Corso di Laurea in Infermieristica A.A. 2009/2010

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Corso di Laurea in Infermieristica A.A. 2009/2010 Corso di Laurea in Infermieristica A.A. 2009/2010 ORGANIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA E DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA I Docente: Daniela Lanteri

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Corso di Laurea in Infermieristica A.A. 2009/2010. ORGANIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA E DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA I. Docente: Daniela Lanteri. Organizzazione del lavoro. Organizzazione complessa. - PowerPoint PPT Presentation

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Corso di Laurea in Infermieristica A.A. 2009/2010Corso di Laurea in Infermieristica A.A. 2009/2010

ORGANIZZAZIONE

DELL’ASSISTENZA

E DELLA

PROFESSIONE

INFERMIERISTICA I

Docente: Daniela Lanteri

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Organizzazione Organizzazione

del del

lavorolavoro

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Organizzazione Organizzazione complessacomplessa

Organizzazione sistematica di Organizzazione sistematica di risorse, persone, relazioni, risorse, persone, relazioni, informazioni per realizzare gli informazioni per realizzare gli obiettivi del servizioobiettivi del servizio sanitariosanitario su su criteri di economicità e priorità di criteri di economicità e priorità di intervento, nel rispetto della intervento, nel rispetto della globalità/specificità dei bisogni globalità/specificità dei bisogni delle persone assistite delle persone assistite

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L’organizzazione è…...L’organizzazione è…...

L’insieme di variabili legate tra di loro da un rapporto di interdipendenza e finalizzate a raggiungere uno scopo

AMBIENTE AMBIENTESISTEMAORGANIZZATIVO

Modello sistemico:

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FATTORI IN AZIENDA OSPEDALIERA FATTORI IN AZIENDA OSPEDALIERA SERVIZI IN SERVIZI IN INGRESSO UNITA’ OPERATIVA INGRESSO UNITA’ OPERATIVA USCITAUSCITA (INPUT) (INPUT) (OUTPUT)(OUTPUT)

VARIABILI DI CONTESTO INTERNO

STRUTTURA DI BASE

MECCANISMI OPERATIVI

PROCESSI SOCIALI

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QUALE SCENARIO?QUALE SCENARIO?

NUOVI PARADIGMI DI TIPO EPIDEMIOLOGICO:NUOVI PARADIGMI DI TIPO EPIDEMIOLOGICO:

LA CRESCITA DELL’ASPETTATIVA DI VITALA CRESCITA DELL’ASPETTATIVA DI VITA L’AUMENTO DELL’ETA’ MEDIAL’AUMENTO DELL’ETA’ MEDIA L’AUMENTO DELLE PATOLOGIE A FORTE L’AUMENTO DELLE PATOLOGIE A FORTE

IMPLICAZIONE PSICOSOCIALEIMPLICAZIONE PSICOSOCIALE IL PREVALERE DI PATOLOGIE CRONICO-IL PREVALERE DI PATOLOGIE CRONICO-

DEGENERATIVEDEGENERATIVE CRESCENTI PROBLEMI SANITARI CRESCENTI PROBLEMI SANITARI

CARATTERIZZATI DA SITUAZIONE DI CARATTERIZZATI DA SITUAZIONE DI COMORBOSITA’ E DA LIMITAZIONE COMORBOSITA’ E DA LIMITAZIONE NELL’ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITA’ NELL’ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITA’ QUOTIDIANEQUOTIDIANE

ESIGENZA DI INTERVENTI SANITARI ESIGENZA DI INTERVENTI SANITARI INTERDISCIPLINARI, APPROCCIO GLOBALE ALLA INTERDISCIPLINARI, APPROCCIO GLOBALE ALLA PERSONAPERSONA

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QUALE SCENARIO?QUALE SCENARIO?

NUOVI PARADIGMI DI TIPO SOCIALE:NUOVI PARADIGMI DI TIPO SOCIALE:

LA MODIFICA DELLA PERCEZIONE DI BISOGNO DI LA MODIFICA DELLA PERCEZIONE DI BISOGNO DI CURA E DI ASSISTENZA DELLA POPOLAZIONECURA E DI ASSISTENZA DELLA POPOLAZIONE

LE DIVERSITA’ INTERCULTURALILE DIVERSITA’ INTERCULTURALI LE ASPETTATIVE IN TERMINI DI DIGNITA’ E DI LE ASPETTATIVE IN TERMINI DI DIGNITA’ E DI

LIBERTA’ DELLA PERSONA, LA CULTURA DEL DIRITTO LIBERTA’ DELLA PERSONA, LA CULTURA DEL DIRITTO E DELL’AUTODETERMINAZIONE DELLA PERSONAE DELL’AUTODETERMINAZIONE DELLA PERSONA

ESIGENZA DI CONSIDERARE E TRATTARE IL PAZIENTE ESIGENZA DI CONSIDERARE E TRATTARE IL PAZIENTE COME UN UNICO ESSERE E NON UN INSIEME DI PARTI COME UN UNICO ESSERE E NON UN INSIEME DI PARTI DISTINTE TRA LORODISTINTE TRA LORO

SCOLARIZZAZIONE DI MASSA E BENESSERE SCOLARIZZAZIONE DI MASSA E BENESSERE ECONOMICOECONOMICO

GLI UTENTI: SEMPRE MENO “PAZIENTI” E SEMPRE GLI UTENTI: SEMPRE MENO “PAZIENTI” E SEMPRE PIU’ “ESIGENTI”PIU’ “ESIGENTI”

CONIUGARE L’APPLICAZIONE DELLA TECNOLOGIA PIU’ CONIUGARE L’APPLICAZIONE DELLA TECNOLOGIA PIU’ SOFISTICATA ALL’UMANIZZAZIONE DEL RAPPORTO SOFISTICATA ALL’UMANIZZAZIONE DEL RAPPORTO CON LA PERSONA MALATACON LA PERSONA MALATA

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QUALE SCENARIO?QUALE SCENARIO?

NUOVI PARADIGMI PROFESSIONALI:NUOVI PARADIGMI PROFESSIONALI:

PRATICA MEDICA SEMPRE PIU’ VERSO LA PRATICA MEDICA SEMPRE PIU’ VERSO LA MICROSPECIALIZZAZIONE CON IL CRESCENTE MICROSPECIALIZZAZIONE CON IL CRESCENTE UTILIZZO DI TECNOLOGIE COMPLESSE E RAFFINATEUTILIZZO DI TECNOLOGIE COMPLESSE E RAFFINATE

FRAMMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ NECESSARIE A FRAMMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ NECESSARIE A CURARE UNO STESSO PAZIENTE CON NECESSITA’ DI CURARE UNO STESSO PAZIENTE CON NECESSITA’ DI STRUMENTI E METODI DI COORDINAMENTO E STRUMENTI E METODI DI COORDINAMENTO E INTEGRAZIONE TRA I PROFESSIONISTIINTEGRAZIONE TRA I PROFESSIONISTI

MODIFICA DEI PERCORSI FORMATIVI DELLE MODIFICA DEI PERCORSI FORMATIVI DELLE PROFESSIONI SANITARIE NON MEDICHE (LAUREA PROFESSIONI SANITARIE NON MEDICHE (LAUREA TRIENNALE, LAUREA SPECIALISTICA, MASTER DI 1° TRIENNALE, LAUREA SPECIALISTICA, MASTER DI 1° LIVELLO)LIVELLO)

NORMATIVA PROFESSIONALIZZANTE (AUTONOMIA, NORMATIVA PROFESSIONALIZZANTE (AUTONOMIA, RESPONSABILITA’, I PROFILI PROFESSIONALI, LA RESPONSABILITA’, I PROFILI PROFESSIONALI, LA DIRIGENZA, ECC)DIRIGENZA, ECC)

IL PERSONALE DI SUPPORTOIL PERSONALE DI SUPPORTO

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QUALE SCENARIO?QUALE SCENARIO?

NUOVI PARADIGMI NUOVI PARADIGMI ORGANIZZATIVI:ORGANIZZATIVI:

LO SVILUPPO DI UNA SENSIBILITA’ PIU’ ATTENTA LO SVILUPPO DI UNA SENSIBILITA’ PIU’ ATTENTA AGLI ASPETTI QUALITATIVI DELL’ASSISTENZAAGLI ASPETTI QUALITATIVI DELL’ASSISTENZA

LA NECESSITA’ DI RAZIONALIZZARE E CONTENERE LA LA NECESSITA’ DI RAZIONALIZZARE E CONTENERE LA SPESA SANITARIASPESA SANITARIA

IL PROCESSO DI AZIENDALIZZAZIONE DEL SERVIZIO IL PROCESSO DI AZIENDALIZZAZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALESANITARIO NAZIONALE

LA RIORGANIZZAZIONE IN SENSO DIPARTIMENTALELA RIORGANIZZAZIONE IN SENSO DIPARTIMENTALE LA PROMOZIONE DI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE LA PROMOZIONE DI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE

PER INTENSITA’ DI CURAPER INTENSITA’ DI CURA

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IL DIPARTIMENTOIL DIPARTIMENTO

Definizione: Definizione:

raggruppamento di Unità raggruppamento di Unità Organizzative finalizzato al Organizzative finalizzato al raggiungimento di obiettivi raggiungimento di obiettivi che non sarebbe possibile che non sarebbe possibile

realizzare altrimentirealizzare altrimenti

Zanetti et al., Medico e Management, Accademia nazionale di medicina, Zanetti et al., Medico e Management, Accademia nazionale di medicina, Genova, 1996Genova, 1996

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FINALITA’ DELL’ORGANIZZAZIONE FINALITA’ DELL’ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALEDIPARTIMENTALE

SUPERAMENTO DELLA SUPERAMENTO DELLA FRAMMENTAZIONE FRAMMENTAZIONE DELL’ASSISTENZA SANITARIA IN DELL’ASSISTENZA SANITARIA IN SPECIALITA’ (aumento di SPECIALITA’ (aumento di efficacia)efficacia)

REALIZZAZIONE DI UN RISPARMIO REALIZZAZIONE DI UN RISPARMIO DI RISORSE SEMPRE PIU’ SCARSE DI RISORSE SEMPRE PIU’ SCARSE (aumento di efficienza)(aumento di efficienza)

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FUNZIONI DEL DIPARTIMENTOFUNZIONI DEL DIPARTIMENTO

ASSISTENZA (PDTA)ASSISTENZA (PDTA) FORMAZIONE E AGGIORNAMENTOFORMAZIONE E AGGIORNAMENTO RICERCARICERCA INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE

SANITARIASANITARIA

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IL DIPARTIMENTOIL DIPARTIMENTO

Vantaggi:Vantaggi: Favorisce il potenziamento delle Favorisce il potenziamento delle

capacità decisionale e operativa capacità decisionale e operativa dei vari professionisti dei vari professionisti

attraverso il loro coinvolgimento attraverso il loro coinvolgimento nel processo decisionale, con nel processo decisionale, con conseguente riconoscimento conseguente riconoscimento

dell’autonomia operativa per gli dell’autonomia operativa per gli aspetti assistenziali, diagnostici aspetti assistenziali, diagnostici

e clinici di rispettiva e clinici di rispettiva competenzacompetenza

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IL DIPARTIMENTOIL DIPARTIMENTO

Vantaggi:Vantaggi: Favorisce l’interdisciplinarietà, Favorisce l’interdisciplinarietà,

lo scambio di conoscenze e di lo scambio di conoscenze e di esperienze tra professionisti, esperienze tra professionisti,

con conseguente con conseguente miglioramento della qualità, miglioramento della qualità,

dell’efficacia dei servizi e della dell’efficacia dei servizi e della soddisfazione delle esigenze soddisfazione delle esigenze

del cittadinodel cittadino

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IL DIPARTIMENTOIL DIPARTIMENTO

Vantaggi:Vantaggi: Rende più razionale ed Rende più razionale ed

efficiente l’utilizzo delle risorse, efficiente l’utilizzo delle risorse, che non sono più da considerare che non sono più da considerare “proprietà privata di qualcuno” “proprietà privata di qualcuno” ma risorse dell’organizzazione, ma risorse dell’organizzazione,

che su predefiniti criteri che su predefiniti criteri d’utilizzo, siano interscambiabili d’utilizzo, siano interscambiabili

nell’interesse comunenell’interesse comune

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IL DIPARTIMENTOIL DIPARTIMENTO

Condizioni favorenti:Condizioni favorenti: Grado di coerenza con gli Grado di coerenza con gli

obiettivi dichiarati e delle obiettivi dichiarati e delle scelte attuate dalla direzione scelte attuate dalla direzione

strategicastrategica Grado di motivazione dei Grado di motivazione dei professionisti a mettersi in professionisti a mettersi in

giocogioco

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IL DIPARTIMENTOIL DIPARTIMENTO

Le resistenze:Le resistenze: Da parte di coloro che vedono rimodulato Da parte di coloro che vedono rimodulato

il “potere” posseduto in precedenzail “potere” posseduto in precedenza Da parte di coloro che non sono Da parte di coloro che non sono disponibili a lasciare una condizione disponibili a lasciare una condizione

caratterizzata da senso di sicurezza e caratterizzata da senso di sicurezza e spirito di appartenenza a un piccolo spirito di appartenenza a un piccolo

nucleo, ben strutturato e con nucleo, ben strutturato e con responsabilità definiteresponsabilità definite

Inadeguatezza delle strutture Inadeguatezza delle strutture architettonichearchitettoniche

La cultura dominanteLa cultura dominante

Allaire Y. Firsirotu M., La culture organisationelle, Morin ed., 1988

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IL MODELLO ORGANIZZATIVO BASATO IL MODELLO ORGANIZZATIVO BASATO SULL’INTENSITA’ DI CURASULL’INTENSITA’ DI CURA

Spostamento dalle Spostamento dalle esigenze degli operatoriesigenze degli operatori a a quelle dei pazientiquelle dei pazienti

Il paziente è posto al centro della strutturaIl paziente è posto al centro della struttura e e gli operatori devono “ruotare” attorno ad esso gli operatori devono “ruotare” attorno ad esso

in stretta connessione tra loroin stretta connessione tra loro Il percorso sanitario del pazienteIl percorso sanitario del paziente deve deve prevedere una organizzazione in grado di prevedere una organizzazione in grado di

coniugare coniugare altaalta specializzazionespecializzazione, collegamento , collegamento in rete con in rete con altialti livelli assistenzialilivelli assistenziali a seconda a seconda dei bisogni della persona malata, attenzione dei bisogni della persona malata, attenzione

all’accoglienza e alla dimensione umana all’accoglienza e alla dimensione umana dell’assistenzadell’assistenza

Aumentare l’appropriatezzaAumentare l’appropriatezza intesa come intesa come integrazione tra efficacia, efficienza e integrazione tra efficacia, efficienza e

opportunità cioè il gopportunità cioè il grado di utilità della rado di utilità della prestazione rispetto al problema clinico e allo prestazione rispetto al problema clinico e allo

stato delle conoscenzestato delle conoscenze

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CLASSIFICAZIONE DELLE CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀATTIVITÀ

Assistenza diretta di baseAssistenza diretta di base Assistenza diretta tecnico-infermieristicaAssistenza diretta tecnico-infermieristica Assistenza diretta: comunicazione con i Assistenza diretta: comunicazione con i

pazientipazienti

Assistenza indiretta (comunicazione équipe, Assistenza indiretta (comunicazione équipe, documentazione infermieristica)documentazione infermieristica)

Attività amministrative-burocraticheAttività amministrative-burocratiche

Attività di tipo alberghieroAttività di tipo alberghieroBrandi 1992Brandi 1992

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Modelli organizzativi orientati Modelli organizzativi orientati al tecnicismoal tecnicismo

Modelli organizzativi orientati Modelli organizzativi orientati alla professionalitàalla professionalità

Modelli organizzativi Modelli organizzativi dell’assistenza infermieristicadell’assistenza infermieristica

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Modelli organizzativi orientati al Modelli organizzativi orientati al tecnicismotecnicismo:: standardizzazione, standardizzazione, parcellizzazione, compiti, quantità, parcellizzazione, compiti, quantità, ripetitività, efficienzaripetitività, efficienza

Modelli organizzativi orientati alla Modelli organizzativi orientati alla professionalitàprofessionalità:: obiettivi, globalità, obiettivi, globalità, individualizzazione, qualità, autonomia, individualizzazione, qualità, autonomia, risultati, efficaciarisultati, efficacia

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Modelli organizzativi Modelli organizzativi dell’assistenza dell’assistenza infermieristicainfermieristica

Modelli organizzativiModelli organizzativi

orientati al orientati al tecnicismo:tecnicismo:

Modello funzionale o Modello funzionale o per compitiper compiti

Modelli organizzativiModelli organizzativi

orientati alla orientati alla professionalitàprofessionalità

Modello per piccole Modello per piccole équipeéquipe

Modello di assistenza Modello di assistenza primariaprimaria

Case managerCase manager

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IL MODELLO FUNZIONALE O PER IL MODELLO FUNZIONALE O PER COMPITICOMPITI

SI ISPIRA ALL’ORGANIZZAZIONE SI ISPIRA ALL’ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE DEGLI INIZI DEL SECOLO INDUSTRIALE DEGLI INIZI DEL SECOLO SCORSOSCORSO

LO SCOPO E’ DI RAGGIUNGERE LA LO SCOPO E’ DI RAGGIUNGERE LA MASSIMA PRODUTTIVITA’MASSIMA PRODUTTIVITA’

SI BASA SULLA PARCELLIZZAZIONE E SI BASA SULLA PARCELLIZZAZIONE E REDISTRIBUZIONE DEI COMPITI E/O REDISTRIBUZIONE DEI COMPITI E/O ATTIVITA’ AI DIVERSI OPERATORIATTIVITA’ AI DIVERSI OPERATORI

IN ALCUNE STRUTTURE ORGANIZZATIVE IN ALCUNE STRUTTURE ORGANIZZATIVE RISULTA L’UNICO MODELLO UTILIZZABILERISULTA L’UNICO MODELLO UTILIZZABILE

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Lanteri DanielaLanteri Daniela

Modello Modello organizzativorganizzativoo“funzionale” “funzionale” o per o per compiticompiti Ogni infermiere

Svolge un certo tipo di compiti

per tutti i pazientidel reparto

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Punti deboli: Perdita della visione globale della

persona assistita Minore gratificazione (meno stimoli

professionali) Minore attenzione

(aumento eventi critici) Difficoltà del paziente ad individuare le Difficoltà del paziente ad individuare le

figure assistenziali di riferimentofigure assistenziali di riferimento

Punti di forza: Controllo diretto del coordinatore

(leadership autocratica) Minore impiego di risorse Minore stress (ripetitività e minore

responsabilità)

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Lanteri DanielaLanteri Daniela

TEAM NURSING O MODELLO PER PICCOLE TEAM NURSING O MODELLO PER PICCOLE EQUIPEEQUIPE

BASA I SUOI PRINCIPI ORGANIZZATIVI BASA I SUOI PRINCIPI ORGANIZZATIVI SULL’ASSEGNAZIONE DEI PAZIENTI SECONDO SULL’ASSEGNAZIONE DEI PAZIENTI SECONDO

ALCUNI CRITERI:ALCUNI CRITERI:

TOPOGRAFICI (SUDDIVISIONE DEGLI UTENTI PER TOPOGRAFICI (SUDDIVISIONE DEGLI UTENTI PER NUMERO DI CAMERE DI DEGENZA)NUMERO DI CAMERE DI DEGENZA)

NOSOLOGICI (REDISTRIBUZIONE DEI DEGENTI IN NOSOLOGICI (REDISTRIBUZIONE DEI DEGENTI IN BASE ALLA PATOLOGIA)BASE ALLA PATOLOGIA)

GRADO DI DIPENDENZA (IN RIFERIMENTO ALLA GRADO DI DIPENDENZA (IN RIFERIMENTO ALLA DOMANDA ASSISTENZIALE)DOMANDA ASSISTENZIALE)

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Modalità operative Modalità operative dell’assistenza per piccole dell’assistenza per piccole équipeséquipes

Il personale infermieristico dell’équipe Il personale infermieristico dell’équipe viene suddiviso in due/tre nuclei viene suddiviso in due/tre nuclei composti da infermieri e oss in n° composti da infermieri e oss in n° variabile dei quali uno assume la variabile dei quali uno assume la responsabilitàresponsabilità

L’unità operativa viene suddivisa in due L’unità operativa viene suddivisa in due o tre zone che costituiscono l’esclusiva o tre zone che costituiscono l’esclusiva zona di intervento di ciascuna équipe o zona di intervento di ciascuna équipe o in due tre gruppi di pazientiin due tre gruppi di pazienti

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Punti di forza:Punti di forza: Decentra l’autorità su decisioni assistenziali Decentra l’autorità su decisioni assistenziali

dal coordinatore all’infermiere responsabiledal coordinatore all’infermiere responsabile Sviluppa comunicazione orizzontale e Sviluppa comunicazione orizzontale e

soddisfa gli operatori che assistono per soddisfa gli operatori che assistono per problem solving problem solving

Aumento del grado di coinvolgimento e Aumento del grado di coinvolgimento e soddisfazione degli utentisoddisfazione degli utenti

Facilità nella verifica dei risultati raggiuntiFacilità nella verifica dei risultati raggiunti

Punti di debolezza:Punti di debolezza: Numero di risorse maggioreNumero di risorse maggiore Rischio di lavorare “per funzioni” in piccoloRischio di lavorare “per funzioni” in piccolo Aumento di responsabilità del team leaderAumento di responsabilità del team leader Maggiore stress legato a un aumento delle Maggiore stress legato a un aumento delle

responsabilità connesse al risultato responsabilità connesse al risultato assistenziale da conseguireassistenziale da conseguire

Ruolo del team leader non sempre accettatoRuolo del team leader non sempre accettato

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Obiettivi dell’assistenza per Obiettivi dell’assistenza per piccole équipepiccole équipe

Far partecipare attivamente il Far partecipare attivamente il paziente e i familiari al processo paziente e i familiari al processo assistenzialeassistenziale

migliorare il prodotto dell’assistenza migliorare il prodotto dell’assistenza infermieristicainfermieristica

migliorare i rapporti di collaborazione migliorare i rapporti di collaborazione tra le differenti figura professionali tra le differenti figura professionali

incentivare e supportare la incentivare e supportare la motivazione del personale motivazione del personale infermieristico infermieristico

Chiaramonti, 1996Chiaramonti, 1996

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Lanteri DanielaLanteri Daniela

TEAM NURSING O MODELLO PER PICCOLE TEAM NURSING O MODELLO PER PICCOLE EQUIPEEQUIPE

ASPETTI DA VALUTARE NEL CAMBIAMENTOASPETTI DA VALUTARE NEL CAMBIAMENTO LA STRUTTURA DI BASE:LA STRUTTURA DI BASE: STRUTTURA EDILIZIA, STRUTTURA EDILIZIA,

PERSONALE (quantità e qualità), DOTAZIONE PERSONALE (quantità e qualità), DOTAZIONE TECNOLOGICA E STRUMENTALE, TIPOLOGIA E TECNOLOGICA E STRUMENTALE, TIPOLOGIA E NUMERO PAZIENTINUMERO PAZIENTI

I MECCANISMI OPERATIVI:I MECCANISMI OPERATIVI: FORMAZIONE, FORMAZIONE, TURNAZIONE DEGLI OPERATORI-TURNAZIONE DEGLI OPERATORI-SOVRAPPOSIZIONE ORARI PER PIANIFICAZIONE SOVRAPPOSIZIONE ORARI PER PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE-, DOCUMENTAZIONE ASSISTENZIALE-, DOCUMENTAZIONE INFERMIERISTICA- CARTELLA DEL PAZIENTE-,PIANI INFERMIERISTICA- CARTELLA DEL PAZIENTE-,PIANI DI LAVORO –SOPRATTUTTO PER IL SUPPORTO, DI LAVORO –SOPRATTUTTO PER IL SUPPORTO, PROTOCOLLI ASSISTENZIALI MA ANCHE PROTOCOLLI ASSISTENZIALI MA ANCHE DIAGNOSTICO TERAPEUTICIDIAGNOSTICO TERAPEUTICI

I PROCESSI SOCIALI: I PROCESSI SOCIALI: COMPORATMENTI COMPORATMENTI INDIVIDUALI, CLIMA DEL GRUPPO, STILE DI INDIVIDUALI, CLIMA DEL GRUPPO, STILE DI DIREZIONE E DI LEADERSHIPDIREZIONE E DI LEADERSHIP

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Lanteri DanielaLanteri Daniela

PRIMARY NURSINGPRIMARY NURSING

Nel Nel primary care primary care classico, la relazione di un classico, la relazione di un singolo infermiere “primario” con singolo infermiere “primario” con

l’assistito costituisce il focus l’assistito costituisce il focus dell’assistenza professionale a cui dell’assistenza professionale a cui

vengono associati glivengono associati gli

altri infermieri.altri infermieri.

(Rafferty,1993)(Rafferty,1993)

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Lanteri DanielaLanteri Daniela

PRIMARY NURSINGPRIMARY NURSING

Il modello del primary care persegue Il modello del primary care persegue l’autonomia di ogni singolo l’autonomia di ogni singolo

professionista, quale elemento professionista, quale elemento strategico per lo sviluppo della strategico per lo sviluppo della responsabilità e professionalità responsabilità e professionalità

dell’infermieredell’infermiere

(Thomas and Bond 1990; MacGuire 1991; Sandhu, Duquette et al. (Thomas and Bond 1990; MacGuire 1991; Sandhu, Duquette et al. 1991).1991).

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Lanteri DanielaLanteri Daniela

PRIMARY NURSINGPRIMARY NURSING

Tale strategia è resa fattibile determinando Tale strategia è resa fattibile determinando un rapporto primario tra un infermiere e un rapporto primario tra un infermiere e un assistito e associando a tale rapporto un assistito e associando a tale rapporto gli altri operatori in un sistema a matrice gli altri operatori in un sistema a matrice

dove ciascun infermiere è, dove ciascun infermiere è, contemporaneamente, primario per contemporaneamente, primario per

qualche assistito e associato qualche assistito e associato nell’assistenza di altri.nell’assistenza di altri.

La responsabilità dell’assistenza La responsabilità dell’assistenza infermieristica al singolo paziente diventa infermieristica al singolo paziente diventa infatti assumibile da un singolo infermiere, infatti assumibile da un singolo infermiere,

non dagli infermieri quale gruppo di non dagli infermieri quale gruppo di “anonimi” operatori di assistenza“anonimi” operatori di assistenza

(Smith 1996; Melchior, Halfens et al. 1999; Rigby, Leach et al. 2001; Nelson (Smith 1996; Melchior, Halfens et al. 1999; Rigby, Leach et al. 2001; Nelson

2002).2002).

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Assegnazione di Assegnazione di un utente/cliente un utente/cliente (massimo 2/3) ad (massimo 2/3) ad ogni infermiere ogni infermiere che ne diventa che ne diventa responsabile e responsabile e referente di referente di tutto il processo tutto il processo assistenzialeassistenziale

Modello di Modello di assistenza assistenza primaria o primaria o Primary Primary nursingnursing

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Punti di forza:Punti di forza: assistenza centrata sul cliente e quindi assistenza centrata sul cliente e quindi efficace e soddisfacenteefficace e soddisfacente garantisce responsabilità e autonomia a garantisce responsabilità e autonomia a infermieri motivati e capaci con infermieri motivati e capaci con conseguente gratificazione e sviluppo conseguente gratificazione e sviluppo professionale professionale si può applicare anche a domiciliosi può applicare anche a domicilio

Punti di debolezza:Punti di debolezza: numero elevato di risorse umane quali-numero elevato di risorse umane quali-quantitativequantitative applicabile solo in certi contesti (aree applicabile solo in certi contesti (aree critiche)critiche) Elevato rischio di coinvolgimento Elevato rischio di coinvolgimento emotivoemotivoNecessita di frequente formazioneNecessita di frequente formazione

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Lanteri DanielaLanteri Daniela

CASE MANAGEMENTCASE MANAGEMENT

Il Case management rappresenta una Il Case management rappresenta una metodologia di organizzazione dei metodologia di organizzazione dei

servizi basati sulla centralità servizi basati sulla centralità dell’utente avente l’obiettivo della dell’utente avente l’obiettivo della

massima integrazione degli massima integrazione degli interventi richiesti, erogati al livello interventi richiesti, erogati al livello

della maggiore appropriatezza della maggiore appropriatezza possibilepossibile..

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Lanteri DanielaLanteri Daniela

CASE MANAGEMENTCASE MANAGEMENT

La gestione del caso richiede La gestione del caso richiede l’adeguamento delle figure sanitarie l’adeguamento delle figure sanitarie

tradizionali a ruoli di nuova tradizionali a ruoli di nuova responsabilità ove la caratteristica responsabilità ove la caratteristica

principale è costituita dalla capacità principale è costituita dalla capacità di valutare i bisogni, di pianificare di valutare i bisogni, di pianificare gli interventi e di mantenere livelli gli interventi e di mantenere livelli

di alta ed efficiente cooperazione tra di alta ed efficiente cooperazione tra gli operatori e la rete informale gli operatori e la rete informale dell’assistito (Familiari, amici, dell’assistito (Familiari, amici,

volontari).volontari).

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Lanteri DanielaLanteri Daniela

CASE MANAGEMENTCASE MANAGEMENT

Il modello organizzativo del Case Il modello organizzativo del Case Management trova origine in motivazioni Management trova origine in motivazioni di carattere prevalentemente economico, di carattere prevalentemente economico, infatti il controllo dei costi è il principale infatti il controllo dei costi è il principale obiettivo di un modello che, attraverso la obiettivo di un modello che, attraverso la figura chiave del responsabile del caso, figura chiave del responsabile del caso,

offre un contributo determinante offre un contributo determinante all’organizzazione dei percorsi all’organizzazione dei percorsi

terapeutici.terapeutici.

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Lanteri DanielaLanteri Daniela

CASE MANAGEMENTCASE MANAGEMENT

Il Case Manager ha la funzione operativa Il Case Manager ha la funzione operativa che va oltre la qualifica e funzione che va oltre la qualifica e funzione

esercitata in seno al processo esercitata in seno al processo diagnostico terapeutico e si concentra diagnostico terapeutico e si concentra

nell’attenzione alla appropriatezza delle nell’attenzione alla appropriatezza delle decisioni operative cercando di evitare decisioni operative cercando di evitare duplicazioni di interventi, ridondanze, duplicazioni di interventi, ridondanze,

attese e quindi riducendo i costi.attese e quindi riducendo i costi.

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Ruolo del Case Ruolo del Case Manager:Manager: Supportare l’integrazione Supportare l’integrazione

delle risposte sanitarie delle risposte sanitarie intorno al cliente, con una intorno al cliente, con una specifica attenzione specifica attenzione all’appropriatezza ed ai costiall’appropriatezza ed ai costi

Santullo 1999

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Obiettivo del Case Obiettivo del Case Manager:Manager:

Integrare al massimo gli Integrare al massimo gli interventi necessari, evitandone interventi necessari, evitandone la frammentazione e la casualitàla frammentazione e la casualità

Garantire un’assistenza Garantire un’assistenza appropriata che migliori la appropriata che migliori la qualità della vita e contenga i qualità della vita e contenga i costicosti Santullo 1999

Page 43: Corso di Laurea in Infermieristica A.A. 2009/2010

Case managementCase managementIl Il case manager ha la responsabilitàcase manager ha la responsabilità di di effettuare:effettuare:

valutazione iniziale di problemi e bisogni valutazione iniziale di problemi e bisogni (bio-psico-sociale e spirituale) con uso di (bio-psico-sociale e spirituale) con uso di scale di valutazione scale di valutazione pianificazione degli interventi pianificazione degli interventi (sincronizzazione multidisciplinare) (sincronizzazione multidisciplinare) monitoraggio continuo ed eventualmentemonitoraggio continuo ed eventualmente ri-pianificazione (efficacia pratica)ri-pianificazione (efficacia pratica) valutazione dell’esito (corrispondenza tra valutazione dell’esito (corrispondenza tra obiettivi attesi e effettivamente conseguiti)obiettivi attesi e effettivamente conseguiti)

Page 44: Corso di Laurea in Infermieristica A.A. 2009/2010

ORGANIZZAZIONE ORGANIZZAZIONE DELL’ASSISTENZADELL’ASSISTENZA

Assistenza di équipea gruppi

di pazienti

Assegnazione di singoli pazientiPrimary nursing

Case management

Gestione del caso

Cure parcellizzate

Cure globali, personalizzate

Assegnazione dei

compiti

Page 45: Corso di Laurea in Infermieristica A.A. 2009/2010

Un uomo che siaUn uomo che siaconsueto a procedere consueto a procedere in uno modo,in uno modo,non si muta mai non si muta mai e quando si e quando si mutano i tempi,mutano i tempi,con quel suo modo con quel suo modo rovina.rovina.

MacchiavelliMacchiavelli