Corso A.T.A.

Sicurezza, privacy e trasparenza Padova, 26 maggio 2017 I.I.S. «E. U. Ruzza»

Relatore: prof. Rocco Italiano Segretario Prov.le SNALS PD

Sicurezza antinfortunistica

Prevenzione e protezione dagli infortuni sul lavoro e dalle malattie

professionali

Ogni anno in ITALIA si verificano ancora troppi decessi sul lavoro (1.000), infortuni (630.000) e nuove malattie professionali (60.000), da ciò emerge la necessità di una nuova cultura della sicurezza.

L'art. 32 della Costituzione (1947), con

riferimento al lavoro, recita:

"L'iniziativa privata è libera. Non può

svolgersi in contrasto con l'utilità

sociale o in modo da arrecare alla

sicurezza, alla libertà, alla dignità

umana".

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Approcci alla sicurezza nella scuola

LAVORATIVI PERSONALE

EDUCATIVI ALUNNI

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CULTURA DELLA SICUREZZA

Non bisogna intendere la normativa sulla sicurezza come “vessatoria”, lo scopo è anche di educare alla sicurezza per il miglioramento delle condizioni di vita di tutti.

I lavoratori , con i loro sindacati, hanno lottato secoli per il diritto alla sicurezza e alla salute sul lavoro!

E' fondamentale la collaborazione di ciascuno per diffondere una cultura della sicurezza. Ciò può avvenire solo partendo dalla scuola.

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EVOLUZIONE NORMATIVA

• prima degli anni ‘60

• Unione Europea e sue “direttive”

• la legge 626/94 (e 242/96)

• il T.U. 81/08

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NORMATIVA

Differenze tra:

• GIURIDICA

• TECNICA

e i molti….Rimandi.

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LA NORMATIVA ITALIANA: IL TESTO UNICO 81/08…

….si inserisce in un quadro normativo preesistente e di qualità, anzi per molti aspetti interessante e tra i più avanzati:

• D.lgs 547/55

• D.lgs 303/56

• D.lgs 626/94

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NEGLI ANNI 1955-56 VENGONO EMANATI:

• il DPR n. 547 del 27 aprile 1955 "Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro";

• il DPR n. 303 del 19 marzo 1956 "Norme generali per l'igiene del lavoro";

Tali DPR impongono ai datori di lavoro di:

a) attuare le misure di igiene previste nel presente decreto;

b) rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti e portare a loro conoscenza i modi di prevenire i danni derivanti dai rischi predetti;

c) fornire ai lavoratori i necessari mezzi di protezione;

d) disporre ed esigere che i singoli lavoratori osservino le misure di igiene ed usino i mezzi di protezione messi a loro disposizione.

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EVOLUZIONE DEGLI ANNI ’70

• Art. 9 Legge n. 300/70 ("Statuto dei Lavoratori"), che introduce il diritto dei lavoratori di controllare l'applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la ricerca, l'elaborazione e l'attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrita' fisica;

• Artt. 20-24 Legge n. 833/78 ("Riforma sanitaria") con dettati relativi alla vigilanza ed alle ispezioni.

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Novità dei D.M. 626/94 e 242/96

Il D. Lgs. n. 626/94 integra e completa la "sequenza logica" delle normative precedenti, prendendo il meglio delle diverse disposizioni esistenti ed identificando un sistema di PREVENZIONE-SICUREZZA:

• PREVENZIONE

– VALUTATA – INFORMATIVA – PERIODICA

• SICUREZZA – TOTALE – ORGANIZZATA – PREVENTIVA

Così l'Italia si allinea alle indicazioni dell'Europa comunitaria

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Recepimento direttive

della Comunità Europea

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ALCUNI ENTI CHE SI OCCUPANO DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI:

Enti dipendenti dal ministero della sanità:

– ASL (aziende sanitarie locali)

– SPISAL (servizio prevenzione incidenti sicurezza ambienti lavoro) -> controlli periodici

– ISPESL (istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro) -> omologazioni

– PMP (presidi multizonali di prevenzione (controlli periodici)

Enti dipendenti dal ministero dell'ambiente:

– ANPA (agenzia nazionale protezione ambiente)

– ARPA (agenzia regionale protezione ambiente)

Enti dipendenti dal ministero del lavoro (o in collaborazione):

– Ispettorati provinciali del lavoro

– INAIL (istituto nazionale assicurazione infortuni lavoro)

– INPS (istituto nazionale previdenza sociale)

Enti dipendenti dal ministero degli interni:

– VVFF (corpo nazionale dei vigili del fuoco)

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a) Misure organizzative:

Istituzione del Servizio di Prevenzione e Protezione

Nomina del Medico Competente (Medico del Lavoro)

Nomina dei lavoratori addetti alla prevenzione incendi ed emergenza

b) Misure operative:

Valutazione e Relazione dei "rischi" protezione passiva e attiva

Definizione di piani d'emergenza (prevenzione incendi,pronto soccorso)

Sorveglianza sanitaria dei lavoratori (quando prevista)

Informazione e formazione periodica dei lavoratori

Alcune misure del T.U. 81/08 ?

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CHI ATTUA LE MISURE PREVISTE?

• il datore di lavoro, il dirigente, il preposto (nella scuola è il preside);

• il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (nominato dal preside);

• il servizio di prevenzione e protezione (affianca il responsabile SPP);

• il medico competente (se previsto);

• il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (eletto dai lavoratori);

• i lavoratori stessi.

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Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS):

Il RLS è una carica elettiva ed e' previsto in numero minimo (Art. 6) di:

– 1 fino a 200 dipendenti;

– 3 da 201 a 1.000 dipendenti;

– 6 oltre i 1.000 dipendenti.

• I numeri possono essere aumentati in situazioni particolarmente complesse.

• Il rappresentante gode di una serie di diritti, come l'accesso ai documenti e luoghi di lavoro, informazione e formazione mirata, tempo retribuito

• Il rappresentante rappresenta e risponde a tutti i singoli lavoratori e non solo a quelli iscritti alle organizzazioni sindacali.

Nella scuola una delle RSU fa da RLS (oppure elezioni)

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Diritti e doveri dell'R.L.S.:

• accede ai luoghi di lavoro

• E' consultato su:

– valutazione dei rischi

– designazioni per il Servizio di Prevenzione

– organizzazione della formazione

• Riceve:

– informazione sulla prevenzione in azienda

– informazioni dagli organi di vigilanza

– formazione adeguata

• Formula osservazioni in caso di ispezioni

• Partecipa alla riunione di prevenzione e formula proposte in tema di prevenzione

• Avverte il responsabile aziendale dei rischi evidenziati

• Ricorre alle autorità competenti

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Obblighi dei lavoratori:

• I lavoratori:

– si prendono cura della propria e altrui sicurezza

– osservano disposizioni e istruzione ricevuti

– utilizzano correttamente macchine, attrezzature e dispositivi di protezione

– segnalano immediatamente situazioni di pericolo

– non rimuovono dispositivi di sicurezza o manovrano in condizioni di pericolo per altri

– si sottopongono ai controlli sanitari se previsti

– contribuiscono all'adempimento di obblighi imposti dalle autorità competenti

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Azioni fondamentali: informazione e formazione

• Destinatari:

– lavoratori in genere

– addetti ai servizi d'emergenza

– rappresentanti per la sicurezza

• Come:

– in orario di lavoro

– a carico del datore di lavoro

• Quando:

– all'assunzione

– in caso di trasferimento

– da ripetere periodicamente in relazione all'evoluzione dei rischi

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SITUAZIONE ATTUALE

• ANALISI DEGLI INFORTUNI (fonti INAIL)

• applicazione della normativa: resistenze e problemi

• tra burocrazia e sicurezza reale

• gli aspetti culturali

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PERCEZIONE E OGGETTIVITA’

• pericolo e rischio

• rischi percepiti

• rischi oggettivi

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PERICOLI/RISCHI PER AREA

• DSGA e AA

• AT

• CS

(fisici, chimici, ambientali, …etc)

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ADEGUATEZZA DELLA FORMAZIONE

• motivazione e coinvolgimento

• capire per credere …….in un miglioramento continuo

• aspetti culturali

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Chi si occupa di sicurezza ha…

…..compiti e responsabilità

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Coinvolgimento del personale ATA

• Nella prevenzione: diffusione della cultura della sicurezza

• Nella protezione

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Prevenzione (riduzione del rischio)

Protezione (riduzione del danno )

MISURE

protezione strutturale (passiva)

protezione con intervento umano

(attiva)

Misure di esercizio

MISURE DI PREVENZIONE

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Protezione e personale ATA

• Piano di emergenza

• Segnale di allarme (incendio, terremoto,…)

• Vie di esodo

• Verifica evacuazione edificio

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Parte seconda

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Trasparenza e Riservatezza

L 241/90 - L. 196/03 - L. 33/2013

DL 97/2016

d.lgs.30.6.2003, n. 196

Il codice in materia di protezione dei dati personali abroga e sostituisce la L.31.12.1996, n. 675 dal giorno della sua entrata in vigore (1.1.2004, salvo che per alcune particolari disposizioni)

(art. 183)

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…impatto del d.lgs. N. 196/2003

Il DLgs 196/2003, più della L. 241/90, incide sulla quotidianità dei AA che trattano masse di dati personali, per numero di “utenti” e di dipendenti elevato

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DEFINIZIONI

"dato personale”: qualunque informazione relativa a persona fisica, persona giuridica, ente od associazione;

"trattamento”: qualunque operazione su dati personali anche senza l'ausilio di strumenti elettronici;

"dati identificativi”: i dati personali che permettono l'identificazione diretta dell'interessato

"dati sensibili”: i dati personali idonei a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale

"dati giudiziari”: da casellario giudiziale, di anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato e dei relativi carichi pendenti, o la qualità di imputato ;

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FIGURE COINVOLTE

"interessato”: la persona fisica, la persona giuridica, l'ente o l'associazione cui si riferiscono i dati personali

"titolare”: è la persona o l’Ente decisionale nell’azienda che riveste compiti manageriali e decisionali, anche in materia di sicurezza

"responsabile”: il Titolare può nominare uno o più Responsabili, che per idoneità e competenza ha il potere esecutivo di organizzare la politica di sicurezza dei dati

"incaricati”: le persone fisiche che trattano i dati, autorizzati dal titolare o dal responsabile

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• Documento Programmatico della

Sicurezza (DPS) • Informativa • Consenso

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ADEMPIMENTI SPECIFICI IMPORTANTI

PRIVACY E TRASPARENZA NELLA P.A.

Per gli enti pubblici la L. 196/03 va armonizzata con la normativa sulla trasparenza amministrativa (L.241/90):

Gli enti pubblici, in particolare le scuole, non hanno

bisogno di ottenere il consenso per il trattamento dei dati inerenti alle loro finalità istituzionali

Il trattamento dei dati sensibili da parte di soggetti

pubblici è consentito solo se autorizzato da espressa disposizione di legge (regolamento) nella quale sono specificati i tipi di dati che possono essere trattati e di operazioni eseguibili e le finalità di rilevante interesse pubblico perseguite: “regolamento dati sensibili”.

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Un esempio pratico: la certificazione delle competenze degli alunni

Il Garante spiega che nella certificazione delle competenze individuali, dovranno essere inseriti solamente dati personali pertinenti e necessari per la valutazione e l'orientamento dell'alunno.

I dati più delicati, in grado di rivelare particolari condizioni come lo stato di adozione o malattie, potranno essere annotati solo se strettamente indispensabili per la valutazione e l'orientamento dell'alunno.

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NORME SPECIFICHE PER LA SCUOLA

Art. 95. Dati sensibili e giudiziari

1. Si considerano di rilevante interesse pubblico, ai sensi degli articoli 20 e 21, le finalità di istruzione e di formazione in ambito scolastico, professionale, superiore o universitario

Art. 96. Trattamento di dati relativi a studenti

1. Al fine di agevolare l'orientamento, la formazione e l'inserimento professionale, … le scuole e gli istituti scolastici di istruzione secondaria, su richiesta degli interessati, possono comunicare o diffondere, anche a privati e per via telematica, dati relativi agli esiti scolastici…… e altri dati personali diversi da quelli sensibili o giudiziari……..

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196/03: una legge due regolamenti

Il DPR 184/2006 specifica le modalità di esercizio del diritto di accesso ai documenti amministrativi

Il DM 305/2006 identifica i dati sensibili e giudiziari e le operazioni di trattamento del MPI (USR-USP) e delle istituzioni scolastiche

38 26/05/2017 SNALS

LE NORME… Trasparenza

azione amministrativa

(L 241/90) (L. 33/2013)

Riservatezza

protezione dei dati personali

(DLgs 196/03)

……non sono contrapposte

39 26/05/2017 SNALS

Stabiliscono regole…

….prescrizioni: obbligo di partecipazione al procedimento; obbligo di motivazione, dovere di minimizzazione del rischio, indispensabilità nel trattamento dei dati sensibili…

….divieti: divieto di aggravamento del procedimento; divieto di diffusione dei dati sanitari…..

40 26/05/2017 SNALS

Le informazioni

• acquisite

• rielaborate (strumenti cartacei o elettronici)

• girate (ad altri)

41 26/05/2017 SNALS

Riservatezza dei dati

Effetto dello sviluppo della tecnologia e della diffusione delle informazioni nelle reti informatiche:

•Facilità di raccolta delle informazioni

•Economicità della gestione

•Convenienza ed utilità economiche

42 26/05/2017 SNALS

Concetti di riservatezza e privacy

- il diritto del singolo di “celare” le sue “verità”, quei fatti che necessariamente rappresentano dell’individuo qualcosa di “vero”

- il diritto del singolo individuo di avere il controllo sulle informazioni che gli appartengono

43 26/05/2017 SNALS

Volontà

Una “verità” è riservata solo se il soggetto a cui essa “appartiene” la ritene tale.

La riservatezza attiene all’uso delle informazioni fatto da parte di altri soggetti.

44 26/05/2017 SNALS

Protezione dei dati personali come regola dell’organizzazione

Il diritto alla protezione dei propri dati personali, attribuito a chiunque, influisce sui criteri di organizzazione della P.A., criteri che devono essere attuati nel rispetto della disciplina in materia di trattamento dei dati personali

(l’art. 176 modifica l’art. 2 d.lgs. 165/2001)

45 26/05/2017 SNALS

DA SFATARE

"Non è vero che i voti scolastici devono restare segreti, non è vero che gli studenti devono 'nascondere' la propria fede religiosa, non è vero che i risultati degli scrutini devono rimanere clandestini". Secca smentita del Garante alle notizie del tutto infondate riguardanti la privacy nelle scuole.

Non esiste alcun provvedimento del Garante che imponga di tenere segreti i voti dei compiti in classe, delle interrogazioni o gli scrutini, né di consegnarli agli alunni in busta chiusa.

26/05/2017 46 SNALS

Il DM 305 si inserisce…

….quale fonte normativa atta a completare la disciplina relativa al trattamento dei dati sensibili e giudiziari da parte delle scuole individuando:

a) quali dati sensibili e/o giudiziari possano essere trattati

b) quali operazioni possano essere effettuate

in relazione alle varie finalità ri rilevante interesse pubblico

47 26/05/2017 SNALS

Il DM 305 presuppone adempiute le regole organizzative per il flusso interno

• dato personale

• dato identificativo

• dato sensibile

• dato giudiziario

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trattamento

comunicazione

diffusione

*titolare

*responsabile

*incaricato

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Scuola e titolare

Titolare è l’ istituzione scolastica (che è ente dotato di personalità giuridica) che opera attraverso il

suo legale rappresentante (dirigente scolastico)

49 26/05/2017 SNALS

Principi applicabili a tutti i trattamenti effettuati da soggetti pubblici (art. 18)

• la P.A. tratta i dati ordinari se servono a svolgere le funzioni istituzionali

• la P.A. non deve chiedere il consenso

(salvo gli enti sanitari per i dati inerenti la salute)

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Principi applicabili al trattamento dei dati ordinari (art. 19)

• la P.A. tratta i dati personali solo quando necessario per svolgere le proprie funzioni istituzionali

• la comunicazione ad altro ente pubblico, in assenza di espressa previsione di legge o di regolamento, è consentita per lo svolgimento delle funzioni istituzionali e previa comunicazione al Garante

• la comunicazione a privati e la diffusione sono ammesse solo quando siano previste da norma di legge o di regolamento

51 26/05/2017 SNALS

Principi applicabili al trattamento dei dati sensibili

(art. 20)

il trattamento di dati sensibili da parte della P.A. è consentito solo se autorizzato da espressa disposizione di legge (riserva assoluta

di legge) nella quale siano indicati:

1. le finalità di rilevante interesse pubblico perseguite;

2. i tipi di dati che possono essere trattati;

3. le operazioni eseguibili

52 26/05/2017 SNALS

Principi applicabili al trattamento dei dati giudiziari

(art. 21)

il trattamento di dati giudiziari da parte di soggetti pubblici è consentito solo se autorizzato da norme di legge o da provvedimento del Garante che specifichino le finalità di rilevante interesse pubblico, i tipi di dati trattati e le operazioni eseguibili

Il DM 305 si aggiunge all’autorizzazione generale Garante 7/2005 (gestione delle gare pubbliche)

53 26/05/2017 SNALS

Principi applicabili al trattamento di dati sensibili e giudiziari (art. 22)

1.obbligo specifico di informazione: la P.A. tratta i dati s. e g. informando gli interessati circa le norme che rendono necessario e legittimano il trattamento

2.correttezza del trattamento: la P.A. tratta solo i dati s. e g. indispensabili alle attività istituzionali, verificando periodicamente correttezza, pertinenza ed essenzialità

3.modalità di conservazione: in caso di uso di strumenti elettronici è obbligatoria la cifratura dei dati s. e g.; la cifratura è obbligatoria comunque per i dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale, i quali devono essere conservati separatamente

54 26/05/2017 SNALS

La parte normativa e la regola del q.b.

1.ribadisce la necessità di una previa verifica nelle concrete prassi operative dei dati personali (sensibili e giudiziari) da trattare e delle operazioni da porre in essere al fine di confermare e mantenere gli uni e le altre solo se valutati pertinenti, completi ed indispensabili rispetto alle finalità perseguite, nell’ambito di quelle indicate come di rilevante interesse pubblico.

55 26/05/2017 SNALS

La parte normativa e la regola del q.b.

2.le operazioni di interconnessione e raffronto con banche dati di altri titolari del trattamento e di comunicazione a terzi individuate nel Regolamento sono in concreto ammesse solo se indispensabili allo svolgimento degli obblighi e dei compiti di volta in volta indicati per il perseguimento delle rilevanti finalità di interesse pubblico.

56 26/05/2017 SNALS

La parte normativa

3.le operazioni di interconnessione e raffronto con altre informazioni sensibili e giudiziarie sono consentite solo previa verifica della loro stretta indispensabilita rispetto ai singoli casi e previa indicazione scritta dei motivi che ne giustificano l’effettuazione.

57 26/05/2017 SNALS

i dati dei dipendenti

1. Internet, casella di e-mail e pc aziendali (indispensabilità dei dati e delle operazioni e azione disciplinare)

2. Visite medico-legali e certificazioni sanitarie

3. Graduatorie e divieto di diffusione di dati inerenti la salute

4. Comunicazione e diffusione di dati personali nella gestione del fondo d’istituto

58 26/05/2017 SNALS

i dati degli allievi

1. La gestione dei contratti di assicurazione volontaria (infortuni ed RC)

2. La “circolazione” dei certificati medici

3. La scuola in ospedale e quella carceraria

4. Alunni “certificati”, disabili ecc.

59 26/05/2017 SNALS

Foto-video di alunni

1. Fotografie e video-riprese di recite e manifestazioni scolastiche (effettuate dai genitori/dalla scuola)

2. Uso delle fotografie da parte dei docenti

3. Pubblicazione di immagini sul giornalino della scuola

4. Pubblicazione di immagini o filmati sul sito web della scuola

60 26/05/2017 SNALS

Istanze di accesso ai documenti

1. Le fasi del procedimento di accesso (fase di avvio, fase istruttoria, fase decisionale)

2. Il responsabile del procedimento

3. Valutazioni: interesse legittimo, concreto e attuale.

61 26/05/2017 SNALS

La fase istruttoria

1. Controinteressati (individuazione, tempo della notifica, modalità della notifica)

2. L’opposizione (forma, termine, rilievo)

3. E il preavviso di rigetto?

62 26/05/2017 SNALS

La fase decisionale

1. Rigetto (totale o parziale) 2. Differimento 3. Limitazioni (gli omissis) 4. Accoglimento (se ci sono

controinteressati) 5. Silenzio rigetto 6. La regola del “pari rango”

Sentenza recente

63 26/05/2017 SNALS

Tipi di accesso

1. Accesso agli atti della carriera scolastica ed alle valutazioni degli alunni

2. Genitori separati e divorziati

3. Figli maggiorenni

64 26/05/2017 SNALS

DECRETO LEGISLATIVO 25 maggio 2016, n. 97

• Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicita' e trasparenza……OMISSIS…riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.

Freedom of Information Act (FOIA), "atto per la libertà di informazione"

26/05/2017 SNALS 65

Armonizzazione – Direttiva EU

• http://www.altalex.com/documents/news/2017/03/10/privacy-e-regolamento-ue-la-tabella-degli-obblighi-e-degli-adempimenti-del-titolare

26/05/2017 66 SNALS