Consiglio Nazionale dei Chimici · Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei...

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Consiglio Nazionale dei Chimici DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Realizzato secondo le procedure standardizzate ai sensi degli artt. 17, 28, 29 del D.Lgs 81/08 e s.m.i. Data, 2 febbraio 2016 (aggiornamento) Firma Datore di Lavoro _________________________ RSPP _________________________ Medico Competente _________________________ RLS/ RLST _________________________

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Consiglio Nazionale dei Chimici

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

Realizzato secondo le procedure standardizzate

ai sensi degli artt. 17, 28, 29 del D.Lgs 81/08 e s.m.i.

Data, 2 febbraio 2016 (aggiornamento)

Firma

Datore di Lavoro _________________________

RSPP _________________________

Medico Competente _________________________

RLS/ RLST _________________________

Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Descrizione generale dell'azienda

Dati aziendali

Ragione sociale Consiglio Nazionale dei Chimici______________________________________

Attività economica ente pubblico non economico______________________________________

Codice ATECO __________________________________________________________________

Nominativo del Titolare/Legale Rappresentante Armando Zinzales________________________

Indirizzo della sede legale via Arenula, 71 - Roma_____________________________________

Indirizzo del sito/i produttivo/i piazza San Bernardo, 106 - Roma_________________________

Sistema di prevenzione e protezione aziendale

Nominativo del Datore di Lavoro Armando Zinzales____________________________________ Indicare se svolge i compiti di SPP ______________Si _______No

Nominativo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi se diverso dal datore di lavoro.______________________________interno _____esterno

Nominativi degli addetti al servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi, se presenti -______

Nominativi degli addetti al servizio di Pronto Soccorso Bruna Peri _______________________Luciana Becherini _________________

Nominativi degli addetti al Servizio di Antincendio ed Evacuazione Burna Peri _____________Luciana Becherini ______

Nominativo del Medico competente dott. Giancarlo Mottola____________________________

Nominativo del RLS/RLST non nominato______________________________________________

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Casella di controllo Casella di controllo 2

Casella di controllo 2Casella di controllo 2

Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Lavorazioni aziendali e mansioni

Ciclo lavorativo/attività

Fasi del ciclo

lavorativo/ attività

Descrizione fasiArea/

Reparto/Luogo di lavoro

Attrezzature di lavoro (macchine,

apparecchi, utensili)

Materie prime, semilavorati e

sostanze impiegate

Mansioni/ Postazioni

1

Uso di VDT(videoterminali)

Ufficio VDTMouseStampanteScannerLampada da tavolo

Impiegato

2Archiviazione materiali, libri, documenti

Ufficio CarrelliElevatoriScale

Carta Impiegato

3

Ricambio accessori e materiali per apparecchiature di uso corrente ( fotocopiatrici, fax, stampanti)

Ufficio Stampanti a gettoStampanti laserFax

InchiostroTonerrisme di CartaCarte chimiche

Impiegato

4Trasporto di documenti d' ufficio da ambienti ad altri

Tutto l'edificio Carrelli Impiegato

5Rapporto con la clientela

Ufficio Telefonofax

Impiegato

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Organigramma

• Bruna Peri (contratto a tempo indeterminato e pieno da 36 ore alla settimana)

• Luciana Becherini (contratto a tempo indeterminato e pieno da 36 ore alla settimana)

• Veronica Sbrilli (contratto a tempo indeterminato e pieno da 36 ore alla settimana)

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Individuazione dei pericoli presenti in azienda

Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

Luoghi di lavoro:- al chiuso(anche in riferimento ai locali sotterraneiart. 65)

- all' aperto

Stabilità e solidità delle strutture

-D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)

- Crollo di pareti o solai per cedimenti strutturali

- Crollo di strutture causate da urti da parte di mezzi aziendali

Altezza, cubatura,superficie

-D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)e normativa locale vigente

- Mancata salubrità o ergonomicità legate ad insufficienti dimensioni degli ambienti

Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari, banchine e rampe di carico.

-D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)

- Cadute dall' alto- Cadute in piano- Cadute un profondità- urti

Vie di circolazione interne ed esterne

-D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)

- Cadute dall' alto- Cadute in piano- Contatto con mezzi in movimento- Caduta di materiali

Vie e uscite di emergenza - D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)- DM 10/03/98- Regole tecniche di prevenzione incendi applicabili- D.Lgs. 8/3/06 n.139 art.15

- Vie di esodo non facilmente fruibili

Porte e portoni - D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)- DM 10/03/98- Regole tecniche di prevenzione incendi applicabili- D.Lgs. 8/3/06 n.139 art.15

- Urti, schiacciamento- Uscite non facilmente fruibili

Scale - D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato

- Cadute- Difficoltà nell' esodo

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Casella di controlloCasella di controllo

Casella di controlloCasella di controllo

Casella di controlloCasella di controllo

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Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

IV)- DM 10/03/98- Regole tecniche di prevenzione incendi applicabili- D.Lgs. 8/3/06 n.139 art.15

Posti di lavoro e di passaggio e luoghi di lavoro esterni

- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)

- Caduta, investimento da materiali e mezzi in movimento- Esposizione ad agenti atmosferici

Microclima - D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)

- Esposizione a condizioni microclimatiche non confortevoli- Assenza di impianto di riscaldamento- Carenza di aerazione naturale e/o forzata

Illuminazione naturale e artificale

- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)- DM 10/03/98- Regole tecniche di prevenzione incendi applicabili- D.Lgs. 8/3/06 n.139 art.15

- Carenza di illuminazione naturale- Abbagliamento- Affaticamento visivo- Urti- Cadute- Difficoltà nell' esodo

Locali di riposo e refezione

- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)e normativa locale vigente

- Scarse condizioni di igiene- Inadeguata conservazione di cibi e bevande

Spogliatoi e armadi per il vestiario

- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)e normativa locale vigente

- Scarse condizioni di igiene- Numero e capacità inadeguate- Possibile contaminazione degli indumenti privati con quelli di lavoro

Servizi igienico assistenziali

- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)e normativa locale vigente

- Scarse condizioni di igiene- Numero e dimensioni inadeguati

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Casella di controlloCasella di controllo

Casella di controlloCasella di controllo

Casella di controlloCasella di controllo

Casella di controlloCasella di controllo

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Casella di controlloCasella di controllo

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Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

Dormitori - D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)- normativa locale vigente- DM 10/03/98- D.Lgs. 8/3/06 n.139 art.15- DPR 177/2001

- Scarsa difesa da agenti atmosferici- Incendio

Aziende Agricole - D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV, punto 6)

- Scarse condizioni di igiene- Servizi idrici o igienici inadeguati

Ambienti confinati o a sospetto rischio di inquinamento

Vasche, canalizzazioni, tubazioni, serbatoi, recipienti, silos.Pozzi neri, fogne, gallerie, caldaie e simili

- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV, punto 3,4; Titolo XI; artt. 66 e 121)- DM 10/03/98- D.Lgs. 8/3/06 n.139 art.15- DPR 177/2001

- Caduta in profondità- Problematiche di primo soccorso e gestione dell' emergenza- Insufficienza di ossigeno- Atmosfere irrespirabili- Incendio ed esplosione- Contatto con fluidi pericolosi- Urto con elementi strutturali- Seppellimento

Lavori in quota Attrezzature per lavori in quota (ponteggi, scale portatili, trabattelli, cavalletti, piattaforme elevabli, ecc.)

- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV, capo II (ove applicabile); Art. 113;Allegato XX

- Caduta dall' alto- Scivolamento- Caduta di materiali

Impianti di servizio

Impianti elettrici(circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori e delle prese a spina; cabine di trasformazione; gruppi elettrogenisistemi fotovoltaiciecc.)

- D.Lgs 81/08 s.m.i.( Tit III capo III )- DM 37/08- D.Lgs 626/96 (Dir. BT)- DPR 462/01- DM 13/07/2011- DM 10/03/98- Regole tecniche di prevenzione incendi applicabile- D. Lgs. 8/3/2006 n.139 art. 15

- Incidenti di natura elettrica(folgorazione, incendio, innesco di esplosioni

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Casella di controlloCasella di controllo

Casella di controlloCasella di controllo

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Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

N

on

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

Impianti radiotelevisivi, antenne, impianti elettronici(impianti di segnalazione, allarme, trasmissione dati)

- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo III)- DM 37/08- D. Lgs. 626/96 (Dir. BT)

- Incidenti di natura elettrica- Esposizione a campi elettromagnetici

Impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e refrigerazione

- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- DM 37/08- D. Lgs 17/10- D.M. 01/12/1975- DPR 412/93- DM 17/03/03- D. Lgs 311/06- D.Lgs 93/00- DM 329/04-DPR 661/96- DM 12/04/1996- DM 28/04/2005- DM 10/03/98-RD 9/01/1927

- Incidenti di natura elettrica- Scoppio di apparecchiature in pressione- Incendio- Esplosione- Emissione di inquinanti - Incidenti di natura meccanica ( tagli, schiacciamenti, ecc.)

Impianti idrici e sanitari - D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I)- DM 37/08- D.Lgs 93/00

- Esposizione ad agenti biologici- Scoppio di apparecchiature in pressione

Impianti di distribuzione e utilizzazione di gas

- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- DM 37/08- DPR 162/99- D.Lgs 17/10- DM 15/09/2005

- Incendio- Esplosione- Scoppio di apparecchiature in pressione- Emissione di inquinanti

Impianti di sollevamento(ascensori, montacarichi, scale mobili, montascale)

- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- DM 37/08- DPR 162/99- D.Lgs 17/10- DM 15/09/2005

- Incidenti di natura meccanica(schiacciamento, caduta, ecc.)- Incidenti di natura elettrica

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Casella di controlloCasella di controllo

Casella di controlloCasella di controllo

Casella di controlloCasella di controllo

Casella di controlloCasella di controllo

Casella di controlloCasella di controllo

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Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

N

on

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

Attrezzature di Lavoro – Impianti di produzione, apparecchi e macchinari fissi.

Apparecchi e impianti in pressione(reattori chimici, autoclavi, impianti e azionamenti ad aria compressa, compressori industriali, impianti di distribuzione dei carburanti)

- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- D. Lgs 17/2010- D. Lgs 93/2000- DM 329/2004

- Scoppio di apparecchiature in pressione- Emissione di inquinanti - Getto di fluidi e proiezione di oggetti

Impianti e apparecchi termici fissi(forni per trattamenti termici, forni per carrozzerie, forni per panificazione, centrali termiche)

- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- D.Lgs 626/96 (Dir. BT)- D.Lgs 17/2010- D.Lgs 93/00-DM 329/04-DM 12/04/1996-DM 28/04/2005-D.Lgs 08/3/206 n. 139, art. 15

- Contatto con superfici calde- Incidenti di natura elettrica- Incendio- Esplosione- Scoppio di aparecchiature in pressione- Emissione di inquinanti

Macchine fisse per la lavorazione del metallo, del legno, della gomma o della plastica, della carta, della ceramica, ecc.; macchine tessili, alimentari, per la stampa, ecc.(es. torni , presse , trapano a colonna, mulini, ecc.)

- D. Lgs 81/08 s.m.i (Tit. III capo I e III)- D.Lgs 17/2010

- Incidenti di natura meccanica( urti, tagli, trascinamento, perforazione, schiacciamenti, proiezione di materiale in lavorazione)- Incidenti di natura elettrica , innesco atmosfere esplosive- Emissione di inquinanti- Caduta dall' alto

Impianti automatizzatiper la produzione di articoli vari (ceramiche, laterizi, materie plastiche, vetro, carta, ecc.)

Macchine e impianti per il confezionamento, l'imbottigliamento, ecc.

Impianti di sollevamento, trasporto e movimentazione materiali(gru, carriponte, argani, elevatori a nastro, nastri trasportatori, sistemi a

- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- D.Lgs 17/2010

- Incidenti di natura maccanica ( urto, trascinamento, schiacciamento)- Caduta dall' alto- Incidenti di natura elettrica

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Casella di controlloCasella di controllo

Casella di controlloCasella di controllo

Casella di controlloCasella di controllo

Casella di controllo 3

Casella di controllo 5

Casella di controlloCasella di controllo

Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

binario, robot manipolatori, ecc.)

Impianti di aspirazione trattamento e filtraggio aria (per polveri o vapori di lavorazione, fumi di saldatura, ecc.)

- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III; Tit XI; allegato IV, punto 4)- D.Lgs. 626/96(BT)- D.Lgs. 17/2010

- Esplosione- Incendio- Emissione di inquinanti

Serbatoi di combustibile fuori terra a pressione atmosferica

- DM 31/07/1934- DM 19/03/1990- DM 12/09/2003

- Sversamento di sostanze infiammabili e inquinanti- Incendio- Esplosione

Serbatoi interrati - Legge 179/2002 art.19- D.Lgs 132/1992- DM n.280/1987- DM 29/11/2002DM 31/07/1934

- Sversamento di sostanze infiammabili e inquinanti- Incendio- Esplosione

Distributori di metano - DM 24/05/2002 e smi

- Esplosione- Incendio(esterno)

Serbatoi di GPLDistributori di GPL

- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- D.Lgs 93/00-DM 329/04-Legge n.10 del 26/02/2011-DM 13/10/1994-DM 14/05/2004-DPR 24/10/2003 n. 340 e smi

- Esplosione - Incendio

Attrezzatura di lavoro - Apparecchi e dispositivi elettrici o ad azionamento non manuale trasportabile,

Apparecchiature informatiche e da ufficio(PC, stampante, fotocopiatrice, fax, ecc.)

- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo III )- D. Lgs 626/96 (BT)

- Incidenti di natura elettrica

Apparecchiature audio e video(televisori,

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Casella di controllo 8

Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

portatili

Apparecchi termici trasportabili

Attrezzature in pressione trasportabili

apparecchiature stereofoniche, ecc.)

Apparecchi e dispositivi di varia misura, controllo, comunicazione(registratori di cassa, sistemi per controllo accesi, ecc.)

Utensili portatili, elettrici o a motore a scoppio(trapano, avvitatore, tagliasiepi elettrico, ecc.)

- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 626/96 (BT)- D. Lgs 17/2010

- Incidenti di natura meccanica- Incidenti di natura elettrica- Scarsa ergonomia dell' attrezzatura di lavoro

Apparecchi portatili per saldatura(saldatrice ad arco, saldatrice a stagno, saldatrice a cannello, ecc.)

- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo1 e III ; Tit XI)- D. Lgs 626/96 (BT)- DM 10/03/98 - D. Lgs. 8/3/2006- Regole Tecniche di p.i. applicabili

- Esposizione a fiamma o calore- Esposizione a fumi di saldatura- Incendio- Incidenti di natura elettrica- Innesco esplosioni- Scoppio di bombole in pressione

Elettrodomestici(Frigoriferi, forni a microonde, aspirapolveri, ecc.)

- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 626/96 (BT)- D. Lgs 17/2010

- Incidenti di natura elettrica- Incidenti di natura meccanica

Apparecchi termici trasportabili(termoventilatori, stufe a gas trasportabili, cucine a gas, ecc.)

- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 626/96 (BT)- D. Lgs 17/2010- DPR 661/96

- Incidenti di natura elettrica- Formazione atmosfere esplosive- Scoppio di apparecchiature in pressione- Emissione di inquinanti- Incendio

Organi di collegamento elettrico mobili ad uso domestico o industriale(avvolgicavo, cordoni di prolunga, adattatori, ecc.)

- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo III )- D. Lgs 626/96 (BT)

- Incidenti di natura elettrica- Incidenti di natura meccanica

Apparecchi di illuminazione

- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo

- Incidenti di natura elettrica

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

(lampade da tavolo, lampade da pavimento, lampade portatili, ecc.)

III )- D. Lgs 626/96 (BT)

Gruppi elettrogeni trasportabili

- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 626/96 (BT)- D. Lgs 17/2010DM 13/07/2011

- Emissioni di inquinanti- Incidenti di natura elettrica- Incidenti di natura meccanica- Incendio

Attrezzature in pressione trasportabili (compressori sterilizzatrici, bombole, fusti in pressione, recipienti criogenici, ecc.)

- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 626/96 (BT)- D. Lgs 17/2010- D.Lgs 93/2000- D.Lgs 23/2002

- Scoppio di apparecchiature in pressione - Incidenti di natura elettrica- Incidenti di natura meccanica- Incendio

Apparecchi elettromedicali(ecografi, elettrocardiografi, defibrillatori, elettrostimolatori, ecc.)

- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 626/96 (BT)- D. Lgs 37/2010

- Incidenti di natura elettrica

Apparecchi elettrici per uso estetico(apparecchi per massaggi meccanici, depilatori elettrici, lampade abbronzanti, elettrostimolatori, ecc.)

- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 110/2011

- Incidenti di natura elettrica

Attrezzature di lavoro - Altre attrezzature a motore

Macchine da cantiere(escavatori, gru, trivelle, betoniere, dumper, autobetonpompa, rullo compressore, ecc.)

- D.Lgs 81/08 smi(Tit. III capo I e III)- D.Lgs 17/2010

- Ribaltamento- Incidenti di natura meccanica- Emissione di inquinanti

Macchine agricole(trattrici, macchine per la lavorazione del terreno, macchine per la raccolta, ecc.)

-D.Lgs 81/08 smi (Tit. III capo I)- DM 19/11/2004-D.lgs 17/2010

- Ribaltamento- Incidenti di natura meccanica- Emissione di inquinanti

Carrelli industriali(muletti, transpallett, ecc.)

- D.Lgs 81/08 smi(Tit. III capo I e III)-D.Lgs 626/96 (BT)

- Ribaltamento- Incidenti di natura meccanica- Emissione di inquinanti - Incidenti stradali

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

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Pres

ente

Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

- D.Lgs 17/2010

Mezzi di trasporto materiali(autocarri, furgoni, autotreni, autocisterne, ecc.)

- D.Lgs 30 aprile 1992, n.285- D.Lgs 35/2010

- Ribaltamento- Incidenti di natura meccanica- Sversamenti di inquinanti

Mezzi trasporto persone(autovetture, pullman, autoambulanze, ecc.)

- D.Lgs 30 aprile 1992, n.285

- Incidenti stradali

Attrezzature di lavoro - Utensili manuali

Martello, pinza, taglierino, seghetti, cesoie, trapano manuale, piccone, ecc.

- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo III capo I )

- Incidenti di natura meccanica

Scariche atmosferiche

Scariche atmosferiche - D.Lgs 81/08 smi ( Tit. III capo III)-DM 37/08-DPR 462/01

- Incidenti di natura elettrica (folgorazione)- Innesco di incendi o di esplosioni

Lavoro al videoterminale

Lavoro al videoterminale - D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VII; Allegato XXXIV )

- Posture incongrue , movimenti ripetitivi- Ergonomia del posto di lavoro- Affaticamento visivo

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

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Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

Agenti fisici Rumore - D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VIII, capo I ; Titolo VIII, capo II )

- Ipoacusia- Difficoltà di comunicazione- Stress psicofisico

Vibrazioni - D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VIII, capo I ; Titolo VIII, capo III )

- Sindrome di Raynaud- Lombalgia

Campi Elettromagnetici - D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VIII, capo I ; Titolo VIII, capo IV )

-Assorbimento di energia e correnti di contatto

Radiazioni ottiche artificiali

- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VIII, capo I ; Titolo VIII, capo V )

-Assorbimento di energia e correnti di contatto

Microclima di ambienti severi infrasuoni, ultrasuoni, atmosfere iperbariche

- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VIII, capo I )

- Colpo di calore- Congelamento- Cavitazione- Embolia

Radiazioni Ionizzanti

Raggi Alfa, Beta, Gamma - D. Lgs 230/95 - Esposizione a radiazioni ionizzanti

Sostanze pericolose

Agenti chimici(comprese le polveri)

- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo IX, capo I; Allegato IV punto 2 )- RD 6/5/1940, n.635 e smi

- Esposizione per contatto, ingestione o inalazione- Esplosione- Incendio

Agenti cancerogeni e mutageni

- D.Lgs 81/08 smi( Titolo IX, capo II )

- Esposizione per contatto, ingestione o inalazione

Amianto - D.Lgs 81/08 - Inalazione di fibre

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

( Titolo IX, Capo III )

Agenti biologici Virus, batteri, colture cellulari, microrganismi, endoparassiti

- D.Lgs. 81/08 smi ( Titolo X )

- Esposizione per contatto, ingestione o inalazione

Atmosfere esplosive

Presenza di atmosfera esplosive (a causa di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri)

- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo XI; Allegato IV punto 4)

- Esplosione

Incendio Presenza di sostanze(solide, liquide o gassose) combustibili, infiammabili e condizioni di innesco ( fiamme libere, scintille, parti calde, ecc.)

- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo I, Capo III, sez. VI; Allegato IV punto 4)- D.M. 10 marzo 1998-D.Lgs 8/3/2006 n.139, art.15-Regole tecniche di p.i. Applicabili- DPR 151/2011

- Incendio- Esplosione

Altre emergenze Inondazioni, allagamenti, terremoti, ecc

- D.Lgs 81/08 smi( Titolo I, capo III, sez. VI)

- Cedimenti strutturali

Fattori organizzativi

Stress lavoro - correlato - D.Lgs 81/08 smi ( art.28,comma 1-bis )- Accordo europeo 8 ottobre 2004- Circolare Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 18/11/2010

- Numerosi infortuni/assenze- Evidenti contrasti tra lavoratori- Disagio psico-fisico- Calo d'attenzione- Affaticamento- Isolamento

Condizioni di lavoro particolari

Lavoro notturno, straordinari, lavoro in solitario in condizioni critiche

- D.Lgs. 81/08 smi art.15, comma 1, lettera a )

- Incidenti causati da affaticamento- Difficoltà o mancanza di soccorso- Mancanza di supervisione

Pericoli connessi all' interazione con persone

Attività svolte a contatto con il pubblico (attività ospedaliera, di sportello,

- D.Lgs. 81/08 smi art.15, comma 1, lettera

- Aggressioni fisiche e verbali

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

di formazione, di assistenza, di intrattenimento, di rappresentanza e vendita, di vigilanza in genere, ecc.)

a )

Pericoli connessi all' interazione con animali

Attività svolte in allevamenti, maneggi, nei luoghi di intrattenimento e spettacolo, ni mattatoi, stabulari, ecc.

- D.Lgs. 81/08 smi art.15, comma 1, lettera a )

- Aggressione, calci, morsi, punture, schiacciamenti, ecc.

Movimentazione manuale dei carichi

Posture incogrue - D.Lgs. 81/08 smi ( Titolo VI allegato XXXIII)

-Prolungata assunzione di postura incongrua

Movimenti ripetitivi - D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VI; Allegato XXXIII)

-Elevata frequenza dei movimenti con tempi di recupero insufficienti

Sollevamento e spostamento di carichi

- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VI; Allegato XXXIII)

- Sforzi eccessivi- Torsioni del tronco- Movimenti bruschi- Posizioni Instabili

Lavori sotto tensione

Pericoli connessi ai lavori sotto tensione (lavori elettrici con accesso alle parti attive di impianti o apparecchi elettrici)

- D.Lgs 81/08 smi ( art.82)

- Folgorazione

Lavori in prossimità di parti attive di impianti elettrici

Pericoli connessi ai lavori in prossimità di parti attive di linee o impianti elettrici

- D.Lgs 81/08 smi ( art. 83 e allegato 1 )

- Folgorazione

Pericoli aggiunti dal valutatore del rischio

Lavori proibiti alle donne in stato di gravidanza

lavori previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262

- D.Lgs. 151/2001, art. 7

lavori indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l'obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

dopo il parto

lavori che espongono alla silicosi e all'asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30/06/ 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto

lavori che comportano l'esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto

lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro

lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro

lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro

lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

interdizione dal lavoro

lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro

lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto

lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto

lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro

lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro

agenti fisici: lavoro in atmosfera di sovrapressione elevata, ad esempio in camere sotto pressione, immersione subacquea

agenti biologici: toxoplasma;virus della rosolia, a

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

meno che sussista la prova che la lavoratrice è sufficientemente protetta contro questi agenti dal suo stato di immunizzazione

agenti chimici: piombo e suoi derivati, nella misura in cui questi agenti possono essere assorbiti dall'organismo umano

condizioni di lavoro: lavori sotterranei di carattere minerario.

Agenti fisici: colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti

- D.Lgs. 151/2001, art. 11

Agenti fisici: movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari

Agenti fisici: rumore

Agenti fisici: radiazioni ionizzanti

Agenti fisici: radiazioni non ionizzanti

Agenti fisici: sollecitazioni termiche

Agenti fisici: movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, sia all'interno sia all'esterno dello stabilimento, fatica mentale e fisica e altri disagi fisici connessi all'attività svolta dalle lavoratrici

Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 ai sensi dell'art. 75 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni

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Famiglia di pericoli

Pericoli

Pres

ente

Pres

ente

Non

Riferimenti Legislativi

Esempi di incidenti e criticità

ed integrazioni, nella misura in cui sia noto che tali agenti o le terapie che essi rendono necessarie mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, sempreché non figurino ancora nell'allegato II

Agenti chimici: sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ai sensi della direttiva n. 67/548/CEE, purché non figurino ancora nell'allegato II

Agenti chimici: agenti chimici che figurano nell'allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni

Agenti chimici: mercurio e suoi derivati

Agenti chimici: medicamenti antimicotici

Agenti chimici: monossido di carbonio

Agenti chimici: agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimento cutaneo

Processi industriali che figurano nell'allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni

Lavori sotterranei di carattere minerario

ALTRO Utilizzo di attrezzature specifiche per la mansione di lavoro

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Valutazione rischi, misure di prevenzione e protezione attuate, programma di miglioramento

Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento

N.Area,Reparto/

Luogo di lavoro

Mansioni/ Postazioni

Pericoli che determinano rischi per la salute e

sicurezza

Eventuali strumenti di

supportoMisure attuate

Misure di miglioramento da adottare

Tipologie di Misure Prev./Prot.

Incaricati dellarealizzazione

Data di attuazione delle

misure di miglioramento

1 Ufficio Impiegato Pericoli derivanti dall'uso del videoterminale

Il personale è stato addestrato al corretto uso della postazione con videoterminale. Ciascun impiegato ha ricevuto una check-list di autovalutazione della sua postazione di lavoro con VDT e sulla base della stessa si è provveduto a sistemare la postazione conformemente a quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008.Le postazioni hanno tutte sedute regolabili in altezza, sostegno della zona lombare della colonna vertebrale, con appoggio a 5 razze su ruote.Lo schermo non presenta riflessi.L'illuminazione dell'ambiente è adeguata.Non sono presenti sorgenti di rumore oltre la soglia degli 80 dB(A).Il personale, che utilizza il videoterminale per più di 20 ore alla settimana, è soggetto alla prescritta sorveglianza sanitaria.

Controllare che le azioni da intraprendere a seguito della autovalutazione siano effettuate il più presto possibile.

Datore di lavoro

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Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento

N.Area,Reparto/

Luogo di lavoro

Mansioni/ Postazioni

Pericoli che determinano rischi per la salute e

sicurezza

Eventuali strumenti di

supportoMisure attuate

Misure di miglioramento da adottare

Tipologie di Misure Prev./Prot.

Incaricati dellarealizzazione

Data di attuazione delle

misure di miglioramento

2 Ufficio Impiegato Ergonomicità legate ad insufficienti dimensioni degli ambienti

L’altezza netta dei locali di lavoro non è inferiore a m 3.La cubatura non inferiore a 10 m3

per lavoratore.Ogni lavoratore occupato in ciascun ambiente dispone di una superficie di almeno 2 m2.

Riorganizzazione dell’uffico della segreteria in modo da avere uno spazio a disposizione maggiore, maggiore spazio sulle scrivanie e maggiore spazio tra una scrivania e l’altra.

Datore di lavoro

3 Ufficio Impiegato Incidenti di natura meccanica per presenza di cavi lasciati a terra

I cavi di collegamento delle apparecchiature da uffico (computer, monitor, ecc.), sono aggruppati e posizionati in modo da avere il minor ingombro possibile ed in modo che il personale non sia costretto a scavalcarli per muoversi all’interno dell’ufficio

Riorganizzazione dell’ufficio della segreteria in modo che tutti icavi (elettrici e di rete) vengano posizionati in modo da non costituire intralcio durante gli spostamenti all’interno del locale.

Datore di lavoro

4 Ufficio Impiegato Lesioni dell’apparato muscolo-scheletrico e circolatorio per posture rigide o mantenute inalterate per lungo tempo

Il personale ha la possibilità di fare brevi pause utili a rimuovere le posture di lavoro rigide.

Nessuna

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Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento

N.Area,Reparto/

Luogo di lavoro

Mansioni/ Postazioni

Pericoli che determinano rischi per la salute e

sicurezza

Eventuali strumenti di

supportoMisure attuate

Misure di miglioramento da adottare

Tipologie di Misure Prev./Prot.

Incaricati dellarealizzazione

Data di attuazione delle

misure di miglioramento

5 Ufficio Impiegato Scivolamenti e cadute sulle scale di accesso all'ufficio

Le scale condominiali sono dotate di corrimano. I gradini hanno strisce antiscivolamento.I gradini hanno alzata e pedata conformi alle regole tecniche esistenti al momento della realizzazione della scala.Per l'accesso agli uffici è possibile utilizzare l'ascensore.

Nessuna

6 Ufficio Impiegato Incidenti durante l'utilizzo dell'ascensore condominiale

L'impianto di ascensore viene periodicamente revisionato secondo le indicazioni di legge. L'attività di revisione è rimessa all'amministratore del condominio.

Nessuna

7 Ufficio Impiegato Scivolamenti ed inciampi sul pavimento dell'ufficio

Nell'ufficio vengono mantenute le condizioni di ordine e pulizia, senza oggetti o cavi abbandonati per terra.

Nessuna

8 Ufficio Impiegato Sollevamento di oggetti (cartolari, libri, ecc.)

Vengono movimentati solo oggetti di peso non superiore a 5-6 kg.Il rischio da movimentazione manuale dei carichi, applicando il metodo NIOSH 91, è stato valutato come accettabile.

Nessuna

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Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento

N.Area,Reparto/

Luogo di lavoro

Mansioni/ Postazioni

Pericoli che determinano rischi per la salute e

sicurezza

Eventuali strumenti di

supportoMisure attuate

Misure di miglioramento da adottare

Tipologie di Misure Prev./Prot.

Incaricati dellarealizzazione

Data di attuazione delle

misure di miglioramento

9 Ufficio Impiegato Stress derivante dall'interazione con altre persone (iscritti, personale di altri uffici, ecc.)

Il personale è informato del proprio ruolo all'interno dell'impresa e cosa ci si aspetta dal suo impiego.È stato valutato il livello di stress sulla base della metodologia proposta da ISPESL - Network Nazionale per la Prevenzione Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro e il rischio è stato valutato, al momento, come basso.Il personale è addestrato ad informare il datore di lavoro di qualunque situazione di disagio.

Ricordare al personale che può parlare con il datore di lavoro di qualunque problema insorga durante lo svolgimento del lavoro senza temere ritorsioni

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Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento

N.Area,Reparto/

Luogo di lavoro

Mansioni/ Postazioni

Pericoli che determinano rischi per la salute e

sicurezza

Eventuali strumenti di

supportoMisure attuate

Misure di miglioramento da adottare

Tipologie di Misure Prev./Prot.

Incaricati dellarealizzazione

Data di attuazione delle

misure di miglioramento

10 Ufficio Impiegato Elettrocuzione L'impianto elettrico è stato realizzato in conformità alla legge.L'impianto di terra è stato installato e viene verificato ogni 5 anni.I cavi di alimentazione delle attrezzature sono in buono stato di conservazione.Il personale conosce l'ubicazione del quadro elettrico generale e sa che in caso di emergenza deve disalimentare tutto o la parte di impianto coinvolta nell'emergenza.Il personale è addestrato a segnalare immediatamente al datore di lavoro l'individuazione di ogni spina difettosa, cavo o interruttore danneggiato.

Programmare un controllo mensile dell'interruttore differenziale magnetotermico.Programmare un controllo semestrale delle spine e dei cavi di alimetazione delle attrezzature.

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Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento

N.Area,Reparto/

Luogo di lavoro

Mansioni/ Postazioni

Pericoli che determinano rischi per la salute e

sicurezza

Eventuali strumenti di

supportoMisure attuate

Misure di miglioramento da adottare

Tipologie di Misure Prev./Prot.

Incaricati dellarealizzazione

Data di attuazione delle

misure di miglioramento

11 Ufficio Impiegato Incendio Il materiale combustibile presente è rappresentato dai documenti cartacei conservati in armadi e librerie; questo è tenuto ai livelli minimi necessari per lo svolgimento dell'attività e imposto dalla legge per la loro conservazione.L'unica fonte di innesco possibile è rappresentata dall'impianto elettrico. Nei locali sono stati installati due estintori a polvere. I locali possono essere evecuati velocemente in caso di emergenza. Il rischio di incendio è stato valutato basso.

Ricordarsi di svolgere almeno una volta l'anno la prova di evacuazione dei locali

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Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento

N.Area,Reparto/

Luogo di lavoro

Mansioni/ Postazioni

Pericoli che determinano rischi per la salute e

sicurezza

Eventuali strumenti di

supportoMisure attuate

Misure di miglioramento da adottare

Tipologie di Misure Prev./Prot.

Incaricati dellarealizzazione

Data di attuazione delle

misure di miglioramento

12 Ufficio Impiegato Esposizone agli agenti chimici da utilizzo di stampanti e fotocopiatrici con emissione di polveri, COV (composti Organici Volatili) ed Ozono.

SUVA FactsheetStampanti laser, fotocopiatrici e toner: pericoli per la saluteedizione marzo 2012

Le attrezzature per la stampa (stampanti e fotocopiatrici) sono collocate in ambiente ampio e ben areato.Le bocchette di ventilazione delle stesse sono rivolte lontano dalle postazioni di lavoro.Il personale dell'ufficio effettua il cambio delle cartucce delle stampanti e della fotocopiatrice (toner) secondo le istruzioni raccomandate dal fabbricante. Durante queste operazioni (molto sporadiche) il personale indossa guanti in gomma. Le cartucce vuote vengono allontanate velocemente dall'ambiente di lavoro.Al personale sono stati forniti guanti di protezione (latex free) per togliere dalla stampante i fogli di carta inceppati.Il rischio di esposizione agli agenti chimici è stato valutato come irrilevante per la salute.

Fare un accordo di manutenzione con ditta specializzata per la pulizia periodica di stampanti e fotocopiatrici.

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Allegato 1. Rischi derivanti dall'utilizzo delle attrezzature

Criteri per la valutazione dei rischi

Il metodo definisce il rischio come una funzione di quattro variabili

R = f(G, P)

dove

● G rende conto della Gravità presunta del danno derivato dall'accadimento pericolo

individuato;

● P è la Probabilità del verificarsi di una situazione di pericolo capace di causare un

danno.

Il rischio viene prima valutato indipendentemente dai dispositivi di protezione e dalla

formazione ricevuta; questi ultimi vengono utilizzati come fattori di riduzione del rischio

così come ottenuto combinando G e P.

Le variabili della funzione rischio possono essere valutate quantitativamente sulla base di

dati ottenuti da rilevamenti o mediante un'elaborazione statistica di dati storici.

Qualora questo non sia realizzabile si può ricorrere ad un criterio di stima qualitativo o semi-

quantitativo che, sebbene possa condurre a risultati affetti da errori, possono ritenersi

accettabili se posti al confronto con l'indeterminazione che deriverebbe dall'assenza o

dall'insufficienza di dati.

Ai parametri G e P non sono stati assegnati valori numerici ma etichette alfabetiche, per

mettere in evidenza che la scala di rischio ottenuta non p una scala numerica ma una scala

ordinale. In una scala ordinale o per ranghi è possibile affermare che un'osservazione è più

grande o più piccola di un'altra, senza poter fare apprezzamenti precisi sulla grandezza di

tale differenza. Queste grandezze si mettono in relazione col segno che si legge “maggiore

di”. Questa tipo di scala è piuttosto ricorrente quando si fanno delle valutazioni semi-

quantitative dei rischi.

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Per l'assegnazione dei valori alla variabile G la scala può basarsi su previsioni di danno:

LIVELLO DESCRIZIONE

LIEVE● Infortunio che non provoca ferite● Episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile● Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili

MEDIO● Infortunio che provoca ferite di modesta entità (abrasioni o tagli superficiali)● Episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile ● Esposizione cronica con effetti reversibili

GRAVE● Infortunio che provoca effetti invalidanti (fratture, schiacciamenti)● Episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale● Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti

GRAVISSIMO● Infortunio che provoca effetti invalidanti (amputazioni)● Episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità totale● Esposizione cronica con effetti totalmente invalidanti

LETALE● Infortunio che provoca la morte● Episodio di esposizione acuta con effetti letali● Esposizione cronica con effetti letali

La descrizione dei danni è stata fatta considerando sia danni derivanti da infortuni, che

quindi hanno a che fare con il concetto di sicurezza, sia da esposizione ad agenti che

possono portare a danni alla salute acuti e/o cronici.

La valutazione della gravità è presuntiva e prenderà in considerazione la gravità più

probabile e non quella massima che può essere sempre GRAVISSIMA o LETALE.

La possibilità P è una variabile che deve essere stimata quantitativamente in campo o in

alternativa attraverso la stima qualitativa o semi-quantitativa.

Anche in questo caso è necessario distinguere tra i pericoli per la sicurezza ed i pericoli per

la salute. Nella tabella che segue i due tipi di pericolo sono presentati su colonne parallele.

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

DESCRIZIONE

RISCHI PER LA SICUREZZA RISCHI PER LA SALUTEVALORE

● La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti

● Non sono noti episodi già verificatisi ● Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità

● Concentrazione dell'inquinante inferiore a 1/10 del limite

Impr

obab

ile

● La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi

● Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi● Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande

sorpresa.

● Concentrazione dell'inquinante compresa tra 1/10 e 1/5 del limite

poco

pro

babi

le

● La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto.

● È noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno.

● Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa in Azienda

● Concentrazione dell'inquinante compresa tra 1/5 e 1/2 del limite pr

obab

ile

● Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori

● Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa Azienda o in azienda simili o in situazioni operative simili (dati su infortuni e malattie professionali, dell’Azienda, della USSL, dell’ISPESL, etc...)

● Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore in Azienda.

● Concentrazione dell'inquinante superiore a 1/2 del limite

alta

men

te p

roba

bile

● Si è già verificato in azienda un infortunio a causa della mancanza rilevata

● Concentrazione dell'inquinante superiore al limite ce

rto

Per la costruzione della funzione di rischio si prendono inoltre in considerazione le seguenti

riflessioni.

Un numero di livelli massimo che pare adeguato ai fini di una valutazione del rischio ed alla

successiva gestione da parte del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale non deve

essere elevato. Si è scelto che i livelli vadano da un minimo di 1 ad un massimo di 4.

Nel caso di un avvenimento per il quale si può ipotizzare un danno letale o gravissimo il

rischio DEVE essere sempre massimo e l'intervento immediato già in corrispondenza di una

probabilità remota; per eventi che comportino effetti gravi e permanenti sarà massimo già per

gli eventi probabili; per eventi con danno medio il rischio è massimo per eventi molto

probabili; infine per eventi che comportano danni lievi il rischio non è mai massimo.

In base a questi criteri viene data la definizione di rischio esplicitata dalla formula che segue

e che ha le proprietà enunciate sopra.

Per rispondere alle caratteristiche della funzione di rischio così come sopra esposta è stata

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

costruita la seguente griglia.

DANNO LIEVE DANNO MEDIO DANNO GRAVEDANNO

GRAVISSIMODANNO LETALE

IMPROBABILErischio

trascurabilerischio

trascurabilerischio basso rischio basso

rischio elevato

POCO PROBABILE

rischio trascurabile

rischio basso rischio medio rischio mediorischio elevato

PROBABILE rischio basso rischio mediorischio elevato

rischio elevato

rischio elevato

ALTAMENTE PROBABILE rischio medio rischio medio

rischio elevato

rischio elevato

rischio elevato

CERTO rischio mediorischio elevato

rischio elevato

rischio elevato

rischio elevato

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PERSONAL COMPUTER

Descrizione

Un computer, anche detto calcolatore, o elaboratore, è un dispositivo fisico che implementa il funzionamento di programmi.Tutti i computer hanno quindi bisogno di programmi. Il programma di gran lunga più importante per un computer è il sistema operativo, che si occupa di gestire la macchina, le sue risorse e i programmi che vi sono eseguiti, e fornisce all'utente un mezzo per inserire ed eseguire gli altri programmi, comunemente chiamati applicazioni o software, in contrapposizione all'hardware che è la parte fisica degli elaboratori.Tutti i computer possiedono due cose: (almeno) una CPU e (almeno) una memoria.

Rischi evidenziati dall’analisi

Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo Rischio

ElettrocuzionePoco

probabileGrave MEDIO

PosturaPoco

ProbabileMedio BASSO

Radiazioni Improbabile Medio Trascurabile

Misure di prevenzione e protezione ed istruzioni per gli addetti

Oltre alle misure generali di prevenzione e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati nella sezione specifica della relazione introduttiva, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti istruzioni ed osservare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione:

Generale ( L'attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre

i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)( Effettuare la corretta informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori che

utilizzano in modo abituale una attrezzatura munita di videoterminale per almeno 20 ore settimanali

Radiazioni ( La brillanza e/o il contrasto tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere

facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

( Prevedere una interruzione di lavoro di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro al videoterminale

Postura ( Non mantenere a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossibilità in tal senso,

interrompere spesso il lavoro per rilassare la muscolatura ( Effettuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscolare durante la

giornata lavorativa in ufficio ( Il piano di lavoro deve avere una superficie poco riflettente, essere di dimensioni

sufficienti e permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio. Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre al massimo i movimenti fastidiosi della testa e degli occhi. E' necessario uno spazio sufficiente che permetta ai lavoratori una posizione comoda

( Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre al massimo i movimenti fastidiosi della testa e degli occhi

( Un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino( Predisporre sedili di lavoro montati su 5 ruote, muniti di schienale registrabile in altezza

ed inclinabile secondo le esigenze proprie di ogni operatore della reception

Affaticamento visivo ( I caratteri sullo schermo devono avere una buona definizione e una forma chiara, una

grandezza sufficiente e vi deve essere uno spazio adeguato tra i caratteri e le linee. L'immagine sullo schermo deve essere stabile; esente da sfarfallamento o da altre forme d'instabilità. La brillanza e/o il contrasto tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali. Lo schermo deve essere orientabile ed inclinabile liberamente e facilmente per adeguarsi alle esigenze dell'utilizzatore. E' possibile utilizzare un sostegno separato per lo schermo o un piano regolabile. Lo schermo non deve avere riflessi e riverberi che possano causare molestia all'utilizzatore

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI (D.P.I.)

I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura “CE” :

• nessuno

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MOUSE

Descrizione

Il mouse è un dispositivo in grado di inviare un input ad un computer in modo tale che ad un suo movimento ne corrisponda uno analogo di un indicatore sullo schermo detto cursore. È inoltre dotato di uno o più tasti ai quali possono essere assegnate varie funzioni.

Rischi evidenziati dall’analisi

Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo Rischio

PosturaPoco

probabileMedio BASSO

Misure di prevenzione e protezione ed istruzioni per gli addetti

Oltre alle misure generali di prevenzione e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati nella sezione specifica della relazione introduttiva, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti istruzioni ed osservare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione:

Generale ( L'attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre

i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)

Postura ( Non mantenere a lungo posizioni scomode o viziate. In caso di impossibilità in tal senso,

interrompere spesso il lavoro per rilassare la muscolatura ( Effettuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscolare durante la

giornata lavorativa in ufficio ( Attuare misure tecnico organizzative in modo da evitare il più possibile la ripetitività e la

monotonia delle operazioni : pause, turni,ecc.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI (D.P.I.)

I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura “CE” :• nessuno

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SYAMPANTE MULTIFUZIONE

Descrizione attrezzatura

Macchina da ufficio per la esecuzione di copie fotostatiche, stampe e

scansioni.

Rischi evidenziati dall’analisi

Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo Rischio

ElettrocuzionePoco

probabileGrave MEDIO

Affaticamento motorio Probabile Media MEDIOAffaticamento visivo Probabile Media MEDIORadiazioni non ionizzanti Poco

probabileMedia BASSO

Irritazioni vie respiratorie Poco probabile

Lieve Trascurabile

Stress psicofisico Poco probabile

Lieve Trascurabile

Principali misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti

PRIMA DELL’USO

( accertare la stabilità ed il corretto posizionamento della macchina

( verificare la disposizione del cavo di alimentazione affinché non intralci i passaggi e non

sia esposto a danneggiamenti

( verificare l’integrità dei collegamenti elettrici di messa a terra visibili e relative protezioni

( verificare l’efficienza dell’interruttore di alimentazione

( verificare di poter assumere una posizione di lavoro adeguata

( verificare il corretto funzionamento del pannello che copre lo schermo

( liberare l’area di lavoro da eventuali materiali d’ingombro

( evitare di effettuare la sostituzione del toner se non si è pratici di tale operazione

( l’ operazione di sostituzione del toner va effettuata con cautela e da personale esperto

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DURANTE L’USO

( adeguare la posizione di lavoro

( tenere sempre abbassato il pannello prima di azionare l’avvio della copiatura

( evitare di mantenere la stessa posizione per tempi prolungati

DOPO L’USO

( spegnere tutti gli interruttori

( lasciare la macchina in perfetta efficienza in tutte le sue parti

( segnalare eventuali anomalie riscontrate

Dispositivi di protezione individuale

I lavoratori devono essere dotati di regolari DPI con marcatura “CE”, in particolare:

MascherinaFacciale Filtrante

UNI EN 149

Durante le operazioni

Da adottare in caso di sostituzione del toner.

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TELEFONO

Descrizione

Il telefono è uno strumento per telecomunicazioni che trasmette la voce attraverso l'invio di segnali elettrici.Esistono diversi tipi di telefono a seconda che la linea telefonica utilizzata sia fissa o mobile.

Rischi evidenziati dall’analisi

Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo RischioPostura PROBABILE Modesta TRASCURABILE

Misure di prevenzione e protezione ed istruzioni per gli addettI

Oltre alle misure generali di prevenzione e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati nella sezione specifica della relazione introduttiva, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti istruzioni ed osservare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione:

Generale ( L'attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre

i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)( Le apparecchiature devono essere provviste di regolare marcatura "CE" prevista dalle

norme vigenti (93/68 CEE del 22/07/1993, attuazione della direttiva CEE 73/23 del Consiglio del 19/02/1973)

( Accertarsi che il materiale sia conforme a quanto previsto dalle attuali norme tecniche e di sicurezza per le apparecchiature per I'ufficio EN-60950 (norme CEI 74-2)

( Accertarsi che la installazione sia stata eseguita a regola d'arte, giusta prescrizione della legge n. 168 del 01.03.1968 e che il materiale sia conforme a quanto previsto dalle attuali norme tecniche e di sicurezza per le apparecchiature per l'ufficio EN-60950 (norme CEI 74-2)

Postura ( Verificare di poter assumere una posizione di lavoro adeguata( Adeguare la posizione di lavoro( Evitare di mantenere la stessa posizione per tempi prolungati

Dispositivi di protezione individuale obbligatori (D.P.I.)

I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura “CE” :• nessuno

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CONDIZIONATORE

Descrizione

Il condizionatore è una macchina in grado di produrre una differenza di temperatura (positiva o negativa) che viene ceduta a un fluido che messo in circolazione a sua volta cede questa differenza di temperatura ad un ambiente per innalzarne o abbassarne la temperatura.

Rischi evidenziati dall’analisi

Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo RischioMicroclima Probabile Lieve BASSO

Misure di prevenzione e protezione ed istruzioni per gli addetti

Oltre alle misure generali di prevenzione e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati nella sezione specifica della relazione introduttiva, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti istruzioni ed osservare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione:

Generale ( L'attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre

i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)

Microclima ( Verificare periodicamente l'integrità ed efficienza del condizionatore

Dispositivi di protezione individuale obbligatori (D.P.I.)

I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura “CE” :• nessuno

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Allegato 2. Valutazione del rischio di esposizione agli agenti chimici pericolosi per la salute

Criteri per la valutazione dell'esposizione agli agenti chimici

Si è scelto di utilizzare il metodo cosiddetto MoVaRisCh, messo a punto dalle regioni

Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. Il modello è stato aggiornato il 9 ottobre 2008 per

render conto dei cambiamenti intervenuti con il D.Lgs. 81/2009. Il modello proposto è una

modalità di analisi che consente di effettuare la valutazione del rischio secondo quanto

previsto dall’articolo 223 comma 1. del D.Lgs. 81/08 (Titolo IX Capo I “Protezione da agenti

chimici”): nel modello è infatti prevista l’identificazione e il peso da assegnare ai parametri

indicati dall’articolo di legge e dai quali non è possibile prescindere.

Il modello individua un percorso semplice, il più semplice possibile, per effettuare la

valutazione del rischio da parte delle piccole imprese Artigiane, Industriali, del Commercio e

dei Servizi senza dover accedere, almeno in questa fase, a valutazioni con misurazione

dell’agente chimico.

Infine, il modello va inteso come un percorso di “facilitazione” atto a consentire, alle piccole

e medie imprese, la classificazione al di sopra o al di sotto della soglia del rischio

IRRILEVANTE PER SALUTE.

Il modello aggiornato è reperibile all'indirizzo internet

http://www.ausl.mo.it/dsp/spsal/movarisch.htm

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Criterio per la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi

Valori di R ClassificazioneR

ISC

HIO

IRR

ILE

VAN

TE

PER L

A SA

LU

TE 0,1 < R < 15 rischio irrilevante per la salute

15 ≤ R < 21

intervallo di incertezza: è necessario, prima della classificazione di irrilevante per la salute, rivedere con scrupolo l'assegnazione dei vari punteggi e rivedere le misure di prevenzione e protezione adottate. Nel caso in cui il valore risulti confermato, per il principio di precauzione, si considera non moderato.

RIS

CH

IO N

ON

IRR

ILEV

AN

TE PE

R LA

SALU

TE 21 ≤ R < 40 rischio superiore al rischio irrilevante per la salute

40 ≤ R ≤ 80 rischio elevato

R > 80

rischio grave: riconsiderare il percorso dell'identificazione delle misure di prevenzione e protezione ai fini di una loro eventuale implementazione. Intensificare i controlli quali la sorveglianza sanitaria, la misurazione degli agenti chimici e la periodicità della manutenzione.

Elenco degli agenti chimici utilizzati e caratteristiche utili ai fini dell'applicazione del metodo per la valutazione

agente chimicofrasi di rischio

Score1proprietà chimico-fisiche

quantità in uso

tipologia d'uso

tipologia di controllo/livello di contatto cutaneo

tempo di esposizione

TONER stampante

H335 3,25 Polveri fini 0,1- 1 kgInclusione in

matrice

Manipolaz. diretta/

accidentale< 15'

1 Il simbolo “-” nella colonna dello score indica che la sostanza non ha caratteristiche di pericolo relative alla salute; il simbolo “i” accanto al valore di score indica che il valore deve essere utilizzato per la valutazione del rischio di inalazione; il simbolo “c” accanto al valore di score indica che il valore deve essere utilizzato per la valutazione del rischio per contatto cutaneo

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Procedure di sicurezza da adottare per il cambio del toner

Premessa

Pur non essendo costituiti da sostanze di particolare pericolosità, i toner delle stampanti laser

e delle fotocopiatrici devono essere trattati con particolare cautela. Infatti il toner contiene

carbone nero in polvere, causa di possibile irritazione alle vie respiratorie: al fine di evitare

tale rischio è sufficiente attuare semplici regole di comportamento, quali quelle sotto

elencate.

Regole generali di comportamento sicuro

• Conservare il toner di ricambio in un luogo (o armadietto) non facilmente accessibile

alle persone non autorizzate.

• Disattivare l’alimentazione elettrica (utilizzando l’apposito interruttore installato sulla

macchina), prima di effettuare qualsiasi intervento (sostituzione del toner, recupero

dei fogli incastrati, ecc.), facendo attenzione a non venire in contatto con parti

ustionanti della macchina.

• Utilizzare sempre i DPI (guanti, mascherina monouso) messi a disposizione dal

proprio Responsabile e restare concentrati sui propri movimenti durante le operazioni

di sostituzione della cartuccia del toner.

• Evitare lo spargimento del contenuto della cartuccia nell’ambiente durante la

sostituzione delle cartucce, procedere con cautela e attenersi alle disposizioni date

dal costruttore.

• Smaltire la cartuccia esaurita ponendola in una busta di plastica ben chiusa e riposta

negli appositi contenitori che verranno ritirati dalla ditta incaricata dello smaltimento.

• Lavarsi accuratamente le mani al termine delle operazioni di maneggio e sostituzione

del toner.

• Chiamare, in caso di incidente (contatto con gli occhi, pelle, ingestione, ecc),

l’addetto al pronto soccorso e/o recarsi al Pronto soccorso.

• Le sostanze contenute nella cartuccia del toner non devono venire in contatto con gli

indumenti poiché possono macchiare in modo indelebile. In caso di contatto seguire

le indicazioni del costruttore e comunque non lavare con acqua calda (la polvere

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

verrebbe fissata immediatamente).

L'attività di fotocopiatura, di stampa, ecc. è ormai diffusa in tutti gli uffici. L’uso di tali

apparecchiature da lavoro espone gli operatori a un rischio chimico trascurabile. Nel corso

del funzionamento di detti macchinari si può verificare sia l’emissione di ozono

dall'ossigeno dell'aria, causato dall’azione della luce ultravioletta presente in tali macchinari,

che la produzione di prodotti di pirolisi derivanti dalle resine termoplastiche contenute sia

nel toner che nei lubrificanti del rullo di pressione. Tali emissioni sono assolutamente

modeste, comunque, per limitare maggiormente l’esposizione degli operatori al rischio

chimico e ridurre la possibilità di irritazione agli occhi, ai polmoni ed al naso, è sufficiente

evitare l’uso continuativo di tali apparecchiature, disporle non vicino alle postazioni di

lavoro e collocarle in ambienti sufficientemente areati. La probabilità di accusare disturbi

dipende prevalentemente dal tipo di macchina, dalle ore di esercizio dell’apparecchiatura e

dal numero di ricambi d’aria effettuati nell’ambiente.

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Allegato 3: Valutazione del rischio da esposizione ai videoterminaliIl metodo utilizzato è basato su quello di C.A. Rosini e D. Barbieri2 dell'Università degli Studi

di Pavia e consta di un questionario che riprende le linee guida fissate dal D.M. 2 ottobre

2000.

Nel questionario alle risposte date a ciascuna domanda è stato assegnato un punteggio

variabile da 1 a 5 sulla base dell'importanza che assume l'oggetto della domanda in merito

all'ottimizzazione ergonomica della postazione, alle possibili conseguenze a livello di

disturbi astenotopici e/o muscolo-scheletrici.

La stima del rischio si ottiene sommando i punteggi assegnati alle varie risposte del

questionario e classificando il risultato secondo i seguenti criteri:

punteggio rischio

86 - 100 punti rischio trascurabile

75 - 85 punti rischio basso

60 - 74 punti rischio medio

< 60 punti rischio significativo

Un punteggio basso ad una domanda comporta una azione correttiva conseguente e

determinata dalla domanda stessa.

2 C.A. Rosini, D. Barbieri, Criteri di valutazione delle postazioni di lavoro dotate di attrezzature munite di videoterminale, Atti del 22° Congresso Nazionale A.I.D.I.I., Palermo 2004

43

Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

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Allegato 4. Valutazione del rischio di incendio

Criteri per la valutazione del rischio di incendio

L’allegato 1 al D.M. 10 marzo 1998 riporta la “Linea Guida per la Valutazione dei Rischi di Incendio nei luoghi

di lavoro”.

“La valutazione dei rischi deve consentire al datore di lavoro di prendere i provvedimenti che sono

effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e delle altre persone presenti nel luogo di

lavoro. Questi provvedimenti comprendono:

● la prevenzione dei rischi

● l’informazione dei lavoratori e delle altre persone presenti

● la formazione dei lavoratori

● le misure tecnico-organizzative destinate a porre in atto i provvedimenti necessari

La valutazione dei rischi di incendio si articola nelle seguenti fasi:

● individuazione di ogni pericolo di incendio (p.e. Sostanze infiammabili e combustibili, sorgenti

d’innesco, situazioni che possono determinare la facile propagazione dell’incendio);

● individuazione dei lavoratori e di altre persone presenti nel luogo di lavoro esposte a rischi di incendio;

● eliminazione o riduzione dei pericoli d’incendio

● verifica della adeguatezza delle misure di sicurezza esistenti ovvero individuazione di eventuali

ulteriori provvedimenti e misure necessarie ad eliminare o ridurre i rischi residui d’incendio.

Analogamente a quanto visto per altri rischi si può procedere ad assegnare un parametro ai vari fattori

precedentemente elencati.

N° Parametro Livello Descrizione

1Sostanze

stoccate

0Non sono presenti sostanze pericolose o comunque il loro quantitativo è trascurabile e al massimo può generare incendi locali non propagabili

1

Sono presenti sostanze pericolose (infiammabili e combustibili) solide, che non possono in ogni caso rilasciare vapori o gas infiammabili. I quantitativi stoccati possono generare incendi che possono interessare le strutture dell’edificio

2Sono presenti vapori o gas o possono essere rilasciati vapori o gas infiammabili. I quantitativi stoccati possono generare esplosioni nel locale.

N° Parametro Livello Descrizione

2Impianti di

processo

0Non sono presenti impianti di processo o quelli presenti non hanno influenza sulla possibilità di innesco di un incendio. Scarsa movimentazione delle sostanze pericolose

1 Gli impianti di processo utilizzano materiale infiammabile o

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

N° Parametro Livello Descrizione

combustibile tale da poter generare un incendio localizzato. La movimentazione può essere causa di un incendio localizzato.

2

Gli impianti di processo, per dimensioni e quantità lavorate o incidente di funzionamento, possono rilasciare quantitativi di sostanze infiammabili o combustibili tali da generare un incendio di grosse dimensioni fino all’interessamento delle strutture dell’edificio. La movimentazione può essere causa di un incendio che può interessare tutta l’area.

N° Parametro Livello Descrizione

3

Carico di

incendio

specifico

0Carico d’incendio trascurabile (sotto 450 MJm2)

1Carico d’incendio basso (tra 450 e 900 MJ/m2)

2Carico d’incendio medio (tra 900 e 1800 MJ/m2)

3Carico d’incendio alto (superiore a 1800 MJ/m2)

È da chiarire che con il termine di carico d'incendio, così come previsto dal D.M. 9 marzo 2007, si intende il

potenziale termico netto della totalità dei materiali combustibili contenuti in uno spazio corretto in base ai

parametri indicativi della partecipazione alla combustione dei singoli materiali. Il carico di incendio è espresso

in MJ.

Con il termine di carico d’incendio specifico si intende il carico di incendio riferito all’unità di superficie lorda.

È espresso in MJ/m2.

Con il termine carico d’incendio specifico di progetto si intende il carico d’incendio specifico corretto in base

ai parametri indicatori del rischio di incendio del compartimento e dei fattori relativi alle misure di protezione

presenti. Esso costituisce la grandezza di riferimento per le valutazioni della resistenza al fuoco delle

costruzioni.

Il valore del carico d’incendio specifico di progetto (q f,d) è determinato secondo la seguente relazione

qf ,d = qf ⋅ 'q1 ⋅ 'q2 ⋅ 'qn dove:

qf = è il valore nominale del carico d'incendio da determinarsi secondo la

formula qf=

∑i=1

n

g i⋅Hi⋅m i⋅&i

A

dove

gi = massa (kg) del generico fra gli n combustibili che si prevedono presenti nel locale;

Hi = potere calorifico inferiore (MJ/kg) del generico fra gli n combustibili di massa gi;

mi = fattore di partecipazione alla combustione dell’i-esimo materiale combustibile pari a 0,80 per il legno e

48

Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

altri materiali di natura cellulosica e 1,00 per tutti gli altri materiali combustibili;

Ψi = fattore di limitazione della partecipazione alla combustione dell’i-esimo materiale combustibile pari a

0 per i materiali contenuti in contenitori appositamente progettati per resistere al fuoco; 0,85 per i

materiali contenuti in contenitori non combustibili e non appositamente progettati per resistere al

fuoco; 1 in tutti gli altri casi;

A = superficie orizzontale del locale considerato (m²).

Le condizioni più gravose del carico d'incendio del locale o compartimento antincendio sono quelle per le

quali la sommatoria (gi·Hi) è massima e sono determinate esaminando le previste utilizzazioni dei locali;

δq1 = è il fattore di rischio in relazione alle dimensioni del compartimento

δq2 = è il fattore di rischio in relazione alla tipologia di attività svolta

δqn = è il fattore che tiene conto delle differenti misure di protezione

N° Parametro Livello Descrizione

4Sorgenti di

innesco

0Assenza di sorgenti di innesco (senza impianti elettrici o impianti secondo CEI 64-2)

1 Unica sorgente l’impianto elettrico o scariche atmosferiche

2 Uso di fiamme libere o presenza di fumatori

N° Parametro Livello Descrizione

5 Personale

0 Scarsa o saltuaria presenza di personale

1 Presenza massima di 5 persone

2 Presenza di più di 5 persone o di persone con difficoltà di movimento

N° Parametro Livello Descrizione

6 Edifici0 Presenza di vie di esodo alternative

2 Assenza di vie di esodo alternative

N° Parametro Livello Descrizione

7Attività

soggetta1

Aggiungere 1 punto per ogni attività soggetta elencata al D.M. 16

febbraio 1982

Per ciascun locale i parametri vengono sommati e valutati secondo il seguente schema:

Punteggio totale Valutazione del Rischio di Incendio

minore di 5 BASSO

compreso tra 5 e 10 MEDIO

maggiore di 10 ALTO

49

Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Applicazione del metodo

Classificazione di incendio

locale Parametro Livello Descrizione

uffici

Sostanze stoccate 1

Impianti di processo 0

Carico d'incendio specifico 1

Sorgenti di innesco 1

Personale 0

Edificio 1

Attività soggetta 0

Totale 4 BASSO

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Allegato 5: Valutazione del rischio da stress lavoro-correlatoPer la valutazione del rischio da stress lavoro correlato è stato utilizzato il metodo indicato

nel documento “La valutazione dello stress lavoro-correlato, proposta metodologica”,

prodotto dal Gruppo di Lavoro del Network Nazionale per la Prevenzione Disagio

Psicosociale nei Luoghi di Lavoro pubblicato dall'I.S.P.E.S.L. Nel marzo 2010.

Applicazione del metodo

51

AREA INDICATORI AZIENDALI

DIMINUITO INALTERATO AUMENTATO SE = 0 DA MIGLIORARE

1 INDICI INFORTUNISTICI X

2 X X

3 ASSENZE DAL LAVORO X X

4 % FERIE NON GODUTE X

5 X X

6 % ROTAZIONE DE PERSONALE (usciti-entrati) X

7 PROCEDIMENTI/SANZIONI DISCIPLINARI X

8 X

ASSENTI PRESENTI

9 X

10 X

30 0 0

AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Assenze per malattia (non maternità, allattameto, congedo matrioniale)

% TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE

N. di visite su richiesta del lavoratore al medico comepetente (D.Lgs. 81/2008, art.41 c2 lett c)

SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DEL MEDICO COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVOROISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO

ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI O DIAGNOSI DI MOLESTIA MORALE PROTRATTA DA PARTE DI CENTRO SPECIALIZZATO

PUNTEGGIO INDICATORI AZIENDALI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO E TRASFORMAZIONE DEL PUNTEGGIO

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AREA CONTESTO DEL LAVORO

FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

N INDICATORE SI NO

1 Diffusione organigramma aziendale x

2 Presenza di procedure aziendali x

3 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori x

4 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori x

5 x

6 x

7 Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori x

8 x

9 x

10 Presenza di codice etico e di comportamento x

11 x

0X

RUOLO NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale x

2 I ruoli sono chiaramente definiti x

3 x X

4 x

1X

EVOLUZIONE DELLA CARRIERA

N INDICATORE SI NO

1 Sono definiti i criteri per l’avanzamento di carriera x

2 x X

3 x X

2X

AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Sistema di gestione della sicurezza aziendale. Certificazioni SA8000 e BS OHSAS 18001:2007

Presenza di un sistema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, volantini….)

Presenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratoriPresenza di momenti di comunicazione dell’azienda a tutto il personale

Presenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei casi di disagio lavorativo

AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone (capo turno/preposto/responsabile qualità)

Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere

AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da parte dei dirigenti/capi

Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza

PUNTEGGIO AREA FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA RUOLO NELL'AMBITO DELL'ORGANIZZAZIONE

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA EVOLUZIONE DELLA CARRIERA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

53

AREA CONTESTO DEL LAVORO (continua)AUTONOMIA DECISIONALE – CONTROLLO DEL LAVORO

N INDICATORE SI NO

1 x X2 x

3 x

4 x

5 x

1X

RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORON INDICATORE SI NO

1 x

2 x

3 Vi è la segnalazione frequente di conflitti / litigi x

0X

INTERFACCIA CASA - LAVOROMIGLIORABILE

N INDICATORE SI NO

1 x X2 Possibilità di orario flessibile x

3 x

4 x

10 0

0

RISULTATI DEGLI INDICATORI DELL'AREA CONTESTO DEL LAVORO

INDICATOREFunzione e cultura organizzativa 0 X

Ruolo nell’ambito dell’organizzazione 1 X

Evoluzione della carriera 2 X

Autonomia decisionale – controllo del lavoro 1 X

Rapporti interpersonali sul lavoro 0 X

0prestare particolare attenzione agli indicatori nella fascia rossa

4

AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altriI lavoratori hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione dei compitiI lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle decisioni aziendali relative al gruppo di lavoroSono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali

Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto

AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Possibilità di comunicare con i dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratori

Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti da parte dei superiori e dei colleghi

Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale

Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici/navetta dell'impresaPossibilità di svolgere lavoro part-time verticale/orizzontale

Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro *

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA AUTONOMIA DECISIONALE - CONTROLLO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

TRASFORMAZIONE DEL PUNTEGGIO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO

Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

54

CONTENUTO DEL LAVORO

AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO

N INDICATORE SI NO

1 X

2 Inadeguato comfort acustico (ambiente non industriale) X

3 Rischio cancerogeno/chimico non irrilevante X

4 Microclima adeguato X

5 X

6 Rischio movimentazione manuale dei carichi X

7 Disponibilità adeguati e confortevoli DPI X

8 Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario X

9 X

10 Esposizione a vibrazione superiore al limite d’azione X

11 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature X

12 Esposizione a radiazioni ionizzanti X

13 Esposizione a rischio biologico X

0X

PIANIFICAZIONE DEI COMPITI

N INDICATORE SI NO

1 Il lavoro subisce frequenti interruzioni X

2 X

3 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia X

4 X X5 Chiara definizione dei compiti X

6 X

1X

AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Esposizione a rumore sup. al secondo livello d’azione

Adeguato illuminaento con particolare riguardo alle attività ad elevato impgno visivo (VDT, lavori fini, ecc.)

se non previsti segnare SI

Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertintente ai rischi

AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo svolgimento dei compiti

Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente

Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo svolgimento dei compiti

PUNTEGGIO AREA AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA PIANFICAZIONE DEI COMPITI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

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CONTENUTO DEL LAVORO (continua)CARICO DI LAVORO – RITMO DI LAVORO

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori hanno autonomia nella esecuzione dei compiti X

2 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro X

3 X

4 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività X X

5 X

6 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina X

7 I lavoratori devono prendere decisioni rapide X

8 X

9 X X

2X

ORARIO DI LAVORO

N INDICATORE SI NO

1 X

2 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario X

3 E’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? X

4 La programmazione dell’orario varia frequentemente X

5 Le pause di lavoro sono chiaramente definite X

6 E’ presente il lavoro a turni X

7 E' abituale il lavoro a turni notturni X

8 E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione X

0X

RISULTATI - AREA CONTENUTO DEL LAVORO

INDICATORE

Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 0 X

Pianificazione dei compiti 1 X

Carico di lavoro – ritmo di lavoro 2 X

Orario di lavoro 0 X

3

AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo

Il ritmo lavorativo per l’esecuzione del compito, è prefissato

Se non previsto segnare NO

Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto rischio

Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e produzione

AZIONI DI MIGLIORAMENTO

E’ presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA CARICO DI LAVORO - RITMO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA ORARIO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

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La valutazione dello stress lavoro-correlato

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 4 X

CONTENUTO DEL LAVORO 3 X

TOTALE 7

RISCHIO BASSO X

RISCHIO MEDIO

RISCHIO ALTO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione di rischio identificata si devono adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio annuale degli indicatori. Se queste non determinano un miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di miglioramento .

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Allegato 6: Valutazione del rischio per le lavoratrici durante il periodo di gravidanza e fino al settimo mese di età del figlio

Le mansioni previste per le lavoratrici presenti nell'attività sono le seguenti:( impiegata

Relativamente ai lavori faticosi, pericolosi ed insalubri di cui all'art. 7 del D.Lgs. 151/2001:

lavori

Impiegata

Applicabilità Livello del rischioAzione da

intraprendere

a) lavori previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262

Non presenti

b) lavori indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l'obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto

Non presenti

c) lavori che espongono alla silicosi e all'asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto

Non presenti

d) lavori che comportano l'esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto

Non presenti

e) lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro

Non presenti

f) lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro

Non presenti

g) lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e

Non presenti

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

lavori

Impiegata

Applicabilità Livello del rischioAzione da

intraprendere

fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro

h) lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro

Non presenti

i) lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro

Non presenti

l) lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto

Non presenti

m) lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto

Non presenti

n) lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro

Non presenti

o) lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro

Non presenti

Relativamente agli agenti e condizioni di lavoro di cui all'art. 7 del D.Lgs. 151/2001:

Agenti e/o condizioni

impiegata

Applicabilità Livello del rischioAzione da

intraprendere

a) agenti fisici: lavoro in atmosfera di sovrapressione elevata, ad esempio in camere sotto pressione,

Non presenti

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Agenti e/o condizioni

impiegata

Applicabilità Livello del rischioAzione da

intraprendere

immersione subacquea

b) agenti biologici:toxoplasma;virus della rosolia, a meno che sussista la prova che la lavoratrice è sufficientemente protetta contro questi agenti dal suo stato di immunizzazione

Non presenti

c) agenti chimici: piombo e suoi derivati, nella misura in cui questi agenti possono essere assorbiti dall'organismo umano

Non presenti

Condizioni di lavoro: lavori sotterranei di carattere minerario.

Non presenti

Relativamente agli agenti, processi e condizioni di lavoro di cui all'art. 11 del D.Lgs. 151/2001:

Agenti e/o condizioni

impiegata

Applicabilità Livello del rischioAzione da

intraprendere

Agenti fisici: colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti

Non presenti

Agenti fisici: movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari

Devono essere movimentati cartolari ed oggetti con peso di norma inferiore a 6 kg

Applicando il irrilevante

Agenti fisici: rumore Presente

Livello di esposizione al rumore inferiore a 80 dB(A)

Agenti fisici: radiazioni ionizzanti Non presenti

Agenti fisici: radiazioni non ionizzanti

Campi elettromagnetici causati dal normale impianto elettrico a 50 Hz;radiazioni ottiche artificiali da sole lampade di illuminazione del gruppo esente

Irrilevante

Agenti fisici: sollecitazioni termiche Non presenti

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

Agenti e/o condizioni

impiegata

Applicabilità Livello del rischioAzione da

intraprendere

Agenti fisici: movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, sia all'interno sia all'esterno dello stabilimento, fatica mentale e fisica e altri disagi fisici connessi all'attività svolta dalle lavoratrici

Non presenti

Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 ai sensi dell'art. 75 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni, nella misura in cui sia noto che tali agenti o le terapie che essi rendono necessarie mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, sempreché non figurino ancora nell'allegato II

Non presenti

Agenti chimici: sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ai sensi della direttiva n. 67/548/CEE, purché non figurino ancora nell'allegato II

Non presenti

Agenti chimici: agenti chimici che figurano nell'allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni

Non presenti

Agenti chimici: mercurio e suoi derivati

Non presenti

Agenti chimici: medicamenti antimicotici

Non presenti

Agenti chimici: monossido di carbonio

Non presente

Agenti chimici: agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimento cutaneo

Non presenti

Processi industriali che figurano nell'allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni

Non presenti

Lavori sotterranei di carattere minerario

Non presenti

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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici

CONCLUSIONI

La valutazione non ha messo in evidenza lavorazioni ed attività vietate ai sensi dell'art. 7 del

D.Lgs. 151/2001 né per il periodo di gravidanza né per il periodo di puerpuerio.

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