CORSO INTEGRATO DI PROGETTAZIONE … formale... · La massa è quella condizione di una...
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CORSO INTEGRATO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICAMODULO DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA
29 settembre 2015
LA BASE FORMALEDELL’ARCHITETTURA MODERNA (I)
Docente: Prof. Fulvio Adobati
Tino Grisi, PhD
Università degli Studi di BergamoCorso di Laurea in Ingegneria Edilea.a. 2015-2016
PeterEisenman
È contro l'aspetto visivo o pittorico
della forma che si schiera questo lavoro.
La discussione cercherà di stabilire come le
considerazioni di natura logica e oggettiva
possano fornire una base formale concettuale
per ogni architettura.
Si intende individuare una lingua e un ordine
strutturale per tale lingua, che utilizzi i solidi
geometrici solo come punti assoluti di riferimento.
I sistemi forniscono una disciplina, più che un
limite a questo processo..negano solo l’arbitrario
e le interpretazioni soggettive dell’ordine.
PREMESSE
L' non può essere considerato fine a se stesso ma solo subordinato alla .
Una razionalmente intesa è prerequisito necessario per la risoluzione di un problema architettonico…deve essere stabilita una priorità di fondo che si sviluppa a partire dalla
.
ordine formalechiarezza
gerarchia di elementi
dialettica tra fini assoluti e fini relativi
1. LA FORMA IN RELAZIONE ALL'ARCHITETTURA
Andrà proposto un e tale sistema deve necessariamente dare la preferenza ai fini assoluti rispetto a quelli contingenti.
Si partirà dall'ipotesi che l'architettura consista sostanzialmente nel
.
Di conseguenza la forma di un singolo edificio non dovrà necessariamente esprimere l'intento o la funzione, a patto che contribuisca
.
sistema generale di priorità
dare forma a intenzione, funzione, struttura e tecnica
all'ordine, alla scala, all'armonia e struttura dell'ambiente complessivo
1. LA FORMA IN RELAZIONE ALL'ARCHITETTURA
FORMA GENERICA
Proprietà: dotata di leggi intrinseche assoluta lineare o centrica
1. LA FORMA IN RELAZIONE ALL'ARCHITETTURA
FORMA SPECIFICA
Proprietà: configurazione fisica concreta relativa a una particolare interpretazione
1. LA FORMA IN RELAZIONE ALL'ARCHITETTURA
Non importa che ci piaccia o meno un cubo, quel che importa è che ne accettiamo l'esistenza e ne .
La forma specifica di un cubo con una corte centrale viene
, dev'essere sottoposta a un' prima che la sua scelta originaria possa essere giustificata e sviluppata in modo appropriato.
riconosciamo le proprietà intrinseche
sviluppata a partire da un'intenzione e una funzione particolari
analisi in termini generici
1. LA FORMA IN RELAZIONE ALL'ARCHITETTURA
1. LA FORMA IN RELAZIONE ALL'ARCHITETTURA
INTENZIONEFUNZIONESTRUTTURATECNOLOGIA
considerazione sulla suafunzione pratica
Ordine>Invenzione
= concezione primaria = attività/uso
= scheletro portante/impiantistico = metodo esecutivo
Solo quando determiniamo una forma specifica a partire da una
, possiamo analizzare le caratteristiche intrinseche della forma generica per verificarne la rilevanza nelle condizioni specifiche
2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA
2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA
Ludwig Mies van der Rohe, IIT Campus Masterplan, Chicago 1940
Il concetto di fornisce il riferimento assoluto per la formaarchitettonica, sia essa generica o specifica come .
Tutti gli oggetti prodotti dall'uomo vengono riferiti a livello percettivo a un assoluto generico, i solidi platonici…ciascuno di essi ha per base un , perciò qualunque forma lineare o centrica può essere compresa in relazione al reticolo spaziale.
reticolo spaziale tridimensionale
matrice di ordinamento dell'unità volumetrica
riferimento assiale
2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA
2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA
Ludwig Mies van der Rohe, Farnsworth House, 1947
Le Corbusier, Maison Dom-Ino, 1914
2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA
Le Corbusier, Villa Savoye, Poissy 1929
Le superfici curve non sono altro che massa incipiente e ricevono la loro collocazione precisa da un riferimento al reticolo
2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA
Le Corbusier, Villa Stein, Garches 1927
Per comprendere il volume, dobbiamo introdurre l'idea di …il movimento viene considerato come una fattore esterno alla sostanza dell'edificio: non è una caratteristica dell'opera in sé, quanto piuttosto un
.
Il movimento può allora essere definito come la in un qualsiasi contesto
architettonico e può essere pensato come un .
Il volume non può essere pensato senza movimento interno, poiché per sua natura
.
movimento
modulo di comportamento che l'edificio impone all'individuo
circolazione delle personevettore
geometrico o come una forza esterna
esiste per accogliere il movimento
2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA
La massa è quella condizione di una composizione architettonica che doveva essere un solido, nella sua condizione originaria, ma che è stata corrosa e mangiata per che ne risulta.
Si deve considerare la superficie laddove esista il chiarointento di presentare l'aspetto esteriore dei un edificio come costruito, come un mazzo di carte, in un .
MASSA E SUPERFICIE
produrre la forma
processo additivo
2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA
2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA
2. LE PROPRIETÀ DELLA FORMA ARCHITETTONICA GENERICA
Giuseppe Terragni,Casa del Fascio,Como 1936
Piani ritagliati
Piani additivi
Nella sua condizione generica, la forma fornirà il . L'ordinamento della condizione specifica si sviluppa .Un'architettura razionale ha sempre avuto una . La grammatica di qualunque sistema riguarda l'applicazione del vocabolario formale ( ) alla situazione specifica. Pertanto, le della forma generica possonoessere intese l' , mentre le che governano quelle distorsioni possono essere intese come il .L’architetto crea nel senso in cui fornisce una .
riferimento concettuale per tutte le manifestazioni fisiche della forma specificaa partire dalla forma generica la quale possiede in sé un ordine intrinseco o implicitobase sistemicaantecedente genericodistorsioniuso specifico del vocabolarioregole sistemaforma fisica al requisito generico dell'edificio
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALI
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALI
Jean-Nicolas-Louis Durand, Maison de campagne,1805
COMPOSIZIONE FORMALISTICA
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALI
Frank Lloyd Wright, Tempio Unitariano,Oak Park 1905
COMPOSIZIONE FORMALE
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALI SISTEMACONTINUO PiantaliberaComposizioneplanare
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALI SISTEMASTATICO
Articolazionevolumetrica
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALI SISTEMASTATICO Lineare
Centrico
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALISISTEMI DI MOVIMENTOELICA Centro definitoOrdinamento volumetricoSpinta esterna
Gravitazione interna
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALISISTEMI DI MOVIMENTOSPIRALE Spostamentoprogressivo attornoa un centroCentrifugoCentripeto
Libero
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALI
SISTEMI DI MOVIMENTOECHELON
Combinazione divolume e movimento
Ordinamento scaglionatocontinuo e regolare
Sistema lineare dipiani volumetrici
Tutti i sistemi si basano quindi sulle proprietàdella forma generica:
Il progetto ordina tale vocabolario mediante unae unaper produrre una condizione finale in cui .
volumemovimentomassasuperficiegrammaticasintassi tuttele parti sono enfatizzate e utilizzate appieno
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALI
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALISINTASSI = DISTORSIONI
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALISINTASSI = DISLOCAZIONE E ATTRAZIONE
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALISINTASSI = ASTRAZIONE
3. SVILUPPO DEI SISTEMI FORMALISol Lewitt
All Three-Part Variations of Three Different Kind of Cubes, 1968
Series ABCD, 1966