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IL MERCATO DELL’ACQUA Corso di Didattica on Line del Politecnico di Milano Prof.ssa: Edvige Maria Pia Fiocca Allievo: Alessandro Cirino Classe: IV AM A.S. 2011/2012

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IL MERCATO DELL’ACQUA

Corso di Didattica on Line del Politecnico di MilanoProf.ssa: Edvige Maria Pia Fiocca

Allievo: Alessandro CirinoClasse: IV AM A.S. 2011/2012

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L’ACQUA E’ UN BENE LIBERO O ECONOMICO?

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In origine l’acqua si poteva trovare liberamente in natura ed utilizzarla; il progresso ha cambiato le condizioni di vita e anche l’approvvigionamento di questo bene

essenziale.

Oggi l’acqua è un bene economico perché per averlo occorre sostenere dei costi.

L’acqua è sempre stata considerata un bisogno primario necessario per la sopravvivenza. I vari stati si sono organizzati per ottenere un servizio idrico efficiente.

Il problema della scarsità d’acqua lo troviamo nei paesi del terzo mondo soprattutto in Africa dove questo bene scarseggia per natura e mancano i soldi per la costruzione

di reti idriche.

Per anni in Italia veniva consumata un’ingente quantità d’acqua a basso costo e questo ha portato a grosse perdite per le società che gestivano questo servizio; lo Stato ha pensato ad una riorganizzazione dei gestori del servizio idrico trasformandoli in società per azioni.

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LA CRISI MONDIALE DELL’ACQUA.

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Nei prossimi anni aumenterà la crisi mondiale dell’acqua. Le risorse d’acqua diminuiranno a causa dell’inquinamento, del cambiamento climatico e della crescita demografica.

Per molte popolazioni dell’Africa l’approvvigionamento dell’acqua rappresenta una grave emergenza anche se molte organizzazioni umanitarie realizzano progetti per la costruzione

di pozzi vicino ai villaggi.

Tutto questo comporterebbe la diminuzione di malattie dovute al consumo di acqua non potabile e di poter irrigare i campi ottenendo cibo per una migliore alimentazione.

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LE SpA EROGANTI IL SERVIZIO IDRICO

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Nel 1994 con il riordino del settore idrico molti enti pubblici si sono trasformati in SpA.

Una SpA è un soggetto giuridico finalizzato alla realizzazione di un profitto.

Le aziende che fornivano il servizio idrico non sono cambiate, i proprietari sono rimasti Comuni e Regioni cambiando il sistema di gestione.

Le SpA non possono permettersi perdite, devono far quadrare i conti, garantendo un buon servizio , quindi sono costrette ad aumentare i prezzi.

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VERSO LA PRIVATIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO.

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Nel 2009 vi è stata, da parte del Parlamento, l’approvazione della privatizzazione della gestione idrica, il motivo di tale decisione è di consentire la concorrenza e la competitività fra

le diverse società che dovrebbero erogare un servizio migliore.

Questa ha fatto nascere associazioni e movimenti contrari alla privatizzazione con il timore che il servizio rimane uguale ma aumentino notevolmente i costi.

Queste nuove società hanno lo scopo di ottenere grosse rendite e non pensano al servizio da offrire alla collettività.

Dobbiamo anche pensare che la rete idrica è ormai obsoleta e andrebbe ristrutturata.

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I COSTI DEL SERVIZIO IDRICO

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La riorganizzazione, la privatizzazione e gli investimenti in nuove infrastrutture hanno portato il costo dell’acqua ad essere sempre più elevato.

I costi dell’acqua in Italia variano da città a città perché i gestori operanti sono a livello locale.

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IL CASO DELL’ ACQUEDOTTO

PUGLIESE.

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LA COSTRUZIONE

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La Puglia è una regione costituita da un terreno che non riesce a trattenere l’acqua.

Da sempre i suoi abitanti hanno dovuto convivere con la scarsità d’acqua e con le sue conseguenze (malattie, epidemie).

Con la nascita dello Stato italiano si pensò alla realizzazione di un grande opera che potesse risolvere questo problema: la costruzione dell’acquedotto.

Quest’opera iniziò nel 1906 e venne ultimata durante il fascismo.

E’ una delle più grandi opere idrauliche del mondo. Questa però necessita di manutenzioni e revisioni periodiche

con un notevole esborso finanziario.

Lo Stato non ha sempre investito per il mantenimento di questa struttura che oggi ha una dispersione d’acqua pari al 35% della quantità trasportata.

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ACQUEDOTTO PUGLIESE SpA

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Nel 1999 l’acquedotto diventa una SpA.

Con questa trasformazione si è riusciti ad ottenere dei finanziamenti

per poter risanare e migliorare la struttura.

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PRIVATIZZAZIONE E

PUBBLICAZIONE

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Attualmente il capitale della società è detenuto dalla regione Puglia. I dirigenti regionali cercano di promuovere una ripubblicazione della società tenendo in considerazione i seguenti aspetti:

- Acqua bene comune, non merce con cui ottenere profitti;

- Acqua garantita gratuitamente a tutti, almeno la quantità indicata dall’ONU (50 l pro-capite al giorno);

- La gestione del servizio deve seguire una politica del risparmio e di riduzione delle perdite;

- Il capitale investito per l’erogazione del servizio deve rimanere pubblico.

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La regione Puglia contraria alla privatizzazione del servizio ha proposto una ripubblicazione dei gestori con un adeguamento delle tariffe rispetto al reddito delle famiglie

per far pagare meno alle famiglie più povere.

Sappiamo bene che la privatizzazione porta ad un rincaro delle bollette idriche, ma il problema grosso è dove trovare i fondi per risanare la rete idrica ed offrire un servizio

migliore ai cittadini.

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DIECI SEMPLICI REGOLE PER RISPARMIARE ACQUA

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1- Istallare rubinetterie con frangigetto;

2- Manutenzione impianti idrici;

3- 30% consumi domestici con lo scarico del w.c.;

4-Usare la doccia, non la vasca da bagno;

5- Usare solo quando è necessario l’acqua per lavare denti, mani o quando si fa la barba;

6- Per lavare i piatti non usare acqua corrente;

7- Utilizzare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico;

8- Innaffiare orti e giardini alla sera tardi;

9- Non usare acqua corrente per lavare la macchina;

10- Isolare le tubature dall’acqua calda per diminuire il tempo necessario per ottenere la temperatura desiderata.