Consorzio Nautico di Livorno notizie n°2

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CONSORZIO NAUTICO DI LIVORNO notizie N. 2 Dettagli e opinioni sul progetto Bellana Le perplessità ancorate alla Meloria Tia iniqua e passerella alla Fortezza: due casi Il circuito dei fossi per il turismo a Livorno

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Seconda uscita del notiziario ufficiale del Consorzio Nautico di Livorno.

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CONSORZIO NAUTICO DI LIVORNOnotizie

N. 2

Dettagli e opinioni sul progetto Bellana Le perplessità ancorate alla Meloria

Tia iniqua e passerella alla Fortezza: due casi Il circuito dei fossi per il turismo a Livorno

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S O M M A R I O

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Progetto Bellana: presentazione ed opinioni

“I casi”: sfratto Yacht Club e nuovo ponte alla Fortezza Vecchia

AMP della Meloria: ancora troppi interrogativi

Questione TIA: la battaglia prosegue

Circuito virtuoso: i Fossi come attrazione turistica

Gente di mare: i circoli della costa

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Andrea Puccini

Marisa Mantellassi

Consorzio Nautico di Livorno

Isabella Scotto

Luciano De Nigris e Andrea Puccini

CONSORZIO NAUTICO DI LIVORNOnotizie

N. 2

Dettagli e opinioni sul progetto Bellana Le perplessità ancorate alla Meloria

Tia iniqua e passerella alla Fortezza: due casi Il circuito dei fossi per il turismo a Livorno

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L ’ E D I T O R I A L EL ’ E D I T O R I A L E

possibile della nostra terra. Se Livorno è considerata la porta sul mare della Toscana, avrà pure il dovere di saperla rappresentare nel migliore dei modi, organizzando riproduzioni concrete delle sue caratteristiche produttive e la dove ciò non sia possibile, anche me-diante immagini, delle sue specificità, dei suoi inconfondibili paesaggi, delle sue peculiarità produttive e delle sue manifestazioni culturali e folcloristi-che, basta pensare: al Palio Marinaro, al Gioco del Ponte, il Palio di Siena, al Gioco del Saracino, alla Regata delle quattro Città Marinare, al Calcio Fio-rentino e tante altre, dando ad un turi-smo sempre più del “mordi e fuggi”, quel tocco di classe affinché, ciascuno possa portare con se, un piacevole ri-cordo della nostra accoglienza e della bella Toscana.

Il Presidente Piero Mantellassi

I l circuito dei fossi. Da almeno 15 anni si parla del riordino dei fos-

si come ‘il progetto dei progetti’ della città. L’idea è sempre stata di rendere navigabili questi corsi d’acqua, an-che con piccoli battelli, per creare un circuito culturale turistico che com-prenda le due Fortezze, recuperi le cantine, la parte inferiore del Mercato Centrale e il mercato del pesce.

Tutto questo per costruire una grande e originale offerta turistica alle centinaia di migliaia di crocieristi che ogni anno giungono nella nostra città dal mare, in una Livorno ormai considerata il waterfront della Tosca-na. L’utilizzazione di questi spazi do-vrebbe prevedere l’organizzazione di ristorantini che preparino i numerosi piatti tipici sul pesce ma non solo, rievocando le antiche tradizioni culi-narie labroniche e toscane che fanno della nostra regione il luogo dove si

vive più a lungo grazie ad una sana alimentazione che ne

costituisce il fonda-mento.

La presenza di ristoranti, dovreb-be essere accompagnata da boutique, bazar, empori ma anche da laboratori che ricordino la nostra storia artistica e artigianale di cui gli Etruschi ne sono una testimonianza ancora evidente.

Alcune lavorazioni sono particolar-mente significative come: la lavora-zione del corallo (a Livorno), dell’ala-bastro (a Volterra), della ceramica nel pisano, del legno (a Cascina), del cuoio e delle pelli (nel comprensorio del cuoio), del tessuto (a Prato), delle Confezioni (ad Empoli), del Calzatu-riero, dell’oro (ad Arezzo). In questo contesto così significativo, perché non prevedere anche l’esposizione delle eccellenze agro/alimentari: del vino, dell’olio, dei formaggi, dei salumi e delle carmi Chianine con una rappre-sentazione di una delle più belle, se non la più bella, regione al mondo. Chi sbarca a Livorno non ha sempre il tem-po per compiere più di una gita in altre città ed un percorso nel Pentagono del Buontalenti, potrebbe costituire un ec-cellente surrogato per una immagine più ampia

La ‘Livorno del fare’:il turismo per la nostra città

Piero Mantellassi

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L A P R E S E N T A Z I O N E

F orte dell’appoggio di una sessan-tina di circoli nautici, consistenti

in circa quattromila barche ormeggiate di cui tremila proprio all’interno del cir-cuito dei Fossi interno al Pentagono del Buontalenti, il soggetto che raggruppa la più ampia maggioranza dell’arcipe-lago degli appassionati locali di nauti-ca medio-piccola ha compiuto la prima mossa. Sotto la ribalta della sala conferenze del Lem, all’interno del Palazzo del Portua-le, oltre a Piero Mantellassi, presidente del Consorzio, ed all’ingegner Andrea Cecconi, progettista della società Stu-dio di Ingegneria delle Strutture (un pool di professionisti che vanta colla-borazioni di rilievo come quella con Li-beskind per la torre C di Milano, quella con Renzo Piano per il polo direzionale Intesa San Paolo a Torino o per alcuni grattacieli nell’ex Falck di Sesto San Giovanni, quella per l’ampliamento

Il progetto Bellana: le nostre premesse

Il “popolo delle barchette” ha rispettato le promesse formulate da tempo. Il Consorzio Nautico di Livorno ha presentato ufficialmente alla cittadinanza, oltre che ai media locali, il proprio progetto d’un punto di ormeggio da far nascere nell’area della Bellana, fra il Fanale e la Terrazza Mascagni.

della Galleria di arte moderna Macro di Roma o per la nuova sede Eni a San Donato), si sono dati appuntamento tec-nici addetti ai lavori, rappresentanti di Istituzioni e soggetti privati. Tutte par-ti chiamate in causa, pur con interessi decisamente differenziati, nel quadro della fisiologica riorganizzazione della nautica da diporto cittadina.

Un tema annoso, una questione spino-sa che si protrae senza soluzione alme-no da cinquant’anni a questa parte: nel tempo, si sono succeduti senza possibi-lità di concretizzazione reale numerosi disegni, estrapolazioni e persino proget-ti. A tal proposito, come non ricordare quell’idea di porto turistico commissio-nato all’architetto Walter Martigli dalla Marina Mediterranea, una Spa costitui-ta dalla Compagnia Portuali; oppure il progetto che venne presentato anche in Francia, sulla Costa Azzurra, con studi di fattibilità commerciale affidati a vari

consulenti. Stavolta però, il progetto elaborato dal Consorzio poggia su fon-damenta solide: è ormai praticamente un decennio che i portavoce della picco-la nautica labronica tornano a battere su questo tasto ‘dolente’. Nelle intenzioni del Consorizo infatti non si ipotizza un porto di natura turistica come quello che dovrebbe sorgere a breve nella zona interna al porto Mediceo (fra Darsena Nuova e molo Capitaneria), semmai un punto di ormeggio attrezzato con una modalità più leggera, sia nella forma infrastrutturale sia nei servizi messi a disposizione dei fruitori.

Se ne parla da almeno cinquant’anni: e per altrettanto tempo sono stati presentati disegni, estrapolazioni, persino progetti. Chi ha l’età giusta ricorderà che fu co-stituita dalla Compagnia portuali anche una Spa, la Marina Mediterranea, che fece fare un progetto completo di porto turistico alla Bellana all’architetto Wal-ter Martigli. Un progetto che fu presenta-to anche in Francia, sulla Costa Azzurra, con studi di fattibilità commerciale affi-dati a vari consulenti. Non se ne fece di niente per l’opposizione politica, perché i “marina” erano “roba da ricchi”.

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L e Istituzioni competenti sugli specchi acquei cittadini (Comune

e Autorità Portuale di Livorno) hanno programmato la realizzazione del porto turistico all’interno del Porto Mediceo e contestualmente manifestato la volontà di migliorare la navigabilità all’interno del circuito dei Fossi cittadini, anche ai fini dello sviluppo turistico. Partendo da ciò, il Consorzio Nautico di Livorno, come espressione dei circoli nautici cit-tadini, si è sentito in obbligo di eviden-ziare la conseguente necessità di deloca-lizzare più di 1200 imbarcazioni:

liberare le aree su cui andrà ad insiste-re il porto turistico;

-rizzate da dimensioni eccessive (an-che 12 m f.t.) per poter garantire una navigabilità in sicurezza.Dato che la quasi totalità dei sog-

getti coinvolti nel suddetto processo di delocalizzazione aderisce al Consorzio, quest’ultimo ha ritenuto di doversi fare promotore di uno studio per la valuta-zione delle migliori condizioni logisti-che ed economiche di tale spostamento,

tenuto anche conto del “Protocollo di Intesa”, siglato nel Maggio 2009 fra Au-torità Portuale e Comune di Livorno, in base al quale il Consorzio stesso viene indicato come garante della socialità de-gli interventi a favore della nautica cit-tadina. In particolare, in tale protocollo

si legge: “(….) le parti si impegnano altresì a coinvolgere nell’ambito delle indagini che saranno effettuate per la predisposizione dello studio in parola il Consorzio Nautico di Livorno, quale rappresentante dei soggetti concessio-nari e delle Associazioni Nazionali della FIPSAS e ARCIPESCA,(…..) che saran-no, quindi, chiamati, a fornire le infor-mazioni in loro possesso e a presentare eventuali contributi e/o proposte, al fine di favorire la socialità degli interventi e le migliori condizioni economiche.”

Il progetto: le motivazioni logiche

In sintesi, ecco perchè il Consorzio Nautico ha davvero a cuore la futura realizzazione del bellissimo progetto presentato ai media ed alla cittadinanza livornese a fine novembre 2013. Tanti scopi ed altrettanti benefici sono collegati alla fattiva costruzione di un’opera che potrebbe risolvere alcune croniche criticità e soddisfare differenti categorie in maniera trasversale.

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Il progetto: le caratteristiche tecnicheIn sintesi, la proposta progettuale è caratterizzata da pochi ma imprescindibili punti. In breve, qui sotto, elenchiamo dati e numeri che renderebbero il nostro ambizioso progetto una delle opere più importanti mai realizzate a Livorno. Non solo sotto il profilo

della sua valenza infrastrutturale, bensì anche dal punto di vista delle benefiche ripercussioni per lo sviluppo economico-occupazionale cittadino. E, non per ultimo, per quella che sarebbe l’effettiva funzione socio-ricreativa

1 Creazione di nuovi 1250 posti barca (n. 810 stalli 4.0x11.0 m e n.440 stalli 5.5x16.0 m) con pontili in legno/acciaio/po-lietilene di tipo galleggiante, dotati di binari per fissaggio alle bitte di ormeggio, colonnine di servizio, illuminazione ed elementi di arredo.

2 Mantenimento e valorizzazione della acquaticità dello Scoglio della Regina, con area di rispetto avente raggio 150 m.

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3 Mantenimento dei fondali esistenti nel tratto prospi-ciente la linea di costa della Bellana.

4 Conservazione dell’apertura a mare degli stabilimenti balneari esistenti (Bagno Tirreno e Bagno Nettuno).

5 Congruenza ed integrazione con le previsioni del Piano Attuativo della S.T.U. “Porta a mare” ed in particolare con la bocca a mare del nuovo canale “ex Scalo Umbria – Bellana”.

6 Congruenza ed integrazione con la viabilità dei Patti Territoriali.

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8 Realizzazione di un parcheggio multipiano per posti auto pertinenziali (825 posti auto).

9 Realizzazione di un Polo di Manutenzione per la nautica da diporto, a servizio delle circa 4’000 imbarcazioni ad oggi presenti negli specchi acquei urbani, nell’ottica di effettuare una operazione di risanamento ambientale, funzionale ed ar-chitettonica del complesso circuito dei Fossi Medicei sui cui scalandroni e sulle cui banchine sono distribuiti numerosi ed improvvisati “cantierini” di rimessaggio altamente inquinanti.

10 Compatibilità con l’adiacente Darsena Morosini, a servizio di Mega e Giga-Yacht, con riduzione della esposizione ai venti dominanti e migliora-mento della configura-zione di accesso.

11 Posizionamento della diga di Ponente in modo da ottenere un allargamento del canale di ingresso al porto per navi di grandi dimensioni, con spostamento dell’attuale linea delle mede di 40÷90 m verso Est, oltre alla ipotesi di una eventuale riduzione in lunghezza della Diga della Vegliaia in modo da agevolare significativamente le manovre di ingresso/uscita.

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12 Possibilità di separazione dei flussi eterogenei di traffico nautico sulla base delle dimensioni delle imbarcazioni.

13 Creazione di un nuovo spazio urbano porticato, al livello inferiore, nel quale inserire piccole attività connesse alla nauti-ca da diporto (eventuali sedi sociali-sportive, box di servizio, velerie, attività commerciali minori connesse alla nautica, etc.).

15 Eco-sostenibilità dell’intero intervento attraverso l’uso di tecnologie connesse alle fonti rinnovabili (fotovoltaico e micro-eolico) in grado di rendere l’impianto energeticamente autonomo.

14 Creazione di un nuovo spazio urbano panoramico, con passeggiata pedonale/ciclabile e punti di aggregazione, connessa con passerella “a giorno” in acciaio e legno alla Terrazza Mascagni, per collegare il lungomare alla punta della “Vegliaia”.

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“L a strada venne già tracciata dalle Istituzioni fin dal 2009 con la presentazione, alla Stazione Marittima

del protocollo di intesa fra Comune ed Autorità Portuale, che testualmente recita: “le parti si impegnano, altresì, a coinvol-gere nell’ambito delle indagini che saranno effettuate per la predisposizione dello studio in parola il Consorzio Nautico di Livorno quale soggetto rappresentante dei soggetti conces-sionari e delle Associazioni nazionali della FIPSAS e Arci-pesca”.

Questi saranno, quindi, chiamati a fornire le informazioni in loro possesso e a presentare eventuali contributi e/o propo-ste, al fine di favorire la socialità degli interventi e le migliori condizioni economiche. E’ stato fatto molto ma a questo pun-to il progetto presentato dal Comune risulta solo abbozzato e con evidenti limiti, in primis legati alla condizione dello spostamento ideato esclusivamente per le barche che non su-perano i 9 metri di lunghezza.

Come ormai ben tutti sono a conoscenza, il problema del trasloco necessario a liberare spazio lungo i fossi e, in colle-gamento con l’apertura delle due Fortezze ai turisti in visi-ta guidata, poterli sfruttare maggiormente per implementare l’offerta turistica della nostra città, al contrario dovrebbe in-teressare soprattutto quelle che arrivano sino ai 12 metri. Una vera contraddizione in termini, così come quella dell’esiguo numero dei posti previsti, circa 500.

Il progetto: un dibattito costruttivo

Le barche da delocalizzare sono invece almeno 1200 unità, considerato anche il problema sorto attraverso il progetto del-la realizzazione di un nuovo porto turistico prevista nell’area portuale del Mediceo e il conseguente spostamento delle im-barcazioni attualmente ormeggiate nello spazio occupato tra-mite concessione demaniale da parte dell’Autorità Portuale allo Yacht Club.

Alla luce di tutte queste esigenze che spingono verso l’uni-ca direzione rappresentata dal diverso dislocamento rispetto a quello attuale, la soluzione incarnata dal punto di ormeggio alla Bellana rappresenta la location ideale, utile a coniuga-re e massimizzare praticamente tutte le necessità delle varie parti in causa. Anche quelle legate all’aspetto occupazionale: potenzialmente, sarebbero circa 180 i nuovi posti di lavoro che si verrebbero a creare. Di questi tempi, è davvero difficile trovare un’attività capace di produrre numeri simili....”

Dott. Piero Mantellassi (Presidente Consorzio Nautico)

Di seguito, riportiamo la sintesi dei differenti interventi e delle posizioni espresse dai relatori che hanno preso la parola nel corso della mattinata spesa presso la sala convegni del Lem. Un confronto, quello promosso dal Consorzio, che si è rivelato proficuo. Un momento all’interno del quale i vari soggetti interessati, chiamati a dire la propria, hanno fatto chiarezza, secondo le rispetive competenze, riguardo allo stato dei fatti.

“A livello personale, non posso che esprimere apprezza-mento per un progetto frutto di grande professiona-

lità ed altrettanto entusiasmo profuso dal Consorzio che lo ha commissionato e dallo stesso ideatore. Dovendo riassu-mere quanto operato dall’Autorità Portuale nell’ambito del-la redazione di un nuovo Piano Regolatore del Porto, resasi necessaria considerato che la precedente versione è datata addirittura 1955, si è trattato di un iter faticoso a causa del fisiologico contatto con molteplici soggetti, ogni mosso da specifichi e diversiticati bisogni. In questo percorso di ricerca di allineamento previsto dalla legge in fase di pianificazione, ovviamente è rientrata anche la previa intesa raggiunta con l’Amministrazione Comunale ed i suoi strumenti pianifica-tori, al fine di evitare qualsiasi tipo di futuro contrasto. Ecco che quello della Bellana è stato ritenuto da una parte, nello specifico dall’Autorità Portuale già nel luglio 2010, un pro-getto di punta nell’ottica dell’ormeggio turistico. Altrettanto però non venne fatto dallo stesso Comune nei suoi strumenti pianificatori, poi nell’ottobre dello stesso anno giunse addirit-tura il duro colpo da incassare con i pareri negativi, e ancor prima assolutamente vincolanti, giunti da Capitaneria (le per-plessità erano legate alla presunta carenza di sicurezza che affliggerebbe le navi in ingresso nel porto in caso di cattive condizioni meteo, ndr) e Soprintendenza ai Beni Culturali (il cruccio a dir poco paradossale era legato alla sparizione del

Ing. Umberto Campana (Direttore della Direzione Tecnica dell’Autorità Portuale di Livorno)

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microscopico lembo di spiaggia, peraltro nel frattempo già completamente eroso con il tempo dalle stesse onde, ndr). Una situazione di stallo che si è sbloccata sul tema solo dopo dodici mesi, anche se passando per un’apertura appena par-ziale con l’idea di un punto di ormeggio di dimensioni ridotte, almeno rispetto a quanto inteso dal Consorzio visto che in quel testo si parlava di 900 posti barca. Alla fine, dopo ulteriori criticità segnalate dai soggetti sopra citati, si è giunti alla versione di 600 posti per imbarcazioni di lunghezza massima 9 metri, inserita nell’attuale Piano Re-golatore. E soprattutto, si è arrivati a sottoscrivere a Firenze un accordo di previsione pianificatoria con la Regione che ci consente di procedere. Purtroppo però, il traguardo è ben lungi dall’essere stato ta-gliato: al momento della presentazione del progetto definiti-vo, dovremmo passare di nuovo sotto le forche caudine delle valutazioni di impatto ambientale. Un dettaglio mica da poco, se si pensa che occorre tenere presente un’infinita di proble-matiche, tra cui una particolarmente esemplificativa dell’alto livello probante di un’impresa che si profila ancora tutta in salita: l’obbligatorio lavaggio dei massi rocciosi prima della posa in mare, al fine di evitare qualsiasi eventuale deposito di sedimenti.”

la diga non è più utile in quanto venne pensata per proteggere le barche commerciali che dovevano venire protette in caso di mare mosso, specie nel corso delle manovre di scarico e carico delle merci.”

“I n quanto rappresentante dei piloti e quindi portavoce di chi in porto si guadagna da vivere con una profes-

sione che va avanti senza sosta 24 ore su 24, credo di poter affermare senza dubbio che la delocalizzazione delle barche di piccole medie dimensioni in un’area esterna, specifica e lontana da quella di competenza per la nostra attività, sarebbe accolta senz’altro con favore dalla categoria della quale fac-cio parte. Sono infatti frequenti le situazioni che, anche grazie alla no-stra lunga esperienza nel settore, percepiamo come potenzial-mente a rischio. E che si verificano a causa dell’elevata com-mistione di imbarcazioni troppo a contatto, in uno specchio d’acqua ristretto. Peraltro, al di là del particolare progetto Bellana, l’eventuale taglio della diga della Vegliaia sarebbe un’ipotesi da prende-re in seria considerazione: ai piloti infatti, faciliterebbe non poco la vita. Tra l’altro, ad oggi, non sussiterebbero neanche più le condizioni pratiche per le quali venne eretta al tempo:

Fiorenzo ‘Cino’ Milani (capo pilota del Porto)

“P ur in dimensioni ridotte rispetto a quanto chiesto dal Consorzio, non si può negare che il raggiungimento

di un progetto tale incarni un risultato storico, specie alla luce dei precedenti 30 anni di sterili trattative. Vanno riconosciu-ti i meriti dell’Amministrazione Comunale e dell’Autorità Portuale che avrebbero benissimo potuto gettare la spugna e stralciare la situazione Bellana dal Piano Regolatore del Por-to alla luce degli ostacoli apparentemente insormontabili che emersero, per mano di altri soggetti, nell’ottobre del 2010. Invece abbiamo avuto coraggio, per ottenere almeno il mi-glior risultato possibile. Alla luce di ciò, come valorizzare la progettualità presentata dal Consorzio? Concordo con la necessità di ‘pensare in grande’, possiamo rivalutare la que-stione e magari arrivare ad un compromesso in piena sintonia. L’auspicio è che il nuovo clima collaborativo tra le varie parti produca alla fine qualcosa di fattivo, anche alla luce dell’ele-vato livello di sostenibilità ecologica proposto dal progetto presentato dal Consorzio.”

Massimo Gulì (ex Assessore all’ambiente del Comune)

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“P urtroppo, questa proposta progettuale nasce pe-nalizzata da un cattivo tempismo. Dopo un lungo

periodo di trattativa, si è giunti ad un accordo preliminare che cercare di modificare, se non stravolgere visto che in questo caso si parla di approdo turistico e non certo di un punto di or-meggio con attrezzature removibili, significherebbe in pratica frenarne di molto i tempi di realizzazione. Se tale proposta infatti nascesse avulsa dalla filiera pianificatoria tradizionale, non risultando armonizzata con il resto, anche una fattura con spunti di alta qualità non sarebbe sufficiente a risparmiare pa-recchie difficoltà in sede di approvazione. E purtroppo, a que-sto punto la procedura appare già in fase avanzata: non sarà semplice fare anche una solo parziale marcia indietro.”

“ C oncordo con Gulì: arrivare già a discutere la realiz-zazione del progetto Bellana è un risultato notevole.

Significa che si è riusciti a sfondare un tabù atavico che vole-va quell’area come ‘intoccabile’. È poi vero che a questo pun-to, non possiamo stoppare un iter che si è finalmente messo in moto: queste due priorità devono essere tenute ben in mente da tutte le parti in causa. Poi possiamo pure discutere per vari step, di eventuali e suc-cessive integrazioni, di varianti minime, nei limiti del possibi-le. Ma non si può parlare di stravolgimenti che manderebbero a monte tutto il lavoro burocratico svolto sin qui.

Arch. Sauro Sorini (Regione Toscana, funzionario programmazione e struttura

porti commerciali, interporti e porti e approdi turistici.Ha sostituito Adriano Poggiali, responsabile di settore ma indisponibile)

Piero Nocchi (Assessore provinciale programmazione territoriale, Trasporti, T.P.L., Porti)

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“L a nautica sociale e loca-le rappresenta una com-

ponente importante per la vita cittadina e dell’intero territorio provinciale. Cercare di organiz-zarla nella maniera più razionale ed efficiente possibile è quindi si-curamente un elemento positivo. A tal fine, quando si trovano in fase di programmazione, gli stessi Enti locali hanno il dovere di tenere di conto delle istanze che interlocu-tori di spessore come il Consozio Nautico rappresentano”.

Così Giorgio Kutufà, Presidente uscente della Provincia di Livorno, giudica le posizioni assunte e in ge-nerale l’operato portato avanti dal Consorzio lungo tutti questi anni di attività nei panni di megafono dei molti Circoli Nautici affiliati. Uno strumento prezioso per il co-siddetto ‘popolo delle barchette’, nato per far amplificare la sua voce in maniera efficace ed incisiva, per farsi sentire e capire con chiarez-za nel quadro del costante dialogo con la cittadinanza e, soprattutto, le Istituzioni.

“Personalmente, resto favore-vole ad un potenziamento dell’of-ferta nautica da parte della città, individuabile in particolare con il progetto di punto di ormeggio da realizzare nell’area della Bellana - aggiunge Kutufà - Un’iniziativa da

concretizzare nel pieno e costante rispetto del patrimonio ambien-tale circostante e che non dovrà interferire con la piena fruiibilità dell’adiacente porto commercia-le. In parallelo con il restyling in cantiere del Porto Mediceo, quello della Bellana sarebbe un progetto perfetto per trasformare finalmen-te Livorno un luogo di fruizione del mare ideale. Un po’ come len-tamente si sta provando a fare per il settore del turismo crocieristico, ampliando gli orizzonti provinciali della città non limitati esclusiva-mente ai residenti bensì alle esi-genze di tutti i forestieri appassio-nati di nautica. Una vera e propria Porta a Mare per l’intera Regione Toscana”.

Anche il già numero uno della Provincia si aggiunge quindi alla lunga lista di autorità che esprimo-no un parere favorevole alla risolu-zione dell’annosa questione che va avanti ormai da decenni.

“Il progetto confermerebbe una volta di più la vocazione marittima livornese che risiede storicamente nel Dna stesso della città, sin dalle origini della sua costituzione - sot-tolinea Kutufà - Un aspetto tutt’al-tro che marginale visto che, come mi piace sostenere ormai da tem-po, per fronteggiare e sconfiggere questa crisi dobbiamo in primis tenere a mente una grande verità: ‘Nel nostro passato c’è il nostro futuro’”.

Un’ intelligente riflessione filo-sofica che però non trascende da un contesto realistico ben più com-plesso e non privo di difficoltà.

“Come nel caso di altri progetti, un fattore cruciale diventa quello

relativo alla tempistica dei lavori - ammonisce Kutufà - Nel corso della lunga esperienza maturata nei panni di Amministratore, ho compreso quanto sia complica-to trasformare una buona idea in qualcosa di concreto lungo un pe-riodo comunemente considerabile come ragionevole.

Un esempio lampante alle no-stre latitudini è quello del pro-getto OLT, vissuto per esperienza diretta. Sono stato eletto nel 2004 e solo oggi sta finalmente veden-do la luce. Nov e anni per passare dalla carta alla realtà: un arco di tempo in ogni caso troppo lungo per qualsiasi cosa s’intenda rea-lizzare”.

L’ultimo Presidente di Palazzo Granducale però non vede tutto nero e si lascia andare a conside-razioni generali se non proprio ot-timistiche, almeno positive circa i prossimi sviluppi.

“La crescita dell’economia cit-tadina non può prescindere dallo sguardo rivolto al mare. D’altro canto, le finanze pubbliche a dispo-sizione si stanno progressivamente riducendo, complice l’evidente crisi economica internazionale - conclude Kutufà - In prospetti-va, non ci si potrà quindi esimere dall’avvallare iniziative di natura mista pubblico-privata e progetti comunque finanziariamente soste-nibili.

Per questo motivo, giudico le prospettive future della nautica labronica in modo positivo, anche perchè a livello locale, si confer-merà ancora uno dei settori trai-nanti per il superamento della congiuntura negativa”.

Intervista a Giorgio KutufàEx Presidente della Provincia di Livorno

S U L L A C R E S T A D E L L ’ O N D A

Giorgio Kutufà

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L E O P I N I O N I

Nel corso dell’ultima campagna elettorale per le elezioni Amministrative, la nostra redazione ha raccolto le posizioni sulla questione Bellana espresse da alcuni tra coloro che si erano candidati alla carica di Sindaco di Livorno. Una rapida carrellata per valutare una sintesi dei pensieri ‘pro’ e le valutazioni ‘contro’ di alcuni tra i personaggi più rappresentativi delle varie anime della scena politica locale. Tutti ovviamente rivolti all’ambizioso progetto ed alla campagna per la sua realizzazione portata avanti ormai da anni dal nostro Consorzio.

Elisa Amato (consigliera comunale - Forza Italia)

Andrea Raspanti (consigliere comunale - Buongiorno Livorno)

R iaperture delle Fortezze, circu-ito turistico integrato (un solo

esempio per rendere l’idea: stagione lirica e circuito crocieristico che si ‘parlano’) e molto altro sono tutti pro-getti scritti nel mio programma.

Per essere sintetici come voi chie-dete, potrei dire: “Le mie e le vostre proposte coincidono”. La Bellana va realizzata, non per liberare il Medi-ceo a favore di Azimut, ma per dare respiro ai fossi cittadini. La Bellana è, appunto, un mezzo: sono favorevole al mantenimento degli attuali circo-li nautici al Mediceo; Azimut ha già avuto troppo.

Ritengo che i circoli rappresentino la nostra cultura, la nostra tradizione e svolgano anche un’importante fun-zione sociale.

L ivorno ha bisogno di un proget-to. Qualunque intervento per

il futuro dovrà essere sostenuto da un’idea forte della città che vogliamo creare.

Un progetto del genere dovrà esse-re per sua natura complesso, articola-to, ispirato a un’ottica sistemica: alla visione della città come sistema com-plesso. Troppi danni negli anni sono stati fatti da una concettualizzazione sbagliata della città come sommatoria di parti. La stessa organizzazione del-le deleghe di giunta dovrà rispondere alla necessità di nuove sinergie: tra sviluppo, lavoro e innovazione; tra sociale e salute (sanità e ambiente); tra partecipazione, decentramento amministrativo e sicurezza; tra scuo-la e cultura; tra urbanistica, commer-

Cristiano Toncelli (Progetto per Livorno)

cio e mobilità; tra turismo, marketing territoriale e relazioni internazionali, tra gestione del personale e efficienza amministrativa. Il progetto di rilancio della nostra città dovrà essere interas-sessorile, coinvolgere le associazioni di categoria, l’Autorità Portuale e la Porto 2000.

Lo strumento della sua realizza-zione dovrà essere un piano regolato-re che definisca in modo razionale e partecipato i criteri di insediamento e riqualificazione. Si dovrà posizionare la città nello scenario regionale, na-zionale e mediterraneo con una pre-cisa identità legata al mare e alle sue peculiarità storiche, urbanistiche e ar-chitettoniche che hanno come fil rou-ge l’acquaticità, il rapporto di contatto fisico e culturale con l’acqua e la di-mensione marina. Il Progetto Bellana va nella direzione suddetta, esprime una visione della città e compendia in un’opera unica l’ottica complessa che ho sopra raccomandato. Nel progetto della Bellana c’è attenzione al rilan-cio turistico, alla preservazione alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale e della vocazione acquatica di Livorno, alle questioni ambientali e della sostenibilità e all’efficientamen-to infrastrutturale del porto industria-le e turistico.

È assolutamente necessario e prio-ritario per questa città pensare ad

un progetto di recupero complessivo della Venezia a fini turistici.

Questo include prima di tutto il fer-mare l’assurdo progetto di costruire

Tutti concordi:è una gran ‘Bella..na' idea

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S iamo assolutamente in linea con questa progettualità, cui pero’

aggiungeremmo anche il recupero architettonico e monumentale delle Mura medicee all’altezza del compar-to Arsenale e Molo Mediceo. Recupe-ro che peraltro dovrebbe competere, secondo gli accordi di programma, al soggetto concessionario del nuovo Porto Turistico del Mediceo.

Nelle attuali condizioni, su questa prospettiva abbiamo forti perplessità.

D’altra parte, l’auspicabile va-lorizzazione di Fortezze e sistema integrato di Cantine a fini turistici è ovviamente condizionato dallo stato giuridico dei beni monumentali (che dovrebbero entrare a pieno titolo nel-la disponibilità del patrimonio comu-nale demaniale) e dalla gestione delle

Marco Cannito (consigliere comunale - Città Diversa)

Cantine, la cui sopravvivenza dipende anche da una loro valorizzazione plu-ritematica che non puo’ essere posta esclusivamente a carico del Comune.

Aggiungiamo la necessità di orien-tare investimenti (magari tratti dal gettito dell’imposta di soggiorno) per riportare alla luce almeno alcune se-zioni della cosiddetta città sotterranea di Livorno. Sarebbe questa una stra-ordinaria fonte di attenzione turistica e dunque anche di reddito per tutto il sistema dell’accoglienza. Il progetto Bellana, nella versione che è stata re-centemente presentata al pubblico, è suggestivo nella sua configurazione urbanistica cosi come nella sua pro-iezione economica.

Ci riserviamo un giudizio defi-nitivo sull’impatto ambientale del progetto, vista la collocazione che la piattaforma dello scalo diportisti-co da 1250 posti barca, con i relativi standard, avrebbe sul territorio circo-stante e retrostante.

Nulla da dire sulla opportunità di liberare i Fossi dallo stazionamento di navigli medio grandi (anche in fun-zione della strategia di penetrazione turistica di cui sopra), ma proprio per questo, e per non tornare a commet-tere errori che a suo tempo interes-sarono il comparto Baracchine Viale Italia, riteniamo che gli insediamenti in quel delicatissimo settore vadano bilanciati al meglio.

Proprio per valorizzare la finali-tà specifica del porticciolo, che non deve risultare la rimessa delle barche sfrattate dal Mediceo, ma un vero e proprio Polo della diportistica con caratteristiche di esemplare ecososte-nibilità.

Chissà che non possa essere trovato un interessante punto di mediazione fra la prudente valutazione dell’Auto-rità Portuale (600 posti barca per im-barcazioni piccole su circa 400 mq di slp) e il progetto del Consorzio anche in relazione allo tsunami che a breve interesserà la nuova dislocazione del-le barche ormeggiate al Mediceo (alla

Un vero rebus insomma, figlio in buona parte dell’immobilismo di questi anni.

dei condomini in Piazza del Luogo Pio. Poi noi proponiamo di lanciare un grande progetto che valorizzi ad un tempo le Fortezze, gli Ex-Macelli (ora abbandonati), i Bottini dell’Olio.

Riteniamo che sarebbe possibile cercare primarie istituzioni museali di livello internazionale interessate a stabilire una presenza in quello che è il porto più vicino alle città d’arte del-la Toscana, senza contare che appena al di là del confine della cinta portua-le arriva una ferrovia, oggi dismessa, che potrebbe portare molti visitatori. Avremmo quindi la possibilità di ren-dere finalmente la Venezia un gioiel-lo che il mondo ci invidierebbe e di valorizzare Livorno come città della cultura, recuperando la sua meravi-gliosa storia di tolleranza ed integra-zione.

Data la rilevanza del contesto, le risorse per realizzare un progetto di così ampia portata sarebbero ricavate con gli investimenti privati e attraver-so contribuzioni pubbliche quali fondi europei. Tutto questo include però an-che la necessità di recuperare anche le cantine storiche rendendole, ad esem-pio, le cucine di ristoranti galleggian-ti ormeggiati sui fossi del quartiere. Per questo è necessario individuare un’area su cui spostare le barche che oggi affollano i canali.

Il Progetto Bellana proposto dal Consorzio Nautico ha avuto da subi-to l’adesione di Progetto per Livorno. Esso darebbe una risposta alla que-stione dello spostamento delle barche dei fossi descritto nella risposta pre-cedente.

Si tratterebbe, però, anche di una grande valorizzazione del nostro lun-gomare, che ne risulterebbe arricchito da una meravigliosa passeggiata che arriva fino al culmine della Diga della Vegliaia (che anche se fosse accor-ciata, sarebbe sempre un eccezionale ‘trampolino sul mare’). Inoltre si re-alizzerebbe finalmente quell’approdo di cui si parla inutilmente da almeno quarant’anni.

Il progetto per noi è quindi molto positivo su di esso, ripetiamo, c’è la nostra adesione. Ovviamente la fase successiva dovrebbe essere quella di

fare uno studio tecnico accurato (cor-renti marine, mobilità...) e noi diamo il nostro impegno che questa fase par-tirebbe senza indugi.

Registriamo invece che la prece-dente dirigenza cittadina dimostrava di osteggiare il progetto del Consor-zio poiché, per quanto si riesce a ca-pire, sembrava intenzionata a spostare le barche nella zone del Mediceo che saranno sotto la concessione di priva-ti, facendo così regredire il “popolo delle barchette” da concessionari di aree demaniali pubbliche (attraverso l’adesione ai circoli) a clienti paganti di un privato. Una prospettiva che re-spingiamo nel modo più completo.

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M algrado infatti l’approvazione di una strategia per gli anni 2012-

2015, il Piano di Gestione dell’AMP non risulta ancora ad oggi approvato. O me-glio: il Decreto Ministeriale contenente il regolamento sull’AMP della Meloria esiste ormai dall’inizio dell’estate 2014, approvato e pubblicato ufficialmente dal Ministro dell’Ambiente in persona. Quella che in realtà continua a latitare è l’opera concreta, in primis relativa al po-sizionamento delle boe che, sulla carta, avrebbero l’importante compito di deli-mitazione dell’area maggiormente degna di tutela dell’intera area. Vale a dire la ‘famigerata’ zona A, la parte più vicina alla celeberrima torre della Meloria. La porzione di mare limitrofa a quegli sco-gli storicamente tanto ambiti da diporti-sti-bagnanti ma anche da pescatori, su-bacquei e non, il cui ‘sfruttamento’ sotto qualsiasi forma di attività esso si manife-

AMP Secche della Meloria: i divieti ci sono, le boe ancora no

Come si legge all’interno del sito web ufficiale, l’Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli è tutt’oggi il gestore unico dell’Area Marina Protetta che ingloba anche le Secche della Meloria, con tutta probabilità la parte di mare antistante la città più frequentata dai possessori di barche livornesi. Un soggetto che “intende conservare la biodiversità marina, mantenere alta la produttività dell’ecosistema marino e contribuire al benessere economico e sociale del territorio attraverso la ricerca scientifica, la gestione integrata ed un turismo sostenibile.” Ad oggi però, tutti questi lodevoli obiettivi restano semplicemente poco più che parola ‘morta’ su carta.

sti risulta al contrario essere da qualche tempo vietato.

Anche per l’estate appena trascorsa, soltanto una linea immaginaria ha quindi costituito il limite teoricamente invalica-bile per il transito e l’ancoraggio delle imbarcazioni in zona Meloria: malgrado dalle parti della Capitaneria di Porto si sostenga che i lavori di installazione dei dispositivi di segnalazione siano tuttora in corso, nessuna boa è ancora apparsa all’orizzonte. La supervisione del ri-spetto delle sopra citate regole è stata affidata quindi all’attività, pur fervida ma sempre isolata, portata avanti dalla stessa Capitaneria. Un’operazione de-nominata ‘Mare Sicuro’, con gli uomini della Guardia Costiera impegnati a bor-

operative nella tradizionale operazione di prevenzione, controllo ed eventuale sanzionamento di riscontrate irregolari-

tà che si svolge via mare nel corso del periodo estivo. Nel’estate di un anno fa, tale attività portò alla conta di numeri sostanziosi: 8600 i controlli effettuati, con 486 violazioni punite, 186 persone soccorse in mare in 43 diversi interventi. Considerato però l’attuale vuoto norma-tivo coincidente con la persistente lati-tanza di quell’apposito regolamento che avrebbe dovuto già ad oggi consentire all’Ente gestore di concedere le autoriz-zazioni per le diverse attività previste, la reale ed effettiva sorveglianza delle autorità incaricate risulta un compito davvero anche soltanto di difficile ipo-tizzazione. Se la balneazione nella aree B e C sarebbe infatti prevista come libe-ra ed accessibile in ogni caso, così come l’accesso che viene consentito a tutti i natanti con unità da diporto fino a 10 metri di lunghezza (le imbarcazioni che vanno invece dai 10,1 a 24 metri posso-

16 CONSORZIO NAUTICO DI LIVORNO notizie

M A R E S I C U R O

Dall’aprile 2013, il Dott. Andrea Gennai è stato nominato Direttore del Parco naturale regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli dal

Presidente del Parco, Fabrizio Manfredi. Succede nell’incarico all’Ing. Fulvio Paglialunga

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no accedervi solo se in possesso di alme-no un requisito di eco-compatibilità tra motore conforme alla Direttiva 2003/44/CE oppure una dotazione di casse per la raccolta dei liquami di scolo), altrettan-to non sarebbe invece valido ad esempio per gli amanti della lenza o del fucile subacqueo.

Nella zona B infatti la pesca sportiva deve venire autorizzata dal soggetto ge-store ed è riservata ai residenti nei Comu-ni di Livorno e Pisa, mentre nella zona C i residenti dei Comuni di Pisa, Livorno e Collesalvetti possono pescare anche privi di tale ‘lasciapassare’. Per i non re-sidenti invece, si sarebbe previsto di po-ter pescare esclusivamente nella zona C, sempre però previo ok fornito dall’Ente Gestore. In questi ultimi tempi, durante i controlli di routine, la Guardia Costiera sta già chiedendo permessi o ricevute di pagamento per garantirsi l’accesso. Al-cuni diportisti si sono addirittura rivolti direttamente agli addetti del Parco per chiarimenti ma si sono ritrovati respin-ti al mittente, considerato che proprio a livello fisico non sono state neanche ap-prontate delle strutture ‘ad hoc’. Un’au-torizzazione che, alla luce di quanto spie-gato sopra, come in un antipatico circolo vizioso, al momento neanche coloro che fossero interessati potrebbero in realtà richiedere. E quindi, meno che mai, ot-tenere. “Se oggi esiste una grande con-fusione ‘sociale’ sull’argomento, molta parte della colpa ricade sulla precedente Amministrazione che non si è impegnata abbastanza al fine di tutelare i diritti dei natanti livornesi - punta il dito il Presi-

dente del Consorzio Piero Mantellassi - Il Consorzio infatti, in tempi non so-spetti, aveva fornito esplicita consulenza in fase di stesura delle osservazioni che il Comune ha poi proceduto a fornire a Roma, così come richiesto dal Ministe-ro dell’Ambiente. Stesso discorso si può fare per giudicare il lacunoso lavoro svolto dall’Amministrazione del Parco: nella versione definitiva del regolamento contenuto dal Decreto Ministeriale, non è infatti riuscita a far passare neanche una delle modifiche che avevamo caldeg-giato con gentilezza ma anche con estre-ma risolutezza.

Perchè proteggere l’AMP della Meloria

Dopo la definitiva approvazione da parte dei Ministeri competenti, è stata avviata la fattiva protezione e valorizza-zione degli habitat marini di straordinario valore paesaggistico e conservazionistico che caratterizzano l’Area Marina Protetta (AMP) Secche della Meloria.

Il 6 Aprile 2010 con effetto dal 21 Aprile 2010 venne pubblicato, sulla Gaz-zetta Ufficiale, il Decreto Ministeriale che determina l’istituzione della AMP, la cui gestione fu affidata al Parco Regiona-le Migliarino San Rossore Massaciuccoli.

sul mare ed è situata a 3 miglia della co-sta livornese, estendendosi fino a circa 12 Km al largo. Le Secche sono celeberrime per la storica battaglia navale, conosciuta come la Battaglia della Meloria, che vide coinvolte la flotta della Repubblica di Ge-nova e quella di Pisa. La battaglia avven-ne il 6 Agosto 1284 e registrò una grave sconfitta per la flotta pisana che venne indebolita fortemente, tanto da dare ini-zio al lento declino di Pisa come potenza marinara durante il Medioevo. La torre venne più volte distrutta e ricostruita fino

del Granduca Cosimo III. Le Secche del-la Meloria hanno rappresentato per secoli un baluardo naturale contro le incursioni nemiche. Sono state luogo di numerosi naufragi ed in queste acque giacciono i re-

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Il Decreto Ministeriale contenente il regolamento sull’AMP della Meloria esiste dall’inizio dell’estate 2014 ma le boe che dovrebbero delimitare concretamente le differenti aree ancora non sono state posizionate

Bis per la giornata ‘green’ alla Meloria voluta dall’Ente Parco: anche lo scorso settembre, un folto gruppo di snorkeler, apneisti, sub ed in generale amanti del mare si sono radunati per pulire i fondali

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A nche lo scorso settembre si è ri-petuto l’appuntamento promosso

dall’Ente Parco Migliarino San Rossore e supportato dalla collaborazione forni-ta da Capitaneria di porto e il Comune di Livorno. Un’intera giornata dedicata alla pulizia dei fondali: questa l’iniziati-va che, per il secondo anno consecutivo, dopo aver registrato un buon successo in termini di partecipazione e consen-si, ha riunito all’ombra della celebre Torre a largo del porto livornese varie categorie di appassionati del mare. Un folto e variegato gruppo composto da snorkeler, apneisti e sub iscritti ai circo-li nautici, ai diving center ed altrettanti attivisti tesserati per alcune associazioni ambientaliste, si sono riuniti volontaria-mente un sabato mattina per perlustrare attentamente i tratti di fondo marino, raccogliendo piccoli rifiuti e segnalando la presenza di ingombranti in modo da poterle, successivamente e con i mezzi adeguati, rimuo-verli.

Cura per l’ambiente e l’ecosistema marino che, nel-le intenzioni dell’Ente Parco, rappresenta però solo un pri-mo passo. È recente infatti l’annuncio riguardo all’in-tenzione di voler far partire una parallela operazione di pulizia a lungo termine, con-cretizzatabile attraverso la raccolta sistematica di dati sulla quantità e tipologia di detriti.

Significativo anche il la-boratorio interattivo dedicato alle Secche della Meloria, organizzato con i giovani studenti degli istituti labro-nici dall’Ente Parco durante la recente iniziativa “Navi di maggio 2014”. Giornate d’incontro promosse dalla

Fondazione LEM in collaborazione con il Comune di Livorno e giunte alla loro quarta edizione, svolte in sinergia con la Capitaneria di porto di Livorno, con l’Ufficio relazioni esterne dell’Autorità portuale ed il Provveditorato agli studi della Provincia di Livorno. Un momen-to consistente in giornate formative sulla tutela dell’ambiente marino e delle sue coste, rivolte agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori di Livorno e provincia. A tal proposito, proprio in occasione dell’ultima giornata della mobilità sostenibile tenutasi nella città dei Quattro Mori, sono stati presentati i primi risultati raccolti.

La speciale occasione è servita anche per effettuare la cerimonia di consegna di due motori elettrici marini acquista-ti dal Comune di Livorno e concessi in comodato d’uso gratuito al Parco per la gestione dell’area.

litti di numerose navi militari e civili che fanno delle Secche un sito archeologico sottomarino di primaria importanza. Gli habitat di questa AMP sono caratterizzati da un’alternanza di zone rocciose con il caratteristico fondale a catini, probabil-mente originatisi in seguito a fenomeni di erosione in epoche preistoriche, tipico di questa area e con le praterie a Posi-donia (habitat prioritario nell’allegato 1 della Direttiva Habitat), rappresentando un ecosistema marino mediterraneo uni-co nella sua superficie, dove è possibile ammirare numerose specie di pesci oltre ad una variegata vegetazione marina. Tra i popolamenti vegetali i più importanti sono le praterie di Posidonia, che rappre-sentano una biocenosi molto complessa e ben strutturata con un’elevata variabilità biologica delle comunità che la compon-gono. La prateria è inoltre da considerar-si una fabbrica di ossigeno e costituisce un’importante cintura naturale contro l’azione erosiva del moto ondoso. Tra le comunità animali che si possono osserva-re in questo ambiente troviamo: crostacei, granchi, vermi, briozoi, polpi, molluschi nudibranchi, tunicati, meduse, attinie, co-ralli, stelle marine e molte specie di pesci (triglie,saraghi, murene, cernie, scorfani, pesce ago, cavallucci marini).(tratto da www.ampsecchedellameloria.it)

Intanto, alla Meloria si fanno le pulizie di mezza stagione...

La Guardia Costiera ha impiegato ben 12 gommoni e 27 motovedette nella tradizionale operazione ‘Mare Sicuro’ che ogni estate interessa la stessa area della Meloria

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Uno scatto relativo al momento di laboratorio interattivo dedicato alle

Secche della Meloria, organizzato con i giovani studenti degli istituti labronici

dall’Ente Parco durante la recente iniziativa “Navi di maggio 2014”.

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L a letteraProcediamo con ordine. Dapprima,

a firma del Presidente Piero Mantellassi, il Consorzio si era rivolto al Segretario Generale della Autorità Portuale, segna-lando l’ingiustizia della richiesta formu-lata da AAMPS attraverso una lettera aperta, dalla quale pubblichiamo alcuni stralci significativi.

“Con la presente lo scrivente Consor-zio chiede all’Autorità Portuale di fare chiarezza al fine di evitare il perdurare di una indecente situazione in cui, AAM-PS, appellandosi al discusso verbale del 4.3.2014, fornisce unaa interpretazione distorta e faziosa delle dichiarazioni rese dalla A.P. per giustificare e fondare in questo modo la propria pretesa credi-toria avanzata nei confronti di tutti i sog-getti concessionari degli specchi acquei sui fossi cittadini. In questi giorni, in-fatti, è stata fatta recapitare da AAMPS una lettera a tutti i Circoli concessionari che inizia dichiarando la piena titolarità

Si arricchisce di un nuovo capitolo la telenovela infinita riguardante l’iniqua richiesta del pagamento TIA rivolta ai Circoli Nautici livornesi: ad AAMPS, nello scomodo ruolo di esattore, adesso si è sostituita direttamente la stessa Autorità Portuale. Ma l’opposizione del Consorzio in materia resta netta e risoluta. E il braccio di ferro burocratico continua.

impositiva della TIA da applicare agli specchi d’acqua in concessione demaniale e prosegue: “secon-do consolidata giurisprudenza detta potestà prescinde dalla natura demaniale del bene ed è stata confermata dalla Autorità Portuale di Livorno con verbale dell’incontro del 4 marzo 2014 svoltosi tra la stessa e l’Ammi-nistrazione Comunale…”. È del tutto evidente, pertanto, la stru-mentalizzazione dell’incontro operata dal Comune di Livorno, per creare confusione ed inge-nerare dubbi nei concessionari, ai quali è stato detto che l’AP di

Livorno concorda con le tesi del Comu-ne e, conseguentemente, che la TIA sugli specchi acquei occupati dalle nostre bar-che è dovuta ed è inutile anche ricorrere al giudice tributario. Crediamo, quindi, che l’Autorità Portuale abbia il dovere di intervenire facendo chiarezza sulla pro-pria posizione, specie se si considera che la stessa legge istitutiva delle autorità portuali (come confermato dalla Corte di Cassazione) ha esclusiva potestà im-positiva sulle aree sottoposte al suo go-verno ed amministrazione, potestà che, quindi, viene sottratta ai Comuni”.

In sintesi, la posizione del Consorzio si è sempre basta sul fatto che nessuna pu-lizia degli specchi acquei e nessun ritiro dei rifiuti sia mai stato realmente e con-cretamente effettuato da AAMPS, la quale azienda peraltro non pare aver ricevuto tale specifica delega ad hoc da quella Au-torità Portuale che, al contrario, ha sempre avuto l’usanza di appaltare tale servizio a ditte terze con appositi bandi di gara.

“In sostanza - si concludeva nella missiva diretta a Palazzo Rosciano - in questa vicenda, avremmo gradito che l’AP avesse condiviso le ragioni del “popolo delle barchette” semplicemen-te esprimendo il suo autorevole parere contrario a questo nuovo balzello - ap-plicato inoltre anche in via retroattiva e con l’aggiunta dell’iva-, come ha fatto tempo fa di fronte alla tassa regionale sulle concessioni demaniali marittime, contribuendo alla sua definitiva abroga-zione.”

Tramite gli avvisi recapitati di recente a mezzo posta, l’Autorità Portuale ha

comunicato di aver assegnato il compito di pulizia dei fossi ad un’Associazione

temporanea di imprese composta da un trio di aziende specializzate

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L E N O S T R E B A T T A G L I E

Il ‘gran Rifiuto’ sui rifiutiProsegue il ‘braccio di ferro’ con la burocrazia

Nella foto, una riunione del Consiglio Direttivo del Consorzio: secondo noi, l’Aamps non può richiedere un risarcimento per la pulizia dello specchio acqueo poiché non ne avrebbe mai avuto la competenza. A riguardo,

esisteva già un Protocollo d’Intesa firmato già nel 2003 dall’Autorità Portuale con il Comune

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Risposta con tariffa Il riscontro però, in data 2 luglio scor-

so a firma del Dirigente della Direzione Sicurezza ed Ambiente l’Ing. Giovanni Motta, non è stato certo quella che ci at-tendevamo e speravamo di ricevere. “In riferimento a quanto disposto dall’art.6, comma 1 lettera c) della Legge 84/94 (...) si comunica che a far data dall’1/7/2014 è iniziato il nuovo servizio di pulizia e raccolta rifiuti da terra e mare, da for-nire a titolo oneroso all’utenza portuale (...) Per i tre servizi a carico dei Circoli nautici la tariffa è stabilita in base al co-sto totale del servizio (...)”.

In pratica, l’Autorità Portuale rende noto che proprio in questi ultimi tempi ha assegnato il compito ad un’Associa-zione temporanea di imprese composta da un trio di aziende specializzate come la stessa AAMPS, dalla Labromare e dal-la Lonzi Metalli. E, ciliegina avvelena-ta su una torta ancora molto amara per i diportisti livornesi, ha anche inoltrato a tutti i destinatari il relativo tariffario differenziato per ciascuna tipologia di servizio di pulizia. Linea dura

Malgrado questo nuovo ostacolo, la corsa caparbia ma giusta del Consorzio prosegue, parafrasando Fabrizio De An-drè, ‘in direzione ostinata e contraria’.

Per quanto concerne le richieste re-lative agli anni scorso, l’Aamps infatti non può richiedere un risarcimento per

la pulizia dello specchio acqueo poiché non ne ha la competenza.

Riassumendo: sono quindi due i ricor-si presentati attualmente dal Consorzio. Un doppio filone che corre sia sul bina-rio della Commissione Tributaria, sia su quello del Tribunale Amminsitrativo Regionale. In quest’ultimo caso infatti, il Consorzio ha impugnato la richiesta

dell’Autorità Portuale in quanto illegit-tima, vale a dire falsa nella sua stessa so-stanza. L’Autorità Portuale non ha pote-stà impositiva dal punto di vista fiscale: per giunta, se la produzione di rifiuti da parte dei proprietari delle barche ormeg-giate nei fossi non esiste concretamente, di conseguenza non si possono avanzare richieste economiche relative ad una pu-lizia che non può fisicamente avvenire.

È assurdo arrivare a pensare che una barca possa produrre rifiuti solidi. O al-meno, ne può produrre una quantità irri-soria tanto quanto qualunque altro mez-zo di locomozione. Ad esempio, tanto quanto le biciclette o i passeggini che trasportano i bambini: dobbiamo tassare anche chi torna in sella da un picnic o da una passeggiata nel parco con il resto della merenda dei pargoli?

Inoltre, il Consorzio fa presente an-che che, indipendemente ed a prescinde-re visto che non sono certo di proprietà dei natanti livornesi e meno che mai in concessione ai Circoli Nautici, gli stessi scalandroni dovrebbero essere sottoposti ad una costante e frequente operazione di pulizia dalle erbacce e dai rifiuti get-tati nei fossi in maniera indiscriminata da qualsiasi categoria di cittadini. Una manutenzione necessaria per far fron-te a quel fenomeno di malcostume che purtroppo quotidianamente flagella la nostra città.

La posizione del Consorzio si basa sul fatto che nessuna pulizia degli specchi acquei e nessun ritiro dei rifiuti sia mai stato realmente e concretamente effettuato da AAMPS

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“Avremmo gradito - scrive il Consorzio - che l’AP avesse condiviso le nostri ragioni contro il nuovo balzello - applicato anche in via retroattiva e con l’aggiunta dell’iva- come ha fatto tempo fa di fronte alla

tassa regionale sulle concessioni demaniali marittime, contribuendo alla sua definitiva abrogazione”

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L a sentenza del Tar di Firenze ha re-spinto i ricorsi presentati dal circolo

che ha in concessione gran parte dei po-sti barca nei pressi del meglio conosciu-ti dai livornesi ‘Muro del Pianto’. Dopo un soggiorno lungo 50 anni, per le ben 400 imbarcazioni ospitate nel Porto Me-diceo si profila l’obbligo di sgombero degli spazi per far posto alla costruzio-ne in quell’area di un porto turistico, la cui gestione verrà affidata dall’Autori-tà Portuale all’azienda Azimut Benetti. Nonostante la momentanea sconfitta in questa battaglia legale, il presidente Gian Luca Conti continua a promettere una ‘resistenza ad oltranza’ nella guerra di nervi di lunga durata. Disposto a tutto, pur di scongiurare la sciagurata ipotesi di un trasloco. Almeno senza conoscere con certezza la destinazione alternativa, visto che quella ipotizzata all’Accosto

diretti interessati. Sono ben due gli atti ‘incriminati’, ai quali hanno cercato di opporrsi con tutte le loro forze l’avvocato del Foro di Firenze e professore di Diritto Parlamentare presso l’Ateneo pisano, di concerto con i vertici del Club nautico. La richiesta rivolta al Tribunale Ammi-nistrativo Regionale da parte dello Yacht Club (attraverso la consulenza dello stu-dio Vaudo Paggini & c.) era stata infatti

quella di rendere carta straccia l’accordo di programma per lo sviluppo e la tra-sformazione urbanistica dell’ex Cantie-re navale Orlando, siglato dal comitato

Triennale, il cui semaforo verde si era acceso proprio il 20 luglio del 2010. Le basi fondanti dell’accusa di llegittimità degli atti sopra citati poggiavano sulla mancanza, nell’affidamento della gestio-ne del porto a Stu (la società partecipa-ta dal Comune di cui Azimut detiene il 99% delle azioni), di una gara a evidenza pubblica prevista dalla normativa comu-nitaria per il rilascio di concessioni de-maniali, e la mancata applicazione della procedura elencata dal decreto Burlando sul procedimento di concessioni di beni del demanio marittimo.

Con una motivazione ampia almeno 11 pagine, lo scorso 16 maggio il colle-gio del TAR ha però respinto al mittente

il doppio ricorso, guidicando infondate tutte le opposizioni presentate. Secondo il Tar infatti l’approvazione del Program-ma non attua “una revoca in senso pro-prio del titolo concessorio di cui la parte ricorrente è titolare, che deriverà in ipote-si dalla concreta adozione di conseguenti atti applicativi delle previsioni stesse” e riguardo alle possibili destinazioni delle barche ‘sfrattate’ e momentaneamente

“si tratta di mere ipotesi dislocative, pe-raltro provvisorie, che non appaiono lesi-ve”. Pareri che non trovano certo concordi i proprietari delle imbarcazioni coinvolte dalla questione, in primis il loro portavo-ce numero uno. “Livorno è una città con un porto che ne rappresenta la proiezio-ne sul mare ed il loro naturale spazio di collegamento - premette l’avvocato Conti - Crediamo che sia un’ingiustizia crea-re un porto per mega yacht e non per le esigenze dei livornesi e dei toscani: non vogliamo diventare le vittime sacrificali per consentire un progetto puramente elitario. Basti un esempio: alla spianata del Molo Mediceo andrebbero all’ormeg-gio solo 11 megayacht al posto di 110-120 barche tra i 10 e i 15 metri, mentre nel nostro progetto passeremmo da 400

21CONSORZIO NAUTICO DI LIVORNO notizie

Per ben 400 imbarcazioni ospitate nel Mediceo si profila l'obbligo di sgombero per far posto ad un porto turistico

I L C A S O

Yacht Club:siamo davvero all’ultimo sfr-atto?

Uno dei tanti momenti conviviali vissuti all'YCL. In particolare, la premiazione della

Regata Trofeo Porto Livorno

Page 22: Consorzio Nautico di Livorno notizie n°2

a 800 posto barca. E questa è politica urbanistica?”. Anche perchè, lo stesso Presidente dello Yacht Club non esclude proteste clamorose. “Se dovesse arrivare lo sfratto, non ci muoveremo e ci trove-ranno incatenati al Forte della Bocca, alle banchine e sui pontili - minaccia lo stesso Conti - Come noi faranno tutte le centinaia dei soci degli altri circoli che gravitano sul Porto Mediceo”.

Si parla in soldoni di ben dieci circo-li che sommano oltre 1500 soci, e più di 400 barche, ricchi di storia (dalla sede sono passati il blasonato ammiraglio Straulino, già oro olimpico ad Helsinki nel 1952 o il ben più recente eroe delle traversate oceaniche in solitario Giovanni Soldini) e tradizione. E che non riunciano tanto facilmente ad godere di un futuro altrettanto glorioso.

«Abbiamo aderito all’idea partita dai vertici della Lega Navale, sottoscritta anche dagli altri otto circoli della zona, per concorrere ad avere la concessio-ne demaniale marittima per rilanciare la nautica accessibile a tutti, non quel-la solo per i magnati. Neppure Genova, neppure Napoli, possono vantare una

condizione così favorevole per costruire le basi per la valorizzazione di una nau-tica accessibile ma anche spazi godibili anche a chi vuol trascorrere una serata in una location di fascino, pur non aven-do una barca. Abbiamo fatto domanda di concessione demaniale anche noi perché sapremmo come valorizzare questa zona che diventerebbe sempre più vivibile per tutta la cittadinanza. Vorremmo che dal 1° giugno al 30 settembre qui si trasfor-masse in una specie di Effetto Venezia, con manifestazioni culturali, spettacoli musicali, incontri. E a nessuno di noi interesserebbero i profitti, con le entrate che sarebbero impiegate per riqualificare e valorizzare le mura, recuperare la zona medicea della ex Lips. Però sinora non abbiamo avuto risposta» racconta Conti.

Come se non bastasse poi, la difesa ad oltranza dello Yacht Club fa leva su quella che, anche potenzialmente, appa-re essere una difficile convivenza tra le esigenze del futuro Porto Turistico, dei connessi appartamenti nuovi di zecca del quartiere Porta a Mare che sta vedendo progressivamente la luce ed i sin troppo confinanti bacini di carenaggio.

“Il punto da cui partire, almeno per chi scrive, è che Livorno non è e non sarà mai Saint Tropez e via Fagni non ha nulla della Corniche - è la premessa polemica che si può leggere in internet, sulle pagine del blog ufficiale del Club - Il fascino del Porto Mediceo è proprio nel suo essere un insostituibile cacciucco di storia, cul-tura e spirito popolare. Ingredienti nati dal modo di lavorare, parlando di un po-polo instancabile nella sua sguaiata noia di vivere. Tutto questo finisce e muore se il Porto Mediceo si sposta a Saint Tropez. E i bacini galleggianti ne fanno parte come i raccoglitori di cozze e Gino che è il loro re di Tunisi. Tutto questo finisce e muore se i bacini vengono chiusi e la-sciati affondare. Anche se, malignamen-te, una domanda resta: perché i bacini che per un lungo inverno e una pigra pri-mavera sono sempre stati vuoti e immo-bili si sono svegliati adesso? Adesso che il Porto [poco] Turistico di Livorno è al massimo della capienza. Ma anche che i lavori di prolungamento del Molo Elba hanno invitato, se così si può dire, le no-stre barche a un maggiore rispetto della concessione. O che i circoli dell’Andana hanno ricevuto un cortese invito a trova-re una diversa collocazione per le loro barche. Pensare male è un esercizio da peccatori ma anche l’esser ciechi in un mondo di sordi non è fantastico…”

22 CONSORZIO NAUTICO DI LIVORNO notizie

Alcune immagini storiche che si possono trovare appese all'interno dei locali del Club

La replica-minaccia del Presidente Conti pubblicata dal quotidiano 'Il Tirreno'

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I l Consorzio Nautico di Livorno esprime piena comprensione e

appoggio ai circoli nautici e ai singoli diportisti che, a fronte delle notizie ap-parse sulle pagine degli organi di stam-pa locali, hanno testimoniato la pro-pria preoccupazione per il progetto del Comune di limitare l’accesso al mare con un pontile che collegherebbe la Fortezza Vecchia con la terraferma. Per la precisione, tale progetto concepito e avviato dalla precedente amministra-zione Cosimi, sembrerebbe giunto ora alla fase attuativa. La Fortezza Vecchia, monumento simbolo della città, con la gestione dell’Autorità Portuale sarà riaperta a tutti, cittadini e turisti in forma gratuita e libera, senza la necessità che siano or-ganizzate visite guidate o gruppi. L’ora-rio di apertura sarà dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19 (limite che in estate si estenderà addirittura fino alle 21). In questo modo, si intenderebbe intercet-

tare con propo-

ste di valore culturale, artistico e storico un flusso turistico che a tutt’oggi sbarca a Livorno ma cambia meta alla ricerca di suggestioni nelle vicine e raffinate città d’arte della Toscana. Valorizzare e rendere fruibile il patrimonio culturale della città è interesse di tutti, dei Livor-nesi in primo luogo. Purtroppo il nuovo “pontile a cannocchiale” altro non è che un vezzo di chi l’ha ideato, perché chi volesse accedere alla Fortezza Vecchia continuerebbe a farlo dalla via maestra e senza considerare l’impatto estetico di un manufatto che non si concilia affatto con le linee armoniche del monumento simbolo della città. Il Consorzio Nau-tico di Livorno sottolinea anche che la promozione del turismo, attraverso la valorizzazione di beni artistici e storici, non debba essere in contrapposizione con le tradizioni della città. La nautica è profondamente radicata nella cultura dei livornesi. Un concetto semplice ep-pure mal compreso dai rappresentanti della scorsa Amministrazione: porre

nel fosso un pontile in via trasversa-

le impedirebbe alle barche l’accesso in direzione del mare aperto, sia in fase di ingresso che in quella di uscita. Nella gestione della cosa pubblica, ogni qual-volta si facciano progetti che interferi-scono con altre situazioni, si dovrebbe fare il bilancio tra aspetti negativi e positivi. In questo caso, ci pare che gli aspetti negativi prevalgano. A tutt’oggi passano dalla Fortezza Vecchia verso i propri ormeggi o di lì raggiungono il mare più di mille barche, senza contare

le imbarcazioni della piccola pesca pro-fessionale, i gozzi delle sezioni nauti-che e le barche ap-poggio. In questo tratto di fosso han-no la propria sede ben 26 circoli nau-tici o della pesca.

Una grande opportunità o un insormontabile ostacolo?

Il nuovo pontile removibile, ideato per l’accesso diretto all’interno della Fortezza Vecchia, è la nuova opera grazie alla quale si pensa di agevolare il turismo cittadino. Ma quest’opera tanto attesa quanto rimandata negli anni rappresenta ora una potenziale minaccia alla libertà di manovra dei diportisti, primi e non certo unici fruitori del circuito dei Fossi.

Problemi in vista anche per un’altra numerosa categoria di fruitori quotidiani del circuito dei Fossi

cittadino: gli atleti dei gozzi

23CONSORZIO NAUTICO DI LIVORNO notizie

Dubitiamo che un manufatto moderno si concili con le linee di uno dei dei pochi monumenti simbolo di Livorno

I L D U B B I O

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Per tutti questi soggetti, qualora il progetto si concretizzasse con le carat-teristiche previste in teoria, verrebbero così a determinarsi quotidianamente gravi disagi.

Il tutto senza considerare che lo sbar-ramento auspicato dai precedenti am-ministratori provocherebbe seri proble-mi di sicurezza in coincidenza di quel preciso specchio d’acqua. Un’area in prossimità della quale le possibilità di manovra sono ridotte e di conseguenza rese più difficoltose in coincidenza con un eventuale peggioramento delle con-dizioni meteorologiche. Non compren-diamo il motivo specifico di volersi in-caponire nel realizzare un macchinoso ingresso ‘a cannocchiale’, dislocato in un punto scomodo per chiunque voglia raggiungerlo anche soltanto recandovi-si in auto.

L’unico parcheggio a disposizione per gli avventori esterni infatti è posto davanti alla Prefettura mentre l’ingresso della Fortezza da considerarsi più natu-rale in quanto storicamente frequentato ed utilizzato, si trova al contrario ad un passo dalle banchine che sopitano gli attracchi delle navi da crociera e dei traghetti, a due passi dal parcheggio cittadino di Santa Trinità.

I Presidenti dei Circoli Nautici si domandano quindi se sia davvero ne-cessario spendere soldi pubblici per un’opera di incerta utilità ed altrettanto sicuro disagio.

Il Consiglio del Consorzio Nautico di Livorno

I l posizionamento del pontile avrebbe dovuto iniziare già all’inizio dello

scorso mese di agosto ma, per problemati-che tecniche legata a questioni elettromec-caniche e di automazione, la ditta incari-cata dei lavori aveva chiesto ed ottenuto una proroga. L’Ingemar srl, un’azienda di Casale sul Sile (Milano), avrebbe dovuto inizialmente terminare l’opera entro il 20 settembre scorso con un costo complessi-vo per le casse di Palazzo Civico che si aggira intorno ai 185 mila euro.

Sono molti i diportisti e i lavoratori della pesca che subiranno inevitabili disagi a causa dello sbarramento portato dal nuovo ponte

La scheda dell’opera

necessaria concessione demaniale. Nelle intenzioni del Comune, si verrà a creare la possibilità di collegare il bastione della Fortezza Vecchia all’antistante piazzet-ta Tito Neri: un passaggio diretto tra lo storico monumento e il centro cittadino, creando le condizioni ideali per una più incisiva fruizione culturale e turistica del-la Fortezza stessa.

La scheda dell’opera recita così: “Il pontile che sarà realizzato, in legno, acciaio e alluminio, si distingue per il meccanismo di apertura, consistente nello scorrimento coassiale della parte mobile su quella fissa anziché nella ro-tazione della porzione apribile attorno a una cerniera verticale, come previsto dal progetto di massima. Questo accorgi-mento incrementerà il livello di sicurezza per le imbarcazioni in quanto evita di in-gombrare, durante l’apertura e la chiu-sura, spazi d’acqua navigabili. I mate-riali impiegati avranno caratteristiche di alta resistenza alla salinità dell’ambien-te marino. La ditta ha anche proposto un apprezzabile incremento della luce libera navigabile a ponte aperto, che da 7 metri passa a 7,5 metri rendendo più agevole il passaggio delle imbarca-zioni. La geometria è stata leggermente rivista per quanto riguarda le quote del piano calpestabile, in modo da diminui-

re i dislivelli a van-taggio dei pedoni. È stato proposto un sistema di luci a LED collocato nella parte inferio-re del corrimano, che illuminerà di-rettamente il per-corso valorizzan-do al contempo la percezione visiva dell’opera”.

L’assegnazione dell’ap-palto è avvenuta a se-guito dell’ottenimento da parte del Comune di un’apposito finanzia-mento dell’Unione Eu-ropea (progetto PORTI - Ports et identité- co-ordinato dalla Regione Corsica e finanziato dal Programma Euro-peo di Cooperazione Transfrontaliera Italia-

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Un altro dettaglio dell’opera che collega la Fortezza Vecchia alla terraferma

Come doveva apparire il nuovo pontile mobile? Un esempio nei rendering progettati al computer

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La Premessa

L ivorno è “Citta Ideale Rinascimen-tale”, è “Citta delle Nazioni” ma

soprattutto è “Città d’Acqua”. Da oltre quarant’ anni si parla di recupero del si-stema dei Fossi come uno dei principali progetti di valorizzazione della città.

L’idea è da sempre quella di sfruttare la navigabilità di questi suggestivi corsi d’acqua urbani, con piccoli battelli, per creare un circuito culturale -turistico che consenta al visitatore di godere del bel-lissimo scenario che la città può offrire dagli specchi acquei che la permeano e di visitare al contempo le significati-ve architetture che si snodano lungo il Pentagono del Buontalenti: la Fortezza Vecchia (per la quale è previsto il ripri-stino della sua completa acquaticità), la Fortezza Nuova, il sistema delle Can-tine, il Mercato Centrale (il cui piano interrato è accessibile direttamente dal Fosso Reale), il Mercato del Pesce (una volta ristrutturato e destinato a nuova funzione), gli Scali Medicei con le Chiese Barocche del quartiere de La Venezia (Santa Caterina e San Fer-dinando), i Palazzi storici, i Bottini

dell’Olio (con il Museo della

Città di prossima apertura) e l’attigua ex Chiesa dell’Assunzione della Vergine, la Dogana d’Acqua, l’Erta dei Risi’atori, il Porto Mediceo (con le sue fortificazioni, ancora da ristrutturare e rendere fruibili), le Chiese delle Nazioni di Via della Madonna, gli Scali Ottocente-schi, etc...Tutto questo per costruire, in una Livorno che sin dalle origini funge da water-front della Toscana, una grande e originale offerta turistica agli ol-tre 600 mila crocieristi che ogni anno giun-gono nella nostra città dal mare, agli oltre 2 milioni di viaggia-tori in transi-to sui tra-ghetti per

le isole e agli oltre 8 milioni di turisti che scelgono la nostra Provincia per tra-scorrere le proprie vacanze. Un circuito che consenta al turista di godere delle tradizioni livornesi e del loro rapporto

con il mare - le gare remiere e la ricca cucina a base di pesce - fungendo anche da vera e propria vetrina della Toscana, tramite spazi espositivi e laboratori che mettano in mostra tutte le peculiarità che rendono questa Regione una delle più belle al mondo. Se Livorno è considerata tutt’oggi la porta sul mare della Toscana, avrà pure il dovere di saperla rappresen-tare nel migliore dei modi con un’offerta turistica di grande livello.

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L ’ O B L Ò S U L F U T U R O

Le imbarcazioni di grandi dimensioni rappresentano un ostacolo alla navigabilità che la delocalizzazione al nuovo ormeggio Bellana risolverebbe definitivamente

La Livorno multiculturale fa rotta sul turismo

Due nuovi Assessori comunali, un doppio punto di vista sul futuro dell’economia locale. Attraverso i pensieri di Aurigi, responsabile per il settore dell’Urbanistica e Perullo, suo omologo per quanto concerne il comparto turistico, alziamo il velo sui piani della nuova Amministrazione Comunale. Scopriamo in anteprima la prospettiva di chi si affaccia a Palazzo Civico, scrutando all’orizzonte la fisionomia di come si articolerà lo sviluppo turistico e culturale della città. Una crescita legata indissolubilmente alla vocazione ‘marittima’ del cuore pulsante del centro. Parola d’ordine: valorizzare il circuito dei Fossi e il Pentagono del Buontalenti. Passando, inevitabilmente, attraverso la realizzazione del Progetto La Bellana per regalare spazi e ritrovata navigabilità agli amati Fossi.

I sotterranei del Mercato Centrale come potenziale contenitore espositivo

La celebre cantina del Palio Marinario rappresenta un vero e proprio scrigno a custodia dei tesori della memoria cittadina

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L a già programmata costruzio-ne del Porto Turistico nell’area

del Mediceo e la parallela necessità di rendere navigabili i fossi, anche a fini turistici , presuppone l’individuazione di un punto di ormeggio che potrebbe essere quello da molti ipotizzato, com-preso il Consorzio Nautico, nell’area Bellana. Così com’è stato pensato dal-la vecchia Amministrazione Comuna-le (esclusivamente con una capienza massima fissata a 550 barche, peral-tro non più grandi di nove metri ) tale progetto risulterebbe però limitato, sia per numero che per dimensioni. Cosa ne pensa?

“Come tutti ben sanno le vicende che riguardano l’area della Bellana sono ancora in divenire e strettamente colle-gate alla definitiva approvazione della variante anticipatrice del Piano Strut-turale e del Regolamento Urbanistico. Pertanto diversi passaggi devono an-cora essere espletati, primo tra tutti le controdeduzioni alle osservazioni per-venute in merito alla variante, e quindi passerà ancora del tempo prima di po-ter parlare di progetti concreti.

Ovviamente concordo sulla necessi-tà di rendere quanto prima navigabili i fossi a fini turistici e di trasporto pub-blico.

In tal senso la quantificazione preci-sa delle imbarcazioni da delocalizzare necessariamente per avere una corretta navigabilità dei canali sarà indispen-sabile per il corretto e proporzionato dimensionamento di un qualsivoglia fu-turo intervento nell’ambito della Bella-na, naturalmente nel totale rispetto del delicato contesto paesaggistico in cui andrà ad inserirsi.”

Il Comune dovrebbe quindi even-tualmente modificare tale variante anticipatrice, al fine di correggere la prima decisione. Questo anche alla luce delle osservazioni presentate dal Consorzio Nautico e da altri soggetti ad esso allineato. Come intenderà agi-re il Comune riguardo a tale criticità?

“La valutazione di tutte le osserva-zioni pervenute è un passo molto im-portante del percorso che condurrà alla definitiva approvazione della variante, soprattutto in considerazione del cam-bio di amministrazione che è intervenu-to dopo l’adozione del provvedimento. Va da sé che il Comune intende ponde-rare attentamente tutte le implicazioni dirette ed indirette di qualsiasi decisio-ne in merito.

La modifica della variante anticipa-trice suggerita nella domanda è una del-le strade eventualmente percorribili, ma non certo la sola. Tutte le osservazioni saranno analizzate a fondo per definire al meglio il quadro delle possibili azioni da intraprendere, tenendo sempre come riferimento gli obiettivi che ci siamo dati nelle linee programmatiche di man-dato e la precisa volontà di perseguire il reale interesse di tutta la cittadinanza livornese.”

Ipotizzando l’organizzazione di una via d’acqua cittadina, da utilizza-re a fini di trasporto e fruizione turi-stica in primis, quali potrebbero essere concretamente le opere e gli interventi da realizzare?

“Diamo per scontata la redazione di un progetto che individui strategica-mente i percorsi e le soste, in relazione alle infrastrutture esistenti, ai luoghi da collegare, agli aspetti turistici da va-lorizzare.. Premesso questo, credo che una delle necessità prioritarie sarebbe quella di predisporre opportunamente le stazioni di sosta dei battelli. Garan-tire l’accessibilità in totale sicurezza delle fermate, assicurare l’imbarco e lo sbarco in spazi opportunamente ido-nei alla funzione, realizzare interventi architettonici di elevata qualità esteti-ca. Parallelamente sarebbe necessario pianificare ed intraprendere celermen-te un percorso di ripulitura, restauro e riqualificazione dell’intero sistema in-frastrutturale dei Fossi, con particolare attenzione alle murature delle Fortezze, degli scalandroni e dell’intero sistema delle cantine, con lo specifico obiettivo di valorizzare al meglio questo grande ed unico patrimonio architettonico che la città possiede.”

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Tre domande a… ALESSANDRO AURIGI

(Assessore all’Urbanistica)

L’Assessore Alessandro Aurigi nel corso della cerimonia di insediamento in Giunta

(foto tratta da www.quilivorno.it)

Attenzione alla pulitura e alla manutenzione della muratura delle Fortezze: questa una delle priorità individuate dall’Assessore per l’operazione di recupero e valorizzazione del circuito dei Fossi

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I n città si parla molto dell’uti-lizzazione del circuito dei Fossi

anche a fini turistici. Qual è la sua opi-nione in proposito?

“L’idea in questione rappresenta uno dei punti forti sui quali poggia il man-dato dell’Amministrazione Comunale. Il progetto risulta già inserito nelle linee di programma e continua ad interessar-ci moltissimo. Ovviamente, trattandosi di un’operazione decisamente comples-sa, dovrebbe coinvolgere competenze disparate anche al di là dei differenti Assessorati. In ballo c’è ovviamente la materia di mio personale riguardo ma si tratta del semplice aspetto finale, a valle. A monte invece, sussistono aspetti riguardanti delicati equilibri urbanistici sui quali devono dire la propria anche Autorità Portuale, Demanio, Assessora-to a Traffico e Mobilità, ecc… Inoltre, vorremo che tale progetto avesse una naturale finalità turistica ma, allo stesso tempo, andasse anche oltre: il cambia-mento dovrebbe portare in dote un’idea di bellezza spendibile e fruibile non solo per i turisti ed esclusivamente nel corso del periodo estivo, bensì per tutti i 365 giorni dell’anno e da quanti più cittadini livornesi possibile.”

In concreto, ha già un’idea, pur ge-nerica, di cosa potrebbe essere messo in campo? Il riferimento va soprattutto ai cosiddetti ‘grandi contenitori’ quali le due Fortezze o i sotterranei del Merca-to Centrale su tutti.

“Le pedine da muovere sono tante e l’operazione è chiaramente ambiziosa e complessa. Le problematiche risiedono sia nell’aspetto strutturale sia ovviamen-te nel reperimento delle risorse. Traslare le barche di grosse dimensioni, trovando loro una nuova ed adeguata collocazione al fine di rendere agilmente navigabile il circuito dei Fossi, rappresenta però un’indubbia necessità. A queste condi-

zioni, portare a compimento il parallelo progetto di un punto di ormeggio alla Bellana diviene quindi altrettanto fon-damentale. Contemporaneamente, sia-mo interessati a trasformare la Fortezza Vecchia in un vero e proprio patrimonio cittadino. Una sorta di quartier genera-le logistico dal quale organizzare e far partire percorsi turistici appositamente studiati per far scoprire i molteplici, dif-ferenziati aspetti delle bellezze livornesi. A tal fine, stiamo lavorando affinché il Comune stesso subentri al Demanio nel-la proprietà della struttura: la chiave per la cessione dell’immobile è una clauso-la legata alla previa presentazione di un adeguato progetto di valorizzazione della stessa. Il capitolo del Mercato Coperto invece, pur essendo legato alla piano complessivo del Pentagono che compren-de pure la Fortezza Nuova e soprattutto il circuito delle cantine che incarnano un patrimonio impareggiabile in termini di tipicità, ha salutato un primo piccolo ma significativo passo in avanti: l’idea di farlo divenire una struttura polivalente, adatta ad ospitare non solo merci ma an-che attività ricreative e culturali, è già un po’ più vicina grazie alle programmate aperture pomeridiane che sono scattate a fine ottobre scorso.”

Vista la sua esperienza in materia con la carica di Professore Associato di Estetica rivestita presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche in provincia di Cuneo, crede che la notoria tradizione labronica in campo culinario possa rappresentare un valore aggiunto da abbinare allo sviluppo del sopracita-to turismo ‘marittimo-crocieristico’?

“Ho discusso a tal proposito proprio recentemente con l’Assessore Regionale al Turismo Sara Nocentini. Abbiamo con-venuto che l’alto livello della qualità del-la vita sia la chiave di lettura più diffusa tra gli stranieri che si approcciano alla nostra Toscana. Il benessere e, per quan-to concerne nello specifico Livorno, lo sport: questi sono pilastri storici sui quali la città deve puntare per attirare visitato-ri. Oltre confine però l’aspetto enogastro-nomico vanta un appeal altrettanto forte che sarebbe folle non sfruttare: ad esem-pio, la notoria bontà del vino di casa no-stra. Mentre la provincia e la Costa degli Etruschi in generale si è spesa molto negli ultimi anni per promuovere i prodotti del-le proprie tenute e cantine, il capoluogo è rimasto tagliato fuori da tali iniziative. Occorre invece riannodare le fila del dia-logo e tornare una volta per tutte a fare sistema con le varie realtà limitrofe.”

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Tre domande a… NICOLA PERULLO

(Assessore al Turismo)

Dopo essersi calato nei panni del turista via mare l’Assessore Perullo discute con il Presidente del Consorzio Mantellassi nella gloriosa cantina del Cicasub

Un momento del giro di ricognizione lungo i Fossi, effettuato la scorsa estate

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G E N T E D I M A R E

S i tratta di un soggetto nato a metà del 2011, con lo scopo di elaborare

una strategia comune per i problemi pre-senti e futuri dei circoli. Con un obietti-vo ulteriore e più ambizioso: presentarsi davanti agli enti e ai vari soggetti inte-ressati come un unico organismo di ri-ferimento. Per questo motivo, Luigi Del Re, Presidente del Circolo Arci Pesca di Antignano ed in rappresentanza del Co-ordinamento tutto, prende la parola per raccontarci attualità e progetti futuri dei moletti labronici. Tra impellenti neces-sità e qualche sogno nel cassetto.

Ci spieghi la funzione del Coordi-namento?

“La nautica sociale rappresenta il pilastro delle nostre attività, un settore che ci occupa in maniera quasi esclusi-va. I circoli della costa che sono entrati a far parte del Coordinamento infatti non sono in alcun caso porti turistici, bensì rappresentano tutti veri e propri punti di approdo utili a fornire spazio disponibile per l’ormeggio a barche di grandezza medio-piccola. Si deduce che le cosiddette barchette abbiano così un impatto pesante sulla nostra città, un ri-svolto sociale.

Coordinamento dei Circoli della Costa:un partner importante per difendere e sviluppare la nautica sociale a Livorno

Però non dobbiamo dimenticare che la nautica, specie in una città come Li-vorno così vicina ad altre località ben più conosciute e celebrate a livello tu-ristico, potrebbe ambire ad assumere un ruolo allargato anche nel settore dell’attrattiva di visitatori forestieri ed innamorati del mare”.

Secondo voi, la città è pronta quin-di per provare a pensare un po’ più in grande?

“Per raggiungere quest’obiettivo che permetterebbe alla città tutta di compie-re il salto nell’offerta qualitativa ai turi-sti, non si può prescindere dalla buona conservazione del nostro lungomare. Vista la cura dedicata naturalmente ai punti più sensibili ed importanti sot-to questo aspetto come possono essere la Terrazza Mascagni e gli stessi tratti di passeggiata circostanti, all’Ammi-nistrazione chiediamo solo di prestare maggiore attenzione anche alle necessi-tà dei nostri approdi. Gli interventi per il mantenimento in uno stato almeno de-cente infatti dovrebbero essere costan-ti e non soltanto eccezionali come ad esempio l’ultimo in ordine cronologico, pur utilissimo, apportato dal Genio Ci-vile ai circolo Nazario Sauro, Ardenza ed Antignano attraverso l’apposizione della nuova pavimentazione. Al contra-rio, ci sentiamo un po’ trascurati, per usare un eufemismo: anche quel lavoro, se non affiancato da una conservazione ripetuta ad intervalli regolari, rischia di trasformarsi in un abbellimento inutile e

Una panoramica aerea che ben sottolinea la bellezza dei moli che costellano la costa a sud della nostra città

Uno scatto d'annata, con il moletto di Antignano ai primi anni '70

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di breve durata. Questa tra l’altro è una situazione che, oltre al danno, porta con sè anche una beffa. Contribuisce infat-ti ad alimentare una percezione errata anche da parte della cittadinanza stessa riguardo ai nostri ‘moletti’. I quali pos-sono e devono essere considerati molto di più di ammassi di scogli e cemento, utili solo per sdraiarvisi a prendere il sole quando arriva la bella stagione”.

Cosa chiedete alle Istituzioni ?“Le richieste sono molto semplici e

vanno anche al di là delle mere richieste economiche: molto spesso, mettiamo noi direttamente mano al portafoglio come nel caso del contributo annuale pagato per sostenere la campagna per la sicu-rezza della balneazione. Ci basterebbe solo non ricevere puntualmente risposte solo negative, bensì poter essere messi in condizione di concretizzare questi lavori nel momento in cui si manifesti

il bisogno, senza doversi battere anche con vincoli e cavilli burocratici che si portano dietro tempi di attesa troppo lunghi, causa spesso dell’aggravarsi ul-teriore dell’emergenza da riparare”.

Cosa vi aspettate dal prossimo fu-turo per la nautica livornese?

“Auspichiamo una sempre maggiore più forte e coordinata azione in sinergia con lo stesso Consorzio Nautico, al fine di sviluppare una campagna di sensibi-lizzazione sull’importanza della nautica sociale. Un nostro piccolo censimento interno infatti ha confermato che oltre il 90% degli iscritti sono residenti in Toscana. E non soltanto a Livorno. La conservazione dei nostri moli diventa quindi una questione interessante per l’intera regione, anche in vista della scadenza delle concessioni demaniali turistico-balneari, posticipata al 2020. Una data che può apparire lontana ma non vogliamo dormire sugli allori: se le nuove direttive prevederanno l’affi-damento ad un soggetto privato al mi-glior offerente, per la nautica sociale sarà segnata insesorabilmente la fine. Il tutto mentre le tasse per il contributo re-gionale sono quadruplicate in un colpo solo, dal 15% al 60%”.

Numero soci: 1600; Numero ormeg-gi e stalli: 1200. Metri quadri gestiti: 40mila con areee a mare e a terra con concessione demaniale.

Rispetto ai servizi offerti dal Con-sorzio Nautico, il Coordinamento dei Circoli della Costa si occupa anche dell’ormeggio delle canoe (special-mente nei circoli a sud della città).

Circolo Nazario SauroCircolo Nautico LivornoCircolo della Pesca e Nautica Ardenza Sezione Nautica Comune di LivornoCircolo Vela AntignanoCircolo della Pesca AntignanoCircolo Nautico Quercianella Circolo della Pesca Chioma

La scheda

A differenza dei circoli nautici dei fossi, quelli affiliati al Coordinamento gestiscono anche il

rimessaggio per le canoe

Per la serie 'Com'eravamo', ad Ardenza un tempo si pescava così..

Un tramonto suggestivo amirato dal moletto di Ardenza. La conferma che il potenziale appeal turistico fornito da queste location non è da sottovalutare

Le immagini presenti in queste pagine sono gentilmente concesse dal Coordinamento

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P iero Mantellassi sarà ancora il Presidente del Consorzio Nau-

tico di Livorno, anche per il prossimo quadriennio 2014-2018. Questo il ver-detto a seguito dell’ultima Assemblea del nuovo Consiglio Direttivo, peraltro già eletto nei giorni precedenti grazie alla votazione effettuata dagli associati agli oltre 60 circoli nautici e alle due associazioni nazionali Fipsas del Coni e Arcipesca, i quali risultano attual-mente affiliati al Consorzio labronico.

Piena fiducia quindi riconfermata a Mantellassi, consolidata figura di ri-ferimento per quello che ormai viene comunemente denominato il ‘popolo delle barchette’.

Sia per affrontare le molteplici battaglie burocratiche (vedi i ricorsi contro il pagamento della TIA sugli

specchi acquei imposti da Aamps o quelli per ribellarsi alla sovrattassa sulle concessioni demaniali comandata dalla Regione), sia sul fronte dei ben più ambiziosi braccio di ferro di natu-ra progettuale intrapresi con soggetti ed autorità pubbliche da gennaio 1998 ad oggi (si spazia dal progetto di co-struzione di un punto di ormeggio per almeno 1200 barche in area Bellana sino alla parallela volontà di restituire al circuito dei Fossi le condizioni per un’adeguata navigabilità e di conse-guenza una proficua fruibilità turistica) continueranno ad operare in qualità di vicepresidenti anche Andrea Lami ed Ivano Colombini. Anche questi ultimi sono stati entrambi rieletti: un valido supporto per Mantellassi, assieme al resto del Consiglio Direttivo composto

da Silverio Badalassi (con l’interessa-mento alle questioni legali), Luciano De Nigris (dedito alla supervisione del problema degli accessi regolamentati all’area del Parco della Meloria), Clau-dio Baronetto (a lui affidati i rapporti con Capitaneria, Polmare e Club Nau-tici), Franco Mantellassi (incaricato per la risoluzione delle criticità legate alla navigazione interna ai Fossi, non-ché all’organizzazione di manifesta-zioni remiere), Raffaele Scognamillo (addetto alla manutenzione di sede ed uffici). Senza dimenticare la preziosa e laboriosa opera quotidiana portata avanti da anni in sede di oculata ammi-nistrazione delle risorse sia dal segre-tario Romano Filippi che dal tesoriere Vincenzo Falcone.

Andrea Frediani è invece una new entry con delega allo sviluppo di mani-festazioni sociali e sportive. Incarichi rinnovati in parallelo anche per il Col-legio dei Sindaci Revisori (Presidente Fabrizio Doni, supportato dai restanti membri Marcello Soldati, Luca Bal-ducci e Fabrizio Rocchi) e per il Colle-gio dei Probiviri (Presidente Gianfran-co Magozzi, affiancato dal vice Fabio Galli, da Massimo Bartoli ed eventual-mente dal supplente Dario Girola).

Ma la novità vera e propria è rap-presentata dal salto di qualità effettua-to dallo stesso Consorzio Nautico in termini di riconoscimento del proprio status di interlocutore credibile, affida-bile e di spessore: la Regione Toscana infatti l’ha inserito nel proprio registro delle persone giuridiche private. Un passaggio quest’ultimo che rappresen-ta una tappa obbligata nello sviluppo dell’iter di trasformazione da Consor-zio a Cooperativa.

Quel traguardo tanto agognato per poter finalmente essere in grado di operare anche amministrativamente, al fine della creazione di servizi per la nautica da diporto cittadina.

La nuova condizione impone di fat-to al Consorzio una ancora maggiore responsabilità sotto il profilo degli ob-blighi di trasparenza economica e di bilancio.

30 CONSORZIO NAUTICO DI LIVORNO notizie

Una foto di gruppo per il nuovo Consiglio Direttivo, appena eletto per restare in carica sino al 2018

N O T I Z I E D A L L ’ I N T E R N O

Tra conferme del passato e nuove sfide del futuro

Mantellassi ancora Presidente sino al 2018, riconfermato quasi in blocco il Consiglio Direttivo. Il Consorzio riconosciuto dalla Regione Toscana: un’evoluzione dello status giuridico necessaria per portare a termine le battaglie storiche già intraprese da tempo

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31CONSORZIO NAUTICO DI LIVORNO notizie

CONSIGLIO DIRETTIVO

Presidente Mantellassi PieroVice Presidente Lami AndreaVice Presidente Colombini IvanoSegretario Filippi RomanoTesoriere Falcone VincenzoConsigliere Badalassi SilverioConsigliere Baronetto ClaudioConsigliere De Nigris LucianoConsigliere Mantellassi FrancoConsigliere Scognamillo RaffaeleConsigliere Frediani Andrea

Asd Alcatraz 1. AMAG-AAMPS 2. Amici Del Mare 3. Circolo Arci Pesca Circolo Nautico 4. “Amici Del Mare” Andorlini Avio 5. Antica Venezia Arcipesca Fisa 6. Avvalorati Barracuda Blu 8. Benci Centro 9. Calata Delle Ancore 10. Castelli 11. CICASUB 12. Circolo Porto Livorno13. Circolo Della Pesca 14. Daniele Manin 15. Delphis Fishing Club 16.

FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) Fortezza Circolo Pesca Sportiva 18. Fortezza Nuova- Circolo Arci 19. Pesca

Garibaldi Giuseppe 20. I Domenicani II 21. Circolo ARCI PescaI Domenicani - Circolo della 22. Pesca

Il Gabbiano23. Il Golfo 24. Il Parago 25. Il Passatempo 26. Jaques Mayol Lamarmora 28. Circolo Sportivo Fips L’Alfiere 29.

COLLEGIO SINDACI REVISORI

Presidente Doni PatrizioMembro Soldati MarcelloMembro Rocchi FabrizioMembro Supplente Balducci Luca

COLLEGIO DEI PROBIVIRI

Presidente Magozzi GianfrancoMembro Galli FabioMembro Bartoli MassimoMembro Supplente Girola Dario

ORGANIGRAMMAA seguito delle elezioni svoltesi durante l’assemblea del 21-10-2014, gli organi collegiali

del Consorzio Nautico di Livorno per il quadriennio 2014-2018 hanno la seguente configurazione:

ELENCO DEI CIRCOLI NAUTICI ISCRITTI AL CONSORZIO AL 9/10/2014

La Dogana D’acqua 30. La Fortezza Vecchia 31. La Rinascita 32. La Spigola 33. La Triglia 34. La Vela 35. Labronico Pesca Sportiva 36. Le Melorie Le Melorie - Circolo FIPS 38. Lenza Venezia 39. Livorno Diporto 40. Lo Scalo41. Lo Squalo 42. Lo Sapevo 43. Magenta Origine 44. Marzocco 45. Muro Del Pianto 46.

Piazzale del Portuale 18, 57123 LivornoSede interno Terminal Crociere Stazione Marittima

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CONSORZIONAUTICODI LIVORNO

ENTRATE USCITE

Periodo Descrizione Euro Periodo Descrizione Euro

Anno 2013Quote annuali di € 50,00

dei richiedenti posto barca7.650.,50 Anno 2013

Spese per gestione conto, segreteria, posta, telefono, cancelleria,sito INTERNET televideo ecc..

16.043,45

Anno 2014 dal 01.01.2014 al 07.07.2014

IDEM c.s. 2.350,00Anno 2014

dal 01.01.2014 al 07.07.2014

IDEM c.s. 5.087,54

Totale pagamenti dal 29.05.2009 ad oggi

76.323,56Totale uscite dal

29.05.2009 ad oggi37.301,68

SALDO AL 07.07.2014 € 50.221,88

Nazario Sauro Nuova Venezia 48. Pesca D’altura 49. Pescatori Livornesi50. Polisportiva Venezia 51. Ponte Di Marmo52. Ponte Novo 53. Pontino San Marco54. Sampey55. Santa Trinita’ 56. Scali Novi Lena Teatro Rossini 58. Torretta Circolo Nautico 59. Venezia 60. Circolo Della Vela Libertas 61. Yacht Club Livorno 62.

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