CORSO ALLENATORE DI BASE UEFA B STADIO ARECHI DI … · La perfezione sarebbe quella di riuscire ad...

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Materia : Materia : Tecnica e Tattica Calcistica Tecnica e Tattica Calcistica Elaborato d’Esame : Elaborato d’Esame : Il sistema di gioco 433 Il sistema di gioco 433 DOCENTE DOCENTE MISTER Franco Selvaggi MISTER Franco Selvaggi CORSISTA CORSISTA Angelo Di Costanzo Angelo Di Costanzo CORSO ALLENATO STADIO ARECHI DI SALER DAL 05 MAGGIO AL 07 GIUGNO 2008 RE DI BASE UEFA B NO

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          Materia : Materia : Tecnica e Tattica Calcistica Tecnica e Tattica Calcistica   Elaborato d’Esame : Elaborato d’Esame : Il sistema di gioco 4‐3‐3 Il sistema di gioco 4‐3‐3   

DOCENTE DOCENTE 

MISTER Franco Selvaggi MISTER Franco Selvaggi 

CORSISTA CORSISTA 

Angelo Di CostanzoAngelo Di Costanzo

  

 

 

CORSO ALLENATOSTADIO ARECHI DI SALERDAL 05 MAGGIO AL 07 GIUGNO 2008 

RE DI BASE UEFA B            NO                        

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Sommario Introduzione al 4‐3‐3 ....................................................................... pag.3 

Caratteristiche del modulo .............................................................. pag.4 

Caratteristiche dei giocatori ............................................................ pag.5 

Presupposti fondamentali dei movimenti d’attacco a tre giocatori . pag.6 

Lo schieramento base ..................................................................... pag.8 

Movimenti e interpreti schemi offensivi proposti ........................... pag.9 

Movimenti e interpreti schemi difensivi proposti .......................... pag.12 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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INTRODUZIONE

Innanzitutto mi preme sottolineare come il modulo, i numeri, la disposizione siano aspetti marginali rispetto alla mentalità.

Io credo che non bisogna essere legati ad un numero, perché esso è statico. Credo in un calcio dinamico.

Anche chi adotta un sistema di gioco rigido, cambia durante la partita, quando è in possesso di palla.

Inoltre, a me piace un calcio offensivo poco speculativo, prediligo dare alla squadra la sensazione e la convinzione che alla lunga i risultati dipendono da ciò che noi sapremo proporre sul campo e da come ci alleniamo durante la settimana.

Con il 4-3-3 riesco a portare molti giocatori nella metà campo offensiva, posso riuscire a creare situazioni di superiorità numerica sia sull’esterno che in zona centrale, riesco a pressare ed essere attivo anche in fase difensiva.

La perfezione sarebbe quella di riuscire ad attaccare con l’imprevedibilità che ti offre il 4-3-3 in fase offensiva, e difendere con la compattezza che ti offre il 4-4-2 in fase difensiva. Con il 4-3-3 si riesce a coprire bene tutto il campo, i giocatori sono vicini e ben scaglionati per poter giocare sia in ampiezza e profondità.

Esso, oltre a rispettare i cinque principi di tattica offensiva, garantisce molto spazio sul fronte d’attacco in quanto essendoci una sola punta centrale, possono avvenire inserimenti e tagli da parte dei centrocampisti e degli attaccanti.

Come si può notare nella figura 1, gli spazi a fianco del centravanti vanno sfruttati con corse di smarcamento in diagonale e in verticale, sempre tenendo in grande considerazione l’importanza dei tempi.

Ma soprattutto, il 4-3-3 è il sistema attraverso il quale riesco a trasmettere meglio la mia mentalità, il mio modo di vedere e amare il calcio.

Tutta la fase d’attacco si basa sulla combinazione dei movimenti dei tre attaccanti che, come si vedrà più avanti con alcune illustrazioni, sono moltiplicatori di situazioni offensive.

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CARATTERISTICHE DEL MODULO

Fase difensiva: Avendo ben tre giocatori offensivi si inizia a pressare alto. I primi giocatori ad uscire sul possessore palla sono i tre attaccanti. Squadra corta in avanti. Esterni di difesa mobili perché devono essere bravi a difendere in spazi ampi. Interni di centrocampo pronti a scivolare sull’esterno. Fase offensiva: Squadra costruita sulle catene di gioco a tre giocatori (terzino/interno/esterno). Sfruttamento dell’ampiezza del campo con le ali. Principio di collaborazione tra i giocatori di una stessa catena. Sfruttamento dello sviluppo della sovrapposizione a due/tre giocatori. Uso dei tagli.

Uso del cambio di gioco per la terza punta.

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CARATTERISTICHE DEI GIOCATORI.

Il centravanti, essendo l’unica punta centrale, deve avere una buona prestanza fisica in quanto deve sostenere il peso di tutto il fronte d’attacco.

Deve essere bravo a ricevere la palla per far salire la propria squadra; deve fungere d’appoggio nelle triangolazioni delle ali ed effettuare il primo taglio dietro ai difensori quando l’ala guida la palla verso l’interno.

Le ali devono preferibilmente essere dotate di velocità, controllo della palla e senso del goal, oltre che di un’ottima abilità nel 1 contro 1.

La velocità serve quando attaccano la profondità alle spalle del proprio terzino o quando lo puntano palla al piede.

Il controllo è necessario quando ricevono la palla da un centrocampista sul movimento di taglio interno.

Il senso del goal serve per attaccare con profitto la linea avversaria alle spalle per presentarsi in zona tiro d’avanti al portiere.

Pertanto i tre attaccanti risultano uomini fondamentali, dai quali non si può prescindere se si vuole attuare un efficace 4-3-3.

Il centrocampista centrale, metodista davanti alla difesa, è utile per uscire con il gioco corto e palla a terra; deve saper dare i tempi di manovra e fungere da vero playmaker; difficilmente entra in zona goal ed è molto utile a protezione della difesa in fase di copertura.

Le mezzali sono centrocampisti che giocano a “tutto campo”.

La loro caratteristica principale è la capacità di saper fare tutto, sia in fase difensiva che offensiva.

Soprattutto in fase d’attacco devono essere bravi ad inserirsi nelle “sponde” del centravanti e, comunque, nello spazio creato dal taglio delle rispettive ali.

Devono possedere una mentalità offensiva, capacità di penetrazione, assist e tiro da fuori.

I quattro difensori, essendo la squadra quasi obbligata a difendersi con 7 giocatori (4 difensori + 3 centrocampisti), devono dimostrarsi più bravi a fronteggiare gli attaccanti avversari rispetto a chi pratica il 4-4-2 in quanto, non essendo facile portare il quinto uomo a scalare in fase difensiva, possono correre anche il rischio di un 2 contro 2 centrale.

Devono tenere pertanto più lunga la diagonale difensiva il che significa che il primo centrale, a copertura del proprio terzino, oltre a coprire deve marcare la punta avversaria.

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Se il centrale lascia la marcatura e copre da vicino il terzino, la diagonale difensiva risulta più corta in quanto l’altro centrale ed il terzino opposto devono scalare per marcare le due punte avversarie.

In fase di costruzione dl gioco i quattro difensori sono facilitati dai tre centrocampisti, che fungono da veri riferimenti nell’impostare l’azione offensiva.

Pertanto, rispetto a chi pratica il 4-4-2, si avvalgono di tre centrocampisti centrali invece che di due.

Soprattutto il playmaker diventa il primo compagno con il quale dare inizio alla manovra d’attacco.

PRESUPPOSTI FONDAMENTALI DEI MOVIMENTI D’ATTACCO A TRE GIOCATORI Per realizzare una buona fase d’attacco bisogna considerare fattori quali il dove, il come e il quando:

Dove(Spazio): quando si parla di spazio ci si deve porre la domanda: “dove smarcarsi”? Sicuramente bisogna andare a occupare una “zona luce”, come è definita quella zona del campo libera e raggiungibile dal passaggio del compagno. La

disposizione a tre attaccanti, con una sola punta centrale, permette di avere parecchi spazi liberi.

Come(Modo): attraverso corse in diagonale che, nel caso delle ali, vengono chiamate tagli. Questi possono avvenire verso l’interno e spesso, nel caso sia la punta centrale ad effettuarli, verso l’esterno. Le corse in diagonale danno all’attaccante il vantaggio di porre il proprio corpo a protezione della palla e, pertanto, il difensore risulta

svantaggiato nel tentativo di anticipo.

Quando(Tempo): sapere quale è il tempo di smarcamento risulta facile, basta muoversi quando il portatore di palla effettua una presa di posizione visiva, sia prima che dopo aver ricevuto la palla. Solo quando gli occhi del portatore di palla si incrociano con quelli del compagno viene effettuato il movimento di smarcamento. La finta, o contro movimento di smarcamento, va effettuata prima che il compagno preveda l’informazione visiva. Pertanto, è fondamentale sincronizzare i movimenti di inganno dell’avversario e di smarcamento con i tempi del portatore di palla.

Per avere la giusta sincronizzazione dei tempi di smarcamento, faccio eseguire l’esercizio rappresentato nella figura 2, nel quale schiero i tre centrocampisti e faccio in modo che effettuino dei passaggi fra loro, dando le spalle, e, quindi, non vedendo i tre attaccanti.

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Quando uno dei centrocampisti si gira e cerca con lo sguardo uno dei tre attaccanti (presa d’informazione), uno di questi deve suggerire il passaggio mediante un movimento di smarcamento in diagonale.

Per completare l’esercizio inserisco il concetto di spazio libero ed occupato, collocando i tre attaccanti all’interno di quadrati occupati da altrettanti difensori; quando il centrocampista cerca l’attaccante, questi può uscire dal proprio quadrato mentre, al difensore non è permesso.

Con questa esercitazione l’attaccante viene allenato a smarcarsi nei giusti tempi e spazi.

Le direzioni del possibile smarcamento dell’ala sono quattro (figura 3):

1) incontro al portatore di palla;

2) taglio a ricevere;

3) taglio a entrare;

4) profondità.

La prima direzione permette all’ala di ricevere la palla ma, avendo le spalle alla porta, non riesce ad attaccare la profondità.

Pertanto, quasi sempre deve appoggiarsi su di un giocatore di sostegno.

La seconda direzione permette di saltare il terzino solo se lo si prende sul tempo nel movimento d’entrata.

La terza direzione è efficace in quanto si taglia alle spalle del proprio avversario e, pertanto, questi non può più recuperare sull’attaccante

Nella quarta direzione si corre alle spalle del terzino ma, invece di andare verso la porta, si attacca lo spazio a fondocampo; pertanto la giocata conseguente sarà il cross e non la conclusione in porta.

Quando l’ala riceve la palla sui piedi, dato che si trova in uno spazio libero (cioè non marcato da vicino), ha due possibilità:

1) l’1 contro 1;

2) la triangolazione (1-2).

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LO SCHIERAMENTO BASE

Nella figura 5 la squadra è schierata secondo il sistema 4-3-3; si possono notare i triangoli che si formano tra i giocatori grazie al naturale scaglionamento che si viene a creare; si nota, inoltre, l’ampiezza in attacco e gli spazi liberi a fianco del centravanti.

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MOVIMENTI E INTERPRETI DEGLI SCHEMI OFFENSIVI PROPOSTI

Sovrapposizione a tre giocatori (uno­tre) Nella figura 6 si nota la sovrapposizione a tre giocatori (uno-tre), la giocata sarà quindi: 2 per 7 (1a), 7 scarico per 8 (2a), 8 nello spazio per 2 (3a), la variante è che 8 può giocare per 9 (incontro o profondo), oppure giocare per 11 nel taglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Attacco laterale con centrocampista esterno 

Nella figura7 il difensore centrale di sinistra imbecca l’ala che si muove incontro al possessore portandosi appresso il difensore avversario (1a). L’ala va quindi a giocare il passaggio di scarico per il difensore laterale(2a) che ha modo di lanciare il centrocampista esterno smarcatosi in fascia, nello spazio libero con un movimento di deviazione(3a).

Triangolazione interna Nella figura 8 si nota il movimento d’attacco della triangolazione interna. È una triangolazione ala-centravanti dove, quando questi subisce una corsa sul proprio lato cieco, l’ala si trova ad entrare verso la porta avversaria e, pertanto, può andare direttamente al tiro oppure può giocare una palla filtrante per il taglio dell’ala opposta o sull’inserimento della mezzala. Quindi la giocata sarà: 7(1) per 9(2) 9 scarico per 7(2) che può andare direttamente al tiro o giocare per il taglio di 10 o 11.

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Uscita del difensore centrale Questo schema rappresentato in figura 9 si attua sulla salita con palla al piede di un difensore centrale.

Per fare spazio, si crea una sequenza di movimenti a tre giocatori con cambi di posizione:

a) la mezzala si abbassa sulla posizione del terzino ponte;

b) il terzino si inserisce nello spazio creato dall'ala;

c) l’ala taglia e riceve.

Con questi tre movimenti sincronizzati si ottengono due possibilità di passaggio:

a) dal difensore all'ala;

b) da difensore al terzino (non mostrato in figura).

MOV

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MOVIMENTI E INTERPRETI DEGLI SCHEMI DIFENSIVI PROPOSTI IME MOVIMENTI E INTERPRETI DEGLI SCHEMI OFFENSIVI PROPOSTI NTI E INTERPRETI DEGLI SCHEMI OFFENSIVI PROPOSTI Nel 4-3-3 le punte con squadra schierata sono i primi difensori. Gli interni di centrocampo di conseguenza vanno a dare copertura alle punte e a prendere gli appoggi vicini. Focalizzeremo l’attenzione su alcuni movimenti particolari del 4-3-3. Nella figura 10 si evince il triangolo difensivo delle tre punte su palla centrale, il movimento del centravanti e quello di stazionare in zona centrale chiudendo la giocata verticale. Il movimento dei due esterni d’attacco e quello di formare i vertici bassi del triangolo difensivo andando a stringere la diagonale leggermente verso l’interno per poi uscire sull’esterno avversario.

                            

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Movimento a scalare dell’interno  Nella figura 11 si può notare come di norma l’attaccante esterno (7) sia il primo a cercare la palla avversaria, e nel contempo l’interno (8) sull’uscita dell’ala centralmente deve essere pronto a scivolare sull’esterno.