Convegno OSL Milano 21 aprile 2015 Benedetti
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Transcript of Convegno OSL Milano 21 aprile 2015 Benedetti
20/04/2015
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Asseverazione dei Modelli di Organizzazione e di Gestione della Sicurezza nelle Imprese Edili
Milano, 21 aprile 2015
AULA MAGNA – PALAZZO DI GIUSTIZIA
TRIBUNALE DI MILANO
Via Freguglia, 1
F. Benedetti – INAIL – CONTARP Centrale
La SSL è elemento di competitività
Integrare la SSL nella gestione complessiva delle organizzazioni
Sviluppare approccio manageriale alla SSL
Ridurre frequenza e gravità infortuni ed MP
Tramutare costi sociali in vantaggi economici per le organizzazioni e per il sistema
In un’ottica di Responsabilità sociale
per
Attraverso modelli condivisi e partecipati tra le parti interessate
Dr. Fabrizio Benedetti
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Dr. Fabrizio Benedetti3
OHSAS 18001
INAIL - Direzione Generale / CONTARP** - CSA*S.Amatucci*; I.Barra**, G.Morinelli*, A. Terracina**
Settori frequenza gravità
Attività varie ‐21 ‐15
Lavorazioni agricole ‐ ‐
Chimica ‐26 ‐45
Costruzioni ‐33 ‐42Energia, acqua e gas ‐32 ‐33
Legno ‐34 ‐73
Metallurgia ‐6 ‐18
Mineraria ‐43 ‐51
Industrie tessili ‐64 ‐40
Trasporti ‐13 ‐32
Dati in complesso ‐27 ‐35
Riduzione indici infortunistici nelle aziende con SGSL certificato
Dr. Fabrizio Benedetti
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Il settore delle costruzioni• Temporaneità dei siti produttivi;
• temporaneità dei rapporti di lavoro;
• notevole ricorso al subappalto;
• larga diffusione del lavoro autonomo;
• ricorso a lavoratori stranieri;
• responsabilità del committente nel coordinamento dei lavori;
• differenti modalità relazionali con committente pubblico/privato.
Dr. Fabrizio Benedetti
Il SGSL può facilitare:
la gestione dei rapporti con il committente e con il coordinatore per l’esecuzione;
la gestione fornitori/appaltatori (inclusi i lavoratori autonomi);
La pianificazione delle attività e dell’organizzazione dei cantieri;
la corretta gestione della comunicazione, dell’informazione, del coinvolgimento verso tutti i soggetti coinvolti interni ed esterni;
la gestione e controllo della documentazione (interna ed esterna);
tracciare nel tempo il perseguimento della conformità attraverso il monitoraggio e l’audit interno
SGSL
QUADRO LEGISLATIVOPRIMA del 1994
Approccio“Command and control”
Dir. 89/391 (D. Lgs. 626/94 - D. Lgs. 81/08)
Approccio
“Gestionale organizzativo”
UEIntegrazione
Condivisione
Volontarietà
L. 123/07
D. Lgs. 231/2001
RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA DELL’ENTE PER I REATI COMMESSI DA AMMINISTRATORI,
DIRIGENTI E/O DIPENDENTI NELL’INTERESSE O A VANTAGGIO DELL’ENTE.
L’ENTE NON RISPONDE SE HA ADOTTATO ED EFFICAMENTE ATTUATO MODELLI DI
ORGANIZZAZIONE E GESTIONE IDONEI A PREVENIRE REATI DELLA SPECIE DI QUELLO
VERIFICATOSI.
Dir. 89/391 (D. Lgs. 81/08 e s.m.i.)
Art. 2 comma 1 lettera dd – definizione
Art. 300 – 25 septies D. Lgs. 231
Art. 30 – Modelli di organizzazione e di gestione (MOG)
Art. 51 comma 3 bis - Asseverazione
OHSAS 18001
LINEE GUIDA UNI-INAIL
Processo evolutivo dell’approccio gestionale
Dr. Fabrizio Benedetti
ACCREDITAMENTO – CERTIFICAZIONE
RT 12 SCR rev. 1- 2006
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Dr. Fabrizio Benedetti
D. LGS. 81/2008 e s.m.i. – art. 30
5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI‐INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le parti corrispondenti. Agli stessi fini ulteriori modelli di organizzazione e
gestione aziendale possono essere indicati dalla Commissione di cui all’articolo 6.
I SGSL “esimenti” devono avere caratteristiche coerenti con l’art. 30 comma 5 del D.lgs 81/08
Norma OHSAS18001 2007
Linee guida UNI INAIL
Per le parti corrispondenti
Verso la ISO 45001
In sede di prima applicazione
Efficacia esimente
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Sistema di gestione SGSL
Linee Guida SGSL/OHSAS 18001 - art. 30Lett. Circolare Min. Lavoro 11.07.2011
PL
AN
DOCHECK
AC
T
Risk assessmentPolicy Targets and goals Planning
Procedures and operative instructions implementationProcess, plants and work places improvementInformation and training of workersRegistration of dataDocumentation management…………..
monitoring
Audit
reporting
System improvement
New policy
New targets and goals
New planning
…………
Codice disciplinare e
sistema sanzionatorio
interno
vigilanza
EFFICACEMENTE ATTUATO
9D. Lgs. 231/2001 – ORGANISMO DI VIGILANZA
Procedure semplificate per le PMI comma 5 bis art. 30 – D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.
Comitato 4Approvato dalla Commissione Consultiva Permanente
27/11/2013
Applicabili nelle piccole e medie imprese come definite dalla Raccomandazione della Commissione Europea 361/2003/CE del 06 Maggio 2003 e dal decreto del Ministero
Attività Produttive del 18 aprile 2005, pubblicato nella G.U. 238 del 12/10/2005.
Per la adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della salute e sicurezza nelle piccole e medie imprese.
Per fornire alle PMI, che decidano di adottare un modello di organizzazione e gestione della salute e sicurezza, indicazioni
organizzative semplificate, di natura operativa, utili alla predisposizione e alla efficace attuazione di un sistema aziendale idoneo a prevenire i
reati previsti dall’art. 25 septies, d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (di cui all’art 300 del D. Lgs 81/08 e s.m.i.).
Dr. Fabrizio Benedetti
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1. Premessa
2. Introduzione
3. POLITICA AZIENDALE DI SALUTE E SICUREZZA, OBIETTIVI E PIANO DI MIGLIORAMENTO
3.1 Piano di miglioramento
4. RISPETTO DEGLI STANDARD TECNICO STRUTTURALI DI LEGGE RELATIVI ATTREZZATURE, IMPIANTI, LUOGHI DI LAVORO, AGENTI CHIMICI, FISICI E BIOLOGICI (art. 30, comma 1, lett. a), D.lgs 81/2008).
5. ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE DEI RISCHI E DI PREDISPOSIZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE CONSEGUENTI (art. 30, comma 1, lett. b), D.lgs 81/2008)
6. ATTIVITÀ DI NATURA ORGANIZZATIVA, QUALI GESTIONE DELLE EMERGENZE E PRIMO SOCCORSO (art. 30, comma 1, lett. c), D.lgs 81/2008)
7. GESTIONE APPALTI
8. RIUNIONI PERIODICHE DI SICUREZZA E CONSULTAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
8.1. Comunicazione e rapporto con l’esterno
8.2. Consultazione e partecipazione
9. ATTIVITÀ DI SORVEGLIANZA SANITARIA (art. 30, comma 1, lett. d), D.lgs 81/2008).
10. ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI (art. 30, comma 1, lett. e), D.lgs 81/2008).
11. ATTIVITÀ DI VIGILANZA CON RIFERIMENTO AL RISPETTO DELLE PROCEDURE E DELLE ISTRUZIONI DI LAVORO IN SICUREZZA DA PARTE DEI LAVORATORI (art. 30, comma 1, lett. f), D.lgs 81/2008)
12. ACQUISIZIONE DI DOCUMENTAZIONI E CERTIFICAZIONI OBBLIGATORIE PER LEGGE (art. 30, comma 1, lett. g), D.lgs. 81/2008).
Procedure semplificate per l’adozione MOG nelle PMI
Dr. Fabrizio Benedetti
13. PERIODICHE VERIFICHE DELL’APPLICAZIONE E DELL’EFFICACIA DELLE PROCEDURE ADOTTATE (art. 30, comma 1, lett. h), D.lgs 81/2008).
13.1. Sorveglianza/monitoraggio o misurazione dell’adozione delle procedure/modelli
13.2. Indagine su infortuni, incidenti e situazioni pericolose
13.3. non conformità, azioni correttive ed azioni preventive
14. IL MODELLO ORGANIZZATIVO E GESTIONALE DI CUI AL C. 1 DELL’ART. 30, DEL D. LGS. N. 81/08 DEVE PREVEDERE IDONEI SISTEMI DI REGISTRAZIONE DELL’AVVENUTA EFFETTUAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI CUI AL COMMA 1 (art. 30, comma 2, D. Lgs n. 81/2008).
15. IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEVE IN OGNI CASO PREVEDERE, PER QUANTO RICHIESTO DALLA NATURA E DIMENSIONI DELL’ORGANIZZAZIONE E DEL TIPO DI ATTIVITÀ SVOLTA, UN’ARTICOLAZIONE DI FUNZIONI CHE ASSICURI LE COMPETENZE TECNICHE E I POTERI NECESSARI PER: LA VERIFICA, VALUTAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO DEL RISCHIO (art. 30, comma 3, D. Lgs 81/2008)
16. UN SISTEMA DISCIPLINARE IDONEO A SANZIONARE IL MANCATO RISPETTO DELLE MISURE INDICATE NEL MODELLO (art. 30, comma 3, D.lgs. 81/2008)
17. IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEVE ALTRESÌ PREVEDERE UN IDONEO SISTEMA DI CONTROLLO SULL’ATTUAZIONE DEL MEDESIMO MODELLO E SUL MANTENIMENTO NEL TEMPO DELLE CONDIZIONI DI IDONEITÀ DELLE MISURE ADOTTATE. IL RIESAME E L’EVENTUALE MODIFICA DEL MODELLO ORGANIZZATIVO DEVONO ESSERE ADOTTATI, QUANDO SIANO SCOPERTE VIOLAZIONI SIGNIFICATIVE DELLE NORME RELATIVE ALLA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI E DELL’IGIENE DEL LAVORO, OVVERO IN OCCASIONE DI MUTAMENTI NELL’ORGANIZZAZIONE E NELL’ATTIVITÀ IN RELAZIONE AL PROGRESSO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO (art. 30, comma 4, D.lgs. 81/2008)
17.1. Audit interno di sicurezza
17.2. Programmazione dell’audit
17.3. Identificazione degli auditor interni
17.4. Conduzione dell’audit
17.5. Riesame
Procedure semplificate per l’adozione MOG nelle PMI
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Le responsabilità di SSL e il D. Lgs. 231/01
Dr. Fabrizio Benedetti
OdVOdV
Procedure semplificate per l’adozione MOG nelle PMI
Allegato 1 - SCHEDA ANALISI INIZIALE
Allegato 2 PIANO DI MIGLIORAMENTO - MODULO PIANIFICAZIONE OBIETTIVI E ATTUAZIONE DELLA POLITICA
ALLEGATO 3 - ELENCO NORMATIVA APPLICABILE
Allegato 4 . Scheda manutenzione macchina
Allegato 5 – Scheda consegna/gestione DPI
Allegato 6 Programma annuale di formazione, informazione e addestramento
Allegato 7 Registro presenze partecipanti
Allegato 8 Scheda formazione/informazione/addestramento lavoratore
Allegato 9 Registro addestramento lavoratore
Allegato 10 elenco documentazione obbligatoria
Allegato 11 MODULO RILEVAZIONE: SITUAZIONE PERICOLOSA – INCIDENTE – NON CONFORMITÀ
Allegato 12 - modulo rilevazione infortunio
Allegato 13 Piano di Monitoraggio
Allegato 14 – Programma degli/dell’audit interno
Allegato 15 – Piano di audit
Allegato 16 – verbale di audit
Allegato 17 – Riesame periodico del modello organizzativo
Allegato 18 – riunione periodica
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POLITICA OBIETTIVI AZIONI INDICATORIPRIORITÀ
INTERVENTO*COSTI TEMPI
R
E
S
P
O
N
S
A
B
I
L
E
Procedure semplificate(Esempio di Modulistica)
Procedure semplificate(Esempio di Modulistica)
SCHEDA CONSEGNA/GESTIONE DPI
Cognome:…………………. Nome……………….. mansione…………………….
DPI Data consegna
a seguito di
formazione
a seguito di
addestrament
o, in ogni caso,
per i DPI di
terza categoria
e per gli
otoprotettori
Firma del
lavoratore
Data prossima
consegna (ove
prevista)
Riservato a DPI di terza categoria
ai sensi del decreto legislativo 4 dicembre 1992 n.457
Intervento di
manutenzione
effettuato
Firma del manutentore Data prossimo
intervento
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Asseverazione
D. Lgs. 81/2008, Art. 51, comma 3
bis
Opportunità/Necessità
• Uniformità sul territorio del processo di asseverazione
• Sorveglianza del comportamento dei verificatori
• Gestione degli attestati di asseverazione
• Corsi di formazione
• Sperimentazione processo
• Composizione e definizione procedure delle Commissioni tecniche