Corso Musica Digitale

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PC Open Gennaio 2003 57 1 a parte open focus musica da maestro Percorso alla scoperta dell’informatica musicale “C reare la musica al PC” è la prima puntata del percorso che inizia questo mese su PC Open: sei appuntamenti per compren- dere al meglio il connubio mu- sica-informatica. In questo speciale troverete tutorial, approfondimenti tec- nologici, recensioni di hardware e software musicale, il tutto per sfruttare al massi- mo le enormi potenzialità au- dio contenute nei nostri per- sonal computer e spesso igno- rate. L’articolo non si ferma alla rivista cartacea ma è presente in forma ampliata e corredata di file di esempi musicali e di software anche sul CD. Per rendere la trattazione il più aderente possibile alle diverse necessità abbiamo pensato di rivolgerci a tre diverse fasce di utenza: l’hobbista, il semipro- fessionista ed il professioni- sta. Tre sono anche i momenti principali che ruotano attorno alla musica su PC: la creazio- ne, la modifica e l’ascolto. Con la speranza che qualche sem- plice amatore di musica, invo- gliato dai nostri consigli, pos- sa ampliare la sua passione e tramutarla, perché no, anche in una fonte di guadagno. Ma prima di partire con la tratta- zione degli argomenti di que- sta puntata, facciamo un iden- tikit delle tre figure che abbia- mo individuato. Chi alla musica si accosta per hobby Tra le attività tipiche del- l’hobbista c’è la realizzazione di compilation di brani su CD audio o in formato MP3, cam- pionando i brani, organizzan- doli, eventualmente conver- tendoli in MP3, e infine maste- rizzandoli su CD o trasferen- doli a player MP3 portatili. Tra gli hobbisti rientrano anche i patiti dei film su DVD con au- dio 5.1 (Home Theater) e dei videogiochi con audio 3D, le cui passioni richiedono co- munque sistemi audio di un Musica da maestro CREARE LA MUSICA AL PC - Le tecniche di campionamento e l’hard disk recording - Collegare al PC strumenti MIDI - Creare brani MIDI utilizzando un sequencer - Passo passo su Steinberg Cubasis Inwired - Creare partiture Percorsi di configurazione e utilizzo di PC in ambito musicale - Audio di base - Audio per giocare e vedere film con audio surround - Audio di base per la musica: ascolto MP3, MIDI e hard disk recording di base - Audio avanzato per la musica: MIDI e hard disk recording avanzato, strumenti musicali, notazione e stampa partiture MODIFICARE (FEBBRAIO) - Guida alla corretta masterizzazione di un CD audio - Utilizzo sequencer per modificare brani MIDI - Modifica partiture acquisite con scanner Ascoltare - Sistemi di ascolto, da 2.1 a 7.1 - Effetti per arricchire l’ascolto - Quanto si deve spendere per avere la qualità voluta REGISTRARE IN DIGITALE (MARZO) Comparativa schede audio con registrazione digitale su hard disk COMPORRE E PERSONALIZZARE UN BRANO (APRILE) Approfondimento su software sequencer con schede pratiche UNO SPARTITO ELETTRONICO (MAGGIO) Software di notazione musicale, pratica su OCR anche per le tablature ASCOLTO PERFETTO (GIUGNO) I sistemi audio 6 5 4 3 2 1 I 6 appuntamenti del percorso Tutorial, tecniche, consigli e prodotti per un PC da orchestra a cura di Mar co Milano 1/63

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1a parte open focus musica da maestro

� Percorso alla scoperta dell’informatica musicale

“Creare la musica al PC”è la prima puntata delpercorso che inizia

questo mese su PC Open: seiappuntamenti per compren-dere al meglio il connubio mu-sica-informatica.

In questo speciale troveretetutorial, approfondimenti tec-nologici, recensioni dihardware e software musicale,il tutto per sfruttare al massi-mo le enormi potenzialità au-dio contenute nei nostri per-sonal computer e spesso igno-rate.

L’articolo non si ferma allarivista cartacea ma è presentein forma ampliata e corredatadi file di esempi musicali e disoftware anche sul CD. Perrendere la trattazione il piùaderente possibile alle diversenecessità abbiamo pensato dirivolgerci a tre diverse fasce diutenza: l’hobbista, il semipro-fessionista ed il professioni-sta. Tre sono anche i momentiprincipali che ruotano attornoalla musica su PC: la creazio-

ne, la modifica e l’ascolto. Conla speranza che qualche sem-plice amatore di musica, invo-gliato dai nostri consigli, pos-sa ampliare la sua passione etramutarla, perché no, anchein una fonte di guadagno. Maprima di partire con la tratta-zione degli argomenti di que-sta puntata, facciamo un iden-tikit delle tre figure che abbia-mo individuato.

Chi alla musica si accosta per hobby

Tra le attività tipiche del-l’hobbista c’è la realizzazionedi compilation di brani su CDaudio o in formato MP3, cam-pionando i brani, organizzan-doli, eventualmente conver-tendoli in MP3, e infine maste-rizzandoli su CD o trasferen-doli a player MP3 portatili. Tragli hobbisti rientrano anche ipatiti dei film su DVD con au-dio 5.1 (Home Theater) e deivideogiochi con audio 3D, lecui passioni richiedono co-munque sistemi audio di un

Musica damaestro

CREARE LA MUSICA AL PC- Le tecniche di campionamentoe l’hard disk recording

- Collegare al PC strumenti MIDI- Creare brani MIDI utilizzandoun sequencer

- Passo passo su SteinbergCubasis Inwired

- Creare partiture

Percorsi di configurazione e utilizzo di PC in ambitomusicale - Audio di base- Audio per giocare e vedere film

con audio surround- Audio di base per la musica:ascolto MP3, MIDI e hard diskrecording di base

- Audio avanzato per la musica:MIDI e hard disk recordingavanzato, strumenti musicali,notazione e stampa partiture

MODIFICARE (FEBBRAIO)- Guida alla correttamasterizzazione di un CD audio

- Utilizzo sequencer permodificare brani MIDI

- Modifica partiture acquisite conscanner

Ascoltare- Sistemi di ascolto, da 2.1 a 7.1- Effetti per arricchire l’ascolto- Quanto si deve spendere peravere la qualità voluta

REGISTRARE IN DIGITALE(MARZO)

Comparativa schede audio conregistrazione digitale su harddisk

COMPORRE EPERSONALIZZARE UNBRANO (APRILE)

Approfondimento su softwaresequencer con schede pratiche

UNO SPARTITOELETTRONICO (MAGGIO)

Software di notazione musicale,pratica su OCR anche per letablature

ASCOLTO PERFETTO(GIUGNO)

I sistemi audio

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1I 6 appuntamenti del percorso

Tutorial, tecniche, consigli eprodotti per un PC da orchestra

a cura di Marco Milano

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open focus musica da maestro 1a parte

certo livello e pensati ap-positamente per l’audio sur-round.

Ma l’hobbista che più bene-ficerà nel seguire il nostro per-corso, è lo strumentista ama-tore, in grado di leggere la mu-sica a livello scolastico e disuonare semplici melodie sutastiere MIDI collegate al com-puter: grazie ai sequencermultitraccia può, pur nonavendo un’elevata tecnicastrumentale, realizzare branianche di media complessità inproprio, o editare in modosemplice basi MIDI realizzateda terzi, per esempio rimuo-vere la parte solista per can-tare in Karaoke.

Semiprofessionista, oltre lasemplice passione musicale

In questa fascia troviamostrumentisti e gruppi musica-li formati da autodidatti o co-munque con media formazio-ne musicale, che possonosfruttare il MIDI sia diretta-mente, tramite tastiere ed ex-pander, sia attraverso un com-puter per aggiungere alle pro-prie esibizioni parti strumen-tali che non sarebbero in gra-do di realizzare dal vivo.

Anche i cantanti che si esi-biscono in occasione di matri-moni e battesimi, nei ristoran-ti, in occasione delle sagre

paesane o nei luoghi di villeg-giatura, un tempo necessaria-mente pianisti in stile “pianobar”, oggi sono spesso infor-matizzati, e cantano su basiMIDI acquistate o realizzate inproprio.

Spesso queste figure utiliz-zano software di DTP musicaleo sequencer dotati di validefunzioni di notazione, per edi-tare i brani direttamente suipentagrammi, stampare glispartiti dei brani da cantare ole parti per i vari strumenti delproprio gruppo.

Un’altra figura di semipro-fessionista è il maniaco di mu-sica techno, house, dance ecosì via, per il quale sono di-sponibili software che permet-tono di realizzare rapidamentebrani tramite pattern di suonicampionati, brani che una vol-ta masterizzati su CD possonoessere eseguiti in discoteca, inoccasione di feste e così via.

Possiamo considerare tra isemiprofessionisti anche i co-siddetti “audiofili”, ovvero chimagari non ha mai suonatouno strumento ma conosce al-la perfezione le centinaia diesecuzioni musicali contenutenei propri CD.

Che si tratti di musica sinfo-nica, lirica, pop, rock o jazznon importa, quello che contaè ascoltare la propria musica

preferita con la massima fe-deltà possibile, e per questodisdegna i formati con perditadi qualità, come l’MP3, ed at-tende con ansia la maggiorequalità promessa dal campio-namento a 24 bit e dai nuoviDVD Audio.

Professionista, la passionediventa lavoro

Il campo professionalecomprende i compositori dibasi musicali, di musica di sot-tofondo o di vere e proprie co-lonne sonore, i quali oggi pos-sono spesso sostituire le enor-mi spese di un’orchestra “ve-ra” utilizzando un computerdotato di sequencer profes-sionale e di expander con suo-ni campionati di alta qualità.

Grande importanza rivesto-no gli operatori degli studi diregistrazione, che spesso met-tono a disposizione di musici-sti e gruppi un notevole knowhow in campo informatico perla realizzazione di master eprovini su CD o DAT. Infine ci-tiamo i musicisti “classici”,che possono trarre beneficiosia dai sequencer, potendocomporre brani sinfonici ren-dendosi conto dei risultati pri-ma di presentarsi davanti aun’orchestra, sia dai softwaredi notazione e stampa profes-sionale di partiture.

Registrare audio con il no-stro PC può essere siaun’attività semplicissima

sia molto complessa, tutto di-pende dalle nostre esigenze.Se siamo degli hobbisti potre-mo accontentarci di campio-nare (convertire un segnaleanalogico in digitale) l’audiodall’ingresso Line In di unascheda audio economica uti-lizzando il Registratore di Suo-ni di Windows, mentre se lenostre esigenze salgono po-tremo campionare attraversogli ingressi digitali di schedeaudio avanzate, e se siamo deiprofessionisti avremo proba-bilmente bisogno di campio-nare a 24 bit e di utilizzare ilcomputer come un registrato-re digitale multitraccia (hard

disk recording). Iniziamo con ilsemplice campionamento dal-l’ingresso Line In: tutte leschede audio, anche quelle da25 euro (ed anche le schedemadri con sezione audio inte-grata) dispongono di un in-gresso Line In, solitamente informato minijack stereo. Col-legando un cavetto di questotipo dalla sorgente audio al-l’ingresso Line In, è possibilecampionare i suoni tramite ilRegistratore di Suoni incluso inWindows, registrandoli sottoforma di file WAV. Potrebbeessere necessario un cavoadattatore, visto che moltesorgenti audio non utilizzanominijack ma spinotti RCA, ca-vo comunque facilmente re-peribile o incluso nella confe-

zione della scheda audio stes-sa. Il Registratore di Suoni puòessere configurato per cam-pionare a diverse frequenze erisoluzione, ma non è ccomo-do, sia per l’interfaccia sparta-na, sia per la macchinosità del-la regolazione del volume di re-gistrazione, che avviene trami-te una diversa finestra di Win-dows. Meglio dunque usare leutility contenute nelle confe-zioni delle schede audio dallafascia media in su, che oltre adessere pensate specificamenteper la scheda che abbiamo nelnostro PC (e dunque possonosfruttare funzionalità come ilcampionamento a 24 bit o mul-ticanale se presenti) sono soli-tamente molto più comode epotenti.

Quando dai 16 è megliopassare ai 24 bitIl campionamento a 24 bitoffre un indubbio vantaggioqualitativo su quello a 16 bit,ma non sempre si tratta dellascelta migliore. Innanzituttoper campionare a 24 bit sideve disporre di una schedaaudio che supporti talerisoluzione, schede che sonoovviamente tra le più costosesul mercato (più di 200 euro).In secondo luogo si devedisporre di un hard disk moltocapiente: per ogni minuto dimusica a 24 bit e 96 KHz sioccupano circa 35 MB controi 10 necessari a 16 bit e 44,1KHz. Utile dunque dotarsianche di un masterizzatore diDVD, per immagazzinare i fileWAV risultanti su un supportoremovibile, liberando spaziodisco per nuove registrazioni.In terzo luogo, dobbiamoessere certi che la qualitàdell’audio originale e delnostro sistema diriproduzione siano all’altezza:è ovviamente inutilecampionare a 24 bit musicaproveniente da un CD audio,che è a 16 bit, o audio dalvivo con microfoni di bassaqualità, così come è inutileavere registrato un branocristallino a 24 bit se loascolteremo con altoparlantidi fascia bassa. La differenzatra 16 e 24 bit è percepibilesolo da un orecchio allenato adiscernere le sottigliezzetimbriche, il maggior caloredel suono e l’ariosità dellaregistrazione che i 24 bitoffrono rispetto ai 16, coseche per essere percepibilirichiedono un impianto diamplificazione e delle cassedi ottima qualità, con costidecisamente elevati.

Hard disk recording e campionamento: le tecniche

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Nella registrazione attentialla distorsione

Due sono le cose importan-ti da tenere presenti: la primaè che si deve evitare a tutti icosti la distorsione durante ilcampionamento. Questo sipuò ottenere regolando op-portunamente il volume di re-gistrazione, in quanto a diffe-renza di quella analogica, tipi-ca dei registratori a cassette,la distorsione digitale produ-ce degli artefatti che rovinanoirrimediabilmente la registra-zione.

Secondo punto, sceglietesempre risoluzione e frequen-za di campionamento in basealle vostre necessità: se voletecreare file con destinazioneCD ovviamente attenetevi allerelative frequenze (44,1 KHz a16 bit), se la registrazione de-ve avere la massima qualità eresta sul computer potete uti-lizzare i 48 KHz. Solo se aveteproblemi di spazio usate fre-quenze e risoluzioni inferiori a22 KHz 16 bit, ma in questo ca-so è meglio campionare co-munque in qualità CD e poi

convertire il file WAV risultan-te in MP3. Se infine siete tra ifortunati possessori di unascheda audio a 24 bit potete,per avere una qualità al top,campionare anche a 24 bit,ma tenete presente il notevoleingombro dei file WAV risul-tanti, giustificato solo se aveteveramente bisogno di tutta laqualità di tale risoluzione.

La sorgente del suonoinfluenza il risultato finale

La qualità delle registrazio-ni non dipende solo da risolu-zione e frequenza di campio-namento, ma anche dalla qua-lità del suono da registrare.

Le sorgenti digitali, comelettori CD, DAT, MiniDisc e co-sì via, consentono di registra-re direttamente il flusso datioriginale tramite le uscite di-gitali, senza dover passaredalle uscite analogiche.

Registrando in digitale ven-gono saltate sia la conversio-ne da digitale ad analogico ef-fettuata dall’unità sorgente,sia quella da analogico a digi-tale effettuata dalla scheda au-

dio al momento del campio-namento.

Per effettuare questa ope-razione la nostra scheda au-dio deve essere dotata di in-gresso digitale, presente or-mai anche in schede di fasciamedia, e che può presentarsisotto forma di spinotto coas-siale (RCA, simile agli spinottianalogici dello stereo di casa)o ottico TOSLink (TOShibaLink, di forma quadrata). Nelprimo caso per il collegamen-to dovremo utilizzare un cavocoassiale RCA, nel secondocaso un cavo a fibre otticheTOSLink. Il vantaggio di que-st’ultimo è l’insensibilità adeventuali interferenze elettro-magnetiche, visto che nel ca-vo passa un segnale luminosoe non una corrente elettrica.Lo svantaggio è la delicatezzadel cavo, che se piegato trop-po, può danneggiarsi irrime-diabilmente.

Dal punto di vista pratico,una volta collegata l’uscita di-gitale della sorgente all’in-gresso digitale della schedaaudio, la registrazione avvie-

ne in modo simile a quellaanalogica, solo che dovremousare le utility di registrazionedella scheda audio, e dovre-mo fare attenzione ad utilizza-re la stessa frequenza di cam-pionamento e la stessa risolu-zione dell’originale (44,1 KHza 16 bit per il CD audio, 48 KHza 16 bit per il DAT), in mododa sfruttare i dati originalisenza “ricampionamenti” chepotrebbero far decadere laqualità.

Hard disk recording da professionisti

L’attività più avanzata chepossiamo realizzare nel cam-po del campionamento èl’Hard Disk Recording, ovverola registrazione di più tracceaudio sovrapposte, trasfor-mando il computer in un regi-stratore digitale multitraccia,come quelli a bobine, del co-sto di migliaia di euro, utiliz-zati negli studi di registrazio-ne e televisivi dai professioni-sti prima dell’avvento del-l’Hard Disk Recording.

Per farlo avremo biso-

Il Registratore di Suoni incluso in Windows non è cambiato molto da Windows 95 adXp. L’interfaccia non è il massimo, ma fa bene il suo lavoro

La sezione di registrazione audio inclusa nel software Creative è un esempio di comecon le schede audio siano solitamente forniti software migliori del Registratore diSuoni di Windows

Cakewalk/Sonar e Cubase sono sequencer con potenti sezioni di hard diskrecording: veri e propri registratori digitali multitraccia

La registrazione da sorgente digitale avviene selezionando un ingresso digitale(S/Pdif), la risoluzione e la frequenza di campionamento

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open focus musica da maestro 1a parte

gno di un software apposi-to: pochi e costosi sono isoftware dedicati esclusiva-mente all’Hard Disk Recor-ding, ma fortunatamente lamaggioranza dei sequencerMIDI offre ormai funzioni, an-che avanzate, di Hard Disk Re-cording, che avviene regi-strando tracce audio WAV sin-cronizzate con le tracce MIDI.

Versioni base e avanzateSolitamente le versioni ba-

se dei sequencer, per esempioCubasis, offrono un numero li-mitato di tracce audio, mentrele versioni professionali (Cu-base, Sonar e così via) sup-portano un gran numero ditracce ed aggiungono funzioniprofessionali di sincronizza-zione (ASIO), effetti speciali“non distruttivi” (che consen-tono di modificare l’audio diuna traccia mantenendo la re-gistrazione originale nel casosi volesse tornare indietro),funzioni avanzate di editingdelle forme d’onda e supportodelle tracce a 24 bit.

La registrazione delle trac-ce audio avviene in base allecaratteristiche del sequencer,ma è abbastanza semplice:una volta scelta la risoluzionee la frequenza di campiona-mento si collega la sorgenteaudio alla scheda sonora e siattiva la registrazione.

Memorizzata una traccia, èpossibile registrarne una nuo-va contemporaneamente al-l’ascolto di quelle già registra-te (la scheda audio deve esse-re full duplex per consentirequesta attività, ma oggi quasitutte lo sono), e con una per-fetta sincronizzazione coneventuali tracce MIDI, cosache aiuta moltissimo nella

realizzazione di brani com-plessi.

Un esempio chiarirà megliole infinite possibilità offertedall’Hard Disk Recording: vo-gliamo realizzare un brano dimusica pop, e abbiamo a di-sposizione il cantante ed unsassofonista. Utilizzando il se-quencer e un expander MIDIpossiamo realizzare le tracceMIDI delle parti mancanti, peresempio basso, batteria, pia-noforte, organo, chitarre e ar-chi, registrandole una per vol-ta tramite tastiera MIDI colle-gata al computer in perfettasincronia. Avremo realizzatola cosiddetta “base” del pez-zo, che verrà suonata in auto-matico dall’expander MIDI.

Ad essa sovrapponiamo laparte vocale, registrando co-me traccia audio sincronizza-ta a quelle MIDI la voce delcantante tramite le funzioni diHard Disk Recording del se-quencer.

Sempre tramite queste fun-zioni, registriamo su una se-conda traccia audio la partedal vivo eseguita dal sassofo-nista, che mentre suona ascol-terà sia le parti audio (vocedel cantante) sia quelle MIDI,potendo così suonare conperfetta sincronia.

In questo modo si possonorealizzare con la massima co-modità brani molto comples-si, ed infatti è proprio cosìche vengono realizzati moltibrani dei nostri cantanti pre-feriti, molte colonne sonoredi fiction e la maggioranza del-le musiche di sottofondo didocumentari, varietà e cosìvia.

Grazie al nostro personalcomputer siamo già nel mon-do professionale! �

Prova di ascoltoSul CD Guida trovate un brano di esempio da noirealizzato, campionato direttamente da Expander MIDIprofessionale sia a 16 bit 44,1 KHz (qualità CD) sia a24 bit 96 KHz, tramite una scheda audio CreativeAudigy 2 Platinum, esattamente con lo stesso volumedi registrazione. Il brano utilizza suoni dotati di molta “aria”, perrendere più evidente la differenza di qualità tra la versione a 16 equella a 24 bit. Nonostante ciò, noterete che la differenza non èfacilmente avvertibile, a meno di non avere un orecchio fino ed unimpianto audio di ottima qualità. Abbiamo inserito anche lo stesso brano codificato in MP3 a 128kbit/s, per rendere l’idea del decadimento qualitativo provocatodalla compressione MP3, questo è evidente alla maggioranza degliascoltatori a causa della perdita di profondità ed ariosità del suono,degli artefatti introdotti nel suono del synth arpeggiato e degli archi,e per la minore incisività delle frequenze acute dei piatti.

Sul CD Guida trovate anche 5 suoni di test, in formato WAV, pertestare la risposta in frequenza del vostro impianto audio: comeindicano i nomi dei file, si tratta di suoni a 20Hz, 62Hz e 125Hz peri bassi, ed a 15.000Hz e 19000Hz per gli acuti. Ogni file audio è formato in realtà da due suoni diversi: il tono ditest è infatti preceduto sempre da un tono a 1.000Hz comeriferimento. Il suono iniziale a 1.000Hz è una frequenza centraleche tutti gli impianti riproducono bene. In un impianto ideale il suono iniziale dovrebbe avere la stessapotenza sonora di quello di test che lo segue. In realtà l’impiantoideale non esiste, ed i toni di test avranno un’intensitàdecisamente inferiore a quello da 1.000Hz, soprattutto quello a20Hz, che sarà praticamente inudibile se non si possiede unimpianto “esoterico”, e quello a 19.000Hz, che in molti impiantiprovoca l’emissione di frequenze spurie invece di quella originale.Ed anche il nostro orecchio potrebbe non essere in grado di udireperfettamente i due suoni limite: dovete infatti pensare che unorecchio umano in perfetta salute ha come gamma di sensibilità da20 a 20.000Hz, dunque siamo ai limiti fisiologici. Il tono a 62Hz dovrebbe invece essere perfettamente udibile se ilproprio impianto è di buona qualità. Se si sente male anche quello da 125Hz è sintomo che il vostroimpianto è di qualità molto scarsa nella resa dei bassi. La resa degli acuti è invece proporzionale all’intensità ed allachiarezza del suono a 15.000Hz, che se non ben riprodotto èsintomo di carenza del vostro impianto nell’amplificazione dellefrequenze più elevate. Se è chiaro anche il suono da 19.000Hz avete un impiantodecisamente eccellente.

Sul CDn. 67 di PC Open

C’è un altro tipo di ta-stiera che possiamocollegare al nostro PC,

oltre a quella che utilizziamoper digitare testi: una tastieramusicale. Una tastiera musica-le collegata al PC ci consente,tramite un software sequen-cer anche di base (spesso of-ferto gratuitamente con leschede audio di fascia media),di registrare parte dopo parteinteri arrangiamenti, creando

brani anche molto complessi.Le tastiere da collegare al PCsono solitamente mute (detteanche Master Keyboard), ovve-ro prive di generatori sonoriinterni. I brani registrati dal se-quencer o eseguiti dal vivosulla tastiera dovranno dun-que essere riprodotti da stru-menti MIDI esterni (sintetizza-tori, Expander e così via), o an-che dalla scheda audio del PC.Praticamente tutte le schede

audio hanno un generatore disuoni MIDI interno, la cui qua-lità non è certo paragonabilead un Expander MIDI esterno,ma che possono dare un’ideadella resa di un brano.

Il collegamento della tastie-ra musicale al computer untempo poteva avvenire solotramite interfaccia MIDI, cheoltretutto non è disponibilesui PC se non tramite adatta-tori da collegare alla porta gio-

chi delle schede audio, o suifrontalini delle schede audiodi fascia alta.

Oggi ci sono invece moltetastiere musicali con interfac-cia USB, pronte per un facilecollegamento a qualunquecomputer, ma dotate anche diinterfaccia MIDI, in modo dapoter essere usate anche sen-za computer, collegate diretta-mente a un Expander MIDI peresecuzioni dal vivo.

Collegare al PC strumenti MIDI

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La qualità delle tastiere mu-sicali per PC varia molto, ci so-no tastiere piccole da 4 ottavepensate per non occuparetroppo spazio sulla scrivaniama dalle prestazioni musicalilimitate, e tastiere più evoluteda 5 ottave che consentonoesecuzioni più avanzate e di-spongono di più controlli sli-der, pulsanti per la selezionedei banchi suoni, levette per

effetti speciali e così via. Tuttesolitamente sono “sensibili altocco”, ovvero suonano pianoo forte a seconda della pres-sione esercitata sui tasti.

Nessuna però raggiunge i li-velli delle Master Keyboardprofessionali, collegabili al PCin maniera tradizionale tramiteinterfaccia MIDI, che possonoavere sino ad 88 tasti (come unvero pianoforte), ed oltre ad

essere sensibili al tocco sonoanche pesate, ovvero il tasto ri-sponde al tocco in maniera si-mile a quello di un pianoforteinvece che essere morbido co-me quello di un organo elettro-nico, facilitando l’esecuzionedi parti virtuosistiche. I prezziperò salgono molto, e possonoraggiungere i 1.000-2.000 eurocontro i 200-300 euro di una ta-stiera per PC.

Per usare una tastiera musi-cale con il computer è semprenecessario un sequencer, checonsente di registrare le partieseguite come tracce MIDI o disuonare dal vivo tramite lafunzione MIDI “Thru” presentein tutti i sequencer (che fatransitare i dati MIDI dalla ta-stiera direttamente all’Expan-der MIDI esterno o alla schedaaudio. �

Lo strumento di creazionemusicale più potente di-sponibile per il nostro

computer è certamente il se-quencer, software in grado diregistrare, editare e rieseguirequanto suonato su una tastie-ra musicale collegata al com-puter o caricato da file MIDI.

I dati MIDI provenienti dallatastiera vengono registrati dalsequencer su tracce MIDI, chepossono poi essere rieseguite,modificate con strumenti diediting spesso molto potenti,e salvate sotto forma di fileMIDI. La maggioranza dei se-quencer dispone anche di se-zione “audio”, per campionaretracce audio registrandole sudisco rigido (Hard Disk Recor-ding) sincronizzate con le trac-ce MIDI.

Le caratteristiche fonda-mentali di un sequencer sonoil numero di tracce gestibili, larisoluzione (si misura in PPQ,ovvero pulse per quarter, indi-ca in quante parti il sequencerpuò dividere una nota da unquarto, cioè la precisione delsequencer), il supporto di trac-ce audio, le opzioni di quantiz-zazione (operazione per cui lenote suonate non perfetta-mente a tempo vengono cor-rette automaticamente dalsoftware), la presenza di editornon solo con le classiche “bar-rette” rappresentanti le note,ma anche con visualizzazionesu pentagramma in notazionetradizionale, la possibilità distampare tale notazione, lapresenza del Punch In-Out inreal time (ovvero sovrascrive-re solo le parti di un brano chenon sono venute bene, atti-vando e disattivando la regi-strazione quando occorrementre il brano continua a

scorrere), le opzioni di sincro-nizzazione MTC ed SMPTE (laprima per sincronizzarsi conregistratori a nastro, la secon-da per sincronizzarsi con i vi-deo), e infine la possibilità dieditare più brani contempora-neamente con “taglia e incolla”da un brano all’altro.

In base alla presenza ed al li-vello di queste caratteristichesi può giudicare la potenza diun sequencer o le sue limita-zioni, e consigliarlo per usiprofessionali o amatoriali. Incaso di uso professionale è an-che importante la presenza diconfigurazioni predefinite peril maggior numero possibile distrumenti MIDI, di effetti spe-ciali applicabili all’audio cam-pionato, di opzioni avanzate distampa partiture, ma soprat-tutto la rapidità con cui l’edi-tor permette di modificare lamusica registrata.

I sequencer si dividono insostanza in due categorie: en-try-level e professionali. I pri-mi soddisfano di solito la mag-gioranza delle esigenze dellacomputer music casalinga,mentre i secondi aggiungonofunzioni utili ai musicisti diprofessione, come editing estampa partiture ad alta qua-lità, effetti audio, gestione piùtracce WAV e così via.

Il panorama dei sequencerUn esempio di sequencer

entry-level molto diffuso è Cu-basis Go 3.0 della Steinberg,che con 64 tracce MIDI, 24tracce audio (non solo WAVma anche compresse in MP3!),risoluzione di 384 PPQ, 16 bra-ni aperti contemporaneamen-te, registrazione audio su di-sco rigido, sincronizzazionetracce MIDI ed audio, Quanti-

ze, editing su pentagrammacon stampa ad alta qualità,punch in-out real time, sincro-nizzazione MTC, mixer MIDI e

audio, esportazione in forma-to RealAudio, masterizzazionesu CD-R, Expander virtualecon 70 MB di suoni, è già

Creare brani MIDI utilizzando un sequencer

Cubasis è un sequencer economico, spesso incluso in bundle con le schede audio,ma in grado di introdurci validamente ai mondi della registrazione MIDI, dell’hard diskrecording e della stampa di partiture

Sonar 2.0 è il concorrente, un po’ più economico, di Cubase: eccelle soprattuttonell’hard disk recording e nella sintesi sonora

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open focus musica da maestro 1a parte

più che sufficiente perl’hobbista e il semiprofessio-nista, costa solo 40 euro e ha

un vantaggio specifico per chiha ambizioni “serie”: una voltaimparato ad usarne l’interfac-

cia, si è notevolmente facilita-ti nel passaggio alla versioneprofessionale.

Esempi di sequencer pro-fessionali sono la versioneavanzata di Cubasis, ovveroCubase, e Sonar, l’erede diCakewalk della Twelve Tone. Ilprimo costa circa 500 euro nel-la versione SL e 840 euro nellaversione SX: offre numero ditracce e risoluzione in PPQ vir-tualmente illimitati, sincroniz-zazione con filmati AVI, sup-porto audio 5.1, Undo illimita-to, svariati effetti digitali, sup-porto per campionamenti a 24bit, Groove Quantize sia MIDIche audio (consiste nell’alli-neare le note eseguite contempo imperfetto al ritmo diuna battuta master invece chesemplicemente al tempo dimetronomo), editing e stampain qualità editoriale della par-titura, e molte altre funzioniprofessionali.

Sonar 2.0 costa meno (circa

33 euro) ed offre tracce MIDI oaudio virtualmente illimitate,risoluzione di 960 PPQ, sup-porto 24 bit, Hard Disk Recor-ding con funzioni particolar-mente avanzate di editing nondistruttivo delle tracce audio,svariati synth virtuali (c’è an-che un Sound Canvas softwa-re), Groove Quantize MIDI eaudio, editing su pentagram-ma avanzato con stampa ad al-ta qualità, punch in-out real-ti-me, sincronia Mtc, Mmc eSmpte, mixer MIDI e audio, Un-do multilivello, sincronizza-zione con filmati Avi.

Visto che la potenza di que-sti due “campioni” è molto si-mile, la scelta è principalmen-te questione di preferenze per-sonali, e chi è pronto a spen-dere cifre di questo livello cer-tamente non mancherà di pro-varne una versione demo, o di-rettamente la versione finaledal rivenditore o in qualchefiera prima dell’acquisto. �

Cubase SX, nuova versione professionale di Cubase e fratello maggiore di Cubasis, èl’autentico campione dei sequencer MIDI con hard disk recording, ed ha una sezionedi notazione e stampa partiture che fa concorrenza ai programmi specializzati

Cubasis InWired è una ver-sione demo gratuita diCubasis (disponibile nel

CD Guida), con il salvataggiodisabilitato. Mette a disposi-zione 48 tracce audio (WAV oMP3), 64 tracce MIDI, mixercon effetti speciali in temporeale, tre strumenti virtuali in-clusi (basso, synth e batteriaelettronica), ed accesso, co-me nel fratello maggiore Cu-base, agli studi virtuali dellaRocket Network. Durante l’in-stallazione Cubasis InWiredchiederà se vogliamo installa-re o meno Rocket Control.

L’installazione di RocketControl non è obbligatoria perutilizzare Cubasis InWired, maconsente di registrarci ed ac-cedere ad uno “studio virtua-le” di musicisti ed utilizzatoridei prodotti Steinberg, con iquali potremo scambiare fileaudio ed addirittura lavorareinsieme condividendo tracceaudio in tempo reale con tuttigli utenti in possesso disoftware musicali compatibilicon Rocket Control, sia suMac che su PC. Nello studiovirtuale avremo a nostra di-sposizione dello spazio on li-ne protetto per i nostri pro-

getti e file, e potremo parteci-pare a sessioni di registrazio-ne on line con altri musicistiin qualunque parte del mon-do. Nel caso decidessimo diinstallare Rocket Control, siaprirà una pagina Web doveeffettuare la registrazione perl’accesso allo studio virtuale(fig.1).

Terminata l’installazione, laprima cosa da fare è lanciareSetupMME, utility esterna in-stallata automaticamente as-sieme a Cubasis (la trovatenel menu Start nello stessogruppo di Cubasis) e che ser-ve a stabilire input e outputMIDI.

Lanciamola: apparirà una fi-nestra in cui decidere qualestrumento MIDI eseguirà lamusica (nella finestra in bas-so) e quale sarà la sorgentedei dati MIDI (finestra in alto).

La periferica o porta sele-zionata è sempre quella più inalto nella lista. Per esempio, infigura vedete come sia in in-gresso che in uscita sia sele-zionata la porta MIDI dellaSoundBlaster Audigy 2. Se in-vece volete che i suoni MIDIsiano emessi dal sintetizzato-re software Microsoft, selezio-

Passo passo su Steinberg Cubasis InWired

Bisogna scegliere lostrumento MIDI cheseguirà la musica e lasorgente dei dati MIDI

Selezionando la casella di spunta verrà installata Rocket Control, la sezione studiovirtuale su Web di Cubasis InWired

il corso èsul CDn. 671

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1a parte open focus musica da maestro

natelo e cliccate su Move Upsinché non si troverà in cimaalla lista. Uscite premendo Okper confermare le modifiche.È possibile selezionare le usci-te MIDI anche dall’interno diCubasis, ma con SetupMME sirisparmia un bel po’ di tempo(fig.2).

È il momento di lanciare ilprogramma principale: siaprirà una schermata con duefinestre. Quella grande contie-ne le varie tracce audio e MI-DI, quella piccola i controlliper il playback, simili a quellidi un registratore a cassette.

Nella finestra piccola, alcentro in alto, si trovano dueindicazioni numeriche su fon-do bianco: quella a sinistra(120.000) è la velocità del “me-tronomo”, quella a destra(4/4) la metrica del brano. Nel-la musica leggera è quasi sem-pre 4/4, ma se ad esempio vo-lessimo scrivere una tarantel-la dovremmo inserire 6/8. Iltempo di default (120 pulsa-zioni al minuto) rappresentaun allegro, per un adagio scen-deremo intorno a 60, per unpresto saliremo intorno a 180.I valori possono essere modi-ficati in due modi: cliccando sudi essi con i pulsanti destro esinistro si aumentano e dimi-nuiscono i valori, bicliccandocon il sinistro si possono inse-rire direttamente le cifre. Am-bedue i sistemi funzionanopraticamente in tutte le fine-stre numeriche di Cubasis (edel fratello maggiore Cubase,così se un giorno faremo l’up-grade saremo già abituati!)(fig.3).

Notate a destra il pulsanteclick illuminato: indica che sa-remo guidati da un suono chefarà da metronomo mentre re-gistreremo il brano, ma chepotremo eliminare quandoavremo registrato una partemusicale che ci possa fare daguida per andare a tempo.

Nella finestra principale no-tate la lista delle di tracce mu-sicali, per ora vuote. I nomidelle tracce possono esseremodificati a nostro piacimen-to bicliccando su di essi. Il ti-po di traccia si desume dalsimbolo a sinistra del nome: lanota indica una traccia MIDI,l’altoparlantino una tracciaAudio. Cliccando sul simboloapparirà un menu contestualeper selezionare i due tipi ditraccia.

Sotto le 8 tracce audio, che

servono per aggiungere audiocampionato (ad esempio lavoce di un cantante o un as-solo di sax dal vivo) sincro-nizzato con le tracce MIDI, no-tate 3 tracce MIDI dedicate ai3 Synth MIDI virtuali presentiin questa versione di Cubasis(LM-9, Neon e VB-1, rispetti-vamente batteria elettronica,synth e basso elettrico).

Se volete utilizzarli, doveteselezionare VST Instrumentsdal menu a discesa Audio, siaprirà il rack effetti, e cliccan-do su Edit appariranno le fine-stre di controllo degli stru-menti, dalla grafica accatti-vante (fig.4).

Noi ora tralasceremo glistrumenti virtuali, e ci dedi-cheremo alla registrazionetradizionale su tracce MIDI,comune a tutti i sequencer.

Partiamo dalla prima trac-cia MIDI: cliccando due voltesul nome della traccia potre-mo inserire un nome significa-tivo, in questo caso Pianofor-te, perché registreremo unaparte di piano. A sinistra delsimbolo Audio/MIDI troviamola colonna M: se clicchiamoqui la traccia verrà ammutoli-ta. L’effetto opposto, ovverofar suonare solo la traccia se-lezionata, si ottiene cliccandoin alto a sinistra sul pulsanterosso Solo. A destra del nometraccia c’è il canale MIDI inuscita: ricordiamo che secon-do lo standard General MIDI ilcanale 10 è dedicato alla bat-teria, mentre gli altri 15 pos-sono essere usati a nostro pia-cimento. Più a destra trovia-mo invece i nomi degli outputMIDI (interfacce MIDI, stru-menti virtuali ecc.), gli stessiche abbiamo già visto in Se-tupMME. Clicchiamo qui e dal-la lista selezioniamo la portaMIDI desiderata (fig.5).

Per registrare dobbiamoovviamente aver collegato lanostra tastiera MIDI alla portaMIDI In della scheda audio (oalla porta USB se la tastiera neè dotata). Prima di registraresinceriamoci che tutto funzio-ni: selezioniamo la traccia clic-cando una volta sul suo nome,e nel menu Options controllia-mo che sia attiva l’opzione MI-DI Thru (serve per inviare al-l’output MIDI in tempo realequello che entra dall’input an-che se non si sta registran-do), dopodiché suoniamoqualche nota: dovremmo sen-tire il suono, e vedere un indi-

L’interfaccia di Cubasis è simile a quella del fratello maggiore Cubase

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Cubasis InWired dispone di tre sintetizzatori virtuali dall’interfaccia accattivante:notate il manico di basso elettrico

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La selezione della porta MIDI di uscita per ogni traccia avviene tramite menucontestuale, che appare cliccando nella colonna Output

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catore muoversi nella colon-na A, quella più a sinistra ditutte. Se l’indicatore si muovema non si sente il suono sitratta di un problema dellostrumento che deve eseguirei suoni o della porta di Out-put, mentre se nemmeno l’in-dicatore si muove il problema

è a livello della tastiera o delcollegamento tra questa ed ilPC.

Se tutto funziona possiamoregistrare: controlliamo chenella finestra piccola in alto asinistra il valore di Left Loca-tor sia 0001.01.000 (e se non loè spostiamolo indietro �

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open focus musica da maestro 1a parte

cliccando sul valore e tenen-do premuto il pulsante sini-stro), poi clicchiamo sul tastorosso di registrazione nella fi-nestra piccola, e dopo 2 bat-tute a vuoto in cui ascoltere-mo il metronomo per prende-re il tempo, si illuminerà an-che il tasto verde Play e par-tirà la registrazione, con il cur-sore che indica la posizionetemporale nel brano che simuove verso destra. È il mo-mento di suonare, registrandoin questo caso la parte di pia-noforte (fig.6).

Per arrestare la registrazio-ne basta premere il tasto gial-lo Stop. Nella finestra princi-pale apparirà una barra colo-rata (in questo caso rossa): èla rappresentazione grafica diquello che avete appena suo-nato, ed in Cubasis/Cubase sichiama parte. Per riascoltarladovremo riavvolgere il branotrascinando a sinistra il cur-sore che si trova nella finestrapiccola sopra i tasti di con-trollo, e premere il tasto verdePlay.

La potenza dei sequencer è

principalmente nella possibi-lità di registrare parti multiplecon suoni diversi, suonandolesingolarmente e sovrappo-nendole una sull’altra. Ag-giungiamo alla parte di pia-noforte un assolo di Sassofo-no: diamo alla seconda tracciaMIDI il nome Sax, controllia-mo che sia assegnata ad uncanale MIDI diverso da quellodella traccia del pianoforte (inquesto caso il 2) e che la por-ta MIDI di uscita sia corretta.

Ora selezioniamo il suonodel Sax: scegliendo MIDI Mixerdal menu Edit apparirà ilmixer MIDI, con cursori di vo-lume, panpot e via dicendo.In basso noterete i nomi deisuoni: cliccando sul nome delsuono presente nel canale 2apparirà un menu contestualecon tutti i suoni General MIDIorganizzati per famiglie: quiselezioniamo Tenor Sax(fig.7).

Ora torniamo alla finestraprincipale e registriamo laparte del Sax sulla traccia 2con la stessa procedura vistaper la parte di piano, mentrequest’ultima sarà udibile intempo reale e potrete usarlacome guida: terminata la regi-strazione apparirà un’altrabarra colorata, rappresentan-te la parte del Sax tenore. Orase clicchiamo su Play potre-mo ascoltare le due parti as-sieme. Con lo stesso sistemapotrete registrare sino a 15parti strumentali diverse eduna parte di percussioni.Un’altra potente funzione deisequencer è l’editing di quan-to registrato, sia su griglia chesu partitura musicale. Provia-mo a correggere un errore tra-mite l’editing su partitura: se-

lezioniamo la parte del Saxcliccando sulla barra colorata(diventerà nera), poi dal me-nu Edit selezioniamo Score: laparte del Sax apparirà sul pen-tagramma, come in una parti-tura a stampa, ma con la diffe-renza che potremo editarla.

Cliccando sulla partituracon il tasto destro apparirà unmenu contestuale con gli stru-menti di lavoro principali diCubasis: tenendo premuto ildestro e spostando il mousepotremo selezionare la gom-ma da cancellare (la secondada sinistra in alto) (fig.8).

Ora il cursore è diventatouna gomma. Notiamo l’erroreda correggere: a battuta 5 cisono due note sovrapposte,frutto di un errore nell’esecu-zione della parte (un Sax nonpuò emettere due note con-temporaneamente, dunquedovremo eliminare la nota ditroppo: clicchiamo con lagomma sulla nota Sol, e la ve-dremo scomparire: ora la par-te di Sax è di nuovo monofo-nica, come deve essere).

Chiudiamo con le operazio-ni necessarie per salvare il no-stro brano. In Cubasis InWiredil salvataggio è disabilitato,ma se abbiamo una qualun-que altra versione di Cubasis,magari ottenuta gratuitamen-te in bundle con la nostrascheda audio, ecco la proce-dura: dal menu File selezio-niamo Save As e diamo un no-me al nostro brano, che verràcosì salvato nel formato pro-prietario di Cubasis/Cubase.Se invece vogliamo salvarloin formato MIDI standard, do-vremo selezionare Export MIDIFile sempre dal menu File(fig.9). �

Tramite il MIDI Mixer è possibile selezionare i suoni dei vari strumenti, organizzati infamiglie secondo lo standard General MIDI

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Gli strumenti di lavoro principali di Cubasis appaiono sotto il puntatore, cliccandocon il tasto destro all’interno della finestra di editing

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La versione gratuita InWired di Cubasis ha il salvataggio disabilitato. Nelle altreversioni è possibile anche esportare i brani come file MIDI standard

Quando sono illuminati sia il tasto rosso REC che quello verde Play la registrazione èin corso

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1a parte open focus musica da maestro

Per creare musica ad un li-vello medio-alto è neces-sario essere in grado di

stampare le partiture dei pro-pri brani, in modo che si pos-sano far eseguire a musicisti inpersona. Ma la stampa di par-titure è utile anche al musicistache realizza solo basi e sot-tofondi MIDI, in quanto può co-sì realizzarne una versione car-tacea da inviare alla SIAE per laregistrazione dei propri pezzi.

La stampa di partiture a par-tire da file MIDI è una funzionespesso presente nei sequen-cer, e in alcuni (Cubase Score eCubase SX) raggiunge livelli de-gni di programmi dedicati. Maper avere un autentico “DTPmusicale”, con funzioni avan-zate per la creazione di parti-ture con il mouse oltre alla con-versione di file MIDI, e oggi an-che con funzioni di OCR musi-cale, è necessario orientarsiverso un software di notazione.

I programmi di notazionerealizzano un sogno di tutti imusicisti: suonare un brano evederlo “magicamente” stam-pato sotto forma di partiturasu carta. Ma talvolta i risultatinon sono quelli attesi, perchésoprattutto con i brani classicil’esecuzione può non seguireun tempo regolare, e questoconfonde la trascrizione. Inquesto caso non resta che in-serire le note con il mouse.Un’alternativa appena nata è lapossibilità di acquisire una par-titura tramite scanner, partitu-ra che sarà poi editabile aschermo e convertibile in fileMIDI per l’esecuzione da partedel computer. Un altro sognodei musicisti si sta dunque rea-

lizzando: posare una pagina dimusica sullo scanner ed ascol-tarla eseguita dal computer.

Questi software sono pre-ziosissimi per il musicista clas-sico, in quanto permettono distampare in proprio partituredi composizioni anche com-plesse, con tutte le centinaia disegni ed indicazioni della mu-sica sinfonica, il tutto senzadover affrontare il costo di ti-pografie specializzate. Sicco-me la complessità della musicascritta è tale che non c’è un sin-golo software dotato di tutti ipossibili segni e simboli di tut-ti i tipi di partiture, alcuni si so-no dotati anche di editor grafi-co per far disegnare i simboliall’utente.

Ma ogni cosa ha un prezzo:se le necessità sono limitate al-la stampa di piccole composi-zioni o alla trascrizione su car-ta di brani MIDI conviene orien-tarsi su un sequencer con fun-zioni di stampa. Se invece sinecessita di un programmaprofessionale senza limitazionisu numero di pentagrammi, vo-ci, chiavi speciali, strumentitraspositori, gestione parole econvenzioni operistiche, estra-zione dalla partitura di singoleparti per le varie sezioni del-l’orchestra e altre cose cui ini-zialmente nemmeno si pensama che sono ben note ai pro-fessionisti della musica, si deveessere pronti a sborsare 500-1.000 euro per software di li-vello tanto alto da poter essereutilizzati anche dagli editori.

Il più famoso dei programmidi notazione è Finale della Co-da Music. Giunto alla versione2003, finalmente è completa-

mente in Italiano, costa 600 eu-ro (che scendono a 420 euro sesi è insegnanti o studenti diConservatorio), offre supportoavanzato Postscript, docu-menti illimitati, pentagrammiillimitati, layer per le voci po-lifoniche sullo stesso penta-gramma, estrazione parti stac-cate da partitura orchestrale,gestione parole con raggrup-pamento automatico note, ri-produzione partitura via MIDI,conversione file MIDI, trascri-zione real-time da tastiera MI-DI, formati partiture sino a2,7x2,7 metri, importazione filegrafici bitmap ed EPS, traspo-sizione o armonizzazione auto-matica, editor simboli perso-nalizzati, supporto Plug-In, ana-lisi automatica accordi, sup-porto intavolature chitarra,modelli per creazione esercizimusicali, modulo OCR musica-le basato su SmartScore.

Un altro potentissimosoftware di notazione è Sibe-

lius 2, della Sibelius Software:partito in sordina, oggi è con-siderato da molti il migliorprogramma di notazione sulmercato.

Le caratteristiche sono si-mili a Finale, ma si distingueper la velocità delle operazio-ni, l’intelligenza delle funzionie la qualità assoluta dellastampa partitura, apprezzatada molti musicisti professioni-sti.

Sibelius è in grado di ese-guire via MIDI le partiture congrande aderenza all’espressio-ne indicata, di interpretaremusica eseguita in tempo rea-le adeguando il tempo all’ese-cuzione, di pubblicare le par-titure su Web (visibili tramiteun plug-in per il proprio brow-ser), di realizzare arrangia-menti automatici, ma soprat-tutto è in grado di leggere lamusica grazie al modulo diOCR musicale PhotoScore. Ilprezzo è di 750 euro. �

Finale 2003 è il più famoso software di notazione e stampa, dalla complessitàdecisamente elevata

Creare partiture

Gli arranger si dividono indue categorie, MIDI e au-dio. Gli arranger MIDI so-

no tra i software più interes-santi del mondo delle sette no-te: si tratta infatti di veri “com-positori virtuali”, che possonogenerare automaticamente deibrani negli stili musicali più di-versi, richiedendo all’utentesolo la scelta del giro armonico

(ma sono dotati anche di giriarmonici predefiniti) e dellastruttura del brano (Intro, Ri-tornello, Strofa, Fill e così via). Èaffascinante vedere un PC com-porre musica sempre diversagrazie alle variazioni casuali in-trodotte nei vari stili che ren-dono i brani “umani senza al-cun intervento umano”! I branigenerati sono arrangiati per

più strumenti, come chitarra,pianoforte, basso, batteria. Manon si tratta di semplici dimo-strazioni di intelligenza artifi-ciale: sono utili ai musicistiinformatici, che grazie agli stilipossono realizzare ad esempiodi parti “walking bass” in purostile Jazz pur non essendo deibassisti o dei jazzisti provetti, ocomporre una perfetta parte

di batteria in stile Hip Hop sen-za avere mai impugnato unabacchetta.

Gli arranger sono utili sia al-l’utente domestico che vuolerealizzare basi in stili predefini-ti senza sapere realmente suo-nare nei vari stili, sia al profes-sionista che velocizza i tempigenerando le parti degli stru-menti già nello stile corret-

Quando è il PC a comporre la musica

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open focus musica da maestro 1a parte

1. Audio di basePer il normale uso non è ne-

cessaria una particolare confi-gurazione audio, e si può ri-sparmiare su tutto: basta unascheda audio economica, adesempio Typhoon Acoustic 5,Creative SB Pci128 o Terratec128i. Possiamo anche farne a

meno se la nostra scheda ma-dre è dotata di sezione audiointerna. Come sistema di am-plificazione bastano due casseanch’esse economiche, e an-che in questo caso possiamofarne a meno se abbiamo unmonitor dotato di altoparlanti.

Una simile configurazione è

inadatta all’ascolto di musica.

2. Audio per giocare e vederefilm con surround

Sia i giochi che i film su DVDoffrono audio surround 5.1 opiù, dunque la scheda audioadatta sarà dotata di supportoper audio almeno 5.1, come

Hercules Game Theater XP 7.1,Typhoon Acoustic 6, CreativeSB Live Player 5.1 o Audigy2Platinum 6.1. Quest’ultima of-fre qualcosa in più per i giochi,grazie alla potenza degli effettiEax Advanced Hd. I sistemi diamplificazione dovranno an-ch’essi essere almeno 5.1, men-

to per poi aggiungere altristrumenti. Ciò è possibile inquanto la musica generata èeditabile, trattandosi di nor-mali tracce MIDI.

Il miglior arranger sul mer-cato è Band-in-a-Box della PGMusic/Edirol, giunto alla ver-sione 11.0 (circa 115 euro): of-fre una traccia audio per ag-giungere voci o strumenti realialle tracce MIDI, genera ac-compagnamenti automatici a 7parti e dispone di un’enorme li-breria di stili (sono disponibili150 stili inclusi nel programmae una ventina di dischi pieni distili aggiuntivi). Band-in-a-box èstato il primo programma delsuo genere, ed offre caratteri-stiche assenti nella concorren-za come la possibilità di espor-tare i brani in formato WAV edin formato MP3, gestione vi-suale dei drums (percussioni),della chitarra (manico di chi-tarra su schermo), un Wizardper la selezione automatica de-gli stili più adatti, e nella nuovaversione anche un generatoreautomatico di melodie in baseagli accordi inseriti.

Un altro arranger MIDI inte-ressante è BigBoss 2001 dellafrancese Rythm’n’Soft (150 eu-ro). Sino alla versione 98 era di-stribuito da Edirol, ma pur-troppo al momento non è piùdistribuito in Italia. Peccato,perché si tratta di un ottimoprogramma “tuttofare”, è unvalido sequencer oltre che unarranger, dispone di 63 stili mu-sicali, dal rock alla samba, dalrap al jazz, genera 6 parti musi-cali riconoscendo gli accordisuonati su una tastiera MIDI oinseriti con il mouse, e può ge-nerare automaticamente an-che gli accordi. Le 6 parti ven-gono visualizzate in tempo rea-le su partitura e possono esse-re successivamente editate,mentre gli stili possono essere

importati da file MIDI o creatidall’utente. C’è anche un “Wi-zard” che genera arrangiamen-ti casuali su cui suonare melo-die, o in base a una melodia ge-nera l’arrangiamento. Gli stilisono ottimi, quelli jazz, latini erock sono addirittura superioria quanto offerto da Band-in-a-Box, inoltre potendo caricaregli stili dello stesso Band-in-a-Box si ha accesso ad una libre-ria praticamente illimitata digeneri musicali. Una delle fun-zioni più potenti di BigBoss èl’analisi armonica automatica,con visualizzazione sigle ac-cordi: si possono utilizzare i gi-ri di accordi ricavati da branifamosi con gli stili dell’arran-ger, ottenendo arrangiamentibasati su tali accordi.

Gli arranger audio nono-stante il nome non hanno mol-to in comune con gli arrangerMIDI. Si tratta infatti di softwa-re che agiscono su pattern mu-sicali campionati in formatoWAV, arrangiandoli in modo dacreare dei brani finiti.

Questo approccio porta van-taggi e svantaggi: i primi sononella qualità audio e nella cre-dibilità musicale dei brani, per-ché si tratta di musica campio-nata da strumenti e voci “vere”con effetti speciali registrati instudio, dunque di qualità supe-riore a quanto ottenibile con lasola strumentazione MIDI. Glisvantaggi sono nella scarsaflessibilità, che ci “lega” alle so-norità ed ai giri predefiniti daicampioni, mentre la musicaprodotta da un arranger MIDIpuò essere modificata nei mi-nimi dettagli.

Di conseguenza gli ambitimusicali in cui utilizzare gli ar-ranger audio sono ristretti aquelli che meglio si prestano al-l’uso di suoni e voci campiona-te: Techno, House, Dance ecc.,generando brani completi a

partire da “giri” di basso, bat-teria, voci campionate, synthecc., controllabili dall’utente inmodo molto semplice senza ri-chiedere alcuna conoscenzamusicale. Per espandere lepossibilità di questi programmici sono sempre numerosi CDaggiuntivi carichi di campioni eloop per vari stili musicali, mai prezzi possono essere alti.

Tra i software più potentispicca Music Maker 2003 (50euro): oltre alla costruzione deibrani senza necessità di alcunaconoscenza musicale, che av-viene “incollando” battute mu-sicali sotto forma di file WAV inqualità CD (44,1KHz) su ben 64tracce, Music Maker permetteanche di personalizzare gli ar-rangiamenti integrando file MI-DI sincronizzati con il brano ocreando melodie e accordi coni suoni WAV. Consente inoltre dicreare “videoclip” sincronizza-ti con l’audio tramite strumen-ti molto potenti (effetti specia-li, alpha channel, modifiche ot-tiche, mix video ecc.).

Un altro software molto po-tente è GrooveMaker della IK

Multimedia (120 euro), giuntoalla versione 2.5, dispone di 8tracce virtuali (sia WAV cheMP3) su ognuna delle qualipossiamo disporre i patterncampionati che suonano con-temporaneamente, e di un sin-tetizzatore virtuale con 99 suo-ni pre-campionati. Groove-Maker è controllabile via MIDI,può generare automaticamen-te i brani senza che l’utentedebba scegliere i pattern piùappropriati, ed i brani generatisono sempre diversi grazie allefunzioni di randomizzazione.Per ogni tipologia (bassi, per-cussioni, synth…) sono pre-senti una decina di strumenti,mentre i loop sono più di 500. Èpossibile mixare il brano in ununico file WAV e salvarlo su di-sco rigido in qualità CD (44,1KHz stereo) o masterizzarlo suCD-R per creare CD audio. Lacreatività dell’utente è bassa,non potendo variare gli accordima solo scegliere i pattern pre-feriti e l’arrangiamento, ma laqualità dei brani prodotti èmolto alta e l’aderenza agli sti-li è perfetta. �

PC, le configurazioni in ambito musicale

Band-in-a-Box ha un’interfaccia che sente il peso degli anni, ma resta il più potentearranger MIDI sul mercato

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1a parte open focus musica da maestro

tre i requisiti qualitativi nonsono stringenti: Terratec Ho-me Arena 5.1, Creative Inspire6.1 6700 ed Encore Xp-1505 so-no tra i sistemi di casse adattial videogiocatore o al cinefilo.Periferica indispensabile per lavisione di film è ovviamente illettore DVD, cui va affiancatoun player software di DVD condecoder software per l’audio5.1. Il nostro sistema dovrà es-sere dotato di CPU almeno da500 MHz per effettuare la deco-difica dei DVD senza irregola-rità di riproduzione, mentreper i giochi servono almeno1.000 MHz ed una scheda grafi-ca 3D. Ricordiamo che unabuona scheda audio è utile an-che per non rallentare il gioco,in quanto le schede audio dibassa qualità usano troppe ri-sorse di sistema per riprodurrel’audio 3D e possono diminuireil frame rate dei giochi. Sia perl’amante di cinema che per il vi-deogiocatore servono poi al-meno 128 MB di RAM.

3. Audio di base per la musica

Per le attività musicali di ba-se serve una scheda audio dimedia qualità, in grado di for-nire una buona gamma di fun-zionalità senza esagerare con ilprezzo, e possibilmente dotatadi interfaccia MIDI. Validi esem-pi sono Hercules Maxi SoundMuse 5.1 DVD, Typhoon Acou-stic 6, Creative SB AudigyPlayer e Terratec Dmx Xfire

1024. Alcune sono dotate disupporto 5.1, altre no: se non ciinteressano i film su DVD ed igiochi con audio 3D possiamofare a meno di tale funzionalità.La stessa cosa vale per le cas-se: se ci interessa il 5.1 ci orien-teremo verso Creative Inspire5.1 5100, Terratec Home Arena5.1 ecc., mentre se ci interessasolo l’ascolto in stereo di CD,MP3 e così via, potremo orien-tarci verso Altec Lansing Avs-2100, Creative Inspire 2.1 2800ecc. Il vantaggio di scegliereun sistema non 5.1 è che a pa-rità di prezzo avremo una mag-giore qualità audio, adatta al-l’ascolto di musica su CD.

Periferiche utili per le atti-vità musicali di base sono ilmasterizzatore per creare CDaudio ed MP3, una tastiera mu-sicale di base per registraretracce MIDI, e magari un lettoreMP3 portatile. Il nostro sistemadovrà essere dotato di CPU al-meno da 350 MHz per non ral-lentare troppo la codifica degliMP3, mentre per l’hard disk re-cording di base ci vorrà unaCPU almeno da 700 MHz, unhard disk da almeno 40 GB perregistrare le tracce audio e 256MB di RAM per non avere pro-blemi durante il campiona-mento. I software utili sonomolti: player multimediale perMP3 e tracce CD (è già ottimoquello incluso in Windows XP),software di masterizzazione,software di estrazione audioda CD, software di codifica

MP3, sequencer di base per ilMIDI, software di ripulitura au-dio se vogliamo creare compi-lation da Lp o musicassette.

4. Audio avanzato per la musica

Per le attività musicali avan-zate è necessaria una schedaaudio di fascia alta, con la mas-sima qualità delle uscite in mo-do da ottenere prestazioni vici-ne ai componenti Hi-Fi: Creati-ve Audigy2 Platinum Ex, Terra-tec Ews 88 e Turtle Beach San-ta Cruz sono al momento leschede con le migliori presta-zioni audio assolute. Le primedue supportano anche il cam-pionamento a 24 bit, e la Au-digy2 è anche in grado di ri-produrre i DVD audio. Legger-mente inferiori, ma sempre ec-cellenti, sono le meno costoseversioni standard della Au-digy2 e la Terratec Dmx 6Fire,ambedue a 24 bit anche se solola Terratec supporta i 24 bit an-che registrando su più traccesincronizzate (ASIO 2). Le cas-se dovranno avere la massimaqualità possibile: come sistemi5.1 consigliamo CambridgeSound-works Megaworks 5.1550, Yamaha Tss1 o Altec Lan-sing Avs-5100, mentre se ci in-teressa solo l’audio stereo me-glio collegare la scheda audioad un amplificatore Hi-Fi rack erelative casse Hi-Fi a 2 o 3 viesenza subwoofer esterno, peruna riproduzione ad alta fe-deltà, da vero audiofilo (adatta

anche all’altissima qualità deiDVD audio). Le periferiche in-dispensabili per il musicistainformatico avanzato sono unExpander MIDI esterno per lamassima qualità nella riprodu-zione dei file MIDI, una tastieramusicale avanzata da collegareal pc per registrare le nostreesecuzioni, una stampante la-ser per la stampa della partitu-re ed un microfono di qualitàper registrare tracce audio dalvivo (canto, assoli strumentaliecc.). Utile anche uno scannerper l’OCR musicale.

Il nostro PC dovrà avere unaCPU con frequenza di 1000MHz o più, un hard disk da7200 RPM con capienza di al-meno 80 GB e 512 MB RAM pernon avere problemi con l’harddisk recording avanzato; im-portante anche un monitor da19 pollici di buona qualità pereditare le partiture senza rovi-narsi gli occhi.

Tra i costosi software musi-cali per l’utente avanzato ci so-no innanzitutto i sequencer difascia alta, a loro agio sia con ilMIDI che con l’hard disk recor-ding avanzato. Importanti an-che un editor WAV per modifi-care direttamente le formed’onda delle tracce WAV, unsoftware di notazione e stampapartiture (magari dotato di fun-zioni di OCR musicale per leg-gere gli spartiti tramite scan-ner), ed un arranger MIDI percreare rapidamente accompa-gnamenti. �

Configurazione

Audio di base

Audio surround

Audio di base per la musica

Audio avanzato per la musica

Attività tipiche

Uso software diproduttività

Giocare e vedere film su DVD

Ascolto MP3 e CDaudio, MIDI e harddisk recording dibase

MIDI e hard diskrecording avanzato,strumenti musicali,notazione e stampapartiture

Schede audio

Audio integrato nelle schedemadri, Typhoon Acoustic 5,Creative SB Pci128, Terratec 128iHercules Game Theater Xp7.1, Typhoon Acoustic 6,Creative SB Live Player 5.1 oAudigy2 Platinum 6.1

Hercules Maxi Sound Muse5.1 DVD, Typhoon Acoustic6, Creative SB Audigy Player,Terratec Dmx Xfire 1024

Creative Audigy2Standard/Platinum/Ex,Terratec Ews 88 o Dmx 6Fire, Turtle Beach Santa Cruz

Sistemi amplificazione

Casse stereoeconomiche o integratenei monitor

Terratec Home Arena5.1, Creative Inspire6.1 6700, Encore Xp-1505

Creative Inspire 5.15100, Terratec HomeArena 5.1, AltecLansing Avs-2100,Creative Inspire 2.12800

Cambridge SoundworksMegaworks 5.1 550,Yamaha Tss1, AltecLansing Avs-5100

Altre periferiche

niente diparticolare

Lettore DVD

Masterizzatore,tastiera musicaledi base, lettoreMP3 portatile

Expander MIDIest., tastieramus.avanzata,microfono diqualità,stampante laser,scanner

Requisiti sistema

niente di particolare

CPU >500MHz per dec.DVD; CPU >1000 MHz escheda grafica giochi 3D;128 MB RAM

CPU >350MHz percodifica MP3; CPU >700MHz, hard disk >40 GB e256 MB RAM per harddisk recording

CPU >1.000 MHz, harddisk 7.200 RPM >80 GBe 512 MB RAM per harddisk recording avanzato;monitor 19" (Trinitrono meglio LCD) per editing partiture

Software consigliato

niente di particolare

Player software DVD

Player, software dimasterizz., softwareestrazione audio daCD, software di cod.MP3, sequencer dibase, software diripulitura audio

Sequencer avanzato,editor WAV, softwaredi notazione,arranger MIDI, OCRmusicale

Configurazioni per l’audio su PC

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2a parte

Una delle attività più sempli-ci che l’hobbista può realizzaregrazie alle potenzialità musica-li del proprio computer è larealizzazione di compilationpersonalizzate, sia su CD audioche in formato MP3.

La prima operazione da

compiere un questo caso è ilcosiddetto ripping, ovvero l’e-strazione delle tracce audio daiCD originali. Si tratta di unafunzione ormai presente in sva-riati tipi di software, da quellodi masterizzazione al Player au-dio, dal lettore MP3 all’editor

WAV. Ma la procedura non è co-sì immediata ed esente da ri-schi come sembra.

Non stiamo parlando dei ri-schi legali nella copia di CD ori-ginali, se le compilation sonorealizzate per uso personalenon c’è infatti alcun reato, madei rischi di una estrazione au-dio di cattiva qualità.

L’estrazione dell’audio da unCD musicale è infatti un pro-cesso particolare, in quantopur essendo apparentementeuguali un CD audio e un CDROM utilizzano un diverso for-mato fisico per immagazzinarei dati. Senza entrare in dettaglitroppo tecnici, ciò significa chepur essendo le tracce audiocampionate come WAV a 16 bite 44,1 KHz, sono scritte sul CDaudio in modo diverso da un fi-le WAV su CD ROM o hard disk,ovvero con un differente ordi-ne dei byte che le compongo-no, ed il processo di lettura èdiverso da quello usato per iCD ROM. La differenza che puòrendere la qualità non identicaall’originale è nei sistemi dicorrezione degli errori, cheusano codifiche molto piùstringenti nei CD ROM (in cuiun solo byte sbagliato può farinchiodare un programma) ri-spetto ai CD audio (dove un by-te sbagliato non è avvertibile egli errori sono corretti da cir-

cuiti di sovracampionamentodedicati specificamente all’au-dio.

Dunque cercando di fare unacopia identica byte per byte diun CD audio si incontrano mol-te più difficoltà che con un CDROM. Per superarle si deve in-nanzitutto porre attenzione al-la qualità dei CD originali: spor-co e graffi provocano infatti er-rori nella lettura dei dati, chenei lettori audio Hi-Fi vengonocorretti dai circuiti dedicati enon sono udibili, ma nella co-pia effettuata da un lettore percomputer diventano spessoperfettamente udibili come clice crepitii vari.

Poi si deve evitare la moda-lità di copia “al volo”: comun-que non può essere utilizzataper creare compilation in quan-to le tracce vengono estrattesu disco rigido da più CD di-versi e poi masterizzate, maviene spesso utilizzata per co-piare CD audio interi su CD-R,con risultati di bassa qualità. Èinfatti fondamentale lasciare iltempo necessario al lettore diCD per estrarre l’audio al me-glio e correggere gli errori sen-za avere il “fiato sul collo” delmasterizzatore, e questo avvie-ne solo creando un file immagi-ne su hard disk.

Altro punto importante: ve-rificare qualità e velocità del-

IL CALENDARIO DELLE LEZIONI

� A scuola con PC Open

Musica da maestro

1 Modificare le tracce al PC

di Marco Milano

Continua il nostro viaggio tra le note digitali del PC musicale.Dopo aver trattato la parte creativa, questo mese cioccuperemo della modifica dei brani audio e di come ascoltareal meglio la musica preferita. Per chi avesse perso la primapuntata, sul CD Guida è presente l’intero articolo apparso sul numero scorso di PC Open

Guida alla corretta masterizzazione di un CD audio o di una compilation MP3

Parte 1 (sul CD GUIDA)CREARE- Tecniche di hard disk recordinge di campionamento

- Collegare al PC strumenti MIDI- Creare Brani MIDI utilizzandoun sequencer (elementi diteoria musicale)

- Passo passo su SteinbergCubasis Inwired

- Creare partiture

Parte 2MODIFICARE- Guida alla correttamasterizzazione di CD audio odi compilation MP3

- Utilizzo sequencer permodificare brani MIDI

- Modifica partiture acquisitetramite scanner

ASCOLTARE- Sistemi di ascolto, da 2.1 a 7.1- Effetti per arricchire l’ascolto- Quanto si deve spendere peravere la qualità che ci si aspetta

Le prossime puntate

Parte 3 - marzo 2003REGISTRARE IN DIGITALEComparativa schede audio conregistrazione digitale su harddisk

Parte 4 - aprile 2003COMPORRE EPERSONALIZZARE UN BRANOApprofondimento su softwaresequencer con scheda praticasull’utilizzo

Parte 5 - maggio 2003UNO SPARTITO ELETTRONICOSoftware di notazione musicale,pratica su OCR anche per letablature

Parte 6 - giugno 2003ASCOLTO PERFETTOI sistemi audio

il corso èsul CDn. 68

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2a parte

l’estrazione audio consentitedal lettore che usiamo. A se-conda del modello di lettoreCD/DVD la qualità e la velocitàmassima di estrazione varianoanche di molto, e sono diversedalla velocità di lettura dei CDROM: ci sono lettori 32x cheestraggono l’audio al massimoa 12x, altri invece raggiungonosenza problemi i 24x, e cosìvia. L’unico modo per cono-scere queste prestazioni spes-so consiste nel leggere le re-censioni degli utilizzatori, inquanto solo pochi produttori leindicano sulle confezioni.

Infine, il nostro consiglio perchi cerca la sicurezza dellamassima qualità è usare unsoftware specifico di estrazio-ne in grado di verificare la per-fetta corrispondenza tra latraccia estratta e quella origi-nale, come il gratuito CdDae99,invece delle funzioni di estra-zione dei vari player e softwaredi masterizzazione.

Una volta estratte le traccedai CD originali, otterremo unaserie di file WAV i cui parametridi campionamento sono glistessi del CD audio, ovvero ri-soluzione di 16 bit e frequenzadi campionamento di 44,1 KHz.Ma come si ottiene un CD au-dio da questi file?

La compilation può essererealizzata tramite utility dedi-cate, Player audio o tramite unnormale programma di maste-rizzazione. Esistono anche pro-grammi professionali dedicatialla masterizzazione audio, co-me Cd Architect della SonicFoundry, che forniscono il mas-simo controllo sulla qualità del-l’audio: se volete creare CD au-dio perfetti o “master” per la

duplicazione questo softwarepuò fare all caso vostro.

La soluzione più comune èdunque usare un software dimasterizzazione: tutti sono do-tati di funzioni di creazione diCD audio più o meno sofistica-te, e sono in grado di creare apartire da una serie di file WAVun CD audio standard.

La prima cosa da fare è crea-re una lista dei file WAV da in-serire sul CD, la cui durata to-tale non può superare i 74 mi-nuti usando CD-R standard da650 MB e gli 80 minuti usandoCD-R ad alta capacità da 700MB. Il software di masterizza-zione procederà alla conver-sione dei WAV nello specialeformato utilizzato sui CD audio(in realtà il file WAV resta iden-tico, ma è il formato logico concui viene scritto sul CD a esse-re diverso), e masterizzerà ilCD audio con i nostri brani.

La creazione della lista dei fi-le permette la più totale flessi-bilità nella scelta dei brani: adesempio potremmo creare unacompilation dedicata al rockanni’70, con brani tratti da CDdei Genesis, dei Pink Floyd ecosì via, o una dedicata ai can-tautori italiani inserendo i no-stri brani preferiti tratti da di-schi di Baglioni, Cocciante,Zucchero. È anche possibilecreare compilation di branicampionati da LP e musicas-sette.

A seconda del software dimasterizzazione usato potre-mo avere a disposizione opzio-ni avanzate, per esempio l’in-serimento di informazioni informato CD Text che visualiz-zeranno i titoli dei brani sullettore CD dell’automobile. An-

Il gratuito CdDae99 resta la migliore utility per un’estrazione audio senza rischi, essendoin grado di confrontare graficamente le tracce estratte con quelle originali su CD

che queste funzioni si prestanoa un uso “creativo”, per cui in-vece dei titoli dei brani po-tremmo inserire dei commentidi nostra invenzione, che ver-ranno visualizzati durante la ri-produzione del CD.

La masterizzazione dei CDaudio: occhio alla velocità eai riscrivibili

Infine, se l’audio estratto sudisco rigido è di buona qualità,

non resta che masterizzare ilCD audio a una velocità ade-guata. I CD audio masterizzati avelocità elevata possono nonessere compatibili con i lettoriHi-Fi obsoleti, ed anche la qua-lità audio può risentirne, ma lavelocità ideale dipende anchedal modello di masterizzatore:il produttore può dare infor-mazioni più specifiche riguar-do la migliore velocità per lascrittura dell’audio con un de-

Le compilation MP3Il formato MP3 ha portato una vera rivoluzione nel mondodell’audio: consente di comprimere i brani con audio di buonaqualità ed occupazione di spazio ridotta ad un decimo di quelladelle tracce dei CD audio. L’MP3 può utilizzare bitrate (quantità didati al secondo necessari per la riproduzione) diversi, da cuidipendono la qualità e l’occupazione di spazio su disco. Peroccupare meno spazio si possono usare bitrate bassi, mascendendo sotto i 128 kbit/s la qualità si allontana decisamenteda quella CD. Infatti la stragrande maggioranza dei file MP3 che sitrovano su Internet utilizza il bitrate standard di 128 kb/s, cherappresenta il miglior rapporto tra dimensioni dei file e qualità delsuono. A questo bitrate una canzone “standard” (3 minuti emezzo) occupa 3-4 MB.Le compilation MP3 sono ormai diventate di uso comune, e tutti iPlayer audio, compreso quello multimediale di Windows XP, sonoin grado di riprodurle.Oltre che sul nostro disco rigido, le compilation di file MP3possono essere usate anche nel vasto campo dei lettori MP3portatili. Ne esistono diversi tipi: quelli con memoria “solida”pesano pochi grammi ed immagazzinano circa un’ora e mezza dimusica (con 64 MB di RAM). Quelli dotati di drive CD sonoingombranti, ma su ogni CD possono memorizzare più di 10 ore dimusica. Quelli dotati di lettori mini CD occupano poco spazio, mala capienza scende a 3 ore e mezza. I lettori più capienti sonoquelli dotati di disco rigido. Costano molto, ma con capienze da 10a 40 GB, ottenute tramite hard disk per notebook, possonocontenere oltre 600 CD completi (in 40 GB) in unità grandi comeun walkman per CD audio.Oltre che sui lettori MP3 portatili, i CD MP3 possono essere lettianche dai lettori da tavolo recenti di CD audio o DVD video chedichiarano la compatibilità MP3. Un CD MP3 in realtà non usa unformato particolare, non è in formato CD audio ma è un normaleCD ROM contenente solo file MP3. Per crearne uno bastamasterizzare una serie di file MP3 tramite un software come Nero,nel formato CD ROM standard. Ricordiamo però che questi CDMP3 non sono leggibili dai lettori CD non recenti, ed alcuni lettoriche li supportano richiedono anche che tutti gli MP3 siano statimasterizzati inun’unica sessionee/o che siano tutticodificati a 128Kbit/s.

Il lettore multimediale diWindows XP supporta lacreazione di playlist(chiamate Sequenze branipersonali) da cui crearecompilation damasterizzare su CD

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Passo passoMasterizzare una compilationsu CD audio con NeroLanciamo il programma e selezioniamo il formato Cd Audio. Nella scheda Cd Audio potremo attivare la casella Scrivi Cd Text sulCd se vogliamo inserire informazioni testuali come il titolo del CD ed ilnome dell’artista, che appariranno al momento della riproduzione neilettori che supportano tale opzione.

Nella scheda Opzioni Cda ci sono due opzioni già selezionate, Rimuovisilenzio alla fine delle tracce *.CDa e Ottimizza la traccia su discoprima della scrittura. La prima serve appunto per rimuovere i silenzitroppo lunghi che possono essere presenti in file campionati inproprio, la seconda è necessaria per masterizzare in modalità Disc atonce, e va disattivata solo se non si dispone di spazio sufficientesull’hard disk per le tracce temporanee, già in formato CD audio, cheverranno create sull’hard disk a partire dai file WAV per essere poimasterizzate senza interruzione.

Clicchiamo su Nuovo in alto a destra, ed appariranno a sinistra lafinestra della Compilation, a destra quella di Gestione File. Dallafinestra a sinistra dovremo selezionare i file WAV da inserire sul CDaudio, cosa che avviene trascinando i file nella finestra di sinistra. I file andranno inseriti nell’ordine in cui vogliamo siano eseguiti, incaso di errori possiamo sempre trascinare su e giù i file nellaCompilation per variarne l’ordine.Se clicchiamo con il tasto destro sui file nella Compilation vedremoapparire una serie di opzioni, tra le quali la più interessante è EditorAudio: selezionandola apparirà l’editor WAV di Nero, che permette dimodificare la forma d’onda con funzioni di taglia e incolla, utili perrimuovere una parte indesiderata del brano, di applicare effettispeciali, inserire dissolvenze o ridurre i disturbi.

Tra le altre opzioni che appaiono cliccando col tasto destro sul nomedei file è importante l’opzione Proprietà, che apre una finestra in cuipossiamo cambiare il nome del brano per la modalità Cd Text. Questo ci permette di usare un titolo diverso dal nome del file WAV.Possiamo anche inserire il nome dell’artista, utile nel caso la nostracompilation contenga brani di artisti diversi. Titolo e nome dell’artistasaranno visualizzati dai lettori CD Hi-Fi e car stereo compatibilidurante l’esecuzione.

Quando la nostra compilation è pronta, cliccando su Scrivi Cd nellabarra degli strumenti in alto faremo apparire la finestra con la schedaScrivi, in cui selezionare la velocità di scrittura (consigliamo di nonsuperare i 4x) e la modalità da utilizzare. Disc at once è la modalitàmigliore, permette di evitare pause tra le tracce ed è indispensabileper realizzare master da duplicare industrialmente, mentre Track atonce necessaria se vogliamo aggiungere altre tracce audio in seguito,in questo caso dovremo deselezionare la casella Chiudi CD edotterremo un CD audio multisessione (alcuni lettori di CD audio nonsono però in grado di leggere le sessioni successive alla prima).Infine clicchiamo sul pulsante Scrivi Cd in alto a destra, e partirà lamasterizzazione del CD audio.

� Selezionando Scrivi Cd Text possiamo inserire informazioni che sarannovisualizzate al momento dell’esecuzione

� Ottimizzare le tracce audio su disco consente di registrare il CD audio conun’unica operazione, ovvero in modalità “Disc at once”, necessaria per imaster audio destinati alla duplicazione

� L’editor WAV di Nero è particolarmente potente, e consente di effettuarenumerose operazioni sulle tracce audio prima di masterizzarle

� Tra le Proprietà delle tracce audio in Nero, oltre a nome traccia ed artista, ci sonoopzioni avanzate come i filtri per la riduzione del fruscio, dissolvenze e assolvenze, e glieffetti Karaoke

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terminato modello, altrimentiè meglio non superare la velo-cità di 4x.

Usare CD riscrivibili per ma-sterizzare l’audio sembrereb-be una soluzione ideale inquanto potremmo cancellare ilCD-RW e registrare una nuovacompilation per “cambiare mu-sica”. Così il CD-RW sarebbeideale sostituto della vecchiaaudiocassetta. Purtroppo lamaggioranza dei lettori di CDdelle autoradio e buona partedi quelli Hi-Fi casalinghi nonriesce a leggere un CD audiomasterizzato su CD-RW, a cau-sa del coefficiente di riflessionetroppo basso. La cosa si mani-festa o con il totale rifiuto delCD, o con la lettura del solo in-dice cui non segue la riprodu-zione delle tracce, o con un’e-secuzione piena di crepitii.

Solo i masterizzatori, i letto-ri di CD dei personal computere gli speciali lettori di CD chedichiarano la compatibilità CD-RW riescono ad eseguire conbuoni risultati i CD-RW musica-li. Nel mondo dell’Hi-Fi c’è unacerta resistenza ad adottare ta-le compatibilità, forse perchéle case discografiche hanno in-teresse a guadagnare con leroyalty che gravano sul costodei CD-R “audio”.

Da vinile e cassette,eliminando fruscii e crepitii

Se oltre che da CD audio lenostre compilation hanno co-me sorgente brani presenti suLP o musicassette, il processodi creazione delle compilationnon cambia, ma per ottenere ifile WAV sarà necessario cam-pionare i brani tramite gli in-gressi analogici (Line-In) dellanostra scheda audio.

Per collegare un giradischi alcomputer si devono osservarealcune cautele: non possiamocollegarlo solo con un cavettoRCA stereo, perché il giradi-schi ha la necessità di bilancia-mento e messa a terra che solola presa Phono-Gnd dell’ampli-ficatore consente, altrimenti ri-schiamo di rovinare la schedaaudio. Solo pochissime schedeaudio (come la Terratec Dmx6Fire) dispongono di ingressoPhono, al quale collegare diret-tamente il giradischi.

Negli altri casi dovremo col-legare il giradischi ad un am-plificatore dotato di presa Pho-no con un cavetto RCA stereopiù l’apposito cavetto Gnd ( la“messa a terra” del giradischi),esattamente come si fa nor-

malmente per ascoltare dischi.Poi dovremo collegare l’ampli-ficatore alla scheda audio, otramite l’uscita RCA “Tape Rec”o tramite l’uscita cuffie (che hail vantaggio di permettere laregolazione del volume tramitel’amplificatore). A meno che lascheda audio non disponga diingressi RCA stereo (ne di-spongono le migliori schededotate di frontalino o rackesterno, presenti nella gammadi Creative, Hercules e Terra-tec) avremo bisogno di unadattatore da RCA a minijackstereo, mentre nel secondo ca-so di un adattatore da jack ste-reo grande (l’uscita cuffie del-l’amplificatore) a minijack ste-reo (l’ingresso Audio In dellascheda audio).

Più semplice il collegamentodi una piastra per musicasset-te: basta collegare l’uscita RCAstereo della piastra all’ingressoAudio In tramite un adattatoreda RCA a minijack stereo (nonnecessario per le schede dota-te di frontalino con ingressoRca stereo).

Il campionamento dell’audiopuò avvenire tramite softwarededicati, come Magix AudioCleanic o Traxdata Just Au-dio, che possono anche rimuo-vere fruscii e crepitii, o tramiteil software fornito con la sche-da audio (quello Creative è an-ch’esso dotato di funzioni dieliminazione dei rumori). Scon-sigliato usare il RegistratoreSuoni di Windows, decisamen-te poco flessibile. È necessarioascoltare l’intero brano dacampionare monitorando i li-velli prima di effettuare la regi-strazione vera e propria per re-golare il volume di registrazio-ne in modo che non si vada mai“in rosso”. Basta infatti andarein rosso di pochissimo per ro-vinare irrimediabilmente la re-gistrazione digitale.

Il campionamento andràsempre effettuato con i para-metri tipici dei CD audio: fre-quenza di campionamento di44,1 KHz e risoluzione di 16 bit,in formato WAV. Otterremo co-

sì una serie di file WAV percreare una compilation con lestesse modalità usate per lecompilation di brani estratti daCD.

Abbiamo accennato aisoftware specifici per il river-samento da LP/musicassetta,come Magix Audio Cleanic oTraxdata Just Audio. Questisoftware sono in grado di ri-muovere i tipici fruscii delleaudiocassette, o i “clic” ed icrepitii dei dischi in vinile (iprimi dovuti a graffi o usura, isecondi all’elettricità statica).Funzioni simili sono oggi inclu-se in molti software di maste-rizzazione standard (partico-larmente potenti quelle di Ne-ro) e nel software di alcuneschede audio.

I risultati qualitativi perònon sono miracolosi: in effettifruscii e crepitii vengono quasisempre eliminati, restituendoun audio pulito simile a quellodi un CD, ma il prezzo da paga-re può essere alto. A secondadel tipo di registrazione i risul-tati variano molto: con la musi-ca leggera è frequente l’appiat-timento dell’immagine stereoed il taglio degli acuti (soprat-tutto i piatti), con la classica ilsuono degli archi viene spesso

pesantemente modificato innegativo, mentre il pianoforte ela voce umana non soffrono piùdi tanto. Visti i prezzi economi-ci di questi software, non sipuò comunque pretendere lacomplessità di restauro di unostudio professionale, che usasoftware di filtraggio che dan-no risultati impeccabili, ma ilcosto è nell’ordine delle mi-gliaia di euro.

I software di riversamento anostro avviso possono essereutili per ripulire singoli braniper usi specifici, ad esempiol’uso come sottofondo in pro-getti multimediali, ma ne scon-sigliamo l’uso quando si inten-de preservare nel tempo unacollezione di vinili ed audio-cassette, in quanto le modifi-che che i filtri di ripulitura ef-fettuano sull’audio, provocanola perdita irreversibile di infor-mazioni sonore, modificandola timbrica originale, che è pro-prio quello che si vuole preser-vare. Meglio non utilizzare isoftware di ripulitura e maste-rizzare l’audio così come esceda giradischi e piastre: ci terre-mo fruscii e crepitii, ma pre-serveremo il suono originale,che è spesso alla base del fa-scino delle vecchie registrazio-ni. Nessuno ci impedirà in se-guito di applicare un filtro dipulizia al momento dell’ascol-to, senza modificare il file au-dio originale ottenuto in fase dicampionamento.

Utilizzare un sequencerper modificare brani MIDI

Un sequencer non è utile so-lo per creare nuovi brani, maanche per modificare brani già

Superare i livellimassimi diregistrazione e“andare in rosso”è più rischiosoregistrando indigitale su discorigido che nellaregistrazioneanalogica sunastro

Audio Cleanic della Magix è tra i software più noti in grado di ripulire le tracce audiocampionate da LP e musicassette da fruscii e crepitii. L’interfaccia è molto intuitiva

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� esistenti. Due sono infatti icampi principali in cui il se-quencer è utile per modificare idati esistenti: per correggeregli errori eventualmente com-messi mentre si registra un bra-no, e per editare file MIDI inmodo da renderli più adatti al-le nostre esigenze. In ambeduei casi si utilizzano gli strumentidi visualizzazione ed editing,spesso molto potenti, offertidal sequencer.

Partendo dal primo caso, sitratta di correggere gli erroriche inevitabilmente anche iprofessionisti compiono al mo-mento di suonare le varie partimusicali che compongono unbrano MIDI. Facciamo un esem-pio: dobbiamo registrare unbrano che utilizza batteria, bas-so, pianoforte e chitarra elet-trica. Eseguiamo le varie partiuna per volta, registrandole sutracce MIDI separate. Ognitraccia rappresenta così una

parte strumentale del nostroarrangiamento. Riascoltando iltutto ci accorgiamo che ci sonodegli errori nella parte di bas-so, ovvero un passaggio diffici-le presenta delle irregolaritàritmiche e un paio di note sba-gliate: possiamo risolvere ilproblema ritmico in modo au-tomatico grazie alle funzioni di“quantizzazione”, che sposta-no le note nel tempo in base aparametri musicali da noi defi-niti. In pratica, se il passaggiodi basso è un terzinato di cRO-Me, basterà selezionare comeunità di quantizzazione la cRO-Ma terzinata e quantizzare laparte della traccia contenenteil passaggio: magicamente lenote si sposteranno per aderi-re perfettamente al tempo, ed ilritmo sarà perfettamente rego-lare. Per evitare che sia “trop-po” regolare, ovvero che sem-bri eseguito da un computer in-vece che da un musicista uma-

no, i sequencer più potenti di-spongono anche di funzioni di“umanizzazione”, che produco-no leggere irregolarità ritmicheimitando un’esecuzione “dal vi-vo”. La quantizzazione perònon può nulla contro le notesbagliate.

Una seconda possibilità of-ferta dai sequencer è quella diregistrare di nuovo la parte in-criminata, ed anche qui ci sonofunzioni molto potenti, come ilPunch In/Out, che consente diregistrare solo il passaggio er-rato, invece di registrare dinuovo tutta la traccia con il ri-schio di sbagliare in punti cheinvece avevamo eseguito cor-rettamente la prima volta. IlPunch In/Out può essere auto-matico: indicheremo con duemarker la zona in cui vogliamosovrascrivere la parte, ed il se-quencer una volta raggiunto ilprimo marker passerà automa-ticamente da riproduzione a re-

gistrazione, poi raggiunto il se-condo marker disattiverà la re-gistrazione, in modo da lascia-re intatta la zona già correttadella traccia. Nei migliori se-quencer può essere anche ma-nuale: mentre riascoltiamo latraccia premiamo un pulsanteed entriamo in registrazione,uscendone alla pressione di unaltro pulsante, una funzionemolto utilizzata dai professio-nisti per risparmiare tempo.

La terza ed ultima possibilitàè quella di editare manualmen-te le note sbagliate: la cosa sipuò fare se il passaggio da cor-reggere non è molto esteso. Perfarlo solitamente abbiamo a di-sposizione sia un editor a gri-glia sia uno notazionale.

Il primo mostra le note suuna griglia, in cui in verticalec’è l’altezza delle note (da gra-vi ad acute) ed in orizzontale iltempo del brano, e le note so-no rappresentate come barret-

Per raddrizzare un ritmo di terzine suonate in modo irregolare è necessaria una quantizzazione alla terzina, come si vede in questo esempio con Cubase SX

Il Punch In consente di registrare solo le parti sbagliate di una traccia MIDI, lasciando inalterato il resto. Questo è un esempio di Punch In automatico con Cubase SX

Alla ricerca dei titoli e dei brani dei CDLe informazioni sui titoli dei brani, dell’intero CD ed i nomi degli artisti che possono essereinserite nei software di masterizzazione come informazioni CD Text, e che durante la riproduzioneverranno visualizzate sui display di lettori di CD Hi-Fi da tavolo e car stereo che supportano talifunzioni, possono essere molto lunghe e noiose da inserire. Se i brani della nostra compilationsono stati realizzati da noi o riversati da LP/musicassetta non ci sono scorciatoie, ma se i file WAVprovengono da CD audio è possibile automatizzare l’inserimento tramite database di titoli chericonoscono automaticamente i CD audio originali inseriti nel lettore CD del computer e fornisconotutti i titoli. Il più famoso è CDDB, ma ne esistono altri più o meno ricchi. I principali software dimasterizzazione dispongono internamente delle funzioni di riconoscimento titoli che fannoriferimento a CDDB o altri database simili, per esempio Nero dispone di FreeDb presente suInternet ed in copia sul CD di Nero. Non viene installato automaticamente perché richiede moltospazio (occupa 120 MB) e l’installazione è particolare: può impiegare anche molte ore in quanto èformata da varie fasi: creazione, scorrimento, ordinamento e così via. Vale però la pena diinstallarlo, perché contiene circa i titoli di circa 100.000 album e 1.000.000 di brani.

FreeDb è il database di titoli incluso in Nero, simile a Cddb. Occupa 120 MB contiene i titoli di un milione di brani

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te, poste all’altezza corrispon-dente alla relativa nota musi-cale e di lunghezza proporzio-nale alla loro durata temporale.In questo editor per modificareun ritmo impreciso si trascina-no le barrette in senso orizzon-tale, mentre per correggere del-le note sbagliate le si trascinain senso verticale. L’intuitivitàdi questo sistema lo rende mol-to utile al neofita, magari non ingrado di leggere la musica supentagramma.

Il secondo tipo di editor è in-vece adatto ai musicisti, inquanto mostra le note su un ve-ro pentagramma, come in unaparte stampata. Qui per cor-reggere le note sbagliate bastatrascinarle sul pentagramma,e per correggerne il ritmo le sitrascina avanti ed indietro nel-le battute musicali. Nei se-quencer più potenti questo edi-tor può essere dotato di vere eproprie funzioni di Dtp musica-le, che fanno concorrenza aiprogrammi di notazione stand-alone. Ad esempio Cubase SXha una sezione di notazione estampa partiture molto avan-zata, che a meno di necessitàparticolari può rendere inutilela spesa per un software dedi-cato alla stampa come Finale2003.

Il secondo campo in cui glistrumenti di editing che abbia-mo appena elencato ci vengo-no utili è la modifica di file MIDIpreesistenti, magari basi musi-cali acquistate o file scaricatida Internet. Come esempioclassico c’è la modifica di unabase MIDI sulla quale vogliamocantare in stile Karaoke. Dopoaver acquistato la base musi-

cale della nostra canzone pre-ferita ci rendiamo conto che ètroppo acuta per le nostre pos-sibilità vocali. Cosa possiamofare? Il MIDI ha dalla sua lamassima flessibilità, ed infattiutilizzando la funzione Tran-spose del sequencer possiamotrasportare tutta la base in unatonalità per noi più comoda.Dovremo solo fare attenzione anon trasporre la parte di batte-ria, che si trova sempre sul ca-nale MIDI 10, in quanto ciò si-gnificherebbe modificare il tipodi suoni utilizzati (ad esempioun charleston potrebbe diven-tare un rullante…). Un’altrafunzione spesso utilizzata è ilMute, funzione che consente dinon far suonare una parte, adesempio la guida vocale perpoter cantare in Karaoke o unaparte strumentale che inten-diamo eseguire dal vivo.

L’utente più avanzato puòanche arrischiarsi ad aggiun-gere altre parti ad una base dicui non è soddisfatto, peresempio può aggiungere unaseconda chitarra per renderepiù “spesso” un brano heavymetal, o può modificare degliaccordi di pianoforte per ren-dere una parte pianistica jazzpiù interessante.

La flessibilità del MIDI è as-soluta, una volta che un branoè stato caricato nel sequencerpossiamo veramente fare qua-lunque modifica.

Modificare partitureacquisite tramite scanner

Una nuova frontiera, da po-co apertasi nel campo del-l’informatica musicale, è l’ac-quisizione di partiture tramite

scanner. Questa funzione tendea realizzare un sogno: posareun foglio di musica sul vetrodello scanner ed ascoltare ilbrano suonato dal computer.

I software di acquisizione,veri e propri OCR musicali, sicontano ancora sulle dita diuna mano. I principali sonoNeuratron PhotoScore Profes-sional 2 e Musitek SmartScore2 Professional. Oltre che inversione stand-alone si posso-no spesso trovare inseriti confunzionalità ridotte all’internodei programmi di notazione estampa partiture: PhotoScore èpresente in versione Lite conSibelius 2, Smart Score è pre-sente in versione Lite con Fina-le 2003.

Una volta acquistato ilsoftware di acquisizione, eccocome avviene la procedura: ilsoftware acquisisce l’immagine

della partitura dallo scanner, lariconosce e la trasforma in no-te, che vengono salvate sottoforma di file MIDI, che può es-sere eseguito da un sequencer.Dunque tramite un OCR musi-cale ed un sequencer possiamoveramente far suonare al com-puter brani presenti su carta,senza nessun intervento uma-no.

Oltre alla creazione di fileMIDI, gli OCR musicali servonoanche a portare le note ricono-sciute su un pentagramma edi-tabile, dove potremo fare le no-stre modifiche ed aggiunte perpoi ristampare la parte. Peresempio è possibile acquisireun brano per pianoforte diret-tamente dallo spartito all’inter-no di un programma di nota-zione come Finale o Sibelius,dove potremo ampliarlo realiz-zando un arrangiamento per �

L’editor a griglia di Cubase VST: le note sono visualizzate come barrette, conlunghezza proporzionale alla loro durata temporale e poste ad altezza corrispondentealla nota musicale emessa

L’editor rotazionale (Score Editor) di Cubase: le tracce MIDI sono visualizzate comenegli spartiti su carta, ma il bello è che le note possono essere editate direttamentecon il mouse

Il riconoscimento di una ballata di Chopin con SmartScore 2: il risultato è per certiversi sorprendente vista la complessità del brano, ma ci sono ancora molti errori

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orchestra, che poi andremo astampare.

Sino a qualche tempo fa c’e-rano ancora limitazioni pesan-ti: gli OCR musicali di prima ge-nerazione erano limitati a 2 vo-ci, dunque potevano acquisiresolo i brani più semplici: un’in-venzione di Bach era ricono-sciuta correttamente, ma nonun notturno di Chopin.

La generazione attuale è in-vece in grado di acquisire bra-ni pianistici complessi e braniorchestrali con 32 pentagram-mi, riconoscendo anche i segnidinamici, le terzine, i segni di ri-tornello, le parole delle particantate e così via.

I risultati però sono ancoramolto lontani da quelli ottenu-ti dagli OCR testuali: l’enormevariabilità e l’intrinseca com-plessità della scrittura musica-

le fanno sì che gli errori sianoancora molti.

Quello che colpisce è la va-riabilità dei risultati: talvolta siottengono risultati sorpren-denti anche con brani moltocomplessi, altre volte anchebrani semplici sono pieni di er-rori.

Gli errori più comuni sonol’errato riconoscimento di ter-zine, legature e barrette dei se-dicesimi non riconosciute (ciòa causa della facile confusionetra tali elementi ed i righi delpentagramma), divisioni di bat-tuta saltate, pause non ricono-sciute, alterazioni confuse connote e viceversa, mentre sonobuoni i risultati con le legaturedi portamento, i segni di stac-cato, i testi, gli accordi, i segnidinamici, le chiavi.

Il sogno di un personal com-

puter che è in grado di leggeree suonare gli spartiti è dunquegià realtà, ma c’è ancora moltastrada da fare. �

PhotoScore Lite, incluso con Sibelius 2,raggiunge buoni risultati se lo spartito dariconoscere non è troppo complesso,come questo brano di Bach.

Le possibilità dell’audio suPC si sono notevolmenteevolute negli ultimi anni, e

si è passati gradualmente da 2a ben 8 altoparlanti pilotabilidalle schede audio più avanza-te. L’evoluzione non è stata de-terminata, come si potrebbepensare, soltanto dalla nascitadei film su DVD con audio 5.1,cosa che comunque ha resomolto più richiesta e diffusa incampo informatico la possibi-lità di pilotare più altoparlanti,ma anche dall’evoluzione del-l’audio posizionale 3D nei gio-chi. È proprio in campo ludicoinfatti che i nostri PC hanno ini-ziato ad utilizzare 4 altoparlan-ti, due frontali e due posteriori,per rendere più reali le seduteal nostro gioco 3D preferito. Aquesti 4 altoparlanti di base siè poi aggiunto un subwooferper la migliore resa delle fre-quenze basse, e l’audio si èchiamato “4.1”, proprio per in-dicare che il quinto altoparlan-te non è legato ad un quinto ca-nale direzionale, ma è dedicatoesclusivamente alle frequenzebasse, che data la loro scarsadirezionalità possono esseretutte emesse da un solo alto-parlante dedicato, ovvero ilsubwoofer. L’aggiunta di un al-toparlante centrale posto inmezzo alle due casse frontali,ideato in ambito cinematogra-fico per dedicare un canale ai

dialoghi che solitamente pro-vengono dal centro delloschermo, ha decretato la na-scita dell’audio 5.1, con la suaenorme diffusione dovuta allostandard digitale 5.1 “Dolby Di-gital” utilizzato dall’audio deifilm su DVD.

Dopo un certo periodo distasi, è stato proposto il 6.1,che aggiunge un altoparlantecentrale anche dietro, per untotale di tre altoparlanti fronta-li e tre dietro l’ascoltatore, piùil subwoofer. In questo modol’ascoltatore è completamenteimmerso nell’ambiente sono-ro, ed è possibile far provenireaudio ed effetti speciali da qua-lunque posizione nello spazio a360°. Il 6.1 è utilizzato anch’es-so sia nei giochi 3D che neifilm su DVD, in cui è ancora po-co diffuso rispetto allo stan-dard 5.1.

L’ultima novità è l’audio 7.1,che sdoppia l’altoparlante cen-trale posteriore, ma in realtà ilcanale resta lo stesso, ovverodai due altoparlanti posterioricentrali esce lo stesso suono. Ilvantaggio è dunque solo nellapossibilità di posizionare i duealtoparlanti laterali posterioriin posizione più avanzata ai la-ti dell’ascoltatore, in modo darendere più forte la sensazionedi immersione.

In campo ludico gli effetti au-dio 3D sono stati sviluppati se-

condo diversi standard (Sen-saura, A3D, Eax e così via), maattualmente sembra imporsi lostandard Creative Eax “Advan-ced HD”, in grado di pilotare 6.1altoparlanti e di interfacciarsiperfettamente con le librerie diWindows. L’audio 7.1 al mo-mento è offerto solo da Hercu-les nelle schede GameSurroundFortissimo III 7.1, DigiFire 7.1 eGame Theater Xp 7.1, ma non cisono ancora film o giochi pen-sati specificamente per il 7.1(per ora sono rari anche i film ei giochi che supportano il 6.1, lamaggioranza dei film è ancorain standard 5.1).

In campo cinematografico siè passati dagli analogici DolbySurround 2.1 e Dolby Pro Logic3.1 (usava 5 casse, ma le dueposteriori condividevano lostesso canale) ai digitali DolbyDigital 5.1, Dolby Digital Ex 6.1e 7.1 (sdoppiamento del canalecentrale posteriore in 2 cassecon lo stesso segnale). L’audiodigitale Dolby deve essere de-codificato tramite Decoderhardware su scheda audio,software incluso nei playersoftware di DVD per PC, ohardware esterno integratonell’amplificatore (in questocaso si usa un solo cavetto di-gitale dalla scheda audio al-l’amplificatore, cui vanno col-legate le casse, invece di colle-gare tutti gli altoparlanti diret-

tamente alla scheda audio).La soluzione con decoder

esterno è la più costosa, inquanto gli amplificatori con de-coder Dolby costano più di unsemplice sistema di casse, dun-que è meglio procurarsi unascheda audio che fornisca giàle uscite analogiche per tutte lecasse. Tali uscite solitamentesono sotto forma di 3 minijackstereo, dedicati rispettivamen-te alle due casse anteriori, alledue posteriori, a centrale ante-riore e subwoofer. Quest’ulti-mo minijack diventa da stereoa tri-canale nei sistemi 6.1, incui pilota anche l’altoparlantecentrale posteriore.

Effetti per arricchire l’ascoltoIl nostro computer non è so-

lo in grado di riprodurre l’au-dio di CD, giochi, film, file MP3e via dicendo, ma può anchemodificare l’ascolto miglioran-dolo o aggiungendo effetti spe-ciali. Gli effetti speciali audiosono di due tipi: distruttivi enon distruttivi. I primi modifica-no la forma d’onda originale, evengono realizzati dai softwaredi editing WAV, mentre i secon-di sono applicati in tempo rea-le al momento dell’ascolto, la-sciando inalterata la formad’onda originale, come l’equa-lizzatore di un sistema stereoHi-Fi. Gli effetti non distruttivisono dunque particolarmente

Sistemi di ascolto, da 2.1 a 7.1 passando per i 5.12 Ascoltare la musica al PC

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2a parte

utili, in quanto consentono diprovare modifiche ed effetti apiacimento senza nessun effet-to collaterale. Possono essererealizzati in hardware o viasoftware, ed ovviamente la co-sa migliore è averli in hardwa-re, in quanto non pesano sullaCPU e non dipendono dalleprestazioni del nostro PC. Peravere effetti speciali in hardwa-re una scheda audio deve esse-re dotata del cosiddetto DSP(Digital Signal Processor), unavera e propria CPU dedicatasolo all’audio in tempo reale.Grazie al DSP le schede audiopossono fornire effetti come ri-verbero, equalizzazione, di-storsione e , senza pesare sulprocessore del computer.

Alcune schede audio avan-zate offrono anche effetti di am-bienza, ovvero ricreano am-bienti sonori virtuali come cat-tedrali, caverne, teatri.

Tali effetti sono particolar-mente interessanti sia per i gio-chi, in cui rendono molto piùrealistici gli ambienti in cuioperano i personaggi da noiguidati, sia per

l’ascolto audio in sé: per esem-pio possiamo ascoltare un CDdi un concerto rock ricreandol’effetto stadio, un CD di musi-ca lirica ricreando l’ambienzadi un teatro, ed un CD di musi-ca organistica ricreando l’effet-to cattedrale. In questo campoè particolarmente avanti Crea-tive, che con gli effetti Eax Ad-vanced Hd offerti dalle schedeAudigy ha esteso le funzionidel proprio DSP dai giochi atutto l’audio riprodotto dalcomputer. Dunque anche CDaudio, file MP3 possono essereascoltati con effetto cattedrale,caverna e così via, o con presetdi equalizzazione dedicati aivari stili musicali (rock, dance,classica, jazz e così via), pos-sono essere rallentati senza al-terare la tonalità, possono es-sere ripuliti da fruscii e crepitiitramite i potenti filtri di AudioClean-up. Tali effetti sono ap-plicabili anche in registrazione,dunque registrando l’audio daun vecchio LP o cassetta po-tremo ottenere una registrazio-ne già ripulita e salvata diretta-mente come traccia audio WAVo MP3.

Altri standard per l’audio 3Dsono al momento in fase calan-te, ad esempio la Aureal Vortexnon esiste più e il valido stan-dard A3D è stato venduto pro-prio a Creative che ovviamentenon ha alcun interesse a svi-lupparlo, mentre lo standardI3DL2, simile all’Eax di Creativee presente nelle schede com-patibili SensAura, vede pochis-simi giochi a supportarlo.

Quanto si deve spendereper avere la qualità che ci si aspetta

Due sono i componenti chevanno a influire in modo signi-

ficativo sullaqualità so-

nora delPC: la

scheda audio e le casse. Inizia-mo dalle schede audio: per at-tività come giochi, visione difilm su DVD o ascolto di MP3 èsufficiente la qualità offertadalle schede di fascia media,con costi dai 50 ai 150 euro,mentre se vogliamo ascoltare eregistrare musica in alta fedeltàè necessaria una scheda audioi cui componenti siano tutti dialto livello, in modo da non de-gradare il suono nel percorsocompiuto all’interno dellascheda. Le schede audio la cuiqualità è vicina a quelli deicomponenti Hi-Fi costano mol-to: dai 150 ai 300 euro.

La qualità audio della sche-da è indipendente dal numerodi uscite, comunque la maggio-ranza delle schede di fascia al-ta ha le uscite per l’audio 5.1,dunque sono adatte anche peril meno esigente audio cinema-tografico e dei giochi 3D. Conuna scheda di qualità anche lariproduzione di CD audio nonci farà rimpiangere un lettoredi CD Hi-Fi. Al momento solouna scheda, la Creative Audigy2, è in grado anche di riprodur-re DVD Audio Advanced Reso-lution (24 bit e 192 KHz), cherappresentano la frontiera del-la qualità audio al momento di-sponibile sul mercato.

Passando alle casse, notia-mo che la qualità dei sistemiaudio varia ovviamente moltis-simo: ci sono sistemi audio 5.1economici, con casse in plasti-ca di potenza ridotta e suonocon effetto “scatoletta”, e si-stemi Hi-Fi con sole due cassedal costo di più di 1.000 euro.

La scelta è questione diquanto siamo disposti ad inve-

stire per l’audio e se ci inte-ressa di più l’audio stereo(ascolto di musica) o 5.1

(film e giochi). L’audio 5.1di giochi e film su DVD è

compresso, e non richiedela stessa fedeltà dell’audio Hi-Fidei CD e DVD audio, dunquenon è necessario svenarsi peravere un sistema 5.1 all’altezza.

L’unica eccezione è l’ascolto diDVD Audio in versione multi-canale 5.1 invece che stereo,nel qual caso il sistema 5.1 do-vrebbe avere la stessa qualitàdi un ottimo impianto Hi-Fi ste-reo. Considerando che un paiodi casse stereo Hi-Fi di ottimaqualità costa più di 500 euro,potete immaginare quanto vicosterebbe dotarvi di ben 5casse di questa qualità più unsubwoofer. Se invece che al-l’audio 5.1 siete interessati al-l’audio stereo di CD e DVD au-dio, potrete invece acquistaresolo due casse di ottima qualitàe un amplificatore Hi-Fi, utiliz-zabili anche con lettori CD/DVDda tavolo (che alla fine dei con-ti sono la scelta migliore, anchese costosa, per l’audio stereoHi-Fi, in quanto non soffronodei disturbi elettromagneticisempre possibili all’interno diun computer). In particolareper i DVD audio, il sistema au-dio deve avere prestazioni ec-cellenti per non vanificare i van-taggi qualitativi di questo for-mato.

Tornando all’audio 5.1 sucomputer, i sistemi 5.1 dal co-sto totale di 300-500 euro (Ya-maha, Altec Lansing, Creati-ve/Cambridge e così via) sonoideali per avere la migliore qua-lità nell’ascolto dell’audio cine-matografico e dei videogiochi,e per avere una qualità suffi-ciente anche per l’ascolto diCD audio (ma non DVD audio).La fascia da 100 a 300 euro com-prende sistemi di qualità me-dia, mentre scendendo sotto i100 euro i sistemi multicanalediventano adatti solo all’audiodei giochi e non all’ascolto dimusica o colonne sonore.

Nella scelta del sistema dicasse guardate sempre allaqualità dei materiali: satelliti esubwoofer in plastica sono lagaranzia di un suono brutto eschiacciato, dunque è impor-tante che almeno il subwoofersia in legno. Per fare una rapidaprova prima dell’acquisto, se

Il DSP fornisce effetti speciali inhardware, ovvero senza impegnare laCPU del proprio computer (e dunquesenza rallentare i giochi)

La Audigy 2 di Creative è in grado di riprodurre i DVD Audio sia Advanced Resolution(stereo 24 bit e 192KHz) che, come in figura, i DVD Audio Surround, con frequenza dicampionamento di 96KHz invece di 192 (sempre a 24 bit) ma 5.1 canali invece di 2.La qualità è sempre superiore al CD audio, e si ottiene un ambiente sonoro a 360 gradi

La schedaEWS88MT diTerratec ha unaqualità audiosuperiore a molticomponenti Hi-Fi,ideale per l’hard diskrecording

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non vi fanno ascoltare il siste-ma provate a dare dei colpettisulle casse per sentire se risuo-nando emettono rumori oscricchiolii: se ci sono rumoriquesti saranno presenti anche

in fase di ascolto, quando a farvibrare la cassa non saranno ivostri colpetti ma le onde so-nore. Guardate sempre alla po-tenza effettiva (Watt RMS), l’u-nica a dare garanzia, mentre la

semplice potenza in Watt nonRMS non dà alcuna garanziareale. I sistemi 5.1 di qualità do-vrebbero avere una potenza dialmeno 40W RMS totali, sinoad un massimo di circa 200 (po-

tenze superiori sono poco utiliin ambiente casalingo). Un si-stema di fascia media solita-mente offre da 25 a 40W RMStotali, ed uno economico offremeno di 25 W RMS totali. �

Le case produttrici stanno conducendo unaguerra degli standard riguardo il futurodell’audio digitale. L’avvento del DVD ha infattireso possibile inserire molti più datisull’argentato dischetto compagno di tantiascolti, e questo si può tradurre sia in unamaggiore durata che in una migliore qualità. Le case discografiche nel campo della musicaleggera sono ovviamente restie ad abbracciarela prima ipotesi: già ora un album mediocontiene solo 40-45 minuti di musica contro i74 di capienza di un normale CD, dunqueavere a disposizione i 500 minuti di capienzadi un DVD doppia faccia e doppio strato noninteressa granché. Nel campo della musicaclassica e soprattutto operistica sarebbeinvece molto utile, in quanto i cofanetti da 3-4CD potrebbero essere ridotti ad un solo DVD.Ma le case produttrici si stanno impegnandosulla seconda ipotesi, ovvero il miglioramentodella qualità: Sony e Philips hanno riproposto ilSACD, o Super Audio CD, un formato che offreaudio campionato con tecnologia diversa dalCD (DSD, ovvero Direct Stream Digital, che adifferenza del normale metodo PCM usa unacodifica ad un bit variando il “passo” dell’onda,in modo da evitare il processo di interpolazioneche abbassa la qualità nei normali CD audio) eche usa una frequenza di 2.820 KHz. Vista ladiversa codifica tale valore non è paragonabilecon i 44,1 KHz del CD audio, comunque offrecirca 100 KHz come valore massimo dirisposta in frequenza contro i 22 KHz del CDaudio. Siccome il Super Audio CD“fisicamente” è un DVD, utilizza due layerdiversi, uno per l’audio SACD a 100 KHz (sinoa 6 canali), e uno contenente la normaletraccia in formato audio CD, per cui può essereletto come un CD dai vecchi lettori. I nuovilettori sono compatibili anche con i vecchi CD,utilizzando due laser a diversa lunghezzad’onda proprio come i lettori di DVD “dacomputer”. La capienza rimane identica al CD,ovvero 74 minuti.

Ma il consorzio DVD ha risposto con il formatoDVD Audio: utilizza una frequenza dicampionamento massima di 192 KHz a 24 bitcontro i 44,1 KHz a 16 bit del vecchio CDaudio, con una risposta in frequenza di 96KHz. Ciò significa audio con maggiore gammadinamica (differenza tra minima e massimaintensità sonora registrabile), in quanto a 24bit ci sono circa 16 milioni di “gradini” trapianissimo e fortissimo contro i 65.000 gradinidei 16 bit, e con maggior fedeltà, poichè ilsuono viene campionato 192.000 volte alsecondo invece che 44.100, consentendoanche una perfetta riproduzione dei suoni piùacuti (molto oltre le possibilità dell’orecchioumano) e degli armonici (suoni con frequenzemultiple dei suoni principali, che rendonodiversi i timbri degli strumenti musicali).I DVD Audio possono anche utilizzare, invecedell’audio stereo a 192 KHz, l’audio 5.1 a 96KHz, sempre con 24 bit di risoluzione: si trattadi audio surround dedicato al mondo dell’Hi-Fi,di qualità nettamente superiore all’attualeDolby Digital. Utilizza la compressione MLP(Meridian Lossless Packing, una compressionedei Dolby Laboratories senza perdita di dati edunque di qualità) per restituire il piacere di unconcerto rock o di un’opera lirica dal vivo, con

suono a 360° di qualità nettamente superioreal CD audio.Sia i SACD che i DVD Audio sono già incommercio in quantità limitata: il mercatosembra stia favorendo il DVD Audio, ma comesempre accade in questi casi, solo col temposi potrà dire chi vincerà la guerra. In ogni casochi vorrà ascoltare la musica ad alta qualitàdovrà acquistare un nuovo lettore, e i dueformati sono totalmente incompatibili tra loro.Se Sony e Philips hanno spinto il SACD èperché questo è considerato un’estensione delCD audio standard, su cui le due aziendedetengono molti brevetti. Ma non potrannolamentarsi nemmeno in caso di successo delDVD Audio, in quanto anche qui sonofortemente presenti.Dal punto di vista del musicista va detto chenon è tanto la frequenza di campionamento acostituire il limite degli attuali CD audio, inquanto a 44,1 KHz vengono già riprodotte tuttele frequenze udibili dall’orecchio umano: solo ipuristi si lamentano per gli armonici ultrasonicitagliati, non udibili ma che darebberofisicamente una sensazione di “aria” attorno alsuono. Il vero limite del CD audio è larisoluzione, in quanto a 16 bit l’intensitàsonora è costretta in un range “a gradini” con

65.000 valori, contro i livelli infinitidi un LP analogico. Gli audiofilidall’orecchio più sensibile possonosentire una differenza nel “calore”e nel realismo del suono, che nelCD audio sono peggiorati dalnumero limitato dei “gradini”. Con inuovi formati a 24 bit i gradinidiventeranno 16 milioni, efrancamente diventa difficiledistinguere tra loro più di 16 milionidi livelli sonori: anche i puristi sonod’accordo sul fatto che i 24 bitrendono finalmente giustizia alvecchio disco di vinile, fragile egracchiante ma capace di infinitesfumature.

DVD Audio, Super Audio CD e la guerra dei formati

Il DVD Audio usa 24 bit di risoluzione ad una frequenza di campionamento di 192KHz, che rispetto ai 16 bit per 44,1KHz delCD audio riesce a riprodurre molto meglio la curva dell’onda sonora originale.

DVD Audio CD AudioCapacità supporto 4,7 GB (strato singolo) 650-700 MB

8,5 GB (doppio strato)17 GB (doppio strato doppia faccia)

Canali 2-5.1 2Risposta in frequenza 0-96 KHz 5-22 KHzGamma dinamica 144 dB 96 dBFrequenza di campionamento (stereo) 192 KHz 44,1 KHzFrequenza di campionamento (5.1) 96 KHz n.d.Risoluzione di campionamento 24 bit 16 bitBitrate massimo 9,6 Mbit/s 1,4 Mbit/sIn attesa di acquistare un lettore SACD o DVD Audio, tutti i possessori di lettori DVD sia da tavolo sia percomputer possono comunque già apprezzare i vantaggi della tecnologia DVD Video applicata alla musica: sonoormai numerosissime le edizioni su DVD Video di opere liriche, balletti, concerti sinfonici diretti dai grandi maestri,concerti rock, in cui è fondamentale anche la parte visuale, a prezzi variabili tra 20 e 40 euro

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open labs grandi prove

La scelta della scheda audioè importante a seconda del-l’esperienza sonora che si

vuole avere sul PC: audio 3D deigiochi, l’ascolto e gestione di fi-le MP3, dei CD audio e ora an-che DVD audio. A queste possi-bilità si è aggiunto il successodei film su DVD, e la possibilitàdi comporre musica o fare harddisk recording a un prezzo con-tenuto. In questi anni sono mi-gliorate la qualità e le caratteri-stiche delle schede audio, inmodo notevole per la fascia al-ta, dove le schede sono usateper la registrazione su disco ri-gido, l’acquisizione ed il river-samento digitale, la gestione

MIDI più audio tramite sequen-cer. Il panorama si è arricchitomolto, in quanto alle vecchieschede professionali costose sisono aggiunti modelli “prosu-mer” in grado di fornire presta-zioni molto vicine ai compo-nenti professionali, con il van-taggio della reperibilità, deiprezzi meno elevati e di unaversatilità che le rende valideanche nell’uso normale e con igiochi. Alcune schede si sonodotate di moduli “frontalino” omini-rack, utili per collegare piùcomodamente le periferiche,per superare i limiti del pocospazio presente sulla staffa del-le schede audio standard e per

allontanare i componenti dalleinterferenze presenti all’inter-no del computer, oltre che diprocessore per applicare effettispeciali real-time (eco, riverbe-ro, distorsione) ai suoni.

Per i videogiochi e perl’audio multicanale dei film

Ci si trova così ad avere leschede di fascia bassa, conprezzi sotto i 50 euro, dotate or-mai quasi tutte di uscite per ilDolby 5.1 (5 altoparlanti satelli-ti più subwoofer) e accompa-gnate da software per la ripro-duzione dei DVD video. Anchele sezioni audio integrate nelleschede madri, in assoluto la so-luzione più economica in cam-po audio, iniziano a dotarsi diuscite 5.1 ed anche di uscite di-gitali. Nonostante la presenzadelle uscite 5.1, le schede di fa-scia bassa sono comunque diqualità insufficiente per un ho-me theater di alto livello. Peravere una qualità audio checonsenta di apprezzare al me-glio l’audio multicanale dei filmsi deve passare a schede di fa-scia media, dove si trovanospesso uscite 7.1, ingressi eduscite digitali, con prezzi intor-no ai 100 euro.

Un campo fondamentale perle schede audio resta quello lu-dico: anche qui i giochi si sonoevoluti verso l’audio multica-nale 5.1 o superiore, e la diffe-renza principale resta quella traschede che impegnano molto laCPU, con possibili rallentamen-ti che si ripercuotono nella flui-dità dei fotogrammi, e schedeche gestiscono con potentichip l’audio 3D senza gravarequasi per nulla sul processore.Non è una questione di prezzo,perché anche tra le schede co-

stose si trovano esemplari po-co adatti ai giochi, magari per-ché più orientati verso l’usomusicale. Vista la diffusione e lapotenza degli effetti audio 3D,in questo campo c’è comunqueun’evidente supremazia delleschede Creative, da sempre lepiù adatte al videogiocatore, eguarda caso in assoluto le me-no “pesanti” per il processore.

Per chi fa musicaPer chi usa le schede audio in

campo musicale, oggi una qua-lità audio vicina e talvolta supe-riore a quella di componenti Hi-Fi non è più un sogno se ci siorienta verso le schede di fasciaalta, con prezzi che vanno da unminimo di 200 a un massimo di300 euro. Le caratteristiche tec-niche di queste schede miglio-rano continuamente, hannoraggiunto rapporti segnale/ru-more superiori ai 100dB, usanofrontalini e rack esterni dotati diconnessioni dorate RCA e jackgrande come i componenti Hi-Fie gli strumenti musicali elettro-nici, hanno una completa dota-zione di porte digitali, e non di-sdegnano la presenza di portemeno “musicali” ma sempre uti-li come Firewire e USB.

A questo panorama si deveaggiungere il supporto del mon-do MIDI: un tempo gli strumen-ti MIDI si potevano collegare so-lo alla porta joystick della sche-da audio tramite uno sdoppia-tore, oggi le schede di fascia al-ta hanno porte MIDI standardinserite nei frontalini o rackesterni, ed alcune schede sonodotate di ampi banchi di suoniMIDI che possono sostituire unexpander per progetti non trop-po esigenti in termini di qualitàdei suoni. �

� Terza parte del percorso di musica su PC

Musica da maestro: schede audio a confrontoAbbiamo provato nei nostri laboratori 10 modelli alla ricerca del prodottomigliore a secondo dell’utilizzo: videogiochi, home theater e registrazione audio di Marco Milano

IL CALENDARIO DELLE LEZIONIParte 1 (sul CD GUIDA)CREARE- Tecniche di hard disk recordinge di campionamento

- Collegare al PC strumenti MIDI- Creare brani MIDI utilizzandoun sequencer (elementi diteoria musicale)

- Passo passo su SteinbergCubasis Inwired

- Creare partiture

Parte 2 (sul CD GUIDA)MODIFICARE- Guida alla correttamasterizzazione di CD audio odi compilation MP3

- Utilizzo sequencer permodificare brani MIDI

- Modifica partiture acquisitetramite scanner

ASCOLTARE- Sistemi di ascolto, da 2.1 a 7.1- Effetti per arricchire l’ascolto- Quanto si deve spendere peravere la qualità che ci si aspetta

Parte 3 - marzo 2003REGISTRARE IN DIGITALEComparativa schede audio conregistrazione digitale su harddisk

Le prossime puntate

Parte 4 - aprile 2003COMPORRE EPERSONALIZZARE UN BRANOApprofondimento su softwaresequencer con scheda praticasull’utilizzo

Parte 5 - maggio 2003UNO SPARTITO ELETTRONICOSoftware di notazione musicale,pratica su OCR anche per letablature

Parte 6 - giugno 2003ASCOLTO PERFETTOI sistemi audio

il corso èsul CDn. 69

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open labs grandi prove

LE 10 SCHEDE AUDIO

SCHEDE PER GIOCARE, FARE MUSICA, HOME THEATERProduttore Creative Creative Creative Hercules HerculesModello Audigy 2 eX Audigy 2 Platinum Audigy 2 Standard Game Theater Xp 7.1 DigiFire 7.1Prezzo (IVA incl.) 279,00 249,99 149,99 133,90 88,90

Produttore Hercules Terratec Terratec Terratec TyphoonModello Gamesurround Muse 5.1 Dvd DMX 6fire 24/96 Aureon 7.1 Space Aureon 5.1 Fun Acoustic SixPrezzo (IVA incl.) 44,90 258,20 199,99 49,99 42,95

CONSIGLIATO

CONSIGLIATO CONSIGLIATO

CONSIGLIATO

Porte MIDI standard:Sul frontalino o rack c’è molto piùspazio che sul retro di una schedaaudio, così possono essere inseriteporte MIDI standard o almeno“MiniDin”, che evitano di doverutilizzare la porta game per connetteretastiere ed expander MIDI.

Porte IR:Possono essere sia inserite neifrontalini che poste su ricevitoriseparati, e servono per pilotare lefunzioni con un telecomando. Ciò èutile per vedere film su DVD con lacomodità dei player da tavolo, e perregolare il volume durante l’ascolto diCD audio dalla poltrona.

Porte Firewire:La novità del momento sono le porteFirewire aggiunte a schede, frontalini erack: permettono di collegarevideocamere digitali, scanner,stampanti, hard disk e masterizzatoriesterni, e se il proprio computer nonne è dotato sono un bonusdecisamente utile.

Porte USB:Alcune schede hanno nel frontalino orack un hub USB, utile per collegarejoypad e joystick senza occuparequelle del computer (solitamentededicate a scanner, stampanti,videocamere e via dicendo).

I connettori delle schede audioIngressi e uscite analogiche:La maggioranza delle schede ha ingressi e uscite sotto forma diminijack: la qualità audio non è il massimo, e quando questo èl’unico ingresso per campionare sorgenti analogiche la cosa èlimitante. Le schede migliori hanno ingressi Line sotto forma diconnettori RCA o jack grande, che garantiscono maggiorequalità, ma visti gli ingombri sono solitamente disposti sufrontalini e rack esterni. Permettono di collegare componenticome registratori a cassette, amplificatori, videoregistratori,radio, microfoni. Alcune schede offrono anche uscite RCA, percollegarsi in analogico ad un amplificatore o mixer senza perditadi qualità.

Ingressi e uscite digitali:Sono di due tipi, coassiali (sembranonormali connettori RCA) ed otticheTOSlink (TOShiba Link, utilizzano cavia fibre ottiche). Anche se quella afibre ottiche è una tecnologia piùavanzata e non soggetta adinterferenze elettriche, solitamente siusano le più comode porte coassiali,che permettono anche di inviarel’audio Dolby Digital 5.1 con un solocavo a sistemi di amplificazionedotati di decoder.

Uscite 5.1-6.1-7.1:Se ci si vuole collegare a sistemi dicasse home theater privi di decoderDolby (che costano meno) si puòutilizzare la funzione di decodifica dimolti player DVD software, ma lascheda deve avere le relative usciteanalogiche: oltre ai 2 altoparlantifrontali devono essere pilotati 2altoparlanti posteriori, un subwoofered un altoparlante centrale, tramitealtri 2 minijack stereo (5.1). Le schede6.1 devono supportare un altoparlantecentrale posteriore, che spesso èaggiunto sullo stesso minijack disubwoofer e centrale anteriore,tramite minijack a 3 contatti. Conl’audio 7.1 invece si devono averenecessariamente 4 connessioniminijack, con 2 canali ciascuna, vistoche l’altoparlante centrale posterioreviene sdoppiato in due. Pochissimeschede hanno, invece dei minijack, deiconnettori RCA, che migliorano laqualità e sono simili a quelli presentinei lettori DVD da tavolo.

Connettori CD interni:Un tempo tutte le schede disponevano diun connettore CD interno analogico(Molex) per ascoltare i cd audio eseguitidal lettore interno del computer, edalcune anche di un connettore internodigitale. Oggi ci sono schede prive di taliconnettori, in quanto Windows XPconsente di ascoltare i CD audio indigitale direttamente tramite il bus PCI,senza alcun cavetto aggiuntivo.

Porta game/MIDI:Componente ormai quasiobsoleto in campo ludico,grazie alla diffusione di joypade joystick USB. Tramite uncavo sdoppiatore può peròfornire le porte MIDI In e Outalle schede che non nedispongano su frontalini orack esterni.

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Invece di utilizzare una strut-tura a fasce di prezzo, pocoindicativa delle possibilità

dei prodotti in un campo cosìcomplesso, abbiamo organiz-zato questa prova giudicandole schede in base alla maggioreo minore rispondenza a tre esi-genze principali in campo au-dio: il gioco, l’home theater e lamusica.

Facendo questa suddivisio-ne è possibile sapere quale oquali sono i prodotti che pri-meggiano in un determinatocampo, mentre se si cerca unascheda che si destreggi bene intutti i campi basta fare riferi-mento alla tabella finale, in cuitutte le schede sono state valu-tate con gli stessi parametri, esi può scegliere la scheda piùadatta ad esigenze complessecontrollando i risultati dei varitest o basandosi sul voto glo-bale.

Come si sono svoltele prove nei PC Open Labs

Prima di partire con le pagi-ne dedicate alle prove, mettia-mo a fuoco alcuni elementi checi aiuteranno a capire al megliocome si sono svolti ii test.

Per testare le schede audioin prova abbiamo utilizzato siamisurazioni di laboratorio, va-lutando parametri noti in cam-po audio come risposta in fre-quenza, gamma dinamica, di-storsione armonica e così via,sia prove di qualità con valuta-zione soggettiva nella riprodu-zione di file WAV di musicaclassica, pop, jazz, rock, nellaresa dell’audio dei videogiochie dei film su DVD.

L’audio 3D è stato anch’essotestato sia con impressionisoggettive nell’uso di alcunigiochi dotati di audio posizio-nale, sia con prove di laborato-rio effettuate con appositi

software che simulano il movi-mento a 360° di sorgenti sono-re sull’asse verticale e su quel-lo orizzontale.

È stata inoltre testata l’occu-pazione della CPU durante la ri-produzione di più voci audioindipendenti nell’ambiente 3D,ottimo indicatore dell’impattosulle prestazioni dei giochi: me-no CPU è occupata dalla sche-da audio per l’elaborazione de-gli effetti 3D, più ne rimane a di-sposizione per il calcolo deipoligoni dei videogiochi, e piùveloce sarà la grafica 3D a pa-rità di scheda grafica.

Attenzione ai connettorie alla loro qualità

La valutazione sulla versati-lità dei collegamenti tiene con-to del numero e del tipo di pe-riferiche analogiche e digitaliche si possono collegare: mag-giore è il numero dei connetto-

ri e più differenziati essi sono,maggiore sarà la versatilità deicollegamenti possibili.

Per esempio una scheda do-tata di connettori analogici siaminijack sia RCA avrà una mag-giore versatilità di una dotatadi porte analogiche solo mi-nijack, in quanto potrà esserecollegata direttamente ad am-plificatori stereo ed alle uscitedi radio, piastre a cassette, vi-deoregistratori.

È stata infine valutata anchela qualità del software in bund-le: quando con la scheda sonoofferti software completi edutili invece di versioni demo oprogrammi di scarso interesseil voto ovviamente sale.

Infine, oltre ai test effettuatiin laboratorio sono state anchevalutate le caratteristiche tec-niche della scheda, in base aquanto offerto dall’attuale tec-nologia. �

Una scheda per ogni esigenza

Aureal A3D: Standard per l’audio 3D dallecaratteristiche eccellenti, inizialmentesuperiore all’EAX di Creative per un piùpreciso posizionamento delle sorgentisonore, ma dal successo inferiore alleaspettative perché “schiacciato” dalla grandediffusione delle schede audio della famigliaSoundBlaster. Nato nel 1997 come soluzione per simulareun suono 3D con solo 2 altoparlanti, aveva ilvantaggio rispetto all’EAX di implementare unriverbero basato sulla effettiva geometriadell’ambiente e non su preset già definiti.L’EAX con la versione 2.0 implementòmiglioramenti per chiudere il “gap” tra le duetecnologie, ma Aureal tornò all’attacco con laversione 3.0 di A3D, con suono volumetrico(in grado di recreare l’approssimarsi ad unpunto di una sorgente sonora come il vento,la folla e così via) ed altre caratteristicheallora assenti nel rivale (supporto streamingaudio, Dolby Digital, decodifica MP3). Manonostante ciò, la Aureal è fallita ed è stataacquisita proprio da Creative.

EAX: Standard Creative per l’audio 3D,proprio per la grande diffusione di questeschede si è imposto sull’Aureal 3D,nonostante caratteristiche tecnicheinizialmente inferiori in quanto si basava supreset definiti invece che su una fisicaacustica modificabile a piacere dell’ambientedi riverbero. Con la versione 2.0 l’EAXintrodusse miglioramenti tesi a risolvere

questi problemi: preset di riverbero per gliambienti più diversi, dalla sala da concerto alcorridoio tappezzato in moquette, dallostadio all’ambiente subacqueo, dalla forestaalla stanza da bagno. Con EAX 3.0 fufinalmente aggiunto il controllo diretto deiparametri dell’ambiente sonoro, oltre adocclusioni, ostruzioni e morphing tra ambientisonori diversi. L’ultimo nato è EAX Advanced HD, chemigliora gli algoritmi, aggiunge il supportocontemporaneo di più ambienti sonori, lapossibilità di applicare gli effetti audio anchein tempo reale all’audio e non solo ai giochi,e supporta sino a 6.1 canali.

I3DL2: Significa Interactive 3D AudioRendering Guidelines Level 2.0. Standardsimile all’EAX 2.0, non proprietario diCreative ma proposto da un’organizzazioneindipendente dedita al miglioramentodell’audio 3D. Propone un’estensione deimodelli di riverbero, distanza della sorgenteed ostacoli alla trasmissione sonora, edun’integrazione profonda con DirectSound3Ddella Microsoft.

Sensaura: È il nome di una società, legata ailaboratori di ricerca Emi ed a Yamaha, che harealizzato uno standard per l’audio 3D dallecaratteristiche molto avanzate abbastanzadiffuso tra i produttori di videogiochi, grazieanche al fatto di potersi integrare con altristandard (EAX, A3D, DirectSound 3D, I3DL2)

migliorandone le caratteristiche con potentialgoritmi matematici. Nelle sue ultimeevoluzioni permette anche effetti innovativicome lo zoom sonoro (un oggetto che siavvicina, occupando sempre più spazio sulloschermo, corrisponde ad un fronte sonorosempre più ampio: ideale per rumori diastronavi e treni). Trattandosi di un sistemadi posizionamento matematico puòsupportare qualunque numero di altoparlanti.

DirectSound 3D: È lo standard per l’audiotridimensionale di Microsoft. Fa parte dellecelebri librerie DirectX, dunque lacompatibilità con esso è indispensabile senon si vuole restare fuori dalla via principaleseguita dai produttori di videogiochi. Lasempre crescente integrazione di funzioniavanzate e la gestione sempre miglioredell’interfaccia tra hardware e software hareso le attuali librerie DirectX un preziosoalleato per ottenere ottimi risultati nellaprogettazione di giochi e di schede video eaudio, mentre un tempo era quasi una “pallaal piede” che i programmatori tendevano abypassare per non rallentare le prestazionidei loro giochi. Dunque, cosi com’è accaduto con la parte“video” (Direct3D), anche la parte audio(DirectSound 3D) è oggi leader nel mondovideoludico, ed infatti tutti gli standarddall’EAX all’I3DL2, dal Sensaura all’A3D siintegrano perfettamente con lo standardMicrosoft.

Standard per l’audio 3D nei videogiochi

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Con la sempre maggiorediffusione dei film suDVD, oggi molti utenti ri-

chiedono alla scheda audio diessere in grado di gestire sen-za problemi l’audio Dolby mul-ticanale presente nei DVD vi-deo, che rende avvolgenti lecolonne sonore e realistici glieffetti speciali delle opere ci-nematografiche.

Una scheda ideale per il co-siddetto home theater, il cine-ma casalingo, deve avere di-versi requisiti. Il più importan-te è la presenza di uscite pergli altoparlanti oggi gestibilidai film: 5.1, 6.1 o 7.1 devonoessere tutti supportati, infattianche se la maggioranza deifilm in circolazione dispone diaudio 5.1 la lista dei film conDolby Digital “EX” ed audio 6.1aumenta sempre più, e lo stan-dard 7.1 sta iniziando ad affer-marsi.

I canali aggiuntiviper 6 o 7 altoparlanti

È vero che gli standard 6.1 e7.1 non aumentano il numeroreale di canali audio nel film, inquanto usano le informazioniin essi contenuti per creare icanali aggiuntivi, ma anche se icanali restano quelli del 5.1 glialtoparlanti aggiuntivi consen-tono comunque una miglioreimmersione dell’ascoltatorenell’ambiente sonoro, ed il ve-ro patito non vorrà certo ri-nunciarvi. Importante è ancheuna qualità audio non ai mas-simi ma comunque buona, perevitare di rovinare l’esperienzacon un fruscio eccessivo o di-storsioni fastidiose.

Non è invece decisiva la pre-senza di particolari requisiti alivello di decoder: in realtà ladecodifica Dolby è compiutadal software di riproduzionedei DVD, dunque se questo ècompatibile con il Dolby EX6.1 e 7.1 potrà sfruttare tutti icanali della scheda audio.

Infine, per chi dispone di de-coder Dolby esterno è impor-tante che la scheda forniscaun’uscita digitale SPDIF che in-vii i segnali ancora codificatiall’amplificatore esterno.

Le schede in provaTra le schede provate solo 3

supportano l’audio 7.1, e traqueste ha primeggiato la Her-

1 Le schede audio per l’home theater

Tra le schede 7.1 la Hercules sidistingue per essere l’unicadotata di uscite singole RCA pergli altoparlanti 5.1, cui siaggiunge il jack grande stereoper le altre due uscitenecessarie per il 7.1. L’uso diquesti connettori, di qualitàsuperiore ai soliti minijack doppie tripli, la rende simile a unlettore DVD video da tavolo,potendosi connettere facilmenteai migliori sistemi diamplificazione per l’hometheater. Eccellente anche il softwareplayer DVD incluso, consupporto Dolby Digital EX 6.1 e7.1. È dotata anche di DolbyHeadphone certificato di DolbyLaboratories, che riproduce glieffetti a 360° del Dolby 5.1tramite normali cuffie audio.I connettori, dorati, sonopraticamente tutti sul grossorack esterno, la cui principalecaratteristica è proprio laricchezza delle connessioni: cisono anche due porte MIDIstandard, I/O digitale coassialeed ottico, ingressi analogiciRCA, le versioni minijack deiconnettori per gli altoparlanti ecosì via. Il rack fa anche da hub USB, inquanto se collegato ad unaporta USB del PC ne mette adisposizione quattro.Le porte USB e la porta gamesono utili per connettere joypade joystick senza utilizzare leporte USB del computer, cosaottima per i videogiocatori cheamano giocare in gruppo, ad

esempio basta collegare 4joypad e si può vivere una sfida2 contro 2 in un gioco sportivo.Le buone potenzialità ludichesono però un po’ inficiatedall’elevata occupazione dellaCPU (8,18%, contro una mediadel 6%) durante l’uso dell’audio3D. La qualità dell’audio si ponea metà tra le schede di fasciabassa e quelle di fascia alta, èpiù che sufficiente per l’audiodei film su DVD ma non per usimusicali. Il livello di uscita è unpo’ basso ed il fruscio è udibile(i convertitori AD/DA sono sullascheda, esposti alleinterferenze del PC, invece chenel rack esterno). Anche i suoniMIDI interni non sono il

massimo della qualità. Peravere qualcosa di valido si deveutilizzare il sintetizzatoresoftware Yamaha fornito, cheperò necessita di una CPUveloce per non rallentarel’esecuzione MIDI. La scheda haanche la decodifica MP3 inhardware. Il collegamento con il rackavviene tramite un cavo moltospesso (più di un dito mignolo!).Lo spessore serve a limitare lepossibili interferenzeelettromagnetiche.In bundle oltre all’ottimo playerDVD ed al software MIDIYamaha troviamo Acid Xpress eMediaStation II, della stessaHercules.

� Le caratteristicheNome: Game Theater XpProduttore: Herculeshttp://www.hercules.itCompatibilità: Sound Blaster Pro,General MIDI, MPU-401,DirectSound 3D, A3D 1.0, EAX 2.0,I3DL2, Sensaura, Dolby Digital ExCaratteristiche audio: 16 bit, 48KHz, 64 voci, sintesi WavetableAltoparlanti pilotabili: sino a 6

(5.1) + cuffie indipendentiConnettori: Line In&Out, Rear Out,Joy/MIDI, RCA Spdif In&Out,Optical Spdif In&Out, RCA In, Jack -Mic In, Jack - cuffie o 7.1, MIDIIn&Out, Cd, 6 RCA Out (5.1), 4 USBSoftware incluso: PowerDVD ProEx, Yamaha Soft S-YXG50, AcidXPress, Hercules MediaStation IIPrezzo: 133,90 euro IVA inclusa

CONSIGLIATO

cules Game Theater Xp inquanto oltre ad avere una buo-na qualità audio ha la miglioregestione degli altoparlanti mul-tipli: a differenza di tutte le al-tre schede infatti mette a di-sposizione anche 6 uscite RCAseparate per i 6 canali del 5.1,cui si aggiunge un’uscita jackgrande stereo per gli altri 2 ca-

nali del 7.1. Le uscite RCA con-sentono una migliore connetti-vità ed una qualità audio piùelevata rispetto alle solite usci-te minijack (dove ogni spinot-to porta 2 o addirittura 3 se-gnali nel caso dell’audio 6.1),in quanto sono le stesse utiliz-zate negli impianti stereo Hi-Fi.Vanno in ogni caso segnalate

anche le schede Creative Au-digy 2, dotate di audio 6.1, inquanto sono le uniche sul mer-cato ad avere la certificazioneLucasfilm THX, che garantiscela qualità dell’esperienza audiocinematografica, certificazioneottenuta anche grazie ad unaqualità audio ai massimi asso-luti. �

Hercules

Game Theater Xp 7.1Il cinema sul PC

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La supremazia delle schedeCreative nel campo ludico èqualcosa di innegabile: lo

standard EAX ha praticamentesoppiantato rivali anche eccel-lenti, come Sensaura, ed anchese ormai tutte le schede sup-portano l’EAX 1.0 e 2.0, Creati-ve, che lo ha ideato, continua asvilupparlo, e con la nuova ver-sione EAX Advanced HD gli ef-fetti sono ancora più potenti eversatili, oltre a essere applica-bili anche in tempo reale alla ri-produzione e alla registrazioneaudio. La gestione degli am-bienti sonori con morphing perun passaggio graduale da unambiente all’altro e supportodelle riflessioni multiple ha in-fatti un “plus” non presente innessuno standard rivale: la ge-stione di più ambienti sonori incontemporanea, ognuno con lasua posizione nello spazio a360°, che consente di sentireper esempio un suono che pro-viene da una caverna a destraed un altro suono da una stanzaa sinistra, ognuno con il suo ri-verbero specifico. Inoltre la Au-digy 2 supporta l’audio 6.1 an-che nei giochi, ed è la schedache in assoluto impegna meno ilprocessore per generare l’au-dio 3D, consentendo un più altoframe rate nei giochi 3D più “pe-santi”.

La scheda Creative ha peròun prezzo non alla portata ditutti i giocatori, per cui segna-liamo anche la scheda con ilmiglior rapporto tra qualità of-ferta nell’audio dei giochi eprezzo di vendita, ovvero laTyphoon Acoustic Six, scheda5.1 che supporta EAX 2.0, Sen-saura, ha I/O digitale sia coas-siale che ottico e costa 43 €. �

2 Le schede audio per giocare

Creative

Audigy 2 StandardGiocare alla grandeLa migliore scheda per giocareè senza dubbio la Audigy 2: puòusare sino a 6.1 altoparlantinei giochi e supporta tutti glieffetti EAX Advanced HD, cheoltre ad essere i più diffusi incampo ludico consentono ora dicreare più ambienti sonori 3Dcontemporaneamente e di udirei suoni con diversi effetti aseconda dell’ambiente diprovenienza. Ad esempio possiamo udire una voce provenire da unacattedrale ed una fuoriuscire dauna casa, e la prima avrà un unmaggiore riverbero rispetto allaseconda. Gli effetti EAX ora si possonoapplicare anche all’audio cheascoltiamo o registriamo intempo reale. La scheda audio di Creativegestisce l’audio 3D occupandosolo 1,25% di tempo di CPUrispetto ad una media del 6%,dunque non sottrae potenza alprocessore che può occuparsidei calcoli necessari avisualizzare il gioco.Oltre ai giochi la scheda eccelleanche come qualità audio, aimassimi di categoria, è ingrado di riprodurre i DVD Audio,attualmente il massimo dellafedeltà audio sul mercato, e dicampionare a 24 bit e 96 KHz.

Ottima ancheper l’hometheater: 6.1altoparlantipossonoessere abbastanza per lamaggioranza degli utenti, ed èanche dotata dellacertificazione THX di Lucasfilm.Inoltre dispone di interessantifunzioni di registrazionedell’audio streaming e ripuliturareal-time da fruscio e crepitiodell’audio registrato, eccellenel MIDI grazie ai SoundFont eal supporto ASIO, ed ha unaporta Firewire.Unici difetti che abbiamoriscontrato stanno nellamancanza di ingresso digitale ela presenza di soli connettoriminijack per le usciteanalogiche.Il prezzo non è dei più bassi

(una buona scheda per l’audiodei videogiochi si è dimostratala Typhoon Acoustic Six, conun prezzo di 43 euro, più di100 euro in meno) ma vaconsiderato che eccelle in varicampi ed è comunque la piùeconomica scheda sul mercatoa supportare il campionamentoa 24 bit. La dotazione softwarecomprende due giochi, peccatonon ci sia il sequencer Cubasisdi Steinberg come nelle sorellemaggiori, ed un DVD Audio contracce di diversi stili che cifaranno gustare un’esperienzaper molti nuova: l’audiosurround con qualità superiorea quella CD.

� Le caratteristicheNome: SoundBlaster Audigy 2 St.Produttore: Creativehttp://www.creative.comCompatibilità: Sound Blaster Pro, General MIDI, MPU-401,DirectSound 3D, EAX Advanced HD, Dolby Digital EX 6.1, ASIO 1Caratteristiche audio: 24 bit, 96 KHz, 64 voci, sintesi Wavetable,rapporto s/r 106dB

Altoparl. pilotabili: sino a 7 (6.1)Connettori: Line In, Mic In, 3 Line Out, MIDI/Game, Digital Outminijack, Firewire, Tad, CD, Aux, CD SpdifSoftware incluso: Soldier ofFortune II: Double Helix, Hitman 2:Silent Assassin, DVD Audio samplerPrezzo: 149,99 euro IVA inclusa

CONSIGLIATO

ASIO e campionamento a 24 bitChi intende utilizzare una scheda audio per l’harddisk recording, oltre alla qualità audio dellascheda, deve prendere in considerazione anche ilsupporto della tecnologia ASIO (“Audio StreamIn/Out”), standard cui aderiscono i migliorisequencer con funzioni di hard disk recording perfornire un’interfaccia diretta tra hardware diregistrazione e sequencer, senza rallentarepassando per i driver del sistema operativo.Consente di registrare contemporaneamentetracce audio multiple su disco rigido con tempi dilatenza abbastanza bassi da ottenere unaperfetta sincronizzazione tra le varie tracce.

Ne esistono due versioni, l’ASIO 1, che lavora adun massimo di 16 bit/48 KHz, e l’ASIO 2, chearriva a 24 bit/96 KHz. Sino a poco tempo fa soloalcune schede Terratec supportavano l’ASIO 2,dunque chi avesse avuto esigenze di registraretracce multiple a 24 bit doveva necessariamenteorientarsi verso questi prodotti o verso schedeprofessionali molto costose. Ora anche Creative, con la versione eX dellaAudigy 2, supporta ASIO 2, mentre gli altri modelliAudigy 2 supportano solo l’ASIO 1, dunquepossono campionare a 24 bit solo una traccia pervolta e senza sincronizzazione con altre tracce.Sebbene sia sempre bene avere il massimo adisposizione, va detto che la registrazionemultitraccia a 24 bit e 96 KHz è molto pesante

per dischi rigidi e processori (ogni minuto di audiostereo occupa 35 MB contro i 10 alla normalequalità CD e la gestione degli effetti speciali èmolto più impegnativa), e va riservata ai casi incui si debba realizzare un progetto effettivamentedestinato a mantenere una notevole qualità audioe ad essere ascoltato con sistemi audioprofessionali, cosa rara fuori dell’ambiente deglistudi di registrazione.Più importante nell’uso normale può essere ilsupporto della frequenza CD (44,1 KHz a 16 bit)nei driver ASIO 1, presente solo nei driverTerratec. Le schede Creative possono usare ASIO1 solo a 48 KHz, dunque per realizzare tracce dariversare su CD si deve effettuare unricampionamento.

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Le schede audio per la musi-ca devono avere innanzitut-to un’eccellente qualità au-

dio, misurata tramite i nostri te-st di laboratorio. Risposta infrequenza ampia, gamma dina-mica notevole, bassi coefficien-ti di distorsione e rumore difondo limitato sono infatti re-quisiti indispensabili per unascheda da utilizzare in ambitomusicale. Altre caratteristicheimportanti sono la presenza dinumerosi ingressi e uscite siaanalogiche che digitali, per po-ter connettere sorgenti audio didiverso tipo anche contempo-raneamente e potersi interfac-ciare con sistemi di amplifica-zione professionali, la presenzadi driver ASIO per la registra-zione contemporanea sincro-nizzata di più tracce audio su di-sco rigido, la possibilità di cam-pionare a 24 bit e 96 KHz per lamassima fedeltà dell’audio ri-spetto all’originale, il supportodell’uscita a 192 KHz e 24 bit perla riproduzione dei DVD Audio,attualmente il massimo della fe-deltà musicale.

Una scheda musicale idealedispone anche di frontalino ounità rack in cui concentrare in-gressi ed uscite per la massimacomodità e la lontananza dalleinterferenze interne al compu-ter, e di sintetizzatore MIDI in-terno wavetable di qualità, im-portante per l’appassionato dibasi MIDI anche se non indi-spensabile al professionista,che userà certamente moduliMIDI esterni per i suoi brani.

Nelle nostre prove non c’èstato un solo vincitore in questacategoria, ma due: tra la Creati-ve Audigy 2 eX e la TerratecDMX 6Fire non è infatti possibi-le dire quale sia la migliore, inquanto ciascuna eccelle in uncampo particolare. La Creativeè la più versatile, è l’unica a po-ter riprodurre i DVD audio, ha lamigliore qualità audio nei test dilaboratorio ed è la migliore nel-l’hard disk recording a 24 bit.

La Terratec ha un frontalinocon ingressi ed uscite più adat-te ad un uso musicale, ha piùfrequenze di campionamentodisponibili nel driver ASIO ed èla migliore nell’hard disk recor-ding in qualità CD audio. Dun-que la scelta dipende dalle esi-genze del singolo musicista oaudiofilo. ■

3 Le schede audio per la musicaTerratec DMX 6FirePer hard disk recordingLa DMX 6Fire è una schedapensata per la musica e l’harddisk recording. Il suo frontalino,interamente in metallo ecompletamente chiuso adifferenza di quello Creative, haesattamente gli ingressi e leuscite che ci si aspetta perl’audio avanzato: è l’unica adavere, oltre agli ingressi, anchele uscite RCA stereo invece cheminijack, ideali per ilcollegamento ad amplificatori Hi-Fi, ed ha anche un ingresso RCAstereo Phono pensato per igiradischi, tutte cose assenti neifrontalini e rack Creative, che hainvece altre cose meno“musicali” come le porteFirewire ed il telecomando,assenti nel frontalino Creative.Come le Audigy 2 puòcampionare a 24 bit e 96 KHz,

ma non supporta i DVD Audio.Dispone di driver ASIO 2 per laregistrazione multitraccia a 24bit, presente solo nella Audigy 2eX, ma a differenza di questa ildriver ASIO supporta anche i44,1 KHz, consentendo di nonricampionare le tracce sequeste saranno mixate su CDaudio.

La qualità audio è eccellente,ma inferiore a quanto raggiuntoda Creative.Nel campo dei giochi impegnaabbastanza la CPU, ed è priva disintesi MIDI (opzionale unascheda figlia Yamahawavetable), con i DVD videosupporta l’audio 5.1, ma nonsupporta i DVD audio.

c Le caratteristicheNome: Dmx 6Fire 24/96Produttore: Terratechttp://www.terratec.comCompatibilità: SBPro, MPU-401,DirectSound 3D, EAX 1.0/2.0,Sensaura, A3D 1.x, MacroFx, DolbyDigital 5.1, ASIO2Caratteristiche audio: DSP a 32bit, I/O e campionamento 24 bit96 KHz, rapporto s/r >100dBAltoparl. pilotabili: sino a 6 (5.1)

Connettori: Line In; Analog OutFront, Rear, Sub/Center, CD1/2/digital e Aux. Su frontalino: stereo RCA Line In,stereo RCA Phono, stereo RCA LineOut, Jack Mic In, Jack cuffie stereo;Spdif RCA In e Out, Spdif OpticalTOSLink In e Out, MIDI In e OutSoftware incluso: PowerDVD ProEx, Yamaha Soft S-YXG50, AcidXPress, Hercules MediaStation II

CONSIGLIATO

Creative Audigy 2 eXEccelle nella qualità audioLa Audigy 2 eX è la risposta diCreative alle schede Terrataec:invece del frontalino ha un rackesterno dotato anche dipotenziometro per il volumemaster ed il mute, ma soprattuttodi un terzo ingresso di linea (RCAstereo) isolato dalla terra deglialtri ingressi. Questo consente diottenere risultati eccezionali neitest di qualità audio, e Creativesostiene che anche gli altrimodelli della serie Audigy 2otterrebbero gli stessi risultati, inquanto il test loopback èpeggiorato dall’avere in comunela stessa linea di terra. Anche lealtre Audigy 2 dovrebbero averela stessa, superba qualità audiodi questa eX (4 dB in più digamma dinamica e ben 9dB inpiù di separazione dei canali).Pensate che molti componenti Hi-

Fi hanno una pulizia audioinferiore a questa eccellentescheda.Visto il supporto di ASIO 2 per laregistrazione multitraccia a 24 bite la riproduzione dei DVD Audio a192 KHz potrebbe essere lascheda ideale per il musicista,ma ci sono alcune carenze che laportano ad un sostanziale

pareggio con la Terratec DMX6Fire: il rack è meno solido, conmolta plastica, e manca delleuscite linea RCA e degli ingressiPhono. Inoltre il driver ASIOsupporta solo 24 bit e 96 KHZ o16 bit e 48 KHz, dunque nonsupporta i 44,1 KHz necessariper riversare le tracce su CDsenza ricampionamento.

c Le caratteristicheNome: SoundBlaster Audigy 2 eXProduttore: Creativehttp://www.creative.comCompatibilità: Sound Blaster Pro,General MIDI, MPU-401, DirectSound 3D, EAX Advanced HD, Dolby Digital EX 6.1, ASIO 2Caratteristiche audio: 24 bit, 96KHz, 64 voci, sintesi Wavetable,rapporto s/r 106dBAltoparl. pilotabili: sino a 7 (6.1)

Connettori: Line In, Mic In, 3 LineOut, MIDI/Game, Digital Out, Spdifminijack, Firewire, Tad, Cd, Aux, Cd Sul rack: 2 Firewire, Ir, stereoRCA Line3 In, Jack Mic In/Line1,Jack Line2, Jack cuffie stereo; SpdifRCA In e Out, Spdif Optical TOSLinkIn e Out, MIDI In e OutSoftware incluso: Cubasis Vst Ce,Wavelab Lite, Traktor DJ, UleadVideoStudio 5, Fruity Loops 3

CONSIGLIATO

279 euro

258,20 euro

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open labs grandi prove

Nella prima puntata di que-sta serie dedicata alla mu-sica con il PC abbiamo ac-

cennato alle possibilità nel cam-po della registrazione audio sudisco rigido. Si parte dal cam-pionamento di un brano audio,cosa possibile anche con risor-se molto limitate come unascheda audio economica ed ilRegistratore di Suoni di Win-dows, sino al vero e propriohard disk recording, ovvero l’u-tilizzo del PC come registratoredigitale multitraccia.

Quest’ultima attività richie-de un software dedicato, solita-mente un sequencer dotato disupporto per le tracce audio, eduna macchina in grado di farfronte alle nostre esigenze: mag-giore il numero di tracce audioche intendiamo utilizzare con-temporaneamente e la com-plessità degli effetti su di esseapplicati, maggiori saranno i re-quisiti hardware, soprattutto intermini di velocità del proces-sore, quantità di RAM e presta-zioni del disco rigido, oltre na-turalmente alla qualità dellascheda audio.

Se per un professionista chedeve registrare 24 tracce audioa 24 bit è necessario il megliosul mercato (CPU da almeno 2GHz, 512 MB di RAM, hard diskda 7.200 giri/minuto, scheda au-dio a 24 bit con rapporto segna-le/rumore intorno ai 100dB esupporto Asio2, software co-stosi come Cubase o Sonar), an-che l’utente “normale” puòmuovere i primi passi nel mon-do dell’hard disk recording: perregistrare senza problemi 7 o 8parti audio a 16 bit bastano in-fatti un processore da 1 GHz,128 MB di RAM, un disco rigidostandard, una scheda audio consupporto Asio1 ed un softwareeconomico come Cubasis, spes-so fornito in bundle con le sche-de audio e che i nostri lettorihanno trovato in versione gra-tuita Inwired, con salvataggiodisabilitato, nel CD ROM di PcOpen.

Collegate dunque la vostrasorgente sonora all’ingresso Li-ne In della scheda audio, ed ini-ziamo a registrare! Se l’ingressoè solo il classico minijack stereopotrebbe essere necessario uncavo adattatore, visto che mol-te sorgenti audio non utilizzanominijack ma spinotti RCA o jack

grandi, adattatori che sono fa-cilmente reperibili e talvolta giàpresenti con la scheda audio. Seinvece la scheda audio ha unfrontalino o modulo con ingres-si RCA e jack grandi, siete giàpronti per tutte le evenienze.Problemi possono sorgere solose la sorgente utilizza uno spi-notto tripolare sbilanciato pro-fessionale, di cui è più difficiletrovare gli adattatori. Per quan-to riguarda i microfoni, se pos-sibile non usate gli ingressi Micminijack delle schede audio:collegate i microfoni ad unmixer, e collegate l’uscita delmixer all’ingresso Line In. Solose il frontalino della scheda au-dio dispone di ingresso Mic jackgrande potete provare a colle-gare il microfono direttamente.

Gli esempi che faremo in que-sto tutorial utilizzano CubasisInwired in accoppiata con unascheda audio Terratec Dmx 6Fi-re 24/96, che è la soluzione piùeconomica per poter utilizzare i24 bit anche con i software dihard disk recording, tramite idriver Asio2.

La procedura di installazionePer iniziare installiamo Cu-

basis InWired che mette a di-sposizione 48 tracce audio Wavo MP3, 64 tracce MIDI, ed unmixer con effetti speciali in tem-po reale. Una volta installatoCubasis, lanciamolo, e ci verràchiesto se vogliamo effettuareun test ASIO-Mme. Si tratta di untest delle capacità effettive delnostro sistema di sincronizzarel’audio con le tracce MIDI, percui è bene eseguire il test, dacui, se la nostra scheda audio ècorrettamente installata, do-vremmo ottenere una rispostapositiva (fig.1).

Diamo per scontato che,avendo seguito il tutorial MIDInel numero di Gennaio di PcOpen, siate in grado di muover-vi nell’interfaccia di Cubasis e diregistrare delle tracce MIDI, (inalternativa consultate il CD perrileggere l’articolo), che costi-tuiranno la “base” del branoche vogliamo realizzare. Adesempio registrate una parte dibatteria (sempre sul canale MI-DI 10), una di basso sul canaleMIDI 2 ed una di tastiere sul ca-nale MIDI 3.

Le tracce appariranno nel-l’interfaccia di Cubasis con il

simbolo della nota, che indicache si tratta di tracce MIDI. Adesse andremo a sincronizzaredue tracce audio, una di chitar-ra elettrica suonata dal vivo e latraccia del cantante (fig.2).

Prima di registrare l’audio inCubasis, dobbiamo regolare lascheda audio: con la chitarraelettrica collegata al mixer ed ilmixer collegato all’ingressoRCA stereo Line In del frontali-no della scheda audio Terratecfacciamo suonare il chitarrista,e nel frattempo apriamo il pan-nello di controllo Terratec. Quidovremo attivare l’ingresso Li-ne In ed impostare come Mutotutti gli altri ingressi, per evitarerumore inutile. Regoliamo poi ilvolume di registrazione tramitelo slider Line In, in modo chequando il chitarrista suona ipassi di maggiore intensità so-nora le lucine al di sopra deicursori si accendano con lucegialla e mai rossa. L’accensionesaltuaria delle luci gialle indicache il livello è ideale per satura-re bene la registrazione ed ave-re un ottimo rapporto segna-le/rumore. Assolutamente daevitare l’accensione delle lucirosse, che indica la temuta di-storsione digitale: a differenzadi quella analogica provoca“crack” che rovinano irrimedia-bilmente la registrazione (fig.3).

Ora torniamo a Cubasis, an-diamo in alto e clicchiamo sullatraccia Audio 1. Diamogli un no-me appropriato (Chitarra), poiclicchiamo, se non lo abbiamogià fatto, sull’iconcina nell’an-

golo inferiore sinistro, che faràapparire le informazioni dellatraccia in una colonna a sinistradi tutte le altre. Visto che latraccia originaria in questo casoè stereo, in questa colonna an-diamo in basso a sinistra e clic-chiamo sull’icona rossa mono.La scritta cambierà in stereo, edin questo modo l’audio prove-niente dai 2 canali stereo dellaTerratec sarà trattato come sesi trattasse di un’unica tracciastereo, com’è nella realtà.

Infine, clicchiamo su enablesubito sopra del pulsante ste-reo, ed apparirà una finestra incui potremo indicare la posizio-ne sul disco rigido dei file WAVrisultanti dalla registrazione diquesta traccia (fig. 4).

Ora dai menu a discesa sele-zioniamo Audio/Vst ChannelMixer: si aprirà il mixer audio diCubasis.

Noterete che non sembra es-

Tutorial sull’hard disk recording1

Alla prima esecuzione Cubasis cichiederà di effettuare un test della nostraconfigurazione audio, per verificare lasincronia fra tracce audio e MIDI

2

Una traccia di batteria, una di basso ed una di tastiere sono la base MIDI con la qualesincronizzeremo le nostre tracce audio

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serci audio in ingresso anche seil chitarrista sta continuando asuonare.

Le tracce vanno infatti attiva-te cliccando sulla minuscolaicona In presente in alto a sini-stra dei cursori del volume. No-terete che, avendo noi indicatoche i primi due canali sono inrealtà un’unica traccia stereo, ledue iconcine sono raggruppate

in mezzo ai due cursori, ecliccando su una si attivaanche l’altra. Una volta at-tivata questa icona, ve-drete i LED indicare chec’è un segnale audio pre-sente. Regolate il volumedi registrazione spostan-do i cursori, in modo chenon si accenda il Led ros-so che indica la possibiledistorsione. A differenza del mixer Ter-ratec, questo mixer ha leluci rosse “intelligenti”:basta che si raggiungauna sola volta la distor-sione che la luce rimanepermanentemente acce-

sa. In questo modo è molto piùfacile accorgersi di eventualipicchi momentanei. Per spe-gnere la luce basta cliccarci so-pra: si riaccenderà solo al pros-simo picco distorsivo (fig. 5).

Ed ora la parte più noiosa: laconfigurazione ASIO. Da menuselezionate Audio/System ed ap-parirà la finestra ASIO. Di de-fault è selezionato il driver ASIO

multimedia, ma è possibile se-lezionare il driver ASIO della vo-stra scheda audio (in questocaso ASIO for Dmx 6Fire 24/96),in modo da attivare gli ingressimultipli e le altre caratteristichedella scheda audio. Fatelo, e neicontrolli che appaiono settatela frequenza di campionamentocome desiderato (44.100 è laqualità CD) e lasciate gli altriparametri come sono.

Cliccando su ASIO control pa-nel visualizzate il pannello ASIOTerratec, in cui potrete variarele dimensioni del buffer. Di de-fault è 1024, valori inferiori di-minuiscono la latenza accele-rando la risposta audio, ma pos-sono causare salti se il proces-sore non è all’altezza. Conside-rate che la latenza standard è di23 ms a 44,1 KHz e di 11 ms a 96KHz: valori maggiori sono trop-po lenti, valori inferiori se il pro-cessore “ce la fa” migliorano leprestazioni (fig.6).

Tornando al mixer audio diCubasis noterete che sembranon esserci più segnale. Ciò av-viene in quanto abbiamo attiva-to il driver ASIO Terratec, le cuiregolazioni influiscono sulmixer. Da menu selezioniamodunque Audio/Inputs, e appa-

rirà la finestra degli input dellascheda Terratec: come vedetesupporta 5 diversi input stereo,ed è attivato solo quello Cd In.Attivate anche il secondo, LineIn, dopodiché disattivate Cd In,e rispondete di sì alla richiestadi rimappare gli input.

Vedrete che nel mixer riap-parirà il segnale audio (sempreche il chitarrista non si sia stu-fato di suonare!). Se ciò non ac-cade automaticamente, disatti-vate e poi riattivate le traccecliccando sull’iconcina In inmezzo ai cursori delle primedue tracce, e tutto tornerà afunzionare.

Questa fase è ovviamente di-versa se avete una scheda au-dio di marca diversa, ma la pro-cedura è simile ed i menu dausare sono gli stessi, per cui po-trete facilmente adattarla al vo-stro sistema (fig.7).

Finalmente si registraControllate che il segnale sia

presente nel mixer audio di Cu-basis e che nella finestra princi-pale sia selezionata la tracciaaudio voluta, dopodiché clicca-te sul pulsante rosso di regi-strazione nella finestra dei con-trolli: partirà l’esecuzione delle

3

Tramite il pannello di controllo della Terratec Dmx 6Fire attiviamo l’ingresso Line In e regoliamo il livello di registrazione in modo da evitare distorsioni

4

Cliccando sull’icona in basso a sinistra con itrattini colorati si apre una colonna con iparametri della traccia audio selezionata.Cliccando sull’icona rossa si cambia da tracciamono a traccia stereo, cliccando accanto a“Status” si abilita la traccia decidendo laposizione sul disco rigido dei file audio risultanti

5

Le minuscole icone In in mezzo ai cursori attivano le tracce audio. I led rossi“intelligenti” rimangono permanentemente accesi dopo una potenziale distorsione, perspegnerli si deve cliccare su di essi

6

La configurazione ASIO consente di regolare la frequenza di campionamento ed altriparametri, e di aprire il pannello ASIO della propria scheda in cui settare il buffer perregolare la latenza del sistema

7

Una volta selezionato un diverso driver ASIO è necessario accedere al pannello degliInput ASIO per attivare gli ingressi audio desiderati. La Terratec Dmx 6Fire supporta 5input ASIO, ed è possibile registrare contemporaneamente più tracce audiosincronizzate dai diversi ingressi

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tracce MIDI, e il vostro chitarri-sta potrà suonare in perfettosincrono mentre Cubasis regi-strerà la sua parte. Alla fine delbrano cliccate sul tasto gialloStop, e vedrete apparire la nuo-va traccia audio con la sua bar-ra, che a differenza di quelle MI-DI mostrerà al suo interno la for-ma d’onda.

Seguendo la stessa procedu-ra potete registrare una secon-da traccia audio, stavolta dedi-cata alla voce, anche in questocaso perfettamente sincroniz-

zata con le altre tracce sia au-dio che MIDI (fig. 8).

Ora che il vostro brano ècompleto, con base MIDI, chi-tarra e cantante dal vivo, pote-te applicare gli effetti specialialle parti audio. Per esempioper applicare un riverbero allaparte del cantante, da menu se-lezionate Audio/Effects e vedre-te apparire una finestra condue unità effetti.

Cliccando sul nome dell’ef-fetto a destra potete deciderequale effetto assegnare ad ogni

unità. Per il riverbero l’effetto èWunderVerb3, già presente nel-l’unità in basso. Cliccando sullefrecce potete cambiare il preseteffetto (Hall, Large Hall), clic-cando su Edit potrete creare ilvostro preset.

Per attivare l’effetto control-late che sia accesa la luce rossaPower a sinistra dell’unità, poipassate al mixer audio, cliccatesull’iconcina FX/EQ in alto so-pra i cursori del volume, e siaprirà una nuova finestra con iparametri dell’effetto.

Potrete attivare l’effetto clic-cando sul pulsante rosso “On”(sotto la scritta Enable nella co-lonna Sends), e decidere laquantità di effetto ruotando ilpotenziometro di colore blusotto di esso.

La stessa cosa potete farecon gli altri effetti, anche multi-pli. Tutti saranno eseguiti intempo reale senza modificare letracce audio registrati, e se ilprocessore ve lo consente, nonci sono limiti alla vostra fanta-sia (fig. 9). �

8

Le parti audio si registrano facilmente, basta selezionare la parte da registrare ecliccare sul pulsante rosso “Rec”. In caso di errori la parte può essere cancellata conla gomma, o automaticamente selezionando “Undo Recording” dal menu “Edit”

9

La gestione degli effetti è meno complessa di quello che potrebbe sembrare, inquanto le finestre ricalcano le interfacce di mixer ed unità rack reali, cui il musicista ècertamente abituato

1. Usate per l’audio un secondo discorigido diverso da quello di sistema,formattato con Fat32 e non Ntfs, e conuna dimensione dei cluster dati moltogrande (l’opposto di quello che si fa coni dischi rigidi formattati per l’usonormale), in quanto ciò favorisce l’usoin tempo reale con file di grossedimensioni quali sono le tracce audio.2. Per formattare un disco in Fat32 concluster grandi, usate il comandoFORMAT con l’opzione “/Z:64”, cheforzerà l’uso di cluster da 32 K contro i4 K usati nella formattazione di default.3. Attivate sempre le modalità DMA eBus Mastering nei driver del controllerdel disco.4. Tenete sempre il disco per l’audioben deframmentato.5. Non precipitatevi ad acquistare unascheda SCSI da 160 MB/s, o a buttarela vostra scheda madre perché ha uncontroller ATA 66 invece che 133: levelocità massime delle interfacce (160MB/s per SCSI, 100-133 MB/s perIDE) sono comunque irraggiungibili daqualunque disco nel trasferimentocontinuo necessario per l’audio.6. Non credete che sia necessario undisco SCSI: un buon disco IDE a 7.200

giri costa poco e può reggere unnumero di tracce (24 a 24 bit/96KHz o80 a 16 bit/44 KHz) di cuiprobabilmente il vostro processore nonriuscirebbe comunque a gestire glieffetti.7. Non collegate altre periferiche al busIDE usato dal disco rigido dedicatoall’audio, che ne degraderebbero laperformance: la configurazione idealevede un lettore CD/DVD omasterizzatore sul primo controller IDEassieme al disco rigido di sistema, ed ildisco rigido per l’audio da solo sulsecondo controller.8. Disabilitate le porte USB che nonusate. Meglio avere le classiche 2porte e, se servono porte aggiuntive,collegare un hub esterno.9. Disabilitate nel Bios l’eventualecontroller audio integrato nella schedamadre: ruba risorse e può provocareconflitti.10. Disabilitate nel BIOS porte seriali,parallele, Firewire e controller IDEaggiuntivi eventualmente integrati nellascheda madre e non utilizzati:risparmierete risorse di sistema edeviterete possibili conflitti erallentamenti dovuti alla condivisione

degli IRQ.11. Preferite i chipset collaudati di Intelo Sis e accertatevi che l’hardware nonpresenti incompatibilità con Via o Ali.12. Montate un solo modulo dimemoria da 512 MB invece di 2 da256: gli esperti audio dicono che ilsistema risulterà più stabile eleggermente più veloce.13. Non esagerate con la scheda video:a meno che il vostro sistema non siautilizzato anche per i giochi 3D, èmeglio non installare “mostri” come leATI Radeon 9700Pro o le NvidiaGeForce 4 ed Fx più spinte: consumanomolte risorse, scaldano molto (conpossibili surriscaldamenti del discorigido) e possono “prendere ilcomando” sui timing di sistema,influendo negativamente sullasincronizzazione audio. Meglio usareuna scheda video “normale”, ma chesupporti alte risoluzioni necessarie arendere leggibile l’interfaccia deiprogrammi audio.14. Sempre a causa dell’interfacciagrafica molto complessa dei softwareaudio, acquistate un buon monitor CRTda 19” o meglio un LCD da 17”,altrimenti tutto vi sembrerà più

complicato e vi rovinerete gli occhi.15. Disabilitate gli screen saver: se siattivano vanno a leggere il disco rigido epossono provocare “salti” nelleesecuzioni audio.16. Disabilitate gli antivirus: lascansione in background può partireall’improvviso rovinando unaregistrazione.17. Disabilitate i sistemi di risparmioenergetico: possono influire sulleprestazioni del processore e del discorigido.18. Non utilizzate modem interni:possono rallentare le prestazioni delbus PCI ed alcuni software musicali liriconoscono come periferiche audioprovocando problemi. Meglio un belmodem esterno.19. Se avete molti dischi rigidi ed unascheda audio con frontalino, acquistateun alimentatore da 400 W: talvolta unalimentatore insufficiente è la causa diproblemi apparentemente inspiegabili.20. Fate una ricerca su Internetinserendo la sigla DAW” che in campoaudio significa “Digital AudioWorkstation, e vi condurrà ad una seriedi siti e newsgroup da cui trarre preziosiconsigli ed indicazioni.

Configurare il PC per l’audio: consigli per dischi, memoria e componenti

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Per il neofita dell’hard diskrecording arriva spesso ilmomento in cui si inizia avolere di più: un maggiornumero di tracce audio e dieffetti, o l’utilizzo di tracce a24 bit invece che a 16. Sirende dunque necessario unsistema con prestazioniall’altezza.Iniziamo dal disco rigido,ovviamente fondamentale vistoche è il “supporto diregistrazione”: esiste unaformula per calcolare il numerodelle tracce audio che potretesupportarecontemporaneamente in baseal Sustained Transfer Rate,ovvero alla quantità di dati cheil disco rigido riesce ad inviareal sistema in modalitàcontinua: “N°tracce XFrequenza X risoluzione /8.388.608 = SustainedTransfer Rate”.La frequenza va indicata inHertz, la risoluzione in bit. Mase usate 24 bit dovreteindicare 32 e non 24, inquanto la maggioranza delleschede per velocizzare iltrasferimento dati invia i 24 bitin un flusso a 32 bit, megliogestibile dai bus deiprocessori. La divisione finaleper 8.388.608 (ovvero1024x1024x8) serve perottenere il valore del transferrate in MB/s, che è l’unità dimisura solitamente utilizzataper i dischi rigidi.Ad esempio, per registrare 16tracce a 44,1 KHz 16 bit(qualità CD) la formula sarà:16 (tracce) per 44.100(frequenza in Hz) per 16 (bit dirisoluzione), diviso 8.388.608,ovvero 1,35 MB/s, unSustained Transfer Rateraggiungibile dallamaggioranza dei dischi rigidi incircolazione. Se però le stessetracce le vogliamo registrare a96 KHz 24 bit, la formula

diventerà: 16 (tracce) per96.000 (frequenza in Hz) per32 (i 24 bit come dettovengono gestiti come 32),diviso 8.388.608, ovvero 5,86MB/s, un valore che un harddisk vecchio difficilmenteraggiunge. Il SustainedTransfer Rate è un valoremolto inferiore al Transfer Ratesolitamente dichiarato dallecase, in quanto quest’ultimo èla velocità massima deltrasferimento, raggiunta soloper pochi attimi, mentre lavelocità Sustained è quellaraggiungibile durante ilfunzionamento prolungato.Per acquistare un discoadeguato dovete dunquecercare lo specifico parametroSustained Transfer Rate nellecaratteristiche tecniche deldisco stesso, ricordando peròche tale velocità diminuisceprocedendo dai settori esternia quelli interni del disco, percui man mano che il disco siriempie le prestazionidiminuiranno.Se volete conoscere qual è ilSustained Transfer Rate delvostro disco rigido attualepotete usare DiskBench, unautility vecchiotta ma sempreefficace, in quanto dedicataproprio alla registrazione audioe ricca di informazioni tra cui ilnumero di tracce possibili inbase alle dimensioni deiblocchi di dati sul disco rigido.La trovate gratuitamente sulsito www.sesa.es.In ogni caso, non bisogna“mitizzare” l’importanza deldisco rigido: è vero che civuole un disco rigido veloce,ma è anche vero che oggi con150 euro ci si porta a casa undisco IDE a 7.200 giri e 80 GBdi capienza, in grado disupportare tranquillamente 24tracce a 24 bit e 96 KHz, unnumero di tracce chedifficilmente userete e che per

essere gestito richiedecomunque processori moltopotenti ed una notevolequantità di RAM.

Oltre al disco considerateanche CPU e RAMGli altri fattori fondamentali dicui considerare l’upgrade se vistate muovendo verso ilprofessionismo sono CPU,RAM, scheda madre eovviamente la scheda audio.Il processore è molto piùimportante di quanto non sicreda: se infatti ci si limitassea registrare delle tracce audio“così come sono” ci sipotrebbe orientare verso unregistratore multitraccia abobine. Il bello dell’hard diskrecording è che possiamoeditare le tracce in modo “nonlineare”, ovvero saltandoistantaneamente da un puntoall’altro delle tracce, possiamoassegnare alle tracce effettiaudio in tempo reale “nondistruttivi”, ovvero che nonmodificano permanentemente idati originali, e possiamosincronizzare le tracce audiocon tracce MIDI.Sincronizzazione, editing egestione degli effetti real timerichiedono processori potenti,con frequenza di 2 GHz o più,in modo da non avererallentamenti chelimiterebbero il numero deglieffetti utilizzabili o il numero ditracce sulle quali possiamoutilizzarli.La gestione di traccevoluminose come quelle a 24bit richiede poi una notevolequantità di RAM, che vienerichiesta anche dall’uso dieffetti multipli.Il minimo per un computerdedicato all’audio è 256 MB,l’ideale è 512 MB, quantitàsuperiori danno beneficisempre minori.La scheda madre è molto

importante in quanto molteschede basate su chipset Viaed Ali non sono adatte néall’hard disk recording néall’editing video, a causa diproblemi di stabilità erallentamenti nel trasferimentodati sul bus PCI.Meglio restare su schede conchipset Intel molto collaudati,come l’815E per i Pentium III el’845E per i Pentium 4, AMD760 per Athlon.

Schede e software audioprofessionaliPer quanto riguarda la schedaaudio, leggendo le nostreprove avrete già un’ideariguardo le migliori schede perl’hard disk recording in campoconsumer.Se volete passare a schedepensate esclusivamente per lostudio di registrazione, visitatei siti di Audiotrak(www.audiotrak.net), MIDIMan(www.MIDIman.com), Terratec(www.terratec.net,relativamente alle schede EWS88) e StAudio(www.staudio.com).Infine, il software: i softwarepiù economici, come Cubasis oCakewalk Music Creator,possono offrire già un buonnumero di tracce audio, ma leversioni professionali (Cubase,Sonar ecc.) supportano moltepiù tracce e soprattutto hannomigliori opzioni disincronizzazione, più effettispeciali, funzioni avanzate diediting delle forme d’onda,supporto delle tracce a 24 bite così via.Fare il grande salto nel mondoprofessionale però vi potràcostare anche più di 500 euro,dunque, finché potete,utilizzate le versionieconomiche, e fate l’upgradesolo quando le vostrenecessità effettivamente lorichiedono.

Da amatore a professionista

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open labs grandi prove

LE SCHEDE AUDIO PROVATE

ProduttoreModello

Prezzo IVA inclusa

� Pro

� Contro

Valutazione globaleCaratteristicheChip utilizzatoSintetizzatore MIDIRisol. e frequenza camp. max.Convertitori AD/DARapporto segn./rum. dich. in dBIngresso e uscita digitaliTipo ingressi / uscite digitaliNumero ingressi e uscite esterniTipo ingressi / uscite analogicheStandard audio supportati

Porte MIDI standardFrontalino / rack esternoNumero max. altoparlanti pilotabiliDriver ASIORiproduzione DVD AudioSito InternetTest di laboratorioQualità sonora globaleRisposta in frequenza 20-20000HzLivello rumoreGamma dinamicaDistorsione armonica THD %Intermodulazone IMD %Separazione dei canaliResa audio 3D giochi% CPU occupata con audio 3D (32 v.str., CPU P4 2,53GHz)

CreativeSoundBlaster Audigy 2 eX

279

Comodo rack esternoEccellente qualità audio a 24bit/96 KHz - Riproduce DVDAudio - Superba nei giochi

Rack migliorabile- Driver ASIO2 solo 16/48 o 24/96

9,89,3

Audigy2Wavetable Emu+SoundFont

24 bit, 96 KHz24 bit / 24 bit

106Si / Si

Coassiale e Ottico19

Jack o RCA / MinijackEAX 1.0, 2.0 e Advanced HD,

DirectSound 3DSi

Rack esterno6.1

sì, 2.0sì

www.creative.com9,89,8

+0,02 -0,16 dB-99,4 dBA97,1 dBA0,00140,0095-94,0 dB

10

1,25%

CreativeSoundBlaster Audigy 2 St.

149,99

Eccellente qualità audio a24bit/96KHz -

Riproduce DVD AudioSuperba nei giochi

I/O analogico solo minijack -Manca ingresso digitale

Driver ASIO solo 16bit/48KHz

8,17,1

Audigy2Wavetable Emu+SoundFont

24 bit, 96 KHz24 bit / 24 bit

106no / sì

Minijack8

Minijack / MinijackEAX 1.0, 2.0 e Advanced HD,

DirectSound 3DMiniDin

Frontalino opzionale6.1

sì, 1.0sì

www.creative.com8

7,8+0,01 -0,26 dB

-91,5 dBA89,3 dBA0,00370,012

-82,5 dB10

1,25%

HerculesGame Theater Xp 7.1

133,90

Comodo rack -6 uscite RCA più 2 jack per

home theater - 4 porte USB

Qualità sonora non da audiofiloSuoni MIDI scarsi

Impegna la CPU nei giochi

7,87,5

Crystal CS4624Wavetable,Yamaha Soft S-YXG50

16 bit, 48 KHz18 bit / 20 bit

n.d.sì / sì

Coassiale e Ottico21

RCA / RCASensaura, Aureal A3D 1.0, EAX

2.0, I3DL2, DirectSound 3DSi

Rack esterno7.1nono

www.hercules.it6,26

+0,38 -0,46 dB-86,9 dBA84,5 dBA

0,0070,038

-80,9 dB6

8,18%

CreativeSoundBlaster Audigy 2 Pl.

249,99

Comodo frontalino - Eccellentequalità audio a 24bit/96KHz -

Riproduce DVD AudioSuperba nei giochi

Uscite analogiche solo minijack - ASIO solo 16bit/48KHz

9,19

Audigy2Wavetable Emu+SoundFont

24 bit, 96 KHz24 bit / 24 bit

106sì / sì

Coassiale e Ottico20

Jack o RCA / MinijackEAX 1.0, 2.0 e Advanced HD,

DirectSound 3DMiniDin

Frontalino6.1

sì, 1.0sì

www.creative.com8,57,8

+0,01 -0,26 dB-91,8 dBA89,4 dBA0,00360,012

-83,0 dB10

1,25%

Come leggere la tabella

I test audio in tabella, sebbe-ne autoesplicativi per chi haesperienza in campo audio, ri-chiedono alcune precisazioniper essere compresi al meglio.

Realizzati con RightMark Au-dio Analyzer 4.3, un softwaremolto usato per i test audio,

misurano alcuni parametri fon-damentali per definire la qua-lità audio di una scheda (o diun componente Hi-Fi).

Risposta in frequenzaIndica di quanto la curva di

risposta si discosta dal livelloideale (0 dB) nell’arco di fre-quenze udibili dall’orecchioumano, ovvero da 20 a 20.000Hz. Più i valori sono vicini a ze-

ro migliore è la risposta in fre-quenza (lineare), mentre se cisi discosta molto la risposta èirregolare e presenta dei “bu-chi” di frequenze, ovvero alcu-ni suoni (solitamente i più gra-vi ed i più acuti) sono riprodot-ti con minore intensità.

Livello rumore (Noise level)Indica in decibel l’intensità

del rumore di fondo della sche-

da. Il valore è sempre negativo,in quanto 0 dB indicherebbe unrumore forte come il segnalestesso, più è grande il numeronegativo minore è il rumore(ad esempio -90dB è meglio di -80dB).

La Gamma dinamicaÈ invece l’ampiezza dei livel-

li sonori riproducibili, ovveroquanta differenza c’è tra il suo-

CONSIGLIATO

CONSIGLIATO

CONSIGLIATO

31/63

Page 32: Corso Musica Digitale

PC Open Marzo 2003103

open labs grandi prove

HerculesDigiFire 7.1

88,90

Uscite 7.1 per hometheater - 2 porte Firewire

Bassa qualità sonora

Manca ingresso digitale -Suoni MIDI scarsi

6,94,8

Cirrus Logic S.F. CS4624Wavetable,Yamaha Soft S-YXG50

16 bit, 48 KHz18 bit / 20 bit

n.d.no / sìOttico

10Minijack / Minijack

Sensaura, Aureal A3D 1.0,EAX 2.0, I3DL2, D.S. 3D

non.d.7.1nono

www.hercules.it5,35,4

+0,06 -0,62 dB-81,5 dBA79,1 dBA

0,0060,036

-76,8 dB6

8,46%

HerculesGamesurround M. 5.1 Dvd

44,90

Supporto A3d ed EAX -Prezzo molto conveniente

Scarsa qualità audio -Fruscio elevato - Niente

connettori digitali

5,33,5

CMI-8738-6CHWavetable GM compatibile

16 bit, 48 KHz16 bitn.d.

no / non.d.6

Minijack / MinijackSensaura, Aureal A3D 1.0,EAX 2.0, I3DL2, D.S. 3D

non.d.5.1nono

www.hercules.it3,82,6

+0,43 -4,21 dB-73,8 dBA68,4 dBA

1,30442,423-65,9 dB

7

6,31%

TerratecDMX 6fire 24/96

258,20

Frontalino tutto in metallo -Campiona a 24 bit - Uscitaanalogica RCA - Ingresso

Phono

Sintetizzatore MIDI soloopzionale - Impegna la CPU

nei giochi

8,88,3

IC Ensemble Envy 24opz. Yamaha Wavetable

24 bit, 96 KHz24 bit / 24 bit

100sì / sì

Coassiale e Ottico18

Jack o RCA / RCASensaura, Aureal A3D 2.0,

EAX 2.0, D.S. 3DSi

Frontalino5.1

Si, 2.0no

www.terratec.net8,39

+0,01 -0,13 dB-94,8 dBA93,0 dBA0,00280,0086-85,3 dB

7

5,42%

TerratecAureon 7.1 Space

199,99

Uscite 7.1 per hometheater - Campiona a 24 bit

- Uscita a 192 KHz

I/O analogico solo minijack- Manca software per Dvd Audio - Mancasintetizzatore MIDI

8,36,4

IC Ensemble Envy 24HTn.d.

24 bit, 96 KHz24 bit / 24 bit

100sì / sìOttico

8Minijack / Minijack

Sensaura, Aureal A3D 1.0,EAX 2.0, I3DL2, D.S. 3D

non.d.7.1

Si, 2.0Tramite software non incl.

www.terratec.net8

8,4+0,02 -0,55 dB

-97,8 dBA95,5 dBA0,00620,0066-90,8 dB

8

2,29%

TerratecAureon 5.1 Fun

49,99

I/O digitale ottico -Supporto A3d ed EAX -

Prezzo conveniente

Scarsa qualità audio -Fruscio elevato - Impegna

la CPU nei giochi

65,8

CMI-8738-6CHWavetable GM compatibile

16 bit, 48 KHz16 bitn.d.

sì / sìOttico

8Minijack / Minijack

Sensaura, Aureal A3D 2.0,EAX 2.0, DirectSound 3D

non.d.5.1nono

www.terratec.net3,51,9

+0,36 -4,02 dB-71,0 dBA66,7 dBA

1,44547,228-63,4 dB

7

8,52%

TyphoonAcoustic Six

42,95

I/O digitale ottico ecoassiale - Supporto A3d

ed EAX - Prezzo moltoconveniente

Scarsa qualità audio -Fruscio elevato

6,25,2

CMI-8738-6CHWav.,Yamaha Soft S-YXG50

16 bit, 48 KHz16 bitn.d.

sì / sìCoassiale e Ottico

10Minijack / Minijack

Sensaura, Aureal A3D 1.0,EAX 2.0, I3DL2, D.S. 3D

non.d.5.1nono

www.typhoonline.com4,12,3

+0,51 -5,32 dB-74,1 dBA66,0 dBA

1,36640,745-67,2 dB

7

6,27%

no più forte e quello più debo-le che la scheda riesce ad emet-tere o registrare. Indicata in de-cibel positivi, maggiore è il nu-mero migliore è la scheda.

La Distorsione armonicaTHD (Total Harmonic Di-

stortion) e la Intermodulazione(IMD, InterModulation Distor-tion), misurano invece la “pu-rezza” del suono, ovvero quan-

ti suoni spuri, armonici e no,vengono emessi quando si in-via alla scheda un segnale a1000 Hz. Il valore è indicato inpercentuale di armonici rispet-to al suono originale, più è bas-so e migliore è la scheda.

Separazione dei canaliInfine, la Separazione dei ca-

nali (stereo crosstalk) indica indecibel di quanto il segnale

emesso su un solo canale ste-reo è udibile anche nell’altrocanale. Il valore, negativo, co-me quello del livello di rumoreè migliore quanto più è grande.

Alcune precisazioni: i valoridi Livello rumore e Gamma di-namica sono indicati in dBA,ovvero decibel “A-weighted”,pesati in base alla diversa sen-sibilità dell’orecchio umano al-le diverse frequenze, come si

usa in campo audio.I test sono stati eseguiti tutti

in modalità “loopback”, ovveroconnettendo l’output e l’inputdella scheda, dunque i valorisono generati dalla qualità siadegli ingressi che delle uscitedella scheda audio: per esem-pio la distorsione armonica è lasomma della distorsione delleuscite audio e di quella degli in-gressi. �

CONSIGLIATO

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Page 33: Corso Musica Digitale

PC Open Aprile 200398

open labs grandi prove

Il campo della composizione earrangiamento musicale suPC rimane sempre un ambito

relativamente poco frequenta-to dall’informatica, nonostanteda anni la multimedialità sia labandiera di qualunque compu-ter e la diffusione di MP3, ma-sterizzazione CD e audio multi-canale abbiano reso il compu-ter molto più “musicale” di untempo. Il numero dei program-mi disponibili per il campo del-la creatività musicale non si av-vicina nemmeno lontanamentead altre tipologie di software, epurtroppo l’utilizzo di tali pro-grammi è spesso tutt’altro chesemplice.

Questo perché nonostantetutti amino la musica, cimen-tarsi nell’eseguirla o comporlaè un’altra cosa, dunque l’ap-passionato di computer difficil-mente entra in questo campo.Dalla sponda opposta, il musi-cista spesso è restio ad utiliz-zare il computer: chi è impe-gnato nello studio di uno stru-mento vede il computer comequalcosa di avulso dalla pro-pria esperienza musicale, fattadi interminabili esercizi e di unasensibilità classica che poco haa che fare con la mentalitàinformatica.

Ma due fattori stanno ribal-tando questa situazione: il suc-

cesso dello standard GeneralMIDI e la diffusione della musi-ca composta con il computernel campo televisivo e multi-mediale.

Se al primo dedichiamo unpiccolo box nella prossima pa-gina e un successivo approfon-dimento sul CD, il secondo fat-tore è sotto gli occhi (anzi, leorecchie) di tutti: buona partedella musica che ascoltiamo intelevisione è prodotta con l’ac-coppiata PC-strumenti MIDI,che si tratti di jingle pubblicita-ri, musiche di sottofondo, basidi canzoni, sigle di trasmissionio Tg. Questo perché i modernistrumenti MIDI mettono a di-sposizione suoni molto simili astrumenti “veri” in modo moltopiù economico rispetto all’in-gaggio di un’orchestra. Anchenel mondo del cinema, le pro-duzioni meno costose non fan-no più uso per le musiche origi-nali di grandi orchestre, ma ilcompositore realizza la colonnasonora in formato MIDI, regi-strandola da strumenti digitali.

Questa situazione ha due fac-ce: dal punto di vista dell’infor-matica musicale porta ad unosviluppo e potenziamento co-stante sia della qualità dei suo-ni sia della potenza di strumen-ti e software, mentre dal puntodi vista strettamente musicalepurtroppo porti a un certo ap-piattimento della qualità dellamusica che ascoltiamo, senzaconsiderare le ripercussioni oc-cupazionali. Pensateci: perquanto realistico, un violinocampionato non potrà mai ri-produrre le sensazioni prodot-te sul nostro animo da un verostrumento suonato da un vir-tuoso!

Nel campo dei CD ROM mul-

timediali e dei giochi è invecelogico che le musiche siano rea-lizzate con strumenti digitali, equi tornano utili software menosofisticati e di più immediatoutilizzo per il programmatore,spesso non musicista in sensostretto. Altri due campi di gran-de importanza per la musica suPC sono la musica techno-hou-se, che può essere realizzatarapidamente tramite program-mi semplicissimi che non ri-chiedono grandi conoscenzemusicali, e la notazione musi-cale.

Infine c’è il grande campodetto Hard disk recording(che trovate nel CD), ovvero ilcampionamento e la registra-zione audio su disco rigido, dicui abbiamo parlato il mesescorso. Una volta sul nostrohard disk l’audio può infatti es-sere manipolato, tagliato, mo-dificato con effetti ed infine ma-sterizzato su CD audio. Si trattadi un campo professionale acui però la potenza dei moder-ni processori sta avvicinandoanche l’utente medio, grazie al-l’inclusione di sezioni audio neisequencer più blasonati. E se ilmese scorso abbiamo visto co-me utilizzare i sequencer perregistrare più tracce di audiocampionato, anche tramiteesempi pratici realizzati con ilsequencer entry-level Cubasis,questa volta illustreremo prati-camente l’utilizzo di sequencerdi fascia alta per il loro compitooriginario, la registrazione MI-DI, ed analizzeremo in profon-dità i due “campioni” del mon-do del sequencing sia MIDI cheaudio: Cubase e Sonar. Questonon solo per completare l’ana-lisi delle possibilità dei sequen-cer, ma anche per fornire un

� Quarta parte del percorso di musica su PC

Musica da maestro: comporre e personalizzareLa puntata dedicata ai sequencer parte dalle possibili applicazionidell’informatica musicale per arrivare a un approfondito confronto tra idue campioni che si dividono la scena: Cubase SX e Sonar di Marco Milano

IL CALENDARIO DELLE LEZIONIParte 1 (sul CD GUIDA)

CREARE- Tecniche di hard disk recordinge di campionamento

- Creare brani MIDI utilizzandoun sequencer (elementi diteoria musicale)

- Steinberg Cubasis Inwired- Creare partiture

Parte 2 (sul CD GUIDA)

MODIFICARE- Guida alla correttamasterizzazione di CD audio

- Utilizzo sequencer permodificare brani MIDI

- Modifica partiture acquisitetramite scanner

ASCOLTARE- Sistemi di ascolto, da 2.1 a 7.1- Effetti per arricchire l’ascolto- Quanto si deve spendere peravere la qualità che ci si aspetta

Parte 3 - (sul CD GUIDA)REGISTRARE IN DIGITALEComparativa schede audio conregistrazione digitale su harddisk

Parte 4 - aprile 2003COMPORRE EPERSONALIZZARE UN BRANO- Approfondimento su softwaresequencer

- Confronto fra Cubase SX e Sonar

Le prossime puntate

Parte 5 - maggio 2003UNO SPARTITO ELETTRONICOSoftware di notazione musicale,pratica su OCR anche per letablature

Parte 6 - giugno 2003ASCOLTO PERFETTOI sistemi audio

il corso èsul CDn. 70

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PC Open Aprile 200399

open labs grandi prove

percorso per chi volesse fare il“salto” da una versione gratuitao economica come Cubasis alcostoso fratello maggiore Cu-base.

Cubase e Sonar,i due fratelli maggiori di Cubasis e Music Creator

Cubase e Sonar sono inrealtà i “fratelli maggiori” di ver-sioni entry-level che ne condi-vidono le funzioni principali,con parecchie limitazioni maanche un prezzo decisamentepiù abbordabile.

La versione “light” di Cubaseè Cubasis, che abbiamo utiliz-zato per i tutorial delle prece-denti puntate di questa serie diarticoli sulla musica. Viene of-ferto gratuitamente in versioneOEM con alcune schede audio,altrimenti costa solo 40 euronella versione “Go 3.0”, ed offre64 tracce MIDI, 24 tracce audioWAV o MP3, risoluzione di 384PPQ (pulse per quarter), 16 bra-ni aperti contemporaneamen-te, registrazione audio su discorigido, sincronizzazione tracceMIDI ed audio, Quantize, edi-ting su pentagramma con stam-pa, punch in-out real time,mixer MIDI e audio, esportazio-ne RealAudio, masterizzazionesu CD-R, Expander virtuale con70 MB di suoni, sincronizzazio-ne con video AVI.

La versione più economicadella famiglia di Sonar (c’è an-che una versione intermedia,Home Studio 2002, che costa112 euro) è Music Creator 2003,costa 56 euro e offre caratteri-stiche simili a quelle di Cubasis,con l’esclusione delle tracceMP3 e del supporto RealAudio,ma supporta loop e groovecreati con ACID, include effettiaudio DirectX ed i synth softwa-re Virtual Sound Canvas eDreamstation in formato DXi,ed una finestra Karaoke con leparole sincronizzate alle tracceMIDI. Come si vede, ambeduesono già più che sufficienti perl’hobbista ed il semiprofessio-nista.

Campioni a confronto:Cubase SX vs. Sonar 2.0

Stiamo per vedere da vicinoi due più potenti sequencer sulmercato, ma prima ricordiamobrevemente cos’è un sequen-cer MIDI. Detto in poche paro-le, si tratta di registratori di da-ti MIDI: quanto suonato su unatastiera collegata al computerviene registrato dal sequencerche può poi rieseguire il brano,

Le caratteristiche dei due campioniCubase SX Sonar 2.0

Numero tracce MIDI Illimitato IllimitatoNumero tracce audio Virtualmente illimitato Virtualmente illimitatoRisoluzione max. MIDI Illimitata (al campione) 960 PPQRisoluzione max. audio 24 bit/96KHz 24 bit/96KHzSincronizzazione video sì sìPlugIn e strumenti virtuali VST (supporto diretto DirectX) DirectX (VST tramite utility esterna)Applicazione effetti offline sì noSupporto Groove Clips (Acid) no sìSupporto ReWire 2 sì sìSupporto ASIO sì no (sì dalla V2.2)Funzionalità 10 9Interfaccia 10 8Facilità d'uso 7,5 10Qualità stampa partiture 10 8,5Stabilità 8 9,5

Il General MIDI ha contribuitoenormemente alla diffusione dellamusica MIDI su PC. Il MIDI, standarddi comunicazione seriale trastrumenti musicali elettronici tramiteporte e cavetti pentapolari, nascenel 1983 per suonare tastierediverse controllandole da unatastiera principale.I primi computer “musicali”, chepotevano registrare la musicaeseguita su tastiere MIDI erieseguirla senza intervento umano(sembrava un piccolo miracolo!),furono Amiga, AtariST e Mac.C’era però un problema: lo standardMIDI prevede 16 canali, e ad ognicanale può essere assegnato unsuono tra 127. Chi registrava lamusica come file MIDI non potevasapere la configurazione deglistrumenti di chi l’avrebbe rieseguita,e questo portava ad una scarsacircolazione dei file, dovendosempre assegnare i suonimanualmente per evitare diascoltare un contrabbasso eseguireuna parte di saxofono. A questoinconveniente ha ovviato il GeneralMIDI (GM), che ha imposto un suonopreciso ad ognuno dei 127 “patch”disponibili: il suono 12 è sempre unVibrafono, il 76 un Flauto di Pan ecosì via. Così si è sicuri che chiriascolta i nostri brani avrà i suoni“giusti”. Ciò ha portato al proliferaredi “basi MIDI”, ovvero di file GM conle basi delle canzoni. Rimaneva ilproblema di superare i 127 suoni:Roland con lo standard GS (max.65.000 suoni), e Yamaha con XG(max. 16.384 suoni) lo affrontaronocreando una nuova incompatibilità,che rischiava di riportare lasituazione al caos. Alla fine leaziende si sono accordate sul nuovostandard General MIDI 2: supportasino ad un massimo di 128 banchida 128 suoni, per un totale di16.384 suoni.

Storia del General MIDI modificarlo con strumenti diEditing spesso molto potenti ecomplessi, infine salvare i datiin file MIDI. Spesso dispongo-no di sezioni “audio”, che per-mettono di campionare tracceaudio da sincronizzare con letracce MIDI, e di avanzate fun-zioni di mixing con effetti spe-ciali applicabili in tempo realeall’audio.

La possibilità di visualizzareed editare i dati MIDI anche co-me notazione tradizionale ag-giunge ai sequencer funzioni ti-piche dei software di notazio-ne (di cui parleremo il prossi-mo mese): oltre a convertire idati MIDI in note sul penta-gramma, consentono di inseri-re note e simboli manualmenteper poi stampare la partitura,come dei Dtp musicali.

I due campioni a confrontosono ovviamente molto indica-ti sia nel campo MIDI che inquello audio che in quello dellanotazione e stampa delle parti-ture, ma ciascuno offre qualco-sa di più in uno o nell’altro cam-po, come vedremo nel corsodella prova.

Due parole sulle versioni di-sponibili: Cubase ha due ver-sioni, la SX con tutte le funzio-nalità, e la meno costosa SL,priva dell’editor avanzato dipartiture (dispone di un editorcon funzionalità ridotte), delsupporto surround, dell’appli-cazione offline degli effetti, conmeno slot per effetti e strumen-ti VST. Sonar 2.0 esiste in ver-sione standard e nella più co-stosa XL, che offre in più duePlugIn DXi a 64 bit (un analizza-tore di spettro ed un compres-sore) ed uno strumento virtua-le DXi.

Sequencer come Cubase eSonar sono dotati di centinaia

di caratteristiche, e può esseremolto difficile orientarsi tra diesse.

Ci sono però delle caratteri-stiche “fondamentali”, in basealla quali è possibile giudicar-ne la bontà: numero di traccegestibili, risoluzione (misuratain PPQ, indica in quante parti ilsequencer può dividere unquarto, e da essa dipende laprecisione del sequencer),supporto di tracce audio sin-cronizzate con quelle MIDI, op-zioni di quantizzazione (ovve-ro correzione automatica dellenote suonate non perfettamen-te a tempo), presenza di editorsu pentagramma con funzionidi stampa, presenza del PunchIn-Out in tempo reale (serve asovrascrivere solo le parti ve-nute male di un brano, attivan-do e disattivando la registra-zione con un clic mentre il bra-no continua a scorrere), op-zioni di sincronizzazione Smp-te (per sincronizzarsi con i vi-deo), possibilità di editare con-temporaneamente più branicon “taglia e incolla” da uno al-l’altro. In base alla presenzaed alla potenza di queste ca-ratteristiche si può giudicarela ricchezza di un sequencer, ela sua idoneità per l’uso pro-fessionale o domestico.

Per il professionista è im-portante anche la presenza diconfigurazioni predefinite peril maggior numero possibile distrumenti MIDI, di effetti spe-ciali applicabili in tempo realeall’audio campionato, di opzio-ni avanzate di stampa partitu-re, ma soprattutto la rapiditàcon cui l’editor permette dimodificare la musica registra-ta, caratteristica fondamentalequando la musica è un lavoroed i tempi sono ristretti. �

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PC Open Aprile 2003100

open labs grandi prove

� Cubase SX

Potente, con difetti di gioventùL’EDITOR SU PARTITURA, GIOIE E DOLORI

Non crediamo che chi harealizzato l’editor su partituradi Cubase abbia scritto unasinfonia per capire comemigliorarlo. È infatti pieno didifetti che si potrebberorisolvere facilmente, ed ilnostro parere è condiviso dallamaggioranza degli utenti, cheaffollano il sito Steinberg conlamentele su questo editor. È un vero peccato, perchél’editor su partitura di Cubaseè potente, di gran lungasuperiore a quello di Sonar siaper ricchezza di funzioni sia perl’eccellente resa su carta dellepartiture stampate, con fontmigliori persino di quelli diFinale. Sarebbe dunqueperfetto per stampare innotazione tradizionale leproprie composizioni, le basiMIDI, se non avesse alcunidifetti “imperdonabili”: il più

grave è l’assenza diuna“autoformattazione”intelligente delletracce. Aprendol’editor, ci si trovainfatti di fronte aduna serie di partitutte su un solo rigoe in chiave di violino,dunque le parti dibasso hanno unaserie infinita di tagliaddizionali e quelle dipiano/tastiere mostranograppoli di note. Non mancanolegature inutili, sovrapposizionie via dicendo. Tutto questo sarebbe evitabile,visto che ci sono funzionicome Chiave Automatica eRiordina Durate che danno allapartitura il giusto look, ma talifunzioni sono chissà perchédisattivate di default, e per

attivarle laprocedura è quantodi più macchinososi possaimmaginare, e quiappare il secondograve difetto: non èpossibile settaregli stessi parametriper tutte le traccein un sol colpo. La cosa erapossibile con

Cubase VST Score tramite iltasto Alt, ma qui la funzione èstata rimossa. Altro problema, i preset che dovrebbero facilitarel’applicazione delle modifichesu più tracce hanno il “piccolo”difetto di sovrascrivere anche il nome della traccia. Se si pensa che Sonar effettuaautomaticamente la sceltadella chiave corretta, divide in due righi le parti dipiano/tastiera, evitasovrapposizioni e legatureinutili, ci si chiede perchéCubase potendolo fare non lo faccia. In figura si notala differenza tra la partituracosì come si apre di default (a sinistra basso), e comeCubase sarebbe in grado di visualizzarla seautomatizzasse le sue funzioni(a destra in alto).

VST, POTENZA VIRTUALE

Uno dei punti di forza diCubase è lo standard VST(Virtual Studio Technology),nato nel 1996, e che ha avutoun enorme successo nelmondo degli strumenti MIDIvirtuali. Gli strumenti VST sonoveri e propri sintetizzatorivirtuali, che su PC abbastanzapotenti possono sostituirestrumenti MIDI esterni,producendo suoni di altaqualità direttamentedall’interno del computer.Cubase integra perfettamentetali strumenti nella sua

struttura: i pannelli di controllodegli strumenti sonofotorealistici, e consentono unuso simile a strumenti reali, ein Cubase si può utilizzarlisemplicemente selezionandolicome output MIDI, senza lanecessità di tracce audioaggiuntive come in Sonar.Ma la cosa più esaltante è lacompatibilità anche con glistrumenti DXi usati da Sonar:con Cubase non dobbiamoscegliere quale tipo distrumenti è il migliore per noi,possiamo usarli tutti!

Unica lamentela, Cubase SXdispone di solo 3 strumentiVST, un basso, un synthanalogico ed una drummachine.

L’installazione e l’uso di Cu-base presentano alcuniostacoli in più rispetto a

Sonar: il software è infatti pro-tetto da una “dongle”, ovverouna chiave hardware fornitanella confezione, senza la qualeil programma non parte. Cisembra un sistema che penaliz-za solo l’utente onesto, vistoche su Internet le copie piratache funzionano senza donglesono sempre esistite.

Il mistero del telefono in do maggiore

Alla prima esecuzione, Cu-base effettuerà il controllo del-la configurazione ASIO.

Al primo uso dell’editor supentagramma, ci siamo peròcon orrore trovati di fronte allaschermata che pubblichiamoqui sotto: invece delle note, sulpentagramma danzavano cas-sette postali, telefoni ed altreamenità.

Il problema non si risolvevanemmeno riavviando più volteCubase e lo stesso Windows, otentando una reinstallazione. Ilmanuale non diceva nulla al ri-guardo.

Alla fine, abbiamo trovato lasoluzione: aprire la cartella deiFont di Windows XP e aggior-narla premendo F5.

Evidentemente l’installer diCubase non registra corretta-mente in Windows i font di Cu-base copiati nella cartella di si-stema.

Interpellando la Steinberg,abbiamo saputo che la soluzio-ne a questo bug era proprioquella da noi trovata, e che èspiegata nella “knowledge ba-se” del sito Steinberg. �

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PC Open Aprile 2003101

open labs grandi prove

Il prezzoCubase SX/SL: €870/540 IVA inc.

Caratteristiche tecniche

UN’INTERFACCIA DA SOGNO

PLUGIN AUDIO OFFLINE

La prima cosa che si nota lanciando Cubase SX è l’incredibilericchezza dell’interfaccia: completamente rivista rispetto alleversioni precedenti, è molto più funzionale, organizzata e,diciamolo, bella da vedere. Con il look 3D a farla da padrone, imixer che sembrano veri, i pannelli di controllo con pulsantiluminosi, i menu contestuali che si aprono in finestre a cascatadal look metallico. Sembra di essere in un verostudio di registrazione e labellezza non è fine a sestessa, ma aiuta moltonell’uso delle miriadi difunzioni di questo complessoprogramma. I pulsanti “R” e “W” sono unachicca: consentono di scrivereo leggere “Automation Tracks”,ovvero tracce che contengonole modifiche da noi effettuate.

Cubase SX utilizza i PlugIn sia in campo audio, dove fornisconoeffetti speciali di tutti i tipi, sia in campo MIDI, dove possonoessere usati per l’editing (transpose, quantize o echo) nondistruttivo delle tracce.Tra i PlugIn audio (VST e DirectX) ci sono filtri, riverberi, flanger,distorsori, compressori, decine di effetti pronti per l’uso dotati diinterfaccia fotorealistica, ma la grande novità, esclusiva diCubase SX, è la possibilità di applicare gli effetti “offline”. Se glieffetti audio in tempo reale sono una gran cosa, è però enormeil carico che possono imporre alla CPU, dunque per effettuare laregistrazione finale (mixdown) di progetti con molte tracce audioe molti effetti si deve avere un sistema potente. Conl’applicazione offline degli effetti, si possono modificaredirettamente le tracce audio, in modo da effettuare laregistrazione finale senza il carico degli effetti real time. El’Undo non lineare consente anche di eliminare uno qualunquedegli effetti applicati lasciando intatti quelli applicati prima e

dopo. Con Cubase SX èdunque possibile provarei vari effetti in temporeale, e una voltaraggiunti i risultatidesiderati applicarli alletracce, effettuando ilmixdown di tracce coneffetti multipli anche consistemi poco potenti.Nessun altro sequencersul mercato può almomento fare questo.

SUONO SURROUND E REWIRE

Un’esclusiva di Cubase SX èil supporto dell’audiosurround. Cubase SX puòmixare le tracce audio in unambiente multicanale, percreare colonne sonore 5.1. Atale scopo utilizza le funzionisurround del mixer, come“SurroundPan”, che consentedi posizionare una sorgenteaudio in qualunque punto

dello spazio tramiteun’interfaccia grafica intuitivae d’impatto. Il progettomulticanale potrà esseremixato tramite scheda audioad uscite multiple, o salvatocome file WAV per la codificatramite programmi esterni (ad esempio in formato MPEGper i DVD).Cubase supporta anche lostandard ReWire 2.0, ovveropuò trasferire dati audio intempo reale daun’applicazione all’altra comese fossero collegate con uncavo audio virtuale. In questomodo, se abbiamo uncomputer potente, possiamoprocessare in tempo realel’audio proveniente daCubase con un altroprogramma audio ReWirecompatibile.

ANCHE IN ITALIANO CON L’AGGIORNAMENTO

Sul CD ROM la versione di Cubase SX da noi ricevuta era la1.03. Dal sito Steinberg abbiamo scaricato l’aggiornamentogratuito alla 1.05, lo abbiamo installato (cosa che richiede larimozione della dongle per reinserirla prima del lancio dellanuova versione), e abbiamo avuto una lieta sorpresa: l’elencodelle lingue disponibili, che nella versione 1.03 comprendevabeffardamente inglese, francese, tedesco e spagnolo ma nonitaliano, ora è stato arricchito anche con le lingue italiano egiapponese.

� PRO- PlugIn audio utilizzabili offline- Compatibile strumenti VST e DXi- Interfaccia di altissima qualità- Supporto audio surround- Stampa partiture di qualitàprofessionale

� CONTRO- Alcuni bug fastidiosi- Assenza formattazione intelligentepartitura

- Dongle hardware USB

Nome: Cubase SXProduttore: Steinbergwww.steinberg.netDistributore: MIDIWarewww.midiware.comCaratteristiche: tracce MIDI e audioillimitate, risoluz. max. illimitata (“alcampione”), brani aperticontemporaneamente illimitati,sincronizzazione con filmati Avi,editing su pentagramma con stampaad alta qualità, punch in-out real time,mixer MIDI e audio, supporto PlugInVST e DXi, Undo illimitato, supportoReWire2 e ASIO2, VST System LinkSist.Operativo: Windows 2000 o XP

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Sonar 2.0 è protetto solo dalnumero di serie, e la cosanon può che rallegrare l’u-

tente onesto: niente “dongle”come in Cubase SX, niente porteUSB occupate, installazione ra-pida e senza ostacoli. Ad ogniavvio di Sonar, una finestra diTips fornisce un utile consigliosulle caratteristiche e funzio-nalità del software. L’utenteesperto può comunque disatti-vare questi suggerimenti pervelocizzare l’apertura del pro-gramma. Alla prima esecuzioneviene anche condotto un testdella nostra scheda audio, e ciè chiesto di assegnare ingressied uscite MIDI.

Manualistica in italiano,interfaccia in inglese

La manualistica di Sonar 2.0è eccellente: tutta su carta, cir-ca 700 pagine, e interamentetradotta in italiano. Potremocosì studiare le caratteristichepiù complesse di Sonar como-damente sdraiati in poltrona odurante un viaggio in treno,senza dover accendere il PCper leggere la documentazionePdf come avviene con Cubase.

Ma a differenza di CubaseSX, che dalla versione 1.05 èdotato anche di interfaccia initaliano, Sonar mantiene la solainterfaccia in inglese, dunqueaccade l’esatto contrario: Cu-base ha interfaccia italiana emanuale inglese, Sonar inter-faccia inglese e manuale italia-no. Al momento di andare instampa, la Twelve Tone ha resonoto che sarà disponibile agiorni sul sito www.cakewalk.com l’aggiornamento gra-tuito alla versione 2.2 per tuttigli utenti registrati di Sonar2.0/2.1. �

� Sonar 2.0

Semplice e versatile da usare PLUGIN AUDIO, PLUGIN MIDI, REWIRE

Analogamente a Cubase SX,Sonar 2.0 utilizza i PlugIn siaaudio che MIDI, per aggiungereeffetti speciali alle tracce inmodo “non distruttivo”, ovverosenza modificare i datioriginali. Come avviene per glistrumenti virtuali, Sonarutilizza PlugIn DirectX inveceche VST. Quantizzazione,arpeggi automatici, echo,traspositore e via dicendo,sono disponibili per le tracceMIDI, mentre per quelle audioci sono compressori,distorsori, flanger, riverberi ecosì via. Se si sbaglia bastarimuovere il PlugIn: i datioriginali audio o MIDI nonvengono modificati.Tra i PlugIn audio (sonosupportati non solo quelli VSTma anche i PlugIn DirectX usatida Sonar) ci sono filtri,riverberi, flanger, distorsori,compressori, decine di effetti

pronti per l’usodotati di interfacciafotorealistica, ma lagrande novità,esclusiva di CubaseSX, è la possibilità diapplicare gli effetti“offline”. Purtroppo Sonar nonpuò applicare glieffetti offline, talefunzione al momentoè offerta solo daCubase SX, dunque non èpossibile modificare le tracceaudio “applicando”definitivamente i PlugIn perliberare la CPU dal carico deglieffetti real-time. E visto cheSonar non può utilizzare piùcomputer in rete come faCubase con il “VST SystemLink”, per progettiparticolarmente complessi sideve avere un computerdecisamente molto potente

per evitare problemi e rallentamenti. Sonar supporta invece un altrostandard ideato da Steinberg:ReWire 2.0, il “cavo audiovirtuale” per trasferire datiaudio in tempo reale daun’applicazione all’altra. Èdunque possibile processarein tempo reale l’audioproveniente da Sonar conqualunque programma ReWirecompatibile.

LOOK VECCHIOTTO MA INTUITIVO

L’interfaccia di Sonar è ricca efunzionale, ma ha un lookancora molto simile alpredecessore Cakewalk,certamente meno 3D e menospettacolare rispetto aCubase. È però più intuitivarispetto a Cubase: si vede cheSonar ed il predecessoreCakewalk sono stati sviluppatidall’inizio solo per Windows,le procedure sono immediatee ci si trova a padroneggiarerapidamente l’interfacciaanche senza leggere il

manuale. Anche Sonarconsente, come Cubase, diregistrare le modifiche diparametri e mix da noieffettuati e rieseguirle con glistessi tempi, ma invece diusare le “Automation Tracks”,utilizza “AutomationEnvelopes” direttamente sullatraccia di cui stiamo editandoi parametri. Alla fine lefunzionalità si equivalgono:con tutti e due i sistemi èpossibile per esempiodisegnare la curva di un

parametro, soloche in Cubase sieffettua sulleAutomation Trackslegate alla tracciaprincipale, mentrein Sonar sidisegna sullatraccia, unapproccio piùintuitivo ma menochiaro se iparametri

automatizzati sono più di uno.Al momento di andare instampa, la Twelve Tone hareso noto che sarà disponibilea giorni sul sitowww.cakewalk.coml’aggiornamento gratuito allaversione 2.2 per tutti gli utentiregistrati di Sonar 2.0/2.1.Tra le nuove funzionalità,spicca il supporto ASIO. Sonarinfatti utilizza una modalitàparticolare presente nei driverdi Windows “WDM” perinterfacciarsi con le schedeaudio e registrarecontemporaneamente piùtracce MIDI anche a 24 bitcon tempi di latenza moltobassi, ma ci sono schede chenon dispongono dei driverWDM e, in mancanza disupporto ASIO, Sonar lepoteva controllare solo con lelente API MME, dall’altalatenza e che dunqueostacolano l’utilizzo in temporeale.

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Il prezzoCubase 2.0/2.0 XL: €468/588 IVA c.

Caratteristiche tecniche

PARAMETRI E MIXAGGIO SOTT’OCCHIO

POTENZA VIRTUALE DXI

Nonostante il look meno accattivante di quello di Cubase SX,l’interfaccia di Sonar ha delle potenzialità notevoli: nell’elenco asinistra di ogni finestra è possibile visualizzare sotto ogni traccianon solo una completa serie di parametri MIDI come banco,patch, canale MIDI, ma anche iprincipali parametri dimixaggio, come volume, pan ecosì via.Per le tracce audio sono adisposizione anche i Led dimonitoraggio dei livelli intempo reale.L’utilizzatore può dunqueevitare di aprire il mixer per lamaggioranza delle operazionisulle tracce.

Se Cubase ha come suo punto di forza gli strumenti MIDI virtualiVST (Virtual Studio Technology), Sonar risponde con quelli DXi,standard legato al DirectX Microsoft. Come i “cugini” VST, glistrumenti DXi sono veri e propri sintetizzatori virtuali, e sucomputer abbastanza potenti possono sostituire strumenti MIDIesterni, producendo internamente al PC suoni di alta qualità. Glistrumenti DXi sono dotati di pannelli di controllo fotorealistici,utilizzabili intuitivamente dal musicista che abbia avuto a che farecon i corrispondenti strumenti reali. A differenza di Cubase,Sonar per utilizzarli deve però aggiungere al nostro brano almenouna traccia audio aggiuntiva, per controllarne l’output.Non c’è uno standard migliore, VST è nato prima e dunquedispone di più varietà di moduli, ma la qualità ottenibile è allapari. Cubase SX ha il vantaggio di poter usare anche gli strumentiDXi, ma Sonar può fare lo stesso tramite utility esterne checonsentono di utilizzare gli strumenti VST, dunque pari e patta…o meglio, Sonar vince per utilità e numero di strumenti inclusi:Cubase offre basso, synth analogico e drum machine, Sonaroffre un campionatore ed editor di loop e groove compatibile

Acid, un synth analogico,un amplificatore perchitarra a moduli anni ’60-’70, e soprattutto “VirtualSound Canvas”,un’autentica versionevirtuale del celebreexpander MIDI Roland concentinaia di suoniGM/GS, che può da solosonorizzare una baseMIDI senza necessità dimoduli esterni.

GROOVE CLIPS

Sonar ha una funzionalitàesclusiva che lo distingue datutti gli altri sequencer,Cubase e Logic compresi:supporta i “Groove Clips”,clip audio intelligenti, chesono in grado di riconosceretonalità e tempo del brano in

cui sono inseriti e siadattano di conseguenza. Questi file audio specialisono utilizzati da tempo dalsoftware audio “Acid” dellaSonic Foundry, e per laprima volta sonoimplementati in unsequencer. La cosa apre potenzialitànotevoli: possiamoregistrare una frasemusicale dal vivo eriutilizzarla in diversesituazioni musicali sapendoche sarà automaticamenteadattata: i clip sarannoallungati e accorciati senzacambiare intonazione, ospostati di tonalità senzacambiare la durata del loop.

EDITOR SU PARTITURA

L’editor su partitura di Sonar è meno ricco di opzioni, dipossibilità di personalizzazione, di simboli grafici rispetto aquello di Cubase SX, cui è anche inferiore nella resa dellepartiture stampate e nella qualità dei font.È però molto più “intelligente”: a differenza di Cubase, Sonarutilizza una “autoformattazione” intelligente delle tracce, percui ad ogni traccia viene automaticamente assegnata la chiavecorretta, se l’estensione è grande viene utilizzato un doppiorigo pianistico, e vengono applicate le opzioni di“quantizzazione visuale” per eliminare legature, doppie note,pause indesiderate. Niente tagli addizionali assurdi, grappoli dinote ed altre amenità che ci propina Cubase.

� PRO- Supporto e creazione Groove Clips- Eccellente formattazione partitura- Potenti strumenti virtuali DXi- Interfaccia ricca ma intuitiva- Ampia manualistica in italiano- Parametri e Led mixer direttamentenella visuale tracce

� CONTRO- Pochi parametri e simboli perstampa partitura

- Non supporta applicazione offlinePlugIn effetti

Nome: Sonar 2.0Produttore: Twelve Tone Systemswww.cakewalk.comDistributore: MIDI Musicwww.midimusic.itCaratteristiche: tracce MIDI e audioillimitate, risoluz. max. 960ppq, braniaperti contemporaneamente illimitati,sincronizzazione con filmati Avi,editing su pentagramma con stampa,punch in-out real time, mixer MIDI eaudio, supporto PlugIn DXi, Undoillimitato, supporto ReWire2 e WDM.Sistema Operativo: Windows98SE/Me/2000/Xp

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Nella prima puntata di que-sta serie dedicata alla mu-sica con il PC abbiamo

presentato un tutorial per muo-vere i primi passi con la versio-ne gratuita di Cubase, CubasisInwired. Abbiamo visto comeinstallare il programma, confi-gurarlo per utilizzare le corret-te porte MIDI, come creare trac-ce audio o MIDI, come registra-re più tracce MIDI sovrappostesuonando su una tastiera musi-cale collegata al computer, ecome correggere eventuali er-rori nell’editor della partitura.

Nella terza puntata della se-rie abbiamo invece propostoun tutorial dedicato alle funzio-ni di hard disk recording di Cu-basis Inwired, che illustrava co-me aggiungere più tracce audioregistrate dal vivo alle tracceMIDI, cosa che avviene neglistudi di registrazione quando auna base MIDI si aggiunge laparte del cantante e assoli distrumenti live.

In questa quarta puntata cidedicheremo invece ai due se-quencer avanzati Cubase SX eSonar 2.0, attualmente i cam-pioni del sequencing su PC (ilterzo campione, Logic di Ema-gic, non viene più sviluppatoper PC ma solo per Mac).

Vedremo come editare unabase MIDI commerciale e comeutilizzare un sintetizzatore vir-tuale, illustrando le procedurenecessarie nei due programmi,in modo che possiate non soloavere un’indicazione praticasulle procedure, ma anche va-lutare come i due sequencersvolgono la stessa operazione,cosa che costituisce anche unconfronto pratico tra i due ap-procci operativi. Visto che sitratta di un tutorial avanzato,daremo per scontate le proce-dure elementari già viste nelleprecedenti puntate, in modo daconcentrarci sulle funzioni checi interessano.

Il tutorial prevede il carica-mento di una base MIDI com-merciale o da noi realizzata, l’e-diting della base, e l’uso di sin-tetizzatori virtuali (basati sullostandard VST nel caso di Cuba-se e sullo standard DXi nel casodi Sonar), ovvero di strumentiMIDI software che consentonoal nostro computer di generaresuoni di alta qualità senza pos-sedere costosi strumenti MIDIesterni. �

Cubase e Sonar: funzionalità a confronto1

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Lanciare il programmaImmagine 1 (Cubase) - Si presentacon uno schermo vuoto, in cui èpresente solo la finestra con icontrolli stile registratore.Diversamente da quanto ci siaspetta, selezionando Open dalmenu File non è possibile caricaredei file MIDI, ma solo aprireprogetti in formato Cubase. Percaricare la base MIDI dovremoandare nel menu File e selezionareImport/MIDI File.

Immagine 2 (Sonar) - Una finestrain cui caricare progetti recenti ocrearne di nuovi, ma a differenza diCubase può anche caricaredirettamente i file MIDI senzanecessità di “importazioni”. Sonar2.0 è in realtà l’erede di Cakewalk,notissimo sequencer che è natoper Windows, dunque ha sempreavuto un’interfaccia che fa più usodi caratteristiche tipichedell’ambiente Windows come ildrag&drop, i menu contestuali enon ha mai fatto uso di utilityesterne tipo “SetupMME”.

Caricare un file MIDI standardImmagine 3 (Cubase) - A differenzadelle precedenti versioni non aprepiù automaticamente unarrangiamento all’avvio, ma creal’arrangiamento (che ora si chiamaProject) al momento in cui siimporta il file MIDI. Ci verrà chiestoin quale cartella vogliamo creare ilnuovo progetto. Se intendiamousare tracce audio dobbiamoscegliere una cartella situata inun’unità disco con molto spaziolibero, mentre per il solo MIDI nonci sono problemi. Dopo la selezionedella cartella progetto, Cubaseaprirà il file MIDI selezionato, inquesto caso la base commercialedi una canzone di Baglioni, Contutto l’amore che posso. Citroviamo però davanti ad unasorpresa: solo una traccia MIDI èpresente nella finestra delle tracce,mentre il file ha numerose partistrumentali.

Immagine 4 (Sonar) - Se il file MIDIaperto contiene dei messaggiSystemExclusive, come spessoaccade con le tracce GS, appariràun box che ci chiederà seaccettiamo di inviarli ai nostristrumenti MIDI. Notiamo cheassieme alla finestra contenente letracce, Sonar apre sempre ancheuna finestra con le informazionidel file MIDI, per esempio ilCopyright o il nome dell’autore.

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E se il file è "Type 0"?Immagine 5 (Cubase) - La cosaavviene quanto Cubase carica unfile MIDI “Type 0”. Esistono infatti3 tipi diversi di file MIDI standard,tipo 0, 1 e 2. Il tipo 2 è inutilizzato,dunque le basi sul mercatosolitamente sono tipo 0 o tipo 1. Il tipo 0 tra le altre particolarità haquella di mettere tutti i dati MIDIsu un’unica traccia, anche seappartengono a canali diversi, ilche renderebbe quasi impossibilel’editing. Cubase dispone di unafunzione per suddividereautomaticamente l’unica tracciadei file tipo 0 in tante tracce quantisono i canali MIDI utilizzati,ricreando una traccia per ognistrumento che suona. La funzione da selezionare è“Dissolve Part”. Per poterla attivare dobbiamoprima selezionare la traccia,cliccandoci sopra (il bordo diventarosso), poi selezioniamoMIDI/Dissolve Part, apparirà una finestra in cui dovremoscegliere Separate Channelse cliccare su Ok.

Immagine 6 (Sonar) - A differenzadi Cubase SX, Sonar riconosce inautomatico il file MIDI “Type 0”, einizia a suddividere gli eventi MIDIcontenuti nell’unica traccia usatada questo standard in tante tracceMIDI quanti sono i canali utilizzati.In Cubase SX invece l’operazionedeve essere eseguita da noistessi, tramite la funzioneDissolve Part.Notiamo l’assenza della finestracon i controlli di trasporto stileregistratore: in Sonar i controlli sitrovano in alto, nelle barrestrumenti, ed hannoun’importante carenza rispetto aCubase: non è possibileriavvolgere il brano in tempo realementre è in esecuzione, si puòsolo tornare all’inizio.Per tornare indietro in tempo realepossiamo però cliccare sui numeridelle battute in alto, el’esecuzione salteràautomaticamente a quel punto.

Editare una traccia MIDIImmagine 7 (Cubase) -Magicamente, appariranno tante

tracce quanti sono i canali MIDI,ovvero gli strumenti che suonanonel nostro brano. Ora possiamoascoltare il brano cliccando suPlay, dopodiché passiamo adeditarlo.Nella parte di archi c’è una seriedi accordi troppo gravi, chevogliamo trasportare all’ottavasuperiore. Biclicchiamo dunque sulla tracciainteressata, in modo da aprire il“Key Editor”, l’editor “griglia ebarrette” di Cubase. Qui possiamo selezionare lebarrette che rappresentano lenote con il mouse, aiutandocianche con la tastiera di pianoforteposta a sinistra per riferimento (lenote selezionate diventano nere).Selezioniamo gli accordi datrasportare, poi cliccando con iltasto destro facciamo apparire ilmenu contestuale (anche questouna novità di Cubase SX), eselezioniamo MIDI/Transpose.Nella finestra che appariràpotremo scegliere l’entità deltrasporto (in questo caso 12semitoni positivi), cliccare su Ok,

e tutto è fatto.

Immagine 8 (Sonar) - Orapassiamo all’editing della tracciadi archi, in cui vogliamo trasporregli accordi iniziali di un’ottavaverso l’acuto.Clicchiamo due volte sulla tracciainteressata, e si aprirà in PianoRoll, l’equivalente del Key Editor di Cubase. L’editor “griglia e barrette” di Sonar ha, come si vede, un aspetto più rozzo, ma è comunque potente. Per esempio, cliccando con iltasto destro su una nota appaionoautomaticamente i parametridell’evento, pronti per esseremodificati, parametri che inCubase sono nella barrastrumenti, di utilizzo più scomodo.Selezioniamo le barrette cherappresentano gli accordi datrasportare con il mouse,aiutandoci anche con la tastiera dipianoforte posta a sinistra perriferimento, poi dal menu Processselezioniamo Transpose. Nella finestra che apparirà

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potremo scegliere l’entità deltrasporto (12 semitoni positivi).

Caricare uno strumento MIDI virtualeImmagine 9 (Cubase) - CubaseSX dispone di potentisintetizzatori MIDI virtuali, icosiddetti strumenti “VST”, che ci consentono di generareaudio di qualità direttamente dalcomputer invece che daexpander esterni. Ora assegneremo la traccia di archi che abbiamo editato ad uno di questi strumenti, il sintetizzatore analogico “A1”.Chiudiamo il Key Editor e, damenu, selezioniamo Devices/VstInstruments. Apparirà una finestra in cuiinserire i vari strumenti virtuali,nel primo slot selezioniamoSynths/a1, poi clicchiamo sullapiccola e, ed apparirà la bellainterfaccia del synth virtuale. I più esperti potranno creare iloro suoni, noi useremo i presete dal menu a discesa in alto asinistra (che indica “BASS”)

selezioniamo il suono “GlimmerWMF”, un bel pad stile“tappeto”.

Immagine 10 (Sonar) - ComeCubase, anche Sonar dispone di potenti sintetizzatori MIDIvirtuali, ma a differenza delrivale non usa lo standard VST,bensì il “DXi”, uno standardaperto legato alle librerie DirectXdi Microsoft che, come il VST,consente di generare audio diqualità direttamente dalcomputer invece che daexpander esterni. Ora assegneremo la traccia diarchi all’eccellente “VirtualSound Canvas” di Edirol,compreso in Sonar. Da menuselezioniamoInsert/DXiSynth/Edirol VSC. Una finestra ci chiederà sevogliamo creare delle tracce:dobbiamo creare almeno latraccia “First Synth Output(Audio)”, in quanto a differenzadegli strumenti VST di CubaseSX, gli strumenti DXi di Sonarnecessitano di una traccia audio

aggiuntiva per poter essereascoltati. Spuntiamo le caselle per aprirela vista rack e le proprietà delSynth, ed appariranno duefinestre di gestione del Canvasvirtuale.

Assegnare uno strumento virtuale ad una tracciaImmagine 11 (Cubase) - Ora nonci resta che assegnare il suonodello strumento virtuale allatraccia degli archi.Selezioniamola nella finestraprincipale, andiamo nella zonasinistra (chiamata “Inspector”, e sotto il nome della tracciavedremo un grosso numero di parametri. Concentriamoci sul menu a discesa “out:”,cliccando sul quale apparirà unelenco delle porte MIDI di outputpresenti nel nostro sistema, etroveremo anche il nostro synthvirtuale “a1”. Selezioniamolo, ela traccia degli archi ora nonsuonerà più tramite strumentiMIDI esterni collegatiall’interfaccia MIDI, ma tramite il

sintetizzatore a1 che suonatramite gli altoparlanti dellascheda audio.

Immagine 12 (Sonar) - Perassegnare il suono dellostrumento virtuale alla tracciadegli archi torniamo alla finestraprincipale, andiamo nella zonasinistra e clicchiamo il tastodestro sulla piccola porta MIDIgialla accanto al nome dellatraccia. Dal menu contestualeselezioniamo Track Properties, e nella finestra che appariràscegliamo “Edirol VSC 1” comeoutput. La selezione del suono (inquesto caso “Syn.Strings1”) puòessere eseguita direttamente inquesta finestra, onell’interfaccia del synthvirtuale. Ciò fatto, eseguiamo ilbrano, e “magicamente” latraccia degli archi non suoneràpiù tramite strumenti MIDIesterni, ma tramite ilsintetizzatore virtuale SoundCanvas, che suona tramite glialtoparlanti della scheda audio.

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La stampa delle partiture èuna delle attività in cui ilpersonal computer ha mag-

giormente rivoluzionato ilmondo musicale, in particolarenel campo della musica classi-ca. Il singolo compositore puòfacilmente realizzare versioni astampa di qualità professionaledei propri lavori, mentre untempo era necessario portare ipropri manoscritti da un edito-re e sperare in un interessa-mento, o essere pronti ad inve-stire molto denaro per pagarsila stampa presso una casa edi-trice locale. Ma anche le caseeditrici oggi realizzano spessole proprie edizioni con softwa-

re di notazione, invece che coni costosi metodi tradizionali,favorendo la nascita di piccolerealtà editoriali.

Il computer rientra anchenel campo dell’educazione mu-sicale: spesso infatti i softwaredi notazione includono funzio-ni appositamente pensate percreare esercizi musicali e sol-feggi per gli allievi di scuole econservatori.

Il campo della musica legge-ra poi, è praticamente domina-to dall’informatica: spesso sisalta direttamente il mano-scritto, in quanto i brani pos-sono essere suonati su tastiereMIDI e stampati direttamente

da sequencer con funzioni dinotazione, come Cubase e So-nar, e i file MIDI risultanti pos-sono essere importati e con-vertiti da software di notazionecome Finale e Sibelius. In que-sto campo la musica vienestampata non solo per farlaeseguire a musicisti in carne edossa, ma anche per realizzarneuna versione cartacea da in-viare alla SIAE per la registra-zione dei propri pezzi, adesempio basi di canzoni o mu-siche di sottofondo MIDI.

I maggiori benefici deisoftware di notazione sonoperò in campo classico e jazz,per due motivi principali: il pri-mo è che si tratta di generi mu-sicali in cui le esecuzioni quasisempre non seguono un metro-nomo regolare, ma sono sog-gette ad oscillazioni ritmichedovute all’interpretazione deisingoli musicisti, dunque un’e-ventuale registrazione tramiteesecuzione MIDI non è facil-mente riconducibile a quantodeve essere stampato sul pen-tagramma: ci si troverebbe conuna trascrizione esatta diquanto suonato, mentre la par-titura stampata deve seguiredeterminate convenzioni ritmi-che. Il secondo motivo è che èspesso necessario utilizzaresimbologie avanzate, parti po-lifoniche, legature di porta-mento per il fraseggio, simboliparticolari per l’esecuzione de-gli strumentisti (pedalizzazio-ne pianistica, colpi d’arco, ar-monici), elementi presenti solonei software di notazione e nonnelle sezioni di notazione deisequencer MIDI.

Veri DTP musicaliI migliori software di nota-

zione sono dei veri e propriDTP musicali: consentono dicreare la musica direttamentecon il mouse sulla partitura, inmodalità WYSIWYG (What YouSee Is What You Get), ovverocon la visualizzazione esattadella pagina come sarà stam-pata.

Ma per velocizzare la crea-zione di partiture si possonoutilizzare anche tastiere MIDIper l’inserimento delle note,sia in tempo reale che in moda-lità step. In quest’ultimo caso latastiera MIDI collegata al PCnon è usata per suonare le par-ti musicali, ma per inserire lenote sul pentagramma più ra-pidamente e soprattutto co-modamente di quanto si puòfare con il mouse. Tutti isoftware di notazione dispon-gono poi di funzioni avanzatedi conversione di file MIDI, perrealizzare versioni a stampa dibrani già esistenti in questoformato, ed anche di funzionidi OCR musicale, per acquisireparti già stampate per poi edi-tarle all’interno del software. Iprogrammi di notazione realiz-zano dunque due sogni di tuttii musicisti: suonare un brano evederlo “magicamente” stam-pato sotto forma di partiturasu carta (conversione di fileMIDI in note e successiva stam-pa) e posare una pagina di mu-sica sullo scanner ed ascoltar-ne l’esecuzione da parte delcomputer (OCR musicale chericonosce le note dalla musicastampata, le converte in file MI-DI e le esegue).

Come detto sopra, i softwaredi notazione permettono distampare in proprio partituredi composizioni anche com-plesse, con tutti i segni e le in-

� Quinta puntata del percorso di musica su PC

Musica da maestro: uno spartito elettronicoProva dei software di notazione musicale, con l’interessante funzione di riconoscimento dello spartito da scanner. Tutorial sull’utilizzo di un OCR di Marco Milano

IL CALENDARIO DELLE LEZIONIParte 1 (sul CD GUIDA)

CREARE- Tecniche di hard disk recordinge di campionamento

- Creare brani MIDI utilizzandoun sequencer (elementi diteoria musicale)

- Steinberg Cubasis Inwired- Creare partiture

Parte 2 (sul CD GUIDA)

MODIFICARE- Guida alla correttamasterizzazione di CD audio

- Utilizzo sequencer permodificare brani MIDI

- Modifica partiture acquisitetramite scanner

ASCOLTARE- Sistemi di ascolto, da 2.1 a 7.1- Effetti per arricchire l’ascolto- Quanto si deve spendere peravere la qualità che ci si aspetta

Parte 3 - marzo 2003REGISTRARE IN DIGITALEComparativa schede audio conregistrazione digitale su harddisk

Parte 4 - aprile 2003COMPORRE EPERSONALIZZARE UN BRANO- Approfondimento su softwaresequencer

- Confronto fra Cubase SX e Sonar

Parte 5 - maggio 2003UNO SPARTITO ELETTRONICO- Software di notazionemusicale, pratica su OCRanche per le tablature

Nell’ultima puntatagiugno 2003

ASCOLTO PERFETTO- I sistemi audio

il corso èsul CDn. 71

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La prossima frontiera: Mozart elettronicoL’ultima frontiera nel mondo della notazione è rappresentata dai software diriconoscimento e trascrizione audio, che analogamente a quanto avviene nelcampo del riconoscimento vocale, sono in grado di riconoscere le notesuonate in un’esecuzione audio: come dei Mozart elettronici, sono in gradoad esempio di trascrivere su pentagramma una parte di clarinetto da unatraccia su CD audio. Si tratta però di software ancora sperimentali, cheriescono a fare bene il loro lavoro solo con determinati strumenti, spessosolo con esecuzioni non polifoniche, e non possono trascrivereun’esecuzione orchestrale ma solo singoli strumenti. Un esempio è DigitalEar (www.digital-ear.com), che può riconoscere parti monofoniche strumentalio vocali anche in tempo reale, ovvero se cantiamo nel microfono collegatoalla scheda audio Digital Ear può far suonare in tempo reale quello checantiamo a uno strumento MIDI o registrarlo in formato MIDI file, leggibile daisequencer come Cubase o Sonar. Costa 120 dollari, che scendono a 80nella versione non real-time (da file WAV). E oltre ai software commerciali, c’èanche un programma shareware per provare a convertire i file WAV estrattida CD audio in file MIDI: si chiama Amazing MIDI, è giunto alla versione1.60 e può essere scaricato dal sitohttp://www.pluto.dti.ne.jp/~araki/amazingmidi. La registrazione costa 29dollari, il software consente di riconoscere e trascrivere automaticamentemusica eseguita da un solo strumento, ma riconosce anche partipolifoniche, adesempio puòtrascrivere una parte di pianoforte o chitarra.

Amazing MIDI è unsoftware shareware ingrado di riconoscere etrascrivere da file WAV informato MIDI esecuzionidi strumenti anchepolifonici, per esempioregistrate tramitemicrofono o estratte daCD. Un autentico“Mozart elettronico”

dicazioni della musica sinfoni-ca, senza dover affrontare il co-sto di tipografie specializzate.Poiché la complessità della mu-sica scritta è tale che non èpossibile dotare un software dinotazione di tutti i segni e sim-boli per tutti i tipi di partiture,alcuni si sono dotati anche dieditor grafico, consentendo al-l’utente di disegnare simbolipersonalizzati.

Valutare le proprie necessità

I punti deboli dei software dinotazione sono due: il primo èla complessità di utilizzo, chenel caso delle prime versioni diFinale era diventata addiritturaleggendaria. Oggi le cose sonodecisamente migliorate, maper usare le funzioni più poten-ti è comunque necessario im-pegnare molto tempo nello stu-dio dei manuali. Il secondopunto debole è il prezzo, sem-pre molto elevato. È dunquenecessario valutare bene leproprie necessità: se siete com-positori il problema non si po-ne, in quanto il costo del pro-gramma è comunque enorme-mente inferiore a quanto vi co-sterebbe far stampare i propribrani da una casa editrice an-che piccola. Se invece siete de-gli appassionati, e le necessitàsono limitate alla stampa di

piccole composizioni o allatrascrizione su carta di braniMIDI, conviene orientarsi su unsequencer con funzioni distampa. Se siete insegnanti dimusica, potete valutare l’ac-quisto di un software di nota-zione pensando al tempo ri-sparmiato per la creazione diesercizi e solfeggi manoscritti,e in ogni caso se siete inse-gnanti o studenti di conserva-torio quasi sempre è possibileusufruire di prezzi specialiscontati che le software houseriservano a queste categorie diutenti.

Se invece non fate parte delmondo “educational”, ed avetestabilito di aver veramente bi-sogno di un programma pro-fessionale senza limitazioni sunumero di pentagrammi, voci,chiavi speciali, strumenti tra-spositori, gestione parole, con-venzioni operistiche, estrazio-ne dalla partitura di singoleparti per le varie sezioni del-l’orchestra, e altre cose cui ini-zialmente nemmeno si pensama che sono ben note ai pro-fessionisti della musica, biso-gna essere pronti a sborsare500-1.000 euro per i softwareda noi testati in questa rasse-gna che, non dimentichiamolo,sono di livello tanto elevato dapoter essere utilizzati anchedagli editori. �

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In questa prova metteremo aconfronto tre software di no-tazione di livello professio-

nale: due sono celebri, si trattainfatti di Finale, il software dinotazione dalla tradizione piùlunga nel mondo Windows, eSibelius, il software ingleseche ha costituito un vero “ca-so” nel mondo musicale, riu-scendo già dalla prima versio-ne a farsi preferire a Finale damolti compositori, per intuiti-vità e qualità di stampa. Il ter-zo software è ancora più nuo-vo, ed è un prodotto italiano: sitratta di VivaldiStudio, unasuite dedicata alla notazioneche ha i suoi punti di forza nel-la facilità d’uso e nella possibi-lità di accedere ad una vastis-sima biblioteca di partituretramite Internet.

Come si giudica un software di notazione

Analogamente a quanto av-viene nel mondo dei sequen-cer professionali, i software dinotazione sono dotati di centi-naia di funzioni, ed è molto dif-ficile orientarsi per giudicarela validità di un determinatosoftware.

Vediamo dunque rapida-mente quali sono le caratteri-stiche “fondamentali” per giu-dicare un software di notazio-ne.

La prima è il numero di pen-tagrammi gestibili (per norma-li progetti sinfonici ne bastano24, ma se si lavora per unagrande orchestra o su opere li-riche si possono superare i 32pentagrammi), poi sono im-portanti il numero di voci po-lifoniche indipendenti per cia-scun pentagramma (meglionon scendere sotto le quattro),le funzioni di estrazione auto-matica delle singole parti dallapartitura orchestrale, la ge-stione delle parole delle particantate, la creazione automati-ca di riduzioni per pianoforte,il numero di progetti apribili incontemporanea, la qualità del-la conversione da file MIDI, ilsupporto di tempi e gruppi ir-regolari, la ricchezza di simbo-li ed indicazioni, la possibilitàdi creare nuovi simboli perso-

nalizzati, la qualità della ripro-duzione della partitura via MI-DI con i corretti suoni orche-strali, la trascrizione in temporeale delle esecuzioni con ta-stiera MIDI, il supporto di inta-volature per chitarra, e per fi-nire, ovviamente, la qualitàdella stampa e le opzioni di-sponibili (Postscript, PDF, Mu-sicXML).

Se quelle elencate sono lecaratteristiche fondamentaliper un software di notazioneprofessionali, è comunque be-ne farsi un’idea precisa del ti-po di partiture che si voglionorealizzare realizzare, e control-lare che il software possa ge-stirle: ad esempio partiture informato non A4 o con font mu-sicali non standard, oppure ar-rangiamenti a partire da melo-die con sigle degli accordi, oesercizi per allievi.

In definitiva è importante es-sere sicuri che il software scel-to possa velocizzare il nostrolavoro e non ostacolarlo, e so-prattutto che possieda funzio-ni adatte al nostro specificometodo di lavoro (trascrizioneda MIDI, inserimento con ilmouse, inserimento con tastie-ra musicale). �

Software di notazione a confronto:Finale 2003, Sibelius 2.1 e VivaldiStudio

I tre programmi e le loro caratteristicheFinale 2003 Sibelius 2.1 VivaldiStudio

Produttore Coda Music Sibelius Software VivaldiPrezzo euro (IVA compresa) 590,00 732,00 199,00Versione educational 399,00 (docenti) Da definire n.d.Numero pentagrammi Illimitati Illimitati IllimitatiVoci indipendenti per rigo 8 (2x4 layer) 4 8Estrazione parti singole sì sì sìRiduzione per pianoforte sì sì noOrchestrazione da parte pianoforte sì sì noImportazione file MIDI sì sì Solo Tipo 0Riconoscimento ottico partiture SmartScore Lite PhotoScore Lite VivaldiScanCreazione simboli personalizzati sì sì noPlayback partitura via MIDI sì sì sìSupporto tablature chitarra sì sì sìInput via MIDI real time sì sì sìEsportazione partiture su Web MusicXML Scorch (PlugIn per browser) noArrangiatore automatico BandInABox, MiBAC Jazz no noRighi intelligenti (traspositori) sì sì noLibreria partiture classiche no no 10.000 braniQualità stampa partiture 8,5 10 7Funzionalità 10 9,5 7,5Facilità d'uso 10 8,5 9,5Funzioni sequencer MIDI 9 8 5Qualità playback MIDI partitura 8 10 5

Le alternative economichePer avvicinarsi al mondo della notazione senza spendere unafortuna ci sono diverse possibilità: la prima è procurarsi unsequencer economico con funzioni di notazione, ad esempioCubasis, utilizzato per diversi tutorial nelle precedenti puntate diquesta serie di articoli sulla musica. Viene offerto gratuitamente in versione OEM con alcune schedeaudio, altrimenti costa solo 40 euro nella versione Go 3.0, edoffre un semplice editor su pentagramma con una stampa diottima qualità. La seconda possibilità è rivolgersi alle versioni“light” dei software più famosi, che hanno anche il vantaggio diavvicinarci alle versioni principali casomai decidessimo di farel’upgrade.Sibelius non dispone di versioni economiche, mentre Finale hadiversi fratelli minori: il più economico è Finale NotePad 2003,scaricabile gratuitamente dal sito della Coda Music, è semplicee privo di funzioni di importazione MIDI, ma può caricare i file diFinale e salvare in un formato leggibile da Finale 2003. Con 25dollari si può passare a Finale NotePad 2003 Plus, cheaggiunge la possibilità di importare ed esportare file MIDI.Spendendo 69 dollari è possibile invece passare ad unaversione di media potenza, Finale PrintMusic!, ultimo gradinoprima del grande salto verso Finale.Nel caso di VivaldiStudio, è possibile orientarsi sulla versioneVivaldiPlus, che costa 79 euro contro i 199 della versioneprincipale VivaldiGold: non offre tutte le funzionalità avanzatedella versione Gold, come Undo multipli, partiture sino al formatoA0, mixer MIDI, libreria simboli jazz e folk, ma comprende tutte lefunzioni di base per creazione ed editing partiture, conpentagrammi illimitati ed otto voci per pentagramma.

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Finale 2003 durante le no-stre prove ha dimostratodi aver compiuto un enor-

me salto in avanti per sempli-cità d’uso rispetto alle primeversioni. L’introduzione di unwizard che semplifica i settag-gi iniziali della partitura, il ri-facimento del sistema a menu,che ora usa anche delle barrecon comodi pulsanti per sele-zionare le varie funzioni di-sposte sopra e lateralmentealla partitura, e che consento-no di avere sempre a portata

di mouse la maggioranza dellefunzioni anche avanzate, evi-tando di doversi avventurarenei complessi menu a discesa,rendono finalmente questosoftware dalle potenzialitàenormi utilizzabile in modopiù intuitivo.

Il difetto principale nell’usodi Finale era il doversi ricor-dare in quale dei menu erapresente la funzionalità ricer-cata. Ora basta cliccare duevolte su un oggetto nella par-titura, e si aprirà il menu da

cui tale oggetto è editabile.Grazie a queste migliorie,

possiamo dire che Finale 2003è per la prima volta più intui-tivo da utilizzare rispetto a Si-belius, inoltre a differenza delrivale è tradotto in italiano.

Dal punto di vista del nu-mero delle funzioni, Finale èleggermente superiore a Sibe-lius, ad esempio ha una sezio-ne MIDI più potente, degli ar-rangiatori automatici, suppor-ta MusicXML per la pubblica-zione di partiture su Web, ma

è leggermente inferiore comequalità delle stampe, a causadi un font principale menoclassico di quello di Sibelius. Ipunti negativi sono principal-mente nella sezione MIDI: nes-sun software di notazione almomento riesce ad essere unvero sequencer, notiamo pro-blemi nell’importazione di fileMIDI tipo 0 (è necessario peresempio selezionare manual-mente i suoni MIDI corretti), enella riproduzione di file com-plessi. �

Finale 2003: completo e in italiano

Tra i punti di forza di Finale ci sono ben due arrangiatori automatici: uno, basato suBand-in-a-Box, fornisce arrangiamenti sino a 6 parti, per piano jazz, legni swing, corocountry, big band ottoni. L’altro, chiamato “MiBAC Jazz Rhythm Section Generator”,realizza da una melodia con accordi un eccellente arrangiamento per piano, basso ebatteria, in quattro stili diversi tutti molto ben fatti. Possono far risparmiare molto tempose si crea della musica di sottofondo in stile o per realizzare una base su cui lavorare

Per la prima volta Finale è più semplice di Sibelius: le barre dei menu semplificanol’editing, c’è il drag&drop per copiare passaggi musicali, in caso di errore si può cliccaresulla nota sbagliata e trascinarla nella posizione corretta senza dover cambiare modalitàcome in Sibelius, cliccando su un simbolo in partitura si attiva il menu appropriato. Aquesto si aggiunge il wizard iniziale, che consente di inserire dati come tempo, tonalità,titolo, numero e tipo di pentagrammi, partendo con la partitura impostata

Finale è dotato di funzioni di esecuzione MIDI come “swing”, che rende “jazzistica” lariproduzione di una partitura, e di una avanzata sezione sequencer. A differenza diSibelius consente, importando un file MIDI, di ascoltare i dati MIDI originali purvisualizzando la partitura “quantizzata” per una corretta lettura. Peccato che non sianoeseguiti via MIDI simboli come il trillo, e che l’importazione di file MIDI spesso nonriconosca i suoni utilizzati dai vari canali, costringendo a settaggi manuali

Finale importa e dispone su partitura un file MIDI di rock sinfonico. Notiamo la correttaidentificazione dei cambi di tempo e l’uso appropriato del rigo di batteria. Ai lati notiamole barre con i pulsanti che hanno reso più semplice l’utilizzo. La qualità della stampa èelevata, ma il font musicale è meno classico di quello usato da Sibelius. Durante ilplayback Finale “blocca” la visuale della partitura, per cui se ci interessa seguire un rigoposto in basso, lo potremo fare solo rimpicciolendo la partitura

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Sibelius 2.1 all’aperturamostra uno schermo vuo-to: è privo del wizard che

semplifica i settaggi iniziali del-la partitura presente in Finale.

Il sistema di editing si è rive-lato meno intuitivo rispetto aquello del rivale, per esempioper copiare un passaggio musi-cale è necessario selezionarlo,e poi eseguire un Alt-Clic sullazona di destinazione, mentrecon Finale si può effettuare unnormale trascinamento delpassaggio, sul rigo di destina-

zione. Sibelius tende a basarsimolto di più sull’uso della ta-stiera, il che è un vantaggio perl’esperto ma lo rende poco in-tuitivo: Finale per la prima vol-ta è più semplice da usare. Ilmaggiore punto di forza di Si-belius è la qualità della stampa,grazie ad un font di molto cu-rato.

Durante l’editing domina l’e-leganza, grazie a texture che ri-producono l’aspetto della car-ta da musica. Eccellente anchela qualità della riproduzione:

grazie a funzioni come Espres-sivo e Rubato, Sibelius riprodu-ce via MIDI non solo le indica-zioni in partitura, ma fraseggia,aggiungendo un’interpretazio-ne propria alla musica esegui-ta.

Inoltre è possibile spostarela partitura durante il playbackper vedere le zone che ci inte-ressano, mentre Finale disabili-ta addirittura le barre di scor-rimento. Peccato che la sezio-ne sequencer sia inferiore a Fi-nale, per esempio importando

un file MIDI non è possibileascoltare i dati MIDI originali,ma solo come Sibelius li ha“quantizzati” sulla partitura.Abbiamo trovato utili la fun-zione di orchestrazione auto-matica a partire da una parteper pianoforte, che può far ri-sparmiare al compositore oredi lavoro (anche Finale la pos-siede, ma è meno potente), eMicNotator, che crea note sullapartitura basandosi sull’altez-za dei suoni recepiti da un mi-crofono. �

Sibelius 2.1: elegante in stampa

Ecco come Sibelius importa e dispone il file MIDI usato per Finale. Si nota la maggioreeleganza dei font musicali e il look simile alla stampa su carta. Sibelius identificacorrettamente i cambi di tempo ed usa, dove necessario, il rigo di batteria. Molto utileil “navigatore” in basso a sinistra, per un veloce spostamento della vista sulle paginedesiderate. Ma le battute risultano troppo larghe, e a differenza di Finale Sibelius nonha una funzione per decidere quante battute far stare in ciascun rigo

Sibelius parte con uno schermo vuoto e non con un wizard, dunque bisogna definireseparatamente tempo, tonalità, numero e tipo pentagrammi, titolo e così via. Ladisposizione dei pentagrammi è, come in Finale, facilitata dal completo elenco distrumenti, i cui righi vengono automaticamente disposti nella corretta posizione inbase alle convenzioni delle partiture a stampa. Sibelius visualizza in colore rosso lenote “fuori estensione”, ovvero non eseguibili dallo strumento cui le abbiamo affidate

Sibelius non segue molte delle convenzioni cui siamo abituati, ad esempio copiare unpassaggio da un rigo all’altro implica l’uso di ALT+clic e non un trascinamento come inFinale. Se è meno intuitivo, Sibelius può risultare più rapido se si preferisce la tastieraal mouse: dispone infatti, in basso a destra, della finestra Keypad, che rappresentagraficamente le funzioni assegnate al tastierino numerico. Grazie a ben 5 layout èpossibile fare quasi tutto senza toccare il mouse

Dotato di meno funzionalità MIDI rispetto a Finale, Sibelius sfoggia comunque unpiccolo mixer, e si è dimostrato in grado di impostare correttamente i suoni dei canaliMIDI, mentre Finale, soprattutto da file MIDI Type 0, spesso imposta tutte le tracce conil suono di pianoforte. Ma anche Sibelius come sequencer ha i suoi problemi, peresempio non può eseguire i dati MIDI originali ma solo quelli quantizzati. Inriproduzione ha però il grande vantaggio di lasciarci spostare la vista sulla partitura

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VivaldiStudio è una suitecomposta da più software,acquistabili anche singo-

larmente, realizzata dalla so-cietà Vivaldi (ex AllegroAssai),che anni fa, quando si chiama-va ancora Sincrosoft, realizzòOpus, programma di notazioneche si proponeva di rendere fi-nalmente semplice l’editing supartitura.

Il software principale dellasuite, Vivaldi Gold, è una nuovaversione di Opus, dunque offreun editor su partitura di buona

potenza ma semplice da usare,caratterizzato dalla possibilitàdi trascinare direttamente conil mouse qualsiasi oggetto (no-te, simboli, testo, stanghette)in qualunque posizione nellapartitura, senza doversi preoc-cupare di attivare un particola-re menu o tool.

Solo le legature di fraseggiofanno eccezione, in quantousano 4 punti di controllo, a di-re il vero non molto comodi dadefinire. Altro punto negativo èl’impossibilità di trascinare le

note sulla partitura ed inserirlerilasciando il mouse, cosa uti-lissima per inserire note conmolti tagli addizionali. Vivaldipoi non dispone di righi prede-finiti per strumenti trasposito-ri, e in fase di stampa tende aprodurre righi, gambi e tagliaddizionali troppo sottili.

In compenso, offre caratteri-stiche non trascurabili: penta-grammi illimitati, ben 8 voci perrigo, centinaia di simboli musi-cali, playback e inserimento no-te via MIDI, e si è dimostrato

più che sufficiente per progettianche mediamente complessi.Inoltre ha come punto di forzala VivaCollection: ben 10.000brani musicali classici di 108compositori, scaricabili da In-ternet al prezzo di solo 1 europer brano, stampabili, modifi-cabili, annotabili, eseguibili viaMIDI e che, tramite le funzioni“playalong” (VivaldiSuoniamo),possiamo suonare accompa-gnati dagli altri strumenti pre-senti nel brano, che sarannosuonati dal computer. �

VivaldiStudio: semplice e con 10mila brani

Il punto di forza di Vivaldi è la sterminata libreria di brani classici (10.000 di 108compositori), disponibili su CD in formato compresso o scaricabili da Web. Per“sbloccarli” si paga solo 1 euro per brano, prezzo inferiore all’acquisto in negozio, evalido anche per brani di 20-30 pagine. È possibile stamparli, eseguirli via MIDI, masoprattutto modificarli inserendo correzioni, annotazioni, diteggiature. Tramite il“playalong” è poi possibile suonare assieme al computer

Vivaldi non dispone di wizard per la creazione della partitura, dunque è necessariocrearla manualmente rigo per rigo. Peccato che Vivaldi non supporti righi predefiniti peri vari strumenti: bisogna inserire manualmente tutte le chiavi, e se si copiano dellebattute nei righi di strumenti traspositori la musica non sarà traspostaautomaticamente. Per il corretto playback di questi righi, dovremo settare latrasposizione anche nelle proprietà MIDI

L’importazione di file MIDI è il punto debole di Vivaldi: i file Tipo 0 non sono supportati, ilche esclude già una metà delle basi MIDI commerciali; ci sono problemi nella riproduzionedi file anche non molto complessi, come ritardi tra una battuta e l’altra o salti di note. Infigura si vede come Vivaldi ha importato e visualizzato lo stesso file MIDI di rock sinfonicousato per Finale e Sibelius: i cambi di tempo sono corretti, ma il rigo di batteria non èstato riconosciuto, la visualizzazione è molto confusa, ed il playback è inascoltabile

Nonostante il prezzo contenuto, Vivaldi dispone di molte funzionalità: la presenza dicentinaia di simboli, indicazioni dinamiche e agogiche, le ben 8 voci per rigo ed i righiillimitati lo rendono adatto a creare brani sinfonici complessi, ed è semplice trascinarecon il mouse qualunque oggetto sulla partitura. La mancanza di righi traspositori, lanecessità di spaziare manualmente la musica in caso di collisioni, la minore efficienzanella gestione di testi e di legature lo rendono però inadatto a progetti molto lunghi

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L’acquisizione di partituretramite scanner è unanuova frontiera dell’infor-

matica musicale. Il sogno è po-sare un foglio di musica sul ve-tro dello scanner e ascoltare ilbrano suonato dal computer.Sono ancora pochi i softwareper l’OCR musicale, attività de-cisamente più complessa del-l’OCR testuale, vista la grande

complessità della musica scrit-ta, le centinaia di possibilitàgrafiche, e i molti elementi sul-le quali il computer ovviamen-te non può ragionare come noi.Pensate soltanto a come siadifficile leggere la musica perun essere umano non allenato,e vi renderete conto della po-tenza di questi software di ac-quisizione.

I principali sono NeuratronPhotoScore Professional 2,Musitek SmartScore 2 Profes-sional, e VivaldiScan. Oltreche in versione stand-alone sipossono spesso trovare inseri-ti con funzionalità ridotte al-l’interno dei programmi di no-tazione e stampa partiture:PhotoScore è presente in ver-sione Lite con Sibelius 2, SmartScore è presente in versione Li-te con Finale 2003, mentre Vi-valdiScan è inserito con pienafunzionalità nelle suite Vivaldi-Studio.

I prezzi di questi softwaresono elevati: 258 euro per Pho-toScore Pro 2 (che scendono a64 euro solo se si acquista as-sieme a Sibelius 2, per un tota-le di 796 euro), e ben 455 europer SmartScore 2 Pro (che di-ventano 350 in versione educa-tional). Solo VivaldiScan fa ec-cezione, con 139 euro, nono-stante sia molto potente.

La procedura che consenteal computer di leggere e suo-nare la musica scritta inizia ac-quisendo l’immagine della par-titura dallo scanner, immagineche sarà poi riconosciuta e tra-sformata in note dall’OCR mu-sicale, che può eseguirla im-mediatamente, esportarla insoftware come Sibelius, Finaleo Vivaldi, oppure salvarla sotto

forma di file MIDI, che può es-sere caricato ed eseguito daun sequencer come Cubase oSonar.

Sino a qualche tempo fa gliOCR musicali erano decisa-mente “giovani”, ed il sogno difar leggere la musica al PC eramolto lontano: gli OCR musica-li di prima generazione eranolimitati a due voci, dunque po-tevano acquisire solo i branipiù semplici, ad esempio un’in-venzione di Bach a 2 voci. Oggiinvece queste limitazioni re-stano solo nelle versioni “Lite”,mentre con le versioni profes-sionali è possibile acquisirebrani pianistici complessi ebrani orchestrali con 32 penta-grammi, riconoscendo anche isegni dinamici, le terzine, i se-gni di ritornello, le parole delleparti cantate, le voci di polifo-nia, e così via. I risultati dellenostre prove mostrano comein alcuni casi il sogno di uncomputer che legge e suona glispartiti sia già realtà: per esem-pio VivaldiScan ha dimostratouna precisione eccezionale nelriconoscimento di brani com-plessi come fughe di Bach a 4voci, assegnando anche le 4parti a diversi canali MIDI, bra-ni pianistici e brani per canto epianoforte. Il costosissimoSmartScore invece non ottiene

Il computer che legge le partiture: ecco l’OCR musicale

PhotoScore non ha brillato nel riconoscimento dello spartito della fuga di Bach a 4voci: come si vede nel brano importato in Sibelius, non è stata riconosciuto un cambiodi chiave all’inizio del brano, ed un’intera sezione è dunque sbagliata. Inoltre c’è una certa confusione nei ritmi, nella divisione delle parti, e le indicazionitestuali sono errate

Questa fuga di Bach a 4 voci è stato uno dei banchi di prova più duri per gli OCRmusicali. I risultati ottenuti da VivaldiScan sono molto buoni: riconoscimentopraticamente perfetto, come dimostrato dall’importazione in Finale 2003 del branosalvato in formato MusicXML: le voci sono perfettamente divise, i segni dinamici edagogici riprodotti con precisione, legature, note e ritmi totalmente privi di errori, lapartitura formattata con eleganza

Nonostante il prezzo elevato, SmartScore con la fuga di Bach a 4 voci si è dimostratoinferiore a VivaldiScan: ha creato svariate terzine inesistenti, scambiando per talicrome e semicrome raggruppate tre a tre, ma precedute da pausa, ed ha mostratoalcuni problemi ritmici che hanno rovinato l’esecuzione MIDI del brano. In una ballata di Chopin ha commesso vari errori di alterazioni, scambiando bemolli con diesis

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risultati brillanti con branipianistici (una ballata di Cho-pin è stata scritta con note sba-gliate), e PhotoScore anchenella versione professionalecommette svariati errori so-prattutto con brani polifonici.Anche con i software migliori irisultati sono ancora lontanida quelli ottenuti dagli OCR te-stuali: l’intrinseca complessitàdella scrittura musicale fa sìche gli errori siano sempre inagguato, e c’è una grande va-riabilità nei risultati: talvolta siottengono risultati sorpren-denti anche con brani moltocomplessi, altre volte anchebrani semplici sono pieni di er-rori, per esempio a VivaldiScanè capitato che degli accordicon stanghette particolarmen-

te lunghe sono stati scambiatiper stanghette di battuta, inun brano altrimenti ricono-sciuto al 99%. Gli errori più co-muni sono l’errato riconosci-mento di terzine, legature divalore e stangoni dei sedicesi-mi (a causa della facile confu-sione di tali elementi con i righidel pentagramma), divisioni dibattuta saltate, alterazioni con-fuse con note, mentre sonobuoni i risultati con le legaturedi portamento, i segni di stac-cato, i testi, gli accordi, i segnidinamici, le chiavi.

Comunque questi softwareconsentono in molti casi, conpoche correzioni da parte no-stra, di risparmiare i lunghissi-mi tempi di inserimento ma-nuale di una partitura. �

Nome: PhotoScore Professional 2Produttore: Neuratronhttp://www.neuratron.comCaratteristiche: sino a 2 voci perrigo, riconoscimento segni diarticolazione, agogici e dinamici,parole, tablature chitarra,diteggiature, legature, forcelle,terzine e gruppi irregolari,esportazione in Sibelius (versioneMIDI esportazione in Finale esoftware sequencer)

� Pro- Buon riconoscimento segnidinamici e legature

- Esportazione diretta in Sibelius- Riconoscimento diteggiature

� Contro- Diversi errori nel riconoscimentonote e ritmi

- Scarsi risultati con brani complessi

258 euro (IVA compresa)

Scheda tecnica

Il prezzo

Nome: VivaldiScanProduttore: VivaldiStudiohttp://www.vivaldistudio.comCaratteristiche: riconoscimentopolifonia con divisione correttadelle parti MIDI, segni diarticolazione, agogici e dinamici,parole e testi, legature, forcelle,terzine e gruppi irregolari,mantenimento struttura graficaoriginale, individuazioneautomatica errori ritmici,esportazione in VivaldiStudio, MIDIo MusicXML (con importazione inFinale 2003)

� Pro- Precisione di riconoscimentoanche di brani complessi opolifonici

- Grande qualità esportazioneEditor incluso potente ed intuitivo

- Prezzo conveniente

� Contro- Esportazione in VivaldiStudio nonperfetta

139 euro (IVA compresa)

Scheda tecnica

Il prezzo

Nome: SmartScore 2 ProfessionalProduttore: Musitekhttp://www.musitek.comCaratteristiche: riconoscimento testi, legature, forcelle, terzine e gruppi irregolari, segni dinamici, articolazioni,tablature chitarra e simboli accordi, editingintelligente del testo cantato,sequencer MIDI integrato

� Pro- Supporto 32 pentagrammi- Riconoscimento testi con spellchecker

- Editor molto potente- Sequencer integrato� Contro- Diversi errori con terzine edalterazioni cromatiche

- Scarsi risultati con brani polifonici

455 euro (IVA compresa)

Scheda tecnica

Il prezzo

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1 - VivaldiScan si presenta con unoschermo totalmente vuoto, in cuicampeggia la finestra, anch’essavuota, con l’immagine di input. Laprima cosa da fare è dunque cliccarein alto a sinistra sul pulsante cherappresenta uno scanner, azione cheprovocherà l’apertura del pannello dicontrollo scansione del nostroscanner. Un altro modo per caricareuna partitura in VivaldiScan èacquisire l’immagine della partituratramite un programma grafico,

utilizzando la modalità in bianco enero a 300 DPI e salvandola informato TIFF o BMP, per poi caricarlain VivaldiScan tramite il pulsante Apri,subito a destra di quello discansione. Il formato JPEG non vautilizzato, in quanto comporta laperdita di dati che peggiorerebbero laqualità del riconoscimento.

2 - Nel pannello di controllo delloscanner, selezionare la pagina o lazona della partitura da riconoscere e

impostare anche qui 300 DPI ebianco e nero come modalità diacquisizione. VivaldiScan, adifferenza dei moderni OCR per idocumenti testuali, non migliora ilriconoscimento elaborando immaginiin toni di grigio invece che in bianco enero, dunque è consigliabile nonsprecare spazio disco e tempo diacquisizione, attenendosi al bianco enero. Una volta terminatal’acquisizione, la pagina apparirànella finestra di input di VivaldiScan,

pronta per essere riconosciuta.

3 - La finestra di input, che visualizzala partitura con un elegante sfondogiallino, può essere spostata eridimensionata in modo da vedere la zona che desideriamo,mentre lo zoom è possibile tramite ipulsanti in alto con la lente diingrandimento. Il riconoscimentoinvece parte tramite il pulsante Leggiimmagine, quello con la freccia blu.Clicchiamo su di esso e vedremo

VivaldiScan, software diOCR musicale le cui fun-zionalità sono incluse nei

software di notazione Vivaldi-Studio, è venduto anche singo-larmente al prezzo di 139 euro,quasi la metà rispetto ad altrisoftware professionali di OCRmusicale, come PhotoScore oSmartScore. Abbiamo dunquedeciso di utilizzarlo per questotutorial in quanto, nonostante

il prezzo basso e l’inclusione insoftware di notazione altret-tanto economici, è dotato ditutte le funzionalità professio-nali di cui invece le versioni Li-te di PhotoScore e SmartScoresono prive. Le nostre provehanno inoltre confermato loslogan con cui Vivaldi Studiopresenta il prodotto “il più pre-ciso software di scansione mu-sicale” sul mercato.

Tra le funzionalità principalisono degne di nota il ricono-scimento di acciaccature, testie voci di polifonia, che vengo-no anche suonate corretta-mente via MIDI. Le partitureacquisite possono essere sal-vate in diversi formati: Vivaldi,MusicXML (tramite il qualepossono essere caricate da Fi-nale 2003), e MIDI. Inoltre Vi-valdiScan individua automati-

camente gli errori ritmici e lisegnala per essere corretti ma-nualmente.

Andiamo dunque a utilizzarequesto eccellente software peril nostro tutorial in cui vedre-mo come il nostro computerpuò imparare a leggere la mu-sica per poi eseguirla via MIDI,cosa che ha sempre un notevo-le fascino in quanto lo rende si-mile ad un musicista umano. �

Tutorial OCR musicale con VivaldiScan

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apparire la richiesta di salvataggiodell’originale: avendo acquisitol’immagine direttamente con loscanner, dobbiamo cliccare su OK sevogliamo conservare il file graficooriginale, mentre se carichiamo leimmagini da file ovviamente questarichiesta non apparirà.

4 - Dopo una breve attesa,VivaldiScan mostrerà la musicariconosciuta, con i vari righi dispostiuno dietro l’altro in orizzontale inveceche in verticale come sulla paginaoriginale: questo è infatti un editorper correggere gli errori, mentre peravere una visualizzazione fedeleall’originale dovremo esportare lapartitura in VivaldiStudio o inMusicXML. Notiamo che ilriconoscimento è di ottimo livello,vista la complessità del brano (unaballata di Chopin). Sono presentilegature, segni di staccato,indicazioni dinamiche, e le voci sonocorrettamente disposte sulpentagramma. Notiamo anche le duefrecce verdi che indicano laprosecuzione nel rigo seguente, cheè più stretto proprio come

nell’impaginato originale, cheVivaldiScan è unico tra i softwaredella sua categoria a rispettareanche nelle esatte proporzioni.

5 - Con musica di questacomplessità sono comunquecommessi diversi errori: Vivaldi haesagerato nel pianissimo, indicandoppp invece di pp, e le note sopraquesta indicazione non sono statericonosciute come crome ma comesemiminime, provocando un erroreritmico che Vivaldi ci segnala tramitetriangolino blu. Inoltre ci sono moltenote “grigie”, il che significa cheVivaldi non riesce a capire la loroesatta posizione ritmica. D’altrondegli abbiamo chiesto di riconoscere unpassaggio con ben 4 voci, di cuialcune accordali, e con ritmicomplessi. Anche un musicistaumano avrebbe bisogno di tempo perdecifrare la parte! Proviamo dunque acorreggere gli errori evidenziati,confrontando quanto riconosciutocon l’immagine originale.

6 - Cliccando sul simbolo ppp questodiventa rosso, ed appare una

crocetta nella zona corrispondentedell’immagine originale, facilitandol’editing. In alto appare una barra checi consente di modificare il simbolo,semplicemente cliccando sulpulsante relativo. Clicchiamo dunquesu pp, e la correzione vieneeffettuata automaticamente. Lastessa cosa possiamo fare con lecrome riconosciute erroneamentecome semiminime: basta cliccare sudi esse, e poi cliccare sul pulsante aforma di croma selezionandolo nellabarra dei valori che apparirà in alto.Una volta corrette le crome, perunirne le stanghette in uno stangonecome nell’originale basta selezionarletutte tenendo premuto CTRL, ecliccare sul secondo pulsante dasinistra.

7 - Avrete notato i misteriosi segnineri a sinistra dei righi: servono per“unire” ritmicamente i duepentagrammi. Di default Vivaldi lilascia separati, ma siccomeappartengono alla stessa partestrumentale possiamo unirli,cliccando sulla barra nera che siposizionerà in verticale tra i due

punti neri. In questo modo i ritmi deidue righi saranno messi in relazione,e molte note grigie diventerannonere, eliminando dubbi sul ritmo.Passando ad altri errori, notiamo unaterzina non riconosciuta:selezioniamo le note schiacciandoCTRL, poi clicchiamo sull’ultimopulsante a destra, che crea il gruppoirregolare. Per ascoltare quantoriconosciuto da Vivaldi, via MIDI,basta cliccare su Play/Stop dalmenu Musica.

8 - Il brano che abbiamo utilizzatoera complesso, irriconoscibile peraltri software concorrenti. Provandocon brani più semplici, come questoLied di Mozart, il riconoscimento èpraticamente perfetto, nonostante lapresenza del rigo del canto e delrelativo testo. I risultati delriconoscimento possono esseresalvati in formato VivaldiScan, percontinuare l’editing, selezionandoSalva con nome dal menu File. Nellostesso menu troviamo le opzioni diesportazione MIDI, di esportazioneverso i software di notazione Vivaldi,o in MusicXML.

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Come abbiamo già visto po-chi mesi fa testando leschede audio, l’esperien-

za sonora è fondamentale sel’uso del computer va oltre ilsemplice utilizzo degli applica-tivi office. E se una scheda au-dio di qualità è importante permigliorare l’ascolto e per di-sporre di uscite multicanale,ancor più importante è la qua-lità dei diffusori acustici che sioccuperanno di tradurre insuoni ciò che proviene dallascheda audio stessa. Per gode-re appieno della timbrica di unCD o di un DVD audio, per im-mergersi in un film su DVD conaudio multicanale, per intera-gire con un gioco dotato di ef-fetti audio a 360 gradi non ba-sta la coppia di casse senzamarca regalata assieme al PC,con potenze intorno ad unWatt. Un sistema audio validodeve avere una potenza suffi-ciente a consentire un ascoltoa buon volume senza distor-sioni, una timbrica adatta an-che all’ascolto di musica, e sesiamo patiti di giochi o di cine-ma un numero di altoparlantiche ci consenta di ricrearel’ambiente sonoro tutto intor-no all’ascoltatore.

Offerta ampiaLe soluzioni in questo cam-

po sono numerose, e varianomolto sia per qualità e caratte-ristiche sia per fascia di prezzo:si va da poche decine di euroad alcune centinaia, dunque èbene sapere quale sarà l’am-biente di ascolto e quanto sia-mo disposti a spendere. Perquesto abbiamo realizzato unaprova comparativa di sistemiaudio, divisa per tipologia di al-toparlanti: 2.1, ovvero formati

da altoparlanti destro e sini-stro più subwoofer per le fre-quenze basse, e 5.1, ovvero for-mati da tre altoparlanti ante-riori e due posteriori più ilsubwoofer (lo standard più dif-fuso nel mondo dei giochi e deifilm su DVD). Ogni tipologia èstata poi divisa in due fasce diprezzo: sistemi economici e si-stemi di fascia medio-alta, inmodo da rendere più omoge-nea la prova (non sarebbe giu-sto paragonare direttamenteun sistema da 40 euro con unoda 400).

Quando serve il 5.1 al posto del 2.1

La divisione degli altopar-lanti in sistemi 2.1 e 5.1 rispec-

chia quella che è ormai unatendenza ben definita del mer-cato: la standardizzazione del5.1 come sistema più diffusoper l’audio multicanale, e del2.1 per chi non necessita di au-dio surround. Chi infatti non èappassionato di cinema, oppu-re ha già un sistema Dolby sur-round e non è nemmeno inte-ressato ad immergersi in ungioco con audio 3D, può conminore spesa e ingombroorientarsi su un sistema 2.1,che resta l’ideale per ascoltarel’audio stereofonico dei CD au-dio o dei file MP3.

Per chi invece vuole l’audiomulticanale, i sistemi 5.1 rap-presentano lo standard più dif-fuso, tanto che ormai la mag-

gioranza dei produttori di alto-parlanti offre soluzioni 5.1. So-no ancora poco diffusi i sistemidi casse e le schede audio chesupportano più altoparlanti(6.1 e 7.1), e nessuno può almomento dire se in futuro simigrerà verso tali sistemi o cisi accontenterà del 5.1, che giàha impiegato molto tempo adimporsi come standard dell’au-dio cinematografico. È infatti lostandard dell’audio 5.1 codifi-cato in Dolby Digital e/o in DTSsui DVD video ad essere la veracausa dell’affermazione di que-sti sistemi, in cui alle due casseanteriori e posteriori piùsubwoofer si aggiunge una cas-sa centrale anteriore per i dia-loghi.

Un’ampia comparativa per guidarvi nella scelta del sistema audio di tipo 2.1 o5.1. Sotto la lente l’importanza rivestita dai materiali e il corretto posizionamentoper ottenere una migliore esperienza di ascolto di Marco Milano

Abbiamo condotto diversi test suciascun sistema audio.Innanzitutto abbiamo valutato lapotenza effettiva, per poi passarealla risposta in frequenzamisurata tramite suoni test cheemettono frequenze pure benprecise (20 Hz, 60 Hz e così viasino a 20 KHz), di cui è possibilemisurare l’intensità per verificarecome ciascun sistema riproducesuoni particolarmente gravi oacuti. Un altro test misura tramitetracce audio di volumedecrescente la capacità delsistema di riprodurre particolarisonori ai limiti dell’udibile. Lapurezza del suono, la timbrica el’assenza di fruscio di fondo,distorsioni o risonanze spurie(prodotte ad esempio daplastiche di scarsa qualità,montaggio o progettazione nonaccurate) sono state valutate

ascoltando CD audio di diversistili musicali: classica, pop, rocke jazz.I sistemi 5.1 sono stati sottopostia prove aggiuntive: resa nellavisione di film su DVD con audio5.1 (qualità della colonna sonorae dei timbri vocali dei dialoghi,posizionamento degli effettisurround e così via), test dilaboratorio che provano l’efficaciadella gestione del suono 3Demettendo suoni da tutte leposizioni spaziali a 360, ed infinevalutazione della precisione delposizionamento degli effetti audiocon giochi dotati di suono 3D(EAX, A3D, DirectSound 3D).Il voto globale tiene inconsiderazione anche altri fattoricome ingombro, versatilità efacilità di collegamento, presenzao meno di telecomando a filo oad infrarossi, estetica,

robustezza, presenza di ingressiaggiuntivi analogici o digitali,qualità dei materiali (legno,metallo, plastica), e ovviamenteprezzo di acquisto.Tutti i sistemi sono stati testatisu computer dotato di Pentium 4a 2,6 GHz, lettore CD Plextor elettore DVD Sony. Come schedaaudio abbiamo scelto la CreativeAudigy 2 Platinum, in quanto haun ottimo rapportosegnale/rumore, è certificataTHX (certificazione Lucasfilm cheassicura una qualità nell’audio5.1 dei film), è compatibile con ipiù diffusi standard audio 3D peri giochi, può gestire sistemi dicasse dal 2.0 al 6.1, tramiteuscite analogiche dorate chesupportano sino a 7 canali, esistemi digitali con decoderhardware grazie alle uscite digitaliottiche e coassiali.

Come abbiamo condotto le prove

Messi a confronto 27 kit

Film, musica, giochi ecco i diffusori giusti

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TUTTI I SISTEMI PROVATI

SISTEMI 2.1 ECONOMICIProduttore Altec Lansing Labtec Microedge Philips TDK Teac Teac TyphoonModello 221 Pulse 420 2.1 XP-1505 A2.310 XS-iV S40 PM-450 PM-1300 Acoustic 2.1Prezzo IVA c. 77,00 49,95 32,50 53,90 51,00 49,00 69,00 32,00

SISTEMI 2.1 FASCIA ALTAProduttore Altec Lansing Creative Creative Hercules JBL PhilipsModello 2100 I-Trigue 2.1 3300 MegaWorks 2.1 THX 250D XPS 2.100 Creature A3.310 FlatPrezzo IVA c. 129,00 129,00 249,00 99,90 159,90 89,00

SISTEMI 5.1 ECONOMICIProduttore Microedge Philips Teac Trust Trust TyphoonModello XP-155 A2.610 PM-1800 SoundWave 2000P 5.1 SoundWave 3000P 5.1 Acoustic 5.1Prezzo IVA c. 43,00 105,90 89,00 49,95 69,95 72,00

SISTEMI 5.1 FASCIA ALTAProduttore Altec Lansing Altec Lansing Creative Creative Logitech Philips TeacModello 251 5100 Inspire 5.1 Digital 5500 MegaWorks 5.1 THX 550 Z-680 5.1 A3.610 Flat PM-2000Prezzo IVA c. 149,00 249,00 199,00 399,00 499,00 249,00 149,00

CONSIGLIATO

CONSIGLIATO CONSIGLIATO

CONSIGLIATO

CONSIGLIATO

CONSIGLIATOCONSIGLIATO

CONSIGLIATO

La diffusione del 5.1 è favo-rita dalla discesa dei prezzi,dovuta anche alla possibilitàdi vendere sistemi 5.1 privi delcostoso decoder Dolby Digitalin hardware, in quanto la mag-

gioranza dei software di ripro-duzione di DVD e molte sche-de audio sono dotate di deco-der software, che provvede adecodificare il flusso digitaleper inviarlo ai 6 altoparlanti

tramite le uscite analogiche.Il mondo dei giochi ha segui-

to quello del cinema, ed ormaila maggioranza dei giochi offre,oltre agli standard tipici dell’au-dio 3D (EAX, A3D e via dicen-

do), l’audio Dolby Digital 5.1. Ri-cordiamo che l’audio 3D è im-portante per i giocatori accani-ti: poter “sentire” un nemicoche arriva da dietro fa la diffe-renza nei giochi come Quake.■

Imateriali con cui sono co-struiti i sistemi audio rivesto-no particolare importanza, in

quanto non sono solo respon-sabili della robustezza, comeaccade con altre periferiche,ma sono direttamente implicatinell’emissione del suono e dun-que nella sua qualità.

L’importanza maggiore è ri-vestita dal materiale con cui ècostruita la cassa del subwoo-fer: le casse di risonanza in pla-stica, come accade con alcunisistemi molto economici, gene-rano un suono timbricamenteopaco e possono produrre ru-mori indesiderati quando sot-toposti alle notevoli vibrazionitipiche delle frequenze basse. Isubwoofer con cassa in legnoinvece garantiscono un suonopieno e naturale, e possono es-sere sottoposti a vibra-zioni anche notevolisenza generare rumori.Importante è anche ilmateriale di cui sono

costituite le casse dei satelliti:l’ideale è sempre il legno, cherende meglio le frequenze me-die di cui è costituito il “corpo”dello spettro sonoro (molto im-portante per esempio nella mu-sica classica e nella resa delparlato dei film), ma per le fre-quenze più acute sono accetta-bili anche il metallo e la plasti-ca, se di buona qualità e privi dirisonanze spurie che generanorumori a volumi elevati.

All’interno di subwoofer esatelliti ci sono gli altoparlanti,composti da coni, cupole, ma-gneti, membrane e cestelli dicui è importante la composi-

zione. Gli alto-parlanti conte-nuti nei satelliti,dedicati alle fre-quenze medie

ed acute (molti hanno due al-toparlanti separati al loro in-terno, uno per le frequenze me-die, midrange, ed uno per quel-le acute, tweeter), devono an-ch’essi avere coni e magnetirealizzati in materiali di qualità:ci sono materiali particolari,come ceramica, titanio e neo-dimio, che consentono l’emis-sione di suoni di qualità buona,ma se sono usati con casse dirisonanza limitate (come inmolti satelliti ultrasottili) pos-sono avere una timbrica ina-datta ad alcuni tipi di musica,soprattutto classica. Il discor-so è molto complesso, e nonpossiamo in questa sede scen-dere nei particolari: dire che unsistema con cupole dei tweeterin titanio, magneti in neodimioe cestelli in plastica ha un suo-no eccezionale può essere ve-ro, ma anche no, ed oltre aimateriali è sempre importan-te come questi vengono gesti-ti dall’intero sistema, dunque

è meglio non preoccuparsi deimateriali interni e limitarsi avalutare i materiali delle cassedi risonanza e le loro dimen-sioni. Infine, spesso trascurataè la qualità dei cavi di collega-mento, che invece sui sistemidi fascia alta sono molto im-portanti, come ben sanno gliaudiofili (in alcuni sistemi “eso-terici” del costo di decine dimigliaia di euro il costo dei ca-vi incide più di quello dei com-ponenti come lettore CD o am-plificatore): i cavi di qualitàhanno di solito uno spessorenotevole, per migliorare laschermatura e impedire la per-dita di segnale, e sono dotati diconnettori dorati che permet-tono una migliore conduzionedel segnale.

Più i cavi sono lunghi e piùdovrebbero essere spessi: neisistemi 5.1 purtroppo la lun-ghezza dei cavi dei satelliti po-steriori è spesso notevole, e lospessore raramente è maggioredi quello dei ben più corti cavidegli altoparlanti frontali.

L’importanza dei materiali

Un subwoofer in legno è un elementobase per audio di qualità. Attenzione agliingombri dei sistemi 5.1

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Consigli per una buona scelta

La prima regola è quella dicommisurare la qualità dellecasse alle proprie esigenze e al-la scheda audio che verrà abbi-nata: è inutile acquistare un si-stema 5.1 se la propria schedaaudio supporta solo 2 o 4 alto-parlanti, ma è altrettanto inuti-le accoppiare casse di alta qua-lità a schede audio economi-che, o mortificare schede audiodi fascia alta con casse che di-storcono anche il “bip” di erro-re di Windows. Va inoltre consi-derato l’uso che se ne farà: seintendiamo vedere film su DVDo soprattutto ascoltare CD au-dio con il computer la qualitàtimbrica delle casse diventamolto importante, mentre lo èmeno se ci serve un sistema dausare per i giochi. Se si ascoltamolta musica è consigliabile, aparità di prezzo, un buon siste-ma 2.1 piuttosto che un sistema5.1 di qualità inferiore, mentre ilsistema 5.1 sarà indispensabileper godere appieno dell’audio3D di giochi e film. Ricordiamoche è molto più difficile realiz-zare un sistema 5.1 di qualità

Hi-Fi rispetto a un sistema 2.1,in quanto il suono deve esseredistribuito in maniera unifor-me, si devono tenere sotto con-trollo più parametri e si deveevitare sia che l’altoparlantecentrale influisca negativamen-te sull’immagine stereofonicadei CD musicali, sia che le casseposteriori degradino la qualitàdel suono.

Nella scelta delle casse evi-tiamo di lasciarci affascinaredall’estetica: spesso un designinnovativo significa forme ina-datte a una riproduzione cor-retta della gamma timbrica, l’i-deale restano sempre le casse aforma di parallelepipedo o cu-bo. È importante acquistarecasse con il subwoofer in legno,e se possibile anche i satelliti,soprattutto per l’ascolto di mu-sica.

Se è vero che alcuni materia-li consentono buone prestazio-ni anche con casse di dimen-sioni limitate, spesso però latimbrica ne risente in negativo,dunque vale sempre la regolache più le casse sono grandi,meglio è. Attenzione ai satellitiultrasottili e soprattutto a quel-

li “planari”, che se non sono dialta qualità generano un suonoinnaturale.

Potenza di picco PMPOo potenza continua RMS

Nella valutazione delle carat-teristiche tecniche, non lascia-moci irretire da potenze di cen-tinaia o addirittura migliaia diWatt: la potenza di picco, o PM-PO, conta ben poco, quello checonta è la potenza “continua”,ovvero quella che può essereemessa per lunghi periodi sen-za distorsione, nota come RMS:questo è il valore da tenere inconsiderazione.

La potenza totale dei sistemi5.1 è più elevata di quelli 2.1,dunque fate attenzione alla po-tenza di ogni singolo satellite.Un sistema ideale dovrebbeavere un subwoofer molto po-tente, e il satellite centrale piùpotente degli altri satelliti. Per ilsubwoofer c’è una regola sem-plice: il sub deve avere almenoil doppio della potenza RMS diun singolo satellite, se ne hameno il sistema è sbilanciato edistorcerà facilmente le fre-quenze basse: ad esempio se i

satelliti sono da 10 W ciascuno,il sub deve essere almeno da 20W.

Non fermatevi alla potenza:importante è anche la rispostain frequenza (l’ideale è 20-20.000 Hz, che significa poter ri-produrre tutte le frequenzeudibili dall’orecchio umano: sead esempio abbiamo invece 50-20.000 Hz, il sistema certamen-te avrà suoni bassi poco corpo-si). Ancora più importante è ilrapporto segnale/rumore in de-cibel: non tutte le case lo di-chiarano, è infatti da questo va-lore che dipende da quantopossiamo alzare il volume dellamusica senza che si alzi ancheil fruscio di fondo, rovinandol’esecuzione. Un valore supe-riore ad 85 dB è da considerareottimo, ed è meglio non accon-tentarsi di meno di 75 dB.

Ma la cosa più importante,ovvero la qualità timbrica, nonpuò essere valutata che dallevostre orecchie, dunque sareb-be bene ascoltare il suono di unsistema audio prima di acqui-starlo, come avviene normal-mente nei negozi di componen-ti Hi-Fi. ■

JBL InvaderTra i non pochi sistemi 4.1ancora in vendita ilmodello “Invader” di JBLsi caratterizza, come moltiprodotti home della JBL,per l’estetica molto curata:i quattro satelliti argentatihanno una bella formaovale slanciata, ed il subwoofer pur essendo di forma tradizionale èabbellito da una mascherina che riprende le forme dei satelliti. Ilsistema si monta facilmente grazie ai cavi dotati di connettori jack edRCA, non nudi. Il trasformatore è esterno, l’ingombro del subwoofer,in legno, è medio, mentre i satelliti in plastica pur avendo una piantamolto ridotta sono decisamente alti. In prova il sistema JBL non hapurtroppo tenuto fede alla fama della marca: la potenza è medio-altaed il subwoofer equilibrato, ma la timbrica è un po' impastata e moltofrusciante, sbilanciata verso gli acuti, distorce con la musica classicagià a volume medio, e verso il massimo distorce molto anche lamusica leggera, dunque a differenza di altri sistemi di buona potenza(80 W RMS) non è possibile sfruttare al massimo il volume erogabile.

Il successo dell’audio 5.1Dolby Digital nelle colonnesonore dei film su DVD ha

provocato l’esplosione dell’of-ferta di sistemi 5.1, ma ci sonoancora molte case che pro-pongono sistemi 4.1, formatida 4 satelliti ed un subwoofer.

La differenza in pratica è lamancanza dell’altoparlantecentrale, che nell’audio cine-matografico 5.1 è destinatoprincipalmente ai dialoghi.

Il problema è se può ancoraavere senso orientarsi su un si-stema 4.1, mentre tutto sembraspingere verso la standardizza-zione del 5.1 come sistema perl’Home Cinema e del 2.1 per chinon ha necessità di audio sur-round ed intende solo ascolta-re musica.

Dal punto di vista tecnico, ineffetti la mancanza del canaleper i dialoghi è una grave ca-renza, ma i software di ripro-duzione di DVD ed i driver del-le schede audio consentonosempre di reindirizzare l’audiosu sistemi con un numero mi-nore di casse: si perderà unaparte dell’effetto, ma i dialoghisaranno comunque riprodotti

dalle casse frontali. Nessun problema invece per

le casse posteriori, che essen-do sempre due forniscono unperfetto panorama a 360 gradianche nei sistemi 4.1.

L’assenza dell’altoparlantecentrale, di difficile posiziona-mento a causa della presenzadel monitor, rappresenta cer-tamente una comodità, e rendeanche più facile realizzare si-stemi di buona qualità audioper la riproduzione di musica.

Nei giochi, che un tempoadottavano spesso lo standard4.1, l’evoluzione ha portato iproduttori a prevedere prati-camente sempre anche la co-difica Dolby Digital 5.1, quellausata nei film su DVD.

In definitiva, sembra pro-prio che per chi vuole ripro-durre con precisione gli effettispeciali cinematografici e l’au-dio posizionale dei giochi 3D isistemi 5.1 siano ormai unascelta obbligata. Chi è interes-sato principalmente all’ascoltodi musica ma non vuole un si-stema 2.1, per non rinunciareall’immersione fornita dallecasse posteriori, può ancora

Non solo 2.1 e 5.1

c Le caratteristicheNome: InvaderProduttore: JBL - www.jbl.comN. casse: 1 subwoofer e 4 satellitiPotenza totale RMS in Watt: 80Risposta in frequenza: 40-20.000Hz

Ingresso digitale: NoRapporto segnale/rumore dB: 85Decoder Dolby Digital hardware: NoGaranzia: 1 annoPrezzo: 219,90 euro IVA compresaVoto Globale: 6,9

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Il posizionamento corretto deidiffusori è fondamentale perottenere il meglio dal propriosistema di casse: diffusori malposizionati possono non solorovinare l’effetto stereo osurround, ma anche modificare laqualità dei suoni. Per esempio ilsubwoofer, se posizionato comemolti consigliano sotto lascrivania, produce un suono sìpiù potente, ma che si colora dirisonanze opache tipiche dei carstereo, inadatte a certi tipi dimusica. L’ideale è posizionarlovicino ad una parete, in modo chesiano muri e pavimento a vibrare,aumentando la potenza ma contimbrica più naturale. Se sivogliono bassi ancora più potenti(non adatti però alla musicaclassica) si può posizionarlo in unangolo della stanza.Il subwoofer è l’unica cassa chepuò essere posizionataliberamente nella stanza, inquanto i bassi sono pocodirezionali, ovvero non si avvertechiaramente la loro provenienzanello spazio. Visto chesolitamente non è schermato, èimportante tenerlo lontano dalmonitor del PC e dai televisori perevitare distorsioni o colorazionidelle immagini dovute al fortemagnetismo.Il contrario avviene per lefrequenze acute, dunque èfondamentale che i satelliti sianoposizionati in modo preciso

rispetto all’ascoltatore. Per isistemi 2.1 la regola è semplice:le due casse destra e sinistradevono formare un triangoloequilatero con le orecchiedell’ascoltatore, ed essere postepossibilmente sullo stesso piano.Ciò massimizza il panoramastereo e rende il suono“tridimensionale”.Con i sistemi 5.1 le cose sicomplicano: l’altoparlantecentrale va posizionato di fronteall’ascoltatore sulla stessa lineadelle casse anteriori destra esinistra (poste sempre secondola regola del triangolo equilatero),ma ciò spesso non è possibile

perché in mezzo c’è lo schermo oil corpo del monitor che loimpediscono. Si dovrà dunqueposizionare l’altoparlante centralesopra il monitor (cosa possibilesolo se è schermatomagneticamente), orientandoloverso il basso, o dietro il monitor

orientandoloverso l’alto. Lecasse posterioripossono essereposizionatesecondo laregola deltriangoloequilaterorovesciato,ovvero con la

stessa relazione con latesta dell’ascoltatoreche hanno le casseanteriori, o meglioancora con un angolosuperiore (in modo daampliare il panoramasonoro degli effetti.Se queste regole sonouniversalmenteaccettate, nonaltrettanto si deve direriguardo l’orientamentodelle casse: c’è chi sostiene chevadano inclinate versol’ascoltatore, e chi inveceafferma che solo posizionandolediritte si ottiene una buona

separazione stereofonica. Per lecasse posteriori c’è poi chisostiene che, per migliorarel’effetto di immersione, vadanoaddirittura orientate versol’interno, una in faccia all’altra,all’altezza delle orecchiedell’ascoltatore, invece chesecondo la regola del triangoloequilatero.Sono proprio i sostenitori diquesta ipotesi che hanno spintoper la nascita dei sistemi 7.1,che sdoppiando il canaleposteriore centrale in due casseda posizionare dietrol’ascoltatore consentono diposizionare le casse posteriorilaterali proprio ai lati

dell’ascoltatore… Ogni scuola dipensiero sostiene di ottenerel’effetto migliore, ma alla fine ilmiglior giudice saranno sempre lenostre orecchie. Oltre ai diffusori,è importante anche la posizionedei cavi. Nello stendere i cavidelle casse, si deve sempretenere presente che non devonocorrere nelle vicinanze di cavielettrici, per evitare interferenze erumori di fondo, e se ènecessario incrociare un cavoelettrico, l’incrocio deve avvenireortogonalmente (a 90 gradi) perminimizzare le interferenzeelettromagnetiche. Infine,nell’arredamento della stanza sidevono tenere in considerazionealcune regole: se si utilizzano altivolumi di ascolto, è necessarioevitare la presenza di quadri convetro di protezione, chevibrerebbero, di specchi ed ampiesuperfici vetrate, che creerebberotroppe riflessioni rendendo ilsuono troppo rimbombante econfuso, e di un eccesso di tendee tappeti, che renderebbero alcontrario l’ambiente troppoassorbente con conseguentisonorità troppo asciutte. Sequeste sono le regole per unsuono perfetto, è ovvio che pochipossono metterle tutte in pratica:ciascuno cercherà di rendere ilsuo ambiente il più adattopossibile all’ascolto.

Come leggere la tabella completaNella parte superiore della tabella in fondo all’articolotroviamo il voto relativo alla valutazione globale delprodotto, ottenuto mettendo in relazione i risultati dellaprova con il prezzo di acquisto. I risultati della prova sonoespressi dal voto Valutazione prova, che tiene inconsiderazione tutti i risultati relativi al prodotto: i testcondotti nei PC Open Labs, le caratteristiche tecniche delprodotto stesso, l’estetica, la facilità d’uso e dimontaggio, la durata della garanzia, la qualità deimateriali. Subito sotto troviamo le valutazioni relative aitest di laboratorio e di ascolto, come la resa timbricanell’ascolto di CD audio, il test della risposta infrequenza, e per i sistemi 5.1 anche i test relativi all’audioposizionale 3D dei giochi ed all’audio 5.1 dei film su DVD.

Più in basso troviamo il voto relativo alle caratteristichedel prodotto, seguito dall’elenco delle caratteristichevalutate (non tutte sono riportate, per ragioni di spazio),tra cui dati tecnici come potenza, risposta in frequenza,rapporto segnale/rumore, presenza di ingressi digitali, didecoder Dolby Digital e DTS in hardware e così via. Ancorapiù in basso ci sono le valutazioni relative ad altrecaratteristiche, come qualità dei materiali, estetica,facilità di montaggio, durata della garanzia. Tutto quantoelencato contribuisce a formare la valutazione della prova,che relazionata al prezzo d’acquisto formerà, come detto,il voto globale. Per ogni fascia indichiamo due consigliati,solitamente il migliore della categorie e un prodotto che,pur non avendo vinto, presenta caratteristiche qualitativeo prestazionali degne di nota.

essere interessato ad un siste-ma 4.1 se è disposto ad accon-tentarsi di una minore preci-sione in film e giochi, con ilvantaggio di non avere unacassa centrale di difficile posi-zionamento e, in alcuni casi,anche di una maggiore fluiditànel movimento di sorgenti ro-tanti nello spazio 3d di un gio-co, in quanto l’altoparlantecentrale se non è regolato e po-sizionato perfettamente èspesso fonte di discontinuitànei suoni che ruotano davantiall’ascoltatore. ■

Per i sistemi 5.1 e 6.1 ci sono diverse scuole dipensiero sul posizionamento dei satelliti posteriori:dietro l’ascoltatore rivolti a 45°, o ai lati rivolti a 90°(ovvero verso le orecchie)

Il corretto posizionamento dei diffusori

L’evoluzione da 5.1 a 7.1: gli altoparlanti posteriori si arricchiscono di unaltoparlante centrale nel 6.1, che viene sdoppiato nel 7.1, Ora i posteriori lateralidevono forzatamente essere posti ai lati dell’ascoltatore

In sistemi 2.1 i satelliti devono essere posizionati secondola regola del triangolo equilatero, e all’altezza delle orecchiedell’ascoltatore

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Isistemi audio di questa fasciacostituiscono la prima alter-nativa agli anonimi altopar-

lantini senza marca da circa 1Watt che solitamente troviamoassieme a un computer nuovo,a meno che questo non sia inconfigurazione specificamentepensata per l’Home Theater. Iprezzi partono da 30 euro, unacifra interessante visto checonsentono di fare già un note-vole salto di qualità nell’audiodel proprio computer. La pre-senza del subwoofer è da solagaranzia di bassi molto più pre-senti rispetto alla coppia dicasse standard, e tutti i sistemitestati hanno potenze interes-santi, che arrivano sino a 60 WRMS totali. A primeggiare inquesta fascia è stato il sistemaTyphoon Acoustic 2.1, che co-sta solo 32 euro. A un prezzo si-mile, il sistema Microedge XP-1505 ha prodotto anch’esso unsuono di potenza superiore al-le aspettative, con un subwoo-fer equilibrato e una timbricapriva di distorsioni se non almassimo volume. I due sistemiTeac, dal prezzo di 49 e 69 eu-ro, hanno fornito prestazioniin linea con il prezzo: potenzalimitata, subwoofer debole etimbrica impastata

Non ha esaltato il sistemaLabtec Pulse 420, la cui poten-za è sì superiore alle aspettati-ve, ma dà il meglio con la musi-ca leggera: per la classica latimbrica impastata e opacizza-ta non è il massimo.

Valido invece il sistema Al-tec Lansing 221: potenza me-dia, subwoofer equilibrato,buono con musica classica eleggera, non impasta, timbricabuona, distorce verso il massi-mo ma quando la potenza è giàottima. Peccato che il prezzo di77 euro lo penalizzi nella valu-tazione globale. Per chi nonama la musica a tutto volume,il sistema Philips A2.310 hapotenza limitata ma un suonobello, una timbrica chiara e de-finita, con risultati eccellentianche con la difficile musicaclassica, e non distorce nem-meno al massimo. Il kit TdkXS-iV S40 ha una potenza an-cora più limitata, una timbricabuona con un leggero effetto“scatoletta”. Due kit da preferi-re per gli ascolti notturni a bas-so volume. ■

TyphoonAcoustic 2.132 euro ben spesi

Sistemi 2.1 per chi vuole risparmiare

Con l’A2.310 Philips harealizzato un sistema dipotenza limitata ma dallaqualità sonora molto elevata.I 20 W RMS di potenza totalesono infatti interamentesfruttabili senza la minimadistorsione, il suono è pulito, ilfruscio quasi assente, ilsubwoofer equilibrato. L’ottima timbrica è adatta siaalla musica leggera che allaclassica. Peccato che il volume massimodel sistema non sia di parilivello. È dunque un sistema adatto achi vuole ascoltare musica avolumi moderati e con un suonodi qualità, non a chi vuolesentire tremare i vetri.Il fruscio di fondo assente è poiparticolarmente adattoall’ascolto notturno a basso

volume.Le misurazioni della risposta infrequenza nei PC Open Labshanno rilevato una cadutaintorno ai 19.000 Hz nellafascia acuta, mentre in quellabassa i 60 Hz sono emessi avolume moderato, penal’emissione di rumori dovuti avibrazioni spurie del piccolosubwoofer, che non è in gradodi scendere sotto i 40 Hz.Il sistema Philips ha infattiingombri molto ridotti, non solo i satelliti ma anche ilsubwoofer è piccolo e

facilmente trasportabile.Il montaggio, grazie ai cavi dilunghezza adeguata e dotati diconnettori RCA non presentadifficoltà particolari, iltrasformatore esterno è l’unicopunto negativo.Buona la qualità dei materiali,con il subwoofer in legno e lecasse in plastica. La garanzia che Philips offreper questo prodotto è di dueanni; il prezzo del kit non èparticolarmente basso e perciòinfluisce in maniera negativasul voto finale.

PhilipsA2.310Senza fastidiosi fruscii

Solo 32 euro per questo sistema2.1 Typhoon, un prezzo chelascia presagire una qualitàsonora tutt’altro cheentusiasmante, e invecel’Acoustic 2.1, con i suoi 27 WRMS che sono la secondamigliore potenza di questa fasciadopo le ben più costose casseTeac, ha ottenuto risultatisorprendenti. Il volume reale diascolto raggiungibile senzadistorsione è medio-alto,decisamente superiore alleattese, il subwoofer èequilibrato, e il sistema nonentra in distorsione nemmenospostando al massimo ilpotenziometro del volume.La timbrica è molto buona, rendebene sia con la musica leggerasia con la classica, i suoni sono

chiari e le sonorità non siimpastano. Il fruscio di fondo èleggero, e non dà fastidionell’ascolto a basso volume.La risposta in frequenzamisurata in laboratorio vede unacaduta prima dei 19.000 Hz,mentre nei bassi i 60 Hz sonoancora molto presenti,ovviamente i 20 Hz non sono piùriprodotti visto che il subwooferscende fino a 40 Hz.Dal punto di vista degli ingombri isatelliti sono di piccole

dimensioni, medio invece ilsubwoofer, cui si aggiungel’originale box esterno in cuisono presenti i controlli, cheaumenta gli ingombri totali marende il sistema più comodo dausare e gli dona un lookprofessionale. Il montaggio nondà particolari problemi, i cavidelle casse sono facilmenteinseribili tramite connettori RCA,solo il subwoofer ha un cavonudo da inserire in connettori amolla, il trasformatore è interno.

c Le caratteristicheNome: Acoustic 2.1Produttore: Typhoonwww.typhoonline.comNumero e tipo casse: 1 subwoofer e 2 satellitiPotenza totale RMS in Watt: 27

Risposta in freq. 40-20.000 HzRapporto segnale/rumore dB: 65Ingresso digitale: NoGaranzia: 2 anniPrezzo: 32 euro IVA compresaValutazione globale: 9,2

CONSIGLIATO

CONSIGLIATO

32 euro

53,90 euro

c Le caratteristicheNome: A2.310Produttore: Philipswww.philips.itN. casse: 1 subwoofer e 2 satellitiPotenza totale RMS in Watt: 20Risposta in freq.: 40-20.000 Hz

Rapporto segnale/rumore in dB:n.d.Ingresso digitale: NoGaranzia: 2 anniPrezzo: 53,90 euro IVA compresaValutazione globale: 8,2

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open labs grandi prove

Per chi può spendere di più,in questa fascia di prezzoche va da 89 sino a 249 eu-

ro abbiamo trovato sistemi ec-cellenti e alcune delusioni. Lepotenze totali, da 32 a 60 WRMS con l’eccezione del “mo-stro” Creative, consentono unascolto a volume alto senza di-storsioni, ma il volume realeraggiungibile e la qualità timbri-ca non sono sempre proporzio-nali alla potenza in Watt. Moltidi questi sistemi offrono la co-modità di un telecomando col-legato con un filo al subwooferche consente di controllare vo-lume ed altri parametri. I risul-tati migliori li ha ottenuti il po-tentissimo sistema CreativeMegaWorks 2.1 Thx 250D(300W RMS a 249 euro), un si-stema degno di far parte di unostereo Hi-Fi che unisce potenzada far tremare i vetri a qualitàtimbriche finissime. L’altro si-stema Creative, l’I-Trigue 3300,ha una potenza inferiore (43W)ed è penalizzato dai satelliti altie sottili ma ha un sub molto po-tente.

Allo stesso prezzo dell’I-Tri-gue e con satelliti alti e sottili, ilsistema Altec Lansing 2100 hamostrato qualità timbriche si-mili, con buona potenza, subequilibrato, ma distorce con lamusica classica già con volumemedio, e offre una risposta infrequenza più limitata. Ad unprezzo superiore (159,90 euro),il Creature della JBL ha delusole aspettative legate al celebremarchio: il suono di potenzamedio-bassa, la timbrica chenon impasta i suoni ma risultaun po' “a scatoletta”, le fre-quenze medie sbilanciate versol’acuto formano un quadro diqualità non sufficiente.

Anche il sistema PhilipsA3.310 Flat non ha pienamenteconvinto, a causa dei satellitiplanari che offrono una timbri-ca poco piacevole, con straniechi, migliore con la musica leg-gera che con la classica: abbia-mo apprezzato molto di più ilmodello Philips di fascia econo-mica. Infine, l’Hercules Xps2.100, che fisicamente è identi-co al sistema Teac PM-1300 checosta 30 euro di meno, a causadella diversa elettronica ha mo-strato di distorcere prima diquest’ultimo, peccato perché latimbrica è buona. ■

Sistemi 2.1 di fascia alta

Se i ben 249 euro richiesti nonsono un problema, è questo ilsistema da scegliere per chi nonha bisogno dell’audio surround.Il MegaWorks 2.1 Thx 250D haespresso pienamente tutta lapotenza dei suoi 300 Watt RMS,con un suono che non distorcenemmeno quando, vicinipermettendo, si spinge ilsistema al massimo volume.Nonostante la potenzaesuberante il subwoofer è moltoequilibrato, e consente una resacristallina anche della musicaclassica. Il fruscio di fondo èassente, dunque l’ascolto saràpulito anche quando non èpossibile sfruttare tutti i Watt esi deve ascoltare a bassovolume. Il sistema è inoltredotato di ingresso digitale con

convertitore DA a 24 bit/96KHz,che consente di godere appienodella pulizia sonora non solo diun lettore CD audio di qualità Hi-Fi, ma anche delle schede audiocon uscita digitale a 24 bit 96KHz. Siamo di fronte a unsistema che può essere usato inaccoppiata sia con il PC sia conlo stereo di casa. La risposta infrequenza misurata in laboratorioè ottima: nei bassi i 60 Hz sonoesplosivi, ed anche i 20 Hz,limite dell’orecchio umano, sono

avvertibili (e generano unenorme flusso di aria dal sub!).L’ingombro è limitato soloriguardo i satelliti in plastica,mentre il sub, in legno, èingombrante. Il montaggiorichiede di inserire nel sub cavinudi in connettori a molla. Icontrolli sono posti su untelecomando bello, ma pocopratico per la presenza di tasti“up-down” per modificare ilvolume invece di un controllo conpotenziometro.

CreativeMegaWorks 2.1 Thx 250DIl migliore della categoria

Il nuovo sistema 2.1 Creative I-Trigue si distingue per l’esteticainnovativa, dovuta all’uso disatelliti alti e sottili dal look iper-tecnologico. Satelliti che perònon riescono ad impedire unadistorsione del suono,soprattutto nella musicaclassica, già oltre la metàdell’escursione del volume. Ilsuono diventa roco e duro,mentre a volumi medi la timbricaè buona. Il subwoofer è un po’troppo potente rispetto aisatelliti, dunque il sistemarisulta più adatto alla musicaleggera e all’audio dei giochi.Il fruscio di fondo, quasiassente, permette un ascoltomolto pulito ai bassi volumi.I sottili satelliti metallici dell’I-Trigue, con tripli coni in titanio, siprendono la rivincita nel test dirisposta in frequenza: è stato

l’unico sistema di tutta la provaa riprodurre con volumeconsiderevole frequenze di19.000Hz, ai limiti acutidell’udibile, grazie agli eccellentitweeter. Il rovescio dellamedaglia è ovviamente in unaminore resa delle frequenzemedie, mentre nei bassi si tornaad entusiasmarsi, con i 60 Hzmolto forti ed i 20 Hz ancoraudibili, anche se non con lapotenza del sistemaMegaWorks.I satelliti hanno una piantastretta che ne facilita il

posizionamento, anche se inaltezza l’ingombro è notevole, ilsub in legno è di mediedimensioni, ma contrasformatore esterno.Il montaggio è facilitatodall’assenza di cavi nudi, tuttisono infatti dotati di connettoreRca. Anche questo sistema sicontrolla con il caratteristicotelecomando Creative, dotato dirotella per il volume invece chedi poco intuitivi pulsanti “up-down” come i sistemiMegaWorks. La garanzia è di dueanni.

CONSIGLIATO

CONSIGLIATO

129 euro

249 euro

c Le caratteristicheNome: MegaWorks 2.1 THX 250DProduttore: Creativehttp://it.europe.creative.comN. casse: 1 subwoofer e 2 satellitiPotenza totale RMS in Watt: 300Risposta in freq.: 25-20.000 Hz

Rapporto segnale/rumore dB: 99Ingresso digitale: SiGaranzia: 2 anniPrezzo: 249 euro IVa compresaValutazione globale: 9,6

c Le caratteristicheNome: I-Trigue 2.1 3300Produttore: Creativehttp://it.europe.creative.comN. casse: 1 subwoofer e 2 satellitiPotenza totale RMS in Watt: 43Risposta in freq.: 30-20.000 Hz

Rapporto segnale/rumore dB: 80Ingresso digitale: NoGaranzia: 2 anniPrezzo: 129 euro IVA compresaValutazione globale: 8,5

CreativeI-Trigue 2.1 3300Satelliti sottili, qualità nei bassi

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open labs grandi prove

Isistemi 5.1 oggi possono esse-re acquistati spendendo an-che solo 50 euro. Si tratta di si-

stemi privi del costoso decoderDolby Digital hardware, ma or-mai la decodifica via software èpresente in quasi tutti i playerdi DVD e nei driver di molteschede audio.

Il sistema migliore di questafascia, il Teac PM-1800 (89 eu-ro) ha potenza medio-bassa,subwoofer equilibrato, non im-pasta, timbrica buona, ma di-storce con la musica classicagià a volume medio, ed è piùadatto alla musica leggera. Piùcostoso del Teac, il PhilipsA2.610 è stato l’unico in questafascia a mostrare un suono ec-cellente sia con musica leggerache classica (ma costa 105,90euro), ed un’ottima timbrica an-che nelle colonne sonore deifilm. Qualche imprecisione perònel posizionamento audio neigiochi 3D. Scendendo di prezzo,con 72 euro il sistema TyphoonAcoustic 5.1 ha mostrato unabuona timbrica e una potenzamedio-alta superiore alle attese,ma ha mostrato imprecisionenel posizionamento a 360° del-l’audio 5.1 dei film e dell’audio3D dei giochi.

Con 69,95 euro il TrustSoundWave 3000P si è dimo-strato migliore con la musicaleggera che con la classica, maha mostrato una grande preci-sione nel posizionamento deglieffetti surround con i film. Menopreciso con i giochi. L’altro si-stema Trust, il 2000P, con solo22 Watt RMS (i 2000 Watt del no-me sono il valore di picco) hamostrato potenza limitata eduna timbrica “plasticosa”, condistorsione già oltre metà volu-me, ma una precisa resa deglieffetti nei giochi con audio 3D enelle colonne sonore 5.1, pec-cato che l’ascolto sia rovinatoda un fruscio troppo presente.

Risultati non all’altezza deglialtri sistemi sono stati registra-ti dal Microedge XP-155, che adifferenza dell’ottimo Microed-ge 2.1 non si è distinto in questaprova comparativa: subwooferpoco presente, “crack” spuri,distorsione al volume massimocon forti vibrazioni della plasti-ca. Buono invece il posiziona-mento delle sorgenti 3D nei gio-chi, preciso anche l’audio 5.1dei film. ■

TeacPM-1800Equilibrato e cavi di qualità

Sistemi 5.1 di fascia economica

L’A2.610 di Philips merita unasegnalazione per la qualitàaudio nettamente superiore allamedia dei sistemi 5.1economici. Peccato che ilprezzo, non dei più bassi,penalizzi il prodotto nellavalutazione globale. La potenzadi 55 Watt RMS è media ma bensfruttabile, con la distorsioneche fa la sua comparsa solo avolumi massimi. Il subwoofer èequilibrato, la qualità audio èottima sia con la musica leggerache con la classica, i suoni nonsi impastano, la timbrica èottima. Il leggero fruscio difondo diviene percepibile se siascolta a volumi molto bassi, edil sistema è meno “pulito”rispetto al corrispondentemodello Philips 2.1.La risposta in frequenzamisurata in laboratorio mostra

una caduta intorno ai 19.000 Hznegli acuti, nei bassi i 60 Hzsono riprodotti a volume mediopena distorsioni dovute avibrazioni dei materiali, nonraggiungibili i 20 Hz.Con i film su DVD dotati di audio5.1 il sistema Philips sicomporta bene, con una bellatimbrica nelle colonne sonore,voci umane piacevoli eposizionamento degli effettipreciso, c’è solo una certadebolezza nel volume dellecasse posteriori.I risultati con l’audio 3D dei

giochi sono buoni, con soloqualche scatto innaturale nellesorgenti rotanti a 360 gradi.Il sistema è decisamente pocoingombrante, grazie a sub inlegno e satelliti in plastica dipiccole dimensioni, iltrasformatore però è esterno.Il montaggio è semplice,peccato che le casse, legate acoppie, non riportinol’indicazione destra/sinistra,dunque dovremo tentare lafortuna al primo ascolto e, se èandata male, invertirle. Lagaranzia è di due anni.

PhilipsA2.610Potenza ben sfruttabile

Il Teac PM-1800 è un ottimosistema “tuttofare”: nonprimeggia in nessun campospecifico a parte l’audio deigiochi, ma a differenza degli altrisistemi di questa fasciaeconomica non ha punti deboli,risultando valido con film 5.1,giochi 3D e ascolto musicale.La potenza di 90 W RMSsembrerebbe notevole, manell’ascolto reale i volumi sonosolo medi, inferiori alleaspettative. Il subwoofer èequilibrato, la timbrica è buona. Ilfruscio di fondo è avvertibile se siascolta a volumi bassi. Larisposta in frequenza misurata inlaboratorio vede una cadutaprima dei 19.000 Hz negli acuti,mentre nei bassi i 60 Hz sonoriprodotti a volume medio ed i 20

Hz sono inavvertibili. Con l’audio5.1 dei DVD il posizionamentodegli effetti è preciso, la timbricadelle colonne sonore mediocre,le voci piacevoli, gli altoparlantiposteriori hanno un suonoequilibrato e presente.Eccellenti i risultati con i giochi,con una esatta individuazionedelle sorgenti sonore a 360 gradied effetti corposi.L’ingombro globale del sistema èmedio, con sub e satelliti dimedie dimensioni e

trasformatore interno.La qualità dei materiali è buonariguardo il subwoofer in legno,mentre i satelliti in plasticadall’originale forma tipo binocolopossono facilmente far uscirel’altoparlante dal suoalloggiamento con urti noneccessivi. Da notare l’alta qualitàdei cavi, spessi e ben schermaticome non ci si aspetterebbe inquesta fascia di prezzo.Il montaggio non dà problemi,grazie ai connettori RCA.

c Le caratteristicheNome: PM-1800Produttore: Teac - www.teac.itN. casse: 1 subwoofer e 5 satellitiPotenza totale RMS in Watt: 90Risposta in fr.: 30-20.000 HzRapporto segnale/rumore dB: n.d.

Ingresso digitale: NoDecoder Dolby Digital hardware: NoGaranzia: 2 anniPrezzo: 89 euro Iva compr.Valutazione globale: 7,8

CONSIGLIATO

CONSIGLIATO

89 euro

105,90 euro

c Le caratteristicheNome: A2.610Produttore: Philipswww.philips.itN. casse: 1 subwoofer e 5 satellitiPotenza totale RMS in Watt: 55Risposta in freq.: 40-20.000Hz

Rapporto segnale/rumore dB: n.d.Ingresso digitale: NoDecoder Dolby Digital hardware: NoGaranzia: 2 anniPrezzo: 105,90 euro IVA compresaValutazione globale: 7,5

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Chi desidera sfruttare l’au-dio surround di giochi efilm ma non vuole rinun-

ciare ad ascoltare musica ad al-ta fedeltà deve spendere mol-to. Il Logitech Z-680, che costa499 euro, offre 505 Watt realiRMS interamente sfruttabilisenza alcuna distorsione nem-meno “a manetta”.

Il Creative MegaWorks 5.1Thx 550 offre una potenza parial Logitech (500 W RMS), costa100 euro di meno. Offre unatimbrica eccezionale, nellaclassica è superiore al sistemaLogitech, ma è leggermentemeno potente nella musica leg-gera. Con l’audio dei film la re-sa è eccellente, con colonnesonore e voci molto piacevoli,pur non raggiungendo la gam-ma dinamica dei sistemi condecoder Dolby Digital hardwa-re.

Altri due sistemi oltre al Lo-gitech offrono il decoder DolbyDigital (ma non DTS) in hardwa-re: il Teac PM-2000 ed il Creati-ve Inspire 5.1 Digital 5500. Am-bedue sono però privi di in-gresso analogico 5.1, presentenell’unità Logitech, dunque pos-sono sfruttare l’audio 5.1 deigiochi solo se questi supporta-no il Dolby Digital, e necessita-no di scheda audio con uscitadigitale ottica o coassiale. IlCreative 5500 ha “solo” 48 W dipotenza, ma nei film offre unagamma dinamica ai massimidella prova, con differenze no-tevoli tra pianissimi e fortissiminelle colonne sonore.

Il Philips A3.610 costa 100euro di più e offre 200 W RMS,ma ci ha deluso per la timbricapoco piacevole prodotta dai sa-telliti planari. È migliore conmusica leggera che con la clas-sica. Nei film il suono è piace-vole ed è preciso nel posiziona-mento 3D, così come nei giochi.

I due sistemi Altec Lansing251 e 5100, dal prezzo di 149 e249 euro, si sono comportati inrelazione al prezzo nella resacon i film (preciso il 5100, un po’debole dietro il 251) e con i gio-chi (imprecisioni nel posiziona-mento 3D con il 251), mentre co-me resa timbrica si è dimostra-to migliore il più economico si-stema 251, che offre più poten-za prima di distorcere: l’audiodel 5100 è meno potente anchecon i film. ■

LogitechZ-680 5.1Fuoriclasse

Sistemi 5.1 per chi vuole il massimo

Il sistema 5.1 Teac ci ha stupitoper l’ottima qualità offerta ad unbuon prezzo, che diventa moltointeressante se si considera lapresenza del decoder DolbyDigital in hardware e di uncentro di controllo montato sulsatellite centrale, più grandedegli altri, con comodi pulsantied una bella manopola per ilvolume.I 120 Watt RMS dichiarati sonoquasi interamente sfruttabili, lapotenza è molto buona e ladistorsione appare solo verso ilmassimo dell’escursione.La timbrica è ottima, sia nellamusica leggera sia nellaclassica, grazie a un subwooferche, nonostante le dimensionigigantesche, risulta moltoequilibrato. La risposta infrequenza nei test dei PC OpenLabs mostra una caduta prima

dei 19.000 Hz, mentre nei bassinonostante una risposta infrequenza dichiarata di 50-20.000 Hz si avvertono ancora i20 Hz, peccato che i 60 Hz nonpossano sfruttare la massimapotenza pena la distorsione.Il fruscio di fondo è chiaramenteavvertibile ascoltando a volumiparticolarmente bassi.Con i film su DVD con audio 5.1il sistema Teac può solo usare ildecoder hardware Dolby Digitalinterno, vista l’assenza diingressi analogici multicanale.Si deve dunque

necessariamente inviare ilflusso Dolby codificato tramitel’uscita digitale della schedaaudio. I risultati sonoeccezionali, con volumi degni diuna sala cinematografica, ma siavverte un certo fruscio e lagamma dinamica è inferiore aglialtri sistemi con decoderhardware (Logitech e Creative).Con i giochi dotati di audio 3D,anche in questo caso sfruttabilesolo se codificato come DolbyDigital 5.1, il volume èeccellente ed il posizionamentodelle sorgenti impeccabile.

TeacPM-2000Prezzo/qualità

Quasi un milione di vecchie lire,ma per chi può permetterselo ilsistema 5.1 Logitech Z-680 èuna vera Ferrari dell’audiomulticanale. Ben 505 Watt RMStutti interamente sfruttabili ciconsentono di far letteralmentetremare i muri senza avvertire lapur minima distorsione: anche almassimo, e vi assicuriamo chenon sono potenze facilmentegestibili in casa, la distorsione ènulla, grazie ad un lavoroeccezionale da parte di tutti icomponenti. La timbrica èchiarissima, con un’eccellenteresa nella musica classica (soloil Creative MegaWorks ha unatimbrica leggermente più fedelenegli archi), ma l’eccezionalepotenza e il mastodonticosubwoofer rendono il meglio

nella musica leggera, in cuiriescono a riprodurre senzaimpastarle anche sonorità difficilida distinguere. Lo Z-680 avrebbedistanziato ancor di più gli altrisistemi in prova, se non fosseper un fruscio di fondo superiorealla media, che disturba l’ascoltoa basso volume ma, restandocostante anche ad alto volume,non inficia l’ascolto a volumimedio-alti. La risposta infrequenza vede negli acuti unacaduta prima dei 19.000 Hz, e

nei bassi il limite dei 20 Hz èreso con un volume inferiore aiCreative MegaWorks, ma i 60 Hzsono talmente forti da costituireun vero pericolo per i vetri dicasa. Il sistema è moltoingombrante, anche i satellitisono grandi. Da notare lapresenza di un centro di controllodotato di display da 2 righe x 20caratteri illuminato in blu, concomodissima manopola perregolare il volume e gli altriparametri.

c Le caratteristicheNome: Z-680 5.1Prod.: Logitech www.logitech.comN.casse: 1 subwoofer e 5 satellitiPotenza totale RMS in Watt: 505Risposta in freq.: 35-20.000HzRapporto segnale/rumore dB: 100

Ingresso digitale: SìDecoder Dolby Digital hardware:Sì, anche DTSGaranzia: 2 anniPrezzo: 499 euro IVA compresaValutazione globale: 9,6

CONSIGLIATO

CONSIGLIATO

499 euro

149 euro

c Le caratteristicheNome: PM-2000Produttore: Teacwww.teac.itN. casse: 1 subwoofer e 5 satellitiPotenza totale RMS in Watt: 120Risposta in freq.: 50-20.000Hz

Rapporto segnale/rumore dB: n.d.Ingresso digitale: SìDecoder Dolby Digital hardware: SìGaranzia: 1 annoPrezzo: 149 euro IVA compresaValutazione globale: 9,5

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open labs grandi pro v e

D I F F U S O R I 2.1 A M E N O D I 8 0 E U R O

P ro d u t t o re Altec Lansing L a b t e c M i c ro e d g eM o d e l l o 2 2 1 Pulse 420 2.1 X P - 1 5 0 5

P rezzo euro ( I VA compre s a ) 7 7 , 0 0 4 9 , 9 5 3 2 , 5 0P ro Potenza del suono superiore alle aspettative Garanzia di 2 anni Potenza del suono superiore alle aspettativeC o n t ro P rezzo elevato Timbrica opaca e suoni impastati Risposta in frequenza limitata

Voto globale 7 7 8

Caratteristiche tecnicheN u m e ro e tipo casse 3 (1 subwoofer e 2 satelliti) 3 (1 subwoofer e 2 satelliti) 3 (1 subwoofer e 2 satelliti)Potenza totale RMS in Wa t t 2 0 2 5 1 6Risposta in fre q u e n z a 35-18.000 Hz 40-20.000 Hz 50-20.000 HzR a p p o rto segnale/ru m o re in dB 7 0 n . d . 7 5I n g resso digitale N o N o N oDecoder Dolby Digital hard w a re n . d . n . d . n . d .Decoder DTS hard w a re n . d . n . d . n . d .Comando a distanza N o N o N oVoto testQualità materiali 8 , 0 8 , 0 8 , 0E s t e t i c a 7 , 0 9 , 0 8 , 5Facilità di installazione e montaggio 1 0 , 0 9 , 0 1 0 , 0I n g o m b ro 1 0 , 0 9 , 0 8 , 5Resa in riproduzione CD audio 7 , 0 5 , 5 6 , 5Test fre q u e n z e 6 , 0 6 , 0 5 , 0G a r a n z i a 1 anno 2 anni 1 annoSito Intern e t w w w. a l t e c l a n s i n g . i t w w w. l a b t e c . c o m w w w. m i c ro e d g e . i t

P ro d u t t o re Ty p h o o n Altec Lansing C re a t i v eM o d e l l o Acoustic 2.1 2 1 0 0 I - Trigue 2.1 3300

P rezzo euro ( I VA compre s a ) 3 2 , 0 0 1 2 9 , 0 0 1 2 9 , 0 0P ro Ottima timbrica senza distorsioni Timbrica buona Eccellente riposta in frequenza sugli acutiC o n t ro Robustezza materiali migliorabile D i s t o rce con la classica già a medio volume D i s t o rce oltre il volume medio

Voto globale 9 7 , 5 8 , 5

Caratteristiche tecnicheN u m e ro e tipo casse 3 (1 subwoofer e 2 satelliti) 3 (1 subwoofer e 2 satelliti) 3 (1 subwoofer e 2 satelliti)Potenza totale RMS in Wa t t 2 7 3 5 4 3Risposta in fre q u e n z a 40-20.000 Hz 40-20.000 Hz 30-20.000 HzR a p p o rto segnale/ru m o re in dB 6 5 6 5 8 0I n g resso digitale N o N o N oDecoder Dolby Digital hard w a re n . d . n . d . n . d .Decoder DTS hard w a re n . d . n . d . n . d .Comando a distanza Ampli separato con controlli vol, bass e tre b l e Si, con filo Si, con filoVoto testQualità materiali 5 , 0 8 , 0 9 , 0E s t e t i c a 7 , 5 8 , 5 9 , 0Facilità di installazione e montaggio 9 , 5 1 0 , 0 9 , 0I n g o m b ro 8 , 5 8 , 5 8 , 5Resa in riproduzione CD audio 7 , 5 6 , 5 6 , 5Test fre q u e n z e 6 , 5 7 , 0 9G a r a n z i a 2 anni 1 anno 2 anniSito Intern e t w w w. t y p h o o n l i n e . c o m w w w. a l t e c l a n s i n g . i t i t . e u ro p e . c re a t i v e . c o m

C O N S I G L I AT O

C O N S I G L I AT O

D I F F U S O R I 2.1 A P I U ’ D I 8 0 E U R O

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open labs grandi pro v e

P h i l i p s T D K Te a c Te a cA 2 . 3 1 0 XS-iV S40 P M - 4 5 0 P M - 1 3 0 0

5 3 , 9 0 5 1 , 0 0 4 9 , 0 0 6 9 , 0 0Qualità del suono eccellente Non distorce nemmeno al massimo F ruscio basso Buona timbrica

Potenza limitata Potenza molto limitata Timbrica poco piacevole, "plasticosa" R u m o re di fondo avvert i b i l e8 , 5 7 6 , 5 7 , 5

3 (1 subwoofer e 2 satelliti) 3 (1 subwoofer e 2 satelliti) 3 (1 subwoofer e 2 satelliti) 3 (1 subwoofer e 2 satelliti)2 0 2 0 1 1 6 0

40-20.000 Hz 60-20.000 Hz 40-20.000 Hz 30-20.000 Hzn . d . n . d . n . d . n . d .N o N o N o N on . d . n . d . n . d . n . d .n . d . n . d . n . d . n . d .N o N o N o Si, con filo

8 , 0 6 , 0 8 , 0 8 , 07 , 0 7 , 5 6 , 0 8 , 09 , 0 9 , 0 1 0 , 0 8 , 01 0 , 0 8 , 5 8 , 5 8 , 58 , 0 6 , 5 4 , 5 6 , 56 , 5 5 , 5 6 , 0 6 , 5

2 anno 2 anni 2 anni 2 anniw w w. p h i l i p s . i t w w w. t d k . i t w w w. t e a c . i t w w w. t e a c . i t

C re a t i v e H e rc u l e s J B L P h i l i p sM e g a Works 2.1 THX 250D XPS 2.100 C re a t u re A3.310 Flat

2 4 9 , 0 0 9 9 , 9 0 1 5 9 , 9 0 8 9 , 0 0Qualità timbrica eccezionale e notevole potenza Timbrica buona Look originalissimo ed elegante Subwoofer valido

P rezzo elevato Potenza medio-bassa e facile distorsione Timbrica sbilanciata verso gli acuti Timbrica poco piacevole con echi spuri9 , 5 8 7 7 , 5

3 (1 subwoofer e 2 satelliti) 3 (1 subwoofer e 2 satelliti) 3 (1 subwoofer e 2 satelliti) 3 (1 subwoofer e 2 satelliti)3 0 0 6 0 4 5 3 2

25-20.000 Hz 30-20.000 Hz 45-20.000 Hz 40-20.000 Hz9 9 n . d . 7 0 n . d .S i N o N o N o

n . d . n . d . n . d . n . d .n . d . n . d . n . d . n . d .

Si, con filo Si, con filo N o N o

8 , 0 8 , 0 6 , 0 8 , 07 , 0 8 , 5 1 0 , 0 7 , 09 , 0 1 0 , 0 9 , 0 9 , 08 , 0 8 , 5 1 0 , 0 8 , 59 , 5 6 , 0 6 , 5 6 , 08 , 5 7 , 0 6 , 5 6 , 5

2 anni 2 anni 1 anno 2 annii t . e u ro p e . c re a t i v e . c o m w w w. h e rc u l e s . i t w w w. j b l . c o m w w w. p h i l i p s . i t

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D I F F U S O R I 5.1 A M E N O D I 1 2 0 E U R O

P ro d u t t o re M i c ro e d g e P h i l i p s Te a cM o d e l l o X P - 1 5 5 A 2 . 6 1 0 P M - 1 8 0 0

P rezzo euro ( I VA compre s a ) 4 3 , 0 0 1 0 5 , 9 0 8 9 , 0 0P ro Posizionamento preciso sorgenti audio 3D nei giochi Ottima qualità del suono Posizionamento preciso effetti cinematografici 3DC o n t ro Timbrica scarsa e "crack" spuri P rezzo elevato D i s t o rce con la classica oltre volumi medi

Voto globale 7 , 2 7 , 5 7 , 8Caratteristiche tecnicheN u m e ro e tipo casse 6 (1 subwoofer e 5 satelliti) 6 (1 subwoofer e 5 satelliti) 6 (1 subwoofer e 5 satelliti)Potenza totale RMS in Wa t t 2 5 5 5 9 0Risposta in fre q u e n z a 50-20.000 Hz 40-20.000 Hz 30-20.000 HzR a p p o rto segnale/ru m o re in dB 7 5 n . d . n . d .I n g resso digitale N o N o N oDecoder Dolby Digital hard w a re N o N o N oDecoder DTS hard w a re N o N o N oComando a distanza N o N o Si, con filoQualità materiali 8 , 0 8 , 0 7 , 0E s t e t i c a 6 , 0 7 , 0 8 , 0Facilità di installazione e montaggio 1 0 , 0 8 , 5 1 0 , 0I n g o m b ro 8 , 5 1 0 , 0 9 , 0Resa audio 5.1 con film su DV D 7 , 0 8 , 0 7 , 0Posizionamento effetti audio 3D nei giochi 9 , 5 8 , 5 9 , 5Resa in riproduzione C D a u d i o 4 , 5 7 , 0 6 , 0Test fre q u e n z e 5 , 0 6 , 5 6 , 5G a r a n z i a 1 anno 2 anni 2 anniSito Intern e t w w w. m i c ro e d g e . i t w w w. p h i l i p s . i t w w w. t e a c . i t

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D I F F U S O R I 5.1 A P I U ’ D I 1 2 0 E U R O

P ro d u t t o re Altec Lansing Altec Lansing C re a t i v eM o d e l l o 2 5 1 5 1 0 0 I n s p i re 5.1 Digital 5500

P rezzo euro ( I VA compre s a ) 1 4 9 , 0 0 2 4 9 , 0 0 1 9 9 , 0 0P ro Timbrica ottima con potenza superiore alla attese Posizionamento effetti cinematografici Gamma dinamica ampiaC o n t ro Posizionamento sorgenti audio 3D nei giochi Potenza insufficente inferiore alle attese D i s t o rce a volumi elevati

Voto globale 8 8 8 , 5Caratteristiche tecnicheN u m e ro e tipo casse 6 (1 subwoofer e 5 satelliti) 6 (1 subwoofer e 5 satelliti) 6 (1 subwoofer e 5 satelliti)Potenza totale RMS in Wa t t 6 0 7 3 4 8Risposta in fre q u e n z a 35-18.000 Hz 32-20.000 Hz 45-20.000 HzR a p p o rto segnale/ru m o re in dB 7 0 7 0 n . d .I n g resso digitale N o N o S iDecoder Dolby Digital hard w a re N o N o S iDecoder DTS hard w a re N o N o N oComando a distanza N o Si, con filo Senza fili, più centro di controllo via cavo

con controllo ro t a t i v oQualità materiali 8 , 0 8 , 0 8 , 0E s t e t i c a 7 , 0 8 , 5 7 , 5Facilità di installazione e montaggio 1 0 , 0 1 0 , 0 9 , 0I n g o m b ro 1 0 , 0 8 , 5 9 , 0Resa audio 5.1 con film su DV D 7 , 0 8 , 0 1 0 , 0Posizionamento effetti audio 3D nei giochi 7 , 0 9 , 0 9 , 0Resa in riproduzione C D a u d i o 7 , 0 6 , 0 6 , 5Test fre q u e n z e 7 , 0 7 , 0 6 , 5G a r a n z i a 1 anno 1 anno 2 anniSito Intern e t w w w. a l t e c l a n s i n g . i t w w w. a l t e c l a n s i n g . i t i t . e u ro p e . c re a t i v e . c o m

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Tru s t Tru s t Ty p h o o nS o u n d Wave 2000P 5.1 S o u n d Wave 3000P 5.1 Acoustic 5.1

4 9 , 9 5 6 9 , 9 5 7 2 , 0 0Posizionamento preciso audio 3D nei giochi Posizionamento preciso effetti surro u n d Timbrica buona con musica e colonne sonore film

Timbrica con effetto "scatoletta" e fruscio evidente I m p recisione nel posizionamento audio 3D dei giochi I m p recisioni posizionamento sorgenti audio 3D nei giochi

7 , 4 7 , 5 7 , 6

6 (1 subwoofer e 5 satelliti) 6 (1 subwoofer e 5 satelliti) 6 (1 subwoofer e 5 satelliti)2 2 4 5 6 5

50-20.000 Hz 40-20.000 Hz 30-20.000 Hzn . d . n . d . 6 5N o N o N oN o N o N oN o N o N oN o N o Ampli separato con controlli vol, bass e tre b l e6 , 0 8 , 0 8 , 07 , 5 7 , 0 7 , 51 0 , 0 9 , 5 1 0 , 01 0 , 0 9 , 5 8 , 56 , 5 8 , 0 5 , 59 , 5 7 , 0 7 , 04 , 5 5 , 5 6 , 55 , 5 6 , 5 6 , 5

2 anni 2 anni 2 anniw w w. t ru s t . c o m w w w. t ru s t . c o m w w w. t y p h o o n l i n e . c o m

C re a t i v e L o g i t e c h P h i l i p s Te a cM e g a Works 5.1 THX 550 Z-680 5.1 A3.610 Flat P M - 2 0 0 0

3 9 9 , 0 0 4 9 9 , 0 0 2 4 9 , 0 0 1 4 9 , 0 0Timbrica eccellente Definizione e chiare z z a Posizionamento preciso effetti cinematografici Qualità e potenza

C o n t rolli volume poco intuitivi F ruscio di base sensibile a volumi bassi Echi spuri con musica e colonne sonore D i s t o rce ai massimi volumi9 9 , 5 7 , 6 9 , 5

6 (1 subwoofer e 5 satelliti) 6 (1 subwoofer e 5 satelliti) 6 (1 subwoofer e 5 satelliti) 6 (1 subwoofer e 5 satelliti)5 0 0 5 0 5 2 0 0 1 2 0

25-20.000 Hz 35-20.000 Hz 40-20.000 Hz 50-20.000 Hz9 9 1 0 0 n . d . n . d .N o S i N o S iN o S i N o S iN o S i N o N o

Si, con filo Senza fili, più centro di controllo via cavo con Senza fili Senza fili, più centro di controllo via cavo c o n t rollo rotativo e display a Led 2 righe x 20 caratteri con controllo ro t a t i v o

8 , 0 8 , 0 8 , 0 8 , 07 , 0 8 , 0 7 , 0 7 , 59 , 0 8 , 5 9 , 0 8 , 58 , 0 7 , 0 7 , 0 8 , 09 , 5 9 , 5 7 , 0 1 0 , 09 , 0 9 , 0 9 , 5 9 , 09 , 0 1 0 , 0 5 , 5 8 , 58 7 , 5 6 , 5 6 , 5

2 anni 2 anni 2 anni 1 annoi t . e u ro p e . c re a t i v e . c o m w w w. l o g i t e c h . c o m w w w. p h i l i p s . i t w w w. t e a c . i t

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