Corriere della sera 21 07 2015

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    in ItaliaEURO 1,50 ANNO 140 - N. 171MARTED 21 LUGLIO 2015

    Dopo gli scandaliBlatter contestato:banconote falsecontro il re della Fifadi Arianna Ravelli

    a pagina 47

    di Dario Di Vico

    Da pi parti sonostati avanzatidubbi e rilievisulla realecapacit di Matteo

    Renzi di implementare la

    strategia anti-tasseannunciata sabato scorso.Anche il Corrierene hascritto con Daniele Mancae sicuramente il dibattitodi policy avr tempoe modo di dispiegarsi.Commetteremmo per unpeccato di omissione se nonaprissimo una riflessioneparallela sugli slittamenti dicultura politica, perch pursenza scomodare il poveroCopernico la mossa di Renzisegna una fortediscontinuit. Lesocialdemocrazie europeehanno un bisogno estremodi sparigliare, vista lacclarataincapacit di elaborare unapiattaforma politica per ildopo austerity e la totale

    irrilevanza fatta registrarenella recente crisi deirapporti con la Grecia. Senzail Welfare state espansivo esenza leconomia mista lesinistre del Continente, comeha messo in evidenza in unsuo libro Giuseppe Berta,sono pesci fuor dacqua.

    Renzi a modo suo,sfoggiando il solitoatteggiamento da pugilespaccone, tenta di sfuggirealla maledizione dellesocialdemocrazie del XXIsecolo e sostiene che lasinistra non pu vinceresenza fare i conti con laquestione fiscale. facilesottolineare che nellasvolta milanese di Renzic tanto di politiquepoliticienne , voglia dioccupare il centro e di rubareil tempo a una destra in fasedi ristrutturazione. unanalisi corretta cos come sensato sottolineare che ilsegretario del Pd riprende erimodula parole dordineberlusconiane.

    continua a pagina 29

    Il premier e le tasse

    LE RAGIONI

    DELLA SVOLTA

    FISCALE

    GIANNELLIIl duello Il presidente tornato a Palazzo dOrleans e le pressioni perch si dimetta

    Il Pd pronto a sfiduciare CrocettaIl governatore: Datemi un mese

    di Giovanni Bianconia pagina 9

    IL GIUDICE NATOLI

    Nelle istituzioni necessarioun surplus

    di moralit

    Il Pd pronto a sfiduciare ilpresidente della Regione Sici-liana Rosario Crocetta dopolintercettazione con il medicoMatteo Tutino su Lucia Borsel-lino, figlia del giudice Paolo.Per tutta la giornata di ieri ledichiarazioni degli esponentidel Partito democratico si sono

    susseguite in un crescendo diaccuse. La risposta del gover-natore: Datemi un mese.

    alle pagine 8e 9Arachi, Cavallaro

    IL RETROSCENA

    Renzi vuole votare primain Sicilia e nella Capitale

    S icilia e Roma al voto. Cos Matteo Renzi vuolgestire le due crisi pi scottanti. Tempi e mo-di sono importanti, come il premier ha spiegatoad alcuni parlamentari siciliani e ai fedelissimi.

    a pagina 9

    di Maria Teresa Meli

    LemergenzaQuattro tecnici pedinati dalla Tunisia alla Libia e sequestrati. La pista delle bande

    Italiani rapiti, tutti i misteriMigranti, lUe riduce a 32 mila quelli da trasferire. Via il prefetto di Treviso

    CONTRADDIZIONI

    Il Regno Unitoanti Putin(che fa affaricon la Russia)

    S ul fronte dei rapporti conMosca, pochi governi comequello conservatore di SuaMaest britannica difendonocon pi veemenza la linea dellafermezza nei confronti delleambizioni neoimperialiste diVladimir Putin. E che si trattidelle sanzioni economicheinnescate dalla crisi ucraina,che Londra vorrebbe estende-re, o dellatteggiamento ag-gressivo del Cremlino verso gliex Paesi del Patto di Varsavia, dalla Gran Bretagna che vie-ne soprattutto alimentata lanarrativa di unItalia tropposoft verso la Russia e preoc-cupata di salvare i propri affaricon Mosca.

    continua a pagina 14

    di Paolo Valentino

    Lagguato a 60 chilometri daTripoli, nei pressi dellimpian-to della Mellitah Oil and Gas.Quattro tecnici italiani rapiti in

    Libia. Aperto un fascicolo persequestro a scopo di terrori-smo. Gli inquirenti seguonovarie piste, la pi accredit ataporta alle bande locali. Per AlJazeera a rapire i tecnici sareb-be stato lEsercito delle Trib.Migranti, lUe intanto riduce a32 mila gli stranieri da trasferi-re. Via il prefetto di Treviso.

    alle pagine 2, 3e5Basso, L. Cremonesi

    Fasano, Iossa, Piccolillo

    UN PAESE CHE NON C PI

    Emozione, pauraa ogni nuova crisi

    Poi la rimozioneL a Libia una polveriera pe-ricolosamente dimenticata.Bisogna affrontare la crisi e ri-solvere il problema, sottoline-ano ministri ed esperti. Poi,passata lemozione, non accadenulla. a pagina 3

    di Fiorenza Sarzanini

    Laddio Aveva 80 anni, pi creativo che stilista

    Fiorucci, il rivoluzionarioche invent la moda pop

    S i definiva un creativo libero e selvaggio.Elio Fiorucci, morto ieri a 80 anni, statoun rivoluzionario: lo stilista dei giovani, checre la moda pop. (Nella foto, Elio Fioruccinel 1974 davanti allo storico negozio in San

    Babila) a pagina 23 Venezianidi Gian Luigi Paracchini

    Ucciso da una dose tripla di ecstasyGli amici del ragazzo morto a Riccione: era la prima volta. Droga venduta da un diciottenne

    U cciso da una tripla dose diecstasy. Identificato coluiche ha venduto ecstasy a Lam-berto Lucaccioni, il se dicennedi Citt di Castello, morto al Co-coric di Riccione. un diciot-tenne di Citt di Castello che havenduto la droga a Lamberto ead altri due giovani: il saldo do-veva avvenire a Riccione, dove itre avrebbero avuto la paghettada spendere. Gli amici: PerLamberto era la prima volta.

    a pagina 18 con il commentodiGiorgia Benusiglio

    GIALLO A PESARO

    Studente 17enne

    nel burronecon la gola tagliata

    U no studente di 17 anni,Ismaele Lulli, stato trova-to morto con la gola tagliata neiboschi vicino a SantAngelo inVado, in provincia di Pesaro eUrbino. a pagina 19

    di Agostino Gramigna

    GHIZZONI (UNICREDIT)

    Lenergia

    di Milanoaiuta la ripresa

    L a ripresa si consolida elenergia dellExpo puspingerla. Federico Ghizzoni,amministratore delegato diUnicredit, indica una Milanobella e vibrante. a pagina 22

    di Giangiacomo Schiavi

    di Elvira Serra

    GETTY

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    La ristampaSelezione, sintesi, spiegazioniLa Lettura funziona cos(e oggi ritorna in edicola)

    di Beppe Severgnini

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    2 Marted 21 Luglio 2015 Corriere della Sera

    Primo piano La crisi nel Mediterraneo

    Dipendenti della Bonatti, lavoravano a un impianto petrolifero di una partecipata dellEniGentiloni: Non un atto contro lItalia. Il giallo sulle procedure di sicurezza non rispettate

    Il rapimento dei 4 tecnici italianiPedinati dalla Tunisia alla LibiaROMALi hanno seguiti fino inTunisia. Li hanno pedinati nelloro ritorno in Libia. Poi, a 60chilometri da Tripoli, nei pres-si dellimpianto della MellitahOil and Gas, scattato laggua-to. Quattro italiani, da domeni-ca scorsa, sono nelle mani dirapitori libici. La Procura di Ro-ma ha aperto un fascicolo persequestro a scopo di terrori-smo. Fino a ieri sera non ceraancora alcuna rivendicazionedellIsis o di altre formazioni

    fondamentaliste, ma ci noncambia comunque la contesta-zione.

    Secondo le prime informa-zioni Gino Tullicardo, FaustoPiano, Filippo Calcagno e Sal-vatore Failla, della provincia diEnna, Siracusa, Roma e Caglia-ri, che lavorano nel colosso del-la manutenzione Bonatti diParma erano uomini preziosiper il funzionamento dellim-pianto. E dunque non escluso

    che siano un obiettivo sceltocon cura. PerAl Jazeera a rapir-li sarebbe stato il cosiddettoJeish al Qabail (lEsercito del-le Trib): milizie tribali dellazona, ostili a quelle di Albadella Libia. E, citando fontimilitari di Tripoli, lemittenteipotizza che dopo il rapimento,avvenuto nel villaggio di alTawileh, vicino Mellitah, sianostati portati a Sud.

    sempre difficile dopo po-che ore capire la natura, i re-

    sponsabili di un rapimento,ha dichiarato, cauto, il ministrodegli Esteri, Paolo Gentiloni,ieri, da Bruxelles, dove si discu-tevano possibili sanzioni adpersonam contro i leader libicicontrari allaccordo di pacifica-zione dellinviato Onu, Bernar-dino Leon, che oggi terr unaconferenza stampa congiuntacon Gentiloni alla Farnesina. Diuna cosa per il ministro si-curo: Non stata una rappre-

    la pista libica per lautobombaegiziana non ha trovato confer-me. Ma ancora vivo ancheleco delle minacce giunte dal-lIsis al nostro Paese nello scor-so febbraio: Prima ci avete vi-sti su una collina della Siria.Oggi siamo a sud di Roma... inLibia, diceva in un video lau-tore di una decapitazione, conin mano un coltello insangui-nato.

    Ora questo sequestro. Per-ch? sempre difficile dopo

    poche ore capire la natura, i re-sponsabili di un rapimento. una zona in cui ci sono ancheprecedenti. Al momento cidobbiamo attenere alle infor-mazioni che abbiamo e con-centrarci sul lavoro per otte-nerne altre sul terreno ha rac-comandato Gentiloni, che lIsisdefin ministro crociato. Epur promettendo il massimoimpegno del governo per cer-carli, ha evidenziato come que-

    sto evento dimostri quanto siapericoloso restare nel Paese.

    La Farnesina ha gi suggeri-to di lasciare il territorio libicodal giorno in cui, dopo le mi-nacce dello scorso febbraio, stata chiusa lambasciata. Perquesto ieri filtrava la contrarie-t della diplomazia per le man-cate cautele dellazienda nellospostamento dei suoi dipen-denti, rimasti sul territorio libi-co contravvenendo agli appellidella Farnesina. Quanto acca-

    duto conferma lurgenza diaffrontare la situazione in Li-bia, ha esortato lalto rappre-sentante Ue per gli Affari Esteri,Federica Mogherini. Lo scorso22 marzo a Tobruk, venne rapi-to Gianluca Salviato, 49 anni.Ieri il suo pensiero tornatoagli otto mesi di prigionia: Eun dolore anche per me, unaferita che si riapre.

    Virginia Piccolillo RIPRODUZIONE RISERVATA

    Lattesa

    Silenzio e orgoglio dei colleghiNon dite che se la sono cercataLavorano per portarvi il gas

    In apnea. Le famiglie deiquattro italiani rapiti non re-spirano pi da luned. Daquando hanno avuto la confer-ma, dalla Farnesina, di esserefiniti nellincubo cominciatocon una telefonata dalla Libia.Il rapimento, appunto. Lincer-tezza della sorte, la mancanzadi notizie, lo sgomento e latte-sa.

    Gino Tullicardo, della pro-vincia di Roma, Fausto Piano,di Capoterra (Cagliari), FilippoCalcagno, di Piazza Armerina(Enna) e Salvatore Failla, diCarlentini (Siracusa) sono nel-le mani di rapitori che sonoriusciti a sequestrarli lungo iltragitto fra la Tunisia e il com-pound della Mellitah Oil GasCompany, una sessantina dichilometri a ovest di Tripoli.Lavorano tutti per la Bonatti,multinazionale da seimila im-piegati in tutto il mondo, cheha sede a Parma e che si occupadi costruzione e manutenzionedi impianti petroliferi, gasdottiper la produzione energeticadellindustria, approvvigiona-menti e ingegneria. La nostrasfida annuncia il sito web del-la societ, realizzare proget-ti nelle condizioni ambientali elogistiche pi critiche, in sitiremoti.

    Ieri alla Bonatti non eranotutti muti. Di pi. Non una pa-rola, nemmeno per una dichia-razione di vicinanza alle fami-glie o per parlare del dispiacere

    per quello che sta succedendo,da nessuno dei dirigenti o deilavoratori che entravano e usci-vano dall azienda. Imposs ibilequalsiasi tentativo di racconta-re dallinterno chi sono e cheruoli hanno i quattro rapiti deiquali fino a sera n la Bonattin il ministero degli Esteri han-no reso noti i nomi.

    A farlo ci ha pensato un postdiffuso via Facebook dai colle-ghi dei sequestrati: la fotogra-

    fia di uno striscione appeso al-lingresso del compound diWafa, uno dei centri libici dovelazienda di Parma al lavoro.

    C scritto Freedom for Gino,Filippo, Salvo e Fausto. Uno diquei colleghi, Manuel Bianchi,scrive: Questa volta non am-

    metto se la sono cercata, masolo #Solidariet. Quello che successo in Libia oggi potevabenissimo accadere a me fino

    ad un anno fa. Ci si reca in queiposti solo per lavorare e nonper divertirsi; per farvi arrivareil gas con il quale vi riscaldatein inverno, con il quale vi raf-freddate in estate (ebbene s) econ il quale vi fate da mangiaretutto lanno.

    Filippo Calcagno, sessanta-cinque anni, sposato e padre didue figlie, un supervisoremeccanico che prima di lavora-re per la Bonatti ha girato il

    mondo come tecnico Eni.Scusate ma non possiamo di-re nulla ripete una voce giova-ne che risponde al telefono di

    casa. Solo ansia e nessun com-mento anche dalle altre fami-glie. Scarsissime le informazio-ni su Gino Tullicardo che, uni-co dettaglio noto, vive nellaprovincia di Roma.

    A Capoterra, nel Cagliarita-no, parlano gli amici del capoofficina Fausto Piano, sessan-tanni, padre di un ragazzo cheda ieri non parla nemmeno congli amici pi stretti per la ten-sione e la preoccupazione.

    una persona molto conosciuta,Fausto, e da tanti anni lavora al-lestero, in particolare in Libia,territorio che conosce cos be-ne da aver inserito sul suo pro-filo Facebook Tripoli come cit-t di residenza. Era qui fino apochi giorni fa, rivela un suoconcittadino. La sua era unavacanza per riposarsi qualchegiorno prima di ripartire perandare a lavorare in Nord Afri-ca. Il sindaco Francesco Dessdice che Fausto una bravis-sima persona, oltre che ungran lavoratore. Siamo tuttipreoccupati.

    Carlentini il piccolo centro

    del siracusano dove vive Salva-tore Failla, 47 anni, sposato epadre di due ragazze di 14 e 22anni. Pippo Basso, il sindaco,dice che noi stiamo cercandodi sostenere il pi possibile ifamiliari, assicura che i suoicollaboratori e tutta lammini-strazione sono pronti a forni-re ogni forma di solidariet e diassistenza.

    Giusi Fasano RIPRODUZIONE RISERVATA

    6mila idipendentidellaziendaBonattiimpiegati in 14Paesi delmondo

    Rapiti

    FilippoCalcagno, 65anni, sposato,due figlie,originario diPiazzaArmerina(Enna). Cometecnico Eni halavorato intutto il mondo,prima dipassare allaBonatti

    SalvatoreFailla, 47 anni,sposato, duefiglie, viene daSarlentini(Catania)

    GinoTullicardo, ilterzo dei tecnicirapiti, dellaprovincia diRoma

    FaustoPiano, 60 anni,un figlio, unmeccanico di

    Capoterra,appena fuoriCagliari, malavora da anniallestero, tantoche sui socialnetwork haindicatoTripoli comecitt diresidenza

    Padre PaoloDallOglio,60enne gesuitaromano, ilquinto italianoche risultasequestrato almomento nelmondo. Le suetracce si sono

    perse nel luglio2013, in Siria

    GianlucaSalviato, 48anni, rapito nelmarzo 2014mentre era inLibia per unasociet dicostruzioni, stato liberato il16 novembre

    saglia nei confronti del nostroPaese. Di un atto ostile controlItalia, motivato dal nostroruolo diplomatico avuto nelportare anche Misurata, primaalleata di Tripoli, dalla partedel governo di Tobruk nellac-cordo di pace in discussione, siera parlato gi nei giorni del-lattentato contro il consolatoitaliano a Il Cairo. Al momento

    LimpiantoLa centrale dicompressionedi petrolio egas di Mellitahdove eranodiretti i quattroitaliani rapiti

    SolidarietManuel Bianchi, stessaazienda: Potevasuccedere a me.Si va l a lavorare

    Libert Uncartello biancocon una scrittain inglese che,tradotta, recita:Libert perGino, Filippo,Salvo, Fausto.Laugurio perunimmediataliberazione deiquattrolavoratoriitaliani comparso nelcompound diWafa, laltrocentro in Libiadove operalazienda diParma Bonatti,

    contractor diEni

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    Corriere della Sera Marted 21 Luglio 2015 PRIMO PIANO 3

    L I B I A

    Mar Mediterraneo

    TUNISIA

    ALGERIA

    ZintanZintan

    Al-MarjAl-Marj

    Al-BaidaAl-Baida

    EGITTO

    Ghadamis

    Nalut

    Zuara

    Wafa

    Misurata

    Ajdabiya

    Brega

    Bu Attifel

    Bengasi

    Al-SedraNofilia

    Ras Lanouf

    DernaDerna

    SirteSirteTobrukTobruk

    Mosaico libico: un territorio diviso

    Il poteredellIsis

    Governosostenutoda forzedel vecchioParlamento(FratelliMusulmani)

    Unico governoriconosciutodalla comunitinternazionale,sede delParlamentodal 4 agosto

    2014

    Coalizionedi miliziea fortecomponenteislamista Ansar

    Al Sharia

    Quartiergenerale del

    gruppoaffiliato allo

    Stato Islamico

    Miliziealleate

    al governodi Tobruk

    Tripoli

    Alleanza miliziana Libica Governo riconosciuto Le trib pi importanti

    Werfalla

    Drassa

    Awaqir

    Magiabra

    Magiabra

    Ubeidat

    Corriere della Sera

    MellitahLimpianto

    Gela

    Gasdotto

    OleodottoAttivitEni

    Giacimentogas

    Giacimento petrolioe gas

    Giacimentopetrolio

    Il poteredi Tobruk

    Il poteredi Tripoli

    Amazigh (berberi)

    RETROSCENA NEL PAESE IN FRANTUMI

    Lipotesi dei banditi,le voci sulle milizie laicheI misteri di un sequestro

    di Fiorenza Sarzanini

    La polverierache non si puignorare

    Il commento

    Quando affonda unbarcone con decinedi migranti, oppurequando uno o pi italianivengono sequestrati, laquestione libica torna inprimo piano nellagendapolitica. Bisognaaffrontare la crisi e risolvereil problema, si affannanoa sottolineare ministri edesperti. Poi, passatalemozione, non accadenulla. Va avanti cos ormaida mesi con lapparenteurgenza di trovare unasoluzione, senza che poi si

    presenti una propostaconcreta e fattibile a livellointernazionale. Il massimoimpegno era statopromesso a febbraio,quando lIsis avevaannunciato di averconquistato la Libia e inuno dei video dipropaganda uno dei leaderavvisava: Marceremo suRoma. Erano stateannunciate missioni diterra e di mare, operazionidi polizia internazionale euna risoluzione dellOnuper autorizzare luso dellaforza. Nessuna iniziativaconcreta stata inveceadottata.

    La Libia una polverierache rischia di esplodere con

    tutte le conseguenze checi comporta per lEuropa esoprattutto per lItalia.Lasciare un Paese cosvicino a noi senza controllo unomissione grave chepu avere terribiliconseguenze. Oggi sar inItalia Bernardino Leon,linviato delle Nazioni Uniteincaricato di trovare un

    accordo tra le varie autoritpolitiche che si contendonoil governo dello Stato.Nessuno ancora in gradodi dire se i suoi tentativipossano portare a unrisultato concreto, ma certotanti mesi sono trascorsidalla sua discesa in campoe il tempo appare davveroscaduto.

    Stiamo pagando unprezzo altissimo soltantoper il fatto di trovarcidallaltra parte delMediterraneo e ci hatrasformato le nostre costemeridionali nella metaprincipale per i trafficantidi uomini. Ma un costo benpi alto rischiamo dipagarlo se non si riuscir a

    fermare la rivalit tra lebande dei miliziani esoprattutto lavanzata deifondamentalisti. Anchetenendo conto che in Libialavorano centinaia ecentinaia di nostriconnazionali. Unasituazione che sarebbedavvero grave continuare asottovalutare.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    I rischiLasciare un Paesecos vicino a noisenza controllo unomissione grave

    Chi ha rapito gli italiani? Eper quale motivo? Lipotesi cheva per la maggiore tra gli osser-vatori quella de l sequestro ascopo di estorsione. Aggravato,ingigantito e soprattutto com-plicato dal fatto che la Libia re-sta un Paese profondamentediviso, lacerato da lotte interneche sono prima di tutto tribali,non hanno nulla a che fare conlIslam e la guerra di religione,e tuttavia questi fattori nellaconfusione generale possonoassumere valenze importanti.Ai banditi pu fare comodoammantarsi di una patina ide-ologica. Pu servire a fare pau-ra. E anche per darsi unaureoladi santit che in fondo nonhanno per nulla, dice MarcoVignali, uno dei pi n oti tra itanti imprenditori italiani cheda molti anni operavano nelPaese, ma che ultimamenteproprio laggravarsi della situa-zione ha costretto a tornare inItalia.

    Le ragioni per cui sono statirapiti ancora degli italiani pa-iono evidenti. Sono tra i pochioccidentali ancora a operarenel Paese in modo strutturato,anche se molto pi defilati.LEni e le societ italiane di so-stegno come la Bonatti nonhanno eguali per volume di la-voro e manodopera impiegata.Inoltre gli italiani pagano i ri-scatti. A differenza di america-ni e inglesi, che in genere ren-dono le cose molto pi difficili.

    Il terzo motivo ancora pi im-portante: lItalia ha un rapportostorico con la Libia, risale a pri-ma dellinvasione del 1911. Nona caso a ogni crisi la sua popo-lazione guarda allItalia. Gliitaliani non sono altro che libi-ci che sanno nuotare, diceva-no scherzosi i giovani rivolu-zionari che scendevano in piaz-za a dimostrare contro Ghed-dafi nel febbraio del 2011.Guarda caso, in quello stesso

    periodo, anche i fedelissimi delColonnello a Tripoli si rivolge-vano con lo stesso fervore al go-verno Berlusconi affinch nonintervenisse con la Nato. Ro-ma non ci pu tradire comeLondra e Parigi, gridavano.

    Tutto questo per sostenereche il rapimento dei quattroitaliani (come del resto i prece-denti negli ultimi anni), pur secon una probabile matrice cri-minale prevalente, va inqua-drato nel contesto politico lo-cale. Diciamolo chiaramente:la Libia non c pi. Il Paese frazionato in una miriade dientit particolari in costantelotta tra loro per legemonia.

    Per comodit noi giornalistie commentatori riassumiamoche dallanno scorso divisotra i laici che fanno capo alparlamento di Tobruk e gli isla-mici legati a Tripoli. Ma la real-t molto pi variegata, sfug-

    gente, fuori controllo. E co-munque ora non strano chele due parti principali si rim-pallino le responsabilit del se-questro.

    Persino la televisione del Qa-tar, Al Jazeera, notoriamentelegata al campo islamico, ieriha fatto eco a queste polemicheriportando che gli italiani po-trebbero essere nelle mani delJesh al Qabali, traducibilecome Lesercito delle Trib,le milizie locali composte an-che dai berberi delle montagnee i commercianti di Zuara, lacitt portuale prossima al ter-minale di Mellitah dove si sta-vano recando i quattro in arrivodal confine tunisino. La ragio-ne? Fare pressione sullItalia invista di un eventuale accordoper la formazione di un gover-no di unit nazionale mediatodallinviato speciale delle Na-zioni Unite, Bernardino Len.E una tesi come tante altre. Maforse pi che spiegare compli-ca la matassa.

    LItalia infatti ultimamentesi espressa pi favorevolmen-

    te del solito per il governo diTobruk, che a sua volta moltovicino alla milizi a berber a diZintan. Il problema che da al-meno due anni Zuara e Zintansono in contrasto. E con i lorovari gruppi armati lEni e le suepartecipate come ha scrittoin un reportage il Wall Street

    Journal hanno stretto prag-maticamente singoli accordiper garantirsi lintegrit degliimpianti e del personale. La lo-

    gica semplice: si pagano i ca-pi tribali, come quelli delle tri-b amazigh, che in cambiomandano i loro giovani a lavo-rare e fare la guardia. Il bloccodegli impianti diventa un dan-no anche per loro. Non sarebbestrano che siano stati mobilita-ti i signorotti della regioneper individuare i rapitori.

    Su tutto ci incombe lo spet-tro dellIsis. Da oltre un anno isuoi tagliagole si sono progres-sivamente impadroniti di pezzisempre pi ampi del Paese.

    Hanno cominciato dal deserto,la Cirenaica e Derna (dove ulti-mamente sono stati scacciatida milizie filo Al Qaeda), quin-di sono entrati a Sirte, control-lano il 60 per cento di Bengasi e

    mirano alle periferie di Tripoli.Il rischio pi grave che cerchi-no di prendere gli italiani, po-trebbero comprarli da chi lidetiene. Anche per questo mo-tivo occorre fare in fretta. Il ca-os aiuta il terrorismo e confon-de le speranze per un governodi unit nazionale. I rapitori losanno e lo useranno come ar-gomento per alzare il prezzo.

    Lorenzo Cremonesi RIPRODUZIONE RISERVATA

    La parola

    AMAZIGHTermine con il quale le etnie berbere delNordafrica definiscono s stesse. In Libiaalcune tribuImazighen, al plurale,controllano i territori montuosi vicini aZintan, citt che 160 km a Sud-Ovest diTripoli. GliImazighen, tra i primi fuori dallaCirenaica a insorgere contro Gheddafi nel2011, si sono schierati a favore del governolaico, e appoggiato dallEgitto, di Tobruk.

    Le ragioniGli italiani sono tra ipochi occidentali aoperare ancora in Libia.E pagano i riscatti

    Trib

    Gli italianisono tra i pochioccidentali cheancoraoperano nelPaese in modostrutturato

    I quattrotecnici rapitipotrebberoessere nellemani del Jeshal Qabali,traducibilecomeLesercitodelle Trib, lemilizie localicomposteanche daiberberi dellemontagne e daicommerciantidi Zuara, la cittportualeprossima alterminale di

    Mellitah dove sistavanorecando i nostriconnazionali inarrivo dalconfinetunisino

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    Corriere della Sera Marted 21 Luglio 2015 5

    Primo piano Il vertice sullimmigrazione

    I ricollocamenti in Ue dei profughi

    dArco

    La proposta della commissione UeLEGENDA LaccordoProvenienti da Italia e Grecia

    1

    Austria1

    Lettonia12

    Lituania13

    Lussemburgo14

    Malta15

    Paesi Bassi16

    Polonia17

    Portogallo18

    Romania19

    Slovacchia20

    Slovenia21

    Spagna22

    Svezia23

    Belgio2

    2

    3

    Bulgaria3

    Croazia4

    4

    Cipro5

    5Rep. Ceca6

    6

    Estonia7

    7Finlandia 8

    8

    Francia9

    9Germania

    10

    10

    Ungheria11

    11

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    1716

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    1.3691.369

    1.2130

    0

    1.3641.364

    572450

    747400

    173173

    1.3281.100

    738130

    792792

    6.7526.752

    8.736

    827

    10.500 0827

    517

    503

    368

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    2.047

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    1.705

    785

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    4.288

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    255

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    60

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    1.100

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    1.705

    100

    230

    1.300

    Il summit

    di Francesca Basso

    Il giuristaStrategietroppo diverseE regoleinadeguate

    La premessa, tutta italiana:Con questi numeri vanno ri-pensate le norme che regolanoil diritto di asilo. La riflessio-ne, tutta europea: Va benissi-mo il sistema delle quote, ma ilprocesso decisionale devecambiare, altrimenti rischiamo

    di essere travolti dal flusso didisperati. Carlo Amirante, co-stituzionalista e autore conMichelangelo Pascali di

    Alien. Immigrazione clandesti-na e diritti umani(EditorialeScientifica) non nasconde loscetticismo di fronte agli atteg-giamenti di Bruxelles.

    Perch?Lapproccio dellUe di fron-

    te alla questione immigrazione cos farraginoso che invece diaiutare finisce per inceppare ilmeccanismo.

    Un esempio?Prendiamo le regole per lo

    smistamento dei migranti: iPaesi che dovrebbero ricevereparte dei nostri profughi chie-dono che sia fatta unidentifi-cazione precisa. Cosa per nullafacile. E infatti il mio timore che alla fine buona parte deglistranieri rester in Italia.

    Ma perch ci vuole moltoper trovare un accordo a Bru-xelles?

    Perch i grandi Stati hannostrategie diverse: in presenza diinteressi differenti le normecomunitarie si rivelano spessoinadeguate.

    L. Ber. RIPRODUZIONE RISERVATA

    DALLA NOSTRA INVIATA

    BRUXELLES Non sono state su-perate le difficolt tra gli StatidellUnione Europea emersenelle scorse settimane per tro-vare uni ntes a sul rico llo ca-mento in due anni da Italia e

    Grecia negli altri Paesi Ue di 40mila migranti richiedenti pro-tezione internazionale: laccor-do si fermato a 32.256, man-cano allappello 7.744 persone.La cifra per il primo anno sta-ta raggiunta, ma non quellacomplessiva.

    Mentre gli Stati Ue hannomostrato maggiore aperturaverso la ridistribu zione, sem-pre in due anni, dei migrantiprovenienti dai campi profughiextra-Ue: sono disposti ad ac-coglierne 22.504, quando il li-mite fissato dalla Commissio-ne Ue nel Piano immigrazioneera di 20 mila.

    Sono deluso che non si siaarrivati allaccordo, ha com-mentato il commissario allIm-migrazione Dimitris Avramo-poulos, ma stato fatto unostorico passo avanti nelle poli-tiche europee sullimmigra-zione. Entro fine anno la Com-missione ha intenzione di pro-porre un meccanismo conchiavi fisse di ripartizione.

    Per ora c un problema nonrisolto di solidariet tra gli StatiUe. Il piano della Commissioneera un tentativo di venire in-contro alla situazione di emer-genza che stanno vivendo Italia

    e Grecia. Per basare la soli-dariet europea sulla volonta-riet ha chiaramente mostrato isuoi limiti, ha constatato altermine del Consiglio Affari in-terni Jean Asselborn, il mini-stro lussemburghese degliEsteri e dellImmigrazione e

    presidente di turno della riu-nione dei ministri degli Internidei Ventotto. Asselborn ha an-che annunciato che le primeredistribuzioni comincerannoa ottobre e che tra fine no-vembre e dicembre vi sar unanuova riunione con lobiettivodi raggiungere il tetto fissatoanche per il secondo anno.

    Il ministro dellInterno An-

    gelino Alfano lo definisce unprimo passo di unintesa checopre il primo anno di un pia-no biennale. Ma durante la di-scussione a porte chiuse, daitoni piuttosto sostenuti rac-conta una fonte vicina al dos-sier, Alfano ha ricordato agli al-

    tri ministri che solidariet eresponsabilit devono viaggia-re assieme. Laccordo prevedeinfatti un maggiore impegnoitaliano sul fronte dellidentifi-cazione dei migranti in arrivo,per poter stabilire quanti fra lo-ro hanno diritto alla protezioneinternazionale. Alfano ha spie-gato che noi dovremo metterein campo misure organizzative

    che sono la parte di adempi-mento dellItalia e procedere-mo con la stessa progressionecon cui proceder la fase dicompletamento del numeroche deve portarci a 40 mila.Da Bruxelles ha anche annun-ciato la sostituzione del pre-

    fetto di Treviso.Limmigrazione un temadelicato e ogni Paese ha lapropria sensibilit nazionale,in alcuni Paesi ci sono le elezio-ni, ma una volta passate le ur-ne, le chance di trovare dellesoluzioni saranno pi palpabi-li, ha spiegato Asselborn. Il ri-ferimento a Polonia e Spagnache voteranno in autunno. Var-savia si offerta di accogliere1.100 richiedenti asilo contro i2.659 proposti dalla Commis-sione, Madrid 1.300 contro4.288.

    Ma anche altri Stati si sonotirati indietro: lAustria non disposta ad accogliere nessunprofugo da Italia e Grecia, men-tre ne prender 1.900 dai campiextra Ue. LUngheria invece ze-ro. La giustificazione che so-no due Paesi sottoposti a unaforte pressione migratoria dal-la rotta dei Balcani. Francia eGermania hanno confermatolo sforzo, rispettivamente paria 10.500 e 6.752 migranti. Men-tre Gran Bretagna e Danimarcahanno esercitato la loro opzio-ne a non partecipare, a diffe-renza dellIrlanda che inveceaccoglier 600 persone.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Lagenda

    LaCommissioneeuropeaha messoa punto il piano

    dellUnionesullimmigra-zione

    Lagendastabiliscele politichecomunisui flussimigratori per ilperiodo 2015-2020 cheprevede anchela spartizionedei migrantiarrivatiin Europa

    Il pianopuntaa ricollocareparte

    dei migrantisbarcati in Italiae Grecia

    Il personaggio

    Sbagli la sede

    per i migrantiEcco perch stata rimossa

    ROMACacciano il prefetto di Treviso, MariaAugusta Marrosu, e se ne attribuiscono en-trambi il merito, con lannuncio del mi-nistro Alfano, la precisazione che arriva da

    Palazzo Chigi e dal premier Renzi, il qualefa sapere che stato lui a chiedere ad Alfa-no di allontanare il prefetto, poi la smen-tita del responsabile dellInterno che con-ferma: ho deciso io e lho comunicato alpresidente del Consiglio.

    In mattinata i due si erano incontrati aPalazzo Chigi e l, sembra di capire, il mini-stro Alfano ha confermato a Renzi di avermaturato la scelta cui gi pensava da unpaio di giorni: Nel prossimo Consiglio deiministri sostituiremo il prefetto di Trevi-so. Lha comunicato alla stampa e poi ha

    aggiunto: Dal sistema prefetture c statouno sforzo straordinario e grande efficien-za, ma alcune cose non hanno funzionato,quindi noi interverremo. Lannuncio di

    Alfano fa intervenire Renzi, che fa saperedi essere stato lui, durante lincontro a Pa-lazzo Chigi, a chiedere al ministro di sosti-tuire la Marrosu. Non passa molto tempo eAlfano ribadisce: la decisione stata mia,lho soltanto comunicata al premier.

    Che sia stato Alfano o Renzi, una cosa certa: non piaciuto al governo come la si-gnora prefetto ha gestito larrivo dei profu-ghi. La giornata di scontri, roghi, urla e mi-nacce, le proteste dei cittadini di Quinto,che non volevano gli immigrati nei lorocondomini, ma soprattutto la scelta di una

    struttura sbagliata, un residence sfitto esenza luce per un centinaio di profughi,poi spostati nella ex caserma Serena. Tuttoquesto ha portato alla rimozione della

    Marrosu, che da ieri ufficialmente in fe-rie. In ogni caso, ha sottolineato Alfano,c la sensazione che si speculi cercandolincidente per dare la colpa ai migranti.Apprezzo la tempestivit della decisionee auspico che il nuovo prefetto sappia in-terpretare il ruolo di necessario coordina-mento di tutto il territorio della provinciaper la soluzione dei problemi in tema diaccoglienza profughi, ha commentato ilsindaco di Treviso Giovanni Manildo.

    Mariolina Iossa RIPRODUZIONE RISERVATA

    In Veneto

    Maria AugustaMarrosu,prefettodi Treviso, chesar sostituitaduranteil prossimoConsigliodei ministri

    In mareI mezzie gli uominidella marinasvedeseimpegnati ieria pattugliareil MediterraneonellambitodelloperazioneTriton (Agf)

    Profughi, gli Stati si sfilanoLa Ue si ferma a 32 milaAccordo al ribasso sui ricollocamenti. Alfano: via il prefetto di Treviso

  • 7/25/2019 Corriere della sera 21 07 2015

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    6 Marted 21 Luglio 2015 Corriere della Sera

    Primo piano La minaccia estremista

    Diciottenne fa strage di studenti turchi

    Sognavano di ricostruire KobaneVolevano rifare la biblioteca, in 30 uccisi da una kamikaze a Suruc. Lombra dellIsisNon cerano coperte per tutte

    le vittime: sui cadaveri sparsi nelgiardino hanno adagiato giorna-li come lenzuoli. Corpi di volon-tari dai 18 ai 25 anni arrivati datutto il Paese, racconta un giova-ne stranito alla tv turca. Destatec chi va al mare, e chi prova a ri-costruire Kobane.

    La citt simbolo della resi-stenza allIsis sta a 10 chilometri,oltre il confine siriano. Suruc lasua gemella in Turchia, abitata

    in prevalenza da curdi a cui si so-no aggiunti in questi anni i pro-fughi: migliaia sono fuggiti daKobane e dintorni. La maggio-ranza non pi tornata di l, an-che se nel gennaio del 2015 loStato Islamico stato cacciato.Situazione fluida e sanguinosa: ilmese scorso i miliziani Isis han-no tentato di infiltrarsi di nuovouccidendo 200 civili. Ma queitrenta ragazzi massacrati sottogli alberi del centro culturale

    Amara, dilaniati da una coetaneadiciottenne imbottita di esplosi-

    vo, ci volevano andare: con 200compagni portavano negli zainila speranza di ricominciare.

    Si sentono le loro voci (Insie-me abbiamo difeso Kobane, in-sieme la ricostruiamo) in un vi-deo su Facebook: girato ieri in-torno a mezzogiorno, quando un

    boato ha devastato la tavolata deivolont ari. Appar teneva no allaFederazione dei giovani sociali-

    sti. Fatma Edemen, ferita comealtri cento ragazzi, ha detto aReutersche avevano un proget-to, concreto e bellissimo. Camicea scacchi, scarpe da trekking, an-davano a Kobane per costruire,piantare: una biblioteca, un bo-sco, un campo giochi.

    Tutto finito in fumo, nel la-mento sincronizzato delle am-

    bulanze e dei politici. Il terrorenon ha religione n razza n con-fini ha tuonato il presidente

    turco Erdogan da Cipro dove erain visita. Ed cos. Anche se permolto tempo il suo governo stato accusato di giocare con ilfuoco della realpolitik, chiuden-do gli occhi sullIsis. Perch

    Ankara nemica de l regim e diDamasco, e vede con sospetto icurdi che combattono il Califfa-to, braccio armato di quel Pkk lacui ribellione separatista ha fatto40 mila vittime dal 1984. Anchese qualcosa cambiato nelle ulti-me settimane: raid, operazionidi polizia. Sabato 500 personearrestate mentre attraversavanoil confine poroso che vitaleper leconomia dello Stato Isla-mico e per la sua campagna direclutamento allestero.

    Confine che avr passato an-che quella ragazza ancora senzanome che, secondo il governato-re locale Abdullah Ciftci e alcunigiornali turchi, si fatta esplode-re nel giardino del centro cultu-rale di Suruc. Una diciottenne,

    ha scritto Hurriyet, scelta per ilprimo vero attentato kamikazedellIsis in Turchia. Una coetaneadei giovani che volevano, pureloro, attraversare la frontiera.Non per unirsi ai tagliagole delCaliffato. Ma reclutati da unidea:sfidare il fanatismo con un cam-po giochi, un bosco, una biblio-teca piantata fra le macerie.

    Michele Farina@mikele_farina

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Attacco

    Se i sospettidelle autoritsarannoconfermati,quello di ieri ilprimo veroattentatodellIsis inTurchia. A

    gennaio unagiovane si erafatta saltare inaria a Istanbul,ma non chiaro se fosselegata alloStato Islamico

    La kamikazedi Suruc,secondonotizie nonconfermateufficialmente,sarebbe unadiciottenne

    Nella citt alconfine traTurchia e Siria,a 10 chilometri

    da Kobane,erano confluiticirca 200giovani, moltistudentiuniversitari.Progettavanodi partecipareallaricostruzione diKobane

    Lattentato avvenutointorno amezzogiornonel giardino delcentroculturaleAmara dove sierano raccolti i

    ragazzi dellaFederazionegiovanisocialisti. Uncentinaio i feriti

    Il discorso

    di Sara Gandolfi

    Cameron, lislamismo e la sfida di una generazioneDALLA NOSTRA INVIATA

    Maggiori poteri alle forzedellordine per fermare ipredicatori dellodio, obbligo

    dei rettori di denunciare i gruppiestremisti nelle universit, pi soldi alleassociazioni religiose che combattonoil fanatismo. Sono alcune misure delnuovo piano quinquennale controlIslam radicale annunciato ieri dalprimo ministro inglese, DavidCameron, in un incontro pubblico aBirmingham. Una vera e propriachiamata allunit nazionale contro lavelenosa ideologia che serpeggia tragli oltre 2,7 milioni di musulmanibritannici e sta silenziosamentecatturando le menti di centinaia digiovani, pronti a combattere in Siria(700 sono partiti in questi mesi, metdei quali sarebbero tornati in patria epotrebbero immolarsi in un attentato).

    Giovani che non si identificanodavvero con la Gran Bretagna, dice il

    premier, pur essendo nati e cresciutisullisola di Sua Maest.

    Cameron ammette i fallimentidellintegrazione e si dice pronto adaffrontare la sfida della miagenerazione: la lotta a unideologiadeformata, fondata sudiscriminazione, settarismo esegregazione. E nelle sue parole trovaposto anche una sferzata a quellamaggioranza silenziosa dellIslamche non riesce pi a far sentire lapropria voce. O non vuole ammettere ilproblema. Negare qualsiasiconnessione tra la religione islamica egli estremisti non funziona, ha detto.E pu essere pericoloso. Limperativo evitare che lIsis vinca la battagliadella propaganda fra i teenager pivulnerabili, attratti dallimmagineglamour o eccitante del Califfato.Il destino che li attende di finire comecarne da macello, ricorda con farequasi paterno il premier, che vuoleestendere le missioni dei piloti Raf

    contro lIsis in Siria, oltre che in Iraq.Non la prima volta che la Gran

    Bretagna sinterroga sulla crisi della suasociet multietnica e multiculturale,ma gli osservatori ieri erano concordinel definire quello di Cameron come ilsuo pi importante appello controlestremismo made in UK: unabattaglia delle idee, ha commentatolaBbc. Il piano, che avr presto unacornice legislativa, punta a rafforzare lemisure preventive e di intelligence ad esempio, dando via liberaalloscuramento di canali o programmiTv, anche stranieri, che trasmettanomessaggi estremisti mapreannuncia anche una svoltaculturale, a partire dagli incentivi allescuole affinch siano pi integrate, aicondomini di edilizia popolare che nonpotranno pi essere abitati da famigliedi ununica etnia e alle famiglie deiminorenni che avranno il diritto direquisire il passaporto dei propri figli,se temono che finiscano nelle grinfiedel Califfato.

    Non possiamo pi essere neutrali,

    chiudere gli occhi in nome dellasensibilit culturale, avverte Cameron,

    rispolverando un leit motiv deiconservatori. Ma linvito a promuoverei valori britannici condivisi, controtutti i tipi di estremismo, violento enon violento, si accompagna ancheallappello a dare maggioriopportunit a tutti. Le reazioni,nellimmediato, sono per piuttostotiepide. La Fondazione Ramadan, adesempio, critica il passaggio in cuiCameron respinge qualsiasiresponsabilit della politica esteraoccidentale e attacca chi parla diingiustizie storiche, recenti guerre,povert e disagio. davvero offensivoche ci accusi di usare tali motivazionicome una scusa ha detto il direttoreMohammed Shafiq . Se questo ilmodo in cui vuole impegnarsi con lacomunit nella lotta contro ilterrorismo, sar un fallimento. E ilsegretario generale del Consigliomusulmano, Shuja Shafi, si dettopreoccupato che tutti noi musulmanipotremmo essere marchiati comeestremisti, anche se sosteniamo ecelebriamo lo Stato di diritto e lademocrazia. Il dissenso una nostraorgogliosa tradizione e non deve essere

    spinta nella clandestinit. RIPRODUZIONE RISERVATA

    PremierDavidCameron, 48anni, halanciato ieriuna battagliadelle ideeper contrastareil diffondersidellideologiaestremistafilo-Isis in GranBretagna

    La lottaa unaideologiasettaria,fondatasulladiscrimina-zione.Questa la sfidadellamiagenerazione

    InsiemeDue ragazzegiacciono perterra manonella manodopolesplosioneche haprovocatoalmeno 30morti e centoferiti a Suruc,

    nella provinciaturca diSanliurfa alconfine siriano.Gli investigatoriritengonoche sia statauna kamikazediciottenne afarsi esploderetra i giovanidiretti aKobane.SospettisullIsis (Epa)

    La parola

    KOBANE

    La citt siriana al confinecon la Turchia diventatasimbolo della resistenzaallIsis. Prende il nome dauna societ tedesca che, nelsecondo decennio del XX

    secolo, costru sul sito unadelle stazioni della ferroviaBerlino-Bagdad. A lungosotto assedio e ridotta inmacerie, aveva 54 milaabitanti: le milizie curdelhanno strappata alCaliffato in gennaio, grazieanche ai raid alleati. Agiugno i jihadisti hannoprovato a riconquistarla,causando duecento morti.

    VideoLesplosione ripresa da un cellulare

    CordoglioManifestazione per le vittime ieri a Istanbul

  • 7/25/2019 Corriere della sera 21 07 2015

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    Corriere della Sera Marted 21 Luglio 2015 7

    oGNI NEGoZIAZIoNE poSSIBILE,CoN IL METoDo GIuSTo.

    Perch accontentarsi del 50% invece che puntare al 100%? Nel lavoro e nella vita neoziare non

    un compromesso, ma uno scambio per ottenere tutti di pi, come spiea Alessandra Colonna, Advisor

    di Bride Partners, nel suo libroIl Manaer della Neoziazione. Bride Partners la prima e unica societ

    italiana di consulenza e formazione manaeriale che offre lopportunit di certificarsi a livello nazionale

    con CEPAS come Neotiation Manaer. Da oi la capacit di neoziare non si improvvisa pi, ma frutto

    di un vero e proprio metodo. Aiuni valore alla tua professionalit e diventa Manaer della Neoziazione.

    bridepartners.it neotiationmanaer.it

    improvvisare non paga. Nasce la figura certificata del Negotiation Manager.

  • 7/25/2019 Corriere della sera 21 07 2015

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    8 Marted 21 Luglio 2015 Corriere della Sera

    Primo piano Il caso Sicilia

    La vicenda

    GiovedscorsolEspresso

    scrive di unaintercettazionein cui il medicodi RosarioCrocetta,Matteo Tutino(ai domiciliariper truffa),parlando diLuciaBorsellinoavrebbe dettoal governatore,che sarebberimasto insilenzio, vafatta fuoricome il padre

    Crocetta siautosospende,la Procura diPalermosmentiscelesistenzadellaconversazione,ma lEspressoconferma

    Infuria lapolemicapolitica maCrocetta nonarretra e alCorrieredice:Sono uncombattentee un

    combattentemuore sulcampo. Il Pdvuole le miedimissioni?Mai. Misfiducino sevogliono, cos sirenderannocomplici deigolpisti epasserannoalla storiacome coloroche hannoammazzato ilprimo governoantimafia dellastoria siciliana

    Ieri, dopo tregiorni passati

    nella sua casa aCastel di Tusa(Me), Crocettarientra aPalazzodOrleans,sede dellapresidenzadella Regione,per riprenderelattivitistituzionale

    Il presidentedei democraticiMatteo Orfini,che avvia unaricognizioneper conto delpremier Renzi,afferma: Il Pd

    siciliano nonesclude alcunoscenario,affrontando lavicendaovviamente instrettorapporto conRoma

    ROMA La prima stata DeboraSerracchiani, vicesegretariodel Pd: Non questione di an-dare a vedere intercettazioni onon intercettazioni: dopo leparole di Manfredi Borsellinola situazione in Sicilia diven-tata insostenibile.

    Ma poi per tutta la giornatadi ieri le dichiarazioni degliesponenti dei vertici del Parti-to democratico si sono susse-guite in un crescendo di accu-se sempre pi pesanti contro ilgovernatore della Sicilia, Rosa-rio Crocetta.

    Al la sto cca ta fin ale ci hapensato il presidente del Parti-to democratico, Matteo Orfini.Parole nette, le sue: A pre-scindere dalla telefonata falsa,perch ci atteniamo a quantoha detto la Procura, quello che

    emerge un quadro inquie-tante di relazioni complicate epericolose del cerchio magico

    del governatore. Relazioni cheperaltro il nostro segretario re-gionale, Fausto Raciti, avevagi ampiamente denunciato asuo tempo.

    Ma non finito qui. Perchda Napoli, dove era andato conil ministro della giustizia An-drea Orlando, il presidente Or-fini non si sottratto nemme-no alle domande dirette deicronisti: La sfiducia al gover-natore Crocetta? Quando dicoche bisogna valutare ogni sce-nario intendo proprio que-sto.

    E con questo Matteo Orfiniha lasciato la palla nelle manidel segretario del Pd siciliano,spiegando: lui, il segretarioregionale che non esclude nes-suno scenario in Sicilia, ovvia-mente in stretto rapporto con

    Roma.Lavventura del governatoreRosario Crocetta sembrerebbe

    cos arrivata al capolinea, aprescindere da quella intercet-tazione con il medico MatteoTutino pubblicata dallEspres-so, con parole di morte controLucia Borsellino, figlia del giu-dice Paolo.

    La procura di Palermo hasmentito quella intercettazio-ne fra Tutino e Crocetta. Maper il Partito democratico non importante solo quella tele-fonata. E dalla direzione di Ro-ma sembrano decisi ad andarefino in fondo.

    Cos ha detto nel pomerig-gio di ieri Roberto Speranza,gi capogruppo del Partito de-mocratico a Montecitorio: LaSicilia una delle regioni piimportanti del Paese, sia perpeso politico che per peso de-mografico. Penso che il Pd na-

    zionale e il Pd regionale deb-bano chiarire in maniera nettae inequivocabile la propria po-

    sizione. Non si pu tentennareper rispetto nei confronti deicittadini . Lo ha ribadito conforza anche il deputato pd Da-vide Zoggia: Va fatta chiarez-za immediata per quanto ri-guarda la questione delle in-

    tercettazioni, lo dobbiamo aPaolo Borsellino e alla sua fa-miglia, e non possibile chequesta vicenda si tinga di gial-lo in questo modo. Chiediamoalla magistratura che facciaimmediata chiarezza.

    Il deputato Zoggia ha postopoi con altrettanta veemenzaanche una questione politicadelicata legata alla Sicilia, algoverno della regione di Rosa-rio Crocetta. E che la situazio-ne stia precipitando per il go-vernatore lo testimoniano an-che le parole di Gianluca Mic-cich, segretario regionaledellUdc: Nessuno ci pu co-stringere a continuare in que-sta maniera. O ci sono fattinuovi e positivi in questa setti-mana, oppure meglio chiu-dere la partita subito.

    Alessandra Arachi RIPRODUZIONE RISERVATA

    Senza fattinuovinessunopu costrin-gerci acontinuarein questamaniera.Megliochiudere

    GianlucaMiccich

    Nel 2012La sedutainaugurale dellaXVI legislaturadellAssemblea

    regionalesiciliana, con lanuova giuntaguidata daRosarioCrocetta riunitaper la primavolta a Palermoil 5 dicembre.In tre anni ilgovernatore haeffettuato 3rimpasti,superato 2 votidi sfiducia ecambiato 37assessori

    PALERMOAl quarto giorn o diclausura, dopo i pianti e la ri-bellione, ecco Rosario Crocet-ta spostarsi dalla francescanacasetta di Castel di Tusa e

    comparire alle quattro del po-meriggio a Palazzo dOrleans.Rieccolo nella sede del go-

    verno regionale con le vetratedi fronte allaustero bastionedi Palazzo dei Normanni dove igrandi manifesti della Via Cru-cis pi che ad una suggestivamostra di Botero fanno pensa-re a quello che lui definisce co-me il suo calvario. Prontoinfatti ad attraversare oggi alle16 quei cento metri per la se-duta dellAssemblea dove tuttiinvocano a parole le sue dimis-sioni, ma dove tanti sperano dinon vederle rassegnare. Per-ch se va a casa Crocetta, van-no a casa tutti e 90 i deputati.

    Cosa dir il governatore lospiega al Corriere: Dir chenon posso dimettermi su unamotivazione inesistente, suuna telefonata e su una frasesmentite dalla Procura. Dirche non sono disponibile a su-bire allinfinito il martirio, de-ciso a continuare a combattereil malaffare. Ma che, fatte alcu-ne cose importanti per la Sici-lia, per questa terra che ri-schierebbe la fine della Grecia,possiamo valutare con Parla-mento e maggioranza, dentroil centrosinistra, un percorsoper una chiusura anticipatadella legislatura.

    un colpo di scena. Signifi-ca che si va al voto. Entro pocotempo, conferma Crocetta:Tempi brevi. Per poveri, pro-vince, acqua pubblica, bilan-cio e sblocca-Sicilia potrebbe

    bastare un mese. Sfibrato daicolpi secchi assestati alla suastoria di paladino antimafia dachi lo presenta ormai solo co-me un impostore, il governa-tore non abbandona le barri-cate, ma sembra cercare una(dignitosa) via duscita sgan-ciandosi comunque dallinfa-mia del bollo impresso dalleintercettazioni in cui i suoistretti amici brigano e strapar-lano anche offendendo Lucia

    Borsellino.Questa pi duttile posizione

    alleggerisce il peso caduto sul-le spalle del giovane segretariodel Pd siciliano, Fausto Raciti,schietto nel rimproverare Cro-cetta senza perifrasi: Per latelefonata inesistente lho di-feso. Per le intercettazioni vereno. E queste confermano lesi-

    stenza di un cerchio magico

    che ha messo in piedi e che glista facendo perdere la faccia.Un cerchio diventato un gover-no parallelo, un sistema dirapporti che vede coinvolti lexmagistrato antimafia Antoni-no Ingroia, lex presidente del-lAntimafia Beppe Lumia, ilmedico che sparlava di legalitMatteo Tutino, il manager di

    Villa Sofia Giacomo Sampieri,

    e altri registi non proprio oc-culti.

    E adesso, come ipotizza ilpresidente nazionale del parti-to Matteo Orfini, possibilepure la sfiducia a Crocetta?Diciamo che si lavora allusci-ta. Pu essere una settimana,un mese o due. Ma quandoesci da una casa devi lasciarla

    ordinata, se vuoi rientrarci. Ilproblema non solo staccarela spina, ma prefigurare undopo, senza dimenticare che ilgoverno nazionale ha impu-gnato i bilanci 2016-2017, chenon possiamo procedere conesercizi provvisori, che ri-schiano il default senza poterepagare gli stipendi....

    Ecco le cose da fare per evi-tare leffetto Grecia. Unicopunto dintesa fra Crocetta e

    Raciti. Per guadagnare qual-che mese, per varare riforme eprovvedimenti necessari. MaRaciti disponibile solo a pat-to che il governatore volti lespalle al cerchio magico:Deve dire basta alla mitologiadellantimafia ridotta a stru-mento di potere, a quel model-lo da lui scelto come terreno dilegittimazione, lo stesso cheadesso gli si ritorce contro, cir-condato da Tutino che si fastrada a colpi di denunce, daLumia che conosciamo bene eancora di pi da Ingroia.

    Potrebbe apparire una tardi-va filippica, ma Raciti assicurache la battaglia risale allannoscorso, quando io mi misi ditraverso per le Europee allacandidatura di Lumia prefe-rendo il professore Fiandaca eloro immediatamente rispose-ro nominando una sfilza di

    manager nella sanit. Racitiha ritrovato questo passaggiochiave fra le pieghe della ri-sentita lettera di dimissioni diLucia Borsellino dallassesso-rato alla Salute: Racconta ilcorto circuito fra lei e quelgruppo. Noi eravamo per lei.Noi del Pd puntavamo su Lu-cia, non sugli altri. Ed chiaroche Lucia ha lavorato dallin-terno per smontare tutto.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Chi

    Fausto

    Raciti, 31 anni, stato elettodeputato coni democraticinel 2013, segretarioregionaledel Pd siciliano

    Le prioritDobbiamo primaoccuparci di bilancio eSblocca-Sicilia per nonfare la fine della Grecia

    Il Pd avanza: possibile la sfiducia a CrocettaOrfini parla di un quadro inquietante di relazioni pericolose a prescindere dalla telefonata falsa

    Il colloquio

    di Felice Cavallaro

    La resa del governatore

    Un mese per le riformePoi posso andarmeneE Raciti attacca il suo cerchio magico, da Ingroia a Lumia

    Gli attoriCon Parlamento emaggioranza possiamovalutare una chiusuraanticipata

    La parola

    ARS

    LAssemblea regionalesiciliana lorganolegislativo della RegioneSicilia, come previsto dallostatuto speciale. Fu la primaa riunirsi in Italia dopo lafine della II guerra mondiale,il 25 maggio del 47, ed

    lunica i cui componentisono definiti deputati.

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    Corriere della Sera Marted 21 Luglio 2015 PRIMO PIANO 9

    Sicilia e Roma, voto in primaveraCos Renzi vuole gestire la crisiIl premier non intende far cadere subito Crocetta per evitare effetti domino

    Il retroscena

    di Maria Teresa Meli

    R OMA Gli tocca in sorte uncompito paradossale. Difende-re, alle prossime amministra-tive, le posizioni dei sindaciche alle primarie hanno battu-to i candidati del Pd di Bersani.

    A Milano come a Napoli, aCagliari come a Genova, e cosproseguendo, siedono sullapoltrona di primo cittadino,tranne che a Torino e a Bolo-gna, tutti gli esponenti dellasinistra che hanno inflitto unasonora sconfitta ai rivali De-mocrats buttati nellagonedelle primarie dal precedentesegretario. Solo che adessoquelle citt sono considerate

    del Pd, quindi, se vengonoperse, chi perde lui: MatteoRenzi.

    Come se non bastasse, acomplicare una situazione gidi per s pi che aggrovigliata,si sono aggiunte delle situazio-ni nuove. In Sicilia c RosarioCrocetta, che non va pi per lamaggiore nellisola. E non soloper la storia della presunta in-tercettazione che lo coinvolge-rebbe. Il Pd, nei panni nuovi diDavide Faraone, e in quelli vec-chi di Tot Cardinale, vorrebbeandare subito alle elezioni persostituirlo.

    Dal Nazareno non sono af-fatto contrari ad abbandonareCrocetta al suo destino. Per civogliono tempi e modi. Comeha spiegato lo stesso premier

    Matteo Renzi ad alcuni parla-mentari siciliani e ai fedelissi-mi. Non si tratta solo della sto-ria dellintercettazione, dellacui veridicit ancora non si sanulla. unaltra la questioneche preoccupa il presidentedel Consiglio, sempre attentoa evitare passi falsi, soprattut-to in questa fase in cui di sva-rioni ce ne sono stati fatti sintroppi. Se sfiduciamo Crocet-

    ta e lo costringiamo alle dimis-sioni ora e andiamo alle ele-zioni subito stato il succodel ragionamento del presi-dente del Consiglio rischia-mo un effetto domino sulleamministrative, perch sap-piamo tutti come pu andare afinire il voto in Sicilia.

    Gi, uno di quei casi in cui

    si pu tranquillamente direche da una sconfitta ne nasceunaltra e poi una nuova anco-ra.

    Per farla breve, far cadereCrocetta adesso sarebbe un er-rore, perch, per la legge elet-torale siciliana, bisognerebbeandare al voto in ottobre. Il chesignificherebbe, spiega un au-

    torevole esponente renziano,regalare la regione a BeppeGrillo e far arrivare il Pd nonsecondo, bens quarto.

    Perci il lavoro che il pre-mier ha affidato nelle manidellabile e sempre cauto Lo-renzo Guerini (e solo nelle sue) quello di cercare di capire co-me puntellare la giunta sicilia-

    na fino a dicembre. Di l a gen-naio il passo breve, poi si arri-va in primavera e l e regionalianticipate nellisola si terrannocon le amministrative. Esatta-mente ci che Renzi vuole.

    Ma il premier, a dire il vero,vorr ebb e di pi , per evi tareche il Pd appaia come una for-za politica appannata, inagonia, in preda ai potentatilocali, dove il primo che si al-za crede di comandare senzapensare al bene comune ditutto il partito. Ossia chiarireuna volta per tutte anche il ca-so Roma: Non detto chenon si ripassi da Vespa, la

    battuta che pi di un fedelissi-

    mo gli ha sentito fare in questigorni. Gi, fu proprio a Porta aPorta, che il premier fece chia-ramente intendere a Marinoche poteva rimanere al suo po-sto solo se dimostrava di esse-re in grado di governare la cit-t.

    Di tempo ne passato un poda quella volta e finora il sin-daco, dicono al Nazareno, ha

    manifestato solo una certa dif-ficolt a mettersi in sintoniacon i romani. Il riferimento alla risposta stizzita che Mari-no ha dato a quella signora chelo contestava, e che ha spopo-lato su tutti i social network.

    Per farla breve, si potrebbevotare in primaver a non soloin Sicilia, ma anche nella Capi-tale...

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    Lintervista

    Natoli: i politici devono avere un surplus di moralitPurtroppo c voluta altra

    sofferenza per una famiglia cheha gi pagato un altissimo tribu-to di dolore, ma come se le pa-role di Manfredi Borsellino aves-sero dato nuova linfa al ricordodel padre, che nel corso deglianni ha rischiato di diventareuna consuetudine o poco pi,dice Gioacchino Natoli, che dagiudice istruttore lavor al fian-co di Paolo Borsellino e Giovan-ni Falcone, e ora presidentedella Corte dappello di Palermo.Sabato era in prima fila ad ascol-tare le parole del figlio del magi-strato assassinato 23 anni fa, eora ripensa a quella ventata diaria pura, una sferzata che haemozionato tutti. un ulterioredebito che il Paese ha contratto

    con Paolo Borsellino.Ma quel discorso stato an-che un atto daccusa.

    Effettivamente, come ha sot-tolineato Manfredi, le dimissio-ni di Lucia Borsellino da asses-sore alla Sanit avrebbero meri-tato maggiore attenzione e ri-flessione. S voluto archiviarefrettolosamente una questioneche invece aveva motivazionimolto importanti. La scelta divoler aprire le porte della Sanit

    agli inquirenti stata coraggio-sa, oltre che di grande significa-to civile.

    Pensa anche lei che la Sici-lia, con due ex governatoricondannati per contiguit conla mafia e quello attuale travol-to dallultima polemica, siauna terra disgraziata?

    Penso che qui pi che altro-ve convivono in maniera quasiinestricabile comportamenti eatteggiamenti morali che do-vrebbero essere i ncompatibili.Diversi rappresentanti delle isti-tuzioni infedeli e deviati sono

    stati processati, ma ci non im-munizza per il futuro. Per questo necessario un tasso di moralitpi alto e consapevole; una sen-sibilit sociale ai valori eticisempre allerta, per evitare collu-sioni e commistioni inaccettabi-li.

    Si riferisce alla politica sici-liana?

    Alle istituzioni in genere; lapolitica, certo, ma non solo.Chiunque di noi deve avere unavig ilan za raff orza ta, e tener ecomportamenti corretti. Anchelapparire, non solo lessere, fondamentale, e probabilmentepure a questo si riferiva LuciaBorsellino nel motivare le suedimissioni. Ovunque non tuttooro quel che luccica, ma in Sici-

    lia, purtroppo, c molto rame emolto piombo.Che cosa pensa del caso

    Crocetta?Della vicenda non posso e

    non voglio parlare, n esprimovalutazioni sul governatore. Milimito a sottolineare, come hadetto Manfredi, che indipen-dentemente dallautenticit del-lintercettazione negata, emer-so un contesto che non lasciatranquilli. Quanto alla classe po-

    litica, ritengo che sia lo specchiodella societ che rappresenta; inquesto senso dobbiamo guar-darci dentro e fare tutti un po diautocritica: se i politici tengonocomportamenti che non ci piac-ciono o non sembrano adeguati anche perch noi non faccia-mo abbastanza per farli com-portare diversamente.

    Le vicende di questi giorni,come altre in passato, confer-mano la profezia di Leonardo

    Sciascia del 1987 sui profes-sionisti dellantimafia?

    Quel titolo fu linfelice sinte-si di un articolo che, a maxipro-cesso ancora aperto, fu percepi-to e soprattutto utilizzato persferrare un attacco a Paolo Bor-sellino da parte dei tanti nemicidi quellautentica ventata di rin-novamento nel contrasto a Cosanostra. Poi anchio so bene che

    lantimafia stata sfruttata neltempo dagli stessi mafiosi, infil-trazioni e strumentalizzazionisono sempre dietro langolo. Pu-re in questo settore non bisognamai abbassare la guardia.

    Nonostante la smentita del-la Procura, teme che il nuovocaso Crocettasar utilizzatoper accelerare la riforma delleintercettazioni?

    Quando per anni non si rie-sce a sciogliere un nodo realeogni polemica in questo casoinfondata, visto che la registra-zione stata negata rischia didiventare il pretesto per soluzio-ni improvvisate. Le intercetta-zioni sono uno strumento utilis-simo e indispensabile, ma biso-gna evitarne luso distorto e de-

    viato che ta lvolta s verificato.Tutto deve restare segreto finoalla discovery, e dopo bisognaevitare conseguenze su soggettirimasti impigliati nelle conver-sazioni senza avere nulla a chevedere con il bersaglio investi-gativo. Se n discusso tanto, ora il momento delle scelte: consa-pevoli, ponderate, ma evitandodi rimanere in mezzo al guado.

    Giovanni Bianconi RIPRODUZIONE RISERVATA

    Il rischio M5S

    Secondo il Pd andarealle urne in ottobresignificherebbe regalarela regione a Grillo

    Cristoforetti A Palazzo Chigi

    Lincontrocon AstroSamanthae il foulard in regalo

    Lastronauta e capitano dellAeronautica Samantha Cristoforetti, dopo pidi 6 mesi in orbita terminati l11 giugno, tornata in Italia e ha dedicato lagiornata di ieri agli incontri istituzionali. In mattinata al Quirinale, dove stata nominata da Sergio Mattarella Cavaliere di Gran Croce dellOrdine alMerito della Repubblica. A Palazzo Chigi invece arrivata poco primadelle 13: unora e mezzo di colloquio riservato con Matteo Renzi, a cuiAstroSamantha ha regalato un foulard commemorativo della suamissione col motto dellAeronautica con valore verso le stelle (Ansa)

    Le intercettazioniIl presidente della Cortedappello di Palermo:sulle intercettazioni il momento delle scelte

    I fronti

    In Sicilia lapolemicapolitica che si abbattuta suRosarioCrocetta haportato il Pdlocale achiedereelezioniimmediate persostituire ilgovernatore.Ma in tal casoper la leggeelettoralesiciliana sivoterebbe inottobre mentreMatteo Renzipunta a farslittare il votoin primaverainsiemecon leAmministrative

    A Roma lagiunta guidatada IgnazioMarino scossa l11giugno dallasecondatranche diarresti perMafia Capitale

    Il sindaco alcentro degliattacchidellinteraopposizioneprima e del suoPd poi. AncheRenzi attacca:Se Marino sagovernaregoverni, sennvada a casa. Il14 luglio, poi, sidimette ilvicesindacoLuigi Nieri.Anche perRoma Renzipunterebbe alvoto inprimavera

    A Bologna ilPd localeguarda confreddezzaallipotesi diricandidare ilsindacoVirginio Merola.Renzi potrebbedecidere ditrovare unnome nuovo edElisabettaGualmini,politologa evicepresidentedella giuntadellEmiliaRomagna, una figura cheil premier

    starebbevalutando perla corsa

    Chi

    GioacchinoNatoli, 67 anni,presidentedella CortedAppello diPalermo dalloscorso aprile

    Il bacioManfredi Borsellino con la sorella Lucia nel 2012

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    Primo piano Il centrodestra

    Ecco la lista dei verdinianipronti per il gruppo al SenatoI neoresponsabili sono undici sicuri. Tre gli indecisi: tra questi Villari

    Il retroscena

    di Tommaso Labate

    ROMAVerdini, Mazzoni, DAn-na. Falanga, Longo, Auricchio.Conti, Barani, Compagnone,Scavone, Ruvolo. Allinternodel laboratorio di Denis Ver-dini scorrono la formazionecome se fosse lantico undicitipo di una squadra di calcio.E la lista stata letta e rilettatante di quelle volte che, tra ifedelissimi del senatore tosca-no, ormai c chi la conoscemeglio del Sarti-Burgnich-Facchetti della vecchia Interdegli anni Sessanta.

    Ancora qualche ora e proba-bil men te dom ani , anc he sequalche rinvio non si pu

    escludere, nascer il gruppodei neo-responsabili a PalazzoMadama. Quelli che formal-mente rimarranno allopposi-zione ma sostanzialmente so-sterranno le riforme del gover-no Renzi. Il nome scelto Al-leanza popolare, liberale edelle autonomie, anche per-ch la formula individuata inun primo momento checontemplava lutilizzo del ter-mine Azione gi stataregistrata da unaltra associa-zione politica. E il battesimoandr in scena nel momento incui i parlamentari pronti a sal-tare il fosso apporranno la lorofirma in calce a un documento

    politico confezionato in questeore dal deputato verdinianoMassimo Parisi.

    La riunione decisiva per ilvaro uffici ale del grupp o deineo-responsabili ci sar oggi.Con un giro di sms e telefonate,ieri Verdini ha convocato latruppa per fare il punto finalesui sicuri e per chiedere de-finitivamente agli indecisi disciogliere lultima riserva. Nel-la lista dei sicuri o, me-glio, di quelli che i verdinianiconsiderano sicuri ci so-no tre forzisti (Verdini stesso,Riccardo Mazzoni e Domenico

    Auricc hio), due fittian i (CiroFalanga ed Eva Longo, lunicadonna), uno appena uscito daForza Italia ora al gruppo misto(Riccardo Conti), pi cinqueesponenti di Grandi autono-mie e libert (Lucio Barani, Do-menico Compagnone, AntonioScavone, Giuseppe Ruvolo eVincenzo DAnna). Tutti sonostati eletti nelle file del vecchioPdl e, visto che sono undici, ba-sterebbero a formare un grup-po con tutti i crismi. Nella listadegli indecisi, invece, figu-rano Giovanni Mauro, lex le-ghista Michelino Davico e il

    forzista Riccardo Villari, ex pre-sidente della Vigilanza Rai.Questultimo, qualora decides-se di aderire, potrebbe esseredesignato come capogruppo.

    Oggi, insomma, si capir seloperazione partir effettiva-mente domani o se sar neces-sario aspettare qualche giorno.Possibili ripensamenti? Nessu-no, visto che Verdini, dopo laguerra scoppiata nel cerchiomagico di Forza Italia, ancorapi determinato ad andareavanti. Anche per sfruttare las-sist del governo sul patto congli Italiani proposto da Renzi,

    che ovviamente i neo-respon-sabili sosterranno al Senato.

    Gi, il Patto con gli Italia-ni. Berlusconi ufficialmentenon ha ancora detto la sua. Ma,in un giro di consultazioni coifedelissimi, lex premier ha gilasciato intendere il modo incui risponder a Renzi. Quelladi Matteo la scopiazzatura delmio vecchio contratto con gliitaliani, ha detto ai suoi nelweekend. Con la differenza,ha aggiunto, che qua non cisono le coperture per procede-re al taglio delle tasse senza ag-giungerne di nuove. Secondoi berlusconiani, quello di Renzi

    un bluff. Perch il premiernon avr il coraggio di tagliarela spesa pubblica. A sintoniz-zarsi con le antenne di RadioArcore, lunico slogan che si ri-cava a commento della mossadi Palazzo Chigi quello chesegue: Mancavano solo BrunoVespa e lo scrittoio di ciliegio.Poi la copia del vecchio con-tratto con gli italiani di Berlu-sconi si sarebbe trasformata inun plagio. Contromosse? Perora, stata la regola di ingag-gio berlusconiana, rimania-mo fermi. Tanto i soldi per arri-vare a q uesti tagli delle tassenon si troveranno mai.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    In Aula

    Denis Verdinicontesta larottura delpatto delNazareno sulleriforme(annunciata daBerlusconi agennaio) ed critico sullagestione delpartito

    Insieme auna decina di

    senatori (da FI,Gal e dal misto) pronto a darevita a ungruppo persostenere leriforme delgoverno, chea PalazzoMadamapotrebbe averedifficolt suinumeri

    Senatore

    Denis Verdini, 64anni, ex deputato, a PalazzoMadama dal 2013

    Lincontro

    Tajani chiede pi orgoglio. I nostri valori quelli del PpeSilvio Berlusconi non apparso n in video nin voce. Ma loro, quelli di Forza Italia che c,ci sar e dove tutti dovranno tornare, hannorisposto numerosi allappello di AntonioTajani. E, ieri mattina, con 40 gradi percepiti,si sono ritrovati a Palazzo dei Campanari, aRoma, per una giornata di orgoglio azzurro.Da Mariastella Gelmini ad Anna MariaBernini, da Altero Matteoli a Franco Carraro,assieme a molti sindaci, che hanno auspicatoun nuovo corso di un partito devastato dadelinquenti, nani e ballerine. Quello in cui,per la Mussolini, bisogner uscire dalla

    sindrome degli uccellini: quelli cheaspettavano a bocca spalancata che arrivasse ilpavone a nutrirli. Il pavone-Berlusconi impegnato a costruire lAltra Italia? Nonimporta, sostengono. I valori da difenderesono sempre gli stessi: quelli del Partitopopolare europeo, ricorda loro Tajani. DenisVerdini e i suoi cambiano strada? Andasseropure. Chi lo ha gi fatto, dicono, non finitomai bene, dicono. E poi, auspica Tajani, ilpatchwork centrodestra nel 2018 tornerunito per battere il centrodestra.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Chi AntonioTajani, 61 anni,vicepresidentedel Parlamentoeuropeo

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    12 Marted 21 Luglio 2015 Corriere della Sera

    I malumori dem sul piano anti-tasseBersani: bene ma non aiutiamo la destraDAttorre: togliere a tutti quelle sulla casa non di sinistra. Guerini: a noi interessa lItalia

    Lintervista Nardella: abbassare le impostenon significa tagliare i serviziper noi sindaci sfida imperdibile

    di Alessandro Trocino

    I tagli

    Sabato aMilano, davantiallassembleadel Pd riunita aExpo, MatteoRenzi haannunciato unarivoluzionecopernicanasul Fisco: Il Pdnon sar pi ilpartito delletasse, ha detto

    Un capitoloriguardalabolizione nel2016 delletasse sullaprima casa (inparticolare laTasi; lImusullabitazioneprincipale,tranne perimmobili dilusso, non sipaga dal 2013).Nei piani delpremier ancheil taglio di Imuagricola e sugliimbullonati(macchinariindustriali fissi)

    Nella

    rivoluzionefiscalepresentatasabato anche itagli a Irap eIres nel 2017 ela revisionidegli scaglionidellIrpef dal2018

    Domenica unaltro annuncio,al Tg2, sulpatto con gliitaliani sulletasse: Se leriforme vannoavanti saremoin grado diabbassare di50 miliardi in 5

    anni le tasseagli italiani

    Scetticalopposizione:Le tasse sullacasa leabrogammonoi nel 2008,qualcuno credeche Renzi lopossa faredavvero?,chiedono daForza Italia. Maanche nellasinistra pd, etra i fuoriusciti,c stataqualcheriserva:

    attenzione acome si taglianon si trascurila lottaallevasione

    La Commissionenon si sbilanciaResta il macignodel debito

    Bruxelles

    DALLA NOSTRA INVIATA

    BRUXELLESCome sempreaccade in questi casi, laCommissione europea nonrilascia mai commenti dellaprima ora e rinvia in unsecondo momento, aquando gli annunci si sono

    tradotti in provvedimenti,eventuali valutazioni. Lariforma del Fiscoannunciata dal premierRenzi non fa eccezione. LaCommissione Ue spiegaun portavoce valuter laposizione fiscale dellItaliaad ottobre quando Roma,come gli altri Stati membri,presenter la legge diStabilit 2016 che dovrrispettare i parametriprevisti dal patto di stabilite crescita. In pi laCommissione prosegueil portavoce continua amonitorare ladozione elattuazione dellagenda diriforme annunciate e comelItalia sta fronteggiando losquilibrio macroeconomico

    eccessivo dovuto alladebole competitivit eallalto debito pubblico cherichiede unazione politicadecisiva. Insomma, ivincoli sono ben chiari esono sempre gli stessi,ovvero il rispetto del tettodel 3% del deficit elimpegno a far scendere ildebito verso il 60%. Per il2015 ci stata riconosciutauna certa flessibilit perchsi sono combinati duefattori: lo stato ciclicodelleconomia eraparticolarmente negativo eil Paese ha avviato una seriedi riforme giudicatecredibili e significative. Amaggio le raccomandazionidi Bruxelles sul programmadi stabilit 2015 dellItalia,tenuto conto delleprevisioni di primaveraelaborate dal team degliAffari economici guidato alcommissario PierreMoscovici, hannoriconosciuto a Roma tuttala flessibilit possibile inbase allo sforzo che stacompiendo per le riforme.Ma resta il macigno deldebito: ogni risparmiodovrebbe andare a ridurlo.Il rischio una proceduradi infrazione. Unopzioneper ottenere altraflessibilit sarebbe chiederelapplicazione della clausolaper investimenti nel 2016,visto che la crescita italiana

    resta sotto il potenziale:Roma potrebbe usare ilmargine sul deficit fino al3% solo per investimenticofinanziati dalla Ue. Madovrebbe raggiungere unaggiustamento di bilancioverso lobiettivo a mediotermine entro il 2017, ora invece slittato al 2018.

    Francesca Basso RIPRODUZIONE RISERVATA

    Dopo la contestazione La donna offesa dal sindaco

    Marino si scusi o mi rivolger ai legaliIl sindaco si deve scusare, con tutto San Lorenzo. Se non chieder scusapubblicamente mi rivolger a un avvocato. Lucia Rinaldi, 67 anni, la donnaalla quale Ignazio Marino, affrontando domenica la contestazione di alcuni

    cittadini durante la commemorazione del bombardamento di San Lorenzo,hadetto: Colleghi i due neuroni (nella foto Benvegn-Guaitoli). Dopo lepolemiche, Marino ha replicato: Il battibecco nato dal fatto che il mio pap stato deportato e mia madre era finita sotto le macerie.

    ROMA Dopo Jobs act, buonascuola, legge elettorale e rifor-me costituzionali, il turno delFisco. Si allunga lelenco dei te-mi sui quali la minoranza delPartito democratico d batta-glia. E a segnalare il cresceredellinsofferenza, dopo la rela-zione del segretario MatteoRenzi, che allassemblea del Pdha annunciato una riduzionegeneralizzate delle tasse e labo-lizione di quelle sulle prime ca-se, Pier Luigi Bersani.

    Lex segretario si esprime suFacebook. Sinteticamente, masi fa capire bene: sacrosantoridurre il carico fiscale ma c

    modo e modo e bisogna final-mente discutere sul serio. Nonsi vorr certo tirare la volata almodo della destra. Bersani dcorpo ai pensieri di chi nei gior-ni scorsi ha tracciato un paralle-lo tra lannuncio di Renzi equello fatto, a suo tempo, daSilvio Berlusconi.

    I sospetti di un annuncio ascopo elettoralistico, con scarsaattenzione alle differenze di ce-ti e classi, hanno preso corponella minoranza da subito. ConRoberto Speranza che chiedeprogressivit e si dice in dis-senso sullabolizione per tuttidellImu sulla prima casa. E conVincenzo Visco, gi minist rodel Tesoro, che attacca Renzinon solo sullImu ma anche sul-la mancata battaglia del gover-

    no contro levasione fiscale. Dafuori si fa sentire anche StefanoFassina, ormai ex, che conside-ra immorale eliminare la tas-sa sulla prima casa per tutti.

    Guglielmo Epifani pi cauto,ma ugualmente critico: Renzicoglie un malessere forte sulprelievo fiscale in Italia, giuntoal 43-44 per cento. Pressioneche anche iniqua. Ma per es-sere credibile, Renzi dovrebbepassare dallannuncio alla pro-posta concreta, con coperturefondate. Epifani chiede equi-

    t: Oggi lIrpef la pagano sol-tanto dipendenti e pensionati,ma nel progetto di Renzi glisgravi per queste categorie arri-veranno nellultimo anno di le-gislatura.

    Alfredo DAttorre consideracondivisibile lobiettivo di av-viare un programma di riduzio-ne fiscale, chiedendo allEuropa

    di derogare dal fiscal com-pact. Ma sulle priorit abbia-mo idee diverse: Lidea di ta-gliare la tassa sulla prima casaper tutti, che era di Berlusconi,non mai stata del centrosini-stra. Del resto anche i renziani,allepoca del governo Letta,quando Berlusconi faceva pres-sione, erano contrari al taglioper gli immobili di lusso. PerDAttorre va invertito lordinedegli interventi: Non ha sensodire, tagliamo subito le impostesulla prima casa, poi rivediamola tassazione alle imprese e nel2018 lIrpef. Bisogna comincia-re da questultimo. E alleggerire

    il peso fiscale sul lavoro auto-nomo e sulla piccola impresa,oltre che sui pensionati.

    Una rispo sta alle critiche diBersani e della minoranza arri-va dal vicesegretario del Pd, Lo-renzo Guerini, che respinge ilparallelo con Berlusconi: Nonabbiamo lossessione di quelche ha detto Berlusconi, che poiin larga parte non ha fatto. Anoi interessa lItalia. Abbiamoproposto agli italiani un pattoper una poderosa riduzione fi-scale. E gli italiani sanno chepossono fidarsi: basta pensareagli 80 euro. Quanto alle co-perture, saranno indicate nel-la legge di Stabilit e stiamo la-vorando sui tagli alla spesa. Adifesa delliniziativa renziana,scende anche il deputato dem

    Federico Gelli: Ridurre le tasse di destra? Ecco come si perdo-no le elezioni.

    Al. T. RIPRODUZIONE RISERVATA

    ROMABene la riduzione gene-ralizzata delle tasse. E ora ilmomento anche per una revi-sione radicale del patto di sta-bilit. Dario Nardella stato alungo braccio destro e vicesin-daco di Matteo Renzi. Non sor-prende, quindi, che apprezzila svolta del segretario. Ma dasindaco di Firenze, deve guar-dare anche al bilancio e alle ri-percussioni che un interventoche elimina Imu e Tasi potreb-be avere sui conti dei Comuni.

    Sindaco, come accoglie-ranno la proposta di Renzi isuoi colleghi?

    Io credo che i sindaci nonpossano lasciar cadere una sfi-da di questa portata. Loccasio-ne di riformare il sistema fi-scale non si pu perdere. sbagliato trincerarsi dietro ai

    luoghi comuni: e cio che il ta-glio delle tasse porti automati-camente a un taglio dei servi-zi.

    accaduto e pu accadere.Posso citare Firenze. Gi

    Renzi aveva portato laddizio-nale Irpef al 2 per cento. Io lhoazzerata per i redditi pi bassi. un provvedimento che com-porta la rinuncia a 34 milionidi euro. Stima ricavata daquanto incasseremmo se ap-

    plicassimo il livello medio del-laddizionale Irpef dei Comuniitaliani. Da noi, per esempio,le scuole materne sono gratui-te. Come altri servizi.

    E come fate?Con la riorganizzazione dei

    servizi. Non soltanto con il ta-glio della spesa, perch pi ditanto non si pu fare. Ci sonoformule di gestione che posso-no garantire una collaborazio-ne tra privato e pubblico. Op-pure con la privatizzazione, co-me abbiamo fatto con lAtaf,lazienda dei trasporti: abbia-mo prima pareggiato il bilan-cio e poi labbiamo privatizza-ta. Ma abbiamo fatto anche unpiano di riduzione delle parte-cipate, da 20 a 13.

    La minoranza del Pd gisul piano di guerra, dopo

    aver ascoltato lannuncio diRenzi, con tanto di parallelocon Berlusconi. Bersani av-verte a non tagliare come fa-rebbe la destra.

    Intanto sono stato vicesin-daco con Renzi e le tasse abbia-mo cominciate ad abbassarlequando Bersani era ancora se-gretario. Laddizionale Irpef,ma anche la tassa sui rifiuti allefamiglie. Non una novitquesto impegno di Renzi sulla

    pressione fiscale. E poi la mi-sura degli 80 euro, che rientranella politica del governo, nonva ce rto a d a gevolare i r icchi.Giova ai redditi bassi fino a 25mila euro. Non vedo una politi-ca di destra. A differenza diBersani, penso che ci debba es-sere un confronto tra sindaci egoverno. Perch alcune nostreproposte si possono aggancia-

    re a quelle dellesecutivo.Per esempio quali?Io credo che la riduzione

    delle tasse sulla casa potrebbeessere pi efficace se ci fosseuna radicale revisione del pat-to di stabilit. venuto il mo-mento di passare dal patto distupidit, come lo chiamavaproprio Matteo, a un patto perla crescita, per rilanciare gli in-vest ime nti pub bli ci. Ques ta

    combinazione potrebbe avereun effetto duraturo.

    Il patto di stabilit di ori-gine europea.

    La logica perversa del fiscalcompact non appartiene aitrattati comunitari, ma stataintrodotta con i regolamenti,come ricorda il giurista Giu-seppe Guarino. Torniamo aitrattati comunitari. Non puessere un tabu la revisione delfiscal compact. Anche perchla Francia lo ha sforato.

    A volte si ha limpressioneche si faccia il gioco delle tretavolette: si toglie da una par-te e si mette dallaltra. Non che il governo taglia le tasse ei Comuni le aumenteranno?

    C un antidoto a questoproblema. Il ministero del-lEconomia potrebbe cambiare

    i criteri dei trasferimenti delloStato, premiando i Comuni vir-tuosi, che riescono a mantene-re la tassazione bassa. Oggi cil meccanismo opposto. Puoiaumentare tasse? Ti taglio i tra-sferimenti. Invece devessere ilcontrario: se riesci a tenerebasse le tasse, ti do gli incenti-vi. Governo centrale e autono-mie devono marciare nellastessa direzione.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Chi

    DarioNardella, 39anni, sindacodi Firenze damaggio 2014.Ha ottenuto il59,2% dei voti

    statovicesindacocon Renzi (dal2009) e allePolitiche 2013 stato eletto

    alla Cameracon il Pd. Ha undottorato diricerca inDiritto pubblico

    Il fiscal compactLa riduzione delle tassepu essere pi efficacecon la radicale revisionedel patto di Stabilit

    Primo piano Il governo

    Pierre Moscovici, Affari economici

  • 7/25/2019 Corriere della sera 21 07 2015

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    Corriere della Sera Marted 21 Luglio 2015 ECONOMIA 13

    ROMAAbbiamo fatto e faremotutto il possibile perch non cisiano danni ai cittadini e cali digettito. La dichiarazione di ri-messa del direttore del-lAgenzia delle Entrate, Rossel-la Orlandi. Gli effetti della sen-tenza della Consulta, che ha di-chiarato illegittima la nominadi 800 dirigenti, del resto, gra-vano quotidianamente sullatti-vit del lAgenz ia. Oltre ogniprevisione. Tanto che ieri altermine di un seminario alla

    Camera la Orlandi ha volutoprecisare: Nonostante le criti-cit e i rallentamenti, conse-guenti allintervento dei giudicicostituzionali, individuarenumeri ora non mi sembra co-erente. Nei fatti loperativitdellAgenzia, come raccontatodal Corriere della Sera du egiorni fa, vicina alla paralisi ele attivit di riscossione e di lot-ta allevasione registrano unforte rallentamento. Nelle ulti-me settimane riesploso il

    contenzioso.I contribuenti puntano a ve-

    rificare, tramite laccesso agliatti, se a firmare le loro prati-che sia stato uno dei dirigentioggetto della sentenza. Nel ca-so contano di annullare il prov-vedimento. Una dinamica mi-cidiale, costata gi 1,5 miliardidi euro di minori incassi, e chepotrebbe creare un buco da 5miliardi se gli accertamentinon riprenderanno a pieno rit-mo. Il governo intervenuto e,

    in attesa di un concorso per as-sumere i dirigenti, ha optatoper una soluzione ponte checonsenta di recuperare 580funzionari al ruolo dirigenzia-le. Il rimedio indicato in unemendamento al ddl enti loca-li, che dovrebbe diventare leg-ge entro la pausa estiva. Unarisposta demergenza, a diredella stessa Orlandi, che ha am-messo ci sono rallentamenti eimbuti di firma. Le difficoltnon possono continuare anco-

    ra. Il direttore delle Entrate hapoi rivendicato la necessit diretribuire di pi e meglio lecompetenze allinterno dellastruttura, chiedendo rispettoper un lavoro spesso oggetto diminacce. Corriamo rischi tut-ti i giorni. Anche io oggi sonodovuta uscire scortata perchfuori dallAgenzia cera unadonna che mi minacciava, an-che di venire con una pistola.

    Andrea Ducci RIPRODUZIONE RISERVATA

    5miliardiil valore in eurodel buco se gliaccertamentidellAgenziadelle Entratenontornerannoa regime

    800i dirigentidella Agenziadelle Entratela cui nomina stata definitaillegittimada unasentenza dellaConsulta

    Casa, bancomat del FiscoDallIsi alla Tasi, cos lo Stato insegue il patrimonio immobiliare

    ROMAQuando le cose si metto-no male, il governo fa cassa pidel solito sulle voci che, per de-finizione, non possono sfuggi-re al Fisco: dagli stipendi e lepensioni con il prelievo allafonte fino alla casa, bene im-mobile difficile da nascondere.Per la verit, nel 1992, il gover-no Amato, con lItalia sullorlodel baratro, si invent anche ilprelievo del 6 per mille, notte-

    tempo, sui depositi bancari.Che rimasta, in assoluto, latassa pi odiata dagli italiani.Ma, per fortuna, una tantum,almeno in quella forma. La ca-sa, invece, una sorta di banco-mat al quale ricorrono tutti igoverni, ciascuno a modo suo.

    E poich il 76% delle famiglieitaliane vive in una casa di pro-priet, chiaro che togliere omettere una tassa sugli immo-bili , aume ntar la o ridurla , una potente leva per guadagna-

    re voti alle elezioni. Eppure siparla, per esempio con la Tasisulla prima casa, di un prelievoche in media stato di 175 euronel 2014, cio meno di 15 euroal mese, secondo i dati del mi-nistero dellEconomia, per ungettito totale di 3,4 miliardi alquale ora il presidente del Con-siglio, Matteo Renzi, ha annun-ciato di voler rinunciare dal2016. Perch, ha spiegato il suoconsigliere economico, YoramGutgeld, la tassazione sulla ca-sa, in particolare sulla prima,ha avuto un effetto recessivo,non tanto per lentit del pre-lievo ma soprattutto perch haaumentato la sfiducia e il senso

    di insicurezza delle famiglie.Comprensibile, davanti a uncontinuo cambiamento delleregole. In due anni, lImu, ciola principale imposta sugli im-mobili, stata oggetto di 4modifiche strutturali e di ben10 decreti legge su aspetti se-condari (come lImu agricola osui macchinari imbullonati),ha osservato Luca Antonini,presidente della Commissionesul federalismo fiscale del mi-

    nistero dellEconomia. Ne nato un inferno fiscale, dovenessuno ha capito pi niente.

    Ma cominciamo dallinizio.In principio cera lIsi, impostastraordinaria sugli immobili,istituita anche questa dal go-ver no Am ato ne l 19 92, co nunaliquota del 3 per mille sul

    valore catastale degli immobili,e subito trasformata, nel 1993,in Ici (imposta comunale sugliimmobili). Il prelievo da straor-dinario diventava strutturale elaliquota saliva (tra il 4 e il 7 permille a discrezione dei comu-ni). Dieci anni dopo, nel 2003,il gettito gi superava 11 miliar-di, per salire fino a 12,7 nel2007. Poi, nel 2008, lallora pre-mier Silvio Berlusconi, che ginella campagna elettorale del

    2006 aveva promesso laboli-zione dellIci sulla prima casa,la tolse per decreto. Il gettitocal di tre miliardi e rimase in-torno ai nove miliardi e mezzoallanno fino alla drammaticaestate del 2011, con lItalia dinuovo a un passo dalla banca-rotta. Arriv il governo Monti e

    furono davvero lacrime e san-gue. LImu, la nuova tassa mes-sa a punto da Berlusconi, cheavrebbe dovuto prendere il po-sto dellIci dal 2014 (sempreescludendo la prima casa), fuanticipata al 2012, imposta an-che sulle abitazioni principali einasprita con specifici molti-plicatori delle rendite catastali.

    Una stangata che fece balza-re il gettito dai 9,8 miliardi del2011 ai 23,6 del 2012. Subito do-

    po Monti, tocc a Enrico Letta,premier del Pd, ma sostenutoanche da Berlusconi al qualedovette pagare il prezzo di to-gliere lImu sulla prima casa.Che per rispunt, dal 2014,sotto un nome diverso, la Tasi,tassa sui servizi indivisibili. Ifatti smentirono le promesse. Ilcarico fiscale sulla prima casarisult alleggerito di appena500 milioni che per, parados-salmente, sono stati pagati inmeno da proprietari di casecon rendite catastali alte men-

    tre quelli con abitazioni di mi-nor pregio hanno mediamentepagato di pi di prima, perchsono state tolte le detrazionifisse. Sulle seconde case lim-posta aumentata molto.

    Complessivamente, lImu-Tasi nel 2014 costata ai citta-dini 25,2 miliardi, il 15% in pidellImu 2013 (quando non sipag sulla prima casa) il 7% inpi del 2012 (quando limpostacolpiva anche labitazione prin-cipale) e il 157% in pi dellIci

    2011. Adesso Renzi prometteche semplificher tutto con unununica tassa, la Local tax, chenon graver sulla prima casa. Sitratta di uno sconto di circa 3miliardi e mezzo (che diventa-no 5 cancellando anche lImusui macchinari imbullonati equella agricola) su un prelievopatrimoniale sugli immobiliche complessivamente vale cir-ca 45 miliardi lanno tra Imu,Tasi, Irpef, Ires, Iva, imposte diregistro e catastali. E senzacontare la Tari-Tares-Tarsu-Tia, cio le varie tasse sui rifiu-ti: un rompicapo gestito dai co-muni, che costa ai cittadini al-meno altri 8 miliardi allanno.

    Ma come siamo messi neiconfronti internazionali? A li-vello Eurostat e Ocse si posso-no paragonare solo le tasse sul-la propriet. Per lItalia lImu,che appunto passata da circalo 0,6% del Pil nel 2011 all1,2%nel 2013. Siamo ancora sotto laFrancia (2,5% del Pil nel 2013),il Regno Unito (3,2%), gli StatiUniti (2,7%). Ma s opra la Sp a-gna (1,1%) e la Germania (0,4%).

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