CORSO DI PRANOPRATICA III° ANNO (2016) LAURA … PRANA, RUAH, PNEUMA, SPIRITUS. (soffio, aria,...

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ALARO CORSO DI PRANOPRATICA

III° ANNO (2016)

LAURA IACOPETTI

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Uroboro, l’eterno ritorno

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PRANA, RUAH, PNEUMA, SPIRITUS. (soffio, aria, vento, respiro, aver vita)

Molti termini per descrivere la stessa cosa, la Vita della vita.

Il soffio divino che entrando nella materia la animò.

Sono evidenti i collegamenti con le religioni ed i riti, dove le mani

esprimono un collegamento o una trasmissione di “energia” (posizione

dell’orante, la benedizione, i mudra) tra il divino e l’umano. Sciamani,

Sacerdoti, uomini di Dio attraverso le mani hanno sempre guarito l’anima

ed il corpo, inscindibili l’uno da l’altro.

Purtroppo con il passare dei secoli le due strade sono state separate, vedi

Al-chimia e della chimica.

Per sottolineare questo aspetto “perduto” inserisco, in fondo a questa

realzione una ritualità ebraica di autoguarigione: Ana Bekoach

Preghiera Cabalistica dei 42 Nomi di Dio e Tikun Ha Nefesh.

Per ricordare a tutti noi la nostra sacralità, l’impegno che dobbiamo mettere

nel migliorare noi stessi ed il piccolo spazio/tempo che “frequentiamo.

Il risultato di questa separazione ha ci porta ad essere completamente

incapaci nell’usare strumenti atti a indagare le sfere sottili che

compenetrano il Mondo, e di conseguenza a risanare questa separazione.

Ogni passo fatto nel nome della modernizzazione e del benessere ha

strappato e occultato l’aspetto “spirituale”, viviamo in un mondo che ci è

incomprensibile e tale situazione di disagio apre le porte alla “malattia”,

abbiamo perduto la capacità di immaginare e mantenere la nostra salute.

Viviamo in uno stato continuo di dissociazione, da un lato l’aspetto

materialistico e una inspiegabile tecnologia che ci nasconde la logica del

suo funzionamento, dall’altro lato la sensazione continua della necessità di

esprimere e coltivare la nostra parte spirituale.

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Il mondo della materia o “mondo dell’azione” è la compenetrazione di

mondi di varia densità e noi ne siamo l’esempio più evidente.

L’Uomo contiene sia il “mondo della natura fisica” che il “mondo

spirituale”, con il libero arbitrio determina la qualità di entrambe queste

sfere, difficilmente il pensiero, per quanto possa essere astratto riesce a

distaccarsi dal “mondo dell’azione”.

Questi mondi sono soggetti a regole diverse di Tempo e Spazio, mentre la

“realtà” segue un tempo lineare l’altro segue un ritmo o tempo circolare.

Lo spazio fisico è necessario per l’esistenza delle cose, come uno sfondo

contro il quale oggetti e creature si muovono, qui il tempo viene misurato

dalla trasformazione e dal movimento di esse.

Nella materia si crea un tempo lineare e uno spazio che mai ritorna, invece

nella ciclicità delle leggi Naturali si assiste a un eterno ritorno.

Sempre tornano le stagioni, i pianeti, tutto si rigenera in una continua

resurrezione.

Nelle ritualità (di qualsiasi tipo e religione) attraverso il ritmo si crea uno

spazio sacro esente dal tempo lineare e dallo spazio convenzionale, viene

costruito un tempio all’interno del quale ci possiamo muovere in ogni

direzione perché compresivo di tutti i tempi, passato, presente e futuro.

Quale strada possiamo iniziare a percorrere per realizzare ed integrare

questi due mondi che ci lacerano?

Possiamo cercare di percepire la ciclicità, sfruttando tutte quelle discipline

che portano a sviluppare metodi di consapevolezza e percezione, aiutandoci

a recuperare le radici del nostro essere.

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Il corpo fisico stesso ci suggerisce questa strada. Il battito cardiaco, la

respirazione sia polmonare che a livello cellulare, il mondo onirico sono il

nostro tempo personale, la nostra ciclicità.

Albero Sephirotico, dove l’uomo viene visto con le radici nel Divino e le

fronde nella materia.

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Trovo che nella prano-pratica il tempo circolare o ritmo diviene uno

strumento di aiuto per l’operatore, creando uno tempo/spazio circolare,

basato inizialmente sul battito cardiaco ed il respiro, l’operatore induce se

stesso e l’assistito in una dimensione priva di riferimenti usuali.

In questo modo la mente ed il corpo diventano più ricettivi alle frequenze

riparatrici e si assentano della densità della materia.

Attualmente di fronte all’alterazione dello stato di salute si viene

incoraggiati a risolvere solo ciò che si manifesta, mai a comprendere

perché si manifesta e cosa l’ha generata.

Si può capire che avvicinarsi a discipline che guardano all’uomo e a ciò

che lo contiene, la materia, come parte integrante delle forza generatrice

dell’intero cosmo sia una rinata necessità.

L’approccio alla malattia è prima di tutto rivolto verso il nostro interno,

nello sviscerare i nostri lati oscuri, affrontarli e (ri)conoscerli come proprie

caratteristiche senza accusare l’altro di vederci in modo errato.

Il nostro primo “paziente” siamo noi, possiamo iniziare a rigenerarci

attraverso un lavoro di scavo completamente scevro di vergogna,

menzogna e occultamenti. VITRIOL, La pietra nascosta che è la vera

medicina si trova dentro di noi e la dobbiamo manifestare attraverso la

nostra piena realizzazione.

Attraverso questo lavoro di conoscenza e presa di coscienza si può iniziare

a vedere che tutto ciò che abbiamo di fronte è solo il nostro riflesso, non

essendo possibile vedere ciò che non si conosce.

A questo punto appare chiaro che questo lavoro di personale rettificazione

deve essere continuo, umile e instancabile.

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Esplorare e tracciare una strada interna per raggiungere il cuore, perché la

trasformazione del Piombo in Argento avviene nel Cuore o come dice

Dante nella Vita Nova nella secretissima camera de lo cuore.

La prano-pratica riesce a fornire l’impostazione mentale e sottile per

permetterci la giusta sensibilità nel riconoscere gli squilibri, propri ed altrui

senza cadere in una quasi becera empatia. Ognuno di noi questi segnali li

interpreterà secondo il proprio sentire.

Effettuare sedute di prano-pratica mi mette continuamente di fronte a me

stessa, ogni volta devo guardare cosa effettivamente penso di fare, cosa mi

spinge a farlo e chiedermi se rischio di cadere nell’ego.

Non sono io che “guarisco” ma è il loro corpo che non ricorda com’era in

origine e deve essere ripristinata la situazione iniziale. Sono solo un

suggeritore che aiuta a ricordare.

Ritengo che sia un valido strumento per concretizzare tanti discorsi astratti

su l’energia, la consapevolezza, l’accoglienza, l’accettazione, l’onestà etica

e morale verso l’altro...verso noi stessi.

Nastro di Moebius

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Il ritorno al “mio dentro” che si palesa in ogni assistito, in ogni problema

che li affligge e mi ricorda che tutto ciò che ci separa è solo l’idea che io ho

di me. E in questo rapporto, dove l’interno e l’esterno si scambiano

continuamente di posto annullando l’orientamento, trovo e cerco di far

trovare un equilibrio.

In questo movimento si palesa l’8 o simbolo dell’infinito.

Questo percorso e la sua applicazione si rivela una potente strada di

conoscenza dell’essere.

Nell’affrontare il disagio che si manifesta nella materia si evince la

necessità della sua trasformazione, della richiesta di aiuto per essere

trasportata e trasmutata nella sua forma originale, la Luce. Lo stato

vibrazionale dove la densità lascia il posto ad uno stato di purificazione e

privo di malattia.

La dualità tipica della materia ci fa pensare che sia necessario un distacco

da essa o almeno un allontanamento, eppure dobbiamo riconoscerle il

grande apporto che ci fornisce per la nostra ricerca di qualcos’altro che

solo intuiamo. Dobbiamo essere grati alla bestia che ci fornisce l’energia

necessaria, e imparare a gestirla nel modo migliore.

È la sua malattia a fermare la nostra corsa, e abbandonarla non può fare

altro che richiamarci ad essa.

Anche per la nostra parte più densa è di beneficio vivere il ritmo, rompendo

il tempo del quotidiano possiamo sentire fisicamente la nostra parte più

intima e unire la parte materica allo spirito. In questi attimi di rottura

riusciamo a congiungere le nostre due parti e possiamo far percepire questo

stato anche a chi viene da noi per un trattamento.

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La tavola di smeraldo « Il vero senza menzogna, è certo e verissimo. Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una. E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento. Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l'ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui. La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente e con grande industria. Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l'oscurità fuggirà da te. È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo. Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui. È perciò che sono stato chiamato Ermete Trismegisto avendo le tre parti della filosofia di tutto il mondo. Completo è quello che ho detto dell'operazione del Sole. »

Tutte le sedute di prano-pratica sono un’operazione alchemica, sia per

l’operatore che per l’assistito. E ci fa ricordare che la “malattia” è assenza

di equilibrio tra le varie parti, un equilibrio dove ognuno di noi è partecipe

con lo stesso valore.

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Appunti di viaggio

In questi anni ho conosciuto e apprezzato diverse discipline che possono

essere di supporto nei trattamenti di prano-pratica.

Espongo qui solo alcune di esse e un caso dove sono state applicate.

La Spagirica

Questa disciplina, perché è proprio la disciplina che la caratterizza, oltre a

fornire chiavi di lettura su molti argomenti (credo tutti), apre la mente alla

trasformazione.

L’operazione spagirica inizia con la scelta della pianta tenendo conto del

periodo balsamico, poi si decide se lavorare con la pianta fresca o secca...

ma non voglio descrivere la lavorazione, voglio sottolineare quanto sia

interessante applicare la stessa mentalità della preparazione dell’estratto

spagirico al trattamento pranico.

Chi si rivolge a noi è nel suo momento di nigredo e ci chiede aiuto per

poterlo superare, effettuare un cambiamento e far scattare l’Opera al verde.

In natura l’Opera al verde si può vedere a fine inverno, cioè quando gli

alberi, dal tronco scuro, iniziano a buttare gemme di un verde brillante.

La Natura ci mostra che dal buio (sia essa la terra dove germoglia il seme o

il ventre materno dove da un’unica cellula si sviluppa un essere nuovo)

viene alla LUCE una nuova vita. Ci suggerisce che il piccolo seme

contiene tutto l’albero e con esso l’archetipo di tutti gli alberi. Si attua la

densificazione dell’Albero Cosmico. Così ognuno di noi, che si trovi al

bordo del lettino o sdraiato su di esso, è la rappresentazione dell’idea che

ha il prana dell’Uomo Cosmico nella sua interezza.

La spagirica mi ha insegnato l’importanza dell’ascoltare l’altro/me,

l’osservazione senza giudizio, la presa di coscienza del cambiamento,

dell’importanza di ogni singola e più piccola parte di ciò che esiste,

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dell’impegno da mettere nella possibile e sicura trasformazione dell’essere

umano.

Oseri dire che mentre altre discipline fornisco gli strumenti per operare la

Spagirica fornisce il metodo per applicarli.

la calcinazione

La Medicina Tradizionale cinese (agopuntura).

La prano-pratica non prevede utilizzo di questa tecnica, ma è possibile

trattare con irraggiamento i punti dei meridiani.

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Durante la prima seduta, dopo che il paziente ha detto per quale problema è

venuto, con la chirestesia (attivazione della sensibilità delle mani) lungo il

corpo posso “sentire” quali zone devono essere trattate, anche se

apparentemente non coinvolte. Così dopo avere consultato materiale sui

meridiani ed avuto la conferma che proprio in quel punto passa il canale

energetico relativo all’organo o al problema da risolvere lo posso trattare.

Si può anche suggerire al paziente punti dove fare un automassaggio per

sbloccare il flusso energetico.

Cibo e Medicina

Questo è stato un approfondimento sulla possibilità di intervenire sul

ripristino della salute attraverso il cibo. Questo corso di cucina energetica

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basata sulla macrobiotica (yin e yang) mi permette di suggerire quali

alimenti possono essere di aiuto e quali devono essere tolti o ridotti.

Partendo dal presupposto che il Prana permea tutto trovo logico che anche

attraverso i cibi (contenitori di prana) si possa cercare di riequilibrare

l’organismo ed i corpi sottili.

Ho provato su di me questo tipo di alimentazione, con analisi mediche di

sangue e urina prima e dopo aver integrato questa alimentazione nella mia

dieta, trovando beneficio. La cosa interessante è stata che non si è reso

necessario modificare totalmente la dieta ma, per ottenere valori nelle

analisi praticamente perfetti, introdurre alcuni alimenti e ridurne altri. Per

applicare questo tipo di consiglio, non dietetico ma solo alimentare, devo

ponderare bene quali alimenti sia possibile suggerire sulla base

dell’abitudine del soggetto a consumare alcuni particolari cibi.

Su cosa suggerire influisce l’apertura mentale del soggetto legata spesso

all’età, se vive solo o in famiglia, quali disturbi presenta.

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Esempio di trattamento

Maschio, anni 43.

Carattere:

Con la scusa di non avere forza di volontà aspetta che le situazioni

materiali, emotive e psicologiche cambino senza il suo intervento.

Nel frattempo lui continua a fare come gli pare.

Mancanza di rispetto verso gli altri.

Non osserva le regole.

Incapacità di costruire relazioni sentimentali adeguate alla sua età. (La

madre si occupa delle sue necessità pratiche pur vivendo in un’altra casa).

Finta comunicazione con gli altri, pensieri personali e opinioni sono tenuti

nascosti.

Eccesso di consumo di alcoolici.

Fumatore.

Problema:

affetto da eczema topico da circa 8 anni curato con pomate al cortisone.

Zone colpite: gomiti, in zona lombare, caviglie e zone posteriori delle

cosce con fuori uscita di siero:

Il trattamento è stato suddiviso in due parti. La prima si è svolta per due

mesi giugno e luglio, la seconda in ottobre e novembre. Due incontri a

settimana.

Al primo incontro, durante la chirestesia, ho percepito una sensazione di

vento, umidità e freddezza in tutto il corpo. Inizialmente mi ha lasciata

perplessa avendo interpretato l’eczema come una manifestazione di calore

interno che cercava sfogo verso l’esterno.

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Poi ho capito che l’umidità era una risposta al fuoco.

Il corpo cercava di spengere le braci che continuavano a bruciare sotto la

cenere.

Facendo una ricerca in MTC ho trovato questa descrizione:

L’eczema è considerata una patologia da umidità e calore, vi è una

componente “vento” e talora un deficit di sangue. Anche se l’eczema è

secco alla base vi è uno squilibrio di milza con accumulo di umidità che

non riesce a raggiungere la superficie cutanea. Il calore è visibile nel

rossore delle lesioni cutanee, nell’infiammazione, e il vento nel prurito.

Quando prevale il calore le lesioni sono nella parte alta del corpo (il

calore va il alto), quando prevale l’umidità il prurito è minore e lesioni

sono maggiormente localizzate nella parte bassa del corpo, sotto

l’ombelico (l’umidità va in basso). Per quanto riguarda l’alimentazione,

sono quindi da evitare i cibi che producono umidità: latticini, frutta

succosa (evitare le arance, meglio le mele), eccessive quantità di verdura

cruda e farine, è meglio consumare verdure cotte e cereali integrali in

chicchi. Contro l’eccesso di calore occorre evitare salumi, cibi

stagionati, spezie piccanti, cipolla, aglio, cozze, gamberetti, fritti e

cotture alla griglia. Oltre la indicazioni alimentari riportate nel testo ho suggerito queste modifiche alimentari: NO pomodori, crostacei, frutti di mare, uova, fragole, agrumi (Sono stati sospesi per circa 5 mesi), cioccolata, coca cola, aglio, cipolla, spezie piccanti. (cercare di controllare il fuoco) SI (cereali intergrali) orzo, riso, legumi, spinaci, cicoria, bietole, patate, banane, agrumi (quando sono stati reinseriti erano pompelmo e semi pompelmo), carni bianche, pesce bianco, zucca, barbabietole, carote (cibi arancio e gialli), semi. (cercare di controllare l’elemento acqua)

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Dopo la messa in fase ed il consueto passaggio delle cinque aree (prono:

lombare, cervicale; supino: encefalico, cardiaco e ombelicale) nelle sedute

sono state trattate:

sistema immunitario, fegato e milza.

Polmoni.

Reni.

Luce viola sull’escoriazioni dell’eczema.

Intenso trattamento della zona encefalica.

Trattamento del meridiano del triplice riscaldatore, dei reni.

Dopo la seduta abbiamo dedicato del tempo alla terapia verbale.

Successivamente ho inserito la tecnica dei tre fornelli e l’anello di giada,

quest’ultima tecnica lo ha portato ad esprimere alcune sue necessità e

sensazioni.

Alla fine dei quattro mesi, tra alti e bassi, dell’eczema era rimasta che solo

una leggera traccia rosata sulla cute.

Terza fase di trattamento effettuato nella primavera per evitare possibili

riacutizzazioni, quattro sedute.

Il problema si può considerare risolto, dall’estate ad oggi non si sono

ripresentati sintomi e sono scomparse anche le chiazze rosate.

Il soggetto ha smesso di bere in modo esagerato, si alimenta in modo più

consapevole e corretto. Per il lato si è rivolto ad uno psicologo.

Conclusione

Inserisco alla base di questa relazione il documento citato a pagina 3: Ana

Bekoach - Preghiera Cabalistica dei 42 Nomi di Dio e Tikun Ha Nefesh.

Non a caso la inserisco alla fine, credo che queste antiche visioni

dell’uomo e del suo “benessere” debbano essere oggi le basi dalle quali

prendere ispirazione.

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SCUOLA DI CABALÁ & TRASFORMAZIONE PERSONALE WWW.CABALAEGUARIGIONE.ORG e -m ail: in fo @cabalae guarigio n e .o rg

ANA BEKOACH PREGH IERA CABALISTICA DEI 4 2 NOMI DI DIO

e TIKUN HA NEFESH.

1) Anà Beko’ach Ghedulàt Yeminchà Tatìr Tzerurà (Sefirà Chesed – Domenica) Per favore, con la forza della grandezza della tua destra sciogli la prigioniera

2) Kàbel Rinàt Amechà Saghèvenu Tahàrenu Norà (Sefirà Ghevurà - Lunedì) Accetta la preghiera del tuo popolo, innalzaci e purificaci, o temibile.

3) Nà Ghibòr Dorshèi Ychudchà Kevavàt Shomrèm (Sefirà Tiferet - Martedì) Per favore, o forte, custodisci come la pupilla coloro che ricercano la Tua unità.

4) Barchèm Taharèm Ràchamei Tzidkatchà Tamìd Gomlèm (Sefirà Nezach - Mercoledì) Benedicili, purificali, la misericordia della tua giustizia sempre concedi loro.

5) Chasìn Kadòsh Beròv Tuvchà Nàhel Adatechà (Sefirà Hod - Giovedì) Potente, Santo, con la tua grande bontà guida la tua comunità.

6) Ya ch ìd Gheè LeAm chà Fen è Zò chr e i K ed u s hà t echa (Sefirà Yesod - Venerdì) Unico, elevatissimo, volgiti al tuo popolo, che ricorda la tua santità

7) Shavàtenu Kàbel Ushmà Tzaakatènu Yòdea Ta’alùmot (Sefirà Malkhut - Sabato) Accogli la nostra invocazione e ascolta il nostro grido, che conosci i misteri

Barùch Shèm K ev ò d M a lchu t ò Le’o là m Va ’èd (recitato molto sottovoce). Sia Benedetto il Nome glorioso del suo regno per sempre.

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An à Bek o a ch è stata composta da Rabbi Nechunià Ben Hakanà. Secondo la Cabalà è una preghiera importantissima e potentissima, i cui significati esoterici sono molto profondi. E’ molto importante recitarla almeno due volte al giorno (mattina e pomeriggio, preferibilmente) perché è di grande aiuto nel lavoro di trasformazione e crescita spirituale.

Le 42 iniziali di parola in ebraico (che vedete ingrandite nell’immagine) che la compongono formano il Nome di Dio di 42 lettere, che contiene il segreto della creazione. Quando recitiamo questa preghiera ci connettiamo all’energia creatrice di Dio e se lo facciamo con grande kavannà (concentrazione) ne veniamo trasformati. Il potere e l’importanza di questa preghiera è comunque racchiusa nelle sue 42 lettere iniziali.

La preghiera inoltre è composta da 7 ve rse tti, co rrispo n de n ti alle 7 s e firo t de ll’Albe ro de lla Vita , dette “emozioni del cuore” (per distinguerle dalle tre sefirot superiori corrispondenti ai “cervelli”, ovvero Keter, Chokmà e Binà) con cui Dio governa il mondo e che corrispondono anche ai 7 giorni della settimana, ai 7 pianeti, ai 7 colori dell’arcobaleno, alle 7 aperture del viso, etc.

Qui sotto una tabella delle corrispondenze tra Sefirà, giorno, e lettera ebraica corrispondente: (Il giorno ebraico inizia al tramonto e finisce al tramonto del giorno successivo: ad esempio la domenica inizia al tramonto del sabato e finisce al tramonto di domenica, il lunedì inizia al tramonto della domenica e finisce al tramonto del lunedì, e così via.)

Sefirà/Emozione de l cuo re Giorno settimana Lettera ebraica

Chesed, Amore, Bontà, Espansione Domenica BET

Ghevurà, Forza, Restrizione Lunedì GHIMEL

Tiferet, Clemenza, Amore + Forza, Bellezza Martedì DALET

Nezach, Persistenza, Vittoria Mercoledì KAF

Hod, Splendore, Empatia, umiltà Giovedì PEH

Yesod, Unione, Fondamento, Rettitudine Venerdì RESH

Malkhut, Nobiltà, Shekinà, Azione Sabato TAV

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LETTERA DEL MESE

Ogni mese ha due lettere associate: la lettera del segno zodiacale e la lettera del pianeta governatore del mese. Visualizzare mentalmente queste lettere ci connette all’energia spirituale del mese. Ad esempio le lettere energia di questo mese di luglio/tamuz sono la Chet per il segno del cancro e la lettera Tav per la Luna.

Mese Segno zodiacale

Lettera segno zod.

Pianeta governatore

Lettera pianeta

Nisan - Marzo/Aprile Ariete Hey

Marte/ Meadìm Dalet

Yiar - Aprile/ Maggio Toro Vav

Venere/ Noga Peh

Sivan - Maggio/Giugno Gemelli Zàyin

Mercurio/ Kochàv Resh

Tamuz - Giugno/Luglio Cancro Chet

Luna/ Levanà Tav

Av - Luglio/Agosto Leone Tet

Sole/ Chamà Kaf

Elul - Agosto/Settembre Vergine Yud

Mercurio/ Kochàv Resh

Tishrey - Sett/Ottobre Bilancia Làmed

Venere/ Noga Peh

Cheshvan - Ott./Novembre Scorpione Nun

Marte/ Meadìm Dalet

Kislev - Nov/Dicembre Sagittario Sàmekh

Giove/ Zèdek Ghimel

Tevet - Dicembre/Gennaio Capricorno Ayin

Saturno/ Shabtai Bet

Shevat - Gen./Febbraio Acquario Zadìk

Saturno Shabtai Bet

Adar - -Febbr/ Marzo Pesci Quf

Giove - Zèdek Ghimel

ISTRUZIONI PER ANA’ BE KOACH E IL TIKUN HA NEFESH (la guarigione dell’anima e del corpo)

1. Recitate Ana B'koach sino al versetto del giorno in corso (la domenica sino al primo versetto, il lunedì sino al secondo versetto, il martedì sino al terzo versetto e così via sino all’ultimo versetto dello Shabbat).

2. Osservate concentrati le due lettere simbolo del mese in corso (ad es. per il mese di Tamuz la Chet lettera del segno del cancro e la Tav della Luna, il pianeta governatore di questo mese), e visualizzatele mentalmente circondate da una luce bianca sopra la vostra testa.

3. Fate il tikkun hanefesh (vedi ultima pagina). 4. Completate la recitazione di Ana BeKoach con i restanti versetti.

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Il Tikkun HaNefesh

Esiste una tecnologia spirituale in grado di guarire sia il corpo sia l’anima.

Si chiama Tikkun HaNefesh, la “riparazione dell’anima” ed è uno degli strumenti più potenti della Cabalà. Nel corso della storia, i più grandi cabalisti hanno usato due volte al giorno questa meditazione per la guarigione, sette giorni la settimana, per rigenerare e rivitalizzare tutti gli organi del corpo.

Per attivare la Luce della guarigione, spostatevi sullo schema allegato, di riquadro in riquadro, in questa sequenza

1. Keter – cranio (skull) 2. Chokhmà – cervello destro (right brain) 3. Binà – cervello sinistro (left brain) 4. Occhio destro (right eye) 5. Occhio sinistro (left eye) 6. Orecchio destro (right ear) 7. Orecchio sinistro (left ear) 8. Naso (nose) narice destra 9. Naso (nose) narice sinistra 10. Bocca (mouth) 11. Chesed – braccio destro (right arm) 12. Ghevurà – braccio sinistro (left arm) 13. Tiferet – torace (body) 14 . Ne zach - gamba destra (right leg) 15. Hod – gamba sinistra (left leg) 16. Yesod – organi riproduttivi (reproductive organs) 17. Malkhut – piedi (feet)

Spostate la mano destra sulle varie parti del vostro corpo.

Visualizzate una luce bianca emanante dal palmo della vostra mano, che penetra negli organi e nei livelli più profondi del vostro corpo e della vostra anima. Meditate/Osservando i Nomi di Dio contenuti nei riquadri corrispondenti e lasciate posata - per qualche momento - la palma della mano sulla corrispondente parte del corpo.

La Luce generata da questo esercizio di guarigione elimina dal vostro corpo le forze della morte. Rigenera le cellule. Purifica il vostro sangue. E quando meditiamo per condividere questa energia con il nostro prossimo, questo effetto di guarigione si estende a tutte le persone nel mondo.

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RIGHT BRAIN

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SKULL

KETER

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LEFT BRAIN

BINAH

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