Continuità delle cure: la comunicazione tra medici di famiglia, ospedalieri e specialisti

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Continuità delle cure: la comunicazione tra medici di famiglia, ospedalieri e specialisti Pisa, 12 maggio 2014 Norma Sartori - Pisa 2014

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Continuità delle cure: la comunicazione tra medici di famiglia, ospedalieri e specialisti. Pisa, 12 maggio 2014. L’impressione generale da MMG. Nessuna sorpresa Molte conferme Un po’ di delusione Qualche auspicio. Il punto di vista dei pazienti. Il punto di vista dei medici. - PowerPoint PPT Presentation

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Continuità delle cure: la comunicazione tra medici di

famiglia, ospedalieri e specialisti

Pisa, 12 maggio 2014

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L’impressione generale da MMG

• Nessuna sorpresa• Molte conferme• Un po’ di delusione• Qualche auspicio

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Il punto di vista dei pazienti

Il punto di vista dei medici

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Il punto di vista dei pazienti•Frequenza di visite specialistiche•Informazioni del MMG allo specialista•Informazioni dello specialista al MMG•Quale specialista?•Difficoltà ad ottenere una visita specialistica

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Il paziente afferma che

• Negli ultimi 12 mesi quante volte è stato da uno specialista per se stesso?

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Il punto di vista dei pazienti

• Quando il MMG mi indirizza ad uno specialista, lo informa riguardo la mia malattia

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Il punto di vista dei pazienti

• Dopo una terapia specialistica, il mio medico di base viene informato dei risultati

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Il punto di vista dei pazienti

• Quando sono indirizzato ad uno specialista è il MMG a decidere da chi dovrei andare

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Il punto di vista dei pazienti

• È difficile farsi richiedere dal MMG una visita specialistica

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I medici

•Contesto•Invio allo specialista: chi decide/elementi a cui si pone attenzione• rapporto tra MMG•Incontri con altre figure professionali•Pareri chiesti ad altri professionisti•Lettera di invio allo specialista•Referto dello specialista• Tempi per lettera di dimissione ospedaliera

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Contesto: condivisione dello studio con MMG e

specialisti• Circa la metà dei medici condivide lo studio

con colleghi MMG• Nessuno dei 220 medici italiani che hanno

risposto al questionario condivide lo studio con specialisti

• Solo una minoranza hanno infermiere

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Contesto: accesso a laboratorio e indagini radiologiche

• Circa metà dei medici dichiarano di avere accesso ad un laboratorio all’interno dello studio e comunque più della metà dichiarano che l’accesso all’esterno dello studio è facile. Solo 28 medici lamentano un accesso insufficiente

• Le indagini radiologiche nella quasi totalità dei casi avvengono all’esterno dello studio, con accesso facile solo per metà dei medici e insufficiente per 66 colleghi (30% circa)

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Contesto: distanza dall’ospedale

• L’80% dei medici dichiara che l’ospedale più vicino dista meno di 10 km

• Il 12% tra 11 e 20 km• Il 5% più di 20 km

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Invio allo specialista: da parte di chi?

• Nella maggioranza dei casi si tratta di una decisione condivisa tra medico e paziente (167, solo per 12 medici è il paziente a decidere, mentre 41 medici affermano di essere loro stessi a decidere senza consultare il paziente)

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Invio allo specialista

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Lettera di invio per lo specialista(con dettagli su diagnosi provvisoria e possibili risultati di test)

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Informazioni dagli specialisti

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Tempo per ottenere una lettera di dimissione dall’ospedale

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Relazioni tra MMG• Se nel suo ambulatorio arrivano nuovi pazienti

riceve le loro cartelle cliniche dal medico precedente?

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Incontri inter-professionali

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Richiesta di pareri (anche telefonici)ai seguenti specialisti

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Conclusioni

• L’immagine di MG che emerge dall’analisi dei questionari medici– Invii non frequenti agli specialisti– L’invio come decisione condivisa– Il parametro più importante da considerare per l’invio

è la conoscenza diretta del collega– La lettera di accompagnamento solo quando

necessaria– La richiesta di pareri rara– Incontri con colleghi: frequenti e costanti con MMG

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Conclusioni • Assenza di un team di medici che lavorano in

collaborazione per gestire il paziente– Solo metà dei medici condividono lo studio con

colleghi– Solo 35 medici hanno un infermiere– Solo 15 medici hanno nello studio un infermiere

territoriale– Rarissimi incontri strutturati con infermieri domiciliari

e assistenti sociali• Assenza nel questionario di domande volte a

indagare il lavoro in team

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Conclusioni • I sistemi informativi evoluti possono essere solo una premessa o

uno strumento per migliorare la qualità anche in termini di continuità delle cure perché la creazione di gruppi di professionisti che collaborino per il raggiungimento di obiettivi condivisi deve necessariamente passare attraverso la relazione che gli attori devono intessere tra loro. Dei perfetti sistemi informativi possono essere “boicottati”, ignorati o semplicemente mal utilizzati se manca la motivazione e il coinvolgimento nella condivisione di un progetto e di obiettivi da raggiungere insieme come team.

• La collaborazione tra professionisti che sostituisca l’atteggiamento competitivo necessita di un complesso processo formativo (esperienza della scuola di Formazione Specifica di Trento)

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Grazie per l’attenzione

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