C

Consiglio Nazionale delle Ricerche

Digitaly: percorsi di crescita per le imprese

A.Vaccarelli, S. Fabbri, G. Silvatici, C. Spinelli

IIT B4-06/2015

Nota Interna

Settembre 2015

Iit

Istituto di Informatica e Telematica

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Digitaly : percorsi di crescita per le imprese

Anna Vaccarelli, Stefania Fabbri, Gino Silvatici, Chiara Spinelli Unità Relazioni Esterne Media e Comunicazione

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1   Premessa  ...............................................................................................................................  3  

2   Numeri  della  digitalizzazione  .................................................................................................  3  

3   Perché  digitalizzare  ...............................................................................................................  4  

4   Il  Registro  .it  e  le  imprese  ......................................................................................................  4  

5   Il  Progetto  .............................................................................................................................  6  5.1   Gli  eventi  .....................................................................................................................................  7  

6   Naming,  immagine  coordinata  e  comunicazione  ....................................................................  7  

7   Il  materiale  formativo  ..........................................................................................................  13  

8   Il  protocollo  d’intesa  ...........................................................................................................  14  

9   L’evento  di  lancio  ................................................................................................................  14  

10   Situazione  attuale  e  sviluppi  futuri  ....................................................................................  15  

11   Allegati  ..............................................................................................................................  16  11.1   Allegato  1  ................................................................................................................................  17  11.2   Allegato  2  ................................................................................................................................  30  11.3   Allegato  3  ................................................................................................................................  36  11.4   Allegato  4  ................................................................................................................................  44  11.5   Allegato  5  ................................................................................................................................  49  

 

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1 Premessa  L’Italia è il Paese europeo con più alto numero di PMI che, con i loro 4 milioni, rappresentano più del 99% delle aziende italiane e producono circa il 70% del fatturato, dando lavoro all’80% degli occupati del nostro Paese. In particolare, il 95% delle imprese ha meno di 10 addetti e impiega il 47% dell’occupazione totale. Le imprese senza lavoratori dipendenti – prevalentemente impegnate nel settore dei servizi – sono circa 3 milioni e corrispondono al 65% del totale delle imprese attive. La crisi economica sta portando le piccole imprese italiane a rivedere il loro modo di fare business, cercando nuovi mercati e nuovi orizzonti per il proprio futuro.

2 Numeri  della  digitalizzazione  La digitalizzazione delle imprese è un argomento che negli ultimi anni viene visto come fattore fondamentale per l’uscita dalla crisi per le aziende che hanno deciso di mettere in atto strategie competitive volte, ad esempio, all’innovazione, alla riduzione dei costi o all’internazionalizzazione. L’Italia, con 5,3 milioni di imprese attive1 al 31 dicembre 2013, è il Paese che vanta il maggior numero di microimprese e di PMI nell’Unione Europea, superando di gran lunga anche paesi più popolosi come la Germania e la Francia. La maggior parte delle aziende attive in Italia ha una veste giuridica che si adatta bene ad aziende familiari o di dimensione microscopica: si contano infatti 3,3 milioni di imprese individuali e oltre 900 mila società di persone attive. Sono invece poco più di 1 milione le società di capitale, che hanno autonomia patrimoniale perfetta (il patrimonio dei soci è separato da quello della società) e maggiori obblighi informativi, tra cui quello di depositare il bilancio in Camera di Commercio. Per misurare il livello di digitalizzazione delle PMI2 possiamo prendere in esame un recente Rapporto Istat di dicembre 2014, che rivela che, nonostante gli investimenti pubblici scarsi, le aziende investono e credono nella digital economy. Il 98,2% delle imprese italiane con almeno 10 addetti dispone di una connessione a internet (era il 96,8% nel 2013) e il 95% utilizza la banda larga fissa o mobile. L’adozione di software per la raccolta e la condivisione di informazioni per la profilazione dei clienti (CRM) è passata dal 13,3% al 28,2%. Cresce anche l’utilizzo di software per la condivisione automatica di informazioni tra diverse aree dell’impresa. Solo il 69,2% delle imprese con almeno 10 addetti dispone di un sito web (dato che sale però all’88,9% tra le imprese con almeno 250 addetti) quasi il 32% utilizza un social network (51,9% tra quelle con almeno 250 addetti). Sul fronte dell’e-commerce, aumentano le imprese che hanno venduto on-line i propri prodotti o servizi (dal 7,6% nel 2012 all’8,2% nel 2013), tanto che il fatturato complessivo generato dal commercio elettronico si attesta complessivamente al 7,1% del totale (2,3% nelle piccole imprese e 10,7% in quelle di maggiore dimensione). Nelle imprese di piccole dimensioni, al crescere del livello di maturità digitale, cresce anche la propensione all’internazionalizzazione e, in particolare, all’esportazione. Infatti, la percentuale di piccole imprese che intrattengono relazioni con l’estero – grazie all’uso maturo di strumenti digitali – è quattro volte superiore alla percentuale di quelle non digitalizzate. In particolare, solo l’8% delle piccole imprese non digitali 1 Rapporto Cerved PMI 2014 2 Rapporto "Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo"- Istat 2015

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intrattengono relazioni internazionali, contro il 17% di quelle che usano ina maniera basica il digitale e il 32% di quelle che lo usano in maniera avanzata. Inoltre, sempre al crescere del livello di maturità digitale, cresce anche di un 21% la percentuale di quelle che esportano. Inoltre la percentuale di fatturato generata dalle attività di esportazione diretta tramite commercio elettronico è in media il 24%. Esiste dunque una relazione positiva tra digitalizzazione, internazionalizzazione ed esportazione. In particolare, per le piccole imprese il digital sembra agire da facilitatore nei rapporti internazionali.

3 Perché  digitalizzare  Negli ultimi anni la digitalizzazione ha profondamente cambiato l’interazione tra sistema scientifico-tecnologico e apparato produttivo, sempre più imperniata su due risorse immateriali: l’informazione e la conoscenza. Grazie alle loro caratteristiche di pervasività, le tecnologie digitali hanno mutato il modo di produrre, di scambiare e comunicare, investendo orizzontalmente tutti i settori di attività economica e avendo come potenziali destinatarie le imprese di qualsiasi dimensione. I cambiamenti apportati dalla digitalizzazione sono stati tali da renderla una dei più potenti fattori propulsivi del sistema economico attuale. Per le PMI la digitalizzazione rappresenta una grossa opportunità non soltanto per superare l’attuale contrazione interna, ma anche per allargare il bacino di domanda e cogliere occasioni di sviluppo sui mercati esteri. Le nuove tecnologie, infatti, hanno il grande pregio di abbattere distanze e barriere commerciali, allargando gli orizzonti anche a mercati altrimenti difficili da raggiungere. Il livello di digitalizzazione delle PMI è ancora scarso e molti sono i margini di miglioramento, soprattutto con riferimento all’e-commerce ed alle attività di digital marketing, fondamentali per accrescere la notorietà dei piccoli marchi del Made in Italy nel mondo e, per tale via, le vendite realizzate sia online che offline. La digitalizzazione per le PMI resta un processo complesso che richiede, da un lato, competenze specifiche da parte delle imprese e, dall’altro, la creazione di condizioni sistemiche favorevoli a livello Paese.

 

4 Il  Registro  .it  e  le  imprese  Il processo di registrazione dei nomi a dominio sotto il country code top level domain.it (ccTLD.it) è attività peculiare del CNR fin dalle sue origini. Già nel dicembre del 1987 con la nascita del primo dominio della rete italiana (“cnr.it), IANA Internet Assigned Numbers Authority) oggi ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) riconobbe il ccTLD.it, assegnandone la gestione al Consiglio nazionale delle Ricerche in virtù delle competenze tecniche e scientifiche maturate dai suoi ricercatori, tra i primi in Europa ad adottare il protocollo Ip. Il servizio, assolto dal CNR prima attraverso l’Istituto CNUCE e in seguito dall’Istituto di Informatica e Telematica (IIT-CNR), è stato caratterizzato negli anni da un andamento a triplice velocità. A un esordio in sordina, caratterizzato da un numero esiguo di richieste di registrazione di nomi a dominio (avanzate perlopiù da enti accademici e di ricerca), ha fatto seguito – specialmente a cavallo tra la fine degli anni 90 e l’inizio del nuovo millennio- una diffusione sempre più massiccia di Internet e la conseguente crescita nel numero di nuove registrazioni di nomi a dominio. Lo sviluppo della Rete, intesa come infrastruttura non solo economica ma anche sociale e culturale ha portato il Registro ad essere nei primi posti nella classifica

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europea dei country code top level domain per numero di domini registrati. Nel febbraio/marzo 2012 il Registro .it ha commissionato un’indagine per scoprire come si pongono le piccole imprese (da 1 a 9 addetti) rispetto ai domini Internet in generale e al .it in particolare, analizzandole secondo criteri di conoscenza, comportamenti, atteggiamenti e valutazioni (http://www.nic.it/tutto-sul.it/domini-.it-e-imprese). L’analisi dei dati evidenzia alcuni punti critici:

• scarso valore aggiunto e scarsa differenziazione percepita tra .it e altri domini, se non l’italianità;

• scarsa comunicabilità del valore del dominio in sé, se non associato al prodotto o al servizio che il dominio consente di gestire (il sito, il blog, la posta, l’ecommerce);

• scarsa conoscenza del mondo Registrar, Registro.it e difficoltà nel comprendere i ruoli dei diversi fornitori di servizi, soprattutto quando viene usato il gergo “dei Registrar e del Registro”;

• scarsa cultura di cosa significhi creare una propria reputazione in rete, in senso continuativo, che porta spesso alla cancellazione del dominio non per il costo in sé, ma per mancanza di idee e visione sul futuro di quello spazio.

L’analisi delle condizioni di mercato effettuata a partire dai dati statistici elaborati dal Registro sull’andamento dei domini .it registrati (http://stats.nic.it/web-stat/) e dall’ultima analisi di mercato evidenzia che:

• i dati di registrazione dimostrano al momento un andamento che tende a compensare le cancellazioni con nuove registrazioni, segno di un mercato che è ancora in potenziale espansione, ma che non cresce con numeri elevati;

• da un’analisi più generale legata al sentiment on line e off line, emerge un elemento interessante: è la presenza on line ad essere spesso considerata necessaria, ma non il dominio;

• se ormai si è fatta strada la consapevolezza (in particolare per aziende e professionisti) che una presenza on line sia necessaria al posizionamento e all’incremento del proprio business, questa necessità non è comunque strettamente legata al possesso di un dominio;

• con la copertura mediatica che attualmente Google, Facebook e Twitter hanno si è rafforzata la convinzione già presente in buona parte del mercato che una Page su Facebook (o una presenza sui socialmedia) possa essere sostitutiva di un nome a dominio. Chi lo pensa ignora quanto il nome a dominio sia essenziale per una serie di servizi non strettamente legati all’apertura di un proprio sito (ad esempio la posta elettronica personale) o in generale correlati alla propria reputazione in rete (dall’esserci al partecipare, al farne uno strumento di vendita e di marketing) che non possono prescindere dalla propria forte presenza in prima persona con un dominio.

Le statistiche del Registro .it evidenziano che sono circa 1.200.000 le partite IVA che hanno registrato un nome .it, una quota molto bassa rispetto alle stime sul numero di imprese italiane che si aggira intorno ai 5 milioni. L’incremento della presenza delle imprese in Rete vede impegnato il Registro, ormai da anni, in azioni di comunicazione e marketing verso la piccola e media impresa italiana con messaggi mirati ad aumentare la consapevolezza dell’uso della Rete e l’utilizzo dei nomi a dominio .it

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come presidio della propria identità digitale e simbolo di Made in Italy nell’universo Internet. Una delle maggiori difficoltà delle azioni di comunicazione messe in atto dal Registro è riuscire a raggiungere il target delle PMI, molto frammentato in categorie, in maggioranza scarsamente digitalizzato e quindi non intercettabile tramite la frequentazione della Rete. Il progetto Digitaly diventa quindi particolarmente interessante, perché veicolato da una grande associazione di categoria (CNA raccoglie circa 670.000 associati) e perché permette al Registro di parlare direttamente con le imprese interessate ad un momento di formazione che le introduca o rafforzi la loro presenza sulla Rete.

5 Il  Progetto  Le imprese non digitalizzate faticano nei processi di internazionalizzazione delle loro produzioni e nel far crescere la reputation del proprio marchio oltre che del made in Italy in genere. Riflettendo su questi temi la Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) ha pensato di avviare un percorso a supporto del processo di digitalizzazione del sistema delle piccole e medie imprese italiane. Per ideare un percorso efficace ha invitato alcuni soggetti (il Registro .it, Google, Amazon e Seat Pagine Gialle) già impegnati in azioni volte a favorire la digitalizzazione a riflettere su una possibile sinergia che desse vita a un progetto congiunto. Durante i vari incontri progettuali è emersa la necessità di avviare un processo di contaminazione e di relazione tra due settori economici importanti: quello tradizionale e quello digitale. Di conseguenza si è pensato alla creazione di un percorso di approfondimento tecnico legato a momenti di relazione tra imprese, costruendo dei BtoB3 formativi per aumentare da un lato la conoscenza della materia e creare cultura digitale nelle imprese tradizionali e dall’altro individuare dei momenti di confronto tra questi due settori che normalmente non riescono ad incontrarsi, con l’intento di avviare rapporti di crescita comune. Sfruttando la capillare presenza della Confederazione sul territorio e l’elevato numero di associati (diffusi su tutto il territorio nazionale) e le competenze di alcuni tra i principali rappresentanti dell’economia digitale in Italia (Amazon, Google, Seat Pagine Gialle, Registro .it), si è ipotizzato di costituire una rete di eventi diffusi su tutto il territorio nazionale e legati tra di loro da una piattaforma web che diffonda elementi formativi e informazioni su ogni singolo evento. Il progetto si è dato l’obiettivo di riuscire a realizzare almeno 50 BtoB attraverso una Call to action che CNA rivolge a tutte le 1200 sedi sul territorio nazionale e soprattutto alle 104 sedi provinciali che possono candidarsi per la realizzazione degli incontri. Ogni territorio gode di una comunicazione integrata, di contenuti testati e forniti dai partner, di un modello verificato di confronto e di una piattaforma web che li supporta nella scelta delle imprese. Le sedi che ospitano il BtoB devono mettere a disposizione una location adeguata allo svolgimento dell’attività, inviando una comunicazione agli associati ed alla stampa locale. Ogni territorio ospitante, può anche realizzare un evento a corollario dell’iniziativa e, ove possibile, possono partecipare soggetti indicati dai partner. Accedendo alla piattaforma web dedicata al progetto, le imprese si possono iscrivere e 3 Business-to-business, spesso indicato con l'acronimo B2B, in italiano commercio interaziendale, è

una locuzione utilizzata per descrivere le transazioni commerciali elettroniche tra imprese, in opposizione a quelle che intercorrono tra le imprese ed altri gruppi, come quelle tra una ditta e i consumatori/clienti individuali (B2C, dall'inglese Business to Customer o Business to Consumer, in italiano vendita al dettaglio).

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segnalare la loro attività principale (tradizionale o digitale) ed i servizi/prodotti di cui necessitano (tradizionali) o che possono offrire (digitali) in un processo di incontro e sviluppo condiviso. Gli incontri sono combinati già con qualche giorno d’anticipo per meglio organizzare le singole attività. La struttura provinciale CNA, con un suo referente, è garante del corretto svolgimento dell’attività e offre supporto alle successive attività di confronto tra le imprese partecipanti all’iniziativa.

5.1 Gli  eventi  Ogni singolo evento è composto da due parti: una strettamente formativa e fruita attraverso gli strumenti web ad hoc costruiti o tenuta da esponenti dei partner, ove possibile, o ancora tenuta da aziende del territorio utilizzando i format forniti dal progetto. L’altra parte dell’evento è un vero e proprio business match tra imprese tradizionali ed imprese digitali. Le tematiche individuate per lo svolgimento della fase formativa sono 4 (le principali ma potranno esserne aggiunte altre e variare da sede a sede):

• Comunicazione • Social Marketing • Web Advertising • Presenza sul web e identità digitale

Le brevi sessioni formative tenute dai partner, da aziende disponibili o semplicemente fruite attraverso il web, hanno una brevissima durata, pillole di circa 15 minuti per tematica. Terminata la formazione imprese digitali e imprese tradizionali si incontrano a vari tavoli come da appuntamenti già fissati per proseguire poi con gli incontri liberi derivanti dall’andamento della giornata. Il format è dunque standard, reso evidente nella piattaforma dedicata. Gli eventi saranno promossi dalla Confederazione a tutti i livelli e dai partner attraverso i loro canali. Il calendario degli eventi è costruito in base alle disponibilità espresse da ogni singolo territorio candidato ad ospitare gli eventi stessi ed in base al quadro globale che si va delineando per garantire una distribuzione durante tutti i periodi dell’anno. Ogni singolo territorio, come prima anticipato, può anche organizzare una breve presentazione d’apertura ove è possibile coinvolgere, e raccontare, imprese che grazie all’innovazione, alla tecnologia ed all’utilizzo di strumenti digitali, hanno ottenuto delle ottime performance di crescita conquistando quote di mercato italiano e straniero. Questo per rendere ancora più efficace il messaggio da trasmettere: il digitale è un supporto vero per la crescita e lo sviluppo dell’economia italiana, delle sue produzioni e del Made in Italy.

6 Naming,  immagine  coordinata  e  comunicazione  

Una volta delineato il progetto i partner hanno cominciato a pensare al nome più adatto e alla relativa immagine coordinata. Sono state prese in considerazione varie

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ipotesi ed è stato scelto “Digitaly imprese” che racchiude in se l’obiettivo del progetto che è la diffusione del digitale nelle PMI italiane, rafforzato dal pay off “Nuovi strumenti per crescere”. Scelto il nome del progetto è stato realizzato un brief per la declinazione dell’immagine coordinata, realizzata dall’agenzia di comunicazione Nouvelle (http://www.nouvelleadv.it/) su commissione di CNA ed è stato scelto e realizzato il logo (Figura 1Figura 2).

Figura 1 Logo in positivo e negativo

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Figura 2 - Logo e pay off

L’immagine coordinata è stata declinata nella realizzazione di tutti i materiali di comunicazione necessari alla realizzazione degli incontri BtoB.

Figura 3 - cartelline portadocumenti

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Figura 4 - Blocchi notes e badge

Figura 5 - Banner

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Figura 6 - Meeting display

Figura 7 - Allestimenti conference room

Contemporaneamente alla progettazione e realizzazione dell’immagine coordinata si è provveduto alla registrazione del nome a dominio www.digitalyimprese.it e alla

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creazione del sito web. Il sito web rappresenta per questa iniziativa un punto fondamentale perché è il collettore di tutte le informazioni sul progetto, sugli eventi e qui è possibile trovare, oltre a materiale di formazione realizzato ad hoc dai partner, le modalità per candidarsi come sede ospite, iscriversi agli eventi differenziando la propria partecipazione tra offerta (da parte delle imprese digitalizzate) e domanda (dalle imprese “tradizionali). Il sito web ha una struttura semplice, dove le informazioni aggiornate in tempo reale (progetto/programma/calendario eventi) e gli strumenti sono sempre in primo piano. Le pagine interne approfondiscono i vari argomenti e si arricchiranno con contenuti formativi, presentazioni grafiche e video tutti incentrati sulla presenza digitale delle imprese. Dalla home page è possibile consultare il programma e iscriversi all’evento grazie al collegamento con Eventbrite.

Figura 8 - Home page sito web www.digitalyimprese.it

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Figura 9 - Sezione "Le imprese" del sito web

7 Il  materiale  formativo   Il materiale formativo, insieme alla presenza agli eventi, è il vero contributo dei partner all’iniziativa. Ognuno dei soggetti ha contribuito alla redazione di un insieme di pillole formative destinate al target degli imprenditori non digitalizzati con l’obiettivo di far percepire la rete come un importante sistema di opportunità di crescita per l’impresa, far scattare un interesse orientato al business e suscitare un bisogno di approfondimento, far percepire il web e il linguaggio digitale in genere come semplice e possibile e invitare le imprese a partecipare ai match di incontro e formazione. Questi contenuti, utilizzando dei format standard elaborati dall’agenzia di comunicazione, sono stati raccolti in dossier digitali (pdf stampabili), presentazioni grafiche e in video. I video sono proiettati durante ogni singolo evento nella parte di formazione, per poi esser resi accessibili ai partecipanti insieme agli altri documenti in un’area riservata del sito. Gli argomenti sono stati così suddivisi trai partner del progetto:

1. l’identità digitale – Registro.it 2. il mio nome in rete – Registro.it 3. come creare un negozio on line – Amazon 4. come gestire gli ordini e i tuoi clienti – Amazon 5. come fare crescere il tuo business – amazon 6. perché comunicare su internet - Seat PG 7. proteggere il marchio in internet - Registro.it

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Il Registro ha quindi elaborato una presentazione ad hoc (Allegato 1) per gli eventi in presenza, tre dossier digitali (Allegato 2, 3, 4) che sono stati la base della sceneggiatura (Allegato 5) delle relative video pillole formative. I video sono stati realizzati con tecnica mista foto, video e 3d parallax ed hanno una durata di circa 60”. Il contenuto di tutti i documenti, redatti in un linguaggio semplice e accattivante, è dedicato all’importanza di avere un proprio dominio per poter efficacemente comunicare il nome del proprio sito, utilizzare tutti gli strumenti (e-commerce, social, ect.) messi a disposizione dalla Rete e avere una mail personale specifica. Affidarsi ad un nome personalizzato ed unico è un prerequisito fondamentale per dare autorevolezza ai propri presidi digitali. I dossier contengono tutte le informazioni per registrare e mantenere il proprio nome e - visto che indubbiamente rappresenta per un’impresa un vero e proprio asset aziendale -proteggerlo a livello legale.

8 Il  protocollo  d’intesa  Data l’importanza del progetto è stato elaborato un protocollo d’intesa tra tutti i partner con l’obiettivo di approfondire la conoscenza dei processi di digitalizzazione da parte delle imprese in base alle seguenti azioni: • sostenere, attraverso incontri mirati, un confronto tra realtà d’impresa tradizionali e

realtà native digitali o che hanno avviato un processo di digitalizzazione; • promuovere percorsi finalizzati a trasmettere alle imprese conoscenze in materia

digitale; • realizzare iniziative di promozione e comunicazione della cultura digitale nelle

imprese tradizionali, sfruttando in tale ottica la presenza capillare della Confederazione Nazionale dell’artigianato e della Piccola e Media Impresa sul territorio nazionale e le competenze di alcuni tra i principali rappresentanti dell’economia digitale in Italia e nel mondo;

• sviluppare un ciclo di eventi e confronti diffusi su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di creare opportunità al sistema delle imprese italiano e semplificare oltre che stimolare il processo di digitalizzazione;

• stimolare il confronto tra le imprese e le istituzioni dei territori ove si realizzeranno tali incontri, ciò al fine di trasmettere l’importanza del processo di digitalizzazione come leva di sviluppo economico e dunque sociale.

Il procotollo è stato siglato dai partner al termine dell’Assemblea Nazionale di CNA che si è tenuta a Mirandola (MO) il 29 novembre 2014.

9 L’evento  di  lancio  Il 14 aprile 2014 per lanciare il progetto è stato organizzato un evento in occasione del 70° anniversario della sede CNA di Ravenna dal titolo: “Do You Speak Digital? Informazioni, opportunità e business nell’era digitale”. All’evento erano presenti il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, il Presidente CNA Giovani Imprenditori nazionale, Stefania Milo e regionale, Marianna Panebarco, Andrea Dalmonte, presidente CNA comunale Ravenna, Andrea Di Benedetto, vicepresidente nazionale CNA, Diego Ciulli di Google Italia, Sara Caleffi, Senior Manager Marketplace di Amazon Italia, Alessandro Trivellone Responsabile Direzione Area Territoriale Seat Pagine Gialle Spa, Anna Vaccarelli responsabile unità Relazioni Esterne, Media e Comunicazione del Registro .it.

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La mattinata è stata dedicata al confronto, alle riflessioni e alla divulgazione di informazioni e opportunità relativamente al tema del digitale, con interventi in presenza o in video di imprenditori che hanno raccontato la propria esperienza “digitale”. Nel pomeriggio si è svolta la prima edizione di Digitaly con gli interventi formativi dei partner e a seguire gli incontri B2B tra imprese tradizionali e imprese digitali, una vera occasione di business e di relazione. All’evento è stato dedicato un Comunicato Stampa congiunto tra i partner del progetto, raccolto dalle maggiori agenzie e testate nazionali. Durante l’evento - erano presenti oltre 200 persone – sono state lanciate online alcune domande: l’88% era assolutamente convinto che investire in digitalizzazione sia un vantaggio per l’azienda, solo un 12% è ancora dubbioso. Sempre l’88% ha dichiarato di avere un sito web aziendale mentre soltanto il 32% dei presenti vende prodotti e servizi on line, quasi il 100% utilizza social network per interagire coi propri clienti e utenti. Quali sono i principali ostacoli alla digitalizzazione del nostro paese, è stata l’ultima domanda. Per i presenti il primo problema resta ancora la debolezza se non l’assenza vera e propria della banda larga, il secondo ostacolo è di carattere culturale e di mentalità nell’approccio ai nuovi strumenti digitali, il terzo riguarda il costo delle tecnologie. Tutte le risposte dimostrano quindi, quanto sia importante il progetto “Digitaly” che mette in campo azioni formative per cercare di abbattere le barriere che ostacolano la digitalizzazione della PMI italiana.

10 Situazione  attuale  e  sviluppi  futuri   Dopo l’evento di apertura sono stati realizzati otto incontri presso le sedi CNA di: • Marotta (PU) • Firenze • Cremona • Rieti • Pistoia • Cagliari • Catania • Lucca Le statistiche diffuse da CNA raccontano un ottimo successo dell’iniziativa: più di 800 imprese coinvolte nelle varie iniziative, 350 operativamente. Ben 1200 incontri BtoB, più di 50 tavoli di confronto tra imprese, migliaia di visualizzazioni alle pagine del sito e alle pagine formative predisposte dai partner su www.digitalyimprese.it Il Registro ha partecipato in presenza o in videoconferenza a tutti gli incontri e ha inviato i Registrar presenti nella provincia sede dell’evento a partecipare. Al momento in cui si sta redigendo questa nota risultano presenti in calendario 15 eventi e un ulteriore decina in via di definizione distribuiti su tutto il territorio nazionale, dal Veneto alla Sicilia, con varie tappe nel centro Italia. I numeri citati e le date in programma testimoniano già il buon successo del progetto di contaminazione digitale pensato per le imprese. Il proseguo del progetto persegue l’obiettivo primario che è quello di creare un'importante rete di digitalizzatori e di imprese che possano affrontare un percorso di crescita mirato ad affermare la presenza del made in Italy in Rete e una maggiore internazionalizzazione delle PMI italiane.

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11 Allegati  

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11.1  Allegato  1  

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11.2  Allegato  2  

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11.3  Allegato  3  

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11.4  Allegato  4  

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11.5  Allegato  5  

L’IDENTITÀ DIGITALE – Registro.it Audio Testo in super Concetti per video Perché è importante dotare la tua impresa di un dominio? Ecco alcuni buoni motivi: per farti conoscere, riconoscere e ricordare… Un dominio è uno spazio in rete con il tuo nome che puoi scegliere e registrare quando vuoi, a patto che sia libero. Con il tuo dominio puoi anche creare e-mail personalizzate, evitando il rischio di cambiarle spesso (e di ristampare i biglietti da visita) Con il tuo dominio puoi aprire un sito dove raccontare chi sei a potenziali clienti in tutto il mondo, con il vantaggio di poter gestire, cambiare e aggiornare i contenuti quando e come vuoi. E poi un sito è accessibile a tutti, non come i social network dove bisogna essere iscritti per entrare.. Insomma: avere un dominio significa migliorare la tua identità digitale e quindi migliorare l’identità e la notorietà della tua impresa. Scopri di più su Digitalyimprese.it

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