CORSO DI STRADE, FERROVIE ED AEROPORTI · Corso di strade, ferrovie ed aeroporti 2 © Prof....

45
Corso di strade, ferrovie ed aeroporti 1 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007 Corso di Laurea in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale CORSO DI STRADE, FERROVIE ED AEROPORTI Intersezioni Stradali INTERSEZIONI A RASO ROTATORIE INTERSEZIONI A LIVELLI SFALSATI

Transcript of CORSO DI STRADE, FERROVIE ED AEROPORTI · Corso di strade, ferrovie ed aeroporti 2 © Prof....

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    1 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Corso di Laurea in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale

    CORSO DI STRADE, FERROVIE ED AEROPORTI

    Intersezioni Stradali

    INTERSEZIONI A RASO

    ROTATORIE

    INTERSEZIONI A LIVELLI SFALSATI

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    2 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    DM 19.4.2006

    NORME FUNZIONALI E GEOMETRICHE PER LA COSTRUZIONE

    DELLE INTERSEZIONI STRADALI

    Art. 3 CODICE DELLLA STRADA

    SVINCOLO:

    Intersezione a livelli sfalsati in cui le correnti veicolari non si intersecano tra loro;

    INTERSEZIONE A LIVELLI SFALSATI:

    Insieme di infrastrutture (sovrappassi, sottopassi, rampe, corsie specializzate ecc..)

    che consente lo smistamento delle correnti veicolari fra rami di strade poste a

    diversi livelli;

    INTERSEZIONE A RASO:

    Area comune a più strade, organizzata in modo da consentire lo smistamento

    delle correnti di traffico dall’una all’altra di esse.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    3 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    CONSIDERAZIONI GENERALI

    La classificazione delle intersezioni dipende dalla Classificazione delle strade (CS).

    La classificazione si realizza utilizzando i principi della teoria delle svolte, basati

    sull’analisi funzionale dei flussi di traffico,sulla topologia delle manovre possibili e

    sulla geometria delle traiettorie.

    La classificazione presuppone un’organizzazione a “rete” delle viabilità.

    Una rete stradale funzione se funzionano i “nodi” ovvero le intersezioni tra le strade

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    4 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA DELLE INTERSEZIONI

    Sulla base della classificazione delle strade prevista dal Codice della Strada e dal

    D.M. 5.11.2001, articolata in otto tipi di strade, i nodi di interconnessione

    possono concettualmente rappresentarsi come gli elementi di una matrice

    simmetrica (8x8) ove figurano tutti i possibili nodi di intersezione fra due strade (o

    punti simbolici).

    Nella matrice si distinguono nodi omogenei, che connettono strade dello stesso

    tipo, e nodi disomogenei, che connettono strade di tipo diverso.

    Mentre nei primi (nodi omogenei) sono sempre consentite connessioni che

    realizzano il trasferimento dei flussi da una strada all'altra, nei secondi

    (disomogenei), per ragioni di sicurezza e funzionalità, non sempre la realizzazione

    della connessione dei flussi di traffico è ammessa.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    5 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    6 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Laddove la connessione è ammessa, è possibile distinguere diverse tipologie di

    nodo in relazione alla possibilità o meno che in corrispondenza del nodo si

    verifichino punti di conflitto di intersezione.

    Nel caso di nodo in cui le strade confluenti siano tutte a carreggiate separate,

    non sono ammessi punti di conflitto di intersezione e la connessione sarà risolta

    con uno svincolo (nodo di tipo 1), ammettendo eventualmente per le sole

    correnti di svolta manovre di scambio.

    Laddove una delle strade che convergono nel nodo è di un tipo per il quale la

    sezione trasversale è prevista ad unica carreggiata, possono essere ammesse su

    tale strada manovre a raso, mentre l'incrocio fra le correnti principali va risolto

    sfalsando i livelli (nodo di tipo 2).

    Laddove le due strade che si considerano appartengano a tipi per i quali la sezione

    trasversale prevista è ad unica carreggiata, l'intersezione potrà essere risolta a

    raso (nodo di tipo 3).

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    7 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    8 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    TIPOLOGIE DI NODO PRESENTI NELLA MATRICE GENERALE

    1) INTERSEZIONE A LIVELLI SFALSATI [con eventuali manovre di scambio]

    2) INTERSEZIONE A LIVELLI SFALSATI [con manovre di scambio o incroci a raso]

    3) INTERSEZIONE A RASO

    4) INTERSEZIONE NON CONSENTITA

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    Una classifica sistematica di tutte le possibili “forme elementari” del modo di

    effettuare le svolte, facilita la definizione dello svincolo o dell’intersezione a raso;

    Consente cioè di tradurre in forma schematica di elementi di collegamento o di

    svolta lo schema dei flussi di traffico che interessano il nodo.

    Definizione delle manovre

    elementari: a) attraversamento ad

    incrocio

    b) diversione o uscitain sinistra

    in destra

    c) immissione o entrata

    in sinistra

    in destra

    d) svolta propriamente

    detta

    e) scambio

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    10 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Conseguentemente alle manovre indicate vengono ad identificarsi alcuni punti

    caratteristici; dalla presenza dei quali dipendono le condizioni di sicurezza e di

    operatività dell'intersezione.

    Questi costituiscono i cosiddetti "punti di conflitto" fra le traiettorie, e nascono

    dalla interferenza potenziale di queste. Si distinguono in:

    punti di conflitto di attraversamento;

    punti di conflitto di diversione;

    punti di conflitto di immissione.

    Osservando i citati tipi di manovre elementari (attraversamento, svolta ecc.) è

    facile riconoscere un primo elemento di classificazione dei "modi" pratici di

    risoluzione del nodo.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    11 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Se prevarranno manovre di attraversamento si parlerà di intersezioni a "raso" o a

    "livello" (semaforico o no); se prevarranno manovre di immissione, diversione e

    svolta, mancando completamente quelle di attraversamento, si sarà in presenza

    di intersezioni a livelli completamente sfalsati.

    Nel caso che prevalessero invece manovre di scambio, le soluzioni possono

    considerarsi "intermedie" tra quelle a livelli completamente sfalsati e quelle a

    "raso".

    Per i punti di conflitto di intersezione deve essere adottata una delle seguenti

    soluzioni progettuali:

    1) sfalsamento altimetrico delle traiettorie;

    2) realizzazione di tronchi di scambio trasformando il punto di conflitto di intersezione in punti di diversione e/o immissione;

    3) sfalsamento temporale di tipo imposto (semaforo) o di tipo attuato dall'utente (precedenza o stop).

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    12 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Intersezioni

    PUNTI DI CONFLITTO A UNA INTERSEZIONE

    La svolta a sinistra presenta una criticità

    maggiore, in quanto comporta quattro

    punti di conflitto, di cui due di

    attraversamento molto ravvicinati.

    Per valutare la pericolosità dei punti di

    conflitto, bisogna tenere conto che, nella

    dinamica dei veicoli in corrispondenza delle

    intersezioni, interessa la velocità relativa

    tra i veicoli stessi, che è funzione sia delle

    velocità assolute, sia dell'angolo sotto cui si

    incontrano i veicoli.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    21 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    OBIETTIVO: riduzione, trasformazione o eliminazione dei punti di conflitto

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    13 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Intersezioni

    Le strategie di organizzazione e di controllo di un'intersezione in primo luogo

    sono dirette ad indirizzare opportunamente le traiettorie, mediante segnaletica di

    preselezione o canalizzazione; quindi possono essere volte a modificare il numero

    e la natura dei punti di conflitto. Tale obiettivo può raggiungersi:

    introducendo sensi unici di circolazione;

    vietando alcune manovre di svolta;

    sfalsando temporalmente le traiettorie con segnaletica o con impianti

    semaforici;

    sfalsando altimetricamente le traiettorie.

    La scelta della soluzione da adottare dipende dal tipo di strada e dall'entità dei

    flussi interessati, nonché da vincoli economici e di spazio.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    16 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Definizioni

    I principali elementi componenti un’intersezione sono:

    Le rampe, che rappresentano i tronchi stradali di collegamento tra rami di

    un’intersezione a livelli sfalsati (svincolo).

    Le corsie specializzate, destinate ai veicoli che si accingono ad effettuare le

    manovre di svolta a destra ed a sinistra, e che consentono di non arrecare

    eccessivo disturbo alla corrente di traffico principale.

    Possono essere di entrata (o di immissione), di uscita (o di diversione) e di

    accumulo per la svolta a sinistra, e possono essere realizzate nelle intersezioni

    lineari a raso e a livelli sfalsati, secondo quanto previsto nella Tabella

    seguente.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    17 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Tipo di strada principale

    Tipologia di corsia specializzata

    di uscita

    (o diversione)

    di entrata

    (o immissione)

    d’accumulo per

    svolta a sinistra

    strade extraurbane

    A Obbligatoria Obbligatoria Non ammessa

    B Obbligatoria Obbligatoria Non ammessa

    C Ammessa Non ammessa Ammessa

    F Ammessa Non ammessa Ammessa

    strade urbane

    A Obbligatoria Obbligatoria Non ammessa

    D Ammessa Ammessa Non ammessa

    E Ammessa Ammessa Ammessa

    F Ammessa Ammessa Ammessa

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    18 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    INTERSEZIONI A LIVELLO

    Le intersezioni a livello (o a raso) sono sistemate su un unico piano e si

    distinguono a seconda del numero di strade che si intersecano (a tre rami, a

    quattro rami, ecc.).

    Il primo importante elemento geometrico da considerare per la sistemazione di

    un incrocio a raso, è costituito dalle zone che devono essere tenute libere da

    ostacoli in modo tale da consentire ai conducenti una visibilità sufficiente per

    decidere le manovre da compiere e per valutare situazioni di pericolo.

    A tale scopo è necessario definire planimetricamente i contorni del triangolo di

    visibilità, le cui dimensioni dipendono dalle velocità di approccio dei veicoli e dal

    tipo di regolazione previsto.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    22 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Nel caso di intersezione a raso libera un veicolo che sopraggiunge deve poter

    vedere i veicoli di un'altra corrente veicolare quando entrambi distano

    dall'ipotetico punto di conflitto di una lunghezza pari almeno alla distanza di

    arresto, calcolata sulla base della velocità di progetto della relativa strada.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    23 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Nel caso di intersezione regolata con lo stop un veicolo fermo sulla strada

    secondaria, a 3 metri dal ciglio della principale deve potere vedere un veicolo

    quando dista dall'ipotetico punto di conflitto di una lunghezza pari a L, che

    corrisponde al tratto di strada che il veicolo sulla strada principale percorre, nel

    tempo necessario al veicolo sulla strada secondaria per ripartire e completare la

    manovra di attraversamento o di svolta (curve B e B').

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    24 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Nel caso di incrocio regolato con il segnale di dare la precedenza la zona di

    visuale libera è calcolata supponendo che il conducente proveniente dalla strada

    secondaria, a una distanza di 30 m dal punto di conflitto, deve poter vedere un

    veicolo quando questi dista dal potenziale punto di conflitto della lunghezza L,

    che corrisponde al tratto di strada che il veicolo, nel tempo necessario al veicolo

    sulla strada secondaria per completare la sua manovra di attraversamento o di

    svolta a sinistra.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    26 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    SISTEMAZIONE DELLE INTERSEZIONI A RASO

    Il sistema più semplice per realizzare l'immissione di una strada su un'altra, è

    quello di arrotondare gli spigoli dell'intersezione in modo da agevolare la svolta

    dei veicoli.

    Tale sistema, specialmente nel caso di intersezioni molto ampie, non è sufficiente

    a evitare incertezze nelle traiettorie seguite dai conducenti, se non è associato ad

    una canalizzazione delle correnti di traffico e più in generale ad una

    organizzazione complessiva della zona dell'intersezione.

    Per la svolta a destra è preferibile adottare una preselezione completamente a

    flusso libero.

    Per la svolta a sinistra, in presenza di flussi elevati, occorre prevedere una corsia

    di accumulo opportunamente dimensionata, per consentire l'accodamento dei

    veicoli in attesa di svoltare.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    27 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    CORSIA DI ACCUMULO

    Raccordo (Lv,a) - GEOM.Manovra (Lm,a)

    GEOM. Decelerazione (Ld,a) - CINEM. Accumulo (La,a) - FUNZ.

    Raccordo (Lv,a) - GEOM. Accumulo (La,a) - FUNZ.

    AMBITO EXTRAURBANO

    AMBITO URBANO Le corsie di accumulo sono composte dai seguenti tratti elementari:

    − Tratto di raccordo, di lunghezza Lv,a − Tratto di manovra, di lunghezza Lm,a − Tratto di decelerazione, di lunghezza Ld,a − Tratto di accumulo, di lunghezza La,a

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    29 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    CORSIA DI ENTRATA

    Le corsie di entrata (o di immissione) sono composte dai seguenti tratti

    elementari:

    − Tratto di accelerazione di lunghezza La,e.

    − Tratto di immissione di lunghezza Li,e.

    − Elemento di raccordo di lunghezza Lv,e.

    Raccordo (Lv,e) - GEOM.Immissione (Li,e) - FUNZ.Accelerazione (La,e) - CINEM.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    30 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    CORSIA DI USCITA

    Le corsie di uscita (o di diversione) sono composte dai seguenti tratti elementari:

    − Tratto di manovra di lunghezza Lm,u.

    − Tratto di decelerazione di lunghezza Ld,u parallelo all’asse principale della

    strada, nel caso di tipologia parallela, o coincidente interamente con

    l’elemento a curvatura variabile, nel caso di tipologia ad ago.

    Manovr a (Lm,u) - GEOM .Decelera zione (Ld,u) - CINEM.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    31 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    LE ZONE DI SCAMBIO

    Queste si hanno quando avviene l’attraversamento reciproco di due correnti di

    traffico aventi medesima direzione e verso, lungo un tronco stradale di lunghezza

    significativa: Lsc.

    Scamb io (Lsc) - FUNZ .0.6 m

    3.6 m

    Le lunghezze La,e – Ld,u e Ld,a e vanno dimensionate con criteri cinematici.

    Le lunghezze Lv,e – Lm,u – Lv,a e Lm,a e vanno dimensionate con criteri geometrici.

    Le lunghezze Li,e – La,a e Lsc vanno dimensionate con criteri funzionali.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    36 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    GEOMETRIA DEI MARGINI STRADALI

    La geometria dei bordi di connessione tra la strada secondaria e la principale va adottata una curva tricentrica, asimmetrica tra i bordi di entrata ed uscita, caratterizzata dalla successione di tre circonferenze di raggio R1, R2, R3 i cui valori sono intercorrelati dalla seguente relazione:

    Suggerendo per R2 valori minimi variabili tra 8,00 e 12,00 m. Inoltre:

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    37 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    LE ROTATORIE

    Una soluzione delle intersezioni a raso è quella "a rotatoria" in cui tutti i rami che

    confluiscono nell'intersezione vengono immessi in una strada con un numero di

    corsie comprese tra 2 e 4, chiusa su se stessa, con asse circolare o ellittico, che

    viene percorsa in senso antiorario.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    38 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Di seguito sono indicati i principali elementi da valutare nella scelta di una

    soluzione a rotatoria.

    Il funzionamento corretto dell'intersezione si ha quando i veicoli, una volta

    immessi sulla rotatoria, con una manovra di scambio si spostano verso la corsia

    più interna, in modo tale da non ostacolare i veicoli che provengono o si

    immettono nei rami successivi. A tal fine occorre dimensionare con accortezza la

    zona di scambio.

    Si considerano tre tipologie fondamentali di rotatorie in base al diametro della

    circonferenza esterna (limite della corona rotatoria):

    rotatorie convenzionali con diametro esterno compreso tra 40 e 50 m;

    rotatorie compatte con diametro esterno compreso tra 25 e 40 m;

    mini rotatorie con diametro esterno compreso tra 14 e 25 m.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    40 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    VANTAGGI

    - rallentamento delle correnti veicolari in arrivo ai vari rami;

    - assenza, in genere, di regolazione semaforica;

    - soluzione adottabile anche per incroci con più di quattro bracci;

    - possibilità di effettuare con facilità l'inversione di marcia;

    - facilità di inserimento nel contesto urbano.

    SVANTAGGI

    - necessità di spazi elevati per un corretto funzionamento;

    - impossibilità a gerarchizzare i rami di accesso;

    - difficoltà di inserimento in itinerari coordinati;

    - interruzione delle corsie riservate al trasporto pubblico;

    - difficoltà di utilizzo dell'isola centrale;

    - allungamento e scarsa protezione dei percorsi pedonali.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    41 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    ELEMENTI GEOMETRICI DELLE ROTATORIE

    Il criterio principale per definire la geometria delle rotatorie riguarda il controllo

    della deviazione delle traiettorie in attraversamento del nodo.

    Per impedire l’attraversamento di un’intersezione a rotatoria ad una velocità non

    adeguata, è necessario che i veicoli siano deviati per mezzo dell’isola centrale.

    La valutazione del valore della deviazione viene effettuata per mezzo dell’angolo

    di deviazione β.

    Per determinare la tangente al ciglio dell’isola centrale corrispondente all’angolo

    di deviazione β, bisogna aggiungere al raggio di entrata Re,2 un incremento b pari

    a 3,50 m.

    Per ciascun braccio di immissione si raccomanda un valore dell’angolo di

    deviazione β di almeno 45°.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    42 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    44 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    46 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Un ulteriore elemento distintivo tra le diverse tipologie di rotatoria è

    rappresentato dalla sistemazione dell’isola circolare centrale che può essere resa

    in parte transitabile per le manovre dei veicoli pesanti nel caso di mini rotatorie;

    le rotatorie compatte sono invece caratterizzate da bordure non sormontabili

    dell’isola centrale.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    47 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    INTERSEZIONI STRADALI SFALSATE ALTIMETRICAMENTE

    Questa tipo di sistemazione deve prevedersi sempre sulle autostrade e su tutte le strade in cui si vuole evitare il conflitto tra correnti di attraversamento, in particolare quando i flussi di traffico sono tali da rendere poco efficiente e sicuro il funzionamento a raso.

    Le possibili soluzioni dipendono dal numero di rami che confluiscono nell'intersezione e dal numero di punti di conflitto che si intende eliminare.

    I vantaggi più evidenti che possono derivare dalla realizzazione di un'intersezione a livelli separati sono sostanzialmente i seguenti:

    le strade mantengono pressoché immutata la propria capacità anche in corrispondenza dell'intersezione.

    la velocità dei flussi di traffico principali non subisce diminuzioni significative.

    si consegue un maggiore livello di sicurezza per l'utente che compie le varie manovre.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    48 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Lo sfalsamento dei livelli si ottiene tramite opere d'arte che consentono l'incrocio

    delle strade a quote diverse.

    Generalmente la strada di minore importanza, e quindi con velocità di progetto

    inferiore, passa a quota superiore; in tal modo si favoriscono le manovre di uscita

    (in decelerazione) e di immissione (in accelerazione) sulla strada principale, che

    avvengono rispettivamente in salita e in discesa.

    Rampa diretta per la svolta a destra (a) e a sinistra (b): permette di eseguire la

    manovra con il minore percorso.

    Rampa a cappio: trasforma la svolta a sinistra in una svolta a destra con angolo

    al centro di circa 270°.

    Rampa semidiretta: consente la svolta a sinistra uscendo dalla destra della

    carreggiata.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    50 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    51 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    52 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    53 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    SVINCOLO A TROMBETTA

    Tipo di soluzione utilizzata in caso di distribuzione dissimetrica delle correnti di scambio.

    Il cappio si dispone generalmente dalla parte della corsia di entrata. Poiché tutti i flussi in

    ingresso e in uscita dalla viabilità principale transitano in un'unica sezione si presta per

    l'esazione di pedaggi e pertanto è molto utilizzato nelle uscite autostradali.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    54 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    SVINCOLO A ROMBO

    Tale sistemazione consente di eliminare totalmente i punti di conflitto su una sola delle

    strade che si intersecano. Le quattro rampe dirette formano un angolo molto acuto con la

    strada principale e quasi retto con la strada secondaria. La confluenza della rampa sulla

    strada secondaria viene regolata come un'intersezione a raso

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    55 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    SVINCOLO A QUADRIFOGLIO

    Questo svincolo realizza le svolte a sinistra con quattro rampe indirette. Presenta

    l'inconveniente che l'immissione nella strada da una rampa a cappio, precede l'uscita dalla

    stessa strada nel cappio seguente, generando una zona di scambio che per volumi di traffico

    elevati assume lunghezze considerevoli.

    Considerando anche le rampe dirette per la svolta a destra l'area complessiva occupata dal

    quadrifoglio finisce per essere molto ampia.

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    55 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Caratteristiche plano-altimetriche delle rampe

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    56 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Esempio di svincolo direzionale

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    57 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Esempio di intersezione non omogenea (quadrifoglio parziale)

    Esempio di intersezione non omogenea (losanga)

  • Corso di strade, ferrovie ed aeroporti

    58 © Prof. Giovanni Leonardi, 2007

    Esempio di intersezione non omogenea (quadrifoglio parziale)