CORSO VALUTATORI SICEV - aicqsicev.it · TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO Art. 62 - 68 19 Art. 63 –...

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Seminario Aggiornamento Valutatori SICEV 1 Salute e Sicurezza sul Lavoro Principi fondamentali e novità del Testo Unificato D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 8 s.m.i. Bologna 24.05.2013 Napoli 07.06.2013 Relatore: Umberto Gelati

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Seminario Aggiornamento

Valutatori SICEV 1

Salute e Sicurezza sul Lavoro

Principi fondamentali e novità

del

Testo Unificato

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 8 s.m.i.

Bologna 24.05.2013 – Napoli 07.06.2013

Relatore: Umberto Gelati

OBIETTIVI DEL SEMINARIO

2

Fornire informazioni ai Valutatori

sulle novità legislative

per una corretta ed efficace esecuzione

delle Verifiche di Conformità

dei

Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza

secondo la

Norma BS-OHSAS 18001 -2007

LA STRUTTURA DEL D.L.gs 81/2008

Titolo TEMA Articoli

I PRINCIPI COMUNI 1 -61

II LUOGHI DI LAVORO 62- 68

III USO DELLE ATTREZZATURE

E DEI DPI

69- 87

IV CANTIERI TEMPORANEI O

MOBILI

88 - 160

V SEGNALETICA DI SALUTE

E SICUREZZA SUL

LAVORO

161-166

VI MOVIMENTAZIONE

MANUALE DEI CARICHI

167-171

3

VII ATTREZZATURE MUNITE DI

VIDEOTERMINALI

172-179

VIII AGENTI FISICI 180-220

IX SOSTANZE PERICOLOSE 221-265

X ESPOSIZIONE AD AGENTI

BIOLOGICI

266-286

XI PROTEZIONE DA ATMOSFERE

ESPLOSIVE

287-297

XII DISPOSIZIONI IN MATERIA

PENALE E DI PROCEDURA

PENALE

298-303

XIII NOTRME TRANSITORIE E

FINALI

304-306

PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI

RISCHI

NELLE PMI

ART. 29 , D.Lgs n. 81/2008 s.m.i. - DM 30.11.2012

4

Articolo 1

Si applicano alle aziende fino a 10 lavoratori,

quelle fino ad oggi in autocertificazione della V.R.,

ma possono essere uno schema anche per

aziende fino a 50 lavoratori.

Lo schema prevede 4 passi con

identificazione di Azioni, Moduli e Istruzioni e

supporti informativi.

La modulistica è reperibile sul sito: www. lavoro.gov.it

PROCEDURE STANDARDIZZATE

5

PROCEDURE STANDARDIZZATE – Passo 1

6

PROCEDURE STANDARDIZZATE – Passo 2

7

PROCEDURE STANDARDIZZATE – Passo 3

8

PROCEDURE STANDARDIZZATE – Passo 4

9

PROCEDURE STANDARDIZZATE – Modulo N.3

10

RISK MANAGEMENT

11

UNI ISO 31000 – Gestione del Rischio

Principi e Linee Guida

Risk Management significa letteralmente “Gestione

del Rischio” dove per rischio si intende la probabilità di

accadimento di tutti quegli eventi che possono

comportare perdite o danni per l’azienda e le persone

coinvolte (es. danni alle strutture, danni alle persone

fisiche, danni economici o di immagine).

IL SISTEMA DI GESTIONE DEL RISCHIO

Co

mu

nic

azi

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e e

co

nsu

lta

zio

ne

Contestualizzazione

Valutazione dei rischi

Trattamento dei rischi Mo

nito

rag

gio

e r

ev

iew

Identificazione dei pericoli

Analisi dei rischi

12

GESTIONE DEL RISCHIO

IN TEMA DI SALUTE E SICUREZZA

13

Il Risk Management per essere efficiente deve essere

caratterizzato da :

una politica dell’organizzazione che sottolinea l’impegno nel

campo della salute e sicurezza

una organizzazione dell’azienda tale per cui le responsabilità

e le interrelazioni dei lavoratori supportino la politica aziendale

Tre sono i principi del programma di risk management per la salute e sicurezza :

identificazione dei pericoli,

Valutazione dei rischi

trattamento e controllo dei rischi.

La fase nella quale si può sviluppare una cultura della sicurezza

e coinvolgere tutte le singole parti dell’organizzazione è quella

della Identificazione dei pericoli.

TRATTAMENTO DEL RISCHIO

14

In tema di salute e sicurezza, per favorire una corretta gestione

del rischio possono essere implementate una serie di azioni, poste in una struttura gerarchica :

Eliminazione, ossia la rimozione dei pericoli ad esempio attraverso il cambiamento dei metodi di lavoro

Riduzione dei pericoli ad esempio diminuendo il materiale pericoloso utilizzato negli ambienti di lavoro o sostituendolo

con un materiale meno pericoloso.

La protezione personale, ovvero la prescrizione dei Dispositivi

di Protezione Individuale DPI previa istruzione/formazione sui

pericoli e addestramento sull’utilizzo corretto dei DPI

IL RISCHIO E’ IL MIO MESTIERE

15

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

D.V.R. Art. 29

16

Con la supervisione del Datore di Lavoro viene

redatto il DVR a cura del RSPP che, coadiuvato dal

medico competente e da tecnici esperti,

consultando il RLS:

•Individua e analizza le fonti di pericolo in azienda

•Valuta le probabilità di rischio rilevate

•Indica le priorità di intervento per la prevenzione

•Dispone un Piano delle azioni di Miglioramento

COME RIDURRE I RISCHI

17

DLgs.81/2008 Art.15 Eliminazione o riduzione in base al progresso tecnico Riduzione dei rischi alla fonte Limitazione dei lavoratori esposti Priorità delle misure di protezione collettiva Informazione, formazione, addestramento e DPI OHSAS 18001-2007 punto 4.3.1 a) Eliminazione b) Sostituzione c) Misure tecnologiche d) Segnaletica e controlli procedurali e) Dispositivi di protezione individuali

Sia la Legge che la Norma sono coerenti nelle prescrizioni

UN ESEMPIO DI EVACUAZIONE

18

TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO

Art. 62 - 68

19

Art. 63 – Requisiti di salute e sicurezza

Comma 1 : i luoghi di lavoro devono essere conformi ai

requisiti indicati nell’Allegato IV

Art.66 – Lavori in ambienti sospetti di inquinamento

AMBIENTE CONFINATO

• Spazio confinato: è uno spazio largo a sufficienza da far entrare una persona ma che ha l'accesso o l'uscita angusta o limitata e non è un luogo di lavoro abituale.

• Spazio confinato pericoloso: è uno spazio confinato che richiede un permesso di accesso perché ha una o più delle seguenti caratteristiche:

• può contenere un'atmosfera pericolosa

• ha pareti che possono franare

• contiene seri pericoli per la sicurezza e la salute per esempio: forte rumore, elettricità, parti meccaniche in movimento.

20

ATMOSFERA PERICOLOSA

mancanza di ventilazione naturale;

concentrazione Ossigeno non compresa tra il 19%

ed il 23,5% in volume;

atmosfera infiammabile per la presenza di gas,

vapori infiammabili o polveri in determinate

concentrazioni;

presenza di sostanze in concentrazioni tossiche.

21

RISCHI AGENTI CHIMICI PERICOLOSI IN

AMBIENTI CONFINATI

• Rischio di asfissia

• Rischio di avvelenamento

• Rischio d’incendio e d’esplosione

Possono già esistere in origine negli

ambienti confinati, oppure generarsi

durante l’esecuzione dei lavori.

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Figure previste

Entrante: colui che entra nello spazio

confinato pericoloso.

Sorvegliante: colui che staziona fuori

dallo spazio confinato pericoloso con

funzioni di controllo dell’attività.

23

Individuazione di due zone all’interno

dell’ambiente confinato esaminato

zone a minimo rischio:

frazione di ambiente all’interno della quale le analisi chimiche condotte, unitamente al calcolo della ventilazione, hanno evidenziato un’esposizione a rischio accidentale (sottoossigenazione o intossicazione) per gli operatori potenzialmente controllata;

zone ad elevato rischio:

frazione di ambiente dove la ventilazione è insufficiente e dove, a causa dei processi lavorativi in atto, la probabilità di accadimento di formazione di atmosfere pericolose è prevedibile ed elevata.

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MODALITA’ OPERATIVA

- la Ditta appaltatrice deve disporre di una propria specifica Procedura di lavoro;

entrare in uno spazio confinato pericoloso, con la presenza di un lavoratore Sorvegliante;

verifica dall’esterno dell’atmosfera interna dello spazio confinato;

concentrazione Ossigeno > 19% per evitare asfissia

concentrazione Ossigeno < 23,5% per evitare stordimenti

Presenza di sostanze tossiche

predisposizione paranco esterno

per il recupero dell’Entrante

dotato di imbragatura.

25

TITOLO III

Capo I - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

26

Art. 70 – Requisiti di sicurezza

Comma 2 : le attrezzature devono essere conformi ai

requisiti indicati nell’Allegato V

Art.71 – Obblighi del datore di lavoro

Comma 3 : il datore di lavoro adotta adeguate misure

tecniche organizzative tra le quali quelle

dell’Allegato VI

Comma 11: il datore di lavoro sottopone le attrezzature

riportate in Allegato VII a verifiche

periodiche

TITOLO III

Capo I - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

27

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

DECRETO 11 aprile 2011

Disciplina delle modalità di effettuazione

delle

verifiche periodiche

di cui

all’Allegato VII del DLgs. 9 aprile 2008 n. 81

TITOLO III

Capo I - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

28

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

DECRETO 11 aprile 2011

Legge 30 luglio 2012 n.122 soppressione dell’ISPELS

passaggio attribuzioni di cui art. 71 commi 11 e 12 all’INAIL

Articolo 1 – Modalità delle verifiche periodiche

INAIL e ASL possono avvalersi di soggetti pubblici o privati

Articolo 2 – comma 1 - Titolari delle verifiche

INAIL : prima verifica periodica entro 60gg dalla richiesta

ASL: verifiche successive entro 30 gg dalla richiesta

TITOLO III

Capo I - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

29

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

DECRETO 11 aprile 2011

Articolo 2 – comma 4

In ottemperanza al disposto del art.71 comma 12 INAIL e ASL istituiscono un Registro dei Soggetti pubblici o privati abilitati secondo i requisiti riportati nell’Allegato “I”

NB

Questo elenco è a disposizione dei datori di lavoro che hanno la facoltà di avvalersi di tali soggetti nel caso in cui INAIL o le ASL non intervengano entro i tempi prescritti cioè 60gg per la prima verifica e 30 gg per le verifiche successive

Articolo 3 - Compensi e tariffe per le verifiche

TITOLO III

Capo I - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

30

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

DECRETO 11 aprile 2011

Articolo 4 – Allegato “II”

modalità di effettuazione verifiche

Articolo 5 – Allegato “III”

Modalità per l’abilitazione, il controllo e il monitoraggio dei soggetti di cui all’Allegato ”I”

Articolo 6 – Disposizioni, Leggi e Norme di sicurezza per la progettazione , l’installazione e l’esercizio dei depositi di gas di petrolio liquefatto GPL

TITOLO III

Capo I - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

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MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

DECRETO 11 aprile 2011

Allegato “I” – Criteri di abilitazione

requisiti:

a) Accreditamento di Organismo d’ispezione tipo “A”

b) Personale tecnico dipendente (divieto di subappalto)

c) Procedura operativa delle verifiche

d) Organigramma generale della struttura

e) Polizza assicurativa re RC min.5,00 Mio-Euro

Personale addetto alle Verifiche laureato o diplomato

TITOLO III

Capo I - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

32

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

DECRETO 11 aprile 2011

Allegato “II” – Modalità di effettuazione delle verifiche delle attrezzature di cui all’Allegato “VII” DLgs 81/08

Prima verifica periodica :

Accertamento della conformità d’installazione, stato di manutenzione conservazione

Compilazione Scheda Tecnica identificazione

Visite periodiche successive:

Controllo dello stato di conservazione

Effettuare prove di funzionamento

Verificare la regolare tenuta del Registro di controllo

FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO

Art.37

33

La formazione deve avvenire in occasione:

dell'assunzione o dell’inserimento di

lavoratore atipico;

del trasferimento o cambiamento di

mansioni;

dell'introduzione di nuove attrezzature di

lavoro o di nuove tecnologie, di nuove

sostanze e preparati pericolosi

FORMAZIONE DEI LAVORATORI

Art. 37

34

Il datore di lavoro è tenuto a far apprendere ai lavoratori:

l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti

la corretta manipolazione di sostanze pericolose

L’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale

Le procedure di lavoro per il controllo operativo

Accordo Stato Regioni del 21.12.2011

INDIVIDUAZIONE DELLE AREE TEMATICHE ATTINENTI LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

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AREA

1. NORMATIVA/GIURIDICA/ORGANIZZATIVA

2. RISCHI TECNICI/IGIENICO-SANITARI

3. RELAZIONI/COMUNICAZIONE

NEL CASO DI RISCHI CHE INTERESSINO CONTENUTI SIA TECNICI SIA IGIENICO-SANITARI, GLI ARGOMENTI VANNO TRATTATI SOTTO IL DUPLICE ASPETTO

Il documento della Commissione definisce 3 aree tematiche:

LE PRASSI FORMATIVE

La comprensione dei bisogni formativi La progettazione del percorso formativo L’erogazione dell’attività formativa La sistematicità del monitoraggio La valutazione del percorso/servizio

LE AZIONI ORGANIZZATIVE

Il riesame dei rischi (Datore di Lavoro) L’efficace gestione dei rischi (Near Miss) Le risorse umane coinvolte (Competenze) La comunicazione (Interna/Esterna) I ritorni delle parti interessate (Outcomes)

1

IL CREDITO FORMATIVO 36

Lavoratori e preposti Il modulo di FG rivolto a lavoratori e

preposti costituisce credito formativo permanente.

Dirigenti La formazione per dirigenti costituisce

credito formativo permanente.

1

LA COLLABORAZIONE CON GLI ORGANISMI PARITETICI 37

In coerenza con le previsioni di cui all’articolo 37, comma 12, del D.Lgs. n. 81/08, i corsi di formazione per i lavoratori vanno realizzati previa richiesta di collaborazione agli enti bilaterali, quali definiti all’articolo 2, comma 1, lettera h), del D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276, e successive modifiche e integrazioni e agli organismi paritetici, così come definiti all’articolo 2, comma 1, lettera ee), del D.Lgs. 81/08, ove esistenti sia nel territorio che nel settore nel quale opera l’azienda. In mancanza, il datore di lavoro procede alla pianificazione e realizzazione delle attività di formazione. Ove la richiesta riceva riscontro da parte dell’ente bilaterale o dell’organismo paritetico, delle relative indicazioni occorre tener conto nella pianificazione e realizzazione delle attività di formazione, anche ove tale realizzazione non sia affidata agli enti bilaterali o agli organismi paritetici. Ove la richiesta di cui al precedente periodo non riceva riscontro dall’ente bilaterale o dall’organismo paritetico entro quindici giorni dal suo invio, il datore di lavoro procede autonomamente alla pianificazione e realizzazione delle attività .

La “richiesta di collaborazione” prevista dalla nota in premessa all’allegato A) dell’Accordo:

Gli OOPP pur autorizzati a svolgere corsi di formazione: non possono procedere ad alcun “accreditamento” della formazione svolta da

altri soggetti, possono accertare che il percorso formativo soddisfi, o meno, i requisiti minimi

previsti dall’Accordo. 1

IL RICONOSCIMENTO DEL PREGRESSO

Lavoratori e preposti

Il DDL deve dimostrare di aver svolto, alla data di pubblicazione dell’accordo, una formazione rispettando le previsioni normative e le indicazioni previste nei CCL (durata, contenuti e modalità di svolgimento dei corsi).

L'aggiornamento per lavoratori e preposti che hanno svolto la formazione da più di 5 anni va ottemperato entro 12 mesi e dovrà concludersi entro, e non oltre, il termine di 12 mesi dalla data di pubblicazione dell’accordo .

Dirigenti

Fermo restando l'obbligo di aggiornamento, non sono tenuti a frequentare la formazione i dirigenti che provino di aver svolto, alla data di pubblicazione dell’accordo, una formazione con contenuti conformi all'art.3 del D.M. 16/01/97 (Formazione per DDL ma effettuata dopo il 14/08/03) o a quelli del Modulo A per RSPP/ASPP previsto nell'Accordo SR del 26/01/2006.

IL PREGRESSO FORMATIVO 38

1

IL PERCORSO FORMATIVO DEL LAVORATORE 39

FORMAZIONE GENERALE: ART. 37/ C.1/LETT. a) - DURATA 4 ORE FORMAZIONE SPECIFICA: ART. 37/C.1/LETT. b); C.3/C.4/LETT. a), b), c) - DURATA 4 ORE RISCHIO BASSO - 8 ORE RISCHIO MEDIO - 12 ORE RISCHIO ALTO

DA ASSUMERE A. EFFETTUARE IL CORSO PRIMA DELL’INIZIO DEL RAPPORTO DI LAVORO

PROGRAMMARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO 5 ANNI DALL’ASSUNZIONE

B. COMPLETARE IL CORSO ENTRO 60 GG DALL’ASSUNZIONE PROGRAMMARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO 5 ANNI DALLA FINE DI SVOLGIMENTO DEL CORSO

GIÀ ASSUNTO

A. HA SVOLTO LA FORMAZIONE IN LINEA CON LE PREVISIONI NORMATIVE

PRIMA DEL 11/01/2007 EFFETTUARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO IL 11/01/2013

DOPO L’ 11/01/2007 EFFETTUARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO 5 ANNI DALLA FORMAZIONE SVOLTA

B. NON HA SVOLTO LA FORMAZIONE SECONDO LE PREVISIONI NORMATIVE

EFFETTUARE IMMEDIATAMENTE LA FORMAZIONE PROGRAMMARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO 5 ANNI DALLA FORMAZIONE SVOLTA

IL DDL ALLA DATA DEL 11/01/2012 HA UN ACCORDO CON UN SOGGETTO EROGATORE ABILITATO E I CORSI SONO STATI FORMALMENTE APPROVATI

LAVORATORE

1

IL PERCORSO FORMATIVO DEL PREPOSTO 40

PREPOSTO

FORMAZIONE COME LAVORATORE: GENERALE ART. 37/ C.1/LETT. a) - DURATA 4 ORE - SPECIFICA ART. 37/C.1/LETT. b); C.3/C.4/LETT. a), b), c) - DURATA 4 ORE RISCHIO BASSO - 8 ORE RISCHIO MEDIO - 12 ORE RISCHIO ALTO FORMAZIONE PARTICOLARE: ART. 37/C.

DA ASSUMERE

A. EFFETTUARE IL CORSO PRIMA DELL’INIZIO DEL RAPPORTO DI LAVORO PROGRAMMARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO 5 ANNI DALL’ASSUNZIONE

B. COMPLETARE IL CORSO ENTRO 60 GG DALL’ASSUNZIONE PROGRAMMARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO 5 ANNI DALLA FINE DI SVOLGIMENTO DEL CORSO

GIÀ ASSUNTO

A. HA SVOLTO LA FORMAZIONE IN LINEA CON LE PREVISIONI NORMATIVE

PRIMA DEL 11/01/2007 EFFETTUARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO IL 11/01/2013

DOPO L’ 11/01/2007 EFFETTUARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO 5 ANNI DALLA FORMAZIONE SVOLTA

B. NON HA SVOLTO LA FORMAZIONE SECONDO LE PREVISIONI NORMATIVE

EFFETTUARE IMMEDIATAMENTE LA FORMAZIONE PROGRAMMARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO 5 ANNI DALLA FORMAZIONE SVOLTA

IL DDL ALLA DATA DELL’ 11/01/2012 HA UN ACCORDO CON UN SOGGETTO EROGATORE ABILITATO E I CORSI SONO STATI FORMALMENTE APPROVATI

SVOLGERE I CORSI PROGRAMMATI ENTRO L’ 11/01/2013 PROGRAMMARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO L’ 11/01/2018

1

IL PERCORSO FORMATIVO DEL DIRIGENTE 41

DIRIGENTE

FORMAZIONE CON RIFERIMENTO ART. 37/C.7 - DURATA 16 ORE

DA ASSUMERE A. EFFETTUARE IL CORSO PRIMA DELL’INIZIO DEL RAPPORTO DI LAVORO

PROGRAMMARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO 5 ANNI DALL’ASSUNZIONE

B. COMPLETARE IL CORSO ENTRO 60 GG DALL’ASSUNZIONE PROGRAMMARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO 5 ANNI DALLA FINE DI SVOLGIMENTO DEL CORSO

GIÀ ASSUNTO

A. NON HA SVOLTO LA FORMAZIONE PER DIRIGENTI

NESSUNA PIANIFICAZIONE PRIMA DELL’ 11/01/2012

ATTUARE LA FORMAZIONE ENTRO L’ 11/07/2013 PROGRAMMARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO L’ 11/07/2018

PIANIFICAZIONE PRIMA DELL’ 11/01/2012*

ATTUARE LA FORMAZIONE ENTRO L’ 11/01/2013 PROGRAMMARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO L’ 11/01/2018

B. HA SVOLTO LA FORMAZIONE TRA IL 14/08/2003 E L’ 11/01/2012**

PROGRAMMARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO 5 ANNI DALLA FINE DI SVOLGIMENTO DEL CORSO

C. HA SVOLTO LA FORMAZIONE CON IL MODULO A PER RSPP/ASPP***

PROGRAMMARE L’AGGIORNAMENTO (6 ORE) ENTRO 5 ANNI DALLA FINE DI SVOLGIMENTO DEL CORSO

* IL DDL ALLA DATA DEL 11/01/2012 HA UN ACCORDO CON UN SOGGETTO EROGATORE ABILITATO E I CORSI SONO STATI FORMALMENTE APPROVATI ** I CONTENUTI DEVONO ESSERE CONFORMI ALL’ART. 3 DEL DM 16/01/1997 (CORSO DI 16 ORE PER DDL) *** I CONTENUTI DEVONO ESSERE CONFORMI ALL’ACCORDO STATO/REGIONI DEL 26/01/2006

1

LA FIGURA DEL FORMATORE S.S.L. 42

CRITERI DI QUALIFICAZIONE DEL FORMATORE S.S.L. - ART. 6, C. 8, LETT. M‐BIS) D.LGS N. 81/2008 E SMI

PREREQUISITO POSSESSO DEL DIPLOMA DI SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE

RISPETTARE 3 ELEMENTI FONDAMENTALI: CONOSCENZA, ESPERIENZA E CAPACITÀ DIDATTICA

CRITERI (ALMENO 1)

1. PRECEDENTE ESPERIENZA COME DOCENTE ESTERNO

ALMENO 90 ORE NEGLI ULTIMI 3 ANNI, NELL’AREA TEMATICA OGGETTO DELLA DOCENZA

2. LAUREA COERENTE CON LE MATERIE OGGETTO DELLA DOCENZA

CORSI POST‐LAUREA (DOTTORATO DI RICERCA, MASTER, PERFEZIONAMENTO, SPECIALIZZAZIONI) IN AMBITO SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

3. CORSO DI FORMAZIONE IN MATERIA SSL (ATTESTATO DI FREQUENZA CON VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO)

ALMENO 64 ORE UNITAMENTE A MIN. 12 MESI DI ESPERIENZA LAVORATIVA O PROFESSIONALE COERENTE CON L’AREA TEMATICA OGGETTO DELLA DOCENZA ALMENO 40 ORE UNITAMENTE AD ALMENO 18 MESI DI ESPERIENZA LAVORATIVA O PROFESSIONALE COERENTE CON L’AREA TEMATICA OGGETTO DELLA DOCENZA

4. SVOLGIMENTO RUOLO RSPP/ASPP

RSPP CON ESPERIENZA NEL RUOLO DI ALMENO 6 MESI EFFETTUANDO DOCENZE SOLO IN AMBITO DEL MACRO‐SETTORE ATECO DI RIFERIMENTO ASPP CON ESPERIENZA NEL RUOLO DI ALMENO 12 MESI EFFETTUANDO DOCENZE SOLO IN AMBITO DEL MACRO‐SETTORE ATECO DI RIFERIMENTO

5. ESERCIZIO LAVORATIVO/PROFESSIONALE ALMENO 3 ANNI NEL CAMPO DELLA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E COERENTE CON L’AREA TEMATICA OGGETTO DELLA DOCENZA

ULTERIORI SPECIFICHE

APPLICABILI SOLAMENTE AI CRITERI 2/3/4

FREQUENZA CORSO FORMAZIONE FORMATORI (MIN. 24 ORE) CON ESAME FINALE, O ABILITAZIONE ALL’INSEGNAMENTO, O DIPLOMA TRIENNALE IN SCIENZA DELLA COMUNICAZIONE O UN MASTER IN COMUNICAZIONE ESPERIENZA DOCUMENTABILE (MIN. 32 ORE NEGLI ULTIMI 3 ANNI) DI DOCENZE IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO ESPERIENZA DOCUMENTABILE (MIN. 40 ORE NEGLI ULTIMI 3 ANNI) DI DOCENZE IN QUALUNQUE MATERIA AFFIANCAMENTO (MIN. 48 ORE NEGLI ULTIMI 3 ANNI) AD ALTRO DOCENTE IN CORSI DI QUALSIASI MATERIA 1

IN BOCCA AL COCCODRILLO

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