CORSO UEFA PRO 2015/2016 · CORSO UEFA PRO 2015/2016 MATERIA: TECNICA CALCISTICA DOCENTE: RENZO...

20
CORSO UEFA PRO 2015/2016 MATERIA: TECNICA CALCISTICA DOCENTE: RENZO ULIVIERI RELAZIONE ALLENAMENTI U.S. SASSUOLO CALCIO (Allenatore: E. Di Francesco) CORSISTA: NICOLO’ FRUSTALUPI

Transcript of CORSO UEFA PRO 2015/2016 · CORSO UEFA PRO 2015/2016 MATERIA: TECNICA CALCISTICA DOCENTE: RENZO...

CORSO UEFA PRO 2015/2016

MATERIA: TECNICA CALCISTICA

DOCENTE: RENZO ULIVIERI

RELAZIONE ALLENAMENTI U.S. SASSUOLO CALCIO

(Allenatore: E. Di Francesco)

CORSISTA: NICOLO’ FRUSTALUPI

Legenda:

Premessa:

I due giorni di allenamenti che abbiamo seguito sono successivi ad una settimana in cui il Sassuolo ha giocato 3 partite, delle quali l’ultima è stata domenica 24 gennaio; la prossima partita che il Sassuolo giocherà sarà sabato 30 gennaio. Questo per evidenziare che gli allenamenti osservati non sono parte di una settimana “tipo” con partite (giocate e da giocare) alla domenica.

Martedì 26/01/2016

Inizio allenamento ore 14.45.

- 10’ riscaldamento a secco.

- 15’ lavoro metabolico:

la squadra viene divisa in 3 gruppi (in base al numero di partite giocate):

Primo Gruppo (giocatori che hanno giocato 3 partite):

10 ripetizioni di corsa di 75 metri in 15” (18 Km/h), con 15” di recupero attivo (camminata);

10 ripetizioni di corsa di 50 metri in 10” (18 Km/h), con 20” di recupero passivo (da fermo);

10 ripetizioni di corsa di 50 metri in 10” (18 Km/h), con 10” di recupero passivo (da fermo);

recuperi tra le serie di circa 4’.

Secondo Gruppo (giocatori che hanno giocato 1 o 2 partite):

12 ripetizioni di corsa di 75 metri in 15” con 15” di recupero attivo;

12 ripetizioni di corsa di 50 metri in 15” con 20” di recupero attivo;

recuperi tra le serie circa 4’.

Terzo Gruppo (giocatori che non hanno giocato):

12 ripetizioni di corsa di 75 metri in 15” con 10” di recupero passivo;

recupero di circa 4’;

3 volte:

corsa di 75 metri in 15” con 15” di recupero attivo,

corsa di 50 metri + 50 metri in 20” con 20” di recupero passivo,

corsa di 50 metri in 10” con 10” di recupero passivo e

sprint di 25 metri con recupero passivo di 20”.

- 5’ recupero e spiegazione dell’esercitazione successiva.

- 20’ gioco di posizione (figure n.° 1 e n.° 2):

4’ 30” (circa) di possesso palla schierati nel modulo 4-3-3, 7 giocatori per ogni squadra + 3 jolly (centravanti, metodista e un difensore centrale) che giocano con chi è in possesso di palla, quindi situazione di 10 > 7, alta intensità, obbligo di giocare palla a terra; l’obbiettivo è riuscire a giocare palla velocemente mantenendo il possesso (palleggio) e addestrarsi nel ruolo di competenza (fig. n.° 1);

2’ (circa) di recupero;

Fig.1

4’ 30” (circa) stesso schieramento ma con 2 jolly (metodista e difensore centrale), quindi situazione di 10 > 8, oltre al possesso palla viene inserita la possibilità di andare a concludere in porta, ma solo in presenza di un movimento appropriato degli attaccanti; l’obbiettivo quindi è cercare la verticalizzazione per gli attaccanti anche forzando il passaggio, oltre agli obbiettivi precedenti che sono comunque validi (fig. n.° 2);

2’ (circa) di recupero;

4’ 30” (circa) esercitazione uguale alla precedente ma cambiano i 2 giocatori che fanno i jolly (nella stessa posizione di metodista e difensore centrale).

Fig.2

N.B.: in queste esercitazioni i giocatori quando difendono non sono nella loro posizione naturale, ma praticamente sono schierati al contrario, il Mister ci ha poi spiegato che a lui, in questo caso, interessava molto di più la fase di possesso e che comunque per la fase di non possesso era sufficiente il lavoro fisico e la mentalità, non la posizione in campo.

- 3’ recupero e spiegazione esercitazione successiva.

- 32’ partita a ¾ campo (figura n.° 3):

7’ partita 10 > 10, giocatori schierati ognuno nel proprio ruolo (manca solo un centrocampista per ogni squadra, quindi disposizione 4-2-3), non ci sono calci d’angolo e nemmeno falli laterali, ogni azione riparte dal portiere, c’è il fuorigioco e anche in caso di falli si parte sempre dal portiere (solo il rigore viene assegnato e calciato), 3 tocchi (tocco libero per gli attaccanti), gol valido solo se tutti salgono oltre la metà campo, alta intensità;

Fig.3

2’ recupero;

7’ stessa partita, cambia solo la regola dei tocchi (3 tocchi nella metà campo difensiva, tocco libero nella metà campo offensiva per tutti);

2’ recupero e cambio campo;

14’ partita libera.

Totale allenamento 1 h e 25’.

Fine allenamento ore 16.10.

Mercoledì 27/01/2016

Mattina:

giocatori divisi in due gruppi (ad orario diverso, 9.30 i difensori e 10.00 gli attaccanti e i centrocampisti) eseguono un allenamento di forza in palestra.

Alle ore 10.30 Mister Di Francesco ci illustra in sala conferenze il suo metodo di lavoro (di questo intervento parlerò successivamente).

Pomeriggio:

Inizio allenamento ore 14.40.

- 5’ riscaldamento a secco (dentro 2 rettangoli).

- 12’ possessi palla nei rettangoli 25 x 18 metri circa (figure n.° 4 e 5):

1’ 30” possesso palla 5 > 4 + 1 jolly che gioca insieme ai 5, quindi situazione di 6 > 4, i 5 giocatori in possesso formano un cerchio, i 4 giocatori che difendono sono dentro al cerchio e in mezzo a loro c’è il jolly, l’obbiettivo per chi è in possesso è di fare 10 passaggi e se riescono a far giocare il jolly il passaggio vale doppio, l’obbiettivo dei 4 giocatori in non possesso è di intercettare la palla e soprattutto non fare giocare palla sul jolly, quindi lavoro in fase difensiva sulle traiettorie (fig. n.° 4);

Fig.4

1’ recupero e cambio casacche;

1’ 30” stessa esercitazione;

1’ recupero, cambio casacche e cambio jolly;

1’ 30” stessa esercitazione;

1’ recupero, cambio casacche e spiegazione nuova esercitazione;

1’ 30” possesso palla 4 > 4 + 2 jolly che giocano con chi è in possesso palla, quindi situazione di 6 > 4, 2 tocchi, vengono inserite 2 porticine sul lato corto del rettangolo, la squadra che inizia il possesso deve fare 10 passaggi e poi può andare a segnare nelle porticine. La squadra in non possesso palla, se la recupera, può andare subito a segnare nelle porticine. L’obbiettivo è il mantenimento del possesso palla, aggiungendo il concetto per cui, quando viene recuperata la palla, bisogna cercare subito di andare a far gol (fig. n.° 5).

Fig.5

1’ recupero.

1’ 30” stessa esercitazione.

- 2’ recupero e spiegazione esercitazione successiva.

- 20’ tattica in fase offensiva (figure n.° 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 13):

la squadra viene schierata in campo con il 4-3-3, a doppi ruoli, il mister spiega quali sono i passaggi e i movimenti da eseguire e i giocatori effettuano l’azione prima da un lato e poi dall’altro, chiaramente alternandosi tra le due squadre; una volta effettuato il tiro conclusivo i 5 giocatori interessati alla fase offensiva vengono richiamati dal mister su una ipotetica palla persa e tutti vanno di scatto verso il punto indicato; a questo punto il mister chiama la palla scoperta e fa effettuare un lancio verso la linea difensiva della seconda squadra che sta aspettando di iniziare lo schema; dopo aver ricevuto questo lancio ed essersi mossi di conseguenza (fig. n.° 7), inizia l’azione d’attacco per la seconda squadra; Mister di Francesco in questa esercitazione presta molta attenzione ai tempi di gioco e di smarcamento.

Fig.6

Fig.7

Fig.9

Fig.8

Fig.10

Fig.11

Fig.12

Fig.13

- 4’ recupero e spiegazione esercitazione successiva.

- 22’ partita da area di rigore ad area di rigore (figura n.° 14):

8’ partita normale, squadre schierate 4-3-3 contro 4-3-3, tocco libero, c’è il fuorigioco, ma non si battono angoli e falli laterali, si parte sempre dal portiere (anche in caso di falli, solo il rigore viene calciato), alta intensità;

2’ recupero e cambio campo;

12’ partita uguale alla precedente.

Totale allenamento 1 h e 05’.

Fine allenamento ore 15.45.

Fig.14

Conferenza Mister E. Di Francesco:

Inizialmente Mister Di Francesco ci ha spiegato che la società e soprattutto “l’ambiente Sassuolo” portano dei vantaggi ma anche degli svantaggi per la gestione della squadra da parte dell’allenatore; sicuramente la questione principale è la mancanza di motivazioni estrinseche per i giocatori, la città e l’ambiente di “provincia” sono infatti estremamente tranquilli e nessuna pressione viene data alla squadra dall’esterno.

Se in alcuni casi questa situazione può essere un vantaggio, in altri, come questo (dove c’è la voglia dell’allenatore e della società di migliorare e di ottenere risultati ancora più importanti di quelli già ottenuti) può essere uno svantaggio.

I calciatori quindi possono contare solo sulle motivazioni intrinseche per ottenere il massimo delle loro prestazioni.

Successivamente il Mister ci ha spiegato che questa non è una “settimana tipo”, perché il Sassuolo arriva da tre partite consecutive e perché la prossima partita si giocherà di sabato e non di domenica; per questo motivo gli allenamenti saranno leggermente diversi rispetto al solito.

Ci ha spiegato che l’allenamento del mercoledì mattina (con partita alla domenica) di solito inizia con la palestra e si conclude sul campo con esercitazioni specifiche per reparto, prima i difensori con varie situazioni difensive e dopo i centrocampisti e gli attaccanti con movimenti in fase offensiva (stamattina invece c’è stato solo l’allenamento di forza in palestra e nessuna esercitazione in campo).

Per quanto riguarda l’allenamento del martedì ha detto che preferisce far allenare in modo intenso (con le dovute attenzioni ed eccezioni) anche chi ha giocato la domenica perché pensa che il lunedì di riposo sia sufficiente. Gli allenamenti a cui abbiamo assistito sono quindi diversi dai soliti.

Siamo quindi passati ad analizzare i metodi di allenamento usati dal Mister, che in particolare ci ha detto di non condividere e di non usare i possessi palla fini a se stessi (allenamento solo fisico); preferisce invece usare i giochi di posizione per migliorare e abituare i giocatori a giocare nel proprio ruolo e nella propria posizione di campo.

Ci ha spiegato poi che il suo concetto di fase difensiva non parte dalla difesa della porta, ma dal seguire i movimenti della palla, quindi il lavoro di tutta la squadra e in particolare dei difensori è dettato dal movimento della palla.

Siamo passati quindi ad analizzare alcune situazioni di gioco ed alcuni errori della sua squadra con il video e anche lì ci ha spiegato come i difensori dovevano muoversi sempre in base alla palla e alla zona di campo da coprire (quindi non marcando l’avversario ma lo spazio); il concetto è “lavorare sulla palla e non sull’avversario”.

Alla fine, rispondendo alle nostre domande, ci ha spiegato alcuni concetti che nel suo modo di giocare sono fondamentali:

prima di tutto a lui non piace il possesso palla prolungato e fine a se stesso, preferisce le azioni veloci e verticali e chiede ai suoi giocatori di verticalizzare il più possibile e di tentare anche la giocata difficile se c’è la possibilità di smarcare un compagno in zona gol;

altro concetto fondamentale per lui è la ripetitività dei movimenti in fase d’attacco, questa ripetitività porta alla meccanizzazione dei movimenti e soprattutto alla giusta scelta dei tempi di movimento e passaggio che è fondamentale per la riuscita di un’azione; proprio grazie al giusto tempo di smarcamento e passaggio si riescono ad eludere le contromosse studiate dall’avversario;

infine ci ha detto che a lui non piace cambiare sistema di gioco e che preferisce far giocare la sua squadra solo con il 4-3-3, proprio per quanto detto in precedenza, in quanto lavorare su più sistemi di gioco non ti permette di avere un’identità di squadra precisa e soprattutto non si può ottenere la precisione nei tempi che lo stesso Di Francesco pretende dai suoi giocatori.