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L’iponutrizione si verifica quando i nutrienti sono consumati al di sotto dei fabbisogni fisiologici dell’organismo, a causa di:•sotto-alimentazione dovuta alla scarsa quantità di cibo;•inadeguata preparazione degli alimenti;•monotonia alimentare;•consumo di alimenti eccessivamente raffinati o trattati termicamente e quindi impoveriti in alcuni loro nutrienti essenziali; •cattivo assorbimento di nutrienti.

MALATTIE DA CARENZE ALIMENTARI

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La malnutrizione proteico-calorica (MPC) è una iponutrizione che colpisce soprattutto i bambini sottoalimentati dei Paesi in via di sviluppo.

Come dice il nome stesso, essa è dovuta soprattutto a una carenza di proteine e di energia nel fabbisogno alimentare.

Nelle sue forme più gravi, l’MPC si manifesta sotto forma di kwashiorkor e marasma.

Malnutrizione proteico-calorica (MPC)

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Il kwashiorkor (da un idioma africano = bambino rosso) è una sindrome dovuta a carenza di proteine ad alto valore biologico nella dieta.

Presenta una diffusione in vaste regioni dell’Africa, colpisce soprattutto i bambini fino ai due anni e si caratterizza per ridotto sviluppo corporeo, edemi, caduta dei capelli, pallore, anemia e dermatite con cute di color rosso vivo.

Kwashiorkor

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Il marasma è una sindrome che determina un grave decadimento delle attività dei diversi organi e dei diversi apparati dell’organismo. È dovuto a una carenza generale di proteine e di nutrienti energetici come glucidi e lipidi. Si manifesta già nel bambino ed è caratterizzato da perdita di peso e profonda astenia. Nell’adulto e nell’anziano può essere espressione di un ultimo stadio di deperimento organico e funzionale.

Marasma

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Malattie da carenza di alcune vitamine

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Malattie da carenza di alcune vitamine

Malattie da carenza di alcune sali minerali

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Magrezza

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La magrezza è una diminuzione del peso corporeo che scende al di sotto dei valori desiderabili. Ciò si verifica quando il peso corporeo è inferiore di almeno il 10-15% rispetto a quello desiderabile o teorico. Il soggetto viene definito nello stato di magrezza quando l’IMC è inferiore al valore di 18,5.

Disturbi del comportamento alimentareI Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) costituiscono un gruppo eterogeneo di comportamenti alimentari anomali:•Anoressia nervosa di tipo restrittivo (soggetti molto magri).•Anoressia nervosa di tipo bulimico (soggetti magri).•Bulimia nervosa (soggetti normali/lievemente sovrappeso).•Binge Eating Disorders = B.E.D. (soggetti sovrappeso/obesi).•Disordini alimentari originali ed anomali.

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Anoressia

L’anoressia nervosa si manifesta con il rifiuto del cibo per la paura ossessiva di ingrassare.

Il bisogno di controllare l’alimentazione porta il soggetto a praticare diete sempre più restrittive.

Si manifesta principalmente nelle ragazze e nelle giovani donne (15-20 anni) con grave deperimento da progressiva magrezza, ecc.

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Bulimia

La bulimia nervosa è caratterizzata da ricorrenti abbuffate, che si possono riconoscere in quanto il soggetto mangia (velocemente) una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone consumerebbe nello stesso tempo.La persona bulimica tende ad abbuffarsi di nascosto, nell’anonimato e predilige tutti quei cibi che costituiscono una “tentazione irrefrenabile”.Spesso soffre di depressione.

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L’ipernutrizione si verifica quando i nutrienti sono consumati in eccesso rispetto ai fabbisogni fisiologici dell’organismo. L’eccesso alimentare insieme ad uno squilibrato apporto di nutrienti comporta: •obesità;•aterosclerosi;•ipertensione; •diabete;•alcune malattie tumorali.

MALATTIE DA ECCESSI ALIMENTARI

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Obesità

L’obesità è una condizione patologica caratterizzata da un enorme accumulo di grasso nell’organismo.

Il soggetto obeso viene definito tale quando supera del 20% il proprio peso ideale, mentre si parla genericamente di sovrappeso per valori inferiori (compresi di solito tra il 10-20%).

Oggi si considera, più precisamente, l’indice di massa corporea o IMC.

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Le cause dell’obesità nascono dalla combinazione di numerosi elementi fra i quali la predisposizione genetica, fattori di tipo psicologico, disturbi metabolici, situazioni ambientali.

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Obesità

L’obesità può assumere configurazioni assai diverse per cui possiamo distinguere:•l’obesità di tipo androide (che predilige gli uomini), con grasso localizzato prevalentemente in sede addominale e viscerale;•l’obesità di tipo ginoide (che predilige le donne), con grasso localizzato per lo più a livello delle cosce e dei glutei.

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Obesità

Obesità: regole dietetiche

• non scendere al di sotto delle 1200 kcal/giornaliere (è bene non perdere più di 1 kg di peso alla settimana);

• ridurre la quota di lipidi e zuccheri semplici;• aumentare il consumo di fibra e privilegiare cibi a basso

valore calorico;• suddividere la razione alimentare in tre pasti alimentari,

non bere alcolici e non mangiare fuori pasto;• attenersi alle indicazioni del dietologo.

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Aterosclerosi

L’aterosclerosi è una malattia che colpisce i vasi sanguigni in seguito alla deposizione di sostanze lipidiche nella parte interna delle pareti di vasi e arterie.Essa è all’origine di gravi disturbi circolatori e una delle maggiori cause che contribuiscono all’insorgenza delle malattie cardio-vascolari, quali infarto al miocardio e ictus cerebrale.

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Aterosclerosi

È considerato desiderabile un valore plasmatico di colesterolo inferiore ai 200 mg/dl per i soggetti di età superiore ai 30 anni e di 180 mg/dl per quelli di età inferiore.

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Aterosclerosi

• Il colesterolo fattore di rischio per l’aterosclerosi è quello veicolato dalle LDL (Low Density Lipoprotein – detto colesterolo “cattivo”) che si deposita sulle pareti interne delle arterie;

• mentre il colesterolo veicolato dalle HDL (High Density Lipoprotein - detto colesterolo “buono”) tende a rimuovere tali depositi.

• Una giusta dieta dovrebbe favorire la formazione di colesterolo “buono”.

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Aterosclerosi: regole dietetiche

Per prevenzione l’aterosclerosi bisogna seguire una dieta che: •riduca il colesterolo totale introdotto con gli alimenti;•riduca gli acidi grassi saturi;•aumenti gli acidi grassi mono- e polinsaturi.

Occorre ridurre la quantità di grassi di origine animale, preferire quelli di origine vegetale e praticare un’attività fisica costante.

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Ipertensione Con il termine ipertensione si intende l’aumento della pressione sanguigna nelle arterie e nelle vene oltre i valori medi normali.Le complicanze dell’ipertensione sono:•ingrandimento del muscolo cardiaco;•ictus cerebrale;•aterosclerosi;•danni renali;•danni oculari.

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Ipertensione

I valori considerati normali per la pressione dovrebbero oscillare: •tra i 110 e 140 mm di mercurio per quanto riguarda la pressione massima (pressione sistolica quando il cuore si contrae);•tra gli 80-90 mm di mercurio (Hg) per quanto interessa la pressione minima (pressione diastolica quando il cuore si rilassa).

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Ipertensione

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Ipertensione: regole dietetiche

Per prevenire l’ipertensione occorre: •ridurre il consumo di sale (Na) e incrementare l’apporto di potassio, diminuire le calorie di chi è in sovrappeso;•ridurre l’apporto di grassi nei soggetti con colesterolo alto, controllare l’uso di zuccheri, bevande nervine e alcolici.

È importante smettere di fumare, evitare il più possibile lo stress e praticare costantemente un’attività fisica non competitiva.

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Diabete

Il diabete è una malattia del metabolismo glucidico e viene normalmente distinto in due forme:1.Diabete mellito insulino-dipendente (IDDM);2.Diabete mellito non insulino-dipendente (NIDDM).

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Diabete1.D

1)Diabete mellito insulino-dipendente. E' caratterizzato dalla distruzione delle cellule beta del pancreas, responsabili della secrezione di insulina: ormone necessario perché i tessuti possano utilizzare il glucosio del sangue.

2)Diabete mellito non insulino-dipendente. È la forma di diabete più diffusa in tutti i Paesi del mondo ed è correlata all’età, con massima incidenza tra i 60-80 anni.

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Diabete

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Diabete: regole dietetiche

La pratica di una corretta alimentazione deve osservare:•un basso apporto di zuccheri semplici (che non superi il 5% delle calorie totali);•un apporto calorico complessivo proporzionale al peso;•un apporto elevato di fibra solubile;•grassi e proteine in funzione delle condizioni metaboliche.

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ALIMENTAZIONE E MALATTIE TUMORALI

Gli studiosi concordano nel ritenere che l’80-90% di tutti i tumori umani sono causati da fattori ambientali tra cui primeggiano l’alimentazione ed il fumo da sigaretta.

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Alimentazione e malattie tumorali

Il termine tumore deriva dal latino “tumere” che significa “gonfiare”, proprio per indicare la tendenza che hanno le cellule cancerose ad accrescersi comprimendo e sostituendo quelle del tessuto normale.

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Alimentazione e malattie tumorali

I tumori sono definiti neoplasie, cioè malattie caratterizzate da formazioni di nuovo tessuto costituito da cellule alterate nel loro funzionamento e che si rendono indipendenti dal metabolismo dell’organismo.

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Alimentazione e malattie tumorali

In generale il rischio di tumori maligni è correlato con il maggior apporto calorico e con il maggior consumo di grassi e di proteine di origine animale. Tra i fattori cancerogeni attivanti ricordiamo: •benzopirene;•nitrosammine;•pesticidi (malathion, parathion, DDT, ecc.);•cloruro di polivinile (PVC);•metalli pesanti (piombo, mercurio).

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Alimentazione e malattie tumorali

Gli agenti anticancerogeni della dieta vengono suddivisi in:•sostanze che prevengono la formazione di carcinogeni attivi (vitamina A, E, C);•sostanze “bloccanti” che impediscono al carcinogeno di raggiungere i bersagli recettoriali dei tessuti;•sostanze “soppressori” che sopprimono l’espressione tumorale in cellule con neoplasie in atto.

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Alimentazione e malattie tumorali

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Alimentazione e malattie tumorali

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Alimentazione e malattie tumorali

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Alimentazione e malattie tumorali

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Alimentazione e malattie tumorali

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ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI

I termini allergia ed intolleranza alimentare sono spesso confusi e/o usati impropriamente.

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Allergie alimentari

L’allergia è una reazione esagerata del sistema immunitario, che si scatena in risposta ad un “allergene”. Quest’ultimo è percepito come elemento estraneo dall’organismo, quindi come una possibile fonte di danno. Il sistema anticorpale provoca una risposta immunitaria.

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Allergie alimentari

Gli allergeni più comuni sono:•pollini (es. graminacee);•allergeni di origine animale (pelo di gatto, cane, acari, ecc.);•muffe e lieviti (spore con azione allergizzante); •insetti (api e vespe);•alimenti (uova, arachidi, pesce, latte vaccino, soia, noci, crostacei).

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Allergie alimentari

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Intolleranze alimentari

L’intolleranza alimentare è una reazione che non coinvolge il sistema immunitario, ma che dipende da un deficit dell’organismo stesso. Esempi di intolleranze alimentari sono: •l’intolleranza al lattosio, dovuta a carenza dell’enzima lattasi; •L’intolleranza al glutine, dovuta alla manifestazione della celiachia quando l’organismo si trova a digerire alimenti con glutine.

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Intolleranze alimentari

Il lattosio è lo zucchero presente nel latte: è un disaccaride formato da glucosio e galattosio.

Il lattosio viene scomposto nei 2 zuccheri semplici dall’enzima lattasi.

L’intolleranza al lattosio è l’incapacità presente in alcuni individui di digerire il lattosio, con conseguenti sintomi gastrointestinali quali flatulenza, meteorismo, crampi e diarrea.

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Intolleranze alimentari

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Intolleranze alimentari

La celiachia è la malattia genetica più diffusa in Europa. Si suppone che più di un milione di Europei ne soffra. In Italia l’incidenza di questa intolleranza è stimata in un soggetto ogni 100/150 persone.

La celiachia consiste in un’intolleranza permanente al glutine, responsabile di danni alla mucosa dell’intestino tenue.

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Intolleranze alimentari

Il glutine è una sostanza lipoproteica che si origina dall’unione, in presenza di acqua, di due tipi di proteine: la gliadina e la glutenina che si trovano nella mandorla farinosa di alcuni chicchi di cereali.

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Intolleranze alimentari

L’unico trattamento per evitare la comparsa dei sintomi della celiachia è rappresentato da una dieta priva di alimenti che contengono glutine.

I cereali senza glutine adatti quindi al soggetto celiaco sono:riso, mais, grano saraceno, miglio, amaranto, quinoa.

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