Corso di Tecnologia dei Materiali - people.unica.it · Atomi di carbonio, r = 0.075nm Atomi di...

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  • Corso di Tecnologia dei Materiali ed Elementi di Chimica

    Docente: Dr. Giorgio Pia

  • La Scienza dei Materiali

  • Struttura eproprietà

    Metalli Leganti Ceramici evetri

    Polimeri ecompositi

    Materialinaturali

    Degrado deimateriali

    Sostenibilità

  • • Due principali meccanismi: omogeneo ed eterogeneo

    • Nucleazione omogenea:

    Caso principale e più semplice

    Il metallo stesso fornirà atomi per formare nuclei

    Il metallo, quando sottoraffreddato in modo significativo, ha molti atomi che si muovono lentamente che si legano tra loro per formare i nuclei

    Gruppo di atomi al di sotto della dimensione critica è detto embrione

    Se i gruppi di atomi raggiungono la dimensione critica, crescono nei cristalli. Gli altri si dissolvono

    I gruppi di atomi di dimensione maggiore della dimensione critica sono chiamati nuclei

    La nucleazione eterogenea avviene in un liquido sulla superficie del materiale strutturale. Es.: impurezze insolubili

    • Queste strutture, dette agenti nucleanti, abbassano l’energia libera richiesta per formare nuclei stabili

    • Gli agenti nucleanti abbassano anche la dimensione critica

    • Per la solidificazione è richiesta una quantità minore di sottoraffreddamento

    • Usata ampiamente nelle industrie

    Solid

    ific

    azio

    ne

    • I metalli vengono fusi per produrre prodotti finiti e semilavorati

    • Due stadi di solidificazione

    Nucleazione: formazione di nuclei stabili

    Crescita dei grani: formazione della struttura a grani

    • Gradienti termici definiscono la forma dei grani

  • Solid

    ific

    azio

    ne

    Solu

    zio

    niS

    olid

    e

    Sostituzionali Piano (111) cella CFC

    Interstiziali

    • Gli atomi di soluto si inseriscono tra i vuoti (interstizi) degli atomi di solvente

    • Gli atomi di solvente in questo caso dovrebbero essere più grandi degli atomi di soluto

    • Esempio: tra 912 e 1394 °C, si forma la soluzione solida interstiziale di carbonio nel ferro γ (CFC)

    • Un massimo di 2.08% di carbonio può dissolversi negli interstizi del ferro

    • Gli atomi di soluto si inseriscono nelle posizioni libere del reticolo normalmente occupate dagli atomi di solvente

    Atomi di carbonio, r = 0.075nm

    Atomi di ferro, r = 0.129nmDifferenza del raggio atomico: 42%

    In una struttura CFC del ferro γ il raggio dell’interstizio vuoto è di 0.053 nm, Si capisce perché la solubilità del carbonio sia solo del 2.08%

    In una struttura CCC del ferro γ il raggio dell’interstizio vuoto è di 0.036 nm, Si capisce perché appena sotto 723°C la solubilità del carbonio sia solo del 0.025%

  • Solid

    ific

    azio

    ne

    Dif

    etti

    Di puntoDi Superficie

    • Influenza le proprietà meccaniche del materiale

    • Minore è la dimensione di grano, maggiori sono i bordi di grano

    • Maggiori bordi di grano significa maggiore resistenza allo scorrimento (la deformazione plastica è dovuta allo scorrimento)

    • Più grani significa proprietà meccaniche più uniformi

    • I bordi di grano separano i grani• Formati dalla crescita simultanea di cristalli che si incontrano• Larghezza = 2-5 diametri atomici • Alcuni atomi si trovano in posizioni deformate nei bordi di grano e alzano

    l’energia di quest’area.

  • Corso di Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata

    Diffusione Atomica nei solidi

  • Velocità dei processi nei solidi

    • Le reazioni avvengono allo stato solido portando a una disposizione atomica più stabile

    • Gli atomi che reagiscono devono avere energia sufficiente per superare la barriera di energia di attivazione

    • A una data temperatura, non tutti gli atomi hanno energia di attivazione E*. Deve essere fornita

    E*

    Er

    EP

    ΔE*Energia attivazione

    Energia rilasciatanella reazione

    Coordinata di reazione

    Reagenti

    Prodotti

    Er = Energia dei reagentiE* = Livello energia di attivazioneΔE* = Energia di attivazioneEp = Energia di prodotto

  • Diffusione atomica nei solidi

    Diffusione

  • Diffusione atomica nei solidi

    Diffusione

  • Diffusione atomica nei solidi

    Diffusione per vacanza o sostituzionale

    • Esempio: se l’atomo ‘A’

    ha sufficiente energia di

    attivazione, si muove nella

    vacanza diffusione

    • Se aumenta il punto di fusione, aumenta anche l’energia di attivazione

    Energia di attivazione didiffusione

    Energia diattivazioneper formareuna vacanza

    Energia diattivazioneper muovere una vacanza

    = +

  • Diffusione atomica nei solidi

    Autodiffusione

  • Diffusione atomica nei solidi

    Diffusione per meccanismo interstiziale

    • Gli atomi si muovono da un

    sito interstiziale ad un altro

    • Gli atomi che si muovono devono essere più piccoli degli atomi della matrice

    • Esempio:

    il carbonio diffonde

    interstizialmente nel ferro α

    CCC o nel ferro γ CFCAtomi interstiziali

    Atomimatrice

  • Diffusione atomica nei solidi

    Diffusione allo stato stazionario

    • Non c’è variazione nella concentrazione di atomi di soluto a differenti piani in un sistema, in un periodo di tempo

    • Non avviene nessuna reazione chimica. Solo flusso netto di atomi

    C1

    C2

    Flusso netto di atomiper unità di superficieper unità di tempo = J

    Flusso di atomi di soluto

    Atomidiffusi

    Unitàdisuperficie

    Concentrazionedi atomi diffusi

    Distanza x

  • Diffusione atomica nei solidi

    Legge di Fick

    • Il flusso di atomi è dato da

    I.e. per la condizione di diffusione allo stato stazionario, il flusso netto di atomi per diffusione atomica è uguale alla diffusione D per il gradiente di diffusione dc/dx

    • Esempio: diffusività del ferro CFC a 500oC è 5 x 10-15

    m2/S ed a 1000oC è 3 x 10-11 m2/S

    dx

    dcDJ

    J = flusso netto di atomiD = coefficiente di diffusione

    dx

    dc= gradiente di concentrazione

  • Diffusione atomica nei solidi

    Diffusività

    • La diffusività dipende da tipo di diffusione: se la diffusione è interstiziale o

    sostituzionale

    temperatura: quando la temperatura aumenta, la diffusività aumenta

    tipo di struttura cristallina: il cristallo CCC ha APF = 0.68 rispetto al cristallo CFC (APF = 0.74 ) e quindi ha maggiore diffusività. Inoltre in CCC gli spazi interatomici sono maggiori che in CFC.

    tipo di difetti del cristallo: strutture più aperte (bordi di grano) aumenta la diffusione

    concentrazione delle specie diffuse: maggiori concentrazioni degli atomi di soluto diffusi influenzeranno la diffusività

  • Diffusione atomica nei solidi

    Diffusività

  • Diffusione atomica nei solidi

    Diffusione allo stato non stazionario

    • La concentrazione di atomi di soluto in ogni punto del metallo varia con il tempo

    • Seconda legge di Fick: la velocità di variazione composizionale è uguale alla diffusività per la velocità di variazione del gradiente di concentrazione

    dx

    dcD

    dx

    d

    dt

    dC xx

    Piano 1 Piano 2

    Variazione di concentrazione di soluto Atomi con variazioni nel tempo su piani differenti

  • Diffusione atomica nei solidi

    Seconda legge di Fick

    • Cs = concentrazione di superficie di

    un elemento nel gas che diffonde

    nella superficie

    • C0 = concentrazione iniziale uniforme

    di un elemento nel solido

    • Cx = concentrazione di un elemento a

    distanza x dalla superficie al

    tempo t1• x = distanza dalla superficie

    • D = diffusività del soluto

    • t = tempo

    Distanza x

    C0

    Cx

    Cs

    Tempo = t2

    Tempo= t1

    Tempo = t0

    x

    ts

    xs

    D

    xerf

    CC

    CC

    20

  • Diffusione atomica nei solidi

    Applicazioni industriali

    • Elementi striscianti e rotanti necessitano di superfici dure

    • Questi elementi sono di solito lavorati con acciaio a basso carbonio perché facilitano la lavorazione

    • La loro superficie è temprato per carburazione

    • Elementi in acciaio sono posti ad elevata temperatura (927°C) in un’atmosfera di gas idrocarburo (CH4)

    • Il carbonio diffonde nella superficie di ferro e riempie lo spazio interstiziale rendendolo più duro

  • Diffusione atomica nei solidi

    Applicazioni industriali

    Parti in acciaioa basso tenore di carbonio

    Atomi di carboniodiffusi

    C %

    Gradienti di carbonio nei metalli carburati

  • Corso di Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata

    Proprietà meccaniche dei metalli

  • • La maggior parte dei metalli sono fusi in una fornace• La lega viene fatta, se richiesta• Vengono poi colati grandi lingotti • Lastre e piatti sono prodotti dai lingotti per

    laminazione si ottengono semilavorati • Profilati e altre forme sono prodotte per estrusione • Alcuni piccoli componenti possono essere colati

    come prodotti finiti Esempio: pistone di automobile

    I metalli

    La fusione

  • Processo di fonderia

    Stampo per fonderia

    I metalli

    La fusione

  • • Laminazione a caldo Ampie riduzioni di spessore in un passaggio

    • La laminazione viene svolta sopra la temperatura di ricristallizzazione

    • Lingotti preriscaldati a circa 1200°C

    • Lingotti riscaldati tra i passaggi, se richiesto

    • Di solito, sono

    usate 4 serie di

    laminatoi

    I metalli

    Laminazione a caldo di acciai

  • • La laminazione a freddo è una laminazione eseguita al di sotto della temperatura di ricristallizzazione

    • Questo causa incrudimento • Lastre laminate a caldo

    devono essere ricotteprima della laminazionea caldo

    • Vengono usate seriedi 4 laminatoi

    • Minore riduzione di spessore

    • Occorre maggiore potenza

    I metalli

    Laminazione a freddo di lastre di metallo

  • % lavorazione a freddo =Spessore iniziale – Spessore finale

    Spessore inizialex 100

    I metalli

    Laminazione a freddo

  • • Il metallo ad alta pressione

    è forzato attraverso una

    apertura nella matrice

    • Prodotti comuni sono

    barre cilindriche, tubi

    cavi di rame,

    alluminio, etc.

    • Normalmente eseguito ad

    alta temperatura

    • L’estrusione indiretta necessita

    di potenza inferiore, ma ha un

    limite di carico applicato

    Contenitore

    Contenitore

    Metallo

    Metallo

    Matrice

    estrusionediretta

    estrusioneindiretta

    I metalli

    Estrusione

  • • Il metallo, normalmente caldo, è martellato o pressato nella forma desiderata

    • Tipologie: Matrice aperta: Matrici piane

    e di forma semplice

    * Esempi: assi o semiassi in acciaio

    Matrice chiusa: Matrici con

    impronta sopra e sotto

    * Esempi: Barre di connessionedel motore di auto

    • La forgiatura aumenta le proprietà

    strutturali, rimuove la porosità e

    aumenta l’omogeneità

    Forgiatura diretta

    Forgiatura indiretta

    Matrici

    Metallo

    I metalli

    Forgiatura

  • • Trafilatura: La barra o il filo di partenza è trafilata attraverso una serie di matrici di trafilatura per ridurre il diametro

    • Imbutitura: usata per ottenere coppe, come articoli da lastre di metallo

    % lavorazione = a freddo

    Variazione area resistente

    Area inizialeX 100

    Filo o barra

    Punta in carburo

    I metalli

    Trafilatura

  • • I metalli vanno incontro a deformazione sotto l’azione di una forza assiale a trazione

    • Deformazione elastica: il metallo ritorna alla sua dimensione iniziale quando la forza a trazione è rimossa

    • Deformazione plastica: il

    metallo è deformato a un

    valore tale che non è possibile

    recuperare la sua

    dimensione iniziale

    I metalli

    Sforzo e deformazione dei metalli

  • Deformazione plastica dei metalli

  • Sforzo nominale σ =

    A0Δl

    A

    F (forza a trazione assiale media)

    A0 (superficie resistente iniziale)

    Unità dello sforzo: PSI or N/m2 (Pascal)

    Deformazione nominale = ε =Variazione lunghezza

    Lunghezza iniziale

    0

    0

    0

    0

    Unità della deformazione: in/in o m/m

    I metalli

    Sforzo e deformazione nominale

  • 0 w0 w

    . z

    y

    alelongitudin

    laterale

    )(

    )(Rapporto di Poisson =

    0

    0

    ww

    Solitamente il rapporto di Poisson varia tra 0.25 e 0.4.

    Esempi: Acciaio inossidabile 0.28Rame 0.33

    I metalli

    Modulo di Poisson

  • I metalli

    Costanti elastiche

  • τ = sforzo di taglio = S (forza di taglio)

    A (superficie applicazione forza di taglio)

    Deformazione di taglio γ = spostamento a taglio

    distanza “h” sulla quale agisce lo sforzo

    Modulo elastico G = τ / γ

    I metalli

    Sforzo e deformazione di Taglio

  • • La resistenza meccanica dei materiali può essere testata tirando il metallo fino a rottura

    Provino

    Estensimetro

    I dati di forza sono ottenuti dalla cella di caricoI dati di deformazione sono ottenuti dall’estensimetro

    Cella di carico

    I metalli

    Prova a trazione

  • Provini utilizzati

    Tipica curva sforzo/deformazione

    I metalli

    Prova a trazione

    Al ad alta resistenza

  • Il modulo di elasticità

    I metalli

    Proprietà meccaniche ottenute dalla prova a trazione

    Il carico di snervamento ad una deformazione dello 0.2%

    Il carico di rottura

    L’allungamento percentuale a rottura

    La strizione percentuale a rottura

  • • Modulo di Elasticità (E): lo sforzo e la deformazione hanno una relazione lineare nel campo elastico (Legge di Hook)

    Maggiore la resistenza di legame, maggiore il modulo di elasticità

    • Esempi: Modulo di elasticità dell’acciaio: 207 GPaModulo di elasticità dell’alluminio: 76 GPa

    E = σ (sforzo)

    ε (deformazione)

    s

    Porzione lineare della curvasforzo/deformazione

    Δε

    Δσ E =

    Δσ Δε

    I metalli

    Proprietà meccaniche

  • I metalli

    Proprietà meccaniche

  • • Lo sforzo di snervamento è lo sforzo al quale il metallo o la legamostrano una significativadeformazione plastica

    • offset sforzo di snervamento a 0.2%è quello sforzo al quale avviene unadeformazione plastica pari allo 0.2%

    • La linea di costruzione, che parteallo 0.2% di deformazione, parallela al campo elastico, è disegnata per trovare l’offset dello sforzo di snervamento a 0.2% di deformazione

    I metalli

    Sforzo di snervamento

  • I metalli

    Sforzo di snervamento

  • • Lo sforzo a rottura a trazione (sr) è il massimo sforzo raggiunto in una curva sforzo/deformazione

    • La strizione inizia quando è raggiunto sr

    • Più duttile è il metallo, maggiore

    è la strizione prima della rottura

    • Lo sforzo aumenta fino a rottura. La

    diminuzione nella curva s/ è dovuta

    al calcolo dello sforzo basato sull’area

    iniziale.

    Al 2024-Ricotto

    Al 2024-Temprato

    SforzoMPa

    deformazione

    Punto di strizione

    Curve s/ di Al 2024 con duediversi trattamenti termici.il provino duttile ricottosi striziona di più

    I metalli

    Sforzo a rottura

  • I metalli

    Sforzo a rottura

  • • L’allungamento percentuale è una misura della duttilità di un materiale

    • È l’allungamento del metallo prima della rottura, espresso come percentuale della lunghezza iniziale

    % allungamento =

    • Misurata usando un calibro unendo le due parti fratturate

    • Esempio: allungamento percentuale di Al puro 35%

    per la lega di alluminio 7076-T6 11%

    Lunghezza finale – Lunghezza iniziale

    Lunghezza iniziale

    I metalli

    Allungamento percentuale

    X 100

  • • La riduzione percentuale di area è un’altra misura della duttilità

    • Il diametro della zona

    fratturata si misura

    con un calibro

    • La riduzione percentuale di

    area nei metalli diminuisce in

    presenza di porosità

    % riduzionearea =

    Area iniziale – Area finale

    Area finale

    Curve s/ per diversi metalli

    I metalli

    Riduzione percentuale d’area

    X 100

  • • Lo sforzo e la deformazione reali si basano sulla superficie resistente e la lunghezza istantanea

    • Sforzo reale = σt =

    • Deformazione reale = εt =

    • Lo sforzo reale è sempre maggiore dello sforzo nominale

    F

    Ai (superficie istantanea)

    i

    i

    A

    ALn

    l

    lLn

    di 0

    00

    I metalli

    Sforzo e deformazione reale

  • • La durezza è una misura della resistenza di un metallo alla deformazione (plastica) permanente

    • Procedura generale:

    Premere il penetratore,che è più duro del

    metallo, sulla superficiedel metallo

    Sollevare il penetratore

    Misurare la durezzamisurando la profondità

    e la larghezzadell’impronta Strumento per la

    durezza Rockwell

    I metalli

    Durezza e prova di durezza

  • I metalli

    Prove di durezza

    La prova di durezza è molto più semplice da realizzare rispetto ad una prova a trazione e può essere di tipo non distruttivo.

    Per questo motivo è diffusa nel mondo dell’industria.

  • Corso di Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata

    Proprietà meccaniche dei metalli

  • Sforzo nominale σ =

    A0Δl

    A

    F (forza a trazione assiale media)

    A0 (superficie resistente iniziale)

    Unità dello sforzo: PSI or N/m2 (Pascal)

    Deformazione nominale = ε =Variazione lunghezza

    Lunghezza iniziale

    0

    0

    0

    0

    Unità della deformazione: in/in o m/m

    I metalli

    Sforzo e deformazione nominale

  • 0 w0 w

    . z

    y

    alelongitudin

    laterale

    )(

    )(Rapporto di Poisson =

    0

    0

    ww

    Solitamente il rapporto di Poisson varia tra 0.25 e 0.4.

    Esempi: Acciaio inossidabile 0.28Rame 0.33

    I metalli

    Modulo di Poisson

  • I metalli

    Costanti elastiche

  • τ = sforzo di taglio = S (forza di taglio)

    A (superficie applicazione forza di taglio)

    Deformazione di taglio γ = spostamento a taglio

    distanza “h” sulla quale agisce lo sforzo

    Modulo elastico G = τ / γ

    I metalli

    Sforzo e deformazione di Taglio

  • • La resistenza meccanica dei materiali può essere testata tirando il metallo fino a rottura

    Provino

    Estensimetro

    I dati di forza sono ottenuti dalla cella di caricoI dati di deformazione sono ottenuti dall’estensimetro

    Cella di carico

    I metalli

    Prova a trazione

  • Provini utilizzati

    Tipica curva sforzo/deformazione

    I metalli

    Prova a trazione

    Al ad alta resistenza

  • Il modulo di elasticità

    I metalli

    Proprietà meccaniche ottenute dalla prova a trazione

    Il carico di snervamento ad una deformazione dello 0.2%

    Il carico di rottura

    L’allungamento percentuale a rottura

    La strizione percentuale a rottura

  • • Modulo di Elasticità (E): lo sforzo e la deformazione hanno una relazione lineare nel campo elastico (Legge di Hook)

    Maggiore la resistenza di legame, maggiore il modulo di elasticità

    • Esempi: Modulo di elasticità dell’acciaio: 207 GPaModulo di elasticità dell’alluminio: 76 GPa

    E = σ (sforzo)

    ε (deformazione)

    s

    Porzione lineare della curvasforzo/deformazione

    Δε

    Δσ E =

    Δσ Δε

    I metalli

    Proprietà meccaniche

  • I metalli

    Proprietà meccaniche

  • • Lo sforzo di snervamento è lo sforzo al quale il metallo o la legamostrano una significativadeformazione plastica

    • offset sforzo di snervamento a 0.2%è quello sforzo al quale avviene unadeformazione plastica pari allo 0.2%

    • La linea di costruzione, che parteallo 0.2% di deformazione, parallela al campo elastico, è disegnata per trovare l’offset dello sforzo di snervamento a 0.2% di deformazione

    I metalli

    Sforzo di snervamento

  • I metalli

    Sforzo di snervamento

  • • Lo sforzo a rottura a trazione (sr) è il massimo sforzo raggiunto in una curva sforzo/deformazione

    • La strizione inizia quando è raggiunto sr

    • Più duttile è il metallo, maggiore

    è la strizione prima della rottura

    • Lo sforzo aumenta fino a rottura. La

    diminuzione nella curva s/ è dovuta

    al calcolo dello sforzo basato sull’area

    iniziale.

    Al 2024-Ricotto

    Al 2024-Temprato

    SforzoMPa

    deformazione

    Punto di strizione

    Curve s/ di Al 2024 con duediversi trattamenti termici.il provino duttile ricottosi striziona di più

    I metalli

    Sforzo a rottura

  • I metalli

    Sforzo a rottura

  • • L’allungamento percentuale è una misura della duttilità di un materiale

    • È l’allungamento del metallo prima della rottura, espresso come percentuale della lunghezza iniziale

    % allungamento =

    • Misurata usando un calibro unendo le due parti fratturate

    • Esempio: allungamento percentuale di Al puro 35%

    per la lega di alluminio 7076-T6 11%

    Lunghezza finale – Lunghezza iniziale

    Lunghezza iniziale

    I metalli

    Allungamento percentuale

  • • La riduzione percentuale di area è un’altra misura della duttilità

    • Il diametro della zona

    fratturata si misura

    con un calibro

    • La riduzione percentuale di

    area nei metalli diminuisce in

    presenza di porosità

    % riduzionearea =

    Area iniziale – Area finale

    Area finale

    Curve s/ per diversi metalli

    I metalli

    Riduzione percentuale d’area

  • • Lo sforzo e la deformazione reali si basano sulla superficie resistente e la lunghezza istantanea

    • Sforzo reale = σt =

    • Deformazione reale = εt =

    • Lo sforzo reale è sempre maggiore dello sforzo nominale

    F

    Ai (superficie istantanea)

    i

    i

    A

    ALn

    l

    lLn

    di 0

    00

    I metalli

    Sforzo e deformazione reale

  • • La durezza è una misura della resistenza di un metallo alla deformazione (plastica) permanente

    • Procedura generale:

    Premere il penetratore,che è più duro del

    metallo, sulla superficiedel metallo

    Sollevare il penetratore

    Misurare la durezzamisurando la profondità

    e la larghezzadell’impronta Strumento per la

    durezza Rockwell

    I metalli

    Durezza e prova di durezza

  • I metalli

    Prove di durezza

    La prova di durezza è molto più semplice da realizzare rispetto ad una prova a trazione e può essere di tipo non distruttivo.

    Per questo motivo è diffusa nel mondo dell’industria.

  • • La deformazione plastica di un monocristallo provoca segni di traslazione sulla superficie

    bande di scorrimento

    • Atomi di specifici piani cristallografici (piani di scorrimento) provocano le bande di scorrimento

    Bande di scorrimento

    I metalli

    Deformazione plastica in monocristalli

    Sono dovute a sforzi di taglio

  • • Le bande di scorrimento nei metalli duttili sonouniformi (avvengono su alcuni piani di scorrimento)

    • Lo scorrimento avvienesu diversi piani discorrimento all’internodelle bande di scorrimento

    • I piani di scorrimentohanno spessori dicirca 200Å e sonocompensati da circa 2000Å

    I metalli

    Bande di scorrimento e piani di scorrimento

  • Se calcolassimo l’energia necessaria per lo scorrimento di un blocco di atomi su un altro in un cristallo metallico perfetto, si avrebbe una

    resistenza di circa 1000 – 10000 più grande di quella reale

    I metalli

    Bande di scorrimento e piani di scorrimento

  • Perché i cristalli di un metallo si deformino ai bassi valori di resistenza di taglio osservati, devono essere presente un’elevata densità di dislocazioni.

    Le dislocazioni si formano durante la solidificazione di un metallo, ma molte di più quando questo viene deformato passando da un numero di 10^6 cm/cm^3 a 10^12 cm/cm^3

    I metalli

    Bande di scorrimento e piani di scorrimento

  • Ricordando le Dislocazioni

    Difetti Cristallini – difetti di linea

  • • Formata dall’inserimento di semipiani di atomi extra

    • dislocazione a spigolo positiva

    • dislocazione a spigolo negativa

    • Il vettore diBurgers mostra lo scorrimento di atomi

    (slittamento)

    Vettore di Burgers

    Ricordando le Dislocazioni

    Difetti Cristallini – difetti di linea

  • • Formata dagli sforzi di taglio applicati su regioni di un cristallo perfetto separato da un piano di taglio

    • Distorsione del reticolo sottoforma di una scala a spirale

    • Il vettore di Burgers è parallelo alla linea di dislocazione

    Ricordando le Dislocazioni

    Difetti Cristallini – difetti di linea

  • Ricordando le Dislocazioni

    Difetti Cristallini – difetti di linea

  • • Durante il taglio, gli atomi non scorrono uno sull’altro• Lo scorrimento avviene per il movimento delle

    dislocazioni

    Struttura di una dislocazione inalluminio deformato

    Parete ad alta densità di dislocazioni

    I metalli

    Meccanismo di scorrimento

  • • Lo scorrimento avviene in piani densi o strettamente impaccati

    • È richiesto un basso sforzo di taglio affinché avvenga lo scorrimento su piani

    densamente impaccati• Se lo scorrimento è ristretto

    in piani impaccati, allora i piani meno densi diventanooperativi

    • È richiesta meno energiaper muovere gli atomi lungopiani più densi

    Piano moltoimpaccato

    Piano pocoimpaccato

    I metalli

    Scorrimento nei cristalli

  • I metalli

    La Frattura duttile

    • La frattura causa la separazione di un solido stressato in due o più parti.

    • Frattura duttile: alta deformazione plastica e lenta propagazione della cricca

    Tre stadi:

    il provino forma un collo e

    cavità all’interno

    le cavità formano una cricca

    e la cricca si propaga fino alla

    superficie, perpendicolare allo

    sforzo

    La direzione della cricca cambia di

    45° portando alla frattura coppa-cono

  • I metalli

    La Frattura Fragile

  • Tre stadi: La deformazione plastica concentra la

    dislocazione sui piani di scorrimento

    Si formano microcricche dovute allosforzo di taglio dove le dislocazioni sonobloccate

    La cricca si propaga fino alla rottura

    Esempio: Zinco EC monocristallinosotto alti sforzi sul piano {0001}va incontro a frattura fragile a causa del limitatoNumero di piani di scorrimento.

    SEM di una frattura duttile

    SEM di una frattura fragile

    I metalli

    La Frattura Fragile

  • Frattura duttile Frattura fragile

    I metalli

    La Frattura Duttile e Fragile

  • • Le fratture fragili sono dovute a difetti come:Pieghe;

    flussi indesiderate di grano;

    Porosità;

    Strappi e cricche;

    danni da corrosione;

    infragilimento da idrogeno.

    • A bassa temperatura di lavoro, avviene la transizione duttile-fragile.

    • A bassa temperatura e ad alte velocità di deformazione anche metalli CCC, come ferro α, molibdeno e tungsteno si rompono in maniera fragile.

    I metalli

    La Frattura Fragile

  • • La tenacità è la misura dell’energia

    assorbita prima della rottura

    • La prova di impatto misura

    la capacità di un metallo di

    assorbire un impatto

    La tenacità è misurata

    utilizzando uno strumento

    per prove di impatto

    I metalli

    Tenacità e prove di impatto

  • • Utilizzate anche per trovare l’intervallo di temperatura della transizione duttile-fragile

    • Affondamento del Titanic. Il Titanic era costruito con acciaio con temperatura di transizione duttile-fragile a 32°C. Il giorno dell’affondamento, la temperatura del mare era -2°C che rese la struttura molto fragile e suscettibile al danneggiamento

    I metalli

    Tenacità e prove di impatto

  • Le cricche e i difetti sono concentrazioni di sforzi

    aYKI s

    K1 = fattore di intensità di sforzoσ = sforzo applicatoa = lunghezza apice criccaY = costante geometrica

    KIc = valore critico di fattore di intensità degli sforzi(tenacità a frattura)

    aYK fIC s

    Esempio:Al 2024 T851 26.2MPam1/2

    Acciaio 4340 60.4MPam1/2

    I metalli

    Tenacità di Frattura

  • • un intaglio viene realizzato su un provino di spessore B

    • B > > a condizione di deformazione planare (no deformazioni lungo l’asse z – direzione dell’intaglio)

    • B = 2.5(KIc/carico di snervamento)2

    • Il provino è testato a trazione

    • Maggiore è il valore di KIc,

    maggiore è la duttilità

    del metallo

    • Usato nella progettazione

    per ricavare la dimensione permessa del difetto

    I metalli

    Misura della tenacità a frattura

  • I metalli

    Misura della tenacità a frattura

  • • Il metallo spesso si rompe a sforzi molto inferiori per carichi ciclici rispetto a carichi statici

    • La cricca enuclea nella regione di concentrazione degli sforzi e si propaga per il carico ciclico applicato

    • La rottura avviene quando

    la sezione resistente del

    metallo è troppo piccola per

    sopportare il carico

    applicato

    Superficie fratturata a fatica di un asse inchiavettato

    I metalli

    Fatica dei metalli

    La frattura inizia qui

    Rottura finale

  • Si applica un carico alternato di compressione e trazione su un provino di metallo rastremato in direzione del centro

    I metalli

    Prove a fatica

  • I metalli

    Prove a fatica – prova a flessione rotante

  • • Sono possibili differenti tipi di cicli di sforzo (assiale, torsionale e flessionale)

    2

    minmax sss

    m

    2

    minmax sss

    a

    minmax sss r

    max

    min

    s

    sR

    Sforzo medio =

    Ampiezza delCiclo di sforzo

    Range di sforzo =

    Rapporto tra gli sforzi =

    I metalli

    Sforzi Ciclici

    Spettro di sollecitazione

  • La Scienza dei Materiali