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Consiglio Nazionale dei Geologi 1-2-3 luglio 2017

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Consiglio Nazionale dei

Geologi

1-2-3 luglio 2017

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Il dossier

Ecco le scuole

con l'amianto

dentro le aule Musacchio -+ a pagina 14

Bonifica

Data 03-07-2017

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Secondo una stima dell'lnps

ci vorranno almeno 85 anni

In classe con l'amianto in 260 istituti Hanno risposto solo 789 strutture su 2297 contattate per eseguire la mappatura L'Osservatorio: «Emergenza non solo sanitaria ma anche sociale e economica»

Francesca Musacchio

• Seimila decessi l'anno permalattie correlate all'amiantoin tutta Italia. Solo nel Lazio sono 811 i casi di mesoteli censitifino al 2011. A lanciare l'allarme è l'Osservatorio nazionaleamianto che oggi presenta il"Secondo Rapporto Mesoteliomi". «L'emergenza - spieganodall'Osservatorio - non è soltanto sanitaria e giudiziaria,ma è anche sociale ed economica, perché tali patologie sonomolto invalidanti, e determinano una necessità di assistenza,terapie e cure, e perché morticruente, come quelle che provoca l'amianto, sconvolgonopoi l'intera famiglia anche dopo il decesso».

Uno dei nodi cruciali, però, resta la presenza delle sostanzenocive all'interno delle scuole. Secondo gli ultimi dati disponibili, relativi al 2013, e presenti nella mappatura delle scuole nel Lazio realizzata dal Centro regionale amianto dell'Inail, con il supporto dell'Istituo superiore di sanità, su 5896 edifici la presenza di amianto è accertata in soli 291 casi.ARoma, invece, l'accertamento è stato svolto in 263 strutture su 3812

presenti. Si tratta di dati parzia -li, però, visto che su un totale di 2297 istituti contattati per eseguire la mappatura, solo 789 hanno risposto. E proprio in questi la presenza di amianto è stata verificata in 168 casi. Lo scoperto, quindi, riguarderebbe quasi la metà delle scuole. A gennaio scorso, infatti, alPigneto un asilo nido è stato chiuso per il rilevamento di amianto nel pavimento. Stessa storia in un altro nido di Tor Bella Mona -ca a maggio scorso. Questa volta la scoperta è stata fatta in giardino da alcuni genitori impegna ti a ripulire l'area.

Il dato più aggiornato e confermato sulla situazionena-zionaleriguar-da i 2400 isti-tuti scolastici nei quali è cer-tificata - anche dal Censis - la presenza di amianto. E l'Inps, ottimisticamente, ha stimato in 85 anni il tempo necessario per poter bonificare tutto l'amianto presente nel territorio nazionale, scuole incluse.

Anche per questa ragione l'Osservatorio nazionale amianto sta realizzando un' indagine epidemiologica che at-

tinga dai dati dei Cor regionali e dalle segnalazioni.

Allo stesso tempo, dalla piattaforma web Repac ON a (www.onanotiziarioamianto.it/ wp I ona/ segnala -repac/) tutti i cittadini possono accedere, segnalando anche in modo anonimo, casi di patologie asbesto correlate. Questo per avere una fotografia dell'impatto dell'amianto sulla salute umana, ben oltre la rilevazione dei soli casi di mesotelioma che ogni anno nel nostro Paese uccidono 6.000 persone, cui si aggiungono decine di migliaia di nuovi malati. Si stimano, infatti, l.900nuovimalatidimesotelioma l'anno, secondo i dati pubblicati da "Inumeridel cancro in Italia 2016 di Aiom I Airtum". Questi dati sono corrispondenti a quelli censiti da Ona. IlRenamnehacomunque registrati una media superiore ai 1.500 per ogni anno. Tra le malattie correlate sono segnalate: mesotelioma pleurico, alla tunica vaginale del testicolo, al pericardio e al peritoneo; cancro ai polmoni, alla faringe, alla laringe, allo stomaco, al fegato, all'esofago, al colon e al retto, alle ovaie. Tra le patologie fibrotiche, invece, troviamo asbesto-

si, placche pleuriche e ispessimenti pleurici e loro complicanze cardiocircolatorie. Si tratta soltanto della punta dell'iceberg, perché non risultano censite tutte le patologie asbesto correlate, ma soltanto il mesotelioma che è una patologiarelativamente rara rispetto alle altre, anche se pur sempre riconducibile all'esposizione ad amianto. Le patologie asbesto-correlate, inoltre, sono lungo latenti. «Il mesotelioma può manifestarsi anche a distanza di 40-50 anni dalla prima esposizione alle polveri e fibre di amianto -avvertono dall'Osservatorio -Poiché il periodo di più intenso utilizzo e di più elevata esposizione è quello dal 1960 al 1985, e tenendo conto dei tempi di latenza, il presumibile picco delle patologie asbesto-correlate, edin particolare dei mesoteliomi, si verificherà tra il 2020 ed il2030».

Il trend dei mesoteliomi è in continuo aumento, con 1800 casidel2015 e 1900nel2016. Le importazioni italiane di amianto grezzo, infatti, sono state sempre superiori a 50mila tonnellate l'anno fino al 1991 e ci sono stati casi di importazione anche nei tempi più recenti, come denunciato proprio dall' Osservatorio nazionale.

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

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Data 03-07-2017Il Sole?]{! mmrn Pagina 9

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Il progetto. La cultura divr�nta chiave dì volta per la ricostruzione post-terremoto. p,lis'"" F

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n progetto. Iniziative dal basso e 8x1000 a favore delle Marche

Cultura, driver per la riattivazione post-terremoto Dal Mibact 1,5 milioni per eventi artistici

Michele Romano

-Fare dei beni culturali uno deidriver della ricostruzione fisica,economica e sociale di quella parte delle Marche colpita duramente dal terremoto di agosto e ottobre scorsi, anche attraverso la creazione di progetti innovativi. Adiecimesidalleprimescosse,laricostruzione e la riorganizzazionedel patrimonio culturale della regionestannoprendendoformaattraverso "un protagonismo dalbasso", come sottolinea il presidente di Anci Marche, MaurizioMangialardi,conilcoinvolgimento di cittadini, docenti, studiosi epersonalità della cultura. E persino «degli studenti Erasmus - hadetto Francesco Adornato, rettore dell'Università di Macerata ecoordinatore di Wikimedia per leMarche-, in grado di essere eccellenti testimonial del territorio nelmondo». Una partecipazioneaperta, volontaria e molto social,che passaancl:le dal miglioramento delle pagine Wikipedia dei comuni dell'area interessata.

Sembra un paradosso, ma la forzadevastantedeinumeriappena resi noti dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale ha dato ai marchigiani maggiore

consapevolezza di ciò che si ave- rivo 1,5 inilioni per finanziare va, che si è perso e che è stato pos- eventi nelle zone colpite dal terresibile salvare: 153 interventi, molti moto, ai quali si sommano 20 midei quali estremamente comples- lioni di risorse Fers, 16 milioni di si, quasi 78mila opere portate in misure già avviate, 7,2 milioni per salvo e, tra queste, circa 1.400 tra il recupero e la riqualificazione dipinti e sculture; solo fino a un deibeniculturali,15milionidifonmese fa, i militari sono andati diltiperlecittà.Arriveràanche la avanti alla media di 300 benirecu- qùota dello Stato dell'Sxiooo, «un peratiognisettimana.Epoicisono modopergarantireperdiecianni-907 chiese danneggiate, 60 musei, spiegaErmeteRealacci,presiden-22 biblioteche e 16 teatri chiusi te della commissione Ambiente nell'areadelcratere. della Camera e presidente onora-

Riportare a casa le opere d'arte rio diLegambiente, nonché presisalvate dalle macerie e riaprire i . dente della Fondazione Symbola musei è il primo obiettivo della - una fonte certa e continua di fiRegioneMarche: «Sappiamotutti nanziamenti (complessivamente - ha spiegato l'assessore alla Cul- 2 miliardi fino al 2026, ndr ), grazietura, Moreno Pieroni - di essere allaqualetuttiicittadinipotrannoentrati da quasi un decennio in partecipareinmanieratrasparenuna fase di profonda trasforma- te alla ripresa dei territori». An-zione nel modo.di fare impresa drannoaggiunti,infine,isoldiproculturale, di fare coesione sociale venienti dalle donazioni di istitue sviluppo turistico, di essere so- zioni e privati italiani e stranieri.cietàadeguataai tempi.Sappiamo Il piano poggia su percorso conche lo sviluppo che verrà è fatto di tre snodi: il forum "Saperi sociali esostenibilità a tutto campo, di eco- territoriali",chesièsvoltoaMacenomia circolare, di responsabilità rata,ilFestival dellasoft economysociale diffusa, di bellezza, di gre- della Fondazione Symbola e ileneconomyedipaesaggio». convegno dell'Istituto Adriano

E in questo processo virtuoso Olivetti, che servirà a raccogliere nonsarannoisoldiamancare:nel- le proposte finali, che avranno un le Marche, prima regione in Italia solo obiettivo, sottolineato dal tra le quattro colpite a chiudere presidente della Regione Luca l'accordo conilMibact,sono inar- Ceriscioli: «Restituire centralità a

SGUDOAI\RQ:

Dal contributo dell'8xl000 arriveranno finanziamenti per dieci anni, fino al 2026, complessivamente per 2 miliardi di euro

quelle aree che hanno un enorme patrimonio culturale. Ci stiamo investendo tanto e ci crediamo: la cultura come strumento di riattivazione del territorio. Con 1,5 milioni di euro in arrivo avremo la possibilità di finanziare tantissimi iniziative nell'area colpita dal terremoto». Spiega Aldò Bonomi, direttore del consorzio agenti di sviluppo del territorio (Aaster ): «L'ipotesi di lavoro è mettere al centro la cultura, legando il "distretto del piacere" della costa con la dimensione delle aree interne della montagna», pensando al "come ricostruire" e al "come sarà", all'interno di una comunitàcheoggisisente"slabbrata", perduta».

La ricostruzione richiederà tempi lunghi, perché interessa oltre un terzo del territorio regionale e quel patrimonio, prima di essere nuovamente fruibile, va ricostruito e adeguato sismicamente. PlayMarche, cluster che hada tempomessoinreteunacin. quantina di soggetti, tra pubblici e privati, base del distretto regionale evoluto farà la sua parte. Spieg.i. Michele Spagnuolo, ad dello spin off di Unirne: « Vogliamo valorizzare e contemporaneamente rendere fruibili i luoghi oggi inaccessibili, ricostruendoli almeno digitalmente». © RIPRODLIZIONERISERVATA

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3/7/2017 Fondo investimenti, la lista di dettaglio: le maggiori risorse a trasporti, antisismica e edilizia pubblica

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03 Lug 2017

Fondo investimenti, la lista di dettaglio: lemaggiori risorse a trasporti, antisismica eedilizia pubblicaMassimo Frontera e Giuseppe Latour

Si alza il velo sul riparto di dettaglio del Fondo investimenti da 46 miliardi, che attende ancora ilparere delle commissioni parlamentari. La novità arriva proprio a seguito dell'audizione - loscorso martedì sera 27 giugno a Montecitorio - del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan,ascoltato dalle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite. Al termine dell'audizione, ilministro, anche su richiesta dei parlamentari, ha trasmesso la tabella di dettaglio con il ripartodei fondi. Si tratta di una tabella organizzata per temi e sottocapitoli; un tabella che - molto piùdella precedente, divisa per singoli ministeri - fa emergere con chiarezza i settori dove ilgoverno ritiene prioritario investire le risorse disponibili, stanziate dalla legge di bilancio 2017nel fondo previsto dall'articolo 1 comma 140 della legge 232/2016.

Come ha spiegato il ministro nell'audizione, le proposte presentate dai ministeri, sono stateprima valutate «sulla base dell'effettiva spendibilità degli interventi e sul rispetto delleprescrizioni normative relative al finanziamento di iniziative di parte capitale e alla coerenzacon i settori di spesa previsti dalla legge». Successivamente, le proposte «sono stateulteriormente valutate sulla base di criteri generali relativi a: l'immediato avvio degli interventi;le ricadute sul mercato interno (con una preferenza per gli interventi che coinvolgono impresenazionali o acquisti sul mercato interno); la pluriennalità dell'intervento e la capacità diprogrammazione degli interventi su un orizzonte di più lungo periodo».

Trasporti Limitando l'analisi ai circa 7,1 miliardi stanziati per il primo triennio 2017-2019, il capitolo deitrasporti (su ferro e su strada) si conferma il più robusto (quasi 2 miliardi di euro). In questocapitolo, la maggior parte delle risorse sta nel perimetro dei contratti di programma di Ferroviee Anas. Tra le eccezioni di rilievo c'è da segnalare la voce relativa alle metropolitane, che èrubricata dall'elenco come "completamento reti di trasporto rapido di massa" e che vale quasi127 milioni di euro (940 milioni di euro su tutto l'orizzonte del piano). Altro capitolo "pesante"fuori dai contratti di programma Rfi e Anas riguarderà le strade danneggiate dal sisma, chesaranno oggetto di interventi dell'Anas: incasseranno ben 320 milioni di euro fino al 2019. Infine: la sicurezza delle ferrovie regionali non interconnesse alla rete nazionale di Rfi. Dallecifre che si leggono nella tabella c'è da dubitare sulla attivazione a breve degli investimenti. DalDpcm si attendeva la "benzina" per un programma di ammodernamento delle linee di prontoutilizzo, da sfruttare in combinazione con le nuove previsioni della manovrina. Per questi binari,però, ci sono appena dieci milioni di euro impegnati tra il 2017 e il 2018. Nel 2019 sono previsti,invece, 39 milioni. Per arrivare ai 349 milioni previsti dal decreto bisognerà, insomma superaredi molto il 2020.

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3/7/2017 Fondo investimenti, la lista di dettaglio: le maggiori risorse a trasporti, antisismica e edilizia pubblica

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Prevenzione del rischi sismico Il secondo capitolo, per consistenza di risorse assegnate, è quello per la prevenzione del rischiosismico (oltre 1,3 miliardi nel triennio 2017-2019). Capitolo, quest'ultimo, che vede al primoposto i fondi destinati alla sicurezza nelle scuole (circa 786 milioni nel triennio). Qui dentro c'èanche il primo "cip" per "Casa Italia", pari a 20 milioni nel triennio, con i primi 5 milioni nel 2017e altri 5 nel 2018.

Edilizia pubblica Al terzo posto (sempre considerando gli investimenti con ricadute nei cantieri e nelle operepubbliche), c'è l'ampio capitolo dell'edilizia pubblica, che conta risorse per oltre un miliardo neltriennio. I maggiori investimenti già da quest'anno - ma questa non è un novità - sono perl'edilizia scolastica (quasi 286 milioni). Consistente anche il piano di spesa per l'edilizia sanitaria(118 milioni di euro, sempre nel triennio).

Reti idriche e portuali Il "pacchetto" di infrastrutture e reti idriche vale 666 milioni nel triennio, con un cospicuoinvestimento destinato ai porti (210 milioni). Ma in questo capitolo, dedicato agli investimentirichiesti dal ministero delle Infrastrutture, spiccano le modalità per l'attivazione del fondoprogettazione: nel 2017, per il nuovo fondo disciplinato dal Codice appalti, non sono prevististanziamenti, che arriveranno nel 2018 e nel 2019, ma saranno pari ad appena 60 milioni di eurocomplessivi. Il totale del nuovo fondo (860 milioni) è tutto programmato dal 2020 in poi. Perfare un confronto, il fondo progettazione per le opere in materia di dissesto vale 100 milioni dieuro. L'effetto di riattivazione del mercato rischia, con queste premesse, di essere piuttostolimitato.

Riqualificazione urbana Poco più di 100 milioni nel primo triennio di spesa per la riqualificazione di immobili pubblici enon meglio identificati "grandi complessi edilizi" nelle periferie, e impianti sportivi.

Difesa del suolo Nel capitolo di opere per la difesa del suolo (162 milioni nel triennio), ci sono i fondi per ildissesto idrogeologico. Si tratta di 239 milioni su tutto l'orizzonte del piano (fino al 2032), macon 66,3 milioni di euro nel primo triennio: 6,8 nel 2017, 14,6 nel 2018 e 44,9 nel 2019.

Rimozione barriere architettoniche Da segnalare infine, che il piano di incentivi per la rimozione di barriere architettoniche negliedifici privati andrà in controtendenza: sarà completato quasi per intero nei primi tre anni divita del Fondo investimenti. Dei 150 milioni previsti, infatti, ben 120 saranno impegnabili primadel 2019.

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3/7/2017 Interventi in condominio/1. Cessione a ostacoli per ecobonus e sismabonus

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03 Lug 2017

Interventi in condominio/1. Cessione aostacoli per ecobonus e sismabonusDario Acquaro e Cristiano Dell'Oste

La manovrina potenzia la possibilità di cedere l’ecobonus e il sismabonus per gli interventi incondominio. Ma ci sono ancora limiti che ne frenano il decollo.

Per capire il perché, bisogna partire dalla legge di Stabilità 2016, che per prima ha consentito aicontribuenti a basso reddito (gli incapienti) di cedere l’ecobonus al 65% ai fornitori delcondominio.

Il meccanismo è semplice: chi dichiara un reddito così basso da avere un’Irpef inferiore alladetrazione, può trasferire il bonus all’impresa incaricata dei lavori, in cambio di uno sconto sulprezzo.

L’attuazione, però, è stata molto complessa. Inanzitutto, l’incapienza deve verificarsi nell’annod’imposta precedente a quello in cui si pagano le spese per i lavori. E quindi, qualcuno potrebbenon avere la certezza di essere incapiente quando si decide l’intervento o, addirittura, quando siinizia a pagare il «fondo lavori», se non ha ancora presentato la dichiarazione dei redditi.Inoltre, la volontà di cedere il credito deve emergere dalla delibera o da una comunicazionesuccessiva da parte del singolo condomino, con l’obbligo per l’amministratore di inoltrarla alfornitore, tenuto a sua volta ad accettare per iscritto.

È chiaro che questo iter non poteva funzionare, se non in casi rarissimi.

La legge di Bilancio 2017 ha prolungato di 12 mesi questa chance (poco appetibile) e ha introdottonuove possibilità di cessione (più interessanti) per l’ecobonus potenziato al 70 o 75% e il sismabonus al75 o 85%, entrambi applicabili fino al 2021.

Tra coloro a cui possono essere cedute le detrazioni extra large sono spuntati anche «altri soggettiprivati» diversi dai fornitori (si pensi al figlio del pensionato o al vicino di casa). Inoltre, si prevede lapossibilità che il cessionario, a sua volta, trasferisca ad altri il credito d’imposta, in tutto o in parte.Ma, soprattutto, si consente a tutti i beneficiari, e non solo agli incapienti, di cedere il bonus.

Si tratta di un passaggio chiave per rendere il credito fiscale una leva capace di incentivare lariqualificazione degli edifici: perché un intero condominio può “mettere sul mercato” il bonus, allaricerca della miglior offerta. Si pensi a un intervento da 100mila euro che dà diritto a uno scontofiscale di 70mila da recuperare in dieci anni: a seconda delle offerte raccolte, il condominio potrebbeavviare i lavori con un esborso di 40 o 50mila euro.

Il restyling non ha però risolto tutti i problemi:

i lavori agevolati dall’ecobonus e sismabonus potenziati sono i più complessi e i meno frequenti (comeil cappotto termico su almeno il 25% dell’involucro, si veda il grafico);

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3/7/2017 Interventi in condominio/1. Cessione a ostacoli per ecobonus e sismabonus

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le imprese hanno esigenze di liquidità che impediscono loro di finanziare più di un certo numero dicondomìni.

Ecco dunque il doppio intervento della manovrina (Dl 50/2017):

consente fino al 2021 agli incapienti di cedere il 65%, cioè il bonus di utilizzo più comune;

non menziona più il divieto per gli incapienti di cedere anche alle banche i propri crediti fiscali (al 65,70 o 75%).

È la vera soluzione? L’impressione è che sia una svolta positiva, ma non risolutiva.

Quando si faranno lavori con il 65% (ad esempio il cambio della caldaia) saranno solo gli incapienti apotersi far finanziare dalla banca, mentre gli altri non potranno cedere il credito a nessuno. Così chinon vorrà spendere voterà no e spesso bloccherà le opere.

Invece, nei rari casi in cui si faranno interventi al 70 o 75%, tutti i beneficiari (compresi eventualisoggetti Ires) potranno cedere il credito a fornitori e privati, ma solo gli incapienti Irpef potrannotrasferirlo alle banche. Quindi serviranno analisi ad hoc e non ci si potrà far finanziare i lavori solosulla base del preventivo e della delibera. A meno di non vivere in un condominio dove tutti sonoincapienti, ma allora – forse – non ci si lancerà in cantieri così ambiziosi.

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3/7/2017 Interventi in condominio/2. Detrazioni ancora in cerca di «acquirenti»

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03 Lug 2017

Interventi in condominio/2. Detrazioniancora in cerca di «acquirenti»Luca De Stefani

Per l'applicazione concreta delle novità introdotte per i condòmini incapienti dalla manovrina(Dl 50/2017, convertito dalla legge 96) è consigliabile attendere le indicazioni delle Entrate.

Secondo la norma modificata dal Parlamento in sede di conversione, le istruzioni operativesaranno definite dall'Agenzia entro 60 giorni dalla loro entrata in vigore, cioè entro il prossimo23 agosto (termine peraltro ordinatorio). Dato che la manovrina ha sostituito il comma 2-ternell'articolo 14 del Dl 63/2013, in virtù della quale era stato emanato il provvedimento delleEntrate del 22 marzo 2016 (prot. 43434), sarà quest'ultimo a dover essere aggiornato alla lucedelle novità.

È auspicabile che con le nuove istruzioni rimanga la possibilità di cedere anche parzialmente ladetrazione e che non venga imposta la cessione integrale al singolo condomino. Cessioneintegrale che è invece prevista dai due provvedimenti delle Entrate dell'8 giugno scorso (prot.108572 e 108577), che hanno dettato le regole per il trasferimento dei crediti d'impostaextralarge dell'ecobonus e del sismabonus: il 70 e 75% per la riqualificazione energetica incondominio e l'80 e 85% per il miglioramento della “resistenza” sismica delle parti comuni degliedifici.

Peraltro, entrambi gli ultimi provvedimenti consentono al soggetto cui è stata ceduta ladetrazione di trasferirla ad altri anche solo in parte. È un punto, questo, su cui invece ilprovvedimento del 22 marzo 2016 non si è pronunciato, perché la versione iniziale della normanon permetteva ulteriori cessioni della detrazione.

Relativamente alle modalità di cessione del credito ai fornitori da parte dei condòminiincapienti, oggi il provvedimento attuativo prevede che la loro volontà di cedere il credito debbarisultare dalla delibera assembleare che approva i lavori o da una loro specifica comunicazione,inviata al condominio. Quest'ultimo, poi, deve comunicare questa volontà ai fornitori, i qualidevono rendere nota al condominio, in forma scritta, la propria accettazione.

Quindi, non è necessario che i cessionari effettuino il pagamento del prezzo del credito ai singolicondòmini, in quanto il loro debito viene compensato con il credito verso il condominio per lafornitura.

Ovviamente, in caso di cessione a soggetti diversi dai fornitori, non sarà possibile fare alcunacompensazione di questo tipo, dato che il terzo non avrà crediti verso il condominio. I singolicondòmini, quindi, dovranno pagare interamente la propria quota di spesa e incassare a parte ilresto.

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3/7/2017 Zambrano (Cni): lo split payment rischia di stritolare i liberi professionisti italiani

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03 Lug 2017

Zambrano (Cni): lo split payment rischia distritolare i liberi professionisti italianiGiuseppe Latour

Nella giornata conclusiva del 62esimo Congresso nazionale degli ingegneri ad Assisi, ilpresidente della categoria, Armando Zambrano, è intervenuto più volte, durante la discussionedella mozione conclusiva, per criticare duramente le nuove modalità di versamento dell'Iva.Ricordando, innanzitutto, che in passato la rete delle professioni tecniche «si è espressa inmaniera molto critica, chiedendo al Governo di escludere i compensi dei professionistidall'applicazione di questo meccanismo». Lo split payment, per Zambrano, innesca un circolovizioso: «La drastica contrazione della liquidità determinata dal mancato incasso dell'Ivacomporterà per i professionisti il crescente ricorso a fonti di finanziamento bancario, conconseguente aumento degli oneri per interesse».

A rendere l'effetto finale devastante, però, è la combinazione della novità con altri elementi. «Icompensi dei professionisti sono già soggetti alla ritenuta d'acconto: se si impedisce aiprofessionisti anche di scaricare l'Iva sui costi sostenuti, la situazione è destinata ad assumerecontorni critici». In aggiunta, vanno considerati, per gli ingegneri, «gli effetti di una contrazionedei redditi professionali ormai da considerarsi strutturale». Quindi, per gli autonomi ci sarannoredditi più bassi e liquidità ridotta. Ma ci sarà anche un'inaccettabile spaccatura tra colleghi chefanno lo stesso lavoro, ma hanno rapporti con committenti diversi. Per effetto dello splitpayment nasceranno, infatti, «diseguaglianze fra i professionisti che operano per gli entipubblici e chi opera solo o prevalentemente con i privati».

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3/7/2017 Cni verso la costituzione di una società di servizi: spazio a formazione, fatturazione e assicurazione

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03 Lug 2017

Cni verso la costituzione di una società diservizi: spazio a formazione, fatturazione eassicurazioneGiuseppe Latour

Catasto, formazione, fatturazione, assistenza tecnica, assicurazioni. Il Consiglio nazionale degliingegneri entra sul mercato dei servizi professionali. Se ne è parlato nel corso del 62esimoCongresso della categoria di Assisi: il Cni, nei prossimi anni, ha in programma di potenziare lasua presenza in tutte le attività di supporto alla professione. Per questo, si è già messo allaricerca di un partner industriale, con il quale costituirà una joint venture paritaria. Si partirà daiservizi per i propri iscritti, per poi passare anche ad altri professionisti tecnici.

Non è la prima volta che viene lanciata un'operazione di questo tipo da un Consiglio nazionale.Tra le professioni tecniche, ad esempio, i geometri hanno costituito già da qualche anno unasocietà partecipata dal loro Consiglio nazionale e da Sogei, per mettere a disposizione dei loroiscritti, tra le altre cose, atti di aggiornamento catastale, assistenza fiscale, risposte a quesiti,punti di accesso al processo civile telematico. Si chiama Geoweb. Il progetto del Consiglio nazionale degli ingegneri punta in una direzione molto simile.

L'obiettivo è muoversi sulla strada indicata più volte nel corso del Congresso di Assisi dalpresidente del Cni, Armando Zambrano: "Gli ordini professionali dovranno diventare soggettisempre più attrattivi, in grado di offrire servizi ai loro iscritti". Un modo per invertire latendenza alla fuga dall'albo che sta prendendo forma in questi anni, soprattutto a causa dellacrisi che sta colpendo gli ingegneri civili e ambientali.

Il Cni, allora, si è già messo da diverso tempo alla ricerca di un partner industriale. Il Consiglionazionale costituirà, tramite una joint venture paritaria, una società di servizi tecnologici. Dovràlavorare su tutte le tipologie di servizio già attive oggi nell'ambito della Fondazione del Cni,aggiungendone altre: quindi formazione, accesso a piattaforme informatiche, catasto,fatturazione, assicurazioni. L'idea è partire dagli iscritti agli ordini provinciali, per poi allargarsinel tempo anche ad altri soggetti, entrando sul mercato per offrire servizi a tutti i professionistitecnici. Il processo di selezione dell'impresa da coinvolgere è già in corso e dovrebbe chiudersinel giro di poche settimane.

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3/7/2017 Bonus fiscali verso la scadenza: senza proroga dal 2018 le detrazioni per i lavori tornano al 36%

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03 Lug 2017

Bonus fiscali verso la scadenza: senzaproroga dal 2018 le detrazioni per i lavoritornano al 36%Dario Acquaro e Cristiano Dell'Oste

Una prima agevolazione, anche se poco conosciuta, è già scaduta. Venerdì scorso, 30 giugno, si èchiusa la possibilità di acquistare case all’asta pagando solo 200 euro di imposte di registro,ipotecaria e catastale. La chance, riservata ai privati con i requisiti “prima casa”, era stataintrodotta dal decreto legge sul credito cooperativo (Dl 18/2016) e prorogata di sei mesi dallalegge di Bilancio 2017.

Nell’intricato mondo dei bonus fiscali sulla casa, però, ci sono altre agevolazioni – molto piùpopolari – in procinto di scadere il prossimo 31 dicembre.

I bonus sui lavoriLa più importante misura in scadenza a fine anno è la detrazione del 50% sul recupero ediliziofino a una spesa di 96mila euro, che interessa sia i lavori nelle singole abitazioni sia quelli incondominio (compresa in questo caso la manutenzione ordinaria, come la tinteggiatura delleparti comuni).

Solo per avere un riferimento, il Cresme nella ricerca presentata alla Camera lo scorso autunnostimava in quasi 1,4 milioni le pratiche attivate nel 2016.

Insieme al 50% standard scadranno anche le sue “diramazioni” riservate all’acquisto di caseintegralmente ristruttrate dalle imprese, all’acquisto di box auto realizzati dal costruttore e allamessa in sicurezza antisismica degli edifici nella zona di rischio 4 (la meno pericolosa).

Da quando è stata introdotta, il 26 giugno 2012, la detrazione extra large del 50% è stataprorogata cinque volte, ma sempre con le Finanziarie di fine anno. Non dovesse arrivarel’ennesima proroga, tutte le agevolazioni appena elencate dal 1° gennaio 2018 torneranno allapercentuale originaria del 36% su una spesa massima di 48mila euro.

I nuovi limiti si applicheranno anche alle spese pagate nel 2018 per cantieri già iniziati inprecedenza. Ad esempio, chi spende quest’anno 40mila euro per ristrutturare un’abitazione,senza proroga potrà applicare la detrazione del 36% solo solo altri 8mila euro, anziché quella del50% su un potenziale di 56mila euro. È chiaro, quindi, che chi ha in programma interventirilevanti dovrà muoversi in questo periodo per programmare i lavori con il massimo sconto.

Discorso diverso per il bonus mobili, che pur essendo legato alla detrazione del 50% sulrecupero edilizio dal 1° gennaio 2018 non rischia di vedersi ridotto, ma di sparire del tuto. Anchein questo caso, dal 6 giugno 2013 sono arrivate quattro proroghe, ma sempre nella manvora dibilancio.

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3/7/2017 Bonus fiscali verso la scadenza: senza proroga dal 2018 le detrazioni per i lavori tornano al 36%

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L’efficienza energeticaUtilizzato da oltre 320mila contribuenti nel 2016, l’ecobonus al 65% potrebbe subire un destinoparticolare dal 2018: eliminato per la riqualificazione delle singole unità immobiliari e giàprorogato fino al 2021 per gli interventi su parti comuni condominiali. Addirittura, inquest’ultimo caso, con percentuali aumentate fino al 70 o 75% per gli interventi più complessi (siveda la pagina precedente).

Premesso che anche l’ecobonus è abbonato alle proroghe in extremis, una sua mancataconferma sarebbe molto più complicata da gestire per chi inizia i pagamenti quest’anno. I lavorifinalizzati al risparmio energetico resterebbero comunque agevolati dal 36%, ma si tratterebbedi una detrazione diversa (e non di una riduzione dello stesso sconto fiscale).

Gli sconti per chi compraTra i bonus in scadenza ce ne sono due riservati a chi acquista abitazioni efficienti (classeenergetica A e B).

A partire dal 1° gennaio non ci sarà più la deduzione del 20% in otto anni sul prezzo delle casecomprate da dare in locazione, introdotta nel 2014 e utilizzata da pochissimi contribuenti.

Stessa sorte – almeno a legislazione vigente – per un’altra misura, molto più vantaggiosa dalpunto di vista economico: la possibilità di detrarre in dieci anni dall’Irpef il 50% dell’Iva pagataper acquisti di case dal costruttore. È uno sconto che dal 2016 ha aiutato molte imprese asmaltire l’invenduto di qualità e ha dato una piccola spinta anche al mercato immobiliare: facileprevedere che ne verrà chiesta a gran voce la proroga.

La tassa piatta al 10%Una misura di cui è già stato chiesto più volte il rinnovo – soprattutto dalla proprietà edilizia – èla cedolare secca al 10% sugli affitti a canone concordato, introdotta per il quadriennio 2014-17dal decreto casa (Dl 47/2014).

Senza interventi di legge, la storia è già scritta: sui canoni maturati dal 1° gennaio si tornerà apagare l’aliquota del 15%, probabilmente troppo “vicina” a quella ordinaria del 21% perincentivare davvero il canale degli affitti calmierati. Senza contare la difficoltà diprogrammazione per i proprietari alla prese con regole in continua evoluzione.

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Terremoto centro Italia: 1 miliardo a famiglie e imprese per la ricostruzione 03/07/2017

È in arrivo un miliardo di euro destinato a famiglie e imprese per la ricostruzione privata nelle zone del Centro Italia colpite dal terremoto. Per erogare le risorse il Mef ricorre ad un prestito della Banca europea per gli investimenti (BEI) che ha il vantaggio di essere più conveniente in termini di tassi di interesse. La Bei, a sua volta, trasferirà le risorse alla Cassa Depositi e Prestiti che, attraverso il sistema bancario provvederà a veicolarle a famiglie e imprese. Il Vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (BEI) Dario Scannapieco e l’AD della Cassa depositi e prestiti (CDP) Fabio Gallia hanno sottoscritto a Roma il contratto di finanziamento che consentirà di rendere subito disponibili i fondi per la ricostruzione privata.

La sottoscrizione dell’accordo ha avuto luogo al Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla presenza del Ministro Pier Carlo Padoan e del Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione del sisma 2016, Vasco Errani, il quale ha anche sottoscritto un contratto

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di servizio con la BEI al fine di assicurare l’effettiva destinazione delle risorse finanziarie alla ricostruzione.

I fondi saranno utilizzati a coprire i costi per il recupero e la messa in sicurezza delle abitazioni danneggiate, delle imprese e delle strutture produttive (come magazzini, capannoni, beni strumentali, scorte e simili).

Il miliardo di euro che BEI e CDP hanno oggi reso disponibile rappresenta parte della cifra complessiva di cinque miliardi di finanziamenti già approvati dai consigli di amministrazione dalle due istituzioni per la ricostruzione post sisma nell’Italia Centrale. Nel dettaglio, quattro miliardi sono stati deliberati da CDP a favore del settore privato (famiglie e imprese), di cui uno è fornito dalla BEI con l’operazione odierna. Inoltre la BEI ha deliberato un finanziamento per l’ulteriore cifra di 1 miliardo da destinare direttamente al MEF per la ricostruzione degli edifici pubblici (scuole, ospedali, tribunali, uffici amministrativi e simili) che sarà perfezionato a breve.

Il Ministro Padoan ha ringraziato BEI e CDP per la disponibilità dimostrata e ha affermato che ‘’grazie alla cooperazione tra i diversi livelli istituzionali una cifra importante giungerà in tempi rapidi alle famiglie e alle imprese, per la ricostruzione e messa in sicurezza delle abitazioni e delle strutture produttive. Lo Stato è fortemente impegnato nella ricostruzione di scuole, ospedali e in generale degli edifici pubblici, con l’obiettivo di far tornare quanto prima alla normalità la vita delle comunità colpite dal sisma’’.

Soddisfazione è stata espressa dal Commissario straordinario di governo ERRANI secondo cui «dalla BEI arriva una forte iniezione di fiducia nei confronti dell'Italia e della capacità del sistema Paese di affrontare e vincere la sfida della ricostruzione. È anche un concreto segnale di vicinanza della più importante istituzione finanziaria europea alle popolazioni colpite dal terremoto. Attraverso l'accordo tra Banca europea degli investimenti e Cassa Deposito e prestiti, è stato messo a disposizione dello Stato italiano un notevole volume di risorse a beneficio di famiglie e imprese. Abbiamo sempre detto che Governo e Parlamento hanno assicurato la più ampia copertura finanziaria per avviare e portare avanti la ricostruzione delle aree del centro Italia danneggiate dal terremoto e questo accordo ne rappresenta un'ulteriore conferma».

Il Vicepresidente della BEI Scannapieco ha precisato «che con questa operazione un miliardo va alle famiglie e alle imprese per la ricostruzione, e a breve un altro miliardo sarà destinato al ripristino degli edifici pubblici. In questo modo la banca dell’Unione europea, grazie alla collaborazione con MEF e CDP, cerca di essere vicina alle popolazioni colpite dal terremoto e che vogliono tornare quanto prima alla normalità».

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L’AD di Cassa Depositi e Prestiti Gallia ha sottolineato che “con l'accordo firmato oggi, CDP rafforza il proprio impegno a supporto di famiglie, imprese ed enti locali colpiti dal terremoto. Abbiamo infatti stanziato oltre 4,5 miliardi di euro per ricostruire gli edifici danneggiati e garantire maggiore flessibilità finanziaria a enti e imprese, consentendo il rinvio del pagamento di rate e tributi. Tutto questo è stato possibile grazie alla nostra collaborazione con il MEF e la BEI, che ci ha permesso di fare leva anche su risorse nazionali ed europee”.

Il finanziamento da BEI a CDP sottoscritto oggi si basa sul meccanismo del credito d’imposta, già sperimentato con successo nel caso del sisma Emilia del 2012, e ha un duplice vantaggio: da una parte rende immediatamente disponibili le risorse da parte delle banche; dall’altra permette un risparmio per i conti pubblici quantificabile in quasi 200 milioni di euro su base 25ennale. Il risparmio per i conti dello Stato è determinato dalle condizioni di maggior favore in termini di tassi della raccolta BEI.

In particolare, la struttura dell’operazione prevede una serie di passaggi:

la BEI finanzia per un miliardo la provvista che CDP, in base a una convenzione giàfirmata con l’Associazione bancaria italiana (ABI) a novembre dello scorso anno,mette a disposizione delle banche che operano sul territorio;

famiglie e imprese si rivolgono agli organi preposti per far certificare il danno subitoe relativo ammontare; quindi presentano allo sportello bancario il documento cheattesta la necessità dei lavori e il relativo importo;

la banca riceve da CDP l’ammontare indicato e, in base agli stati di avanzamento deilavori, eroga le somme direttamente a professionisti e ditte incaricate dellaprogettazione ed esecuzione delle opere;

le banche, al momento della restituzione del prestito, ottengono un credito di impostadallo Stato per pari importo, che riscuoteranno su base 25ennale.

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Consiglio di Stato: Poco spazio per i liberi professionisti, il bando della Consip va rimodulato 03/07/2017

«Meno maxi-appalti e più spazio ai professionisti», Questo in sintesi il parere espresso nella sentenza 26 giugno 2017 n. 3110 del Consiglio di Stato, che ha annullato una gara d’appalto della Consip di 23 milioni di euro. Consip è una società per azioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze con servizio esclusivo per la Pubblica Amministrazione.

Violazione del libero mercato Al bando milionario della Consip, oggi annullato, potevano partecipare solo concorrenti che avevano un fatturato non inferiore a 20 milioni di euro. Il bando riguardava consulenze strategico organizzative, con un importo di 23 milioni di euro, all’interno del quale 2 milioni di euro rientravano tra i servizi legali di tipo diritto amministrativo. L’accorpamento, ha sentenziato il giudice amministrativo, ha di fatto ristretto ingiustificatamente la platea dei possibili partecipanti al bando, violando i principi di concorrenza, ragionevolezza e proporzionalità in un bando di gara. Pochi mesi prima, tra l’altro, lo stesso giudice, con

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sentenza 6 marzo 2017 n. 1038 aveva annullato per simile motivo un altro bando, riguardo l’affidamento dei servizi integrati di vigilanza con importi a base d’asta compresi tra i 35 e i 45 milioni i euro, sentenziando che “L’eccessivo accorpamento innalza eccessivamente i requisiti richiesti tra i partecipanti a un bando pubblico”.

La tesi del Consiglio di Stato Secondo il Consigli di Stato, a partecipare al bando, potevano partecipare solo le Imprese che avevano un fatturato non inferiori a 20 milioni di curo per consulenze strategico organizzative, all’interno del quale 2 milioni di euro circa dovevano riguardavano servizi legali al diritto amministrativo. Ciò, secondo il giudice amministrativo, restringeva ingiustificatamente la platea dei possibili partecipanti al bando, violando il principio di libera concorrenza tra i partecipando al bando, favorendone altri. Bando ritenuto privo di ragionevolezza e proporzionalità, per il Consiglio che ha annullato il bando.

I titoli “speciali” che escludono i partecipanti La difesa della Consip ha fatto leva sulla necessità di avere un proprio supporto articolato per poter agire in modo armonico su tre ambiti di intervento oggetto del bando, e per questo, aveva richiesto ai partecipanti al bando competenze specifiche sulla consulenza strategico organizzativa (advisory strategica), legale e merceologica. Requisiti “speciali” che però non sono sembrati opportuni e tantomeno condivisibili dai giudici, che hanno ritenuto i requisiti introdotti nel bando come sproporzionati e incomprensibili. Non si poteva, secondo i giudici, chiedere ai concorrenti una specifica specializzazione legale in diritto amministrativo per partecipare, perché secondo l’ordinamento professionale forense (articolo 9, legge 247/2011) la qualifica di “specializzato” è una valenza prettamente “volontaria e personale”, valenza che non introduce alcuna privativa o esclusività, o titolo in più, rispetto a un tipo di servizio, in cui nessuno può vantare specializzazioni esclusive di alcun tipo. Secondo il Consiglio di Stato, la Consip avrebbe bandito una gara d’appalto per servizi, in modo promiscuo per servizi di consulenza strategica, organizzativa, legale e merceologica, accorpando servizi eterogenei, che si sarebbero potuti soddisfare solo ricorrendo a rare figure professionali e a poche imprese (infatti, solo tre concorrenti avevano potuto formulare le offerte), non lasciando spazio alla “libera concorrenza” ad altri concorrenti.

Tre soli i partecipanti al bando La pronuncia del Consiglio di Stato di fine giugno riguarda da vicino i liberi professionisti; ma già un’altra sentenza a marzo, aveva interessato le imprese fornitrici di servizi, vigilanza e portierato. La consulenza strategica, organizzativa, legale e merceologica a supporto dell'attività della Consip tornerà ora sul mercato, cambiata, probabilmente frazionata in più settori, ma con minori requisiti, e più equità per l’accesso dei concorrenti alle gare. Il primo

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bando annullato alla Consip era comunque anteriore all’entrata in vigore del decreto legislativo 50 del 2016, che prevede in frazionamento in piccoli e medi lotti, per agevolare lo sviluppo di medie, piccole e microimprese. E’ lecito ipotizzare che questa volta, alla rimodulazione delle gare d’appalto, possano partecipare più dei tre soli candidati originari coi requisiti restrittivi elencati nel bando, in violazione del codice degli appalti 50/2016, ma anche in virtù dell’articolo 12 della legge 81/2017 appena varata (Jobs act per lavoratori autonomi). Norma, quest’ultima, che è stata varata proprio per consentire ai lavoratori autonomi la partecipazione a gare pubbliche anche in rete, attraverso consorzi stabili o associazioni temporanee d’Impresa.

Equità e partecipazione Anche la restrizione alla partecipazione alle gare d’appalto della Consip, si aggiunge ai plurimi fronti: per l’assegnazione equa tra i servizi professionali (soprattutto tecnici c legali), che da un lato lottano contro le gare al massimo ribasso (Tar Lecce 875/2017), e dall’altro, a difesa di quelle formule aggregative, tali da superare quegli ostacoli “in Holding” , ritenuti incomprensibili dal punto di vista amministrativo, c del tutto sproporzionati rispetto alla libera concorrenza tra gli autonomi.

A cura di Salvo Sbacchis

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Documenti Allegati

Sentenza Consiglio di Stato 26 giugno 2017, n. 3110

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Fondo Investimenti, ecco gli interventi finanziati con 46 miliardi di euro di Paola Mammarella Infrastrutture e trasporti, Fondo progettazione dei Comuni, antisismica, Casa Italia, periferie e difesa del suolo in programma fino al 2032

03/07/2017 – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha svelato gli interventi da finanziare con il Fondo Investimenti da 46 miliardi di euro. Nel dpcm 29 maggio 2017, pubblicato in Gazzetta lo scorso 27 giugno, c’era infatti solo un’indicazione di massima, con gli importi destinati ad ogni area di intervento. La tabella entra invece nello specifico, sviluppando dieci capitoli di spesa che impegneranno i Ministeri da oggi fino al 2032. La diffusione dell’elenco dettagliato era stata annunciata nei giorni scorsi durante un’audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Trasporti, viabilità e mobilità sostenibile – 19 miliardi

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Dopo la pubblicazione del dpcm in Gazzetta era noto che, ad assorbire il numero maggiore di risorse (più di 19 miliardi di euro) sarebbe stato il Ministero delle Infrastrutture. Scendendo nel dettaglio, 10 miliardi andranno al contratto di programma RFI, 5 miliardi al contratto di programma Anas per investimenti sulla in infrastrutture stradali e viabilità, circa un miliardo al trasporto pubblico locale, 875 milioni alla manutenzione straordinaria delle strade (più 28 milioni per la sicurezza della rete stradale) e più di 500 milioni alla riparazione delle strade danneggiate dal sisma. Saranno inoltre finanziate le ferrovie locali, il rinnovo dei mezzi per il trasporto pubblico. Infrastrutture e Fondo progettazione – 3 miliardi Con questo capitolo sarà finanziato (con 860 milioni di euro) il Fondo Progettazione previsto dal Codice Appalti per supportare l’attività dei piccoli Comuni. Circa un miliardo andrà alle infrastrutture per le telecomunicazioni e alle tecnologie informatiche per la sicurezza del Ministero della Difesa e della Polizia di Stato. Il resto sarà destinato ad infrastrutture portuali (541 milioni), rifacimento della rete idrica (326 milioni) e infrastrutture per le telecomunicazioni e tecnologie informatiche (309 milioni). Prevenzione del rischio sismico – 5,2 miliardi Il programma Casa Italia sarà finanziato con 2 miliardi di euro. 986 milioni andranno agli interventi antisismici sulle scuole, 950 milioni serviranno per le verifiche vulnerabilità immobili dello Stato e 802 milioni per l’ammodernamento infrastrutturale e l’adeguamento sismico di caserme, scuole e immobili della Difesa. Dotazioni minori per gli interventi antisismici nei musei (372 milioni) e l’adeguamento antisismico delle caserme di Polizia e Vigili del Fuoco. Edilizia pubblica e scolastica – 5,6 miliardi Con 368 milioni di euro sarà finanziato il recupero e la ristrutturazione del patrimonio edilizio residenziale pubblico. Alla messa in sicurezza scuole (post indagini diagnostiche) andranno 341 milioni. Per la tutela, l’accessibilità, la valorizzazione e la sicurezza di musei e complessi monumentali sono stati previsti 200 milioni. La maggior parte delle risorse sarà assorbita dagli interventi su caserme e alloggi per il personale della Difesa. Previsti infine 13 milioni per i centri di permanenza per i rimpatri dei migranti. Difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche – 857 milioni Per la difesa del suolo dal dissesto idrogeologico saranno investiti 240 milioni di euro. Questo capitolo finanzierà anche la bonifica dai sistemi d’arma (404 milioni), la bonifica dall’amianto degli immobili pubblici (169 milioni) e il risanamento ambientale con l’eliminazione di amianto e altre sostanze inquinanti

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(44 milioni). Riqualificazione delle periferie – 186,5 milioni Con 100 milioni di euro saranno finanziati gli interventi per lo sport in aree svantaggiate, altri 61,5 milioni saranno destinati agli immobili dello Stato e 25 milioni ai grandi complessi edilizi. Rimozione barriere architettoniche – 150 milioni Per gli Investimenti per l’eliminazione delle barriere architettoniche sono stati previsti 150 milioni di euro. Ricerca – 1,4 miliardi 210 milioni saranno destinati alla ricerca nel settore energetico. La parte da leone, con 800 milioni, la giocheranno il settore spaziale – ASI e la ricerca di base-PRIN con 300 milioni. Saranno finanziati anche il settore spaziale della Difesa (66 milioni) e la ricerca in ambito sanitario, farmacologico, diagnostico e terapeutico (26 milioni). Attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni – 9,3 miliardi Il sostegno agli investimenti esteri – Simest assorbirà 400 milioni di euro. Per le forniture militari della Difesa si investiranno 5,1 miliardi, cui si aggiungeranno 2,8 miliardi di competenza del MISE e 231 milioni per la tecnologia spaziale. Al Mise andranno altri 700 milioni per interventi nell’industria dell’aerospazio. Informatizzazione dell'amministrazione giudiziaria – 1,3 miliardi L’informatizzazione della Giustizia potrà contare su 947 milioni di euro, altri 335 milioni andranno al processo telematico. © Riproduzione riservata

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Centro Italia, dallo Stato 29 milioni di euro per 111 chiese di Rossella Calabrese

Recupero edilizio e messa in sicurezza delle chiese danneggiate dal terremoto

Chiesa di San Floriano a Borgo Pace (PU). Foto tratta da lavalledelmetauro.it

03/07/2017 - Il commissario per la ricostruzione post-sisma, Vasco Errani, ha approvato il secondo programma di interventi - finanziato dallo Stato con oltre 29 milioni di euro - per il recupero edilizio e la messa in sicurezza di 111 chiese danneggiate e rese inagibili dalle scosse di terremoto che dal 24 agosto 2016 hanno colpito il centro Italia.

Le chiese interessate sono 19 in Abruzzo, 15 nel Lazio, 59 nelle Marche, 18 in Umbria. 100 di esse sono di proprietà delle Diocesi e 11 di proprietà del Ministero dei Beni culturali e del Fondo edifici di culto.

L’Ordinanza 32/2017 disciplina in modo dettagliato tempi di intervento e risorse finanziarie.

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Le chiese di proprietà delle Diocesi Per le chiese di proprietà delle Diocesi, i progetti devono essere presentati agli Uffici speciali regionali per la ricostruzione entro 30 giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza. I lavori possono essere affidati solo a imprese scelte tra ‘almeno 5 ditte individuate nel rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione’, iscritte al registro Antimafia, in regola con gli obblighi contributivi e previdenziali. Nei 30 giorni successivi, gli Uffici speciali regionali per la ricostruzione curano l’istruttoria e determinano l’importo massimo ammesso a contributo. In seguito, i presidenti di Regione vicecommissari, autorizzano l’intervento e adottano il decreto di concessione del contributo. Infine gli uffici speciali provvedono alla liquidazione del contributo ai soggetti attuatori. Per gli interventi di importo inferiore ai 40mila euro, la somma viene erogata a conclusione dei lavori. Per i lavori che superano i 40mila euro, può essere erogato un anticipo del 10% a conclusione dell’istruttoria, un ulteriore anticipo fino al 50% all’avvio del cantiere ed ulteriori pagamenti a stati di avanzamento dei lavori fino al 90% dell’importo totale.

Le chiese di proprietà pubblica Per le chiese di proprietà pubblica, il Ministero dei Beni culturali entro 30 giorni invia i progetti all’ufficio del Commissario per la ricostruzione, che nei 30 giorni successivi provvede all’istruttoria. Subito dopo, in caso di esito positivo, rilascia l’autorizzazione all’apertura dei cantieri e adotta il decreto di concessione di contributo.

In scadenza i termini per le prime 69 chiese Sono in scadenza, intanto, i termini per la presentazione dei progetti relativi al primo programma di interventi di messa in sicurezza di 69 chiese finanziato dallo Stato con oltre 14 milioni di euro. In entrambi i programmi, per un investimento complessivo superiore a 44 milioni di euro, la scelta degli edifici religiosi da riparare è stata concordata con le Diocesi del territorio.

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Norme correlate

Ordinanza 21/06/2017 n.32 Presidenza del Consiglio dei Ministri - Commissario del Governo per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 24 agosto 2016 - Messa in sicurezza delle chiese danneggiate dagli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016 con interventi finalizzati a garantire la continuità dell’esercizio del culto. Approvazione criteri e secondo programma interventi immediati

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Eco-edifici, Camera: 'bene gli obiettivi Ue ma servono strumenti adeguati' di Paola Mammarella

Prosegue l'iter per la modifica della Direttiva europea sulla prestazione energetica in

edilizia

03/07/2017 – Strategie di ristrutturazione a lungo termine, contratti di rendimento energetico, incentivi graduati in base all’efficienza energetica e colonnine di ricarica per autoveicoli elettrici nei palazzi ristrutturati. Sono alcuni dei contenuti su cui si basa la proposta di modifica della Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica in edilizia.

La proposta è stata esaminata dai ministri dell’Ambiente dei paesi membri e successivamente dalla Commissione Attività Produttive della Camera che ha espresso parere positivo pur ritenendo necessaria l’individuazione di strumenti

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finanziari adeguati per il raggiungimento degli obiettivi.

Prestazione energetica in edilizia, le proposte di modifica Nella nuova direttiva sulla prestazione energetica in edilizia confluirà l’articolo 4 della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica. La disposizione riguarda le ristrutturazioni degli immobili e si ritiene più corretto regolare la materia in un’unica norma. Le strategie di ristrutturazione degli immobili a lungo termine diventeranno parte dei piani nazionali integrati per l’energia e il clima e saranno comunicate dagli Stati membri alla Commissione entro il 1º gennaio 2019 per il periodo successivo al 2020. Per gli edifici di nuova costruzione (art.6) resterà soltanto l’obbligo generale di soddisfare i requisiti minimi di prestazione energetica. La nuova direttiva incentiverà l’elettromobilità. Dal 2025, gli edifici residenziali di nuova costruzione con oltre dieci posti auto e quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti dovranno predisporre il pre-cablaggio per la ricarica elettrica. L’obbligo riguarderà inoltre tutti gli edifici non residenziali con più di dieci posti auto, compresi quelli in cui l’installazione dei punti di ricarica è sottoposta a procedure d’appalto pubblico. Sarà possibile non conformarsi all’obbligo se il costo delle installazioni di ricarica e di canalizzazione supera il 5% del costo totale delle ristrutturazioni importanti. Saranno disciplinate l’incentivazione del sistema elettronico di monitoraggio, automazione e controllo degli edifici e l’introduzione di un ‘indicatore d’intelligenza’ che traduce la capacità dell’edificio di adeguare il funzionamento alle esigenze dell’occupante e della rete, e di migliorare le prestazioni. Gli Attestati di prestazione energetica (APE) dovranno consentire la valutazione dei risparmi energetici ottenuti con gli interventi incentivati dallo Stato. Gli articoli 14 e 15 concernenti le ispezioni saranno semplificati. Saranno anche migliorate la trasparenza e la coerenza della definizione di prestazione energetica a livello nazionale o regionale e per tenere conto dell’importanza dell’ambiente interno.

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Prestazione energetica in edilizia, il parere della Camera La Commissione Attività Produttive della Camera ha giudicato condivisibili gli obiettivi, ma sottolineando che richiedono un notevole sforzo economico da parte dei Paesi membri. Secondo la Commissione, si dovrebbero favorire gli investimenti dei privati promuovendo la condivisione, anche tra diversi immobili, dei benefici derivanti dagli interventi realizzati, sia in termini di scambio di energia autoprodotta che in termini di smartness. La propensione alla spesa sugli immobili esistenti non appare sufficiente. Si dovrebbe quindi far sì che i piccoli interventi diventino parte di un piano di riqualificazione più ampio. Ma non solo, con i contratti di rendimento energetico sia il locatore che il locatario potrebbero beneficiare degli incentivi per gli interventi di riqualificazione. Pern quanto riguarda l’obbligo di precablaggio per favorire l’elettromobilità, la Commissione ha osservato che, in mancanza di un adeguato sviluppo della rete infrastrutturale nazionale, i requisiti sui punti di ricarica potrebbero comportare semplicemente degli extra costi per i costruttori e per gli acquirenti senza portare i benefìci auspicati. Secondo la Commissione Attività produttive, infine, per avviare in modo massiccio il programma di riqualificazione energetica degli immobili, è necessario dedicare la massima attenzione all’informazione sugli incentivi esistenti e all'aggiornamento della formazione dei professionisti, degli operatori del settore e degli amministratori pubblici per definire strategie e piani in materia urbanistica. Sull’argomento si è espresso anche Renovate Italy, che raccoglie numerose realtà imprenditoriali e no profit che promuovono attività e progetti per la riqualificazione energetica del patrimonio costruito in Italia. In una lettera al Governo ha chiesto che non si rivedano gli obiettivi al ribasso, ma si insista sull’efficienza energetica e sulla riduzione dei fabbisogni energetici del fabbricato. Per questo ha proposto la revisione degli Attestati di prestazione energetica (APE) e la loro trasformazione in Building Renovation Passports, cioè strumenti dinamici, on line, che registreranno tutti i lavori realizzati, piani e progetti di miglioramento nel tempo.

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Moduli edilizi unici, nuova era iniziata: il punto in ogni singola regione del 03/07/2017

La semplificazione delle attività edilizie e di tutti gli adempimenti a essa correlati è operativa: la Funzione Pubblica ha aggiornato il monitoraggio sull'adeguamento da parte delle singole regioni

Il dado è tratto, il tempo è 'finito'. Da oggi, infatti, è ufficialmente operativa la semplificazione edilizia italiana. Che, ricordiamolo, ha come protagonisti tutti: i nuovi moduli edilizi unici, i professionisti, i cittadini e gli impiegati comunali preposti. Da oggi (in realtà il tutto è già possibile da sabato 1° luglio), infatti, le imprese di costruzione, i progettisti e i cittadini potranno utilizzare i moduli unificati per inoltrare ai Comuni le istanze di Scia e gli altri titoli abilitativi alla realizzazione dei lavori in edilizia. Sempre dal 1° luglio è applicabile anche la tabella che abbina ad ogni tipo di intervento edilizio il procedimento amministrativo (Scia, Cila, permesso di costruire) da utilizzare. Il termine per l'adozione da parte delle regioni al d.lgs. 222/2016 (decreto Scia 2) è infatti scaduto proprio lo scorso venerdì 30 giugno.

Ricordiamo, in merito, che abbiamo già ricapitolato le nuove 'regole del gioco' determinate dall'Accordo firmato in sede di Conferenza Unificata del 4 maggio 2017, così come sul portale Italiasemplice.gov della Funzione Pubblica, in real time, sono aggiornati i vari recepimenti regionali sui moduli unici edilizi e delle attività commerciali dettagliati dallo stesso Accordo (al 30 giugno, ovverosia data di scadenza finale).

Cosa faranno i comuni Prima di tutto, entro il 30 giugno andavano pubblicati sul sito istituzionale tutti i moduli unificati per le istanze della SCIA e degli altri titoli abilitativi. Non solo: nel sito del comune il professionista o il cittadino deve trovare l'elenco delle informazioni, dei dati e delle eventuali attestazioni necessarie per completare le pratiche, relativi a quegli aspetti che devono essere specificati a livello locale, come per esempio gli oneri e i diritti, che non sono definiti a livello nazionale. In mancanza di questi dati, i funzionari comunali rischiano pesanti sanzioni (illecito disciplinare con sospensione dal lavoro e dello stipendio per un periodo tra i tre giorni e i 6 mesi).

I titoli edilizi Sono rimasti di fatto tre: SCIA, CILA e permesso di costruire. Gli interventi in regime di attività edilizia libera (AEL) possono essere realizzati da chi ha la disponibilità del bene, senza avvisare il vomune e senza ricorrere a un tecnico per

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seguire la pratica. L'elenco degli interventi liberi si è ampliato con l'eliminazione della comunicazione di inizio lavori (CIL), poiché adesso possono essere realizzati in edilizia libera i piccoli interventi di manutenzione ordinaria che comportano piccole riparazioni, il rinnovamento o la sostituzione delle finiture degli edifici, come, per esempio, gli intonaci e gli infissi. Non serve abilitazione scritta neppure per eliminare le cd. barriere architettoniche, a meno che non si tratti dell'instrallazione di ascensori esterni che modificano la sagoma del fabbricato. Dal 1° luglio, quindi, anche se non sono pubblicate sul sito del comune, anche le istanze relative alla Scia, alla Cila o un altro procedimento edilizio potranno essere presentate utilizzando i modelli unificati licenziati dalla Conferenza unificata. Progettisti Esclusi i lavori realizzabili in edilizia libera, per gli interventi che richiedono un titolo abilitativo va incaricato un progettista, che diventa l'interlocutore dell'ufficio tecnico del Comune. Dal 1° luglio serve un progettista anche per i lavori eseguibili con la comunicazione di inizio lavori, che va sempre asseverata da un tecnico.

ATTIVITA' EDILIZIA: TUTTI I MODULI STANDARD DA SCARICARE E UTILIZZARE DAL 1° LUGLIO VADEMECUM SCIA 2: QUANDO SERVE IL PERMESSO DI COSTRUIRE E QUANDO I LAVORI SONO LIBERI

Aggiornamento regione per regione al 28 giugno 2017 Abruzzo Il 26 giugno 2017 sono state approvate dalla Giunta Regionale le DD.GG.RR. concernenti la Modulistica SUAP in materia di Edilizia e Commercio e Artigianato. http://leggi.regione.abruzzo.it/asp/redirectApprofondimenti.asp?pdfDoc=delibereRegionali/docs/delibere/DGR333_2017.pdf http://leggi.regione.abruzzo.it/asp/redirectApprofondimenti.asp?pdfDoc=delibereRegionali/docs/delibere/DGR335_2017.zip Basilicata La Giunta regionale, con la deliberazione n.594 del 21 giugno 2017, ha recepito la modulistica edilizia e quella per il commercio e le attività assimilate di cui all'accordo in Conferenza unificata del 4 maggio 2017. http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/department.jsp?&area=2979061 Calabria La Giunta regionale, con delibera n. 239 del 13 giugno 2017, ha preso atto dell’accordo sancito in Conferenza unificata il 4 maggio 2017. Con decreto dirigenziale del 16 giugno 2017 è stato adottato il provvedimento di adeguamento alla normativa regionale dei contenuti dei moduli unificati e standardizzati per l’edilizia e per le attività commerciali e assimilate. Entro pochi giorni tutti i moduli

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saranno implementati sul portale www.calabriasuap.it. http://portale.regione.calabria.it/website/portaltemplates/view/view.cfm?4290 Campania Con il decreto n. 32 del 21/06/2017 della DG Sviluppo Economico e Attività Produttive e il decreto n. 19 del 22/06/2017 della DG Governo del territorio, lavori pubblici e protezione civile è stata approvata la modulistica unificata e standardizzata in materia di attività commerciali e assimilate ed edilizia in seguito al recepimento dell’accordo del 4 maggio 2017 tra il Governo, le Regioni, gli Enti Locali. http://www.regione.campania.it/regione/it/news/regione-informa/modulistica-unificata-e-standardizzata-in-materia-di-attivita-commerciali-e-assimilate-ed-edilizia Emilia-Romagna La modulistica per l’attività edilizia e per le attività commerciali e assimilate è stata predisposta, verrà sottoposta il 26 giugno al Consiglio delle autonomie locali e formalmente adottata dalla Giunta regionale del 28 giugno. Dal 30 giugno i comuni potranno adeguarsi con un link al sito della Regione. http://territorio.regione.emilia-romagna.it/in-evidenza/le http://imprese.regione.emilia-romagna.it/notizie/2017/suap-approvazione-moduli-nazionali-standardizzati-per-attivita-commerciali-e-assimilate Friuli Venezia Giulia La Regione ha adeguato la modulistica per le attività commerciali e assimilate alle informazioni, dati e allegati previsti dalla modulistica nazionale unificata. La modulistica edilizia sarà adottata a seguito dell’adeguamento della legislazione regionale in materia (le Regioni a statuto speciale hanno competenza esclusiva in materia edilizia, nell’ambito dei rispettivi statuti). Fino all'approvazione delle nuove disposizioni si continua ad utilizzare la modulistica in vigore dal 1 gennaio 2017. http://suap.regione.fvg.it/portale/cms/it/informazioni/notizie/Modulistica-unificata-regionale-Friuli-Venezia-Giulia/ Lazio La Regione, con determinazione n. G08525 del 19/06/2017, ha approvato la modulistica edilizia e quella per il commercio e le attività assimilate (BUR del Lazio n.49 - 20/06/2017) http://www.regione.lazio.it/rl_suap/?vw=documentazioneDettaglio&id=41416 Liguria La Giunta regionale ha adottato il 16 giugno i moduli unificati e standardizzati in materia di commercio e attività assimilate. Anche la modulistica edilizia è stata già adottata. http://www.regione.liguria.it/argomenti/vivere-e-lavorare-in-liguria/imprese-e-lavoro/commercio/modulistica-suap.html http://www.regione.liguria.it/argomenti/vivere-e-lavorare-in-liguria/pianificazione-e-urbanistica/urbanistica/moduli-standardizzati-edilizia.html

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Lombardia E’ stata adottata il 27 giugno la determinazione di adeguamento della modulistica in materia di commerciali ed assimilate. Sul portale di Regione Lombardia sono pubblicati i moduli unificati nazionali in materia di edilizia. http://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioServizio/servizi-e-informazioni/enti-e-operatori/territorio/moduli-edilizi-unificati Marche La Giunta regionale ha approvato la modulistica unificata, in materia di edilizia e di attività commerciali e assimilate, con Deliberazione del 20 giugno 2017. http://www.commercio.marche.it/AreaContatti/AreaComunicazione/ArchivioNotizie/tabid/88/ItemID/133/Default.aspx http://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Paesaggio-Territorio-Urbanistica-Genio-Civile/Urbanistica#In-primo-piano Molise La Regione, con Deliberazione della Giunta n. 230 del 23 giugno 2017, ha preso atto dell'accordo tra il governo, le regioni e gli enti locali e ha adottato sul territorio regionale i moduli unificati e standardizzati per la presentazione delle segnalazioni, comunicazioni e istanze. https://sol.regione.molise.it/urbi/progs/urp/ur2DE001.sto?StwEvent=101&DB_NAME=l1200158&IdDelibere=50653 Piemonte La Giunta regionale ha approvato con Deliberazioni della Giunta Regionale del 19 giugno 2017, n. 20-5198 e n. 29-5207, l’adozione della modulistica edilizia e di quella per le attività commerciali e assimilate. http://www.regione.piemonte.it/commercio/index.htm http://www.regione.piemonte.it/artigianato/ http://www.mude.piemonte.it/site/documenti-e-guide-per-i-comuni Puglia La modulistica unificata per le attività commerciali e assimilate è stata adottata con Determinazione dirigenziale n. 91 del 9 giugno 2017 (pubblicata sul BUR della Puglia n.68 del 15/06/2017). La modulistica edilizia è stata predisposta ed è di prossima adozione. http://beta.regione.puglia.it/documents/10192/9858845/DET91.pdf/4c853fed-2616-45e2-a4b1-57f5fc22c630?version=1.0 http://beta.regione.puglia.it/documents/10192/9928422/DET32.pdf/b47cb7e5-e94f-4bbf-9f95-b3613d6b32a7?version=1.0 http://www.regione.puglia.it/index.php?page=curp&opz=display&id=10877 Sardegna La modulistica unificata per le attività commerciali e assimilate è stata già inserita sul sito. Per la modulistica edilizia è stato effettuato un primo adeguamento, sulla base delle specificità regionali, che sarà completato con il disegno di legge

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regionale in itinere. (Le regioni a Statuto speciale hanno competenza esclusiva in materia di edilizia) http://www.sardegnaimpresa.eu Sicilia La Giunta regionale, con Delibera n. 237 del 14.06.17, ha adottato la modulistica standardizzata in materia di edilizia e di attività commerciali e assimilate. http://www.regione.sicilia.it/deliberegiunta/file/giunta/allegati/Delibera_237_17.zip Toscana La Giunta regionale, con Deliberazione n. 646 del 19.06.17, ha adottato la modulistica standardizzata in materia di edilizia e di attività commerciali e assimilate. http://www.regione.toscana.it/ Umbria La Giunta regionale, con deliberazione 20 giugno 2017 n. 700, ha disposto il recepimento della modulistica unificata e standardizzata in materia di edilizia ed attività commerciali e assimilate. (In pubblicazione sul BUR dell'Umbria del 28/06/2017) http://www.regione.umbria.it/notizie/-/asset_publisher/54m7RxsCDsHr/content/p-a-al-via-modulistica-unificata-e-standardizzata-bartolini-”con-recepimento-accordo-conferenza-unificata-fondamentale-passo-avanti-verso-efficienza-e?read_more=true Valle d'Aosta La Regione Valle D’Aosta ha adottato la nuova modulistica. http://www.celva.it/modulisticae.asp?id=28&l=1&c=8 Veneto Con DGR. n. 971 del 23 giungo 2017 la modulistica approvata dalla Conferenza unificata del 4 maggio 2017 concernente l'esercizio delle attività commerciali, di acconciatore e di estetista, è stata adeguata alla specifica normativa regionale. http://www.regione.veneto.it/web/attivita-produttive/suap-sportello-unico-attivita-produttive Provincia autonoma di Trento E' in corso l'adeguamento della normativa provinciale ai decreti legislativi nn. 126, 127 e 222 del 2016; il disegno di legge è stato adottato in Giunta ed è all'esame delle commissioni. Al termine dell'iter di approvazione sarà modificata la modulistica attualmente in uso. http://www.modulistica.comunitrentini.tn.it/

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3/7/2017 Ricostruzione post sisma, in Gazzetta le seconde Linee guida antimafia approvate dal Cipe

Lunedì 3 Luglio 2017

Ricostruzione post sisma, in Gazzetta le seconde Linee guidaantimafia approvate dal Cipe

casaeclima.com /ar_31885__ricostruzione-post-sisma-gazzetta-seconde-linee-guida-antimafia-approvate-cipe.html

Ricostruzione post sisma, in Gazzetta le seconde Linee guida antimafia approvate dal CipeLicenziate dal Comitato di coordinamento di cui all'art. 203 del nuovo Codice Appalti

Con la Delibera n. 26 del 3 marzo 2017, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.151 del 30 giugno, il Cipe (Comitatointerministeriale per la programmazione economica) ha approvato le Seconde linee guida antimafia di cui all'articolo30, comma 3, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, recante «Interventi urgenti in favore delle popolazionicolpite dal sisma del 24 agosto 2016».

Queste seconde Linee guida antimafia, licenziate dal Comitato di coordinamento di cui all'art. 203 del nuovo CodiceAppalti (decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50) nella seduta del 25 gennaio 2017, sono allegate - unitamente alloschema di protocollo quadro di legalita' ad esse annesso - alla delibera.

I dati di cui al punto 8, quinto capoverso, delle linee guida sono messi a disposizione del Ministero dell'economia edelle finanze e di qualunque altra amministrazione pubblica ne faccia richiesta: le modalita' tecniche per l'accessoverranno definite tra commissario straordinario, Dipe, Anac e Ministero dell'economia e delle finanze - anche al finedi garantire il principio di univocita' dell'invio dei dati nell'ambito dei rispettivi sistemi - senza aggravio di costi per leamministrazioni coinvolte.

L'allegato 1, denominato «Ministero dell'interno - Comitato di coordinamento di cui all'art. 203, comma 1, del decretolegislativo 18 aprile 2016, n. 50», che forma parte integrante della delibera, e' consultabile sul sitowww.programmazioneeconomica.gov.it sezione Banca dati delibere CIPE - allegati non pubblicati in GazzettaUfficiale.

Link: http://www.programmazioneeconomica.gov.it/?p=16427

In allegato la Delibera Cipe n. 26/2017

Leggi anche: “Ricostruzione post terremoto, in Gazzetta le prime linee guida antimafia approvate dal Cipe”

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3/7/2017 Sismabonus, al via progetto di sensibilizzazione e promozione degli interventi

Lunedì 3 Luglio 2017

Sismabonus, al via progetto di sensibilizzazione epromozione degli interventi

casaeclima.com /ar_31884__sismabonus-via-progetto-sensibilizzazione-promozione-degli-interventi.html

Sismabonus, al via progetto di sensibilizzazione e promozione degli interventiPromosso da Confedilizia, Finco e Dei Tipografia del Genio Civile, il progetto ha lo scopo di facilitare l’incontro tra lacommittenza e le imprese qualificate

Facilitare l’incontro tra la committenza e le imprese qualificate onde favorire un percorso di qualità e di prevenzionesismica, attenuando anche talune difficoltà burocratiche che caratterizzano la normativa.

Questo lo scopo del progetto di sensibilizzazione e promozione degli interventi in zona sismica promosso daConfedilizia, Finco e Dei Tipografia del Genio Civile, con la collaborazione di diversi esperti. Il 21 giugno scorso si ètenuta la riunione di insediamento del progetto.

C'è la necessità “di un approfondimento sotto vari aspetti tra cui quelli formativi e quelli finanziari, divenutipositivamente centrali con la nuova possibilità, contenuta nella manovra, di poter cedere il bonus anche adintermediari ed istituti finanziari”, spiega Finco nella sua Newsletter n. 6/2017.

“La prossima riunione è prevista il 19 luglio p.v. alle ore 10.30.

Per quella data verranno illustrati dai Sottogruppi le tematiche individuate:

- una bozza di documento con le caratteristiche che dovranno possedere le imprese per far parte del Progetto (chepotrà successivamente evolversi nella creazione di un soggetto giuridico ad hoc);

- una bozza di Progetto di comunicazione dell’iniziativa che include l’individuazione di due casi stan-dard ed il ruolodel Bim come contenitore di informazioni complete e condivise;

- un’ipotesi di approfondimento sulle tematiche normative e tecniche attraverso collaborazioni con gli IstitutiUniversitari;

- coinvolgimento di Professionisti ed Istituti Finanziari.”

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fonte foto: Ingv

Terremoto Centro Italia, scosse nel weekend:

3.6 ad Amatrice (RI) Lunedi 3 Luglio 2017, 10:20

Sabato si sono verificate due scosse: una di 3.2 a Campo di Giove (AQ) e una di 3.6 ad Amatrice. Domenica

la terra ha tremato nelle Marche: a CastelSantangelo sul Nera è stata rilevata una scossa di 3.3

La terra non smette di tremare in Centro Italia. Nel weekend appena trascorso si sono verificati treeventi sismici con magnitudo superiore a 3. Il primo alle 21.12 di sabato 1 luglio in Abruzzo: isismografi dell'Ingvhanno registrato una scossa di 3.2 a 4 km da Campo di Giove (AQ), con ipocentroa una profondità di 8 km(coordinate geografiche, lat: 41.99, lon: 14.08). Una seconda scossa di 3.6, lapiù forte degli scorsi due giorni, è stata rilevata a 3 km da Amatrice (RI) pochi minuti dopo, alle 21.17.L'ipocentro è stato posizionato a 9 km di profondità (coordinate geografiche, lat: 42.65, lon: 13.31).Domenica, invece, alle 21.21, la terra ha tremato nelle Marche: a 2 km da Castelsatangelo sulNera (MC) è stata registrata una scossa di 3.3 a una profondità di 6 km (coordinate geografiche, lat:42.91, lon: 13.16).Non si hanno notizie di danni.

red/mn(fonte: Ingv)