazioni di fascicoli, nonché rilevante incremento delle spese di gestione e vigilanza/custodia degli edifici. La molto critica situazione logistica degli uffici giudiziari di Perugia implica anche importanti problemi di sicurezza, in quanto la mancanza di un unico ingresso rende particolarmente

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difficoltoso e, comunque, molto oneroso economicamente organizzare un presidio di vigilanza armata. Tutte queste problematiche dovrebbero essere risolte con la realizzazione del progetto della “Cittadella Giudiziaria” presso la struttura dell’ex carcere cittadino; purtroppo, i tempi tecnici di tale progetto sono inevitabilmente non brevi, per cui si è ancora in fase di studio preliminare, nonostante il buon lavoro fin qui svolto dall’apposito “tavolo tecnico” costituito tra tutte le Amministrazioni interessate. Per le spese di ufficio, il Ministero ha stanziato fondi di importo pari a €. 50.000, risultati sufficienti per tutte le esigenze di Cancelleria. Per i capitoli 1451.14 (materiale igienico sanitario) e 1451.21 (carta), gli accrediti pervenuti hanno consentito di coprire il fabbisogno del distretto, grazie all’utilizzo della procedura unitaria di acquisto, che ha reso possibile il monitoraggio della spesa e la riduzione dei costi di approvvigionamento; diversamente è avvenuto per il capitolo di spesa 1451.14 (toner e drum per telefax e stampanti), ove gli accrediti sono risultati insufficienti. Anche per quest’anno è stata utilizzata la procedura centralizzata per le pubblicazioni giuridiche destinate agli uffici e i fondi assegnati (cap. 1451.16) sono risultati sufficienti agli abbonamenti, in quanto negli ultimi anni è stato ridotto notevolmente il numero dei periodici richiesti. La disponibilità economica per forniture di arredi e attrezzature è risultata molto esigua e del tutto insufficiente rispetto alle esigenze. Alcuni uffici del distretto, inoltre, lamentano l’insufficienza delle risorse assegnate per materiali di consumo necessari nelle Cancellerie e anche per gli interventi di manutenzione sulle autovetture di servizio. Per quanto riguarda il settore informatico, è continuato l’aggiornamento della dotazione hardware con l’arrivo di scanner per le Cancellerie e di pc portatili per i magistrati. Tali forniture non sempre sono state sufficienti per le esigenze degli uffici, come è stato segnalato dai Tribunali di Perugia e Terni, in particolare con riferimento alle dotazioni di scanner, il cui uso è sempre più diffuso per le necessità del processo civile telematico e, nel settore penale, del TIAP. L’assistenza informatica è risultata generalmente efficiente e tempestiva, sia pure con qualche criticità riguardante gli uffici, come il Tribunale di Spoleto, che non dispongono di un presidio fisso e lamentano, pertanto, ricorrenti ritardi negli interventi dei tecnici. Per le spese di funzionamento relative alla gestione degli immobili sedi di uffici giudiziari, sono pervenuti, nel periodo in esame, fondi pari ad € 3.767.053,91 di cui € 445.152,13 nel primo semestre 2019, come residui di accrediti pervenuti nel 2018. Prassi organizzative adottate per il più efficace funzionamento degli uffici Come negli anni precedenti, i Capi degli uffici hanno favorito incontri con tutti gli addetti, magistrati, personale amministrativo, avvocati, in modo da sollecitare il contributo di tutti, favorire la condivisione delle scelte organizzative e così assicurare una gestione il più possibile partecipata degli uffici. Il risultato di tale impegno è stato rappresentato dalla sottoscrizione di protocolli e convenzioni, che hanno sicuramente apportato benefici alla gestione degli uffici. Al riguardo, vanno segnalati i protocolli relativi alla trattazione dei procedimenti penali, adottati presso varie sedi con la fattiva partecipazione degli uffici giudicanti, requirenti e della classe forense; tali protocolli, contenenti anche i criteri di priorità da seguire nella fissazione dei procedimenti, hanno consentito una gestione più oculata del diffuso arretrato esistente, prevedendo anche la scelta di non trattare procedimenti non prioritari destinati comunque ad una declaratoria di prescrizione, al fine di far concentrare le limitate risorse disponibili nella trattazione di processi ancora “vitali”. Riguardo alle convenzioni destinate a integrare le risorse umane a disposizione degli uffici, è rimasta vigente, nell’anno in questione, la Convenzione tra la Scuola di Specializzazione per le

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professioni legali, l’Università di Perugia, la Corte di Appello e tutti i Tribunali del distretto, ai fini delle attività formative di cui all’art. 37 D.L. n 98/2011, conv. in L. n 111/2011, presso gli uffici giudiziari; in verità, anche nell’ultimo anno, come nel precedente, la convenzione è risultata, nel complesso, poco utilizzata, a seguito dell’introduzione dei più appetibili tirocini ex art. 73 D.L. n. 69/2013, conv. in L. n 98/2013. Tali ultimi tirocini ex art 73 del D.L. n 69/2013 hanno, invece, assicurato, in vari uffici del distretto, un buon supporto alle attività dei magistrati, anche perché i vantaggi connessi al completamento del periodo di formazione hanno stimolato una molteplicità di domande. E’ tuttora operativo l’accordo di collaborazione, sottoscritto il 22.7.2016, tra la Corte di Appello, la Procura Generale e la Regione Umbria, in base al quale quest’ultima si è resa disponibile a supportare, con personale proprio e/o di strutture dipendenti, progetti degli uffici giudiziari finalizzati alla riduzione dei tempi di definizione dei procedimenti. In data 22.3.2017, è stato sottoscritto un accordo con la Banca d’Italia – sede di Perugia, al fine di ottenere un supporto per lo smaltimento dell’arretrato nei pagamenti conseguenti ai procedimenti di equa riparazione; tale accordo, però, ha cessato di produrre effetti nel corso dell’anno giudiziario in riferimento. Il 24.7.2017, è stato sottoscritto un protocollo tra questa Corte di Appello, la Regione Umbria e le Procure del distretto, al fine di attuare un progetto di digitalizzazione, tra l’altro, degli atti dei procedimenti penali. Con riferimento alle convenzioni stipulate dai singoli Tribunali, solo per citarne alcune, va fatta menzione del Protocollo per l’Amministrazione di Sostegno tra il Tribunale di Perugia, il Centro Servizi per il Volontariato di Perugia (CESVOL), il Comune di Perugia e l’Azienda USL Umbria 1, che prevede l’ausilio di volontari per offrire un punto informativo/operativo presso la Cancelleria, a supporto dei procedimenti di amministrazione di sostegno; tale protocollo ha apportato notevoli benefici, soprattutto per l’utenza non professionale, consentendo di ottenere in tempi brevi informazioni qualificate. Si richiamano, inoltre, la Convenzione sottoscritta dal Tribunale con la Camera Penale di Perugia, per la semplificazione ed accelerazione delle pratiche di liquidazione delle spese di giustizia in materia penale, nonché le Convenzioni riguardanti i percorsi di tirocinio formativo con la Scuola delle Professioni Legali dell’Università di Perugia e l’Ordine degli Avvocati. Si segnalano, infine, le Convenzioni per i Lavori di Pubblica Utilità e Messa alla Prova, sottoscritte da vari uffici con Comuni ed Enti no-profit, secondo modalità aggiornate e standardizzate, rese conoscibili attraverso la pubblicazione via web. Tra le prassi organizzative attuate per il più efficace funzionamento degli uffici, vanno, infine, segnalate le attività di coordinamento svolte dai Presidenti dei Tribunali e dai Presidenti di Sezione, volte a stimolare e realizzare l’individuazione di orientamenti interpretativi comuni sulle questioni più rilevanti, attraverso frequenti riunioni tra i magistrati dei vari settori. Programmi predisposti per la riduzione dell’arretrato Riguardo a questa Corte di Appello, si richiama quanto evidenziato negli anni precedenti a proposito dei progetti di smaltimento dei preesistenti arretrati nel settore dell’equa riparazione (vecchio rito) e nella sezione penale, progetti ormai non più attuali perché giunti a positiva conclusione nel corso dell’anno giudiziario in considerazione. Anche presso i Tribunali ordinari del distretto sono state impostate e stanno già dando i loro frutti importanti attività di riorganizzazione di tutti i settori della giurisdizione, proprio al fine di ridurre progressivamente gli arretrati. Il problema degli arretrati è poi particolarmente tenuto in considerazione nella redazione dei programmi di gestione ex art. 37 D.L. n. 98/2011, conv. in L. n. 111/2011, nell’ambito dei quali ciascun ufficio dedica una corsia preferenziale ai procedimenti di più risalente iscrizione.

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Anche i vari protocolli per la trattazione dei procedimenti penali adottati dai Tribunali hanno come obiettivo comune, tra gli altri, quello della riduzione progressiva degli arretrati. E’ interessante segnalare, infine, la Convenzione per il progetto di Giustizia Condivisa, sottoscritta, nel mese di febbraio 2019, dal Tribunale di Perugia; tale Convenzione tende a potenziare la mediazione delegata (art. 5 D.Lvo n. 28/2010), attraverso uno studio preventivo da parte del giudice, coadiuvato da borsisti universitari; i borsisti (selezionati secondo una procedura concorsuale per titoli e formati attraverso un corso di n. 36 ore) esaminano i procedimenti secondo i criteri selettivi preventivamente individuati e sottopongono al giudice una proposta di mediazione che, ove venga recepita, comporta l’invito alle parti ad instaurare, entro 15 giorni, il procedimento di mediazione dinanzi ad uno degli organismi riconosciuti, con conseguente rinvio dell’udienza a distanza di 4/6 mesi. Tale progetto, i cui risultati concreti sono ancora oggetto di monitoraggio, è sicuramente importante poiché offre strumenti più snelli di definizione delle controversie e può comportare, pertanto, una deflazione del contenzioso. Rilievi quanto al livello di attuazione del processo civile e penale telematico. Presso la Corte di Appello, tutti i magistrati (anche onorari) dei settori civile e lavoro sono dotati di “consolle” e la utilizzano in maniera sempre più ampia, per il deposito telematico di tutti i provvedimenti e, quanto al Presidente di sezione, anche per l’assegnazione dei fascicoli e la fissazione delle prime udienze. Il SICID costituisce uno strumento conosciuto da tutto il personale di Cancelleria e dai magistrati; l’invio delle comunicazioni di Cancelleria avviene unicamente tramite PEC. Riguardo, più specificamente, alla Sezione lavoro di questa Corte, il livello di attuazione del processo civile telematico risulta pienamente soddisfacente, in quanto, come segnalato dal Presidente di Sezione: - i magistrati della sezione depositano tutti i provvedimenti mediante la “consolle”; - il Presidente utilizza il medesimo strumento per l’emissione del decreto ex art. 435 c.p.c., ossia

per l’assegnazione dei nuovi procedimenti ai magistrati della Sezione e per la fissazione dell’udienza di discussione; - nell’eventualità in cui sia assente il Cancelliere, il Collegio è in grado di redigere verbali di udienza telematici, grazie all’attivazione, sulla “consolle” del Presidente di Sezione, della funzione “cruscotto del presidente”, che consente di esaminare anche i procedimenti assegnati agli altri magistrati della Sezione e di operare sugli stessi.

Per quanto concerne il settore penale di questa Corte, le notifiche avvengono a mezzo posta certificata; inoltre, è stato avviato il nuovo programma SICP per la gestione del ruolo generale, vengono utilizzati il programma SIGE per la gestione dei procedimenti di esecuzione ed il programma SIPPI per gli appelli in materia di misure di prevenzione; per la consultazione delle sentenze emesse dalla Sezione penale, può essere utilizzato il registro informatizzato delle sentenze stesse. Il Presidente del Tribunale di Perugia segnala che si consolidano sempre più i benefici del processo civile telematico, con l’accelerazione di tutte le fasi di lavorazione degli atti processuali; inoltre, sta per avviarsi l’inoltro telematico degli atti al Pubblico Ministero (per pareri e visti). Per quanto riguarda i servizi amministrativi, non risulta arretrato nella pubblicazione delle sentenze o di altri provvedimenti ed è tempestivo anche l’invio telematico degli atti all’Agenzia delle

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Entrate, ai fini della tassazione, invio che avviene esclusivamente col sistema telematico, in base ad apposito ordine di servizio interno. Nel settore civile, in generale, tutti i magistrati, professionali ed onorari, utilizzano quasi esclusivamente il sistema telematico per l’esame degli atti del procedimento depositati dalle parti, la redazione dei verbali, l’adozione e il deposito dei provvedimenti; unica eccezione è rappresentata dai settori delle tutele, curatele e amministrazioni di sostegno. Nella particolare materia della protezione internazionale, è stato utilizzato il sistema telematico anche per realizzare una cartella condivisa tra tutti i giudici addetti al settore, funzionale allo scambio di dati e informazioni contenute nei siti istituzionali in ordine ai Paesi di provenienza dei migranti, oltre che alla condivisione dei decreti adottati nei casi più particolari. Per il settore delle esecuzioni e fallimenti, è regolarmente in uso il registro informatico SIECIC e, con particolare riferimento all’attività in materia fallimentare, anche l’applicativo Fallco, a seguito di specifica convenzione con la società Zucchetti, realizzatrice del software. L’applicativo consente una comunicazione costante tra il giudice e il curatore, con il conseguente vantaggio di ridurre, per i curatori, i tempi di attesa negli uffici e, per il giudice, i tempi da dedicare al ricevimento dei curatori. Nel settore penale, si registra la piena utilizzazione del registro informativo SICP per l’iscrizione dei procedimenti e l’annotazione dei principali eventi processuali; il personale progredisce costantemente nell’apprendimento delle relative funzionalità. In tutte le aule di udienza, sono installate postazioni PC e la verbalizzazione dei dibattimenti avviene esclusivamente in forma digitale, ormai da vari anni; lo stesso vale anche per le aule in cui si svolgono le udienze preliminari. E’ tuttora operativo un protocollo, risalente al 2015, stipulato tra Tribunale di Perugia e Ordine degli Avvocati, in base al quale, per ciò che concerne la sola fase dibattimentale, è ammessa la trasmissione via PEC di qualsiasi atto, ad eccezione di tutte le richieste o istanze attinenti alle misure cautelari. E’ in fase di avanzata sperimentazione il sistema TIAP (Trattamento Informatico Atti Processuali), applicativo sviluppato dal Ministero della Giustizia per la gestione informatica del fascicolo, con possibilità di integrarne i contenuti nelle varie fasi processuali, con atti, documenti e supporti multimediali; all’interno del sistema, sono contenute copie informatiche scannerizzate di documenti cartacei, per cui è possibile un esame più snello e rapido degli stessi e la loro trasmissione a distanza, evitandosi, in particolare per i procedimenti del Riesame, lo spostamento dei fascicoli cartacei dai Tribunali del distretto. Il sistema sperimentale organizzato per il settore del Riesame, con la collaborazione delle tre Procure del distretto, prevede la spedizione di un avviso del caricamento dei documenti e della ricezione degli stessi (così da attestare ritualmente la trasmissione e la ricezione degli atti nei termini di legge), nonché il venir meno della visibilità degli atti per il Tribunale del Riesame, una volta esaurita la procedura. E’ in fase di configurazione, ai fini dell’avvio, anche il sistema GIADA 2.0., applicativo ministeriale che supporta l’assegnazione, con criteri automatici e quindi predeterminati, della prima udienza dei procedimenti collegiali e monocratici, nel settore penale dibattimentale. Nelle Cancellerie è regolarmente in uso il sistema delle notificazioni con SNT, per la citazione dei soggetti diversi dall’imputato, in ogni occasione nella quale è tecnicamente possibile, oltre che per tutte le comunicazioni con gli istituti di detenzione; tale sistema ha ottimizzato i tempi riguardanti le comunicazioni e le notificazioni. Va segnalato, inoltre, l’utilizzazione a pieno regime del sistema SIAMM, che ha apportato migliore organizzazione ed efficienza al servizio spese di giustizia. I giudici del dibattimento sono tutti dotati di password di accesso al portale trascrizioni del Ministero della Giustizia, con conseguente migliore possibilità di studio degli atti, pur senza la disponibilità del fascicolo cartaceo, e di redazione delle sentenze con la diretta importazione delle deposizioni.

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Il Presidente del Tribunale segnala, peraltro, che le dotazioni informatiche continuano ad essere carenti sotto il profilo tecnologico (in gran parte si tratta di strumenti obsoleti) ed insufficienti sotto il profilo quantitativo; le dotazioni in questo momento più urgenti sono le apparecchiature che consentono la scannerizzazione degli atti, che si rivelano fondamentali per la digitalizzazione e, in particolare, per la diffusione del sistema TIAP anche nel dibattimento. Il funzionamento del servizio di assistenza sistemistica è certamente efficiente e sono tempestive tutte le attività di formazione del personale e dei magistrati per l’utilizzazione dei nuovi software distribuiti da DGSIA. Dal Tribunale di Terni si segnala che il processo civile telematico, anche a seguito delle recenti modifiche introdotte con il D.L. n. 83/2015, conv. in L. n. 147/2015, è pienamente operativo, considerati i risultati positivi già raggiunti attraverso la gestione telematica del flusso documentale dell’ufficio. Presso gli uffici di Cancelleria, sono in uso gli applicativi ministeriali (SICID, SIECIC), che consentono di effettuare il deposito di atti, le comunicazioni di legge, l’invio e l’accettazione telematica di atti; i magistrati, in gran parte, utilizzano la “consolle” quale strumento di lavoro semplificativo per il deposito di atti e per la visione dei fascicoli telematici; si segnala, altresì, che, a seguito delle significative modifiche in materia di vendite giudiziarie, apportate con il D.L. n. 83/2015, l’ufficio sta progettando un modello organizzativo che favorisca la gestione del portale unificato, al fine di sanare l’attuale frammentazione della pubblicazione degli avvisi di vendita nell’ambito di un’unica area web. Nel settore penale, è stato adottato l’applicativo ministeriale TIAP, per la gestione del fascicolo informatico; il registro penale integrato (SICP) viene correttamente utilizzato; è massiccio l’utilizzo dell’applicativo SNT per le notifiche penali, che svolge un ruolo di primo piano nella gestione del flusso documentale tra uffici, nonché nelle comunicazioni alle parti, secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Dal Tribunale di Spoleto, si segnala che l’ufficio si è attivato per l’attuazione del processo civile telematico e per la migliore informatizzazione; il decreto ingiuntivo telematico è da tempo in essere, ben prima che fosse obbligatorio; dal maggio 2014, l’ufficio riceve telematicamente memorie e comparse, è attivo il servizio per le notifiche telematiche nel settore civile e tutte le comunicazioni avvengono on-line, tramite posta elettronica certificata. E’ pressoché totalmente automatico il sistema di assegnazione di buona parte dei procedimenti civili. L’avvio del sistema di notificazioni e comunicazioni telematiche penali è stato attuato. Il Tribunale di Spoleto non dispone di un presidio CISIA permanente e lamenta ricorrenti ritardi negli interventi richiesti per problematiche tecniche.

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UFFICI REQUIRENTI

PROCURA GENERALE PRESSO LA CORTE DI APPELLO relazione redatta dal Procuratore Generale dott. Fausto Cardella

La Procura generale, accanto alle tipiche funzioni requirenti, svolge un compito di vigilanza e

controllo sull’attività degli uffici requirenti del distretto, “…al fine di verificare il corretto e uniforme esercizio dell’azione penale ed il rispetto delle norme del giusto processo, nonché il puntuale esercizio da parte dei procuratori della Repubblica dei poteri di direzione, controllo e organizzazione degli uffici ai quali sono preposti, acquisisce dati e notizie dalle procure della Repubblica del distretto ed invia al procuratore generale presso la Corte di cassazione una relazione almeno annuale” (art. 6, D.L.vo 20.2.2006, n° 106).

Questi compiti, non assistiti da un reale potere, sono stati declinati con l’obiettivo principale di sostenere, di agevolare il lavoro delle procure del distretto, oltre che dei magistrati della stessa procura generale. L'esercizio dei poteri sostitutivi nei diversi casi di inerzia o di non esercizio dell’azione penale delle procure, è stato limitato a pochissimi, sporadici casi e sempre preceduto da interlocuzione con il relativo ufficio.

Il controllo e la elaborazione dei dati forniti dalle procure del distretto è stato effettuato, come da ordine di servizio da personale istruito e competente, composto da ufficiali di polizia giudiziaria temporaneamente distaccati dai rispettivi reparti (Ufficio generale di coordinamento e organizzazione UGeCO), con il compito di supportare i magistrati nei seguenti compiti:

1) gestione ed elaborazione delle informazioni provenienti dalle procure del distretto, con particolare riferimento a quelle ai sensi degli artt. 118 bis Disp. Att. c.p.p. e 372 , comma 1 bis, c.p.p.;

2) procedimenti e relative investigazioni, nei casi di cui all’artt. 372 e 412 c.p.p.; 3) esecuzioni; 4) procedure ex art. 240 bis, codice penale (già 12 sexies, D.L. n. 306/1992); 5) estradizioni; 6) mandato di arresto europeo; 7) sicurezza dei magistrati e delle sedi giudiziarie del distretto.

Con il determinante apporto investigativo della Guardia di Finanza, attivata dal predetto

personale, la procura generale ha sequestrato, a fini di confisca, ex art 240 bis codice penale, patrimoni illeciti per più di 3,5 milioni di Euro.

Tutti i principali edifici giudiziari del distretto sono stati dotati di strumenti e personale per

la sicurezza, in particolare la sede del tribunale civile di Perugia, che era stato teatro di un grave episodio delittuoso, anche in questo delicato settore il supporto dell’UGeCO è stato determinante. E’ stato istituito il servizio di intercettazioni telefoniche, in collegamento remoto, per le ricerche di latitanti.

A decorrere dal mese di maggio del c.a. la Procura Generale fornisce al Tribunale di Sorveglianza di Perugia un determinante apporto in ordine alla verifica circa l’effettiva affidabilità dei richiedenti i benefici. In particolare l’attività investigativa - svolta dall’aliquota

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della Guardia di Finanza inquadrata nell’U.Ge.C.O. ed appartenente al Comando Provinciale di Perugia - si pone l’obiettivo di verificare l’attendibilità di quanti offrono la loro disponibilità ad assumere detenuti, allo scopo di scongiurare in tal modo false assunzioni, strumentali, con risultati assai soddisfacenti.

E’ stato attivato il servizio di supporto al PM per la organizzazione del cosiddetto

“concordato in appello”. Sono stati stilati i seguenti protocolli: Prot. 3231/16 – 6/7/2016 – protocollo organizzativo in materia di indagini contro il

terrorismo; Prot. 3056 -22/7/2016 – protocollo d’intesa per l’utilizzo del personale della Regione Umbria presso gli uffici giudiziari di Perugia per la carenza del personale; Prot. 8/9/2016 convenzione per il distacco funzionale del personale della polizia provinciale presso gli Uffici giudiziari; Prot. 14/10/2016 convenzione per lo svolgimento del tirocinio di formazione e orientamento degli studenti e dei laureati; Prot. 5814 del 15.11.2017 sulle misure cautelari reali; Prot. 1987/2018 – 14/2/2018 accordo Conv. tra Ministero e Anci – Comune di Perugia e proroga del 14.2.2019; Prot. 74/18 del 12.06.2018 in materia di indagini finalizzate alla applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali; Prot. del 29/8/2018 convenzione tra Istituto scolastico Alessandro Volta di Perugia e Procura generale di assistenza e formazione scuola lavoro;

Inoltre sono in via di definizione i protocolli nelle seguenti materie: Omicidio stradale; Violenza di Genere; Prevenzione e contrasto all’abusivismo commerciale e alla contraffazione; Esecuzione delle misure di sicurezza applicate in via definitiva o provvisoria nei

confronti di soggetti affetti da vizio parziale o totale di mente; Ambiente.

D’intesa con la direzione degli istituti penitenziari del Distretto, con l’autorità sanitaria e con la Regione dell’Umbria è in fase di conclusione l’iter per la realizzazione nell’ospedale di Perugia di un reparto clinico di sicurezza, per ospitare i detenuti che necessitano di ricovero, con minor aggravio per il personale di custodia.

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PROCURA PRESSO IL TRIBUNALE PER I MINORENNI

relazione redatta dal Procuratore dott. Giovanni Rossi

SETTORE PENALE In via preliminare ed in termini generali, si conferma che il fenomeno della devianza minorile nel

distretto resta assai inconsistente nelle zone agricole della regione, accentrandosi nelle aree urbane e particolarmente - in ordine decrescente – a Perugia, Terni, Foligno, Assisi, Corciano, Spoleto, Città di Castello, Narni, Bastia Umbra, Città della Pieve, Orvieto e Todi - e, in tali luoghi, soprattutto nelle zone dei centri storici degradati, spesso divenuti rifugio e dimora di extracomunitari, prostitute e tossicodipendenti, nonché nei quartieri periferici di più recente urbanizzazione, dovendosi anche tener conto di un numero notevole di immigrati ancora in via di integrazione nel nostro tessuto sociale, o provvisoriamente collocati nei centri accoglienza Di conseguenza, un'efficace opera di contenimento della devianza minorile, soprattutto nell’attuale situazione economica, non può certo limitarsi alla sola risposta penale, o comunque giurisdizionale, ma coinvolge in buona misura gli enti locali - e le loro politiche sociali.

I DATI Ciò posto, nel periodo in esame i procedimenti penali promossi dalla Procura sono stati 523 (a fronte dei 623 dello scorso periodo), di cui 370 iscritti al registro ‘noti’ (contro i 444 del periodo precedente).

Non vi sono novità rimarchevoli per quanto concerne la tipologia criminosa: spiccano i furti (90 a fronte dei 116 dell’anno precedente); seguono i delitti contro l’incolumità personale (163), ed in particolare le lesioni personali (72), ma non mancano fattispecie di omicidio stradale, tentato omicidio o reati sessuali, in aumento la risse.

Sono numerosi i delitti di spaccio di sostanze stupefacenti (46) che continuano a suscitare il maggiore allarme, anche in quanto ulteriormente criminogeni: il consumo di sostanze fa da sfondo, infatti, a molti reati, soprattutto contro la persona e il patrimonio.

Non vi sono variazioni di rilievo per i reati di estorsione e rapina (1 estorsione e 10 rapine VS 2 estorsione e 16 rapine del periodo precedente), mentre aumentano i delitti contro la libertà sessuale (18 a fronte di 7) e le fattispecie sono perlopiù aggravate.

In lieve aumento è inoltre il numero dei reati commessi da infraquattordicenni: nel periodo in esame, infatti, il Tribunale per i minorenni ha pronunciato 40 sentenze di non doversi procedere, a fronte delle 35 dello scorso periodo. Sempre degno della massima attenzione è il dato relativo ai minori stranieri indagati, soprattutto per quanto riguarda gli episodi di spaccio di sostanze stupefacenti e i reati contro la persona, in circa il 45% dei procedimenti penali (aggregati rilevanti: fra i minori extracomunitari spiccano Albanesi e Marocchini; invece, fra gli stranieri comunitari indagati particolarmente attivi i Romeni: 42, nel periodo. È un dato rilevante che 119 indagati siano stranieri nati in Italia. Di rilievo anche il numero di procedimenti a carico di minori il cui luogo di nascita è sconosciuto (13).

Si deve evidenziare come dall’esame del S.I.G.M.A.Re.Ge. è emerso che determinate tipologie di reati, in passato erano poste in essere, in prevalenza, da determinate etnie, mentre si conferma oggi la scarsa salienza del dato etnico, già emersa lo scorso anno. La cessione di stupefacenti non è più, ad esempio, mercato esclusivo o, comunque, prevalente, di minori nord africani (tunisini o marocchini) - presenti in Italia senza permesso di soggiorno, spesso entrati clandestinamente, in pari frequenza affidati dai genitori a parenti o ad amici di famiglia che

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vivono sul nostro territorio e di cui, in assenza di documentazione regolare, è di fatto impossibile l'accertamento del legame di parentela- ma anche di albanesi, di romeni, o di minori nati in paesi europei (Ucraini) o extraeuropei (Repubblica Dominicana), e residenti in Italia. Stesso discorso per i furti, che per anni hanno visto prevalentemente impegnati i minori ROM (con estrema frequenza si rileva l’ impiego di giovani donne incinte), ma che da diverso tempo sono appannaggio di egiziani, marocchini, kosovari, ivoriani, sudamericani, assai di frequente in concorso con minorenni italiani, in una sorta di ‘integrazione antisociale’.

La sensazione è che non si tratti più di reati "di sussistenza", determinati da bisogni di sopravvivenza, come è stato per lungo tempo (immigrazione “economica”), ma che la devianza abbia come causa principale la necessità per il giovane non italiano di uniformarsi “al gruppo” (sempre più eterogeneo e multietnico nella sua struttura), sì da dover avere gli stessi oggetti-status symbol: apparati tecnologici sempre più sofisticati, costosi, abiti firmati, disponibilità economica per consumo di gruppo di alcol-droga, con conseguenti, quanto inevitabili, poli-abusi.

Pur precisandosi come sia estremamente complesso comprendere la fenomenologia deviante degli immigrati (i dati di cui si dispone non consentono di inquadrarli genericamente come un gruppo sociale "a rischio" di devianza), sembra, tuttavia, che si stia superando quella penalizzazione che per anni ha caratterizzato determinate comunità (nord africane, romene), assumendo la fenomenologia medesima gli stessi caratteri già evidenti, da anni, nel panorama della devianza minorile italiana (di cui, molto probabilmente, oltre ad assimilarsi, ha saputo cogliere le criminali opportunità offerte dagli adulti).

*** Nel periodo in esame sono stati esauriti 363 procedimenti a carico di noti; 91 le richieste

di rinvio a giudizio ordinario, 9 quelle di giudizio immediato. Questi primi dati consentono di ritenere assai più vicino il prioritario obiettivo della

massima celerità (ma non corrività) nella chiusura delle indagini, che questa Procura si è prefisso, sull’evidente rilievo dell’età dei protagonisti e dei rapidi dinamismi e/in-volutivi che la caratterizzano.

Sempre nel periodo in esame, 32 sono state le richieste di irrilevanza del fatto e 53 le richieste di archiviazione per remissione della querela, epiloghi entrambi sospinti, di norma, da variegate condotte riparatorie, promosse sempre con grande impegno dall’Ufficio con il coinvolgimento di un qualificato ed efficiente centro di mediazione (C.M.C., con sede a Perugia, che interviene solo nei casi di “delitto di relazione”, locuzione che subito si articolerà), dei servizi del territorio (per una concordata, significativa riparazione nei reati senza –apparente- vittima) e della polizia giudiziaria, già specializzata e ulteriormente formata in frequenti riunioni (risarcimento, scuse e conciliazione “processuale”).

La misura cautelare della custodia in carcere è stata richiesta in 4 casi (3 nel periodo precedente), la misura del collocamento in comunità in 10 casi (9 nel periodo precedente) e la misura della permanenza in casa in 4 casi (8 nel periodo precedente). Tutte le richieste di misure cautelari sono state sostanzialmente accolte dal Giudice per le indagini preliminari (in minima parte, il GIP, pur riconoscendo la fondatezza dell’accusa e della prognosi di recidiva, ha ritenuto di imporre una misura cautelare meno gravosa di quella richiesta).

LETTURA DEI DATI Questa Procura minorile, pur particolarmente sensibile alla promozione (selettiva) di interventi civili anche in chiave di prevenzione della devianza, ha continuato a perseguire l’obiettivo di contribuire al contenimento della delinquenza minorile anche ricorrendo allo “strumentario” penale, con particolare riguardo alle misure cautelari, gradatamente modulate, e con la impegnativa promozione di misure riparatorie, che ha innervato i numerosi interventi di diversion.

Questa articolata strategia pare abbia conseguito, nella nostra Regione, risultati assai soddisfacenti, e non solo numerici, ma incidendo notevolmente sulla percezione che si ha della giustizia penale minorile, come giustizia ‘minore’/indulgenziale, percezione confortata anche da

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una discutibile corrente pedagogica, che, non prendendo l’autonomia degli adolescenti troppo sul serio, li consegna ad una irresponsabilità pregiudizievole per gli altri, ma anche per loro stessi.

L’obiettivo della responsabilizzazione, particolarmente coltivato dallo scrivente giunto nell’Ufficio alla fine del 2006 (quando il numero dei procedimenti iscritti “a noti” era di circa 535, contro, come già rilevato i 370 del periodo in esame), è stato colto, come reso evidente dai dati, pur non potendosi escludere il concorso di altri fattori (seppur controindicati da una crescente generale crisi economico-culturale e, in questo quadro, dalla diminuzione delle risorse destinate a misure promozionali, come la messa alla prova). Pertanto, non è implausibile pensare che sia stata premiata una strategia che così può brevemente articolarsi: la maggiore celerità nelle prime indagini (con imput procedimentali subito giunti agli indagati); ricorso, nel rigoroso rispetto della dei presupposti di legge, a misure cautelari rivolte soprattutto

a soggetti recidivi e leader dei rispettivi gruppi “a rischio”: dunque, nei casi più gravi (violenze sessuali non “occasionali”, spaccio abituale e grave di sostanze stupefacenti, rapine, estorsioni, furti pluriaggravati e sistematici) si è fatta richiesta di misure cautelari, anche custodiali, che, tuttavia, sono sempre state concepite oltre che quali strumenti di prevenzione di probabili ulteriori gravi delitti, come occasione e premessa (in termini di principio di realtà) per l’avvio, ove possibile, di processi maturativi e responsabilizzanti; per i delitti -occasionali e di minor gravità- contro persona e patrimonio, la cennata promozione di condotte riparatorie a brevissima distanza dal fatto: in particolare, preme qui evidenziare la novità dell’impostazione di questo intervento, concepito come offerta di un (più o meno complesso, a seconda dei casi) servizio di giustizia riparativa, rivolto – su base consensuale- anzitutto alle vittime (subito sentite come primo atto di indagine), anche se con inevitabili effetti di responsabilizzazione dell’indagato minorenne (la cui prossimità al magistrato minorile, peraltro, risulta così non invisa alla “vittima”, a maggior ragione se minorenne). Ma, per la novità della valorizzazione della riparazione in ambito penale, il tema merita qualche ulteriore breve nota. Ebbene, a motivo del persistente mancato finanziamento da parte degli enti locali del succitato Centro di Mediazione (in protocollo di intesa con questa procura, eppur operante ancor oggi a titolo puro volontariato, e dunque, nel tempo, con l’opera di un numero decrescente di operatori), il servizio di giustizia riparativa, nella sua forma più strutturata ed efficace (ovvero con l’intervento anche del succitato centro di mediazione), si è offerto solo alle vittime dei più allarmanti delitti di relazione, ovvero di quei reati, connotati dalla violenza, espressione di aspri conflitti tra persone legate da pregressi, significativi e/o continuativi rapporti di parentela, amicizia, quartiere, scuola, spesso aggravati da differenze etniche e culturali, tra persone dunque destinate inevitabilmente a nuovi incontri/scontri.

Muovendo comunque dall’offesa e dalla sua riparazione, si è potuto ottenere, come si evince dai dati sopra riportati, un notevolissimo numero di remissioni di querela (non in chiave meramente deflattiva, ma responsabilizzante per quanto detto), oltre che far frequente richiesta, per i reati procedibili d’ufficio, di sentenza di irrilevanza del fatto ex art 27 d.P.R. 448/1988 (facendo leva su una interpretazione “dinamica” del presupposto del “fatto tenue”, equiparato al fatto attenuato dalla riparazione). E tutto ciò a riprova di una profonda convinzione di questo Ufficio che la giustizia penale (anche) minorile per essere –oltre che efficiente- efficace rispetto alla propria mission - la responsabilizzazione del minore- ha bisogno, sin dalla fase delle indagini preliminari, di quel gradiente che è il consenso dello stesso (il meno possibile strumentale), della sua famiglia, ed anche della vittima nei casi in cui si ritenga di attivare servizi di giustizia riparativa: questo consenso -non notarilmente acquisito, ma prodotto di grande impegno lavorativo/professionale volto alla creazione di un clima fiduciario- ha infatti portato alla chiusura di un quarto del carico totale dei procedimenti iscritti ‘a noti’.

Infine, si deve evidenziare, come l’Ufficio sia per l’organizzazione impartita dallo scrivente che per il brillante apporto del collega Monteleone, riesca ad attuare nella corrente attività, anche la più minuta, gli impegnativi principi della giustizia penale minorile.

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SETTORE CIVILE

In ordine alla giustizia civile minorile si rinvia a quanto riferirà il Presidente del Tribunale per i Minorenni in sede, non senza qui sottacere che l'esplosione, assai difficilmente controllabile, della conflittualità tra i genitori è confluita in considerevole parte nelle competenze del giudice civile ordinario. Ma le segnalazioni di pregiudizio per i minori per tutte le dinamiche ora accennate continuano ad essere dirette a questa Procura, che -tra l’altro- accerta, in chiave sinergica, se v’è concorrente e potenzialmente confliggente giudizio pendente presso uno dei Tribunali del circondario, ai quali -per l’ art. 38 disposizioni per l'attuazione del codice civile, come modificato dalla Legge n.219/2012- spetta oggi la competenza anche per gli eventuali provvedimenti contemplati dagli artt. 330 ss. Cod. Civ.. Ciò premesso, nel periodo in oggetto, questo Ufficio ha attivato ben 1226 procedimenti civili per situazioni di disagio minorile e ha espresso 1474 pareri su pratiche in corso, apponendo altresì 1659 visti a provvedimenti del Tribunale. E’ da registrare anche una diminuzione dei casi di applicazione delle convenzioni internazionali in materia minorile: in 5 fattispecie si è dato corso alla complessa applicazione dell’art. 56 della Convenzione d’Aja.

Infine, per quanto concerne i reati ex 609decies c.p., i magistrati delle Procure della Repubblica del distretto e le Forze dell’Ordine hanno dato notizia a questo Ufficio di 22 delitti di violenza sessuale commessi da maggiorenni in danno di minori, delitti in molti casi perpetrati all’esterno del nucleo familiare (17): in tutti i casi segnalati, sono stati attivati interventi assistenziali.

LE RISORSE DELL’UFFICIO Nel periodo in oggetto, l’Ufficio è stato interamente gestito, dai due magistrati previsti, in

pianta organica. Per quanto concerne la situazione del personale amministrativo, a fronte degli aumentati

adempimenti e dell’impegno profuso per ottenere una performance individuale e complessiva più che adeguata (SIAMM, gestione degli acquisti di beni e servizi in convenzione o sul mercato elettronico, gestione amministrativa informatizzata, adempimenti statistici informatizzati SIGMA Re.Ge. e SIGMA Civile, tutto il sistema di notifiche penali e di esecuzioni penali) rileva la progressiva riduzione nell’effettiva presenza.

La gestione complessiva di un ufficio la cui pianta organica è ridotta al minimo, si basa infatti, sulla collaborazione costante e sulla valorizzazione delle singole unità, al di là delle specifiche competenze legate ai profili professionali. Il pensionamento anticipato dell’unico Cancelliere in pianta organica e per ciò solo titolare di una pluralità di servizi, ha determinato uno stravolgimento/ridistribuzione nelle competenze. A ciò vanno aggiunte le assenze dovute a problemi di salute ed il tirocinio dell’assistente di prima nomina- profilo reintegrato soltanto dall’aprile 2018.

Nondimeno l’ufficio è riuscito a razionalizzare le risorse, per rendere il luogo di lavoro rispondente alla normativa vigente a tutela della salubrità ambientale di lavoratori ed utenti, per evitare lo stress da lavoro correlato.

Un sistema antiintrusione – fortemente voluto dal sottoscritto, se pure avversato da altre istanze- integrato dalla presenza di un vigilante, ha consentito di garantire, la sicurezza dei lavoratori, annullando anche il minimo disagio per gli utenti professionali, e concretizzandosi in un discreto dissuasore, per gli impeti d’ira, non infrequenti nel nostro ambito.

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La sezione specializzata di polizia giudiziaria, presso questa Procura della Repubblica, nel periodo ha operato al completo con: un Maresciallo ed un Appuntato dell'Arma dei Carabinieri; un Ufficiale ed un agente della G.di F. ed un Ufficiale ed Agente della Polizia di Stato. A detta sezione vengono affidate, in materia penale, tutte le indagini più delicate, con possibilità di espletarle di concerto con la polizia giudiziaria territoriale. Quanto alle indagini in materia civile, queste vengono demandate alla predetta sezione e/o ai Servizi Sociali del territorio, ove si appalesi, come nella gran parte dei casi, la necessità di avere informazioni più consistenti sulla necessità di un ricorso al Tribunale per i minorenni.

*** Al postutto, in una situazione di conclamata crisi della giustizia, e nonostante le suddette carenze di personale e di altre risorse, l’attività di questa Procura, sia sul versante penale che su quello civile, può ritenersi, a parere dello scrivente, molto soddisfacente, anche per l’impegno particolare che continua a caratterizzare l'operato dei magistrati, del personale amministrativo e della polizia giudiziaria, in una materia così delicata e coinvolgente.

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PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI PERUGIA

relazione redatta dal Procuratore Reggente dott. Giuseppe Petrazzini

Ai fini previsti della norma richiamata in oggetto comunico le notizie e i dati relativi all'attività di questo Ufficio in relazione al periodo in esame. Le evidenzio, preliminarmente, come, salvo quanto nello specifico verrà precisato, non risultano significative variazioni ai dati di cui alla relazione dell’anno precedente, apparendo, pertanto, maggiormente opportuno soffermarsi su quegli aspetti relativi all’attività ed all’organizzazione dell’Ufficio che presentano aspetti di novità. All’esito si procederà ad un sintetico riepilogo delle attività più rilevanti o, comunque, degne di nota. La presente relazione si svilupperà, pertanto, secondo la seguente struttura: Aspetti strutturali, organizzativi ed operativi dell’Ufficio; Riepilogo degli aspetti di maggior rilievo dell’attività della Procura

ASPETTI STRUTTURALI Il primo dato su cui soffermarsi è costituito dalle risorse dell’Ufficio, costituenti l’indefettibile presupposto per il suo funzionamento, nonché la chiave di lettura di qualsivoglia dato espresso, ed in tale ambito l’elemento personale costituisce il punto di partenza dell’analisi. Alla luce, infatti, di quanto di seguito esposto le carenze in organico relative al personale amministrativo non importano mere difficoltà organizzative, ma rendono problematico lo stesso svolgimento della funzione giudiziaria. L’ORGANICO Nell’anno di riferimento le difficoltà per la crescente carenza di personale e per l'inadeguatezza degli spazi dell’Ufficio si sono senza dubbio aggravate.

L'organico prevede la presenza di 15 magistrati: il Procuratore il Procuratore Aggiunto 13 Sostituti

Allo stato, a seguito dell’avvenuta copertura dell’unico posto vacante in organico di sostituto, resta scoperta la carica di Procuratore della Repubblica, stante il congedo per raggiunti limiti di età, in data 02.06 u.s., del titolare, mentre la nomina dello scrivente quale Procuratore Aggiunto, consentirà a breve di superare la relativa carenza seppure spostando sul ruolo dei Sostituti la vacanza

Come anticipato le principali difficoltà nell'espletamento dell’attività, sono dalla scarsezza della dotazione organica del personale amministrativo, non solo insufficiente per numero di carichi ed attività espletande, ma scontante la continua riduzione dei funzionari presenti.

Se, infatti, la pianta organica prevede 64 unità di personale amministrativo ad oggi risulta in servizio effettivo, al netto del personale in distacco, n. 52. Ciò determina una scopertura totale di circa il 19% (con un incremento rispetto alla relazione dell’anno passato in cui la percentuale era del 18%) In prossimità della conclusione dell’arco temporale di analisi della presente relazione ha assunto servizio il Dirigente Amministrativo il quale, tuttavia, risulta applicato, anche con il consenso dello scrivente, ad analoga funzione presso la Corte d’Appello, a fronte della scopertura

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dell’incarico; il che, senza dubbio, onera il titolare ed il personale di un accresciuto impegno. Va in ultima analisi segnalato come nell’anno in corso (2019) ed in parte, quindi, nel

periodo preso in esame, ben tre addetti alle cancellerie hanno goduto del pensionamento ed almeno altre due a breve lasceranno l’Ufficio.

A fronte di questo costante depauperamento dell’organico il flusso in entrata si è limitato a sole quattro unità che hanno assunto servizio nella parte iniziale del 2018, il che lascia il bilancio in profondo rosso, anche nella prospettiva previsionale.

In punto di svolgimento dell’attività, il costante flusso di pensionamenti impone continue modifiche dell’organizzative del lavoro, considerato che sovente le varie unità operative sono costituite da un unico funzionario con la conseguenza che il congedo del predetto impone accorpamenti e ridistribuzione dei compiti in perpetuo mutamento, con tutte le conseguenze sia operative che nella stessa gestione dei rapporti interpersonali.

In siffatta situazione appare irrealistico attendersi un ampliamento della pianta organica, ma, per contro, risulta inderogabile e non rinviabile l’immediato riassorbimento della percentuale di scoperture della suddetta.

La situazione attuale, e quella ancor più deficitaria che si prospetta nell’immediato futuro, impone, pena l’impossibilità di corretto svolgimento, non solo delle attività ordinarie, ma anche di quelle urgenti, misure straordinarie anche in ordine alla tempistica dei concorsi il cui mero bando non seguito da una rapidissima conclusione, colloca le iniziative in proposito come iniziative più propagandistiche che efficaci.

La continua evoluzione delle innovazioni tecnologiche dei sistemi informatici, seppure strumenti indispensabili per far fronte al carico di lavoro, ha, altresì costituito un onere di costante aggiornamento per i dipendenti e le Forze dell’Ordine che collaborano, palesandosi, tuttavia, in non pochi episodi anche lacune di progettazione, e conseguente funzionamento, che accrescono la complessità dell’impiego. LE STRUTTURE EDILIZIE

Altra nota dolente, anch’essa già espressa in passato, è quella delle strutture che ospitano la Procura della Repubblica e la Sezione di PG. della medesima, oltre che la sala intercettazioni. La sede principale di via Fiorenzo di Lorenzo prosegue nel suo inarrestabile deperimento a fronte della datazione dell’immobile ed a pecche intrinseche allo stesso, tanto da dar luogo, oltre che al crollo di una porzione di intonaco dal soffitto (circa un metro quadro) in prossimità della scrivania di una collega, ad infiltrazioni di acqua al piano terra, umidità e temperature rigide al piano medesimo, solo per limitarci alle più recenti e ricorrenti. L’incertezza, permanente, circa le prospettive per una sistemazione definitiva dei vari uffici giudiziari, viene ad escludere interventi risolutivi, nel breve/medio periodo, circa la collocazione di quello d’interesse, il tutto con un’evidente incidenza sull’adempimento dei lavori di manutenzione. Del pari dicasi per quanto concerne la scelta di una sede alternativa che necessiterebbe di attività e relativi costi di adattamento scarsamente prospettabili nella situazione di perdurante incertezza (anche tempistica). Deve segnalarsi, inoltre, la persistenza della già lamentata inadeguatezza per quanto attiene agli spazi dal personale amministrativo e di polizia giudiziaria sia per quanto riguarda lo spazio riservato ai servizi per gli utenti. Va segnalato come la struttura difetti di sala riunioni necessaria allo svolgimento di attività certamente non collaterali a quelle principali.

Si segnala come, al fine di adeguare la sala intercettazioni ed ascolto alla nuova normativa, l’entrata in vigore della quale è stata, ripetutamente, rinviata al momento al 31.12.2019, l’Ufficio abbia ottenuto la disponibilità di una porzione del piano secondo del

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prospicente edificio parzialmente occupato dalla Regione Umbria e dal Provveditorato alle Opere Pubbliche in cui verranno realizzate le nuove sale intercettazioni ed ascolto

Circa quest’ultima, per far fronte nell’immediato allo svolgimento del servizio in attesa della disponibilità dei nuovi locali, è stata al momento, destinata presso la attuale sede principale una stanza a ciò deputata. I

ASPETTI ORGANIZZATIVI ED OPERATIVI L'INFORMATIZZAZIONE.

È proseguita l’implementazione dei sistemi informatici, sia per ciò che attiene all’impiego degli stessi nell’Ufficio, sia, soprattutto, per l’utilizzo condiviso con il Tribunale.

Nello specifico si è proceduto ad organizzare, in via sperimentale, la trasmissione e lavorazione di parte della materia civile telematicamente, così da ovviare al trasporto fisico dei fascicoli dall’Ufficio Giudicante alla Procura e successiva restituzione al primo. Ulteriore sperimentazione è stata avviata con riferimento alla digitalizzazione dei fascicoli del penale tramite il programma Document@ (già TIAP). Anche in questo caso oltre ad una ridotta mobilità dei fascicoli, la finalità principale è quella di porre a disposizione del Tribunale la documentazione cartacea in formato digitale facilitando l’accesso agli utilizzatori in detto momento processuale come già avviene in fase di avviso di conclusione delle indagini

A tal fine l’Ufficio si è fatto promotore di un’iniziativa di studio finalizzata a semplificare e sviluppare al meglio la fase dell’indicizzazione dei documenti costituente il primo ostacolo per una efficace gestione del fascicolo. Altra innovazione che nell’anno si è consolidata è quella della trasmissione delle notizie di reato attraverso il portale NDR (Notizie di reato). Tale modalità, l’attuazione delle quale è stata resa possibile dalla collaborazione altamente specialistica delle Forze di Polizia, determina un duplice beneficio poiché consente di alleggerire l’impegno degli Uffici ricezione atti e registrazione della Procura in quanto fornisce già una prima indicazione relativa ai nominativi degli indagati e persone offese, oltre alla qualificazione dei fatti, ed altresì in quanto consente l’inserimento della comunicazione notizie di reato nel programma Document@ (già TIAP). Con tale sistema si è proceduto, pertanto, sempre in via sperimentale, alla trattazione dei fascicoli per direttissima senza necessità della trasmissione del fascicolo cartaceo dall’organo di PG procedente alla Procura della Repubblica e da questa al Tribunale. L’Ufficio, sempre d’intesa con le Forze di Polizia sta, inoltre definendo l’ulteriore fase dell’invio dei seguiti per via telematica così da poter consolidare ed estendere i benefici del sistema stesso. Non può in proposito sottacersi la completa e fattiva, collaborazione delle Forze di Polizia indispensabile per la riuscita del progetto e che costituisce per le stesse un non modesto aggravio delle incombenze.

Allo studio è, d’intesa con l’Ordine degli Avvocati, la possibilità di richiedere ed inviare i certificati art. 335 cpp. così da limitare l’afflusso degli utenti all’Ufficio, sempre nell’ottica di un migliore impiego delle risorse umane numericamente carenti.

Numerosi sono inoltre gli applicativi in uso quali: Siamm WEB (Ufficio spese di giustizia e spese d’ufficio e contabilità DDA per l’importazione per le istanze di pagamento di custodi, trasferte, VPO ed altri; SICOGE (Ufficio spese di giustizia e spese d’ufficio esteso anche all’invio digitale degli atti con uso di cartelle condivise tra Procura di primo grado e Funzionario Delegato.

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SIGEG, nuovo ed impegnativo servizio nel settore amministrativo contabile (contratti IPER e PTM). FUG per la gestione del denaro, valori e beni in sequestro.

LE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE

Il servizio intercettazioni nel periodo d’interesse ed attuale è interessato dalla riforma che vede fissata come data di entrata in vigore il 01.01.2020. Tale modifica, al di là delle implicazioni operative, sulle quali si sono incentrate numerose osservazioni, ha determinato un rilevante impegno per l’Ufficio che, come sopra indicato, deve affrontare il duplice fronte della gestione della disciplina corrente e della prossima relativa alle strutture in essere, che richiedono un adeguamento, quanto meno per le prime fasi della riforma, e l’organizzazione di quelli che saranno i locali e le strutture in via di predisposizione. Con riferimento alla realizzazione del nuovo CIT, in attesa dell’inizio dei lavori a cura del Provveditorato alle OO.PP., sono in fase di progettazione tutte le infrastrutture informatiche e delle telecomunicazioni, con fibra ottica e cablatura. Si riportano i dati per il periodo d’interesse

INTERCETTAZIONI secondo sem 2018

primo sem 2019

PROCURA ORDINARIA TELEFONICHE 266 226 AMBIENTALI 16 31 INFORMATICHE 3 7 TOTALE 285 264 DDA TELEFONICHE 17 43

AMBIENTALI 3 6 INFORMATICHE 0 1 TOTALE 20 50 TERRORISMO TELEFONICHE 19 15 AMBIENTALI 4 3 INFORMATICHE 9 3 TOTALE 32 21 INTERCETTAZIONI PREVENTIVE 9 16 GPS E VIDEO NON A GIP 197 127

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Il servizio delle intercettazioni telefoniche è tutt'ora gestito dalla ditta AREA, società a cui la Procura di Perugia è stata legata da rapporto contrattuale iniziato nell'anno 2012 all'esito di una complessa procedura di gara per appalto di servizi. Con riferimento al servizio delle spese di giustizia e spese d’ufficio e contabilità DDA, è proseguita l’attività di integrazione, iniziata nel 2017, dell’uso del Siamm WEB per import di istanze da parte delle ditte, con utilizzo dello stesso per le istanze di pagamento di custodi, trasferte, VPO, ditte AREA, IPS, Vodafone e Tim. L’uso di SICOGE è stato esteso anche all’invio degli atti di spesa in allegato alla fattura pervenuta e si è creato un sistema di invii digitali degli atti con uso di cartelle condivise tra Procura di primo grado e Funzionario Delegato.

SPESE GIUSTIZIA secondo sem 2017 primo sem 2018 secondo sem 2018 primo sem 2019da 1/7/2017 a 30/6/20119

istanze registratenumero modelli 1/ASG 2018 1913 1780 1.500 7211spese viaggio 26.014,54 € 37.911,05 € 20.182,64 € 44.489,90 €onorari ct- traduttori 230.773,53 € 587.956,35 € 253.759,28 € 440.739,71 €spese viaggio ct 9.910,39 € 19.431,69 € 8.984,03 € 11.847,02 €trsferte 13.386,94 € 5.149,00 € 12.279,39 € 12.202,09 €intercettazioni 391.389,42 € 522.843,75 € 474.492,32 € 829.114,70 €vpo 79.772,00 € 194.334,00 € 98.588,00 € 186.886,00 €custodi 8.173,04 € 10.762,48 € 28.859,34 € 14.135,19 €altro 3.187,17 € 4.446,80 € 18.373,40 € 14.257,11 €oneri previdenziali 5.124,62 € 19.044,46 € 5.953,64 € 11.600,51 €iva 120.755,12 € 229.769,06 € 148.286,47 € 225.532,81 €importo liquidato lordo 888.486,77 € 1.631.648,64 € 1.069.758,51 € 1.790.805,04 € 5.380.698,96 €Confronto anni precedentiSPESE GIUSTIZIA secondo sem 2015 primo sem 2016 secondo sem 2016 primo sem 2017istanze registratenumero modelli 1/ASG 3677 4422 3816 5.247 17162importo liquidato lordo 1.365.417,10 € 1.495.127,38 € 1.472.894,14 € 1.854.637,47 € 6.188.076,09 €

III

L’ATTIVITA’ GIUDIZIARIA

L’attività d’indagine Nel periodo d’interesse non sono state ravvisate evidenze particolari nelle indagini svolte da questo Ufficio in termini di fenomeni criminosi difformi da quanto esposto nelle relazioni degli anni precedenti.

La materia del traffico di stupefacente, le violazioni tributarie assieme ai reati di cui alla parte speciale del Codice Penale, e più specificamente i delitti contro il patrimonio e l’incolumità personale, costituiscono le figure di reato più ricorrenti; tuttavia, anche a seguito, ma non solo, dell’entrata in vigore della L. 69/2019 la materia che ha fatto riscontrare un incremento via via

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sempre crescente è quella dei reati contro la famiglia ed in genere originatisi nell’abito di relazioni interpersonali in essere o cessate (art.. 572, 612 bis…)

Tali fattispecie importano un immediato intervento del PM. in termini cautelari e/o di assunzione di sommarie informazioni testimoniali da parte della persona offesa o del denunciante e, raffrontati nel numero a quelli che sono i procedimenti tipici richiedenti un intervento immediato del P.M., e cioè a seguito di arresto, hanno, alla data odierna, assunto una valenza di gran lunga superiore Consegue da detto raffronto come agli ordinari procedimenti per i quali l’urgenza degli adempimenti era imposta dalla restrizione della libertà personale dell’indagato, si sono venuti a sostituire numericamente quelli per i quali i legislatore intende, correttamente, salvaguardare l’incolumità della vittima. Detta tendenza ha preso le mosse anche antecedentemente la menzionata innovazione normativa e, se da un lato costituisce gli effetti della predetta ed attesta un accresciuta sensibilità da parte delle vittime che paiono avere acquisito una consapevolezza verso le tutele che l’ordinamento riconosce loro, dall’altro, in talune situazioni, palesa un atteggiamento di delega alla magistratura e Forze di Polizia, per la gestione di un rapporto che la vittima denunciante trova difficoltà ad interrompere Da qui denunce in ordine alle quali non segue la querela, o la successiva remissione della stessa, con tutte le conseguenze anche in termini di genuina testimonianza in sede processuale, e l’inevitabile perpetuarsi della situazione di conflitto. Ulteriore problematica si verifica con riferimento alla posizione dei soggetti che, destinatari di misura cautelare, o, comunque, attenzionati dalle indagini, si trovano in situazione di disagio psichico tale da determinare l’esclusione o la grave diminuzione della capacità di intendere e di volere. L’assenza di idonee strutture per l’assistenza contenitiva delle predette (REMS o reparti ospedalieri idonei). Siffatta situazione determina la presenza di soggetti affetti da gravi patologie psichiche nella struttura carceraria, al fine di evitare che la rimessione in libertà degli stessi possa determinare un grave pericolo per l’incolumità propria ed altrui, o, per contro, una mancata vigilanza di sorta circa i medesimi. Per quanto concerne, poi, i reati contro la P.A. e di competenza di questo Ufficio ai sensi dell’art. 11 cpp. la peculiarità del periodo ha riguardato specifici procedimenti ancora in corso di indagini, che per la portata degli stessi hanno comportato, e tutt’ora comportano un notevole impegno

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Circa specifici settori si evidenzia quanto segue:

DDA La prevalenza numerica dei procedimenti interessanti la Direzione Distrettuale Antimafia

attiene all’art. 74 DPR. 309/90 relativamente a compagini interessanti soggetti stranieri che operano acquisendo quantitativi di stupefacente e svolgendo, sempre in maniera organizzata attività di cessione sul territorio, sovente avvalendosi anche di manovalanza locale.

La tipologia delle sostanze è la più varia, solo in parte distinguendosi per etnie dei trafficanti.

I procedimenti in questione interessano anche i territori degli altri Tribunale del Distretto, con particolare rilevanza per quello di Terni che, sia per la relativa vicinanza con quello di Roma che per la presenza di specifiche etnie si è dimostrato quanto mai attivo.

Sul fronte della criminalità organizzata il territorio ha palesato infiltrazioni della Ndrangheta da cui si è originato il processo denominato Quarto Passo, in fase di trattazione dibattimentale, avente uno sviluppo complesso in ragione del numero degli indagati e delle fattispecie contestate

La DDA locale è, comunque, attiva nel monitorare qualsivoglia fenomeno che possa dar

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adito ad indizi circa l’esistenza di situazioni indicative di infiltrazioni criminali anche in ambito economico.

Particolare attenzione viene dedicata alla ricostruzione post sisma che in passato ha evidenziato possibili accessi agli appalti di società in stretto collegamento con la Camorra e la Ndrangheta.

Costante è, a tale riguardo, il collegamento con la DNA e la DIA sia per la ricezione di segnalazioni da parte di detti organismi, grazie anche alla disponibilità da parte degli stessi di numerose segnalazioni, fra cui quelle per le Operazioni Sospette.

CRIMINALITÀ ORGANIZZATA Il quadro generale della criminalità nella provincia umbra si caratterizza, essenzialmente,

per la commissione di reati qualificabili in termini di “criminalità diffusa”, con particolare riferimento al traffico ed allo spaccio al minuto di sostanze stupefacenti.

A tale fenomenologia delittuosa, peraltro, si riconnettono quei reati (furti, scippi e rapine in strada) sovente attribuibili soggetti tossicodipendenti. Non sono emerse evidenze investigative in ordine a fenomeni collegati o ricollegabili ad associazioni criminali di matrice comune, mafiosa o terroristica. Per contro operano gruppi di soggetti stranieri responsabili prevalentemente della commissione di reati di spaccio di sostanze stupefacenti. Mentre le etnie provenienti dall’est europeo, soprattutto albanesi e romeni, sono attive nella commissione di reati predatori quali furti in abitazioni e presso centri commerciali.

La diffusione di reati in materia di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti è riconducibile a sodalizi di matrice nigeriana, tunisina e albanese, che operano in aree differenziate del territorio cittadino, anche se la zona maggiormente interessata dal fenomeno delittuoso è quella circostante la Stazione FS Fontivegge.

I gruppi criminali di matrice nigeriana indagati nel territorio sono dediti alla tratta di esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione. In più di un’occasione le indagini hanno portato all’esecuzione di misure cautelari ed ai vari gradi di giudizio.

Sul versante dei reati predatori, nel dicembre 2018 è stato smantellato un gruppo criminale che, nei mesi precedenti, si era reso responsabile di decine di furti di autovetture, consumati o tentati, soprattutto nelle zone limitrofe al nosocomio perugino “Santa Maria della Misericordia”. All’esito dell’attività investigativa, si è dunque proceduto all’arresto in flagranza per concorso in tentato furto pluriaggravato di 4 cittadini italiani e di una cittadina marocchina, tutti provenienti dalla provincia di Salerno.

Nel mese di febbraio 2019 è stata poi conclusa l’operazione “Mustang”, che ha consentito di disarticolare un gruppo criminale composto da 5 cittadini rumeni responsabili di decine di furti, consumati o tentati, di escavatori, trattori ed altri mezzi d’opera ai danni di svariate aziende del Centro Italia. All’esito dell’attività investigativa, è stato eseguito un fermo di indiziato di delitto per concorso in furto pluriaggravato e continuato nei confronti di 4 dei suddetti cittadini rumeni, mentre il quinto correo è stato indagato in stato di libertà per i medesimi reati. nel corso dell’indagine, Sono stati recuperati e restituiti furgoni, autocarri, escavatori e trattori per un valore complessivo superiore al milione di euro.

TUTELA DEL PATRIMONIO ARTISTICO E CULTIRALE Ad un incremento delle condotte delittuose riguardanti i beni aventi valore storico artistico,

ha fatto seguito una parimenti accresciuta reazione delle Forze dell’Ordine che, grazie, anche ad una costante e valida analisi di quanto diffuso in rete, sono riuscite a recuperare, a volte a notevole distanza temporale dal fatto di reato, varie opere trafugate. I principali obbiettivi degli autori di opere d’arte sono costituiti dalle chiese, sia per la presenza in esse di tali beni, sia per una senza dubbio minore custodia degli stessi.

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Il contrasto a tale forma di criminalità si è esteso anche verso la contraffazione di opere di artisti contemporanei, con impegno degli inquirenti a controlli riscontri presso gli operatori impegnati nel commercio delle stesse Le cifre riguardanti il fenomeno vanno riassunte come segue recupero di 597 oggetti d’arte tra beni antiquariali, librari, archivistici e 1410 reperti

archeologici, denuncia in stato di libertà di 47 persone per i reati contro il patrimonio ed in materia dei beni culturali. valore complessivo degli oggetti recuperati e/o sequestrati è stimato in circa 261.870 euro (non è compreso nella stima il valore che le opere false, se certificate quali autentiche, avrebbero assunto nel mercato) .

TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA Per quanto concerne le indagini interessanti la tutela della salute pubblica, le stesse hanno interessato, principalmente, gli ambiti dell’esercizio delle professioni sanitarie, anche con riferimento alle attività abusive, della gestione e commercio di farmaci e la disciplina degli alimenti.

Le attività del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità si sono svolte in maniera costante e capillare interessando, altresì, la diffusione, grazie anche il commercio on line, di sostanze dopanti non infrequentemente di provenienza, oltre tutto, incontrollata.

Di particolare rilievo per quanto riguarda il commercio illegale dei farmaci sono le implicazioni che l’attività ha sul Servizio Sanitario Nazionale in ragione di truffe ai danni dello stesso.

I fenomeni criminali, seppur in forma ridotta rispetto al passato, dimostrano un’evoluzione costante e un affinamento delle tecniche operative. Sempre più frequente è il ricorso a sistemi informatici e a sofisticati artifici contabili finalizzati ad eludere i controlli e a perpetrare truffe in danno della pubblica amministrazione. L’entità degli interventi svolti viene riassunto nella tabella che segue.

CONTROLLI

ARRESTI

SANZ. PENALI

PERS. SEGN. A.G.

SANZ. AMM.

PERS. SEGN. A.A. CAMPIONI N. SEQUESTRI VALORE SEQUESTRI

1016 0 85 105

135

77 85 16 22.257,00

TUTELA DELL'AMBIENTE Risultati delle attività ispettive e di p.g. condotte nel periodo in esame dal NOE CC di PERUGIA

PERIODO CONTROLLI PERSONE DEFERITE S.L.

DELITTI CONTRAV.NI SEQUESTRI o.c.c.

01-07-2018 30-06-2019 143 121 61 59 4 /

L'attività di maggiore rilievo condotta dal Nucleo Operativo Ecologico è consistita nel contrasto del fenomeno della movimentazione transfrontaliera di rifiuti RAEE (Rifiuti da

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apparecchiature elettriche ed elettroniche), che ha consentito di intercettare una parte di traffico illecito diretto verso Paesi del continente africano.

Le condotte illecite attenzionate risultano poste in essere da imprese presenti sul territorio nazionale d’intesa con soggetti stranieri

Sempre di rilevante interesse nella gestione dei rifiuti sono le condotte che attraverso falsi documentali, o la semplice dispersione o gestione incontrollata fa si che ad un apparente trattamento formalmente idoneo faccia, per contro, seguito l’occultamento o l’abbandono incontrollato.

Tutto ciò determina l’ulteriore problematica afferente all’effettività dei controlli in considerazione della circostanza che i produttori, se non vittime di truffe, appaiano formalmente in regola con la gestione dei rifiuti.

Nello specifico va evidenziato come in taluni casi le indagini condotte dal Comando Carabinieri NOE ha consentito di ricostruire l'intera filiera della gestione impropria dei rifiuti, constatando in svariate circostanze il medesimo modus operandi adottato dai soggetti coinvolti che, al fine di declassare il rifiuto, ovvero di simulare la sua trasformazione da rifiuto a materia prima secondaria., procedono a far transitare, apparentemente, i rifiuti da uno stoccaggio all'altro e/o da impianti di recupero o di compostaggio, di .una o più regioni, consentendone il declassamento meramente documentale

FASE DIBATTIMENTALE Va come ultimo dato da segnalare l’inversione di tendenza che si è verificato nella fase

dibattimentale che ha portato ad un avvio di soluzione il problema circa la pendenza dei processi. Ciò non solo in conseguenza del protocollo sottoscritto fra il Procuratore della Repubblica, il

Presidente del Tribunale, con l’adesione del Procuratore Generale e del Presidente della Corte di Appello, ma anche per un accresciuto impegno in termini quantitativi ed organizzativi del Tribunale. Tutto ciò ha determinato una diminuzione delle pendenze e l’avvio di una fase di definizione dei processi da anni al palo. Se pure, allo stato, non consente di affermare l’avvenuta uscita dal tunnel, tuttavia, legittima di essere fiduciosi per il futuro, anche a fronte della recente sentenza delle Sezioni Unite della S.C. in termini di limitazione della rinnovazione dell’assunzione dei mezzi istruttori a seguito di mutamento del giudice.

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PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI TERNI relazione redatta dal Procuratore dott. Alberto Liguori

Rappresento che la presente analisi muove dall'osservazione dai dati statistici dell' ufficio che, in maniera oggettiva, rilasciano un quadro tra luci ed ombre rispetto al precedente periodo di osservazione. Infatti, le ombre si addensano sul versante del personale amministrativo che fa registrare una grave criticità presenti in pianta organica 24 unità sulle 40 previste, con complicate alchimie organizzative per garantire il servizio giudiziario. Diverso il fronte del cd contenzioso penale con aspetti positivi sull'indice di criminosità avendo annotato una flessione di iscrizioni sia per i procedimenti contro noti che di quelli contro ignoti, cosi come la qualità delle iscrizioni: diminuiscono i reati di grave allarme sociale come i reati di droga ed i reati contro la persona; in aumento i reati contro il patrimonio sebbene con prevalenza dei delitti di truffa. Garantito il principio di ragionevole durata delle indagini anche grazie al costante e solidale monitoraggio della Procura generale di Perugia. A) L'organizzazione. A).1 Report sulla sicurezza del Palazzo di Giustizia.

L'ufficio requirente ternano, con non poche difficoltà, ha perfezionato l'implementazione degli impianti di sicurezza per la sede requirente di Terni, finanziata con determina ministeriale del 24.06.2016 e i relativi lavori sono stati ultimati: abbiamo realizzato l'intero pacchetto di sicurezza e video sorveglianza ed abbiamo installato sia il sistema del metal detector sia lo scanner controllo bagagli. Anche il fronte della c.d. sicurezza interna di Palazzo Gazzoli ha fatto registrare un netto miglioramento attraverso interventi edilizi finalizzati alla separazione dei locali ospitanti gli uffici giudiziari dai locali destinati ad attività culturali del Comune di Terni. La gara di vigilanza privata armata è stata aggiudicata con regolare procedura di appalto

A). 2 La pianta organica del personale amministrativo.

La situazione è cambiata in negativo atteso che attualmente la pianta organica presenta una scopertura del 30°/o in quanto le unità effettivamente presenti ad oggi sono 28 su 40 previste. Le scoperture riguardano la figura apicale del dirigente amministrativo, presente un solo direttore amministrativo contro i tre previsti. Previsti 2 conducenti automezzi sui 4 previsti. Per quanto riguarda l'organico dei vice procuratore onorari si segnala la presenza di 10 unità su tredici, salvo novità sul fronte modifica pianta organica in dirittura d'arrivo (previste 7 anziché 8) .

A).3 L'informatizzazione e l'innovazione dell'Ufficio. Particolare attenzione è stata posta dallo scrivente al tema dell'informatizzazione e

dell'innovazione. Infatti, l'ufficio requirente di Terni ha completato la procedura finalizzata alla realizzazione del progetto di digitalizzazione ed indicizzazione degli atti processuali penali, meglio conosciuto come sistema informatico T.I.A.P . (Trattamento Informatizzato degli Atti Processuali ), richiedendo ed ottenendo un importante contributo dalla Fondazione CARIT di Terni . Oggi, con grande

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soddisfazione, possiamo affermare che l'ufficio è dotato di un sistema avanzato di informatizzazione avendo foto digitalizzato i procedimenti penali iscritti negli anni 2016 e 2017. Allo stato, ogni determinazione del PM di esercizio dell'azione penale trova, in tempi reali, la creazione del fascicolo elettronico a disposizione delle parti sin dall'avviso delle conclusioni delle indagini preliminari (415 bis c.p.p.). Ai difensori è stata riservata apposita sa la di consultazione con rilascio di password provvisorie, in conformità ad un protocollo d'intesa siglato con l' Ordine degli Avvocati di Terni il 12 aprile 2018. L’appalto di servizi si è risolto a l 31 dicembre 2018 senza bisogno di alcun rinnovo in quanto il personale amministrativo è stato formato ed è dotato di strumentazione informatica adeguata in grado di procedere in autonomia. Sul versante del personale informatico abbiamo attinto al protocollo, siglato nel luglio 2016 dalla Procura Generale di Perugia/Corte Appello e dalla Regione Umbria nel luglio 2016, per l'utilizzo di personale regionale nel settore della digitalizzazione degli uffici giudiziari, fruendo di personale appartenente ad Umbria Digitale Scarl con decorrenza dal 24 .10.2017.

B)I temi ordinamentali.

B1) La criminosità del territorio Da un'analisi sommaria dei dati relativi al periodo di riferimento (30.06.2018 /

30.06.2019) emerge una leggera flessione della domanda di giustizia nel settore penale noti (i procedimenti penali iscritti a registro Notizie di Reato Noti erano 4155 nel 2018, sono 3775 nel 2019), con una contrazione del 9%. Sul versante dei procedimenti penali iscritti senza l'identificazione degli autori del reato (Registro Ignoti), si registrano flussi in costante diminuzione: 2018 iscritti 6039 affari, iscritti nel 2019 5730 affari. Si segnala il rilevante aumento di iscrizioni di affari aventi ad oggetto reati di forte impatto sociale : quelli ambienta li sono passati dai 50 affari iscritti al 30.6.2018 ai 105 affari al 30.6 .2019 e, comunque, si conferma la non elevata gravità del contenzioso penale scaturito tenuto conto che i controlli svolti hanno dato esiti, in un primo momento, di natura penale, successivamente, hanno assunto veste amministrativa, seguiti da estinzione per l'opera di adeguamento delle società investigate alle prescrizioni imposte, mediate il pagamento di sanzioni pecuniarie, solitamente per inquinamenti ambientali attraverso lo sforamento dei limiti di legge alle emissioni. Risultano, tuttavia già avviate indagini sulle nuove fattispecie delittuose previste dalla legge numero 68 del 2015, e allo stato si trovano in fase di istruttoria avanzata. I reati contro la P.A. sono passati dai 35 affari iscritti al 30.6.2018 ai 147 affari al 30.6.2019, dati che tuttavia devono essere letti alla luce del merito delle contestazioni che, per lo più, hanno avuto ad oggetto delitti contro pubblici ufficiali; quelli contro la persona sono diminuiti dai 758 affari iscritti al 30.6.2018 ai 348 affari al 30.6.2019; quelli contro la libertà individuale sono passati dai 398 affari iscritti al 30.6.2018 ai 298 affari al 30.6.2019; quelli contro il patrimonio sono passati dai 817 affari iscritti al 30.6.2018 ai 1261 affari al 30.6.2019, con una cospicua percentuale di denunce per truffe; quelli dei furti contro ignoti sono passati dai 2866 affari iscritti al 30.6.2018 ai 2782 affari al 30.6.2019. Da sottolineare la riduzione di iscrizioni per reati legati al settore degli stupefacenti passati dai 317 del 2018 ai 186 del 2019. Una annotazione i reati di natura sessuale che non fanno registrare scostamenti rilevanti.

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B2)La produttività. Nel periodo osservato, ed in comparazione con quello precedente, la produttività è aumentata nonostante dal mese di novembre del 2017 la pianta organica ha fatto registrate una vacanza, ripianata solo dall’aprile 2019 con l'assegnazione di un MOT. Infatti, mentre al 30.6.2018 le pendenze erano pari a 1852 unità, al 30.06.19 sono state 1702. I procedimenti contro ignoti sono aumentati da 904 unità a 1058. In entrambi i settori l'indice di ricambio e l'indice di smaltimento sono risultati positivi, nonostante si sia operato con una unità di magistrati in meno.

B3) La durata delle indagini preliminari. Uno spazio alla durata delle indagini preliminari. Si ribadisce che nonostante si sia operato con una unità in meno, l'ufficio di Terni ha migliorato la performance rispetto all'anno precedente. Infatti, al 30.06.2018 i procedimenti penali archiviati entro sei mesi erano 1105, oggi sono 1142; l'azione penale è stata esercitata entro sei mesi per 543 affari, mentre in precedenza l'esercizio ha riguardato 491 affari.

B4) I tirocini formativi ex DL 69/2013.

Sono stati attivati numero tre tirocini formativi della durata di 18 mesi con benefici all'intero ufficio per la qualità dei contributi offerti.

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PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI SPOLETO relazione redatta dal Procuratore dott. Alessandro Cannevale

1. Il personale

In rapporto alla popolazione residente nel circondario – 219.651 abitanti censiti nel 2011 – la procura di Spoleto dispone dal 2016 di un organico di magistrati togati pari a 6 unità, compreso il procuratore, con un rapporto residenti/magistrato di poco inferiore alla media nazionale. Un organico in linea di massima sufficiente che, tuttavia, può rivelarsi inadeguato in situazioni contingenti, tenuto conto che ogni posto vacante genera una scopertura del 16,6% e che la rotazione è elevatissima. Peraltro, rispetto alla ben più grave situazione complessiva dei periodi precedenti, il periodo oggetto della relazione è stato piuttosto fortunato: è rimasto vacante un posto di sostituto per più di 8 mesi, nel periodo 1° agosto 2018 – 5 aprile 2019, mentre per il resto l’organico è stato interamente coperto.

Decisamente grave è invece la situazione degli organici dei magistrati onorari e soprattutto del personale amministrativo e della polizia giudiziaria. I VPO continuano a essere solo 4, non essendosi completata la procedura di adeguamento intrapresa dal Ministero della Giustizia, e il loro contributo si esaurisce in massima parte nella partecipazione alle udienze dibattimentali, divenute di recente più numerose. La pianta organica del personale amministrativo, lasciata inalterata dal D.M. 25.4.2013 nonostante la triplicazione dell’utenza conseguente alla riforma della geografia giudiziaria di cui al D. Lgs. 7.9.2012, n. 1551, è stata adeguata dal D.M. 14.2.2018 con esclusivo riguardo alla qualifica di assistente giudiziario, il numero di unità di personale amministrativo per magistrato resta tuttora fra i peggiori d’Italia, quasi sicuramente il peggiore in assoluto (2,66 in organico, 2,33 in servizio effettivo)2, e le carenze interessano in gran parte le qualifiche superiori. Anche l’organico della sezione di polizia giudiziaria è rimasto invariato, quindi inferiore al limite minimo di 2 unità per magistrato previsto dall’art. 6 comma 1 d. lgs. 28.7.1989, n. 271, disp. att. c.p.p.: 6 unità in luogo di 12. La collaborazione delle forze di polizia del Distretto ha consentito di fruire di distacchi temporanei, caratterizzati da ottimo rendimento individuale ma da inevitabile precarietà.

Non è stato possibile lenire la gravissima carenza nell’organico del personale amministrativo mediante applicazioni endo-distrettuali per l’indisponibilità degli altri uffici del Distretto. È risultato invece prezioso lo spirito di collaborazione del personale della sezione, che ha affiancato il personale amministrativo dimostrando capacità di adattamento e laboriosità. Tuttavia la grave e assolutamente eccezionale insufficienza dell’organico si ripercuote sia sui servizi amministrativi resi al cittadino sia sulla produttività dei magistrati, i quali non dispongono di personale idoneo a predisporre gli atti di contenuto semplice, devono costantemente controllare la corretta esecuzione delle loro disposizioni, sono costretti in molte occasioni – p.es. nella conduzione dell’udienza – a un surplus di attività per l’inidonea preparazione degli atti e vanno incontro a numerosi altri inconvenienti in fase di esecuzione dei provvedimenti. 1 Prima della riforma, la popolazione residente era pari a 80.795 abitanti, sicché l’incremento è stato di circa il 172%. Fonte: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, D.O.G., La revisione delle circoscrizioni giudiziarie, L’at-tuazione della nuova carta giudiziaria, rel. 28.11.2012, in http://forges.forumpa.it/assets/Speeches/8683/ci_16_birritteri_luigi.pdf, p. 71. 2 Prima del D.M. 14.2.2018 a Spoleto il rapporto era 2,1, in tutte le altre procure il minimo era 2,5, il massimo 4. Poiché l’aumento del quale ha usufruito Spoleto non è proporzionalmente superiore a quello ottenuto dalle altre procure, si ritiene che Spoleto sia tuttora in fondo alla classifica.

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2. Le dotazioni informatiche L’informatica non è la robotica. Non ci si può attendere che l’utilizzo dei sistemi informatici

surroghi interamente o in massima parte il lavoro umano, meno che mai questo può avvenire negli uffici giudiziari. Se alcune delle attività connesse all’esercizio della giurisdizione e ai servizi amministrativi – specie quelle di natura esecutiva e compilativa – è snellita, semplificata e resa più ordinata dagli applicativi, sono richiesti al personale una maggiore qualificazione professionale, la diligente partecipazione alle iniziative di formazione e aggiornamento, duttilità e spirito di iniziativa nella soluzione dei problemi quotidiani.

Se era quindi impossibile che l’informatica rimediasse all’insufficienza delle risorse umane dell’ufficio, si sono tuttavia ottenuti ottimi risultati – in termini di abbattimento dell’arretrato nell’attività giurisdizionale e di efficienza dei servizi amministrativi – sfruttando al meglio gli applicativi informatici resi disponibili dal Ministero della Giustizia, grazie all’eccezionale impegno del magistrato di riferimento per l’informatica, la dr.ssa Patrizia Mattei, e di parte del personale amministrativo e di polizia giudiziaria (meritano una menzione almeno il cancelliere sig.ra Roberta Gori, l’ass. della Polizia di Stato Fabio Pecci e l’ass. c. tecnico informatico sig. Mirko Cerasoli). Essenziale si è rivelata la collaborazione con il presidente del Tribunale, che ha messo capo all’adozione di un dettagliato protocollo per la gestione delle udienze penali e alla conseguente valorizzazione delle potenzialità dell’applicativo GIADA.

Non meno essenziale, è giusto dirlo, il contributo finanziario del Consorzio B.I.M. di Cascia – ottenuto mediante una convenzione esterna che ha interessato anche l’Ordine degli Avvocati – grazie al quale è stato possibile adottare l’applicativo ministeriale TIAP (trattamento informatico atti penali) e quindi disporre di un archivio informatico degli atti dei procedimenti penali, al quale attingere per consultazione e per rilascio di copie. Resta tuttavia a rischio la prosecuzione di questo servizio così utile – ormai presente in tutte o quasi tutte le procure d’Italia – perché, se il B.I.M. decidesse di chiudere i finanziamenti, non vi sarebbe nell’ufficio personale in grado di garantire le attività di scansione e indicizzazione necessarie per l’aggiornamento dell’archivio.

Nel periodo oggetto della relazione la Procura di Spoleto ha portato a termine, quale primo ufficio giudiziario del Distretto di Perugia, l'installazione e l'applicazione in esercizio del programma ministeriale Giada 2.0, che gestisce le assegnazioni della prima udienza dibattimentale per il settore penale del Tribunale, con l'ulteriore finalità dell’equa distribuzione dei carichi di lavoro tra magistrati di Tribunale attraverso criteri automatici e predeterminati. L'avvio di Giada ha richiesto un impegno particolarmente gravoso per i mag. rif. della Procura e del Tribunale, che hanno completato in alcune sedute, con il solo ausilio telefonico del gruppo specializzato del DIGSIA - attraverso conferenze link – il complesso percorso di configurazione del programma, che deve necessariamente tenere conto delle tipologie di pendenze, dei numeri statistici dell'ufficio, dei parametri e delle classi di peso appositamente stabiliti da Procura e Tribunale. Il periodo di installazione e di primo avvio del sistema è durato alcuni mesi da novembre 2018 al 13.03.2019, data in cui il programma è stato ufficialmente presentato ad avvocati ed utenti. Prima dell’avvio di Giada, le pendenze dei procedimenti giacenti in attesa della fissazione della data della prima udienza variavano tra 1500 e 1900, con ripercussioni notevoli sul termine di prescrizione dei reati, che spesso maturava prima dell’udienza così fissata dal Presidente del Tribunale. Propedeutica a tale installazione è stata la firma, il 12.02.2019, del “Protocollo d’intesa tra la Procura della Repubblica e il Tribunale di Spoleto per l’adozione del modulo CONSOLLE - applicativo GIADA 2.0 per l’assegnazione automatica dei processi a citazione diretta a giudizio”. I processi sono associati in automatico a una determinata classe di peso, che non è altro che il lavoro stimato per ciascuno. Per il Tribunale di Spoleto sono state individuate 3 classi di peso, tenendo conto del numero dei giudici monocratici e del numero dei fascicoli in ingresso e in uscita. All'interno di ciascuna classe di peso sono stati poi individuati dei parametri di pesatura del fascicolo, in base al numero di imputati, al numero di capi di imputazione e alla presenza di reati il

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cui accertamento si ritiene particolarmente complesso. Una volta calcolato il punteggio in base ai parametri citati, il fascicolo lo stesso viene collocato in una delle classi di peso e assegnato a rotazione ad un giudice o ad un collegio, tenendo conto delle assegnazioni già effettuate dal sistema e dello spazio disponibile in ciascun ruolo. Grazie alla piena integrazione del sistema Giada 2.0 con SICP, i dati e le informazioni contenute nel registro penale informatico sono automaticamente disponibili anche in Giada, con evidenti vantaggi in termini di efficienza e correttezza del dato sia per la Procura, che per il Tribunale. I dati relativi alla assegnazione e alla identificazione della prima data di udienza dibattimentale vengono poi ribaltati da Giada in SICP.

Giada 2.0 consente l’accesso a diversi profili, tra cui quello del Pubblico Ministero, autorizzato a specifiche funzionalità, la principale delle quali è la richiesta di fissazione della data di udienza nei processi a citazione diretta. Consente inoltre l’abbreviazione dei termini di fissazione udienza per i fascicoli in misura cautelare e con prescrizione vicina. La configurazione dei parametri di valutazione dei processi resta affidata all’ufficio del dibattimento e al Presidente del Tribunale, previa convenzione con la Procura. Tuttavia il Pubblico Ministero e il GIP/GUP, accedendo al sistema con il proprio profilo, possono chiedere in prima persona la data della prima udienza al dibattimento, con risposta immediata da parte del sistema informatico, secondo la configurazione decisa dall’ufficio ricevente, evitando i lunghi periodi di stasi che in passato si verificano fra la richiesta e la fissazione della data dell’udienza dibattimentale. Oltre a Giada 2.0, la Procura di Spoleto ha puntato sulla diffusione della Consolle Penale tra i magistrati dell’ufficio. Nel primo periodo del 2018, la Consolle Penale era prevalentemente utilizzata dalla Procura di Spoleto per l’estrazione dei dati statistici, con funzionalità poco conosciute, a causa della scarsa formazione dei magistrati sull'applicativo offerta dal Ministero e dal DGSIA. La Consolle penale presenta invece una funzione home page molto utile per il magistrato di procura che permette di tenere sotto controllo le scadenze, quali il termine delle indagini preliminari la scadenza delle misura cautelari personali, nonché le udienze giornaliere dei fascicoli assegnati a ciascun pubblico ministero. In assenza di altri sistemi ministeriali specifici, la Consolle del magistrato è stata inoltre applicata per monitorare il periodo di durata delle indagini preliminari con riferimento alla disciplina sulle avocazioni introdotta dalla Lg. 103/2017. Mensilmente, infatti, il magistrato è in grado di estrapolare, individuando un intervallo temporale che tenga conto della durata delle indagini e del termine di tre mesi per l'avocazione, il dato numerico dei procedimenti che devono essere comunicati a tal fine alla Procura Generale e che sono suscettibili di avocazione, con notevole risparmio di tempo e prevenzione di errori connessi al conto manuale dei fascicoli di prossima scadenza. I magistrati della Procura di Spoleto, a partire da gennaio 2019, utilizzano anche Consolle penale per la visualizzazione e la consultazione delle sentenze caricate dal Tribunale (dibattimento e ufficio Gip/Gup), in vista della predisposizione delle impugnazioni – anche se in questo campo si sono registrati alcuni profili critici, dei quali si dirà al punto 4 – e della corretta verifica della decorrenza dei termini. Le altre iniziative in ambito informatico della Procura di Spoleto nel periodo di riferimento sono le seguenti: a) prosecuzione del "Progetto TIAP per l'informatizzazione e la digitalizzazione della Procura di Spoleto" con scannerizzazione e digitalizzazione dei fascicoli in discovery ex art. 415 bis c.p.p., in avviso 408 c.p.p. ed in fase dibattimentale, in collaborazione con l'Ordine degli avvocati di Spoleto, con il Consorzio Imbrifero Montano Nera e Velino, con la Procura Generale e la Regione Umbria. E' in corso anche il progetto di estensione e diffusione dell'applicativo TIAP all'Ufficio Gip/Gup per gli atti di loro competenza (TIAP-PUD). b) da marzo 2019, è in corso presso l’ufficio la verifica di funzionalità dell'applicativo TIAP@Document, con simulazioni di utilizzo e di comunicazione tra Procura di Spoleto e Compagnia Carabinieri di Spoleto, individuata quale P.G. per tale sperimentazione. Tale sistema consente alle forze di Polizia di trasmettere la notizia di reato completa quale allegato tramite

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Portale NDR, di renderla visibile alla Procura e di importarla immediatamente in TIAP con inserimento automatico della stessa nel fascicolo telematico, non essendo necessaria la scansione da parte dell’operatore. c) da giugno 2019, è in corso di sperimentazione da parte del Magrif l'applicativo Atti e Documenti 2.0 in vista della diffusione nell'ufficio. L'applicativo consente l'invio a SICP di atti predisposti dal Pubblico Ministero con dati corretti, acquisiti direttamente dal registro informatico e validati dalla Cancelleria.

Continuano a trovare impiego anche gli altri applicativi ministeriali installati nel corso del 2015 e nei primi mesi del 2016: il portale SNT (notifiche telematiche), al quale l’ufficio ha accesso da aprile 2015, il programma MASSIVA per la richiesta e il rilascio dei certificati del casellario agli Enti locali e ad altre pubbliche amministrazioni, attivato dal 1° dicembre 2015; la digitalizzazione della contabilità relativa alle spese d’ufficio e l’invio a mezzo PEC delle certificazioni ex art. 335 c.p.p., attivati dal 1° gennaio 2016; il servizio di richiesta on line delle certificazioni del casellario e dei carichi pendenti, attivato dal 13.6.2016. Tra gli obiettivi nel settore informatico della Procura di Spoleto per il 2019/2020 vi sono la maggiore diffusione dell’applicativo Atti e Documenti 2.0 tra i magistrati e l’avvio a regime della Consolle civile del P.M. nei procedimenti di volontaria giurisdizione e di separazione tra coniugi.

3. Andamento generale degli affari penali Anche quest’anno l’analisi ha per oggetto solo i dati statistici affidabili – che sono del resto i

più significativi ai fini della valutazione dell’attività dell’ufficio – mentre si trascureranno i dati palesemente inaffidabili: per esempio, nel mod. 313PU il numero di udienze è conteggiato in modo imperscrutabile (tanto che le udienze GUP risultano molto più numerose di quelle dibattimentali, il che è sicuramente falso) e risultano ancora una volta pari a zero le misure interdittive, mentre in realtà i magistrati dell’ufficio – e in particolare i sostituti che trattano i reati contro le c.d. “fasce deboli” – ricorrono frequentemente a questo importante strumento di contenimento del pericolo di reiterazione di reati contro la persona. Di molto inferiore al reale il numero di arresti riportato dal modello. Ciò premesso, va rilevato come sia sicuramente proseguita, e a ritmi ancora più confortanti del passato, l’opera di contenimento dell’arretrato, ormai ricondotto a dimensioni minime, in quanto connesso ai tempi fisiologici delle indagini, alle notifiche e ai termini dilatori, ai tempi di risposta del Tribunale.

Ecco i dati assoluti e le variazioni percentuali nelle pendenze

Mod. 21 (procedimenti a carico di noti di competenza del tribunale) pendenti

iniziali soprav-venuti

definiti pendenti finali

indice produt-tività3

durata media4

1.7.16/30.6.17 3906 3102 3133 3875 101 455 1.7.17/30.5.18 3875 3436 5032 2279 146 265

3 Espresso dal rapporto fra definiti e sopravvenuti moltiplicato per 100. L’indice 100 rappresenta l’ufficio capace di mantenere inalterato l’arretrato. L’aumentare dell’indice indica l’aumento della produttività. Questo criterio e quello della nota successiva sono stati tratti da E. GIORDANO, Strumenti di monitoraggio e pianificazione operativa, Ministero della Giustizia, progetto Miglioramento Performance Giustizia, 2012, in www.qualitpa.gov.it 4 Valore espresso in giorni e ottenuto dal rapporto fra la semisomma dei pendenti iniziali e dei finali (che esprime la pendenza media nell’anno) e la semisomma dei procedimenti sopravvenuti e definiti (che esprime il rapporto fra il carico e la capacità di smaltirlo), moltiplicato per 365.

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Variazione5 -0,5% +10% -41% 1.7.18/30.6.19 2279 3584 4238 1625 118 182 Variazione5 -41% +4% -29%

Si noterà come la tendenza alla riduzione delle pendenze, manifestatasi già nei precedenti tre periodi, sia proseguita anche nel periodo oggetto della relazione, portando la durata media dei procedimenti a carico di noti per reati di competenza del tribunale a soli 6 mesi. La forte riduzione dei tempi registratasi nell’ultimo anno si ritiene dovuta in parte all’introduzione dell’applicativo GIADA, poiché in precedenza i procedimenti definibili mediante citazione diretta a giudizio restavano pendenti per oltre un anno in attesa che il tribunale fornisse la data dell’udienza, in parte dall’arrivo dei nuovi assistenti giudiziari, che ha consentito di abbattere, nei procedimenti definiti con richiesta di archiviazione, l’arretrato dei procedimenti in attesa di notifica degli avvisi ex artt. 408-410 c.p.p.

Parte delle risorse lavorative liberate dalla diminuzione dell’arretrato dei procedimenti iscritti a mod. 21 (indubbiamente i più rilevanti sul piano sociale e quindi i più significativi per misurare l’efficienza della risposta giudiziaria fornita dall’ufficio) sono state dedicate al recupero nell’arretrato dei procedimenti iscritti a mod. 21bis (noti di competenza del giudice di pace) e 44 (ignoti), lasciati in maggiore sofferenza nel precedente periodo di crisi dell’ufficio, per evidenti ragioni di priorità. In entrambi i registri la riduzione dell’arretrato è stata maggiore rispetto al periodo precedente e, se non si verificheranno vuoti di organico, potrà essere rapidamente ricondotta a limiti valutabili come fisiologici.

Mod. 21bis (procedimenti a carico di noti di competenza del giudice di pace) pendenti

iniziali soprav-venuti

definiti pendenti finali

1.7.16/30.6.17 1601 400 487 1514 1.7.17/30.5.18 1514 318 639 1193 1.7.18/30.6.19 1193 451 954 680 Mod. 44 (procedimenti a carico di ignoti)6 pendenti

iniziali soprav-venuti

definiti pendenti finali

1.7.16/30.6.17 3053 6887 7382 2558 1.7.17/30.5.18 2558 5901 5670 2789 1.7.18/30.6.19 2789 5277 6693 1373

5 Espressa in termini percentuali rispetto al periodo precedente 6 I dati del primo periodo e, in misura minore, quelli del secondo periodo, sono largamente influenzati dal recupero nello spaventoso arretrato delle iscrizioni maturato dopo l’ampliamento delle dimensioni del circondario, opera che per il mod. 21 si è concentrata nel 2016 e che per il mod. 44 ha richiesto 3 anni. Il numero di nuove iscrizioni del terzo periodo, quello oggetto della relazione, è invece “fisiologico”, in quanto riflette il numero di notizie effettivamente pervenute in un anno.

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I rapporti dei magistrati con le forze dell’ordine sono caratterizzati da stima reciproca, cordialità, impegno condiviso. L’evasione delle deleghe d’indagine è di regola tempestiva e completa.

Segnalo in modo particolare la sensibilità istituzionale manifestata dai comandi regionali, provinciali e locali del Corpo Forestale dello Stato, della Guardia di Finanza, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, nel disporre distacchi di personale che hanno ridotto le difficoltà derivanti dal mancato adeguamento degli organici.

4. Temi oggetto della comunicazione del Proc. Gen. presso la Cassazione Gli adempimenti previsti dalla legge 103/2017 in tema di avocazioni sono curati secondo le indicazioni stabilite in sede distrettuale dal Procuratore Generale dopo ampio confronto con i procuratori. Per l’estrazione dei dati sono utilizzati gli applicativi SICP- ALLARM-scadenza termini indagini e CONSOLLE PENALE del P.M.-scadenze. Il servizio statistiche, curato dalla cancelleria del procuratore, effettua poi un controllo incrociato dei dati per verificare la fase di ogni procedimento penale segnalato. Nel periodo oggetto della relazione sono stati segnalati complessivamente alla Procura Generale 38 procedimenti, in nessuno dei quali la scadenza dei termini era riconducibile, in base alle direttive distrettuali, a inerzia del pubblico ministero.

Le iscrizioni delle notizie di reato sono attualmente tempestive. Tutte le comunicazioni provenienti dai comandi territoriali di polizia giudiziaria del circondario sono trasmesse tramite il portale NDR. Da marzo 2019, oltre all’annotazione preliminare recante i dati relativi all’iscrizione, sono trasmesse in PDF dalla Compagnia Carabinieri di Spoleto anche le comunicazioni, il che ha comportato un aumento dei consumi di toner e carta. Qualche problema si registra, inoltre, nell’esame di alcuni allegati, quali fotografie o manoscritti o mappe e planimetrie, quando non si riesce a ottenere l’immediata trasmissione e l’allegazione al fascicolo degli originali. I dati dell’annotazione preliminare sono verificati prima dalla segreteria poi dal procuratore, così da emendare gli errori più evidenti e salve le eventuali modifiche disposte, dopo l’iscrizione, dal magistrato assegnatario.

Se alla fine della settimana residua un arretrato nelle iscrizioni (che comunque non riguarda in nessun caso gli affari urgenti o a trattazione prioritaria), la segreteria del magistrato di turno provvede entro il lunedì successivo.

Nel settore delle impugnazioni vanno segnalate difficoltà nel prendere visione delle motivazioni delle sentenze attraverso il SICP. In molti casi la cancelleria del giudice estensore non provvede a caricare il PDF della sentenza, o non vi provvede con immediatezza. Inoltre il controllo regolare non è comunque agevole, perché il sistema non distingue il termine per l’impugnazione. Dato il frequente ricorso del tribunale al deposito contestuale della motivazione, in udienze fissate per “eventuali repliche” e in pratica destinate alla sola lettura della sentenza, e la conseguente brevità dei termini per l’impugnazione del procuratore della Repubblica, si è scelto di affidare ai VPO, secondo turni settimanali, l’estrazione di copia su carta di tutte le motivazioni depositate nella settimana precedente. Inoltre è prevista la segnalazione immediata al procuratore dei casi di rilevante scostamento della decisione rispetto alle decisioni dell’ufficio e di quelle nei quali il rappresentante del p.m. ritenga comunque censurabile la decisione.

5. Procedimenti di particolare interesse

Sono ancora in trattazione, in massima parte nella fase dibattimentale, numerosi procedimenti avviati dopo gli eventi sismici del periodo agosto-ottobre 2016, riguardanti soprattutto la denuncia di reati urbanistici nella costruzione di nuovi edifici. Si è spesso resa necessaria l’apposizione del vincolo del sequestro a tutela di aree protette e del carico urbanistico. Mentre la

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trattazione prioritaria di questi procedimenti nella fase delle indagini è stata garantita da questa Procura in conformità alle indicazioni provenienti dal CSM, il corso dei processi si sta prolungando oltre il previsto nella fase dibattimentale.

Sempre rilevante l’incidenza dei reati contro i c.d. soggetti deboli e i reati commessi in ambito familiare o para-familiare (maltrattamenti, atti persecutori, violenze sessuali e lesioni ai danni di persone legate all’autore del reato da relazioni familiari o affettive e, meno gravi ma spesso dannosissimi per le vittime, violazioni degli obblighi di assistenza e mantenimento). Il totale delle sopravvenienze in questa materia è di 259 nuove iscrizioni a carico di noti per reati di competenza del Tribunale. Particolarmente allarmante il dato relativo ai reati previsti dagli articoli del c.p. compresi fra il 609 bis e il 609 octies (violenze sessuali e atti sessuali con minorenne): nel periodo oggetto della relazione sono stati iscritti, per questa categoria di reati, 23 procedimenti a carico di noti.

Nel periodo oggetto della relazione, pur non essendo ancora in vigore la l. 69/2019, attraverso due magistrati specializzati nella materia questo ufficio ha garantito l’ascolto in tempi rapidi della persona offesa, l’immediata richiesta di incidente probatorio per la valutazione psicologica e l’ascolto protetto del minore, l’immediato raccordo con il Tribunale per i minorenni nei casi previsti dall’art. 609 decies c.p. e in ogni altro caso nel quale si prospettasse l’opportunità di azioni civili a tutela di minori.

Si sintetizza l’oggetto di alcuni procedimenti penali trattati nel periodo oggetto della relazione, segnalati per la complessità delle indagini o la gravità dei reati. Sono menzionati, ovviamente, solo procedimenti i cui atti siano conosciuti dagli indagati o imputati e dai loro difensori. 1. reati di violenza sessuale aggravata e atti sessuali con minorenne in danno di allieve di nove

e dieci anni da parte di un insegnante in orario extrascolastico, iscrizione nel 2017, sentenza di condanna in primo grado; 2. tentato omicidio aggravato dall'uso di una roncola e di lesioni personali pluriaggravate di più persone accorse a difesa della vittima, iscrizione nel 2018, sentenza di condanna in primo grado; 3. reati di subappalto illecito nella contrattazione pubblica ex art. 21 lg. 646/1982, ossia eseguiti senza giustificazione e senza autorizzazione dell'autorità competente, mediante distacchi di manodopera non genuini nei cantieri per la realizzazione delle Soluzioni Abitative di Emergenza in aree terremotate, 6 imputati, iscrizione nel 2018, notificati avvisi di conclusione indagini; 4. reati di cui all’art. 40 co. 2, 113, 434 co. 1-2, 449 c.p. relativi al crollo di un edificio per effetto del sisma del 30.10.2016, iscrizione nel 2017, otto imputati, presentata richiesta di rinvio a giudizio dopo .il deposito di una perizia all’esito di un incidente probatorio particolarmente complesso; 5. reato ex artt. 113, 434, comma 2, 449 c.p. per aver il crollo di edifici di edilizia popolare pubblica in coincidenza con il sisma del 30.10.2016, iscrizione nel 2017, tre imputati rinviati a giudizio, è in corso il giudizio di primo grado; 6. numerosi procedimenti per i reati ex art 483, 640 bis c.p. inerenti l'indebito conseguimento del contributo autonoma sistemazione quale beneficio per i residenti nei Comuni del cratere sismico come da ordinanze del Capo Dipartimento Protezione Civile nn. 388-389/2016, definiti nel periodo oggetto della relazione, in massima parte con sentenza di applicazione pena ex art. 444 c.p.p. o con richiesta di messa alla prova, con sequestro preventivo dell'importo del contributo indebitamente percepito (importi variabili tra 500,00 € e 20.000,00 €; 7. due procedimenti riguardanti l’illecito versamento in acque fluviali di rifiuti provenienti da insediamenti industriali di considerevoli dimensioni, nel corso dei quali si è ottenuta la regolarizzazione degli impianti dopo il loro sequestro ex art. 321 c.p.p.;

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8. reati di maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti di moglie e figlia, iscrizione nel 2017, sentenza di condanna in primo grado; 9. tre procedimenti reati edilizi, paesaggistici, di falso in atto pubblico, abuso d’ufficio, connessi all’edificazione in area interessata al sisma del 2016, con sequestro preventivo degli immobili e formazione del giudicato cautelare, due dei quali in fase dibattimentale, mentre nell’altro sono stati emessi gli avvisi di conclusione delle indagini; 10. due procedimenti in materia di evasione fiscale, iscritti nel 2017, nei quali si è ottenuto il sequestro preventivo di denaro e beni immobili di valore corrispondente alle rilevanti somme dovute all’erario (in un caso € 1.700.000,00, nell’altro € 3.000.000,00 11. truffa aggravata ai danni della Regione Umbria, consumata mediante falsa attestazione di avvenuta esecuzione di lavori di ristrutturazione di un immobile adibito a insediamento commerciale, iscrizione nel 2018, 2 imputati, contestato un danno pari a quasi 600.000 €, eseguito un sequestro preventivo per un valore di € 200.000; 12. omicidio preterintenzionale, iscrizione del 2018, accertamenti tecnici particolarmente complessi, sentenza di condanna in primo grado. Fra i processi per bancarotta fraudolenta, se ne segnalano 8 di particolare rilievo, in ciascuno

dei quali sono state contestate distrazioni per oltre 300.000 €. Sono stati chieste e ottenute, per la prima volta, 2 misure di prevenzione patrimoniale. Il

coordinamento con la Procura distrettuale si è realizzato mediante informativa preventiva.

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TABELLE E GRAFICI

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INDICE DELLE TABELLE E DEI GRAFICI

Movimento dei procedimenti civili 1. Corte di Appello – dettaglio; 2. Corte di Appello – grafici; 3. Tribunali – dettaglio; 4. Tribunali - riepilogo con grafico; 5. Dettaglio movimento rito lavoro Corte d’Appello, con grafico; 6. Dettaglio movimento rito lavoro Tribunali, con grafico; 7. Comparazione rito lavoro Corte e Tribunali, con grafico; 8. Giudice di Pace del Distretto – dettaglio; 9. Movimento Giudici di Pace – grafico; Movimento dei procedimenti penali 10. Movimento complessivo degli Uffici del Distretto; 11. Dettaglio movimento procedimenti penali Tribunali del Distretto; 12. Movimento procedimenti penali della Corte di Appello, con grafico; 13. Riepilogo movimento Uffici del Distretto, con grafico; 14. Dettaglio dibattimento collegiale con grafico; 15. Dettaglio dibattimento monocratico con grafico, 16. Movimento attività Procura Generale con dettaglio esecuzioni; 17. Dettaglio attività penale e civile Procura Generale; 18. Attività delle Procure della Repubblica del Distretto e DDA; 19. Grafici comparativi attività Procure; 20. Dettaglio principali reati iscritti al Re.GE; 21. Movimento procedimenti con autore noto e ignoto dei Giudici di Pace. Gratuito Patrocinio 22. Ammissioni gratuito patrocinio penale e civile Corte d’Appello e Tribunali e relativi importi; 23. Movimento istanze gratuito patrocinio penale dei Giudici di Pace del Distretto e relativi importi; Uffici di Sorveglianza 24. Tribunale di Sorveglianza di Perugia: movimento procedimenti; 25. Movimento dei procedimenti Uffici di Sorveglianza del Distretto. Tribunale e Procura per i minorenni 26. Movimento procedimenti civili del Tribunale per i Minorenni in dettaglio, con grafico; 27. Riepilogo attività del Tribunale per i Minorenni civile e penale con grafico; 28. Andamento attività Procura presso Tribunale per i Minorenni con grafico; Variazione delle pendenze nel triennio 29. Procedimenti penali: raffronto sopravvenienze, definizioni e pendenze; 30. Procedimenti civili: raffronto sopravvenienze, definizioni e pendenze. (Si fa presente che i dati statistici contenuti nelle tabelle allegate, forniti dai singoli Uffici, contengono delle oscillazioni rispetto a dati precedentemente comunicati per gli aggiustamenti tecnici che registrano i sistemi informatici)

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Pendenti iniziali Sopravvenuti Esauriti Pendenti finaliCognizione ordinaria

1668 996 835 1829

Agraria 1 2 1 2Marchi e brevetti 3 3 2 4

Divorzi-Contenzioso

4 13 9 8

Divorzi-Non contenzioso 1 18 14 5

Separazioni-contenzioso

9 8 12 5

Separazioni-non contenzioso

1 30 21 10

Materia minorile-contenzioso

0 0 0 0

Materia minorile-non contenzioso

8 51 51 8

Altri procedimenti non contenziosi 2°

82 247 221 108

Altri procedimenti contenziosi 2°

1 0 1 0

Deliberazioni ex art.8 L.121/85-contenzioso

1 2 2 1

Deliberazioni ex art.8 L.121/85 -non contenzioso

3 7 7 3

Deliberazioni ex art.67 l.218/95-contenzioso

2 0 2 0

Deliberazioni ex art.67 l.218/95- non contenzioso

0 0 0 0

Impugnazioni lodi arbitrali nazionali art.828 c.p.c.-

11 12 6 17

Altri procedimenti contenziosi

22 18 14 26

Altri procedimenti non contenziosi 2 14 13 3

Totale 1819 1421 1211 2029Equa riparazione per violazione del termine ragionevole del processo L.89/01

820 1.112 1.638 294

Totale generale 2.639 2.533 2.849 2.323

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019Movimento dei procedimenti civili della Corte di Appello di Perugia

Tabelle e Grafici1. Civile Corte

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0500

1000150020002500300035004000

Equa riparazione per violazione del termineragionevole del processo L.89/01

Anno giudiziario 2018-2019 Corte di Appello di Perugia

Andamento dei Procedimenti di equa riparazione

Pendenti iniziali Sopravvenuti Esauriti Pendenti finali

48%

28%

24%

Anno giudiziario 2018-2019Corte di Appello di Perugia

Andamento dei Procedimenti di cognizione ordinaria

Pendenti iniziali

Sopravvenuti

Esauriti

Tabelle e Grafici2. Grafici civile Corte

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Pend. iniziali Sopravvenuti Esauriti Pendenti finali

Cognizione ordinaria 9.401 2.271 3.379 8293

Cognizione ordinaria stralcio 0 0 0 0

Lavoro-non pubblico impiego 262 255 242 275

Lavoro- pubblico impiego 84 40 50 74

Previdenza 484 421 407 498

Procedimenti speciali-lavoro 64 670 703 31

Procedimenti camerali-lavoro 0 2 2 0

Istanze di Fallimento 131 247 275 103

Fallimenti 1.140 88 151 1077Concordati preventivi e amministrazioni controllate 33 19 31 21

Agraria 5 8 3 10

Marchi e Brevetti 6 5 4 7

Diritto societario-rito ordinario 89 17 51 55

Divorzi consensuali 64 325 310 79

Divorzi iscritti nel rito giudiziale 270 128 119 279

Separazioni consensuali 100 439 412 127

Separazioni trasformate in consensuali 0 27 27 0

Separazioni giudiziali 312 156 135 333

Revisioni condizioni di separazione/divorzio 77 84 86 75

Procedimenti esecutivi mobiliari 1.069 2.249 2.317 1001

Procedimenti esecutivi immobiliari 3.479 348 552 3275

Procedimenti speciali 679 3.893 3.918 654

Procedimenti camerali 31 195 47 179Procedim. in materia di stato civile 19 18 25 12

Procedimenti non contenziosi 401 7.192 7.129 464

Appello cognizione ordinaria 406 107 147 366Altri procedimenti contenziosi 18 19 22 15

Totale 18.624 19.223 20.544 17.303

Movimento dei procedimenti civili dei Tribunali

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

PERIODO 1.7.18-30.6.19

TRIBUNALE di PERUGIA

Tabelle e Grafici3. Civile Tribunali

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Pend. iniziali Sopravvenuti Esauriti

Pendenti finali

TRIBUNALE DI SPOLETO Cognizione ordinaria 2.790 908 1121 2577

Lavoro-non pubblico impiego 228 313 136 405

Lavoro- pubblico impiego 28 52 32 48

Previdenza 279 157 150 286

Istanze di Fallimento 237 140 302 75

Fallimenti 246 116 9 353

Concordati preventivi e amministrazioni controllate 51 15 29 37

Agraria 12 10 5 17

Diritto societario-rito ordinario 7 12 14 5

Divorzi consensuali 86 105 139 52

Divorzi consensuali provenienti dal rito giudiziale 19 32 31 20

Divorzi giudiziali provenienti dal ricorso congiunto 0 0 0 0

Divorzi iscritti nel rito giudiziale 153 79 60 172

Separazioni consensuali 97 228 253 72

Separazioni trasformate in consensuali 0 42 42 0

Separazioni giudiziali 146 79 82 143

Revisioni condizioni di separazione/divorzio 36 41 44 33

Procedimenti esecutivi mobiliari 749 892 1275 366Procedimenti esecutivi immobiliari 1.308 230 254 1284

Procedimenti speciali 257 1546 1598 205

Procedimenti camerali 7 25 19 13

Procedimenti in materia di stato civile 1 3 2 2

Procedimenti non contenziosi 347 1461 1427 381

Appello cognizione ordinaria 99 46 57 88

Altri procedimenti contenziosi 20 7 5 22

Totale 7.203 6.539 7.086 6.656

Movimento dei procedimenti civili dei Tribunali

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

PERIODO 1.7.18-30.6.19

Tabelle e Grafici3. Civile Tribunali

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Pend. iniziali Sopravvenuti Esauriti

Pendenti finali

TRIBUNALE DI TERNI Cognizione ordinaria 2.802 1010 1342 2.470

Lavoro-non pubblico impiego 505 206 347 364

Lavoro- pubblico impiego 144 34 79 99

Previdenza 569 389 420 538

Istanze di Fallimento 25 82 93 14

Fallimenti 498 41 92 447

Concordati preventivi e amministrazioni controllate 8 2 8 2

Agraria 4 3 4 3

Marchi e Brevetti 1 0 0 1

Diritto societario-rito ordinario 1 34 13 22

Divorzi consensuali 73 99 136 36

Divorzi consensuali provenienti dal rito giudiziale 0 23 23 0

Divorzi iscritti nel rito giudiziale 183 115 91 207

Separazioni consensuali 70 189 199 60

Separazioni trasformate in consensuali 0 24 24 0

Separazioni giudiziali 174 101 91 184

Revisioni condizioni di separazione/divorzio 37 60 66 31

Procedimenti esecutivi mobiliari 484 952 991 445Procedimenti esecutivi immobiliari 996 226 455 767

Procedimenti speciali 186 1715 1.698 203

Procedimenti camerali 6 23 20 9

Procedimenti in materia di stato civile 8 11 17 2

Procedimenti non contenziosi 241 1323 1199 365

Appello cognizione ordinaria 211 109 110 210

Altri procedimenti contenziosi 3 4 3 4

Totale 7.229 6.775 7.521 6.483

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

PERIODO 1.7.18-30.6.19

Movimento dei procedimenti civili dei Tribunali

Tabelle e Grafici3. Civile Tribunali

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Pendenti iniziali Sopravvenuti Esauriti Pendenti finaliPERUGIA 18.624 19.223 20.544 17.303SPOLETO 7.203 6.539 7.086 6.656TERNI 7.229 6.775 7.521 6.483TOTALE 33.056 32.537 35.151 30.442

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Movimento dei procedimenti civili dei Tribunali Periodo 1.7.18-30.6.19

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

Anno giudiziario 2018/2019Movimento procedimenti civili dei Tribunali del Distretto

Pendenti inizialiSopravvenutiEsauritiPendenti finaliEsponenziale(pendenti iniziale)4 Perc. Media Mobile (Pendenti finali)

Tabelle e Grafici4. Civile graficoTribunali

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Pendenti iniziali Sopravvenuti Esauriti

Pendenti finali

Lavoro non pubblico impiego

78 52 57 73

Lavoro pubblico impiego56 52 49 59

Previdenza 194 212 155 251

Rito Fornero 3 13 13 3

331 329 274 386

Periodo 1.7.18-30.6.19ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Corte di Appello di Perugia-Sezione Lavoro

0

50

100

150

200

250

300

Lavoro nonpubblicoimpiego

Lavoropubblicoimpiego

Previdenza

Pendenti iniziali

Sopravvenuti

Esauriti

Pendenti finali

Anno giudiziario 2018/2019Corte di Appello di PerugiaAndamento processi lavoro

Tabelle e Grafici5. Corte lavoro

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Pend. iniziali Sopravvenuti EsauritiPendenti

finali

PERUGIALavoro-non pubblico impiego 262 255 242 275

Lavoro- pubblico impiego 84 40 50 74

Previdenza 484 421 407 498Procedimenti speciali-lavoro 64 670 703 31

Procedimenti camerali-lavoro 0 2 2 0

Totale 894 1388 1404 878

SPOLETOLavoro-non pubblico impiego 228 313 136 405Lavoro- pubblico impiego 28 52 32 48

Previdenza 279 157 150 286

Totale 535 522 318 739

TERNI Lavoro-non pubblico impiego 505 206 347 364Lavoro- pubblico impiego 144 34 79 99

Previdenza 569 389 420 538Totale 1.218 629 846 1.001

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019Dettaglio dei procedimenti rito lavoro dei Tribunali del Distretto

0

500

1000

1500

Lavo

ro-n

on p

ubbl

ico

impi

ego

Lavo

ro- p

ubbl

ico

impi

ego

Prev

iden

za

Proc

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Lavo

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ego

Lavo

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impi

ego

Prev

iden

za

Tota

le

PERUGIA SPOLETO TERNI

Pendenti iniziali

Sopravvenuti

Definiti

Pendenti finali

Andamento processi lavoro Tribunali

Tabelle e Grafici6. Rito lav. Trib. gr

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Pend. iniziali Sopravvenuti Esauriti Pendenti finali

Corte d'Appello 331 329 274 386

Trib.Perugia 894 1.388 1.404 878

Trib.Spoleto 535 522 318 739

Trib.Terni 1.218 629 846 1.001

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019Movimento dei procedimenti rito di lavoro della Corte d'Appello e dei Tribunali

del Distretto

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

Pend. iniziali Sopravvenuti Esauriti Pendentifinali

Anno giudiziario 2018-2019Movimento procedimenti rito lavoro

Corte d'Appello Trib.Perugia Trib.Spoleto Trib.Terni

Tabelle e Grafici7. Lavoro Corte e Tribunali

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Pendenti iniziali Sopravvenuti Esauriti

Pendenti finali

Castiglione del Lago137 210 283 64

Città della Pieve***18 20 22 16

Città di Castello 472 631 717 386

Perugia 1.413 3.662 3.947 1.128Gubbio* 87 384 384 87Totale 2127 4.907 5.353 1681

Foligno 343 750 885 208Norcia** 31 np np npSpoleto 591 1018 1077 532

Todi 40 382 359 63Totale 1.005 2150 2321 834

Orvieto 92 290 273 109Terni 1524 2827 2866 1485Totale 1.616 3117 3139 1.594

4.748 10.174 10.813 4.078* dato non coincidente con quello dello scorso anno** dato iniziale non pervenuto e dati non perfettamente corrispondenti in conseguenza dell'evento sismico *** dato iniziale diverso per

lo spostamento della competenza dal circondario di Terni a quello di Perugia

Circondario di Terni

Totale complessivo

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019Periodo 1.7.18-30.6.19

Movimento dei procedimenti civili dei Giudici di Pace del Distretto

Circondario di Perugia

Circondario di Spoleto

Tabelle e Grafici8. GdP Civile

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0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000

Castiglione del Lago

Città della Pieve***

Città di Castello

Perugia

Gubbio*

Foligno

Norcia**

Spoleto

Todi

Orvieto

Terni

Cir

con

da

rio

di P

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Cir

con

da

rio

diS

pole

toC

irco

nd

ari

odi

Te

rni

Movimento dei procedimenti civili dei Giudici di Pace del Distretto- Anno giudiziario 2018-2019

Pendenti finali Esauriti Sopravvenuti Pendenti iniziali

Tabelle e Grafici9. Grafico GdP civile

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UFFICIO* MATERIAPendenti

inizialiSopravvenuti Esauriti

Pendenti finali

Corte di Appello Appello dibattimento penale 2.054 1.210 1.686 1.578

Corte di Assise di Appello

Appello dibattimento penale 5 6 7 4

Sezione Minorenni per la Corte di Appello

Appello dibattimento penale 7 7 12 2

Procedimenti avocati 1 0 1 0

Esecuzioni 821 299 196 924

Tribunale per i Minorenni

Dibattimento minorenni 44 47 53 38

GIP e GUP presso il Tribunale per i

Minorenni

Indagini preliminari minorenni noti e ignoti

202 368 431 139

Attività del PM minori noti 145 370 363 152

Attività del PM minori ignoti 11 42 51 2

Attività del PM minori -atti non costituenti reato

6 111 112 5

Dibattimento collegiale 678 230 228 680

Dibattimento monocratico 12.384 5.325 4.784 12.913

Appello dibattim.monocratico 105 98 62 127

Corti di Assise Dibattimento assise 2 5 3 4

Indagini e udienza prelim. noti

16.835 9.834 14.424 12.223

Indagini e udienza prelim. Ignoti

28.223 27.803 38.514 17.512

Attività del PM noti 12.074 15.963 17.888 10.149

Attività del PM ignoti 8.312 25.680 28.917 5.075

Atti non costi. notizia di reato 2.386 4.543 4.594 2.353

Attività del PM-DDA noti* 46 20 20 46

Attività del PM -DDA ignoti 2 5 5 2

Movimento penale autore noto

2.074 1.888 2.037 1.925

Movimento penale autore ignoto

631 435 573 493Giudici di pace

Gip e Gup presso il Tribunale

Procure presso i Tribunali

DDA

*Alcuni dati riferiti ai pendenti iniziali sono stati modificati per variazioni del sistema informatico

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Tribunali

Procura Generale

Procura presso il Trib. per i Minorenni

Periodo 1.7.2018/30.6.2019

Movimento dei procedimenti penali nel Distretto di Perugia

Tabelle e Grafici10. Movimento penale

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Pendenti iniziali Sopravvenuti Esauriti

Pendenti finali

Spoleto* 96 33 18 111

Perugia 437 135 139 433

Terni 145 62 71 136

Totale 678 230 228 680

Spoleto* 1939* 1071 565 2445

Perugia 7.643 2709 2915 7.437

Terni 2.790 1.545 1.304 3.031

Totale 12.372 5.325 4.784 12.913

Spoleto** 25 4 8 21

Perugia 50 63 34 79

Terni 16 31 20 27

Totale 91 98 62 127

Spoleto* 4.529 2.666 3.215 3.958

Perugia 11.608 4.970 9.011 7.567

Terni 698 2.198 2.198 698

Totale 16.835 9.834 14.424 12.223

Spoleto* 7.186 6.311 4.461 9.024

Perugia 20.240 16537 29247 7530

Terni 809 4.955 4.806 958

Totale 28.235 27.803 38.514 17.512

1 5 2 41 0 1 0

** la pendenza iniziale risultante di 39 è errata in quanto il registro cartaceo non era stato aggiornato.

GIP/GUP Indagini e udienza preliminare ignoti*

* si comunica che vi è una differenza tra i dati pendenti al 30/06/2018 e quelli indicati per anomalie del sistema.

CORTE ASSISE TERNICORTE ASSISE PERUGIA

Periodo 1.7.2018/30.6.2019ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Dettaglio movimento dei procedimenti penali Tribunali

GIP/GUP Indagini e udienza preliminare noti*

Dibattimento Collegiale

Dibattimento monocratico

Appello dibatt.monocratico

Tabelle e Grafici11. Dettaglio Tribunali

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Pendenti iniziali Sopravvenuti Esauriti Pendenti finali

Penale 2.054 1.210 1.686 1.578

Corte d'assise d'appello 5 6 7 4Sezione minorenni 7 7 12 2

Corte di Appello di PerugiaPeriodo 1.7.18-30.6.19

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Pendenti iniziali

SopravvenutiEsauriti

Pendenti finali

Penale

2.054

1.210

1.6861.578

Pendenti iniziali

Sopravvenuti

Esauriti

Pendenti finali

5; 23%

6; 27%7; 32%

4; 18%

Corte d'assise d'appello

Pendenti iniziali

Sopravvenuti

Esauriti

Pendenti finali

Pendenti iniziali

Esauriti

0

5

10

15

Se

zion

em

ino

ren

ni

Corte di Appello di PerugiaMovimento Sezione Minorenni

Pendenti iniziali

Sopravvenuti

Esauriti

Pendenti finali

Tabelle e Grafici12. Penale Corte

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Pendenti iniziali Sopravvenuti Esauriti Pendenti finaliCORTE APPELLO 2.054 1.210 1.686 1.578

TRIB.PERUGIA 8.130 2907 3088 7.949TRIB.SPOLETO* 2.061 1108 591 2.578

TRIB.TERNI 2.951 1.638 1.395 3.194Totale 15.196 6.863 6.760 15.299

come pendenza finale causa variazioni del sistema SICP

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Periodo 1.7.2018-30.6.2019

Movimento dei procedimenti penali nel Distretto di Perugia

* Dato leggermente modificato rispetto a quello comunicato l'anno precedente

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

18.000

Pendentiiniziali

Sopravvenuti Esauriti Pendenti finali

TRIB.TERNI

TRIB.SPOLETO*

TRIB.PERUGIA

CORTE APPELLO

Rappresentazionegrafica movimentoprocedimenti penali

Tabelle e Grafici13. Movimento penale Distretto

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TribunalePendenti

inizialiSopravvenuti Esauriti Pendenti finali

PERUGIA 437 135 139 433SPOLETO 96 33 18 112

TERNI 145 62 71 136Totale 678 230 228 680

919

Movimento dei procedimenti penali nel Distretto di Perugia Dibattimento Collegiale

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019Periodo 1.7.2018-30.6.2019

678

230

228

680

0 200 400 600 800

Pendenti iniziali

Sopravvenuti

Esauriti

Pendenti finali

Movimento dibattimento collegiale nel Distretto

Espo. (Movimento dibattimento collegiale nel Distretto)

020406080

100120140160

PERUGIA SPOLETO TERNI

Anno giudiziario 2018-2019Movimento Dibattimento Collegiale nei singoli Tribunali del

Distretto

Sopravvenuti Esauriti Lineare (Sopravvenuti)

Tabelle e Grafici14. Grafici Collegiale

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TribunalePendenti

inizialiSopravvenuti Esauriti Pendenti finali

PERUGIA 7.643 2709 2915 7437

SPOLETO* 1.939 1071 565 2.445

TERNI 2.790 1545 1304 3031

Totale12.372 5.325 4.784 12.913

* dato leggermente modificato rispetto al precedente per variazione sistema informatico

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Movimento dei procedimenti penali nel Distretto di Perugia Dibattimento Monocratico

Periodo 1.7.18-30.6.19

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

PERUGIA SPOLETO* TERNI Totale

Anno giudiziario 2018-2019Movimento Dibattimento monocratico nei Tribunali del Distretto

Sopravvenuti

Esauriti

Tabelle e Grafici15. Grafici monocratico

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Pendenti iniziali Sopravvenuti Esauriti

Pendenti finali

Procedimenti avocati 1 0 1 0

Esecuzioni 821 299 196 924

10

6

Su pene accessorie ai sensi dell'art.662 c.p.p.

Di unificazione di pene concorrenti ai sensi dell'art.663

c.p.p.

Su pene detentive ai sensi dell'art.656 c.p.p.

Di fungibilità ai sensi dell'art.657 c.p.p.

In esecuzione di provvedimenti della Magistratura di

Sorveglianza 544

109

154

Su misure di sicurezza ai sensi dell'art.658c.p.p.

Procura Generale

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019Periodo 1.7.2018-30.6.2019

Movimento dell'attività della Procura Generale

Dettaglio esecuzioni Provvedimenti emessi

235

0

200

400

600

800

1000

Anno giudiziario 2018/2019 Attività della Procura Generale: Avocazioni ed Esecuzioni

Pendentiiniziali

Sopravvenuti

Tabelle e Grafici16. Procura Generale

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5

Penali presso la Corte di Appello

Penali presso la Corte di Assise di Appello

Penali presso il Tribunale di Sorveglianza

Penali presso la Corte di Appello Sezione Minori

144

15

Civili presso la Corte di Appello

Interventi per affari in Camera di Consiglio

Visti sui motivi di appello civileInterventi per affari contenziosi

Partecipazione alle Udienze

34308

153

12

42

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Visti su proc.discip. iniziati a carico di appartenenti ad ordini professionali

Visti su sentenze civili

Visti su ordinanze civili

Visti su decreti civili 377

9

849

59

17

Requisitorie alla Corte ai sensi dell'art.727 c.p.p. (rogatorie all'estero)

Richieste alla Corte ai sensi dell'art.730 c.p.p. (riconoscimento sentenze estere)

Visti su sentenze penali

Visti su ordinanze penali

19

9672

2433

0

Richieste di estradizione ai sensi dell'art.720 c.p.p. (all'estero)

Requisitorie alla Corte ai sensi dell'art.724 c.p.p. (rogatorie dall'estero)

Periodo 1.7.2018-30.6.2019

Attività della Procura Generale

Altri provvedimenti in materia penale

Contrasti di competenza ai sensi dell'art.54 bis c.p.p. (positivi)

Richieste di estradizione ai sensi dell'art.703 c.p.p. (dall'estero)

1

1

0

Visti su decreti relativi a procedimenti penali Visti su motivi di appello penale

Provvedimenti di rigetto di richieste di avocazione 6

1207440

Altri pareri

Impugnazioni ex art.594 c.p.p. (appelli)

Impugnazioni ex art.608 c.p.p. (ricorsi per Cassazione)

Attività inerenti interrogazioni parlamentari

694

70

14

1

Attività in materia civile ed amministrativa

Tabelle e Grafici17. Procura Generale

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Perugia* 5.880 7.728 8.415 5.193

Spoleto 4.105 4034 5194 2.945

Terni 2.089 4.201 4.279 2.011

12.074 15.963 17.888 10.149

Proc.pen.contro ignoti (mod.44 e GDP)

Perugia* 4.363 14.748 16.732 2.379

Spoleto 2.969 5277 6693 1373Terni 980 5.655 5492 1143

8.312 25.680 28.917 4.895Atti non costituenti notizia di

reato (mod.45)Perugia* 1.270 2.586 2.542 1.314Spoleto 786 1236 1410 630Terni 330 721 642 409

2.386 4.543 4.594 2.353

46 20 20

*dato modificato per variazioni del sistema informatico

DDA Ignoti2 5 5 2

Attività Direzione Distrettuale Antimafia

DDA Noti*

Pendenti iniziali

Sopravvenuti EsauritiPendenti

finali

46

Proc.pen.contro indagati noti (mod.21 e 21bis)

Pendenti iniziali

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Periodo 1.7.2018-30.6.2019

Attività delle Procure della Repubblica del Distretto di Perugia

Sopravvenuti EsauritiPendenti

finali

Tabelle e Grafici18. Attività Procure

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0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000

Perugia*

Spoleto

Terni

Anno giudiziario 2018-2019Procedimenti penali contro indagati noti

Pendenti finali

Esauriti

Sopravvenuti

Pendenti iniziali

0

5000

10000

15000

20000

Perugia*

Spoleto

Terni

Pendenti iniziali 4.363 2.969 980

Sopravvenuti 14.748 5277 5.655

Esauriti 16.732 6693 5492

Pendenti finali 2.379 1373 1143

Anno giudiziario 2018-2019Procedimenti penali contro ignoti

1.270

786

330

2.586

1236

721

2.542

1410

642

1.314

630

409

Perugia*

Spoleto

Terni

Anno giudiziario 2018-2019Atti non costituenti notizia di reato

Pendenti finali Esauriti Sopravvenuti Pendenti iniziali

Tabelle e Grafici19. Grafici Procure

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Dettaglio principali reati iscritti al registro delle notizie di reato Perugia Spoleto Terni Totale

1 10 0 0 10

2 419 185 147 751

3 227 152 267 646

4 24 6 194 224

5 18 13 38 69

6 37 0 159 196

7 545 157 48 750

8 897 310 348 1555

9 121 5 49 175

10 1.004 300 298 1.602

11 1.732 90 1.261 3.083

12 7.508 3405 2782 13.695

1355 12 0 67

14 283 157 38 478

15 355 89 186 630

161 0 4 5

17

473 187 293 953

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019Periodo 1.7.2018-30.6.2019

Reati in materia di prostituz.ed

Reati contro la libertà individualeReati contro il patrimonio

Reati contro la person. dello StatoReati contro la P.A.

Reati contro la persona

Reati contro la fede pubblicaReati in materia edilizia e ambient.

Reati contro l'ordine pubblicoReati contro l'ammin. della giustizia

Reati contro l'incolumità pubblica

Furti contro ignoti

Reati concernenti la guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti

Reati in materia di criminalità informatica

Reati in materia di sostanze

Reati aventi per oggetto la prev.e la repres. di fenom. di violenza connessi a manifestazioni sportive

Reati in materia finanziaria

010002000300040005000600070008000

Perugia

Spoleto

Terni

Tabelle e Grafici20. Principali reati

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Pendenti iniziali

Sopravvenuti EsauritiPendenti

finaliCastiglione del Lago 40 17 34 23Città della Pieve** 14 2 6 10Città di Castello 222 67 148 141Perugia 1081 621 844 858Gubbio 19 33 27 25

Totale 1.376 740 1059 1.057

Foligno 108 102 75 135Norcia* 8 np np npSpoleto 138 668 486 320Todi 8 32 18 22

Totale 262 802 579 485

Orvieto 38 26 28 36Terni 398 320 371 347Totale 436 346 399 383

Totale generale 2.074 1.888 2.037 1.925

Pendenti iniziali

Sopravvenuti EsauritiPendenti

finali

Totale 631 435 573 493* il dato dell'Ufficio non è pervenuto

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Circondario di Terni

Movimento dei procedimenti penali con autore noto dei Giudici di Pace del Distretto

Circondario di Perugia

Circondario di Spoleto

Periodo 1.7.18-30.6.19

**il dato iniziale dei procedimenti è modificato rispetto allo scorso per lo spostamento della competenza dell'Ufficio di Città della Pieve

Circondario di Perugia

566 139 262 443

9 203 173

Movimento dei procedimenti penali con autore ignoto dei Giudici di Pace del Distretto

56 93 138 11

Circondario di Terni

39

Circondario di Spoleto

Tabelle e Grafici21. GdP penale

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Istanze pervenute

AmmesseNon

AmmessePendenti Importi liquidati

Corte d'Appello

81 61 33 24 € 419.474,00

Tribunale per i Minorenni

42 33 8 1 € 0,00

Tribunale di Perugia

1024 850 33 141 € 1.325.733,12

Tribunale di Spoleto

281 231 20 30 € 164.008,56

Tribunale di Terni

619 525 15 79 € 533.287,39

Totale 2047 1700 109 275 € 2.442.503,07

Corte d'Appello

Tribunale per i Min.ni

Tribunale di Perugia

Tribunale di Spoleto

Tribunale di Terni

Totale

€ 201.495,08

€ 22.927,16

280

Movimento delle ammissioni al gratuito patrocinio civile della Corte d'Appello e Tribunali del Distretto

* Per il Tribunale per i Minorenni il dato è riferito ex art.118 T.U. 115/02 alle difese di ufficio del minore, liquidate con le modalità del gratuito patrocinio

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

67

€ 1.484.676,412063

1058 € 889.354,24

Periodo 1.7.18-30.6.19

323

€ 191.747,93

Importi liquidatiAmmesse

(Ordine Avvocati)

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019Periodo 1.7.18-30.6.19

Movimento delle ammissioni al gratuito patrocinio penale della Corte d'Appello e Tribunali del Distretto

335 € 179.152,00

Tabelle e Grafici22. Gratuito patrocinio

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Istanze pervenute

AmmesseNon

AmmessePendenti Importi liquidati*

Castiglione del Lago

3 3 0 3 € 1.867,99

Città di Castello*

18 18 0 6

Perugia 57 47 6 4 € 118.119,12Gubbio* 2 2 0 0Totale 80 70 6 13 € 119.987,11

Foligno 11 7 2 2 € 5.146,34Norcia* np np np np npSpoleto 9 5 0 7 € 333,68Todi 0 0 0 1 € 0,00Totale 20 12 2 10 € 5.480,02

Orvieto 4 2 0 2 € 0,00Terni 64 45 13 6 € 26.614,97Totale 68 47 13 8 € 26.614,97

Totale 168 129 21 31 € 152.082,10

*dato non pervenuto

Movimento delle ammissioni al gratuito patrocinio dei Giudici di Pace del Distretto

Circondario di Terni

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019Periodo 1.7.18-30.6.19

Movimento delle ammissioni al gratuito patrocinio penale dei Giudici di Pace del Distretto

Circondario di Perugia

Circondario di Spoleto

020406080

100120140160180

Pendenti

Non Ammesse

Ammesse

Istanze pervenute

Tabelle e Grafici23. Gratuito Patrocinio GdP

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Sosp.esec.pena art.90 DPR 309/90

1 21 1 2 6 1 1 0 1 1 0 9

Differimenti pena

16 85 28 23 5 6 3 0 5 4 0 24

Riabilitazioni61 147 70 34 16 0 3 0 0 0 0 84

Reclami e appelli

185 512 113 235 85 5 4 5 2 32 1 204

Misure alternative

581 1910 617 312 303 102 19 4 37 50 13 1003

Revoca liberazione

2 3 0 2 0 0 0 0 0 0 0 1

Lib. condiz.8 9 7 3 4 0 0 0 1 0 0 2

Altro53 419 277 35 58 3 0 3 0 5 0 90

Altro 2 30 83 13 27 25 5 13 0 0 6 0 20

Ris.danni art. 35 ter

33 38 33 3 0 0 0 0 5 2 37

Totale970 3274 1164 706 505 122 43 12 46 103 16 1527

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019Periodo 1.7.18-30.6.19

inammissibilità

Nlp/Ndp

Incompetenz

a

unificati

cancellatiiscritti

per errore

Tribunale di Sorveglianza di Perugia

pendenti fine

Definiti: 2717

altropendenti inizio

sopravvenuti

accolti rigett.

Tribunale di Sorveglianza: pendenti inizio

Sosp.esec.pena art.90 DPR 309/90

Differimenti pena

Riabilitazioni

Reclami e appelli

Misure alternative

Revoca liberazione

Lib. condiz.

Altro

Altro 2

liber.condiz.; 0% diff.pena 3%riabilitazioni; 11%

reclami e appelli ; 18%

misure alternative ; 60%

revoca liberazioni; 0%

sosp.esec.; 0%altro2 ; 4%

altro; 4%

Tribunale di SorveglianzaRappresentazione

pendenti fine

Tabelle e Grafici24. Tribunale Sorveglianza

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Sanzioni sostitutive -misure di sicurezza-remissione del debito

63 288 127 23 3 15 13 2 2 7 18 141

Misure alternative 41 971 634 143 21 35 2 6 0 44 94 33

Liberaz. anticipate 217 584 490 49 23 2 2 4 4 5 1 221

Permessi-Espulsioni-Visite mediche-Censure(INTRA)

106 1420 1100 142 51 68 3 8 3 27 6 118

Indultino 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Esecuzioni sanzioni sostitutive

4 10 0 0 0 0 0 0 0 0 9 5

Esecuzione misure sostitutive

29 5 0 0 0 0 0 1 0 0 7 26

Esecuzioni misure alternative

247 189 0 0 0 0 0 6 0 9 205 216

Differimenti pena 1 27 11 7 0 3 2 0 0 5 0 0

Altro 37 227 142 18 11 9 10 1 0 8 6 59

Totale745 3721 2504 382 109 132 32 28 9 105 346 819

Sanzioni sostitutive -misure di sicurezza-remissione del debito

231 561 160 60 14 89 15 2 8 15 1 428

Misure alternative 55 1881 1343 229 66 50 0 6 3 28 127 84

Liberaz. anticipate 371 1665 1238 113 46 6 0 2 190 11 4 426

Permessi-Espulsioni-Visite mediche-Censure

943 4160 3150 425 154 203 8 7 26 29 5 1096

Indultino 1 3 0 3 1 0 0 0 0 0 0 0

Esecuzioni sanzioni sostitutive

1 17 0 0 0 0 0 0 0 0 16 2

Esecuzioni misure di sicurezza

11 13 0 0 0 0 0 0 0 0 6 18

Esecuzioni misure alternative

264 281 0 0 0 0 0 1 0 8 259 277

Differimenti pena 5 41 6 20 4 6 0 0 0 0 0 10

Altro 487 814 596 72 33 16 0 2 6 5 0 571

Totale 2369 9436 6493 922 318 370 23 20 233 96 418 2912

Ufficio di Sorveglianza di SpoletoDefiniti: 3647

rigett.accoltiIncompet

enza

altropendenti

fine

*idati sono leggermente variati rispetto alla rilevazione dell'anno precedente per oscillazione dovuta al programma informatico SIUS

iscritti per

errorealtro

pendenti fine

Nlp/Ndpsopravve

nuti

iscritti per

erroreunificati

cancellati

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019Periodo 1.7.18-30.6.19

Ufficio di Sorveglianza di Perugia

unificaticancella

tiinammissi

bilitàpendenti inizio

Definiti: 8893

pendenti inizio*

sopravvenuti

accolti rigett.inammissi

bilitàNlp/Ndp

Incompetenza

Tabelle e Grafici25. Mov. Uffici Sorveglianza

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Pend.iniziali Sopravvenuti Definiti Pend.finali

Interventi sulla potestà dei genitori

646 644 518 772

Misure amministrative 55 55 33 77

Procedimenti per la dichiarazione di adottabilità 18 19 16 21

Regolamentazione sulla potestà tra genitori naturali

0 0 0 0

Adozione nazionale 665 250 219 696

Adozione internazionale 38 77 65 50

Altri procedimenti 151 218 211 158

Totale 1573 1263 1062 1774

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Tribunale per i Minorenni- Movimento procedimenti civiliPeriodo 1.7.18-30.6.19

15731263

1062

1774

10200400600800

100012001400160018002000

Pend.iniziali Sopravvenuti Definiti Pend.finali

Anno giudiziario 2018-2019Tribunale per i Minorenni di Perugia Andamento dei procedimenti civili

Movimento Procedimenti civili Tribunale per i minorenni

Tabelle e Grafici26. Trib.minori civile

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Pendenti iniziali

Sopravvenuti Esauriti Pendenti finali

Civile 1.573 1.263 1.262 1.774

Penale Dibattimento 44 47 53 38

GIP 46 254 272 28

GUP 156 114 159 111

Penale (Dib-Gip-Gup)

246 415 484 177

396

Tribunale per i Minorenni di Perugia

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019Periodo 1.7.18-30.6.19

-1.0000

1.0002.0003.0004.0005.0006.0007.000

Civ

ile

Pe

nale

Dib

attim

ent

o

GIP

GU

P

Pe

nale

(D

ib-G

ip-G

up)

Tribunale per i Minorenni

Pendenti iniziali Sopravvenuti Esauriti Pendenti finali

Tabelle e Grafici27. Trib. Minori andamento

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UFFICIO MATERIAPendenti

iniziali Sopravvenuti EsauritiPendenti finali

Procura presso il Trib. per i Minorenni

Attività del PM minori noti

145 370 363 152

Attività del PM minori ignoti

11 42 51 2

Attività del PM minori -atti non costituenti reato

6 111 112 5

Attività del PM minori -civile

249 1161 1226 184

Pareri civili 1.474 1474

Esecuzioni penali

31 10 6 35

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Periodo 1.7.2018-30.6.2019

Attività della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

Pendenti iniziali Sopravvenuti Esauriti Pendenti finali

Andamento attività Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni

noti

ignoti

atti non cost.reato

civile

Tabelle e Grafici28. Procura Minori

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Sopravvenuti

Anno giudiziario

2016-17Anno giudiziario

2017-18

variazione % 2017/18 rispetto ad anno

precedenteAnno giudiziario

2018-19

variazione % rispetto ad anno

precedente

variazione % rispetto a due anni

prima

Tribunali 5.617 8.474 + 50,9 % 5.653 - 33,3 % + 0,6 %

Corte di Appello 1.088 1.100 + 1,1 % 1.210 + 10,0 % + 11,2 %

Corti di Assise 6 3 - 50,0 % 5 + 66,7 % - 16,7 %

Corte di Assise di Appello 10 8 - 20,0 % 6 - 25,0 % - 40,0 %

GIP-GUP 36.678 36.406 - 0,7 % 37.637 + 3,4 % + 2,6 %

Procure 48.616 48.346 - 0,6 % 46.186 - 4,5 % - 5,0 %

DDA 33 28 - 15,2 % 25 - 10,7 % - 24,2 %Trib. Min. compreso

GIP-GUP 424 528 + 24,5 % 415 - 21,4 % - 2,1 %

Sez.Minorenni presso Corte appello 5 7 + 40,0 % 7 + 0,0 % + 40,0 %

Procura minorenni 579 623 + 7,6 % 523 - 16,1 % - 9,7 %

Giudici di Pace 3.080 2.776 - 9,9 % 2.323 - 16,3 % - 24,6 %

Definiti

Anno giudiziario

2016-17Anno giudiziario

2017-18

variazione % 201/18 rispetto ad anno

precedenteAnno giudiziario

2018-19

variazione % rispetto ad anno

precedente

variazione % rispetto a due anni

prima

Tribunali 6.174 7.077 + 14,6 % 5.074 - 28,3 % - 17,8 %

Corte di Appello 1.909 1.778 - 6,9 % 1.686 - 5,2 % - 11,7 %

Corti di Assise 4 4 + 0,0 % 3 - 25,0 % - 25,0 %

Corte di Assise di Appello 16 7 - 56,3 % 7 + 0,0 % - 56,3 %

GIP-GUP 31.598 40.635 + 28,6 % 52.938 + 30,3 % + 67,5 %

Procure 50.690 50.122 - 1,1 % 46.186 - 7,9 % - 8,9 %

DDA 38 34 - 10,5 % 25 - 26,5 % - 34,2 %

Trib.Min.compreso GIP-GUP 386 481 + 24,6 % 484 + 0,6 % + 25,4 %

Sez.Min. presso Corte di appello 5 3 - 40,0 % 12 + 300,0 % + 140,0 %

Procura minorenni 585 659 + 12,6 % 526 - 20,2 % - 10,1 %

Giudici di Pace 2.748 2.930 + 6,6 % 2.610 - 10,9 % - 5,0 %

Pendenti finali

Anno giudiziario 2016-17

Anno giudiziario 2017-18

variazione % 2017/18 rispetto ad anno

precedenteAnno giudiziario

2018/19

variazione % rispetto ad anno

precedente

variazione % rispetto a due anni

prima

Tribunali 11.829 13.167 + 11,3 % 13.720 + 4,2 % + 16,0 %

Corte di Appello 2.732 2.054 - 24,8 % 1.578 - 23,2 % - 42,2 %Corti di Assise 9 3 - 66,7 % 4 + 33,3 % - 55,6 %

Corte di Assise di Appello 4 5 + 25,0 % 4 - 20,0 % + 0,0 %

GIP-GUP 49.413 45.070 - 8,8 % 29.735 - 34,0 % - 39,8 %

Procure 25.077 20.681 - 17,5 % 17.577 - 15,0 % - 29,9 %

DDA 51 46 - 9,8 % 48 + 4,3 % - 5,9 %

Trib. per i minorenni compreso GIP-GUP 199 246 + 23,6 % 177 - 28,0 % - 11,1 %

Sezione Minorenni c/o Corte di appello 3 7 + 133,3 % 2 - 71,4 % - 33,3 %

Procura minorenni 198 162 - 18,2 % 159 - 1,9 % - 19,7 %

Giudici di Pace 2.924 2.778 - 5,0 % 2.418 - 13,0 % - 17,3 %

Raffronto delle pendenze dei procedimenti penali nel triennio

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Raffronto delle sopravvenienze dei procedimenti penali nel triennio

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019

Raffronto delle definizioni dei procedimenti penali nel triennio

Tabelle e Grafici29. Raffronto penale

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ANNO GIUDIZIARIO 2018/2019 Raffronto delle sopravvenienze dei procedimenti civili nel triennio

Sopravvenuti

Anno giudiziario

2016-17

Anno giudiziario

2017-18

variazione % 2017/18 rispetto

ad anno precedente

Anno giudiziario

2018-19

variazione % rispetto ad

anno precedente

variazione % rispetto a due

anni prima

Tribunali* 30.834 33.703 + 9,3 % 32.537 - 3,5 % + 5,5 %

Corte di Appello* 1.609 1.693 + 5,2 % 1.750 + 3,4 % + 8,8 %Corte Equa Riparazione 607 1.245 + 105,1 % 1.112 - 10,7 % + 83,2 %

Tribunale per i Minorenni 1.200 1.186 - 1,2 % 1.263 + 6,5 % + 5,3 %

Giudici di Pace 9.930 10.599 + 6,7 % 10.174 - 4,0 % + 2,5 %

Raffronto delle definizioni dei procedimenti civili nel triennio

Definiti

Anno giudiziario

2016-17

Anno giudiziario

2017-18

variazione % 2017/18 rispetto

ad anno precedente

Anno giudiziario

2018-19

variazione % rispetto ad

anno precedente

variazione % rispetto a due

anni prima

Tribunali* 33.504 34.849 + 4,0 % 35.151 + 0,9 % + 4,9 %

Corte di Appello* 1.582 1.491 - 5,8 % 1.485 - 0,4 % - 6,1 %Corte Equa Riparazione 4.169 4.319 + 3,6 % 1.638 - 62,1 % - 60,7 %

Tribunale per i Minorenni 1.392 1.127 - 19,0 % 1.262 + 12,0 % - 9,3 %

Giudici di Pace 11.945 10.919 - 8,6 % 10.813 - 1,0 % - 9,5 % Raffronto delle pendenze dei procedimenti civili nel triennio

Pendenti finali

Anno

giudiziario

2016-17

Anno

giudiziario

2017-18

variazione % 2017/18 rispetto

ad anno precedente

Anno giudiziario

2018-19

variazione % rispetto ad

anno precedente

variazione % rispetto a due

anni prima

Tribunali* 34.203 33.056 - 3,4 % 30.442 - 7,9 % - 11,0 %

Corte di Appello* 1.948 2.150 + 10,4 % 2.415 + 12,3 % + 24,0 %Corte Equa Riparazione 3.894 820 - 78,9 % 294 - 64,1 % - 92,4 %

Tribunale per i Minorenni 1.514 1.573 + 3,9 % 1.774 + 12,8 % + 17,2 %

Giudici di Pace 5.224 4.761 - 8,9 % 4.078 - 14,3 % - 21,9 %*compreso rito lavoro

Tabelle e Grafici30. Raffronto civile