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Corso di Studi Strategici

Docente: Massimo [email protected]

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Strategia e Tattica (Riccardo Busetto, Dizionario Militare)

Ramo dell’arte militare che si occupa della individuazione degli obiettivi globali della

guerra, dei principi generali delle operazioni militari e

dell’elaborazione complessiva dei piani bellici.

In senso più ampio, la capacità di sfruttare le forze

militari, politiche ed economiche del Paese al

fine di giungere alla vittoria con il minore sacrificio e le

minori perdite

Branca dell’arte militare che si occupa dell’impiego delle unità e dei mezzi in combattimento entro

i limiti imposti dal contesto operativo o strategico,

delineando per queste i criteri e le procedure di impiego. A livello

della tattica le decisioni e le responsabilità sono sempre

compito esclusivo delle autorità militari, che organizzano e

dirigono le unità in vista delle reciproche relazioni o in

considerazione delle forze nemiche.

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Strategia/Tattica

Considerando la strategia come sistema complesso, essa fa parte di un metasistema (la politica) e comprende a sua volta dei sottosistemi (le tattiche).

Per le diverse tattiche, la strategia costituisce un tutto che ne costituisce il fondamento logico e che le condiziona, dando ad esse una unitarietà di fini.

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La strategia è rivolta ad ottenere risultati definitivi, contrariamente alla tattica, che è più rivolta all'impiego delle risorse sul campo di battaglia per sconfiggere il nemico. Quindi la strategia riguarda il conseguimento ed il

mantenimento dell'egemonia, indipendentemente dai risultati dei combattimenti. La storia è infatti piena di esempi di Potenze mai sconfitte

sul campo, che hanno poi perso le guerre per carenza di strategie adeguate e viceversa di Potenze regolarmente perdenti in

combattimento, che hanno vinto le guerre grazie ad una strategia vincente.

Lo sfruttamento adeguato delle capacità operative relative all'intelligence, alla propaganda ed alla logistica, unito ad un opportuno dosaggio delle

capacità politiche, quali la deterrenza, le alleanze internazionali, le scorte e gli approvvigionamenti delle risorse strategiche possono far premio sui

risultati effettivi in combattimento.

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Strategia globale e Strategia militare ( Grande Strategia)

Impiego e coordinamento “globale”, onnicomprensivo, di

tutte le forze di una Nazione (politiche, diplomatiche,

economiche, spirituali, sociali, militari,..) messe in opera in un

contesto internazionale al fine di ottenere obiettivi realisticamente

perseguibili.Tra “grande strategia” e “strategia

militare” rientra la “strategia di teatro”, che definisce e coordina l’uso delle risorse in relazione ad una specifica area geografica e

coinvolge livello politico e militareDalla "grande strategia" derivano le

"strategie generali" relative ai vari strumenti per realizzarla

(militare, economico, diplomatico ecc.) che sono coordinate e rese

coerenti dalla prima

Specificamente rivolta al contesto militare, si trova in una posizione subalterna rispetto alla strategia

globale i cui indirizzi le forniscono un inquadramento concettuale.

A sua volta la “strategia militare”, con le sue valutazioni, concorre a condizionare il modo di essere e

di evolversi della strategia globale.

Il “livello operativo”, che riguarda pianificazione e direzione delle principali operazioni rientra in

questo contesto.

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Alcune linee di pensiero divergenti per definire la natura della strategia

• Strategia della dissuasione. Atteggiamento strategico unilaterale o reciproco che si basa, in caso di aggressione, sulla minaccia di una ritorsione armata di tale violenza da rendere tale atto inaccettabile (dissuasione mediante la ragione)

• Strategia del pacifismo. Atteggiamento che propugna una soluzione pacifica per qualsiasi controversia nel nome di una condanna di ogni azione militare e del mantenimento della pace perpetua come unico fine dell’attività politica (dissuasione sulla base del’etica, della passione e dell’ideale)

• Strategia come scienza e arte della guerra

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Strategia Indiretta

Dissuasionealternativa politica alla guerra (es. equilibrio nucleare)

Minacciarappresaglia credibile e di dimensioni non tollerabili

(es. ultimatum)

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Strategia diretta

Offensiva

Difensiva

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Strategia come ARTE

il capo politico o militare deve possedere e coltivare qualità innate di intuizione,

intelligenza, tempestività, riflessione, abilità nell’impiegare quegli strumenti culturali e

materiali che la ricerca strategica mette a sua disposizione.

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Strategia come SCIENZA

attraverso i secoli si sono sviluppati “principi generali” e concezioni originali del pensiero la

cui scelta ed applicazione da parte del capo responsabile dipendono sia dalla loro precisa

conoscenza che dalle sue attitudini “artistiche”.

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L’etimologia della guerra

Il termine può essere ricondotto a tre etimologie:• POLEMOS, da cui la polemologia (scienza della guerra).

Derivato di polys= molti

• BELLUM, da cui bellicosità, bellico, belligerante. Derivato di duellum, scontro tra due

• WERRA, da cui le forme neolatine guerra (it), guerre (fr.), war (ing.). Significato di mischia

Scontro volontario di molti che si schierano su due fronti opposti nell’intenzione di piegarsi fisicamente l’un l’altro.

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Tipi di guerra

Internazionale• Diadica: tra due Stati

• Coalizionale: tra insiemi di Stati alleatisi per la circostanza

Interna (o civile, o intestina)

• Partigiana: scontro tra fazioni in assenza o dissoluzione di una autorità centrale

• Internazionalizzata: le parti in lotta mirano a una separazione e alla costituzione di nuove entità sovrane

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Elementi centrali della guerra (L.Bonanate, La guerra)

• Elemento “tellurico”: scenario, localizzazione fisica campo di battaglia

• Elemento “fisico” presenza di un avversario

definito

• Scopo ultimo conquista/difesa riduzione pericolo/contenimento politica di potenza…

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Modi di combattere una guerra

• Guerre regolari:combattute secondo regole comuni e condivise• Guerre irregolari: ricorso a strumenti anomali, guerra di

corsa,per bande,guerriglia, con armi “sporche”• Guerre convenzionali: combattute con armi e strumenti di

comune conoscenza• Guerre non-convenzionali: uso di armi e strumenti non usuali• Guerre di movimento: avanzata di grandi masse di uomini e

mezzi• Guerre di posizione: truppe attestate, guerra di trincea• Guerra marittima, sottomarina, aerea, terrestre, “stellare”• Information, cyber, psycologic, economic, net….war

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Fini di guerra

• Guerra di conquista• Guerra di liberazione• Guerra dinastica ( o di successione)• Guerra di religione• Guerra rivoluzionaria• Guerra di difesa

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Guerra e strategia: qualche richiamo storico(Sun Tzu, L’arte della guerra, V se. A.C. circa)

La guerra è una questione di vitale importanza per lo Stato...quindi considerala secondo i cinque elementi fondamentali.

Il primo di questi elementi è l’influenza morale; il secondo il tempo; il terzo il terreno; il quarto il comando; il quinto la dottrina militare.

Influenza morale: ciò che induce il popolo a essere in armonia con i suoi capi;

Tempo: azione delle forze naturali (freddo inverno, caldo estate) condotta azioni militari in armonia con le stagioni;

Terreno: conoscenza del terrenoComando: saggezza, sincerità,

umanità, coraggio, severità del generale;

Dottrina: organizzazione, controllo, meritocrazia, logistica

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Ancora Sun Zu ...

Il fondamento di tutte le guerre è lo stratagemma.

Se le valutazioni fatte prima dell’inizio delle ostilità indicano vittoria, ciò è perché i calcoli hanno dimostrato che la propria forza è superiore a quella del nemico, se indicano invece sconfitta è perché la propria forza è inferiore a quella del nemico. Solo calcolando bene si può vincere, calcolando male si perde. Quante minori probabilità di vittoria ha chi non fa alcun calcolo

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Guerra e strategia: qualche richiamo storicoNiccolò Machiavelli, L’arte della guerra, 1521)

Non condurre a giornata i soldati se prima non hai

confermato l’animo loro e conosciutogli senza paura e

ordinati; se non quando vedi ch’egli sperano di

vincere;

Meglio vincere il

nimico con la

fame che col ferro;

Niuno partito è migliore che quello che sta nascosto al nemico infino a che tu lo abbia eseguito;

La natura genera pochi uomini gagliardi, la industria e l’esercizio ne fa assai;

Difficilmente è vinto chi sa conoscere le forze sue e quelle del nimico;

Le cose nuove e subite sbigottiscono gli eserciti;

Quello che non prepara le vettovaglie necessarie al vivere è vinto senza ferro.

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Guerra e strategia: qualche richiamo storico(Raimondo Montecuccoli, Trattato della guerra, 1641)

L’Arte della guerra è l’arte di ben combattere per vincere Quest’arte è sopra tutte l’altre arti e senz’essa niuna può aver

vita, o uso tranquillo la patria, la libertà, i cittadini.Tutte l’arti che si ordinano in una civiltà per cagione del bene

comune degli uomini, tutti gli ordini fatti per vivere con timor della legge e di Dio, sarebbono vani se non fussino preparate

le diffese loro, le quali, ben ordinate, mantengono quelle anche ben ordinate.

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Guerra e strategia: qualche richiamo storico(Carl von Clausewitz, Della guerra, 1832)

La guerra non è che un duello più esteso...

Ciascuno cerca di costringere l’altro con la forza fisica ad eseguire la sua volontà; il suo scopo più immediato è abbattere l’avversario e con ciò renderlo incapace di ogni ulteriore resistenza.

La guerra è dunque un atto di violenza per costringere l’avversario a eseguire la nostra volontà.

La guerra non è l’azione di una forza viva su una massa morta bensì sempre l’urto di due forze vive... Quindi ciò che abbiamo detto dell’obiettivo ultimo dell’azione bellica deve essere pensato per entrambe le parti in causa.

Lo scopo politico in quanto motivo originario della guerra sarà dunque la misura sia dell’obiettivo che deve essere raggiunto con l’atto di guerra sia degli sforzi che sono richiesti

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Ancora Clausewitz ...

La guerra non è semplicemente un atto politico, ma un vero strumento politico, una continuazione dell’interscambio politico, una prosecuzione dello stesso con altri mezzi.

L’intenzione politica è lo scopo, la guerra è il mezzo e mai il mezzo può essere pensato senza scopo.

La natura della guerra è un trilatero:

Cieco impulso= odio e ostilità (popolo)

Libera attività dello spirito= gioco delle probabilità e del caso (coraggio e talento del capo militare)

Semplice ragione= natura subordinata di strumento politico (governo)

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Guerra e strategia: qualche richiamo storico(Ernesto Che Guevara, La guerra per bande, 1961)

La guerra è sempre una lotta in cui entrambi i contendenti cercano

di distruggersi a vicenda. Per arrivare a questo risultato si

ricorre, oltre che alla forza, a tutti i sotterfugi, a tutte le trappole

possibili. Le strategie e le tattiche militari sono definizione degli

obiettivi e dei mezzi per raggiungerli. Il che contempla lo sfruttamento dei punti deboli del

nemico

Nella terminologia bellica per strategia si intende l’analisi

degli obiettivi da conquistare, considerando una situazione militare nel suo complesso, nonché le

forme globali per raggiungere tali obiettivi.Per avere una giusta valutazione strategica al

punto di vista della banda occorre analizzare a fondo il

comportamento del nemico.

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I principi generali (“principi della guerra”) sono, secondo la classificazione di John Downey (Management on the Armed Forces, Maidenhead 1977)

1. Ricerca e fissazione di uno scopo: è essenziale che gli obiettivi oggetto di un’azione politica o militare siano ben determinati, al fine di:

• organizzare in modo confacente le forze necessarie a raggiungerli;

• definire le modalità di azione;• definire la condotta delle azioni .

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I principi generali (“principi della guerra”) sono, secondo la classificazione di John Downey (Management on the Armed Forces, Maidenhead 1977)

2. Cura del morale delle forze e delle popolazioni, un tempo riferita esclusivamente ai combattenti, ma ampliata oggi a tutte le popolazioni interessate dal conflitto. L’analisi strategica, a fronte delle dimensioni globali della comunicazione e delle sue modalità di diffusione, non può esimersi dal prendere in esame un target che, oltre alle proprie forze, prenda anche in esame il “morale” della propria opinione pubblica, delle forze e dell’opinione pubblica avversarie, oltre naturalmente a quella internazionale.

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I principi generali (“principi della guerra”) sono, secondo la classificazione di John Downey (Management on the Armed Forces, Maidenhead 1977)

Vi si collegano concetti come:

• motivazione;• leadership politica• leadership individuale• forza del richiamo ideologico e consenso• gestione dei flussi comunicativi• guerra psicologica• propaganda• disinformazione

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I principi generali (“principi della guerra”) sono, secondo la classificazione di John Downey (Management on the Armed Forces, Maidenhead 1977)

3. Principio dell’offensiva: necessità di assumere e mantenere l’iniziativa strategica per non perdere la propria libertà di azione e non soggiacere alla volontà dell’avversario.

Possono essere contemplati segmenti di spazio/tempo con atteggiamento

difensivo, qualora la difesa strategica rientri nel progetto

più generale di successo delle operazioni

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4. Principio della sorpresa. Può esercitarsi

• sul piano della strategia generale (es. attacco a sorpresa)• sul piano della strategia operativa (es. adozione di nuovi procedimenti di azione)• sul piano della strategia tecnologica (es. impiego di mezzi e

tecniche non ancora noti)

Il fattore sorpresa è spesso alla base dei successi militari

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5. Concentrazione degli sforzi Detto anche “principio della massa”, consiste nel ricercare un

rapporto di forza ( o di fuoco) nettamente favorevole nel punto e nel momento che si considerano decisivi ai fini del raggiungimento dei propri obiettivi e dell’esito finale

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6. Principio della sicurezza, finalizzato a fronteggiare il fattore sorpresa.

Basato soprattutto sull’organizzazione e sul buon funzionamento del sistema informativo ( intelligence ).

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7. Economia delle forze. Equilibrato e ragionato utilizzo delle proprie risorse ai fini di

un’ottimizzazione dei risultati avendo come obiettivo la predisposizione e l’impiego delle sole risorse ritenute necessarie ai fini del successo.

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8. Principio della flessibilità.Attitudine e disponibilità a modificare/adattare la propria linea

strategica al mutare degli eventi, anche in caso di mutazioni repentine ed impreviste.

E’ certamente una delle principali virtù del pianificatore militare, che tuttavia deve essere supportata dall’elasticità dello strumento politico e di quello bellico predisposto

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I principi generali (“principi della guerra”) sono, secondo la classificazione di John Downey (Management on the Armed Forces, Maidenhead 1977)

9. Cooperazione. Elemento proprio della Strategia Globale, in quanto teso a

valorizzare le sinergie operative tra le varie componenti del processo, attraverso uno stretto affiatamento, collegamento e, appunto, cooperazione dei diversi strumenti impiegati.

In termini militari, si tratta della capacità di coordinare le separate forze armate, armi e specialità per definire un quadro complessivo omogeneo e funzionale al progetto strategico.

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I principi generali (“principi della guerra”) sono, secondo la classificazione di John Downey (Management on the Armed Forces, Maidenhead 1977)

10. Sostegno logistico. Capacità di sostenere lo sforzo bellico attraverso un corretto approvvigionamento, espletato in modo da garantire un giusto equilibrio tra il flusso dei rifornimenti e le effettive necessità dei reparti. Sulla base delle dimensioni dell’intervento, la logistica viene

in genere distinta in:• Logistica strategica: acquisizione, stoccaggio, trasporto e

distribuzione dei materiali verso i relativi teatri operativi;• Logistica tattica: medesima procedura nel singolo teatro

operativo

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La guerra “oltre i limiti”Qiao Liang – Wang Xiangsui, Guerra senza limiti, 1999

Principi della guerra combinata oltre i limiti• ONNIDIREZIONALITA’:non esiste più un campo di battaglia. Lo

sono gli spazi naturali, ma anche quelli sociali, politici, economici, psicologici;

• SINCRONIA: conduzione di azioni in spazi diversi nello stesso arco di tempo;

• OBIETTIVI LIMITATI: una volta conseguito un obiettivo si avrà l’elasticità per perseguire il successivo;

• MISURE ILLIMITATE: tendenza ad un impiego illimitato di mezzi e criteri;

• ASIMMETRIA: seguire la linea di pensiero opposta all’equilibrio della simmetria e, seguendo tale linea, sviluppare l’azione di combattimento

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La guerra “oltre i limiti”Qiao Liang – Wang Xiangsui, Guerra senza limiti, 1999

• CONSUMO MINIMO: uso della minore quantità di risorse di combattimento necessaria per perseguire l’obiettivo;

• COORDINAMENTO MULTIDIMENSIONALE: coordinamento e assegnazione di tutte le forze (militari e non militari) che possono essere mobilitate per coprire un obiettivo;

• CORREZIONE E CONTROLLO DEL PROCESSO: durante tutto lo svolgimento di un conflitto, dall’inizio alla fine e nella sua evoluzione, acquisizione continua di informazioni, correzione dell’azione e controllo della situazione.