Contesto normativo italiano Recepimento, con il D. Lgs 626/94, della Direttiva madre 89/391/CE e...
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Contesto normativo italiano
• Recepimento, con il D. Lgs 626/94, della “Direttiva madre” 89/391/CE e delle numerose “figlie” ha innovato il concetto di salute e sicurezza nel lavoro, introducendo le “figure della prevenzione” integrata e condivisa dalla partecipazione dei lavoratori;
• Mancanza di una definizione di concetto di “salute”
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Contesto normativo italiano
• Aspetto “psichico” richiamato indirettamente L. 39/02 “tutti i rischi per la sicurezza e la salute …” e integrazione D. Lgs. 195/03 per la funzione RSPP frequenza a “specifici corsi … prevenzione e protezione dei rischi anche di natura ergonomica e psico-sociale …”
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• Strategia comunitaria europea impostazione globale di benessere sul luogo di lavoro: nuovi rischi e in particolare psico-sociali
• Accordo Sindacato e Associazioni datoriali europee 8.10.2004 sullo stress da lavoro
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Contesto normativo italiano
• D. Lgs. 81 del 9/4/2008• concetto di “salute” intesa quale
“stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consiste solo in un’assenza di malattia o infermità” (art. 2, comma 1, lettera o)
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Contesto normativo italiano
• D. Lgs. 81 del 9/4/2008• processo di “valutazione dei
rischi” fa riferimento a “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari tra cui quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo …” (art. 28, comma 1).
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Contesto normativo italiano
• D. Lgs. 81 del 9/4/2008• “… definizione di metodi di lavoro
e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo” …” (art. 15, comma 1, lettera d).
• Accordo Interconfederale 9/6/20086
Contesto normativo italiano
• D. Lgs. 106 del 3/8/2009• Integra art. 28 con il comma 1 bis
“La valutazione dello stress lavoro-correlato … è effettuata nel rispetto delle indicazioni di cui …”
• Indicazioni della Commissione Consultiva
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Contesto normativo italiano
Circolare linee guida Ministero Lavoro 18.11.2010
• Lo stress lavoro-correlato viene descritto dall’art. 3 Acc. Europeo 8/10/2004, come recepito dall’Acc Interconf. 2008, quale: “condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o aspettative riposte in loro”
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La valutazione di tale rischio
• È parte integrante del Documento e della valutazione dei rischi da effettuare.
• Il responsabile è il DATORE di LAVORO che si avvale del RSPP con il coinvolgimento del MEDICO competente, ove nominato, e PREVIA CONSULTAZIONE DEL RLS/RLST
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Destinatari
•Operai•Impiegati•Quadri•Dirigenti
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Metodo
DUE FASI:
1.VALUTAZIONE generale PRELIMINARE
2.Eventuale APPROFONDIMENTO nel caso di individuazione di rischio particolare
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RILEVAZIONE INDICATORI OGGETTIVI
3 FAMIGLIE
EVENTI SENTINELLA, quali ad esempio:•infortuni•assenze malattia•turn over•procedimenti e sanzioni•segnalazioni medico competente•specifiche e frequenti lamentele formalizzate dai lavoratoriLORO FREQUENZA NEL TEMPO
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FATTORI DI CONTENUTO DEL LAVORO, quali ad esempio:•ambiente di lavoro e attrezzature, esposizione a rischi•carichi e ritmi, faticosità•orari di lavoro e turni•corrispondenza tra competenze e requisiti professionali richiesti
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RILEVAZIONE INDICATORI OGGETTIVI
3 FAMIGLIE
FATTORI DI CONTESTO LAVORATIVO, quali ad esempio:•ruolo nella organizzazione•autonomia decisionale e controllo•conflitti interpersonali al lavoro•evoluzione e sviluppo di carriera•incertezza in ordina alle prestazioni richieste 14
RILEVAZIONE INDICATORI OGGETTIVI
3 FAMIGLIE
In questa prima valutazione
• Sufficiente una lista di controlli generali che consenta una valutazione oggettiva complessiva e, quando possibile, parametrica sulle tre famiglie di indicatori
• Occorre “sentire” i gruppi interessati o campioni delle maestranze
• E/O la RLS – RLST (valutare compito RLST)
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Se NON emergono elementi significativi di rischio
• Occorre darne conto nel Documento di Valutazione dei Rischi
• Prevedere un Piano di monitoraggio
• Ri-Valutare almeno dopo due anni (meglio se annualmente nella riunione del Servizio Protezione e Sicurezza)
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Se emergono situazioni di rischio
Si procede ad attivare il programma di interventi correttivi:•Misure organizzative•Tecniche•Procedurali•Formative•Comunicative
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Procedere a INDAGINE APPROFONDITA
VALUTAZIONE SOGGETTIVA attraverso:• QUESTIONARI• FOCUS GROUP• INTERVISTE • A GRUPPI OMOGENEI di lavoratori • Anche per CAMPIONI
RAPPRESENTATIVI di lavoratori nelle aziende grandi
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Tempi
• Dal 31.12.2010 decorre l’obbligo di:
• AVVIARE la valutazione ai sensi delle disposizioni della circolare.
• I tempi e i modi, la data della conclusione della valutazione devono essere indicati nel DVR.
• Chi lo ha fatto non è tenuto a rifarlo ma alla sua ripetizione periodica. 19