Copertina piano di manutenzione dell'opera e delle sue par. · - con piastra a base rettangolare:...

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MD 05 REV. 05 del 22/7/2013 4 -:% '* Settore Patrimonio Edilizio e Immobiliare – Demanio – Attività Economiche - Turismo Servizio Progettazione e Manutenzione C.so Matteotti, 3 23900 Lecco, Italia LUOGHI E VIE DELLA FEDE IN PROVINCIA DI LECCO MONASTERO DI S. MARIA DEL LAVELLO - COMPLETAMENTO DELLA VALORIZZAZIONE DEL COMPLESSO STORICO-MONUMENTALE - - Interventi sulle aree esterne e di manutenzione straordinaria delle coperture - PRATICA: 1310 FASCICOLO: 120 PROGETTO ESECUTIVO PIANO DI MANUTENZIONE DELL’OPERA E DELLE SUE PARTI I PROGETTISTI Ing. Pietro Francesco Canali Arch. Raffaella Ferrario Lecco, GIUGNO 2014

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Copertina piano di manutenzione dell'opera e delle sue par..pdfSettore Patrimonio Edilizio e Immobiliare – Demanio – Attività Economiche - Turismo
Servizio Progettazione e Manutenzione C.so Matteotti, 3 23900 Lecco, Italia
LUOGHI E VIE DELLA FEDE IN PROVINCIA DI LECCO
MONASTERO DI S. MARIA DEL LAVELLO
- COMPLETAMENTO DELLA VALORIZZAZIONE DEL
straordinaria delle coperture -
I PROGETTISTI
COMMITTENTE: Provincia di Lecco
OGGETTO: Luoghi e vie della fede in provincia di Lecco Monastero di S. Maria del Lavello - completamento della valorizzazione del complesso storico-monumentale Interventi sulle aree esterne e di manutenzione straordinaria in copertura
PIANO DI MANUTENZIONE
MANUALE D'USO
Provincia di:
Oggetto: Luoghi e vie della fede in provincia di Lecco Monastero di S. Maria del Lavello - completamento della valorizzazione del complesso storico-monumentale Interventi sulle aree esterne e di manutenzione straordinaria in copertura
Elenco dei Corpi d'Opera:
° 01 Luoghi e vie della fede in provincia di Lecco - Monastero di S. Maria del Lavello
° 02 STRUTTURE CIVILI E INDUSTRIALI
° 03 EDILIZIA: CHIUSURE
° 04 EDILIZIA: PARTIZIONI
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Manuale d'Uso
PUNTO INFORMATIVO
Il presente progetto, nell'ambito del progetto “luoghi e vie della fede in provincia di Lecco”, per ospitare le funzioni di
accoglienza, prevede la realizzazione di due manufatti, di dimensioni circa mt 5,20 x 3,80 ciascuno, mediante l'utilizzo di
strutture prefabbricate leggere, che verranno localizzate in prosecuzione dell'esistente cabina Enel, all'interno della cinta
muraria in pietra, con andamento parallelo al muro di cinta esistente ed aventi altezza confrontabile con detto muro.
I due corpi di fabbrica ospiteranno uno i servizi igienici, completi di angolo nursery e ripostiglio, l'altro uno spazio a disposizione
dei visitatori per momenti di orientamento e consultazione. Data la dimensione e l'uso non intensivo del blocco servizi igienici
non è previsto l'utilizzo del solare termico.
Per dare unitarietà alle strutture si prevede la realizzazione di “un percorso coperto” metallico, che ha anche la funzione di
spazio di prima raccolta per gruppi di medie dimensioni.
La struttura, avrà quindi, nello specifico, funzione di accoglienza ad integrazione di quanto già presente nelle aree limitrofe.
AREE ESTERNE
Area di pertinenza della cabina ENEL
L'area di pertinenza della cabina Enel, le cui dimensioni sono stabilite dall'Ente gestore, (evidenziata con tratteggio giallo in
planimetria) dovrà essere lasciata libera, pertanto sarà trattata a prato e delimitata da piantumazioni.
Area a parcheggio all'interno della cinta muraria
La sistemazione dell'area destinata a parcheggio (evidenziata con tratteggio arancio in planimetria) prevede l'individuazione
precisa di spazi di sosta/manovra, la realizzazione della pavimentazione e la formazioni di cordoli e aiuole per il raccordo con
gli spazi e percorsi esistenti.
Area già adibita a campo di calcio
Il Comune di Calolziocorte con istanza acquisita al protocollo della Provincia al n° 59777 del 19/12/2013 ha chiesto di poter
realizzare nuovo un campo di calcio utilizzando parte di detta area (evidenziata in rosso in planimetria), con giacitura inclinata
rispetto all'attuale campo, da un lato per consentire la realizzazione del nuovo campo con misure regolamentari conservando i
campi di basket attualmente presenti nel limitrofo centro sportivo, dall'altro la giacitura inclinata non interferisce con le
sistemazioni a verde previste nel presente progetto.
La suddivisione della restante area in due ambiti funzionali è legata esclusivamente al diverso trattamento dell'apparato arboreo
e dell'impianto organizzativo della stessa, infatti è prevista una ricerca su fonti storiche (Archivio di Stato, archivi parrocchiali e
della Curia) per risalire agli usi colturali e agricoli storici per poi rielaborarne i contenuti in chiave attuale.
Sistemazione dell'area verde afferente al Monastero
L'area individuata come afferente al Monastero (individuata con tratteggio verde più fitto in planimetria) costituirà una fascia
verde di rispetto della sacralità del luogo, in cui è prevista la messa a dimora di essenze arbustive/aromatiche.
Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un'area pavimentata di dimensione mt 5,00, x mt 10,00, in corrispondenza della
sala conferenze, in parte per realizzare una zona di pertinenza utilizzabile in occasione di eventi (zona per coffee break, eventi
all'aperto, ecc.) ed in parte per risolvere il problema delle acque meteoriche che talvolta invadono la sala conferenze, con un
miglior funzionamento delle rete di smaltimento esistente grazie alla formazione di idonee pendenze.
Sistemazione dell'area verde di fruizione
L'area individuata come “area verde di fruizione” (individuata con tratteggio verde in planimetria) costituirà il verde di
“accoglienza”, ove sarà organizzato un percorso di collegamento tra il percorso pedonale lungo l'Adda e l'area ove è localizzato
il punto servizi. L'area verde sarà a disposizione dalla collettività, ma nel massimo rispetto del luogo di culto.
Luoghi e vie della fede in provincia di Lecco - Monastero di S. Maria del Lavello
Corpo d'Opera: 01
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Manuale d'Uso
Per l'accesso all'area verde dal percorso pedonale lungo l'Adda si prevede la realizzazione di una rampa all'interno dell'area
verde in sostituzione dei gradini attualmente presenti lungo il percorso pubblico e di un cancello a chiusura automatizzata.
L'area sarà dotata di predisposizioni atte ad installare irrigatori.
MANUTENZIONE COPERTURA
Recentemente si sono manifestati diversi fenomeni di infiltrazioni d'acqua dalla copertura in diversi punti del complesso.
Il presente progetto prevede di intervenire con la riparazione del manto di copertura mediante rimozione, pulizia e ricollocazione
dei coppi, previa sostituzione delle lastre sottocoppo ormai completamente ammalorate e non più funzionali.
Nelle porzioni di copertura ove si interviene, così come previsto dalle normative vigenti in materia di sicurezza, si prevede la
posa di punti di ancoraggio a norna UNI EN 795 del tipo A2 (rif. ta 10)
Dette punti di ancoraggio saranno realizzati a filo copertura con ancoraggio sotto tegola, in modo da limitare al massimo
l'impatto visivo sul compendio storico-architettonico.
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Manuale d'Uso
Le strutture civili e industriali rappresentano quelle unità tecnologiche, realizzate con la funzione di resistere alle azioni e ai carichi esterni a cui sono soggette durante il loro ciclo di vita, assicurandone requisiti e livelli prestazionali secondo la normativa e la legislazione vigente. Le strutture possono essere costituite da singoli elementi strutturali e/o dall'unione di più elementi secondo schemi di progetto e di verifica strutturale.
Unità Tecnologiche:
° 02.03 Strutture in elevazione in acciaio
° 02.04 Strutture in elevazione in legno
° 02.05 Strutture in elevazione in legno lamellare
° 02.06 Strutture tessili
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.01
Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne. In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondità ridotte rispetto al piano campagna ossia l'approfondimento del piano di posa non è elevato. Prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a collocare. Nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dell’influenza di questi sul comportamento del manufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorre particolare attenzione ai possibili inconvenienti derivanti da immissioni o perdite di liquidi nel sottosuolo. È opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti, appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca influenza e della configurazione dei piani di posa. Le fondazioni situate nell’alveo o nelle golene di corsi d’acqua possono essere soggette allo scalzamento e perciò vanno adeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.01.01 Cordoli in c.a.
° 02.01.02 Platee in c.a.
° 02.01.03 Plinti a bicchiere
Opere di fondazioni superficiali
Elemento Manutenibile: 02.01.01
Cordoli in c.a.
Unità Tecnologica: 02.01
Modalità di uso corretto: L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali.
Sono fondazioni realizzate generalmente per edifici in muratura e/o per consolidare fondazioni esistenti che devono assolvere alla finalità di distribuire adeguatamente i carichi verticali su una superficie di terreno più ampia rispetto alla base del muro, conferendo un adeguato livello di sicurezza. Infatti aumentando la superficie di appoggio, le tensioni di compressione che agiscono sul terreno tendono a ridursi in modo tale da essere inferiori ai valori limite di portanza del terreno.
Opere di fondazioni superficiali
Elemento Manutenibile: 02.01.02
Platee in c.a.
Unità Tecnologica: 02.01
Modalità di uso corretto: L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali.
Sono fondazioni realizzate con un’unica soletta di base, di idoneo spessore, irrigidita da nervature nelle due direzioni principali così da avere una ripartizione dei carichi sul terreno uniforme, in quanto tutto insieme risulta notevolmente rigido. La fondazione a platea può essere realizzata anche con una unica soletta di grande spessore, opportunamente armata, o in alternativa con un solettone armato e provvisto di piastre di appoggio in corrispondenza dei pilastri, per evitare l’effetto di punzonamento dei medesimi sulla soletta.
Opere di fondazioni superficiali
Elemento Manutenibile: 02.01.03
Plinti a bicchiere
Unità Tecnologica: 02.01
Modalità di uso corretto: L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali.
Sono fondazioni indicate per la realizzazione delle fondazione isolate per strutture intelaiate monopiano e pluripiano a componenti prefabbricati. In genere si possono distinguere plinti a bicchiere: - con piastra a base rettangolare: il plinto è disposto con l'asse maggire coincidente con l'asse dei momenti flettenti preminenti; - a pianta quadrata con solo bicchiere prefabbicato e piastra di base eseguita in opera.
Opere di fondazioni superficiali
Unità Tecnologica: 02.02
Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture prefabbricate sono costituite da elementi monodimensionali (pilastri e travi) realizzati a piè d'opera. Sono generalmente costituite da elementi industrializzati che consentono una riduzione dei costi in relazione alla diminuzione degli oneri derivanti dalla realizzazione in corso d'opera e dalla eliminazione delle operazioni di carpenteria e delle opere di sostegno provvisorie.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.02.01 Pannelli
° 02.02.02 Pilastri
° 02.02.03 Travi
Unità Tecnologica: 02.02
Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
I pannelli prefabbricati in calcestruzzo vengono, solitamente, impiegati nei fabbricati artigianali ed industriali e/o per edifici di grandi dimensioni, dove la realizzazione degli stessi avviene in un tempo minore rispetto alle costruzioni tradizionali. Essi possono avere dimensioni diverse in relazione alla composizione, all'unione dei moduli e agli utilizzi da soddisfare.
Strutture in elevazione prefabbricate
Unità Tecnologica: 02.02
Modalità di uso corretto: In caso di verifiche strutturali dei pilastri controllare la resistenza alla compressione e la verifica ad instabilità a carico di punta. In zona sismica verificare altresì gli spostamenti. Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
I pilastri sono elementi architettonici e strutturali verticali portanti, che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli. I pilastri prefabbricati sono costituiti da elementi monodimensionali realizzati a piè d'opera. Il dimensionamento dei pilastri varia in funzione delle diverse condizioni di carico, delle luci e dell'interasse fra telai.
Strutture in elevazione prefabbricate
Unità Tecnologica: 02.02
Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi prefabbricate sono costituite da elementi monodimensionali realizzati a piè d'opera. Le travi si possono classificare in funzione delle altezze rapportate alle luci, differenziandole in a) alte, b) normali, c) in spessore ed estradossate (a secondo del rapporto h/l) e della larghezza.
Strutture in elevazione prefabbricate
Unità Tecnologica: 02.03
Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite da aste rettilinee snelle collegate fra loro in punti detti nodi secondo una disposizione geometrica realizzata in modo da formare un sistema rigidamente indeformabile. Le strutture in acciaio si possono distinguere in: strutture in carpenteria metallica e sistemi industrializzati. Le prime, sono caratterizzate dall'impiego di profilati e laminati da produzione siderurgica e successivamente collegati medianti unioni (bullonature, saldature, ecc.); le seconde sono caratterizzate da un numero ridotto di componenti base assemblati successivamente a seconde dei criteri di compatibilità.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.03.01 Travi
° 02.03.02 Pilastri
° 02.03.03 Capriate
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.03
Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi in acciaio sono realizzate mediante profilati (IPE, HE, C, L, ecc.) . Il loro impiego diffuso è dovuto dalla loro maggiore efficienza a carichi flessionali, infatti la concentrazione del materiale sulle ali, le parti più distanti dal punto baricentrico della sezione, ne aumentano la loro rigidezza flessionale. Vengono generalmente utilizzate nella realizzazione di telai in acciaio, per edifici, ponti, ecc..
Strutture in elevazione in acciaio
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.03
Modalità di uso corretto: In caso di verifiche strutturali dei pilastri controllare la resistenza alla compressione e la verifica ad instabilità a carico di punta. In zona sismica verificare altresì gli spostamenti. Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
I pilastri in acciaio sono elementi strutturali verticali portanti, in genere profilati e/o profilati cavi , che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli, posizionate e collegate con piatti di fondazione e tirafondi. Sono generalmente trasportati in cantiere e montati mediante unioni (bullonature, chiodature, saldature, ecc.). Rappresentano una valida alternativa ai pilastri in c.a. realizzati in opera.
Strutture in elevazione in acciaio
Pagina 16
Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.03
Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
Le capriate sono elementi architettonici e strutturali costituite da una travatura reticolare piana posta in verticale ed usata come elemento base di una copertura a falde inclinate. Si tratta di strutture non spingenti, infatti hanno il vantaggio di annullare le spinte orizzontali in considerazione alla loro struttura triangolare dove gli elementi orizzontali (catene) annullano le spinte di quelli inclinati (puntoni). Esistono diversi tipi di capriate, tra le più comuni: il tipo inglese e polonceau per falde con forte pendenza e i tipi warren e mohnié per falde a pendenza minima.
Strutture in elevazione in acciaio
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.03.04
Arcarecci o Terzere
Unità Tecnologica: 02.03
Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
Si tratta di elementi strutturali impiegati negli schemi delle coperture a struttura metallica caratterizzati generalmente dal fatto di essere inflessi e di riportare il carico verticale che agisce in copertura alle travi principali. Vengono impiegati normalmente profili IPE, a C, ecc., piegati a freddo e in alcuni casi ad omega.
Strutture in elevazione in acciaio
Pagina 18
Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.03
Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
Si tratta di elementi strutturali verticali costituiti da aste progettate per dare una maggiore stabilità a particolari costruzioni. Vi sono tipologie strutturali diverse di controventi; quelli di tipo verticali, sono destinati a ricevere le risultanti costituenti le forze orizzontali per ogni piano.
Strutture in elevazione in acciaio
Pagina 19
Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.03.06
Controventi non verticali
Unità Tecnologica: 02.03
Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
Si tratta di elementi strutturali costituiti da aste progettate per dare una maggiore stabilità a particolari costruzioni. Vi sono tipologie strutturali diverse di controventi: - di tipo orizzontali, se disposti nel piano degli orizzontamenti e delle coperture per assicurare la indeformabilità nel loro piano; - di tipo a falda, se disposti sulle testate e/o lungo il perimetro delle strutture di copertura per inon permettere lo svergolamento e/o il ribaltamento delle principali strutture di copertura come travi, capriate, ecc..
Strutture in elevazione in acciaio
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.03
Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
Le travature reticolari sono strutture formate da un insieme di aste (travi) complanari che vengono vincolate ai nodi in modo da realizzare un elemento resistente e indeformabile. Sono costituite da due elementi continui chiamati correnti e da un'anima scomposta in elementi lineari, disposti in verticale ed inclinati. Gli elementi verticali vengono definiti montanti mentre quelli inclinati diagonali. Entrambi gli elementi devono assorbire le sollecitazioni tangenziali che nascono con l'inflessione a carico dei correnti determinandone lo scorrimento relativo di quest'ultimi. In considerazione del meccanismo resistente della struttura reticolare si possono ridurre il numero delle aste e disporle in triangolazioni semplici, con lati e angoli simili per assicurare una uniforme distribuzione degli sforzi. Sono particolarmente adatte per superare luci notevoli. Esistono numerosissimi esempi di travature reticolari, differenti tra di loro per geometria ed equilibrio statico. La loro giunzione avviene attraverso unioni (chiodatura, saldatura, ecc.).
Strutture in elevazione in acciaio
Pagina 21
Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.03.08
Torri a traliccio
Unità Tecnologica: 02.03
Modalità di uso corretto: E' importante in fase di progettazione che per ottenere la massima protezione dagli agenti atmosferici la struttura in acciaio sia prevista zincata a caldo. La qualità dell'acciaio, delle unioni e degli accessori devono avere caratteristiche e requisiti secondo la normativa vigente.
Si tratta di costruzioni in acciaio caratterizzati da una geometria a torre per la realizzazione di reti di distribuzione di energia (elettrica, ponti radio, ecc.) e/o altro. Le strutture a torre sono generalmente costituite da elementi diversi (fondazioni, piastre,rompitratta, aste, traversi, montanti, giunti montanti, ballatoi, ecc.) collegati tra loro mediante unioni (saldature, bulloni, ecc.).
Strutture in elevazione in acciaio
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.04
Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. In particolare le strutture in legno sono costituite da da strutture portanti realizzate con elementi di legno strutturale (legno massiccio, segato, squadrato oppure tondo) o con prodotti strutturali a base di legno (legno lamellare incollato, pannelli a base di legno) assemblati con adesivi oppure con mezzi di unione meccanici, eccettuate quelle oggetto di una regolamentazione apposita a carattere particolare.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.04.01 Arcarecci
° 02.04.02 Capriate
° 02.04.03 Pilastri
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.04
Modalità di uso corretto: Le verifiche dell’elemento composto dovranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni. A tale scopo è ammesso adottare per le unioni un legame lineare tra sforzo e scorrimento. Nel caso di utilizzo del legno accoppiato anche a materiali diversi tramite connessioni o incollaggi, la verifica complessiva dell’elemento composto dovrà tenere conto dell’effettivo comportamento dell’unione, definito con riferimento a normativa tecnica di comprovata validità ed eventualmente Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita per via sperimentale. In ogni caso le sollecitazioni nei singoli elementi componenti dovranno essere confrontate con quelle specificate dalla normativa vigente pertinente per ciascun singolo materiale. Tutto il legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in opera.
Gli arcarecci sono elementi orizzontali della copertura che appoggiano sull'orditura principale e sui quali appoggiano i travetti del tetto. Essi possono essere realizzati come travi appoggiate e/o come travi continue. Generalmrrnte possono avere forme e sezioni diverse.
Strutture in elevazione in legno
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.04
Modalità di uso corretto: Le verifiche dell’elemento composto dovranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni. A tale scopo è ammesso adottare per le unioni un legame lineare tra sforzo e scorrimento. Nel caso di utilizzo del legno accoppiato anche a materiali diversi tramite connessioni o incollaggi, la verifica complessiva dell’elemento composto dovrà tenere conto dell’effettivo comportamento dell’unione, definito con riferimento a normativa tecnica di comprovata validità ed eventualmente Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita per via sperimentale. In ogni caso le sollecitazioni nei singoli elementi componenti dovranno essere confrontate con quelle specificate dalla normativa vigente pertinente per ciascun singolo materiale. Tutto il legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in opera.
Le capriate sono elementi architettonici, tipicamente lignei, formati da una travatura reticolare piana posta in verticale ed usate come elemento base di una copertura a falde inclinate. Le capriate hanno il vantaggio, rispetto a una semplice travatura triangolare, di annullare le spinte orizzontali grazie alla loro struttura intelaiata: rientrano quindi tipicamente tra le strutture non spingenti dell'architettura. Esse trovano applicazione per luci notevoli, per le realizzazioni a telaio, come elementi per la copertura, per irrigidire pareti, ecc..
Strutture in elevazione in legno
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.04
Modalità di uso corretto: Le verifiche dell’elemento composto dovranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni. A tale scopo è ammesso adottare per le unioni un legame lineare tra sforzo e scorrimento. Nel caso di utilizzo del legno accoppiato anche a materiali diversi tramite connessioni o incollaggi, la verifica complessiva dell’elemento composto dovrà tenere conto dell’effettivo comportamento dell’unione, definito con riferimento a normativa tecnica di comprovata validità ed eventualmente per via sperimentale. In ogni caso le sollecitazioni nei singoli elementi componenti dovranno essere confrontate con quelle specificate dalla normativa vigente pertinente per ciascun singolo materiale. Tutto il legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in opera. Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita.
I pilastri in legno sono elementi strutturali verticali portanti, in genere realizzati in legno massiccio, che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli. Ogni elemento strutturale, in legno massiccio o in materiali derivati dal legno, prevalentemente compresso, inflesso, teso o sottoposto a combinazioni dei precedenti stati di sollecitazione, può essere caratterizzato da un’unica sezione o da una sezione composta da più elementi, incollati o assemblati meccanicamente.
Strutture in elevazione in legno
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.04.04
Collegamenti ed unioni
Unità Tecnologica: 02.04
Modalità di uso corretto: Le capacità portanti e le deformabilità dei mezzi di unione utilizzati nei collegamenti devono essere determinate sulla base di prove meccaniche, per il cui svolgimento può farsi utile riferimento alle norme UNI EN 1075, UNI EN 1380, UNI EN 1381, UNI EN 26891, UNI EN 28970 e alle pertinenti norme europee. La capacità portante e la deformabilità dei mezzi di unione possono essere valutate con riferimento a normative di comprovata validità. I mezzi di unione metallici strutturali devono, generalmente, essere intrinsecamente resistenti alla corrosione, oppure devono essere protetti contro la corrosione.
Si tratta di mezzi di unione tra elementi diversi. Essi possono dividersi in collegamenti di carpenteria e collegamenti meccanici. I collegamenti di carpenteria sono quelli tipici delle tradizionali costruzioni storiche, realizzati per lavorazione delle superfici di contatto. Di regola sono in grado di trasmettere solamente sforzi di compressione per contatto, e quindi in grado di esplicare unicamente la funzione di vincoli monolateri, a meno che non vengano considerati con altre tipologie di unioni. I collegamenti meccanici sono caratterizzati dalla trasmissione delle sollecitazioni attraverso opportuni mezzi di unione, generalmente metallici, o mediante adesivi. I metodi di calcolo per la valutazione della resistenza e della deformazione dei singoli mezzi di unione devono essere convalidati sulla base di prove sperimentali eseguite nel rispetto di normative di comprovata validità.
Strutture in elevazione in legno
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.04
Modalità di uso corretto: Nel caso di controventi sollecitati solo a trazione utilizzare diagonali in barre di acciaio ad estremità filettate.
Si tratta di elementi utilizzati per resistere alle azioni esterne e/o interne dovute a carichi orizzontali ed ad azioni di instabilizzazione delle strutture coinvolte. Indipendentemente dal comportamento della struttura, tali azioni devono essere trasmesse alle fondazioni. I controventi sono essenziali, sia per dare maggiore stabilità complessiva, sia per contrastare le azioni orizzontali (vento, impatti laterali, azione sismica, azioni di spostamenti laterali di telai e pilastri, ecc.), tra le quali il vento è la più consistente. I controventi possono essere disposti sia sulle falde di copertura che sulle pareti. L'utilizzo di controventi in legno trova applicazione nel caso di intelaiature, costituiti da elementi diagonali in legno, sollecitate a trazione e/o a compressione.
Strutture in elevazione in legno
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.04
Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta alla deformabilità dei giunti ed alle effettive eccentricità dei collegamenti. Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita.
Le strutture reticolari sono costituite da elementi lignei assemblati tramite collegamenti metallici, di carpenteria o adesivi generalmente schematizzate come sistemi di travi. L'utilizzo di travi reticolari trova maggiore impiego nella realizzazione di coperture di edifici industriali, centri sportivi, edifici rurali, ecc.. La loro tipologia strutturale consente di avere, con un minore peso proprio e un utilizzo di materiale minimo, una elevata capacità portante per grandi luci.
Strutture in elevazione in legno
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.04
Modalità di uso corretto: Le verifiche dell’elemento composto dovranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni. A tale scopo è ammesso adottare per le unioni un legame lineare tra sforzo e scorrimento. Nel caso di utilizzo del legno accoppiato anche a materiali diversi tramite connessioni o incollaggi, la verifica complessiva dell’elemento composto dovrà tenere conto dell’effettivo comportamento dell’unione, definito con riferimento a normativa tecnica di comprovata validità ed eventualmente per via sperimentale. In ogni caso le sollecitazioni nei singoli elementi componenti dovranno essere confrontate con quelle specificate dalla normativa vigente pertinente per ciascun singolo materiale. Tutto il legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in opera. Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita.
Le travi in legno sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Ogni elemento strutturale, in legno massiccio o in materiali derivati dal legno, prevalentemente compresso, inflesso, teso o sottoposto a combinazioni dei precedenti stati di sollecitazione, può essere caratterizzato da un’unica sezione o da una sezione composta da più elementi, incollati o assemblati meccanicamente.
Strutture in elevazione in legno
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.05
Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. In particolare le strutture in legno lamellare sono costituite da strutture portanti ,realizzate con elementi di legno strutturale, prodotte industrialmente attraverso procedimenti tecnologici. Il processo della produzione del legno lamellare incollato consiste nella riduzione del tronco in assi e nella loro ricomposizione che avviene tramite incollaggio, fino ad ottenere elementi di forme e dimensioni prestabilite.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.05.01 Capriate in lamellare incollato
° 02.05.02 Capriate in microlamellare LVL
° 02.05.03 Pilastri
° 02.05.06 Travi lamellare curve
° 02.05.08 Travi
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.05
Modalità di uso corretto: Le verifiche dell’elemento composto dovranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni. A tale scopo è ammesso adottare per le unioni un legame lineare tra sforzo e scorrimento. Nel caso di utilizzo del legno accoppiato anche a materiali diversi tramite connessioni o incollaggi, la verifica complessiva dell’elemento composto dovrà tenere conto dell’effettivo comportamento dell’unione, definito con riferimento a normativa tecnica di comprovata validità ed eventualmente Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita per via sperimentale. In ogni caso le sollecitazioni nei singoli elementi componenti dovranno essere confrontate con quelle specificate dalla normativa vigente pertinente per ciascun singolo materiale. Tutto il legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in opera.
Le capriate sono elementi architettonici, tipicamente lignei, formati da una travatura reticolare piana posta in verticale ed usate come elemento base di una copertura a falde inclinate. Le capriate hanno il vantaggio, rispetto a una semplice travatura triangolare, di annullare le spinte orizzontali grazie alla loro struttura intelaiata: rientrano quindi tipicamente tra le strutture non spingenti dell'architettura. Esse trovano applicazione per luci notevoli, per le realizzazioni a telaio, come elementi per la copertura, per irrigidire pareti, ecc.. Le capriate in legno lamellare incollate sono costituite da elementi di notevole sezione trasversale. L'uso delle lamelle consente di adeguare la qualità ed i requisiti delle lamelle ai livelli di sollecitazione. In pratica le lamelle con classe di resistenza maggiore vengono poste nelle zone più sollecitate, mentre quelle di qualità minore sono poste nelle zone meno sollecitate. In tal modo si ottiene una economia nell'utilizzo del materiale.
Strutture in elevazione in legno lamellare
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.05
Modalità di uso corretto: Le verifiche dell’elemento composto dovranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni. A tale scopo è ammesso adottare per le unioni un legame lineare tra sforzo e scorrimento. Nel caso di utilizzo del legno accoppiato anche a materiali diversi tramite connessioni o incollaggi, la verifica complessiva dell’elemento composto dovrà tenere conto dell’effettivo comportamento dell’unione, definito con riferimento a normativa tecnica di comprovata validità ed eventualmente Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita per via sperimentale. In ogni caso le sollecitazioni nei singoli elementi componenti dovranno essere confrontate con quelle specificate dalla normativa vigente pertinente per ciascun singolo materiale. Tutto il legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in opera.
Le capriate sono elementi architettonici, tipicamente lignei, formati da una travatura reticolare piana posta in verticale ed usate come elemento base di una copertura a falde inclinate. Le capriate hanno il vantaggio, rispetto a una semplice travatura triangolare, di annullare le spinte orizzontali grazie alla loro struttura intelaiata: rientrano quindi tipicamente tra le strutture non spingenti dell'architettura. Esse trovano applicazione per luci notevoli, per le realizzazioni a telaio, come elementi per la copertura, per irrigidire pareti, ecc.. Le capriate in LVL (Laminated Veneer Lumber) sono costituite da materiale simile al compensato ad eccezione degli strati costituenti che hanno fibratura parallela e consentono il superamento di luci notevoli.
Strutture in elevazione in legno lamellare
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.05
Modalità di uso corretto: Le verifiche dell’elemento composto dovranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni. A tale scopo è ammesso adottare per le unioni un legame lineare tra sforzo e scorrimento. Nel caso di utilizzo del legno accoppiato anche a materiali diversi tramite connessioni o incollaggi, la verifica complessiva dell’elemento composto dovrà tenere conto dell’effettivo comportamento dell’unione, definito con riferimento a normativa tecnica di comprovata validità ed eventualmente per via sperimentale. In ogni caso le sollecitazioni nei singoli elementi componenti dovranno essere confrontate con quelle specificate dalla normativa vigente pertinente per ciascun singolo materiale. Tutto il legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in opera. Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita.
I pilastri in legno lamellare sono elementi strutturali verticali portanti che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli. Ogni elemento strutturale, in legno massiccio o in materiali derivati dal legno, prevalentemente compresso, inflesso, teso o sottoposto a combinazioni dei precedenti stati di sollecitazione, può essere caratterizzato da un’unica sezione o da una sezione composta da più elementi, incollati o assemblati meccanicamente.
Strutture in elevazione in legno lamellare
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.05.04
Controventi in lamellare
Unità Tecnologica: 02.05
Modalità di uso corretto: Nel caso di controventi sollecitati solo a trazione utilizzare diagonali in barre di acciaio ad estremità filettate.
Si tratta di elementi utilizzati per resistere alle azioni esterne e/o interne dovute a carichi orizzontali ed ad azioni di instabilizzazione delle strutture coinvolte. Indipendentemente dal comportamento della struttura, tali azioni devono essere trasmesse alle fondazioni. I controventi sono essenziali, sia per dare maggiore stabilità complessiva, sia per contrastare le azioni orizzontali (vento, impatti laterali, azione sismica, azioni di spostamenti laterali di telai e pilastri, ecc.), tra le quali il vento è la più consistente. I controventi possono essere disposti sia sulle falde di copertura che sulle pareti. In genere sono realizzati con tirantini incrociati e tesi con tenditori. L'utilizzo di controventi, in legno lamellare, trova applicazione nel caso di intelaiature, costituiti da elementi diagonali in legno, sollecitate a trazione e/o a compressione.
Strutture in elevazione in legno lamellare
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.05
Modalità di uso corretto: Le verifiche dell’elemento composto dovranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni. A tale scopo è ammesso adottare per le unioni un legame lineare tra sforzo e scorrimento. Nel caso di utilizzo del legno accoppiato anche a materiali diversi tramite connessioni o incollaggi, la verifica complessiva dell’elemento composto dovrà tenere conto dell’effettivo comportamento dell’unione, definito con riferimento a normativa tecnica di comprovata validità ed eventualmente per via sperimentale. In ogni caso le sollecitazioni nei singoli elementi componenti dovranno essere confrontate con quelle specificate dalla normativa vigente pertinente per ciascun singolo materiale. Tutto il legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in opera. Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita.
Le travi in legno lamellare sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi in lamellare centinate vengono impiegate per la realizzazione di coperture aventi un angolo di inclinazione compreso tra 5°- 20°. Per una loro maggiore resistenza alle sollecitazioni agenti vengono spesso rinforzate alle superfici mediante l'incollaggio di barre di acciaio e/o fibre di vetro. La progettazione di questa tipologia di travi varia in funzione dei valori delle tensioni di trazione perpendicolare alla fibratura.
Strutture in elevazione in legno lamellare
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.05.06
Travi lamellare curve
Unità Tecnologica: 02.05
Modalità di uso corretto: Le verifiche dell’elemento composto dovranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni. A tale scopo è ammesso adottare per le unioni un legame lineare tra sforzo e scorrimento. Nel caso di utilizzo del legno accoppiato anche a materiali diversi tramite connessioni o incollaggi, la verifica complessiva dell’elemento composto dovrà tenere conto dell’effettivo comportamento dell’unione, definito con riferimento a normativa tecnica di comprovata validità ed eventualmente per via sperimentale. In ogni caso le sollecitazioni nei singoli elementi componenti dovranno essere confrontate con quelle specificate dalla normativa vigente pertinente per ciascun singolo materiale. Tutto il legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in opera. Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita.
Le travi in legno lamellare sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi in lamellare curve vengono impiegate per la realizzazione di particolari forme architettoniche e dove si ha necessità di elementi strutturali con comportamento resistente dominante di tipo flessionale.
Strutture in elevazione in legno lamellare
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.05
Modalità di uso corretto: Le verifiche dell’elemento composto dovranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni. A tale scopo è ammesso adottare per le unioni un legame lineare tra sforzo e scorrimento. Nel caso di utilizzo del legno accoppiato anche a materiali diversi tramite connessioni o incollaggi, la verifica complessiva dell’elemento composto dovrà tenere conto dell’effettivo comportamento dell’unione, definito con riferimento a normativa tecnica di comprovata validità ed eventualmente per via sperimentale. In ogni caso le sollecitazioni nei singoli elementi componenti dovranno essere confrontate con quelle specificate dalla normativa vigente pertinente per ciascun singolo materiale. Tutto il legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in opera. Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita.
Le travi in legno lamellare sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi in lamellare rastremate sono costituite da una sezione variabile che gli restituiscono un volume maggiore rispetto ad altre tipologie. La loro geometria consente di poter posizionare direttamente le travi secondarie e/o i pannelli di copertura, evitando inoltre l'impiego delle tavole di gronda. Esse possono essere: a semplice e a doppia rastremazione.
Strutture in elevazione in legno lamellare
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.05
Modalità di uso corretto: Le verifiche dell’elemento composto dovranno tener conto degli scorrimenti nelle unioni. A tale scopo è ammesso adottare per le unioni un legame lineare tra sforzo e scorrimento. Nel caso di utilizzo del legno accoppiato anche a materiali diversi tramite connessioni o incollaggi, la verifica complessiva dell’elemento composto dovrà tenere conto dell’effettivo comportamento dell’unione, definito con riferimento a normativa tecnica di comprovata validità ed eventualmente per via sperimentale. In ogni caso le sollecitazioni nei singoli elementi componenti dovranno essere confrontate con quelle specificate dalla normativa vigente pertinente per ciascun singolo materiale. Tutto il legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in opera. Prima di essere utilizzato nella costruzione, si raccomanda che il legno sia essiccato fino al valore di umidità appropriato alle condizioni climatiche di esercizio della struttura finita.
Le travi in legno lamellare sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi rettiline in lamellare ed a sezione costante sono tra gli elementi strutturali più impiegati in edilizia. Esse sono maggiormente utilizzate nelle coperture e nei solai e/o come correnti nelle pareti. Le loro dimensioni variano in funzione di esigenze progettuali. L'accostamento e la direzione delle lamelle ne differenzia le caratteristiche in fase di realizzazione.
Strutture in elevazione in legno lamellare
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.06
Le strutture tessili sono costituite da superfici il cui supporto di base sono tessuti con spessori costanti pretensionati che ne assicurano le caratteristiche meccaniche. Le fibre legate tra loro sottoforma di fili, vengono assemblate mediante un processo di tessitura continua con l’incrocio dei fili tra ordito e trama. La loro architettura si presta alla costruzione di involucri edilizi con diversa tipologia e destinazione d'uso (padiglioni espositivi, strutture sportive, coperture polivalenti, ecc.). Tra i fattori che giustificano l’utilizzo di strutture tessili, occorre considerare anche: la possibilità di coprire ampi spazi e volumi complessi; l’adattabilità al clima; la resistenza a forti sbalzi di temperature; la resistenza a forti venti; la resistenza a forti precipitazioni e alle sostanze chimiche presenti in ambiente. Possono essere sistemi aperti e/o chiusi. Esse sono strutture sottoposte a forze di trazione realizzate con membrane sintetiche continue e utilizzate in modo isolato e/o sostenute da insiemi di funi e/o altri sistemi. In genere le strutture tessili sono realizzate con materiale continuo ed impermeabile avente i bordi particolarmente rinforzati in prossimità dei punti di collegamento. L'equilibrio delle strutture è caratterizzato, dall'adeguata trazione degli elementi coinvolti, che garantiscono il regime tensionale dovuto, oltre che dalla configurazione geometrica e dei materiali utilizzati. La loro conformazione assicura il regime tensionale dovuto in modo che le membrane una volta tese si stabilizzano. In pratica nella progettazione di una struttura a membrana tessile si deve tener conto: della forma della superficie tessile; dei livelli di pretensione e della deformabilità della superficie a membrana, oltre che gli aspetti legati al microclima interno alle strutture. Dal punto di vista dei materiali le membrane sono realizzate con tessuti a loro volta spalmati con rivestimenti protettivi. I tessuti possono essere in: - vinilico (vinylon) con spalmatura in gomma sintetica; - vinilico (vinylon) con spalmatura in pvc; - poliestere (tetoron) con spalmatura in gomma sintetica; - fibra di vetro (trevira) con spalmatura in pvc; - fibra di vetro (sheerfill) con spalmatura in teflon; Dal punto di vista delle caratteristiche tecniche e meccaniche, ogni tessuto potrà avere un certo numero di fibre/cm che potranno essere ad ordito e/o a trama, con una propria tensione di rottura e un certo modulo elastico E.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.06.01 Ancoraggi
° 02.06.02 Alberi
° 02.06.04 Cavi, funi e catene
° 02.06.05 Cuscini pneumatici
° 02.06.10 Strutture supportate dall'aria
Unità Tecnologica: 02.06
Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nel controllare periodicamente gli ancoraggi al suolo. Verificarne l'assenza di anomalie, la stabilità dei sostegni e degli elementi interessati. Prima di collegare gli ancoraggi al suolo verificare la capacità portante di questi mediante opportune indagini e prove geotecniche dell sito interessato.
Gli ancoraggi rappresentano gli elementi che sono in grado di contrastare le forze di trazione che arrivano al terreno dalle strutture a membrana. Questi sono costituiti da piastre di base e/o cerniere che collegano gli elementi di sostegno delle membrane con il suolo. Gli ancoraggi si distinguono per tipologia e funzione, come: - ancoraggi a gravità (come le zavorre collocate al suolo e/o interrati); - barre di ancoraggio,(come le aste metalliche costituite da occhielli e/o con testa ribattuta); - ancoraggi speciali, (come i tipi ad ancora, a vite elicoidale, con profilati metallici, ecc.).
Strutture tessili
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.06
Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nel controllare periodicamente le zone di supporto che interessano gli angoli ed i bordi perimetrali delle membrane nonché tutti i tipi di appoggio interessati.
Si tratta di elementi compressi che vanno a supportare gli angoli ed i bordi perimetrali delle membrane oltre ad i rinforzi interni in prossimità dei punti di appoggio alti. Vi sono diverse tipologie di alberi per la realizzazione dei punti alti delle tensostrutture a membrana: alberi di bordo; alberi interni; alberi sospesi; alberi esterni, ecc..
Strutture tessili
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.06
Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nell'esposizione dei tessuti ai raggi ultravioletti che con il tempo ne deteriorano la protezione. Inoltre risulta opportuno controllare periodicamente tutti i sistemi di sostegno ed in particolare i bordi, le giunzioni, gli ancoraggi al suolo delle strutture realizzate.
Si tratta di strutture tessili caratterizzate da membrane tessile supportate da archi di legno lamellare e acciaio. Il loro utilizzo trova impiego maggiormente per impianti sportivi, teatri tenda, ecc.. In alcuni casi le membrane possono essere rimovibili, sia in copertura che lateralmente. Il tessuto impiegato insieme al legno lamellare e all'acciaio, utilizza la caratteristica di flessibilità dei materiali associati. La possibilità di realizzazione di archi reticolari, con geometrie spaziali diverse, ne amplia notevolmente il campo di applicazione. Per particolari utilizzazioni viene applicato un manto di copertura caratterizzato da requisiti di resistenza ai carichi. Inoltre i sistemi di aperture laterali permettono una giusta ventilazione negli ambienti interni.
Strutture tessili
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.06
Modalità di uso corretto: A secondo del tipo di impiego controllare periodicamente le zone di rinforzo e/o di ancoraggio dei sistemi cavi utilizzati. La capacità portante dei componenti deve essere certificata ed essere conforme ad opera del fabbricante.
I cavi , le funi, le catene, sono componenti strutturali e/o dispositivi di sicurezza, utilizzati per sostenere le strutture tessili. Vengono impiegati come bordi di membrana lineari di tipo morbido, come sistemi di rinforzo per membrane lineari interne, come cavi di ancoraggio e per supportare a livello aereo i singoli punti di appoggio. I componenti in genere si distinguono in: - connettori; - adattatori; - funi d'acciaio; - catene; - ganci con sicurezza a molla; - funi di fibra naturale; - funi di materiale sintetico; - morsetti per funi d'acciaio; - carrucole; - ganci; - cricchetti; - grilli; - imbracatura di sicurezza; - funi di sicurezza; - tenditori.
Strutture tessili
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.06
Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nell'esposizione dei tessuti ai raggi ultravioletti che con il tempo ne deteriorano la protezione. Inoltre risulta opportuno controllare periodicamente tutti i sistemi di sostegno ed in particolare i bordi, le giunzioni, gli ancoraggi al suolo delle strutture realizzate.
Si tratta di strutture caratterizzate da involucri chiusi, tenuti a pressione costante. In pratica di una serie di cuscini gonfiati in sequenza e/o singolarmente utilizzati come elementi di involucro e/o per costruire pareti verticali insieme alla copertura.
Strutture tessili
Pagina 45
Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.06.06
Elementi di sostegno
Unità Tecnologica: 02.06
Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nel controllare periodicamente le zone di supporto che interessano gli elementi di sostegno interessati.
Gli elementi di sostegno sono elementi mediante i quali le membrane si tengono sollevate dal suolo a secondo della geometria di riferimento. I sostegni possono essere fabbricati con elementi tecnici diversi. Possono essere: - puntoni strallati; - cavalletti; - rinforzi di bordo di tipo morbido (fasce di tessuto, cavi di acciaio; raccordi d'angolo;cime, gole, cappi, ecc.); - bordi di tipo rigido (telai continui curvati; t. quadrati; t. sagomati; strutture di controvento, ecc.); - supporti lineari rigidi: archi e telai; - elementi di supporto a gobba.
Strutture tessili
Pagina 46
Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.06
Modalità di uso corretto: A secondo del tipo di impiego controllare periodicamente i pannelli di membrane interessate da giunzioni.
Si tratta di collegamenti lineari tra pannelli di membrane adiacenti. Il loro impiego varia a secondo delle tipologie di tensostrutture progettate. Le giunzioni possono essere: - giunzioni cucite - giunzioni saldate - giunzioni miste - giunzioni incollate - giunzioni legate - giunzioni a morsetto Tra le unioni più utilizzate vi sono: - di tipo meccanico (saldatura, corde elastiche, ganci, piastre, cerniere lampo e cuciture); - di tipo chimico-fisico (saldatura, colla); - misti.
Strutture tessili
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.06
Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nell'esposizione dei tessuti ai raggi ultravioletti che con il tempo ne deteriorano la protezione. Inoltre risulta opportuno controllare periodicamente tutti i sistemi di sostegno ed in particolare i bordi, le giunzioni, gli ancoraggi al suolo delle strutture realizzate.
Si tratta di tensostrutture con superfici a doppia curvatura soggette a trazione. Questi tipi di strutture resistono ai carichi esterni in relazione alla loro forma e non alla loro massa.
Strutture tessili
Pagina 48
Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.06
Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nell'esposizione dei tessuti ai raggi ultravioletti che con il tempo ne deteriorano la protezione. Inoltre risulta opportuno controllare periodicamente tutti i sistemi di sostegno ed in particolare i bordi, le giunzioni, gli ancoraggi al suolo delle strutture realizzate.
Si tratta di tensostrutture con superfici distinte da curvature semplici individuabili in ogni punto della superficie a membrana. Lo sviluppo e il tensionamento è assicurato dalla differenza di pressione che i fluidi e/o i gas possono imprimere sulle facce esterne ed interne delle membrane.
Strutture tessili
Pagina 49
Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.06.10
Strutture supportate dall'aria
Unità Tecnologica: 02.06
Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nell'esposizione dei tessuti ai raggi ultravioletti che con il tempo ne deteriorano la protezione. Inoltre risulta opportuno controllare periodicamente tutti i sistemi di sostegno ed in particolare i bordi, le giunzioni, gli ancoraggi al suolo delle strutture realizzate.
Le strutture supportate dall'aria, definite anche pressostrutture e/o strutture pressurizzate, sono delle particolari strutture tensili con membrana a forma sinclastica stabilizzate dalla differenza di pressione dell'aria attraverso le loro superfici. In genere la differenza di pressione viene generata da ventilatori che vanno ad insufflare dell'aria in una copertura con membrana ermetica. Per le loro caratteristiche tecniche comportano una semplicità di realizzazione rispetto ad altre tipologie di tensostrutture. Grazie al principio della pressurizzazione è possibile realizzare particolari coperture aventi configurazioni varie.
Strutture tessili
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.06
Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nell'esposizione dei tessuti ai raggi ultravioletti che con il tempo ne deteriorano la protezione. Inoltre risulta opportuno controllare periodicamente tutti i sistemi di sostegno ed in particolare i bordi, le giunzioni, gli ancoraggi al suolo delle strutture realizzate.
Le strutture geodetiche sono formate da membrane in tessuto, singole o doppie, collegate ai nodi di tralicci mediante catene metalliche e dischi parastrappo e/o in alternativa sovrapposte ai tralicci. Le strutture metalliche sono, a loro volta, formate da tralicci spaziali, con maglia triangolare per quanto riguarda le cupole e rinforzate da tiranti per i tunnel, formati invece da profili tubolari in acciaio. Le strutture geodetiche permettono la copertura di ampie superfici senza l'ausilio di pilastri intermedi, garantendo requisiti di resistenza, durabilità, economia ed architettura. Generalmente trovano impiego per utilizzi temporanei.
Strutture tessili
Pagina 51
Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.06.12
Tensostrutture a Membrane
Unità Tecnologica: 02.06
Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nell'esposizione dei tessuti ai raggi ultravioletti che con il tempo ne deteriorano la protezione. Inoltre risulta opportuno controllare periodicamente tutti i sistemi di sostegno ed in particolare i bordi, le giunzioni, gli ancoraggi al suolo delle strutture realizzate.
Le tensostrutture sono caratterizzate da sistemi strutturali tessili pretesi con funzione portante, i cui elementi risultano in maniera prevalente sollecitati mediante sforzi di trazione. L'utilizzo di elementi di sostegno e di collegamento come le funi in acciaio armonico e di membrane con fibra tessile rivestite a loro volta con materiale protettivo plastico (PVC), consente di realizzare strutture molto resistenti agli sforzi di trazione. Inoltre vengono impiegate per la realizzazione strutture snelle, leggere e che si adattino alla costruzione di forme architettoniche particolari in grado di coprire grandi spazi senza la necessità di interporre elementi verticali di sostegno. In genere le superfici a membrane hanno una geometria con doppia curvatura (convessa e concava), sostenute da montanti e/o sistemi di cavi, che realizzano forme di paraboloidi iperbolici, con forma simile ad una sella. I telai rigidi realizzati in carpenteria di acciaio contribuiscono alla forma delle membrane realizzate. Le tensostrutture trovano maggiore applicazione per allestire grandi spazi espositivi, impianti sportivi e spazi aperti destinati a manifestazioni in genere.
Strutture tessili
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.06
Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nell'esposizione dei tessuti ai raggi ultravioletti che con il tempo ne deteriorano la protezione. Inoltre risulta opportuno controllare periodicamente tutti i sistemi di sostegno ed in particolare i bordi, le giunzioni, gli ancoraggi al suolo delle strutture realizzate. Per tende aventi una superficie di copertura minore di 50 mq non risulta indispensabile elaborare il "libretto della tenda". Inoltre il produttore sarà tenuto a fornire la scheda tecnica e/o altra documentazione necessaria dove riportati i requisiti e livelli prestazionali del tessuto fornito (comportamento al fuoco, stabilità della struttura, ecc.).
Le tendostrutture sono costruzioni dotate di una struttura portante indipendente avente teli di copertura e di tamponamento con forma piana e relativa pretensione trascurabile e non indispensabile per la definizione di calcoli strutturali. All'’interno, le tendostrutture sono caratterizzate da spazi liberi. L'ancoraggio al suolo avviene in corrispondenza dei montanti. La geometria classica delle tendostrutture è quella a due falde, detta anche a capanna, e/o con copertura piana fissa con tamponamenti laterali realizzati mediante teli di chusura, in alcuni casi provvisti di aperture a finestra (PVC trasparente). Le strutture sono generalmente realizzate con capriate modulari disposte in file parallele e/o a raggiera. E' possibile inoltre realizzare soluzioni di strutture miste (a due falde, con absidi esagonali, ottagonali, dodecagonali, ecc.). Soluzioni strutturali più semplici sono rappresentate da tendostrutture "a gazebo" a base quadrata e/o rettangolare, con coperture pretese a guglia appoggiate su montanti perimetrali posizionati in coincidenza degli spigoli.
Strutture tessili
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.07
I solai rappresentano il limite di separazione tra gli elementi spaziali di un piano e quelli del piano successivo. Dal punto di vista strutturale i solai devono assolvere alle funzioni di sostegno del peso proprio e dei carichi accidentali e la funzione di collegamento delle pareti perimetrali. Inoltre debbono assicurare: una coibenza acustica soddisfacente, assicurare una buona coibenza termica e avere una adeguata resistenza. Una classificazione dei numerosi solai può essere fatta in base al loro funzionamento statico o in base ai materiali che li costituiscono. Ai solai, oltre al compito di garantire la resistenza ai carichi verticali, è richiesta anche rigidezza nel proprio piano al fine di distribuire correttamente le azioni orizzontali tra le strutture verticali. Il progettista deve verificare che le caratteristiche dei materiali, delle sezioni resistenti nonché i rapporti dimensionali tra le varie parti siano coerenti con tali aspettative. A tale scopo deve verificare che: - le deformazioni risultino compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici ad esso collegati; - vi sia, in base alle resistenze meccaniche dei materiali, un rapporto adeguato tra la sezione delle armature di acciaio, la larghezza delle nervature in conglomerato cementizio, il loro interasse e lo spessore della soletta di completamento in modo che sia assicurata la rigidezza nel piano e che sia evitato il pericolo di effetti secondari indesiderati.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.07.01 Solai con travetti in c.a.p.
° 02.07.02 Solai con pannelli prefabbricati
° 02.07.03 Solai alveolari
° 02.07.04 Solai legno-calcestruzzo
° 02.07.08 Solai in legno
Solai
Unità Tecnologica: 02.07
Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).
I solai con travetti in cemento armato precompresso sono strutture parzialmente precompresse. Essi sono costituiti da travetti prefabbricati in conglomerato precompresso che possono essere, singoli o abbinati, tra i quali vengono disposti elementi in laterizio. Generalmente i travetti hanno la sezione a forma di T rovesciata con anima a coda di rondine per agevolare il collegamento con il getto di completamento in calcestruzzo, dove la scabrezza della superficie perimetrale dei travetti ne favorisce l'esecuzione.
Solai
Unità Tecnologica: 02.07
Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).
I solai con pannelli prefabbricati (predalles) sono costituiti da strutture tralicciate con fondo cassero piano facciavista in c.a.v. aventi larghezza standard e spessori e lunghezze variabili a secondo dei dimensionamenti definiti in fase progettuale e dall’entità e natura dei carichi portati. Il loro utilizzo trova generalmente impiego per la realizzazione di impalcati civili ed industriali a vista. Si possono realizzare altresì strutture con getto pieno, alleggerite con polistirolo e/o con elementi laterizi interposti. La loro posa in opera è vincolata alla formazione delle banchinature provvisorie (rompitratta) posizionate ad interasse variabile in funzione del peso del solaio. La tecnologia di realizzazione dei solai a predalles si adatta nelle soluzioni dove necessitano tempi brevi ed economia delle costruzioni da realizzarsi.
Solai
Unità Tecnologica: 02.07
Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).
I solai alveolari sono composti da lastre in calcestruzzo armato precompresso autoportanti, in genere di larghezza standard, aventi lunghezze e spessori definiti in fase progettuale. Il loro dimensionamento dipende dall’entità e dalla natura dei carichi portati. Generalmente le lastre sono realizzate con fori di alleggerimento (alveoli) opportunamente dimensionate e fresature all’estradosso in corrispondenza degli alveoli laterali per inserire le armature di completamento all’interno di essi. Trovano maggiormente impiego nell'edilizia prefabbricata dove vi è necessità di realizzazioni aventi grandi portate (ad es. impalcati stradali). Poiché i pannelli alveolari non sono armati per sostenere sollecitazioni taglio-resistente, queste, vanno collocate in cantiere nelle apposite fresature e nei giunti tra pannello e pannello, per poter disporre delle barre taglio-resistente ad opportune distanze. I solai vengono completati con getti ulteriori per sigillare i giunti e le fresature realizzate. Infine si procede alla realizzazione di cappe collaboranti superiori, armate con reti elettrosaldate con spessore variabile. uale e dipende dall’entità e dalla natura dei carichi portati dal solaio.
Solai
Unità Tecnologica: 02.07
Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).
I solai misti legno-calcestruzzo sono realizzati con travetti in legno (anche lamellare), generalmente con sezione rettangolare, con elementi di alleggerimento interposti in laterizio (tavelle, tavelloni, ecc.) che vengono appoggiati in prossimità dell'estradosso delle travi. Per garantire maggiore solidarizzazione tra i travetti e il getto di calcestruzzo vengono realizzati dei connettori metallici in prossimità dell'estradosso dei travetti in legno. Questa soluzione di solai consente ai due elementi (legno/calcestruzzo) di lavorare in connessione come struttura con sezione mista, sopportando i medesimi carichi di esercizio e carichi ultimi di un solaio in latero-cemento.
Solai
Elemento Manutenibile: 02.07.05
Solai in polistirene
Unità Tecnologica: 02.07
Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).
I solai in polistirene sono costituiti da lastre e/o pannelli di polistirene espanso estruso aventi la sagoma di base simile a pignatte di laterizio con alette per la formazione delle nervature in cls. Essi possono essere di tipologia diverse a secondo degli spessori di realizzazione: - con diverso spessore della zona inferiore per un maggiore isolamento; - con diverso spessore del corpo superiore per soddisfare requisiti strutturali. Tra le tipologie più diffuse vi sono quelli con blocco-pannello cassero autoportante, avente anche funzione di cassaforma, irrigidito inoltre da profili metallici zincati opportunamente forati e sagomati. La presenza di armature di irrigidamento assicurano ai pannelli di polistirolo, con lunghezza pari alla luce del vano da coprire, la rigidezza indispensabile per sopportare i carichi nella fase ante operam di getto. Inoltre le alette laterali inferiori, sporgenti, determinano, mediante l'accostamento dei pannelli in opera, la costituzione di canalette all'interno delle quali si può predisporre idonea armatura di acciaio per poi effettuare il getto di calcestruzzo che realizzerà la nervatura resistente del solaio; Altri tipi di solai diffusi sono quelli con lastre-cassero autoportanti, che contengono internamente due canali, con altezza variabile, per la costruzione delle relative nervature strutturali. All'interno di ciascun canale vengono predisposti inoltre dei tralicci metallici che sono parte integranre dei pannelli, dimensionati a secondo dei carichi e delle luci previsti in progetto. Essi svolgono anche la funzione autoportante, durante la fase di preparazione dei getti e di armatura resistente in esercizio per i travetti-nervature.
Solai
Unità Tecnologica: 02.07
Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).
I solai alleggeriti sono impiegati sia nell'edilizia civile che in quella industriale. La loro tecnologia prevede l'impiego di elementi cavi in plastica riciclata stampata e/o blocchi di altro materiale leggero muniti di sistemi di bloccaggio delle armature onde evitare spostamenti durante le fasi di getto del calcestruzzo e di vibrazione dello stesso. Nei solai con armatura monodirezionale l’alleggerimento è formato da elementi continui, posti in modo parallelo all’armatura; Nei solai bidirezionali l’alleggerimento è formato da elementi che assicurano la realizzazione di un graticcio di travi. Quindi le strutture alleggerite risultano quindi formate da due lastre piane sovrapposte che possono essere tra loro collegate da travi parallele o da un graticcio di travi ortogonali. Per le loro caratteristiche di elevata resistenza alla flessione trovano impiego nella realizzazione di opere di grandi dimensioni con ampie luci (centri commerciali, parcheggi, ecc.). Essi sono indicati per i seguenti vantaggi: - resistenza per sovraccarichi notevoli; - eliminazione di travi portanti; - dimensioni ridotte degli spessori anche per luci notevoli; - riduzione dei carichi sulle strutture portanti e sulle fondazioni; - riduzione dei tempi di realizzazione; - economia di calcestruzzo utilizzato.
Solai
Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (presenza di umidità, marcescenza delle travi, riduzione o perdita delle caratteristiche di resistenza agli appoggi). Interventi mirati al consolidamento strutturale delle travi in legno degradate in corrispondenza degli appoggi. Il consolidamento strutturale dei solai in legno può avvenire anche in seguito ad una variazione architettonica. di destinazione d'uso e quindi dei relativi sovraccarichi delle strutture. Riparazione della protezione del legno con sostanze antiputrefazione, funghicida e antitermita onde preservare l'integrità strutturale degli elementi di connessione con la struttura.
I solai in legno lamellare sono realizzati con travetti in legno lamellare interposti, generalmente con sezione rettangolare, con elementi di alleggerimento interposti di varia natura (pannelli in lamellare, tavelle in cotto, tavelloncini in laterizio, perlinati in legno, ecc.) che vengono appoggiati in prossimità dell'estradosso delle travi. Per garantire maggiore solidarizzazione tra i travetti e il getto di calcestruzzo vengono realizzati dei connettori metallici in prossimità dell'estradosso dei travetti in legno. Questa soluzione di solai consente ai due elementi (legno/calcestruzzo) di lavorare in connessione come struttura con sezione mista, sopportando i medesimi carichi di esercizio e carichi ultimi di un solaio in latero-cemento. I solai sono armati con traliccio in acciaio elettrosaldato di tipo “Bausta”. L’armatura integrativa viene assicurata da “monconi” (tondini in acciaio) che vanno a collegare le testate dei travetti con i cordoli e/o con la travatura principale e dalla rete elettrosaldata.
Solai
Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (presenza di umidità, marcescenza delle travi, riduzione o perdita delle caratteristiche di resistenza agli appoggi). Interventi mirati al consolidamento strutturale delle travi in legno degradate in corrispondenza degli appoggi. Il consolidamento strutturale dei solai in legno può avvenire anche in seguito ad una variazione architettonica. di destinazione d'uso e quindi dei relativi sovraccarichi delle strutture. Riparazione della protezione del legno con sostanze antiputrefazione, funghicida e antitermita onde preservare l'integrità strutturale degli elementi di connessione con la struttura.
In genere sono costituiti da travi in legno poste ad una certa distanza l'una dall'altra su cui in genere è appoggiato un assito di tavole che può fungere anche da pavimento o a sua volta servire da appoggio a tavolati più sottili o ancora a pavimentazioni in cotto. Il legname utilizzato può essere lavorato grossolanamente o squadrato. Altro tipo di solaio in legno è quello costituito da una orditura principale di grosse travi in legno ed una orditura secondaria di travicelli su cui poggiano elementi in mattoni (scempiato) che supportano il sottofondo (cretonato) della pavimentazione anch'essa in cotto.
Solai
Unità Tecnologica: 02.07
Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).
Si tratta di solai misti realizzati con travetti precompressi intervallati da pignatte o tavelle di varia forma, gettati in opera. Rispetto ai solai in c.a. presentano caratteristiche maggiori di coibenza, di isolamento acustico e di leggerezza.
Solai
Unità Tecnologica: 02.08
Le unioni sono costituite da elementi che per materiale e tecniche diverse consentono la realizzazione di collegamenti tra elementi delle strutture nel rispetto delle normative vigenti. Le unioni rappresentano una caratteristica fondamentale nelle costruzioni in legno, acciaio, miste, ecc.. Esse hanno lo scopo di unire le parti, definite in sede progettuale, per realizzare strutture complete che devono rispondere a requisiti precisi.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.08.01 Bullonature per acciaio
° 02.08.02 Bulloni per legno
° 02.08.03 Chiodi per legno
° 02.08.04 Chiodature per acciaio
° 02.08.05 Connettori per legno
° 02.08.06 Giunti per legno
° 02.08.08 Collegamenti di ripristino con flangia (pilastro/pilastro - trave/trave)
° 02.08.09 Collegamenti con flangia (trave/pilastro passante - pilastro/trave passante)
° 02.08.10 Collegamenti con flangia (travi: principale/secondaria)
° 02.08.11 Collegamenti con flangia (trave/altro materiale)
° 02.08.12 Collegamenti a squadretta (trave/pilastro passante - pilastro/trave passante)
° 02.08.13 Collegamenti a squadretta (travi: principale/secondaria)
° 02.08.14 Collegamenti diretti (travi: principale/secondaria)
° 02.08.15 Collegamenti delle aste delle travature reticolari
° 02.08.16 Giunti di collegamento
° 02.08.18 Perni per acciaio
° 02.08.19 Saldature per acciaio
° 02.08.21 Spinotti per legno
° 02.08.22 Viti per legno
Elemento Manutenibile: 02.08.01
Bullonature per acciaio
Unità Tecnologica: 02.08
Modalità di uso corretto: Verificare che i bulloni siano adeguatamente serrati. L'accoppiamento tra bulloni e rosette dovrà essere conforme alla normativa vigente. E' opportuno posizionare i fori per bulloni in modo tale da prevenire eventuali fenomeni di corrosione e di instabilità degli stessi.
Si tratta di elementi di giunzione tra parti metalliche. Le tipologie e caratteristiche dei prodotti forniti dal mercato variano a secondo dell'impiego. L'impiego di bulloni è indicato quando vi è la necessità di collegare elementi con spessori notevoli e/o nei casi in cui i collegamenti devono essere realizzati in cantiere. Essi possono essere stampati o torniti. Sono formati da: - viti, con testa (definita bullone) con forma esagonale e gambo in parte o completamente filettato. generalmente il diametro dei bulloni utilizzati per le carpenterie varia tra i 12-30 mm; - dadi, sempre di forma esagonale, che svolgono la funzione di serraggio del bullone; - rondelle, in genere di forma circolare, che svolgono la funzione di rendere agevole il serraggio dei dadi; - controdadi, si tratta di rosette elastiche, bulloni precaricati, e/o altri sistemi, con funzione di resistenza ad eventuali vibrazioni. I bulloni sono in genere sottoposti a forze perpendicolari al gambo (a taglio) e/o a forze parallele al gambo (a trazione). Le unioni bullonate si dividono in due categorie: - a flangia, usate tipicamente nei casi in cui il bullone è sottoposto prevalentemente a trazione. - a coprigiunto, usate tipicamente nei casi in cui il bullone è sottoposto a taglio.
Unioni
Elemento Manutenibile: 02.08.02
Bulloni per legno
Unità Tecnologica: 02.08
Modalità di uso corretto: In fase di ispezione e di controllo verificare l'eventuale insorgenza di fenomeni di corrosione che potrebbero compromettere il legame acciaio e legno per espansione delle ruggini.
Si tratta di elementi di collegamento meccanici "a gambo cilindrico" dove la trasmissione dei carichi interessa sia il comportamento flessionale del connettore che le tensioni resistenti e a taglio presenti nel legno attraverso lo spinotto. Sono in genere realizzati in acciaio con teste e dadi sagomati a "quadrato" o ad "esagono". Possono avere diametro variabille tra tra i 12-30 mm. Inoltre i fori per l'alloggiamento devono avere un diametro maggiore dei bulloni pari ad 1 mm.
Unioni
Elemento Manutenibile: 02.08.03
Chiodi per legno
Unità Tecnologica: 02.08
Modalità di uso corretto: In fase di ispezione e di controllo verificare l'eventuale insorgenza di fenomeni di corrosione che potrebbero compromettere il legame acciaio e legno per espansione delle ruggini. Effettuare controlli visivi per verificare lo stato delle chiodature e la presenza di eventuali anomalie. Le capacità portanti e le deformabilità dei mezzi di unione utilizzati nei collegamenti devono essere determinate sulla base di prove meccaniche, per il cui svolgimento può farsi utile riferimento alle norme UNI EN 1075, UNI EN 1380, UNI EN 1381, UNI EN 26891, UNI EN 28970, e alle pertinenti norme europee.
Si tratta di elementi di collegamento meccanici "a gambo cilindrico" dove la trasmissione dei carichi interessa sia il comportamento flessionale del connettore che le tensioni resistenti e a taglio presenti nel legno attraverso lo spinotto. I chiodi rappresentano la tipologia di collegamenti maggiormente utilizzati per elementi strutturali come travi reticolari, diaframmi, pareti di taglio, ecc.. Esistono in mercato diverse forme di chiodi: tondi con filo di acciaio, a sezione quadrata, a filettatura elicoidale, con gambo a rilievi tronco-conici, infissi a macchina, con gambo deformati ecc.. Le loro dimensioni e caratteristiche sono legate a standard dettati dalle normative vigenti.
Unioni
Elemento Manutenibile: 02.08.04
Chiodature per acciaio
Unità Tecnologica: 02.08
Modalità di uso corretto: Effettuare controlli visivi per verificare lo stato delle chiodature e la pr