Corso ECM Come produrre documentazione e pubblicare in...
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Corso ECM
Come produrre documentazione
e pubblicare in ambito scientifico
Roma, 4-5 ottobre 2016 - I ed.
25-26 ottobre 2016 - II ed.
Dr.ssa Isabella Sperduti
Corso Come produrre documentazione e pubblicare in ambito scientifico
Roma 4-5 / 25-26 ottobre 2016
Analisi statistica:
dati e rappresentazione
Lettura di articoli scientifici
Disegno di studi clinici
Scrittura di articoli scientifici
Referaggio di articoli
scientifici
•alcuni step in comune,•stessi elementi critici
EBM (Evidence-based Medicine)
Costituisce un approccio alla praticaclinica dove le decisioni risultanodall’integrazione tra l’esperienza delmedico e l’utilizzo coscienzioso egiudizioso delle migliori evidenzescientifiche disponibili, mediate dallepreferenze del paziente
Scopo della EBM
In generale è di ridurre il gap tra laricerca e la pratica attraverso leevidenze scientifiche disponibili,determinandone la solidità scientifica egiudicando se queste evidenze sonoapplicabili direttamente ai pazienti
Le revisioni sistematiche sono dei
riassunti di tutta la ricerca precedente
effettuata su un argomento di interesse.
Tecnica statistica che permette di analizzare
una serie di studi condotti sullo stesso
argomento, consentendo una
sintesi quantitativa dei risultati
Studi di fase I: primi studi condotti con il nuovo potenziale farmaco nell'uomo, ricerca della dose ottimale
Studi di fase II: studi condotti in un numero limitato di pazienti con lo scopo divalutare l'attività terapeutica del nuovo principio attivo sullapatologia considerata•prima verifica di tollerabilità e sicurezza nel paziente
Studi di fase III: condotti in un numero allargato di pazienti con l'obiettivo di confrontare l’efficacia del nuovo farmaco rispetto allo standard di valutarne il rapporto rischio/beneficio. Forniscono informazioni:•eventi avversi meno comuni•impatto sulla qualità della vita,• impatto su costi sanitari
Studi di fase IV: Sono studi post-registrativi,condotti dopo l'immissione in commercio del farmaco•confermano la validità del farmaco nella pratica clinica quotidiana •confrontano il rapporto rischio/beneficio rispetto agli altri farmaci per la stessa patologia•studiano aspetti di farmaco-economia
Fasi della sperimentazione clinica
Si devono pubblicare tutti gli studi ben condotti su un argomento
importante , anche se i risultati sono negativi!!!!
I manoscritti che sono accettati per la pubblicazione da una rivista
scientifica in genere hanno tre distinti elementi principali:
• L’idea generale
• L’esecuzione della ricerca
• La presentazione della sintesi
Ovviamente uno studio ben condotto
permetterà un reporting migliore,
semplice e veloce
-chi ben comincia è a metà dell’opera!
•Titolo
•Abstract
•Introduzione
•Metodi
•Risultati
•Discussione
•Conclusioni
•Ringraziamento
•Referenze
IMRAD
Quali sono le parti
fondamentali dell’articolo
MetodiObiettivo
�Permettere ai lettori di valutare la validità dello studio.
�Permettere ad altri di replicare lo studio.
RisultatiObiettivo
�Riportare in maniera sintetica e chiara cosa è accaduto
nello studio
Metodi
Nella sezione dei metodi deve essere indicato:
� Come è stato selezionato il campione (campionamento o reclutamento,
criteri di eleggibilità)
Metodi
Nella sezione dei metodi deve essere indicato:
� Quali sono stati gli interventi realizzati (farmaci, procedure terapeutiche,
esposizioni)
� Outcome primari e secondari. Esempi di outcome utilizzati per confrontare i
gruppi in studio possono essere:
�eventi clinici (morte, l’infarto, la recidiva)
�misure surrogate (un punteggio usato per misurare la disabilitá, la
pressione arteriosa)
� Nei metodi deve essere chiarito che il protocollo dello studio è stato
approvato da un comitato etico e che è stato raccolto il consenso dai
partecipanti allo studio
Metodi
�Metodologia statistica
– Descrizione dei metodi di analisi statistica
o Metodi standard: referenze bibliografiche
o Metodi innovativi: giustificazione e descrizione dettagliata
o Indicatori dell’incertezza (intervalli di confidenza)
o Software utilizzato
– Giustificazione della numerosità campionaria
– Eventuali analisi ad interim, analisi per sottogruppo (aggiustamento errore α)
– Popolazione da analizzare (se si sono fatte le analisi secondo intenzione al
trattamento o per protocollo )
– Trattamento dei dati mancanti (implica riduzione della potenza e possibile bias
dovuto al fatto che i rispondenti spesso non costituiscono un campione casuale )
– Livello di significatività statistica (errore alfa 0.05 o 0.01)
Numerosità Campionaria
Quando si conduce uno studio clinico possono verificarsi le seguenti situazioni:
P1=20% vs P2=30%
β=0.20 (1 - β) potenza
errore I tipo – falso positivoα0.05 664
0.02 828
0.01 952
0.10 538
0.20 412
Numerosità Campionaria
Numerosità del campione
P1=20% vs P2=30%
α = 0.05
errore II tipo – falso negativo
β0.20 664
0.10 862
0.05 1048
0.01 1446
0.30 518
0.50 364
STUDI DI FASE III
α=0.05 (P)
β=0.20 (1 - b) potenza
entità della differenza
P1=20% vs P2=30% 664
P1=20% vs P2=25% 2344
P1=50% vs P2=60% 852
P1=50% vs P2=55% 3288
Numerosità Campionaria
Numerosità Campionaria
Nel calcolo della dimensione del campione entrano in gioco anche altri fattori,
non meno importanti :
�Tipo di disegno
�Molteplicità ( numeri di gruppi a confronto, numero di endpoint primari)
�Sbilanciamento dei gruppi a confronto
�Presenza di interim analysis
�Test ripetuti
�Stima della percentuale di pazienti che si perderanno durante lo studio
Risultati
�Obiettivo dei risultati
�Riportare cosa è successo durante lo studio
�Presentare i risultati dello studio (focalizzare l’attenzione sui confronti
primari)
�Spiegare qualsiasi deviazione dal protocollo dello studio
�La sezione dei risultati deve essere breve
�Riportare intervalli di confidenza e valori esatti di p
�Vanno privilegiate tabelle (riassumono i dati) e figure (evidenziano trend o
evoluzioni)
�Esistono diversi tipi di grafici, che devono essere scelti in relazione alle
variabili che si vogliono rappresentare
Vantaggio: evidenziano visivamente le caratteristiche principali di un
fenomeno
Svantaggio: perdita di precisione e interpretazione soggettiva
Nome dello
strumento
Tipo di studio
CONSORT RCT-trials clinici randomizzati
STARD Studio di accuratezza diagnostica
STROBE Studi osservazionali
REMARK Studi per la valutazione di un
biomarcatore prognostico
PRISMA Revisoni sistematiche di trials
MOOSE Metanalisi di studi osservazionali in
epidemiologia
COREQ Ricerca qualitativa
SQUIRE Ricerca traslazionale
QUORUM Revisioni sistematiche e metanalisi
TREND Trial non randomizzati
�Dopo aver osservato un miglioramento qualitativo ottenuto per gli studi randomizzati con la definizione deicriteri CONSORT, diversi gruppi hanno utilizzato lo stesso approccio in diversi altri contesti: