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l o g o s Maurizio Mangialardi sarà il candidato a sindaco del Pd e della coalizione del centrosini- stra. Ci scusiamo con chi si aspetta da Logos e dai giornali in genere delle notizie, ma ogni tanto siamo costretti a di- re anche ciò che tutti sanno e che dunque notizia non è. Ce l’hanno menata dal 2006 con sta storia delle Primarie. Allo- ra non esisteva neanche il Pd di Veltroni e s’inventarono le false Primarie dell’Unione per dare a Prodi una legittimità popolare. Il professore, infatti, era allergico al voto popolare e non si sarebbe presentato come candidato in Parlamento per- ché un partito alle spalle nean- che ce l’aveva. Poi è arrivato Veltroni e fece delle Primarie il mezzo con cui scegliere il se- gretario del partito oltre che il candidato a Premier del cen- trosinistra. Vinse e davvero non ci ricordiamo neanche contro chi. Perché la caratteri- stica delle Primarie è sempre quella: uno corre, gli altri guardano. Poi ci pensarono le elezioni, quelle vere, a fare a fettine il buon Uolter da Roma (anche se lui diceva di essere di Hollywood). Anche per gli enti La politica, come del resto un’impresa, può essere valutata per la sua efficienza: massimo risultato col minimo costo, e per la sua efficacia: capacità di rispondere alle esigenze dei cit- tadini. Gli amministratori di Senigallia, lo sanno? Oppure, la crisi d’identità in cui si di- batte il PD e la prematura di- partita dei Verdi hanno genera- to azioni amministrative di- spendiose e inconsulte il cui obiettivo socio-economico è oscuro? Delle beghe di partito, ai cittadini importa poco. Ma Guardateli bene. Ecco, noi siamo al- tro. La foto- grafia di piazza del Duomo gre- mita dalle schiere della sinistra locale è la fotografia degli ultimi dieci anni seni- galliesi. E rischia di essere la fotografia dei prossimi dieci. I loro volti sono i volti dell’ar- roganza, del disprezzo per l’avversario, dell’intolleranza ideologica e culturale. E non si parli di frange isolate. Questi qua sono tutto tranne che isolati. Qualcuno si è mai chiesto perché solo loro non rispondono mai delle proprie azioni? Tra di loro, in quel- l’incredibile sabato di metà ottobre, non c’erano perso- naggi qualunque: c’erano no- ti personaggi senigalliesi del- la “cultura”(?), c’erano i figli della ricca borghesia di sini- stra cittadina (qualcuno ac- compagnato dai papà), c’era Ottobre-Novembre 2009 anno II N.4 Distribuzione gratuita L’inutile giochino delle Primarie di Marco Benarrivo di Mariangela Paradisi parole libere a Senigallia La peggio gioventù di Roberto Paradisi segue a pag. 2 segue a pag. 3 PROVE TECNICHE DI LINCIAGGI “DEMOCRATICI”. Ecco gli alleati della maggioranza di governo che reclamano la “libertà” di impedire ad altri cittadini di manifestare il proprio pensiero. Tra di loro il vice-sinda- co Ceresoni e l’assessore provinciale Mariani (a dire loro, per fare “cusci- netto”). È il volto della sinistra locale: sacchetti d’acqua, petardi, fumoge- ni contro gli attivisti della Lega Nord; insulti beceri ai poliziotti in divisa “colpevoli” solo di difendere altri cittadini inermi; slogan violenti con pa- role irripetibili e auguri di morte a Umberto Bossi. A questi “bravi” ra- gazzi, presenti con alcuni papà e assessori al seguito, l’Amministrazione comunale ha concesso e tollerato tutto: sede gratuita, affissioni abusive, ristorante e campeggio abusivi, irruzioni in consiglio comunale… . E intanto il candidato a sindaco del Pd Mangialardi li coccola e cerca lo- ro una sede. Ma la pazienza dei cittadini ha un limite… Foto Effimera La città della democrazia diretta segue a pag. 4 Salvo improbabili sorprese, la maggioranza del Consiglio Comunale di Senigallia appro- verà entro qualche giorno in via definitiva il famigerato Piano Cervellati, quello che dovrebbe ridisegnare l’assetto urbanistico della nostra città. segue a pag. 5 “Con la Lega vittoria più vicina a Senigallia” Cervellati: un piano con i mesi contati segue a pag. 4 di Fabrizio Marcantoni Luca Rodolfo Paolini, parlamen- tare e segretario regionale della Lega, è stato recentemente pro- tagonista anche della vita politi- ca senigalliese. Ecco la sua in- tervista rilasciata a Logos. Alle recenti Europee, la Lega a Senigallia ha ottenuto un ottimo risultato. di Marco Benarrivo L’INTERVISTA L’INTERVENTO

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Maurizio Mangialardi sarà ilcandidato a sindaco del Pd edella coalizione del centrosini-stra. Ci scusiamo con chi siaspetta da Logos e dai giornaliin genere delle notizie, maogni tanto siamo costretti a di-re anche ciò che tutti sanno eche dunque notizia non è. Cel’hanno menata dal 2006 consta storia delle Primarie. Allo-ra non esisteva neanche il Pddi Veltroni e s’inventarono lefalse Primarie dell’Unione perdare a Prodi una legittimitàpopolare. Il professore, infatti,era allergico al voto popolare enon si sarebbe presentato comecandidato in Parlamento per-ché un partito alle spalle nean-che ce l’aveva. Poi è arrivatoVeltroni e fece delle Primarie ilmezzo con cui scegliere il se-gretario del partito oltre che ilcandidato a Premier del cen-trosinistra. Vinse e davveronon ci ricordiamo neanchecontro chi. Perché la caratteri-stica delle Primarie è semprequella: uno corre, gli altriguardano. Poi ci pensarono leelezioni, quelle vere, a fare afettine il buon Uolter da Roma(anche se lui diceva di essere diHollywood). Anche per gli enti

La politica, come delresto un’impresa,può essere valutataper la sua efficienza:massimo risultatocol minimo costo, e

per la sua efficacia: capacità dirispondere alle esigenze dei cit-tadini. Gli amministratori diSenigallia, lo sanno? Oppure,la crisi d’identità in cui si di-batte il PD e la prematura di-partita dei Verdi hanno genera-to azioni amministrative di-spendiose e inconsulte il cuiobiettivo socio-economico èoscuro? Delle beghe di partito,ai cittadini importa poco. Ma

Guarda t e l ibene. Ecco,noi siamo al-tro. La foto-grafia dipiazza delDuomo gre-mita dalleschiere della

sinistra locale è la fotografiadegli ultimi dieci anni seni-galliesi. E rischia di essere lafotografia dei prossimi dieci.I loro volti sono i volti dell’ar-roganza, del disprezzo perl’avversario, dell’intolleranzaideologica e culturale. E nonsi parli di frange isolate.Questi qua sono tutto tranneche isolati. Qualcuno si è maichiesto perché solo loro nonrispondono mai delle proprieazioni? Tra di loro, in quel-l’incredibile sabato di metàottobre, non c’erano perso-naggi qualunque: c’erano no-ti personaggi senigalliesi del-la “cultura”(?), c’erano i figlidella ricca borghesia di sini-stra cittadina (qualcuno ac-compagnato dai papà), c’era

Ottobre-Novembre 2009 anno II N.4 Distribuzione gratuita

L’inutile giochinodelle Primariedi Marco Benarrivo

di Mariangela Paradisi

paro le l ibere a Sen iga l l ia

La peggio gioventùdi Roberto Paradisi

segue a pag. 2

segue a pag. 3

PROVE TECNICHE DI LINCIAGGI “DEMOCRATICI”. Ecco gli alleatidella maggioranza di governo che reclamano la “libertà” di impedire adaltri cittadini di manifestare il proprio pensiero. Tra di loro il vice-sinda-co Ceresoni e l’assessore provinciale Mariani (a dire loro, per fare “cusci-netto”). È il volto della sinistra locale: sacchetti d’acqua, petardi, fumoge-ni contro gli attivisti della Lega Nord; insulti beceri ai poliziotti in divisa“colpevoli” solo di difendere altri cittadini inermi; slogan violenti con pa-role irripetibili e auguri di morte a Umberto Bossi. A questi “bravi” ra-gazzi, presenti con alcuni papà e assessori al seguito, l’Amministrazionecomunale ha concesso e tollerato tutto: sede gratuita, affissioni abusive,ristorante e campeggio abusivi, irruzioni in consiglio comunale… . E intanto il candidato a sindaco del Pd Mangialardi li coccola e cerca lo-ro una sede. Ma la pazienza dei cittadini ha un limite…

Foto Effimera

La città della democrazia diretta

segue a pag. 4

Salvo improbabili sorprese, lamaggioranza del ConsiglioComunale di Senigallia appro-verà entro qualche giorno invia definitiva il famigeratoPiano Cervellati, quello chedovrebbe ridisegnare l’assettourbanistico della nostra città.

segue a pag. 5

“Con la Lega vittoriapiù vicina a Senigallia”

Cervellati: un pianocon i mesi contati

segue a pag. 4

di Fabrizio Marcantoni

Luca Rodolfo Paolini, parlamen-tare e segretario regionale dellaLega, è stato recentemente pro-tagonista anche della vita politi-ca senigalliese. Ecco la sua in-tervista rilasciata a Logos.Alle recenti Europee, la Lega aSenigallia ha ottenuto un �ottimo risultato.

di Marco Benarrivo

L’INTERVISTA L’INTERVENTO

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Ottobre-Novembre 2009 anno II N.4

2 primo piano λ ο γ ο ς

Da alcune settimane la politi-ca del centro sinistra a Seni-gallia ruota attorno ad unasorta di appello di salute pub-blica anti - lega lanciato daSimone Ceresoni, leader loca-le dei Verdi. Cari compagnied amici, questo il succo, bi-sogna contrastare in tutti imodi la proposta politica le-ghista perché esprime chiu-sura, egoismo e paura del di-verso. Prima di questo ex-ploit, Simone Ceresoni è statopresente sabato 17 Ottobre inPiazza Garibaldi durante itafferugli tra il Mezza Canajae le forze dell’ordine, tafferu-gli provocati solo ed esclusi-vamente dal Mezza Canajagiustappunto per creare di-sordine ad una civile manife-stazione di partito del movi-mento di Bossi. Ceresoni hadetto che cercava di mediare.Della sua mediazione tuttihanno fatto a meno come tut-ti, o almeno i più avvertiti delcentrosinistra, dovrebbero fa-re a meno del suo appello po-litico. Ci troviamo in presen-za di una forza politica posti-

deologica, come i Verdi, chechiede a tutti gli altri di vigi-lare perché arrivano i nuovibarbari. Un linguaggio vec-chio, trito e ritrito, spazzatovia ormai dal buonsenso deicittadini, che vuole ad ognicosto creare artatamente uncordone sanitario per metterela camicia di forza agli uomi-ni che votano e si esprimono.Attenzione, quelli sono i cat-tivi. Siamo allo Stato di rove-scio, come diceva Leo Longa-nesi. Come avviene classica-mente, non ci si accorge dellarealtà. Quello che Ceresonichiama razzismo o egoismo ocome lo vuole definire è final-mente una politica della sicu-rezza vera, non parolaia enon fatta sulle pagine deigiornali. Non è colpa dellaLega se ha molti ministri del-la Repubblica competenti epratici, efficaci e ruvidi cheriescono a creare consensoanche dove la Lega Nord nonè organizzata da un punto divista strutturale. Non è colpadi nessuno se l’intera sinistranon riesce proprio mai a svi-luppare una efficace politicache contemperi la legalità e la

necessaria integrazione. Vor-remmo essere smentiti ma so-no i fatti che parlano da soli.A Senigallia si è creato unquartiere ghetto dietro PortaLambertina che è un dannoper tutti, residenti, nuovi ar-rivati, città nel suo comples-so. Le prediche, se non inchiesa, non le vogliamo piùsentire. Le prediche ci indi-

spongono soprattutto se aformularle sono i soliti noti.Ci viene quasi da pensare cheè Ceresoni ad avere paura.Paura che un intero blocco dipotere venga scalzato via per-ché incapace politicamente.Finora è un venticello ma po-

trebbe tramutarsi in un tor-nado. Inutile che i GiovaniDemocratici senigalliesi ri-spondano positivamente al-l’appello. Anche qui siamo al-le catacombe. È il linguaggioche ci rende sbigottiti: “La ri-cetta dei Giovani Democraticiin campo di sicurezza ed im-migrazione è semplice: assi-curare i mezzi adeguati, piùrisorse per acquistare carbu-rante alle volanti, ripararequelle rotte e pagare glistraordinari al personale”Stiamo veramente freschi!Siamo al Commissario Baset-toni che rincorre il ladro cheha sfilato da poco la borsettaalla vecchietta di turno. Daun lato c’è un ministro attua-le dell’interno in campo na-zionale che arresta 8 mafiosial giorno, dall’altra c’è tuttauna classe politica, ormai delpassato che continua a baloc-carsi e pontifica di regole in-ternazionali per regolare ilflusso degli immigrati. Menoideologismi e più senso prati-co, cari Ceresoni e GiovaniDemocratici. La nostra indi-gnazione, di leghisti e non, èsolo all’inizio.

Direttore EditorialeRoberto ParadisiDirettore ResponsabileMarco BenarrivoRedattoriCristiano Boggi, Fulvio GregantiRedazioneVia Cavallotti, 16 - [email protected] EditoreAssociazione culturale LogosAutorizzazione Tribunale Anconan. 9/08 del 29 marzo 2008FotocomposizionepuntoevirgolaStampaStampanova - Jesi

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locali, quelli del Pd (o quellidelle coalizioni con dentro ilPd) hanno deciso di fare an-ch’essi le Primarie. Il problemaperò è che quando si fa fatica atrovare un candidato credibile,figuriamoci quanto sia compli-cato trovarne due. PrendiamoSenigallia: oltre al già incoro-nato Mangialardi, il Pd nonriesce ad esprimere nessuno,nonostante un dibattito inter-no non manchi. Basti pensareal segretario cittadino del PdFabrizio Volpini il quale, adesempio, ha appoggiato Mari-no alle Primarie nazionali erappresenterebbe una candida-tura credibile da opporre aMangialardi. Lo stesso dicasiper Simone Ceresoni che inve-

ce è il grande assente degli ul-timi mesi. Il suo processo d’im-borghesimento che lo ha vistopassare dalla lotta al governo,ora lo ha fatto diventare unasorta di notaio. Una sua presadi posizione politica sul Pd nelquale è confluito, un suo ma-nifesto, una sua opinione suqualcosa che non sia il bollinoblu per le caldaie non la sen-tiamo da un pezzo. L’ala centri-sta del Pd si è accartocciata suse stessa. Ha fatto molto beneil dottor Massimo Marcellini anon prestarsi alla farsa che gliex Ds, capitanati dal segreta-rio cittadino Volpini, avrebbe-ro voluto mandare in scenacandidando un esponente del-l’area cattolica per dare unaparvenza di legittimazione allavittoria di Mangialardi. Miche-langelo Guzzonato, da parte

sua, non batte colpi. Gli hannopromesso un posto sicuro inRegione e quindi non va arompere le uova nel paniere adaltri. E così la povera (dettocon rispetto) Francesca Paci ècostretta a fare da agnello sa-crificale sull’altare delle Pri-marie. Siccome ci vogliono in-segnare che senza Primarienon c’è democrazia (come se leelezioni, quelle vere, non ba-stassero), ste Primarie ormaidevono farle per forza. Anchese non c’è nessuno a concorre-re veramente, anche se i candi-dati si fanno l’occhiolino e nonhanno nessuna intenzione dicombattere gli uni contro l’al-tro, nella speranza di farsi da-re da quello più forte una pol-troncina nella futura (speria-mo di no) Amministrazione.Alle Primarie di Senigallia

non partecipa l’Idv. Non si saperché e probabilmente non losanno neanche loro. Insomma,tutto è stato predisposto per-ché Mangialardi non troviostacoli nella sua corsa. A que-sto punto ci chiediamo: era ne-cessaria questa farsa delle Pri-marie? Non si faceva prima acandidare Mangialardi, puntoe basta? Per quanto ancora ilcosiddetto popolo delle Prima-rie vorrà farsi prendere per ifondelli? Ci viene un dubbio:non è per caso che lo fanno so-lamente per raccogliere il con-tributo di due euro per ognivotante? Non sappiamo se an-che a Senigallia è previsto que-sto obolo per chi andrà a vota-re. Se così fosse, per favore,non chiamatele elezioni prima-rie. Chiamatelo finanziamentoal partito.

é Ceresoni che ha paura del “diverso”

Queste Primarie non legittimano nessuno

di Fulvio Greganti

segue dalla prima

di Marco Benarrivo

L’antileghismo trito e ritrito ha fatto il suo tempo. Ma a Senigallia c’è ancora chi lo ripropone

L’assessore ex Verde, sostenuto dai suoi giovani adepti, scambia la politica sulla sicurezza con la xenofo-bia. Intanto fa nascere a Senigallia un quartiere ghetto intorno a Porta Lambertina

l o g o [email protected] o Via Cavallotti, 16 Senigallia

www.logosinrete.info

Simone Ceresoni

I giovani del Partito De-mocratico di Senigalliahanno elaborato le proprieproposte in campo di sicu-rezza e immigrazione sot-tolineando che si tratta difatti concreti. Testualmen-te: “più risorse per acqui-stare carburante alle vo-lanti, riparare quelle rot-te…”. Insomma, controcriminalità e clandestini, igiovinetti democraticichiamano a raccolta benzi-nai e meccanici. Quandosi dice la genialità dei gio-vani.

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Questa pagina di Logos èstata finanziata dal lanciodi monetine da parte degliattivisti del Mezzacanajanel corso della manifesta-zione organizzata dallaLega in Corso II Giugno.La direzione di Logos rin-grazia sentitamente.

di Nuvola Rossa

Mangialardi corre da solo. Il resto del Pd grande assente della consultazione. I Verdi precettano France-sca Paci per “giustificare” l’inutile rito delle Primarie. Bravo Massimo Marcellini a non cadere nel tranello

Il centrosinistra senigalliese non rinuncia al gusto per il ridicolo

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coccolato. E la condanna ar-riva da tutte le forze politichee da tutti i mezzi di informa-zione. A Senigallia assistia-mo invece ad una connivenzastrisciante politica e, a volte,mediatica. Come quella di unnoto giornale on-line che haparlato del lancio violento deisacchetti d’acqua come di ungesto “simpatico e innocuo”(ma, dico, siamo impazziti?).O come la solita schiera dibloggers senza arte né parte(non tutti fortunatamente so-no fatti della stessa pasta),servili verso l’Amministra-zione comunale, feroci e col-mi di bile contro l’opposizio-ne (però, che coraggio!) e di-fensori ad oltranza di ogniviolenza perpetrata dagliestremisti. Anche quandolanciano monete contro unconsigliere comunale (il piùservile dei blog, lungi dalcondannare l’episodio spre-gevole, ha ironizzato sulletraiettorie della moneta). Lagente perbene, quando assi-ste a queste scene, a questiultras schierati, a questi vol-ti in posa gonfi di cattiveria evuoti di idee e pensiero razio-nale, avverte istintivamente

da che parte stare. In questiultimi anni, l’Amministrazio-ne comunale si è schieratacon questi estremisti, difen-dendoli, proteggendoli, per-mettendo loro ogni attivitàabusiva (dalle occupazioni al-le affissioni selvagge, dai ri-storanti e campeggi abusiviagli atti di violenza ideologi-ca) e finanche percorrendo lestesse direzioni politiche. An-che per questo è ora di sce-gliere da che parte schierar-si. A marzo, ogni cittadino,armato di matita, potrà farloliberamente.

il vice-sindaco del Comunedi Senigallia con i suoi elet-tori e c’era un assessoreprovinciale di centro-sini-stra (che ha apertamente di-feso i violenti). In una Paesenormale e in una città de-mocratica, il vice-sindaco el’assessore provinciale nonstanno in piazza a proteg-gere e condividere gli slo-gan beceri degli estremisti(“Bossi crepa”, “fascisti ca-rogne tornate nelle fogne”,tra i più docili). Stanno den-tro la sala convegni a porta-re un saluto istituzionale adun partito (di cui magarinon si condividono le idee)che presenta il suo progettopolitico ai cittadini e, maga-ri, fanno gli auguri di buonlavoro. In una città demo-cratica, un vice-sindaco eun assessore provinciale, nondifendono il lancio incivile disacchetti d’acqua da un chilocontro cittadini che la pensa-no diversamente. Condanna-no senza se e senza ma il ge-sto e, magari, si frappongonotra i violenti e gli aggreditiprendendo l’acqua al posto lo-ro (tanto è innocua, no?). Inuna città democratica, gliamministratori pubblici sischierano dalla parte dellapolizia e non fanno, comehanno fatto Simone Ceresonie Marcello Mariani (ma tor-nate a ramazzare il mare!)proclami sessantottini controle forze dell’ordine, “colpevo-li” solo di aver impedito (conla forza, e come altrimenti?)il lancio di fumogeni e petar-di contro uomini, donne e an-ziani pacifici che volevano so-lo ascoltare un convegno. Inuna città democratica, il sin-daco esprime solidarietà agli

aggrediti e alla polizia e nonsi trincera dietro un silenziovigliacco e politicamente con-nivente. Quello stesso sinda-co, è bene ricordarlo, che do-po una rissa che aveva vistocoinvolti anche gli estremistidi sinistra, aveva sfilato inpiazza per solidarizzare con ino global. In una città demo-cratica, il nuovo candidato asindaco dell’attuale maggio-ranza, se non per convinzio-ne, per una elementare esi-

genza di chiarezza, prendeposizione contro la violenza,anche se viene dalle frangesinistre per le quali quellostesso candidato (parliamo diMaurizio Mangialardi) si stapubblicamente prodigandoper cercare una sede gratui-ta. In una città democratica,chi vuole impedire con la for-za fisica e con la violenza ilpluralismo (come nei regimitotalitari nazisti e comuni-sti), viene emarginato e non

λ ο γ ο ς

Ottobre-Novembre 2009 anno II N.4

3primo piano

Linciaggi “democratici” col permesso di papàsegue dalla prima

di Roberto Paradisi

Il vicesindaco e l’assessore provinciale proteggono in piazza gli estremisti e il sindaco Angeloni si rifiuta di esprimere solidarietà alla Lega

I momenti di tensione di Piazza Garibaldi (foto Effimera)

Si chiama Circolo “Fabio Siena”. Ma più chedi politica sembra occuparsi di sedute spiriti-che (probabilmente con ampie libagioni di fil-tri poco magici e molto alcolici). Il circolo ade-risce a Rifondazione comunista e, nel tempolibero, sembra occuparsi di caccia alle streghee a stregoni di cultura nibelungica. Interve-nendo sulla vicenda dell’assalto “democrati-co” con sacchetti d’acqua, fumogeni e petardicontro gli inermi cittadini della lega Nord, icircolisti hanno scritto: “È falso affermareche si sia trattato di una contestazione vio-lenta (quattro gavettoni, due fischioni e duepetardi di capodanno). Quello che ci sorpren-de, invece, è il silenzio di questi “democratici”di casa nostra rispetto all'atteggiamento pro-vocatorio dei leghisti e alla violenza, quella si,del loro messaggio politico, infarcito di intol-

leranza, xenofobia, razzismo e riti magici me-dievali evocatori dell’oscurantismo nazional-socialista”. Non c’è che dire: finalmente si èparlato dei contenuti dei discorsi tenuti a SanRocco dall’onorevole Paolini e dai suoi. I cir-colisti svelano che si è trattato di una sedutarituale con pronuncia di formule magiche eriti nazisti. Il tutto condito da una cupa at-mosfera medioevale in cui si parlava di possi-bili torture da Santa Inquisizione contro po-veri immigrati clandestini. Un consiglio ai“democratici” circolisti: alle prossime riunio-ni, meno libagioni e più lucidità. Magari visareste accorti che gli unici episodi di razzi-smo e intolleranza sono arrivati dai vostri fi-gliocci e nipotini. Molto poco medioevali emolto, ma molto fascistelli…

re.lo.

Quando la dialettica politica diventa delirio: così i compagni difendono iloro figliocci fascistelli in piazza

Comunisti medium: vedono streghe, maghi e folletti nazisti

La risposta di Luca Paolini e di altriesponenti della Lega al lancio di ga-vettoni da parte dei Mezzacanaglini

Intanto l’assessore Mangialardi si premura di trovare una sede ai no-global. Ma la gente perbene sa da che parte stare: dalla partedella legalità, del rispetto delle regole, degli aggrediti e dei ragazzi in divisa. A marzo cacciamoli con un colpo di matita

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Ottobre-Novembre 2009 anno II N.4

4 politica λ ο γ ο ς

Se l’aspettava?�In parte i sondaggi avevanoprevisto una crescita, ma nonnella misura che si è verificatanelle Marche. Abbiamo raddop-piato il raddoppio dell’annoscorso. In 3 anni siamo passatida 8mila a 48mila voti. Seni-gallia ha seguito questo trend.Ora come utilizzerete questopatrimonio di voti per le Co-munali 2010? Presentereteuna vostra lista?Alle comunali contano le perso-ne, il candidato sindaco, il pro-gramma “amministrativo” cheè cosa molto diversa dalla “poli-tica” in senso ampio. Bossi suo-le dire che un tombino non è nédi destra ne di sinistra. Devescaricare bene e costare il giu-sto. Quanto alla lista certamen-te ne presenteremo una auto-noma, visto che si stanno iscri-vendo parecchi cittadini anzi,cittadine perché, incredibile adirsi, a Senigallia le piu attive ecoraggiose sono le donne.Correrete da soli con un vo-stro candidato a sindaco o ap-poggerete Fabrizio Marcanto-ni? Allo stato è impossibile dirlo.Marcantoni è un buon candida-to ma c’è qualche dubbio cheriesca davvero ad aggregaretutte o gran parte delle opposi-zioni attorno a se. Se questonon avverrà, e se, per il nume-ro di candidati, il ballottaggio

fosse comunque inevitabile,non escludo una corsa in ap-poggio ad un “nostro” candida-to al primo turno, per poi vota-re il migliore del centro-destraall’eventuale ballottaggio.Vi siete dati un’organizzazio-ne anche a Senigallia con una�vostra sede ed un vo-stro direttivo?�La squadra è in co-struzione. Abbiamoormai una ventina diiscritti di cui almenouna decina decisi a“metterci la faccia”.Vedremo di aprire, sesarà necessario, unasede elettorale. Il coor-dinamento cittadinosarà guidatoda me inp r i m aperso -na enon perp ro t a -g o n i -smo maperché le “imprese matte e di-speratissime” – per parafrasareLeopardi – mi piacciono e Seni-gallia è una delle più solide edultime “ roccaforti” della sini-stra in Italia e sarebbe bello far-la “cadere”. Poi perché per par-tire in una città cosi difficile civuole una certa esperienza or-ganizzativa e politica in situa-zioni “difficili” e credo di averladopo la campagna elettoralesvolta in Toscana alle Politiche. Recentemente una vostra ma-

nifestazione in città è stata“disturbata” da un gruppo deicentri sociali. Cosa pensa del-l’accaduto?�Rinvio alle immagini che par-lano meglio di ogni altra cosa:le abbiamo messe sul nostro si-

to “leganordmarche.org”. Noivolevamo fare un incon-

tro con i cittadini. Lo-ro hanno cercato diimpedircelo con laviolenza e l’intimida-zione. Se non ci fos-se stata la “Celere” cisarebbero riusciti.Più che altro hannodissuaso un po’ di cit-

tadini dal partecipare.Ma sono certo che al

momento delvoto ci si

ricor-d e r àdi que-sti si-gnor ie degliammi-

nistratori che gli hanno tenutobordone per anni. Non escludoche quello che ci hanno tolto intermini di presenze all’incontroce lo riprenderemo con gli inte-ressi in termini di voti.La Lega ha oltre il 10% nelPaese, ha governato, gover-na, ha nelle proprie file uomi-ni di spessore, eppure ancoraqualcuno la giudica un peri-colo per la democrazia. Per-chè?Sono balle, pure fantasie di chi

non ha argomenti e deve ricor-rere agli “spauracchi” per cer-care di confondere la gente. Èun atteggiamento tipico e stori-co della sinistra. Priva di ideali,frustrata dal crollo del Muro edella ideologia comunista, so-pravvive facendo affari e rac-contando belle storielle a chiancora ci vuole credere. Nonavendo alcun modello “positi-vo” da proporre, sopravvivetrovando sempre un nuovo “ne-mico” contro il quale compat-tarsi. La verità è che siamo i so-li che abbiamo un progetto ve-ro da proporre, il federalismo,che è il solo mezzo per renderepiù moderno ed efficiente que-sto Paese.Il federalismo fiscale porteràvantagg ialle Mar-che?�Le Marchesono giàuna delle ot-to regioni fi-scalmente“attive” os-sia che pa-gano piu diquanto rice-vono dallostato cen-tralista. Colf e d e r a l i -smo, unavolta a regime, avremo moltepiù risorse per i nostri cittadi-ni.Un nativo di Senigallia comelei, in che maniera è diventa-

to leghista?�Non si può rispondere in pocherighe. La Lega è stato il mioprimo e unico partito. D’altraparte Senigallia fu la patria deiGalli Senoni. Pare che Brenno,uno dei primi che sconfisse Ro-ma, fosse di queste parti. Che larisposta vada cercata nel DNA?Senigallia riuscirà a liberar-si dall’egemonia della sini-stra?�La sinistra ha ormai esauritoogni carica ideale, ripete soloslogan per incantare i fessi eintanto incassa a tutti i livelli.Cercate i redditi di certi “com-pagni dirigenti”, “compagnipresentatori e conduttori tele-visivi” “compagni scrittori, re-gisti e attori”: anche mille- due-

mila euro al giorno di “pagabase”, salvo benefit indiretticontenuti non di rado in con-tratti “secretati”. E poi parlanodi trasparenza!

“Faremo cadere l’ultima roccaforte della sinistra”L’INTERVISTA. Il deputato della Lega Luca Rodolfo Paolini parla a Logos e svela: “A Senigallia la Lega è donna.” Pronta una lista

“Cercate i redditi di certi ‘compagni’ dirigenti: privi di ideali e di proposte, a sinistra cercano solo di fare affari raccontando bellestorielle”. Dure critiche agli estremisti del Mezzacanaja: “Con l’intimidazione hanno scoraggiato i cittadini, ma al momento del vo-to saremo risarciti. Le Marche? É una regione produttiva. Con il federalismo fiscale, più risorse per tutti i cittadini”segue dalla prima

di Marco Benarrivo

La città della democrazia direttaA Senigallia pullulano i comitati. Segno dell’inefficienza della politica

I rappresentanti del popolo hanno fallito ed alla fine i cittadini hanno deciso di fa-re in proprio. Così facendo, difendono, insieme ai propri, anche interessi diffusi

di Mariangela Paradisi

segue dalla prima

importano molto, invece, se sitramutano in inefficienza einefficacia.Il moltiplicarsi di iniziativespontanee e a - partitiche di cit-tadini - comitati e movimenti – èsenza dubbio una misura dell’i-nefficacia amministrativa. E aSenigallia negli ultimi tempi dicomitati e movimenti ne sonosorti a bizzeffe. Il Versus Com-planare. Ma anche i “Genitori diScapezzano”, il “Pro-Cesanella”,il “Comitato per il Lungomare”e dei “Commercianti del Cen-tro”. E poi il Meet-Up e i movi-menti degli immigrati. Senzacontare le innumerevoli asso-ciazioni di volontariato, che

suppliscono le mancanze dellapubblica amministrazione. Lospaccato di una “società civile”che sente l’esigenza di essererappresentata. Interessi priva-ti? Certo. Ma di cos’altro è fattala domanda di politica, e dun-que di amministrazione pubbli-ca, se non della richiesta di tu-tela di interessi che il singolonon è in grado di tutelare da sé?Lo Stato e la pubblica ammini-strazione – non dimentichiamo-lo – esistono solo in quanto si ri-

conosce che in un Paese progre-dito l’offerta di alcuni servizi edi regole non possono essere la-sciati al settore privato, pena ladiscriminazione sociale e l’anar-chia: istruzione; sicurezza; di-ritti di proprietà; diritto alla sa-lute; ad uno sviluppo sostenibi-le; ad una vita decorosa; ad unreddito di sussistenza. Per que-sto paghiamo le tasse e dele-ghiamo qualcuno a rappresen-tarci. Per proteggere e soddisfa-re gli interessi che non riusci-

remmo a proteggere e soddisfa-re da soli. Per questo, e non cer-to per offrire ai politici una sta-bile poltrona. Per questo eleg-giamo un sindaco, un governa-tore, un presidente di provincia.E allora, per esempio, il Comita-to Versus Complanare è un fal-limento della sindaca e dell’as-sessore Mangialardi, che nonhanno saputo tutelare quellaparte di cittadini che stanno pa-gando un prezzo troppo alto innome di un presunto vantag-

gio, mai dimostrato, per la col-lettività. I Comitati dei genitorisono un fallimento degli asses-sori Volpini e Giacomelli, chenon hanno previsto per tempo ilproblema delle piccole scuoledelle frazioni. E ancora, il Meet-Up, e la possibile presentazionedi una “Lista cinque stelle-Bep-pe Grillo”, è un fallimento del-l’assessore Ceresoni, che non hasaputo tutelare gli interessi dichi pensa che l’ambiente siauna risorsa scarsa. E via di-scorrendo. Un fallimento, per-ché la politica autoreferenziale,vocata solo all’autoconservazio-ne della specie, a questo porta.Alla inefficacia. E allora, la so-cietà civile inascoltata inevita-bilmente si organizza e cercanuove vie. Che, forse, prima opoi, diventeranno autostrade.

Luca Rodolfo Paolini insieme al ministro Maroni

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λ ο γ ο ς 5politicaOttobre-Novembre 2009 anno II N.4

Tutta l’opposizione, compre-sa Rifondazione Comunistae il Gruppo Misto, si è sem-pre schierata contro taleprogetto, prendendo posi-zioni dure e determinate, enon per pregiudizio ideolo-gico, ma per l’assurdità el’impraticabilità delle propo-ste che quel piano contiene.A cominciare da quei princi-pi culturali che ispirano illavoro dell'Architetto Cer-vellati: le città vanno “ripri-stinate” secondo i canoniestetici del loro massimosplendore. Al di là del pro-blema di chi stabilisce qualesia il massimo splendore(per Senigallia, secondoCervellati, la prima metàdell'Ottocento), l’individua-zione contiene necessaria-m e n t e una forted o s e di sog-g e t - t i v i t à ,per - ché pera l - tri stu-

d i o s i

potrebbe essere il periodo ri-nascimentale, per altri an-cora il Settecento e così via.Ma oltre questo, se così fos-se stato nella storia dell'evo-luzione urbana delle nostrecittà, non ci sarebbe statonessun sviluppo evolutivonell'architettura, nell'arte,nelle dinamiche di vita dellepersone. Avremmo sostan-zialmente bloccato le cittàdecretando la loro mortalepietrificazione. Altro puntocontrabbandato come quali-ficante del Piano è quello ri-guardante il riallineamentodegli edifici riportandoli al-la situazione antecedente ilterremoto subito dalla cittànel 1930. In linea di princi-pio la proposta può ancheessere presa in considera-

zione; ma se la inquadriamodal punto di vista tecnico,essa confligge con le nor-mative antisismiche soprav-venute dal 1930 ad oggi,per cui poco o niente può es-sere ricostruito se non a co-sti improponibili che por-

rebbero quegli immobili as-solutamente fuori mercato.Allora, che valenza può ave-re un piano urbanistico chepresenta queste caratteristi-che? Forse quella di gratifi-care anche economicamentechi l'ha costruito. Ma forse

anche quella di offrire ad al-cuni la possibilità di co-struire aumentando signifi-cativamente le volumetrie odi permettere un cambia-mento di destinazione d'usodi alcuni edifici, come Pa-lazzo Gherardi (destinato a

diventare residence per ric-chi forestieri), i cosiddettiOrti del Vescovo, l'ex pale-stra Nirvana e via dicendo.Io credo che il centro storicodi Senigallia abbia bisognod’altro per far sì che possaridiventare attrattivo sia dalpunto di vista residenzialeche da quello commerciale.Abbiamo bisogno di una via-bilità razionale e funzionaleraccordata a quella del ter-ritorio su cui Senigallia in-siste, di parcheggi non soloa pagamento (la nostraGiunta aumenterà in misu-ra netta i parcheggi libeririducendo quelli a paga-mento che rappresentanosolo una tassa in più di cir-colazione), di piste ciclabilivere che funzionino da so-stitutivo dell'automobilesenza criminalizzare chi usal’auto, di cancellare l'imma-gine alquanto degradatadelle nostre strade, delle no-stre piazze, del nostro arre-do urbano non più consonoalla sua immagine turistica,di invogliare alla residenzanon con proposte assurde eimpraticabili, ma con incen-tivi veri e con una rete diservizi fortemente efficaci.Inoltre, non vi è alcun biso-gno di prevedere assurderestrizioni per i commer-cianti e liberi professionisti(pensiamo alle folli restri-zioni per le insegne e le tar-ghe che si tradurranno inulteriori costi per i cittadi-ni). In questa prospettiva, il Pia-no Cervellati (di cui l’asses-sore all’urbanistica si ècompletamente disinteres-sato durante il consiglio co-munale preferendo chattaresu Facebook) non serve allanostra città e ai suoi cittadi-ni ed è stato un ulteriorespreco di risorse pubbliche:l’unica cosa che possiamofarne sono coriandoli per fe-steggiare la liberazione diSenigallia il prossimo 28 e29 marzo da coloro che, mo-strando tutta la loro inade-guatezza, la vogliono usareper le solite non più soppor-tabili speculazioni.

“A marzo del piano (S)Cervellati faremo coriandoli”

di Fabrizio Marcantoni

Il candidato a sindaco di Coordinamento civico e Pdl boccia il piano folle del centro storico che favorisce la solita speculazione edili-zia e rilancia la politica della costruzione di nuovi parcheggi liberi, la riduzione di quelli a pagamento, la trasformazione più razio-nale della viabilità e un nuovo arredo del centro storico. L’impegno per salvare Palazzo Gherardi dal destino di residence per ricchi

Sotto accusa le assurde restrizioni per i commercianti e per i professionisti. E Marcantoni denuncia: “Mentre noi parlavamo delfuturo del centro storico analizzando le osservazioni dei cittadini, l’assessore all’urbanistica Mangialardi chattava su Facebook

“So ’ncollato alla poltrona sa l'attak”Incredibile: l’assessore Mangialardi sgamato mentre chatta su Facebook du-rante la discussione in Consiglio comunale sul piano Cervellati. La sua ridi-cola difesa: parlavo con un cittadino interessato. Era vero!

Hanno sgamato l’assessore Mangialardi mentrechattava su Facebook durante il Consiglio comu-nale nel quale si discuteva del piano Cervellati.Da sbellicarsi dalle risate la giustificazione del-l’assessore: “Rispondevo ad alcuni cittadini chemi chiedevano notizie”. È come se in aula a Mon-tecitorio il ministro Gelmini estraesse un note-book durante la seduta in cui si parli della rifor-ma della scuola, per spiegare agli studenti del-l’Onda cosa stia succedendo. Logos, come al solito, è una spanna avanti a tut-ti e può proporvi in esclu-siva il testo della chattatatra Mangialardi ed il cit-tadino che indicheremocon la lettera C. Mangia-lardi è ovviamente M:C - Oh M, come butta?M - Ciao C…bene bene, ilpiano passa ☺C - Fortuna, sennò quellidell’opposizione ce face-vano un c…a kel mo’e tetoccava a dimettete.M - A dimetteme? L’ saico è l’attak?C - Un preservativo!M - Co madonna stai a di’…sto a parlà dell’attac-catutto…la colla…l’mastice!C - Ah no….me pareva che c’era anche na marcade profilattici…mbè co c’entra?M - C’entra perché il c…sulla poltrona ce l’ho ’n-collato sa l’attak!C - Bravo, come quella volta che hai detto che del-le case de Rodano non sapevi niente…ahahahahah…lì gli hai dato na bella spalmata deattak…ahahaha.M - per alzamme me tocca a levamme i pantalo-ni…. ahahahahah.C - Ahahahahah…non me fa ride che c’ho gente?M - Oh, cambiamo discorso, l’ sai co hai da fa al-le primarie ;-)?C - Co so ste primarie?M - Enn’ quella roba che non serve a n‘ c…ma

s’ha da fa uguale.C - T’ho da dì la verità….n’è che c’ho tanta vogliade venì a votà.M - l’ so, ma il partito vuole a kel mo’ perché di-cene che semo più democraticiC - Sei l’unico che per diventà sindaco tocca a vo-tatte du’volte.M - E ‘l bell’ è che la prima volta non serve a unc…C - Se l’dici te :-)… ahahahahM - Me raccomando, fa votà a tutti eh…moglie,

fioli, tu padre, tu madre,amici, parenti, tutti eh…C - Sì…quand’è a marzo?M - No…quelle so le ele-zioni…sto a dì le prima-rie…a novembre.C - Ho da fa venì mi pa-dre e mi madre du volte?C’hanne i reumatismi…afalli spostà du volte nonme ne va…M - Fa ‘n po’ come te pa-re…ma alle primariec’ho bisogno de un plebi-scito!

C - Tanto sei da solo…hanne da votà per forzaper teM - A quelli del Pd li ho convinti tutti a non can-didasse…ho promesso un po’ de poltrone senzaattak…C - Ahahahaha…se te voto, te voto solo perchéme fai rideM - C’è anche chi m’ha detto che non me vota per-ché fo ride.C - Co’ vol di’?M - Boh…adè te saluto…me sa che m’hann sga-mato a chattà…dopo chi ‘l sente a quel rom-pic….de Paradisi….clic.(Il testo, naturalmente, lo abbiamo immaginato,per il resto nemmeno l’immaginazione potevaspingersi fino al punto di sorprendere l’assesso-re disinteressarsi dei lavori istituzionali per gio-care in chat).

di Daniel Hacker

ESCLUSIVO. Testo (semiserio) della chat tra Mangialardi ed un cittadino

segue dalla prima

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Ottobre-Novembre 2009 anno II N.4

6 in città λ ο γ ο ς

di Renato Longarini

Lungomare D. Alighieri _ [email protected]

di Daniele Corinaldesi

“Quel tricolore è un impegno: salveremo Palazzo Gherardi”

Bliz dell’opposizione a Palazzo Gherardi. Fabrizio Marcantoni ha annunciato che, in caso di vittoria, la prima riunione di Giunta,nel prossimo aprile, verrà celebrata nell’Aula Magna garantendo che non verrà venduto un solo centimetro dello storico palazzo

Applausi a scena aperta da parte dei cittadini che si erano fermati ad ascoltare il candidato a sindaco del Coordinamento Civico edel Pdl che, al megafono, ha spiegato dal terrazzo dell’aula magna dell’ex liceo Perticari, le ragioni dell’esposizione del tricolore

Davanti agli occhi incredulidel dirigente superstipendia-to Ratiglia, accorso a PalazzoGherardi non appena saputodel blitz, il candidato a sinda-co Fabrizio Marcantoni e i

consiglieri comunali di oppo-sizione hanno nuovamente is-sato il tricolore sul balcone diPalazzo Gherardi. Per oltremezzo secolo, quel terrazzinoche si affaccia sul corso di Se-nigallia ha ospitato il vessillotricolore del liceo Classico“Giulio Perticari”. Ha svento-lato al sole e all’acqua fino a

quel maledetto giorno del2001 quando gli studenti,con una scusa banalissima(era caduto un pezzetto di in-tonaco nei locali dove eraospitata la biblioteca scolasti-

ca), sono stati fatti sloggiaredalla scuola. Tutto preparato,tutto finalizzato alla venditain blocco dello storico palazzodonato alla città (per fini cul-turali) dal conte Gherardi. Magli amici degli speculatorinon si aspettavano la reazio-ne civica: oltre 1500 firmeraccolte, una vera e propria

sollevazione popolare. A in-terpretare la rabbia della cittàè stato ed è il “Comitato Sal-viamo il Classico”, formato daex studenti, ex presidi del“Perticari”, professori liceali

e non, uomini di cultura,politici di tutte le estrazionicontrari alla svendita inde-gna del patrimonio cultura-le cittadino per favorire gliappartamenti di lusso. Così,Fabrizio Marcantoni, ac-compagnato dai consiglieridel Coordinamento Civico,del Pdl e dai rappresentantidel Comitato Salviamo ilClassico (i professori GiulioMoraca e Roberto Coppola),ha assunto simbolicamenteun impegno con la città: haissato il tricolore nel suo po-sto tradizionale ricollocan-

dolo nel portabandiera del“Perticari”. “Con questo gesto– ha dichiarato Marcantoni –prendiamo un impegno solen-ne con la città: restituiremoPalazzo Gherardi ai cittadinie agli studenti. Sarà, come èsempre stato, il luogo dellacultura e non ne sarà vendu-to nemmeno un centimetro”.Marcantoni ha anche annun-

ciato che la prima riunione digiunta del nuovo governo al-ternativo alla sinistra dellaspeculazione e del mattoneverrà svolta nell’Aula Magnaabbandonata del liceo. Poi, ar-mato di megafono e annun-ciato dal consigliere Paradisi(che ha spiegato i motivi del-l’iniziativa ai passanti), il can-didato a sindaco ha parlatodal terrazzo di Palazzo Ghe-rardi invitando i cittadini asostenere l’attuale opposizio-ne nella battaglia per la sal-

vezza dell’antico palazzo seni-galliese. “Vogliono farci ap-partamenti per ricchi e ven-dere questo nostro patrimo-nio a speculatori privati. Noiglielo impediremo”, ha pro-messo Marcantoni. Intanto ilcandidato a sindaco del Pd,Maurizio Mangialardi, ha ri-badito in consiglio comunalela volontà dell’Amministra-zione comunale di non volertutelare Palazzo Gherardivincolando la sua destinazio-ne pubblica.

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Palestra del palazzetto comunale Campo Boario (dietro lo stadio) martedì e giovedì 16,00-17,30

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Fabrizio Marcantoni al megafono con i consiglieri di opposizione e rappre-sentanti del comitato “Salviamo il Classico” Moraca e Coppola (Foto Effimera)

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I consiglieri civici e del Pdl mostrano lo striscione dentro l’aula magna chepoi appenderanno fuori del palazzo (Foto Effimera)

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Gabriele Moroni, fotoreportersenigalliese, lascia per un mo-mento la sua vocazione giorna-listica per dare un tocco d’arteai suoi scatti. Fino al 22 novembre Moroniesporrà le sue foto alla Bouti-que Ribot e all’Osteria del Tea-tro. Protagonisti i cieli di Seni-gallia.Il ricavato proveniente dallavendita degli scatti sarà intera-mente devoluto all’associazio-ne “Giardino degli angeli” peril completamento di una scuolaalberghiera in Brasile. Le fotosono 26, di dimensioni 70/100. Nelle foto di Moroni oltre al

cielo sotto le sue svariate for-me, sono presenti anche picco-li dettagli della città. “Il cielo è un orizzonte di cuisiamo meno attenti” ha com-mentato Giuliano De Minicis,curatore della mostra. “In que-sta mostra Gabriele ha portato

i cieli di Senigalliadentro locali chiusi.Un binochio aperto-chiuso molto impor-tante. Si tratta anchedi educazione visiva”.“Queste foto sonostraordinarie e sugge-stive” ha sottolineatoSilvio Pasquini, presi-

dente dell’associazione Giardi-no degli Angeli. “Gabriele dasempre ci dà una grossa manonel nostro progetto, fin daquando è venuto con noi inBrasile per realizzare un vero eproprio reportage.”

La genesi del termine "tran-sumanesimo" pare sia da attr-buire a J. Huxley che nel1957, teorizzò una sorta diutopia in cui transumano è“l'uomo che rimane umano,ma che trascende se stesso,realizzando le nuove poten-zialità della sua natura uma-na, per la sua natura umana".Secondo alcuni, Il termine

“transumanare” è di originedantesca e sarebbe stato co-niato dal Poeta per indicare ilsuperamento dei limiti uma-ni, il raggiungimento di unostato semidivino. Il movimento transumanistavide la luce all’inizio degli an-ni Ottanta alla University ofCalifornia di Los Angeles, conil coinvolgimento di intellet-tuali influenzati dalle ideedell'umanesimo, dell'illumini-smo, del positivismo, del neo-positivismo, del razionalismocritico, del superomismonietzscheano, del marxismotrotzkista, del futurismo ita-liano e russo, dell'estropiane-simo, della futurologia e dellaletteratura fantascientifica.L’idea cardine del transuma-nesimo, così come si evincedal Manifesto dei transuma-nisti italiani, è quella secon-do cui: “è possibile ed auspi-cabile passare da una fase dievoluzione cieca ad una fasedi evoluzione autodiretta con-sapevole. Noi siamo pronti afare ciò che oggi la scienzarende possibile, ovvero pren-

dere in mano il nostro desti-no di specie. Siamo pronti adaccettare la sfida che provie-ne dai risultati delle biotecno-logie, delle scienze cognitive,della robotica, della nanotec-nologia e dell’intelligenza ar-tificiale, portando detta sfida

su un piano sociale e cultura-le, al fine di dare al nostropercorso un senso e una dire-zione. La direzione che glisviluppi della tecnica sembra-no indicare è l’avvento del po-stumano”.Secondo la World Transhu-manist Association, un po-stumano è “un individuo lecui caratteristiche di base so-no così superiori a quelle di

noi umani, da non essere piùconsiderato umano secondogli standard attuali”. Un in-dividuo “con capacità intellet-tive superiori, resistente allemalattie e all’età, che ha ilcontrollo del proprio statopsico-emotivo, superiormente

predisposto al piacere, all’a-more, all’apprezzamento arti-stico, in grado di sperimenta-re stati di consapevolezza anoi sconosciuti”.Nell’ambito del movimentotransumanista si enucleanodiverse declinazioni e visionipolitiche. Gli estropici, unasorta di fondamentalisti dellatecnoscenza, che essendo fau-tori di un progresso senza li-

miti sarebbero posizionati po-liticamente a sinistra, mentrei transumanisti tout court,avrebbero una visione piùorientata all’incrocio frascienza ed etica ed al liberali-smo economico. Decisamentepiù marcate le posizioni ideo-

logiche dei neofuturisti, pro-venienti dall’area di destra et-no-identitaria o nazionalistae degli archeofuturisti, ap-partenenti alla corrente so-vraumanista caratterizzatada un assoluto rigetto delprincipio egualitaristico edispirata alla "Nouvelle Droite"francese di Alain de Benoist.Secondo Guillaume Faye, au-tore del “Archeofuturismo”,

“occorre riconciliare Evola eMarinetti, il dottor Faust egli Aratori. La querelle tratradizionalisti e modernisti èdiventata sterile [….] Le tra-dizioni esistono per esserespurgate, scremate, selezio-nate, molte di esse contengo-no dei virus che oggi esplo-dono. Per quanto riguarda lamodernità essa probabilmen-te non ha più un avvenire”.Posizioni, queste ultime, for-temente criticate della cor-rente estropica secondo cui”l'archeofuturismo abbracciasolo il nocciolo del transuma-nesimo, quello che è stato de-scritto come il suo "memecentrale" (cioè: è etico e desi-derabile utilizzare mezzi tec-noscientifici per superare lacondizione umana) per poi in-serire questo minimo comundenominatore transumanistaall'interno di un sistema ideo-logico ad esso estraneo”. Ani-me diverse si incontrano escontrano in questo comples-so universo transumanista,in cui l’unico principio condi-viso è, per dirla con Nietz-sche, che l’uomo che realizzase stesso soltanto andando ol-tre se stesso. La medesimaidea di un essere oltreumanoche si potenzia volontaria-mente e vince l’invecchiamen-to e la morte, che FilippoTommaso Marinetti preconiz-zava nel saggio del 1910“L’Uomo moltiplicato ed il re-gno della macchina”.

λ ο γ ο ς

Ottobre-Novembre 2009 anno II N.4

7cultura

Figli del futurismo e nipoti dell’illuminismo

di Cristiano Boggi

Si rifanno a Bacone, Pico della Mirandola, Marinetti, Trockij e Nietzsche. Affondano le loro radici nella tradizione filosofica illumi-nista ma sono diffusi in aree culturali e politiche diverse. Sono i transumanisti, gli eredi “geneticamente modificati” del futurismo

T r a n s u m a n i s m o s u l w e bPer saperne di più sul movimento, unadelle fonti più documentate è senz’al-tro il sito dell’AIT - Associazione Ita-liana Transumanisti, consultabile al-l’indirizzo: http://www.transumanisti.it/Su: http://www.estropico.org/, ehttp://estropico.blogspot.com si puòapprofondire il particolare punto di vi-sta degli estropici. Mentre una analisiaccurata dell’archeofuturismo è acces-sibile su: http://www.uomo-libero.com/index.php?url=/articolo.php%3Fid%3D313&hash=Numerosi sono, naturalmente, i gruppi transumanisti presenti su Facebook, come quello del-l’AIT, di “Divenire: Rivista (a)periodica dell' Associazione Italiana Transumanisti” e dei “Gali-leiani Transumanisti”.

“Apriti cielo”, gli scatti di Gabriele Moroni in mostraFino al 22 novembre all’Osteria del Teatro e alla boutique Ribot

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Ottobre-Novembre 2009 anno II N.4

8 l’iniziativa λ ο γ ο ς

Un patrimonio milionario scomparso nel nulla

per latua

supubblicità

[email protected]

l o g o s

Ritratto di un pontefice

Scena di battaglia contro i Turchi

Scena di battaglia contro i Turchi Sovrapporta con paesaggio

Card. Cinzio Passeri Aldobrandini

Preside Nazzareno PierpaoliPreside Manlio Mariani

Papa Gregorio XVIPapa Benedetto XIV

Gio. Balzar - Avanzi dell’arco doDruso

Gio. Balzar - Veduta di Piazza delPopolo - Roma 1829

Giosué Carducci

Giovanni Giuseppe Baviera mortonel 1755

Ludovico Merlini Arcivescovodi Atene

Adolfo conte GherardiDomenico MontiCarlo de’ Toschi Fagnanimatematico, filosofo, poeta

Cardinal legato di questaprovincia

Cardinal Giuseppe Doria

Alunni Liceo Perticari 1895 Balzar - Avanzi del corridoio inter-no del Colosseo - 1821

Balzar - Veduta dell’Arco di Tito -1829

Balzar - Veduta occidentale del-l’Anfiteatro Flavio - ante 1823

Rebecca al pozzo

Sono arrivati i primi contri-buti da parte di alcuni citta-dini che hanno risposto al-l’appello offrendosi di colla-borare con Logos. Tra i tantianche chi si è immediata-mente attivato per diffonderetra i galleristi, gli antiquarie gli appassionati le foto del-le opere scoparse.Ricordiamo i fatti: dal 2004

ad oggi nessuna notizia ètrapelata sul clamoroso furtodi tutte le opere d’arte e le fo-tografie storiche abbandona-te dall’Amministrazione co-munale a Palazzo Gherarditra la fatiscenza e l’incuria.Ignoti entrarono con le chia-vi (consegnategli da chi?) eportarono via indisturbatianche dipinti di notevoli di-

mensioni. Gli inquirentisembrano brancolare nelbuio mentre l’Amministra-zione comunale, dopo un’in-chiesta interna risibile, haassolto se stessa scaricandole responsabilità sull’allorapreside del liceo e sulla Pro-vincia. Il furto venne tenutosegreto per mesi e mesi finoa che non fu scoperto e svela-

to pubblicamente dal Comita-to “Salviamo il Classico” conuna denuncia presentata daiprofessori Giulio Moraca eRoberto Coppola. Per quelfurto, persino la compagniaassicuratrice del Comune(l’Axa) si è rifiutata di risar-cire i danni imputando il fat-to all’incuria dell’Ammini-strazione comunale di Seni-

gallia. La quale, non pagadella grave negligenza, si èdimenticata persino di reite-rare la denuncia alla compa-gnia assicurativa incorrendonella prescrizione. Necessa-rio l’intervento della Cortedei Conti.

Chi sa o chi ha visto anche casualmentequesti dipinti invii le proprie segnalazioniai seguenti indirizzi:

[email protected]

Comitato “Salviamo il Classico”(c/o Prof. Giulio Moraca - via Rapallo, 1160017 Marzocca di Senigallia)

Aiutateci a trovare i quadri scomparsi da Palazzo Gherardi. Prosegue l’iniziativa di Logos per aiutare gli inquirenti

Dopo la grave negligenza dell’Amministrazione comunale, colpevole della sparizione dei quadri, è arrivata anche la prescrizionedel diritto a richiedere l’indennizzo alla compagnia Axa. Dopo il danno e la beffa, si spera ora nella Corte dei Conti

L

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difesa personale

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