Slide corso antincendio - Presentazioni corso addetti antincendio
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INDICE
Cap. 1 IL DISEGNO E’ UN LINGUAGGIO
1. 1 IL DISEGNO TECNICO
Cap. 2 MEZZI E SUPPORTI PER IL DISEGNO
Cap.3 I PRINCIPALI TIPI DI LINEA NEL DISEGNO TECNICO
Cap. 4 LE SCALE DI RAPPRESENTAZIONE
Cap. 5 LA GEOMETRIA PIANA
5.1 Definizioni e simbologia grafica degli enti derivati dalla retta
5.2 Relazioni tra gli enti geometrici fondamentali
5.3 I principali simboli matematici
5.4 Le squadre: come si posiziono e come si usano
Cap. 6 GLI ANGOLI
6.1 Simbologia grafica
6.2 Misura
Angolo concavo e angolo convesso
Angoli consecutivi e angoli adiacenti
Angoli supplementari e complementari
Angoli esplementari
6.3 La Bisettrice
Cap. 7 LA CIRCONFERENZA
Cap. 8 I POLIGONI
Cap. 9 I TRIANGOLI
9.1 Punti notevoli
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MATERIALE DA PORTARE PER IL CORSO DI DISEGNO TECNICO
classe prima
Cartelletta di plastica media dimensione con manico
Cartelletta di cartone
Squadre : 30°/60° e 45°
Riga 60 mm
Compasso a balaustrone ( quello con la rotellina tra le aste)
Goniometro
Matite HB e F (matite di legno o portamina)
Matite colorate
Gomma bianca
Matita gomma
Temperino
Mascherina per cerchi
Album Fabriano 4 riquadrati
Album Fabriano 4 carta per disegno liscio 24 X 33 cm 220g/m3
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MATERIALE DA PORTARE PER IL CORSO DI DISEGNO TECNICO
classe seconda - terza
Cartelletta di plastica media dimensione con manico
Cartelletta di cartone
Squadre: 30°/60° e 45°
Riga 60 cm
Compasso a balaustrone ( quello con la rotellina tra le aste)
Goniometro
Matite HB - F - H (matite di legno o portamina)
Matite colorate
Gomma bianca
Matita gomma
Temperino
Mascherina per cerchi
Album Fabriano 4 carta per disegno liscio 24 X 33 cm 220 g/m2
Album Fabriano 4 carta per disegno liscio 33 X 48 cm 220 g/m2
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Cap. 1 IL DISEGNO E’ UN LINGUAGGIO
Nella storia dell’uomo l’uso del disegno precede quello della scrittura.Per i bambini infatti il disegno costituisce uno strumento immediato; il disegno accompagna le parole quando queste non bastano per chiarire ciò che si vuole comunicare, per riprodurre ciò che si vede o si pensa.
Il disegno è:- un linguaggio di comunicazione che ha una sua grammatica e che risponde a regole
- un segno grafico che descrive per immagini fenomeni e idee
Che cosa vuol dire disegnareDisegnare significa riprodurre nel modo più fedele possibile la forma degli oggetti o degli esseri viventi e dar forma a sogni, desideri e concetti astratti.
VISTA PERCEZIONE COMUNICAZIONE
LINGUAGGIOVERBALE
LINGUAGGIOVISIVO
Che cosa implica
L’occhio vede, il cervello percepisce, decodifica, interpreta e trasforma in espressione attraverso la parola (linguaggio verbale) o attraverso il disegno (linguaggio visivo).
Il disegno nasce dalla collaborazione quindi tra occhio, mano e cervello.L’occhio vede, il cervello percepisce, decodifica, interpreta e la mano esegue.
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Tipi di disegno
Il disegno può essere diviso in due grandi filoni: DISEGNO ARTISTICO (che studierete con la Prof. Vianelli) e DISEGNO TECNICO.
DISEGNO ARTISTICO DISEGNO TECNICO
suscita emozioni riproduce oggetti senza lasciare dubbi sulla sua interpretazione
comunica sentimenti
è formato da: - rilievo dal vero- scultura- incisione- fotografia- cinema- fumetto- etc
è formato da: - disegno a mano libera- disegno strumentale- disegno architettonico- disegno meccanico- disegno cartografico- disegno di progetto- etc
IL DISEGNO TECNICO
Con il termine disegno tecnico, generalmente, si indica il disegno che viene usato nei vari settori industriali per esprimere i concetti e le informazioni necessari alla costruzione di macchine, di architetture e di strutture: è dunque il mezzo di espressione indispensabile e il linguaggio universale che permette di trasmettere e ricevere informazioni in tutti i servizi di produzione industriale.
E’ una forma di comunicazione tra addetti ai lavori e si occupa di fornire, attraverso i metodi di rappresentazione, dati di misura e di forma utili per la costruzione di manufatti fisici di vario genere.
Con il disegno tecnico si descrive e si progetta la forma, le dimensioni, la struttura, le caratteristiche di funzionamento, i materiali, i processi di lavorazione, etc di un oggetto.
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Compito: esegui una breve ricerca sul disegno nella storia (dipinti, graffiti, pittura rupestre, papiri, pergamena etc.)
Cap. 2 MEZZI E SUPPORTI PER IL DISEGNO
CARTA: 1) TIPO : - GRAMMATURA (peso) -ASPETTO opaca liscia - opaca ruvida e semiruvida, carta lucida e carta poliestere 2) FORMATO è stabilito dalla normativa UNI (Ente nazionale Italiano di Unificazione) e parte da un rettangolo di 841 x1189 mm detto A0
Tutti gli altri formati si ottengono dividendo a metà dal lato lungo i fogli che via via rimangono.
Completa la tabella con le dimensioni dei principali fogli di carta (in mm)
AO
A1
A2
A3
A4
7
Come mezzo di comunicazione, il disegno tecnico deve consentire al destinatario di formarsi un’immagine mentale dell’oggetto completa di tutte le informazioni. Questo processo può avvenire soltanto sulla base di un codice attraverso il quale il progetto può essere interpretato in modo univoco e completo.Le convenzioni e le simbologie utilizzate nel disegno sono regolate da un ente mondiale ISO ( international organization for standardization) e da un ente nazionale UNI (Ente nazionale Italiano di Unificazione).
Le convenzioni e le simbologie consentono di:- sveltire il disegno senza pregiudicarne la chiarezza della lettura- rendere univoche le informazioni
GOMME:gomma pane: per matite morbide e serve a ripulire il fogliogomme bianchematita gommaNon si usano gomme verdi, gomme rosse e blu!!!!
MATITE:- matite di legno- portamina a pinza- portamina automatici
Tutte le matite hanno un’anima di GRAFITE mista ad ARGILLA; la quantità dell'argilla utilizzata nella composizione determina la durezza della mina stessa
la minore o maggiore durezza dell'impasto viene indicata con le lettere B, F , H, iniziali delle parole inglesi black (nero), firm (stabile), hard (duro).
Le mine di gradazione B hanno un impasto con grafite più abbondante, quindi lasciano un segno più nero e scorrono sul foglio senza incidere la carta: sono le mine Morbide.
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Al contrario le mine di gradazione H liberano la grafite più lentamente quindi il segno tende al grigio e la mina incide maggiormente il foglio: sono dette Dure. Le mine dure si usano su carta ruvida e per linee sottili.
Le mine di gradazione F sono medie, cioè hanno uguale quantità di argilla e grafite. Sono quelle utilizzate nel disegno tecnico (tra F e 2H).Per un uso corretto le mine devono sporgere dal contenitore a pinza di circa 1 cm. La matita va inclinata nel senso del moto per facilitare lo scorrimento e va fatta ruotare su se stessa per uniformare il consumo della mina.
Tabella delle mine secondo la durezza
Tipo lettera uso
Morbide 6B-5B-4B-3B artistico
Medie 2B-B-HB-F disegno e scrittura
Dure H-2H-3H-4H-5H disegno tecnico
Durissime 6H-7H-8H-9H usi speciali
COMPASSO:è uno strumento usato per disegnare circonferenze, archi di circonferenza, per costruire figure geometriche complesse e per riportare misure.Esistono vari tipi di compasso, il più usato è il balaustrone.
GONIOMETRO:è uno strumento che permette di misurare l’ampiezza degli angoli: è costituito da un disco graduato in cui sono segnate 360 divisioni (ogni divisione corrisponde a 1°).
RIGA
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SQUADRE:per guidare la matita nel tracciare linee rette, linee parallele e linee perpendicolari si usano le squadre.
Le squadre hanno sempre un angolo retto (90°) e sono di due tipi:
- squadra a 45° (con due angoli uguali)- squadra a 30° e 60°
CURVILINEE e MASCHERINE:sagome che si usano per tracciare con facilità linee curve o raccordi.I curvilinee fissi sono in generale venduti in set di 3 pezzi.Le mascherine permettono la tracciatura rapida guidata di cerchi o parti di circonferenze (circolografo), di ellissi (ellissografo), di lettere dell’alfabeto (normografo).
PENNE A CHINA:in alcuni casi i disegni sono rifiniti a matita, in altri con inchiostro a china.
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Cap.3 I PRINCIPALI TIPI DI LINEA NEL DISEGNO TECNICO
Le linee sono distinte in linee grosse e linee fini, il loro spessore va scelto in funzione delle dimensioni e alla scala di rappresentazione del disegno stesso.
Tipo di linea Denominazione Applicazioni
A continua grossa linee in vista di un oggetto e i suoi contorni
B continua finelinee di costruzione, linee di riporto nelle proiezioni, linee di misura nelle quote
E a tratti grossa spigoli non in vista di un oggetto
F a tratti fine spigoli non in vista di un oggetto
_._._._._._._._._._ G mista fine
assi di simmetria, altezze di figure piane e solidi
_._._._._._._._._._ J mista grossaindicazioni di superfici o zone particolari
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Cap. 4 LE SCALE DI RAPPRESENTAZIONE
Scopo del disegno è rappresentare un oggetto con la sua forma e le sue dimensioni.Non è sempre possibile rappresentare l’oggetto con le sue misure reali, quindi lo si rappresenta o più piccolo o più grande. Ad esempio, nel disegno architettonico, gli edifici devono essere riportati sul disegno più piccoli, cioè ridotti.Al contrario, un ingranaggio di un orologio o il meccanismo sono troppo piccoli per cui vanno disegnati ingranditi.
Si definisce scala di rappresentazione il rapporto tra le dimensioni sul disegno e le misure dell’oggetto reale.
Le scale sono:
- di riduzione: il primo numero (DISEGNO) è =1 e il secondo è > (magg) di 1.
Es: scala 1 : 2 ( si legge uno a due), significa che le misure nel disegno sono dimezzate rispetto a quelle dell’oggetto reale. (a 1 cm del disegno corrispondono 2 cm dell’oggetto reale)
- di ingrandimento: il primo numero (DISEGNO) è > (magg) di 1 e il secondo è = 1.
Es: scala 2 : 1 (si legge due a uno), significa che le misure del disegno sono doppie rispetto all’oggetto reale. ( a 2 cm del disegno corrispondono 1 cm dell’oggetto reale)
- naturale (o scala 1:1): riproduce nel disegno le dimensioni reali
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Le misure nei disegniQualunque sia la scala di rappresentazione, le misure sono sempre riferite all’oggetto reale. Nel disegno tecnico, l’unità di misura adottata il millimetro (mm).
m dm cm mm
Compito:inserisci nella tabella precedente i seguenti dati20 mm5 mm300 mm1400 mm
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Cap. 5 LA GEOMETRIA PIANA
La parola geometria deriva dal greco geo, terra, e métrein, misurare: misurazione della Terra.Ancora oggi si studia la geometria piana euclidea elaborata da Euclide di Alessandria.Lo studio della geometria piana inizia con l’introduzione di alcuni termini, detti enti primitivi o fondamentali che sono il punto, la retta e il piano.
PUNTOente geometrico privo di dimensioni,
è la traccia lasciata da una punta di una matita.
Per indicarlo si usano le lettere maiuscole dell’alfabeto (A, B, C etc)
. A
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RETTA
particolare tipo di linea in cui tutti i punti sono allineati;
ha una sola dimensione: la lunghezza
la retta è la linea più breve passante per 2 punti (per 2 punti passa una e una
sola retta);
si indica con le lettere minuscole dell’alfabeto ( a, b, c etc)
a
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PIANO
è come un foglio di carta avente superficie piatta
ha solo 2 dimensioni: lunghezza e larghezza
si indica con le lettere dell’alfabeto greco (α, β, γ etc)
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5.1 Definizioni e simbologia grafica degli enti derivati dalla retta
SEMIRETTAciascuna della parti in cui una retta è divisa da un suo punto, detto origine
A
oppureporzione di retta che ha un punto iniziale, detto origine ma non ha un
punto finale
A a
si indica con 2 lettere: la prima maiuscola indica l’origine, la
seconda minuscola indica la retta (Aa)18
SEGMENTO
è la porzione di retta limitata da 2 punti, detti estremi del segmento
si indica con 2 lettere maiuscole che sono gli estremi (AB)
A B
Segmenti consecutivi
hanno un estremo in comune e nessun altro punto
A
B
C
Segmenti adiacentisono consecutivi e appartengono alla stessa retta
A CB
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Asse del segmento
è la perpendicolare al segmento passante per il suo punto medio (M)
(retta rossa)
A
P
BM
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5.2 Relazioni tra gli enti geometrici fondamentali
> Relazione tra due punti dati due punti, l’unica operazione è unirli seguendo il percorso più breve, cioè con una linea retta, e quindi formando un segmento AB.
> Relazione tra una retta e un punto che NON le appartieneil percorso più breve tra il punto e la retta si chiama distanza, cioè il segmento di perpendicolare condotto dal punto alla retta, in rosso in figura, (esiste sempre una e una sola perpendicolare condotta dal punto alla retta);la distanza tra 2 punti è il segmento rettilineo che li unisce
P
S r
> Relazione tra una retta e un punto che le appartieneun punto che appartiene a una retta, la divide in due SEMIRETTE (vedi pag. precedente)
> Relazione tra due rettedue rette possono avere o non avere un punto in comune.
- quando NON hanno punti in comune e quindi si mantengono a una distanza costante , due rette s i d icono PARALLELE
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- quando hanno un punto in comune si dicono INCIDENTI
r
s
P
- quando sono incidenti e formano 4 angoli retti (90°), si dicono PERPENDICOLARI
r
s
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5.3 I principali simboli matematici
perpendicolare ⊥
parallelo ∕∕uguale =diverso ≠
maggiore >minore <infinito ∞
appartiene ∈
non appartiene ∉
diametro ∅
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5.4 Le squadre: come si posiziono e come si usanoper tracciare rette parallele e perpendicolari si possono utilizzare insieme le squadre, posizionandole in modo che combacino tra loro: i cateti, un cateto e un’ipotenusa, oppure le due ipotenuse.
cateto
cate
to
ipotenusa
cate
to
cateto
ipotenusa
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Cap. 6 Gli angoli
Angoloporzione di piano limitato da 2 semirette che hanno l’origine in comune
l’origine si chiama vertice e le semirette lati dell’angolo
Vvertice lato a
lato b
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angolo inaccessibile
quando, per ragioni di spazio, si disegna un angolo senza vertice
a
b
6.1 Simbologia graficagli angoli si possono indicare con tre lettere maiuscole AÔB, quando si fa riferimento a tre punti del piano, oppure con una lettera minuscola dell’alfabeto greco, per esempio α quando si fa riferimento alla porzione di piano delimitata.
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6.2 MisuraL’unità di misura dell’ampiezza di un angolo è il grado sessagesimale: la 360esima parte dell’angolo giro.
In riferimento all’ampiezza, un angolo è:
giro = 360°piatto = 180°retto = 90°
concavo > 180° convesso < 180°ottuso > 90° acuto < 90°
angoli opposti al verticeSono 2 angoli con il vertice in comune
e i lati sulla stessa direzione. Sono sempre uguali due a due.
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angolo concavol’angolo che contiene i prolungamenti dei suoi lati
V
angolo convessol ’ ango lo che NON cont iene i prolungamenti dei suoi lati
V
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angoli consecutivisono 2 angoli che hanno in comune
il vertice e un lato
angoli adiacentisono 2 angoli consecutivi che hanno
i lati non comuni posti sulla stessa retta e la loro somma è un angolo piatto
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Angoli supplementari: 2 angoli la cui somma è 180°
Angoli complementari:2 angoli la cui somma è 90°
30
Angoli esplementari:2 angoli la cui somma è 360°
6.3 La bisettrice
bisettriceè una semiretta, o segmento,
che divide un angolo in 2 parti uguali
A
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Cap. 7 La circonferenza
LA CIRCONFERENZAè il luogo geometrico dei punti
equidistanti da un punto fisso interno detto centro;
tale distanza si definisce raggio
arco di circonferenzaparte di circonferenza compresa tra 2
punti detti estremi dell’arco AB
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cordaè il segmento che ha per estremi due
punti della circonferenza
diametroè la corda che passa dal centro,
è la corda più lunga e misura 2 volte il raggio
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angolo al centro è l’angolo compreso tra due raggi
angolo alla circonferenzaangolo che ha il vertice sulla
circonferenza e i due lati sono due corde
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cerchioè la superficie racchiusa da una
circonferenza
settore circolareporzione di cerchio delimitata da due raggi e dall’arco di circonferenza da
questi creato
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Cap. 8 I poligoni
il poligono è la figura costituita da una linea
spezzata piana chiusa e dall’insieme dei punti del piano interni ad essa.
i punti A B C D E sono detti verticii segmenti AB BC CD ecc sono i lati
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I poligoni prendono il nome in base al valore n che indica il numero di vertici o di lati che lo compongono:
n = 3 TRIANGOLOn = 4 QUADRATO
n = 5 PENTAGONOn = 6 ESAGONO
n = 7 ETTAGONOn = 8 OTTAGONOn = 9 ENNAGONOn = 10 DECAGONO
n = 11 ENDECAGONOn = 12 DODECAGONO
i poligono possono essere:EQUILATERI se hanno tutti i lati uguali
EQUIANGOLI se hanno tutti gli angoli ugualiREGOLARI se hanno tutti i lati e gli angoli
uguali
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