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Basi Biologiche della Psicosomatica I lezione INTRODUZIONE Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche Anno Accademico 2017/2018

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Basi Biologiche della Psicosomatica

I lezione INTRODUZIONE

Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche

Anno Accademico 2017/2018

La materia basi biologiche della psicosomatica mirerà ad approfondire le correlazioni tra processi psichici e manifestazioni somatiche.

Studi provenienti dalle neuroscienze, dalla psicobiologia, dalla fisica stanno facendo sempre più luce su queste correlazioni, chiarendone meglio i meccanismi biochimici e biofisici che ne sono alla base.

In modo particolare, dall'approfondimento delle modalità di trasmissione delle informazioni all'interno di un sistema biologico complesso quale è l'uomo, si delinea una visione unitaria dell'essere umano da intendersi come sistema integrato nel quale psiche e corpo non sono due entità separate bensì strettamente interconnesse ed in continuo scambio informazionale con l'ambiente interno ed esterno.

Il termine psicosomatico è dato dall'unione di due parole di origine greca:

Psiukè : psiche + Soma : corpo

...a proposito di psiche

Il termine psiche fu coniato dagli antichi Greci: psiukè significava “soffio vitale” ed il suono della sua pronuncia ne evocava l'immagine . Esprimeva dunque un concetto strettamente connesso alla vita e all' individuo. Connessione che poteva realizzarsi però in modi decisamente diversi a seconda dell' interpretazione filosofica:

Per Platone le psiche abita il corpo come una prigione e anzi viene da esso, dalle sue passioni, costantemente disturbata e mantenuta nell'ignoranza: “la cura dell'anima consiste nel separarla il più possibile dal corpo e nell'abituarla a raccogliersi, a restare sola con se stessa , sciolta dai vincoli del corpo come da catene” (Fedone). La psiche in questo senso è eterna , incorruttibile, ingenerata, incorporea, sempre attiva; troverà la sua pienezza con la morte, con la separazione dal corpo.

Per Aristotele invece ogni essere vivente (compresi animali e piante) è dotato di psiche e di quella psiche lì: la sua. La psiche quindi si identifica con la vita e, al tempo stesso, funge da principio individualizzante. Ovviamente la psiche di un essere umano è diversa da quella di una pianta e le sue funzioni consentono all' individuo non solo di nutrirsi e di percepire l' ambiente ma anche di muoversi e di ragionare. Resta il fatto che la psiche (umana o di una pianta) è incarnata. Senza corpo la psiche non si dà. “Essa non si identifica nel corpo ma è del corpo” (“perì psiukès”).

A sinistra, con la mano rivolta verso l'alto, è rappresentato Platone: per lui la Psiche troverà piena realizzazione distaccandosi dal corpo.

A destra, con la mano aperta verso il basso, Aristotele. Secondo la sua interpretazione la Psiche è incarnata, tramite il corpo essa si esprime e si manifesta.

...a proposito di corpo

La tradizione cristiana ha assorbito la concezione platonica. Per secoli in occidente la psiche è stata identificata con l'anima, concepita come nettamente separata dal corpo (U.Galimberti). Il corpo è stato fortemente discriminato in quanto ritenuto causa di bassezza e corruttibilità dell'anima.

Nel 1600 con Renè Descart (Cartesio) si ha il primo tentativo di studio scientifico del corpo.Questo filosofo della natura dedicò la sua vita allo studio non solo della fisica e della metafisica ma anche e soprattutto dell'anatomia e della medicina.

Nei suoi scritti viene per la prima volta descritto il cosiddetto “arco riflesso” ovvero quel meccanismo automatico per cui il sistema nervoso risponde a uno stimolo, comandando l'attività muscolare, senza che intervenga la volontà cosciente. Partendo dal riflesso, descrive poi la formazione delle abitudini, che potremmo chiamare riflessi condizionati.

A lui si deve il tentativo di disegnare un modello che spieghi il funzionamento dell'organismo umano adottando una procedura scientifica, critica sia nei confronti del senso comune sia verso la metafisica dominante (Bottaccioli).

Non vi è testo contemporaneo che si occupi della psiche, dal punto di vista neurobiologico, psicologico o filosofico che non inizi citando ( o condannando) il cosiddetto dualismo cartesiano, la contrapposizione tra anima e corpo.

In Cartesio vi è una visione dualistica dell'essere umano: egli concepisce una diversità sostanziale tra mente (res cogitans) e corpo (res extensa)...

...ma questo dualismo non era una novità: faceva parte dei modelli, degli ideali scientifici del tempo.

Nella sua più importante opera filosofica ( le meditazioni metafisiche) critica apertamente la visione platonica del corpo come struttura che ospita l' anima “la natura mi insegna che io non sono puramente presente al mio corpo come un comandante lo è al suo vascello, bensì gli sono congiunto molto strettamente e quasi mescolato (permixtum) in modo da comporre con esso una unità (unum).

E nella sua ultima opera (le passioni dell'anima) vi è una visione larga delle passioni che servono a mettere l' individuo in condizione di rispondere a stimoli che possono venire da tutti i contesti: dall' esterno, dal corpo e dall'anima stessa.

C'è da chiedersi quindi se Cartesio credesse davvero alla separazione delle due sostanze (res cogitans e res extensa) o se questo non fosse invece un modo per dedicarsi agli studi sulla conoscenza umana cercando di evitare gli attacchi sistematici della Chiesa e delle istituzioni universitarie da essa dominate.

...psiche e corpo a lungo divisi!

Era del resto un'epoca nella quale studiosi e liberi pensatori pagavano caramente affermazioni che fossero contrarie o che comunque minassero quelle del pensiero dominante...

Galileo Galilei: matematico, filosofo, astronomo, inventore del telescopio. Sostenitore della teoria copernicana eliocentrica -rivelatasi corretta- per cui era la Terra a muoversi attorno al Sole e non il contrario.Accusato per due volte di eresia dalla Chiesa . Costretto ad abiurare.

Giordano Bruno: filosofo, scrittore e frate domenicano. Sostenitore del concetto di Dio come trascendente, in quanto supera ineffabilmente la Natura, e allo stesso tempo immanente, in quanto anima del mondo: in questo senso Dio e Natura vengono interpretati come un' unica realtà, un'inscindibile unità panteistica di pensiero e materia.Scomunicato, incarcerato e giudicato eretico.Arso vivo sul rogo, in piazza Campo de' Fiori il 17 febbraio 1600.

...sulla lapide di Cartesio si legge : bene qui latuit, bene vixit, “ visse bene chi ben si nascose” (Ovidio)

Per secoli dunque la dimensione immateriale è stata appannaggio della religione mentre la scienza medica si è dedicata allo studio della realtà materiale.

La parte corporea, d'altronde, essendo fatta di materia tangibile, è da sempre oggetto accessibile di studio, almeno ne suoi aspetti macroscopici.

L'invenzione del microscopio ha poi svelato un mondo che è stato sempre più approfondito. Si è scoperta l'organizzazione degli organi in tessuti e cellule altamente specializzate. Con il progresso tecnologico la conoscenza medica è diventata così particolareggiata da rendere necessaria l'introduzione di molteplici branche specializzate.

Così la scienza moderna si è di fatto sviluppata con una attitudine fortemente materialista e riduzionista come “scienza senza coscienza”.

Nella medicina organocentrica e specialistica si tende a trattare gli organi e gli apparati come disgiunti dalle presunte realtà immateriali quali le emozioni e il pensiero.

Tutto ciò ha però ulteriormente rinforzato il concetto della linearità causa-effetto nel determinismo e nel trattamento delle malattie (es. : batterio=malattia).

In realtà oggi sappiamo che non è proprio così. I sistemi viventi non sono sistemi lineari e, per tornare all' esempio del batterio, nell'insorgenza della malattia è determinante l' interazione batterio-sistema immunitario, la cui responsività, a sua volta, dipende da molteplici fattori,non ultimi gli stati emotivi!

Quindi l'approccio organicista e materialista ormai risulta incompleto e carente

Studiare l'organismo nelle sue singole parti non significa aver compreso l'individuo.

L'individuo non è dato dalla somma delle parti che lo compongono, ma dalla integrazione di esse in un continuo , incessante scambio con l' ambiente e l'ambiente, a sua volta, è un ambiente fisico e relazionale.

Le scoperte microbiologiche hanno consentito di scoprire gli agenti patogeni responsabili delle malattie infettive e lo sviluppo della farmacologia ha permesso grandi passi avanti nel trattamento di queste ultime.

MATERIALE DIDATTICO

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Per ulteriori approfondimenti ad ogni lezione verranno indicati

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