Corso di Formazione Insegnanti Hatha Yoga 2017-2018 Tesina ... · la dicotomia agonismo e...

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Yoga e riflessi di Giuliano Aloisi Relatore: Dr. Libero Gentili Ph.D. Corso di Formazione Insegnanti Hatha Yoga 2017-2018 Tesina finale Centro Paramarta Yoga e Ayurveda

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Yoga e riflessi

di Giuliano Aloisi

Relatore: Dr. Libero Gentili Ph.D.

Corso di Formazione Insegnanti Hatha Yoga 2017-2018

Tesina finale

Centro Paramarta Yoga e Ayurveda

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Sommario

Introduzione................................................................................................ 3

L'unità motoria e i riflessi.......................................................................... 4

L'inibizione reciproca................................................................................. 5

Il riflesso miotatico..................................................................................... 7

Il riflesso miotatico inverso........................................................................ 9

La tecnica PNF (Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation)................. 10

ArdhaMatsyendrasana........................................................12

Gomukhasana.......................................................................13

ParsvaSukhasana................................................................14

Paschimottanasana.............................................................15

EkaPadaRajakapotasana..................................................16

PNFraccomandazionieconclusioni........................................................17

Bibliografiaerisorseweb............................................................................18

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Gli Âsana, cioè le posizioni, sono il primo gradino dell'Hatha-Yoga e sono trattate per prime. Hanno per risultato la stabilità, la salute e l'agilità.

Hatha Yoga Pradipika, 1, 17

LapraticadelloHathaYoga,perquantosivogliaporrel'accentosuaspettielevati,ciporta a lavoraremolto con il corpo. Il corpo è il primo strumento che abbiamo adisposizioneper iniziare lanostra indagine interiore; lo strumento tramite il qualeaffiniamolacapacitàdiosservazionecheconlapraticacostantedivienesemprepiùacutaemettesottolalented'ingrandimentoaspettiviaviapiùsottili, finoacheunpo' alla volta questa facoltà inizia a straripare dagli argini della nostra sedutaperiodicaperpervadereogniambitodellavitaquotidiana. Il complesso psicofisico è lo strumento con il quale si avvia tale processo econtemporaneamenteil'tempio'dovequestoprocessohaluogo,edènostrocompitocustodirloconcura. Datochelavoriamotantoconilnostrocorpoe,nelcasodiuninsegnante,conilcorpodeglialtri,ènostrodovereconoscerneimeccanismifisiologiciedessereincuriositidainuovisviluppinelcampodellafisiologiaedellabiomeccanica. Inquestasedecioccuperemodeiriflessimuscolariedicomesiapossibile innescarlivolontariamentedurantelapraticadegliasana. Conoscere le dinamiche fisiologiche del corpo ci aiuta a prevenire danni, ad acuirel'attenzione, ad abituarci a non lasciare nessun dettaglio al caso e disinnescare gliautomatismichecondizionanogranpartedellenostregiornate. Il rifiuto a priori di qualsiasi sviluppo in campo scientifico applicabile alla praticadelloYoganonciergeaprotettoridiunatradizioneanticaepura,dalmomentocheloHathaYoga,cheautorevolimaestriindianihannodiffusoinoccidenteagliinizidelNovecento,èilfruttodell’incontro-scontrotradueculturemillenarie,quelladell’Indiaequelladell’Occidente. Alcontrario!QuestotipodichiusuracipromuoverebbeadifensoridiunoYoganonantico,masemplicementevecchio;vecchiodicentoanni. Mantenere la caratteristica inclusiva di questa disciplina, senza perdere di vista icapisaldisucuisifonda(edifenderlo-questosi-daipericolideiminestroninew-age),è il modo migliore per rendere onore ad una tradizione che con la sua grandecapacità di adattamento è riuscita ad attraversare i secoli e, in qualche modo, agiungerefinoanoi.

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L'unitàmotoriaeiriflessi

Imovimentidelcorpoediltonomuscolaresonoilrisultatodell'attivitàdell'unitàmotoria. Per 'unità motoria' si intende l'insieme di un neurone motorio (omotoneurone)ediuncertonumerodi fibrocellulemuscolari innervate (equindicontrollate)daquelmotoneurone. Ilmotoneuroneèasuavoltacontrollatoinpartedastrutturedelsistemanervosocentrale,ovverodastruttureencefaliche(ilcervelletto,areemotoriedellacortecciacerebrale, il tronco encefalico e gangli della base) ed in parte è controllatolocalmente, attraverso dei riflessi senza che sia necessario l'intervento dellestrutturesuperiori.

Unriflessoèunarispostainvolontariadell'organismoadunostimolo. Lostimoloèesternoointerno.Unesempiodistimolointernopuòesserel'aumentodellapressionesanguignachestimolairecettoridelsenocarotideochealorovoltarispondonoinviandol'informazioneaicentridelnervovago(cheinnervailcuore)perridurrel'attivitàcardiacaedabbassarelapressione(riflessovagale). Uno stimolo esterno può essere, per esempio, il contatto della mano con unasuperficiemoltocaldacheprovocailriflesso flessorio:irecettorisensorialidellamanoregistranounostimolodoloroso,invianoilsegnalealmidollospinaleilqualeattiva i motoneuroni che provocheranno la contrazione dei muscoli flessoridell’avambraccio, allontanando la mano dalla superficie. Tale meccanismoautonomoèdettoarcoriflesso.

Iriflessicheinteressanoparticolarmentel'unitàmotoriasono:

• riflessodiinibizionereciproca• riflessomiotatico(omiotattico)oriflessodistiramento• riflessomiotaticoinverso

Esempiodiriflessoflessorio

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Ilriflessodiinibizionereciproca

Quandounmuscoloagonistasicontrae, ilsuoantagonistavieneinibitoesi lasciaallungareaffinchésiproducailmovimento.

Le vie discendenti dal cervello attivano i motoneuroni alfa1di un determinatomuscolo contraendolo e contemporaneamente attivano gli interneuroni2delegatiad inibire i motoneuroni alfa che controllano il muscolo antagonista. Questoprocesso è denominato inibizione reciproca ed è palese la sua importanza:immaginiamoquantosarebbefaticososollevareunpesocontraendoibicipitisegliantagonisti(itricipiti)fosserocostantementeinopposizione.

1imotoneuronialfainnervanolefibreextrafusali,cioèlefibrealdifuorideirecettori(fusi)neuromuscolari2neuroniall'internodelSNCdeputatiall'integrazionedeisegnali

Inrealtànonsempre l'inibizionereciprocaavviene inmodocosì lineare.PensiamoadesempioquandocitroviamoinKumbhakasanaelentamentepieghiamolebracciaperarrivare in Chaturanga Dandasana: i bicipiti si contraggono per flettere le bracciamentre i tricipiti non si inibiscono, ma al contrario si allungano contraendosieccentricamente per contrastare la forza di gravità all'altezza dei gomiti econtemporaneamentesiaccorcianoallivellodellespalleperestenderle.Inquestocasononsiparladiinibizionemapiuttostodico-contrazione.Infisiologiasistasuperandoladicotomiaagonismo e antagonismo, per parlare invecedico-contrazione e co-attivazione (azione sinergica e collaborativa). Precisazione doverosa ma ai fini deldiscorsocontinueremoaparlaredimuscoliagonistieantagonisti.

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La conoscenza dei meccanismi riflessi del nostro corpo può aiutare lo yogi adassumere gli asana conmaggiore consapevolezza e controllo. Vediamo in praticacomeutilizzarel'inibizionereciprocainunapostura:

• CiportiamoinJanusirsasanaconprogressionerispettandotuttiiparametriconoscitiviesensitivicheabbiamoinpossesso.

• Attendiamocheilsistemasiadattigradualmentenellasuatotalità.

• Siamo piegati in avanti ed abbiamo la gamba allungata, ma è unallungamentopassivograziealsupportodelpavimento.Attiviamoaquestopunto l'inibizione reciproca: contraiamo il quadricipite. I suoi antagonisti(gli ischiocrurali) saranno inibiti e costretti ad allungarsi maggiormente,rendendopiùintensol'allungamentodellagamba.

Questo sfata anche il mito che vuole che negli asana si debba ricercare ilrilassamentoa tutti i costi, il chenonè semprepossibile. Levariabili sono tante,bisogna tenere conto del tipo di postura, di quello che si vuole ottenere esull'elementosucuisivuolefocalizzarel'indagine.Quantevoltedurantelapraticaabbiamo percepito come un errore contrarre un gruppomuscolare convinti chel'allungamento dovesse avvenire nel totale abbandono e rilassamento; equivocodiffuso da una mala interpretazione del sutra 46 del 2° pada degli Yogasutra:«sthira-sukham-āsanam», la postura (āsanam) è stabile (sthira) e confortevole(sukham). Interpretazione che non tiene conto del fatto che Patanjali facevariferimentoalleposizionimeditative,leposizioniseduteprotrattepertempimoltolunghi; tralasciando poi il discorso sulla centralità di Patanjali che pare sia stataintrodotta dai promotori dello Yogamoderno (senza voler sminuire la preziositàdegliYogasutra).

Inverdeilquadricipitecontratto,inrossogliischiocruralichesiallunganoperinibizionereciproca.

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Ilriflessomiotatico(oriflessodistiramento)

Quandounmuscolovieneallungatopassivamentesi innescaunriflessocheportaalla contrazione di quel muscolo. Si dice allora riflesso miotatico o riflesso distiramento(damyo=muscoloetasis=stiramento).Questoriflessoèattivatodaalcuni recettorinervosi che si trovanoall'internodelmuscoloe sonodenominatifusineuromuscolari,sensibiliall'allungamentopassivodelmuscolo.

Ifusineuromuscolarisonoformatidaunaguainacontenente8-12fibremuscolari(fibre intrafusali),sono lunghicirca5-10mmesonodispostiparallelamenteallefibredelmuscoloepropriograzieaquestaparticolaredisposizione'fiancoafianco'riesconoacaptarneilgradodiallungamento.

Unesempiodi allungamentopassivo lo troviamoquandosi esegue laposturadiPaschimottanasana.Duranteilpiegamentoinavanti,adoperadeimuscoliflessoridelleancheedeirettiaddominali, avvertiamounacertaresistenzadapartedellacatenaposteriore,inparticolarenellazonalombareeneimuscolidelgruppodegliischiocrurali. Questa tensione in parte è dovuta al gradodi elasticità individuale,ma in parte è dovuta ai fusi neuromuscolari che segnalano un allungamentopassivo ai neuroni motori che innervano i muscoli coinvolti e che a loro voltainnescano la contrazione. In questo caso il riflesso miotatico è un sistema diprotezione e si distingue allora in riflesso miotatico fasico. Sistema che puòessereaggiratoacquisendolaposizioneinmanieragradualeemantenendolainformastaticaperuncertotempo.Sentiremoletensionidiminuireviaviafinoad annullarsi. È un'esperienza che ogni praticante di Yoga sperimentaquotidianamenteanchesenzaconoscerneilmeccanismofisiologico.

Paschimottanasana-inevidenzatuttalacatenaposterioreinallungamento.

Fusoneuromuscolare

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Un altro esempiodi riflessomiotatico fasico che conosciamo tutti è quello che siattivaquandoilneurologobatteconilmartellettosultendinerotuleo3:siallungailtendine,quindisiallungailquadricipiteinnescandoilriflessocheportailmuscoloacontrarsi,provocandoilfamosocalcio.

Comegiàdetto,questisonocasiincuiilriflessohaunafunzionediprotezionedelmuscolo,mac'èancheuncasoincuiilriflessohaunruolofunzionale:il quadricipite, come sappiamo, tra le sue funzioni ha quella di estendere ilginocchio. Quando stiamo in piedi, la forza di gravità tende a piegarci le gambeallungando passivamente il quadricipite. Si attiva quindi il riflessomiotatico cheriporta in contrazione il muscolo raddrizzando la gamba. In questo modo vieneregolato il tono muscolare4che grazie alla sollecitazione dei muscoli cosiddettiantigravitari ci garantisce la stazione eretta. In questo caso si dice riflessomiotaticotonico.

3iltendinecheinserisceilquadricipitesullatibia4tensioneattiva,lievecontrazionedelmuscolonormale

L'azionedellagravità(G)piegaleginocchia,allungailmuscoloquadricipite(A)e,attraversolostiramentodeifusineuromuscolari,determinal'attivazionedellefibreafferenti,lacontrazionedellostessomuscolo(C)el'estensionedell'artoinferiore.

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Ilriflessomiotaticoinverso

Un altro tipo di riflesso, che ci interessa in particolar modo in questa sede è ilriflessomiotaticoinversoadoperadell'organotendineodelGolgi.

Gli organi tendinei di Golgi sono dei recettori situati nella zona in cui le fibreextrafusalisicontinuanoconquelle tendinee.Questi recettori rilevano ilgradodiallungamentodeltendinecausatodallacontrazionedelmuscolo.Quandoquestoèeccessivamente contratto, aumenta il rischio di danni al livello del tendine e delmuscolostesso.L'organotendineodiGolgiinviaquindil'impulsoalmidollospinaleche, attraverso l'attivazione degli interneuroni inibenti, sopprime l'attività deimotoneuroni causando il rallentamento o la cessazione della contrazione delmuscolodadoveèpartitoilsegnale.Larispostainiziadopo6-8secondidall'iniziodellostiramentodeltendine.

• La contrazione del bicipite brachiale attiva i recettori tendinei di Golgi • I recettori inviano il segnale tramite le fibre 1b agli interneuroni inibitori nel midollo • Gli interneuroni inibiscono i motoneuroni alfa del bicipite • Si noti come contemporaneamente debbano essere attivati i motoneuroni del tricipite

(antagonista) che deve contrarsi per permettere la decontrazione del bicipite.

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Avremo sicuramente visto durante una gara di braccio di ferro che uno dei duesfidanti perda il match non in modo graduale ma cedendo la presaimprovvisamente. Questo cedimento non avviene per sfinimento, ma perl'eccessiva tensionemuscolare che ha allarmato l'organo tendineo di Golgi ed hainnescato il riflessomiotatico inverso finoa rilasciare completamente ilmuscolo.Lagaraèpersamailmuscoloèsalvo.

In realtà la funzione dell'organo tendineo del Golgi non è soltanto quella diproteggereilmuscolodalleeccessivecontrazioni,malavoracostantementeancheduranteaccorciamentiminimi,informandoilsistemanervosocentralesulgradodicontrazionedeivarigruppidifibremuscolariequandoquestinonsicontraggonoinmodouniforme,ilriflessomiotaticoinversoinibiscequeigruppidifibrocellulemaggiormente contratte, riportandole ad un livello di contrazione pari a quellecontratteinmisuraminore,rendendoilmovimentopiùfluido.

Conunpo'diforzaturapotremmotrovareunasimilitudineconl'accordatura'fina'di un sitar: le chiavi grandi all'estremità delle corde ci permettono, con le lororotazioni ampie, di avvicinarci il più possibile alla nota da intonare, mentre ilmanka(laperlinad'ossonell'estremitàopposta),attraversomovimentiminimi,cipermettediperfezionarel'accordaturafinoacentrarelanotaricercata.

Ilmeccanismodelriflessomiotaticoinversoèparticolarmenteinteressanteperchéabbiamo la possibilità di utilizzare questo riflesso a nostro vantaggio durante lapraticaYoga.

Prendendo in prestito la tecnicaPNF (ProprioceptiveNeuromuscolarFacilitation)dall'ambitoriabilitativo,possiamo'ingannare'ilnostrosistemanervosocentraleeinnescare il riflesso miotatico inverso 'volontariamente' al fine di allungare imuscolioltreinormalilimitie'migliorare'lapraticadegliasana.

LatecnicaPNF(ProprioceptiveNeuromuscolarFacilitation)

LatecnicaPNFsidivideintrefasi:

1. Siestendeilmuscolodaallungarefinoaportarloaquellocheperilcervelloè il suo punto massimo di allungamento, e lo facciamo procedendogradualmenteepazientementecercandodisuperare ilprimoriflessoacuiandiamoincontro,ovveroilriflessodistiramento.

2. Mantenendoilmuscolonelsuopuntomassimodiallungamentolosicontraeisometricamente;unacontrazioneleggera,nonpiùdel20%dellasuaforza.La contrazione va mantenuta per almeno 10 secondi* fino ad unmassimo_di_30_secondi.È qui che i propriocettori del Golgi vengono ingannati e rilevando unacontrazione delle fibre, attivano il meccanismo inibitorio che rilassa ilmuscolooltreil_suo_normale_tono. (* Siamo in ambito yogico, sostituiremo il conteggio dei secondi con le fasidella respirazioneprofondapermantenere la consapevolezzaedevitare chel'esperienzadiventitroppo'mentale'.Laduratadiunarespirazioneprofonda

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è soggettiva, ogni praticante dovrà rilevare i propri tempi e calcolare laquantitàdirespiridaeffettuare.)

3. Si rilascia la contrazione. Si fa una profonda inspirazione e durantel'espirazione5sitornerà,conmoltacautela,astirarenuovamenteilmuscolo.Si noterà che ci sarà un allungamento più profondo rispetto a quelloprecedente. L'allungamento va mantenuto per un numero di respiricorrispondenteadunmassimodi30secondi.

Riassumiamolaproceduraconunoschema:

Sperimentiamoora l'applicazionediquesta tecnicadurante l'esecuzionedialcuniasana.

5L'espirazioneprovocaunrilassamentomuscolaregeneraleperchéstimolaunarispostaparasimpatica,èimportantequindiincrementarel'allungamentomuscolareinquestafase.

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• Siamo nella fase preparatoria pereseguireArdhaMatsyendrasana. Abbiamo le dita incrociate davanti alginocchio e stiamo cercando dirilassare lagambasinistraperportareil ginocchio al centro a contatto con iltorace.Nellacosciasollevatapossiamopercepireunacertaresistenzadapartedei muscoli che si stanno allungandolateralmente (tensore della fascialata)enell'anca(gruppodei rotatoriesterni e medio gluteo). Attendiamopazientemente che l'allungamento diquestimuscoliarrivialsuomassimo.

• Ora con la coscia sinistra spingiamocontro la mano dello stesso lato,mentrelamano*sinistrasiopponeconegualeforzacontrolacoscia.Difattoleforze si annullano e non produciamoalcun movimento, ma stiamocontraendo isometricamente queimuscoli della coscia che nella faseprecedente erano in allungamento(una leggera contrazione, non più del20%dellaforzamuscolare).Rimaniamo in questa fase per unadecina di secondi, tradotti in attirespiratori.(*Sipuòrestareconledita intrecciatedavantial ginocchio. La posizione nell'immagine hasolo lo scopo di rendere chiare le linee diforza).

• Rilassiamo la coscia sinistra mentreinspiriamo e con il gomito destro lascostiamo durante l'espirazione perprocedere con l'esecuzione dell'asana.Noteremo che il ginocchio è più bendisposto a lasciare spazio al gomito.Ancora meglio se contraiamo gliadduttori (antagonisti) nella cosciasinistra.

ArdhaMatsyendrasana(fasepreparatoria)

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• Siamo in Gomukhasana. Legambe sono incrociate oppuresiamo seduti sulle caviglie.Abbiamo effettuato tutte le fasie osservato tutte le accortezzeper intrecciare le dita dietro lescapole.

• Separiamo adesso le dita macerchiamo di rimanere inposizione. Non essendo piùagganciate le braccia, siattiveranno i muscoli degli artisuperiori, principalmentesentiremo la contrazione nellespalle (deltoide, trapezio),nelle scapole (sottospinato),nei pettorali e nel grandedorsale. Restiamo in posizionedi resistenza per alcuni attirespiratori (10 sec.), si attiveràl'organo tendineo di Golgi diquestimuscoli, iqualiverrannorilassatidalmidollospinale.

• Torniamoadagganciare ledita.Noteremocheoralapresaèpiùsaldaedintensa.

Gomukhasana

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• Siamosedutiagambeincrociate,lamano sinistra spinge sul ginocchiodestro mentre la mano destra èpoggiatadietro al bacino. Siamo intorsione verso destra ed abbiamoatteso pazientemente la massimaestensionedeimuscolicoinvolti,tratutti gli addominali obliqui, iltrapezio e il grande dorsale,anche se questi ultimi dueconservano una certa percentualedi attività perché agisconosinergicamente alla trazione dellebraccia.

• Rimaniamo in torsione maneutralizziamo l'attività dellebraccia. Ancora meglio se lesolleviamoconipalmirivoltiversol'alto per assicurarci che sianoveramente inattive. Mantenere latorsione senza l'ausilio dellebracciaattiveràilriflessomiotaticoinverso. Restiamo così per alcunirespiri(10sec.).

• Torniamo ad insistere nellatorsione con la trazione dellebracciadurantel'espirazione. Noteremo che guadagneremoulteriorespaziointorsione.

ParsvaSukhasana

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Paschimottanasana

• Abbiamoraggiunto la fase finalediPaschimottanasana con tutti icrismi che richiede l'asana.Attiviamo l'organo tendineo diGolgi: flettiamo leggermente leginocchia e premiamo i tallonicontro il pavimento.Questo farà sìche gli ischiocrurali sicontraggano. Manteniamo lacontrazione per alcuni respiri (10sec.).

• Rilasciamo la tensione, un respiroprofondo e torniamo ad allungarele gambe. La posizione saràincrementata. Ancora meglio secontraiamo iquadricipiti inmododa provocare l'inibizione reciprocae allungare maggiormente gliischiocrurali.

• Perfezioniamo l'asana lavorandoallostessomodoconimuscolidellaschiena(quadratodei lombieglierettoridellacolonna): contraiamo i muscoli inarcando laschienaconilvisorivoltoinavanti.Restiamo in posizione per 10secondi,inattirespiratori.

• Rilasciamolatensione,facciamouninspiroedurantel'espirotorniamoad abbassarci, con l'aiuto dellatrazione in avanti delle braccia econtraendo i retti addominali (lapancia in dentro) che sono gliantagonisti degli erettori dellacolonna. Sfrutteremo così anchel'inibizione reciproca oltre alrilassamento innescato dall'organotendineodiGolgi.

Inrossoglierettoridellacolonnaallungati,inbluirettiaddominalicontratti.

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EkaPadaRajakapotasana

• Siamo inEkaPadaRajakapotasanain una delle sue varianti piùsemplici. La coscia destra ècompletamente rilassata perchéstiamocercandodiavvicinareilpiùpossibile il tallone al gluteo. Ilmuscolo coinvolto, arrivato al suomassimo stiramento, è ilquadricipite.

• Per stimolare l'organo tendineo diGolgirespingiamoindietrolamanoconilpiede,mentreconlamanociopponiamo conuna forza uguale econtraria. Ci sarà quindi unacontrazione isometrica delquadricipiteche tentadiestendereil ginocchio. Non dimentichiamoche queste forze vanno applicateleggermente,nonpiùdel20%dellaforza totale del muscolo.Rimaniamo in posizione per circa10secondiinciclirespiratori.

• Rilasciamo tutte le tensioni.Facciamo un profondo inspiro edespirando torniamo a spingere iltallone contro il gluteo. Migliore èla resa se attiviamo l'inibizionereciproca contraendo gliischiocrurali che invieranno ilsegnale al midollo di inibire ilquadricipite.

Inbluilquadricipitechesicontrae.

Inrossoilquadricipitechesiallunga,inblugliischiocruralicontratti.

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PNF-Raccomandazionieconclusioni

La tecnica PNF va praticata solo se si è già allenati e si possiede una buonaelasticità; inoltre andrebbe praticata a corpo riscaldato, quindi se decidiamo diinserirla all'interno della nostra seduta, non facciamolo nelle fasi iniziali.Èfondamentalenonesagerarecongliallungamentielecontrazioni;inaltreparole,maiforzareoltrelasogliadelmediofastidiomuscolare. Si tenga presente che l’utilizzo di questa tecnica è utile almomento,ma se si hal’obiettivo di migliorare l’ampiezza di movimento di un distretto, non dà grossirisultati.Aquestoscopol'allungamentopassivorimaneinsostituibile. Èaltamentesconsigliato,sesiè insegnanti, farpraticarelaPNFadallievidietà inferiore ai 16 anni: applicare strategie atte ad aggirare i meccanismi delsistemanervosoinsoggettiinfasedicrescitapotrebbecomprometterneilcorrettosviluppo. Focalizzarsisuunsolomuscoloogruppodimuscolipervoltaenonsuperare3ciclidi PNF per posizione, se sentiamo la necessità di fare qualche ripetizione. Averecoscienza delle zone o dei muscoli su cui andremo ad agire è estremamenteimportante perchédopo aver praticato la tecnica PNF è necessario osservareunrecuperodialmeno48ore,ilchenonsignificachedobbiamostareariposo,machenondobbiamoripeterelaPNFsullostessogruppodimuscoliperquestolassodi tempo. Per evitare rischi e confusione è preferibile non esagerare con questotipo di tecnica, e praticarla per un solo asana all'interno di una seduta di Yoga.SedecidessimodipraticarelaPNFabitualmente,rispettandoilriposodi48orenonriusciremmoapraticare la tecnicaperpiùdiduevolteasettimanaeciònonpuòesserecheunabenedizione! PrecedentementehoaffermatochelaPNFcipermettedi«allungareimuscolioltrei normali limiti e 'migliorare' la pratica degli asana». Non a caso ho messo iltermine 'migliorare' travirgolette: gli asana 'migliori' non sonoquelli eseguitidamanuale,contuttoilcorpobenallineatoeimuscolisollecitatifinoall'estremo.Gliasana 'migliori' sono quelli eseguiti con il giusto atteggiamento mentale, ovveropraticati con un richiamo costante alla presenza in noi stessi, tramite l'ascoltoconsapevoledell'interocomplessofisico,emotivoementale(senzaescluderenulladal campo di osservazione) e l'accettazione dei propri limiti che forse sarannosuperatioforseno,maciòhaunarilevanzarelativaperchéilrisultatoesterioreèunasempliceconseguenzadiunlavorochepartedall'interno. Questo losabeneunpraticanteavanzatoeun'insegnantediYoga; tuttaviaanchel'adeptopiùespertononèimmunedaquellatrappolamoltosottilecheloportaacedere alla lusinga della ricerca di una perfezione estetica e metterlainconsapevolmentecomepriorità. L'impossibilitàquindidiinserirelaPNFnellaquotidianitàdellapraticacisottraedaquesto rischio e colloca questo metodo nel posto che gli spetta, e cioè tra glistrumenti a nostra disposizione (da usare con parsimonia) per esplorare lepossibilità del nostro corpo, ampliare le capacità propriocettive, affinarel'attenzione,laconsapevolezzae-perchéno-scongiurareilpericolo'routine'sesidirigeunaclassediYoga.

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Bibliografiaerisorseweb

YogaAnatomy-L.Kaminoff,A.Matthews

TheKeyPosesofHathaYoga-R.Long,C.Macivor

Neurologia-G.C.Manzoni,P.Torelli

DispensediAnatomiaYogadellaDott.ssaMariaFasella

DispensedelCorsodiLaureainScienzedelleAttivitàMotorieeSportive-UniversitàdegliStudidiCagliari

Bandhayoga.com

Studioscienzemotorie.it

Projectinvictus.it

Osteolab.net

Page 19: Corso di Formazione Insegnanti Hatha Yoga 2017-2018 Tesina ... · la dicotomia agonismo e antagonismo, per parlare invece di co-contrazione e co-attivazione (azione sinergica e collaborativa).

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