CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA - …€¢Up to 93% compliance, >75% medication taken3 ......
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Epidemiologia e prevenzione delle
patologie tumorali
(B)
Prof. Silvano Monarca
Università degli Studi di PerugiaFACOLTÀ DI FARMACIA
- CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA
Cancro dello stomaco
Tumori dello Stomaco
NEOPLASIE GASTRICHE BENIGNE (10%)
POLIPO ADENOMATOSO (20%)SESSILE (più frequente)
PEDUNCOLATO (meno frequente)
POLIPO IPERPLASTICO (80%)
NEOPLASIE GASTRICHE MALIGNE
CARCINOMA (CANCRO)
LINFOMA
CANCRO DELLO STOMACO
Mondo
Femmine Maschi
3,9
4,4
5,7
7,6
10,7
11,3
14,6
0 10 20 30 40
Nord America
Oceania
Africa
Europa
Italia
Centro e Sud
America
Asia
8,3
8,7
9,9
16,7
21,6
22,0
31,0
0 10 20 30 40
Africa
Nord America
Oceania
Europa
Italia
Centro e Sud
America
Asia
CANCRO DELLO STOMACO
Europa
Femmine Maschi
8,2
8,6
10,5
11,0
12,6
12,8
13,1
13,3
14,7
15,4
17,3
20,6
20,7
21,4
21,6
23,8
31,9
0 5 10 15 20 25 30 35
Danimarca
Svezia
SVIZZERA
FRANCIA
Finlandia
Irlanda**
Olanda
REGNO UNITO
GERMANIA
SPAGNA
Repubblica Ceca
AUSTRIA
POLONIA
Slovacchia
ITALIA
Slovenia
Estonia
3,6
4,3
4,4
5,0
5,1
5,2
5,9
6,5
7,0
7,8
8,4
8,7
9,0
10,2
10,4
10,7
14,8
0 5 10 15 20 25 30 35
Danimarca
FRANCIA
Svezia
SVIZZERA
REGNO UNITO
Olanda
Irlanda**
SPAGNA
Finlandia
POLONIA
GERMANIA
Repubblica Ceca
Slovacchia
AUSTRIA
Slovenia
ITALIA
Estonia
CANCRO DELLO STOMACO
Italia
Femmine Maschi
10,9
11,9
15,9
15,9
16,0
16,5
19,8
20,6
20,9
21,6
23,6
26,7
26,7
27,3
28,4
32,3
0 5 10 15 20 25 30 35
Sassari
Ragusa Provincia
Biella Provincia
GENOVA Provincia
Torino
Veneto
Nord Est
Modena Provincia
Ferrara Provincia
ITALIA
Varese Provincia
Macerata Provincia
Parma Provincia
Umbria
Firenze
Romagna
5,3
5,5
7,0
7,6
7,9
8,1
8,2
9,5
10,7
10,9
11,2
12,8
13,5
13,6
14,6
17,8
0 5 10 15 20 25 30 35
Sassari
Ragusa Provincia
Torino
GENOVA Provincia
Ferrara Provincia
Veneto
Biella Provincia
Modena Provincia
ITALIA
Nord Est
Varese Provincia
Umbria
Parma Provincia
Firenze
Macerata Provincia
Romagna
Cancro dello stomaco in Italia
In Italia, le neoplasie gastriche costituiscono la quarta causa di morte per tumore, nonostante lasua incidenza sia in riduzione. Inoltre esiste un gradiente geografico nord-sud molto spiccato (il rischio è molto basso in tutte le regioni meridionali e insulari) con una concentrazione di aree ad alto rischio intorno al confine tra Toscana, Romagna, Marche ed Umbria (Firenze, Forlì,Arezzo, Pesaro), e al confine tra Emilia e Lombardia.
La mortalità in Italia nell’anno 1998
Rapporti ISTISAN 02/31 2002
RR Italia=1
La mortalità in Italia nell’anno 1998
Rapporti ISTISAN 02/31 2002
RR Italia=1
Tumore dello stomaco Si assiste negli ultimi decenni ad un trend in
diminuzione a livello mondiale e nazionale sia dell’incidenza che della mortalità da tumore allo stomaco .
Il tumore dello stomaco rimane tuttavia una malattia importante per numerosità di casi, costituendo la 2° causa di morte per neoplasia nelle zone ad alta endemia.
Le cause della diminuzione “naturale” del tumore dello stomaco rimangono ancora non chiarite.
Dagli studi condotti si ipotizza una influenza legata al cambiamento della dieta ed associata al miglioramento delle condizioni socio-economiche.
Tumore dello stomaco Vs. Tumori colon/retto
SINOSCREENING
VALIDATO
In aumentoIn diminuzioneTREND
migliorepeggioreSOPRAVVIVENZA
Si prevede screening
Non si prevede screening
PIANO ONCOLOGICO NAZIONALE
COLON/RETTOSTOMACO
Tumore in stadio avanzato
infiltrante le strutture adiacenti
Tumori dello stomaco
CANCRO GASTRICO
Tumori dello stomaco
Dietetici• Eccesso di grassi
• Eccesso di sale
• Cibi affumicati
• Nitrati per la
conservazione
• Scarso introito di
vegetali freschi
• Alcol
• Fumo
CANCRO GASTRICO
FATTORI DI RISCHIO
Costituzionali• Gruppo sanguigno A
• Produzione di
transmetilasi
• Lesioni precancerose
Ambientali• Fumo
• Inquinamento
atmosferico
• Nitrati nelle acque
potabili
• Esposizione a Ferro,
Silicio, Asbesto,
Carbone, erbicidi,
idrocarburi aromatici
policiclici,
nitrosamine
Fattori genetici
Sono stati identificati i seguenti oncogèni e
oncosoppressori nello sviluppo del Cancro
gastrico:
c-met , localizzato sul cromosoma 7q31
il gene APC, localizzato sul cromosoma 5q21
il gene oncosoppressore p53, localizzato sul
cromosoma 17p
bcl2 localizzato sul cromosoma 18q21
c-myk localizzato sul cromosoma 8q24
k-sam localizzato sul cromosoma 10q26
Ruolo della E-Caderina
Da studi recenti,si è evidenziato un ruolo di
notevole importanza riguardo alla
MUTAZIONE che coinvolge il promotore
del Gene che codifica per la E-Caderina.
Pare che il processo di ipermetilazione sia
uno dei FATTORI PREDISPONENTI la
mutazione.
CONCETTI GENERALISONO LESIONI DELLA MUCOSA GASTRICA
CHE COMPORTANO UN AUMENTATO
RISCHIO DI INSORGENZA DI CANCRO
LA CURA PRECOCE DI QUESTE LESIONI
EVITA IL CANCRO
I PAZIENTI CON QUESTE LESIONI VANNO
SOTTOPOSTI A PERIODICI CONTROLLI
Precancerosi Gastriche
GASTRITE CRONICA ATROFICA
METAPLASIA INTESTINALE
ULCERA PEPTICA
POLIPO ADENOMATOSO
MONCONE GASTRICO
INFEZIONE DA HELICOBACTER
Principali Precancerosi
Gastriche
CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI
- ASSOCIAZIONE CON H. PYLORI -
• singolo fattore di rischio più importante;
• presente nel 50% della popolazione mondiale;
• acquisito in infanzia.
Carcinoma gastrico
Correlato causalmente con
Gastrite cronica
Ulcera peptica
Atrofia gastrica
Linfoma gastrico
CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI
- ASSOCIAZIONE CON H. PYLORI -
SVILUPPO
DEL CG
predisposizione
individuale
HP
fattori
ambientali
H. Pylori, ospite ed ambiente
CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI
MODELLO MULTISTEP:
parallelismo tra eventi morfologici e molecolari
Il ruolo dell’HP è riferito allo sviluppo del cancro gastrico di tipo INTESTINALE, per il
quale è stato ipotizzato un meccanismo patogenetico denominato
CORREA’S CASCADE
(sequenza di eventi che porta allo sviluppo del CG da una mucosa normale).
Helicobacter pylori• Il nuovo trattamento per sconfiggere l’infezione da H.
pylori, che associa inibitori della pompa protonica ed antibiotici, è estremamente efficace e ha rivoluzionato la gestione dei disturbi gastroduodenali: oltre il 90 % dei pazienti viene trattato con successo. Solo il 2 % presenta casi di recidiva. Invece il tasso di recidiva durante la terapia convenzionale è del 40 - 60 % durante il primo anno e del 100 % in 2 anni.
• Gli esperti dell’OMS hanno indicato l’H. pylori come un fattore indiretto nell’insorgenza del tumore dello stomaco. Si stima che debellandolo si possa ottenere una riduzione del 60-80% del carcinoma dello stomaco (causa mondiale n° 2 delle morti per cancro). Oltre il 2 % della mortalità in occidente si può attribuire in ultima analisi alle infezioni da H. pylori.
Gastrite cronica
H. pylori-
associataDieta – Fumo
Autoanticorpi
Ipocloridria
(pH<5)Colonizzazione
Batterica
N-nitroso
composti Deficit
di Vit. C
Gastrite cronica
atrofica
Danno genetico
Mutageni
N-nitroso
compostiDisplasia severa
Adenocarcinoma
20
anni
Metodi invasivi Istologicamente su biopsie gastriche Test rapido all’ureasi: la scissione dell’urea in bicarbonato e
ioni ammonio innalza il pH del medium da 6.8 a 8.4 ed il fenolopresente cambia colore: da giallo a rosso.
Esame colturale: test non routinario e di difficile esecuzione
Metodi non invasivi Urea breath test (UBT): si somministra urea marcata con C13 e
si valuta la presenza di CO2 marcata nella aria espirata Sierologia: ricerca degli anticorpi specifici (IgG, IgA ed IgM)
nel siero. Ricerca degli antigeni batterici nelle feci
Helicobacter pylori: come si fa la diagnosi ?
Drinking the urea solution:
Blowing out into a test tube.
functional tests of the bacterium's urease enzyme with a carbon-labeled urea breath test (13C-UBT)
Ammonia identified in exhaled air.
This is due to H. pylori conversion of
Labeled Urea (13C-UBT) into ammonia by urease.
Test Expirobacter in farmacia• È uno dei test acquistabili in farmacia
dietro presentazione di ricetta medica per
rilevare la presenza dell'Helicobacter
Pylori ricercando la presenza di
ammoniaca nell'aria espirata. È per questo
che il test è chiamato genericamente
Breath Test, test del respiro. Il kit contiene
tutto l'occorrente per effettuare il test e per
raccogliere i campioni di espirato che
devono però essere inviati ad un
laboratorio (già indicato sulla scatola) per
l'analisi.
H. pylori in the blood
Spread by poverty
and down through
the families!
Now thought
to be responsible for
stomach cancer and heart
disease. Remove
H pylori and reduce the risk!
Simple prevention!
• Bismuth subcitrate potassium, metronidazole tetracycline (BMT)
– not bismuth subsalicylate
– 3-in-1 capsule
• Four studies with BMT 2-3 capsules QID for 7-10 days ± PPI1-4
• Up to 93% compliance, >75% medication taken3
H. pylori eradication with BMT
1 de Boer WA et al. Am J Gastroenterol 2000;95:641-45 2 de Boer WA et al. Aliment Pharmacol Ther 2000;14:85-89
3 O’MorainC et al. Aliment Pharmacol Ther 2003;17:415-20 4 Laine L et al. Am J Gastroenterol 2003;98:562-67
FATTORI AMBIENTALI
Alimentazione
• Aumentato rischio:
– Consumo di carni e pesci
salati/affumicati
– Consumo eccessivo di sale
– Utilizzo di acque ad elevato
contenuto di nitriti e/o
nitrati
FATTORI AMBIENTALI
Oncogenesi intra-gastrica
Conversione dei nitrati ingeriti in nitriti e nitrosamine da parte della nitroreduttasi batterica, in presenza di ipocloridria e di proliferazione batterica gastrica
Gastrite atrofica
FATTORI AMBIENTALI
Alimentazione
• FATTORI PROTETTIVI (Ridotto rischio):
– Consumo di verdure fresche
– Consumo di alimenti ricchi in vitamina A, C, E
– Uso della refrigerazione per conservazione
CARCINOMA DELLO STOMACO(stadiazione TNM)
T:TUMORE
PRIMITIVO
Tis o Tim Tumore in situ (intramucoso)
T1 Invasione sino alla sottomucosa
T2 Invasione fino alla sottosierosa
T3 Invasione della sierosa ma non delle strutture
adiacenti
T4 Invasione delle strutture adiacentiN:
LINFONODI
REGIONALI
N0 Non metastasi linfonodali
N1 Metastasi in linfonodi gastrici entro 3 cm dal
margine del tumore
N2 Metastasi nei linfonodi perigastrici oltre 3 cm dal
margine tumore, o in linfonodi lungo l’arteria gastrica
sinistra, l’epatica comune, la splenica o la celiaca
N:METASTASI
A DISTANZA
M0 Assenza di metastasi a distanza
M1 Presenza di metastasi a distanza (inclusi linfonodi
del legamento epato-duodenale, retropancreatici,
mesenterici, paraotici)
CARCINOMA DELLO STOMACO
(suddivisione in stadi)
STADIO 0 Tis N0 M0
T1 N0 M0
T2 N0 M0
T3 N0 M0
T1 N1 M0
T2 N1 M0
T3 N1 M0
T4 ogni N M0
ogni T ogni N M1
STADIO I
STADIO IIA
STADIO IIB
STADIO III
STADIO IV
CARCINOMA DELLO STOMACO
(sopravvivenza a 5 anni)
I stadio 86 %
II stadio 65 %
III stadio 28 %
IV stadio 15 %
PREVENZIONE PRIMARIA
• Abolizione degli alimenti conservati con
nitriti
• Riduzione di cibi trattati con
affumicatura
• Riduzione del sale nella dieta
• Introduzione di dieta ricca di vitamina A
e C
• Eradicazione dell’infezione da
Helicobacter pylori
PREVENZIONE SECONDARIA
• Screening di massa per individuare i
soggetti portatori di condizioni
precancerose (?)
• Follow-up dei soggetti portatori di
condizioni e lesioni precancerose
Screening cancro dello stomaco
• L'identificazione di una lesione tumorale
localizzata alla sola parte superficiale della
parete gastrica consente un'elevata
percentuale di guarigione con la sola chirurgia.
Un programma di screening, con frequenti
esami endoscopici e radiologici, esiste solo in
Giappone ed ha portato ad una significativa
riduzione della mortalità per questo tumore.
CANCRO POLMONARE
CANCRO DEL POLMONE
Mondo (Incidenza su 100.000)
Femmine Maschi
2,3
7,2
10,5
13,8
15,1
17,8
32,2
0 20 40 60 80
Africa
Centro e Sud
America
Italia
Asia
Europa
Oceania
Nord America
14,4
27,7
38,1
42,9
56,3
56,9
60,8
0 20 40 60 80
Africa
Centro e Sud
America
Asia
Oceania
Nord America
Europa
Italia
CANCRO DEL POLMONE
Europa
Femmine Maschi
22,0
42,3
44,7
45,5
48,9
51,0
51,2
52,1
53,0
60,8
63,6
64,5
65,9
71,0
72,3
72,7
78,4
0 20 40 60 80 100
Svezia
Irlanda
Finlandia
SVIZZERA
Danimarca
AUSTRIA
SPAGNA
FRANCIA
REGNO UNITO
ITALIA
GERMANIA
Olanda
Slovenia
Slovacchia
Repubblica Ceca
Estonia
POLONIA
4,3
7,0
8,1
8,6
8,8
10,1
10,5
12,2
12,3
12,9
13,4
13,4
16,3
17,7
17,9
23,2
29,7
0 20 40 60 80
SPAGNA
FRANCIA
Slovacchia
Estonia
Finlandia
Slovenia
ITALIA
Repubblica Ceca
AUSTRIA
Svezia
SVIZZERA
GERMANIA
Olanda
Irlanda
POLONIA
REGNO UNITO
Danimarca
CANCRO DEL POLMONE
Italia
Femmine Maschi
4,6
5,8
6,4
8,8
9,7
9,8
10,0
10,1
10,5
10,6
11,1
11,3
11,7
11,9
11,9
12,4
0 10 20 30 40
Ragusa Provincia
Macerata Provincia
Sassari
Umbria
Varese Provincia
Parma Provincia
Biella Provincia
Firenze
ITALIA
Modena Provincia
Romagna
Nord Est
Torino
GENOVA Provincia
Ferrara Provincia
Veneto Regione
36,5
47,5
49,1
52,0
55,9
57,5
59,2
60,3
60,8
63,8
63,8
66,5
67,5
67,9
70,1
71,9
0 10 20 30 40 50 60 70 80
Ragusa Provincia
Umbria
Macerata Provincia
Sassari
Nord Est
Firenze
Parma Provincia
Romagna
ITALIA
Torino
Modena Provincia
GENOVA Provincia
Ferrara Provincia
Varese Provincia
Biella Provincia
Veneto Regione
La mortalità in Italia nell’anno 1998
Rapporti ISTISAN 02/31 2002
RR Italia=1
La mortalità in Italia nell’anno 1998
Rapporti ISTISAN 02/31 2002
RR Italia=1
POLMONE
In Italia l’incidenza è di 25.800 casi per gli uomini e di 5.400 per le donne
Rappresenta il 20% di tutte le morti di tumore in Italia
E’ al primo posto come causa di morte per tumore negli uomini
Il fumo di sigaretta ne è la causa principale
POLMONE
E’ in aumento nelle donne, in seguito dell’acquisizione dell’abitudine al fumo
In diminuzione tra gli uomini in seguito alla diminuzione del consumo di tabacco
Carcinoma polmonare
Il carcinoma polmonare è da sempre la neoplasia più diffusa nella popolazione maschile di età superiore ai 40 anni.
Attualmente l'incidenza del cancro del polmone è in diminuzione negli USA mentre in Italia la curva di incidenza è in calo negli uomini, in tutte le classi di età, ed in aumento nelle donne.
Questo andamento è imputabile alle campagne anti-fumo effettuate in America e al diffondersi dell'abitudine al fumo di sigaretta nelle donne; infatti, tra i fattori di rischio, il fumo di sigaretta svolge un ruolo predominante, essendo responsabile dell'80% dei nuovi casi.
Esiste una correlazione diretta, statisticamente provata, fra insorgenza di neoplasie polmonari, fumo di sigarette, numero di sigarette fumate e durata all'abitudine del fumo.
Il fumo passivo è associato ad un aumento del rischio di sviluppare un carcinoma polmonare di circa il 30 %.
Un uomo che fuma ha 23 volte più probabilità di ammalarsi di cancro al polmone di uno che non fuma, mentre per le donne il pericolo è 13 volte maggiore.
Se un tabagista smette di fumare, il rischio di sviluppare la malattia si riduce progressivamente e dopo 10-15 anni le possibilità che si ammali si avvicinano a quelle di una persona che non ha mai fumato.
Considerando che l'80-90% dei tumori polmonari è dovuto all'abitudine del fumo di sigaretta, l'unica prevenzione primaria
attuabile è l'astensione dal fumo
Carcinoma a grandi cellule (o
tumori non a piccole cellule)•
• - Carcinoma a cellule squamose: è il tipo più diffuso negli uomini, origina dalle cellule che rivestono le vie respiratorie;
• - Carcinoma a cellule grandi: il nome deriva dalle grandi cellule tondeggianti che si evidenziano quando si esamina un campione bioptico al microscopio.
• - Adenocarcinoma: si sviluppa dalle cellule che secernono il muco;
Carcinoma a cellule piccole
• il carcinoma a cellule piccole o "a chicco d'avena", così definito dalla caratteristica forma delle cellule.
•Negli ultimi decenni la variante squamosa è in diminuzione, mentre si osserva un aumento relativo degli adenocarcinomi, verosimilmente in rapporto all'aumentata incidenza di tumore polmonare nelle donne, ove questo istotipo ha maggiore frequenza.
Mesotelioma pleurico e amianto
Un altro tipo meno comune di tumore polmonare è il mesotelioma, una forma che ha origine della pleura, il foglietto che riveste i polmoni.
Esposizione professionale ad amianto
50-80% dei casi
Esposizione extraprofessionale ad amianto
(ambientale o residenziale)
Altre cause: terapia radiante, familiarità,
alterazioni cromosomiche etc
Mesoteliomi Maligni: eziopatogenesi
problemi aperti
Amianto e morti per mesotelioma
2020 2030
750
500
250
0
1970 1980 1990 2000
1000
2010
ITALIA – Proiezione casi mortali per annoN
um
ero
di casi
mo
rtali
per
an
no
Anni“The European mesothelioma epidemic” J. PETO et Al.
British Journal of Cancer1999
Fattori di rischi per cancro
polmonare
• - Fumo attivo ++++++
• - Fumo passivo ++
• - Radon ++
• - Ambiente di lavoro ++
• - Inquinamento atmosferico +
• - Ridotta assunzione di frutta e verdura
+
Sinergismi per cancro polmonare
• Fumo + Radon
• Fumo + Amianto
• Fumo + Inquinamento atmosferico
• Fumo + Ambiente di lavoro
CANCRO E FUMORISCHIO RELATIVO
(NON FUMATORE=1)
Cancro del polmone 17,15
Cancro vie aeree superiori 15
Cancro vescica e vie urinarie 2,7
Cancro pancreas 2,2
Cancro esofago 10
Cancro rene 2,2
Fumo passivo e cancro
• Il fumo di tabacco presente negli ambienti contiene circa 7000 sostanze chimiche, di cui più di 60 sono riconosciute come cancerogene e molte sono agenti tossici. Non è stato possibile determinare una soglia di esposizione al di sotto della quale il fumo passivo sia da considerarsi privo di rischi né si ritiene probabile che nuove ricerche, in futuro, permettano di stabilire tale soglia.
• Il fumo passivo è stato classificato come noto agente cancerogeno per l’uomo dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti nel 1993, dal Dipartimento della sanità e i servizi sociali degli Stati Uniti nel 2000 e dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’OMS nel 2002. della California ha classificato il fumo di tabacco un "inquinante tossico dell'aria".
• In Italia si stimano circa 800 morti l’anno per cancro polmonare da fumo passivo
Il radon è un gas radioattivo incolore estremamente volatile
prodotto dal decadimento di tre nuclidi capostipiti che danno luogoa tre diverse famiglie radioattive; essi sono il Thorio 232,l'Uranio 235 e l'Uranio 238. Il Radon viene generatocontinuamente da alcune rocce della crosta terrestre ed inparticolare modo da lave, tufi, pozzolane, alcuni graniti etc.La via che generalmente percorre per giungere all'interno delleabitazioni e' quella che passa attraverso fessure e piccoli foridelle cantine e nei piani seminterrati.
E’ considerato cancerogeno per l’uomo
IL RADON
G Ital Med Lav Erg 2004; 26:4, 353-363, “Qualità dell’aria indoor e medicina del lavoro, ieri e oggi” M. Maroni, Dipartimento
di Medicina del Lavoro, Sezione Ospedale Sacco, Università degli Studi di Milano.
Valutazione dei rischi in Italia
Biomarcatori di suscettibilità
Chi è a rischio?
Song et al., Carcinogenesis 22 : 11 - 16, 2001
Fumo e tumore al polmone
Effetti del metabolismo del CYP1A1
Studio caso-controllo - valori di OR -
Sigarette fumate/anno CYP1A1*1AGene selvaggio
Non fumatori 3.21.0
Fumatori< 20 pacchetti/anno> 20 pacchetti/anno
3.611.4
2.64.2
PREVENZIONE PRIMARIA
CANCRO POLMONARE
PREVENZIONE
Non fumare
Non esporsi ad agenti cancerogeni ambientali
L’abolizione del fumo di sigaretta consentirebbe l’eliminazione di oltre l’80% dei tumori al polmone
Seguire una dieta sana
DIAGNOSI PRECOCE
POLMONE
DIAGNOSI PRECOCE
I fumatori di oltre 20 sigarette al giorno si dovrebbero sottoporre appena sarà finita la sperimentazione alla TAC Spirale nei tempi e con le modalità che verranno stabiliti
-analisi dei micro-RNA?
Sperimentazione della TAC
spirale
Tumore al polmone: allo Ieo di
Milano il "Test salva vita"• 26 novembre 2010
• Umberto Veronesi lo ha definito «una svolta epocale». I dati del Cosmos (Continuos Observation of Smoking Subjects), ricerca condotta dall'Istituto europeo dei tumori di Milano su 6.200 grandi fumatori (un pacchetto di sigarette al giorno da 20 anni) in 10 anni, ha dato risultati incoraggianti: grazie alla Tac spirale (la Tac gira intorno al paziente e lo avvolge come in una spirale) è possibile diagnosticare precocemente anche i tumori più piccoli, con una riduzione - stando alle cifre del Cosmos - del tasso di mortalità del 20%. L'esame dura pochi secondi, con bassi livelli di esposizione alle radiazioni.
• I ricercatori dello Ieo, in 10 anni, hanno eseguito circa 40mila Tac spirali, diagnosticando 297 carcinomi polmonari, nel 75% dei casi allo stadio iniziale. Inoltre, l'89% dei tumori è risultato asportabile chirurgicamente: «La sopravvivenza globale di tutti i pazienti è stata del 70%, rispetto a un 10 - 15% della popolazione generale non sottoposta a diagnosi precoce», commenta Giulia Veronesi, direttore dell'Unità di ricerca sulla diagnosi precoce e la prevenzione del tumore polmonare allo Ieo.
• «Così come le donne fanno regolarmente la mammografia per combattere il tumore al seno o il pap-test per il tumore del collo dell'utero - spiega Umberto Veronesi - i grandi fumatori dovranno fare regolarmente la Tac spirale per vincere il tumore al polmone». Per ora, però, questo tipo di esame non è coperto dal Servizio sanitario nazionale ed è eseguibile solo privatamente.
Test del sangue contro il tumore al
polmone: Micro-RNA • 9 maggio 2012
L´oncologo Umberto Veronesi annuncia la prima ricerca italiana che consentirà di individuare il tumore al polmone con un semplice esame del sangue. E' questa la nuova frontiera della diagnosi precoce in campo oncologico. Il tumore al polmone è la prima causa di morte per neoplasia nei paesi industrializzati. Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia, ha presentato ieri Cosmos II, il nuovo studio italiano sul tumore al polmone, la prima ricerca Cosmos, Continuous observation of smoking subjects è del 2004.
• Parte oggi il reclutamento di diecimila volontari, fumatori o ex fumatori, che abbiano più di 55 anni e abbiano fumato almeno 20 sigarette al giorno per un periodo minimo di 30 anni. Per aderire telefonare al numero unico
• 02-64107700 02-64107700 , WWW.IEO.IT.
• «È al via una nuova era per il cancro polmonare per il quale ci aspettiamo tra 10 o 15 anni un crollo della mortalità». Pier Paolo di Fiore, direttore del programma di medicina molecolare spiega: «I microRNA sono quantità misurabili di frammenti genetici che i tumori polmonari, nel loro processo di formazione, rilasciano nel sangue. Non vengono rilasciati liberi, ma incapsulati in vescicole che li proteggono. Per questo sono particolarmente stabili. Non sappiamo ancora perché le cellule tumorali rilascino grandi quantità di questi frammenti. Quello che è certo è che per noi sono interessantissimi indicatori della presenza del tumore. La semplicità del test e il suo costo, sicuramente più basso di quello richiesto per una Tac a basso dosaggio, lo rendono un ottimo candidato per lo screening iniziale della popolazione a rischio».
Carta del rischio
www.alcase.it/education/pdf/miti e fatti.pdf
http://www.lasalute.org
Fumo attivo e patologie
Tumori- Polmone - Cavo orale/faringe- Laringe- Esofago- Stomaco- Pancreas- Rene- Vescica- Cervice- Leucemia- Seno- Colon-retto - Naso- Vulva e vagina
Fumo attivo
Cardio-vascolari- Malattia cardiaca ischemica -Ictus – Demenza vascolare- Malattia vascolare periferica- Aneurisma aortico addominale- Impotenza
Respiratorie- Bronchite- Enfisema - Polmonite- Asma poco controllabile
Riproduttive- Basso peso alla nascita- Complicanze in gravidanza- Riduzione della fertilità- SIDS (morte in culla)
Altro- Parodontopatie- Perdita di denti- Ulcera peptica- Cataratta- Fratture del femore- Esiti chirurgici/cicatrizzazionesfavorevoli
- Densità ossea bassa
Tabacco e cancroFumo di sigarettaPolmone
- Cavo orale/faringe
- Laringe
- Esofago
- Stomaco
- Pancreas
- Rene
- Vescica
- Cervice
- Leucemia
- Seno
- Colon-retto
- Naso
- Vulva e vagina
Sigari o pipa• labbra• polmone• bocca
Tabacco da masticare• bocca
Tabacco + alcol• esofago• bocca
ALIMENTAZIONE E TUMORI
La Lega Italiana per la lotta ai tumori afferma che il 30% dei tumori è causato da un’alimentazione sbagliata. E’ meglio seguire la PIRAMIDE ALIMENTARE e la DIETA MEDITERRANEA.
Raccomandazioni del WCRF per la prevenzione dei tumori
WCRF/AICR. Food, Nutrition, Physical Activity and the Prevention of Cancer: a Global Perspective, AICR, Washington DC 2007
REGOLE ALIMENTARI PER LA
PREVENZIONE DEI TUMORI
• Mangiare poco.
• Consumare poca carne per proteggersi dai tumori
intestinali.
• Stare attenti alla farina gialla della polenta in quanto
contiene sostanze cancerogene.
• Bere molta acqua (anche fino a 2,5 l al giorno) in
quanto espelle e/o diluisce le eventuali sostanze
dannose.
• Fare attività fisica in quanto il sovrappeso determina
un incremento della percentuale di rischio di
ammalarsi di tumore.
CIBI DA MANGIARE OGNI GIORNO
• Sono quelli che si trovano alla base della Piramide Alimentare.
• Essi sono ricchi di fibre che migliorano il transito intestinale e diminuiscono la concentrazione di sostanze cancerogene in questo organo per cui prevengono la formazione di tumori al colon.
• Anche i latticini come lo yogurth ed i formaggi si possono mangiare spesso anche se con questi ultimi non si deve eccedere in quanto ricchi di grassi (si devono consumare non oltre 3 volte alla settimana).
• L’olio d’oliva, usato crudo come condimento, è utilissimo in quanto previene il tumore alla mammella (se ne può consumare fino a 3,4 cucchiai al giorno).
CIBI DA MANGIARE SOLO UNA VOLTA
LA SETTIMANA
• Sono le carni bianche, pesce e uova cioè alimenti ad alto
contenuto proteico che, per una sana alimentazione,
dovrebbero essere “ruotati” nel senso di consumare ogni
giorno uno di essi come piatto a base di proteine.
• La quantità raccomandata è di 150 grammi per porzione
di carne o pesce oppure un uovo al giorno.
• Per i formaggi grassi, come il gorgonzola, una porzione
non dovrebbe superare i 50 grammi.
CIBI DA MANGIARE UNA VOLTA AL
MESE
• La carne rossa soprattutto, ma anche i dolci
particolarmente grassi vanno consumati di rado in
quanto sono poveri di fibre ed hanno molti grassi per cui
sono responsabili dell’aumento di casi di tumori al colon,
alla mammella ed alla prostata
ALIMENTI CON PROPRIETA’
ANTITUMORALI• I più noti sono i vegetali della famiglia delle crocifere
(cavoli, broccoli e cavolini di Bruxelles).
• Essi diminuiscono del 90% la probabilità di ammalarsi di tumore perché contengono sostanze in grado di bloccare gli enzimi coinvolti nelle mutazioni genetiche delle nostre cellule.
• I pomodori contengono licopene, sostanza antiossidante in grado di prevenire alcuni tumori.
• Anche l’aglio e la soia (che contiene proteine vegetali in grado di sostituire la carne) contengono sostanze antitumorali.
• E’ importante cuocere il meno possibile frutta e verdura perché il calore distrugge molte delle loro sostanze benefiche, mentre il frigo aiuta a conservarle.
UNITA’ ORAC, UNO SCUDO
ANTICANCRO• ORAC: Oxygen Radical Absorbance Capacity è
l’unità di misura del potere antiossidante di un
alimento: vegetali, erbe aromatiche e spezie,
nonché condimenti come olio e aceto.
L’alimentazione giornaliera dovrebbe fornire
almeno 5000 ORAC. Ai primi posti nell’apporto di
ORAC si trova la “frutta viola” (prugne nere, uva
nera, mirtilli, more), seguita dalla “frutta rossa”.
Ecco perché si raccomanda di “colorare” il menù
giornaliero con 5 porzioni di frutta e verdura:
viola, rossa, arancione, ma anche bianca e
verde.
Frutta e verdura sono protettive
Cancer No. of Studies Protective Harmful RR (95% CI)(high intake) low vs. high intake
All Sites 170 132 6 2.2 (1.2-7.0)Lung 25 24 0 2.3 (2.1-2.8)Larynx 4 4 0 2.0 (1.7-2.5)Oral, pharynx 9 9 0 2.5 (0.5-5.8)Esophagus 16 15 0 1.9 (0.7-4.8)Stomach 19 17 1 2.5 (0.5-5.8)Colorectal 27 20 3 1.9 (0.3-3.3)Bladder 5 3 0 2.1 (1.6-2.1)Pancreas 11 9 0 2.8 (1.4-6.4)Cervix 8 7 0 2.0 (1.2-6.4)Ovary 4 3 0 1.8 (1.1-2.3)Breast 14 8 0 1.3 (1.1-2.8)Prostate 14 4 2 1.3 (0.6-3.5)
Block et al., Nutr Cancer 1992
Integratori:risultati negativi
Khuri and Cohen, Clin Cancer Res 2004
TUMORI CUTANEI
TUMORI CUTANEI
Il tumore cutaneo più largamente diffuso è il Melanoma, rappresenta l’ 1-2% di tutti i tumori e causa oltre 1.000 morti l’anno in Italia
Non esporre al sole i neonati e con molta attenzione i bambini sotto i tre anni e quelli con molti nei
Applicare le creme protettive
TUMORI CUTANEI
Tumori cutanei: I tre tipi più comuni di cancro cutaneo sono:Carcinoma delle cellule basali
Di solito si manifesta come una papula rossa o un’area ulcerata. Si
presenta lentamente e di rado si estende in altre zone del corpo.
Carcinoma delle cellule squamose
Si manifesta come una spessa macchia rossa nelle regioni del corpo
più esposte ai raggi UV quali le orecchie, il viso, il collo e gli
avambracci. Va incontro a un lento ingrossamento ed è molto
pericoloso poiché spesso dà metastasi.
Melanoma maligno
E’il più raro ma il più pericoloso tra i tumori della pelle. Può essere
rialzato come un nuovo neo o può essere il prodotto del cambiamento
di colore, di forma o di dimensione di una vecchia macchia, lentiggine
o neo.
SOLE e TUMORI CUTANEI
Effetti acuti e cronici degli UV
SKIN CANCER
Skin Cancer Cases in the US (2002)
– Basal Cell Carcinoma 900,000
– Squamous Cell Carcinoma 300,000
– Melanoma 54,000
Major Cause: Sunlight
• UVB radiation (290 - 320 nm) leads to DNA photoadducts• CC TT transitions is the molecular signature of sunlight exposure
• UVA radiation (320 - 400 nm) leads to oxidation reactions • Cellular photosensitizers generate 1O2 and O2
• UVA photons penetrate deeper into the epidermis layer than thehigher-energetic UVB radiation
• –
FATTORI DI RISCHIOI RAGGI
UV
http://www.who.int/uv/health/en/
Piccole dosi di radiazione
UV sono benefiche ed
essenziali perché
necessarie alla produzione
di vitamina D.
Le radiazioni UV sono anche usate per
trattare diverse malattie, tra le quali il
rachitismo, la psoriasi e l'eczema.
FATTORI DI RISCHIO
http://www.who.
int/peh-uv
FATTORI DI RISCHIOSecondo l’Oms, ogni anno muoiono nel mondo circa 60 mila persone a causa
della sovraesposizione a raggi UV, di cui 48 mila per melanoma e 12 mila per
carcinomi della pelle.
Sulla base della letteratura scientifica, l’Oms ha identificato nove malattie, tra cui il melanoma, strettamente legate
all’esposizione a radiazioni ultraviolette.
Circa il 90% del carico totale di malattia per melanoma e gli altri tumori cutanei è
attribuibile ai raggi UV.
STRUTTURA E FUNZIONE
DELLA PELLE
COMPOSIZIONE DEI RAGGI SOLARI
Le differenti radiazioni solari non hanno gli stessi effetti. E' utile conoscerli meglio per goderne i benefici in tutta sicurezza.
UVB Abbronzatura, sintesi della Vitamina D "antirachitica"
Eritemi, arrossamenti, scottature, insorgenza di nei, tumori cutanei
UVA Abbronzatura "passeggera" Invecchiamento cutaneo, rughe, tumori cutanei,
fotosensibilizzazioni,allergie solari
Luce
visibile Antidepressiva, regola le
funzioni ormonali Invecchiamento cutaneo
Infrarossi
(IR) Calore, benessere Disidratazione, colpi di calore, insolazioni
Lampade e lettini ad alto rischio
cancro
• L'esposizione ai raggi UV può risultare molto dannosa per la salute e indurre la formazione di tumori molto gravi. A stabilirlo è l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) che ha spostato le radiazioni, utilizzate nei lettini abbronzanti, dal gruppo 2A al gruppo 1 delle sostanze cancerogene, ossia nella categoria a più alto rischio. La decisione è stata presa alla luce dei risultati di una recente metanalisi che ha evidenziato un aumento del 75% del rischio di sviluppare melanoma nelle persone che si sono esposte a radiazioni allo scopo di abbronzarsi, prima dei 30 anni. Alla base della recente decisione dell'Iarc ci sono, inoltre, i dati relativi ad alcuni studi clinici caso-controllo che mostrano un'associazione diretta tra esposizione a radiazioni e sviluppo di melanoma oculari. Ma la nuova classificazione non riguarda solo i raggi UV. Da oggi, infatti, tutti i tipi di radiazioni ionizzanti, sia quelle che producono ioni in modo diretto (particelle alpha e beta) sia quelle che producono ioni in modo indiretto (neutroni, raggi gamma e raggi X), apparterranno alla categoria più rischiosa delle sostanze cancerogene.
Lancet Oncol 2009; 10: 751-752
La quantità di radiazioni ultraviolette che raggiunge la terra dipende anche dalle condizioni ambientali, dalla stagione e soprattutto dallo spessore dello strato di ozono.
L'assottigliamento di questo prezioso "scudo" protettivo è conseguente all'immissione nell'atmosfera dei clorofluorocarburi e di altre sostanze chimiche riducenti ed è tra le cause di importanti modificazioni dell'ecosistema terrestre ed acquatico ed anche di un documentato aumento dei fattori di rischio sull'incidenza di alcune neoplasie, danni a livello dell'apparato oculare e la riduzione delle difese immunitarie dell'organismo.
LUCE SOLARE E BUCO DELL'OZONO
L'erosione dello strato di ozono, secondo proiezioni provenienti da modelli computerizzati, avviene ad un ritmo di 1-6% l’anno e porterebbe le aree popolate della Terra nel giro di quarant'anni a ricevere una dose supplementare di radiazioni compresa tra il 5 e il 20%, la maggior parte nella banda UVB.
INDICE degli UV
L'Indice Universale della Radiazione UV Solare (UVI) descrive il
livello di radiazione UV solare sulla superficie terrestre.
Categorie di
esposizione
Valori dell'UVI
bassa <2
moderata 3 - 5
alta 6 - 7
molto alta 8 - 10
estrema 11 +
http://www.iss.it/site/sole/uvin/sche.html
L'UVI è chiaramente uno strumento
educativo, ed il suo uso deve basarsi
su una comunicazione efficace con il
pubblico e con i mezzi di informazione.
L'UVI può:
• Salvare vite.
• Proteggere la salute.
• Aiutare a preservare l'aspetto
giovanile.
http://www.iss.it/site/sole/uvin/sche.html
BOLLETTINO DEI RAGGI UV
SCOPRI IL TUO FOTOTIPO!
FOTOTIPO CAPELLI CARNAGIONE
TENDENZA
ALLA
COMPARSA
DI ERITEMA
ABBRONZATURA
I Rossi LatteaCostante+++
Sempre presenteNo
II Biondi Chiara Costante++Leggermente
abbronzato
III Castani Chiara Frequente Abbronzatura chiara
IV Bruni Olivastra Rara Scura
V Neri Olivastra Eccezionale Molto scura
VI Neri Nera No Nera
Per indurre la comparsa di un tumore cutaneo si
ritiene sufficiente un periodo di esposizione solare di
10-15 anni.
Un’esposizione frequente e non
adeguatamente protetta al sole
durante l’adolescenza
incrementa significativamente il
rischio di sviluppo di cancro
cutaneo nel corso della vita.
Melanoma
Sulla pelle di ogni persona sono comunemente presenti numerose macchie colorate costituite da cellule chiamate melanociti o nevociti, tali macchie sono dette nei o nevi.
I nevi sono formazioni benigne, si presentano come macchie di colore variabile dal marrone chiaro al nero, a superficie piana o rilevata, di forma regolare rotondeggiante o ovalare.Di regola hanno dimensioni piccole, inferiori a 6 mm. Raramente sono presenti dalla nascita (nevi congeniti), più spesso insorgono in giovane età fino a 20/30 anni (nevi acquisiti).I nevi possono aumentare molto lentamente in dimensione o rilievo: questa trasformazione è fisiologica, ossia normale, e rappresenta la “maturazione” del nevo. L’asportazione chirurgica di un nevo non è assolutamente pericolosa e deve essere sempre seguita dall’esame istologico.
L’importanza dei nevi è riconducibile al loro rapporto con il melanoma: infatti alcuni nevi possono simularlo.
D’altro canto il melanoma può essere associato al nevo o nascere su di esso.
Il melanoma è il tumore maligno che nasce dai melanociti.Si tratta di un tumore aggressivo, con frequenza in netto aumento in tutto il mondo.
In Italia, secondo alcune statistiche, ha un’incidenza annuale di 35 casi ogni 100.000 abitanti.Il melanoma compare soprattutto tra i 30 e i 60 anni, con una leggera prevalenza nel sesso femminile, dove è spesso localizzato agli arti inferiori, mentre nei maschi è più frequente al tronco.
Nei giovani di età inferiore ai 15 anni è molto raro.
Vengono riconosciuti quali fattori predisponenti la carnagione chiara, l’appartenenza a famiglie in cui si sono verificati più casi di melanoma, la presenza di numerosi nevi congeniti o acquisiti di grandi dimensioni.
EPIDEMIOLOGIA
L’incidenza del melanoma tende ad incrementare
continuamente nei soggetti di sesso maschile più rapidamente
rispetto a qualunque altra neoplasia.
Attualmente il melanoma rappresenta la quinta neoplasia
come incidenza nel maschio e la sesta nella femmina.
Nell’Unione Europea l’incidenza di melanoma è di 9 casi/100.000 per
anno.
Il rischio di avere un
melanoma cutaneo é di
8,4 ‰ fra i uomini
8,1 ‰ fra le femmine
EPIDEMIOLOGIA
http://www.proteinbiotechnologies.com/images/maps/Melanoma-Incidence-Female-Map.jpg
EPIDEMIOLOGIA
http://www.proteinbiotechnologies.com/images/maps/Melanoma-Incidence-Male-Map.jpg
Tassi di mortalità per melanoma in Italia negli anni 1980-1998 (dati ISS)
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
1980 1985 1990 1995 1998
maschi femmine totale
Controverso è invece il ruolo dell’esposizione alla luce solare: sembra infatti assodato che non sia tanto la prolungata esposizione durante il corso della vita (abitanti di paesi del bacino del Mediterraneo o tropicali), quanto l’esposizione intermittente e intensa soprattutto in età infantile (bagni di sole estivi in spiaggia) a rappresentare un fattore di rischio importante per l’insorgenza del melanoma.
Il rischio che il melanoma possa diffondersi e dare metastasi è tanto maggiore quanto più alto è il suo spessore.Lo spessore sopra il quale questo rischio comincia ad aumentare è 1 mm.Il melanoma è perciò sicuramente guaribile solo se viene asportato chirurgicamente nella sua fase iniziale, quando ancora confinato negli strati più superficiali della pelle.Le metastasi possono essere presenti al momento della diagnosi, oppure comparire a distanza di tempo: per questo è importante che il paziente si sottoponga a visite di controllo periodiche negli anni successivi alla diagnosi. Quando compaiono metastasi l’obiettivo delle terapie è quello di controllarne la crescita, prolungando in questo modo la sopravvivenza.
FATTORI DI RISCHIO
Fattori
Costituzionali
Numero di nevi
Presenza di nevi displastici o atipici
Familiarità per melanoma
Altri
Ambientali Raggi UV
Melanoma, un test per diagnosi
più precise • 24 settembre 2012
L'Associazione di oncologia medica (Aiom) e la Società
di anatomia patologica e citopatologia diagnostica
(Siapec-Iap) hanno appena lanciato uno studio su 1500
pazienti colpiti ogni anno nel nostro Paese da melanoma
metastatico. I pazienti che risulteranno avere il gene
Braf mutato, (ci si aspetta che siano circa la
metà), saranno sottoposti a un trattamento
farmacologico più efficace perché tarato sulle
caratteristiche del loro DNA.
• Ogni anno si registrano in Italia 7mila nuovi casi di
melanoma, il 20% delle diagnosi riguarda pazienti tra 15
e 39 anni e il trend è in crescita costante.
DECALOGO CONTRO IL MELANOMA
• 1. evitare le esposizioni eccessive e le scottature da sole, soprattutto
nei bambini e in soggetti con cute pallida che si abbronza
con difficoltà e si scotta facilmente
• 2. non esporre al sole i bambini fino al 6° mese
• 3. evitare le esposizioni al sole dalle ore 11 alle ore 14
• 4. utilizzare cappelli con visiera, camicie, magliette, occhiali
• 5. utilizzare l’ ombra naturale (alberi etc.) e creare protezioni
con ombrelloni
• 6. ricordare che la miglior fotoprotezione è l’ ombra e che un indumento
appropriato protegge più di qualunque crema solare
• 7. usare, specie se si ha la cute pallida, creme solari ad alta protezione
che contengano filtri bloccanti sia gli UVB che gli UVA
• 8. le creme solari devono essere resistenti all’ acqua ed applicate
più volte al giorno
• 9. alcune sedi sono da proteggere in modo particolare: naso, orecchie,
petto, spalle, dorso, piedi , cuoio capelluto (specie se
calvi, ma non solo)
• 10. evitare le abbronzature artificiali (lettini UVA) che oltretutto
invecchiano precocemente la pelle
TUMORI CUTANEI
PREVENZIONE
Evitare esposizioni eccessive ai raggi solari, soprattutto nelle ore centrali della giornata, in particolare nei bambini e nei soggetti con pelle chiara
Utilizzare creme solari ad alta protezione
Eseguire la mappatura dei nei con il dermatoscopio
Sole e tumori cutanei• Esporsi in maniera graduale e progressivamente ripartita inpiù giorni,
evitando, specie nei primi giorni, di rimanere immobili per ore al sole;
• Evitare di esporsi nelle ore in cui i raggi UV sono più intensi (dalle 11 alle 15);
• Usare sempre creme con f attori di protezione elevata o totale (oltre 15) rinnovando frequentemente l'applicazione (ogni 2-3 ore);
• Idratare la pelle dopo esposizioni intense e prolungate;
• Non usare "specchi" che concentrano i raggi UV potenziandone l'effetto lesivo;
• Ricordate che alcune sostanze come determinati antibiotici, antinfiammatori, profumi e i deodoranti possono aumentare la sensibilità della pelle ai raggi del sole, causando arrossamenti, irritazioni, prurito, ecc.;
• Per evitare eccessive esposizioni utilizzate indumenti, copricapo e occhiali da sole;
• Ricordate che non utti gli indumenti offrono la stessa protezione contro i raggi solari, e che comunque non danno protezione assoluta contro di essi.
•
Riconoscere i nei «a rischio»
• Bisogna controllare la simmetria, i bordi, il
colore e il diametro: seguendo uno schema
riassumibile nella sigla «ABCD»
• La diagnosi spetta al dermatologo, ma
esiste un criterio, relativamente semplice,
per orientarsi:
• A sta per asimmetria,
• B per bordi irregolari,
• C per colori diversi nello stesso neo e
• D per diametro oltre i 6 millimetri. Uno solo
di questi parametri è «sospetto».
Le creme solari contengono sostanze che impediscono ai raggi UV di
penetrare all’interno della pelle.
Queste sostanze, a seconda di come agiscono, vengono suddivise in:
Nello scegliere una crema solare è necessario rivolgersi sempre a creme con
fattore di protezione superiore a 15. Affinché la protezione si mantenga è
necessario applicare il prodotto almeno ogni ora - ora e mezza.
In genere, infatti, la crema solare viene applicata solo all'inizio
dell'esposizione al sole: partendo da un fattore di protezione più alto si
garantirà una protezione media per un tempo più lungo.
schermanti:
agiscono come veri e
propri specchi,
impedendo l’ingresso
dei raggi UV
riflettendoli (solo negli
schermi totali).
filtranti:
assorbono e
intrappolano l’energia
dei raggi UV
(nelle creme a fattore
medio – basso e negli
schermi totali)
CREME SOLARI
FATTORI PROTETTIVI (SPF)
The sun protection factor (SPF) is a widely accepted method ofmeasuring sunscreen effi cacy. SPF is defined as the sunradiation dose (mainly UVB) required to produce the minimumerythemal dose (MED; the threshold dose that can producesunburn) after application of 2 mg/cm² of sunscreen divided bythe dose producing 1 MED on unprotected skin. Thus an SPF of2 absorbs 50% of ultraviolet radiation, SPF 8 sunscreen canfi lter out 87·5% of UVB radiation, SPF 16 93·6%, SPF 32 96·9%,and SPF 64 98·4%.26Although there is a recognised way of measuring protectionfrom UVB, there is not a standardised method to measure theeffi cacy of UVA blocking.14 The Australian/New ZealandStandard is based on in-vitro testing. This standard specifies that a “broad spectrum” claim can be made if the product fulfi lls one of thefollowing criteria: either an 8-μm layer of the product doesnot transmit more than 10% of radiation between 320 and360 nm or an 20-μm layer of the product does not transmitmore than 1% of radiation between 320 and 360 nm.
Creme solari: le nuove regole
Dal 2008 in vigore normative diverse per l'etichettatura delle creme solari.
Dal 2008 entreranno in vigore le nuove regole per l'etichettatura delle creme solari. Una specialista spiega quali sono le novità: spariranno i numeri, sostituiti da definizioni come «protezione bassa», «media», «alta» e non sarà più ammessa la definizione «schermo totale». Inoltre sarà introdotta obbligatoriamente una protezione contro gli Uva equivalente ad almeno un terzo del grado di protezione contro gli Uvb.
Immunosoppressione e UV
Chemoprevention by dietary botanical agents:Dietary botanicals (green tea polyphenols, grape seed proanthocyanidins and silymarin) have been shown to inhibit UV-induced immune suppression and photocarcinogenesis.
Sabato, 5 maggio 2007
Tumore epatico
• Il più frequente è il carcinoma epatocellulare che è la più comune neoplasia maligna nel mondo (almeno 1.000.000 di nuovi casi all'anno). La maggior parte di questi tumori insorge in pazienti con cirrosi epatica (incidenza annuale di circa 3-4%). Fa eccezione l'Africa dove , invece, questa neoplasia compare in fegati normali.Il colangiocarcinoma è il secondo più frequente tumore maligno primitivo del fegato e non compare in pazienti cirrotici, ma più frequentemente in corso di infiammazione delle vie biliari (origina dalle cellule biliari).
• L’Italia non raggiunge le percentuali dei paesi africani e asiatici ma è il paese del mondo occidentale con il più alto numero di carcinomi epatocellulari. Ciò è dovuto all'alto numero di cirrosi (di origine virale o alcolica).
CARCINOMA EPATICO
PRIMARIO
VIRUS HBV E CANCRO EPATICO
INFEZIONE HBV e CANCRO
EPATICO
VIRUS HCV e CANCRO EPATICO
HCV e CANCRO EPATICO
U.S. Gov. “Nono Rapporto sui
Cancerogeni, 2000” : l’alcol è
cancerogeno
• Il Governo degli Stati Uniti nell'ultimo rapportogovernativo sulle cause principali del cancro,scientificamente accertate, aggiunge alla listadegli agenti cancerogeni l’alcol (consumato comevino, birra, ecc.). Aflatoxins, Alcoholic BeverageConsumption, Arsenic Compounds, Asbestos,Azathioprine, Benzene, Cadmium, EnvironmentalTobacco Smoke, Ethylene Oxide, Radon,Smokeless Tobacco, Solar Radiation andExposure to Sunlamps, Sulfuric Acid, Tamoxifen,Tobacco Smoking.
Alcohol & Cancer Risk
0 20 40 60 80 100
Rela
tive risk
Grams of alcohol/day
Stomach
Colorectal
Esophagus
Breast
Liver
Oral
Pharynx
Larynx
Duffy & Sharples. In: Alcohol & Illness. Edinburgh Univ. Press 1992
2.6
2.4
2.2
2
1.8
1.6
1.4
1.2
1
Larynx
Pharynx
Oral
Liver
BreastEsophagus
ColorectalStomach
Alcol e tumore epatico
• L'associazione tra etanolo e cancro del fegato èstata documentata in migliaia di pazienti e nellamaggior parte degli studi l'effetto dell'alcool risultadose-dipendente e correlato con lo sviluppo dicirrosi. Nelle aree geografiche a bassa prevalenzadi epatite B come gli USA, il rischio di CE èaumentato del 40% nei forti consumatori di alcol,mentre è dubbio se il moderato consumo di alcol èassociato a significativi incrementi di rischiotumore. L'assunzione giornaliera di 40-60 gnell'uomo e 20-40 g nella donna per diversi annipuò causare cirrosi ed aumentare di conseguenzail rischio tumore. In Italia il rischio tumore è 13volte maggiore nei bevitori rispetto ai non bevitori.
Alterazioni epatiche dopo eccessiva
e prolungata ingestione di alcol
• Le principali conseguenze sono qui riassunte :
• 1) Steatosi epatica (fegato grasso): la prima conseguenza dell'abuso di alcol è l'accumulo di grasso nelle cellule epatiche. Tale accumulo è reversibile se il paziente smette di bere.
• 2) Epatite: continuando l'abuso alcolico è facile andare incontro alla steatoepatite: si tratta di un accumulo di grasso accompagnato da infiammazione: esiste una forma acuta e più frequentemente una forma cronica.
• 3) Cirrosi epatica: la cirrosi è caratterizzata da presenza di fibrosi diffusa del fegato e noduli di rigenerazione.
• E’ stato riscontrato un sinergismo di potenziamento tra
alcol e virus HBV e HCV.
Prevenzione del cancro epatico
• Prevenzione delle epatiti B e C da infezione virale;
• Evitare il consumo eccessivo di alcol e la contaminazione da aflatossina B1.
• Lo screening del tumore epatico con gli ultrasuoni ed i markers tumorali (alpha-fetoproteina) può essere efficace nei soggetti ad alto rischio dove le infezioni da HBV/HCV e i tumori epatici sono frequenti e vi sono risorse mediche disponibili.
Prevenzione delle epatiti
- Screening del sangue e dei suoi derivati- Impiego di aghi e siringhe monouso- Adeguata sterilizzazione di strumenti chirurgici e dentali- Uso di precauzioni e barriere come l'impiego di guanti, protezione degli occhi e viso, ecc.- Educazione nel rischio di usare per più persone materiale non sterilizzato (forbicine, rasoi, ecc.)
- Vaccinazione anti HBV
IL CANCRO SI PUÒ PREVENIRE?
Quale prevenzione?Prevenzione è una delle parole chiave per sconfiggere il cancro. Ciò significa non solo evitare i comportamenti a rischio, come il fumo di sigaretta, l'abuso di alcool o l'alimentazione errata, come quellatroppo ricca di grassi (prevenzione primaria), ma sottoporsi agli esami necessari a favorire l’anticipazione diagnostica (prevenzione secondaria).
Prevenzione primariaSono gli accorgimenti e le iniziative che hanno lo scopo di eliminare quei fattori che portano allo sviluppo del cancro.Modificando la dieta quotidiana, praticando regolarmente attività fisica, evitando di esporsi troppo a lungo ai raggi del sole, conoscendo gli agenti cancerogeni e cercando di evitarli (soprattutto sul luogo di lavoro), smettendo di fumare per non fare del male a se stesso e agli altri (leggi fumo passivo)…Sul fronte alimentare è il trionfo della cosiddetta "dieta mediterranea", caratterizzata da un corretto equilibrio fra i diversi nutrienti e dalla scarsa presenza di grassi animali.
Importante è l'elevato apporto di frutta e verdura damangiare ad ogni pasto.L'assunzione di alcune sostanze naturali può rallentare infatti la comparsa del cancro a livello cellulare.Fra queste il beta-carotene, (presente nelle carote), la vitamina C, lo zinco o il selenio.Vale la pena sottolineare però che il consumo di antiossidanti isolati e purificati non dà risultati nella prevenzione dei tumori: studi clinici hanno dimostrato che solo il consumo di alimenti e delle loro combinazioni, e non di elementi isolati, riduce realmente il rischio di contrarre una malattia neoplastica.All'attenzione verso ciò che si mangia va aggiunta quella al consumo di alcolici che deve essere limitato (un bicchiere di vino a pasto), mentre vanno eliminati i superalcolici.
In più, se è vero che chi vive in città è esposto suo malgrado all'inquinamento, è anche vero che c'è un inquinamento che ognuno si può risparmiare: il fumo di sigaretta. L’abolizione del fumo di sigarette consentirebbe infatti l’eliminazione oltre l’80% dei tumori al polmone: un dato che lascia poco spazio alle interpretazioni.
Visto che è la prima causa di morte per tumore negli uomini epurtroppo risulta in aumento nelle donne, sia in Italia che in Europa in seguito all’acquisizione della cattiva abitudine al fumo.
Ricade nell’ambito della prevenzione primaria anche la tutela della salute sul luogo di lavoro.Secondo uno studio del Cnel l'incidenza italiana è più alta della media europea e si è attestata al 10-15% del totale dei tumori. Per questo ogni lavoratore deve pretendere un luogo di lavoro salubre - senza fumo di sigaretta, agenti chimici o tossici dispersi nell'aria o a contatto con sostanze cancerogene.
Prevenzione secondariaLa prevenzione secondaria coincide con la diagnosi precoce e tempestiva.Questo è possibile solo se, dopo una certa età, ci si sottopone a esami di controllo per individuare in fase iniziale i tumori più frequenti e prevedibili, quelli noti come i “4 big killer”: polmone, mammella, colon retto e prostata.Non bisogna inoltre sottovalutare nessun sintomo sospetto, che va riferito tempestivamente al proprio medico curante.Oggi sono state affinate molte tecniche e metodiche che permettono l'anticipazione diagnostica.
Rimane ancora da accertare però se l'individuazione precoce del tumore si traduca sempre in un reale allungamento della vita delpaziente, ed eventualmente a quali costi.Molti studiosi ritengono infatti che spesso venga sottovalutato il carico di stress a cui è esposto chi si sottopone a un esame. Questo vale soprattutto per i "falsi positivi", per quei pazienti cioè a cui viene diagnosticata una neoplasia poi non confermata.
Altri studiosi fanno notare che se alla realizzazione di test predittivi non corrisponde un'efficacia della cura per il tumore individuato, allora l'anticipazione diagnostica rischia di non essere giustificata.
Unanime è invece il parere positivo sui programmi di diagnosi precoce per il carcinoma della mammella, del colon retto, della cervice uterina, del melanoma e della prostata.
E nel futuro ci sarà la “prevenzione totale”Individuare i soggetti a rischio prima che sviluppino la malattia, è questo l'obiettivo della prevenzione totale.A partire dalla genetica, per ogni tumore si potrà individuare il danno causato dalla malattia nel DNA.
Facciamo un esempio:il fumo di sigaretta danneggia un particolare cromosoma il quale, attraverso almeno 20 passaggi (mutazioni) diversi, arriva a produrre delle cellule pretumorali nel tessuto del polmone.Non si tratta ancora di cancro ma di una sua anticipazione: infatti, da questo momento potrebbero passare anche anni primache la patologia si possa manifestare.È questo allora il momento giusto per intervenire con delle molecole "intelligenti" che colpiscano il bersaglio e ripristino le funzioni perse o alterate del patrimonio genetico, bloccandone lo sviluppo incellule cancerose.In questa ottica, per l'anticipazione del tumore al polmone si sta lavorando, per la messa a punto di un test che andrà a individuare materiale genetico prodotto dalle cellule tumorali.
Così attraverso un semplice prelievo di sangue si riuscirà a snidare il tumore al polmone proprio al suo esordio.Nel caso del tumore al colon questo test potrebbe sostituire l'endoscopia, esame fastidioso che non viene praticato quanto sarebbe necessario.
Per i tumori causati da infezioni virali si procederà invece sempre più servendosi della vaccinazione.Un esempio è dato dai virus dell'epatite B e C, cause dellacirrosi epatica, che può a sua volta sfociare in cancro. Il vaccino, obbligatorio in Italia dagli anni novanta per tutti i neonati, può essere considerato il primo vaccino anticancro.Allo stesso è ora possibile vaccinarsi contro il Papiloma virus, responsabile nelle donne dell'insorgenza del tumore al collo dell'utero e di rilevare l'Helicobacter pylori, concausa del cancro allo stomaco, e di trattare con antibiotici.
L'obiettivo finale è quello di arrivare a una mappa del rischio personale, elaborazione che tiene conto della predisposizione genetica, dell'ambiente e delle abitudini di ogni paziente.
ALIMENTAZIONE E TUMORI
Abitudini alimentari errate, protratte giorno dopo giorno per anni, spiegano l'aumento di incidenza di alcuni tipi di tumore nei Paesi sviluppati, molto più rari nelle popolazioni rimaste fedeli a modelli nutrizionali tradizionali.
Si tratta soprattutto dei tumori dello stomaco, del colon, dell'esofago, della mammella, dell'utero, dell'ovaio, della prostata, del pancreas e del fegato.
Inoltre un'alimentazione corretta gioca un ruolo decisivo nella prevenzione di malattie cardiovascolari e metaboliche.
http://www.wcrf-uk.org/report/chapter8/chapter8intro.lasso#
Errori Alimentari
Sono sotto accusa soprattutto l'eccesso di grassi e calorie, la carenza di fibre, di vitamine e di minerali, l'elevato consumo di bevande alcoliche e di alimenti affumicati o conservati sotto sale.
Nutrirsi bene non significa sempre fare delle rinunce: frutta e verdura, oltre ad essere i migliori alleati della salute, portano gusto e allegria sulla nostra tavola. Il nostro corpo è costituito da quantità variabili di acqua, proteine, grassi, zuccheri e sali minerali. Ognuno di questi elementi è indispensabile per il buon funzionamento del nostro organismo. Il sistema per mantenere costante l'equilibrio fra le sostanze che compongono il nostro corpo è quello di un giusto apporto delle stesse tramite l'alimentazione. Un’alimentazione bilanciata è la migliore prevenzione ai cancerogeni veicolati con gli alimenti; essa deve essere varia e prediligere i cibi poco raffinati o manipolati. La dieta tipica delle popolazioni mediterranee è già di per sé varia e completa a differenza di quella delle popolazioni nordiche o americane in cui gli zuccheri raffinati ed i grassi sono preponderanti.
Carenze e cancroUn basso quantitativo di vitamine A e C può favorire l’insorgenza dei tumori della pelle e dell’apparato digerente; una grossa carenza di proteine facilita il cancro allo stomaco; una carenza di fibre vegetali facilita l’insorgenza del cancro all’intestino.
Eccessi e cancroUn eccesso di grassi favorisce l’insorgenza del cancro del colon-retto e anche una dieta troppo ricca di proteine di origine animale può causare diversi guai, aumentando tra l’altro il rischio per alcuni tipi di tumore. Infine, l’eccesso alimentare è la prima causa del sovrappeso e dell’obesità, a loro volta responsabili di causare svariati problemi.
Uso del saleUn altro punto importante è di utilizzare modiche quantità di sale per condire gli alimenti. Elevati consumi di sale favoriscono l’insorgenza delle malattie cardiovascolari e di tumori allo stomaco, all’esofago e ad altri organi dell’apparato digerente
L'importanza delle fibreNella dieta è necessario tenere conto anche di un giusto quantitativo di fibre vegetali, vitamine e sali minerali.Una regolare assunzione di tali alimenti costituisce un buon fattore protettivo per quanto riguarda alcune neoplasie ed altre malattie. Tutti i vegetali sono ricchi di queste sostanze, quindi è consigliabile consumare quote elevate di frutta, verdura e cereali. Una buona regola per garantire un sufficiente apporto di fibre è quella di consumare tutti i giorni almeno cinque porzioni di frutta, verdura o cereali integrali.Non è difficile, se si tiene presente che una 'porzione' può essere ad esempio un frutto di medie dimensioni, un contorno di verdura, un piatto d'insalata, un bicchiere di spremuta.Questi alimenti assicurano anche l’assimilazione di diverse vitamine che svolgono un’importantissima funzione di protezione.
Vitamine e saluteAlcune vitamine hanno un effetto protettivo verso molti tipi di tumore, in particolare quelle con azione antiossidante come la A, la C e la E. L'effetto protettivo pero' si ottiene assumendo le vitamine con il cibo, e non sotto forma di integratori e di supplementi.
OVERWEIGHT AND OBESITY ACCOUNT FOR 10% to 20% OF CANCER DEATHS IN THE US
Men RR
• Prostate 1.34• Non-Hodgkin’s 1.49
lymphoma • All Cancers 1.52• Kidney 1.70• Multiple Myeloma 1.71• Gall Bladder 1.76• Colorectal 1.84• Esophagus 1.91• Stomach 1.94• Pancreas 2.61• Liver 4.52
Women RR§
• Multiple Myeloma 1.44• Colorectal 1.46• Ovarian 1.51• Liver 1.68• All Cancers 1.88• Non-Hodgkin’s 1.95
lymphoma• Breast 2.12• Gall Bladder 2.13• Esophagus 2.64• Pancreas 2.76• Cervix 3.20• Kidney 4.75• Uterus 6.25
§ Calle and Thun, Oncogene 2004; RRMortality comparing BMI 30-40 versus 18.5-24.9
COVERGENCE OF ADIPOCYTE AND
MACROPHAGE FUNCTIONS IN OBESITY
Obesity and Chronic Inflammation
Adipocyte & Macrophage: Lipid storage , Cytokine
Xu et al., J Clin Invest 2004
Increase of circulatingC-reactive proteinIndicates a persistent low-grade inflammation in adipose tissue in conditions of overweight & obesity
USO DEL SALE
•Un altro punto importante è di utilizzare modichequantità di sale per condire gli alimenti, tenendo contoche essi già ne contengono naturalmente una quota eprestare attenzione a tutti quei cibi che vengonoconservati anche con l’aiuto del sale. Elevati consumidi sale favoriscono l’insorgenza delle malattiecardiovascolari e di tumori allo stomaco, all’esofagoe ad altri organi dell’apparato digerente.
CONSERVANTI E ADDITIVI
•Per prima cosa bisogna sottolineare il fatto che l'aggiunta diadditivi alimentari, quando effettuata a regola d'arte, consentedi conservare i cibi in modo da evitare ben più pericolosecontaminazioni da parte di batteri, funghi, parassiti, ecc.,responsabili di malattie a volte molto gravi e in alcuni casiaddirittura mortali (es. il botulismo o il cancro al fegato peraflatossine). Tuttavia, alcuni conservanti possono venire usatianche per scopi puramente estetici, come i nitrati e nitriti chevengono utilizzati per dare un colore rosso a carni lessate inscatola e insaccati e che possono reagire nello stomaco conammine e amidi formando composti nitrati dotati di attivitàcancerogena (nitrosammine).
Alimenti e cancro
EVIDENCE DECREASED RISK INCREASED RISK
Convincing Physical activity (colorectum) Overweight and obesity (oesophagus,
colorectum, breast, endometrium, kidney)
Probable
Fruit and vegetables (oral cavity, stomach,
colorectum). Physical activity (breast)
Preserved meat (colorectum) oesophagus. Salt-preserved foods
and salt (stomach). Very hot (thermally) drinks & food (oral
cavity, pharynx, oesophagus
Possible/ insufficient
Fibre, soya, fish, n-3 fatty acids, carotenoids,
vitaminsB2, B6, folate B2, B6, folate, B12, C,D,
E, calcium, zinc, selenium,non-nutrient plant constituents, (eg
allium, lignans, compounds, flavnoids,
isoflavones)
Animal fats, heterocyclic amines, polycyclic aromatic hydrocarbons,
nitrosamines
http://www.who.int/dietphysicalactivity/publications/facts/cancer/en/
Vegetali e sostanze anticancro
ISOTIOCIANATISono enzimi che convertono gli estrogeni in sostanze meno nocive e possono bloccare la produzione di steroidi.Si trovano nei broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori e verze oltre che nei semi di senape.
POLIFENOLISono contenuti nelle mele, nelle cipolle, nel tè verde e possono essere utili per i loro effetti antiossidanti.
LICOPENEE' contenuto nei pomodori e ha proprietà anticancro.
ACIDO FOLICOSecondo studi recenti ha un effetto protettivo. E’ contenuto negli avocado, nelle banane, nei piselli e fagiolini ma soprattutto nelle verdure a foglia verde (spinaci ed erbette).
VITAMINA DBassi livelli di vitamina D aumentano il rischio. Questa vitamina si produce con l’esposizione alla luce solare.
VITAMINA CHa un effetto antiossidante e quindi è protettiva.
FITOESTROGENISi tratta di sostanze simili agli estrogeni prodotti dal corpo umano, ma presenti nei vegetali, soprattutto nella soia e nei suoi derivati. Hanno un effetto più blando sulla mammella e inibiscono la produzione di estrogeni nell’organismo, quindi ne limitano l’effetto negativo sul seno.
Percentuali di tumori prevenibili con dieta, attività fisica
e peso regolare (World Cancer Research Fund, 2009)
PERCENTAGE OF CANCERS THAT COULD BE PREVENTED VIA HEALTHY DIET, REGULAR PHYSICAL ACTIVITY AND HEALTHY WEIGHT
US UK Brazil China
Endometrium
(lining of the uterus)70 56 52 34
Esophagus 69 75 60 44
Mouth, pharynx & larynx 63 67 63 44
Stomach 47 45 41 33
Colon 45 43 37 17
Pancreas 39 41 34 14
Breast 38 42 28 20
Lung 36 33 36 38
Kidney 24 19 13 8
Gallbladder 21 16 10 6
Liver 15 17 6 6
Prostate 11 20 n/a n/a
These 12 cancers
combined34 39 30 27
Cancro: falsi miti e fatalismo
ostacolano prevenzione
• La maggioranza degli europei sottovaluta l’importanza della
prevenzione primaria nella protezione dai tumori. I moniti a
mangiare sano, fare attività fisica e a non fumare non vanno giù alla
popolazione, che non gradisce l’idea di sentirsi responsabile della
propria salute e non vuole cambiare le proprie abitudini e lo stile di
vita. Il problema degli ostacoli alla prevenzione come strategia
anticancro è al centro del congresso della Società Europea di
Oncologia Medica (Esmo) a Vienna.
• La conferma della scarsa fiducia degli europei nella prevenzione
arriva da una ricerca irlandese presentata nel congresso e condotta
su un campione di 748 soggetti, dei quali 126 personale sanitario.
“Complessivamente il 90% degli intervistati preferisce credere che
siano i geni ereditari ad aumentare il rischio di contrarre un cancro,
mentre in realta’ solo il 5-8% dei tumori sono dovuti ad un gene
ereditato. Sono inoltre insensibili al fatto che il 95% dei tumori
dipenda dalla dieta, dallo stile di vita e dal fumo” (ott 2012)
LA PREVENZIONE DEI TUMORI
IN FARMACIA
Ruolo del Farmacista nella
prevenzione dei tumori• - Consigliare i clienti alla dissuefazione dal
fumo di sigaretta e ad un uso moderato dell’alcol
- Costruire una mappa del rischio personale,
tenendo conto della predisposizione genetica,
dell'ambiente e delle abitudini di ogni
paziente.
- Dare indicazioni sugli alimenti protettivi
- Dare consigli sulla prevenzione del melanoma e dei cancri cutanei
- Partecipare attivamente alle giornate nazionali e mondiali e alle attività di prevenzione delle ASL
World Cancer Day, 4 February
2008
Sarei arrivato prima se non fosse
stato per la diagnosi precoce!
FAQ• Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del
cancro colo-rettale
• Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del
cancro dello stomaco
• Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del
cancro polmonare
• Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del
cancro epatico
• Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del
cancro cutaneo e del melanoma
• Qual è il ruolo del farmacista nella prevenzione
dei tumori?