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CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE SEDUTA DEL 6 MARZO 2012 RESOCONTO INTEGRALE DEFINITIVO

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CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE

SEDUTA DEL 6 MARZO 2012

RESOCONTO INTEGRALE DEFINITIVO

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Seduta del 6 marzo 2012 Coop. C.I.STE.RE.MO.

INDICE DEGLI ARGOMENTI E DEGLI INTERVENTI

APERTURA DELLA SEDUTA. APPROVAZIONE DEL PROCESSO VERBALE DELLA

SEDUTA PRECEDENTE E COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA. SOLLECITO DEL

PRESIDENTE IN ORDINE ALLA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE

PATRIMONIALE DEI CONSIGLIERI. COMMEMORAZIONE DI VINCENZO

OTTAVIANO, GIÀ CONSIGLIERE REGIONALE. PAG. 4

RISPOSTA ALL’INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE TOTARO PER CONOSCERE

QUALI INTERVENTI LA REGIONE INTENDA METTERE IN ATTO PER LA

SALVAGUARDIA DELLO STABILIMENTO, DEI POSTI DI LAVORO E PER EVITARE

LA DICHIARAZIONE DI FALLIMENTO DELLA SOCIETÀ ZUCCHERIFICIO DEL

MOLISE S.P.A.. PAG. 11

TOTARO Pag. 11 – 14 – 17 – 18

IORIO “ 12

SCASSERRA “ 15

MOZIONE PER IMPEGNARE L’ASSESSORE ALLA SANITÀ AD INTERLOQUIRE CON

LA STRUTTURA COMMISSARIALE AL FINE DI PREVEDERE, NEL NUOVO “PIANO DI

RIORGANIZZAZIONE OSPEDALIERA”, L’ACCORPAMENTO DELLO STABILIMENTO

DI LARINO CON IL PRESIDIO DI TERMOLI. APPROVAZIONE. PAG. 19

MONACO Pag. 19 – 21 – 33

ROMAGNUOLO “ 20

SABUSCO “ 21 – 22 – 32 – 33

ROMANO “ 22

PETRAROIA “ 24

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D’AIMMO Pag. 27

IORIO “ 28

DI SANDRO “ 33

COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA IN ORDINE AI LAVORI DELL’ASSEMBLEA.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE IN MERITO ALLA

GARA DI APPALTO DELLA COSTRUENDA TRATTA AUTOSTRADALE DENOMINATA

“TERMOLI – SAN VITTORE”. PAG. 34

IORIO Pag. 34

MOZIONE, A FIRMA DEI CONSIGLIERI MONACO, DI LAURA FRATTURA, DI

DONATO, CHIERCHIA, ROMANO E CIOCCA, RELATIVA AL FINANZIAMENTO

DELLA LEGGE REGIONALE N. 16/2009 SULLE COOPERATIVE. ESAME PARZIALE.

RINVIO. AGGIORNAMENTO DEI LAVORI E CHIUSURA DELLA SEDUTA.

PAG. 36

MONACO Pag. 36

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X LEGISLATURA

SEDUTA DEL 6 MARZO 2012

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIETRACUPA

- ORE 10:05 -

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Il Consiglio regionale è aggiornato alle ore 10:30.

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RIPRESA DEL CONSIGLIO

- ORE 10:47 -

APERTURA DELLA SEDUTA. APPROVAZIONE DEL PROCESSO VE RBALE DELLA

SEDUTA PRECEDENTE E COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA. SOLLECITO

DEL PRESIDENTE IN ORDINE ALLA PRESENTAZIONE DELLA D ICHIARAZIONE

PATRIMONIALE DEI CONSIGLIERI. COMMEMORAZIONE DI VIN CENZO

OTTAVIANO, GIÀ CONSIGLIERE REGIONALE.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Diamo inizio ai lavori del Consiglio. Sottopongo all’Assemblea, per l’approvazione, il processo

verbale della seduta del 21 febbraio 2012; chiedo che il citato processo verbale sia dato per letto.

Ai sensi dell’articolo 38 del regolamento interno, il processo verbale della seduta del 21 febbraio

2012 – che si dà per letto – si intende approvato.

Comunico che sono pervenute le seguenti proposte di legge:

- numero 9, d’iniziativa della Giunta regionale, concernente: <<Modifica all’articolo 18 della

legge regionale 7 giugno 2011, numero 9: “Norme per l’Esercizio del Turismo Rurale in

Molise”>>;

- numero 10, d’iniziativa del Consigliere Niro, concernente: “Modifiche agli allegati 1, 2 e 3

della legge regionale 10 maggio 2010, numero 13. Reviviscenza della legge regionale 8 maggio

1980, numero 11”;

- numero 11, d’iniziativa del Consigliere Tamburro, concernente: “Parco regionale del

Matese molisano”.

Comunico, inoltre, che sono pervenute:

- interrogazione a risposta orale e scritta, a firma del Consigliere Di Pietro, sul

Poliambulatorio di Montenero di Bisaccia e sulle Strutture poliambulatoriali;

- interrogazione a risposta orale e scritta, a firma del Consigliere Di Pietro, sul Piano

triennale OO.PP. 2012 – 2014 del Comune di Montenero di Bisaccia;

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- interrogazione a risposta orale e scritta, a firma del Consigliere Parpiglia, in merito alla

partecipazione della Regione Molise al network NEREUS;

- interrogazione a risposta scritta, a firma del Consigliere Tamburro, rivolta al Presidente

della Giunta e all’Assessore alle Politiche per la salute per conoscere se intendano attivarsi, e con

quali forme, affinché sia confermato il finanziamento dedicato alla fibrosi cistica, mantenendo

l’attuale assetto;

- interrogazione a risposta orale e scritta, a firma del Consigliere Romano, riferita alla

convenzione Regione – Tribunale per “Tirocini di formazione ed orientamento” per 15 giovani

laureati e diplomati da impegnare negli Uffici giudiziari e nelle singole Cancellerie;

- interrogazione a risposta orale e scritta, a firma del Consigliere Petraroia, sulla prospettiva

del Consorzio Agrario del Molise;

- interrogazione a risposta orale e scritta, a firma del Consigliere Petraroia, sulla liquidazione

dei danni ai cittadini e alle imprese dei Comuni di Palata, Tavenna, Mafalda, Rotello, Larino e

Santa Croce di Magliano, colpiti dalla tromba d’aria del 24/07/2010;

- interrogazione a risposta scritta, a firma del Consigliere Monaco, relativa al reparto di

pediatria “Bambino Gesù” di Larino;

- risposta del Presidente della Giunta, Iorio, all’interrogazione, a firma del Consigliere

Romano, concernente: “Aggiornamento degli incarichi di Responsabili di Monitoraggio di Linea

intervento / accordo di programma (DGR n. 842/2011) e la concessione del contributo di euro 1,48

milioni in favore della Filiera del tessile - abbigliamento a valere sul Bando R&S Filiere (Det. Dir.

21/2011)”; (segue documento)

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- proposta di mozione, a firma del Consigliere Petraroia, per impegnare la Giunta regionale a

chiedere al Governo italiano la sospensione della tassa sui permessi di soggiorno e l’abolizione del

Decreto Tremonti – Monti;

- mozione, a firma del Consigliere Monaco, inerente ai costi relativi gli incarichi affidati al

dottor Francioni Antonio.

Comunico, altresì, che il Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Speciale Regionale “Molise

Acque” – con deliberazione numero 91 del 20 febbraio 2012 – ha nominato Commissario

Straordinario dell’Azienda “Molise Acque” il signor Michele Picciano.

Comunico, inoltre, che la Corte Costituzionale – con sentenza numero 33/2012 – in relazione alla

legge regionale 1° febbraio 2011 numero 2 (legge finanziaria regionale 2011) ha:

- riservato a separata pronuncia la decisione sull’altra questione di legittimità costituzionale

promossa dal Presidente del Consiglio dei Ministri con il ricorso iscritto al numero 33 del registro

dei ricorsi 2011;

- dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 13, lettera c), della legge

regionale 1° febbraio 2011 numero 2 (legge finanziaria regionale 2011);

- dichiarato l’illegittimità dell’articolo 1, comma 41, lettera o), della legge della Regione

Molise numero 2 del 2011, nella parte in cui prevede, per il rilascio e per la convalida annuale del

tesserino che autorizza la ricerca e la raccolta dei tartufi, un contributo annuale di 3.000 euro;

- dichiarato l’inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell’articolo 1

comma 13, lettera a), della legge della Regione Molise numero 2 del 2011, promossa, in

riferimento all’articolo 117, 3° comma, della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei

Ministri.

Senza sospensione della seduta, aspettiamo che arrivi l’Assessore per le risposte alle

interrogazioni.

Riprendiamo i lavori. Qualche comunicazione: potrebbero verificarsi interruzioni dell’energia

elettrica in giornata perché, come avevamo preannunciato, sarà ripristinato il servizio wireless

all’interno del Consiglio regionale. Stanno predisponendo, come sollecitato dai Consiglieri Ciocca

e Di Pietro, il potenziamento dell’impianto e dovrebbe essere pronto per la prossima seduta. Poi

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decideremo se lasciare l’impianto. Io sono del parere di lasciare l’accesso libero senza password,

verificheremo se riusciranno a mettere adeguati filtri, il tutto legato a motivi di sicurezza. Inoltre,

visto che era un impegno che avevo preso, per quanto riguarda la registrazione delle sedute mi

assicurano che da oggi è possibile l’archiviazione della registrazione. Vi invito a verificare e a

farmi sapere, eventualmente. Inoltre, una comunicazione che riguarda tutti: vi è stato richiesto di

compilare una dichiarazione in relazione ai redditi, beni, etc.; è una richiesta prevista e

contemplata dalla legge. E’ pervenuta qualche dichiarazione incompleta e qualcun’altra manca

ancora. Poiché intendo ottemperare e pubblicarle al più presto, vi invito cortesemente, ma vi

arriverà un ulteriore sollecito, a contattare la Struttura lì dove ci siano dei dubbi per la

compilazione, in modo che venga consegnata al più presto. Come è a tutti noto, è deceduto la notte

scorsa l’ex Consigliere regionale Vincenzo Ottaviano. E’ stato per una intera legislatura

Consigliere regionale, nonché sindaco di Venafro per 12 anni. Una persona straordinaria davvero,

non sono parole di circostanza, da sempre vicino alle esigenze della gente. Ritengo di interpretare

il pensiero comune di tutti i Consiglieri nel trasferire anche il nostro messaggio di cordoglio e di

sentita commozione alla famiglia. Credo che, davvero, il Molise perda un punto di riferimento ed

un esempio per quella che è stata la sua capacità di interpretare il pensiero dei cittadini e di

amministrare la cosa pubblica. Invito il Consiglio ad un minuto di raccoglimento in onore di

Vincenzo Ottaviano.

A questo proposito, interpretando sempre il pensiero del Consiglio regionale, è stata trasmessa una

nota ai familiari del funzionario regionale Giuseppe Mignogna, che è morto prematuramente e

tragicamente, ed anche di un altro dirigente regionale in pensione, ma che ha speso una vita

all’interno della Regione, il dottor Lorenzo Guglielmi.

Vorrei chiedere la vostra collaborazione per tentare di comprimere la seduta in un orario

compatibile che consenta, a chi voglia, di partecipare ai funerali del professore Ottaviano che si

svolgeranno a Venafro alle 14,30. Quindi, cercheremo di concentrare la seduta perché mi sembra

giusto dare l’opportunità di partecipare ai funerali. Altre dichiarazioni non ce ne sono.

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RISPOSTA ALL’INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE TOTARO P ER

CONOSCERE QUALI INTERVENTI LA REGIONE INTENDA METTE RE IN ATTO

PER LA SALVAGUARDIA DELLO STABILIMENTO, DEI POSTI D I LAVORO E PER

EVITARE LA DICHIARAZIONE DI FALLIMENTO DELLA SOCIET À

ZUCCHERIFICIO DEL MOLISE S.P.A..

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Diamo inizio al Consiglio con il primo punto all’ordine del giorno: Interpellanza urgente del

Consigliere Totaro per conoscere quali interventi la Regione intenda mettere in atto per la

salvaguardia dello stabilimento, dei posti di lavoro e per evitare la dichiarazione di fallimento della

società Zuccherificio del Molise Spa. E’ stata rinviata la trattazione l’ultima seduta avendo in

questa circostanza più elementi. Prego, Consigliere Totaro, ne ha facoltà.

CONSIGLIERE TOTARO:

Grazie, Presidente. Avevamo iniziato la discussione l’altra volta, non era presente il Presidente

della Giunta. Era una vecchia interrogazione fatta all’epoca quando la società di gas fece una

istanza di fallimento presso il Tribunale di Larino per circa 3 milioni e 200 mila euro. Decidemmo

nell’ultimo Consiglio che questa interrogazione poteva essere ampliata in considerazione che,

dopo l’approvazione da parte della maggioranza del Consiglio regionale della ricapitalizzazione

dello Zuccherificio del Molise, arrivassero notizie più confortarti rispetto alla struttura. Però, da

allora ad oggi, caro Presidente, le notizie, più che essere confortanti, sono sconfortanti! Lo dico in

virtù del fatto che da circa due mesi gli operai continuano a non percepire lo stipendio; la

discussione sull’istanza di fallimento presso il Tribunale di Larino è stata rinviata, non so quando è

stata fissata la prossima udienza. Inoltre, a seguito di quell’istanza, ci sono state altre società che

hanno fatto richieste di essere pagate da parte dello Zuccherificio. Vi è tutta una situazione che è a

dir poco drammatica. Consideriamo pure che per quanto riguarda i bieticoltori, e quindi le bietole

da coltivare, è notizia di pochi giorni fa, massimo si può arrivare a 5700 o 6000 ettari di terreno

coltivato. Capite benissimo che, rispetto ai 15 mila ettari che sono quelli che garantiscono quanto

meno allo Zuccherificio un sostanziale pareggio, coltivando 5.700 ettari di terreno, la situazione

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diventa veramente preoccupante. Non abbiamo notizie rispetto alla ricapitalizzazione, innanzitutto,

della Regione Molise, ma del socio privato anche perché l’ultimo Consiglio di Amministrazione,

che era stato fissato pochi giorni fa, è stato rinviato perché è andato deserto; è stato fissato il

prossimo Consiglio di Amministrazione per il 25 o il 26 di marzo, fine marzo. Complessivamente

questo è quello che appare all’esterno. Rispetto alle dichiarazioni che l’Assessore Vitagliano ha

fatto in questo Consiglio regionale all’opposizione, dicendo a noi di fare un atto di responsabilità,

dicendo che serviva subito l’approvazione della ricapitalizzazione da parte della Regione perché in

questo modo si ridava fiducia alle banche, si ridava fiducia ai bieticoltori, si ridava fiducia a tutto il

mondo che gira intorno allo Zuccherificio del Molise, io credo, se questa è la situazione generale,

che per ridare fiducia a quella struttura sia opportuno che l’Assessore Vitagliano rimetta la delega

alle partecipate. Se non dovesse farlo, e credo che non lo farà mai, è opportuno che Lei,

Presidente, riprenda la delega all’Assessore Vitagliano alle società partecipate perché, oltre allo

Zuccherificio, ci sono alcune società in uno stato ancora più grave che, a breve tempo, rischiano di

precipitare. Questo è l’invito che faccio oggi a Lei, Presidente della Giunta regionale. Cerchiamo

di capire realmente, una volta per tutte, come sta la situazione dello Zuccherificio del Molise.

Grazie.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Grazie. Il Presidente Iorio chiede di intervenire. Ne ha facoltà.

PRESIDENTE DELLA GIUNTA, IORIO:

Intervengo molto brevemente, lasciando anche all’Assessore Scasserra gli aspetti più tecnici della

fase che stiamo attraversando per quanto riguarda lo Zuccherificio. Come è noto, noi abbiamo

assunto in Consiglio regionale una decisione, abbiamo approvato recentemente un impegno a

salvaguardia dello Zuccherificio. Abbiamo deciso in Consiglio, con l’approvazione della

maggioranza, un percorso da seguire per la necessaria ricapitalizzazione, riconfermando, in tutte le

occasioni nelle quali abbiamo avuto modo di parlare di questo problema, un’attenzione del tutto

particolare. Abbiamo per altro confermato la bontà della permanenza dell’Ente pubblico in questa

fase prima di procedere, come è ovvio e condiviso da tutti, anche ad una fase di dismissione delle

quote, per arrivare ad una privatizzazione che sia garantita, però, dall’obiettivo preciso di

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continuare a produrre zucchero. All’interno di questo percorso abbiamo stabilito dei paletti e delle

necessità. I paletti sono quelli di rispettare le procedure previste dalla stessa delibera, prima della

ricapitalizzazione che abbiamo già definito in Consiglio di Amministrazione, chiedendo ed

ottenendo le dimissioni del Consiglio stesso. E’ necessario che trascorrano trenta giorni da quella

data per la verifica della disponibilità del privato, eventualmente, a corrispondere, per la sua parte,

la quota di ricapitalizzazione. Stiamo rispettando la procedura con l’insediamento del gruppo

tecnico che sta valutando gli aspetti più tecnici di questo percorso. Confermiamo l’impegno di

entrare, come Regione, prima della scadenza, versando la nostra quota che abbiamo già

immaginato e previsto. Stiamo attualmente trattando con le banche. Questo è l’elemento di snodo

che potrà garantire la continuità aziendale che poggia sicuramente su un piano industriale molto

valido, data anche la situazione attuale del valore della produzione dello zucchero. Però abbiamo

l’esigenza di risolvere un problema che è stato, tra gli altri, uno dei problemi principali per i quali

questa azienda è entrata in crisi: l’indisponibilità, fino ad ora verificata, delle banche ad intervenire

in aiuto con il credito che è stato invece, in maniera ferma e decisa, negato fino a ora. Abbiamo in

Consiglio regionale potuto verificare la disponibilità del gruppo di banche tradizionali (UniCredit,

Monte dei Paschi di Siena e BNL) a confermare questa linea di credito che può essere l’unica via

attraverso la quale continuare l’attività. Quindi non abbiamo registrato ostacoli importanti lungo

questo percorso. Siamo molto fiduciosi che arriveremo a questo risultato. E il 24, data a cui è stato

rinviato il Consiglio di Amministrazione, si insedierà il nuovo Consiglio di Amministrazione con i

soci che ricapitalizzeranno, mettendo a disposizione le loro quote. In questa fase stiamo seguendo

anche con particolare attenzione i problemi della liquidità determinati da situazioni di crisi che si

erano già verificate e alla base delle quali c’è l’azzeramento del capitale. Quindi c’è qualche

difficoltà di accedere a possibili liquidità. Per cui per il ritardo del pagamento degli stipendi, o di

quanto altro è tra i debiti dell’attuale Zuccherificio, sicuramente c’è qualche difficoltà di soluzione,

per lo meno di rapida soluzione. Stiamo verificando la possibilità anche di piccole soluzioni che

possano ridurre la difficoltà dei dipendenti per i ritardi accumulati sia per la tredicesima che per lo

stipendio di gennaio. C’è questo ritardo. Stiamo verificando, con tutti i mezzi possibili, per ovviare

e risolvere attraverso la ricerca dei finanziamenti necessari. Sul settore dei bieticoltori, si sta

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lavorando con un tavolo insediato in permanenza. Abbiamo verificato la disponibilità del

Ministero dell’Agricoltura di corrispondere almeno una tranche di quello che doveva essere

l’impegno del finanziamento del settore della bieticoltura che ammontava a circa 80 milioni di

euro, se non vado errato. E’ stata trovata per ora la disponibilità di 36 milioni di euro. In ogni caso

anche questa disponibilità non si è tradotta in liquidità. Stiamo trattando con AGEA la possibilità

di aumentare il periodo di rateizzazione per il versamento della tassa di produzione (anche questo è

uno degli elementi che ha creato situazioni di crisi e di difficoltà dello Zuccherificio). Stiamo

sostenendo i bieticoltori attraverso le loro associazioni, rassicurandoli della disponibilità della

Regione Molise ad assecondare il processo di ristrutturazione e di rilancio. C’è una forte

disponibilità ad intervenire sulla semina primaverile aumentando, se non si raggiungerà la quota

prevista per lo Zuccherificio, la produzione di barbabietola nei limiti che, tutto sommato, possono

consentire un’annata quanto meno in equilibrio. Riteniamo che, quindi, questo anno debba essere

percorso in questo modo. I prossimi anni potranno essere gli anni del rilancio dell’intera filiera.

Questo è tutto, fino a questo momento. Noi ci incontriamo spesso, se non tutti i giorni, su questa

problematica. Gli Assessori Vitagliano, Scasserra e Fusco sono altrettanto impegnati. Non c’è, da

parte nostra, nessun ritardo colpevole, anzi c’è l’attenzione necessaria per salvaguardare questa

struttura. Esprimo personale ottimismo sulla soluzione finale della questione, pur rammaricandomi

naturalmente dei ritardi nei pagamenti degli stipendi e anche delle barbabietole. Tutto ciò

comporta dei sacrifici che, in questa fase, servono per poter arrivare ad un rilancio che spero

elimini, in maniera definitiva, la grande difficoltà che questa struttura sta attraversando.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Grazie a lei, Presidente.

CONSIGLIERE TOTARO:

Siccome decidemmo l’altra volta che l’interpellanza andava modificata, io chiedo, ai sensi del

Regolamento, che l’interpellanza si trasformi in mozione. Dico questo perché non sono

soddisfatto della risposta da parte del Presidente.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

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C’è una integrazione alla risposta da parte dell’Assessore Scasserra. Se attendiamo

l’integrazione, può darsi che questa la lasci soddisfatto. Prego, Assessore Scasserra.

ASSESSORE SCASSERRA:

Grazie, Presidente. Certo, non posso dare risposte esaustive relativamente alle deleghe. Io sono

stato delegato, ho quindi il piacere, l’onere e l’onore di poter rappresentare e cercare di

indirizzare la politica industriale e lo sviluppo economico, come Assessorato, che è non solo

Zuccherificio, ma il complemento allo Zuccherificio, tutto quello che c’è intorno, ciò non di

meno, però, lo Zuccherificio rappresenta una realtà industriale importante per occupazione, per

storia, per tradizione e, se me lo consente, anche per investimento diretto regionale che in una

logica di dismissione, che mi sembra sia stata da tempo la logica sposata, non soltanto in questo

ultimo periodo, da parte di questo Consiglio e del Governo precedente, dovrebbe poter far

rientrare risorse da utilizzare a favore e a vantaggio dello sviluppo economico e delle attività

produttive. Questo per chiarire il motivo per cui c’è un forte interesse anche da parte

dall’Assessorato alle Attività Produttive a verificare e seguire come la vicenda della partecipata

Zuccherificio vada ad evolversi. Credo sia stata fatta una delibera di Giunta, come ho avuto

modo di sottolineare anche nel corso del mio precedente intervento, una delibera importante che

tende a mettere ordine, perché oggi abbiamo la certezza che la Regione ha la governance

completa dell’azienda e una ragionevole probabilità che avrà anche il 100% del capitale. Questo

non è da poco, visto che molte mozioni, molte interpellanze, molte critiche sono state anche

direzionate verso i rapporti societari tra socio pubblico e socio privato. Se noi dovessimo

raggiungere questo obiettivo o comunque avendo già raggiunto quello della governance, credo

che già la metà dei problemi siano risolti. Per quanto riguarda il futuro dell’azienda, dopo la

delibera di Giunta, dopo la delibera del Consiglio regionale, così come prescritto, è stato istituito

un gruppo di lavoro di tecnici, un gruppo di lavoro all’interno della Struttura regionale del quale

gli Assessori non fanno parte per non tendere a dare nessun tipo di influenza politica e per avere

una risposta tecnica efficiente ed efficace sulle reali possibilità di continuità dell’azienda.

Sappiamo che il gruppo di lavoro sta operando alacremente e ci tiene informati anche degli

incontri che tiene. Ha incontrato fornitori, ha incontrato i bieticoltori all’interno dei fornitori, ha

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incontrato il pool bancario, quindi si sta facendo un lavoro certosino, importante, di prospettiva

sia in termini contabili, sia in termini finanziari, sia in termini relazionali con i principali partner

con cui bisogna discutere e questi partner sono appunto i fornitori, siano essi di denaro, siano

essi di barbabietole o siano essi di servizi. Contiamo che nell’arco di due giorni ancora al

massimo, il gruppo di lavoro ci fornirà la propria dettagliata relazione. Abbiamo fiducia che

questa relazione possa dare delle prospettive interessanti e soltanto dopo questo parere, come

Giunta ottempereremo, come è giusto che sia, alla delibera del Consiglio e alla sottoscrizione per

quanto riguarda la nostra parte all’interno del capitale. I giochi della governance e della proprietà

dell’azienda si sapranno soltanto dopo il 25 marzo, data che per legge va concessa ad entrambi i

soci per l’esercizio del diritto di opzione. Oggi c’è l’emergenza dettata dalla necessità di

addivenire ad un numero consistente di ettari a semina primaverile, perlomeno speriamo altri 4

mila. Se dovessimo raggiungere i 4 mila più i 5 mila che sono stati già seminati, ciò

consentirebbe di fare una campagna dignitosa, ma non ottimale. Per questo, ricalco anche quanto

abbiamo detto nel corso della precedente riunione: il 2012, nonostante gli interventi fatti, non

sarà l’anno a regime, sarà un anno molto interessante, qualora la produzione ripartirà, come

speriamo che sarà, per i prezzi dello zucchero, sarà un anno molto interessante in termini di

margini di primo livello. Speriamo che questo possa costituire un esercizio non poco importante

per poter avviare successive campagne e avviare, quindi, il processo di dismissione di un’azienda

viva e non di un’azienda il cui destino è appeso a un filo. In questa direzione stiamo lavorando,

lo stiamo facendo fare alla Struttura, lo seguiamo giorno per giorno. In questa direzione

intendiamo andare avanti, nella salvaguardia dello Zuccherificio, dei lavoratori e mi associo al

rammarico del Presidente, perché non sono stati ancora adempiuti doveri in ordine al pagamento

degli stipendi e al saldo della fornitura delle barbabietole e di altri fornitori, però, meglio di così,

più velocemente di così, con lo stesso grado di attenzione, davvero non si poteva fare. Io, quindi,

chiederei unità, compattezza, nella speranza di avviare un qualcosa che possa costituire un avvio

dignitoso, non a regime, ma sicuramente non decretare la morte annunciata di un’azienda. Siamo

fiduciosi che le cose potranno andare avanti bene confidando anche nei fattori contingenti che

sembrano girare nella nostra direzione, primo su tutti, ripeto, il prezzo dello zucchero. Grazie.

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PRESIDENTE PIETRACUPA:

Grazie, Assessore Scasserra. Consigliere Totaro, ha la facoltà di dichiarare la propria

soddisfazione o meno.

CONSIGLIERE TOTARO:

Come dicevo prima, sono insoddisfatto anche perché rispetto alle dichiarazioni del Presidente e

dell’Assessore, i fatti parlano in modo completamente opposto. Accanto all’ottimismo che Lei

diceva, io credo, Presidente, che non si può arrivare a marzo e preparare una campagna

saccarifera a quattro mesi, io credo che a marzo di quest’anno si doveva già iniziare a lavorare

per la campagna saccarifera del 2013, allora gettavamo le basi per far sì che non si arrivasse ai

15 mila ettari di terreno coltivati, ma bensì ai 20 mila e per questo chiedo a Lei, Presidente del

Consiglio, che questa mia interpellanza si trasformi, come è previsto dal Regolamento, da

interpellanza a mozione.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

L’articolo 90 prevede che in caso di insoddisfazione, il Consigliere può presentare una mozione.

La presenti, è una forma tecnica, siccome io non ho questa facoltà con colpi di magia di

trasformare un’interpellanza in mozione, lei la scriva e la presenti.

CONSIGLIERE TOTARO:

Io non l’ho fatto nell’ultimo Consiglio…

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Non l’ha fatto perché non l’avevamo discussa.

CONSIGLIERE TOTARO:

Nell’ultimo Consiglio è iniziata la discussione e decidemmo di sospendere la discussione perché

andava avviata l’interpellanza. Io credo che il fatto che si abbia timore di aprire un dibattito

sulla…

PRESIDENTE PIETRACUPA:

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Consigliere, io sono qui per il rispetto delle regole che valgono per tutti. Mi permetta, non posso

aderire alla sua richiesta di trasformazione in mozione perché non è prevista, commetterei un

errore non solo di sostanza, ma anche di forma. Ci vuole una richiesta scritta, la formalizzi, se il

Consiglio vuole iscriverla, ben volentieri, non sono certo io a negarla. Lei dichiari…

CONSIGLIERE TOTARO:

Io posso anche formalizzarla, però, visto che di questa cosa ne avevamo discusso nell’ultimo

Consiglio, decidemmo in maniera molto…

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Decidemmo di differire la discussione, io lo ricordo bene.

CONSIGLIERE TOTARO:

Sì, ma che andava ampliata l’interpellanza.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Andava ampliata nel senso che avremmo avuto l’opportunità di avere più elementi, ma mi

sembra che gli elementi siano stati forniti. Lei dichiara di non essere soddisfatto, se vuole

integrarla, la trasformi, poi ci rimettiamo alla volontà del Consiglio.

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MOZIONE PER IMPEGNARE L’ASSESSORE ALLA SANITÀ AD IN TERLOQUIRE

CON LA STRUTTURA COMMISSARIALE AL FINE DI PREVEDERE , NEL NUOVO

“PIANO DI RIORGANIZZAZIONE OSPEDALIERA”, L’ACCORPAM ENTO DELLO

STABILIMENTO DI LARINO CON IL PRESIDIO DI TERMOLI. APPROVAZIONE.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Procediamo con il secondo punto all’ordine del giorno: “Mozione urgente a firma del

Consigliere Monaco relativa all’accorpamento del nosocomio di Larino al distretto sanitario di

Campobasso”. Ha chiesto la parola il Consigliere Monaco. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE MONACO:

Sapete benissimo come è stato animato il dibattito sulla sanità del basso Molise in questi ultimi

tempi. Credo che la cosa vada rivista. C’è stata anche una riunione convocata dai sindaci,

improvvidamente, in particolar modo dal sindaco di Termoli che - si muove sempre come un

elefante in una cristalliera - ha avuto la capacità di convocare alcuni Assessori ed altri no. In

particolare, da quello che mi risulta, si è preso anche l’impegno di convocare l’Assessore alla

Sanità all’ultimo istante, come se l’Assessore alla Sanità fosse a sua disposizione, e non ha

pensato nemmeno di convocare i Consiglieri regionali territoriali. Presidente, io non voglio fare

chiacchiere perché le chiacchiere le faccio fare ad altri. Io Le chiedo soltanto di rivedere,

insieme all’Assessore - che è persona molto disponibile e con cui ho avuto già modo di

confrontarmi in più occasioni - questa situazione per evitare che le popolazioni basso-molisane

vengano ulteriormente penalizzate. Penalizzate perché, nel momento in cui il nosocomio di

Larino viene accorpato a quello di Campobasso, è ovvio che gli stessi utenti di Larino devono

recarsi a Campobasso, cosa non di poco conto per quelle popolazioni. Non possiamo imporre ai

cittadini di Montenero, piuttosto che quelli di qualche altro grosso centro basso-molisano, di fare

questi viaggi perché c’è anche un discorso economico dietro lo spostamento delle famiglie, di

cui bisogna prenderne atto. Senza contare il fatto che il bacino di utenza basso-molisano è un

bacino importante che sfiora i 100 mila residenti. Per cui la mia mozione è tesa a rivedere

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questa situazione. Credo che il Presidente in qualche modo già ha avuto modo di esprimersi

positivamente rispetto a questa situazione. Troviamo la soluzione più opportuna. Grazie.

[DURANTE L’INTERVENTO DEL CONSIGLIERE MONACO, HA AS SUNTO LA

PRESIDENZA IL VICEPRESIDENTE TOTARO]

VICEPRESIDENTE TOTARO:

Grazie, Consigliere Monaco. Ha chiesto la parola il Consigliere Romagnuolo. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE ROMAGNUOLO:

Chiedo un minuto di sospensione. Siamo d’accordo sulla mozione, però vorremmo discutere un

attimo, se è possibile.

VICEPRESIDENTE TOTARO:

Il minuto di sospensione è accordato, non si nega a nessuno.

(Il Consiglio è sospeso alle ore 11:34)

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RIPRESA DEL CONSIGLIO

- Ore 12:02 –

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIETRACUPA

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Riprendiamo i lavori del Consiglio. Sulla mozione presentata dal Consigliere Monaco, mi

sembra che si sia convenuto di modificare il dispositivo. Leggo quello che mi è stato consegnato

con le firme di tutti i Consiglieri: “Impegnano l’Assessore alla Sanità ad interloquire con la

Struttura commissariale al fine di prevedere nel nuovo Piano di riorganizzazione ospedaliera,

l’accorpamento dello Stabilimento di Larino con il Presidio di Termoli rivisitando, nel limite del

possibile, la rimodulazione numerica dei posti letto”. Al presentatore della mozione chiedo

conferma di questo impegno, di questa convergenza in modo che si possa procedere direttamente

alla votazione. Grazie, Consigliere Monaco.

CONSIGLIERE MONACO:

Grazie, Presidente. I termini sono questi, abbiamo trovato questa soluzione congiunta, confido

nell’Assessore, nella sua capacità di essere pragmatico in queste situazioni, per cui sono

soddisfatto dell’accordo raggiunto con tutto il Consiglio regionale, quindi per me va benissimo.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Io devo sottolineare che la prenotazione del Consigliere Sabusco era stata da me registrata prima

che mi assentassi per motivi urgenti, quindi prima della sostituzione. Pertanto, ha facoltà di

intervento. Vi inviterei, nei limiti del possibile, ricordandovi un impegno istituzionale, ad essere

brevi per cercare di concludere l’ordine del giorno.

CONSIGLIERE SABUSCO:

Io vorrei chiedere al Presidente della Giunta e all’Assessore alla Sanità qual è la situazione del

famoso accorpamento di Cardarelli con Cattolica. Ci si dice che dei reparti devono essere

trasferiti dal Cardarelli alla Cattolica adducendo (in base a che cosa) un’antisismicità che non

esiste da noi, ma pare che non esista in nessun’altra struttura, quindi non capisco perché il

Cardarelli è diventato non antisismico. Io ho sentito delle dichiarazioni diverse, tra cui molte

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benfatte, in cui si parlava di una Commissione: se c’è stata una Commissione, da chi è stata

nominata, a che titolo e se negli obiettivi dati al Direttore Generale c’è anche quello della

chiusura e del trasferimento del Cardarelli, perché credo che se questo dovesse avvenire, mi

rivolgo anche ai primi eletti in Consiglio regionale di Campobasso, qui si rischia altro che “No

TAV” perché il Cardarelli è l’unica cosa che ci è rimasta e vi prego di rispettarla fino in fondo.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Vorrei chiarire un passaggio: mi sembra che l’intervento del Consigliere Sabusco sia di notevole

importanza, però sulla mozione si parlava di altro. Forse lei ha voluto integrare un ulteriore

elemento riservandosi di presentare…

CONSIGLIERE SABUSCO:

Siccome qui si parlava di togliere Larino da Campobasso e riaccorparlo a Termoli, non è che

togliamo Larino e noi ce ne andiamo con Cattolica? Non c’è nessuna polemica, io voglio sapere

che cosa c’è di vero rispetto a quello che tutti i giorni leggiamo sulla stampa.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Verificheremo se potrà essere esaudita questa sua richiesta in questa sede o eventualmente

convocare una riunione ad hoc per avere chiarezza. Il Consigliere Romano è iscritto a parlare. Ne

ha facoltà.

CONSIGLIERE ROMANO:

Grazie, Presidente. Io colgo con particolare favore ed apprezzamento l’iniziativa del collega

Monaco che ha inteso portare all’attenzione del Consiglio regionale la questione della

riorganizzazione del sistema sanitario regionale, con particolare riferimento alla ipotesi, prevista

nella programmazione, di accorpamento delle strutture di Campobasso e di Larino. Quindi a lui

va il merito di aver riportato questo tema, offrendo la possibilità di una discussione che,

evidentemente, parte da questo argomento, ma non può che abbracciare l’intera materia

sanitaria. Il collega Sabusco ne ha tratteggiato uno degli aspetti sintomatici che denotano un

gravissimo allarme sociale, non soltanto tra gli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto tra la

popolazione e i pazienti. Io non so se il Presidente della Regione, Commissario, o l’Assessore

alla Sanità al quale, al pari del collega Monaco, riconosco una disponibilità in termini di dialogo,

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non so se sono in grado già in questa seduta di poter fare una ricognizione dello stato dell’arte e

preannunciare anche decisioni che sono in procinto di essere assunte. Ma troverei che, se ci

fosse questa disponibilità, sarebbe un fatto assolutamente positivo. E’ evidente che, allorquando

temi di questa portata sfuggono ad un confronto trasparente nella sede istituzionale del

Consiglio regionale, si creano anche delle polemiche ed una pericolosa involuzione del dibattito

che coinvolge anche figure di vertice istituzionale. Penso a quello che alcuni giornali hanno

riportato con riferimento al sindaco di Campobasso che sembrerebbe cadere dalle nuvole

rispetto all’ipotesi di un trasferimento di alcune unità del Cardarelli verso la Fondazione

Cattolica. Ma penso anche a tutta quella enorme partita che riguarda la gestione della Università,

della Facoltà di Medicina, con riferimento ad una serie di provvedimenti che hanno individuato,

nelle figure di professori universitari, i responsabili di unità operative semplici o complesse. A

fronte di questo non si possono non segnalare anche le implicazioni di carattere finanziario dei

provvedimenti di rottamazione che pure l’Azienda sanitaria sta ponendo in essere e, accanto a

queste, la denuncia, da parte degli operatori e delle famiglie dei pazienti, riferite alla

sospensione, ad esempio, del servizio di nutrizione clinica presso l’ospedale Cardarelli. Sono

queste solo alcune delle questioni che evidentemente non hanno, per parte mia, la pretesa di

essere esaustive di tutti i problemi che ci sono. Potrei citare il problema della riabilitazione, il

problema dell’attuazione delle residenze sanitarie assistite, il problema dell’integrazione tra

pubblico e privato. Io credo che va colto questo spunto che ci viene offerto dalla mozione del

collega Monaco per fare finalmente chiarezza, se del caso anche attraverso la fissazione di una

seduta monotematica, eventualmente anche nella sede della Commissione, per poter

effettivamente realizzare un momento di confronto istituzionale vero, nell’interesse certamente

di un rapporto tra lo Stato e la Regione, cioè tra il Consiglio regionale e lo Stato rappresentato

dal Presidente Commissario delegato, e soprattutto del mondo medico, dei pazienti e dei

cittadini che si ritrovano a subire l’allarmismo che troppo spesso è giustificato da una mancanza

di conoscenza dei provvedimenti che deriva da un non trasparente rapporto tra chi decide e chi

subisce quelle decisioni. Grazie.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

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Ha chiesto la parola il Consigliere Petraroia. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE PETRAROIA:

Io intanto dichiaro il mio voto a favore della mozione per come è stata riformulata e ritengo che

rappresenti un elemento utile per costruire una soluzione equilibrata e armonica in difesa

soprattutto della sanità pubblica in questo nostro territorio regionale e per restituire armonia al

territorio del Basso Molise che oggettivamente è quello più penalizzato rispetto anche alla

ripartizione dei posti letto complessivi della regione Molise. Mi pare oggettivamente illogico che

un presidio ospedaliero come quello di Larino, che sta nei pressi del San Timoteo di Termoli, per

l’organizzazione del sistema sanitario, in contrasto con la legge regionale numero 34 del 2008 e

con i piani operativi che sono stati firmati a suo tempo, il 27 marzo del 2007, è stato, con una

scelta quindi adottata in contrasto con gli atti di pianificazione, accorpato al Cardarelli e non

messo a disposizione di un’idea di programmazione che doveva rispondere alle necessità e alle

esigenze del territorio del Basso Molise. Pertanto, mi pare che questo documento, che noi ci

stiamo apprestando a votare, può significare anche un aiuto nella predisposizione della bozza del

Piano sanitario regionale. A questo proposito io voglio ringraziare in anticipo il Commissario ad

acta che ci metterà a disposizione la bozza del Piano sanitario che è già stata trasmessa in Giunta

regionale dal sub Commissario in data 25 febbraio del 2012 e che dovrebbe essere messa per

l’appunto a disposizione della Quarta Commissione e di tutti i Consiglieri regionali, perché la

tempistica con cui bisogna adottare questo provvedimento nuovo che andrà a ridisciplinare tutto

l’assetto del sistema sanitario del Molise, è una tempistica di gran lunga più rapida rispetto a

quella normale, in quanto essendo una regione sottoposta alle regole del Piano di rientro dal

debito, quel Piano sanitario sarà adottato con un provvedimento del Commissario ad acta, anche

se su questo aspetto c’è una sentenza della Corte Costituzionale, la 361/2010, che è stata

ricordata anche sabato mattina dal Presidente del TAR Zaccardi, che in qualche modo ha

richiamato la Regione a legiferare in questo settore se si vuole che poi nei pronunciamenti che fa

il Tribunale Amministrativo si tenga conto di quelli che sono gli ordinamenti che attribuiscono

competenze specifiche allo Stato, alle Regioni. Ai sensi dell’articolo 120 della Costituzione, il

potere legislativo non può essere delegato dallo Stato al Commissario ad acta, perché il potere

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legislativo la Costituzione lo assegna alle Regioni e non lo assegna al Governo nazionale rispetto

alle funzioni di Commissario ad acta. Questo è stato riportato anche nella sentenza con la quale il

TAR ha accolto il ricorso del Comitato Vietri di Larino e ha dato torto alla Regione, nel senso

che ha dato torto al Commissario ad acta. Il 12 ottobre ci sarà l’udienza di merito e poi,

evidentemente, c’è il Consiglio di Stato, però per il momento la sentenza della Corte

Costituzionale ha detto che il Commissario ad acta non aveva questo tipo di prerogativa. A me

non interessa fare il ragionamento sui passaggi pregressi, a me interessa cercare di ricostruire un

quadro di organicità dove sulle vicende della sanità, a partire dal nuovo Piano sanitario

regionale, le Amministrazioni locali, la Regione e quant’altro in un regime di cooperazione e di

collaborazione con le strutture del Ministero… Personalmente ho avuto un incontro con il

Ministro della Sanità il 28 e abbiamo discusso ampiamente anche di questo argomento, perché ci

sta un vulnus che è di carattere democratico che non attiene solo al Molise, ma attiene a tutte le

regioni che sono sottoposte al regime derogatorio per i Piani di rientro, che materialmente c’è un

esautoramento della normativa che danneggia gli operatori locali, le Comunità locali e le Regioni

che non hanno la possibilità di incidere sull’assetto di programmazione del settore più importante

che c’è sul territorio, quindi ho posto una questione che è una questione di principio rispetto alla

quale ho sollecitato e invitato anche il Governo ad individuare dei meccanismi che possono

essere meccanismi di carattere correttivo, perché è inutile lamentarsi soltanto di quello che non

funziona o cercare di prendersi la bandierina di un pezzo di sanità che risponde a logiche di

campanile o a strutture private e magari non avere un disegno di carattere comune. Come mi

ricordava in epoca lontana una delle persone che abbiamo ricordato stamattina nella

commemorazione, il compianto dottor Lorenzo Guglielmi che, quando avevo i pantaloni corti lui

da dirigente della Regione che doveva controllare i DRG (Diagnosis Related Groups -

Raggruppamenti Omogenei di Diagnosi) nella sanità, diceva: “Se vogliamo difendere come

sinistra la sanità pubblica, dobbiamo vigilare e avere sempre delle controproposte, altrimenti la

sanità pubblica ci sarà portata via da un insieme di clientele per un verso e di spostamento verso

il privato dall’altro”, che poi è quello che è successo nei venti anni successivi. Se questo è il

tema, dobbiamo cercare di ricostruire un quantum sulla base dei 575 milioni di euro che ci

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vengono assegnati da Roma, sulla base delle risorse rivenienti dalle addizionali, dalle tasse, dalle

imposte locali e con questo 100 dobbiamo difendere prioritariamente la sanità pubblica della

regione Molise e dobbiamo valorizzare la sanità privata di eccellenza e di qualità che dà quelle

prestazioni e quei servizi che non sono disponibili nella sanità pubblica, ma deve essere di

implementazione e di aggiunta, non deve essere di sostituzione, altrimenti è chiaro che io sono

preoccupatissimo del documento che ha fatto l’Ordine dei Medici. In questa regione non c’è più

una sola sede di emodinamica che funziona H24 e 7 su 7. Se l’Ordine dei Medici fa una nota di

questo genere, significa che come è successo anche ad un dipendente della Regione che è morto

di infarto il 3 marzo, può capitare a chiunque, può capitare a un sessantacinquenne di Agnone,

può capitare a un ragazzo di 29 anni, perché siamo l’unica regione in Italia che non è attrezzata

per un piano per le malattie cardiovascolari. Su questi argomenti dobbiamo cercare di metterci

d’accordo, di capire, ma attraverso una costruttività e un senso di responsabilità. Se quelle sono

le risorse e queste sono le strutture, se dobbiamo dare soldi alla Cattolica, la Cattolica deve

assumere i cardiochirurghi, deve mettere a disposizione i cardiologi, deve mettere a disposizione

le macchine per l’emodinamica, deve mettere un funzionario che è capace di far funzionare una

macchina cuore - polmone che hanno comprato con i soldi nostri e che non possono far

funzionare perché non c’è un tecnico in grado di farla funzionare. Se questo è il tema, noi gli

dobbiamo dare delle risorse perché ci dà un servizio che le strutture pubbliche non sono in grado

di offrire in questo territorio. Se invece vogliamo fare delle operazioni dove il tema sono le

questioni immobiliari, la costruzione etc., su questo tema non c’entra assolutamente nulla, allora

mi voglio augurare che il Commissario ad acta e l’Assessore regionale alla Sanità trasmetta a

tutti i Consiglieri la bozza sapendo che si tratta di bozza elaborata dalla struttura del sub

Commissario e non è un documento, giusto per una questione di correttezza anche in termini

politici, predisposto dalla Giunta regionale, è un documento tecnico predisposto dalla Struttura

commissariale, però su quel documento dobbiamo aprire il confronto, perché altrimenti qui

cominceranno gli scontri tra territori e tra strutture e ognuno comincerà a dire che si licenziano le

persone, che si formano i comitati, che cominciano ad attrezzare situazioni di conflittualità e di

contrasto che non ci aiutano a trovare una soluzione seria per tutto il sistema che deve tener

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conto dell’equilibrio complessivo e della quantità di soldi che ci vengono messi a disposizione

dal nazionale. Per fare questo serve che la Quarta Commissione possa cominciare ad avere

trasmessa questa nota, fermo restando che è competenza della Giunta regionale continuare a

lavorare per apportare modifiche, per attivare eventualmente anche confronti con le

organizzazioni sindacali, con i comitati spontanei che si stanno battendo sul territorio, con le

comunità locali, nel senso che nessuno può precludere, però almeno abbiamo un testo su cui

siamo chiamati a lavorare per cercare di fuoriuscire dalla situazione del Piano di rientro, se ne

abbiamo la possibilità in termini finanziari, anche se in qualche modo questo obiettivo non è così

ravvicinato. È vero che il 2011 si è chiuso con 37 – 38 milioni, quindi cominciamo a vedere che

le cose vanno per il meglio in termini strettamente finanziari, ma c’è un problema di risposte di

servizi e di qualità del sistema di cui pure ci dobbiamo far carico. Non è che possiamo far

passare che si assumono i lavoratori interinali e nella sanità ci stanno quelli di serie A e quelli di

serie B, dobbiamo chiedere al Governo che ci possano sbloccare il turn over e dare la possibilità

alla gente di poter essere assunta e di poter lavorare regolarmente con un contratto, né possiamo

far passare il sistema che alla Fondazione Giovanni Paolo II… Vogliamo capire: si rispetterà il

contratto nazionale dei medici o del personale sanitario, o si farà un contratto come quello che ha

fatto Marchionne da un’altra parte per cui le prestazioni non saranno più quelle che sono

garantite intere dalla contrattazione collettiva? Anche su questi temi dobbiamo cercare di avere

elementi di riscontro. Su questo voto a favore della mozione, ma invito formalmente l’Assessore

alla Sanità, ma ovviamente il Presidente della Giunta nella sua veste di Commissario ad acta, a

metterci a disposizione la bozza di Piano sanitario con quelle accortezze e senza voler caricare di

significato politico un documento che oggi è semplicemente una elaborazione di carattere

tecnico.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Ha chiesto la parola il Consigliere D’Aimmo. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE D’AIMMO:

Grazie, Presidente. Ovviamente la discussione in materia sanitaria non si può ridurre, sulla

scorta di una mozione fatta dal Consigliere regionale Monaco. Materia che, oramai, non a caso

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assorbe il 65, il 70% del bilancio regionale. Pertanto il tema necessita che venga affrontato nei

dettagli con discussione ampia ed approfondita negli aspetti peculiari. E’ vero che

l’amministrazione regionale ha, in qualche modo, nel tempo, ereditato una situazione con i

presidi ospedalieri presenti sul territorio. Ma proprio in relazione a quello che diceva poc’anzi il

Consigliere regionale Petraroia, sulla base anche di importanti fondi a disposizione, la sanità

dovrebbe in qualche modo essere rivista nel suo complesso, anche perché con 6 strutture

pubbliche ospedaliere, 3 case di cura, 2 centri di eccellenza, non possiamo avere 60 o 70 milioni

di euro di mobilità passiva. Ovviamente c’è da discuterne in maniera approfondita, più allargata.

Mi auguro che ci sia il tempo, anche in relazione al commissariamento in cui la Regione Molise

si trova, in modo da avere a disposizione materiale e discuterne in maniera molto approfondita,

sempre per l’interesse del paziente e dei nostri corregionali. Grazie.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Se non ci sono altri interventi, il Presidente Iorio chiedeva la parola. Ne ha facoltà.

PRESIDENTE DELLA GIUNTA, IORIO:

Intervengo brevemente perché qualche chiarimento sulla mozione devo darlo. Se vorrà

l’Assessore integrerà ulteriormente la risposta per la posizione della Giunta. Sono favorevole

all’approvazione della mozione. Onestamente abbiamo già anticipato la nostra posizione, anche

in un incontro recente con gli operatori sanitari dell’ospedale di Termoli. Voglio, però, fare una

premessa. Vorrei esprimere le ragioni del perché c’è stato questo accorpamento differenziato.

Per onestà intellettuale devo riconoscere di aver ricercato, nelle proposte che chiedevano il

ripristino di una situazione coatta, quella che stiamo attuando in questo momento, delle valide

ragioni che però andavano inserite limitatamente in una problematica che solo marginalmente è

toccata e che in qualche modo resta comunque da definire nella pianificazione futura, cioè

quella del bacino di utenza che obiettivamente deve essere riequilibrato, anche in termini di

servizi, ma che nulla ha a che vedere con l’idea della funzionalità collegata tra il Cardarelli e il

Vietri, piuttosto che tra Termoli e il Vietri. Obiettivamente l’idea di sganciare l’ospedale di

Larino dalle problematiche organizzative, solamente organizzative, dell’ospedale di Termoli,

l’avevo vista come una soluzione che potesse intanto alleggerire una certa conflittualità di

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origini, in termini positivi diremmo territoriali, in termini negativi diremmo campanilistici, tra

due ospedali che vedevano una difficoltà, in termini anche di scontro, degli spostamenti e dei

servizi, favorendo la crescita. L’obiettivo che rimane ancora valido nella pratica, e che

comunque non è impedito dalla decisione che attuiamo stamattina, è far colloquiare

funzionalmente l’ospedale di Larino con il Cardarelli. L’ospedale Cardarelli è comunque

l’ospedale regionale più disponibile a poter organizzare funzionalmente alcuni servizi che

devono essere valorizzati anche nell’ospedale di Larino (vedi per esempio la riabilitazione che

in qualche modo significava trasferire sostanzialmente a Larino i servizi di riabilitazione rispetto

a quelli offerti dall’ospedale Cardarelli). Funzionalmente era molto importante anche il

trasferimento di alcune attività specialistiche dal Cardarelli, dove potevano essere in qualche

modo anche superflue, presso l’ospedale di Larino. Quindi l’obiettivo per il quale si era fatta

questa operazione, era un obiettivo che mirava a salvaguardare ed implementare l’offerta

sanitaria dell’ospedale Vietri di Larino, e non l’inverso. Naturalmente c’era un problema da

chiarire ed era proprio quello del bacino di utenza che andava corretto in quanto nel Piano si

faceva riferimento a questo dato. Questo dipende dalla nostra volontà. E’ un problema

differenziato rispetto alla funzionalità del collegamento tra i due ospedali, anche perché i

cittadini molisani, ovunque sono, vanno a curarsi dove vogliono: non è che siccome sono di

Larino, che è funzionalmente collegato a Campobasso, invece di andare a Termoli devono

venire a Campobasso. Non è così perché possono andare da tutte le parti. Ben venga una

mozione che chiarisce questo aspetto e che dia un messaggio chiaro sul perché è stata attuata

questa fusione di funzionalità: il rafforzamento di Termoli ed anche il rafforzamento di Larino

che trae beneficio dalla funzionalità collegata con il Cardarelli di Campobasso. Mi riferisco alla

psichiatria infantile, mi riferisco a tutta una serie di attività di cui si era discusso e che potevano

in qualche modo meglio rappresentarsi nella soluzione finale. Sono favorevole, per cui voto a

favore della mozione. Per quanto attiene la discussione che è stata posta sulla questione della

Cattolica, stiamo studiando una ipotesi di migliore riorganizzazione del sistema del rapporto

Cattolica - Cardarelli per alcuni servizi specifici. Abbiamo anche immaginato, sul piano tecnico,

e non è né una decisione politica, né una decisione assunta, sulla quale sicuramente ritorneremo

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anche in Consiglio regionale o in Commissione, la possibilità di riorganizzare definitivamente i

servizi che possono essere trasferiti, per un’ottica di migliore funzionalità ed economicità, anche

migliore qualità per il futuro, alla Cattolica. Si è parlato di ostetricia ginecologia, di ospedale di

genere, tutta una serie di cose di cui si sta discutendo da tempo; se ne è parlato anche in alcuni

convegni. In più si stanno mettendo a frutto alcune opportunità: utilizzare parti della struttura

della Cattolica che sono libere, nel senso che non occupate, per gestirle funzionalmente come

ASREM, non come Cattolica, per migliorare l’implementazione di alcuni servizi. Un servizio,

citato dal Consigliere Petraroia prima, potrebbe essere quello dell’attività cardiochirurgica con

tutte le implementazioni che questa comporterebbe e comporterà per avere un’unica unità

operativa, chiamiamola così, fondendo insieme, perché gestionalmente è possibile, le due

strutture, lasciando l’ASREM autonoma per alcune funzioni e la Cattolica autonoma per altre

funzioni, e dando così al cittadino maggiore qualità in una prestazione emergenziale quale è

quella della patologia cardiaca acuta che interessa il cittadino per la cura che riceve, non

interessa né dove la fa, né chi la fa, tanto chi paga è sempre lo stesso. Paga il pubblico e ci

dobbiamo preoccupare di offrire al meglio un servizio che, diviso, potrebbe indebolirsi sia da

una parte che dall’altra. C’è da dire però che la struttura ospedaliera ha bisogno di un

adeguamento sismico obbligatorio secondo le normative vigenti, adeguamento sismico che in

qualche modo si stava anche studiando come possibilità di intervento. Questo intervento, quando

si dovesse trovare anche la possibilità del finanziamento, richiede un impegno di circa 80

milioni di euro solo per la messa in sicurezza dal punto di vista sismico, e mi riferisco all’ala

alta del Cardarelli. Questa è una considerazione che si fa all’interno di un discorso che

sicuramente va verificato in maniera più articolata. Stiamo studiando quale può essere la

soluzione, il punto di arrivo su un equilibrio gestionale tra Cattolica e Cardarelli per migliorare

l’offerta sanitaria dell’area di influenza, anche a livello regionale per alcuni servizi, senza

depotenziare né il Cardarelli in quanto tale e né la Cattolica, ma utilizzando delle sinergie che

sono poi alla base anche della nostra legge attualmente vigente che ci obbliga addirittura ad

andare in questa direzione. Questa è l’idea. Naturalmente per raggiungere delle decisioni in

questo settore così delicato, così problematico, così importante per i riflessi che ha sulla

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pubblica opinione, perché i cittadini sono molto attenti sull’offerta sanitaria che si sta

preparando, è impossibile che si possa ragionare sulla soluzione di una problematica senza avere

dei dati tecnici sui quali ragionare. E questo è stato il motivo per cui tecnicamente ci sono stati

incontri tra l’ASREM e la struttura della Cattolica per verificare la fattibilità di un percorso di

questo genere. Se dovesse diventare una decisione lo sarà, ascoltando anche il Consiglio

regionale, pur rimanendo nella possibilità di operare delle scelte che vadano nella direzione

indicata. Il potere della struttura commissariale non ho mai ritenuto dovesse essere avulso dalla

decisione politica. Noi abbiamo discusso in molte sedute monotematiche questa questione in

Consiglio regionale. Qui devo essere più franco del solito: è facile trovare l’unanimità su

documenti che non definiscono nella sostanza alcune scelte; poi l’unanimità si rende difficile

quando le scelte si vanno a concretizzare. E’ facile sostenere la tesi di tutti i comitati di protesta

che siano di Agnone, che siano di Larino, che siano di Venafro, dopo di che, però, diventa

difficile essere conseguenti sulle scelte operative che si devono fare in questa fase. Sono tra

quelli che non ritiene che il Commissario possa decidere indipendentemente dalla valutazione

politica del Consiglio regionale in termini di Piano sanitario. Devo ritenere che è una mia idea,

non è l’idea del Governo di prima, di adesso o di quello ancora precedente a quello di prima: il

Commissario avrebbe questo potere indipendentemente dalla norma legislativa costituzionale

che invece affida al Consiglio regionale il potere di programmare la sanità. Mi trovo nella

condizione di essere un Commissario non atipico perché i Presidenti delle Regioni in Piano di

rientro sono tutti Commissari e non a caso anche la coincidenza della nomina del Commissario

con il Presidente è stata una interpretazione legislativa del Patto per la Salute che non viene

derogata in nessun caso, nonostante le richieste di far arrivare in questa Regione un

Commissario tecnico che decida sulle nostre decisioni. Noi stiamo rifacendo il Patto della Salute

entro il mese di aprile perché anche queste procedure dei Piani di rientro sono tutte conseguenti

al Patto che le Regioni hanno fatto con il Governo in cui ognuno cede una parte della propria

autonomia, le Regioni per quanto riguarda il rispetto di alcune scadenze e lo Stato per quanto

riguarda il rispetto della certezza dei finanziamenti per i tre anni del Patto della Salute. Quindi

all’interno di queste regole sicuramente si porrà, come ho già posto in sede nazionale, il

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problema dei poteri del Commissario perché le sentenze del TAR sono legittime quando

diventano operative a livello di TAR e di Consiglio di Stato, ma sicuramente sono in contrasto

netto con quella che è l’idea dei commissariamenti che non sempre corrisponde alle esigenze

della decisione politica. Ci potremmo trovare nel caso in cui un Consiglio regionale decida di

non chiudere nessuna struttura ospedaliera, di conservare tutto come è, e lo può fare dal punto di

vista legislativo; dall’altra parte ci dice la norma che regolamenta il commissariamento che se

non rispetti alcuni indici, alcuni standard, alcune altre questioni, vieni penalizzato fino al punto

di decadenza. Vedete che lo stridore delle norme è notevole anche in questo settore. Io credo che

sia il caso di discutere sulla questione del Piano sanitario in maniera approfondita e anche in

sede di Commissione dove è più facile un dialogo. La bozza che è stata trasferita al

Commissario è la bozza dei sub Commissari, non della struttura commissariale perché io ancora

non la verifico nei punti essenziali. Sinceramente da Commissario non mi sono ancora espresso

sulla bontà o meno della proposta che mi è stata rivolta, che necessita, con tutte le precauzioni

che ho detto prima per la validità, di essere comunque definita quando viene firmata e quindi

condivisa dal Commissario. Allora sarebbe utile discutere in Commissione, partendo da una

bozza tecnica, non della Struttura commissariale, ma di due sub Commissari, implementarla con

un ragionamento di prospettiva, magari augurandoci che possiamo, pur nella modificazione,

entro i limiti che la ragionevolezza ci consente di realizzare, arrivare ad un livello concordato.

Dopo di che credo che diventa anche più facile che il Piano sanitario possa essere vistato dal

Commissario e condiviso dal Consiglio regionale che darebbe sicuramente più forza al

Documento di programmazione, quanto meno eliminerebbe i TAR dai nostri percorsi. In questi

termini sono favorevole all’approvazione di questa mozione e favorevole anche all’apertura di

questo dialogo in Commissione sulla bozza del Piano sanitario in discussione.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Ha chiesto la parola il Consigliere Sabusco. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE SABUSCO:

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Prendo atto delle dichiarazioni del Presidente, sono soddisfatto e ho inteso, però, che anche il

trasferimento di un solo posto letto dal Cardarelli a Cattolica verrà dopo l’approvazione, la

discussione, l’esame del Piano sanitario regionale.

PRESIDENTE DELLA GIUNTA, IORIO (Interloquisce fuori microfono):

Piano sanitario o decisione.

CONSIGLIERE SABUSCO:

Comunque in Consiglio regionale.

ASSESSORE DI SANDRO (Interloquisce fuori microfono):

Anche perché lo vai a scrivere nel Piano sanitario regionale.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Ha chiesto la parola il Consigliere Monaco. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE MONACO:

Ho apprezzato l’intervento e l’apertura del Presidente della Giunta e dell’Assessore competente e

li ringrazio per questo. Vorrei solo aggiungere che questa apertura si deve concretizzare nei fatti,

in una discussione ampia e importante anche in sede di Commissione, perché credo che il

Consiglio regionale debba essere investito in toto e in pieno di questa situazione che riguarda la

collettività molisana. Grazie.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Si procede alla votazione della mozione, a firma del Consigliere Monaco, con il testo del

dispositivo integrato all’unanimità da tutti i Consiglieri.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

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COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA IN ORDINE AI LAVORI

DELL’ASSEMBLEA. COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA

REGIONALE IN MERITO ALLA GARA DI APPALTO DELLA COST RUENDA

TRATTA AUTOSTRADALE DENOMINATA “TERMOLI – SAN VITTO RE”.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Passiamo alla successiva mozione ricordando che per un’emergenza istituzionale saremo

costretti a chiudere il Consiglio al massimo alle 13,15 per consentire a tutti di poter raggiungere

Venafro e se siete d’accordo (lo anticipo così evitiamo anche di dover formalizzare in

Conferenza dei Capigruppo) io direi che aggiorniamo al prossimo martedì - se il Presidente è

presente - l’ordine del giorno, integrandolo con tutte le mozioni e le interrogazioni che sono

pervenute in modo che cercheremo di chiudere definitivamente questo capitolo, chiaramente in

ordine di arrivo, quindi le metteremo in coda, così avremo un ordine del giorno complessivo e

nello stesso tempo sollecito anche le Commissioni. So che hanno molti provvedimenti in itinere,

stanno lavorando molto anche nel recupero dei provvedimenti che sono decaduti

automaticamente nella precedente legislatura, in modo che daremo un po’ di tempo alle

Commissioni per poter operare anche in giornate consecutive, non necessariamente in un’unica

giornata, così per la fine del mese cercheremo di attivarci per approvare anche provvedimenti

legislativi quanti più è possibile, quindi un sollecito, i provvedimenti già pronti, vi inviterei a

discuterli con una certa sollecitudine, non perché non siano importanti le mozioni e le

interrogazioni, ma sarebbe anche opportuno procedere. Presidente, volevo chiederle se Lei il

prossimo martedì è presente, in modo che vorremmo toglierci le interrogazioni e le mozioni per

poi dedicarci in sedute successive ai provvedimenti. Noi fissiamo il 13, nell’eventualità dovesse

esserci qualche problema, possiamo spostare il Consiglio alla prossima settimana per chiudere

questo argomento.

PRESIDENTE DELLA GIUNTA IORIO:

Volevo dare un’informazione: ho ricevuto poc’anzi la notizia che l’Amministratore delegato

della Società Autostrade del Molise ha trasmesso formalmente al Ministero delle Infrastrutture il

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via libera per l’avvio della gara fatta salva l’aggiudicazione, con il che è terminata dal punto di

vista tecnico la procedura che potrebbe consentire al Ministero dei Lavori Pubblici, così come si

era già impegnato a fare, di portare definitivamente al CIPE l’avvio della gara per

l’aggiudicazione dei lavori.

CONSIGLIERE TEDESCHI (Interloquisce fuori microfono ):

Posso intervenire?

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Non c’è discussione sulle comunicazioni. È una comunicazione che il Presidente può fare, a

norma di Statuto, in qualsiasi momento.

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MOZIONE, A FIRMA DEI CONSIGLIERI MONACO, DI LAURA F RATTURA, DI

DONATO, CHIERCHIA, ROMANO E CIOCCA, RELATIVA AL FIN ANZIAMENTO

DELLA LEGGE REGIONALE N. 16/2009 SULLE COOPERATIVE. ESAME

PARZIALE. RINVIO. AGGIORNAMENTO DEI LAVORI E CHIUSU RA DELLA

SEDUTA.

PRESIDENTE PIETRACUPA:

Consigliere Monaco, illustri la mozione, poi verificheremo se abbiamo i tempi per poterla

affrontare oggi o dobbiamo rinviarla alla prossima seduta. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE MONACO:

Grazie, Presidente. Come Lei ben sa, la realtà cooperativa fornisce un contributo importante allo

sviluppo sociale ed economico di questo territorio promuovendo la partecipazione e l’inclusione

di giovani, donne e anziani e favorendo una crescita economica equilibrata. Il suo valore è

sancito dalla Costituzione e l’ONU ne ha riconosciuto i meriti e le potenzialità proclamando il

2012 come anno internazionale delle cooperative. I dati nazionali parlano di una crescita del

settore cooperativo superiore a quella delle imprese tradizionali, riconoscendo di fatto il valore

crescente nell’occupazione in settori molto importanti come la sanità e i trasporti. Anche in

Molise il movimento cooperativo rappresenta un segmento rilevante nell’economia regionale,

dando sicuramente occupazione a oltre 4000 mila addetti ed operando in campi decisivi, socio -

sanitario, agricoltura e commercio. La Regione Molise riconosce la funzione sociale del

contributo delle cooperative come strumento di crescita del territorio e a tal proposito ha

emanato una legge, la numero 16 del 2009, allo scopo di promuovere lo sviluppo e il

rafforzamento. Tuttavia, senza adeguati finanziamenti, essa rimane una lettera morta, una carta

di intenti, chiacchiere insomma, che certo non aiuta né incoraggia la crescita di questo

importante settore. Al di là di un limitato finanziamento previsto per l’anno 2010, nulla è stato

fatto per dare un aiuto concreto a questo settore. Per questo motivo noi come Consiglieri di

centro - sinistra abbiamo proposto un emendamento in sede di Finanziaria 2012 che impegna la

Giunta a sostenere lo sviluppo della cooperazione attraverso il finanziamento dell’articolo 15

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della legge regionale numero 16 del 2009. Tuttavia, perché questo si traduca in un aiuto efficace

alle imprese cooperative, è fondamentale che tale finanziamento sia cospicuo. Per questo motivo

abbiamo presentato questa mozione che impegna la Giunta a stanziare non meno di 200 mila

euro a favore delle cooperative, come richiesto dalle stesse organizzazioni regionali. Inoltre la

mozione impegna la Regione a finanziare anche gli articoli non previsti nell’emendamento della

legge 16 del 2009, quale l’istituzione di un fondo di rotazione per la capitalizzazione delle

imprese cooperative e l’istituzione di un fondo per gli investimenti e il sostegno alla nascita di

nuove imprese cooperative ed infine il sostegno a Consorzi e fidi per la cooperazione. Qui mi

rifaccio anche alle dichiarazioni dei Presidenti delle varie cooperative. Ne porto ad esempio una

per tutte: il Presidente della AGC, il dottor De Fenza Agostino, che notoriamente non siede sui

banchi di questa parte politica, ha affermato, sono parole testuali: “Unitariamente, come

Alleanza delle Cooperative Molisane pretendiamo dalla politica regionale atti concreti e non più

annunci o spot elettoralistici privi di contenuto. Chiediamo anche che nel Molise il 2012 sia

davvero l’anno della cooperazione”. Qui non si tratta di proposte che vengono da uno

schieramento piuttosto che dall’altro, qui si tratta di dare un contributo serio alla crescita di un

movimento, che è quello delle cooperative, che fornisce occupazione e sviluppo a questa regione

ed è probabilmente l’unico settore che non ha avuto una flessione, anzi nel corso di questi anni

ha visto addirittura accrescere i propri addetti e le proprie funzioni. Grazie.

[DURANTE L’INTERVENTO DEL CONSIGLIERE MONACO, HA AS SUNTO LA

PRESIDENZA IL VICEPRESIDENTE MARINELLI]

VICEPRESIDENTE MARINELLI:

Il Presidente aveva stabilito che i lavori del Consiglio dovessero terminare entro le 13,15 per

permettere a tutti noi di partecipare alle esequie dell’ingegnere Ottaviano. Attualmente si è

iscritto a parlare solo il Consigliere De Bernardo. Se c’è qualche altro Consigliere collega che

intende iscriversi lo faccia ora, in modo che ci organizziamo per cercare di terminare entro le

13,15, altrimenti sarò costretto ad interrompere il Consiglio e ad aggiornarlo a martedì prossimo.

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E’ iscritto anche il Consigliere Petraroia, il Consigliere Niro, l’Assessore Scasserra che

risponde. Il Consigliere Di Pietro è d’accordo con me: interrompo il Consiglio e lo aggiorno a

martedì prossimo. Invito le Commissioni a rivedere tutti gli argomenti. Io come Assessore al

Turismo avevo sette o otto delibere di Giunta che sono state poi sospese, in maniera tale che le

possiamo riproporre per cercare di mandarle avanti. Quindi è un invito che faccio a tutti i

Presidenti delle Commissioni. Grazie. Il Consiglio è aggiornato a martedì prossimo alle ore

9,30.

(Il Consiglio è sciolto alle ore 12,55)