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Stagione di prosa 2016-17 CONTAMINAZIONI TEATRALI

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Stagione di prosa 2016-17

CONTAMINAZIONI TEATRALI

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IndicePremessaPAG. 3

Stagione di prosa e Altri PercorsiPAG. 11

Rassegna Brescia ContemporaneaPAG. 33

Rassegna La Palestra del TeatroPAG. 38

Calendario e abbonamentiPAG. 46

CTB per la scuolaPAG. 49

Attività sul territorioPAG. 50

Attività culturaliPAG. 51

CollaborazioniPAG. 52

Scegli la tua cartaPAG. 56

Biglietti e informazioniPAG. 57

Stagione di prosa 2016-17CONTAMINAZIONI TEATRALI

Un titolo che manifesta un obiettivo ambizioso: apertura a nuovi linguaggi artistici e a nuove forme espressive, incontro di pubblici differenti, avvicinamento alla comunità e al territorio. Il teatro come luogo di arte, pensiero, creazione. Ma soprattutto di dialogo: non la Torre d’avorio dove rinchiudersi fra pochi amici, mentre fuori il mondo evolve, e i cambiamenti incalzano. Se non vuole tradire la sua vocazione di luogo comunitario, un teatro pubblico non può che essere plurale, aperto il più possibile a tutti.Questo è quello che il CTB ha provato a fare in questi anni. Ed è quello che vorremmo realizzare ancora di più e meglio nella Stagione 2016/2017.Per questo abbiamo voluto allargare la proposta a percorsi culturali ed artistici diversificati, per raggiungere un numero sempre più ampio di persone. Senza rinunciare al sostegno alla grande tradizione teatrale e culturale occidentale, abbiamo creduto necessario dare spazio anche a forme d’arte innovative e di culture lontane, alla nuova drammaturgia e alle giovani compagnie, favorire l’indagine di grandi temi e problemi del presente.

A questa apertura hanno incoraggiato gli importanti risultati conseguiti in questi anni: 5467 abbonati alla Stagione 2015/2016 (un aumento di oltre il 30% rispetto ai numeri del 2011) una crescita costante di pubblico, giunto a oltre 85.000 presenze nel 2015. Naturalmente fermarsi a quanto fatto non basta. Se possibile, bisogna rilanciare ogni volta la sfida.Così la Stagione 2016/2017 vede in campo 13 produzioni CTB tra novità e riprese in sede e tournée per l’Italia, 26 spettacoli ospiti tra Teatro Sociale e Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri, e una rassegna dedicata al pubblico dei giovanissimi.A questa programmazione si devono aggiungere le numerose attività di spettacolo fuori cartellone: la rassegna estiva nel Chiostro del Santa Chiara, il percorso di educazione al linguaggio poetico condotto da Lucilla Giagnoni, destinato agli Istituti superiori secondari. Proseguirà anche il progetto produttivo di indagine e memoria della comunità bresciana Identità Bs, a cura di Fausto Cabra, che ha già visto nelle ultime due Stagioni la realizzazione dell’importante lavoro corale Autoritratti in viaggio.

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Grazie alla elevata qualità della proposta produttiva e al prestigio degli artisti coinvolti (Simone Cristicchi, Antonio Calenda, Lucilla Giagnoni, Ugo Pagliai, Elena Bucci e Marco Sgrosso, Franco Branciaroli) il CTB può vantare una riconosciuta autorevolezza artistica sul piano nazionale, che permette di vedere accolti i suoi spettacoli in tutti i principali cartelloni dei grandi teatri italiani, dal Piccolo di Milano al Teatro di Roma, dal circuito della Fondazione Emilia Romagna Teatro e del Teatro Stabile del Veneto alla Fondazione del Teatro di Napoli.Il CTB è l’unica realtà in Lombardia, fuori del territorio di Milano, ad aver conseguito il prestigioso riconoscimento ministeriale di Teatro di Rilevante Interesse culturale. Una qualifica che garantisce e testimonia di una consolidata relazione di parità con tutta la comunità teatrale italiana, e che anche quest’anno consentirà di ospitare a Brescia artisti di primo piano della scena nazionale ed internazionale. Sono presenti nel cartellone 2016/2017 artisti del calibro di Ottavia Piccolo, Elisabetta Pozzi, Manuela Mandracchia, Valter Malosti, Ermanna Montanari, Federica Fracassi, Massimo Foschi, Fabrizio Bentivoglio, Natalino Balasso, Fausto Russo Alesi, Moni Ovadia, la Compagnia del Teatro Nazionale dell’Opera di Pechino.Non manca, a fianco dell’imponente lavoro sul territorio nazionale, una grande attenzione alla città, grazie alla sinergia con il Comune di Brescia che consente la realizzazione di numerose attività in ambito cittadino: le letture nelle biblioteche del Sistema Urbano, le iniziative gratuite di spettacolo in occasione di celebrazioni e ricorrenze comunitarie, le numerose proposte culturali che affiancano la programmazione, consentendo al

pubblico di approfondire argomenti e temi suggeriti dal cartellone.Il CTB è da sempre polo di riferimento culturale anche per tutto il territorio provinciale ed extraprovinciale, come testimonia il dato più che significativo della percentuale di abbonati provenienti da fuori città (oltre il 40%); è nostra intenzione rendere sempre più stretto e fruttuoso il legame tra città e provincia, per essere sempre di più servizio alla comunità.Per questo abbiamo ripreso ed ampliato un rapporto di collaborazione con numerose Amministrazioni comunali della Provincia per radicare la cultura teatrale sul territorio (Circuito Lombardia spettacolo dal vivo, grazie al sostegno di Regione Lombardia), creare occasioni di incontro comunitario, favorire la diffusione teatrale, sia avvicinando il pubblico della provincia alla città sia sostenendo il decentramento delle attività di spettacolo (Progetto Invito a teatro). Di grande rilevanza è la sinergia ormai trentennale con il mondo della Scuola, che coinvolge quasi 200 istituti di ogni ordine e grado di tutto il territorio provinciale, e con il mondo accademico, per educare le nuove generazioni alla cultura teatrale e creare opportunità di crescita professionale nell’ambito dello spettacolo dal vivo. Un lavoro condotto grazie alla collaborazione preziosa dei docenti universitari, degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e delle Associazioni di studenti universitari per creare il pubblico di domani. I risultati testimoniano della bontà del progetto: oltre il 35% degli abbonati del CTB ha meno di 25 anni.Prosegue inoltre la collaborazione con tutte le principali istituzioni ed associazioni culturali e di spettacolo del territorio: Fondazione del Teatro Grande, Fondazione Brescia Musei -

Cinema Nuovo Eden, Diocesi di Brescia, Associazione Viandanze, C.U.T. La Stanza, Residenza Idra e molte altre ancora.Prosegue infine il progetto di creazione artistica e incontro comunitario tra detenuti e cittadini condotto con Casa di Reclusione di Verziano e Compagnia Lyria, finalizzata alla realizzazione di un laboratorio di danza e alla creazione di uno spettacolo presentato al Teatro Sociale e a Verziano nell’estate del 2017.Siamo persuasi che tutti questi elementi testimonino nel concreto la vitalità del CTB, e la sua rilevanza nel tessuto comunitario e culturale cittadino, provinciale, regionale e nazionale. L’ampiezza del lavoro svolto è possibile soltanto grazie al fondamentale contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, degli Enti fondatori e dei sostenitori, che consentono di realizzare la proposta artistica del CTB da ormai più di quarant’anni. La pluralità di soggetti istituzionali coinvolti nella vita del CTB è il segno di una eccellenza riconosciuta, di una capacità di aggregazione che soltanto un grande progetto culturale può suscitare e far perdurare nel tempo. Ma l’ultimo ringraziamento, il più sentito, va sempre al pubblico, che speriamo voglia continuare a seguire con passione la proposta culturale del CTB come ha fatto finora.

Carla Boroni Gian Mario Bandera

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MEDEA

FURIOSA MENTE

IL SECONDO FIGLIO DI DIO

IL VECCHIO E IL MARE

Le nostre produzioniLa Stagione 2016/2017 vede in cartellone sei nuove produzioni, per oltre 100 recite soltanto tra Teatro Sociale e Teatro Santa Chiara: il segno di una capacità produttiva ed artistica di eccellenza, che colloca Brescia tra le realtà più fervide e rilevanti del panorama teatrale italiano.

Apre la Stagione il 18 ottobre Il secondo figlio di Dio, con Simone Cristicchi e la regia di Antonio Calenda. Dopo il successo di Magazzino 18, Simone Cristicchi prosegue la sua indagine sui fatti e le figure dimenticati della storia d’Italia. È così la volta di una vicenda che ha dell’incredibile, eppure è accaduta realmente. È la storia di David Lazzaretti, un carrettiere del monte Amiata che nel 1878 fonda una comunità cristiana dai tratti socialisti. Predica l’uguaglianza e la solidarietà, dice di essere il secondo figlio di Dio: ha migliaia di seguaci, che lo chiamano il “Cristo dell’Amiata”. Un’utopia, un grande sogno collettivo che forse avrebbe potuto cambiare la storia del nostro paese, e che si infrange per un colpo di pistola.

Debutta l’8 novembre al Teatro Santa Chiara Furiosa Mente, il nuovo spettacolo scritto e interpretato da Lucilla Giagnoni. Un lavoro che prova a leggere nella complessità del tempo presente, indagando non soltanto i problemi e le minacce di un mondo sempre più senza confini, ma anche le potenzialità insite nella grande Torre di Babele, la società globalizzata in cui siamo immersi. Un percorso che partendo dalle storie dei guerrieri dei grandi miti e dell’epica riflette sui poteri della Mente, sulle possibilità di ampliare gli orizzonti interiori per trovare nuove chiavi di interpretazione di una realtà sempre più in mutamento. Per non mancare di vivere in pienezza lo straordinario quotidiano che ci circonda.

Il vecchio e il mare debutta al Teatro Sociale il 31 gennaio 2017. Il regista Daniele Salvo affronta il romanzo di Hemingway, affidando il ruolo di protagonista ad uno dei giganti del teatro italiano, Ugo Pagliai. Santiago è un povero pescatore; da tre mesi la sua pesca è infruttuosa. Durante un’uscita in mare, un enorme pescespada abbocca al suo amo. Inizia un’estenuante lotta tra l’uomo e la sua vittima necessaria. È una battaglia per la sopravvivenza, che si protrae per giorni e giorni. Ma esistono regole precise, ferree. Esiste il rispetto per la vittima, l’ammirazione, l’amore di fronte ad

un capolavoro della Natura. Nella solitudine più assoluta, si svolge una battaglia fuori dal tempo.

Traendo spunto da un racconto di Gustave Flaubert, Alessandro Quattro e Alessandro Mor portano in scena al Teatro Santa Chiara Giuliano (25-28 febbraio), la storia di un giovane del Medioevo che scopre attraverso la caccia la passione per il sangue, e ne viene completamente sopraffatto. L’impulso ad uccidere cresce in lui fino a fargli perdere il controllo, fino a fargli temere di poter ammazzare i suoi stessi genitori, e convincerlo quindi a scappare di casa. Ma la fuga da qualcosa che in realtà è dentro di sé non lo sottrae al suo destino. Giuliano per un imprevedibile equivoco uccide realmente suo padre e sua madre. La disperazione che segue lo conduce ad un percorso di espiazione che lo avvicina alle sofferenze altrui.

Ne Le relazioni pericolose siamo immersi in un gioco di specchi e falsari, dove balenano verità sempre diverse. Attraverso le finte lettere di personaggi affascinanti, crudeli e amorosi, si snoda l’abile strategia che rivela la matematica spietata dei rapporti e il mutevole duello tra vittima e carnefice. Merteuil e Valmont sono assetati di linfa vitale, paurosi di perdere il controllo. Tourvel, Cecile e Danceny appaiono come marionette, immolati, svuotati. Ma qualcosa sfugge alle strategie, si spezza il legame tra i complici. La vita vince sulle regole dell’intrigo, e la sua musica imprevedibile squassa la presunzione degli ipocriti. Elena Bucci e Marco Sgrosso si confrontano con l’opera di Choderlos de Laclos, di cui curano drammaturgia, regia ed interpretazione (Teatro Santa Chiara 19 aprile - 14 maggio).

A maggio chiude la Stagione Medea con la regia di Luca Ronconi, interpretata da Franco Branciaroli. Torna sulle scene una pietra miliare del teatro italiano, per rendere omaggio al Maestro scomparso nel 2015. Una lettura illuminante, che svela la sconvolgente forza distruttiva della principessa barbara. L’arma di Medea è l’inganno: ella non raggira soltanto Creonte, Giasone ed Egeo, ma anche il coro, svelando solo all’ultimo il suo proposito di uccidere i figli. Una maschera impenetrabile, figura di un’irriducibile alterità pronta a pietrificare chi cerca di decifrare il suo segreto. L’ossimoro di una Medea-uomo esalta l’ambiguo statuto del personaggio: la scelta di un interprete maschile consente al pubblico di vedere

l’enigma nefasto che ai personaggi è nascosto.

Alle produzioni maggiori si aggiunge anche Il Sociale dei Bambini, il tradizionale percorso spettacolare di educazione agli spazi ed al linguaggio teatrale rivolto al pubblico dei più piccoli. A dicembre 2016 il CTB propone la ripresa della produzione presentata lo scorso anno: Le avventure dell’ingegnoso ed errante cavaliere Don Chisciotte della Mancha, con la regia di Angelo Facchetti. Lo spettacolo è in scena al Teatro Sociale dal 12 al 21 dicembre, con repliche dedicate sia alle scuole che alle famiglie.

Produzioni in tournéeDopo il riconoscimento di pubblico e critica conseguito nella precedente Stagione, il CTB porta in tournée nei principali teatri italiani Macbeth, per la regia e l’interpretazione di Franco Branciaroli.Saranno in tournée anche Dipartita finale - con Franco Branciaroli, Ugo Pagliai, Gianrico Tedeschi e Maurizio Donandoni - che prosegue fino a marzo 2017 il suo fortunato viaggio per l’Italia, iniziato nell’autunno del 2015; Il racconto di Chimera, l’acclamato spettacolo di Lucilla Giagnoni, giunto alla terza Stagione di circuitazione; La canzone di Giasone e Medea, l’apprezzato lavoro di Elena Bucci e Marco Sgrosso; Ghertruda la mamma di A., di Davide Rondoni, per la regia di Filippo Renda, presentato al Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri nel febbraio 2016.Infine saranno in tournée anche le due produzioni Mi sono fermata a Lady Macbeth, di e con Lucilla Giagnoni, e Il vetro del cielo, di e con Achille Platto.

LE RELAZIONI PERICOLOSE

GIULIANO

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IL SECONDO FIGLIO DI DIO

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

FURIOSA MENTE

IL BERRETTO A SONAGLI

ENIGMA NIENTE SIGNIFICA MAI UNA COSA SOLA

IL MASCHIO INUTILE

ABRAMO

SMITH & WESSON

L’ORA DI RICEVIMENTO BANLIEU

IL CORAGGIO DI DIRE NOLA STORIA DI GIORGIO PERLASCA

IL VECCHIO E IL MARE

QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO

LE DONNE GELOSE

PREAMLETO

VITA AGLI ARRESTI DU AUNG SAN SUU KYI

FAUST UNA RICERCA SUL LINGUAGGIODELL’OPERA DI PECHINO

LE PRÉNOM CENA TRA AMICI

IL MIO NOME È NESSUNO, L’ULISSE

IL CASELLANTE

LE RELAZIONI PERICOLOSE

MEDEA

LEI DUNQUE CAPIRÀ

TRE DI COPPIE

ERODÌAS

RUMORE DI ACQUE

GEPPETTO E GEPPETTO

ROAD MOVIE

GENESIQUATTROUNO

GIULIANO

ANTROPOLAROID

IL COMPLESSO DI TELEMACO

IL MARTEDÌ AL MONOPRIX

Stagione di prosa 2016-17CONTAMINAZIONI TEATRALI

NATALINO BALASSO CAMILLA NIGRO

FAUSTO RUSSO ALESI MARIELLA FABBRIS

con

regia GABRIELE VACIS scenofonia, luminismi, stile ROBERTO TARASCOcostumi FEDERICA DE BONA

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in cartellone

IL SECONDO FIGLIO DI DIOVITA, MORTE E MIRACOLI DI DAVID LAZZARETTI

scritto da Manfredi Rutelli e Simone Cristicchiregia Antonio Calenda con Simone Cristicchimusiche originali Simone Cristicchi e Valter Sivilottiscene e costumi Domenico Franchidisegno luci Cesare Agonimusiche con esecuzione registrata eseguite da Marco Bianchi chitarre e live loopingAndrea Musto violoncelloFrancesco Tirelli percussioni Sebastiano Zorza fisarmonicacon il Coro Ensemble Magnificat di Caravaggiopreparato da Massimo Grechi

PRODUZIONE CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO PROMO MUSIC con la collaborazione del Mittelfest 2016 Si ringrazia Dueffel Music

Ogni sogno ha una voce precisa, e sta dentro ognuno di noi. Solo i matti, i poeti, i rivoluzionari, non smettono mai di sentirla, quella voce. E a forza di dargli retta, magari poi ci provano davvero a cambiarlo, il mondo.Luglio 1878. In cima a una montagna, davanti a una folla adorante di quattromila persone, un uomo si proclama reincarnazione di Gesù Cristo. L’inizio di una rivoluzione possibile, che avrebbe potuto cambiare il corso della Storia. Il secondo figlio di Dio è ispirato alla vicenda incredibile, ma realmente accaduta, di David Lazzaretti, detto il “Cristo dell’Amiata”. Si racconta la grande avventura di un mistico, l’utopia di un visionario di fine Ottocento, capace di unire fede e comunità, religione e giustizia sociale. Tra canzoni inedite e narrazione, Simone Cristicchi ricostruisce la parabola di Lazzaretti, da figlio di carrettiere a predicatore con migliaia di seguaci, e il suo sogno rivoluzionario, culminato nella realizzazione della “Società delle Famiglie Cristiane”: una società più giusta, fondata sull’istruzione, la solidarietà e l’uguaglianza. Un proto-socialismo che sposa i principi del Vangelo delle origini. Il cantattore Cristicchi racconta l’“ultimo eretico” Lazzaretti, e un piccolo lembo di Toscana (Arcidosso e la Maremma grossetana) che diventa lo scenario di una domanda più grande, universale, che riguarda ognuno di noi: la possibilità di fondare un mondo nuovo, più etico e solidale.

18 / 30 ottobre • Teatro SocialeAPG A

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SOGNO DIUNA NOTTE DI MEZZA ESTATE di William Shakespeare traduzione di Dario Del Cornoregia Elio De Capitaniscene Carlo Salacostumi Ferdinando Bruniluci Nando Frigeriomusiche originali Mario Arcaricoro della notte di Giovanna Marinicon (in ordine alfabetico)Corinna Agustoni, Giuseppe AmatoMarco Bonadei, Sara BorsarelliClio Cipolletta, Enzo CurcurùLoris Fabiani, Lorenzo Fontana  Vincenzo Giordano, Sarah Nicolucci Emilia Scarpati Fanetti, Luca Toracca Vincenzo ZampaPRODUZIONE TEATRO DELL’ELFO

Uno spettacolo-icona della Compagnia dell’Elfo, terreno ideale per divertire e divertirsi. Dopo le stravaganze rock di Salvatores (regista dell’edizione del 1981), Elio De Capitani ha sperimentato con questo testo due approcci radicalmente differenti: dalle atmosfere dark della messinscena del 1986, il regista ha virato verso una cifra stilistica nuova per la produzione del 1997, un successo ripreso e replicato per vent’anni. Da allora il Sogno dell’Elfo è uno spettacolo-festa dalla leggerezza mozartiana, nel quale si è fatta strada la libertà di abbandonarsi al piacere del racconto, esaltando la dimensione onirica e notturna, il gioco di simmetrie barocche e di abili incastri che fanno di questa commedia uno stupefacente congegno per il divertimento.Il testo di Shakespeare intreccia le peripezie d’amore di uomini e donne, elfi e fate, tra palazzi nobiliari e foreste incantate, distruggendo l’idea romantica dell’amore e facendo piazza pulita di tanti luoghi comuni, senza per questo irridere ai sentimenti, ma dando conto della loro fragilità e della carica di irrazionalità e di follia. La regia di De Capitani, con tocco ironico e favolistico, riesce ad amalgamare felicemente la solarità della commedia dei quattro giovani amanti con le ombre d’inquietudine proiettate dal mondo degli spiriti, guidati dall’imprevedibile folletto Puck. Il tutto corroborato dall’irresistibile comicità sprigionata dai personaggi degli artigiani, un gruppo squinternato di aspiranti attori.

FURIOSA MENTEdi e con Lucilla Giagnonicollaborazione ai testi Maria Rosa Pantè musiche originali Paolo Pizzimentiluci e video Massimo ViolatoPRODUZIONE CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO

C’è un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per distruggere e un tempo per costruire. Ci sono tempi di crisi, momenti grigi della Storia. E il nostro tempo? Stiamo vivendo uno degli eventi più incredibili che siano mai accaduti, uno dei grandi sogni dell’umanità, da sempre. Il sogno della Torre di Babele: conoscere ed essere in contatto con tutto il pianeta, creare una grande rete di connessioni e di conoscenze. Un’occasione epocale: essere cittadini del mondo. È necessario avere strumenti adatti per leggere questa complessità. Lo strumento più potente ed efficace già esiste ed è la nostra Mente, che può metterci in relazione con noi stessi, con gli Altri e con la Natura. Questo tempo straordinario richiede un’Umanità straordinaria, capace di accrescere la propria consapevolezza. Che sia questo il tempo di un passaggio evolutivo? La nostra Mente potrà espandersi? Intanto c’è il tempo della nostra vita, che non dobbiamo mancare. C’è il tempo per prendere coscienza e scegliere, anche se scegliere vuol dire combattere una battaglia. La battaglia è la condizione dinamica della nostra esistenza. E il primo e vero campo di battaglia è sempre la nostra Mente: per muoverci con sapienza dobbiamo avere la vigilanza, la forza e la compassione dei “guerrieri”. Nel Baghavadgita, prima della battaglia il dio Krishna mostra al guerriero Arjuna come è regolata la sua Mente. Solo osservando quel campo di battaglia interiore Arjuna comprende che cosa deve fare.

Lucilla Giagnoni

3 e 5 novembre • Teatro GrandeFUORI ABBONAMENTO

8 novembre / 4 dicembre • Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri5 dicembre • Teatro Sociale REPLICA STRAORDINARIA

APG

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ENIGMANIENTE SIGNIFICA MAIUNA COSA SOLA

di Stefano Massiniregia Silvano Piccardiscene Pierluigi Piantanidaluci Marco Messerimusiche originali Mario Arcaricon Ottavia Piccolo e Silvano Piccardi

PRODUZIONE ARCA AZZURRA TEATRO E OTTAVIA PICCOLO

Berlino. Circa vent’anni dopo quel fatidico 9 novembre 1989, data simbolo della caduta del Muro. Nella penombra di un appartamento, emergono le figure di un uomo e una donna. All’apparenza sono estranei che si sono incontrati a causa di un malaugurato incidente in cui l’automobile di lui ha travolto la bicicletta di lei. Ma qualcosa che appartiene al passato li lega. Sia Ingrid, ex insegnante di storia, che Jacob, matematico appassionato di anagrammi, falsificano la loro identità, e mentre descrivono vite immaginarie, si studiano e si sfidano. Scena dopo scena, si accentua l’atmosfera di dubbio. Una partita a due nel corso della quale l’unica certezza è il sapere che almeno uno dei due sta mentendo. Nel confronto serrato che oppone l’uomo e la donna emerge progressivamente un legame crudele e invadente che li collega a un diffuso sistema di controllo in vigore nella ex Germania dell’Est. Il regime, la polizia politica, la dissidenza... esperienze, certezze, lutti e speranze rivivono, tornano a scontrarsi.Niente significa mai una cosa sola: quanto accade tra i due personaggi si rivela poi diverso da ciò che pareva essere, in un crescendo di suspense degno in un thriller psicologico. Decifrare di volta in volta il senso della vicenda è la sfida che pone lo spettacolo: la posta in gioco non è solo la possibilità di sbrogliare i tanti piccoli enigmi delle due vite, ma quello di penetrare il più grande degli enigmi, quello della Storia.

16 / 20 novembre • Teatro SocialeA

29 novembre / 1 dicembre • Teatro SocialeAP

IL BERRETTOA SONAGLI di Luigi Pirandelloadattamento e regia Valter Malostiluci Francesco Dell’Elbascene Carmelo Giammellocostumi Alessio Rosaticon Roberta Caronia, Valter MalostiPaola Pace, Vito Di BellaPaolo Giangrasso, Cristina ArnoneFederica Quartana

PRODUZIONE TEATRO DI DIONISO con il sostegno del Sistema Teatro Torino

La signora Beatrice, moglie del cavalier Fiorìca, sospetta che il marito la tradisca con la giovane moglie del suo scrivano Ciampa: rosa dalla gelosia, con la riluttante complicità del delegato di polizia Spanò, ordisce una trappola per sorprendere i due in flagranza di reato, senza calcolare l’esito di tale progetto nei confronti di Ciampa. La reazione di Ciampa sarà furiosa: folle di rabbia, annuncia di voler compiere l’omicidio della moglie e del cavalier Fiorìca, per tutelare il suo onore. Tutto quanto succede da questo punto in avanti non è più un problema di credibilità dell’avvenimento – al punto che sapere se Ciampa diventa davvero pazzo o no è domanda che non attende risposta. L’adulterio, la follia restano sospesi come un “non voler giudicare” dell’autore: ci sono solo fatti, apparenti e ambigui, ai quali si tratta di dare una forma.In questa prospettiva, la pazzia assume i tratti una posizione umoristica, inquietante e liberatoria al tempo stesso: l’astuzia feroce di Ciampa consiste nel mimare per la signora Fiorìca l’esempio dell’abisso della follia, in modo che lei stessa alla fine vi precipiti, vittima del suo stesso tranello.

Valter Malosti si confronta con uno dei testi più popolari di Pirandello, cercando di restituirne tutta la forza eversiva originaria. Una farsa nera resa vivissima dalla violenza beffarda del dialetto siciliano, utilizzato come una sorta di musica espressionista e tragicomica.

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IL MASCHIOINUTILEtesti e musica Banda OsirisTelmo Pievani e Federico Taddiacon Telmo Pievani e Federico Taddia

PRODUZIONE BANDA OSIRIS SNC

Che cosa significa essere maschi oggi? La condizione femminile è da tempo sotto i riflettori, ma pochi parlano della crisi mondiale del maschio. Antiche certezze si vanno sgretolando. Si affaccia la novità scientifica sconcertante secondo cui, in natura, il sesso debole è proprio quello maschile. I quattro uomini della Banda Osiris decidono per la prima volta di costituire un gruppo di auto-aiuto. Con il contributo di un narratore di storie, Federico Taddia, e di uno scienziato dell’evoluzione, Telmo Pievani, attraversano i gironi infernali della mascolinità. È una terapia d’urto. Scoprono così che il corpo maschile è pieno di parti inutili, e che in natura c’è veramente di tutto. Un’esplosione di diversità in cui il maschio tradizionale si sente piccolo e periferico. Gli uomini rientreranno nella categoria del superfluo. O forse no, se sapranno smettere di fare i maschi da cartolina, tutto testosterone... Il futuro sta tutto nella diversità e la categoria maschile sarà forse salvata proprio da quei maschi strambi e sorprendenti, un po’ assurdi e teneramente umani, raccontati da Federico. Essere imperfetti tutto sommato non è così male, la perfezione è noiosissima. Linguaggi differenti come la musica, le storie (tutte vere!), la comicità, la scienza, la satira sociale, conditi da una forte dose di auto-ironia, per la prima volta insieme per raccontare l’evoluzione del maschio e le sue stranezze.

Ci sono storie antiche quanto il mondo, storie incise sulla pelle degli uomini. Ecco il nostro Abramo che possiede migliaia di pecore che brucano l’erba di una terra benedetta dal Signore. Ecco Sara, sua moglie, che accudisce Isacco, il suo unico figlio, dono ricevuto quando ormai era impossibile sperarlo. Ecco i viandanti, venuti da molto lontano, che chiedono ad Abramo di sacrificare il giovane Isacco. Il nostro Abramo impugnerà il coltello del sacrificio e alzerà il braccio… in nome del Signore, il suo Signore onnipotente.

Teresa Ludovico

Un filosofo di rilievo come Ermanno Bencivenga ha voluto immaginare un’alternativa alla narrazione biblica. Abramo esegue senza riserve l’ordine divino trasmessogli dai tre misteriosi viandanti. La madre Sara impazzisce per il dolore, Abramo rientra torvo nella sua tenda. Ma è qui che inizia lo sbalorditivo ribaltamento della vicenda attraverso il ritorno dei tre messaggeri divini che erano venuti a recargli il comando di morte. Era in quell’assurdo imperativo la vera prova della fede del patriarca, una prova purtroppo fallita. Infatti, «la prova era avere abbastanza fede in Dio da saper rifiutare quelle parole perché la tua fede ti insegnava che non potevano venire da Lui». Quella di Abramo è stata una fede aberrante, fondamentalista, che si opponeva alla verità dell’amore in nome di un dio idolatrico. Il vero Dio non esige mai che la sua creatura rinunci alla sua dignità, alla sua libertà, all’amore.

Gianfranco Ravasi, Il Sole24Ore

8 / 9 gennaio • Teatro SocialeAP

31 dicembre • Teatro SocialeSPETTACOLO ULTIMO DELL’ANNO

FUORI ABBONAMENTO

ABRAMO di Ermanno Bencivenga adattamento e regia Teresa Ludovico luci e spazio scenico Vincent Longuemarecostumi Cristina Bari e Teresa Ludovicocon Augusto Masiello, Teresa Ludovico Christian Di DomenicoMichele Altamura, Gabriele PaolocáDomenico Indiveri

PRODUZIONE TEATRI DI BARI / KISMET

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Cascate del Niagara, 1902. Smith è un presunto metereologo e un ingegnoso inventore. Wesson è un pescatore che raccoglie nel fiume i corpi dei suicidi. Sono una coppia sgangherata di truffatori falliti. Quasi per beffa, i loro cognomi affiancati corrispondono alla celebre marca di pistole. Rachel è una giovane giornalista alla ricerca di una storia memorabile, disposta a gettarsi nelle cascate chiusa in una botte con l’obiettivo folle ed ambizioso di uscirne viva, per poterlo raccontare e guadagnarsi la fama. La signora Higgins è presente nelle parole dei personaggi fin dall’inizio, ma entra in scena solo in ultimo. Come un’apparizione, o un Godot beckettiano che alla fine però arriva: capace col suo monologo di riflettere e far riflettere sul significato profondo della vicenda narrata, sul rapporto tra le generazioni, sulla morte e l’amicizia. Una galleria di personaggi stralunati, divertenti e commoventi si muove in una scena suggestiva dove tutto – la baracca, il fiume, la botte – assume forme strane, diverse ed evocative.

Il nuovo testo teatrale di Alessandro Baricco, portato in scena da un maestro della regia come Gabiele Vacis e un cast di attori del calibro di Natalino Balasso e Fausto Russo Alesi.

NATALINO BALASSO CAMILLA NIGRO

FAUSTO RUSSO ALESI MARIELLA FABBRIS

con

regia GABRIELE VACIS scenofonia, luminismi, stile ROBERTO TARASCOcostumi FEDERICA DE BONA

Il professor Ardeche è un insegnante di materie letterarie. Un disilluso, uno cinico osservatore della realtà. Fra le sue passioni svettano Rabelais e Voltaire. Peccato che la sua classe si trovi nel cuore dell’esplosiva banlieue di Les Izards, nella periferia di Tolosa: un luogo in cui la scuola è una trincea contro ogni forma di degrado. La scolaresca che gli è stata affidata quest’anno è ancora una volta un crogiuolo di culture e razze: nella convinzione che il vero trionfo sarebbe portare fino in fondo i suoi allievi senza perderne nessuno per strada, il professor Ardeche riceve le famiglie degli scolari ogni settimana per un’ora. Ed è attraverso un incalzante mosaico di brevi colloqui con questa umanità assortita di madri e padri, che prende vita sulla scena l’anno scolastico della classe Sesta C. Al pubblico spetta il compito di immaginare i visi e le fattezze degli allievi, ognuno ribattezzato dal professor Ardeche con un ironico soprannome, e ognuno protagonista a suo modo di un frammento dello spettacolo. Sullo sfondo, dietro una vetrata, un grande albero sembra assistere impassibile all’avvicendarsi dei personaggi, al dramma dell’esclusione sociale, ai piccoli incidenti scolastici di questi giovani apprendisti della vita. E il ciclo naturale della perdita delle foglie e della successiva fioritura accompagna lo svolgersi di ogni anno scolastico, suonando quasi come un paradosso davanti a quel mondo, che di anno in anno è sempre più diverso.

Stefano Massini

11 / 15 gennaio • Teatro SocialeG 18 / 22 gennaio • Teatro Sociale

A

SMITH& WESSON di Alessandro Baricco regia Gabriele Vacisscenofonia, luminismi e stile Roberto Tarascocostumi Federica De Bonavideo Indyca / Michele Fornasero con Natalino BalassoFausto Russo Alesi, Camilla Nigro Mariella Fabbris

PRODUZIONE TEATRO STABILE DEL VENETO TEATRO NAZIONALE E TEATRO STABILE DI TORINO TEATRO NAZIONALE

L’ORA DI RICEVIMENTO(BANLIEUE)

di Stefano Massini regia Michele Placidoscena Marco Rossicostumi Andrea Cavallettomusiche originali Luca D’Alberto voce cantante Federica Vincentiluci Simone De Angeliscon Fabrizio Bentivoglio Francesco Bolo RossiniGiordano Agrusta, Arianna Ancarani Carolina Balucani, Vittoria Corallo Andrea Iarlori, Balkissa MaigaGiulia Zeetti, Marouane Zotti

PRODUZIONE TEATRO STABILE DELL’UMBRIA

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Giorgio Perlasca da ragazzo aveva aderito convintamente al fascismo. Ma dopo l’Etiopia e la guerra di Spagna il suo atteggiamento verso il regime si raffredda, fino a tramutarsi in convinto dissenso con le leggi razziali e l’alleanza Mussolini-Hitler. Di fronte alla tragedia delle deportazioni e degli eccidi di massa degli ebrei d’Europa decide di non rimanere a guardare. Negli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, spacciandosi per console spagnolo a Budapest, mette a repentaglio la propria vita per salvare migliaia di ebrei dallo sterminio nazista. Tornato dalla guerra non ha raccontato quasi a nessuno le sue vicende. Solo grazie ad alcune donne ungheresi da lui salvate, la sua storia è tornata alla luce. Oggi il suo nome è scritto nel giardino di Gerusalemme come “Un giusto tra le nazioni”. Alessandro Albertin, in un virtuoso e appassionato monologo, porta in scena una decina di personaggi che hanno affiancato Perlasca nella sua straordinaria avventura a Budapest dell’inverno 1944 - 1945. Un’avventura che è necessario conoscere, un esempio civile straordinario, che fa riflettere sul fatto che sempre abbiamo la possibilità di compiere una scelta, e che possiamo sempre contribuire a cambiare la storia.

Santiago è un uomo povero, un pescatore. Da tre mesi la sua pesca è infruttuosa. Durante un’ultima uscita in mare, un enorme pescespada abbocca al suo amo. Inizia così un’estenuante lotta tra l’uomo e la sua vittima necessaria. È una battaglia per la sopravvivenza, che si protrae per giorni e giorni. Santiago ha necessità assoluta di quella preda e la vuole portare ad ogni costo davanti agli occhi del paese, come un trofeo. Ma esistono regole precise, ferree. Esiste il rispetto per la vittima, l’ammirazione, l’amore di fronte ad un capolavoro della Natura. Nella solitudine più assoluta, sotto un sole accecante e nel buio più nero della notte, si svolge una battaglia fuori dal tempo: due disperazioni si incontrano. Non ci sarà un vincitore. Ma l’importante sarà aver combattuto, aver visto l’alba sul mare per un’ultima volta ed aver ammirato i salti nell’aria chiara di un gigante dei flutti. Sarà difficile poi tornare nel mondo degli uomini, mondo senza regole, spietato e terribile. Ma bisognerà pur farlo. Bisognerà avere coraggio. Santiago è forse uno degli ultimi a vaneggiare ancora di poesia, umiltà e umanità. Questo viaggiatore dell’oceano infinito, sospeso sul filo del Tempo, si misura con ogni possibile realtà, e si affanna a parlare a tutti gli uomini, attraverso le sue paure di vecchio in balìa delle onde, attraverso gli incubi notturni di un bambino lasciato solo, le notti d’amore di una ragazza amata e perduta. Santiago è l’ultimo sognatore.

Daniele Salvo

31 gennaio / 12 febbraio • Teatro SocialeG A

25 gennaio • Teatro Santa Chiara Mina Mezzadriin occasione della Giornata Mondiale della Memoria

FUORI ABBONAMENTO

IL CORAGGIODI DIRE NOLA STORIA DI GIORGIO PERLASCA

di e con Alessandro Albertinregia Michela Ottolini

PRODUZIONE OVERLORD TEATROcol patrocinio della Fondazione Giorgio Perlasca

PH. B

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GIA

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ETRI

IL VECCHIO E IL MAREdi Ernest Hemingwayregia e adattamento drammaturgico Daniele Salvoscene Alessandro Chitimusiche originali Marco Poddacon Ugo Pagliai Mauro Avogadro e cast in via di definizionePRODUZIONE CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO

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Tutto ha inizio con l’arrivo di un nuovo paziente che deve essere “studiato” per determinare se la sua malattia mentale sia reale o simulata. La sua spavalderia, il suo spirito di ribellione verso le regole porteranno scompiglio e disordine, ma allo stesso tempo la sua travolgente carica di umanità contagerà gli altri pazienti e risveglierà in loro il diritto di esprimere le loro emozioni. Un testo che è una lezione d’impegno civile e una straordinaria metafora sul rapporto tra individuo e Potere costituito. Un vero e proprio inno alla libertà.Alessandro Gassmann

Qualcuno volò sul nido del cuculo è il romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano: racconta la vita dei pazienti di manicomio e il trattamento che viene loro riservato. Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò per Broadway un adattamento, che costituì la base dell’omonimo film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson. Oggi la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, che, senza tradirne la forza e la sostanza visionaria, l’ha avvicinata a noi, cronologicamente e geograficamente. Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale psichiatrico di Aversa, in Campania. Alessandro Gassmann ha ideato un allestimento personalissimo, e diretto un cast eccezionale. Il risultato è uno spettacolo appassionato, commovente e divertente.

“Questa, Lettor carissimo, è una Commedia venezianissima...”, scrive Goldoni nella prefazione di Le donne gelose. L’ambiente è il sestiere di una Venezia cupa e in declino. La crisi morde, i negozi soffrono, i piccoli commercianti si fanno la guerra, le fortune si mettono in gioco e alla fortuna del gioco si affidano illusorie speranze. I personaggi temono la povertà, ma fuggono il lavoro onesto e si affidano al caso. Su tutti domina Lugrezia, una donna forte, cinica e volitiva, che tesse le fila di mille inganni, interpretata da una straordinaria Sandra Toffolatti. Lo sfondo è il Carnevale, la voglia di festa continua. Una commedia che fa ridere molto, di noi, anche con amarezza.

Un mondo claustrofobico, segnato dalla crisi economica e da una deriva morale che trascina i protagonisti in un vortice di dipendenza patologica dal gioco, di gelosie e invidie. I rapporti umani sono ipocriti; le relazioni corrose, perennemente condizionate da motivi economici. Imperano il culto del denaro e una fiducia ossessiva nell’azzardo. Nessuno lavora, ma le energie si sprecano, tutti si affannano, senza trovare una via d’uscita. Giorgio Sangati

Elegante allestimento e bella scena finale con il bravo Fausto Cabra, l’Arlecchino, ormai sbiadito e senza colori, che si perde, come una vecchia immagine abbandonata, sotto la pioggia livida.Anna Bandettini, la Repubblica

22 / 26 febbraio • Teatro SocialeG

15 / 19 febbraio • Teatro Sociale A

QUALCUNO VOLÒSUL NIDO DEL CUCULOdi Dale Wassermandall’omonimo romanzo di Ken Keseytraduzione Giovanni Lombardo Radiceadattamento Maurizio de Giovanniuno spettacolo di Alessandro Gassmann scene Gianluca Amodiocostumi Chiara Aversanodisegno luci Marco Palmierimusiche originali Pivio & Aldo De Scalzivideografie Marco Schiavonicon Daniele Russo e Elisabetta Valgoi e con Mauro Marino, Giacomo Rosselli Alfredo Angelici, Emanuele Maria Basso, Davide Dolores Daniele Marino, Gilberto GliozziAntimo Casertano, Gabriele Granito, Giulia Merelli

PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO DI NAPOLI

LE DONNE GELOSEdi Carlo Goldoni regia Giorgio Sangati scene Marco Rossi costumi Gianluca Sbicca luci Claudio De Pacetrucco e acconciature Aldo Signoretti con (in ordine alfabetico) Fausto Cabra, Leonardo De Colle Federica Fabiani, Elisa Fedrizzi Ruggero Franceschini, Sara Lazzaro Sergio Leone, David MedenDaniele Molino, Nicolò ParodiValentina Picello, Marta Richeldi Sandra Toffolatti

PRODUZIONE PICCOLO TEATRO DI MILANO - TEATRO D’EUROPA

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In Preamleto Michele Santeramo (premio Hystrio per la drammaturgia nel 2014) racconta cosa succede prima della morte di Re Amleto. Il vecchio re è malato: non ha più memoria. Non ricorda niente, nemmeno chi sia sua moglie, né chi sia suo figlio Amleto, né tantomeno a quale faccia corrisponda suo fratello Claudio. Non ricorda niente ma comanda ancora, con potere di vita e di morte su tutti, da dentro un bunker che lo difende dai nemici e protegge la sua debolezza d’uomo. Perché Claudio e Gertrude decidono di spodestare Re Amleto? Perché Amleto non riesce a proteggere suo padre? È proprio vero che Re Amleto appare a suo figlio come un fantasma, o non è piuttosto ancora una volta il puro meccanismo del teatro a far credere ad Amleto che suo padre sia morto? Riscrivere la vicenda shakespeariana, ponendo al suo centro non più la vendetta, ma una riflessione sul potere: se cambiassero le premesse, la storia di Amleto sarebbe comunque piena di uccisioni, vendette, assassini? E quali sono le storture che si generano in un gruppo stretto dal vincolo familiare e obbligato a relazionarsi con il potere? È questa l’indagine che Veronica Cruciani, regista da sempre interessata al rapporto tra memoria e drammaturgia, compie sul testo, coadiuvata da un cast di attori straordinari, da Massimo Foschi a Manuela Mandracchia, vincitrice del Premio Maschere per il Teatro 2015 come miglior attrice.

Il Teatro delle Albe guarda a Oriente per raccontare la vita di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace nel 1991. Uno spettacolo intenso che racconta la vicenda di questa donna mite e determinata, che ha trascorso oltre vent’anni agli arresti domiciliari, sotto la dittatura militare che ha oppresso la Birmania per più di mezzo secolo, e che con la sua resistenza ha insegnato al mondo la necessità di cantare con gioia “la maestà della vita”, anche quando incombono le tenebre.

C’è qualcosa di scandaloso nella vita di Aung San Suu Kyi: la mitezza d’acciaio, la compassione, la “bontà”, intesa come scandalo di non cedere alla violenza, alla legge che domina il mondo. Restare “esseri umani”: nonostante tutto. Ho lavorato per raccontare una vita incastonata nel mosaico di una dittatura, elaborando la drammaturgia su un doppio registro: la casa-cella, come quella di una mistica, e la Nazione vittima della ferocia dei dittatori. L’intimo e il politico. La vita di Suu è stata un pendolo tra i fantasmi: primo tra tutti quello del padre, Aung San, una limpida figura di combattente per l’indipendenza della Birmania, presidente appena incaricato e subito assassinato. Ho pensato a una scena onirica, al contempo luogo di fantasmi e antro della Storia, che potesse accogliere le maschere grottesche dei generali e gli spiriti malvagi della tradizione animista che impaurivano Suu da bambina. Ci siamo detti: si tratta di elaborare l’oscuro, perché la luce risalti. Marco Martinelli

7 / 8 marzo • Teatro SocialeAP

1 / 5 marzo • Teatro SocialeA

PREAMLETOdi Michele Santeramoregia Veronica Crucianiscene e costumi Barbara Bessi musiche Paolo Colettaluci Gianni Staropolicon Massimo FoschiManuela MandracchiaFrancesco Villano, Lino Musella Matteo Sintucci

PRODUZIONE TEATRO DI ROMA

VITA AGLI ARRESTI DIAUNG SANSUU KYIdi Marco Martinelliideazione Marco Martinelli e Ermanna Montanari regia Marco Martinellimusica Luigi Ceccarellispazio scenico e costumi Ermanna Montanariluci Francesco Catacchio, Enrico Isola montaggio ed elaborazione video Alessandro Tedde, Francesco Teddecon Ermanna Montanari, FagioRoberto Magnani, Alice Protto Massimiliano Rassu PRODUZIONE TEATRO DELLE ALBERAVENNA TEATRO in collaborazione con ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione

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Serata conviviale a casa di due professori di sinistra (liceo lei, università lui). Una cena come tante altre tra amici quarantenni, tutti appartenenti alla media borghesia. Oltre ai padroni di casa, ci sono il fratello di lei che fa l’agente immobiliare e la sua compagna, mentre l’amico single (omosessuale non dichiarato) è trombonista in un’orchestra sinfonica. il fratello comunica alla compagnia che diventerà padre. Felicitazioni, baci e abbracci. Poi le solite domande: sarà maschio o femmina, che nome gli metterete? Il futuro papà non ha dubbi che sarà maschio; ma lo sconcerto nasce quando comunica il nome che hanno deciso di mettere al figlio. Un nome che evoca imbarazzanti memorie storiche. Il dubbio è che si tratti di uno scherzo, ma la discussione degenera ben presto investendo valori e scelte personali. Tra colpi di scena, battute comiche, rancori e legami profondi nasce così il ritratto di una generazione. Rappresentato a Parigi nel 2010, Le prénom ha ottenuto 6 nomination al Prix Molière e subito fu adattato per il grande schermo (Cena tra amici). Nel 2015 Francesca Archibugi ne fece un nuovo adattamento cinematografico con il titolo Il nome del figlio, con Alessandro Gassmann e Valeria Golino.

Uno spettacolo evento, che porta a Brescia la Compagnia nazionale dell’Opera di Pechino. Il Jīngjù (termine cinese che indica l’Opera di Pechino) combina canto, recitazione e danza, arti acrobatiche e marziali. Per questo motivo l’UNESCO l’ha inserito nella lista del Patrimonio immateriale dell’Umanità.

Faust è una sfida artistica importante - affidata a un gruppo di interpreti cinesi, accompagnati da un ensemble musicale di musicisti italiani e cinesi - che si propone di far incontrare due grandi tradizioni teatrali, indagando le potenzialità insite nell’alfabeto gestuale e musicale dell’antica Opera di Pechino per esplorare nuove vie espressive per la visione scenica occidentale.

Il punto di partenza del lavoro è il Faust, capolavoro di Goethe. Protagonisti di questa vicenda sono Faust e Mefistofele, affiancati da Margherita e da suo fratello Valentino. I ruoli nell’opera di Pechino sono determinati da un rigido schema di non più di quattro personaggi: accanto a Sheng (il ruolo maschile) vi sono Dàn (il ruolo femminile), Jìng (ruolo maschile con il viso dipinto) e Chou (il clown). Il sistema dei ruoli può essere paragonato a quello della Commedia dell’arte. Solitamente gli attori non cambiano mai la propria categoria di personaggio. In questo allestimento, invece, è stata messa da parte questa regola: Faust è inizialmente un nobile Sheng ma quando, con avidità ed egoismo, lascia dietro di sé una scia di distruzione, rivela la sua vera natura: un selvaggio Jìng. Anna Peschke

21 / 23 marzo • Teatro SocialeAP

15 / 19 marzo • Teatro SocialeG

FAUSTUNA RICERCA SUL LINGUAGGIO DELL’OPERA DI PECHINO

di Li Meinibasato sul dramma Faust: prima parte di Johann Wolfgang Goethe progetto e regia Anna Peschkeconsulente artistico Xu Mengkemusiche originali composte da Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani Chen Xiaomanscene Anna Peschke, costumi Akuanluci Tommaso Checcuccicoreografie Zhou Liya, Han Zhencon Liu Dake, Xu MengkeZhao Huihui, Zhang Jiachun musicisti Fu ChaYina (yueqin) Vincenzo Core (chitarra elettrica ed elaborazione elettronica) Wang Jihui ( jinghu), Niu LuLu (gong) Laura Mancini (percussioni)Giacomo Piermatti (contrabbasso) Wang Xi (bangu)

PRODUZIONE EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE / CHINA NATIONAL PEKING OPERA COMPANY

SPETTACOLO IN LINGUA CINESE CON SOVRATITOLI IN ITALIANO

LE PRÉNOMCENA TRA AMICI

di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellièreversione italiana Fausto Paravidinoregia Antonio Zavatteriscene e costumi Laura Benziluci Sandro Sussicon Alessia Giuliani, Alberto Giusta Davide Lorino, Aldo OttobrinoGisella Szaniszlò

PRODUZIONE TEATRO STABILE DI GENOVA

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Valerio Massimo Manfredi ha dedicato due romanzi a Ulisse: il primo racconta le gesta dell’eroe dall’infanzia fino alla distruzione di Troia, il secondo dalla partenza da Ilio fino all’arrivo a Itaca. Una rievocazione del mito intensa e poetica, che il regista Alessio Pizzech e il drammaturgo Francesco Niccolini hanno voluto trasformare in materia teatrale. Questo Ulisse compie una strada lunga e contorta, riparte dal suo ritorno a Itaca, dal primo incontro con Telemaco: un viaggio per attraversare la vita di un uomo, anche se quest’uomo ama farsi chiamare Nessuno. Sebastiano Lo Monaco dialoga con i molti fantasmi di questa storia, in particolare le donne e gli eroi che Odysseo ha incontrato sulla sua faticosissima strada. Perché molte sono le donne che ne hanno turbato la vita. Così come molti sono gli uomini che mai potrà dimenticare, valorosi e disperati. Una sinfonia, un canto, che trova una forma drammaturgica originale: non sarà il furbo Ulisse senza limiti ad apparire allo spettatore, ma un uomo ancora più moderno, sopravvissuto a una guerra dove ha conosciuto la paura, provato da dieci anni di morte e naufragi, mancati ritorni e misteriosi sussurri del desiderio.

In questo lungo racconto ci sono una infinità di fantasmi, visioni, ricordi e rimpianti. Pezzo dopo pezzo abbiamo generato un mondo, un meraviglioso teatrino popolare con banda, dove la gioiosa e terribile morte dei guerrieri/pupi torna a trovare un senso, con tanta emozione e poesia.Francesco Niccolini

Una vicenda emblematica e commovente che disegna i tratti di una terra arcaica e moderna, comica e tragica ad un tempo. Il Casellante è il racconto delle trasformazioni del dolore della maternità negata e della guerra, ma è anche il racconto in musica divertito e irridente del periodo fascista nella Sicilia degli anni Quaranta.

Sulla linea ferroviaria che costeggia il mare a sud di Porto Empedocle passano solo due treni al giorno, che si incrociano a Sicudiana. Lì, tra la campagna e la spiaggia, sta il casello di Nino Zarcuto. La casa è piccola, con un orticello coltivato e il pozzo dell’acqua. Ma Minica, sua moglie, la cura come un gioiello. La vita di Nino è semplice e serena: alzare il passaggio a livello, curare l’orto e, qualche volta, una suonata con l’amico Totò, per guadagnare qualche soldo.

Nel 1942 arriva la guerra. Gli alleati bombardano, si teme uno sbarco nemico dal mare. il Genio civile vuole fortificare, vengono mandati i soldati a costruire dei bunker. Il casellante li accoglie con ospitalità. Ma durante l’assenza di Nino – detenuto in carcere dal gerarca fascista del paese, che vede complotti al Duce anche in un concerto – qualcuno va a bussare alla porta di casa dove Minica è rimasta da sola.

Dopo aver vissuto sul suo corpo la tragedia della violenza, Minica è diventata assente. Si crede albero, e inizia a innaffiarsi i piedi piantati nella terra. Aspetta la metamorfosi, il giorno in cui le spunteranno le radici e inizierà finalmente a dare i suoi frutti.

5 / 9 aprile • Teatro SocialeG

28 / 30 marzo • Teatro Sociale AP

IL MIO NOMEÈ NESSUNO,L’ULISSE

di Valerio Massimo Manfredidrammaturgia e adattamento testo Francesco Niccoliniregia Alessio Pizzechscene Antonio Panzutocostumi Cristina Da Rolddisegno luci Nevio Cavinamusiche originali Dario Arcidiacono e Davide Summariacon Sebastiano Lo MonacoMaria Rosaria Carli, Turi Moricca Carlo Calderonee una orchestra di 14 sassofonisti in scena

PRODUZIONE SICILIATEATRO

IL CASELLANTE

di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasqualeregia Giuseppe Dipasqualescene Giuseppe Dipasqualecostumi Elisa Saviluci Gianni Grassomusiche originali Mario Incudine con la collaborazione di Antonio Vastacon Moni OvadiaValeria ContadinoMario IncudineSergio Seminara, Giampaolo Romaniae con i musicisti Antonio Vasta, Antonio Putzula canzone “La capra avi li corna” è di Antonio Vasta

PRODUZIONE PROMO MUSIC – CORVINO PRODUZIONI, CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA TEATRO CARCANO, COMUNE DI CALTANISSETTA

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Ne Le relazioni pericolose siamo immersi in un gioco di specchi e falsari, dove balenano verità sempre diverse. Attraverso le finte lettere di personaggi affascinanti e crudeli, fidenti ed amorosi, ma soprattutto clamorosamente teatrali, si snoda l’abile strategia che rivela la matematica spietata dei rapporti e il mutevole duello tra vittima e carnefice, per arrivare, come in un meccanismo ad orologeria, alla grande esplosione finale, quando gli specchi riflettono soltanto solitudine e vuoto. Quel che resta tra i rottami del gioco delle apparenze acquista una preziosità inafferrabile e il palcoscenico fatiscente dell’anno 1782 diventa vertiginosamente vicino, teatro di relazioni quotidianamente subite ed inflitte.

Merteuil e Valmont sono assetati di linfa vitale, paurosi di perdere il controllo, assediati dal desiderio di potere. Tourvel, Cecile e Danceny appaiono come marionette, usati, immolati, svuotati. Ma qualcosa sfugge alle strategie, si spezza il legame tra i complici. La mossa finale è sbagliata e il conto tra vincitori e vinti resta aperto. La vita vince sulle regole dell’intrigo, la sua musica imprevedibile squassa la presunzione degli ipocriti.

Laclos, pur consegnando alla sconfitta tutti i suoi protagonisti, affida proprio al femminile la costruzione di nuovi destini.

Un’opera geniale che traccia il ritratto di un’intera epoca, con le sue aperture al futuro, le sue paure e le sue trappole, le limpide utopie.Elena Bucci e Marco Sgrosso

Prosegue l’indagine sul mito firmata CTB, con la ripresa di uno spettacolo evento: Medea con la regia di Luca Ronconi. Un omaggio al grande Maestro, un’occasione imperdibile di rivedere una delle pietre miliari della storia registica ed interpretativa del teatro italiano.

Medea tende a presentarsi non tanto come una donna lacerata dall’amore, quanto piuttosto come una minaccia che incombe sul pubblico. L’inganno è la sua principale arma: non raggira soltanto Creonte, Giasone ed Egeo, ma cela i propri intenti anche al coro svelando solo all’ultimo il suo proposito di uccidere i figli. L’asse strutturale dell’architettura tragica - il rapporto tra coro ed eroe - è dunque inquinato da una perversa arte dissimulatoria: Medea riesce a guadagnarsi la complicità delle ‘amiche’ coreute occultando i propri reali progetti dietro le magniloquenti difese del sesso femminile. Spostando il baricentro del dramma dal rapporto Medea-Giasone a quello Medea-coro, Medea svela la sua autentica identità di maschera impenetrabile, figura di un’irriducibile alterità pronta a pietrificare chi cerchi di decifrare il suo segreto. L’ossimoro di una Medea-uomo traduce l’ambiguo statuto del personaggio: il pubblico vede l’enigma nefasto che al coro è nascosto. Luca Ronconi

9 / 21 maggio • Teatro SocialeAPG A

19 aprile / 14 maggio • Teatro Santa Chiara Mina MezzadriAPA

LE RELAZIONIPERICOLOSECONTO APERTO TRA LA MARCHESA DI MERTEUIL E IL VISCONTE DI VALMONT OVVERO LETTERE RACCOLTE TRA UN GRUPPO DI PERSONE E PUBBLICATE A SCOPO D’ISTRUIRNE ALCUNE ALTRE

dal romanzo omonimo di Choderlos de Laclos progetto ed elaborazione drammaturgica di Elena Bucci e Marco Sgrossocon Elena Bucci, Marco Sgrosso e cast in via di definizioneluci Loredana Oddonesuono Raffaele Bassetticostumi Ursula Patzakimmagini Carluccio Rossi Alvaro Petricigassistente all’allestimento Nicoletta Fabbricollaborazione artistica Le Belle BandierePRODUZIONE CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO

MEDEAdi Euripidetraduzione di Umberto Albiniregia Luca Ronconiscene Francesco Calcagnini con Franco Branciaroli e cast in via di definizionePRODUZIONE CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO TEATRO DE GLI INCAMMINATI

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A fianco della tradizionale programmazione, per la Stagione 2016/2017 abbiamo voluto creare nuove opportunità di riflessione sulla contemporaneità e su alcuni grandi temi etici e civili, proponendo al pubblico due nuove rassegne, realizzate grazie al contributo di Fondazione ASM.

La Rassegna nasce sperimentalmente nel 2015 come contenitore aperto di nuove idee e linguaggi teatrali. Nel corso della Stagione 2015/2016 la programmazione è stata condivisa con il Festival delle Colline torinesi, e sono stati presentati al pubblico alcuni lavori di giovani e prestigiose compagnie italiane (Anagoor, Muta Imago, Fibre Parallele).Forte di questa buona partenza, Brescia Contemporanea cresce per numero di date e luoghi coinvolti: l’obiettivo è affrontare con sguardo originale e profondo grandi temi del presente, attraverso le suggestioni offerte da testi ed autori italiani del Novecento, portati in scena da artisti di altissimo livello.Apre la Rassegna una delle più grandi attrici del teatro italiano, Elisabetta Pozzi, in una serata evento al Teatro Sociale, portando in scena Lei dunque capirà, monologo tratto dal racconto di Claudio Magris. Una riscrittura ironica e lieve

del grande mito di Orfeo ed Euridice, una poetica riflessione sui rapporti coniugali. Segue al Teatro Santa Chiara Tre di Coppie, prodotto dal Teatro Stabile di Palermo con la regia di Franco Maresco, un omaggio ad uno dei maggiori drammaturghi italiani, Franco Scaldati. Le vicende di tre coppie di personaggi emarginati - stralunati clochard, piccoli criminali e ingenui folli – sono spunto per riflettere sull’esclusione degli ultimi dalla nostra società.Sarà poi la volta di Federica Fracassi, una delle attrici più talentuose della nuova scena italiana, già apprezzata dal pubblico bresciano nella produzione 2015 Mephisto. Diretta da Renzo Martinelli presenterà Erodiàs, dal grande testo di Giovanni Testori.Chiude al Teatro Santa Chiara il Teatro delle Albe, con Rumore di acque, un lavoro onirico e dolente che affronta la tragedia della migrazione nel Mediterraneo.

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Tra i pezzi scritti da Claudio Magris per il teatro, Lei dunque capirà è quello più denso, profondo, struggente. Scritto in forma di monologo, evoca molti altri personaggi, raffigurando una vita e delle passioni che la protagonista ha vissuto fino in fondo ma che intende lasciarsi alle spalle, anche quando ha l’occasione di tornare ancora a viverle.

Lei è una moderna Euridice, ammorbata e infine vinta dal veleno, costretta a lasciare il suo unico, assoluto amore. Orfeo non si dà pace finché non ottiene dal “Presidente” il ritorno della sua donna da un luogo da cui nessuno è mai tornato. Il racconto del possibile ritorno di Euridice alla luce e alla vita finisce qui con un capovolgimento della favola quale da millenni è narrata. L’amore di lei per il suo Poeta, reduce da un “vuoto” compositivo e impaziente di riavere, con lei, inedite e profonde verità di quel mondo dal quale nessuno mai è tornato, arriva al punto da contraddire l’ordine dato, chiamarlo a voce alta, far sì che lui si volti perdendola per sempre: Euridice ma anche Alcesti, che sacrifica la propria vita per salvare in qualche modo quella di lui. Che non avrebbe retto davanti alla sconsolante verità che l’aldilà non è che una copia sbiadita, insignificante della vita che crediamo reale. L’Amore è possibile, la ricerca della Verità non lo è. Margherita Rubino

16 gennaio ore 20.30 ∙ Teatro Sociale

LEI DUNQUE CAPIRÀdi Claudio Magrisdrammaturgia Magherita Rubino regia Daniela Ardinimusiche Daniele D’Angeloscene Giorgio Panni e Giacomo Rigalzacostumi Elisabetta Zinellicon Elisabetta PozziPRODUZIONE LUNARIA TEATRO

Franco Maresco, noto al grande pubblico per il lavoro registico svolto con Daniele Ciprì (Cinico TV, Fuori Orario, Avanzi), torna a occuparsi del geniale poeta e drammaturgo palermitano Franco Scaldati, scomparso prematuramente nel 2013, portando in scena tre celebri coppie di personaggi scaldatiani: il Corto e il Muto, un duo osceno e carnascialesco, al tempo stesso straordinariamente innocente, intriso di crudeltà e infantilismo; Totò e Vicé, due figure piene di candore, che hanno molto a che fare con il sacro, con la loro leggerezza angelica contrapposta al ventre e alla bassezza della strada; Santo e Saporito, protagonisti de La notte di Agostino il topo, riletti in una grottesca chiave da avanspettacolo. Personaggi trasognati e poetici, che vivono ai margini della società, un po’ barboni e un po’ filosofi, e che rappresentano l’ultimo baluardo di umanità in un mondo che scivola inesorabilmente nell’oblio. Così come la commedia scivola nel dramma, e viceversa.

Quello che si conosce di Scaldati è la classica punta dell’iceberg. La sua poesia è un patrimonio che appartiene a tutti, non solo alla sua Palermo. È necessario non farsi intimidire dall’apparente difficoltà della sua lingua e soprattutto non convincersi che il teatro di Franco sia accessibile soltanto a pochi eletti. È invece vero il contrario: Scaldati è per tutti, è veramente universale. Franco Maresco

27 e 28 gennaio ore 20.30 ∙ Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

TRE DICOPPIEdi Franco Scaldatiadattamento di Franco Maresco e Claudia Uzzoregia Franco Marescoscene e costumi Cesare Inzerillo e Nicola Ferruzzaluci Cristian Zucaromusiche Salvatore Bonafederealizzazione video e collaborazione all’adattamento Francesco Guttusoregista collaboratrice Claudia Uzzocon Gino Carista, Giacomo Civiletti Melino ImparatoPRODUZIONE TEATRO BIONDO PALERMO

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Jokanaaan!Erodiàs, il più violento dei tre Lai di Giovanni Testori, inizia così, con un urlo reiterato che si fa gioco di parole, musica che parte dal nome ebraico del Battista. È già agli inferi la regina, moglie, cognata e concubina che implora e dialoga con una testa mozzata. Il suo è un corpo grottesco maschio/femmina che urla il desiderio, una presenza oscena che non si arrende al mutismo casto del Battista, alla sua sottrazione.Giovanni Testori ha dedicato ad Erodiade più di un testo. Noi scegliamo Erodiàs, l’Erodiade spodestata, ossessiva, che balbetta. Partiamo dalla rabbia che smangia l’essere umano quando si trova davanti al limite, quando il discorso s’incaglia e resta solo la potenza del grido. Pensiamo a una donna, pensiamo a un’attrice dalla grande passione fisica che dev’essere combattuta fino allo stremo. Pensiamo alla testa mozzata del Battista e pensando a quella testa la immaginiamo divorato, fatto a brani dalla regina così come le Menadi con Penteo. Pensiamo a queste parti di corpo smembrate, laddove il Battista negandosi nella sua totalità, nell’unicità dell’essere corpo d’amore, si condanna a essere per sempre oggetto. Renzo Martinelli

10 febbraio ore 20.30 ∙ Teatro Sociale

ERODÌASdi Giovanni Testoriregia di Renzo Martinellidrammaturgia Francesca Garollasuono Fabio Cinicolaluci Mattia De Paceconsulenza Sandro Lombardicon Federica FracassiPRODUZIONE TEATRO i

Un’ignota isoletta tra l’Europa e l’Africa, situata in quella striscia di mare sede negli ultimi anni di una devastante tragedia. In quella porzione di terra vive un Generale dai tratti demoniaci e grotteschi, incaricato da un fantomatico Ministro degli Inferni di praticare la politica degli accoglimenti: a lui il compito di contare, catalogare e stivare nella sua isola-zattera gli invisibili spiriti dei morti e dei dispersi in mare.In questa Spoon River dei miserabili, le voci dei morti in mare resuscitano per narrarsi in pochi minuti, ridestati dal Generale che, come un Caronte in divisa, dileggia le anime per la loro ingenuità, ne descrive la morte, sostituendo la sua voce rauca a quella di donne, di bambini e di uomini, ormai fantasmi. Il Generale è suo malgrado un “medium”, attraversato da un popolo di voci e di volti degli annegati, che neanche la sua indole burocratica riesce a ridurre a mera statistica. I morti non lo lasciano in pace, lo tormentano, gridano per essere ricordati. Emergono così le vicende di Yusef, il ragazzo che si offrì di trasportare tanti poveracci sul suo barchino, o delle ragazze nigeriane sprofondate mentre venivano portate a prostituirsi, ma anche dell’ammiraglio che durante un salvataggio urta lo scafo in panne e non fa fermare le eliche. Rumore di Acque affronta il dramma dell’immigrazione, che sulle rotte dall’Africa alla Sicilia lascia una scia di vittime senza nome. Un oratorio per i sacrificati, cantato dal fondo di un abisso.

dal 9 all’11 marzo ore 20.30 ∙ Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

RUMOREDI ACQUEdi Marco Martinelliideazione Marco MartinelliErmanna Montanari regia Marco Martinelli musiche originali Guy Klucevsek spazio, luci, costumi Ermanna Montanari, Enrico Isolatecnico luci Fabio Ceroni tecnico del suono Enrico Isola con Alessandro RendaCOPRODUZIONE RAVENNA FESTIVALTEATRO DELLE ALBE-RAVENNA TEATRO con il patrocinio di Amnesty International

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A dicembre 2016 prende avvio al Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri una nuova Rassegna che affiancherà Brescia contemporanea nel percorso di indagine su grandi temi del presente e di apertura a nuovi linguaggi teatrali. La palestra del teatro è pensata per dare spazio espressivo a giovani artisti di grande talento, e a contenuti di grande attualità, con l’obiettivo di coinvolgere nuovo pubblico e creare occasioni di confronto e crescita civile.In cartellone una produzione e sei spettacoli di ospitalità, organizzati in tre focus tematici: Genere/umano, Radici, Questioni di famiglia. Tre prospettive diversificate, tre declinazioni tematiche che però condividono un’indagine appassionata e non convenzionale intorno ai legami familiari.

Due spettacoli che offrono uno sguardo originale ed emozionante sulle esperienze e le speranze che accomunano tutti gli esseri umani, al di là del loro orientamento sessuale. Primo appuntamento è con un lavoro di grande attualità che affronta il tema dell’omogenitorialità e della paternità, ricercata e negata. Il secondo spettacolo è il viaggio on the road attraverso gli Stati uniti di un ragazzo omosessuale sulle tracce del suo amore perduto Scott: una commovente educazione sentimentale ed esistenziale.

Questa è la storia di un papà che vuole fare il papà e di un figlio che vuole fare il figlio: tra i due, all’apparenza, manca solo una mamma. È la storia di uno scontro tra due uomini, uno giovane e uno adulto, che cercano entrambi il riconoscimento di una paternità. È il desiderio di un Geppetto di farsi amare da un figlio che non è sangue del suo sangue, ma generato dal seme del proprio compagno. È il desiderio di un ragazzo di ritrovare una figura paterna, vissuta nell’assenza di una figura materna, che lo possa accompagnare nel mondo degli adulti senza il peso della mancanza.

Tony e Luca stanno insieme da diversi anni, si amano: sono una famiglia. Tony vuole diventare padre. Luca vuole aspettare. I due vanno in Canada, e come il primo papà single della storia di tutte le storie, Geppetto, “fanno” il loro piccolino. Geppetto e Geppetto tornano in Italia con il loro figlio Matteo. Matteo cresce con amore. Passano trent’anni.Il giorno del ventennale della morte di Tony, Matteo rivendica qualcosa che è mancato al padre Luca, rovesciandogli addosso tutto quello che gli ha causato crescere in una famiglia non “normale”. Luca si difende, ma qualsiasi cosa dica, agli occhi di Matteo, sbaglia. I due si scontrano e si odiano e urlano e spaccano mobili e lasciano l’uno alla solitudine dell’altro. È difficile essere figli di gay, ma è difficile anche essere padri di figli normali. Un giorno Matteo andrà, l’altro Geppetto perdonerà, come in una famiglia “normale”.Tindaro Granata

15 dicembre ore 20.30 ∙ Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

GEPPETTOE GEPPETTOscritto e diretto da Tindaro Granataregista assistente Francesca Porriniallestimento Margherita Baldoniluci e suoni Cristiano Cramerottimovimenti di scena Micaela Sapienzacon Alessia Bellotto, Angelo Di Genio Tindaro Granata, Carlo Guasconi Paolo Li Volsi, Lucia ReaRoberta Rosignoli

COPRODUZIONE TEATRO STABILE DI GENOVA FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESIPROXIMA RES

“Chi è sradicato sradica” ha scritto Simone Weil. Partendo da questa intuizione abbiamo individuato due lavori che affrontano il nodo della violenza o dell’odio nei rapporti familiari secondo una prospettiva inconsueta, che rilegge narrazioni della tradizione letteraria e religiosa attraverso linguaggi spiazzanti e inusuali. Il primo spettacolo è un’indagine di grande fisicità sulla fratellanza negata, che prende spunto dalla vicenda di Caino e Abele. Il secondo spettacolo, ispirato a un racconto di Gustave Flaubert, riflette sulla passione per la violenza che progressivamente si impossessa di un giovane uomo, fino a condurlo all’assassinio dei genitori.

Tutte le famiglie sono tradizionali e inconsuete allo stesso tempo. Tre spettacoli che indagano i rapporti tra padri e figli, e la complessità e la forza dei legami di sangue. Il primo appuntamento è la fotografia di una famiglia siciliana, un racconto popolare e civile. Il secondo spettacolo è la storia di un figlio alla ricerca di un padre e di un uomo che forse ha bisogno di un giovane da accudire. L’ultimo lavoro affronta il tema della differenza e dell’esclusione, raccontando due vite che non si incontrano, quella di un figlio transessuale e di suo padre. E parlare di famiglia significa anche parlare della società che evolve, di scelte difficili e coraggiose - opporsi alla mafia in un paese della Sicilia, o tentare di affermare la propria identità, senza smarrire la tenerezza.

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Due uomini si risvegliano dentro un cerchio. Lo stesso luogo che hanno eletto, nell’infanzia, oasi d’avventura per sentirsi al riparo dal mondo. Sono molto diversi tra loro. Il Primo è impaurito, e stenta a riconoscere sia il luogo sia l’altro. Il Secondo invece, a proprio agio, continua a cercare la complicità del primo.Non parlano. Il Primo si fa capire con un codice di gesti e suoni. Il Secondo lentamente sembra ricordare, a poco a poco la diffidenza cede il passo al riconoscimento di sangue. Sono due bambini. Si vogliono bene, sono fratelli. Sembra quasi che tutto sia tornato come prima, come quando da piccoli cercavano di stabilire un contatto con quel Dio sconosciuto cui dedicavano le preghiere da loro inventate. Ma anche se hanno ritrovato il linguaggio comune, non accenna a scomparire una strana luce che offusca i loro sguardi. Si avverte un mistero pericoloso che dovrà essere rivelato. Spetterà al minore compiere il macabro “svelamento”. Sarà lui a stanare l’altro fratello dal buio della sua vergogna, e a costringerlo a prendere coscienza del fratricidio che ha da poco compiuto. E saranno tanti gli interrogativi che prenderanno corpo nei ricordi del maggiore. Perché non ha saputo cogliere dal rifiuto dei doni presentati al loro Dio un prezioso insegnamento, perché ne ha distorto le parole d’amore abbattendo la sua ira sul fratello? come ha potuto trasformare quella tana segreta, che da piccoli aveva sancito un’alleanza di vita, in una camera di morte?

23 febbraio ore 20.30 ∙ Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

GENESIQUATTROUNOCAINO E ABELE, STORIA DI UNA FRATELLANZA DEVIATA

di Gaetano Brunodiretto e interpretato da Gaetano Bruno e Francesco Villanomusiche di Gaetano Bruno scene Igor Scalisi Palminteriluci Cristian ZucaroPRODUZIONE GAETANO BRUNO E FRANCESCO VILLANO in collaborazione con InBalìaCompagnia Instabile

Stati Uniti, anni Ottanta: gli anni di Reagan e del consumismo, ma anche della diffusione a macchia d’olio dell’HIV e del grande senso di colpa per la ferita mai rimarginata del Vietnam. Joel ha 34 anni, è gay, vive a New York e fa il giornalista. È un uomo irrisolto, anaffettivo per timore dei propri desideri: un figlio dell’America materialista e rampante di quegli anni. A San Francisco quasi per caso conosce Scott, un giovane poeta hippie, un ragazzo generoso e gentile. Potrebbe essere soltanto una storia mordi e fuggi di sesso, e invece è il grande amore.Quando Joel lo capisce è già lontano, ma per la prima volta decide di dare ascolto alle sue emozioni. Riparte verso la California per raggiungere Scott, per dirgli quello che non ha mai trovato il coraggio di dire a nessuno. Cinque giorni coast to coast tra motel, highways infinite e varia umanità, con una meta forse ormai impossibile da raggiungere. Un viaggio emozionante attraverso le sterminate praterie dell’America profonda, una dolorosa educazione sentimentale che conduce Joel a confrontarsi con le sue paure e le sue debolezze e ad aprirsi agli altri.Angelo Di Genio tratteggia con intensità il protagonista Joel, l’amatissimo Scott e un piccolo gruppo di sopravvissuti all’ecatombe che l’AIDS ha provocato, tra i quali la sconvolta, eroica madre di un ragazzo morto per contagio, che si aggira nei luoghi della prostituzione distribuendo preservativi, nella speranza di salvare almeno uno, uno soltanto dalla malattia.

17 dicembre ore 20.30 ∙ Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

ROAD MOVIEdi Godfrey Hamiltontraduzione Gian Maria Cervoregia Sandro Mabellinimusiche di Daniele Rotellapianoforte e violoncello Antony Kevin Montanaricon Angelo Di GenioPRODUZIONE TEATRO DELL’ELFO

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Da solo in scena, Tindaro Granata racconta di figure familiari, di generazioni, di una terra - la Sicilia - odiata e rimpianta, passando da un personaggio all’altro, di età in età, da maschio a femmina, in un susseguirsi di giochi, balli, sfondo lo spettro incombente della Mafia. Avi suicidi, bisnonne rancorose, zie zitelle e nonni disoccupati. Cunto e mimo, comico e tragico, gestualità e melodramma si mescolano nel ricreare un mondo arcaico e immobile, dove la Mafia decide destini comuni e privati e dove tutto sembra condannato a ripetersi. O forse no. Antropolaroid è uno spettacolo molto serio e allo stesso tempo molto divertente, che fonde già nel titolo la ricerca antropologica con lo scatto fotografico, la memoria trattenuta nell’immagine con il racconto tramandato. Istantanee domestiche, che poco a poco vanno a comporre l’affresco di una storia più grande, e di un desiderio silenzioso tramandato di generazione in generazione: evadere dalla tara sociale, ribellarsi a quel fato ineludibile per cui i figli devono patire la stessa sorte dei padri...Ne deriva una intensa riflessione sulla libertà, la speranza e la voglia di cambiare.

L’attore-autore è davvero molto bravo nello strappare gli scorci di vita vissuta a una memoria strettamente personale, caricandoli anche di densi richiami allusivi, mantenendoli nel calore degli affetti senza perdere di vista il più vasto quadro cui rimandano. Una gestualità secca, essenziale, usata con estrema padronanza.Renato Palazzi

18 marzo ore 20.30 ∙ Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

ANTROPOLAROIDdi e con Tindaro Granataallestimento Margherita Baldoni e Guido Buganzaelaborazioni musicali Daniele D’Angeloluci Matteo CrespiPRODUZIONE PROXIMA RES

Giuliano è il percorso d’iniziazione di un giovane del Medioevo che attraverso la caccia scopre la passione per il sangue, e ne viene completamente sopraffatto. L’impulso ad uccidere cresce in lui fino a fargli temere di poter ammazzare i suoi stessi genitori, e convincerlo quindi a scappare di casa.La fuga da qualcosa che in realtà è dentro di sé non lo sottrae al suo destino. Giuliano dà una forma diversa al suo impulso di morte e si arruola nell’esercito; ma proprio quando decide di ritirarsi alla pace della vita matrimoniale, per un imprevedibile equivoco uccide suo padre e sua madre. La disperazione che segue lo conduce ad un percorso di espiazione che lo avvicina alle sofferenze altrui. Da eremita dedica la sua vita a traghettare i viandanti da una riva all’altra di un fiume. Finché un giorno è un lebbroso a chiedergli aiuto: Giuliano lo soccorre, lo scalda con il suo stesso corpo. In quest’abbraccio il lebbroso si rivela essere Cristo.La nostra trasposizione vede Flaubert che, davanti alla vetrata della cattedrale di Rouen dove è raffigurata la storia di Giuliano, cerca le parole per dare vita alle immagini. Giuliano prende forma, e da figura stilizzata sul vetro diventa persona in carne e ossa, adolescente, uomo, e poi vecchio. Il cammino verso la santità di un assassino diventa il racconto in prima persona di un uomo vicino a noi, protagonista di un caso di cronaca nera, alla ricerca di un riscatto per la sua anima e la sua vita.Alessandro Mor e Alessandro Quattro

dal 25 al 28 febbraio ore 20.30 ∙ domenica ore 15,30 ∙ Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

GIULIANOSTORIA DI UNASSASSINIO INVOLONTARIO

dal racconto La leggenda di San Giuliano Ospitaliere di Gustave Flaubertdi e con Alessandro Mor e Alessandro Quattrocostumi Katya Santoroluci Sergio Martinelli suoni Edoardo Chiaf video Enrico Ranzanici

PRODUZIONE CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO si ringrazia Teatro19 e LABA

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Ogni martedì Marie-Pierre si occupa di suo padre. Passa la giornata con lui. Gli fa le pulizie, gli stira i vestiti. Parlano un po’, di tutto, di niente. Di oggi, di ieri. Di prima. Di Chantal, la madre, che ormai non c’è più. Di Jean-Pierre anche. Parlano e poi escono. Fanno la loro solita passeggiata. Il martedì, Marie-Pierre e suo padre vanno al Monoprix. Fanno acquisti per la settimana. Hanno le loro piccole abitudini. Li conoscono qui. Li guardano tutti. Guardano Marie-Pierre, soprattutto. È bella, Marie-Pierre. È alta. Non si vede che lei. Tutti gli sguardi si girano quando fa la spesa con suo padre il martedì mattina al Monoprix. Marie-Pierre, prima, si chiamava Jean-Pierre.

In questa pièce, il tema della transessualità si pone come un pretesto per parlare della non-accettazione della Diversità. Un confronto/scontro dove, malgrado tutto l’amore di una figlia/figlio, il padre non vuole e non può accettare una condizione umana troppo lontana dal suo modo di vedere la vita. Marie-Pierre tenta disperatamente di tessere una relazione con suo padre e con il mondo esterno, ma da ogni parte le giungono rifiuti. Il mondo non è aperto alla sua esistenza. Ma anche il padre, chiuso nel suo ruolo di personaggio antico, soffre. Una sofferenza sorda che non si lenisce neanche con le strillate e i silenzi. Davanti a noi Marie-Pierre e il padre si affrontano, si perdono, si cercano, si fuggono e si inseguono, sino al tragico epilogo finale.Raffaella Morelli

24 marzo ore 20.30 ∙ Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

IL MARTEDÌAL MONOPRIXdi Emmanuel Darleytraduzione, adattamento e regia Raffaella Morellicon Enzo Curcurùscene Romualdo Moretticostumi Giovanna Napolitanoluci Daniela Bestettitrucco e parrucco Eugenio PreziosoPRODUZIONE CrAnPi

Un tipico ufficio pubblico di una tipica provincia della tipica Italia. In questo luogo prende vita il dialogo tra due uomini che tanto ricordano gli Ulisse e i Telemaco della mitologia.Il più giovane è cresciuto davanti alla televisione, rinchiuso in una casa che non ha mai lasciato da quando suo padre è scomparso. Racconta di una madre costrettasi all’infermità, e che impone a sua volta al ragazzo la clausura, in attesa di un fantomatico ritorno paterno.Un giorno però, un grave guasto alle tubature di casa costringe il giovane Telemaco ad uscire. Per quanto ne sappia il ragazzo, l’unico in grado di risolvere il problema è colui che ha costruito la casa stessa: il padre. Così, per la prima volta dopo dieci anni, varca la soglia di casa e si ritrova in questo ufficio; qui, qualcuno gli ha detto, l’aiuteranno a ritrovare ciò che ha perso. Il più anziano sta aspettando il suo turno per poter ritirare una pensione di invalidità per un incidente di lavoro. Il ragazzo decide che sarà l’anziano colui che lo aiuterà a trovare suo padre.

C’è in atto una trasformazione generazionale del conflitto tra padre e figlio. Il famoso “Complesso di Edipo” sta lasciando il posto a un nuovo riferimento mitologico: Telemaco, il figlio che aspetta un padre che ha deciso di assentarsi, sfuggendo dal proprio ruolo paterno. Uno spettacolo generazionale e autoironico che racconta in maniera surreale la vita e i destini dei “ragazzi degli anni ‘90” e dei loro padri.Filippo Renda e Mauro Lamantia

20 marzo ore 20.30 ∙ Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

IL COMPLESSODI TELEMACOdi Mauro Lamantia e Filippo Renda ispirato a Il Complesso di Telemaco di Massimo Recalcatiregia Filippo Rendacon Mauro Lamantia e Simone TangoloPRODUZIONE IDIOT SAVANT / LUDWIG

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spettacoli in abbonamento

turno A mercoledì

turno B giovedì

turno C venerdì

turno D sabato

turno E domenica

serieazzurra

IL SECONDO FIGLIO DI DIO 1

Teatro Sociale19 ottobre ore 20.30

20 ottobre ore 20.30

21 ottobre ore 20.30

22 ottobre ore 20.30

23 ottobre ore 15.30

ALTRI PERCORSI

IL SECONDO FIGLIO DI DIOTeatro Sociale

martedì 25 ottobreore 20.30

seriegialla

IL SECONDO FIGLIO DI DIOTeatro Sociale

26 ottobre ore 20.30

27 ottobre ore 20.30

28 ottobre ore 20.30

29 ottobre ore 20.30

30 ottobre ore 15.30

FUORIABBONAMENTO

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE Teatro Grande

giovedì 3 e sabato 5 novembre ore 20.30

seriegialla

FURIOSA MENTE 2

Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

dall’8 novembre al 4 dicembreferiali 20.30 - festivi 15.30 - lunedì riposo

ALTRI PERCORSI

FURIOSA MENTETeatro Santa Chiara Mina Mezzadri

martdì 15 e mercoledì 16 novembreore 20.30

serieazzurra

IL BERRETTO A SONAGLITeatro Sociale

16 novembreore 20.30

17 novembre ore 20.30

18 novembre ore 20.30

19 novembre ore 20.30

20 novembre ore 15.30

ALTRI PERCORSI

ENIGMA NIENTE SIGNIFICA MAI UNA COSA SOLATeatro Sociale

martedì 29 e mercoledì 30 novembre - giovedì 1 dicembreore 20.30

LA PALESTRADEL TEATRO

GEPPETTO E GEPPETTOTeatro Santa Chiara Mina Mezzadri

giovedì 15 dicembreore 20.30

LA PALESTRADEL TEATRO

ROAD MOVIETeatro Santa Chiara Mina Mezzadri

sabato 17 dicembreore 20.30

SPETTACOLOCAPODANNO

IL MASCHIO INUTILETeatro Sociale

sabato 31 dicembreore 21.45

ALTRI PERCORSI

ABRAMOTeatro Sociale

domenica 8 gennaio ore 15.30lunedì 9 gennaio ore 20.30

seriegialla

SMITH & WESSONTeatro Sociale

11 gennaioore 20.30

12 gennaioore 20.30

13 gennaioore 20.30

14 gennaioore 20.30

15 gennaioore 15.30

BRESCIACONTEMPORANEA

LEI DUNQUE CAPIRÁTeatro Sociale

lunedì 16 gennaioore 20.30

serieazzurra

L’ORA DI RICEVIMENTO (BANLIEUE)Teatro Sociale

18 gennaioore 20.30

19 gennaio ore 20.30

20 gennaio ore 20.30

21 gennaio ore 20.30

22 gennaio ore 15.30

FUORIABBONAMENTO

IL CORAGGIO DI DIRE NO Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

mercoledì 25 gennaio ore 20.30

BRESCIACONTEMPORANEA

TRE DI COPPIETeatro Santa Chiara Mina Mezzadri

venerdì 27 e sabato 28 gennaioore 20.30

serieazzurra

IL VECCHIO E IL MARE 3

Teatro Sociale1 febbraioore 20.30

2 febbraioore 20.30

3 febbraioore 20.30

4 febbraioore 20.30

5 febbraioore 15.30

seriegialla

IL VECCHIO E IL MARE 4

Teatro Sociale8 febbraioore 20.30

9 febbraioore 20.30

10 febbraioore 20.30

11 febbraioore 20.30

12 febbraioore 15.30

1 fuori abbonamento il 18 ottobre 2 fuori abbonamento il 5 dicembre al Teatro Sociale3 fuori abbonamento il 31 gennaio4 fuori abbonamento il 7 febbraio

Calendario stagione 2016-17

spettacoli in abbonamento

turno A mercoledì

turno B giovedì

turno C venerdì

turno D sabato

turno E domenica

BRESCIACONTEMPORANEA

ERODIÀSTeatro Santa Chiara Mina Mezzadri

venerdì 10 febbraioore 20.30

serieazzurra

QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULOTeatro Sociale

15 febbraioore 20.30

16 febbraioore 20.30

17 febbraioore 20.30

18 febbraioore 20.30

19 febbraioore 15.30

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LE DONNE GELOSETeatro Sociale

22 febbraioore 20.30

23 febbraioore 20.30

24 febbraioore 20.30

25 febbraioore 20.30

26 febbraioore 15.30

LA PALESTRADEL TEATRO

GENESIQUATTROUNOTeatro Santa Chiara Mina Mezzadri

giovedì 23 febbraioore 20.30

LA PALESTRADEL TEATRO

GIULIANO Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

feriali ore 20.30 - domenica ore 15.30

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PREAMLETOTeatro Sociale

1 marzoore 20.30

2 marzoore 20.30

3 marzoore 20.30

4 marzoore 20.30

5 marzoore 15.30

ALTRI PERCORSI

VITA AGLI ARRESTI DI AUNG SAN SUU KYITeatro Sociale

martedì 7 e mercoledì 8 marzoore 20.30

BRESCIACONTEMPORANEA

RUMORE DI ACQUETeatro Santa Chiara Mina Mezzadri

giovedì 9, venerdì 10 e sabato 11 marzoore 20.30

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FAUST UNA RICERCA SUL LINGUAGGIO DELL’OPERA DI PECHINOTeatro Sociale

15 marzoore 20.30

16 marzoore 20.30

17 marzoore 20.30

18 marzoore 20.30

19 marzoore 15.30

LA PALESTRADEL TEATRO

ANTROPOLAROIDTeatro Santa Chiara Mina Mezzadri

sabato 18 marzoore 20.30

LA PALESTRADEL TEATRO

IL COMPLESSO DI TELEMACOTeatro Santa Chiara Mina Mezzadri

lunedì 20 marzoore 20.30

ALTRI PERCORSI

LE PRÉNOM CENA TRA AMICITeatro Sociale

martedì 21, mercoledì 22 e giovedì 23 marzoore 20.30

LA PALESTRADEL TEATRO

IL MARTEDÌ AL MONOPRIXTeatro Santa Chiara Mina Mezzadri

venerdì 24 marzoore 20.30

ALTRI PERCORSI

IL MIO NOME È NESSUNO, L’ULISSETeatro Sociale

martedì 28, mercoledì 29 e giovedì 30 marzoore 20.30

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IL CASELLANTETeatro Sociale

5 aprileore 20.30

6 aprileore 20.30

7 aprileore 20.30

8 aprileore 20.30

9 aprileore 15.30

serieazzurra

LE RELAZIONI PERICOLOSETeatro Santa Chiara Mina Mezzadri

dal 19 aprile al 14 maggioferiali 20.30 - festivi 15.30 - lunedì riposo

ALTRI PERCORSI

LE RELAZIONI PERICOLOSETeatro Santa Chiara Mina Mezzadri

martedì 2 e mercoledì 3 maggioore 20.30

serieazzurra

MEDEA 5

Teatro Sociale10 maggioore 20.30

11 maggioore 20.30

12 maggioore 20.30

13 maggioore 20.30

14 maggioore 15.30

ALTRI PERCORSI

MEDEATeatro Sociale

martedì 16 maggioore 20.30

seriegialla

MEDEATeatro Sociale

17 maggioore 20.30

18 maggioore 20.30

19 maggioore 20.30

20 maggioore 20.30

21 maggioore 15.30

5 fuori abbonamento il 9 maggio

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Il CTB è da sempre attento al mondo della scuola e alla formazione del pubblico più giovane. L’offerta di spettacolo coniuga numerose attività educative rivolte agli studenti, e intende sviluppare, grazie al rapporto ampio e consolidato con Istituti e docenti, un articolato progetto culturale per far crescere un pubblico teatrale consapevole e curioso per il futuro.

A grande richiesta prosegue la proposta per i più piccoli, con Il Sociale dei Bambini, l’ormai consolidato progetto produttivo di educazione agli spazi e ai linguaggi del teatro rivolto alla scuola primaria e secondaria di I grado, che vede a dicembre la riprese del fortunato spettacolo Le avventure dell’ingegnoso ed errante Don Chisciotte della Mancha. Previste anche alcune repliche per le famiglie.

La Stagione 2016/2017 vede l’ampliamento dell’offerta di spettacolo dedicata ai più piccoli, con l’ospitalità di due spettacoli al Teatro Sociale: Alice, dal capolavoro di Lewis Carroll e Il Cavaliere inesistente, da Italo Calvino.

Per gli studenti degli Istituti secondari di II grado il CTB propone la possibilità di sottoscrivere i vantaggiosi Abbonamenti Speciale Scuola, pensati affinché i ragazzi possano assistere agli spettacoli nelle repliche serali di Stagione.Per gli studenti degli Istituti superiori sono altresì previsti spettacoli serali a prezzo ridotto e alcune repliche scolastiche diurne di spettacoli di produzione ed ospitalità.

Da questa Stagione sarà proposto anche uno spettacolo dedicato alla Giornata della Memoria: il 23, 24 e 25 gennaio al Teatro Santa Chiara sarà in scena Il coraggio di dire di no. La storia di Giorgio Perlasca di e con Alessandro Albertin.

Anche per la Stagione 2016/2017 sono in calendario da novembre a marzo al Teatro Sociale le Mattinate al CTB, a cura della professoressa

Lucia Mor, Ordinario di Lingua e Letteratura tedesca all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Le tre Mattinate, riservate gratuitamente ai ragazzi del triennio delle scuole secondarie di II grado di Brescia e provincia, saranno dedicate ad approfondire Il Berretto a sonagli, Il vecchio e il mare e Il mio nome è Nessuno. L’Ulisse.Ciascuna mattinata intende offrire agli studenti gli strumenti necessari ad una fruizione critica e consapevole degli spettacoli attraverso una prospettiva interdisciplinare, ospitando interventi di esperti e dei protagonisti degli allestimenti.

Sempre agli studenti della scuola Secondaria di II grado è rivolto il progetto La parola poetica, il ciclo di fortunatissime lezioni-spettacolo ideato da Lucilla Giagnoni. Dopo Dante e la Divina Commedia, presentato nella precedente Stagione, Leopardi sarà la prossima tappa di un percorso triennale intorno alla poesia italiana, condotto dall’autrice ed attrice.

Prosegue infine il laboratorio teatrale rivolto ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado condotto dall’attrice, regista ed autrice Lucilla Giagnoni. Lo Stage sui linguaggi teatrali, valido come corso d’aggiornamento, quest’anno si intitolerà Decameron. Cosa faresti alla fine del mondo?.

Per maggiori informazioni sulle attività CTB dedicate al mondo della scuola e agli insegnanti è possibile rivolgersi alla Responsabile Ufficio Scuola, sig.ra Franca Ferrari (tel. 030 2928616; mail: [email protected])

Fedeltà 29IL SECONDO FIGLIO DI DIO · IL BERRETTO A SONAGLI · ENIGMA · FURIOSA MENTE ·GEPPETTO E GEPPETTO · ROAD MOVIE · ABRAMO ·SMITH & WESSON · LEI DUNQUE CAPIRÀ ·L’ORA DI RICEVIMENTO · TRE DI COPPIE ·IL VECCHIO E IL MARE · ERODIÀS · QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO · LE DONNE GELOSE·GENESIQUATTROUNO · GIULIANO · PREAMLETO ·VITA AGLI ARRESTI DI AUNG SAN SUU KYI ·RUMORE DI ACQUE · FAUST · ANTROPOLAROID ·IL COMPLESSO DI TELEMACO · LE PRÉNOM ·IL MARTEDÌ AL MONOPRIX · IL MIO NOME È NESSUNO, L’ULISSE · IL CASELLANTE ·LE RELAZIONI PERICOLOSE · MEDEA

Fedeltà 22IL SECONDO FIGLIO DI DIO · IL BERRETTO A SONAGLI · ENIGMA · FURIOSA MENTE ·ABRAMO · SMITH & WESSON · LEI DUNQUE CAPIRÀ · L’ORA DI RICEVIMENTO · TRE DI COPPIE ·IL VECCHIO E IL MARE · ERODIÀS · QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO · LE DONNE GELOSE ·PREAMLETO · VITA AGLI ARRESTI DI AUNG SAN SUU KYI · RUMORE DI ACQUE · FAUST ·LE PRÉNOM · IL MIO NOME È NESSUNO, L’ULISSE ·IL CASELLANTE · LE RELAZIONI PERICOLOSE ·MEDEA

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14 SpettacoliIL SECONDO FIGLIO DI DIO · IL BERRETTO A SONAGLI ·FURIOSA MENTE ·SMITH & WESSON ·L’ORA DI RICEVIMENTO · IL VECCHIO E IL MARE ·QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO·LE DONNE GELOSE · PREAMLETO · FAUST ·IL CASELLANTE · LE RELAZIONI PERICOLOSE ·MEDEA+ uno spettacolo a scelta tra: ALTRI PERCORSI · BRESCIA CONTEMPORANEA ·LA PALESTRA DEL TEATRO

Altri Percorsi AP IL SECONDO FIGLIO DI DIO · FURIOSA MENTE · ENIGMA · ABRAMO · VITA AGLI ARRESTI DI AUNG SAN SUU KYI · LE PRÉNOM · IL MIO NOME È NESSUNO, L’ULISSE · LE RELAZIONI PERICOLOSE · MEDEA

Serie Gialla G IL SECONDO FIGLIO DI DIO · FURIOSA MENTE ·SMITH & WESSON ·IL VECCHIO E IL MARE ·LE DONNE GELOSE · FAUST · IL CASELLANTE · MEDEA+ uno spettacolo a scelta tra: ALTRI PERCORSI · BRESCIA CONTEMPORANEA ·LA PALESTRA DEL TEATRO

Serie Azzurra A

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Brescia ContemporaneaLEI DUNQUE CAPIRÀ · TRE DI COPPIE · ERODIÀS ·RUMORE DI ACQUE

La Palestra del TeatroGEPPETTO E GEPPETTO · ROAD MOVIE · GENESIQUATTROUNO · GIULIANO · ANTROPOLAROID · IL COMPLESSO DI TELEMACO · IL MARTEDÌ AL MONOPRIX

Abbonamenti Stagione di prosa 2016-17

x la

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Attività sul territorio

Sono numerosi i progetti di collaborazione tra CTB e Amministrazioni, Istituzioni e Associazioni culturali finalizzati alla promozione delle attività teatrali sul territorio e all’ampliamento di occasioni di crescita culturale e coesione sociale per la comunità.

IMPRONTE TEATRALI - PRESSIONE BASSA

Circuito Lombardia spettacolo dal vivo

Il CTB prosegue il progetto Circuito Lombardia Spettacolo dal vivo, promosso da Regione Lombardia a sostegno del sistema teatrale lombardo, dell’innovazione dei linguaggi teatrali e della contaminazione di diverse forme di spettacolo. Il CTB risponde della direzione artistica, organizzativa ed amministrativa e della distribuzione degli spettacoli nei Comuni coinvolti. La Rassegna, attiva sia in città che in provincia, contribuisce a promuovere e diffondere l’offerta teatrale sul territorio. Sono sempre più numerose le Amministrazioni aderenti al Circuito: per la Stagione 2016/2017 partecipano il Comune di Brescia come Ente capofila, i Comuni di Botticino, Cellatica, Corzano, Desenzano, Ghedi, Gottolengo, Leno, Lograto, Orzinuovi, Rezzato, Roncadelle ed anche la Fondazione Nymphe del Castello di Padernello. Il 2016 segna anche la ripresa della collaborazione tra CTB e Teatro Laboratorio per la Rassegna Pressione Bassa, un’esperienza teatrale consolidata di impegno sul territorio che giunge quest’anno alla 22° edizione. Una sinergia che, attraverso la direzione di Sergio Mascherpa, consentirà un ampliamento dell’offerta di spettacolo e l’utilizzo di nuovi spazi nel Comune di Brescia, grazie alla collaborazione con L.A.B.A, Libera Accademia di Belle Arti e Aità

Spazio Prove, e che permetterà di rafforzare le azioni di promozione e diffusione teatrale sul territorio provinciale, con la proposta di un cartellone articolato ed attento alle esigenze di numerose realtà locali aderenti, quali i Comuni di Castenedolo, Gussago, Offlaga, Ome e San Zeno.

INVITO A TEATROIl progetto, nato la scorsa Stagione per favorire la diffusione della cultura teatrale sul territorio, si configura come un servizio culturale che i Comuni della Provincia possono offrire ai loro cittadini. Il CTB dà la possibilità alle Amministrazioni interessate di sottoscrivere alcune tipologie di abbonamento ad hoc per i residenti del Comune, ampliando il servizio ai cittadini con l’apertura di postazioni di biglietteria CTB presso le sedi comunali. Particolare cura è riservata al rapporto con le realtà associative del territorio e con gli istituti scolastici delle Amministrazioni partecipanti, con la possibilità di creare percorsi tematici da proporre ai cittadini dei comuni coinvolti. Hanno già aderito i Comuni di Desenzano, Roncadelle, Borgosatollo, Bovezzo, Rezzato, Castenedolo, Castel Mella, San Zeno Naviglio, Mairano e di Collebeato.

PROGETTO VERZIANO_INCONTRAProsegue il progetto di inclusione sociale attraverso la creazione teatrale, realizzato con Compagnia Lyria e Ministero della Giustizia - Casa di reclusione di Verziano Brescia. Dopo il grande successo della Stagione 2015/2016, che ha visto oltre 50 partecipanti tra cittadini e detenuti al laboratorio di danza teatro condotto da Giulia Gussago, in autunno riprende la sinergia per la realizzazione di un nuovo percorso laboratoriale e dello spettacolo conclusivo, presentato al Teatro Sociale e nella Casa di Reclusione. Un lungo percorso creativo di crescita umana, artistica e comunitaria che schiude possibilità di incontro e comprensione reciproca.

Attivitàculturali

I POMERIGGI AL CTB Un ciclo di incontri per offrire al pubblico l’opportunità di approfondire secondo prospettive multidisciplinari gli argomenti e i temi di tre importanti spettacoli presentati in cartellone, grazie agli spunti di riflessione offerti da specialisti, attori e registi. Coordinamento scientifico di Lucia Mor.

Foyer del Teatro Sociale di Brescia, ore 17.45 Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti

1) ENIGMANIENTE SIGNIFICA MAI UNA SOLA COSA

Venerdì 25 novembre 2016Il muro di Berlino fra storia e arte: dalla bugia di Walter Ulbricht alla East Side GalleryLucia Mor Docente di Letteratura tedesca Università Cattolica del Sacro Cuore

Metamorfosi dei Muri: da cieca autodifesa a luoghi della creativitàValerio Terraroli Docente di Storia dell’arte contemporanea Università degli Studi di Verona

Mercoledì 30 novembre 2016Incontro con Ottavia Piccolo e Silvano Piccardi, interpreti di EnigmaIntervistati da Daniele Pelizzari

2) IL VECCHIO E IL MAREVenerdì 3 febbraio 2017“Distrutto ma non sconfitto”. L’uomo e la natura ne Il vecchio e il mareFranco Lonati Docente di Letteratura inglese Università Cattolica del Sacro Cuore

a seguire conversazione con Ugo Pagliai, interprete de Il vecchio e il mare

Venerdì 10 febbraio 2017L’Enciclica Laudato si’ di Papa FrancescoGiacomo Canobbio Delegato vescovile per la cultura. Diocesi di Brescia

Arte e natura nel XIX e XX secolo: da C.D. Friedrich alla Land Art e all’Arte AmbientalePaolo Bolpagni Docente di Storia dell’arteUniversità degli Studi E-Campus

3) LE RELAZIONI PERICOLOSEGiovedì 20 aprile 2017Laclos: l’architettura della lettera, l’ “intelligenza” del libertinoDavide Vago Docente di Letteratura francese Università Cattolica del Sacro Cuore

a seguire conversazione con Elena Bucci e Marco Sgrosso, registi ed interpreti de Le relazioni pericolose

Giovedì 27 aprile 2017Rischi e pericoli nella relazione di coppiaGiancarlo Tamanza Docente di Psicologia Università Cattolica del Sacro Cuore

CONVERSAZIONI INTORNO AL TEATRODopo il successo della passata edizione, ritorna tra aprile e maggio il ciclo di appuntamenti nel foyer del teatro Sociale dedicato ad approfondire alcuni degli aspetti più significativi della cultura teatrale. Artisti, personalità del mondo accademico e culturale affronteranno, in appassionate indagini a carattere multidisciplinare, grandi temi, testi ed autori del Teatro moderno.

ARCHIVIO IN MOSTRAProsegue il progetto espositivo Archivio in mostra, finalizzato a diffondere e promuovere l’amplissimo materiale documentario posseduto dall’archivio del CTB, che conserva documenti di tutte le produzioni della Compagnia della Loggetta e poi del CTB.

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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI BRESCIA

LETTERATURA & TEATRO 2016Letteratura & Letterature XI edizioneCoordinamento scientifico di Lucia Mor

Giunge all’undicesima edizione il ciclo di conferenze organizzato dalla Facoltà di Scienze linguistiche e Letterature straniere con la collaborazione del CTB. Il ciclo di quest’anno propone sette incontri, tematicamente correlati ad altrettanti spettacoli presenti nel cartellone 2016/2017 del CTB.

Aula Magna Tovini Via Trieste 17 - Brescia, ore 17.00 ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili

Giovedì 20 ottobre 2016Maria Pia Pattoni

ODISSEA di Omero

Legge Fausto Ghirardini

Giovedì 27 ottobre 2016 - Sala PolifunzionaleFranco Lonati

IL VECCHIO E IL MARE di Ernest Hemingway

Legge Fausto Ghirardini

Giovedì 3 novembre 2016Davide Vago

LE RELAZIONI PERICOLOSE di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos

Legge Sergio Mascherpa

Giovedì 10 novembre 2016Lucilla Giagnoni

FURIOSA MENTEMANUALE DEL GUERRIERO DA OMERO A STAR WARS

Giovedì 17 novembre 2016Giuseppe Lupo

IL BERRETTO A SONAGLI di Luigi Pirandello

Legge Fausto Ghirardini

Giovedì 24 novembre 2016Guido Milanese

MEDEA di Euripide e Seneca

Legge Monica Ceccardi

Giovedì 1 dicembre 2016Francesco Rognoni

QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO di Ken Kesey Legge Sergio Mascherpa

UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI BRESCIA

LA STAGIONE IMPOSSIBILECoordinamento scientifico di Carla Bino

Giunge al quarto anno il ciclo di appuntamenti organizzato in collaborazione con il Corso di studi in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo dell’Università Cattolica. La rassegna propone analisi e riflessioni critiche, a cura dei massimi esperti italiani della disciplina, intorno a grandi temi e spettacoli che hanno segnato la storia del teatro internazionale e a maestri che hanno lasciato il segno nelle poetiche e nelle estetiche teatrali dell’Occidente.Gli incontri i svolgeranno nella primavera del 2017 al Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri.

CENTRO UNIVERSITARIO TEATRALE “LA STANZA” UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI BRESCIA

TEATRO TRA SPAZIO E TEMPOTradizioni bresciane, rapporto uomo-ambiente, nel mondo classico e nell’attualità, culture e tradizioni diverseA cura di Maria Candida Toaldo

Prosegue l’ormai consolidata collaborazione tra CUT e CTB per la realizzazione della IX Rassegna di Commedia dell’Arte. I temi portanti della nuova edizione saranno la riscoperta delle specificità territoriali nelle loro componenti etniche e folkloristiche e la valorizzazione dell’ambiente come sintesi di aspetti storici, culturali, sociali.

Spettacoli al Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

Venerdì 30 settembre 2016 ore 20.30

LA PAROLA DEL SILENZIO di e con Elena Serraintroduce Eugenio Allegri

Elena Serra, già assistente di Marcel Marceau, guida lo spettatore in una sorta di conferenza sull’arte del Silenzio, che alterna momenti pedagogici, teatrali e di ordinaria e straordinaria quotidianità. Un viaggio da condividere con il pubblico, per trasmettere con passione, ironia e poesia il percorso di un’artista che da 30 anni si consacra all’arte del Mimo e del Gesto.

Venerdì 7 ottobre 2016 ore 20.30

BACIONI DAL GHETTO di Eugenio de’ Giorgi e Isabelle de Bottonregia di Isabelle de Bottoncon Eugenio de’ Giorgi

Quest’anno il Ghetto di Venezia ricorda il suo cinquecentesimo anniversario. Celebrare la creazione del Ghetto con uno spettacolo allegro e commovente è l’occasione necessaria per continuare un cammino di speranza e memoria, da percorrere insieme a vari tipi umani rappresentati da Eugenio de’ Giorgi, erede di Dario Fo.

Venerdì 14 ottobre 2016 ore 20.30

LE FAVOLE DE LO CUNTO tratto da Lo cunto de li cunti di Giovan Battista Basile di e con Eleonora Fuserstruttura scenica, maschere e burattini di Giorgio De Marchi

Eleonora Fuser, attraverso una ricerca fisica e corporea basata su tecniche di Commedia dell’arte e di teatro Orientale, ha elaborato con l’ausilio delle maschere alcuni racconti di Basile. L’attrice-cantrice, trasfigurando la realtà attraverso il mito ed il fantastico, riesce a far ridere, piangere e sognare, come un tempo a ‘filò’.

Venerdì 9 e sabato 10 dicembre ore 20.30

SAPIENS FRAMMENTI DI UN MOSAICO SPEZZATOtratto da Frammenti di un mosaico spezzato di Edy Lanzaregia di Antonio Palazzocon attori del CUT “La Stanza”

Su frammenti di un mosaico spezzato – quello che fino all’inizio del secolo scorso ha rappresentato l’uomo come re incontrastato e dominatore del creato - si sviluppa il tentativo di decifrare il modello umano che esso ha generato.

BIGLIETTI € 3,00ABBONAMENTO 4 SPETTACOLI € 10,00

Lezioni - spettacolo al foyer del Teatro Socialeingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili

Martedì 25 ottobre 2016 ore 17.30

Maria Pia Pattoni

IL TEMA DELL’OSPITALITÀ NELLA CULTURA GRECA ANTICA con interventi degli attori del CUT “La Stanza”

Martedì 15 novembre 2016 ore 17.30

Paola Piizzi, Sarah Satori, Claudio Bernardi e Enrico Bonavera

IL MASCHERAMENTO DELLA CITTÀ:L’EREDITÀ CIVILE E TEATRALE DI DONATO SARTORIcon interventi degli attori del CUT “La Stanza”

Martedì 17 gennaio 2017 ore 17.30

Andrea Canova, Claudio Bernardi, Luca Muschio

LE RAPPRESENTAZIONI DEI MESI NELL’ARTE, NELLA LETTERATURA E NELLA TRADIZIONE POPOLARE con interventi degli attori del CUT “La Stanza”

Collaborazioni

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FONDAZIONE BRESCIA MUSEI

RAPITI DALL’EDENi sabato pomeriggio tra cinema e teatroGiunge alla sesta edizione il fortunato ciclo di incontri in programma tra ottobre e aprile al Cinema Nuovo Eden. Attori e registi ospiti nella Stagione del CTB incontreranno il pubblico, intervistati da Daniele Pelizzari, curatore della rassegna. A seguire la proiezione gratuita di un film attinente gli interpreti o lo spettacolo in scena.

ASSOCIAZIONE VIANDANZE

FESTIVAL INVENTARI SUPERIORI Si consolida il sostegno del CTB al Festival della creatività giovanile Inventari superiori, realizzato dall’Associazione Viandanze, con l’obiettivo di sostenere la cultura teatrale e valorizzare la pratica e la produzione teatrale negli Istituti superiori. Dopo l’ospitalità a maggio della serata conclusiva dell’ottava edizione del Festival, che ha visto ospite al Teatro Sociale la compagnia Abbondanza/Bertoni con Le fumatrici di pecore + chorus, a ottobre le tre compagnie vincitrici dell’edizione 2016 potranno presentare i loro lavori sul principale palcoscenico dello Stabile cittadino.

4 ottobre 2016, ore 20.30

IL DIVINO STRANIEROLiceo De Andrè · Menzione speciale della giuria tecnica 2015

5 ottobre 2016, ore 20.30

ANTIGONELiceo Calini · II classificato 2015

6 ottobre 2016, ore 20.30

DECAMERONLiceo Arnaldo · I classificato 2015

SERVIZIO BIBLIOTECHE DEL COMUNE DI BRESCIAIl Centro Teatrale Bresciano ed il Servizio biblioteche del Comune di Brescia proseguono la collaborazione avviata nel 2015. Anche in questa Stagione saranno offerti al pubblico dei nostri teatri e delle biblioteche cittadine alcuni percorsi tematici di approfondimento correlati a spettacoli di produzione CTB. Tutti i titoli proposti in bibliografia sono reperibili nelle strutture del Sistema Bibliotecario Urbano. Il CTB organizzerà anche alcune letture gratuite in biblioteca Queriniana e nelle biblioteche di quartiere, in occasione di particolari celebrazioni o ricorrenze.

DIOCESI DI BRESCIA

NOTTE E GIORNOProsegue per il quarto anno la collaborazione con la Diocesi di Brescia per la realizzazione della Maratona di letture Notte e Giorno. Il CTB offre supporto tecnico ed artistico all’iniziativa.

FONDAZIONE DEL TEATRO GRANDE Il CTB collabora con la Fondazione ad un importante progetto di integrazione dei linguaggi artistici, che prevede la messa in scena il 3 e 5 novembre 2016 al Teatro Grande del Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, presentato come spettacolo evento fuori abbonamento della Stagione del CTB. La rappresentazione di prosa si alterna alla messa in scena dell’opera A midsummer night’s dream di Benjamin Britten (4 e 6 novembre, Stagione Opera e Balletto 2016 della Fondazione). I due allestimenti condividono l’impianto scenico e la regia di Elio De Capitani, e si inscrivono nelle iniziative di commemorazione per i 400 anni dalla morte del grande drammaturgo inglese.

È con grande piacere che vi presentiamo il nostro nuovo sito web!

www.centroteatralebresciano.it

Un nuovo design, una nuova struttura ed un accesso ai contenuti più agevole, ora anche da dispositivi mobili.

IN COLLABORAZIONE CON

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Scegli la tua carta!

per scoprire tutte le tipologie di abbonamento consultare il sito www.centroteatralebresciano.it

STAGIONE DI PROSA / ALTRI PERCORSI / BRESCIA CONTEMPORANEALA PALESTRA DEL TEATRO

Teatro Sociale

interoridottogruppi *

ridottospeciale**

platea € 27,00 € 24,00 € 19,00

galleria centrale € 19,00 € 17,00 € 14,00

galleria laterale € 13,00 € 12,00 € 11,00

Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

intero ridotto

platea € 16,00 € 13,00

SPETTACOLO ULTIMO DELL’ANNO "IL MASCHIO INUTILE" ORE 21.30

POSTO UNICO

platea € 40,00 gallerie € 30,00

Teatro Grande Sogno di una notte di mezza estate

interoridottogruppi *

ridottospeciale**

ridottoabbonati

platea, palchi I, II e III fila

€ 28,00 € 24,00 € 20,00 € 25,00

I galleria e palchi IV fila

€ 23,00 € 18,00 € 15,00 € 20,00

II galleria € 18,00 € 14,00 € 13,00 € 16,00

Acquisto BigliettiA partire dal 15 ottobre 2016 sarà possibile acquistarei singoli biglietti di tutti gli spettacoli della nostra stagione.

TEATRO SOCIALE Via Felice Cavallotti, 20 - BresciaBiglietteria: 0302808600

Dal 18 ottobre 2016 in poi l’orario di apertura della biglietteria del Teatro Sociale, solo nei giorni di spettacolo, sarà dalle 16.00 alle 19.00 - domenica dalle 15.30 alle 18.00.Nella mezz'ora che precede l'inizio delle recite, saranno in vendita esclusivamente i biglietti per la serata stessa.

TEATRO SANTA CHIARA Mina Mezzadri Contrada Santa Chiara, 50/a - BresciaBiglietteria: 0303772134

Il botteghino apre mezz'ora prima dell'inizio di ogni rappresentazione.

UFFICI CTB Piazza della Loggia, 6 - BresciaTel. 0302928609Aperto dal 18 ottobre 2016 dal martedì al venerdì (esclusi i festivi) dalle ore 10.00 alle ore 13.00

ON-LINE su www.vivaticket.it e nei punti vendita del circuito vivaticket

Avvertenze generali Non è consentito l’ingresso in sala senza valido titolo di accesso • Non è consentito appoggiare cappotti e ombrelli alle poltrone • Non è consentito l’uso di macchine fotografiche e apparecchi di registrazione audio e video • Gli spettatori devono accertarsi di aver disattivato telefoni cellulari e orologi a suoneria • A spettacolo iniziato è vietato l'ingresso in sala. • La direzione si riserva la facoltà di rimuovere poltrone, anche se assegnate agli abbonati, per esigenze tecniche o artistiche. L'abbonato potrà scegliere un altro posto tra quelli disponibili per la stessa o per un'altra serata. • In caso di necessità, la direzione si riserva la facoltà di apportare modifiche al programma • I dati personali degli abbonati, verranno trattati ai sensi dell’art. 13 DLgs 30 giugno 2006 della legge sulla privacy.

Biglietti singoli

Carta Universitari ABBONAMENTO A 6 SPETTACOLI1 a scelta tra le produzioni del CTB5 a scelta tra tutti gli spettacoliin cartellone

PREZZO UNICO €60,00

IN VENDITADal 10 ottobre 2016 presentando il badge universitario

Carte tematicheCARTA CTB5/4/3/2 spettacoli: IL SECONDO FIGLIO DI DIO · FURIOSA MENTE ·IL VECCHIO E IL MARE · GIULIANO · LE RELAZIONI PERICOLOSE · MEDEA

CARTA GRANDI ATTORI5/4/3/2 spettacoli: L’ORA DI RICEVIMENTO · IL VECCHIO E IL MARE · IL MIO NOME È NESSUNO, L’ULISSE · IL CASELLANTE · MEDEA

CARTA GRANDI ATTRICI5/4/3/2 spettacoli: FURIOSA MENTE · LEI DUNQUE CAPIRÀ · ERODIÀS · VITA AGLI ARRESTI DI AUNG SAN SUU KYI · LE RELAZIONI PERICOLOSE

CARTA GRANDI CLASSICI5/4/3/2 spettacoli: IL BERRETTO A SONAGLI · IL VECCHIO E IL MARE · LE DONNE GELOSE · MEDEA · LE RELAZIONI PERICOLOSE

CARTA BRESCIA CONTEMPORANEA3/2 spettacoli:LEI DUNQUE CAPIRÀ · TRE DI COPPIE · ERODIÀS · RUMORE DI ACQUE

CARTA PALESTRA DEL TEATRO 5/4/3/2 spettacoli: GEPPETTO E GEPPETTO · ROAD MOVIE · GENESIQUATTROUNO · GIULIANO · ANTROPOLAROID · IL COMPLESSO DI TELEMACO · IL MARTEDÌ AL MONOPRIX

CARTA NUOVA DRAMMATURGIA 5/4/3/2 spettacoli: SMITH & WESSON · L’ORA DI RICEVIMENTO · PREAMLETO · VITA AGLI ARRESTIDI AUNG SAN SUU KYI · IL MIO NOME È NESSUNO, L’ULISSE

CARTA WEEK END 5/4/3/2 spettacoli su tutte le repliche che si svolgono nelle giornate di venerdì, sabato e domenica

Escluso SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE al Teatro Grande

5 SPETTACOLI € 53,004 SPETTACOLI € 44,003 SPETTACOLI € 37,002 SPETTACOLI € 25,00

IN VENDITADa sabato 15 ottobre 2016

Carta RegaloABBONAMENTO A 2 0 3 SPETTACOLI 1 Produzione CTB + 1 a scelta2 Produzioni CTB + 2 a scelta

Escluso IL MASCHIO INUTILE

3 SPETTACOLI € 33,002 SPETTACOLI € 25,00

IN VENDITADall’1 al 31 dicembre 2016

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CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANOSede e ufficiPiazza della Loggia, 6 - 25121 BresciaTel 030 2928617Fax 030 [email protected]

TEATRO SOCIALEVia Felice Cavallotti, 20 - 25121 BresciaBiglietteria tel. 030 [email protected]

TEATRO SANTA CHIARA MINA MEZZADRIContrada Santa Chiara, 50/a - 25122 BresciaBiglietteria tel. 030 3772134 (mezz’ora prima dell’inizio degli spettacoli)[email protected]

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Informazionicentroteatralebresciano.it

Finito di stampare nell’ottobre 2016A cura di Sabrina OrianiTesti di Andrea Cora

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CON IL SOSTEGNO DI

CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO

TRIC Teatro di Rilevante Interesse Culturale

SEDE Piazza della Loggia, 6 25121 Brescia

UFFICIO ORGANIZZATIVOTel 030 2928617 Fax 030 [email protected]

UFFICIO STAMPATel 030 2928610/[email protected]

centroteatralebresciano.it