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Ruolo e funzioni dell’E.M. nell’Ente Locale.doc CORSI E.N.E.A. DI FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER ENERGY MANAGERS Ing. Sandro Picchiolutto LA RIDUZIONE DEI COSTI ENERGETICI DELL’ENTE LOCALE Gli strumenti non tradizionali

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Ruolo e funzioni dell’E.M. nell’Ente Locale.doc

CORSI E.N.E.A. DI FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

PER ENERGY MANAGERS

Ing. Sandro Picchiolutto

LA RIDUZIONE DEI COSTI ENERGETICI DELL’ENTE LOCALE Gli strumenti non tradizionali

LINEE GUIDA SUI CONTRATTI DI ACQUISTO DI SERVIZI ENERGETICI

Innanzitutto, ammesso di concordare sulla definizione di servizi energetici, quali possono essere i criteri di priorità che ci possono guidare nella nostra ricerca di ottimizzazione?

Possiamo considerare i costi delle forniture…………..

RIPARTIZIONE DELLE SPESE ENERGETICHE DEL COMUNE (2006)

3%44%

53%Edifici Municipali

Illuminazione Pubblica

Mobilità aziendale

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…ma possiamo anche considerarne il peso in termini di energia primaria…

DISTRIBUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DI UN COMUNEIN TERMINI DI ENERGIA PRIMARIA (Tep/anno)

29%

26%

4.700; 43%2%

Illuminazione PubblicaUsi elettrici diversiRiscaldamentoAutotrazione

…o ancora il peso in termini di inquinamento indotto, e così via………

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INTERVENTI DI RIDUZIONE DEI COSTI DI FORNITURA DI RETE I contratti elettrici Premessa la necessità di effettuare:

☺ la verifica della corretta intestazione dei contratti (non è raro il caso di strutture alienate da anni delle quali il Comune continua a pagarne le utenze…);

☺ la razionalizzazione del loro numero dei contratti (più contratti che insistono sulla medesima struttura, se caratterizzata da più numeri civici di riferimento).

un primo esempio di risparmio può essere ottenuto attraverso un attento controllo delle bollette elettriche, per individuare il profilo di consumo caratteristico delle proprie utenze (ad es. verificando la potenza di riferimento per il calcolo della quota fissa annuale in vigore dal 2001, (picco di potenza assorbita per una durata superiore ai 15 minuti).

Un nuovo fattore in grado di influenzare i costi delle forniture elettriche per

le sole utenze in contratto multiorario è la entrata in vigore dal 1 gennaio 2007 delle nuove fasce orarie introdotte dal nuovo regime semplificato indotto dalla deliberazione AEEG 181/06. Riduzione costi energetici Ente Locale.doc Ing. Sandro Picchiolutto 4

Rispetto alla precedente normativa del 2004, la nuova normativa: 1. riduce a 3 le fasce orarie; 2. elimina l’influenza della stagionalità.

Riassumendo graficamente il provvedimento si ha:

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L’influenza del Decreto Legislativo 26/07 Il Decreto sulle accise di prodotti energetici entrato in vigore il 1° giugno 2007 modifica in maniera rilevante il peso fiscale applicato sul sistema energetico controllato dall’Energy Manager, sia relativamente ai vettori energetici tradizionali, sia sulle Fonti Energetiche rinnovabili (FER) utilizzate (o utilizzabili):

AGEVOLAZIONI CONFERMATE L’accisa non si applica sull’energia elettrica: • prodotta con impianti azionati da FER con potenza non superiore a 20 kW; • prodotta con gruppi elettrogeni azionati da gas metano biologico; • prodotta da piccoli impianti generatori (non superiori a 1 kW) nonché prodotta in

officine elettriche costituite da gruppi elettrogeni di soccorso (non superiore a 200 kW);

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È esente dall’accisa l’energia elettrica: • utilizzata per produrre e per mantenere la capacità di produrre elettricità; • prodotta con impianti azionati da FER con potenza disponibile superiore a 20 kW,

consumata dalle imprese di autoproduzione in locali e luoghi diversi dalle abitazioni;

• impiegata per l’impianto e l’esercizio delle linee di trasporto urbano e interurbano; • consumata per qualsiasi applicazione nelle abitazioni di residenza anagrafica degli

utenti, con potenza impegnata fino a 3 kW, fino a un consumo mensile di 150 kWh;

AGEVOLAZIONI PERSE Si perdono le agevolazioni sull’elettricità: • destinata a uso di illuminazione di aree pubbliche, di autostrade, di aree scoperte

nell’ambito di fiere, di aeroporti; • utilizzata nelle segnalazioni luminose per la sicurezza del traffico … da parte …

delle Province, dei Comuni o di enti; • usata da parte … delle Province, dei Comuni o di enti, per l’illuminazione degli

esterni di edifici e altri monumenti … di zone dove sorgono fenomeni naturali di notevole interesse turistico;

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Liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica e del gas Lo sviluppo della liberalizzazione del mercato ha posto alla ribalta strumenti innovativi in grado di ottimizzare i costi di fornitura. quali, ad esempio, l'ingresso in soggetti quali i consorzi di acquisto al fine di accedere a tariffe più vantaggiose rispetto a quelle del mercato vincolato.

Sarà quindi necessario per l’Energy Manager acquisire sensibilità e conoscenze al fine di valutare l’opportunità di rivolgersi a tali strumenti di mercato

LA LEGGE 239/2004, “RIORDINO DEL SETTORE ENERGETICO” ESTENDE

DAL 1° LUGLIO 2007 A TUTTI GLI UTENTI LA POSSIBILITÀ DI ACCEDERE AL MERCATO LIBERO DELL’ELETTRICITÀ FERMA RESTANDO LA POSSIBILITÀ DI RIMANERE SERVITI DALL'ACQUIRENTE UNICO.

PER QUANTO RIGUARDA IL MERCATO DEL GAS, LA LIBERALIZZAZIONE

È IN ATTO DAL 1.1.2004 PER TUTTI I SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI INDIPENDENTEMENTE DAI CONSUMI.

Ricordiamo però che mentre si è liberalizzato il “Venditore” resta determinato il

“Distributore” che opera in regime di monopolio sul territorio.

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Al fine di meglio valutare le proposte di sconto che ci verranno avanzate,

ricordiamo anche che il prezzo medio dei vettori energetici è così articolato: - gas: 22% materia prima, 2% stoccaggio, 5% trasporto nazionale, 7%

commercializzazione all’ingrosso, 4% commercializzazione al dettaglio, 14% oneri di distribuzione, 46% accise ed imposte.

- elettricità: 70.8%(9.33€c) produzione, dispacciamento e vendita ai clienti del vincolato, 17.7%(2.33€c) Trasmissione, distribuzione e misura, 1.2%(0.16€c) Certificati verdi, interrompibilità e disponibilità impianti, 10.3%(1.1.36€c di cui 1€c Cip6 di cui 0.2 fonti rinnovabili e 0.8 fonti assimilate) Oneri di sistema

TENIAMO PRESENTE PERÒ UN PERICOLO ! Oggigiorno è reale la percezione che sia più vantaggioso risparmiare tramite il

mercato dell’acquisto piuttosto che attraverso investimenti di risparmi energetico.

HA ANCORA SENSO RISPARMIARE ENERGIA IN UN MERCATO LIBERO?

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La riduzione dei prezzi dell’energia apparentemente rende più difficile giustificare investimenti nel risparmio energetico.

Il fattore costo è però solo uno di un numero dei fattori che dovrebbe coinvolgere le decisioni in capo a tali investimenti, infatti:

il prezzo dell’energia più volatile ha reso più evidenti i vantaggi della gestione del rischio costo energetico (quando si realizza un investimento si scommette sempre sulle condizioni future…..) attraverso opportuni interventi; la stabilità ad un basso livello dei tassi di interesse ha reso i lunghi periodi di ritorno del capitale meno preoccupanti.

Gli Enti Locali che hanno ottenuto dei risultati veramente apprezzabili nel

risparmio energetico hanno seguito con impegno una politica chiaramente definita in un lungo periodo di tempo.

RICORDIAMO COMUNQUE CHE MINORE L’USO DELL’ENERGIA, MINORI LE EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA ED ALTRI INQUINANTI COSÌ DA MIGLIORARE I PROPRI PARAMETRI AMBIENTALI.

PER UN ENTE LOCALE QUESTO PUÒ AVERE GRANDI BENEFICI IN TERMINI POLITICI.

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Infine, un ulteriore fattore per la riduzione delle spese energetiche senza di fatto operare alcuna riduzione dei consumi risiede inoltre nella possibilità di accedere a trattamenti fiscali agevolati per i combustibili o i servizi energia quali:

riduzioni delle accise per metano utilizzato per strutture sportive;

rimborsi del carico fiscale per impianti di cogenerazione;

rimborsi per l'utilizzo di gasolio o GPL in aree non metanizzate;

riduzioni dell'aliquota I.V.A. al 10% per Contratti Servizi Energia (applicabile sia alla quota combustibile che alla quota servizi solo in caso di fornitura di calore derivata da Fonti Rinnovabili ovvero da Teleriscaldamento alimentato da cogenerazione);

riduzioni dell'aliquota I.V.A. al 10% per Contratti di fornitura Elettricità a servizio di utenze della Amministrazione Comunale che tuttavia siano assimilabili a forniture domestiche ai sensi della Circolare del Ministero delle Finanze num.82 del 7/7/2000 quali scuole, asili, case di riposo, case di accoglienza per extracomunitari etc;

…e così via. Riduzione costi energetici Ente Locale.doc Ing. Sandro Picchiolutto 11

I CONTRATTI SERVIZIO ENERGIA (CONTRATTI CALORE)

La fornitura di calore per la climatizzazione dei locali utilizzati rappresenta la seconda voce, in termici di grandezza, delle spese energetiche da un Comune.

Uno strumento estremamente potente per la riduzione dei costi della

climatizzazione invernale spesso in associazione ad interventi di riqualificazione impiantistica di ampio respiro sono i Contratti Servizi Energia dei quali, brevemente, ricordiamo la definizione: Art. 1 comma 1 lettera p) D.P.R. 412/93 - Definizioni "Per "contratto servizio energia", l'atto contrattuale che disciplina l'erogazione dei beni e servizi necessari a mantenere le condizioni di comfort negli edifici nel rispetto delle vigenti leggi in materia di uso razionale dell'energia, di sicurezza e di salvaguardia dell'ambiente, provvedendo nel contempo al miglioramento del processo di trasformazione e di utilizzo".

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La circolare del 23 novembre 1998, n. 273/E del Ministero delle Finanze identifica i criteri minimali che qualificano il Contratto Servizio Energia,:

1. esplicito e vincolante riferimento all'articolo 1, comma 1, lettera p), del DPR 412/93;

2. assunzione della responsabilità di cui all'articolo 1, comma 1, lettera o), del D.P.R. 412/93, da parte dell'impresa …;

3. acquisto e gestione a cura dell'impresa dei combustibili che alimentano il processo per la produzione del fluido termovettore, necessario all'erogazione del calore energia termica agli edifici. Al detto acquisto, si rammenta, l’imposta sul valore aggiunto si applica con l’aliquota propria dei singoli beni;

4. misurazione e contabilizzazione, a cura dell’impresa, dell'energia termica utilizzata dall'utenza, con idonei apparati conformi alla normativa vigente sia nazionale che europea provvisti di certificato di taratura. L'impresa deve garantire anche l’affidabilità degli apparecchi stessi;

5. misurazione e contabilizzazione del calore-energia termica in unità di misura del sistema internazionale: Joule o Wattora (o loro multipli);

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6. valore economico della tariffa commisurato a parametri oggettivi quali quelli relativi al combustibile impiegato ed alle risultanze della diagnosi energetica effettuata sul sistema edificio-impianto;

7. previsione obbligatoria della diagnosi energetica del sistema edificio-impianto, a seguito della presa in carico, a cura dell'impresa;

8. rilievo da parte dell'impresa delle caratteristiche tipologiche e tecnologiche dell'edificio per l’attribuzione del coefficiente di consumo specifico espresso in kJ/m cubi/GG o kWh/m cubi/GG, dedotto anche a seguito della diagnosi energetica …

9. indicazione nel contratto degli interventi da effettuare sul sistema edificio-impianto previsti dall'articolo 1 D.M.Industria 15.2.1992, ovvero di quelli che attraverso l’introduzione di tecnologie conformi alle disposizioni della legge n.10/91, e del DPR 412/93, permettono l’uso delle fonti di energia rinnovabili o assimilate;

10. obbligo di annotazione degli interventi effettuati sul libretto di centrale, nonché di tutte quelle previste nell'allegato F al DPR 412/93 a cura dell'impresa. Adeguata documentazione degli interventi effettuati deve essere messa a disposizione degli organi di controllo, … prova documentale dell'avvenuta e corretta esecuzione degli interventi finalizzati al miglioramento del processo e strumento di valutazione, nel tempo, del raggiungimento degli obiettivi contrattuali.

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TALI REQUISITI DOVREBBERO IN BREVE TEMPO RISULTARE MEGLIO DEFINITI, ANCHE INTEGRANDOLI CON LE RECENTI MODIFICHE INTRODOTTE DALLA LEGGE FINANZIARIA SUL REGIME I.V.A. ASSOGGETTABILE A TALI TIPOLOGIE CONTRATTUALI, IN UN DECRETO MINISTERIALE DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE.

Il C.S.E. dovrà inoltre svilupparsi conformemente alla norma UNI 10685 / 1998 (Manutenzione - Criteri per la formulazione di un contratto basato sui risultati ("global service") e successive, per consentire il risultato di ottenere la fornitura calore – energia erogata dal Fornitore nel rispetto delle disposizioni contenute nel D.P.R 412/93 e successivi provvedimenti in materia.

Fermi restando che un C.S.E. definisce obiettivi, disciplina normativa e

contrattuale relativa all’erogazione del Servizio, le tipologie dei contratti di gestione più utilizzate sono:

- A forfait - A grado-giorno - A metro cubo grado-giorno - A contabilizzazione di calore

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Gestione a forfait (Compenso pattuito: forfetario) Per parte del Fornitore:

- Va effettuata una ragionevole previsione di consumo; - Il corrispettivo prescinde dalle variazioni climatiche e dalle carenze

dell’impianto Per parte del Committente é necessario:

- attivare una funzione di controllo - far rispettare i valori di temperatura concordati - verificare la corretta manutenzione e la sicurezza

Vantaggi: il minor consumo rappresenta un maggior guadagno per l’impresa, pertanto si incentiva l’attuazione di interventi a carico dell’impresa, purché il Tempo di Ritorno dell’investimento sia minore delle durata appalto Svantaggi: è a carico del fornitore l’alea dovuta allo scostamento dall’andamento climatico tipico o dalla volumetria riscaldata

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Gestione a gradi-giorno (Compenso pattuito: C = k*GG) Vantaggi: Come nel caso “a forfait” si incentivano interventi di risparmio energetico ma non si devono soffrire rischi per incertezza andamento climatico Svantaggi: Rimane ancora l’alea della volumetria riscaldata nel caso di variazioni del fattore nell’ambito della durata contrattuale Gestione a metro cubo grado-giorno (Compenso pattuito: C = k*GG*V) Vantaggi: permette di tener conto della variazione della volumetria riscaldata e, pertanto, appare particolarmente adatto alla gestione di edifici scolastici

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Gestione a contabilizzazione del calore (Compenso pattuito: a misura sulla base del calore fornito) Problemi del fornitore

- tenere sotto controllo l’efficienza dell’impianto - Installazione contacalorie

Problemi del committente:

- non far superare la temperatura prevista - verificare la precisione delle apparecchiature contacalorie, la corretta

manutenzione e la sicurezza Vantaggi: l’utente conosce il proprio fabbisogno energetico Svantaggi: il maggior consumo porta ad un maggior guadagno per l’impresa e pertanto (se non sono previsti appositi meccanismi contrattuali correttivi, disincentiva gli interventi a carico dell’impresa e rischia di vanificare quelli realizzati dall’utente

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Al fine di stabilire il consumo di un edificio: Se sono disponibili dati storici di consumo si fa la media (almeno su base quinquennale) dei valori disponibili accertandosi che non vi siano state variazioni sensibili nell’utenza (volume riscaldato, destinazione d’uso, etc.) o altre anomalie Se non sono disponibili dati storici occorre fare un “energy audit” almeno semplificato degli edifici:

- Metodo semplificato: sono necessari dati su dimensioni, volume, numero piani, (superficie disperdente) destinazione d’uso gradi-giorno della località;

- Metodo complesso: tutti i dati (normalmente di difficile reperimento) utilizzati per la verifica “legge 10” con dati su ricambio d’aria, gestione schermi, trasmittanze, apporti gratuiti, corretta caratterizzzione dell’utenza

Le incertezze sulla stima dei consumi possono rendere difficile la definizione della “base” dell’appalto: questo tipo di contratto richiede inoltre un’attenta verifica del rispetto delle condizioni di comfort.

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Altro fattore in grado di influenzare marcatamente i consumi degli edifici sono le variazioni dei gradi-giorno, valori che, negli ultimi 15 anni, si sono in genere contenute entro il 15 % con una deviazione standard associata del 6 – 9%

Il consumo dipende sensibilmente dalla temperatura interna e la dipendenza è

tanto maggiore quanto più è basso il numero dei gradi-giorno: nella zona climatica E 1 ° C di variazione della temperatura interna porta a una variazione del 7 % nei consumi

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Le prestazioni che, a titolo indicativo, il Fornitore è tenuto ad eseguire sono:

a) Ruolo di “Terzo Responsabile” dell’esercizio e della manutenzione dell’Impianto; b) Fornitura del combustibile nella quantità e con le caratteristiche richieste; c) Predisposizione all’avviamento ed all’accensione delle apparecchiature da effettuarsi prima dell’inizio della Stagione di Riscaldamento; d) Accensione o avviamento della Centrale Termica; e) Sorveglianza tecnica della Centrale Termica; f) Controllo dell’efficienza della combustione, mediante analisi e regolazione; g) Controllo e gestione telematica del comfort e delle condizioni ambientali; h) Manutenzione ordinaria dell’Impianto Termico; i) Pronto intervento per fermi o guasti accidentali; j) Manutenzione straordinaria dell’Impianto Termico; k) Spegnimento od arresto della Centrale Termica; l) Messa a riposo delle apparecchiature da effettuare a fine Stagione; m) Miglioramento del processo di trasformazione ed utilizzo dell’energia; n) Affissione di cartello con orari di accensione e nome del “Terzo Responsabile”.

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Ai fini del raggiungimento degli obiettivi di un Energy Manager, assume particolare importanza la riqualificazione dell’impianto mirato a ridurne i consumi “migliorando il processo di trasformazione e di utilizzo” in quanto il Fornitore dovrà valutare l’opportunità di effettuare, nei limiti previsti, interventi che:

- siano finalizzati all’utilizzo delle fonti rinnovabili ed assimilate di cui all’art. 1 Legge 10 del 9 gennaio 1991;

- riducano il fabbisogno di energia primaria.

In questo caso, il Fornitore dovrà redigere un piano di riqualificazione con: - Relazione tecnica sullo stato di fatto; - Individuazione dei punti critici dello stato di fatto; - Relazione tecnica sugli interventi previsti e motivazione di dette scelte; - Elaborati grafici delle opere previste; - Computo metrico e Schede tecniche illustrative; - Programma indicante delle modalità e tempi di esecuzione.

Potendo operare, di fatto, come una ESCO (Energy Service Company). Il C.S.E. potrà tuttavia anche prevedere interventi caratteristici di un programma

di manutenzione straordinaria quali la messa a norma degli impianti (ove una larga parte dei medesimi non lo sia).

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Qualsiasi Ente ha soprattutto due compiti nell’ambito del miglioramento del proprio patrimonio immobiliare ed impiantistico:

- gestirlo economicamente; - effettuare degli investimenti per migliorarlo.

Investimenti mirati alla riduzione dei consumi energetici possono derivare: ☺ da autonome valutazioni di convenienza economica, anche influenzate dalla

concomitanza di interventi più complessivi di ristrutturazione; ☺ da specifiche azioni di auditing energetico effettuata su strutture dell’Ente

risultate anomale in riferimento agli indici di consumo medio elaborati dalla funzione di Energy Management.

Tutte le azioni mirate al risparmio energetico assumono un maggiore livello di

efficacia se pianificati e coordinati da un Energy Manager.

SPESSO PERÒ IL VINCOLO MAGGIORE NELLA REALIZZAZIONE DI ADEGUATE AZIONI DI CONSERVAZIONI DELL’ENERGIA RISULTA LA DISPONIBILITÀ DELLE NECESSARIE RISORSE FINANZIARIE.

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Risulta quindi vantaggioso integrare il C.S.E. con operazioni di finanziamento conto terzi, meglio se inserite in un sistema di “performance Contracting” sulla base del quale:

un soggetto terzo, individua in accordo con l’Ente Locale alcuni interventi di conservazione dell'energia realizzabili;

stima il risparmio energetico ottenibile; viene a sostituirsi al medesimo nel momento dell'investimento; verrà rimborsata ricevendo una quota del valore dell'energia risparmiata; resterà proprietario degli impianti realizzati durante l'arco contrattuale; ne sarà responsabile secondo quanto normato dalla convenzione di gestione; provvederà al trasferimento di proprietà dell’impianto all’Ente, ove questi lo ritenga conveniente, allo spirare della convenzione medesima.

Le attrattive di questa strategia sono evidenti in un momento di risorse economiche limitate in quanto l’Ente Locale realizza un investimento ai fini del risparmio energetico:

☺ senza sostenere alcun costo iniziale, ☺ senza correre alcun rischio, ☺ rimanendo all’interno di un programma di manutenzione e controllo di

funzionalità già da tempo avviato.

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L’Agenzia Energetica di Berlino, senza dubbio il soggetto depositario della

maggiore esperienza in Europa nella gestione di tali tipo di contratto con un totale di oltre 40.000.000 di Euro di contratti stipulati al 2005, indica i passaggi attraverso i quali si verrà ad operare: Preparazione

Definizione del progetto; Raccolta dei dati tecnici; (se necessario) creazione di lotti omogenei; Verifica dei potenziali del lotto (in termini tecnologici, economici etc.) Definizione degli obiettivi tecnico-economici.

Procedura di Appalto ed Aggiudicazione

comunicazione del bando ed identificazione delle qualifiche degli appaltatori; definizione dell’invito all’appalto; pubblicazione del bando d’appalto; negoziazione con gli appaltatori; proposta di aggiudicazione.

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Contratto a risparmio energetico garantito Attivazione del Contratto

Pianificazione di dettaglio; Determinazione dell’indice delle prestazioni pianificate; Progettazione e finanziamento; Installazione; Trasferimento di proprietà.

Fase di prestazione

Ottimizzazione delle operazioni; Parametrizzazione dei risultati ottenuti; raggiungimento degli obiettivi di risparmio contrattuali; Mantenimento delle condizioni raggiunte

Stabilizzazione dei risparmi conseguiti

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I punti da considerare con attenzione in un contratto riguardano ad esempio:

i consumi energetici dell'utente ex-ante ed ex-post;

le opzioni contrattuali previste al fine di tener conto del possibile andamento dei prezzi dei vettori energetici;

l'affidabilità delle proposte avanzate dall’Appaltatore nel caso degli impianti basati su fonti rinnovabili;

la maturità e la standardizzazione dell'azione considerata.

la possibilità di prevedere adeguamenti dei corrispettivi in base al mercato ed ai risultati conseguiti come la determinazione di eventuali penali;

la stipula delle opportune garanzie ed assicurazioni (finanziarie, tecniche) sul raggiungimento e mantenimento delle garanzie contrattuali;

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Questi alcuni esempi di “Performance contracting” dell’Agenzia Energetica di Berlino. Pool 4 Pool 9 Pool 11 Pool 12 Edifici numero 55 30 41 11 Costi di riferimento MEuro/a 2,075 1,091 1,285 4,871

57.141 (+ 637.000 m3 acqua)

Consumo di riferimento MWh/a 49.513 21.952 37.140

Durata anni 14 10 12 10 Fine del contratto 01.03.14. 01.10. 11 01.06.14 01.10.12. Investimenti kEuro 1.771 939 920 7.926 Risparmi garantiti alla % 24,2 19,67 22 33,54 riconsegna del lotto Risparmi riconosciuti % 7,1 3,46 2,42 6,71 nel corso del periodo contrattuale

Yr 1 = 90 Yr 2 = 75

Partecipazione del cliente nei risparmi che % 80 90 30 eccedono il valore Yr 3+ = 50contrattuale

Landis and Staefa, Siemens BT

Johnson appaltatore ARGE/MVV/ SFW Controls

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Soggetti esterni ai contratti di Energia: le ESCo:

Una nuova opzione per la realizzazione di “Performance contracting” si concretizza attraverso le Energy Service Company, altrimenti denominate ESCo.

Allo stato attuale non esiste in Italia alcuna definizione di ESCo, pertanto

operano in tale campo soggetti molto diversi in termini di forma societaria, dimensione ed attività svolte.

Il primo accenno ufficiale a questa denominazione si trova nei DDMM 24 aprile

2001 sull'efficienza energetica. La delibera 103/03 dell'Autorità per l'E.E. ed il Gas ha introdotto come requisito per accedere al meccanismo dei Decreti la presenza nell'oggetto sociale, anche in modo non esclusivo, dell’offerta di servizi integrati per la realizzazione e l’eventuale successiva gestione di interventi. Ricordiamo che tali Decreti ammettono al rilascio dei “Titoli di Efficienza Energetica” anche (art. 8.1.c) le “Società terze operanti nel settore dei servizi energetici”.

La Regione Toscana, nell'ambito delle possibilità offerte dal decentramento, ha

siglato nel 2003 un accordo volontario con alcune società di servizi energetici fissando dei requisiti minimi per poter entrare nell'elenco regionale delle ESCO.

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La recente Direttiva 2006/32 sugli Usi Finali dell’Energia e sui Servizi energetici rende tuttavia la seguente definizione:

“persona fisica o legale che rende disponibili servizi energetici e/o altre misure per il miglioramento dell’efficienza energetica nelle strutture o nelle competenze dell’utilizzatore e accetta in questo un qualche grado di rischio finanziario.

Il pagamento per i servizi resi risulta basato (in tutto od in parte) sul raggiungimento di un miglioramento dell’efficienza energetica e sul raggiungimento di altri criteri di prestazione.

Anche se molti interventi di risparmio energetico presentano indici di redditività

estremamente positivi essi scontano però un'importanza ed una visibilità decisamente minori di altri interventi di riqualificazione aziendale che comporta spesso un loro accantonamento ed una sottostima da parte del management.

La mancanza di personale esperto di tematiche energetiche all'interno della

società, inoltre, aumenta spesso i rischi percepiti correlati ad interventi di razionalizzazione dei consumi di energia.

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Un caso particolare è rappresentato dalla Pubblica Amministrazione, dovendo gestire rigidi capitoli di spesa in carenza di fondi rispetto alle esigenze complessive.

Attivare operazioni di FTT tramite ESCo permette di acquisire diagnosi

energetica, studio di fattibilità e progettazione dell'intervento, reperimento delle risorse finanziarie, realizzazione, conduzione e manutenzione con trasmissione dell'impianto al beneficiario dell'intervento al termine del periodo contrattuale.

La gestione potrà essere lasciata in carico alla ESCO o affidata ad altri soggetti. Per l'utente, i vantaggi di operare in uno schema di questo tipo sono: – assenza di rischi finanziari (in caso di intervento non remunerativo chi ci

rimette è la ESCO che si assume tutte le responsabilità al riguardo); – opportunità di realizzare interventi anche in mancanza di risorse

finanziarie proprie ed in presenza di difficoltà nel reperire finanziamenti esterni; – liberazione dai problemi connesse alla gestione e manutenzione

dell'impianto; – disponibilità di risorse interne per altri compiti; – possibilità di conseguire elevati benefici, tenuto conto che i profitti della

ESCO sono generalmente proporzionali all'efficienza dell'impianto.

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Tali vantaggi si pagano in termini di una complessità contrattuale per: garantire l'utente da una parte, affinché l'intervento realizzato sia energeticamente efficiente e tecnicamente valido, anche tenendo conto dell'andamento del mercato dei vettori energetici e delle tecnologie garantire la ESCO dall'altra, in modo che riesca effettivamente a rientrare dei costi sostenuti ed a realizzare una certa quota di profitto.

L’ESCO inoltre, opera generalmente con “contratti a garanzia di risultato”. Questo assicura il cliente di ottenere un risparmio energetico minimo rispetto ai

costi correnti, come l’operare in collegamento con Istituti di Credito specializzati assicura la finanziabilità degli interventi.

La presenza al fianco della società beneficiaria di persone competenti in materia

energetica (ad es. l'energy manager), permettono all'utente di meglio valutare i vantaggi energetici ed economici conseguibili e, di conseguenza, l'offerta della ESCO.

Tutti questo fa sì che esista una dimensione economica minima dell'intervento

sotto la quale non ha senso ricorrere al FTT: l’esperienza mostra come ma in genere si tratta di un'opzione attivabile oltre i 50.000 €.

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La recente pubblicazione del D.L. 3.10.2006 n° 262 si mostra come uno

strumento in grado di promuovere non solo l’utilizzo delle ESCo, ma anche di promuovere il mercato dei Titoli di Efficienza Energetica (Certificati Bianchi) nell’ambito di strumenti contrattuali innovativi.

Infatti l’art. 38 “Razionalizzazione della spesa energetica per gli Enti Pubblici” del

Decreto prevede come: “Ai fini del contenimento della spesa pubblica e di razionalizzazione dell’uso delle

risorse energetiche, gli Enti Pubblici sono autorizzati ad avviare procedure di evidenza pubblica, nel rispetto della legislazione comunitaria e nazionale sulla concorrenza, per l’individuazione di società alle quali affidare secrizi di verifica, monitoraggio ed interventi diretti, finalizzati all’ottenimento di riduzioni di costi di acquosto dell’energia, si termica che elettrica.”

“Il corrispettivo delle società assegnatarie del servizio è dato esclusivamente dalla vendita di eventuali titoli di efficienza energetica rilasciati in conseguenza dell’attività svolta”

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E2SCo: Un progetto pilota che avvicina pubblico e privato

Unire la esperienza imprenditoriale dei privati alla capacità organizzativa delle Pubbliche Amministrazioni è una esperienza innovativa nel mondo delle ESCO.

La società E2SCo (sito internet www.e2sco.it) è costituita dal 55% da soci pubblici (ad oggi 15 enti locali dell’Est Ticino per un bacino di circa 150.00 abitanti) e da 45% da quattro partner privati: Energy Service, S.C.R., Sirti e Integra (1%).

Il punto chiave del progetto E2SCo è la composizione mista pubblico privata dove

al pubblico spetta il controllo e l’indirizzo strategico ed al privato il compito di realizzare concretamente gli obiettivi concordati.

E2S.Co è frutto di un’intuizione del Sindaco di Marcallo con Casone, Massimo

Garavaglia, ingegnere ed Energy Manager, che seguendo l’esempio di altri Stati europei ha proposto con successo la costituzione di società in grado di ridurre i consumi energetici per ottenere nuova finanza da investire in progetti e occupazione.

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I partners privati sono:

Energy Service (www.energyservice.i) - Società di Trento che si occupa di ambiente ed energia. S.C.R. – Società per il Compostaggio ed il Riciclo (www.scr-italia.i) - Società per azioni a prevalente partecipazione pubblica attiva nel settore della gestione dei rifiuti e della tutela ambientale. E’ nata nel 1996 per iniziativa del Comune di Corbetta (MI). Serve un bacino di oltre 60.000 abitanti nella zona omogenea dell’Est Ticino. Sirti (www.sirti.it) - Società italiana leader nell’ingegneria e nella realizzazione di reti e sistemi di telecomunicazioni. E’ in grado di garantire soluzioni di elevato contenuto tecnologico, analizzare tutte le problematiche e proporre soluzioni più adeguate sia sotto il profilo tecnologico sia sul piano della convenienza economica. Integra (www.integraconsulenza.it) - Società di Vittuone che fornisce servizi tecnici, di consulenza e di assistenza in campo geotecnico e in ambito di Qualità, Sicurezza e Ambiente. Interviene sia nella gestione dei processi produttivi, sia nella realizzazione di caratterizzazioni ambientali e geotecniche.

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Meccanismo economico e forme assumibili dal contratto: A) Suddivisione dei ricavi, ovvero compartecipazione del Comune e dell'Investitore ai risparmi conseguiti con percentuale fissa o variabile. Vantaggi di tale procedura sono:

- poiché l'utile dipende dal risparmio energetico, il Terzo ha il massimo incentivo a massimizzarlo; - poiché il rimborso opera tramite canone, il Comune può seguire progressivamente la validità delle migliorie apportate.

Svantaggi di tale sistema sono: - gli utili dipendono dall'accuratezza con cui si determina il differenziale "risparmio energetico", ovvero lo "status quo ante" l'attivazione della iniziativa energetica. - Il Comune, non ha alcuna garanzia che si realizzerà effettivamente un risparmio ed il canone non è noto in anticipo.

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B) Gestione contrattuale dei ricavi, ovvero recupero dell'investimento tramite la fatturazione da parte dell'Investitore una percentuale stabilita dei costi energetici precedenti all'intervento (ad es. 90%). In questo modo il Comune viene a disporre "a priori" della garanzia di una riduzione degli oneri correnti, inoltre, ove l'intervento presentasse una redditività superiore ad un limite da concordarsi, gli eventuali ricavi marginali potrebbero venire contrattualmente suddivisi tra le due parti in sede di conguaglio annuale. Vantaggi di tale procedura sono:

- Il Comune viene a disporre "a priori" della garanzia di una determinata riduzione degli oneri correnti;

- In caso di redditività superiore ad un certo limite, i ricavi marginali possono venire contrattualmente suddivisi tra le parti;

Svantaggi sono: - Salvo specifiche clausole, il Comune non può godere del risparmio conseguibile

oltre il limite contrattuale; - Un contratto di questo genere ha generalmente una durata relativamente lunga

(almeno 5 anni) dovendosi la controparte assicurarsi in ogni caso il ritorno dell'investimento.

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C) Recupero prioritario dell'investimento ovvero il Terzo incamera la totalità del risparmio conseguito fino alla concorrenza dell'ammontare dell'investimento. Nell'ambito di tale sistema è ovvio l'interesse per l'Investitore di stimolare la redditività dell'investimento entro i termini del periodo contrattuale così che la concorrenza dei ricavi alla copertura dell'investimento sia raggiunta nel minor tempo possibile. Vantaggi:

- L'Investitore ha interesse di massimizzare la redditività dell’investimento, ovvero del risparmio energetico; - L'ottenimento di maggiori risparmi energetici riduce la durata del contratto.

Svantaggi:

- È necessaria ovvero una precisa individuazione dello "status quo ante" l'attivazione della iniziativa energetica - Poiché il Comune non gode di una immediata riduzione dei costi energetici, non é indotto a promuovere l’efficienza energetica dell'intervento fino al momento dell'acquisizione dell'impianto.

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D) “Public Internal Contracting” (PICO). Tale sistema, nato in Germania, prevede che un determinato Dipartimento

dell’Ente (ad esempio l’Ufficio Energia) metta a disposizione degli altri Dipartimenti (che acquisiscono i risparmi con modalità del tutto analoghe al T.P.F.) un fondo di rotazione esplicitamente vincolato al finanziamento di interventi di conservazione dell’energia.

Negli accordi PICO, il ruolo della ESCo è quindi svolto da una unità dell’Ente

Pubblico stesso Nel caso del Comune di Stoccarda, il fondo interno di rotazione ha ricevuto un

totale di 2,3 milioni di Euro in 5 anni per investimenti di efficienza energetica. Tra il 1995 ed il 2000 sono stati realizzati 133 interventi per migliorare

l’efficienza energetica con un investimento di 2,68 M€. Tali investimenti hanno permesso di risparmiare ogni anno :

10.900 MWh di riscaldamento; 890 MWh di elettricità; 3.450 t di CO2; 28.600 mc d’acqua.

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Nel caso del Comune di Modena il fondo di rotazione riceveva mediamente 200.000 € all’anno che tuttavia, in alcuni anni (generalmente dopo l’assestamento di bilancio di metà anno) giungeva anche a raddoppiarsi.

Tra il 1997 ed il 2003 sono stati realizzati circa 100 interventi per migliorare l’efficienza energetica con un investimento di circa 1,5 M€.

Tali investimenti hanno permesso di risparmiare; circa il 35% dei consumi della climatizzazione invernale; 250.000 mc d’acqua; 215 MWh di elettricità.

Altre esperienze PICO in Italia riguardano l’ospedale Niguarda di Milano

(risparmio annuale previsto di 5.700 €/anno da accantonare nel fondo di rotazione) e la Provincia di Bologna.

I vincoli del sistema contabile italiano, tuttavia, mentre hanno permesso la istituzione di una voce di bilancio dedicata al miglioramento dell’efficienza energetica, hanno costretto ad imputare il ricavato dai risparmi energetici ad un fondo “virtuale” non contabilmente legato al budget di investimento.

IN TUTTI QUESTI CASI,COMUNQUE, IL CONTROLLO DEL FONDO DI

ROTAZIONE È STATO AFFIDATO ALL’ENERGY MANAGER DELL’ENTE.

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Riassumendo, nel caso del PICO…. Vantaggi:

- A differenza di una ESCo gli investimenti non sono gravati da oneri finanziari; - A differenza di una ESCo possono essere realizzati interventi anche di piccole-medie dimensioni; - gli “utili” dell’Ufficio Energia rientrano nel Fondo di rotazione dell’Ente permettendo di finanziare ulteriori opere; - tali utili possono essere indirizzati da precise politiche di tutela ambientale non necessariamente vincolate a massimizzare il ritorno economico.

Svantaggi: - si esige una completa ed efficace budgettizzazione delle spese energetiche dei differenti dipartimenti; - si richiede il riconoscimento delle spese energetiche come uno strumento di gestione strategica dell’Ente; - si richiede il rafforzamento della figura dell’Energy Manager anche attraverso la formalizzazione di una funzione stabile di presidio energetico-ambientale dell’Ente.

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I FINANZIAMENTI IN CONTO CAPITALE PUBBLICI Programmi di finanziamento mirati destinati alla Piccola e Media Impresa (anche raggruppate in consorzi o Società Consortili) per la produzione ed utilizzo di energia pulita sono stati previsti dal bando emanato dal Ministero per l’Ambiente (G.U. n°12 del 16.1.2007) per gli investimenti nella produzione di energia elettrica o termica da fonti rinnovabili. La disponibilità di 25.8 milioni di Euro finanzia:

- installazione di impianti fotovoltaici, connessi alla rete, di potenza nominale complessiva tra 20 e 50 kW;

- impianti eolici, connessi alla rete, di potenza nominale tra 20 e 100 kW; - impianti solari termici a bassa temperatura, di superficie lorda tra 50 e 500 mq

(35-350 kW); - impianti termici a cippato o pellets con potenza tra 150 e 1.000 kW.

I contributi in conto capitale (al netto I.V.A.) coprono gli studi di fattibilità,

la progettazione dell’intervento, la fornitura dei materiali, l’installazione dell’impianto e le relative opere edili in percentuali che vanno dal 50% del fotovoltaico al 30% dei restanti e sono erogati secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Riduzione costi energetici Ente Locale.doc Ing. Sandro Picchiolutto 42

I FINANZIAMENTI REGIONALI Nel corso del 2007 circa 257 milioni di euro sono stati stanziati dalle regioni del centro-Nord al fine di promuovere l’utilizzo delle fonti rinnovabili. La Toscana che ha destinato quasi 160 milioni, rifinanziando con 750 mila euro l’accordo volontario sul solare termico (delibera di Giunta 14/2007). A marzo (delibera 208) sono stati deliberati incentivi da 2 milioni per PMI e cittadini che intendano realizzare impianti solari fotovoltaici da 1 a 50 kWp; eolici con potenza fino a 100 kW, di cogenerazione e trigenerazione e riscaldamento a biomasse fino a 200 kWt e 100 kWe di potenza; impianti micro-idroelettrici con potenza fino a 100 kW; geotermici a pompe di calore; centralizzati anche di tipo cogenerativo e trigenerativo alimentati a gas naturale fino a 200 kWt e 100 kWe. La Regione ha raggiunto un accordo con Banca Toscana, MPS Leasing & Factoring, Fidi Toscana, ArtigianCredito e Finanziaria Senese di Sviluppo per costituire un fondo di 150 milioni a favore del le PMI che investono nel settore dell’energia rinnovabile. Nello scorso aprile (delibera 227), la Regione ha destinato 4,2 milioni per incentivare la costruzione di case ad alto risparmio energetico.

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In Emilia-Romagna, il recente Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) prevede uno stanziamento di circa 90 milioni per realizzare gli interventi di risparmio energetico e per raggiungere obiettivi di sviluppo sostenibile, fra cui la riduzione del 6% di emissioni di gas serra rispetto al livello di emissioni del 1990. Impegni anche sul fronte della produzione di energia da biomasse di origine agricola con la con cessione di aiuti per gli investimenti per 1,5 milioni di Euro in impianti con potenza massima di 1,5 MWe (delibera di Giunta 1394 del 9 ottobre 2006). In Umbria l’Amministrazione regionale ha emesso a maggio un bando finanziato dai fondi strutturali Europei nell’ambito del Programma operativo regionale Fesr 2007-2013 per il sostegno alle imprese che investono nella riduzione dell’inquinamento atmosferico, idrico e acustico; nel recupero dei materiali; nel la sicurezza ambientale; e nella cogenerazione. Le risorse sono quantificate in 6 milioni circa. Inoltre, un contributo pubblico di 153.000 euro è disponibile (Bur 47 dell’11 ottobre 2006) per tutte quelle aziende agricole che installeranno generatori di calore alimentati a biocombustibili solidi.

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Con delibera 580 del 4 giugno 2007 la Giunta della Regione Marche ha messo a disposizione 812.000 euro destinati però solo a enti pubblici locali per interventi di efficienza energetica (in particolare biomasse, cogenerazione e impianti fotovoltaici). Per quanto riguarda invece imprese e cittadini, sono previsti bandi annuali per un importo compreso fra 3,7 e 3,9 milioni destinati alle imprese per l’installazione di pannelli solari termici e per interventi di risparmio energetico. Non saranno tuttavia finanziate energie rinnovabili già incentivate attraverso i contributi statali e il meccanismo dei certificati verdi, ma si utilizzeranno le risorse regionali soprattutto per attivare nuove iniziative di risparmio energetico.

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I FINANZIAMENTI BANCARI Un menù completo di programmi di finanziamento mirati destinati a privati, imprese e Pubblica Amministrazione per il risparmio energetico come per la produzione ed utilizzo di energia pulita cominciano ad essere messi a disposizione del mercato bancario. Il gruppo Intesa San Paolo offre ben otto linee di prodotti:

a. "Sanpaolo Energy" disponibile per tutti i tipi di Azienda, ma mirato particolarmente a quelle caratterizzate da consume elevate, interessate nel contenimento dei consume, diversificazione delle fonti energetiche, e produzione di energia da fonti rinnovabili o assimilate. b. "Finanziamento Imprese Fotovoltaico" disponibile per Aziende ed Enti Pubblici interessati all’installazione di pannelli fotovoltaici tramite il meccanismo del Conto Energia. Caratteristica peculiare è che la Banca viene supportata nella valutazione del progetto da strutture dell’Università oltre che da partner tecnici.

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c. "Ædifica bioedilizia" è un prodotto finanziario disponibile sia per le imprese operanti nel settore dell’”Edilizia Sostenibile” che per acquirenti individuali che intendono contrarre un mutuo per l’acquisto di tale tipologia di edifici. Per quanto riguarda la linea di finanziamento alle imprese, la qualificazione del progetto vine realizzata attraverso l’applicazione del Protocollo ITACA. d. "Finanziamento Energia Business", è un finanziamento specifico da 20 a 500.000 euro di durata da 2 fino a 15 anni indirizzato a piccole aziende di tutti i settori merceologici per la installazione di pannelli solari fotovoltaici. Caratteristiche del prodotto sono l’accesso ai finanziamenti del Conto Energia, la possibilità di scegliere tra tasso fisso o variabile e la assenza di garanzie reali attraverso la cessione del credito derivante dalla vendita dell’elettricità. e. "Prestito Energia Verde" is available exclusively to agricultural enterprises intending to set up facilities for the production and possible sale of clean energy. This product offers extremely favorable interest rates. Through this initiative, we offers financial support to operators in the sector as well as making specialized consulting support available to them.

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f: "Finanziamento Condominio Business": disponibile per condomini che intendano investire sulle Fonti Rinnovabili di Energia, con particolare attenzione al finanziamento di pannelli Fotovoltaici. g. "Prestito EcoSanpaolo" ed "Intesa Energia Pulita" sono prodotti finanziari per la installazione do pannelli solari fotovoltaici destinati a privati attraverso lo strumento del prestito personale. Il gruppo Intesa San Paolo è attivo anche nelle iniziative Pubblico-Privato in campo

energetico ed ambientale; in questo caso la partecipazione viene sviluppata con ruolo di investitore in capitale azionario che di advisor interno.

L’ expertise reso disponibile dal gruppo include: - analisi e formulazione del business plan al fine di valutare la sostenibilità finanziaria del progetto; - analisi di criticità del progetto e strutturazione delle garanzia finanziarie; - valutazione dei contesti tecnici e legali delle iniziative; - ricerca di partners tecnici che possano essere richiesti per fornire supporto operative al progetto; - definizione della struttura finanziaria di iniziative con una partecipazione come investiture di minoranza in capitale azionario.

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Infine "Leasenergy" è un prodotto innovativo di Intesa Leasing volto a promuovere ed a finanziare le moderne tecnologie a supporto della generazione di energia da fonti rinnovabili quali

− (sole) pannelli solari termici ed impianti fotovoltaici (in questo caso è possibile integrare lo strumento finanziario con il Conto Energia);

− (vento) centrali eoliche; − (biomasse) impianti di cogenerazione; − (acqua) centrali idroelettriche; − (vapore) geotermico;.

oltre ai vantaggi tipici del leasing, che permette di: − realizzare gli investimenti previsti, senza utilizzare la propria liquidità; − frazionare l’IVA con il pagamento dei canoni periodici; − finanziare anche l’impianto in costruzione, con fornitori diversi e con

pagamenti a stato avanzamento lavori; − scegliere durata, importo del canone anticipato e periodicità dei canoni; − aderire a polizza in convenzione, conveniente, vantaggiosa e studiata su

misura del prodotto.

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Per Leasenergy esistono limiti beni finanziati (strumentali o immobiliari) esclusivamente per gli impianti fotovoltaici con una potenza minima 10 Kw (impianti di potenza inferiore sono soggetti a valutazione).

La durata finanziamento:

− Fino a 180 mesi, previa verifica tecnica sull’impianto − per centrali idroelettriche, impianti di cogenerazione, impianti eolici la durata

è pari a 180 mesi, con rimborso del 90% della linea capitale nei primi 144 mesi Assicurazioni: − All Risk (sia per la fase di costruzione che di gestione degli impianti) +

business interruption (interruzione di esercizio a seguito di danni diretti ed indiretti sull’impianto che compromettono la produzione di energia).

− obbligatoria e offerta in convenzione. Obbligatorio per tutta la durata del contratto di leasing è la sottoscrizione di un

contratto di manutenzione dell’impianto

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La Fondazione Cariplo aveva lanciato un bando con scadenza 14 luglio 2006 (successivamente rinnovato per il 2007), per 1.5000.000 € destinati a finanziare, per gli Enti Locali Lombardi:

il censimento degli sprechi energetici nei comuni con meno di 20.000 abitanti; la fase progettuale e la formazione del personale per promuovere il risparmio energetico nelle comunità locali.

Obiettivi del Bando 1. sostenere progetti di diagnosi energetica in edifici di proprietà comunale; 2. avviare contestualmente, all’interno dell’Amministrazione comunale, un

processo di formazione relative alla gestione energetica degli edifici.

1. La diagnosi energetica doveva prevedere: a) Un censimento energetico realizzato mediante un audit leggero su tutto

il patrimonio edilizio del Comune, esclusi gli edifici destinati ad uso residenziale. La scheda energetico-anagrafica per ogni edificio doveva contenere: - i dati anagrafici dell’edificio; - la sistematizzazione dei dati di consumo degli ultimi tre anni; - i risultati di un sopralluogo che individui il parco dispositivo-impiantistico,

le caratteristiche termofisiche degli edifici e le inefficienze impiantistiche, strutturali e gestionali.

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b) Un audit energetico di dettaglio degli edifici comunali a maggior consumo energetico o di cui si ritenga comunque prioritario migliorare le caratteristiche energetiche. Tale audit dovrà:

ricostruire il bilancio energetico, sia termico che elettrico, negli usi finali;

arrivare ad una valutazione del potenziale di risparmio attraverso possibili interventi di carattere strutturale e impiantistico; - eseguire un’analisi costi-benefici inclusiva di analisi del tempo di ritorno dell’investimento (pay-back time); effettuare un’analisi sulla riduzione delle emissioni di CO2.

2. Il processo di formazione doveva prevedere:

a) Lo sviluppo e la sedimentazione di specifiche competenze del personale tecnico comunale.

b) Strumenti da lasciare in dotazione all’Amministrazione comunale per il continuo aggiornamento delle risultanze dell’audit e per il monitoraggio degli eventuali interventi effettuati su impianti, strutture e gestione energetica.

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Soggetti ammissibili Le richieste di contributo potevano essere presentate da Comuni, singoli o

aggregati, con un numero di residenti inferiore a 20.000 unità per ciascun Comune. Progetti ammissibili Per essere valutati, i progetti dovevano soddisfare i seguenti requisiti:

richiesta di contributo compresa tra 15.000 e 40.000 euro; richiesta di contributo non superiore al 70% dei costi totali progetto; una quota non superiore al 30% dei costi complessivi del progetto ammissibile

come autofinanziamento da parte dei Comuni sotto forma di costi di personale perattività di progetto;

gli edifici sui quali effettuare gli audit dovevano essere di proprietà dei Comuni;

gli edifici destinati ad uso residenziale, anche se di proprietà del Comune, nonpossono essere inclusi nel progetto;

i soggetti ai quali l’audit è affidato dovevano avere almeno 3 anni di esperienza nel settore del risparmio energetico e aver già realizzato auditenergetici di edifici;

gli investimenti ammortizzabili non potevano essere inclusi nel progetto.

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Criteri Oltre al rispetto dei precedenti vincoli, i progetti erano selezionati in base ai

seguenti criteri: affidabilità delle procedure e metodologie utilizzate per realizzare gli

audit; esperienza dei soggetti cui l’audit è affidato; significatività del processo di formazione, all’interno dell’Amministrazione

comunale, di competenze relative alla gestione energetica degli edifici; messa in rete di almeno tre Comuni; adeguatezza del piano finanziario, come indicato nelle linee guida; impegno documentato da parte dei Comuni nei confronti del risparmio

energetico e di politiche innovative nel campo della sostenibilità; priorità per i Comuni che abbiano già realizzato un censimento energetico

antecedentemente al bando (da presentare congiuntamente alla presentazione della richiesta di contributo) e richiedano il finanziamento degli audit di dettaglio.

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Banca Etica rende disponibili altri strumenti finanziari per progetti di Efficienza Energetica ed ambientale.

I fondi sono riservati in maggior parte a finanziare il settore delle Energie Rinnovabili, in quanto , al momento, esso sono accreditate dei più elevati tassi di redditività (intorno al 15%-20%). Sono favoriti proposte di “Project Financing”.

Banca Sella che, dal gennaio 2007 propone il Finanziamento Ecologico con una

linea di credito di 25 Milioni di Euro a disposizione di private e costruttori che vogliano intervenire nel settore dell’edilizia (costruzione e/o ristrutturazione) al fine di realizzare risparmi energetici, recupero delle acque, pannelli radianti per la climatizzazione, iper-isolamento termico delle pareti, boiler solari, schermi solari, pannelli fotovoltaici eccetera.

Il Banco di Sicilia offre una nuova linea di finanziamenti a favore di impianti e

sistemi solari termici attraverso I prodotti: - Energy Solar House, destinata ai private con copertura fino al 100% delle

spese fino ad un massimo di 30.000 Euro; - Energy Solar Enterprise, con finanziamenti da 100.000 a 300.000 € a favore

delle imprese.

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Il Fondo “Progetto Energie Rinnovabili” del Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia rende disponibili un pacchetto di tassi agevolati sono messi inoltre a disposizione di famiglie e condomini che intendano attivare misure di risparmio energetico attraverso.

Il finanziamento copre l’acquisto di impianti fotovoltaici, a biomasse ovvero la

sostituzione di infissi con altri energeticamente più efficienti, l’incremento dell’isolamento dell’edificio come la installazione di pannelli solari.

Sono finanziati anche produzioni caratterizzate da elevate eco-compatibilità in

quanto tali progetti associano al puro ritorno economico un concreto supporto alla salvaguardia dell’ambiente.

Il tasso di finanziamento si basa su di un Euribor incrementato da uno spread

dallo 0,75 all’1,35% secondo la durata del prestito

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GLI STRUMENTI NON TRADIZIONALI

L’Agenda 21 Il percorso di Agenda 21, mostra come il management ambientale possa

svolgere un ruolo strategico come leva di innovazione e di competitività nei nuovi scenari territoriali degli Enti Pubblici.

Una indagine effettuata a metà del 2005 mostra come 361 Enti (72% centro-

sinistra, 24% centro-destra, 5% altri) dichiarano di aver attivato un percorso di A21 con un incremento di ben 120 Enti solo rispetto al 2002!.

87 Enti (34%) sono alla fase iniziale, 24 (9%) hanno attivato un forum, 31 (12%) sono alla fase di analisi dei problemi e 58 ( 23%) stanno definendo il Piano di Azione.

Ben 36 Enti (14%) sono già impegnati nella realizzazione del Piano di Azione ed 19

Enti (9%) sono nella fase conclusiva di monitoraggio dei risultati dei piani e dei progetti.

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Si nota ad esempio come tra i temi affrontati nei Piani di Azione in campo ambientale l’Energia abbia un ruolo del tutto predominante:

0 10 20 30 40 50

Energia

Territorio

Trasporti

Rifiuti

Biodiversità

Acqua

Aria

Altro

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La certificazione ambientale EMAS In tale campo, le Pubbliche Amministrazioni. possono operare con la duplice

valenza: ☺ di attore, perché migliori performance ambientali significano ottimizzazione

della gestione aziendale, riduzione dei costi, efficienza, valorizzazione delle risorse umane e naturali, innovazione gestionale e tecnologica, nuove opportunità verso gli utenti dei servizi, migliori relazioni con i vari attori sociali ed istituzionali e riqualificazione del territorio;

☺ di esempio e punto di riferimento per il sistema produttivo territoriale in merito a tali principi con l'obiettivo della promozione dell'Ecoaudit in tutto il territorio sia verso altri Enti Locali che verso la Piccola e Media Impresa.

Per un Ente Pubblico che non ritenga andare ad una certificazione nella sua

totalità, è opportuno certificare funzioni: • con un elevato numero di addetti e/o di alta affluenza di pubblico; • con produzione di servizi di grande interesse per la collettività; • caratterizzati da elevato consumo specifico di risorse materiali ed energetiche.

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L’Analisi Ambientale, successivamente sviluppatasi nel Rapporto Ambientale, ha realizzato un dettagliato Inventario:

- dei consumi di prodotti e risorse, - dei flussi energetici, - delle emissioni atmosferiche ed idriche, - della produzione di rifiuti, etc.

con definizione dei relativi indicatori ed inventario delle altre problematiche ambientali.

Implementare il Sistema di Gestione Ambientale ha permesso una analisi

accurata della struttura organizzativa dei siti, della catena delle responsabilità, delle prassi confrontate alle procedure, dei processi sia per giungere a decisioni che per rendere disponibili.

La Dichiarazione Ambientale conclusiva avrà lo scopo di informare periodicamente

la popolazione sui risultati ottenuti e sugli obiettivi di miglioramento ambientale.

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Il percorso seguito può essere così rappresentato:

Analisi Ambientale

preliminare Politica Ambientale

Politica Ambientale Analisi Ambientale Obiettivi Ambientali Programma Ambientale Sistema Gestione Ambientale Dichiarazione Ambientale OBIETTIVO FINALE DEL PROGETTO Rapporto Ambientale

Convalida

Registrazione

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Nel caso del Comune di Modena l’avvio di una procedura di Certificazione EMAS ha permesso di ottenere dei risultati energetici estremamente interessanti. La applicazione più interessante è stata realizzata sul principale complesso delle piscine comunali che, con un onere annuo per le utenze di rete di circa 270.000 € lo qualifica come la maggiore utenza del patrimonio comunale.

Di fondamentale importanza è risultata la stesura del bilancio idrico del complesso che, realizzata per la prima volta nell'ambito dell'Analisi Ambientale, ha permesso di rilevare come i consumi idrici misurati fossero decisamente più elevati non solo dei teorici (in Emilia-Romagna esistono dei parametri di riferimento associati a delle Norme Regionali) ma anche di quelli previsti dagli operatori del sito.

Nel periodo dal 1998 al 2004: i consumi di energia elettrica per utente si sono ridotti del 17%; i consumi di combustibile si sono ridotti del 62%; i consumi idrici hanno visto una riduzione dell’83%; le emissioni complessive di CO2 sono scese del 66%.

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Risultati analogamente apprezzabili sono stati ottenuti nel settore della Grande distribuzione.

L’IperCoop “Città delle Stelle” di Ascoli Piceno ha attivato il suo percorso di certificazione nel 2003.

Nel periodo dal 2003 al 2005: i consumi di energia elettrica si sono ridotti mediamente del 10% portandosi da 5,7 milioni di kWh a 5,1 milioni;

In corso di certificazione anche l’impianto di climatizzazione del negozio IKEA di Corsico (Mi), il quale è alimentato da una rete geotermica di 160 tubi di geoscambio a 150 metri di profondità in grado di fornire 1.360 kW. Tale impianto, associato ad un solare termico di 130 mq per produzione ACS, con un costo di circa un milione di Euro non rappresenta che il 2,2 % del costo della struttura così che il tempo di ritorno dell’investimento è valutato intorno ai 7,7 anni.

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I “Certificati Bianchi”

I Decreti MICA 24 aprile 2001, recentemente sostituiti dai DDMM 20-7-2004 fissano l'obbligo per i grandi distributori di energia elettrica e gas di effettuare interventi presso gli utenti finali al fine di ottenere nei prossimi anni un risparmio di energia primaria.

A tal fine i distributori possono:

intervenire direttamente; intervenire tramite società controllate; acquistare titoli di efficienza energetica da ESCO che abbiano effettuato interventi fra quelli ammessi dai Decreti stessi.

L’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha il compito di elaborare le linee guida per l’attuazione dei Decreti.

Tali linee guida fanno riferimento ad un universo assai ampio di interventi

impiantistici attivabili sia a livello domestico che industriale, dagli impianti di illuminazione alle caldaie, dai pannelli solari termici alla cogenerazione, dai motori elettrici agli interventi sui processi industriali.

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Si tratta di un meccanismo innovativo rispetto alle esperienze italiane, che avrà il

compito di promuovere la diffusione di tecnologie collegate all’uso efficiente dell’energia ed al risparmio energetico, con i conseguenti effetti benefici per l’ambiente, la sicurezza degli approvvigionamenti e la società.

Le prime sessioni settimanali del mercato predisposto dal Gestore del Mercato

Elettrico (GME) per la compravendita dei titoli di efficienza energetica, chiamati anche certificati bianchi si sono tenute fra marzo e maggio 2006.

I certificati bianchi rilasciati dal GME possono essere scambiati bilateralmente o

nel mercato organizzato dal GME per cinque anni dall'avvio del progetto. IL PREZZO MEDIO, IVA ESCLUSA, DETERMINATO NEL MERCATO SU

CIRCA 14.000 CERTIFICATI, SI AGGIRA FRA I 78 ED I 96 EURO, SU UN GIRO DI AFFARI PER LA SOLA COMPRAVENDITA DEI TITOLI SUPERIORE AL MILIONE DI EURO.

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Descrizione del meccanismo Premesso quindi che i distributori di energia elettrica e gas devono raggiungere un

determinato risparmio di energia primaria, il meccanismo base, in sostanza, prevede che a fronte di ogni intervento effettuato:

- direttamente dei distributori; - da società controllate dai medesimi distributori; - da società terze operanti nel settore dei servizi energetici, comprese le

imprese artigiane e loro forme consortili; gli stessi possono acquisire i titoli di efficienza energetica rilasciati dall’Autorità.

Attraverso il possesso di tali titoli, acquisiti in proprio od acquistati, i distributori dimostrano il raggiungimento degli obiettivi previsti.

Per finanziarsi l’esercente può attingere a eventuali fondi regionali e nazionali e può chiedere la partecipazione dell’utente beneficiario.

Qualora i distributori realizzino una riduzione delle vendite, i costi sostenuti

possono trovare copertura sulle componenti delle tariffe di trasporto e distribuzione del vettore penalizzato, viene anche riconosciuto il principio del sussidio incrociato (ad es. un distributore elettrico che riduca i consumi di gas può trovare copertura sulle tariffe per il trasporto e la distribuzione del gas);

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Partecipazione degli Enti Pubblici come utenti

Buona parte delle tipologie di interventi previste dai Decreti afferiscono ai settori terziario e residenziale: poiché proprio in questi comparti maggiori sono gli investimenti degli Enti Locali, maggiori sono le possibilità di un ruolo protagonista.

L’OPZIONE PER L’ENTE PUBBLICO È QUELLO DI SOTTOSCRIVERE

ACCORDI CON I DISTRIBUTORI LOCALI O CON UNA ESCO PER PROPORSI QUALE SOGGETTO ATTIVO O PASSIVO DI INTERVENTI VALORIZZABILI IN TERMINI DI CERTIFICATI BIANCHI..

Nel primo caso l’Ente Locale può trasferire al distributore la titolarità sia di

interventi futuri finanziati autonomamente che di interventi effettuati a partire dall’1.1.2001 permettendo così a questo di contabilizzare le quote di risparmio energetico e le certificazioni relative e riservando al Comune una aliquota del rimborso tariffario ammesso.

Nel secondo caso, l’accordo potrà individuare l’Ente Locale come soggetto

prioritario per intereventi effettuati dal distributore. In tal caso la quota sul rimborso tariffario riconosciuto sarà necessariamente minore.

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UN ESEMPIO DI TALE PERCORSO SONO I PROTOCOLLI DI INTESA

SOTTOSCRITTI DAI COMUNE DI MODENA E RIMINI CON I DISTRIBUTORI GAS OPERANTI NEL TERRITORIO COMUNALE E PER LA PROMOZIONE DI INIZIATIVE DI OTTIMIZZAZIONE ENERGETICA NEL COMPARTO EDILIZIO DEL COMUNE.

Tali Protocolli coordinano le azioni dei due soggetti al fine del conseguimento dei rispettivi obiettivi con il massimo dell’efficienza possibile provvedendo, non solo a rendere disponibili alle parti le maggiori risorse finanziarie allocabili su tale obiettivo comune.

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Nel caso del Protocollo Comune di Rimini - Società Gas Rimini (S.G.R.) Reti S.p.A. gli impegni delle parti risultano:

Per il Comune di Rimini ad usufruire dei servizi di S.G.R. al fine della presentazione delle domande per l’ottenimento dei Titoli di Efficienza Energetica per le iniziative realizzate nell’ambito del patrimonio di proprietà, consentendo a S.G.R. di poter acquisire direttamente i Titoli sulla base del regolamento emesso dall’Autorità;

Per S.G.R. Reti S.p.A. a presentare all’Autorità i progetti delle iniziative energetiche effettuate dal Comune di Rimini, erogando al Comune l’importo recuperabile in tariffa consentito dalla legislazione vigente e dall’Autorità stessa.

S.G.R. Reti si impegna inoltre:

a mettere a disposizione la propria struttura tecnica per il successivo monitoraggio dei consumi energetici sugli edifici ed impianti al fine dell’accertamento degli effettivi risparmi energetici conseguiti; a considerare il Comune di Rimini come soggetto preferenziale, sia quale soggetto realizzatore in grado di trasferire ad S.G.R. la titolarità dell’intervento effettuato che quale soggetto beneficiario di interventi di Risparmio Energetico effettuati da S.G.R. al fine del conseguimento degli obiettivi dei Decreti.

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Applicabilità dell’accordo I termini contenuti nel protocollo si riferiscono agli interventi energetici

effettuati dal Comune per i quali S.G.R. Reti S.p.A. può ottenere il recupero tariffario. Viene in ogni caso riservata ad S.G.R. Reti S.p.A. di dare priorità alle

iniziative finanziate con proprie risorse e comunque per tutti i progetti realizzati sui propri impianti.

In caso di motivata indisponibilità da parte di S.G.R. alla presentazione delle iniziative energetiche avanzate dal Comune, questo sarà ritenuto libero di trattare con soggetti terzi i Titoli di Efficienza Energetica associabili a tali interventi.

Risultati ottenuti La intestazione ai Distributori degli interventi di riqualificazione effettuati partire dal 2001 ha permesso, a partire dal 2007:

al Comune di Rimini un recupero annuo di circa 7.600 Euro per otto anni ( sostituzione dei serramenti scuole comunali); al Comune di Modena un recupero annuo di 14.000 Euro per cinque anni (installazione caldaie a condensazione negli immobili comunali).

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Partecipazione degli Enti Pubblici nel ruolo di raccordo fra distributori e cittadini

L’l’Ente Pubblico può svolgere un ruolo importante per indirizzare verso i cittadini iniziative dei distributori e delle ESCO relative al settore residenziale e terziario stipulando accordi volontari per incentivare e diffondere sul territorio tali iniziative, ad esempio, nel corso del 2005 ENEL ha distribuito ben 2.000.000 di lampadine fluorescenti compatte per un risparmio annuo di 163.500 kWh e di 113.192 t CO2.

Un accordo sottoscritto con Legambiente ha permesso di indirizzare 200.000

di tali lampade a 1.000 piccoli comuni della rete “Voler bene all’Italia” permettendo a tali Enti di realizzare una piccola ma significativa riduzione dei consumi energetici del territorio con un costo zero per l’Ente ed i cittadini.

L’Ente può anche stimolare la propria Regione: i Decreti infatti prevedono che i

distributori di gas, la cui concessione è rilasciata dal Comune, operino in base ad obiettivi previste da appositi provvedimenti di programmazione regionale emanati in base ai Decreti, sentiti gli organismi di raccordo regioni-autonomie locali.

QUALORA TALI PROVVEDIMENTI NON SIANO ANCORA STATI

EMANATI, IL COMUNE PUÒ GIOCARE UN SUO RUOLO IN TAL SENSO.

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Possibili interventi Premesso che nei Decreti 20.7.2004 viene esplicitamente promosso l’utilizzo di

particolari prodotti tra i quali: - caldaie classificate quattro stelle; - generatori a biomasse classe 3 norma EN 303-5;

rendendo obbligatorio, finalmente, la certificazione dei prodotti di cui al D.M. 2 aprile 1998 “Modalità di certificazione delle caratteristiche e delle prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti ad essi connessi” di fatto inapplicato, gli allegati ai decreti elencano una serie di misure ed interventi su utenze energetiche gestiti direttamente o indirettamente dall’Ente cui potranno essere rilasciati i Titoli suddivisi per tipologie, relativi ad edifici e servizi.

Si tratta di una lista certamente non esaustiva, ma comprensiva della maggior parte degli interventi effettivamente realizzabili in ambito comunale.

Si ricorda infine che è comunque possibile individuare e realizzare campagne di

formazione, informazione, promozione e sensibilizzazione degli utenti finali per la riduzione dei consumi, che possono ricevere un contributo nell’ambito dei Decreti sulla base del regolamento predisposto dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas.

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Partecipazione a progetti di Certificazione Energetica degli edifici. La possibilità di acquisire indici qualificati nel consumo dei propri immobili nell’ambito di una azione di misura comparata delle prestazioni energetiche dei propri edifici rappresenta un forte stimolo a ridurne i consumi. Dieci Comuni Italiani (di 237 in Europa) hanno già aderito al progetto europeo “Display–Verso la Classe A” proposta dal network delle città energeticamente sostenibili Energie Citès, i cui obiettivi sono:

anticipare e sviluppare le ricadute della recente Direttiva Europea 2002/91; sviluppare un sistema di Etichettatura delle emissioni di CO2 e dei consumi (combustibili, elettricità ed acqua) degli edifici pubblici, con particolare attenzione alle scuole, che sia accattivante e di agevole comunicazione ai cittadini;

Analogo percorso è seguito dal progetto “Greeneffect” seguito dalla Agenzia

per l’Energia di Modena e mirato alla definizione di standard sul consumo elettrico degli uffici pubblici.

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COME PARTECIPANTE ALLA CAMPAGNA DISPLAY® DI ETICHETTATURA ENERGETICA, L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DELLA CITTÀ DI SALERNO, ED IN PARTICOLARE L’UFFICIO DELL’ENERGY MANAGER, HA LANCIATO IL NEL 2006 IL PROGETTO GIOCA AL RISPARMIO. Il progetto “Gioca al Risparmio” si compone di 3 obiettivi : a) Risparmio idrico ed energetico mediante la promozione della buona pratica nelle scuole; b) Tutela ambientale attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 ; c) sensibilizzazione degli studenti verso la necessità dell’utilizzo delle risorse disponibili con maggiore cura.

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Componente chiave di questo progetto è una campagna di comunicazione con lo scopo di istruire gli alunni riguardo l’importanza dell’efficienza energetica ed idrica.

I certificati Display® sono stati prodotti per 49 scuole rappresentanti 66 scuole tra materne, elementari e medie. L’attribuzione di premi è utilizzato come incentivo al fine di sensibilizzare verso una riduzione dei consumi energetici ed idrici.

Il progetto è stato pubblicizzato tramite eventi mediatici tenuti a 4000 alunni e sul sito web del Comune di Salerno. Le tabelle riportate mostrano le classi energetiche, idriche e di CO2 delle scuole che hanno aderito al progetto. Poco più del 60% degli edifici hanno raggiunto la Classe energetica A ed il 35% la Classe B. Questo sia per saggia gestione dei consumi energetici che per le condizioni climatiche favorevoli Riduzione costi energetici Ente Locale.doc Ing. Sandro Picchiolutto 75

Il progetto consiste di 3 fasi Fase 1 : promozione mediatica del progetto Fase 2 : apposizione dei Poster Display nelle scuole informando gli studenti sull’importanza dell’efficienza energetica e idrica. L’ufficio dell’Energy Manager ha raccolto i dati riguardanti i consumi energetici di elettricità, acqua e combustibile per riscaldamento degli ultimi quattro anni. Fase 3 : La terza fase determinerà i risultati raggiunti al dicembre 2007. Ci si attende una ulteriore riduzione dei consumi energetici, in particolare di quelli elettrici, di circa il 20%. In particolare, secondo quanto stabilito dall’Accordo tra le parti approvato con delibera di G.M. n.1117 del 27/10/2006, sono stati sottoscritti tra la dirigenza scolastica e il Comune per mezzo del proprio Energy Manager gli impegni finalizzati alla riduzione dei consumi elettrici e la determinazione degli incentivi economici collegati, misurati sul 2007 raffrontati con il 2006. La scuola che avrà mostrato maggiore attenzione al risparmio energetico, riceverà in premio 100 lampade a risparmio energetico grazie al contributo della Società Salerno Energia (gestore locale della rete del gas metano e partner del progetto. Per quanto attiene gli aspetti legati al risparmio idrico, la Società Salerno Sistemi (gestore locale della rete idrica) premierà la scuola risultata più attenta ai consumi di acqua attraverso la sostituzione degli attuali serbatoi igienici a volume unico con quelli a volume differenziato

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La sottoscrizione di patti volontari

"Più Energia alle scuole… più Energia alla città" è una campagna attivata dal novembre 2000 nelle scuole del Comune di Modena sul modello di esperienze americane e nord europee.

Obiettivi del patto sono: ☺ Elevare il profilo del problema Energia nel programma di studio degli

studenti; ☺ Promuovere una maggiore coscienza nell'uso dell'Energia e nelle questioni

ambientali ad essa associate; ☺ Far sì che la gente (studenti, insegnanti, genitori) giunga a cambi

comportamentali nel campo dell'uso dell'Energia. ☺ Ridurre i consumi dell'Energia nelle strutture scolastiche come nella

comunità circostante. Strumenti del patto sono un sistema di ripartizione tra la scuola ed il Comune

dei risparmi conseguiti così da rendere disponibili risorse economiche per insegnati, studenti ed amministratori scolastici.

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La criticità in molte azioni di risparmio energetico negli edifici pubblici deriva spesso dal fatto che:

1. la gente coinvolta non rappresenta chi effettivamente “paga” le bollette;

2. . normalmente nessun risparmio raggiunto nella gestione dell'edificio riesce a rientrare come risorsa a disposizione di chi l'ha ottenuto;

in tali condizioni non si riesce a conquistare nessuna collaborazione attiva e non possano essere raggiunti risultati apprezzabili e duraturi.

LO STRUMENTO DEL PATTO VOLONTARIO PERMETTE DI COINVOLGERE

IN OBIETTIVI CONDIVISI IL PRESIDE (O IL DIRETTORE DIDATTICO) DELLA SCUOLA, ED IL COMUNE, NELLA PERSONA DELL'ENERGY MANAGER.

I RISULTATI OTTENUTI A MODENA SONO STATI UNA RIDUZIONE

MEDIA DEI CONSUMI PER IL RISCALDAMENTO DI OLTRE IL 16% CON PUNTE FINO AL 30.5%!

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Strumento primario del Patto è la definizione per ogni scuola dei relativi Standard Energetici di riferimento (con base quinquennale) al fine di disporre di un indice da confrontare con l'effettivo consumo dell'anno al netto delle fluttuazioni di temperature stagionali.

Le scuole sono monitorate sia dagli studenti medesimi (ad esempio attraverso

"Pattuglie dell'Energia") che dal Servizio Energia del Comune (eventualmente coaudivato dalla Agenzia Territoriale per l’Energia) al fine di raggiungere un complessivo miglioramento dell'efficienza Energetica.

I consumi sono verificati annualmente e monetizzati attraverso le tariffe di

fornitura valutate ad una data fissa: ogni risparmio registrato sarà suddiviso in due parti destinate una al Comune ed una alla scuola, per l'acquisto di materiale didattico.

E' importante sottolineare che la scuola potrà istituire una specie di vincolo

sulle modalità di utilizzo (comunque esclusivamente a fini di conservazione dell'energia) di quest'ultima somma al fine di facilitare gli studenti coinvolti a "agire localmente ma pensare globalmente".

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Alle scuole che aderiscono alla campagna viene offerto supporto ed incoraggiamento dal Comune attraverso standard di riferimento, scambio di idee e percorsi didattici, pubblicizzazione dei risultati informazioni tecniche, apparecchiature di misura oltre, ovviamente, a campagne di misura dell'Energia consumata ed analisi dei dati storici sul suo uso.

È importante sottolineare che tutte le scuole coinvolte hanno successivamente

aderito anche ai programmi comunali di Agenda 21, confermando così come, oggigiorno, ogni azione di conservazione dell'Energia non possa che essere concepita, e valorizzata, all'interno di un unico percorso logico mirante ad una maggiore sostenibilità.

Si riporta di seguito un esempio della schedatura di una delle scuole più

“virtuose”.

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Scuola Elementare Giovanni XXIII

Consumo di energia elettrica per anno termico*

6337070548

63231 6325352902

62147

0

20000

40000

60000

80000

1997/98 1998/99 1999/00 2000/01 2001/02 2002/03

anni

kwh

Consumo di metano per riscaldamento per anno termico*

7180177192 73639

6056850619 48349

2280

2402

2603

2291

25892537

0100002000030000400005000060000700008000090000

1997/98 1998/99 1999/00 2000/01 2001/02 2002/03anni

mc

2100

2200

2300

2400

2500

2600

2700

grad

i gio

rno

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CONSUMI MEDI ed indici di efficienza energetica

gas per acqua calda energia elettrica gas per riscaldamento gradi/giorno m2 edificio

mc 66.764 mc 4.060,67 2.433 2666 scuol kWh 62.661 kWh 640.466,69 kWh 38.954,07 413 pal. kwh/m2 20,351 kWh/gg 263,242 Wh/gg*m2 85,496

CONSUMI 2002/03 gas per acqua

calda energia elettrica gas per riscaldamento gradi/giorno m2 edificio mc 48.349 mc 3.922,00 2.537 2666 scuol kWh 62.147 kWh 463.813,08 kWh 37.623,84 413 pal. kwh/m2 20,184 kWh/gg 182,820 Wh/gg*m2 59,376

ECONOMIE RISPARMIATE E RIPARTITE:

Scuola euro 5.034,21

Città euro 5.034,21

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