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a.s. 2016 - 2017 6 2 R M Rischi derivanti dalla diversità di età, di genere, di lingua e di provenienza IC LEGNARO Via Roma , 30 35020 Legnaro (PD) Tel. +39 049641013 Fax +39 049641526 E-mail [email protected] PEC [email protected] CORSO DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO ART. 37 D.Lgs. 81/08 e ACCORDO STATO REGIONI 21/12/2011

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a.s. 2016 - 2017

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IC LEGNARO Via Roma , 30 – 35020 Legnaro (PD) Tel. +39 049641013 – Fax +39 049641526 E-mail [email protected] – PEC [email protected]

CORSO DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SICUREZZA

E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO ART. 37 D.Lgs. 81/08

e ACCORDO STATO REGIONI 21/12/2011

FINALITÀ – Art. 1

1. […] Il presente decreto legislativo persegue le finalità […] garantendo l’uniformità della

tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso il rispetto dei livelli

essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle

differenze di genere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati …

Titolo I, Capo I - D.Lgs. 81/08

Titolo I, Capo II - D.Lgs. 81/08 Sezione II

VALUTAZIONE DEI RISCHI – Art. 28 – Oggetto della valutazione dei rischi

1. La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle

attrezzature di lavoro e delle sostanze o delle miscele chimiche impiegate, nonché nella

sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei

lavoratori, […] , nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da

altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la

prestazione di lavoro […]

Co

sa dice

la Legge

I presupposti della valutazione del rischio in ottica di genere

Per effettuare la valutazione in ottica di genere è necessario analizzare le differenze specifiche in ogni fase del classico schema che prevede l’identificazione dei pericoli, la loro caratterizzazione in termini di relazione dose-effetto e la valutazione della esposizione . Per ciascuna differenza si possono individuare chiare specificità, raggruppabili in due principali gruppi di differenze: sociali (attinenti al genere) e biologiche (attinenti al sesso). Spesso la distinzione tra questi due ambiti è così sfumata nella genesi di disturbi e patologie che è più opportuno considerare un complesso sistema sesso-genere (R. Biancheri 2012)

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Vi sono fattori che possono incidere sul livello di rischio, indipendentemente dal grado di esposizione, che può essere uguale tra maschi e femmine.

Differenze possono esistere:

• Rispetto all’accesso al lavoro

• Rispetto al contenuto del lavoro

• Rispetto alle conseguenze lesive del lavoro

• Rispetto all’efficacia della prevenzione

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L'adozione di un approccio neutrale rispetto al genere in materia di SSL contribuisce al perdurare delle lacune sul piano delle conoscenze e ad avere un livello di prevenzione meno efficace

le differenze tra uomini e donne vengono occultate o ignorate

minore attenzione viene dedicata ad alcuni temi di ricerca che

riguardano più da vicino le donne

il livello dei rischi a carico delle donne viene sottovalutato

si riduce la partecipazione delle donne ai processi decisionali legati alla

salute e alla SSL in quanto non vengono adottati interventi per favorire il

loro apporto

mancata adozione delle soluzioni preventive maggiormente adatte

NE CONSEGUE:

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Valutazione del rischio in ottica di genere

Valutazione del rischio in ottica di genere

Passi da fare:

Analisi del personale aziendale per sesso, per età e Paese di provenienza, forma contrattuale

Analisi dei processi produttivi, delle mansioni e delle esposizioni

Valutare come uno stesso agente può agire diversamente sull’uomo e sulla donna (da informazioni scientifiche disponibili)

Valutare l’eventuale presenza di atteggiamenti discriminatori nei confronti delle donne e l’impatto discriminatorio che certe scelte aziendali possono comportare

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Valutazione del rischio in ottica di genere

Valutazione del rischio in ottica di genere

ATTENZIONE:

Valutare la diversa sensibilità ad un pericolo tra uomo e donna non deve condurre ad una discriminazione

Occorre mettere in atto delle azioni per mitigare il rischio e gestire il rischio residuo:

sostituzione di sostanze

protezione collettiva o individuale

formazione e informazione

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Valutazione del rischio in ottica di genere

Progettazione dei luoghi di lavoro

Organizzazione del lavoro

Scelta delle attrezzature e dei DPI (soprattutto per settori tipicamente maschili)

Ergonomia dei posti di lavoro

Ma anche…. Rischi emergenti

Stress e depressione

Molestie

Violenza

Mobbing

Da non sottovalutare, in particolare nei settori tipicamente maschili

Valutazione del rischio in ottica di genere

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Alcune differenze biologiche tra i sessi

• La superficie cutanea del corpo maschile è più estesa di quella del corpo femminile

• La statura è generalmente inferiore nelle donne • Il volume polmonare degli uomini è maggiore di quello delle donne • Esistono numerose differenze nell’assorbimento, metabolismo ed

eliminazione degli agenti chimici • Rapporto tra esposizione a rumore di bassa intensità e danni extra-uditivi

localizzati a carico dell’apparato riproduttivo femminile • La vulnerabilità verso i rischi cambia in modo significativo con l’età ed in

modo differente per i due sessi

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Vi sono poi una serie di malattie professionali che colpiscono più frequentemente le donne (tendiniti, sindrome del tunnel carpale) a causa dell’impegno di gruppi muscolari più piccoli, ma anche più vulnerabili. Le donne sono sottoposte a stress biomeccanici all’apparato muscolo scheletrico apparentemente meno eclatanti, ma talora duraturi (come stare in piedi o sedute su una sedia troppo alta o troppo bassa) che possono accelerare processi degenerativi a carico di strutture tendinee, muscolari e delle articolazioni, nonché svolgere un ruolo concausale nella patogenesi di alcune patologie vascolari degli arti inferiori. Le donne sono più spesso soggette ad infezioni da agenti respiratori o trasmissibili per contagio interumano, soprattutto in ambienti ove c’è contatto con il pubblico.

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Patologie legate allo stress lavoro correlato: non è un problema solo femminile anche se le donne dichiarano più frequentemente rispetto agli uomini di essere sottoposte a stress o di soffrire di depressione o ansietà (18,1% vs 14,9%)

Le donne sono più soggette alle malattie della pelle e alle malattie infettive

Patologie del sistema riproduttivo sia maschile che femminile

Il fenomeno infortunistico e tecnopatico in ottica di genere

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Generalmente le donne sono occupate in lavorazioni precarie e meno retribuite, in lavori part-time, svolgono attività più monotone con minori opportunità di carriera, soprattutto nel settore pubblico. In tali tipi di attività le donne risultano esposte maggiormente a radiazioni non ionizzanti, manifestano disturbi dovuti all’inquinamento indoor da 2 a 4 volte maggiore rispetto agli uomini (stanno in uffici adibite ad attività di segreteria con esposizione a ozono, toner ed effetti elettrostatici, in ambienti con minor ricambio d’aria e con più persone). Il carico di lavoro domestico è spesso associato allo stress indicato come fonte di malattia per le donne in misura doppia rispetto agli uomini. Fattori stressogeni legati al genere femminile sono sicuramente le molestie sessuali, le violenze e le discriminazioni.

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Rischi fisici, chimici e biologici

Tipologia dell’agente durata dell’esposizione stato di salute della donna livello di sensibilità all’agente (dipende dal patrimonio genetico di ogni persona)

Tossicità riproduttiva: effetti dannosi che si concretizzano a livello del sistema riproduttivo: disturbi mestruali, ritardo nel concepimento, danneggiamento del patrimonio follicolare, infertilità, sterilità. Tossicità dello sviluppo: gli effetti tossici si rendono evidenti sul feto o sul bambino, sia prima che dopo la nascita (malattie congenite, nascita prematura)

Le caratteristiche genetiche di ciascuno, possono provocare una diversa risposta delle proteine dell’organismo agli agenti tossici.

Valutazione del rischio in ottica di genere

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Rischi di sovraccarico biomeccanico del rachide e degli arti superiori

Posture erette mantenute a lungo Commesse, parrucchiere, insegnanti

Attività comportanti movimenti ripetitivi e posture incongrue degli arti superiori

Movimentazione manuale dei carichi Agricoltura, manifatturiero

Valutazione del rischio in ottica di genere

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Quanto all’esposizione a rischio occorre tener conto della segregazione lavorativa delle donne. Segregazione orizzontale: concentrazione di donne e uomini in determinati settori e occupazioni che produce una disparità in termini di carriera, pensione, benefici accessori (servizi alla persona o educazione ) Segregazione verticale: concentrazione di donne e uomini in determinati gradi, livelli di responsabilità o posizioni che produce una disparità retributiva. Generalmente anche quando riescono a raggiungere i ruoli apicali sono più esposte a rapide discese.

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Il fenomeno infortunistico e tecnopatico in ottica di genere

Segregazione orizzontale

Assistenza Educazione Servizi alle persone

Differenziazione nel lavoro

Management Lavori manuali o tecnici connessi all’uso di impianti e macchinari

Nel campo manifatturiero le donne sono concentrate nei settori tessile e alimentare

Segregazione verticale

Gli uomini sono impegnati in lavori in posizioni più elevate nella scala gerarchica occupazionale

Anche quando uomini e donne svolgono lo stesso lavoro, nella pratica le mansioni che svolgono risentono spesso della segregazione di genere

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La segregazione di genere operata nell’ambito della forza lavoro contribuisce fortemente a produrre differenze tra uomini e donne nelle condizioni di lavoro

Conseguenze per la salute Esposizione ai pericoli

In linea generale, gli uomini riportano maggiori incidenti e infortuni rispetto alle donne, mentre le donne soffrono maggiormente di disturbi agli arti superiori e di stress.

I tumori correlati al lavoro sono più comuni negli uomini che nelle donne, ma in alcune professioni, come i servizi alimentari e alcune industrie manifatturiere, sono le donne a riportare il tasso maggiore

L’asma e le allergie

rappresentano un disturbo più comune nelle donne

Il fenomeno infortunistico e tecnopatico in ottica di genere

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Rischi organizzativi

Flessibilità

Orari

Tipologia di contratti

Monotonia e ripetitività

Ritmi sostenuti

Scarso utilizzo delle capacità

Elevato livello di incertezza

Valutazione del rischio in ottica di genere

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Caratteristiche biologiche e

fisiologiche che definiscono gli

uomini e le donne

Costruzione sociale dei ruoli, i comportamenti, le attività e gli ambienti che

una data società considera appropriati per

uomini e donne

SESSO

GENERE

ATTENZIONE AL TESTO DELLA NORMA

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Sesso ≠ Genere

OMS

Percezione del rischio

Reazione all’emergenza

Lavoro-Famiglia

Vulnerabilità ad agenti chimici

Differenze ormonali e nel metabolismo

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Influenze sulle differenze di genere nella SSL

Per sensibilità rispetto al

genere si intende tenere

conto delle problematiche,

delle differenze e delle

ineguaglianze tra uomini e

donne nell’ambito delle

strategie e degli interventi

Nell'analisi delle differenze di genere nella SSL è importante considerare tutti questi fattori e il modo in cui essi interagiscono

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D’altra parte le situazioni di stress possono essere anche causa di

infortunio, sia sul lavoro che in itinere

Per la donna, tenendo conto del

minore tasso di occupazione

rispetto all’uomo, la probabilità di

subire un infortunio in itinere è

superiore di ben il 50% rispetto a

quella del collega maschio

Il percorso casa-lavoro-casa

rappresenta nella vita quotidiana

della donna il segmento

temporale in cui si concentrano

tutte le problematiche e le

difficoltà di conciliazione

famiglia-lavoro con conseguenze

sul piano della sicurezza

Gli infortuni in itinere sono più della metà dei decessi femminili (90 nel 2011)

725.174

240

920

90 9,7%

29,6%

643.313

32%

49

36

632

5,7%

81.861

50,4% 20,4%

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Fonte: Sito web INAIL, 8 marzo 2011

Il fenomeno infortunistico e tecnopatico in ottica di genere

Nel 2011 gli infortuni delle donne

rappresentano il 32% del totale

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(Ri)conciliazione vita/lavoro

Asili nido: nel 2010 solo il 18% dei bambini sotto i due anni si sono avvalsi di almeno uno dei servizi integrativi per la prima infanzia, come gli asili nido.

Cura degli anziani: L’assistenza domiciliare socio-assistenziale è un servizio diffuso sul territorio, ma la presa in carico media è dell’1,6%

Famiglie con disabili: Oltre due milioni in Italia

FAMIGLIA IN CIFRE (ISTAT)

Famiglia/Persona Lavoro

Stress da conciliazione vita/lavoro

Valutazione del rischio in ottica di genere

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Valutazione del rischio in ottica di genere

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Quali azioni possono essere intraprese per valutare correttamente il rischio anche in relazione al genere?

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Strumenti concreti per la prevenzione in ottica di genere nel lavoro pubblico e privato

Favorire il rispetto dei principi e degli obblighi normativi in materia di Salute e Sicurezza “in ottica di genere”, non è solo adempimento ad un obbligo di legge ma è anche leva strategica finalizzata a migliorare la qualità e la produttività del lavoro

• Obiettivo strategico

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Come attuare una prevenzione in ottica di genere che sia efficace e non un mero adempimento Alcuni spunti di riflessione in una materia ancora in costruzione …

Partiamo da :

30

I soggetti coinvolti nella costruzione di un sistema di salute e sicurezza in ottica di genere Sono quelli di cui al D.Lgs 81/2008: • Datore di lavoro • RSPP • Medico competente Nel lavoro pubblico svolgono un ruolo importante alla costruzione del sistema anche: • il CUG • l’OIV e dall’esterno, rispetto all’organizzazione, i soggetti istituzionali quali INAIL e, per le materie di competenza, la Consigliera di parità

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Il Collegato al lavoro legge 183 del 2010 e i Comitati Unici di Garanzia per le Pari Opportunità, il benessere di chi lavoro e contro le discriminazioni

Unificano i Comitati per le pari opportunità e i Comitati per il contrasto del fenomeno del mobbing Ampliano i compiti e l’ambito di intervento: • Contrasto alle discriminazioni di genere, razza,origine etnica, orientamento sessuale, religione, lingua, età, disabilità • area del benessere lavorativo

I soggetti che nel lavoro pubblico possono dare un importante contributo

I Comitati Unici di Garanzia (CUG)

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Medico competente

E’ auspicabile il collegamento tra:

Ufficio del Personale

Comitati Unici di Garanzia per le

pari opportunità [CUG]

Organismo Indipendente di

Valutazione [OIV]

RSPP

datore di lavoro

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OBIETTIVI per un sistema di salute e sicurezza in ottica di genere all’interno dei luoghi di lavoro pubblici e privati

Il documento di valutazione in ottica di genere

Work in progress … Ma nel frattempo possono essere posti in essere vari correttivi al DVR

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• Creare consenso nell’adozione di buone pratiche sensibili al genere in tema di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro

• Sviluppare conoscenza sulle

soggettività nell’ambito del processo di attuazione di politiche in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro

• Promuovere consapevolezza sulle

differenze tra uomini e donne nelle rispettive condizioni di esposizione al rischio

Obiettivi di comunicazione da individuare all’interno dei luoghi di lavoro

Consenso, conoscenza consapevolezza

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Strumenti pratici in una fase di prima realizzazione

…. Partiamo dai dati

Per promuovere la salute e la sicurezza in ottica di genere occorre: • conoscere la composizione del personale in relazione al genere anche con riferimento ai ruoli rivestiti, alle progressioni di carriera, alle tipologie lavorative, all’età • esaminare i dati relativi a infortuni e malattie professionali, disaggregati per genere anche con riferimento alle modalità di accadimento, orario ecc

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• attivare processi virtuosi di collegamento tra i soggetti che hanno competenze dirette in tema di prevenzione (datore di lavoro/ufficio del personale, medico competente, RSPP) e coinvolgimento indiretto, (CUG se ente pubblico, OIV idem) •Individuare rischi, e di conseguenza misure di prevenzione, che possano essere collegati al genere, come le differenze/disuguaglianze sociali che possono avere ripercussioni sulla sicurezza al lavoro E’ il caso delle misure di “conciliazione” la cui adozione può avere ripercussioni positive nella prevenzione di infortuni o malattie professionali da stress Quanto affermato si riscontra ad esempio negli infortuni in itinere che vedono fortemente coinvolto il genere femminile

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La sicurezza al lavoro e l’adozione di idonei strumenti di conciliazione e in genere di Work Life

Balance

Lavoratori e lavoratrici sotto l'effetto di stress, causato dalla tensione tra ruolo familiare e lavorativo, non solo rappresentano un costo per l'organizzazione in termini di inefficienza e produttività, ma anche in relazione ad alti livelli di incidenti e infortuni. Negli infortuni in itinere gli strumenti di conciliazione e di flessibilità lavorativa finiscono per divenire strumenti di prevenzione a tutti gli effetti in quanto gli unici in grado di assicurare una significativa riduzione nell’esposizione al rischio

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Una concreta azione, attuabile da parte dei datori di lavoro sia pubblici che privati riguarda l’attenta analisi degli infortuni in itinere occorsi in azienda per andare a verificare l’incidenza sui medesimi della mancanza o inadeguatezza degli strumenti di conciliazione e flessibilità lavorativa In merito è in fase di rilascio un apposito questionario /intervisto ad uso del datore di lavoro elaborato nell’ambito del progetto “Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere” a cura del CUG INAIL, INAIL Regione Toscana con la partecipazione della Consigliera Nazionale di Parità

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Codici di condotta e codici etici come strumenti di prevenzione nel lavoro

pubblico e privato

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In sintesi

Codici di condotta e codici etici sono strumenti di autonormazione utilizzati sia nel lavoro privato che in quello pubblico

Possono essere di adozione spontanea o previsti dalla legge

Si sono evoluti nel tempo (codici di prima e seconda generazione ….)

Sono inefficaci senza modalità e soggetti di attuazione quali i consiglieri di fiducia

Sono strumenti di prevenzione per la salute e sicurezza sul lavoro

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Il D.Lgs 81/2008 fa espresso riferimento, in più norme, ai codici etici e all’impresa socialmente etica quali strumenti di prevenzione Art.6 Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro Ha tra i suoi compiti : h) valorizzare sia gli accordi sindacali sia i codici di condotta ed etici, adottati su base volontaria che, in considerazione delle specificità dei settori produttivi di riferimento, orientino i comportamenti dei datori di lavoro, anche secondo i principi della responsabilità sociale, dei lavoratori e di tutti i soggetti interessati, ai fini del miglioramento dei livelli di tutela definiti legislativamente

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Art. 15. 1. Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei

lavoratori nei luoghi di lavoro sono….. t) la programmazione delle misure ritenute opportune per

garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l'adozione di codici di condotta e di buone prassi;

Art. 35. Nelle aziende e nelle unità produttive che occupano più di 15

lavoratori, il datore di lavoro, direttamente o tramite il servizio di prevenzione e protezione dai rischi, indice almeno una volta all'anno una riunione cui partecipano

Nel corso della riunione possono essere individuati: a) codici di comportamento e buone prassi per prevenire i rischi di

infortuni e di malattie professionali

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Minore abilità di apprendimento e minore valenza delle doti fisiche. Minore (in ordine di rilevanza): • adattabilità all’innovazione; • familiarità con l’informatica; • creatività;

• flessibilità nelle mansioni; • utilizzabilità complessiva; • integrazione nel gruppo.

Con l’età aumenta l’assenteismo e diminuiscono (ma non di molto) capacità di lavoro e produttività.

La presenza di lavoratori più anziani ha un effetto negativo sulla crescita di profittabilità e produttività delle imprese, perché alla fine della carriera i salari eccedono la produttività a causa di rigidità della loro formazione derivanti da forme di retribuzione differita, di tutela del lavoro e di potere contrattuale che avvantaggiano i più anziani. Queste rigidità creano un divario più forte tra salari e produttività quando il cambiamento tecnologico rapido rende obsolete le competenze lavorative a un tasso più forte di quello dell’apprendimento sul lavoro.

Lieberum, Heppe, Schuler (2005)

• La discrepanza tra produttività e salari per i lavoratori più anziani incoraggia i datori di lavoro a cercare soluzioni per non prolungare il rapporto di lavoro.

• Difficoltà per i più anziani nei lavori con sforzo fisico e che richiedono adattamento a nuove tecnologie (come ICT).

Pro

ble

matich

e le

gate all’età – o

ver 5

0

Ageing and employment, Warwick University- Economix Munich, 2006

Ilmakunnas, Maliranta (2007)

Ilmakunnas, Skirbekk, van Ours, Weiss (2007)

Basso, Busetta, Iacoucci, Vittori, (2005)

Ricerche di riferimento Svantaggi dell’impiego di lavoratori maturi

Vulnerabilità I lavoratori più maturi sono maggiormente vulnerabili ai pericoli derivanti

da condizioni di lavoro peggiori rispetto ai lavoratori più giovani

Pro

ble

matich

e le

gate all’età – o

ver 5

0

Possibili cause • Problematiche di tipo fisico

(riduzione forza muscolare, diminuzione della motilità delle articolazioni e

elasticità dei tessuti, aumento patologie rachide, ridotta tolleranza al

caldo e al freddo, più fatica a mantenere la postura, riduzione capacità di

sopportare sforzi prolungati, riduzione della capacità lavorativa)

• Problematiche sensoriali

(Diminuisce la capacità visiva e la capacità uditiva)

• Problematiche cognitive

(maggior difficoltà ad adeguarsi a repentini cambiamenti di processi

lavorativi, minor prontezza di riflessi, memoria)

• Possibili malattie

(diabete, osteoporosi, deterioramenti al sistema neuromuscolare correlati

all’età, acuirsi della reattività fisica ai fattori stessogeni …)

Misu

re d

i sicurezza– o

ver 5

0 (in

tegrative

)

Misure tecniche Migliorare le condizioni lavorative (illuminazione, microclima, aereazione …)

Migliorare supporti alla mobilità (corrimano, antisdrucciolo …)

Misure organizzative Allineare la mansione alle caratteristiche e competenze del singolo lavoratore,

limitare le attività più gravose (MMC),

Aumentare le pause nei lavori più faticosi,

Promuovere uno stile di vita sano,

Ridurre o rimodulare l’orario di lavoro (maggiore utilizzazione del part-time),

Aiutare l’adattamento ai cambiamenti organizzativi,

Diminuzione della periodicità e ampliamento della sorveglianza sanitaria

(accertamenti diagnostici) anche su richiesta del lavoratore;

Misure comportamentali Regolare attività fisica

Alimentazione sana

Al fine di eliminare o ridurre, in particolare, lo stress lavoro correlato • ricorso alla job-rotation (cambiare il lavoro che si è svolto per anni, acquisendo nuove conoscenze e

maturando nuove competenze, potrebbe risultare, per alcune persone, stimolante e motivante, una nuova sfida da vivere e da vincere, anche se, merita di essere sottolineato, il cambiamento potrebbe risultare, per altri, destabilizzante, generando preoccupazione e ostilità);

• ricorso a sistemi di welfare aziendale che ridefiniscano il rapporto fra tempi di vita e tempi di lavoro, attraverso una maggiore flessibilità di orario e di collocazione temporale della prestazione per affrontare le diverse esigenze familiari e, soprattutto, personali;

• predisposizione di programmi di protezione non solo a livello di salute e sicurezza ma anche di tipo economico-assicurativo ad hoc per i lavoratori maturi;

• attribuzione di maggiore responsabilità ai lavoratori over 50, magari facendo loro svolgere un’attività di tutoraggio, come abbiamo visto in precedenza, nei confronti dei giovani i quali potrebbero giovarsi della loro esperienza e professionalità;

• aumentare l’autonomia nello svolgimento del loro incarico lavorativo; • predisporre un ambiente lavorativo positivamente attento alle differenze di età; • trasferimento a mansioni superiori, relativa promozione gerarchico-funzionale e retributiva; • trasferimento anche a mansioni equivalenti ma diverse in modo da stimolare maggiormente il loro

interesse negli ultimi anni di lavoro nella struttura aziendale; • attribuzione di una maggiore autonomia nello svolgimento dell’abituale mansione lavorativa; • concessione di un orario part-time opportunamente studiato per conciliare tempi di vita e tempi di

lavoro; • attribuzione di attività di tutoraggio e affiancamento addestrativo nei confronti di giovani lavoratori

neoassunti; • previsione di percorsi aziendali di accompagnamento anticipato alla pensione.

Misu

re d

i sicurezza– o

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0 (in

tegrative

)

Pro

ble

matich

e le

gate all’età – gio

vani

Cosa dicono i numeri Secondo le statistiche europee, il tasso di infortuni sul lavoro dei giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni è superiore del 50% a qualsiasi altra fascia di età dei lavoratori

Possibili motivazioni • l’inesperienza, • la mancanza di maturità psicofisica, • la mancanza di formazione, • l’assenza di consapevolezza in materia di sicurezza sul lavoro, • la scarsa familiarità con il lavoro e con l’ambiente circostante, • la diversa percezione dei rischi, • la scarsa consapevolezza dei doveri del datore di lavoro e dei propri

diritti e responsabilità, • l’incertezza del posto di lavoro (job insecurity) ed un consequenziale

maggiore stress lavorativo.

Attenzione che Lavoratori giovani sono esposti a pericoli supplementari, ossia pericoli che si vanno a sommare a quelli propri delle attività lavorative, imputabili alle condizioni soggettive

Misu

re d

i sicurezza– gio

vani (in

tegrative

) Attività di Tutoraggio – affiancamento I giovani lavoratori dovranno: • accertare che vengano implementate pratiche di lavoro sicure; • dimostrare la pratica corretta e controllare l’effettiva comprensione dei

concetti e delle procedure insegnate; • diffondere e promuovere comportamenti sicuri e una culture della

sicurezza; • segnalare eventuali problemi o cambiamenti.

I lavoratori più esperti dovranno: • Ascoltare e consultare il giovane lavoratore; • Insegnare al giovane come lavorare in modo corretto; • Incoraggiarlo a partecipare, a fare domande sui pericoli, rischi e sulle

precauzioni e a discutere e a segnalare i pericoli che riconosce; • Disciplinare il loro eccessivo desiderio di risultare graditi • Rassicurare il giovane sul fatto che è giusto dire “no”, se si è insicuri su

cosa fare; • Insistere sulla necessità di utilizzare le attrezzature e gli indumenti

necessari e di adottare le giuste precauzioni.

Lavorato

ri stranie

ri – Evide

nze

da stu

di e

uro

pe

i

Lavoratori immigrati (in generale) • (molto spesso) Lavorano in condizioni meno confortevoli rispetto

ai lavoratori locali; • (molto spesso) Svolgono lavori spesso molto faticosi e monotoni

e per più ore • Manifestano particolari problemi all’udito e muscolo – scheletrici • Manifestano particolari problemi legati allo stress lavoro

correlato • Gli esiti della sorveglianza sanitaria sono contradditori nelle

diverse nazioni • Lavoratori di religione musulmana in occasione del Ramadam

sono estremamente deboli

Attenzione che Lavoratori stranieri sono esposti a pericoli supplementari, ossia condizioni che si vanno a sommare ai pericoli propri delle attività lavorative, imputabili alle condizioni soggettive

Lavorato

ri stranie

ri – criticità Possibili deficit linguistici e culturali • La lingua è la principale barriera / difficoltà per la tutela e sicurezza nel posto

di lavoro (difficoltà ad acquisire competenze e conoscenze adeguate). • Minore attenzione verso la propria integrità fisica • È emersa una “sovra qualificazione” rispetto alla mansione svolta

significativamente superiore per i lavoratori immigrati rispetto agli italiani (11% vs 3%)”;

Maggior tendenza a non riportare situazioni di pericolo o eventi accaduti I lavoratori immigrati tendono a nascondere i problemi relativi alla salute e sicurezza sul lavoro riscontrati / accaduti

Deficit “relazionali” • Il clima sociale e di relazione sul posto di lavoro potrebbe creare difficoltà

particolari, soprattutto nei casi in cui il lavoro viene svolto in team o quando la sicurezza è strettamente legata ai lavoratori.

• Possibili fenomeni di bullismo e abusi razziali (fenomeni comuni). • rispetto ai colleghi italiani, un numero maggiore di lavoratori stranieri è

risultato conoscere in maniera insufficiente il nostro sistema di tutela nei luoghi di lavoro (figure aziendali addette alla sicurezza, INAIL, INPS etc.)

Lavorato

ri stranie

ri – misu

re d

i sicurezza

Formazione adeguata Test comprensione lingua Supporti didattici multilingua Affiancamento iniziale Traduzione della normativa europea sulla sicurezza alle conoscenze e competenze maturate su altre normative di stati extra – europei (ad es. Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord )

Lavorato

ri stranie

ri – misu

re d

i sicurezza

Coinvolgimento e clima di lavoro “partecipativo” Coinvolgere i lavoratori stranieri nella “vita aziendale” Prevenire fenomeni di bullismo e abusi razziali

Impiego di mediatori culturali Attuare percorsi individualizzati di accompagnamento Facilitare le comunicazioni tra lavoratori (rimuovere le barriere culturali e linguistiche) Promuovere la cultura della tutela personale ed interpersonale (sicurezza, salute e benessere)

Caratteristiche

• Precarietà e temporaneità del rapporto (tempo determinato, occasionalità,

fascie, …)

• Dissociazione (somministrazione lavoro, distacco …)

• Flessibilità prestazione (part-time, intermittente, telelavoro, …)

• Natura del rapporto lavorativo (parasubordinato, apprendistato, tirocinio

formativo, assegno di ricerca, dottorato, …)

Pro

ble

matich

e le

gate alla tip

olo

gia con

trattuale

Pro

ble

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trattuale

Elementi di criticità • Lavoro svolto in ambienti poco conosciuti • Formazione non adeguata • Insufficiente percezione rischio • Frequenti cambiamenti unità produttiva • Difficoltà “relazionali” • Difficoltà assimilazione procedure • Impiego per attività diverse da quelle previste • Stagionalità • Disagio legato alla precarietà • …

Attenzione che Lavoratori a termine ed i lavoratori in somministrazione sono esposti a pericoli supplementari, ossia pericoli che vanno a sommare a quelli propri delle attività, imputabili alla precarietà della condizione lavorativa

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Attività di affiancamento iniziale Periodo di “affiancamento” iniziale per fornire conoscenza su ambiente di lavoro, pericoli, rischi, misure di sicurezza, procedure …

Stabilire reciproche competenze = chi fa cosa Chiara definizione delle competenze relative agli adempimenti in materia di sicurezza (informazione, formazione, addestramento, sorveglianza sanitaria …) tra le parti coinvolte (enti, agenzie …)