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La condizione dell’Infanzia nel mondo: progressi e sfide per la lotta alla mortalità

infantile

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Monitoraggio dei diritti dell’Infanzia = monitoraggio dei diritti umani ad hoc

- Meccanismi convenzionali: Comitato Onu sui diritti dell’Infanzia da Convenzione delle Nazioni unite sui diritti dell’Infanzia.- Meccanismi extra-convenzionali: mandato da altri organi Onu, legislativi (Assemblea generale) o specializzati (Relatori speciali sui diritti dell’Infanzia del Consiglio per i diritti umani, come: Relatore speciale sulla vendita dei bambini, sulla prostituzione e la pornografia infantile).- Meccanismi extra Onu: Articolo 45 Convenzione Onu ’89: “invito alla cooperazione tra Istituzioni specializzate ed altri organi Onu o esterni per informare sull’attuazione dei diritti della Convenzione in alcuni ambiti”, quindi alla partnership per il monitoraggio dei diritti dell’Infanzia.

↓Rilevante riconoscimento della società civile quale attore privilegiato per il

monitoraggio dei diritti dell’Infanzia come si evince dal Commento generale n. 5: “Il Comitato ritiene essenziale il monitoraggio indipendente svolto ad esempio dai

Comitati parlamentari, le ong, le istituzioni accademiche, le associazioni di categoria, i gruppi giovanili e le istituzioni indipendenti per i diritti umani”.

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Fondo delle Nazioni unite per l’Infanzia (Unicef): ruolo prioritario nella promozione e protezione dei diritti dell’Infanzia → specifico mandato da Convenzione Onu.Nella pratica: elabora Rapporti su temi specifici o più generali che forniscono una panoramica sulla condizione dell’Infanzia nel mondo.

Rapporto Unicef sui: “Progressi per i bambini: raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del millennio con equità” - Settembre 2010Dati aggiornati da childinfo.org

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Rapporto Unicef con Banca mondiale, Fondo delle Nazioni unite per la popolazione (Unfpa) ed Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), riunite nel Gruppo inter-agenzie delle Nazioni unite per la stima sulla mortalità infantile: “Rapporto 2011. Livelli e andamenti della mortalità infantile”

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- Traguardi definiti dall’Assemblea generale delle Nazioni unite per consentire la realizzazione degli impegni assunti dai 189 Capi di Stato e di Governo, riuniti nel Vertice del Millennio tra il 6 e l’8 settembre del 2000 allo scopo di: “liberare gli esseri umani dalle disumane condizioni di povertà estrema […] e dal bisogno” e per rendere il “diritto allo sviluppo una realtà per tutti” da Dichiarazione del Millennio parte III articolo 11

- Obiettivi di sviluppo globale a scadenza definita (da raggiungersi entro il 2015) che richiedono un impegno collettivo

Obiettivi di sviluppo del millennio =

Obiettivi di sviluppo del millennio per le bambine e i bambini =I firmatari della Dichiarazione del Millennio riconoscono di avere: “un dovere verso tutte le persone del mondo, in special modo le più vulnerabili, ed in particolare i bambini del mondo, a cui appartiene il futuro”Gli Osm potranno essere raggiunti solo se saranno realizzati i diritti dei bambini alla salute, all’istruzione, alla protezione e all’uguaglianza.

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Sviluppo e sopravvivenza dei bambini: progressi e sfide

Obiettivo 4. Ridurre di due terzi tra il 1990 ed il 2015 il tasso di mortalità infantile

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ProgressiA livello globale nel ventennio (1990-2010):I decessi di bambini sotto i cinque anni sono diminuiti da 12 milioni (1990) a 7,6 milioni (2010): attualmente più di 21.000 bambini muoiono ogni giorno, circa 12.000 in meno rispetto al 1990.Il tasso di mortalità infantile (decessi dei bambini sotto i cinque anni ogni 1.000 nati vivi) ha complessivamente subito un calo del 35%, si calcolano 57 decessi ogni 1.000 nati vivi (2010).A livello regionale:Il tasso di declino subisce un accelerazione: 9 su 5 Pvs hanno registrato un calo superiore del 50% (Nord Africa 67%).

SfideIncrementa la disparità nel raggiungimento dell’Osm 4 tra Africa Subsahariana ed altre regioni del mondo: tassi più alti di mortalità infantile in Africa Subsahariana (121 decessi ogni 1.000 nati vivi) ed in Asia meridionale (66 decessi ogni 1.000 nati vivi).In Africa Subsahariana ed in Asia meridionale si verificano l’82% del totale dei decessi.

Risultato complessivoIl progresso è insufficiente: Osm entro 2015 → 29 decessi ogni 1.000 nati vivi.

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Obiettivo 1. Dimezzare la povertà estrema e la fame entro il 2015Malnutrizione (bambini sottopeso al di sotto dei cinque anni), globalmente più di un terzo dei decessi di bambini sotto i cinque anni sono dovuti alla malnutrizione.

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ProgressiA livello globale nei Pvs (1990-2008):Cala la prevalenza di bambini sottopeso di età inferiore ai cinque anni dal 31% (1990) al 26% (2008).

SfideIncremento di disparità:- I bambini che abitano nelle zone rurali hanno maggiori probabilità di essere sottopeso rispetto a quelli che vivono nelle aree urbane, soprattutto nei paesi più poveri dove il rischio raddoppia a sfavore dei bambini che vivono in un ambiente rurale.- Progressi diseguali in base alla distribuzione della ricchezza: in riferimento quindi al reddito familiare i bambini provenienti dal quintile più povero hanno maggiori probabilità di essere sottopeso rispetto al 20% più ricco.

Risultato complessivoProgressi insufficienti per raggiungere l’Osm 1.

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Obiettivo 2. Raggiungere l’istruzione primaria universale entro il 2015Obiettivo 3. Promuovere l’eguaglianza di genere e l’empowerment delle donne, in particolare eliminare le disparità di genere ai livelli primario e secondario entro il 2005, in tutti i livelli non più tardi del 2015

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Istruzione primaria (migliori risultati)

ProgressiA livello globale nel periodo 2005-2010:- Accesso alla scuola primaria nei Pvs: 90% dei bambini vi permangono fino al compimento del ciclo di Studi (96% nei Paesi industrializzati).Divari di genere generalmente colmati, in particolare nei Pvs l’indice di parità è stato elevato al 96%. - Frequenza della scuola primaria: 80% dei bambini in età da scuola primaria.Permangono disparità di genere a livello regionale e nazionale nell’interruzione del ciclo primario di studi, al quale risultano più esposte le bambine.A livello regionale:I tassi di iscrizione e di frequenza sono generalmente più bassi nei Paesi africani ed asiatici.

SfideAd oggi più di 100 milioni di bambini in età da scuola primaria non la frequentano.Di questi più di 75 milioni si trovano in Asia meridionale ed in Africa Subsahariana.Il 52% dei minori che non la frequentano sono bambine, in particolare in Africa Subsahariana ed in Asia meridionale, dove in presenza di alcune variabili (distribuzione ricchezza ed aree di residenza) le disparità di genere aumentano.

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Istruzione secondaria

Progressi esiguiA livello globale nel periodo 2007-2010:Solo il 51% dei bambini che potrebbero frequentano la scuola secondaria. Nei Pvs:Solo in 12 Paesi su 60 si è raggiunto un livello di frequenza pari o superiore al 90%.Incrementano anche le disparità di genere, soprattutto in Asia meridionale (le donne sono le più discriminate), ed in America latina e Caraibi (i più svantaggiati sono i ragazzi).

Risultato complessivoObiettivo 2: sta per essere raggiunto.Obiettivo 3: nel 2005 i due terzi dei Paesi hanno raggiunto la parità di genere nell’accesso all’istruzione primaria, ed attualmente stanno per raggiungere l’obiettivo.Mentre pochi Paesi hanno raggiunto l’accesso e la frequenza della scuola secondaria, per questo livello di istruzione permane più forte la disparità di genere.

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Obiettivo 5. Ridurre di tre quarti il tasso di mortalità materna entro il 2015

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ProgressiA livello globale nel periodo 1990-2008:Il tasso di mortalità materna ha subito un calo progressivo, il numero di donne che muoiono per complicazioni legate alla gravidanza o al parto è infatti globalmente diminuito del 34%, da una stima di 546.000 decessi nel 1990 si è passati a 358.000 nel 2008.A livello regionale:Anche nelle regioni dove la mortalità materna è più diffusa si sono registrati dei progressi sostanziali, in Africa Subsahariana i tassi sono calati del 26%, mentre in Asia il numero di decessi materni si stima sia sceso da 315.000 a 139.000 con un calo del 52%.

Risultato complessivoI progressi, anche se notevoli, non bastano a raggiungere l’Osm numero 5, per cui sarebbe necessaria una diminuzione annua nell’incidenza del fenomeno del 5,5%, mentre il trend attuale è di appena il 2,3%.

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Obiettivo 6. Combattere l’Hiv/Aids, la malaria e le altre malattieIn particolare1. Arrestare ed invertire la diffusione dell’Hiv/Aids entro il 2015.2. Garantire a tutti i bisognosi entro il 2010 l’accesso universale ai trattamenti utili a sconfiggere il virus o ad affrontare la malattia.3. Arrestare ed invertire entro il 2015 l’incidenza della malaria e delle altre più comuni malattie.

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1. Sulla diffusione dell’Hiv/Aids

Notevoli progressiA livello globaleNel 2010 l’Aids ha provocato il decesso di 1,8 milioni di persone.Nel 2005, all’apice della crisi finanziaria, il numero annuo di vittime era stato di 2,2 milioni di persone nel mondo (calo negli ultimi cinque anni del 22%).

Nel 2010 erano 34 milioni le persone sieropositive o malate di Aids a livello globale. Nello stesso anno i nuovi contagi del virus sono stati stimati a 2,7 milioni (negli ultimi dieci anni calo del 15% dei nuovi contagi).Di questi 390.000 erano bambini, il 30% in meno rispetto agli anni 2002-2003, quando l’epidemia aveva raggiunto il suo apice, con 560.000 casi di bambini infetti all’anno.

Risultato complessivoAd oggi l’incidenza globale dell’Hiv si è stabilizzata ed ha cominciato a declinare in molti paesi con un’epidemia generalizzata.

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2. Sull’accesso ai trattamenti essenziali a curare il virus o ad affrontare la malattia

Notevoli progressiSulla prevenzioneInterventi in materia di trasmissione del virus madre-figlioMigliora l’accesso ai servizi di prevenzione per l’HivAd esempio nel 2010 potevano effettuare il test per l’Hiv il 35% delle donne sieropositive ed il 28% dei neonati nei primi due mesi di vita (nel 2009 erano il 6%).Incrementa quindi il numero di strutture sanitarie in grado di effettuare il test per l’Hiv e fornire adeguato supporto informativo e psicologico: nel 2007 erano 30.300, ad oggi sono 131.000.Sulla curaAd oggi la terapia antiretrovirale è disponibile per 6,65 milioni di persone nei paesi a basso e medio reddito, circa il 47% dei 14,2 milioni che hanno necessità di riceverlo.I farmaci antiretrovirali risultano 16 volte più accessibili rispetto a sette anni fa.

Nel lungo periodo gli incrementati investimenti per la prevenzione e la cura del virus, insieme alle innovazioni scientifiche applicate ai programmi di lotta all’Hiv, hanno consentito un calo dei tassi di incidenza della malattia in 33 Paesi, 22 dei quali in Africa Subsahariana.

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SfideNel 2010 i progressi si sono arrestati a causa della crisi finanziaria globale sono infatti calati i fondi internazionali messi a disposizione per la lotta all’Hiv/Aids: la comunità internazionale ha elargito complessivamente 16 miliardi di dollari, cifra di molto inferiore ai 22-24 miliardi annui necessari al raggiungimento dell’Osm 6.

Risultato complessivoIl rilevante progresso raggiunto fino al 2010 si è arrestato, mettendo a rischio il raggiungimento dell’Osm 6 entro il 2015.In particolare il virus si sta ancora espandendo in Europa orientale ed in Asia centrale (incremento dei decessi di 11 volte dal 2001 ad oggi) nello stesso periodo sono più che raddoppiati in Estremo oriente, ed in Medio oriente (incremento del 60%).

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3. Sull’incidenza della malaria e delle altre più comuni malattie

Notevoli progressi

- L’applicazione dei programmi estesi di vaccinazione, contribuisce efficacemente alla riduzione della mortalità infantile, in particolare negli ultimi due decenni hanno consentito la quasi eradicazione della poliomelite, causa di disabilità e di morbilità tra i bambini.A livello globale nel periodo (2000-2008):Si attesta la drastica riduzione dei decessi provocati dal morbillo: si è passati dai 733.000 casi letali del 2000 ai 164.000 nel 2008.In Africa nello stesso arco di tempo, la riduzione è stata addirittura del 92%.

- Nella lotta alla malariaNei Pvs:Si sono raggiunti molti progressi, soprattutto grazie all’ampliamento nelle regioni endemiche delle disponibilità di zanzariere trattate con insetticida: tra il 2007 e il 2009 circa 200 milioni di zanzariere sono state distribuite in Africa, più della metà dei 350 milioni necessari per ottenere una copertura universale. In Africa Subsahariana di conseguenza la percentuale di bambini che dormono sotto le zanzariere, che si attestava ad una media del 2% nel 2000, è incrementata al 22% nel 2008.

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SfideIn Africa le zanzariere sono distribuite gratuitamente, ma in particolare in Africa Subsahariana la possibilità di utilizzare le zanzariere ed i farmaci anti-malarici è fortemente influenzata dalla distribuzione della ricchezza nella regione: è dimostrato infatti che i bambini sostenuti da famiglie ricche hanno una possibilità maggiore, pari al 60%, di dormire riparati da zanzariere e di essere curati tramite la somministrazione di farmaci anti-malarici (il 70% in più di possibilità), non si riscontrano disparità di accesso agli interventi anti-malarici fondate sul genere.

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Obiettivo 7. Assicurare la sostenibilità ambientaleIn particolare dimezzando quella parte di popolazione che non ha accesso a fonti d’acqua potabile e a servizi sanitari di base

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ProgressiNei Pvs nel periodo 1990-2008:L’accesso all’acqua potabile è incrementato globalmente dal 77% del 1990 all’87% nel 2008, in particolare l’Asia orientale e le regioni del Pacifico riportano i migliori progressi.L’accesso ai servizi sanitari di base è incrementato nello stesso periodo dal 54% al 61%.

SfideI progressi risultano esigui:Sull’accesso all’acqua potabile:Nei Pvs solo l’84% della popolazione ha accesso a fonti migliorate di acqua potabile.Mentre nei paesi industrializzati il 100% della popolazione può bere da fonti sicure.In particolare il Africa Subsahariana solo due persone su tre possono bere acqua potabile.Le disparità risultano inoltre più marcate se si guarda alla distribuzione di chi vive nelle zone rurali o in aree urbane: nei Pvs degli 884 milioni di persone private delle fonti idriche sicure, l’84% vive nelle zone rurali.

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Sull’accesso ai servizi sanitari di base la capacità di copertura sanitaria rimane insufficiente a soddisfare le esigenze igieniche fondamentali.Emergono inoltre disparità riferite all’area di residenza e alla distribuzione della ricchezza la cui combinazione determina un accrescimento del rischio su particolari territori.Statisticamente nei Pvs, solo il 68% della popolazione totale residente in aree urbane può avere accesso ad impianti igienici adeguati, nelle aree rurali le possibilità diminuiscono al 40%.In particolare in Africa subsahariana solo il 31% della popolazione ha accesso ad impianti igienici adeguati, e le possibilità per il quintile più ricco aumentano di cinque volte rispetto a quelle del 20% più povero.

Risultato complessivoL’Osm 7 non risulta facilmente raggiungibile.

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Obiettivo 8. Sviluppare un partnership globale per lo sviluppo

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Si tratta di un obiettivo di metodo consigliato per raggiungere entro il 2015 gli Osm, inteso nel senso di: “sviluppare un sistema finanziario e commerciale che sia aperto, equo, basato su delle regole, prevedibile e non discriminatorio”.Si richiedono infatti per la realizzazione degli Osm impegni a favore del buon governo, dello sviluppo e della diminuzione della povertà - sia a livello nazionale che internazionale.

E’ chiaro quindi che gli impegni presi dalla comunità internazionale per garantire la crescita globale debbano tradursi in politiche efficaci.

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E’ quindi possibile combattere la mortalità infantile?

I dati riportati sulla sopravvivenza e lo sviluppo dei bambini portano alla luce un elemento comune ai deficit riscontrati negli ambiti sanitari ed educativi della sopravvivenza infantile: la mancata attuazione dei diritti dell’Infanzia è concentrata in determinati

continenti, regioni e paesi, quindi a livello territoriale i gruppi che patiscono emarginazione, povertà estrema o discriminazione (tra questi i più vulnerabili risultano essere donne e bambini) sono anche quelli con la maggiore probabilità di presentare i

tassi più elevati di mortalità infantile e i risultati peggiori a livello di sviluppo.

↓Eliminare le disparità consolidate o emergenti che frenano i miglioramenti nel calo del

tasso di mortalità infantile, sembra ad oggi essere la migliore soluzione per garantire il diritto di tutti i bambini alla sopravvivenza e allo sviluppo e per accelerare quindi il

progresso nella realizzazione degli Osm.

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“L’umanità deve all’Infanzia il meglio di ciò che ha da offrire […] per guardare ad alcuni aspetti del futuro, non abbiamo bisogno di proiezioni elaborate da super computer. Molto di

ciò che sarà del prossimo millennio si può già vedere nel modo in cui ci occupiamo oggi dell’Infanzia. Il mondo di

domani forse sarà influenzato dalla scienza e dalla tecnologia ma più di ogni altra cosa, sta già prendendo

forma nei corpi e nelle menti dei nostri bambini” Kofi Annan