Corso di Biomeccanica - - Università degli Studi di Cassino · A che serve la Biomeccanica nelle...
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BIOMECCANICA
Biomeccanica : studia l‟azione meccanica dei sistemi viventi.
Biomeccanica sportiva: studia il movimento dell‟uomo nel processo dell‟esercizio fisico inteso come movimento o sequenza di movimenti.
Di norma l‟uomo non esegue dei movimenti ma delle azioni
A che serve la Biomeccanica nelle scienze
motorie e nello sport in generale?
A spiegare (capire) I principi di funzionalità
meccanica del movimento. A dare
informazioni su moto, stabilità, forza e
momenti di forza.
Il tutto applicato sull’atleta e sui paricolari
movimenti che vengono attuati; da solo o
con mezzi tecnici.
B. nelle scienze motorie
• Lo studio del movimento umano
• Lo studio morfologico e funzionale degli
elementi che concorrono nel m.u.
• Si propone di:
– Muoversi in sicurezza e coordinazione
– Muoversi efficacemente
– Muoversi efficentemente
KINESIOLOGIA
• Kinesiologia e biomeccanica sono
fortemente interconnesse.
• I determinanti di queste due discipline
possono essere efficacemente applicati
alla biologia, fisiologia, ingegneria, alla
medicina occupazionale, fisiatria e alla
gran parte delle applicazioni mediche.
APPLICAZIONI
INTEGRAZIONE
BIOMECCANICA
per le scienze motorie
S.M. studiano il movimento e tutte le sue implicazioni
Movimento azione coordinata
Azione finalità
Finalità fisiologia
Stressare potenziare
Potenziamento miglioramento psico-fisico
IERI
PARAMETRI DEL MOVIMENTO
OGGI
APPLICAZIONI
• Per conoscere e comprendere le leggi fisiche
inerenti al movimento del corpo e le forze
(interne ed esterne) coinvolte.
• Per accrescere “conoscenza” così da migliorare
la performance motoria
• Per migliorare il gesto tecnico, I materiali,
l’equipaggiamento nell’interesse della salute
dell’atleta
• Per progettare e portare avanti programmi di
allenamento che migliorino la prestazione
B. per le scienze motorie
APPLICAZIONI PRATICHE
Tenere il braccio sinistro basso durante
il salto significa portare la
mano destra più in alto.
NEWS STOCCOLMA (10 novembre) - Michael Phelps, otto volte campione olimpico a
Pechino, è stato eliminato a sorpresa nelle batterie dei 100 metri stile libero in
occasione della tappa di Stoccolma della Coppa del mondo in vasca corta di
nuoto.
Contrariamente a tutti gli altri atleti, Phelps aveva deciso insieme con il francese Amaury Leveaux di
gareggiare con il costume corto tradizionale anticipando la messa al bando delle discusse
combinazioni in poliuretano decisa a partire dal primo gennaio 2010 dalla Federazione internazionale.
Ancora…….
Stressare???????
MECCANICA
LA SCIENZA CHE STUDIA L‟INFLUENZA DELLE FORZE SUI CORPI (solidi deformabili e indeformabili)
Quando la M. è applicata al corpo umano o animale si chiama BIOMECCANICA
CAMPI DI STUDIO
• STATICA – STUDIO DEI CORPI A RIPOSO
• DINAMICA – IN MOVIMENTO
DINAMICA
Cinematica = descrizione del movimento
includendo considerazioni di spazio e
tempo
(posizione, distanza, velocità, spostamento,
accelerazione, velocità angolare)
Cinetica = analisi delle forze coinvolte nel
movimento
(pressione, lavoro, momento, potenza)
GENERATORI DI
ACCELERAZIONE MUSCOLO CREA MOVIMENTO
M. striato scheletrico leve articolari
M. liscio apparati viscerali
M. striato cardiaco sangue
• SCHELETRICO
•- Movimenti dell’occhio
•- Espressioni facciali
•- circolazione
• - Movimento di gas, liquidi e solidi negli organi
• CARDIACO
• LISCIO
Funzionalità • Esplicite
– Deambulazione – Posizione eretta – Movimentazione carichi – Antigravitari, posturali (caviglia) – Atti a bassa definizione – Atti ad alta definizione
• Non esplicite – Stabilizzatori della postura (Sistema Vestibolare) – Pompa per il ritorno venoso – Effetto tonico di attivazione
STABILIZZAZIONE • Solo il M. scheletrico
• La stabilizzazione e’ un
processo dinamico
• Molte articolazioni non
potrebbero sopportare
carichi senza
intervento muscolare
MUSCOLO SCHELETRICO
SARCOMERO
Curva Lunghezza-Forza
RELAZIONE FORZA-VELOCITA’
TIPI CONTRAZIONE
Unità Motorie
Def. Di Unità Motoria:
fibra nervosa motoria
(motoneurone) e fibre
muscolari scheletriche da
questa innervate
Tipi di Muscolo
• Rapidi
• Resistenti
• General Purpose
Il rapporto tra f.m. lente, intermedie, veloci è legato alla funzione.
Al tipo di movimento che deve compiere. Ai tempi di attivazione. Frequenza di uso. (proverbio cinese:l’uso sviluppa l’organo) Al lavoro che deve compiere (carico).
Controllo della Contrazione
• Reclutamento: numero di UM attive
• Tipo di UM coinvolte (dipende dalla
durata della contrazione)
• Modulazione. Frequenza di
attivazione (sparo) del motoneurone
CONTROLLO DEL MOVIMENTO
• Stato iniziale di tutto il s. m.
• Preprogrammazione della dinamica
del movimento
• Contrazione del muscolo operante
• Coattivazione altri muscoli e/o
gruppi muscolari
Classificazione
•Per quanto inerente le contrazioni, anch’esse sono suscettibili di classificazione sulla
base dei parametri di forza, lunghezza e tempo. Pertanto distinguiamo le contrazioni
in:
•ISOMETRICHE: non prevedono variazione di lunghezza nel muscolo. Dove per
variazione di lunghezza del muscolo intendiamo una variazione nel braccio di leva
poiché, di fatto, le fibre muscolari subiscono un accorciamento.
ISOTONICHE, sono così definite le contrazioni che tendono a sollecitare il muscolo con
una resistenza costante lungo tutta l’escursione articolare. Il grado di tensione
muscolare dovrebbe restare invariato per tutta la durata del movimento che prevede una
fase concentrica ed una eccentrica.
•ISOCINETICHE, analogamente a quanto avviene per le contrazioni isotoniche, dove il
parametro resistenza è costante, in quelle isocinetiche diviene costante il parametro
tempo, ossia la velocità di spostamento della resistenza sarà costante, e con sforzo
massimale, per l’intera escursione.
•AUXOTONICHE, sono contrazioni auxotoniche, quelle tipiche di movimenti in cui, la
resistenza da vincere, aumenta progressivamente con lo sviluppo del movimento.
Tipi contrazioni •Concentriche, le contrazioni concentriche hanno luogo durante un’azione muscolare di
tipo superante. Ovvero quando la forza esercitata da un muscolo è in grado di vincere
una determinata resistenza. In questo caso assistiamo all’accorciamento del muscolo e
all’avvicinamento dei capi articolari interessati.
•Eccentriche, sono tipiche della fase negativa di un movimento. Sebbene vi sia il
comando di accorciamento, i capi articolari si allontanano. Caratterizza i movimenti
cedenti, quando si asseconda la resistenza esercitata dall’esterno ed il muscolo agisce
rallentando il movimento.
•Pliometriche, contrazioni esplosive che sfruttano l’energia elastica accumulata in una
fase eccentrica con prestiramento, per esprimerla in una fase concentrica (es. salto dai
gradoni, calcio ad un pallone ecc.). In altri termini, in questo tipo di contrazione, alla
forza esprimibile dalla contrazione del muscolo, viene sommata l’energia accumulata
nella fase di prestiramento.
S. OSTEO-MUSCOLO-
TENDINEO • IL MATERIALE BIOLOGICO E’ VIVO
• LA FUNZIONALITA’ DEL S.B. E’ A
VOLTE IMPRESCUTABILE
• PUO’ TUTTO L’ALLENAMENTO?
“SPIEGARE” IL MOV
SISTEMA VISCO-ELASTICO
mass-spring-damper model
k
c
m X
f(t)
FORZA
La forza applicata ad un corpo causa
una accelerazione di quel corpo di una
grandezza proporzionale alla forza
nella direzione della forza ed
inversamente proporzionale alla massa
del corpo.
F = ma
VETTORE
VETTORE FORZA
L’eccezionale mobilità dell’apparato muscolo scheletrico umano si ottiene dunque a scapito di un grande dispendio energetico
Per ottenere una forza in direzione diversa
sarà necessario combinare vettorialmente le
forze esercitate da più muscoli (in genere
adiacenti) e spesso occorre sommare grandi
forze per ottenere piccole risultanti.
A causa della sua configurazione
anatomica, ciascun muscolo esercita una
forza in una direzione predeterminata
dalla sua configurazione anatomica.
FORZE A CUI E’
SOGGETTO UN CORPO
Interne / Esterne
Gravitazionali
Motili / Resistive
Rotatorie /Stabilizzatrici
Inerziali
FORZE INTERNE
LO SPOSTAMENTO DEI TESSUTI FLACCIDI E LIQUIDI, NELLE ACCELERAZIONI,CHE
PROVOCANO INERZIA ED ATTRITO
Non influenzano il baricentro
FORZE ESTERNE
LA RESISTENZA DA VINCERE È ESTERNA AL NOSTRO CORPO E PUO „ ESSERE COSTITUITA DA UN OGGETTO ANIMATO O INANIMATO.
TIPI DI F. ESTERNE
TENSILI producono una tensione che tende ad allontanare due
capi articolari. Sono fonte di stress legamentosi e
tendinei
COMPRESSIVE producono un carico pressorio che comprime i capi
articolari. Sono fonte di elevato stress articolare sulle
superfici cartilaginee
INERZIA
SPAZIALITA’
Terza legge di Newton o azione-reazione Per ogni azione esiste una eguale ed opposta reazione.
Quando un corpo esercita una forza su un secondo,questo esercita
una forza di reazione di uguale grandezza e di direzione opposta al
primo.
Uno dei principali usi di questa legge, in biomeccanica ,è nei termini di
GRF : ground reaction force.
BRACCIO DI LEVA
MOMENTO
LE LEVE
Le leve sono macchine semplici e sono costituite
da una barra relativamente rigida che può
essere ruotata attorno ad un asse o ad un fulcro.
Tutti i movimenti del corpo umano, scaturiti da un
muscolo scheletrico, sono prodotti da leve (il
muscolo produce una forza che agisce su un
osso e lo fa ruotare attorno ad un asse della sua
articolazione) LEVE ARTICOLARI
Due pesi uguali posti a distanza uguale dal fulcro della leva
risultano in equilibrio
distanza1 distanza2
peso1 peso2
Peso1 = Peso2 ….Distanza1 = Distanza2
peso1 * distanza1 = peso2 * distanza2
Potenza * braccio potenza = Resistenza * braccio resistenza
Potenza / resistenza = braccio resistenza/ braccio potenza
P R
bP bR
Formula generale per calcolo
nelle leve
GENERI DI LEVE
I° TIPO
II° TIPO
III° TIPO
F
R
F
R
F
R
I° GENERE
F
R
II° GENERE
F
R
III° GENERE
F
R
ANTROPOMETRIA I più grandi “squattisti e panchisti” hanno leve corte. Queste tipo di proporzioni creano un significativo vantaggio poiché non devono spingere il peso così distante come la media degli altri sollevatori.
Chi possiede lunghe leve è sottoposto ad un maggior lavoro e quindi ad un maggior stress articolare.
DENSITA’ CORPOREA • Metodiche "tradizionali"
• Determinazione dell'Acqua Corporea Totale (diluizione con deuterio e trizio)
• Determinazione del Potassio Corporeo Totale (dosaggio con Potassio 40)
• Escrezione Urinaria di Creatinina
• PESATA IDROSTATICA
• Metodiche Antropometriche Misurazioni Ossee PLICHE CUTANEE Circonferenze degli Arti
• Nuove Metodiche
• Conduttanza Elettrica IMPEDENZA BIOELETTRICA Conduttività Elettrica Corporea Totale (TOBEC)
• Analisi dell'Attivazione Neutronica (Calcio ed Azoto corporei totali)
• Metaboliti Muscolari Creatinina Plasmatica Totale Escrezione Urinaria 3-Metilistidina Endogena
• ASSORBIMETRIA A RAGGI X (DEXA)
• Tomografia Computerizzata
• Spessore del Tessuto Adiposo Sottocutaneo Radiografia a Raggi Molli Ultrasuoni Interattanza ad Infrarossi
• Risonanza Magnetica Nucleare
• PLETISMOGRAFIA (BOD POD)
PESATA IDROSTATICA La pesata idrostatica è stata per molti anni, ed ancora in parte lo è, la metodologia di riferimento, il "Gold Standard" delle tecniche di misurazione della composizione corporea. Pesando l'atleta immerso in acqua, grazie al principio di Archimede si può calcolare la densità corporea e quindi le percentuali di massa grassa e magra. La procedura classica è abbastanza lunga e relativamente complessa: richiede immersione completa, il calcolo del volume polmonare residuo e può essere influenzata dal contenuto gassoso intestinale e dal fatto che si considera costante la densità ossea, fatto non sempre vero. Tale metodica quindi, pur con un errore della stima della percentuale del grasso corporeo estremamente basso (circa 1-1.5%), è utilizzata sopratutto a fini di ricerca e non è applicabile alla rapida e semplice valutazione di grandi popolazioni di atleti.
DENSITOMETRIA PER PESATA
IDROSTATICA
La metodica si basa sul principio di
Archimede che afferma che un corpo
immerso in un liquido subisce un‟apparente
perdita di peso equivalente al peso del
liquido da esso spostato.
= peso dell’oggetto in aria
peso dell’oggetto in aria – peso dell’oggetto in acqua
PLICOMETRIA L'utilizzo della misura delle pliche per determinare la % di grasso corporeo è una tecnica semplice, economica e che ben si presta per l'utilizzo sul campo in Medicina Sportiva. Tale metodica si basa sul presupposto (non sempre vero) che lo spessore del tessuto adiposo sottocutaneo sia proporzionale al grasso corporeo totale e che le posizioni scelte siano rappresentative dello spessore medio del tessuto sottocutaneo. Altro dato fondamentale è che le equazioni predittive (quadratiche o logaritmiche) siano utilizzate sulle stesso tipo di soggetti (sedentari, atleti di potenza o resistenza, ecc.) da cui sono state ricavate. Utilizzata da un operatore esperto tale metodica è comunque estremamente valida, sopratutto per seguire nel tempo le variazioni del rapporto massa grassa/magra nell'atleta.
BIOIMPEDENZIOMETRIA
RESISTENZA:
Tessuti magri sono a bassa resistenza in quanto ricchi di acqua ed elettroliti.
Tessuto adiposo è un cattivo conduttore e quindi ad alta resistenza in quanto povero di acqua ed elettroliti.
Si basa sul principio della diversa
conduzione dei tessuti al passaggio di
una debolissima ed inavvertita corrente
elettrica alternata (800 microA a 50 Khz),
in relazione al loro contenuto di acqua ed
elettroliti (sali minerali).
2. REATTANZA: o resistenza capacitiva è la forza
che si oppone al passaggio di una corrente elettrica
a causa di una capacità (condensatore).
Condensatore: 2 piastre conduttive separate tra
loro da uno strato non conduttivo o isolante.
Le cellule non adipose hanno una membrana
cellulare costituita da un doppio strato lipidico non
conduttivo, si comportano da condensatori e
quando sono attraversate da una corrente
oppongono una resistenza ed una reattanza.
Le cellule adipose essendo delle sfere di trigliceridi
non si comportano da condensatori cioè forniscono
una resistenza ma non una reattanza
Si applicano 4 elettrodi adesivi: 2 sul dorso della mano dx e 2 sul dorso del piede dx.
BIOIMPEDENZIOMETRIA
E’ necessario che il soggetto sia a digiuno da almeno 4 ore in equilibrio idroelettrolitico e che durante la misurazione rimanga immobile in posizione supina e con gli arti abdotti.
BIOIMPEDENZIOMETRIA
BIOIMPEDENZIOMETRIA
I valori di resistenza e reattanza ottenuti dalla bioimpedenziometria devono essere inseriti in alcune formule dalle quali è possibile stimare l‟acqua corporea e la percentuale di massa magra. I valori ottenuti dalla bioimpedenziometria sono significativamente correlati con i valori ottenuti con metodiche più sofisticate quali TC e RMN.