Corso di primo soccorso livello base quarta lezione Associazione La Fenice Ladispoli.

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Corso di primo soccorso livello base quarta lezione Associazione “La Fenice” Ladispoli

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Corso di primo soccorso

livello basequarta lezione

Associazione “La Fenice”

Ladispoli

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MALORI DI DIVERSA ORIGINEMALORI DI DIVERSA ORIGINE

• OBIETTIVOOBIETTIVO

SAPER AFFRONTARE SAPER AFFRONTARE MALESSERI IMPROVVISI MALESSERI IMPROVVISI CHE POSSONO CHE POSSONO INTERESSARE PERSONE INTERESSARE PERSONE NEL NORMALE NEL NORMALE SVOLGIMENTO DELLA VITA SVOLGIMENTO DELLA VITA QUOTIDIANA.QUOTIDIANA.

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MALORI : CAUSEMALORI : CAUSEANOSSIA CEREBRALE :ANOSSIA CEREBRALE : LIPOTIMIA, SINCOPE, ICTUS;LIPOTIMIA, SINCOPE, ICTUS;

ALTERAZIONE METABOLICA :ALTERAZIONE METABOLICA : CRISI IPER-IPOGLICEMICA;CRISI IPER-IPOGLICEMICA;

ASSUNZIONE DI SOSTANZE:ASSUNZIONE DI SOSTANZE:MORSI DI ANIMALI (indirette), INTOSSICAZIONI;MORSI DI ANIMALI (indirette), INTOSSICAZIONI;

ALTERAZIONE PSICOLOGICA NEUROLOGICA :ALTERAZIONE PSICOLOGICA NEUROLOGICA : ATTACCHI DI PANICO, CRISI ISTERICHE, ATTACCHI DI PANICO, CRISI ISTERICHE, EPILESSIA.EPILESSIA.

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LipotimiaLipotimiaSENSAZIONE DI DEBOLEZZA, SENZA PERDITA DI SENSAZIONE DI DEBOLEZZA, SENZA PERDITA DI COSCIENZA, DOVUTA AD UNA TEMPORANEA RIDUZIONE COSCIENZA, DOVUTA AD UNA TEMPORANEA RIDUZIONE DELL’AFFLUSSO DI SANGUE AL CERVELLO.DELL’AFFLUSSO DI SANGUE AL CERVELLO.

CAUSE : CAUSE : ANEMIA,P.A. BASSA, DIGIUNO,STAZIONE ERETTA PROTRATTA A LUNGOANEMIA,P.A. BASSA, DIGIUNO,STAZIONE ERETTA PROTRATTA A LUNGO

SEGNI E SINTOMI:SEGNI E SINTOMI:

NAUSEA, VERTIGINI;NAUSEA, VERTIGINI; VISTA APPANNATA; VISTA APPANNATA; PELLE FREDDA, PALLIDAPELLE FREDDA, PALLIDA

E SUDATA;E SUDATA; POLSO DEBOLE, LENTO.POLSO DEBOLE, LENTO.

COSA FARE:COSA FARE:

EVITARE DI FAR CADEREEVITARE DI FAR CADERE IL SOGGETTO;IL SOGGETTO;

SLACCIAMO TUTTO CIO’SLACCIAMO TUTTO CIO’ CHE STRINGE; CHE STRINGE;

ALLONTANARE LA FOLLA;ALLONTANARE LA FOLLA; POSIZIONE ANTISHOCK.POSIZIONE ANTISHOCK.

ATTENZIONE, NON SOMMINISTRARE ALCOLICI, NON ATTENZIONE, NON SOMMINISTRARE ALCOLICI, NON DARE SCHIAFFETTI,DARE SCHIAFFETTI, NON FARE ALZARE SUBITO LA NON FARE ALZARE SUBITO LA PERSONA APPENA RIPRESASI PERSONA APPENA RIPRESASI

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SincopeSincopePERDITA DI COSCIENZA, DOVUTA AD UNA RIDUZIONE PERDITA DI COSCIENZA, DOVUTA AD UNA RIDUZIONE DELL’AFFLUSSO DI SANGUE AL CERVELLO PIU’ MARCATO DELL’AFFLUSSO DI SANGUE AL CERVELLO PIU’ MARCATO RISPETTO ALLA LIPOTIMIA; PUO’ FARE SEGUITO A QUEST’ULTIMA.RISPETTO ALLA LIPOTIMIA; PUO’ FARE SEGUITO A QUEST’ULTIMA.

CAUSE : CAUSE : P.A. BASSA, REPENTINO PASSAGGIO DALLA POSIZIONE ORIZZONTALE A P.A. BASSA, REPENTINO PASSAGGIO DALLA POSIZIONE ORIZZONTALE A QUELLA ERETTA, IDROCUZIONE …QUELLA ERETTA, IDROCUZIONE …

SEGNI E SINTOMI:SEGNI E SINTOMI:

PERDITA DI COSCIENZA;PERDITA DI COSCIENZA; PELLE FREDDA, PALLIDAPELLE FREDDA, PALLIDA

E SUDATA;E SUDATA; POLSO DEBOLE, LENTO,POLSO DEBOLE, LENTO,

FINO AD ARRESTO.FINO AD ARRESTO.

EVITARE DI FAR CADERE IL SOGGETTO;EVITARE DI FAR CADERE IL SOGGETTO; CONTROLLO FUNZIONI VITALI;CONTROLLO FUNZIONI VITALI; SLACCIAMO TUTTO CIO’ CHE STRINGE; SLACCIAMO TUTTO CIO’ CHE STRINGE; ALLONTANARE LA FOLLA;ALLONTANARE LA FOLLA; POSIZIONE ANTISHOCK;POSIZIONE ANTISHOCK; SE LA PERSONA NON RINVIENE P.L.S.SE LA PERSONA NON RINVIENE P.L.S.

COSA FARECOSA FARE::

ATTENZIONE, NON DARE DA BERE A PERSONE ATTENZIONE, NON DARE DA BERE A PERSONE INCOSCIENTI,INCOSCIENTI, NON SPRUZZARE ACQUA FREDDA SUL NON SPRUZZARE ACQUA FREDDA SUL VISOVISO

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IctusIctusDIMINUZIONE O ARRESTO DI AFFLUSSO DI SANGUE E QUINDI DIMINUZIONE O ARRESTO DI AFFLUSSO DI SANGUE E QUINDI OSSIGENO AD UNA PARTE DEL CERVELLO.OSSIGENO AD UNA PARTE DEL CERVELLO.

CAUSE : CAUSE : EMBOLO, FORMAZIONE DI TROMBO, ANEURISMA.EMBOLO, FORMAZIONE DI TROMBO, ANEURISMA.

SEGNI E SINTOMI:SEGNI E SINTOMI:

CEFALEA, CONFUSIONE;CEFALEA, CONFUSIONE; VISO CONGESTO O PALLIDO;VISO CONGESTO O PALLIDO; RESPIRO DEBOLE,POLSO LENTO;RESPIRO DEBOLE,POLSO LENTO; VOMITO, PARALISI META’ CORPO;VOMITO, PARALISI META’ CORPO; DIFFICOLTA’ NEL LINGUAGGIO;DIFFICOLTA’ NEL LINGUAGGIO; ALTERATO DIAMETRO PUPILLEALTERATO DIAMETRO PUPILLE;;

COSA FARE:COSA FARE:

CONTROLLO FUNZIONI VITALI;CONTROLLO FUNZIONI VITALI; RASSICURARE IL SOGGETTO;RASSICURARE IL SOGGETTO; SE COSCIENTE: SE COSCIENTE: POSIZIONE SEMISEDUTA;; SE INCOSCIENTESE INCOSCIENTE: : PLS

ASSOLUTAMENTE!!!!!ASSOLUTAMENTE!!!!!NO POSIZIONE ANTISHOCKNO POSIZIONE ANTISHOCK

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Crisi IperglicemicaCrisi IperglicemicaECCESSIVO AUMENTO DI GLUCOSIO NEL SANGUEECCESSIVO AUMENTO DI GLUCOSIO NEL SANGUE

CAUSE : CAUSE : PATOLOGICHE, MANCATA ASSUNZIONE DI INSULINA, PATOLOGICHE, MANCATA ASSUNZIONE DI INSULINA, ALIMENTAZIONE SREGOLATA.ALIMENTAZIONE SREGOLATA.

SEGNI E SINTOMI:SEGNI E SINTOMI: COSA FARE:COSA FARE:

BOCCA SECCA, SETE INTENSA;BOCCA SECCA, SETE INTENSA; PELLE CALDA, SECCA, ROSSA;PELLE CALDA, SECCA, ROSSA; ALITO ACIDO;ALITO ACIDO; FAME D’ARIA; FAME D’ARIA; POLSO DEBOLE.POLSO DEBOLE.

CONTROLLO FUNZIONI VITALI;CONTROLLO FUNZIONI VITALI; SOGGETTO INCOSCIENTE: SOGGETTO INCOSCIENTE: PLS;; OSPEDALIZZARE SUBITO. OSPEDALIZZARE SUBITO.

VERIFICARE SE IL SOGGETTO E’ DIABETICOVERIFICARE SE IL SOGGETTO E’ DIABETICO

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Crisi IpoglicemicaCrisi IpoglicemicaECCESSIVA DIMINUZIONE DI GLUCOSIO NEL SANGUEECCESSIVA DIMINUZIONE DI GLUCOSIO NEL SANGUE

CAUSE : CAUSE : SCARSA ALIMENTAZIONE, ERRATA ASSUNZIONE DI INSULINA,SCARSA ALIMENTAZIONE, ERRATA ASSUNZIONE DI INSULINA,SFORZI ECCESSIVI , VOMITO.SFORZI ECCESSIVI , VOMITO.

SEGNI E SINTOMI:SEGNI E SINTOMI:

TREMORE, VERTIGINI;TREMORE, VERTIGINI; SALIVAZIONE PROFUSA;SALIVAZIONE PROFUSA; SENSO DI FAME;SENSO DI FAME; PELLE FREDDA, SUDATA,PELLE FREDDA, SUDATA,

APPICCICOSA;APPICCICOSA; POLSO RAPIDO, PIENO.POLSO RAPIDO, PIENO.

COSA FARE:COSA FARE:

SOGGETTO COSCIENTESOGGETTO COSCIENTE DARE ZUCCHERI;DARE ZUCCHERI;

SOGGETTO INCOSCIENTE: SOGGETTO INCOSCIENTE: PLS. .

VERIFICARE SE IL SOGGETTO E’ DIABETICOVERIFICARE SE IL SOGGETTO E’ DIABETICO

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Crisi epilettiche

• COSA SONO:

CRISI scatenate dall’instaurarsi di un’attività elettrica cerebrale irregolare

Sono il SEGNO di una patologia sottostante

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PRINCIPALI CAUSE

Tumori cerebrali

Difetti cerebrali congeniti

Febbre (soprattutto nei bambini)

Forme idiopatiche

Infezioni

Cause metaboliche (x es. diabete)

Cause tossiche

Traumi

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COME SI MANIFESTANO

IN GENERALE:

Susseguirsi di contrazioni e movimenti

INVOLONTARI che possono interessare

LA MUSCOLATURA

tutta o in parte

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CRISI PARZIALI

SEMPLICI(Crisi motoria focale)

SEGNI E SINTOMI: Irrigidimento

Spasmo di una parte del

corpo

Aura percettiva (odori, luci)

NO PERDITA DI COSCIENZA

COMPLESSE(psicomotoria del lobo temporale)

SEGNI E SINTOMI: Preceduta da aura

Comportamento ripetitivo

soggettivo

PERDITA DI COSCIENZA

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CRISI GENERALIZZATE PICCOLO MALE

(assenza)

SEGNI E SINTOMI:

Durata di pochi secondi

Possibile ripetizione nell’arco della giornata

Perdita temporanea di concentrazione

Perdita temporanea di consapevolezza

NO PERDITA DI COSCIENZA

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CRISI GENERALIZZATE GRANDE MALE

(crisi tonico clonica) 6 FASI:1)AURA (pochi secondi)2)PIANTO EPILETTICO (grido)3)FASE TONICA (30’’):

a) corpo rigidob) può mordersi la lingua

4)FASE CLONICA (1-2’):a) spasmi evidentib) perdita di schiuma e saliva boccac) labbra e viso cianotici

5)FASE COMATOSA (30-60’):a) sonno profondob) rilassamento degli sfinteri

6)FASE POST CRITICA (ORE):a)graduale risvegliob) nessun ricordo di quanto accadutoc) emicrania

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ATTENZIONE

LE CRISI PARZIALI

IL GRANDE MALE

Durano solo pochi minuti (2-3)

Se di durata maggiore(5-10’) si parla di

STATUS EPILETTICO

ALLERTARE IMMEDIATAMENTE MEZZO

SOCCORSO AVANZATO (ALS)

DARE OSSIGENO SE POSSIBILE

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COSA FARE

CRISI PARZIALI

Non trattenere il paziente

Rimuovere gli oggetti tutt’intorno

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COSA FAREGRANDE MALE

DURANTE LA CRISI:Adagiare il paziente a terraAllentare ciò che stringeAspirare liquidi dalla boccaRimuovere oggetti intornoNON tentare di tenerlo fermo durante la crisi

DOPO LA CRISI:Mantenere il paziente calmoSe necessario aspirareSomministrare O2

Controllare costantemente i parametri vitaliSupporto psicologico

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PAUSAPoi cambiamo argomento

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LE FERITE

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ARGOMENTI:1) cenni di anatomia e funzioni della cute2) vari tipi di ferita3) primo soccorso

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LA PELLE

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FUNZIONI DELLA CUTE:

1) protezione dall'esterno (anche da infezioni)

2) termoregolazione

3) eliminare sostanze di rifiuto

4) senso del tatto

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DEFINIZIONE DI FERITA:interruzione traumatica dellacontinuità della cute

✔ Abrasioni ed escoriazioni

✔ Ferite con corpo estraneo (oggetto

conficcato o frammenti)

✔ Ferite senza corpo estraneo (da

taglio, di punta, da arma da fuoco,

lacero-contuse)

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CLASSIFICAZIONE DELLE FERITE

• Abrasioni: striciamento di un oggetto che asporta i primi strati di epidermide

• Escoriazione: strisciamento di corpo ruvido e irregolare, arriva fino al derma

• Ferite da punta: oggetto perforante acuminato, perfora la cute

• Ferite da taglio: corpo tagliente bordi netti, grande perdita di sangue

• Ferite lacere: oggetto non tagliente, strappa la cute e gli strati sottostanti

• Ferite lacero-contuse: oggetto non tagliente che urta o viene premuto e provoca lacerazione e rottura dei vasi sanguigni con echimosi o ematoma

• Ferite da arma da fuoco: scheggia o proiettile, se esce provoca una ferita più grande rispetto a quella di ingresso

• Avulsioni: asportazione dei tessuti con ossa in vista

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AUTOPROTEZIONE:nel caso vi sia rischio di contatti con ferite (e in genere con liquidi biologici) è opportuno seguire delle precauzioni igieniche e di prevenzione:

1) lavarsi le mani prima

2) indossare se possibile dei dispositivi di protezione

3) attenzione se abbiamo a nostra volta delle ferite

4) lavarsi accuratamente le mani dopo

5) non toccarsi occhi, capelli, bocca, altre parti del corpo prima di essersi lavati

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PRIMO SOCCORSO

1) rimuovere gli indumenti se necessario

2) valutare la sede, l'estensione, la profondità, altre lesioni associate..

3) lavare con acqua corrente

4) coprire con garze sterili

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DA NON FARE:

1) non usare tintura di iodio o disinfettanti colorati

2) non usare polveri o pomate

3) non usare cotone idrofilo

4) IN CASO DI FERITA CON CORPO ESTRANEO: NON muoverlo, lasciarlo in sede e cercare di stabilizzarlo

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FASCIATURE

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USO DEL TELO TRIANGOLARE

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Nuova pausa

Ci facciamo una fumata?

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EMORRAGIE

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ARGOMENTI TRATTATI

1) classificazione delle emorragie

2) primo soccorso e tecniche di emostasi

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CLASSIFICAZIONE

1) In base al tipo di vaso (arteriose, venose, capillari)

2) in base alla sede del sanguinamento (o percorso): (esterne, interne, esteriorizzate)

AUTOPROTEZIONE:evitare il contatto diretto con liquidi biologici come sangue, urine, vomito: esiste il rischio di trasmissione di malattie infettive

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EMORRAGIE ESTERNE ARTERIOSE

• L'emorragia arteriosa consiste nella fuoriuscita di sangue da un vaso arterioso. Essa, poiché interessa vasi di diametro particolarmente largo e vede il sangue fuoriuscire a pressione estremamente elevata, ha scarse probabilità di coagulare spontaneamente, cioè di fermarsi in virtù dei normali meccanismi "riparatori" prontamente attivati dall'organismo. Vi sono tre caratteristiche distintive peculiari che devono indicarti immediatamente la presenza di un’emorragia arteriosa, guidandoti correttamente al suo riconoscimento:

          il sangue esce a fiotti, in modo zampillante

il ritmo di fuoriuscita è sincrono a quello del battito cardiaco;      il colore del sangue è rosso vivo (come si fa a vederlo con scarsa

luce? Bohh).

Le due caratteristiche sono dovute al fatto che il sangue scorre sotto la ritmica e forte pressione impressa dall’azione della pompa cardiaca.

Il colorito rosso acceso è dovuto alla particolare ricchezza in ossigeno del sangue arterioso.

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EMORRAGIE ESTERNE VENOSE

L'emorragia esterna venosa rappresenta la fuoriuscita del sangue da un vaso venoso.

Ricorre con maggiore frequenza rispetto all'emorragia arteriosa, dato il decorso prevalentemente superficiale delle vene nei riguardi delle rispettive arterie.

La riconosci individuando la presenza delle tre seguenti caratteristiche:

          l'uscita del sangue avviene continuamente e non a fiotti;

          il flusso è lento e si espande "a macchia d'olio";

          il colore del sangue è rosso scuro. (Procurasi una torcia!!!!)

Le prime due caratteristiche sono dovute al fatto che nel settore venoso della circolazione il sangue scorre a bassa pressione, con un flusso che risente molto meno della ritmica azione della pompa cardiaca.

Il colorito rosso scuro è proprio del sangue povero di ossigeno e ricco di anidride carbonica.

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La maggior parte delle vene tagliate si chiude subito e abbastanza facilmente. Ma ciò non vi deve trarre in inganno, perché, qualora il vaso sanguinante sia più grosso e profondo, l'emorragia assume gli stessi caratteri di pericolosità propri dell’emorragia arteriosa.

Il problema peculiare delle emorragie venose coinvolgenti vasi di maggior calibro, come quelli del collo, è determinato dal fatto che una grossa vena aperta tende a risucchiare corpi estranei e bolle d'aria (emboli), i quali possono fermarsi a livello del microcircolo cardiaco, polmonare e cerebrale, determinando spesso la morte del paziente.

EMORRAGIE ESTERNE VENOSE: seguito

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EMORRAGIE INTERNE

Nelle emorragie interne il sangue si riversa all'interno dell'organismo raccogliendosi in una cavità non raggiungibile direttamente dall’esterno.

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EMORRAGIE INTERNE ESTERIORIZZATE

Nelle emorragie interne esteriorizzate, il sangue, proveniente da una lacerazione vasale profonda, si raccoglie in una cavità interna comunicante con l'esterno e successivamente fuoriesce da questa attraverso un orifizio naturale (naso - bocca - orecchio).

• EMATEMESI: sangue nel vomito

• EMOTTISI: sangue nella tosse

• MELENA: sangue nelle feci, di colore rosso scuro, simile a fondi di caffè

• EMATURIA: sangue nelle urine

• METRORRAGIA: sangue dalla vagina, fuori del periodo mestruale

• OTORRAGIA / RINORRAGIA: sangue dalle orecchie o dal naso, in seguito ad un trauma cranico. NON TAMPONARE!

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Primo soccorsoQuasi sempre una copiosa emorragia provoca lo stato di shock

Il miglior modo di combattere l'insorgenza dello shock, situazione clinica spesso irreversibile, è cercare di prevenirlo.

Pertanto, quando già ad occhio nudo l'emorragia si riveli abbondante, non tardare nel porre subito il paziente in posizione di autotrasfusione.

 Essa consiste nello stendere il paziente in posizione supina e nel tenergli sollevate le gambe (per mantenerle sollevate si userà ciò che c'è a portata di mano).

 In questa posizione assicuri il miglior apporto possibile di sangue al cuore e al cervello del paziente.

Subito dopo aver provveduto a sistemare il paziente nella posizione di autotrasfusione, cerca di arrestare l'emorragia utilizzando una o più delle seguenti metodiche

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PRIMO SOCCORSO

1) compressione diretta e sollevamento dell'arto

2) applicare bendaggiocompressivo

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PRIMO SOCCORSO: PUNTI DI COMPRESSIONE PER FERMARE UN EMORRAGIA

ESEMPIO: emorragia femorale

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EPISTASSI (sangue dal naso)

• reclinare il capo in avanti per far defluire il sangue, comprimere la narice interessata, eventualmente impacchi con ghiaccio

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Si cambia argomento

Mi tollerate ancora per un po’ ?

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Le intossicazioni sono provocate da agenti tossici o sostanze velenose che a contatto con l’organismo interferiscono con le normali attività metaboliche e biochimiche, provocando reazioni più o meno gravi.

Vie di penetrazione delle sostanze velenose: INGESTIONE: attraverso l’apparato digerente INALAZIONE: attraverso le vie respiratorie VIA PARENTERALE: iniezione diretta nel sangue o

nel sistema linfatico CONTATTO CUTANEO: azione diretta dell’agente

tossico attraverso la pelle o le mucosa

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I segni e i sintomi delle intossicazioni dipendono da diversi fattori:

Tipo si sostanza assunta Quantità di sostanza assunta Tempo trascorso dall’assunzione Tempo di esposizione all’agente

tossico Peso corporeo ed età del soggetto Concomitanza di altre patologie

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Dolore alla deglutizione Ustioni alla bocca e alle mucose Salivazione eccessiva e schiumosa Dolori addominali Nausea e vomito Diarrea … morte!

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Bruciore agli occhi Irritazione delle vie respiratorie Insufficienza respiratoria Cianosi …morte!

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Gonfiore Arrossamento Prurito Bruciore Dolore …morte!

Reazione locale nel punto di penetrazione:

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Prurito Lesioni cutanee irritative o

allergiche Aumento della temperatura

cutanea …morte!

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Definizione L’intossicazione acuta da monossido di carbonio è

la condizione patologica derivante dall’esposizione più o meno prolungata a CO. Essa è identificata dal riscontro di valori positivi di carbossiemoglobina (o di CO plasmatico), cui possono corrispondere quadri clinici di presentazione totalmente silenti oppure disfunzioni di diversa gravità di uno o più organi e apparati, sia in fase acuta che post-acuta.

I valori di carbossiemoglobina (COHb) si considerano positivi quando maggiori o uguali a 5% nei bambini e nei soggetti non fumatori, e maggiori o uguali a 10% nei soggetti fumatori. In particolari situazioni (es. determinazione tardiva della COHb) il riscontro di valori di COHb inferiori ai valori sopra indicati non esclude la diagnosi di intossicazione da CO.

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L'intossicazione da CO porta a sintomi facilmente associabili ad altre patologie “comuni”

Il colorito rosso ciliegia della cute, spesso descritto come importante segno di intossicazione da CO, è quasi sempre assente nei pazienti sopravvissuti all’intossicazione, i quali possono avere a secondo dei casi colorito normale, pallido o cianotico.

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In emergenza le misure terapeutiche mirano a

allontanare il paziente dalla fonte di esposizione (devono essere allontanati dalla fonte di esposizione tutti i pazienti presenti sul luogo dell’intossicazione)

mantenere le funzioni vitali assicurare precocemente un apporto di

ossigeno al 100%: il trattamento antidotico con ossigeno è imperativo in tutti i pazienti (ambiente normobarico sul territorio, eventualmente in ambiente iperbarico a livello ospedaliero).

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L’ingestione di acidi, alcali o altre sostanze corrosive non produce avvelenamento, ma causa la distruzione dei tessuti dell’apparato digerente, con effetti simili a quelli di un’ustione: non di rado infatti si potranno notare dei segni di ustione attorno alle labbra dell’infortunato.

Se è stata ingerita una sostanza corrosiva non bisogna assolutamente provocare il vomito per evitare di aumentare le lesioni con la ripetizione del passaggio della sostanza nell’apparato digerente. Avendo la certezza che non sono in causa irritanti o caustici, se l’infortunato non presenta convulsioni ed è cosciente, è utile provocare il vomito. In molte città esistono centri antiveleni a cui è possibile rivolgersi anche telefonicamente per ricevere istruzioni su come comportarsi in caso di intossicazione alimentare o di avvelenamento.

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La causa più frequente di intossicazione alimentari è l'ingestione di alimenti avariati o mal conservati. Un esempio tipico è quello di alimenti non conservati in frigorifero. Un modo efficace per riconoscere l'intossicazione alimentare è notare se più persone che hanno mangiato la stessa cosa hanno avuto un malore o se lo accusa solo chi ha mangiato un determinato cibo.In particolare l'intossicazione da stafilococchi è dovuta a cibi conservati a temperatura ambiente, insorge a poche ore dal pasto e si manifesta con vomito, dolori addominali, diarrea, febbre. Più grave, e spesso mortale, è l'intossicazione da tossina botulinica ed è dovuta all'ingestione di cibi conservati, in scatola e sottolio, o insaccati. Se si sospetta che l'intossicazione sia di origine botulinica , in base al tipo di cibo che può averla causata, è assolutamente necessario trasportare con urgenza la vittima al Pronto Soccorso.I più comuni alimenti alterati o inquinanti sono la carne andata a male, cibi in scatola mal conservati, frutti di mare raccolti nelle vicinanze dei porti. È buona norma buttare via le scatole che presentano il coperchio rigonfio o che emettono un soffio di gas all’apertura, ed evitare di raccogliere frutti di mare se l'acqua non è cristallina.I sintomi di intossicazione alimentare, che possono essere presenti o singolarmente o tutti insieme, sono: mal di pancia e di stomaco, diarrea, vomito, alterazione della respirazione, forte salivazione, intensa sudorazione, senso di vertigine. La prima cosa da fare è mettersi in contatto con il Centro Antiveleni più vicino in modo da ottenere istruzioni precise sul da farsi. Nel caso ciò non sia possibile immediatamente l'alternativa immediata è quella di indurre il vomito, se non è già arrivato spontaneamente. La manovra di induzione del vomito può essere (anzi è preferibile che lo sia) fatta dalla persona stessa con due dita o un cucchiaio posti in fondo alla gola. Evitare assolutamente di far ingerire alla persona alcun tipo di bevanda come ad esempio caffè salato, neanche se ciò serve ad indurre il vomito. Anche se la persona riesce a vomitare deve comunque essere visitata da un medico. Nel caso contrario va immediatamente portata al pronto soccorso.

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Il motivo per cui le bevande alcoliche possono causare intossicazione è la presenza in esse dell'etanolo. L'etanolo, quando assunto in quantità tali da divenire tossico, agisce direttamente sul cervello ed ha come effetto non solo l'alterazione delle attività psicomotorie, delle funzioni visive e uditive, ma anche le capacità intellettive. L'alcol infatti mina le capacità di autocontrollo e può avere un potente effetto depressivo.L'intossicazione alcolica si manifesta questi sintomi che possono essere presenti tutti o in parte:impossibilità di coordinare i movimenti (per esempio, la persona non riesce a infilare una giacca), linguaggio confuso e biascicato, respirazione alterata, crisi di vomito, perdita di conoscenza, comparsa di venuzze rosse sulla parte bianca dell'occhio, forte odore di alcol nell'alito. La prudenza invita sempre a chiamare un medico, ma se la persona sembra addormentata, ma il cuore pulsa regolarmente e il respiro è normale, non occorre nel frattempo fare null'altro di particolare. Può essere importante invece controllare la persona di tanto in tanto.Nel caso in cui la respirazione sia alterata, per cui appare corta, affrettata, affannosa, la situazione può essere invece più grave. In questo caso è necessario effettuare la respirazione artificiale e, se il battito del cuore risulta assente, anche il massaggio cardiaco. Ovviamente in questo secondo caso va subito chiamata un'ambulanza. Potrebbe darsi che la persona sia svenuta o stia dormendo, ma in questo caso basterebbe scuoterla per capirlo. Se reagisce, risvegliandosi anche per pochi istanti, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Occorre stare attenti invece se dopo le scosse ricevute non si nota neanche una minima reazione.

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Disinfettate la cute e, se è possibile, togliete il pungiglione sollevandolo o smuovendolo con un ago sterile. Fate scorrere acqua fredda sopra e attorno alla puntura per alleviare il dolore e ostacolare i fenomeni infiammatori, oppure applicate del ghiaccio

Alcune persone allergiche reagiscono in modo violento alle punture d’insetto: in questi casi può presentarsi la necessità di un intervento urgente del medico. (Shock anafilattico)

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gli unici serpenti velenosi in Italia sono le Vipere, il cui morso non è mortale

indispensabile la prevenzione: non toccare sassi, specie al sole, usare scarpe alte, basta il rumore per farli scappare

identificare il serpente (è veramente una vipera?)

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SEGNI E SINTOMI: 2 forellini del morso, dolore, infiammazione, sete intensa, poi crampi e delirio

COSA NON FARE: non usare siero antivipera, non incidere, succhiare, né usare lacci

COSA FARE: non far muovere la persona, tenerla sdraiata, applicare una fasciatura non troppo stretta (per fermare la circolazione linfatica), immobilizzare l'arto, cercare aiuto, se avete ucciso il serpente portatelo con voi per l'identificazione

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Lavate subito la ferita sotto l’acqua corrente di un rubinetto per asportare la saliva dell’animale. Quindi lavate la ferita per cinque minuti con una compressa di garza e con acqua e sapone abbondanti. Risciacquate accuratamente con acqua corrente, disinfettate e ricoprite la ferita con garza sterile.

Consultate subito un medico. Egli curerà meglio la ferita e stabilirà quali precauzioni sarà opportuno prendere per impedire che insorgano la rabbia, il tetano o altre malattie infettive.

Se il morso è dovuto a un cane o a un gatto sconosciuti, cercate di catturare l’animale e consegnatelo alla polizia o all’ufficio d’igiene perché venga tenuto in osservazione. Se l’animale riesce a sfuggire o se risulta idrofobo, la vittima deve essere sottoposta a iniezioni antirabbiche.

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Dotazione primo soccorso per auto !!

Chi lo aveva chiesto?

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1 Rotolo di cerotto, 5 m X 2.5 cm DIN 13019-A 8 Cerotti mis. 10 cm DIN 13019-E 2 Rotoli di bende con tampone sterili, mis. media DIN 13151-M 1 Rotolo di benda con tampone sterile, mis. grande DIN 13151-G 2 Telini di medicazione sterili, 40 cm X 60 cm DIN 13152-BR 1 Telino di medicazione sterile, 60 cm X 80 cm DIN13152-A 2 Rotoli di bende di fissaggio, 6 cm X 4 m DIN 61634-fb-6 3 Rotoli di bende di fissaggio, 8 cm X 4m DIN 61634-FB-8 1 Coperta isotermica 6 Compresse sterili, 10 cm X 10 cm 2 Fasce triangolari DIN 13168-D 1 Paio di forbici di pronto soccorso DIN 58279-A-145 4 Guanti monouso in vinile DIN EN 455-1/-2 1 Manuale di pronto soccorso I prodotti indicati per la medicazione delle ferite devono essere sostituiti dopo la scadenza. Sostituire i componenti che vengono usati. Il contenuto va verificato periodicamente.

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FINE