Corso di STRUMENTAZIONE E AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
Transcript of Corso di STRUMENTAZIONE E AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
Modulo 2.1
I trasduttori: classificazione e caratteristiche
principali
Prof. Ing. Cesare Saccani
Prof. Ing. Augusto Bianchini
Dott. Ing. Marco Pellegrini
Ing. Alessandro Guzzini
Department of Industrial Engineering (DIN) - University of Bologna
Viale del Risorgimento 2, 40136, Bologna – Italy
Corso di
STRUMENTAZIONE E AUTOMAZIONE
INDUSTRIALE
Versione 06
2
Definizioni
Caratteristiche principali
Agenda
Esempio analisi scheda tecnica
Elemento sensibile
3
I trasduttori
Definizioni
Il trasduttore è un dispositivo che viene eccitato dall’energia proveniente da un
sistema e, a sua volta, fornisce energia, solitamente sotto una diversa forma, ad
un altro sistema.
Normalmente i trasduttori vengono collegati a sistemi elettrici e quindi
forniscono un segnale in uscita di tipo elettrico. Questo segnale è funzione del
parametro fisico misurato.
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I trasduttori: attivi vs. passivi
Definizioni
• Trasduttore attivo: dispositivo di trasduzione che deriva dal fenomeno fisico
in ingresso tutta l’energia in uscita. Pertanto, il trasduttore non necessita di
alimentazione. Presenta, però, un grosso vincolo: tipologia e forma del
segnale e quantità di energia emessa sono limitate dalla natura e quantità di
energia disponibile nel fenomeno trasdotto e dalla efficienza della
conversione. Esempi: termocoppia, sensori piezoelettrici.
• Trasduttore passivo: dispositivo dotato di un ingresso fisico, di un segnale
elettrico in uscita e di un ingresso elettrico di alimentazione. Sono pertanto
estremamente affidabili e, solitamente, la sensibilità può essere regolata.
D’altro canto, il costo è solitamente più elevato rispetto ad un trasduttore
attivo.
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I trasduttori: analogico vs. digitale
Definizioni
• Trasduttore analogico: il segnale in uscita varia in continuo nel tempo. Lo
standard elettrico utilizzato può essere uno dei seguenti:
• Standard in corrente 4-20 mA;
• Standard in tensione 0-10 V;
• Segnali in tensione da termocoppie (mV).
• Trasduttore digitale: il segnale in uscita varia nel tempo in modo discreto e
l’intervallo minimo tra due valori corrisponde alla risoluzione dello
strumento.
• Lo standard elettrico è in tensione 0-5 V.
Uscita analogica
Uscita digitale
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I trasduttori: analogico vs. digitale
Definizioni
Il vantaggio del trasduttore analogico è quello di avere una risoluzione (*)
praticamente nulla; questo consente un livello di rilevazione e controllo
estremamente elevato sulla variabile controllata.
Il trasduttore digitale, di contro, offre maggiore versatilità ed un più agevole
trattamento del segnale in uscita, perdendo però in risoluzione. Inoltre,
attraverso i doppini (**) è possibile comunicare più di un segnale.
(*) Risoluzione: la minima variazione della grandezza in uscita che il trasduttore
può fornire a fronte di una variazione della variabile in ingresso.
(**) Doppino: è un tipo di cablaggio (linea di trasmissione) composto da una
coppia di conduttori in rame isolati, utilizzato per la trasmissione delle
comunicazioni telefoniche e dati.
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I trasduttori: analogico vs. digitale
Definizioni
Inoltre, il traduttore digitale offre quattro ulteriori vantaggi:
Progettazione più semplice del circuito;
Eliminazione più semplice dei disturbi (rumori) presenti sul segnale;
Possibilità di interfaccia diretta con un microprocessore all’uscita;
Bidirezionale: oltre che ricevere informazioni è possibile modificare i
parametri dello strumento da remoto.
Il progettista, in base al contesto dell’applicazione ed alla disponibilità
economica opterà per un trasduttore digitale piuttosto che analogico.
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Definizioni
Caratteristiche principali
Agenda
Esempio analisi scheda tecnica
Elemento sensibile
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I trasduttori: elemento sensibile
L’elemento sensibile
Il sensore è l’elemento sensibile che converte la grandezza fisica oggetto della
misura in ingresso al trasduttore in una grandezza fisica in uscita facilmente
acquisibile per via elettrica.
In molti casi la distinzione tra sensore e trasduttore non è così netta e delineata,
tanto che nella letteratura tecnica e nella pratica comune i due termini sono
frequentemente utilizzati come sinonimi.
Una ulteriore classificazione dei trasduttori può quindi essere effettuata in base
al principio di funzionamento dell’elemento sensibile (sensore).
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I trasduttori: elemento sensibile
Trasduttore capacitivo
Nei trasduttori con elemento sensibile di tipo capacitivo alla variazione della
variabile misurata corrisponde una variazione della capacità (*) di un
condensatore (**).
(*) capacità elettrica C: grandezza fisica scalare, misurata in Farad (F), che
quantifica l'attitudine di un corpo conduttore ad accumulare carica elettrica q
qualora sia dotato di un potenziale elettrico ∆V rispetto all'ambiente o sia
soggetto di una differenza di potenziale elettrico rispetto ad altri corpi
conduttori.
C = q / ∆V
(**) condensatore: il condensatore o capacitore è un componente elettrico che
ha la capacità di immagazzinare energia elettrostatica. E’ un componente ideale
che può mantenere la carica e l'energia accumulata all'infinito.
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I trasduttori: elemento sensibile
Esempio di trasduttore capacitivo
Misuratore di pressione PMC 71 (Produttore: Endress-Hauser).
La pressione di processo p esercita una forza sulla
membrana che provoca la variazione della
distanza compresa fra i due elettrodi (di cui uno a
contatto con la parte di processo, mentre l’altro
risulta fisso).
La variazione della distanza provoca
conseguentemente una variazione della capacità
C che può essere associata alla variazione di
pressione p secondo la relazione proporzionale:
𝐶 =𝜀𝑆
𝑑∝ 𝑝
dove e è la costante dielettrica (*) del mezzo
(F/m), S è la superficie dei due elettrodi (m2) e d è
la distanza interposta (m).
Misura relativa alla
pressione
atmosferica
Misura di pressione
assoluta
Elettrodi
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I trasduttori: elemento sensibile
Esempio di trasduttore capacitivo
(*) La costante dielettrica: grandezza fisica
scalare solitamente indicata con ε che
rappresenta la propensione di un mezzo ad
opporsi all'intensità della forza elettrica
presente al suo interno.
La costante dielettrica del vuoto ε0 risulta
pari a 8,854·10-12 C2/(N·m2).
La costante dielettrica ε degli altri materiali
viene solitamente definita come multiplo
della costante dielettrica del vuoto, essendo
ε0 il valor minimo possibile. Il fattore di
moltiplicazione viene definito costante
dielettrica relativa εR.
ε = ε0 · εR
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I trasduttori: elemento sensibile
Trasduttore elettroacustico
Il trasduttore con elemento sensibile di tipo elettroacustico converte segnali
sonori (*) in grandezze elettriche che sono associati alla variabile misurata.
(*) segnale sonoro: il suono è un'oscillazione compiuta dalle particelle (atomi e
molecole) in un mezzo fisico di propagazione. Quando il suono si propaga in un
mezzo fluido le oscillazioni sono spostamenti delle particelle, intorno alla
posizione di riposo e lungo la direzione di propagazione dell'onda, provocati da
movimenti vibratori, provenienti da un determinato oggetto, chiamato sorgente
del suono, il quale trasmette il proprio movimento alle particelle adiacenti,
grazie alle proprietà meccaniche del mezzo.
Rappresentazione qualitativa di un segnale sonoro
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I trasduttori: elemento sensibile
Esempio di trasduttore elettroacustico
Il misuratore di portata Prosonic Proline (Endress Hauser).
Si consideri una condotta attraversata da una portata
Q. Il trasduttore immette all’interno della condotta un
segnale acustico al tempo tb dal sensore a. All’istante
ta il sensore b riceve il segnale acustico. La distanza
tra i due sensori è nota e pari a L (m). La velocità del
fluido v risulta essere proporzionale all’intervallo
temporale fra il momento di generazione e di
ricevimento del segnale. Dunque la portata può
essere calcolata secondo la relazione:
𝑸 = 𝒗 ∙ 𝑨 ∝𝑳
𝒕𝒂 − 𝒕𝒃
Q è la portata di fluido (m3/s), A è la sezione della
condotta (m2), e v è la velocità del fluido (m/s).
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I trasduttori: elemento sensibile
Trasduttore elettromagnetico
Il trasduttore con elemento sensibile di tipo
elettromagnetico rileva lo spostamento causato dalla forza
di Lorentz (*) su particelle cariche in movimento.
(*) Forza di Lorentz: una carica Q che si muove all’interno di
un campo magnetico B con velocità v esercita una forza
(forza di Lorentz) pari a:
𝑭𝑳 = 𝑸 ∙ 𝒗 × 𝑩
Come si vede dall’equazione vettoriale, le particelle positive
sono separate da quelle negative secondo due traiettorie
differenti. Al contrario, in caso di assenza di moto (v=0) la
forza di Lorentz è nulla e non si assiste alla separazione
delle cariche.
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I trasduttori: elemento sensibile
Esempio di trasduttore elettromagnetico
Misuratore di portata volumetrica Promag (Produttore Endress Hauser).
Si consideri un fluido elettricamente conduttivo
(ovvero con presenza di cariche elettriche libere)
che passa attraverso una condotta. All’interno di
un tratto noto di condotta viene realizzato un
campo magnetico di intensità nota B attraverso
due bobine. Allora sulle particelle è esercitata una
forza che ne devia la propria traiettoria secondo il
fenomeno dedotto da Lorentz. Inserendo due
elettrodi in posizione diametralmente opposta è
così possibile osservare una forza elettromotrice
(fem) proporzionale alla velocità del fluido e quindi
alla portata. Se il fluido non si muove, la fem
generata è nulla.
𝑓𝑒𝑚 𝑉 ∝ 𝑣
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I trasduttori: elemento sensibile
Trasduttore piezoelettrico
Il trasduttore con elemento sensibile di tipo piezoelettrico
(*) sfrutta l’originarsi di una polarizzazione elettrica su facce
opposte di materiali sottoposti a sollecitazioni (stress)
fisiche.
(*) piezoelettricità: è la proprietà di alcuni materiali cristallini
(ad esempio quarzo, titanato di bario e litio) di polarizzarsi
generando una differenza di potenziale quando sono
soggetti a una deformazione meccanica (effetto
piezoelettrico diretto), oppure di deformarsi in maniera
elastica quando sono sottoposti ad una tensione elettrica
(effetto piezoelettrico inverso o effetto Lippmann). Questo
effetto piezoelettrico si manifesta solo lungo una
determinata direzione e le deformazioni a esso associate
sono dell'ordine del nanometro.
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I trasduttori: elemento sensibile
Esempio di trasduttore piezoelettrico
Misuratore di pressione.
La pressione esercitata sulla membrana comporta una
compressione dell’elemento piezoelettrico (disco)
situato tra la membrana stessa e l’elemento isolante.
Tale compressione provoca una differenza di
potenziale ∆V rilevabile ai capi di due fili conduttori
solidali a due elettrodi posti sulle facce del disco di
materiale piezoelettrico proporzionale alla pressione.
La membrana è solitamente solidale ad un coperchio
filettato finalizzato a garantire un precarico tale da
ottenere frequenze naturali differenti dalle frequenze
della pressione dinamica agente sull’elemento
sensibile evitando la risonanza del cristallo.
Membrana
Disco
piezoelettrico
Isolante
Coperchio
e corpo
Cavi
elettrici
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Trasduttore resistivo
Il trasduttore resistivo converte una grandezza fisica in una grandezza elettrica
sfruttando la variazione di resistenza (*) dell’elemento sensore.
(*) Resistenza elettrica: se si considera un conduttore di lunghezza l, sezione Se resistività r, la resistenza R offerta al passaggio di corrente risulta essere
pari a:
𝑹 = 𝝆𝒍
𝑺, 𝒄𝒐𝒏 𝝆 = 𝝆𝟎 ∙ [𝟏 + 𝜶 𝑻 − 𝑻𝟎 ]
I trasduttori resistivi sfruttano la variazione di uno dei tre parametri per ottenere
la misura della grandezza fisica:
• I trasduttori di spostamento sfruttano variazioni di lunghezza l;
• I trasduttori di deformazione sfruttano le variazioni del rapporto l/S;
• I trasduttori di temperatura, umidità e portata sfruttano le variazioni di
resistività dovute a variazioni di temperatura.
I trasduttori: elemento sensibile
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I trasduttori: elemento sensibile
Trasduttore magnetoresistivo
Il trasduttore con elemento sensibile di tipo magnetoresistivo sfrutta la capacità,
detta magnetoresistenza (*), di alcuni materiali di cambiare la propria resistenza
in funzione del campo magnetico in cui sono immersi.
(*) Magnetoresistenza: è la proprietà di alcuni materiali di cambiare il valore
della loro resistenza elettrica in presenza di un campo magnetico esterno.
L'effetto venne scoperto da Lord Kelvin nel 1856. I primi materiali studiati
mostrarono una variazione massima del 5% della resistenza elettrica e vengono
detti a magnetoresistenza ordinaria (OMR). Recenti scoperte hanno portato alla
identificazione di materiale in grado di ampliare tale variazione massima.
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Definizioni
Caratteristiche principali
Agenda
Esempio analisi scheda tecnica
Elemento sensibile
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I trasduttori: caratteristiche
Caratteristiche degli strumenti di misura
Ogni trasduttore è caratterizzato da un insieme di parametri che ne specificano
in maniera quantitativa e qualitativa le caratteristiche.
A seconda del fenomeno fisico da misurare e delle particolari condizioni
applicative, il progettista sceglie il trasduttore più adatto sulla base dell’analisi
delle suddette caratteristiche.
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Campo di misura o portata (range)
E’ l’insieme dei valori che può assumere il misurando entro il quale, se sono
rispettate le condizioni operative, lo strumento funziona secondo le specifiche
fornite.
Si esprime usualmente con una coppia di valori che identificano un minimo ed
un massimo.
In assenza di ulteriori dati, il campo di misura va assunto anche per definire i
limiti fisici di impiego dello strumento allo scopo di evitare rotture o
danneggiamenti.
In alternativa, il costruttore può fornire informazioni sul campo di sicurezza, cioè
l’insieme dei valori che lo strumento è in grado di rilevare senza che la
funzionalità dello strumento venga alterata in modo permanente.
I trasduttori: caratteristiche
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Campo di misura o portata (range) – definizioni
LRL: Lower Range Limit
URL: Upper Range Limit
LRV: Lower Range Value
URV: Upper Range Value
Il campo di lavoro viene definito in base alla applicazione specifica.
Span: URV-LRV – è la differenza algebrica tra i limiti superiore e inferiore del
campo di lavoro. Rappresenta dunque l’ampiezza del campo di lavoro.
Campo di misura (design range)
Campo di lavoro (operative range)
Campo di misura
Campo di lavoro
I trasduttori: caratteristiche
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Tempo di risposta
Identifica il tempo impiegato dal trasduttore ad adeguare la rilevazione della
grandezza in ingresso al 90% del nuovo valore che essa assume quando tale
grandezza subisce una variazione.
Il tempo di risposta si misura in secondi (s): questo parametro viene rilevato imponendo una variazione
istantanea a gradino della grandezza fisica e rilevando il tempo impiegato dal trasduttore a rilevare il nuovo
valore assunto dalla grandezza.
I trasduttori: caratteristiche
Il tempo di risposta si compone di:
t0: tempo morto → è il tempo che intercorre tra la
variazione dell’ingresso e il momento in cui il sistema
raggiunge il 5% del valore di regime; in questo
intervallo il sistema non risponde e quindi tale tempo
deve essere più piccolo possibile.
t90: tempo di salita → è il tempo che il sistema
impiega per passare dal 10% al 90% del valore di
regime.
N.B.: esiste anche un tempo morto dell’impianto,
inteso come tempo che intercorre tra la lettura su di
uno strumento e la lettura sul medesimo strumento
nel ciclo di acquisizione dati.
t90t0
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Tempo di risposta
Il tempo di risposta diventa importante quando dobbiamo misurare una
grandezza variabile in condizioni dinamiche.
I trasduttori: caratteristiche
• t1: tempo morto (dead time) = t0
• t3: costante di tempo (time constant) = t90
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Sensibilità (sensitività, guadagno)
La sensibilità (o sensitività, guadagno) è definita analiticamente come la
derivata dell’uscita qo rispetto l’ingresso qi, e si può misurare come il rapporto
tra la variazione dell’uscita Δqo sulla variazione dell’ingresso Δqi.
A parità di variazione della grandezza in ingresso, lo strumento più sensibile
fornisce in uscita un segnale più grande.
Sensibilità = dqo/dqi ~ Δqo/Δqi
Sensibilità lineare → Δqo/Δqi = K (costante) Sensibilità non lineare
I trasduttori: caratteristiche
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Sensibilità (sensitività, guadagno)
Nello studio della qualità di uno strumento può assumere rilievo anche l’effetto
che gli ingressi non desiderati, quali interferenze o modifiche di parametri non
controllati, possono avere sulla sensibilità.
Gli effetti negativi sulla sensibilità più
frequenti sono:
- Deriva dello zero (Zero Drift):
presenza di una lettura non nulla anche
in mancanza di segnale in ingresso (off-
set).
- Deriva della sensibilità (Sensitivity
drift): la sensibilità varia rispetto
all’andamento nominale, che si verifica
solo in determinate condizioni (ad
esempio, di temperatura ambiente).
I trasduttori: caratteristiche
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Sensibilità (sensitività, guadagno)
I trasduttori: caratteristiche
(TD = Turndown)
(TD = Turndown)
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Isteresi (hysteresis)
L’isteresi indica la tendenza di uno strumento di esibire valori di lettura diversi
in corrispondenza dello stesso misurando, quando questo è fatto variare per
valori crescenti o decrescenti.
L’isteresi è valutata come la massima
differenza fra i valori della grandezza d’uscita
corrispondenti al medesimo misurando,
quando si considerano tutti i possibili valori
entro il campo di misura, ed ogni valore viene
raggiunto, prima partendo dall’estremo
inferiore, poi partendo dall’estremo superiore.
I trasduttori: caratteristiche
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Risoluzione (Resolution)
La risoluzione è definita come la minima variazione della grandezza in uscita
che il trasduttore può fornire a fronte di una variazione della variabile in
ingresso, valutata rispetto alla massima escursione che la stessa grandezza può
assumere in uscita.
R = ΔGout min / ΔGout FS
R: risoluzione
ΔGout min: variazione minima in uscita;
ΔGout FS: differenza tra fondo scala e valore di inizio scala (range).
Minore è la risoluzione, maggiore è la qualità dello strumento.
I trasduttori: caratteristiche
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Risoluzione (Resolution)
Nelle misure reali si presentano almeno due fonti in grado di limitare la
risoluzione di uno strumento:
Limitazioni strumentali: derivano dalla struttura interna dello strumento di
misura e ne limitano la capacità a reagire a piccole variazioni del misurando. Le
fonti di queste limitazioni sono il principio di funzionamento, la struttura fisica o
la perfezione nella realizzazione (ad esempio: rumori di fondo dell’elettronica,
bloccaggio per l’attrito tra componenti mobili, deformazione di parti mobili).
Limitazioni di lettura: derivano dalla capacità di leggere le piccole variazioni sul
visualizzatore dello strumento di misura. Le fonti di queste limitazioni
dipendono sia dalla struttura della scala, che derivanti dalla capacità di lettura
dell’operatore (ad esempio: numero di cifre significative, errore di parallasse,
lunghezza della gradazione e dimensione dell’indice, esperienza dell’operatore
nel leggere l’indice nella scala graduata).
I trasduttori: caratteristiche
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Ripetibilità (Repeatability)
La ripetibilità indica il grado di concordanza tra i risultati di misure ripetute dello
stesso misurando, effettuate in condizioni estremamente controllate di misura e
in un breve intervallo temporale.
La ripetizione di una misura, anche se effettuata lasciando immutate le
metodologie di misura impiegate, non produce valori uguali, ma affetti da una
certa dispersione a causa di fonti di errore casuale non controllabili
dall’operatore.
Queste ultime sono un naturale effetto dell’impossibilità pratica di controllare
alla perfezione tutte le infinite fonti di influenza di una misura. Quello che è
fondamentale, nella pratica, è che le discordanze non siano così ampie da
rendere la misura non significativa.
I trasduttori: caratteristiche
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Riproducibilità (stabilità, long term stability)
La riproducibilità è il valore che stima il grado di concordanza delle misurazioni
fatte di un identico misurando al variare di uno o più parametri controllabili di
prova.
Il concetto è molto simile e spesso intercambiabile con quello di stabilità di una
misura ovvero la stima della dispersione delle misure di una stessa grandezza
su un lungo periodo temporale.
La riproducibilità può quindi essere intesa come capacità dello strumento di
fornire la stessa misura anche quando impiegato in condizioni diverse da quelle
strettamente nominali, facendo così intervenire tutte le modifiche della
condizione di misura che possono presentarsi nell'uso normale (ad esempio, al
variare di temperatura, umidità, pressione atmosferica, … ).
I trasduttori: caratteristiche
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Riproducibilità (stabilità, long term stability)
Cerabar – trasduttore pressione relativa
I trasduttori: caratteristiche
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Riproducibilità vs. Ripetibilità
La procedura per la determinazione della riproducibilità è simile a quella per la
definizione della ripetibilità, ma prevede che l’intervallo di tempo che intercorre
fra le due ripetizioni della prova sia sufficientemente lungo da far variare le
condizioni di impiego.
La riproducibilità permette di stimare l’incertezza prodotta in una certa
operazione di misura da cause accidentali frequenti.
Esempio:
Le norme ISO sulla taratura dei dinamometri richiedono che nel corso della
valutazione della riproducibilità il sensore, che è uno strumento portatile, venga
smontato e riposto almeno una volta nel suo imballo come se dovesse essere
trasportato, prima della ripetizione delle misure.
I trasduttori: caratteristiche
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Precisione (Precision)
La precisione è una misura del grado di dispersione dei dati attorno al valore
della media campionaria, ovvero la deviazione standard (o varianza).
La precisione è una caratteristica globale che considera la dispersione di valori
prodotta da variazioni casuali non ripetibili e comprende simultaneamente tutti
gli elementi trattabili in termini statistici.
La dispersione dei dati attorno al valore medio viene spesso modellata
attraverso delle funzioni di densità di probabilità limitate allo scopo di poter
definire il valore massimo di perturbazione della misura.
I trasduttori: caratteristiche
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Bias
Con il termine bias si intende lo scarto del valore medio di una serie di misure
ripetute dal valore vero o valore atteso della grandezza fisica misurata.
Pertanto, se la precisione costituisce una stima dell’influenza dell’errore
casuale, il bias coincide con l’errore sistematico dello strumento.
I trasduttori: caratteristiche
Valore
«reale»Valore medio
misurato
Grado di dispersione
(precisione)
Bias
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Accuratezza (Accuracy)
L’accuratezza è la caratteristica che definisce la capacità dello strumento di
fornire una singola lettura vicina al valore effettivo della grandezza misurata.
L’accuratezza, pertanto, prende in considerazione sia la precisione che il bias,
inglobandoli in un unico parametro.
L’accuratezza è valutata come il massimo scostamento tra il valor medio,
desunto attraverso una o più misure, dal valore reale o, per meglio dire, da
quello assunto come riferimento. L’accuratezza indica quindi l'errore di misura.
Anche l’accuratezza, come la precisione, è una caratteristica globale.
Nel caso di strumento calibrato, l’errore di bias può essere considerato nullo: in
questo caso, quindi, accuratezza e precisione coincidono.
I trasduttori: caratteristiche
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Accuratezza (Accuracy)
L’errore può essere espresso in termini di percentuale della lettura attuale o del
fondoscala dello strumento.
Nella definizione «mista» la percentuale del fondoscala viene adottata per
definire il campo di linearità in prossimità dello zero, dove l'errore percentuale
sulla lettura potrebbe essere alto, mentre l’errore percentuale viene adottato per
la rimanente porzione del campo di lavoro.
Errore lineare Errore sul fondo scala Errore «misto»
I trasduttori: caratteristiche
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Classe di precisione (Precision Class)
La classe di precisione Cp esprime un valore che rende confrontabile
l’accuratezza di strumenti diversi e si esprime come rapporto tra errore di
misura e fondoscala dello strumento:
Cp = |xm-xv|/P*100
xm: valore misurato
xv: valore «reale»
P: fondoscala
Gli indici di precisione rappresentano i limiti di errore percentuale, ovvero i limiti
della distribuzione rettangolare espressi ad un livello di confidenza del 100%,
che uno strumento, appartenente a tale classe, non deve superare, su tutto il
campo di misura, nelle condizioni di riferimento indicate dal costruttore.
I trasduttori: caratteristiche
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Classe di precisione (Precision Class)
La tabella riporta varie classi di strumenti e il loro campo tipico di applicazione.
I trasduttori: caratteristiche
Classe Errore a fondo scala Applicazioni
5 ±5,00% Strumenti normali.
2.5 ±2,50% Strumenti normali.
1.5 ±1,50% Strumenti di precisione.
1.0 ±1,00% Strumenti di precisione per collaudi e verifiche.
0.5 ±0,50% Strumenti di precisione per misure di laboratorio.
0.3 ±0,30% Strumenti di precisione per misure di laboratorio.
0.2 ±0,20% Strumenti di grande precisione per misure di laboratorio.
0.1 ±0,10% Strumenti campione.
0.05 ±0,05% Strumenti campione.
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Turn-down (rangeability)
Il turn-down (TD) o rangeability è il rapporto tra il fondoscala e il minor valore,
normalizzato all’unità, per il quale sono valide determinate caratteristiche di
accuratezza e precisione dello strumento.
Un valore elevato di rangeability è pertanto indice di applicabilità del sensore in
un ampio campo di misura.
Ad esempio:
Un sensore di pressione differenziale con TD 20:1, con fondo scala di 1 bar e
accuratezza dell’1% sul valore istantaneo, misura, con tale accuratezza,
pressioni comprese tra 1 bar e 50 mbar.
I trasduttori: caratteristiche
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Turn-down (rangeability)
Prowirl (misuratore portata Von Karman)
I trasduttori: caratteristiche
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Cerabar – trasduttore pressione relativa
Accuratezza di riferimento (reference accuracy): include la non linearità (DIN EN
61298-2 3.11), l’isteresi (DIN EN 61298-2 3.13) e la non ripetibilità (DIN EN 61298-2
3.11). Viene calcolata in accordo con la DIN EN 60770.
I trasduttori: esempio scheda tecnica
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I trasduttori: esempio scheda tecnica
Cerabar – trasduttore pressione relativa
Performance totale: include le non linearità dovute all’isteresi, la non
riproducibilità, e le variazioni di temperatura del punto di zero.
Tutte le specifiche si applicano al range di temperatura [-10; 60°C].
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Definizioni
Caratteristiche principali
Agenda
Esempio analisi scheda tecnica
Elemento sensibile
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Esempio
Si consideri l’utilizzo di un trasduttore per la misura di pressione assoluta e
differenziale.
Produttore: Emerson;
Modello Rosemount 2051T in line pressure transmitter;
I trasduttori: esempio applicativo
49
Esempio
1. Pressure range:
Lo strumento è disponibile in diverse versioni che offrono range misurabili
differenti.
I trasduttori: esempio applicativo
50
Esempio
1. Pressure range. Ipotizziamo di scegliere il range n°2 (URL=150 psi, LRL=0 psi).
La tabella ci dice anche che il campo di lavoro (span) minimo è pari a 1.5 psi
(100:1 del fondoscala).
I trasduttori: esempio applicativo
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Esempio
2. Tempo di risposta. Tempo totale di risposta pari a 100 ms (con protocollo HART),
di cui 60 ms di tempo morto.
I trasduttori: esempio applicativo
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Esempio
3. Accuratezza: nel termine sono presenti la linearità, l’isteresi e la ripetibilità.
Dipende anche dal range di misura.
Esempi:
Span = 15 psi (10:1)
Accuratezza ± 0.01125 psi
Span = 150 psi (1:1)
URL = 150 psi
Accuratezza ± 0.01125 psi
Span 50 psi (3:1)
URL = 150 psi
Accuratezza ± 0.01125 psi
Strumento P8
Span = 15 psi (10:1)
Accuratezza ± 0.00975 psi
I trasduttori: esempio applicativo
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Esempio
4. Riproducibilità (Long term stability).
Esempi:
URL 150 psi
Riproducibilità ± 0.1500 psi per 2 anni
Strumento P8
URL 150 psi
Riproducibilità ± 0.1875 psi per 5 anni
I trasduttori: esempio applicativo
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Esempio
5. Influenza della temperatura ambiente sull’errore di misura (bias).
Esempi:
URL 150 psi, span 150 psi (1:1)
Bias ± 0.450 psi
Strumento P8
Bias ± 0.225 psi
I trasduttori: esempio applicativo
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Esempio
Si consideri l’utilizzo di un trasduttore di pressione per la misura della pressione
di un olio idraulico ad alta pressione all’uscita di una pompa.
Produttore: Gefran;
Modello Gefran KS;
I trasduttori: esempio applicativo
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Esempio
I trasduttori: esempio applicativo
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Caratteristiche dello strumento
1. Campo di misura:
Lower Range Limit (LRL): 1 bar;
Upper Range Limit (URL): 1000 bar;
2. Tempo di risposta:
Costante di tempo: < 1 ms
3. Isteresi:
+0,1% Fondo Scala (valore tipico); + 0,15% Fondo Scala (max.);
4. Ripetibilità:
±0,025% Fondo Scala (valore tipico); +/- 0,05% Fondo Scala (max.)
5. Riproducibilità (stabilità):
<0,2% Fondo Scala all’anno
6. Accuratezza a temperatura ambiente (tiene conto di non linearità, isteresi,
ripetibilità, zero offset e span offset in accordo alla IEC 61298-2):
< ± 0,5% Fondo Scala
I trasduttori: esempio applicativo