Corso Gomme 2012

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Corso gomme Caratteristiche meccaniche

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  • LIUCAnno Accademico 2012-2013

    Applicazioni industriali Gomme

    Sintesi del corso Applicazioni Industriali (Parte gomme)Proni

  • 1Le materie prime e le mescoleChe cosa una mescolaQuali sono gli ingredienti principali (5) di una mescolaQuale il ruolo dei singoli ingredienti principaliQuali sono le caratteristiche principali di una mescola industriale

  • 1.1Che cosa sono i peptizzanti e i rigeneratiQualche ricetta tipica per le varie applicazioniCome si presenta una ricetta e significato di p.h.r.I costi della formulazione e del processo

  • 1.1I vari tipi di gomme sintetiche (IP, BR, IIR, SBR, CR,) ed il confronto delle propriet di Gomma Naturale (NR) e Gomma SinteticaLe cariche rinforzanti ( nero di carbonio e cariche chiare) e la loro caratterizzazione Linfluenza delle cariche sul crudo e sul vulcanizzatoGli ingredienti della vulcanizzazione (vulcanizzanti, acceleranti, attivanti, ritardanti)

  • 1.2 La gomma naturale (vedi film)La produzione,la raccolta, la produttivit La struttura e la composizioneI tipi ottenibili (RSS, cup lump)Differenze fra le caratteristiche della gomma SMR, SIR,STR (malesiana, indonesiana, tailandese)La non gomma e la sua influenza sulle caratteristiche della mescola finale

  • 1.2Le caratteristiche principali: P0 e PRI, la variazione delle caratteristiche nel tras-porto della gomma naturale, la distribuzione dei pesi molecolari, il breakdown index, il comportamento alla vulcanizzazione

  • 1.3 Il nero di carbonioI metodi di produzioneIl principale processo usato:Furnace ed una sua sommaria descrizioneLefasi a valle del processo di combustioneLe propriet del nero:La struttura atomica ed il confronto con la grafite, la formazione della particella, gli aggregati e gli agglomerati

  • 1.3

    La determinazione della dimensione e della struttura (frattali)I neri hard e soft ed i loro effetto sulle caratteristiche della mescolaHandling e trasporto

  • 1.4La silice

    Metodi di produzioneFiltrazione essiccamento, macinazione, granulazioneHandlingCaratteristiche fisiche e propriet del compound

  • 1.4.1Reazione fra silice e silano e gommaLe interazioni carica-carica e carica polimero nel caso della silice e del nero Confronto fra i meccanismi di rinforzo di silice e nero ed effetto sulle caratteristiche del manufatto (R.R, wet grip)Le propriet rinforzanti nei due casi

  • 1.5Le gomme sinteticheLe gomme in emulsione ESBR: Generalit sul processo di produzione I tipi prodotti La microstruttura Il peso molecolare e la distribuzioneLe gomme in soluzione SSBR: Generalit sul processo di produzione I tipi prodotti La microstruttura Il peso molecolare e la distribuzione

  • 1.5

    I Polibutadieni:

    i diversi tipi producibili: anionici e Ziegler-Natta e le micro e macrostrutture ottenibili nei due casile caratteristiche delle mescole ottenibili leffetto sulla processabilit delle mescoleChe cosa la polimerizzazione stereospecificaLe gomme butiliche ed alobutiliche: catalizzatori cationici e struttura dei prodotti ottenuti

  • 1.6 Gomme naturali e sintetiche

    Sintesi delle differenze di comportamento delle varie gomme in mescola% uso della gomma naturale (35-40%) e sintetica (60-65%) nei vari Paesi del mondo

  • 2.Mescole crude e vulcanizzateMescole crude: viscosit, plasticit e loro definizioneMescole vulcanizzate: elasticit e sua definizioneMateriali newtoniani e pseudoplastici:le gomme e la relazione sforzo/ gradiente di scorrimento e viscosit/gradiente di scorrimentoI gradienti di scorrimento e la lavorazione

  • 2.1

    Relazione fra viscosit, gradiente di scorrimento, modulo dinamico(effetto Payne) e temperaturaMisure di processabilit: trafila Garvey sistemi di simulazione (Polyflow)

  • 2.1Il passaggio da mescole crude a mescole vulcanizzate:a)sistemi di vulcanizzazioneb)la valutazione e la misura del processo attraverso la modifica di alcune caratteri- stiche (termoplasticit, viscosit rigidit ecc.)

  • 2.1Metodi di misura delle mescole crude: viscosit(Mooney), adesivit, curva di vulcanizzazione, scottaturae delle mescole vulcanizzate: trazioni dinamometriche, resa elastica, abrasione, lacerazione,invecchiamento durezza

  • 3.Le caratteristiche viscoelastiche di una gommaDifferenza fra moduli a trazione e moduli dinamiciMetodi di misura delle propriet dinamicheRelazione fra parte reale del modulo di Young e componente elastica e componente dissipativaRelazione fra modulo di rilassamento e temperatura in un polimero amorfo

  • 4.Il comportamento della carica in un sistema binario (SBR,NR)

    Parametri che influenzano: a)affinit chimica (nero,SBR)b)peso molecolare (NR meglio di SBR) e sua distribuzione (Li meglio di Nd)c)tipo di carica (nero o silice)d)tipo di mescolatore chiuso (By e Intermix)

  • 4.1Effetto delle caratteristiche micro e macrostrutturali sullincorporazione della carica nel mescolatore aperto e chiuso

    Nel mescolatore aperto va meglio un alto peso molecolare, alto MWD ed alto cis(ad esempio polibutadiene al Nd, Co, Ni)Nel mescolatore chiuso va meglio un basso cis, stretto MWD e basso peso molecolare ( ad esempio polibutadiene al Li)Nel primo caso prevale il meccanismo dellallungamento, nel secondo caso dello spezzettamento

  • 5.Il processo di mescolazioneLa mescolazione nellindustria del pneumaticoObiettivi del processo di mixing: trasformare materiali differenti come consistenza e quantit per produrre un materiale che risponda alle specifiche, possa essere processato nelle macchine a valle, al costo pi basso possibile e con il minor numero di scarti

  • 5.1Aspetti critici del processo di mixingIl diagramma a spina di pesce delle 4M: materiali (qualit, identificazione, quantit e condizioni) macchine (tipo, strumenti, usura,aspira-zione)metodi (definizione del ciclo,parametri critici del processo, acquisizioni dei dati ed analisi) manodopera (affidabile ed addestrata)

  • 5.2Meccanismo nel processo di confezione mescole

    Riduzione di viscosit Incorporazione (laminazione o spezzetta- mento)Dispersione (rottura agglomerati e meccanismo a cipolla )Distribuzione

  • 5.3La processabilit al mescolatore apertoAspetti costruttivi (cilindro lento e veloce, motore, uniformizzatore)Le 4 regioni di Tokita-WhiteLa regione ottimale ed i sistemi per passare da una regione allaltra (tempera-tura,nip o traferro, velocit relativa dei cilindri, rapporto di frizione)

  • 5.4La processabilit al banburyAspetti costruttivi (corpo, rotori,tramoggia, peso pressatore,drop door)Rotori a due e quattro aliRaffreddamento del sistemaMeccanismo di mescolazione: fra camera e rotore, taglio, sovrapposizione laterale, taglio laterale

  • 5.5La processabilit allIntermixDifferenze con banbury: forma dei rotori e raffreddamentoLavorazione fra i rotoriAlta viscosit ed alto shearBasso fill factorPi veloce incorporazione dellolioMaggior controllo della temperaturaMacchina di mescolazione e reattore chimico

  • 5.6Equipaggiamenti ausiliari della sala mescole

    Serie di mescolatori apertiPelletizerEstrusore e roller dieEstrusore e T.S.E. (twin screw extruder)

  • 5.7 Tecniche di mixingMescolazione ad un solo stadioMescolazione a due o pi tempiMescolazione convenzionaleMescolazione upside downUso del up and down del pistone e della velocit variabile per controllo migliore della temperatura

  • 5.8 Controllo del ciclo con i parametri di processo

    I parametri pi importanti: energia, tempo temperatura,potenzaUso della velocit variabile e della pressione del pistone anche in feedbackUso dei sistemi di temperizzazione

  • 5.9 Controllo on line ed in process control

    RheomillRelmaRPA on lineIn process control

  • 5.10 La mescolazione in continuoGli aspetti positivi e negativi rispetto alla mescolazione a batchPositivi: consumo di energia costante, minor impiego mano dopera, migliore uniformit, ridotti costi installazioneNegativi:Impossibilit di usare materiali non free flowing,sofisticati strumenti di dosatura, non ecomicit per brevi campagne, numero limitato di variabili di processo)TUTTAVIA NELLINDUSTRIA DELLA GOMMA LA MESCOLAZIONE IN CONTINUO E UTILIZZATA POCHISSIMO

  • 5.11Schema di impianto per la produzione di mescole

    Area stoccaggioArea dosaturaArea mescolazioneArea finitura e raccolta

  • 5.12 Usura del macchinarioDurata della camera di mescolazione in caso di mescole con nero e con siliceInconvenienti nel caso di usura del rotore e della cassaRimedi e metodi di riporto della legaCaratteristiche delle leghe e scala di durezza

  • 6. I processi di trafilatura e profilaturaLobiettivo: trasformare la mescola da fogliato a sagomato mediante la plastificazione della mescolaLe macchine usate: trafile e profileTrafile cold feed ed hot feed per gomma sintetica e gomma naturale

  • 6.1 Le caratteristiche principali delle trafileTrafile cold feed: lunghezza e suddivisione in zone.Esempi di trafile cold feed multipleEsempio linea di trafilatura cold feed completaTrafila hot feed: assetto e lunghezza della viteInfluenza del processo sulle caratteristiche del trafilato e fattori di successo

  • 6.2 Le caratteristiche principali delle trafile cold feed

    La zona di alimentazione, il corpo, le zone di controllo della temperatura,teoria della vite e portata, gli effetti della temperatura della vite e del barrelLa terminologia, la portata, lefficienza, i profili di viti

  • 7. La vulcanizzazioneDescrizione del cambio della struttura molecolare prima e dopo vulcanizazioneDensit e tipo di reticolo e origine della formazioneCome si modificano le propriet della mescola (viscosit,modulo,allungamento, durezza,termoplasticit,rigonfiamento)Significato e misura della scottabilit

  • 7.1 Metodi di determinazione dello stato di vulcanizzazioneFisici, chimici ed in continuoVulcanografi, ODR,MDR e loro breve descrizioneCurva di vulcanizzazione e significato di ML,MH,ts(2),tv(50),tv(90)Significato di marching modulus e reversioneRPA 2000 e possibilit di misure viscoelastiche su crudo e vulcanizzato

  • 7.2 Sistemi di vulcanizzazione

    Vulcanizzazione a zolfo (cristallino ed amorfo)e meccanismo di sintesiAcceleranti e le varie famiglieAttivanti e ritardantiVulcanizzazione a perossidiStabilit dei legami

  • 7.3 Aspetti teorici della vulcanizzazioneStruttura e propriet dei reticoli in funzione delle condizioni di vulcanizzazionePropriet dei vulcanizzati in funzione della densit di reticolazioneDipendenza della vulcanizzazione dal tempo e dalla temperatura: trattamenti isotermi e non isotermiEquazione di Arrhenius e gli equivalenti di vulcanizzazione

  • 7.4 Aspetti pratici della vulcanizzazioneLa vulcanizzazione di uno pneumatico e tipologia delle presseIl limite di spugnositTecniche di vulcanizzazione industriale: Stampaggio a compressione e ad iniezioneLa vulcanizzazione in continuo: tunnel e cintura di acciaio

  • 8Qualit delle mescoleStrategia del controllo : effetto delle materie prime, del processo e di adeguatezza dei test in funzione degli obiettiviMaterie prime: Manuale assicurazione qualit fornitoreProcesso: focus su macchine, condizioni operative procedure, ambiente output (4M)Adeguateza dei test in funzione dei costi benefici

  • 8.1Tests per la qualit ed uniformit

    Misura del grado di dispersione del filler e della consistenza del networkTests: sofisticati: SEM,analisi del G o me-no sofisticati: organolettici, DispergraderControlli rapidi e statistici e scopi relativi

  • 8.2 Controlli rapidiControllo di tutti i batchesUso del reometro MDR anche in continuoAltri controlli possibili (viscosit, densit)Definizione dei limiti durante la fase di industrializzazioneEsempio di carte di controllo: andamento, centratura e limiti di tolleranza e di avviso

  • 8.3 Problemi del controllo rapido

    Correlazione tra i limiti dei controlli rapidi e specifiche tecniche delle mescoleLimiti di controllo e specifiche tecniche (cp minore di 1,33)Standardizzazione dei limiti di controllo

  • 8.4 I controlli statistici

    Definizione della frequenza di controlloDefinizione delle modalit operative vincolanti (numerosit e preparazione dei provini, strumentazione, metodi)Gestione dei dati raccolti ( istogrammi)

  • 8.5 Output dei controlli statistici

    Valutazione degli andamenti qualitativi delle singole fabbricheElaborazione dei livelli qualitativi al fine di:riallineare i risultati delle singole unitindicazione della best practiceinterventi verso le unit operative scadentiElaborazione indicatori di qualit: in particolare indice di centratura ed indice di uniformit

  • 8.6Il controllo di qualit attraverso i parametri dii processoScelta dei parametri:Tempo, Temperatura, Energia , PotenzaScelta del parametro migliore: EnergiaIn pratica lo scarico effettuato ad energia totale in combinazione con il tempo e con il controllo del parametro temperaturaAltri parametri utilizzabili: curva tempo/torque e movimento ramAltri metodi: Process point analysis ed Indice di processabilit