CONI, quale sarà il ruolo degli EPS? - PRIMATO...Achille Sette, Sandro Giorgi in redazione Paolo...

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CONI, quale sarà il ruolo degli EPS? Periodico di ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE Anno XVII, n. 6 - Giugno 2016 Alì, Io sono il più Grande Master sì ma con criterio Sicurezza nei circuiti: l’Italia in prima la Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma Aut C/RM/08/2016

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CONI, quale sarà il ruolo

degli EPS?

Periodico di ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANEAnno XVII, n. 6 - Giugno 2016

Alì, Io sono il più GrandeMaster sì ma con criterioSicurezza nei circuiti: l’Italia in prima fila

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SOMM

ARIO

Periodico diASSOCIAZIONI SPORTIVEE SOCIALI ITALIANE

Anno XVII, n. 6Giugno 2016

Reg.ne Trib. Roma n. 634/97Iscr. al Registro Nazionaledella Stampanumero p.7650

editoreClaudio Barbaro

direttoreItalo Cucci

direttore responsabileGianluca Montebelli

coordinamentoAchille Sette, Sandro Giorgi

in redazionePaolo Signorelli

hanno collaboratoAndrea Albertin, Alessandra Cazzola, MarcoCochi, Enzo Cerrone, Donatella Italia, GuidoMartinelli, Eleonora Massari, Diego Maulu,Massimiliano Morelli, Carlo Santi, GianrolandoScaringi, Emanuela Silvestri, Umberto Silvestri .

direzione e amministrazioneVia Capo Peloro, 30 - 00141 RomaTel. 06 69920228 - fax 06 69920924

ufficio comunicazione e [email protected]

progetto grafico e impaginazionePromedia Audiovisivi s.r.l.

stampaStamperia Lampo - Roma

Chiuso in redazione: 29/06/2016

3 L’editorialeClaudio Barbaro

4 Lacrime sportiveItalo Cucci

6 Io sono il più grandeMarco Cochi

10 Sicurezza nei circuiti: l’Italia in prima filaEnzo Cerrone

14 Master sì ma con criterioCarlo Santi

16 Melbourne Cricket Ground, l'eccellenza sportiva australianaMassimiliano Morelli

18 Libri sociali: cosa sono e cosa contengonoGuido Martinelli

20 Circolare CONI sui certificati medici: Ridere o piangere?! Andrea Albertin

24 Vita da Dieci, anzi da D10SDonatella Italia

28 Rimini ha ospitato i lavori della Consulta dei Comitati Periferici e della Conferenza dei Settori ASIDiego Maulu

29 RUNFEST 2016 - Partecipazione attiva di ASI

30 A Manfredonia emozioni in nome di Fulvio PieroniGianrolando Scaringi

32 Finali giovanili: tanti gol e tanta partecipazioneGianrolando Scaringi

34 Il Nordic Walking per combattere la sclerosi multiplaAlessandra Cazzola

36 Asi Organizza

41 Asi Attività

42 Tuttonotizie

43 ControcopertinaUmberto Silvestri

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Le variazioni apportate al Regolamentodegli Enti di Promozione Sportiva nell’otto-bre del 2014  - prodotte da una concertazio-ne avvenuta nell’ambito del Coordinamen-to degli stessi Enti, di cui, all’epoca ASI nonfaceva parte per sua scelta -  hanno costret-to il nostro mondo ad adottare dei cambia-menti radicali, soprattutto sotto il profiloorganizzativo.Trasformazioni di metodo che non sonostate semplici da far proprie. Soprattuttonon   é stato semplice farle recepire allestrutture periferiche degli Eps ed a quellestesse associazioni che a questi si rivolgonoper accedere ad un format organizzativomeno rigido rispetto alle Federazioni,soprattutto dal punto di vista burocratico.Paradossalmente, però, quell’azione diadeguamento al nuovo schema di struttu-razione che è sembrata comunque  figlia diuna volontà comune di ottenere maggioretrasparenza, contezza e soprattutto con-trollo del mondo associazionistico sporti-vo, si sta rivelando – a seguito di atti appro-vati dalla Giunta CONI – una leva di riposi-zionamento e completa revisione del ruolodegli Enti di Promozione Sportiva rispettoalle Federazioni.Ora saremmo presuntuosi se volessimoaffrontare in poche righe quello che è con-siderato da sempre il “nodo” dell’organiz-zazione sportiva italiana e finiremmo in unaspirale di frasi dette e concetti già ribaditiche poco aiuterebbe a comprendere il pro-blema con cui oggi ci stiamo confrontando.E lo diciamo, come i nostri trascorsi posso-no testimoniare, da Ente sempre ferma-mente convinto del ruolo propedeutico del-

Il CONI rischia di snaturareil ruolo degli EPS

> Claudio Barbaro

EDITORIALE

esclusivamente previa stipula di appositaConvenzione, conforme al modello indivi-duato dal CONI, con la competente FSN oDSA (Reg. cit. art. 2 comma 1 lettera a. 3.Non sono valutabili eventuali attività spor-tive genericamente denominate “corsi” o“stage”.Questo articolo costringe cioè gli Enti di Pro-mozione Sportiva a promuovere solo sportfederali ed a rendere non produttiva la valo-rizzazione e la rappresentazione di tutto ciòche sta al di fuori delle Federazioni (e moltidi voi sanno bene quante discipline sportiveimportantissime e molto praticate stianofuori dal contesto degli sport Istituzionali).E se una di queste per motivi 'politici' si rifiu-tasse di stipulare una convenzione con unEps? Cosa dovrebbe accadere? Senza dilun-garmi troppo sui risvolti assurdi di questadisposizione, penso sia lecito affermare chesi tratti di una loro compressione istituzio-nalizzata che, mentre porta ad un loro impli-cito ridimensionamento, denuncia una sba-gliata interpretazione del loro ruolo. Gli Entidi Promozione Sportiva sono per natura avocazione maggioritaria e multidisciplinaree grazie alla loro struttura snella dovrebberoessere capaci di intercettare la fluidità el'eterogeneità della domanda sportiva. Edin mondo sempre più interconnesso, globa-le e liquido una capacità ricettiva é fonda-mentale. Questo é il senso del loro esistere.Viene quindi da chiedersi se il CONI intendaportare avanti questa chirurgica azione diridimensionamento o se invece comprendala vitalità di un assetto sportivo basato suFederazioni e Enti e non colga invece l'op-portunità di offrire soluzioni praticabili perrendere la collaborazione tra questi e quellestrutturale.

Un articolo del ComitatoOlimpico Nazionale, cheregola l’attività degli Enti,recita: “potranno essere

considerate le attività sportiveagonistiche di prestazione

esclusivamente previa stipuladi apposita Convenzione,

conforme al modelloindividuato dal CONI”

Questo ci costringerà di fattoa promuovere solo gli sport

“Federali”, con gravelimitazione all’autonomia

del nostro lavoro dipromozione dello sport

la promozione sportiva e non sostitutivodell’attività federale.Tuttavia, quello che fino a poche settimanefa era un stato un “conflitto” sicuramenteaspro e per certi versi esagerato sia da unlato che dall’altro, sulla paternità di un’at-tività piuttosto che di un’altra, sul concettodi agonismo o sulla titolarità (questa sìFederale) di chiamare un campionato “Ita-liano” o “Nazionale” , si è trasformato pocoa poco, delibera dopo delibera, in una sortadi certificato di subalternità degli Eps alleFsn. E tutto ciò è contenuto in queste pocheparole del comma B dell’art. 3 delle “Lineeguida per l’inserimento delle attività spor-tive e formative sulla piattaforma on-line”che cita: “potranno essere considerate leattività sportive agonistiche di prestazione

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Questa è una storia di lacrime. Lacrimesportive. Cosa c'entrano con lo sport, diche si tratta, è presto detto: sono il fruttodi passione, dedizione, sacrifici, doloree felicità. A titolo personale, quel croni-sta di emozioni che è Marco Mazzocchiebbe la brillante idea di comunicare al

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L'OPINIONE

> Italo Cucci

Lacrime sportiveLo sport, il calcio, i gol, il pathos di sfide senza appello. Dalla vittoria del Mondiale 2006all’immagine di Cosmi accasciato in panchina e consolato da Oddo. Emozioni vere che nasconodalla passione sprigionando in egual misura dolore e felicità

popolo - in diretta tivù dalla Germania -che nel momento in cui Grosso, realiz-zando il rigore contro la Francia, laurea-va l'Italia campione del mondo nel 2006,mi venne da piangere. Una lacrima non furtiva ma evidente,giustificata dalla forte emozione e dallamia antica passione per la Nazionale.Dico "mia" perché, come sapete, l'Italia

del pallone è amata solo quando vince, eallora s'affolla il carro dei vincitori, abi-tualmente desolatamente vuoto quandoporta a casa sconfitti. E dunque piansi.Dopodiché passai settimane e mesi aspiegare perché. Ero diventato il criticopiangente. Qualcuno precisò che finalmente avevopianto io dopo avere infilzato e scornac-

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chiato tanti addetti ai lavori. E tuttavia -credetemi - non faccio parte del Club deiSadici Piangenti. Da cinquant'anni racconto il calcio dalvolto umano e dunque non posso ignora-re quegli uomini - rari - che si emozio-nano al punto di piangere. Come DimitriPayet, autore del bellissimo gol che haconsentito alla Francia di battere laRomania nella partita d'apertura degliEuropei. Certo da tifosi dei bleus, ma soprattuttoperché liberati da un incubo, i padronidel St.Denis hanno accolto il gol delragazzo venuto dall'Oceano Indiano conun boato che l'ha prima sorpreso, poiincantato, infine commosso fino allelacrime. Come si dice sempre, in questicasi, Dimitri ha ripercorso in un attimola sua vita di stenti e sacrifici alla qualeun gol - bellissimo e significativo - hadato per un attimo una patente di gloria.Le jour de gloire est arrivé. Retorica?Sciovinismo? Qualunquismo? Mi attar-do su questo dettaglio perché ho vogliadi spendere due parole su un vecchiosport - il calcio - devastato dal business

e spesso da critici che non l'amano e nep-pure lo capiscono, traducendone in ridi-colo ogni gesto, ogni momento, anchequello di un pianto liberatorio. Peccato, poi, che tutti presi dalle lacrimedi Payet, le Penne Rosse abbiano prati-camente ignorato quel che è successo aTrapani la sera in cui la squadra locale,sconfitta dal Pescara, ha concesso agliavversari il posto in serie A che stava perraggiungere, scrivendo non una cronacama una Storia: mentre la squadra stavaaffondando e il suo allenatore, SerseCosmi, giaceva come fulminato sullapanchina del dolore, il popolo amarantogli ha indirizzato un applauso travolgen-te - dicesi standing ovation - che gli èesploso nella mente e nel cuore strappan-dogli non poche lacrime ma un piantodirotto e irrefrenabile. Mentre EdmondoDe Amicis veniva scomodato anchedagli spettatori live e televisivi più cini-ci, l'allenatore vincente, Oddo, s'è avvi-cinato alla panchina del rude Uomo delFiume intenerito dal mare e dalla passio-ne, lo ha abbracciato e consolato comesi fa con un amico. Una sequenza inedita,

un capitolo tutto nuovo e edificante nellastoria di uno sport ormai ridotto a depre-cabile gioco di numeri: numeri di modulitattici a volte ridicoli, numeri di euromi-lioni a volte offensivi del buon senso. Laverità sportiva dice che i tifosi del Tra-pani se hanno mancato la promozionenella Serie A del pallone hanno conqui-stato quella dell'educazione sportiva piùdifficile. Molti hanno pianto, quella sera, non peruna sconfitta sul campo ma per una vit-toria nel cuore. Niente debolezze, anzi:una virile reazione a un evento contrario.In compenso l'altra sera, dopo avere assi-stito alla vittoria dell'Italia sul Belgioagli Europei (scrivo mentre sono in corsoe non .posso sapere chi la riderà per ulti-mo) niente lacrime ma un'autentica sfac-ciata risata all'indirizzo dei disfattisti chehanno accompagnato l'Azzurra in Fran-cia dipingendola come una squadra dacrociera, da villaggio vacanze. Scrivo e non so come finirà ma l'urlo diGiaccherini è un'altra storia da rammen-tare, da inserire nell'Antologia del Bellodel Calcio Vero.

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MEMORIE

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“Con Muhammad Ali il pugilato èdiventato un’arte. Arte della paro-la, assenza di gravità, balletto epoesia”. Così lo scrittore statuni-tense Norman Mailer celebra lafigura del più grande pugile del-la storia nel suo libro “TheFight” (1975): duecento trenta-quattro pagine, nelle quali unodei cantori della Beat Genera-

tion racconta “The Rumble inThe Jungle” (La rissa nella giun-gla), il più famoso match degli

annali della boxe disputato il 30 ottobre1974, nello Zaire del cleptocrate Mobu-tu, oggi Repubblica democratica delCongo.Nella sua testimonianza, Mailer va ben aldi là del mero resoconto del giorno in cuisul ring dello Stade Tata Raphaël di Kin-shasa, Muhammad Ali riconquista il titolodi campione del mondo dei pesi massimi.Lo scrittore statunitense trasforma, attra-verso un costante uso di iperbole, il suoracconto in uno dei più celebri reportagenarrativi mai realizzati e in uno dei piùimportanti tributi dedicati alla leggendariafigura del pugile afro-americano

Muhammad Ali, è stato certamente uno degli sportivi più amati e controversi della storia dellosport. Il suo essere Campione e la sua grande personalità ne hanno fatto un personaggioimmortale che ha lasciato un segno indelebile nella storia recente dell’umanità

> Marco Cochi

Io sono il più grande

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MEMORIE

Lo storico incontro è stato celebrato anchedal film documentario “Quando eravamore” (When We Were Kings), direttonel 1996 dal regista Leon Gast e premiatocon l’Oscar l’anno seguente. La pellicolaracconta come il grande Muhammad incon-trò sul ring, l’imbattuto e taciturno campio-ne dei pesi massimi George Foreman. Muhammad Ali tentava di riprendere il filodi una carriera in involuzione e di riconqui-stare per la seconda volta la corona dei mas-simi, investendo tutta la sua intelligenza, ilgusto della provocazione e lo straordinariotalento nell’ardua impresa di battere unavversario dalla devastante presenza fisicacome Foreman. Non c’è nulla che non sia stato detto e scrittosu Muhammad Ali e dopo la sua scomparsa,avvenuta la notte del 3giugno in un ospedaledi Phoenix, è inevita-bile sfociare nell’osse-quiosa celebrazione dichi si è autoproclama-to “The Greatest” (Ilpiù grande) davanti aun pubblico stregato,che non ha potuto chetacere e annuire

davanti alla stella più splendente del firma-mento della boxe.Una celebrazione già compiuta quando Aliera ancora in vita da tanti autori cimentatisinel raccontare gli episodi che hanno resofamoso il campione di Louisville: la meda-glia d’oro alle Olimpiadi di Roma nel 1960,il primo titolo mondiale nel 1964, la vici-nanza a Malcolm X e la conversioneall’Islam che lo vide cambiare il nome Cas-sius Clay in Muhammad Ali, il rifiuto diprendere parte alla guerra in Vietnam per-ché “nessun vietcong mi ha mai chiamatonegro”. Una fiera opposizione come obiettore dicoscienza che costò ad Ali l’incriminazionedi renitenza alla leva e il conseguente arre-sto, oltre alla revoca del titolo iridato e quat-

tro anni di assenza dal ring, ma lo reseun’icona nella controcultura degli anni ses-santa.A causa di una irregolarità nelle indagini,nel 1971, la Corte suprema degli Stati Unitiannullò la condanna e Muhammad Ali tor-nò protagonista indiscusso del quadrato,con il suo inimitabile stile di combattimentoincentrato su un notevole gioco di gambeaccompagnato da una elevata dinamicità,un’impressionante velocità nel portare l’at-tacco e un’eccezionale prontezza di riflessiche gli permetteva di schivare i colpi degliavversari.Oltre alla notte del “Rumble in The Jungle”,il peso massimo ha legato la sua leggendaai più importanti e famosi eventi della storiapugilistica, come la prima controversa sfida

contro Sonny Liston, che a soli 22 annigli consentì di conquistare il primo tito-lo mondiale, e i tre aspri match con l’ir-riducibile rivale Joe Frazier, l’ultimodei quali passerà alla storia come Thril-la in Manila (The Thriller in Manila),per le frequenti provocazioni di Ali pri-ma dell’incontro.È inoltre l’unico peso massimo adessere stato campione “lineare” per treoccasioni: nel 1964, 1974 e infine

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nel 1978. E ancora oggi è detentore delmaggior numero di premi “Fighter of theYear”, riconoscimento assegnato dalla rivi-sta “Ring Magazine” al miglior pugiledell’anno, come fu ritenuto Alinel 1963, 1972 (a pari merito con CarlosMonzon), 1974, 1975 e 1978.Nel gennaio 2007, la Comunità economicadegli Stati dell’Africa occidentale (ECO-WAS) e l’Agenzia Africana delle Comuni-cazioni (ACA) gli conferirono il titolo di“Leggenda Vivente”, assegnato in prece-denza a personaggi del calibro di NelsonMandela, Kofi Anan o Wole Soyinka.L’emozione, il profondo rispetto e l’ammi-razione che hanno accompagnato la notiziadella sua scomparsa sono dettati anche dalsuo impegno civile, che lo ha portato in tuttoil mondo a sostegno delle cause sociali. Unadedizione che gli è valsa il più alto ricono-scimento civile negli Stati Uniti, la Presi-dential Medal of Freedom, conferitagli nel2005 dall’allora presidente George W.Bush.Dopo aver combattuto alcuni dei più stra-ordinari e furiosi incontri della storia delpugilato, Muhammad Ali si ritirò nel 1981e dopo poco tempo si troverà ad affrontareil suo avversario più temibile: il morbo diParkinson, che limiterà le sue capacità fisi-che, ma nel 1996 non gli impedirà di com-muovere il mondo intero, accendendo lafiamma olimpica ad Atlanta mentre erascosso dal tremore causato dalla malattia.L’esperienza della sua lunga sofferenza èmirabilmente descritta nella sua autobio-grafia “Con l’anima di una farfalla”, scritta

nel 2005 con l’aiuto di sua figlia Hana.Nell’incipit del libro il vecchio campionescrive: “Durante la mia carriera di pugilenon avete visto il vero Muhammad Ali.Avete solo visto un po’ di boxe e un po’ dispettacolo. Il mio vero lavoro è cominciatodopo il ritiro. Da quel giorno, ho intrapresoil mio viaggio d’amore”. Negli ultimi anni, a causa del suo male, l’expugile aveva significativamente ridotto le

apparizioni pubbliche; l’ultima risale alloscorso 9 aprile, quando aveva voluto parte-cipare alla “Celebrity Fight Night” a Phoe-nix, un evento annuale che è anche occasio-ne per una raccolta fondi a favore dellaricerca contro il Parkinson. Nel settembre 2014, a Louisville, la sua cit-tà natale in Kentucky, aveva partecipato aiMuhammad Ali Humanitarian Awards,riconoscimento assegnato a chi si è partico-larmente distinto nell’impegno sociale. Inquell’occasione, il campione non parlò alpubblico ma si mise in posa per le foto coni premiati, tra cui l’ex campione di football

Jim Brown, che durante la cerimonia glidisse: “Sei il più grande di tutti i tempi”.Una grandezza derivata anche dal aversaputo interpretare ogni momento della suavita da ineguagliabile protagonista, sempreancorato ai suoi valori che hanno conferitosignificato alla sua esistenza e sempre conil sorriso sulle labbra, fino all’ultimo con-fronto con l’inesorabile malattia che lo hastrappato alla vita.

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MOTORI

La passione per le corse, lo spettacolo offerto dai piloti delle due e delle quattro ruote, l’ebrezzaper le evoluzioni spericolate dei piloti, non può prescindere dalla necessità di non mettere arischio la vita dei protagonisti. Ne parliamo con l’ingegner Giorgio Beghella Bartoli, coordinatoredel Gruppo di Lavoro Pista e Percorsi dell'Automobile Club d'Italia e di Aci Sport

Sicurezza nei circuiti:l’Italia in prima fila

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Spettacolo, divertimento, brividi, fortiemozioni per un pubblico di appassionatio semplici curiosi; tutto questo ma, volen-do, molto altro, proprio perché lo sport ingenerale e le competizioni automobilisti-che e motociclistiche in particolare, que-sto offrono. Grandi campioni del passatoe quelli del presente, tutti uniti da un filoconduttore, quello di ottenere la tanto ago-

gnata vittoria, cercando il più possibile dicalcolare i cosiddetti rischi del mestiereche, appunto, applicati alle competizionidi auto e moto non sono cosa da poco. Eallora cosa fare per limitare i danni? Behl'argomento, conseguenza di una legitti-ma domanda, ci porterebbe davvero moltolontano e così nella circostanza abbiamopuntato le nostre attenzioni su un aspettospecifico ma assolutamente centrale edecisivo in termini di sicurezza passiva.

Ovvero affronteremo il tema della sicu-rezza sui circuiti. Premesso che grazie algrande lavoro fatto negli anni passati sulleauto da competizione, ma in parte anchesulle moto, è molto cambiata la situazionein quanto a sicurezza. Incidenti davveroterribili che nel passato avevano avuto unepilogo drammatico, oggi, grazie all'uti-lizzo di materiali impiegati sui mezzi pilo-tati in gara, si sono risolti solo con grandispaventi e danni ad auto o moto.

> Enzo Cerrone

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MOTORI

Purtroppo poi c'è sempre l'eccezione a con-fermare la regola e così, come accaduto nelrecente GP di Catalogna in Moto2 delmotomondiale, a rimetterci la vita è statolo spagnolo Luis Salomon che, scivolatocon la moto, ha avuto la sfortuna di vedersipiombare addosso la sua stessa moto, ren-dendo vano ogni immediato soccorsomedico. Davvero una fatalità difficilmenteprevedibile da qualsiasi organizzatore,federazione o commissione sicurezza. Inogni caso un importante traguardo raggiun-to sulla sicurezza passiva, non fosse altropensando alle migliaia di corse che ognianno si svolgono in Italia ed i tanti inevi-tabili incidenti conseguenti, che fortunata-mente si risolvono quasi sempre senza par-ticolari danni fisici per i piloti, grazieanche al fondamentale contributo delnostro Paese, attraverso esperti e commis-sioni preposte all'occorrenza. Così uno deimassimi esperti in materia ci ha aperto ulte-riormente ad un mondo importante e deli-cato, quello della sicurezza nei circuiti perauto e moto. L'Ingegner Giorgio BeghellaBartoli, Coordinatore del Gruppo di Lavo-ro Pista e Percorsi dell'Automobile Clubd'Italia e di Aci Sport, tra l'altro già direttorea Monza di 21 GP di Formula uno:Qual è secondo lei lo stato di salute dei cir-cuiti italiani ?“Credo che sia ottimo. Sicuramente sonofra i migliori esistenti al mondo in terminidi sicurezza, perché non va dimenticatoche è stata proprio l'Italia la culla dellaregolamentazione che prima l'Aci e poi laFia ha provveduto a far propria e diffonderein tutto il mondo. Già da fine anni sessantail nostro Paese aveva realizzato importantiinterventi in fatto di sicurezza e da allora siè sempre tenuta alta la guardia in materia,anche perché c'è da tenere conto che quan-do da noi capita un incidente, subito inter-vengono le forze dell'ordine, la magistra-tura e naturalmente si ricostruiscono fattie accadimenti; del resto in pista vengonoutilizzati prototipi che spesso sono pilotatial limite ed i contatti non mancano di certo.L'obbiettivo di tutti è la vittoria, anche sead ottenerla è uno solo e così bisogna esserepronti ad ogni evenienza. Ovviamente nes-

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suno vuole fare del male ad un avversario,ma l'agonismo è molto alto. In quanto anormative e sicurezza, un esempio fu cer-tamente il drammatico doppio incidentemortale di Ayrton Senna e di Roland Rat-zenberger a Imola nel '94 che provocò unaserie di avvisi di garanzia un po' a tutti:dall'ispettore della Fia, al direttore di gara,agli stessi team inglesi. Ad un certo puntoil mondo anglosassone e non solo, nonvoleva più venire a correre in Italia perchériteneva assurdo, per la sua cultura spor-tiva, che si potesse rimanere incriminati,a causa di un incidente, seppur con disgra-ziate conseguenze, accaduto in un eventosportivo”.Circuiti italiani che ospitano gare di auto,ma anche di moto. Quale è la differenza,se c'è, tra le varie norme di sicurezza,applicate a due discipline così diverse traloro?“Contrasti particolari non ce ne sono. Sepoi parliamo di vie di fuga , le esigenze

non sono identiche; certo le moto hannopiù necessità di ampi spazi, ma soprattuttoil fondo è diverso. L'asfalto può andarebene alle auto, sempre se sono ancoragovernabili, così da evitare il più possi-bile l'impatto con le barriere, mentre perle moto viene preferita una via di fuga conil fondo in ghiaia, molto più utile a rallen-tare la marcia in caso di caduta; del restoanche con l'auto, in caso di rottura ai frenio all'avantreno, può servire la ghiaia”.Il rischio zero evidentemente non può esi-stere. C'è però qualche ulteriore interven-to in programma che può far sognare il cir-cuito quasi sicuro?“I circuiti sono fondamentalmente sicuri,poi facendo questo tipo di affermazioni,bisogna sempre toccare ferro. Del resto larisposta è data dalla casistica degli inci-denti mortali o molto gravi che ci sono sta-ti negli ultimi decenni. Il frutto del lavoroche è stato svolto è nei numeri assoluta-mente positivi. Migliaia di gare, tantissimiincidenti, con conseguenze numerica-mente davvero irrilevanti”. L'Italia come si rapporta nei confrontidegli altri circuiti in Europa e nel Mondo?C'è una regolamentazione unitaria?“Certamente ci sono delle regole ugualiper tutti i Paesi. Noi ci occupiamo dellegare in Italia, con tutti i campionati italianida seguire, ma quando in Italia si corronogare come la Formula Uno, piuttosto cheil Wtcc o il Gt, allora subentrano le regoledella Fia, ma le regole della Fia sono par-torite dalla collaborazione dei vari Auto-mobile Club di tutto il Mondo, l'italiano èquello che più di tutti ha portato avanti ildiscorso sulla sicurezza. E' da sempre chesiamo più attenti a questi argomenti, piùdegli altri Paesi”.Tanto è stato fatto in termini di sicurezzaattiva; la Formula Uno ne è chiaramentetestimone. Recenti terribili incidenti, nelpassato avrebbero causato ben altre con-seguenze fisiche. Ma oltre alle auto netta-mente migliorate, quale elemento in pistaha davvero fatto la differenza sotto il pro-filo della sicurezza passiva?“Beh, certamente il puntare sull'amplia-mento delle vie di fuga è stato importante,

mi ricordo che ci incontrammo con gliamericani per discutere questa nuova filo-sofia di sicurezza e loro non erano parti-colarmente convinti, in Italia ed Europaandammo invece avanti per questa strada.Ma forse ancora più rilevante è stata l'in-troduzione di triple barriere ad alto assor-bimento che hanno il compito di scaricareil più possibile l'alta velocità, assorbendol'urto, ma nel contempo spostandosianche, così da allungare ulteriormentel'assorbimento dell'energia come fosse unmaterasso a molle. In effetti questo è statoun grossissimo passo avanti. Una voltac'erano tante file di gomme, però non uni-te e compatte tra loro, dove per esempiosi infilò Michael Schumacher nell'inci-dente di Silverstone, con i danni che sap-piamo. Ora è decisamente diverso, congomme unite tra loro e legate da cavi inacciaio ed in più con schiuma particolareutilizzata all'interno, il tutto rivestito daplastica ad alta resistenza. Il risultato è cheogni blocco pesa circa 120 kg e tutti insie-me legati tra loro assorbono perfettamenteed arretrano all'occorrenza, favorendo edallungando la decelerazione, salvandocosì la vita del pilota”.

Insomma, un grande lavoro, spesso lonta-no dai riflettori accesi, con progetti ancheseguiti dalla Federazione Motociclistica esempre condivisi dal Coni, che rappresen-tano la necessaria ed irrinunciabile baseper garantire competizioni in sicurezza,anche se naturalmente il fattore rischionon si può cancellare del tutto, conside-rando che sempre parliamo di gare auto-mobilistiche e motociclistiche.

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L’OPINIONE

Master sì ma con criterio

L’aumento delle aspettative di vita e la diffusione dello sport anche fra i non più giovanissimi ha portato, negli ultimi anni, ad una crescita esponenziale dell’attività degli amatori,

persone non più giovanissime che si dedicano alla disciplina preferita. In un contesto positivoperò si innescano i pericoli di un’attività che può andare al di la delle proprie potenzialità fisiche

o, peggio, all’uso di sostanze illecite per migliorare le proprie performance

> Carlo SantiC’è un grande interesse per lo sport, un inte-resse che cresce sempre più e vede aumen-tare la pratica sul campo non solo con i gio-vani ma anche con la terza età. Potremmodire che si tratta di una vera e propria famedi sport per tutti, atletica e ciclismo ma anchenuoto su tutti per quanto riguarda gli amatorio, se volete, i master. Sono tante le compe-tizioni che vedono migliaia di concorrenti alvia tra maratone, maratonine, granfondo diciclismo e gare in piscina senza contare i tor-nei di calcetto e, adesso, di paddle. C’è, inciascuna di queste gare, un desiderio specia-le da parte dei partecipanti di emulare i cam-pioni della loro disciplina. Emularli in tutto,

seguendo i loro allenamenti e le loro strate-gie. Sono atleti e atlete, questi amatori,disposti a tutto pur di progredire. Questo deldisposti a tutto spesso è l'aspetto che deveessere rivisto. Il motivo? C'è chi si spingeoltre quello che deve essere un allenamentogiusto, senza eccessi, un allenamento per lasalute, e sconfina anche nell'illecito. Un ille-cito spesso fai da te, senza criterio, che portaall'uso smodato di integratori e altre sostan-ze, e alla ricerca di nuove frontiere su inter-net. Basta anche dare un'occhiata, puresuperficiale, nelle palestre dove a volte sientra non per il piacere dello sport ma permodellare i muscoli, esagerando e ricorren-do a tutto, anche agli anabolizzanti presi almercato nero.

Facciamo un esempio. Se nelle maratone, daNew York a Londra, da Parigi e Boston, c’èun cast di professionisti, o meglio di cam-pioni che si contendono la vittoria, gli altri -e parliamo anche di 50 mila persone comenel caso della corsa della Grande Mela - cor-rono pensando di essere bravi come le star.E’ l’essenza dello sport, che è ragione di vita,di cultura, desiderio di migliorare i proprilimiti.Molte volte, però, questo spirito non c'è e trai partecipanti, per fortuna in misura nonenorme. C'è chi vuole vincere contro il riva-le-amico e con se stesso, ad ogni costo e perfarlo ricorre alla farmacia, con tutti i rischidel caso perché non c'è controllo.Occorre vigilare e far capire a chi si dedica

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allo sport anche amatoriale che ci sono rego-le inderogabili. Si corre, si pedala, si nuotasoprattutto per se stessi, per raggiungere ipropri limiti senza oltrepassarli. Invece, mol-to spesso, come abbiamo detto, tra gli ama-tori c’è il desiderio - folle diciamo noi - dibattere l’avversario e se anche stessi ad ognicosto. Come? Facile, ricorrendo al doping,che poi tale non è perché è un doping fai date, prendi questo che vai forte, prendi que-st’altro che va meglio. Così, si corrono rischipazzeschi per la salute senza neppure averei benefici sperati.Se poi ti trovano positivo, sei uno in più trai dopati azzurri e l'Italia diventa un Paese pie-no di atleti che ricorrono alla scorciatoiaponendoci ai primi posti di questa bruttaclassifica. Ma per gli amatori non si tratta disport nel senso agonistico anche e in numeridei dopati si collocano tra gli sportivi senzadistinzione. Per i master deve essere saluteanche se in palio c'è un titolo o una medagliae spesso si va a gareggiare a campionati ita-

liani, europei o addirittura mondiali con lospirito dell'agonista vero. Cercano soddisfa-zioni che lo sport da giovani non ha concessoloro e adesso possono vivere in parte quelleemozioni: basta iscriversi per gareggiare.Facciamo capire che lo sport è bello ma tuttoha il suo tempo. Ce n’è uno per l’agonismo,per le gare e le medaglie. E ce n’è un altroper divertirsi anche sfidando il cronometro eil metro, ma senza esagerare.E' il grande messaggio che deve essere lan-ciato, dal Coni, dalle Federazioni, dagli Entidi propaganda che tanto fanno per la pro-mozione anche nella fascia amatoriale oltrein quella, fondamentale, dei giovani. Illavoro da svolgere è tanto e anche se par-liamo di master, ossia persone avanti congli anni, occorre cominciare con la scuolainsegnando subito non solo le regole maanche la cultura dello sport. Tutto questoconsentirà di avere effetti benefici anche inaltri territori. Probabilmente non vedremopiù scene assurde nelle tribune dove i geni-

tori istigano i figli a colpire duro gli avver-sari pur di vincere. Si accetterebbe anche lasconfitta, e sarebbe un grande passo avan-ti.Quelli degli amatori non è un mondo a par-te; ci sono regole da rispettare quando sidecide di gareggiare, regole che non posso-no essere disattese da nessuno. E quelle cheriguardano il doping devono essere regolechiarissime per tutti, senza eccezione alcu-na. Accanto a queste norme, facendo cono-scere sostanze proibite e i rischi ai quali siva incontro, è essenziale fornire informa-zioni sull'allenamento in base alla fascia dietà e alla disciplina. Ricordare a tutti chenon si può correre forte come quando siavevano vent'anni a cinquanta o più. Ognicosa ha il suo tempo e anche se lo sport èvita e si può e deve fare fino a cent'anni,non è mai il caso di eccedere. L'esempio piùbello è quello che di da Giuseppe Ottaviani,il centenario dell'atletica che non smette distupire e, soprattutto, di divertirsi.

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I GRANDI IMPIANTI

Melbourne Cricket Ground, l'eccellenza sportiva australiana

Inaugurato nel 1853, è uno dei dieci impianti sportivi più capienti del pianeta ed è stato teatro di appuntamenti indimenticabili per gli sportivi “aussie”

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Nomini l'Australia e immagini a malapenache esista, soprattutto se non ci sei mai sta-to, e dopo aver sussurrato quelle nove let-tere poi pensi a un altro mondo, anzi a unaltro pianeta visto che è così lontana e appa-rentemente irraggiungibile. La rinomini emediti che poi basterebbero ventiquattroore d'aereo, scalo più o meno, per arrivarci;la nomini una terza volta e te, che sei spor-tivo nell'animo, anche se non hai più il fisi-co, per lo meno ricordi Sidney e l'Olimpia-de del 2000, per tacere di chi oltre a nonaver più il fisico ha pure scavalcato da tem-po gli “anta” e può raccontare che nel 1956i Giochi si disputarono a Melbourne, che èla capitale anche se perfino qualche profes-sore di geografia spesso si confonde.Insomma il preambolo serve per ammor-tizzare il colpo del dover leggere d'unimpianto sportivo che sta dall'altra parte delmappamondo, esattamente all'opposto didove sta l'Italia. L'impianto sportivo in que-stione è il Melbourne Cricket Ground,ovviamente è allocato nella capitale e subi-to c'è da dire che ha un record, quello delletorri di illuminazione più alte del mondo;ma è anche il decimo stadio a livello mon-diale e la più grande arena del pianeta peril cricket. Ecco, abbiamo accennatoall'Olimpiade del 1956 e subito c'è da sot-tolineare che fu teatro proprio di quell'edi-zione olimpica, vissuta esattamente cento-tré anni dopo il taglio del nastro, anno digrazia 1853. E qui viene subito da fantasti-care l'idea, forse un po' maligna, che certiamministratori nostrani avrebbero dovutovivere in Australia in quegli anni, se nonaltro per apprendere come venne strutturatoe soprattutto dove venne allocato il Mel-bourne Cricket Ground: a un chilometroesatto dalla città, accompagnato da un pon-te pedonale che collega - appunto - la cittàallo stadio e con due stazioni ferroviarie neiparaggi. Insomma, centosessantanove annifa da quelle parti ragionarono sul fatto cheun impianto sportivo di quelle dimensioni(centoventimila spettatori) poteva e dovevaessere “avvicinato” senza creare ingorghi.E, per tacere di una società che in seguitosi è evoluta nella cultura dell'automobile,

> Massimiliano Morelli gli australiani pensarono che sarebbe statoil caso di andare allo stadio a piedi, pure seoggi non mancano nell'area le fermate deitram, degli autobus e gli spazi per farsiaccompagnare con un taxi d'acqua. Già,perché il Melbourne Cricket Ground, chia-mato anche “The G”, sorge sulle rive delfiume Yarra e questi signori, dall'altra partedel mondo, hanno subito pensato di sfrutta-re il canale d'acqua per migliorare la circo-lazione. Roba dell'altro mondo, verrebbe dadire, e se poi pensi che davvero gli austra-liani stanno dall'altra parte del globo, il gio-co è fatto. Dimenticate il calcio, qui gli sportpiù amati sono il cricket, che ogni 26 dicem-bre fa registrare il tutto esaurito per ilBoxing day (la sfida fra la nazionale austra-liana e un'altra importante squadra, invitatadalla federazione, forte ed extra-oceanica),e il football australiano, e pure qui c'è sem-pre il tutto esaurito, specie quando si disputala finale dell'Australian football, diciamouna festa tipo il Superbowl statunitense,effetti speciali simili ed euforia alle stelle.Poi è vero, motivi di sicurezza hanno ridottola capienza. Ma comunque la capacità dellostadio si assesta sui centomila posti; e nonmanca mai la voglia di esserci da parte deglispettatori, che si assiepano nel mastodonti-co anfiteatro per assistere anche a partite difootball gaelico, altra specialità nazionale,mentre i calciofili occupano i seggioliniquando la nazionale gioca le partite di qua-lificazione al Mondiale di calcio. “The G”ha ospitato anche i Giochi del Common-wealth nel 2006 ed è iscritto nel registro deimonumenti nazionali. In più, ha fatto dapalcoscenico ai concerti di David Bowie,Madonna, Paul McCartney, degli U2 e deiRolling Stones, di Michael Jackson, EltonJohn e Billy Joel. Insomma, qui c'è una sto-ria ultracentenaria da raccontare, racchiusafra l'altro nel “National sports museum”,visitabile per ammirare momenti di storiainarrivabili. Perché nel centro di gravitàpermanente dello sport australiano c'è tut-to, dalla tuta dell'olimpionica Cathy Free-man al costume di Ian Thorpe, per taceredel cappello verde della leggenda del cric-ket Don Bradman. Ma questa è un'altra sto-ria, per noi che siamo convinti che esistasolo il pallone.

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SPORT E FISCO

Libri sociali: cosa sono

e cosa contengonoSono la memoria storica dell’attività e sono indispensabili, per dare atto degli avvenimentiche si sono via via succeduti nella vita del soggetto e per attribuire le responsabilità aidiversi responsabili che si alternano alla guida dell’ente

I libri sociali sono la memoria storica del-l’attività dell’ente sia verso i soci che versoi terzi e sono indispensabili, sia per dare attodegli avvenimenti che si sono via via succe-duti nella vita del soggetto, sia per stabilirele diverse responsabilità, particolarmente nelcaso in cui la rappresentanza dell'ente vengaattribuita, di volta in volta, a seconda delrisultato delle elezioni, a soggetti diversi.Un ente non commerciale che svolge attivitàistituzionale che voglia avere una gestioneottimale delle sue attività avrà: il libro deiverbali di assemblee, il libro dei soci, il librodei verbali del consiglio direttivo.Ma come si devono tenere i libri sociali ecosa devono contenere?Premettiamo che gli enti non commercialiche svolgono solo attività istituzionale nonhanno alcun specifico obbligo contabile oamministrativo in termini di rendicontazio-

ne, se non quello previsto dall’art. 20 delCodice civile relativo alla convocazione del-l’assemblea per l’approvazione del bilancio.Non sono quindi obbligati alla tenuta dellescritture contabili, come invece avviene perle imprese. L’obbligo è limitato esclusiva-mente al momento conclusivo e finale dellagestione dell’esercizio sociale, ma nulla èespressamente stabilito per le rilevazioni egli obblighi di contabilità da cui il bilanciopossa scaturire.Tuttavia, nonostante manchino obblighi spe-cifici risulta evidente la necessità di tenereuna contabilità anche elementare e di predi-sporre annualmente un rendiconto che rias-suma le vicende economiche e finanziariedell’ente in modo da costituire uno strumen-to di trasparenza e di controllo dell’interagestione economica e finanziaria dell’asso-ciazione. L’ente non commerciale dovrà,quindi, redigere un rendiconto economico efinanziario, secondo i criteri indicati nello

> Guido Martinelli statuto o secondo le modalità liberamentescelte dall’ente stesso.Nel libro verbali di assemblee andrà dunquetrascritto il verbale di approvazione delbilancio annuale nel libro dei verbali delleassemblee. Solo in questo modo l’ente è ingrado di dimostrare che la riunione si è vali-damente tenuta, quanti erano i partecipanti equali le delibere assunte (in particolare anchein merito al risultato della gestione). In alle-gato al verbale è poi opportuno trascrivere ilbilancio e, se ci sono state raccolte di fondi,anche i singoli rendiconti di ogni raccolta.Se in assemblea sono stati nominati nuoviamministratori dell’ente (o confermati gliuscenti) anche questa delibera deve risultaretrascritta nel libro.Nel libro dei soci invece è necessario che glienti di tipo associativo identifichino conestrema precisione chi sono i soggetti che, inregola con il pagamento della quota associa-tiva annuale, sono a tutti gli effetti associati

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qualifica di socio, e per dimostrare che chiha versato la quota associativa era stato pre-viamente autorizzato a ciò, è necessario,appunto, che le delibere di accoglimento o direvoca delle domande di associazione (oltread essere state effettivamente assunte) sianoriportate nel citato libro.Dal libro dei verbali del Consiglio Direttivodeve, inoltre, risultare la delibera che defini-sce periodicamente i criteri ed i limiti dei rim-borsi spese da corrispondere a chi agisce perconto dell’ente. Solo in questo modo si pos-sono infatti confutare eventuali accuse dicorresponsione di compensi “non regolari”.Ancora, nel libro dei verbali del ConsiglioDirettivo devono essere riportate le risultan-ze della seduta durante la quale è stato redattoil bilancio consuntivo (ed eventualmentepreventivo) che verrà successivamente pre-sentato all'assemblea (e la fissazione dellarelativa convocazione).

al soggetto. L’attività svolta dalle associazio-ni nei confronti dei propri soci consenteinfatti rilevanti agevolazioni fiscali. Ognianno, quindi, deve essere riportato nel librodei soci l’elenco degli associati (a fianco deiloro nomi è opportuno segnare anche l’im-porto della quota associativa versato).L’importo troverà corrispettivo nella conta-bilità istituzionale dell'associazione: il totaledelle somme incassate a titolo di quota asso-ciativa va infatti riportato nel bilancio annua-le, come entrata tipica dell'attività istituzio-nale.I verbali del Consiglio Direttivo – organoamministrativo dell’associazione – devonoessere riportate nel libro dei verbali del Con-siglio Direttivo. Qui deve essere annotato ilverbale della riunione di insediamento delConsiglio stesso e lo stesso deve contenerel’indicazione dei soggetti che hanno assuntole specifiche qualifiche di Presidente Vice-

presidente e Segretario, qualora lo statutoassociativo lo preveda. Oltre a queste figuredee essere menzionato chiunque abbiaassunto in quella sede un potere di rappre-sentanza dell’ente in generale o relativamen-te a compiti specifici.Deve essere redatto un apposito verbaleanche quando l’organo amministrativo deci-de di attribuire un potere di rappresentanzaad un suo componente. Così facendo è pos-sibile dimostrare che chi ha agito per contodell’ente era stato debitamente autorizzato.Anche l'esito delle riunioni in cui viene deli-berato in merito all'accettazione dei nuovisoci: questo obbligo sussiste quando lo sta-tuto dell’associazione prevede che per essereammessi al sodalizio è necessario presentareun'apposita domanda in relazione alla qualedelibera il Consiglio Direttivo. Al fine di evi-tare contestazioni in merito alla regolaritàdella procedura seguita per l'ammissione alla

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NORMATIVE

Circolare CONI suicertificati medici:Ridere o piangere?! Le normative per le attività sportive non agonistiche non sono chiare e il recente atto emanato il 10 giugno scorso non aiuta a districarsi, soprattutto per la difformità regolamentare da regione a regione

Rieccoci alle prese con questa incredibile evoluzionenormativa inerente le certificazioni mediche.Lo scorso 10 giugno il CONI ha emanato una propriacircolare (quindi un “semplice” atto amministrativo)che, come previsto dalla nota esplicativa 25 giugno2015 Ministero della Salute, distingue tra le diversetipologie di tesseramento, in modo da limitare l'obbligodi certificazione ai "tesserati che svolgono attività spor-tive regolamentate" ed esonerare i tesserati "che svol-gono attività sportive che non comportano impegnofisico" e quelli che "non svolgono alcuna attività spor-tiva".Cosa significa? Vedremo di semplificare al massimo. Il CONI ha effettuato una distinzione tra 3 tipologie ditesseramento. 1. per i tesserati che svolgono attività sportive regola-mentate: vige l’obbligo del certificato di idoneità nonagonistico (come definito ed individuato da ultimo conle linee guida del Ministero della Salute 08/08/2014)per tutti i tesserati in Italia che svolgono attività orga-nizzate dal CONI o da soggetti da questo riconosciuti(Federazioni sportive nazionali, discipline sportiveassociate, enti di promozione sportiva) ritenute a carat-tere non agonistico fatta eccezione per quanto previstodal seguente punto b); 2. per i tesserati che svolgono attività sportive che

non comportano impegno fisico: non sussiste obbligodi certificazione (ma la circolare raccomanda comun-que un controllo medico) per tutti i tesserati in Italiacon la qualifica di non agonisti che svolgono attivitàorganizzate dal CONI o da soggetti da questo ricono-sciuti caratterizzate dall’assenza o dal ridotto impe-gno cardiovascolare. Vengono elencati una seriedi sport (nota bene, trattasi di un elenco ampliatorispetto a quanto indicato dal Decreto Balduzzi inmateria di defibrillatori, ma non esaustivo (lo trovatenell’allegato). La circolare prevede infatti che nonvige obbligo di certificazione per tutte quelle “ulterioriattività “il cui impegno fisico sia minimo”. 3. tesseratiche non svolgono nessuna attività sportiva (non pra-ticanti)Detto questo, ricordiamo che in alcune Regioni (es.Veneto ed Emilia Romagna) vige una normativa paral-lela, valida a tutti gli effetti avendo le Regioni stessepotestà legislativa concorrente con lo Stato in materiasanitaria, (quindi di pari valore).Prendiamo ad esempio la Regione Veneto che richiamaespressamente l’analoga normativa della regione Emi-liaRomagna.Regione Veneto: Bur n. 48 del 15 maggio 2015. Mate-ria: Sport e tempo libero. Deliberazione della GiuntaRegionale n. 645 del 28 aprile 2015. Disciplina dellecertificazioni di idoneità all’attività sportiva: disposi-zioni attuative.

> Avvocato Andrea Albertin

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La certificazione di idoneità si rende neces-saria solo in presenza di attività fisico-moto-rie che si caratterizzano come “sportive”. Atal riguardo, come precisato altresì da altreRegioni, in particolare l’Emilia-Romagna,l’attività motoria può essere definita “sporti-va” se viene praticata in modo sistematico econtinuativo, secondo regole definite da spe-cifiche discipline ricomprese all’interno diFederazioni sportive nazionali, con il fineultimo di far crescere le capacità fisiche e leabilità tecniche del praticante per migliorareprogressivamente le proprie prestazioni nelconfronto con se stesso o con altri praticanti.Non basta dunque a definire il concetto diattività sportiva il criterio relativo al soggettoche cura l’organizzazione dell’attività (orga-ni scolastici, CONI, società affiliate alleFederazioni sportive, alle Discipline associa-te, agli Enti di promozione sportiva), né ilcriterio riguardante la persona che partecipaall’attività (l’essere o meno tesserato alleFederazioni sportive, alle discipline associa-te, agli Enti di promozione sportiva), comegià sottolineato dalla Commissione Salutenella seduta del 25 marzo 2015.Ne consegue che tutte le attività che non rien-trano nel concetto di “attività sportiva”,come sopra definita, sono da considerareludico-motorie o amatoriali e, come tali, nonassoggettate all’obbligo di certificazionemedica, indipendentemente da chi le orga-

nizzi o le pratichi.Riassumendo, qual è lo” stato dell’arte”?!1 - Decreto Balduzzi e successive modifiche.Rappresenta la normativa statale attualmen-te vigente in materia2 - Leggi Regionali.Manifestano una diversa volontà legislativadi pari livello rispetto al Decreto Balduzzi.3 - Circolare CONIAtto amministrativo sollecitato dal Ministe-ro della salute che di fatto contraddice in par-te il Decreto Balduzzi.A questo punto si chiede ai dirigenti sportivie nel mio caso anche “tecnici del diritto”,CHE FARE?!Secondo voi cosa potrei rispondere?! Chenon lo sappiamo! Possiamo solo riassumereil mio personale pensiero.Se vivete in Veneto o Emilia Romagna o pro-vincia Bolzano, fate riferimento alla norma-tiva Regionale.Se non vivete in queste Regioni, seguite ilBalduzzi ampliando la rosa delle attivitàesentate da certificazione sulla scorta diquanto previsto dalla Circolare CONI. Pren-dendo ad es. il solito yoga, o il trekking leg-gero che anche in questo caso non sono elen-cate tra le attività sportive esentate, mi pareevidente come siano annoverabili tra le“ulteriori attività il cui impegno fisico siaminimo”, previste dalla Circolare del CONI.Se vivete nelle Regioni elencate invece,

ponetevi una ulteriore domanda preliminare.Quello che faccio rientra nella definizione diattività fisico–motoria sportiva? ad es. orga-nizzo un corso amatoriale di sci o di arti mar-ziali o attività di fitness che non mi porti asollevare 200 kg in panca.Questa attività viene praticata in modo siste-matico e continuativo, secondo regole defi-nite da specifiche discipline ricompreseall’interno di Federazioni Sportive Naziona-li, con il fine ultimo di far crescere le capacitàfisiche e le abilità tecniche del praticante permigliorare progressivamente le proprie pre-stazioni nel confronto con se stesso o conaltri praticanti?Se la risposta che vi date è positiva, (e “sup-ponendo” che nello scrivere FederazioniSportive si siano “scordati” di aggiungere gliEnti di Promozione Sportiva) allora necessi-terà il certificato medico e si dovrà essere inpossesso di un elettrocardiogramma a riposoeffettuato almeno una volta nella vita; in casocontrario, non dovrò richiedere nessuna cer-tificazione. N.b. viceversa se non si “suppo-ne” che si siano “scordati” di aggiungere gliEnti di Promozione Sportiva, nella RegioneVeneto ed Emilia Romagna non si dovrebbemai richiedere il certificato!).Quanto riportato è una nostra personaleesplicazione. Più che tentare di orientarci inquesto folle magma normativo e cercare diinterpretane i rivoli, non ci è dato di fare.

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CINEMATOGRAFIA SPORTIVA / Oltre lo sport

Nel documentariodedicato a Diego

Armando Maradonail regista Emir

Kurturica si chiedesoprattutto: cosa tipassa per la testa

quando per tutto ilmondo sei un Dio

mentre tu sei solo un uomo

Vita da Dieci, anzi da D10S

Cosa ti passa per la testa quando pertutto il mondo sei un Dio vivente, men-tre tu, in fondo, sei “solo” un uomo?Forse è questa la domanda a cui EmirKusturica nel suo documentario Mara-dona, dedicato proprio al Pibe de Oro,avrebbe voluto rispondere. Ma, intervi-standolo, si è trovato davanti una per-sona fuori da tutti gli schemi: leaderistrionico, sincero e diretto fino a farti

del male, di gran cuore come solo chilo ha nell’animo può esserlo. Dopo un’iniziale freddezza da partedell’ex calciatore nei confronti delregista serbo, nasce una grande amici-zia tra il sanguigno e incontenibile Die-go Armando e il dinoccolato e riservatoEmir. Sono tanti i Maradona e gli aspetti dellasua esistenza che ci vengono presenta-ti, con un taglio asciutto e senza troppebanalità.

> Donatella Italia

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CINEMATOGRAFIA SPORTIVA / Oltre lo sport

Il primo Maradona è il Diego Armandodalla città di Lanùs, dove il campione nac-que nel 1960; un agglomerato metropoli-tano all’interno della grande area di Bue-nos Aires. Qui, come del resto in moltealtre parti del Sudamerica, i poveri sonopoveri davvero e Diego, pur descrivendocon orgoglio i suoi natali, ammette diessere tornato in quelle zone solo dopomolto tempo. Su questo punto è molto sin-cero il commento di Kusturica: “quandopensi alla tua infanzia e alla povera genteche hai visto, poi hai paura di tornareindietro e vedere quell’immagine roman-tica rovinata dalla realtà”. Maradona sa diessere un privilegiato, uno che la vita e ildestino hanno scelto e preso per mano, masa anche quanto la sua esistenza sarebbepotuta essere difficile senza questa fortu-na.Dopo il Maradona bambino si passa alMaradona campione, con una visita allostadio serbo dove egli stesso ha giocato, edel quale elenca tutti i cambiamenti fattinegli anni, a dimostrazione di quanto lasua attenzione sia sempre stata focalizzatasui particolari. Si apre così un sipariettosimpatico dove i due si sfidano a colpi digol, inutile dire chi poi avrà la meglio.Kusturica intervalla alcuni spezzoni conle immagini del “gol del secolo” segnatoda Maradona durante Argentina-Inghilter-ra di Messico 1986: un unico, infinito eipnotizzante dribbling dalla metà campofino alla porta avversaria. A ricordare ilcarattere fuori dagli schemi di Diego, lamusica che accompagna queste immaginiè “God save the Queen” del gruppo punkSex Pistols: come la corrente musicale, unmovimento inarrestabile contro tutte leregole.E vi è anche il Maradona rivoluzionariocontro i potenti; senza peli sulla lingua,dichiara apertamente le sue idee contro laguerra nelle Falkland, la politica di Rea-gan, Bush e Blair. Amico di Fidel Castroe grande ammiratore di Che Guevara, tan-to da averne tatuaggio di entrambi, DiegoArmando vorrebbe anche ergersi a DonChisciotte moderno. Infatti, uno dei pregidi Maradona sottolineati dal documenta-rio è quello di non nascondere le proprieidee politiche, soprattutto se sono scomo-

de come in queso caso. A tal proposito egliracconta con orgoglio di aver preferitoricevere, per i suoi successi calcistici, unpremio da Cuba e di aver rifiutato quelloche gli volevano conferire dagli USA.Poi il Maradona personaggio assume itoni cupi del calciatore dipendente da efe-drina e cocaina, che cade ma riesce a rial-zarsi, grazie anche alla forza della moglieClaudia, al suo fianco nonostante le scap-patelle e la droga. Le figlie, Dalma e Gian-nina, che Diego ama come solo i padri rie-scono a fare. E poi la folla. I tifosi che amano Maradonae lo elevano a dio del calcio, simbolo dellapossibilità di rinascita per tutti. Perchè lagente non ha dimenticato Maradona dopola sua assenza dal calcio per disintossica-zione, “perchè agli dei si perdona tutto” ciricorda Kusturica.Maradona fuori dalle regole, Maradonaimmenso, Maradona istrione e personag-gio dentro e fuori dal campo, sotto i riflet-tori accesi così come nel privato. Maradonaunico calciatore al mondo a vedersi dedi-cata una chiesa (la Chiesa Maradonista)che officia matrimoni e ha anche una ver-sione rivista dell’Ave Maria di Schubertincentrata sui successi del Pibe de Oro. Maradona che, al termine del documenta-rio, si chiede: “la cocaina mi buttava giù,immagina cosa avrei potuto fare se non mi

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fossi drogato.”. Già, chissà cosa sarebbestato capace di fare se fosse stato sempreal massimo delle sue capacità. Forse lagrande sfida della storia del calcio : “èmeglio Maradona o Pelè?” avrebbe avutouna risposta netta e inconfutabile, o forseno. Non lo sapremo mai. Quello che sap-piamo con sicurezza è che questi due signo-ri sono stati i capostipiti di una schiatta dicampioni-personaggio capaci di incantarcicon le loro imprese sul campo e con unapalla di cuoio tra i piedi. L’ultima sequenza vede Maradona ascolta-re due musicisti di strada cantare “Se io fos-si Maradona, vivrei come lui [...] se io fossiMaradona, non sbaglierei mai. La vita èuna lotteria, di giorno e di notte.”. Chissà cosa pensava il Pibe de oro ascol-tando quelle strofe e, potendo tornareindietro, chissà che scelte farebbe.

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MONDO ASI

Grande partecipazione a Rimini, il 28 e 29maggio, ai lavori della Consulta dei Comi-tati Periferici e della Conferenza dei SettoriAsi. Un incontro comune utile ad analizza-re e discutere di tematiche centrali per lavita dell’Ente, di cui nel weekend hannoparlato il presidente della Consulta AndreaAlbertin, il vice presidente Sante Zaza, ildirettore tecnico Umberto Candela, il diret-tore generale Diego Maria Maulu e, natu-ralmente, il presidente nazionale Claudio

Barbaro. I temi sul tavolo, del resto, a par-tire dagli adempimenti Coni per la correttaiscrizione al Registro Nazionale, come lenuove funzionalità dell’Albo degli Opera-tori nazionali, hanno catturato l’attenzionedei molti dirigenti presenti, aprendo undibattito inteso e proficuo anche su aspettiprettamente attinenti la vita associativa,come le condizioni assicurative offerte aitesserati. La grande partecipazione all’in-contro riminese infatti, ha confermatocome l’Ente sia in buona salute e cresca siasotto il profilo numerico che qualitativo,

grazie soprattutto alla cura che le struttureperiferiche attribuiscono alle numerose,quanto necessarie, attività che quotidiana-mente vanno prestate per offrire un serviziopuntuale ai sodalizi affiliati. È a loro, delresto, come ricordato dai dirigenti seduti altavolo della presidenza, che tutto l’Enteguarda per solidificare la sua presenza sulterritorio, crescendo non solo sotto il pro-filo sportivo, ma anche come fornitore diservizi sempre più richiesti perché indi-spensabili per gestire al meglio un’associa-zione sportiva dilettantistica.

> Diego Maulu

Un incontro utile per analizzare e discutere di tematiche centrali per la vita dell’Ente. La grande partecipazioneall’incontro, ha infatti confermato come l’Ente sia in buona salute e cresca sia sotto il profilo numerico

Rimini ha ospitato i lavori della Consulta dei Comitati Periferici e della Conferenza dei Settori ASI

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Uno stand perpromuovere e

diffondere le attivitàdell’atletica

organizzate dall’Ente èrimasto aperto percinque giorni alloStadio dei Marmi

RUNFEST 2016Partecipazione attiva di ASI

La Runfest 2016, la riuscita kermesse del-l’atletica che dal 29 maggio al 2 giugno hacolorato lo Stadio dei Marmi di Roma conla partecipazione di migliaia di giovani e diatleti praticanti di ogni età, ha visto protago-nista anche ASI che nell’occasione ha alle-stito uno stand all’interno del quale sono sta-te promosse le numerose attività organizzatedall’Ente, soprattutto nell’ambito dellediscipline dell’atletica.Riflettori sul prossimo Trofeo Bravin, cheandrà in scena il 2 luglio allo Stadio delleTerme di Caracalla, sul progetto della Corsadel Ricordo 2017 che, dopo il successo delletre edizioni romane, allargherà i propri oriz-

zonti per svolgersi anche a Milano e Triestein contemporanea, e sul Nordic Walkingnuova disciplina che, grazie alla Scuola Ita-liana di Nordic Walking entrata a far partedel nostro Ente, sarà promossa nei prossimimesi con eventi e manifestazioni in tutta Ita-lia. Sullo schermo montato all’interno dellostand hanno girato le immagini più signifi-cative degli eventi del recente passato chehanno dato l’idea delle capacità organizza-tive di AsiLo Asi è stato invaso dai visitatori che hannoraccolto informazioni, portato a casa mate-riale informativo e chiesto informazioniulteriori su tutte le attività.

Il Presidente dell'ASIClaudio Barbaro

Antonio Ballarin, Presidente dell' ANVGDinsieme al nostro direttore Gianluca Montebelli

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MONDO ASI / FINALI CALCIO 2016

Si sono concluse con un grande successo dipubblico presso il Centro Sportivo Salve-mini, le Finali Nazionali del Settore CalcioAsi – Manfredonia 2016. A giocarsi il titolodi campione, sono giunte alle quattro finalile otto società sportive che hanno combat-tuto e ottenuto i risultati migliori nei rispet-tivi gironi di qualificazione.Per il calcio ad 11, la finale è tra il Marcia-nise United, vincitrice del campionatoregionale della Campania, ed il Mister Jef,vincitrice del trofeo regionale del Lazio. IlMarcianise si qualifica per la gara finale

dominando un girone composto anche daicalabresi del San Rocco Puzzi e dei pugliesidella Calabrese. Mister Jef arriva, invece,da un girone condiviso con gli altri campanidello Sporting Macerata Campania. La vit-toria ed il titolo di campione nazione, dopoun combattutissimo incontro, davvero equi-librato, va a Mister Jef. Il Marcianise è bat-tuto per 3-1.La finale del calcio a 7 è tutta pugliese, incampo ci sono Sem Manifatture e ChievoVerona, entrambe giunte dal medesimogirone, condiviso con i calabresi del RealModena. Il gruppo 2 è stato composto dagliabruzzesi della Lazio (primi classificati nel

girone), i campani della Gaetano Addio(secondi classificati) ed i toscani dellaDimensione Video. Il titolo nazionale vaalla Sem Manifatture, che batte i conterra-nei del Chievo Verona per 3-2.Il titolo nazionale di calcio a 5 va ai cala-bresi del JZ4, vittoriosi in finale per 5-4 suitoscani del Donoratico. I primi sono giuntialla gara decisiva dopo un intenso gironecondiviso con i lucani dell’Ajax ed i cam-pani del Bellona. I secondi arrivano da ungirone altrettanto intenso con i pugliesi delBar Giu.De.Ma ed i campani del Camiglia-no.Sul fronte femminile, sono le abruzzesi del

> Gianrolando Scaringi

A Manfredonia emozioni in nome di Fulvio Pieroni

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2010 Futsal Chieti a vincere per 2-1 sullesiciliane dell’Asi Trinakria. Nel gironeanche le calabresi dello Zumpano e le altresiciliane del San Yosef.Evento culmine della stagione sportiva cal-cistica amatoriale 2015/16 che si è svolta inben venti regioni, le finali sono organizzatedal Settore Calcio Nazionale di Associazio-ni Sociali Sportive Italiane (Asi, Ente diPromozione Sportiva riconosciuto dalConi).Grande soddisfazione è stata espressa dalresponsabile nazionale del settore calcioAsi, Nicola Scaringi, e dal presidente nazio-nale Asi, Claudio Barbaro, entusiasta per il

lavoro svolto e per il successo del campio-nato nazionale: “E’ stato un grande momen-to di aggregazione e di amicizia e, perchéno, anche di solidarietà. Lo sport amatorialesi è distinto per lo spirito dei contendenti,amici sempre, prima e dopo l’incontro. Unagrande occasione di sport, che si sposa coni sani principi di promozione dell’Asi “.Su tutti i campi, prima dello svolgimentodelle finali, è stato rispettato un minuto disilenzio – ricco di commozione – in memo-ria di Fulvio Pieroni, arbitro internazionaledi calcio e già responsabile nazionale delDipartimento Arbitrale del Settore CalcioAsi.

La squadra Mister Jef di Roma vincitrice del torneo di calcio

La formazione della squadraSem Forniture vincitrice del torneo di calcio a 7

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MONDO ASI / FINALI CALCIO 2016

Finali giovanili: tanti gol e tanta partecipazione

Si sono svolte sul lungomare di Manfre-donia, in provincia di Foggia le finali dicalcio a 5 giovanile ASI, che per il terzoanno di seguito hanno aperto la stagionedelle finali di calcio di uno degli enti dipromozione sportiva più famosi d’Italia.Ben 32 le squadre partecipanti, prove-nienti da 8 province che hanno illuminatoManfredonia, inondandola con circa 400tifosi, a cui vanno aggiunti i quasi 250atleti. Sono state più di 60 le gare disputatedai giovani campioncini che hanno gioca-

to dalle 8 del mattino fino alle 22 sui 2campi del lungomare di Manfredonia. Le32 squadre, suddivise in base alla catego-ria, hanno dovuto affrontare prima ungirone all’italiana e poi disputare i play offper portare a casa il titolo di CampioneNazionale. Quest’anno inoltre si è regi-strato l’esordio di una nuova categoria, igiovanissimi, che hanno portato da 5 a 6le fasce di età presente alle finali coronan-do campione il San Yosef di Palermo. Perquanto riguarda i baby invece il titolo èandato al Parete, mentre i padroni di casadella Salvemini hanno battuto nella finale

esordienti il Bellona, che godeva dei favo-ri del pronostico. “Tripletta” invece del Real Sito che, dopoessere tornato a mani vuote da Ascea loscorso anno, a Manfredonia fa incetta ditrofei portandosi a casa i titoli allievi, pul-cini e primi calci, arrivando secondi nellacategoria baby. Meno fortunato, maugualmente ricco di onore, il camminodelle altre squadre che hanno provato adostacolare le vincitrici ma, vuoi per sorte,vuoi per inesperienza sono “cadute”. Da segnalare infatti è sicuramente la NewBad Boys, che ha dato del filo da torcere

> Gianrolando Scaringi

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alle sue avversarie nella categoria allievi,ma essendosi presentata alle finali con ilminimo di giocatori previsto, non ha avu-to la possibilità di far rifiatare e cambiarele proprie pedine in campo. Positivo è sta-to anche l’esordio della Real Phoenix, cheha provato ad imporsi nelle categorieesordienti e giovanissimi ma ha pagato loscotto dell’inesperienza sui grandi palco-scenici nazionali. Ottime anche la presta-zione del Pignataro e del San GiovanniBosco che, al di l’à dei risultati maturati,hanno messo in campo tutto il loro valoreed hanno maturato l’esperienza necessariaper imporsi già a partire dalla prossimastagione. La felicità del responsabile. La manifesta-zione è stata organizzata ancora una voltadal presidente del settore calcio nazionaleNicola Scaringi, il quale il primo giornoancor prima di dare il via alle ‘ostilità’ havoluto sottolineare il vero motivo del-l’evento: “Noi speriamo, per i ragazzi e per le lorofamiglie, che ognuno di loro un domanidiventi un Totti o un Del Piero, ma in que-sto momento l’unica cosa che vogliamo èche essi si divertano e conoscano, ancheda un punto di vista sportivo, coetanei dialtre zone d’Italia che davanti un compu-ter non avrebbero mai avuto modo diconoscere”. Il presidente Scaringi inoltrecontinua dicendo: “Eventi come questisono fondamentali anche per gli allenato-ri, i quali si confrontano e si studiano avicenda, venendo a conoscenza anche dimetodi di gioco che nel loro campionatoprovinciale non vengono applicati, facen-done tesoro”. (Alberto Aniello Scaringi)

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MONDO ASI

Ci sono sensazioni ed esperienze difficilida raccontare: le hai ancora negli occhi,nel cuore, ben precise nella memoria …fanno ormai parte di te. Esperienze vissuteche arricchiscono il “bagaglio” professio-nale e personale di tutti i partecipanti,momenti che appena conclusi avresti giàvoglia di rivivere interamente.Dopo l’avventura cominciata l’anno scor-so con alcune esperienze fatte in EmiliaRomagna e in Lombardia, un agguerritonumero di istruttori e maestri della ScuolaItaliana Nordic Walking è ripartito ad ini-zio aprile con ancora più vigore: così è sta-

ta avviata l’edizione 2016 del progettodenominato #NordicTales, realizzato dal-la SINW con Argon Healthcare grazie alsupporto di Sanofi Genzyme, AISM,Fizan, La Sportiva e di ASI (che ha curatola parte assicurativa delle varie giornatedimostrative).Il progetto è orientato a far conoscere e pro-vare il Nordic Walking alle persone affetteda Sclerosi Multipla che, da un punto divista psicologico oltre che fisico, spessohanno perso fiducia in se stesse e per questosi fanno condizionare negativamente evengono distolte dallo svolgere qualsiasiattività fisica e di socializzazione. Proprio perché la patologia porta tra i suoieffetti una scarsa resistenza alla fatica,un’attività dolce e graduale come il Nor-

Il Nordic Walking per combattere la sclerosi multiplaLa Scuola ItalianaNordic Walking, dopoalcune esperienzepilota in EmiliaRomagna e inLombardia, ha avviatol’edizione 2016 delprogetto denominato#NordicTales perdare un’opportunitàalle persone affettedalla grave malattia eridare loro unasperanza da un puntodi vista psicologicooltre che fisico

> Alessandra Cazzola(Master Trainer della Scuola Italiana Nordic Walking)

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dic Walking, con i suoi obiettivi raggiun-gibili, è invece particolarmente adatta afornire motivazioni positive e a rafforzarel’autostima, creando un circolo virtuosoche alimenta i progressi. L’assenza dicompetitività aiuta inoltre la socializza-zione, ponendo tutti i partecipanti sullostesso piano.La squadra della Scuola Italiana - capita-nata dalla Master Trainer Alessandra Caz-zola che ha il compito principale dicostruire la sinergia tra i vari gruppi ope-

rativi e di tenere le fila dell’intero proget-to - ha fatto muovere i primi passi (è pro-prio il caso di dirlo) di Nordic Walking adamici abruzzesi, calabresi, campani,laziali, lombardi, liguri e piemontesi condiversi appuntamenti che, partiti a Napoliai primi di maggio e proseguiti poi sullaSila calabrese, a Milano, Siena, Roma eL’Aquila fino a fine giugno, continueran-no ancora nei mesi di settembre e ottobretra Liguria e Piemonte. I singoli incontrisono stati lezioni di prova a seguito dellequali ciascun gruppo - eventualmentecoadiuvato da altri istruttori delle stessearee geografiche che vogliono partecipa-re attivamente al progetto - cercherà direalizzare degli appuntamenti fissi, instretta collaborazione con AISM e con glistaff medici che hanno aderito alla primainiziativa.La Master Alessandra Cazzola, coadiu-vata dagli istruttori che hanno presenzia-to alle uscite e dalla Scuola Italiana Nor-dic Walking con Argon Healthcare, vor-rebbe realizzare un vero e propriovideo/manuale attraverso il quale illu-strare la progressione didattica SINWadattata alle diverse situazioni ed averequindi un prodotto da condividere perallargare anche in altre realtà #Nordicta-les per i prossimi anni.

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ORGANIZZA

La redazione di Primato rende noto ai lettori,ai dirigenti della periferia, a tutti gli opera-tori di ASI ,che le manifestazioni di cui si parlanelle pagine del mensile sono soltanto unaparte della miriade di eventi organizzati intutta Italia sotto l’egida dell’ente. La scelta,per evidenti ragioni di spazio, cade su quelleiniziative ritenute di maggior rilevanza siaper numero di partecipanti che per l’interes-se che suscitano sul territorio. Il quadro completo di quanto organizzato daASI trova regolarmente spazio sul sito inter-net www.asinazionale.it.

MATERA, SEMINARIO DI BRAZILIAN JIUJITSU E GRAPPLING

Sabato 28 Maggio il Maestro Cin-tura Nera Marco Baratti, Presiden-te SNAP, ha tenuto un Seminario diBrazilianJiuJitsu e Grappling pressol’accademia BJJ Matera. Il MaestroBaratti ha voluto improntare que-sto momento di studio al migliora-mento della padronanza tecnica,

inserendo movimenti base nel quadro di tecniche più complesse e spie-gandone la dinamica biomeccanica come punto chiave per raggiun-gere l’efficacia nel movimento. “E’ stato un importante momento dicondivisione” commenta Baratti “Ringrazio Francesco di Pede, riferi-mento del gruppo di studio di Matera, per l’invito nella sua accademia,dove ho potuto condividere la mia grande passione per quest’arte mar-ziale con atleti capaci in un clima professionale e sereno.”

POMEZIA, SI È SVOLTO IL “1° TROFEO ASIWUSHU KUNG FU CITTÀ DI ROMA” UNACRESCENTE REALTÀ DELLE ARTI MARZIALIIl 29 Maggio si è svolto il 1° Trofeo AsiWushu Kung Fu Città di Roma pressoil Roman Sport City di Pomezia, in provincia di Roma. Grazie alla massicciaadesione di ben trecento atleti e trenta scuole, la manifestazione, organizzatadal neonato settore Kung Fu dell’ASI, ha riscosso un grandissimo successoche, trattandosi del primo evento di tale portata nella provincia di Roma, siauspica possa diventare un immancabile appuntamento annuale per tutti ipraticanti la più antica delle arti marziali. Il pubblico ha gremito completa-mente gli spalti del Roman Sport City, applaudendo le spettacolari perfor-mance dei giovani guerrieri del Kung Fu, i quali hanno interpretato tutte leforme di questa affascinante disciplina e hanno dato vita senza sosta a mol-tissimi tornei di combattimento (sanda – forme – semisanda – punto stop).Il Trofeo, ideato ed organizzato dal Dirigente Nazionale ASI Fabio Caiazzoaffiancato dal suo Team e dalla fattiva amichevole collaborazione dei MaestriFabio Sbarbaro, Simone Ruggiero Korenjak e Marco Galiè, si è svolto nel-l’arco di una intera giornata, dipanatasi tra parate gare e, soprattutto, tan-tissime premiazioni che hanno reso felici i tantissimi giovani atleti andati apodio. Lo staff dei competenti arbitri, formato dai maestri delle scuole par-tecipanti, inoltre, ha permesso che le gare si svolgessero ad un alto livelloqualitativo. L’ASI, ha dichiarato nel suo intervenuto il Presidente NazionaleClaudio Barbaro, ha scommesso fortemente nel Kung Fu, investendo uominie risorse, nella convinzione che questa disciplina rispecchi pienamente il con-cetto che lo sport, praticato con la gioiosa lealtà dei partecipanti alla mani-festazione, possa costituire il collante universale tra tutte le generazioni diatleti, giovani e non, a qualsiasi livello essi competano. L’appuntamento èal prossimo anno per la seconda edizione che l’ASI, già da questo mese, sista preparando ad allestire. (Emanuela Silvestri)

SETTIMO TORINESE, SI È SVOLTO IL 10^ TROFEO SETTIMO CIELO DI PATTINAGGIO ARTISTICO Bella giornata all'insegna dello sport al Parco De Gasperi dove si èsvolto il 10° Trofeo Settimo Cielo, 9° trofeo Regionale ASI dove più disettanta atleti della regione Piemonte si sono confrontati. Per lo Ska-ting è stato un successo in tutte le categorie: circa quaranta le atletesettimesi, si sono contraddistinte per la precisione nell'esecuzione deiloro programmi, la determinazione dimostrata anche da parte delleatlete più piccole alcune delle quali hanno affrontato per la prima voltauna competizione sportiva. Queste importanti caratteristiche hannoportato ad ottimi risultati: in tutte le categorie i podi portavano i coloridella Torre. Al termine si sono svolte le premiazioni, impreziosite dallapresenza della Vice Presidente del Comitato ASI Piemonte, Sara Pomese dall'assessore di Settimo Torinese, Antonello Ghisaura.

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ROMA, NUMERI IN CRESCITA ALLA FASE NAZIONALE DI NUOTOEccezionale riuscita della Fase Nazionale di Nuoto dell’ASI, che Domenica 19 giugno scorso haportato in passarella a Ostia, presso il centro federale, quasi 1500 atleti/gara in rappresentanza dipiù regioni d’Italia. Sotto gli occhi increduli del folto pubblico abbiamo visto le gesta dei tanti atletiche hanno dimostrato anche grandi potenzialità conquistando le tantissime medaglie in program-ma. A conquistare gli ambiti ori in palio sono stati Giorgia Felicetti, Matilde Pinna, Ludovica Vollaro,Aurora Salustri, Camilla Garsia e Tommaso Bonanni, della Olgiata 20.12 di Roma, Maria Sole San-camillo, Cristian Nolli, Fabrizio Caporicci, Sara Fioranelli, Elena Licheri, Manuel Risi, Damiano Sega-tori, Christian Vicini e Alessandro Bastianelli, della Romanina Sporting Center di Roma, Giada Sil-vestri, Barbara Scalise, Francesca Pugliesi, Laura Peroni, Antonio Giuliani, Francesco Quaquarelli,Sara Saldigloria, Claudia Piselli, Paola Abbonizio, Ginevra Piervincenzi e Marco Piermarini, delleStelle Marine di Roma, Sara Brancati, Ioannis Kontinopoulos, Paolo Barreca, Leonarda Foti, ChiaraLaurendi, Monica Milana, Teresa Palumbo e Lucia Cardolo, della Thrylos Reggio Calabria, FedericaCasalbore, Denis Sguera, Niccolò Sguera, Davide Finizia, Gioia Bucciarelli, Nicholas Maratta, AlessioSpagnuolo e Paolo Arnautu, della New Line Pomezia (RM), Francesco Raduna e Daniele Laborante,della Camillo Nuoto 2008 Rieti, Giuseppe Politanò, Miriam Alecce, Francesca Albanese, ChristianMangeruca e Davide Zappia, dello Sporting Club Ardore di Reggio Calabria, Alice Puntillo, dellaAtlantide Sport Center di Reggio Calabria, Alessio Costantini, Lorenzo Fanti e Chiara Magi, dellaSis Roma Gruppo Amendola, Ilaria Sproti, Ciro Perna e Tommaso Vitali, della Fiumicino Nuoto(Rm), Alessia Gentile, Giulia Porcu, Francesco Andrei Darie, Francesco Carnevale, Sara Delibato,Jair Menchini, Camilla Cesaroni, Simone Zilli, Lorenzo Luchetta e Luca Marcantonio, della VikingoCiampino (Rm), Alessandra Mattia e Pasquale Morabito, della Pianeta Sport di Reggio Calabria,Chiara Di Pasquale, Ivan Lancioni, Giorgia Baldassarra, Giulia Proietti, Manuel Brunone, TommasoLebboroni, Camilla Dargenio e Livia Coppola, della Funsport di Roma, Giulia Stasio, Ramona Alteri,Mirella De Sisti, Vincenzo Fusco, Andrea Marchetti, Dario Gianese, WengXiuyan, Danilo Dergneviche Giuseppe Barone, della Maco S.S. Roma, Federica Colletta, Asia Santi e Marianna Cauzzi, delCSS Verona, Francesco Guiducci, Fabio Nardi, Gianfranco Fiorucci e Daniela De Lorenzo, dell’Appio2009 di Roma, Pasquale Minutoli, della Nettuno Nuoto Palmi (RC), A conquistare l’ambito trofeoa squadre è stata poi la Thrylos Nuoto di Reggio Calabria, che ha consacrato il successo festeg-giando il risultato insieme a Vikingo Ciampino (Roma) e Funsport Roma, giunte rispettivamenteal secondo e terzo posto. Impeccabile l’organizzazione capace di gestire circa 1500 atleti/gara ini-ziando la manifestazione in tarda mattinata per dar modo a tutte le società di raggiungere l’im-pianto di Ostia, e chiudendola intorno alle 19 con pausa pranzo di un ora…. "Sono orgoglioso - ha commentato Roberto Cipolletti Presidente ASI Roma - dello svolgimento diqueste importanti finali nazionali a Roma, lo spettacolo offerto dai numerosi atleti provenienti datutta italiariappaga degli sforzi organizzativi messi in campo per l'ottimo svolgimento della mani-festazione. Un ringraziamento a Flavio Giustolisi e Stefano Manzi per aver fatto crescere il settorenuoto a Roma ed in Italia, proiettando l'ASI sulla scena nazionale come uno degli Enti più strutturatiper quel che riguarda il nuoto."Presenti alla manifestazione anche il Presidente ed il Vice-Presidente dell’ASI Nazionale ClaudioBarbaro e Tino Scopelliti, entrambi euforici per quanto osservato dal piano vasca:” I nostri più vivi complimenti al settore nuoto dell’ASI, ai suoi giudici di gara, alla struttura orga-nizzativa, a tutti i partecipanti. Un impianto sportivo straordinario ed una manifestazione stra-ordinaria! Una giornata molto importante per l’ASI, in grado ora di guardare ancora più lontanoe di raggiungere risultati ancor più importanti di quelli già superlativi visti oggi. Lavoreremoinsieme per ripetere ancor meglio la manifestazione il prossimo anno e per far crescere ancoraquesto settore”. (Eleonora Massari)

RIMINI, SI È DISPUTATO IL CAMPIONATO NAZIONALE ASIFITAE-ITFDI TAEKWONDO Il Palazzetto dello Sport Flaminio di Rimini haospitato la trentatreesima edizione del Campio-nato nazionale FITAE-ITF di Taekwondo, inau-gurato dal saluto del responsabile nazionale delSettore ASI Arti Marziali Carmine Caiazzo aimembri della nazionale appena rientrati dalCampionato Europeo di Tampere 2016, quasitutti vincitori di medaglie. Caiazzo ha poi pre-sentato i premiati come "Best OverallFemale" e"Best Overall Male" per i risultati conseguiti: icampioni Silvia Farigue Timothy Bos. In aperturasi è svolta anche la premiazione per il primovideo promo junior contest con il quale gli utentidella pagina Facebook dell'associazione sporti-va affliata ASI FITAE-ITF hanno scelto il videopromozionale della manifestazione. Il primo pre-mio è andato a Samuele Capolongoe LorenzoTenti del TKD ITF Arezzo ed il secondo a LucasSaccomanno dell’associazione sportiva dilettan-tistica RisingHwarang di Buccinasco. Menzionespeciale al lavoro superlativo del M° MikhailVoronstov che, grazie al portale HandleSport dalui stesso ideato, ha consentito la gestione onlinedelle iscrizioni, la fluida esecuzione di gara e lapubblicazione online dei risultati in tempo reale.Fondamentale anche il lavoro degli arbitri,supervisionati dal Responsabile Master StefanoMinotti. La gara si è svolta su 6 aree, 47 arbitritra quelli selezionati dalla commissione arbitraledurante i vari appuntamenti di formazione svol-tisi nell'anno sportivo e 325 atleti che hannodisputato gare individuali di forme, combatti-mento, tecniche speciali e tecniche di potenza,offrendo competizioni di indubbio livello tecnicoche denotano l'alto livello di preparazione. Novi-tà di questa edizione l’inserimento per le cinturenere di altre categorie oltre a quella tradizionaledi appartenenza: elite pro junior e senior, dedi-cate ai membri della squadra nazionale e a colo-ro che desideravano cimentarsi con gli stessi.L’associazione sportiva dilettantistica Risin-gHwarang di Buccinasco, in provincia di Milanosi è classificata prima nel medagliere anche inquesta edizione, seguita dalla Sdm Team Pata-vium di Padova e dalla Crew Fighters di Napoli.

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CONTESSA ENTELLINA, RADUNO CONGIUNTO DI MOUNTAIN BIKE ED EQUITAZIONE Successo e grande partecipazione per il primo raduno “TrekEquiBike” Contessa Entellina che si ètenuto nella cittadina in provincia di Agrigento. Organizzato dall’associazione sportiva dilettantisticae turistica 'Hora Sport', con il patrocinio del Comune di Contessa Entellina e la collaborazione delComitato provinciale ASI Agrigento, l'evento prevedeva contemporaneamente un raduno di mountainbike, di trekking ed un raduno di cavalli. Tre percorsi diversi e un giro turistico alla scoperta di ContessaEntellina e della riserva naturale del monte Genuardo e Santa Maria del Bosco. Alla riuscita dellamanifestazione hanno collaborato l’associazione “Amici del Cavallo” di Contessa Entellina, l’asso-ciazione turistica Pro Loco Entella e l’associazione Vivere Slow. Soddisfazione per l’ottima riuscitadell’evento è stata espressa dal presidente del Comitato provinciale ASI Agrigento Mario Cucchiarache ha ringraziato tutti i rappresentati delle associazioni, in particolare Andrea Chisesi componentedell associazione 'Hora Sport' e assessore allo sport del comune di Contessa Entellina e Giusi Bellinipromotori dell’evento. Visto il successo gli organizzatori hanno dato appuntamento al prossimo anno.

AGRIGENTO, ALLA SAMBUCA DI SICILIA ILCAMPIONATO DI CALCIOCATEGORIA PULCINI

E' la scuola calcio Sambuca di Sicilia a vincereil campionato interprovinciale ASI riservatoalla categoria Pulcini (anno 2005/06) per lastagione sportiva 2015/16, organizzato dalComitato ASI Agrigento. La squadra di FrancoGallina dopo aver dominato la fase elimina-toria ha prima battuto in semifinale la Folgoredi Castelvetrano e poi superato in finale conil risultato di 2 a 0 Nuova Partanna Calcio. Lafinale per il terzo posto è stata vinta dalla Fol-gore Selinunte che ha superato con il risultatodi 1 a 0 la Ginnic Club Stadium di Sciacca. Mario Cucchiara responsabile del Comitatoprovinciale AsidiAgrigento durante la cerimo-nia di premiazione ha ringraziato tutti i diri-genti, allenatori e soprattutto i piccoli calcia-tori delle sedici squadre partecipanti che sisono affrontati con grande fair play e amicizia.

ROMA, CORSO NAZIONALE DI COACH DI TAEKWON-DONel percorso di collaborazione con la FITA-WTF Italia, si è svolto a Roma, presso il Palazzo delle Fede-razioni in Viale Tiziano, il CORSO FITA PER LA QUALIFICA DI COACH riservato ai tecnici FITAE-ITFche si sono affiliati alla FITA secondo il recente protocollo di intesa. Calorosa e piacevole l'accoglienzada parte dei dirigenti FITA che hanno ricevuto con cordialità la nostra delegazione di tecnici mostrandoun notevole e gradito spirito collaborativo e costruttivo. Il corso, impartito dal M° Roberto Sparano,Arbitro Internazionale WTF e Responsabile Nazionale Arbitri FITA, con la collaborazione del M° Loren-zo Tricoli, Dirigente del settore Tesseramento e Affiliazioni, è stato incentrato su "Regolamento diGara e sue Linee Guida". Durante le previste 12 ore di insegnamento i docenti hanno avuto mododi illustrare con grande professionalità e partecipazione tutti i dettagli concernenti quello che un coachdeve conoscere per condurre al meglio il suo atleta in gara. L'insegnamento è stato di tipo interattivocon scambi frequenti di domande che hanno portato gli opportuni approfondimenti ed ha destatomolto interessate da parte dei partecipanti. Al termine del corso è stato rivolto un test di verifica aipartecipanti che, nei prossimi giorni, ne conosceranno l'esito. Presenteal corso il Presidente CarmineCaiazzo che ha accolto con piacere il saluto di benvenuto dei docenti e del Segretario Generale FITAAngelo Cito, neo eletto Presidente, che è intervenuto nella giornata di sabato. Feed back positivo daparte dei venti tecnici partecipanti al corso che hanno posto le basi per una fattiva collaborazione.

L’associazione Salerno Corse e ASI garanti-scono sempre impegno e spettacolo assicu-rato. Lo dimostrano gli ultimi, prestigiosi eravvicinati eventi organizzati nel giro di duemesi. Si è partiti il 3 aprile scorso, con la pri-ma edizione della “Manifestazione Automo-bilistica ASI”, organizzata alla perfezionedalla Salerno Corse, svoltasi sulla strada pro-vinciale che da Montesalice porta a Milo(CT). La gara si è conclusa con la vittoria diLuca Caruso. Secondo posto per Mark Mical-lef e terzo per Matteo D’Urso. L’evento è riu-scito a battere il record di iscritti in Italia, gra-zie alla formula amatoriale che riesce a fardivertire tutti gli appassionati spendendopoco. Il secondo appuntamento è stato aTindari (ME), dove si è svolta la prima edi-

zione del “Trofeo città di Tindari”, manife-stazione automobilistica amatoriale ASI chenessuno era mai riuscito ad organizzare daoltre cinquanta anni. Ben 80 i partecipantiiscritti alla corsa. Classifica finale: medagliad’oro per Francesco Lombardo, d’argento perEmanuele Schillace e di bronzo Rosario Mila-no. Il terzo evento organizzato da ASI eSalerno Corse si è svolto sulla strada pro-vinciale in contrada da Saragoddio, il “Ter-zo Trofeo città di Bronte” (CT). Ben 153 par-tecipanti alla manifestazione. Grande suc-cesso, dunque, per l’amministrazionecomunale ed il suo sindaco Graziano Calan-na , che ha scommesso per la terza volta,sulla buona riuscita dell’evento che ha por-tato un notevole indotto economico . Gran-

de successo per la Salerno corse che ha bat-tuto il vecchio record di iscritti delle prece-denti edizioni fermatosi a 143 iscritti.Ancora una volta la formula amatoriale hafunzionato, riuscendo a far divertire tuttigli appassionati con poco. Successivamen-te è stata la volta del “5° Trofeo Città diPiedimonte Etneo”, svoltasi domenica 12Giugno si è strada statale che da Fiume-freddo di Sicilia sale verso PiedimonteEtneo . Ben 146 i corridori verificati allamanifestazione. Vittoria per GrazianoCalanna. Quattro eventi, tutti che hannoriscontrato un successo importante, nelgiro di 60 giorni. Una dimostrazione delfatto che la sinergia ASI e Salerno Corsefunziona alla perfezione. (Paolo Signorelli)

IN SICILIA TANTI EVENTI DEDICATI AL MONDO DEI MOTORI

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SAN MARINO, ASI KICK BOXING ALLA WORLD CUP DI SAN MARINO

La filosofia dell’Asi è da sempre quella dipromuovere lo sport in tutte le sue forme,incentivandone la pratica ma anche leoccasioni in cui avvicinarsi alle varie disci-pline. E l’opera di promozione di ASI, si èmostrata ancora una volta vincenteall’evento organizzato da IAKSA, FESAMe FIKM dal titolo “World Cup 2016”.

Una tre giorni di eventi sportivi, gala, esibizioni e gare che ha visto riuniti i maggiori espo-nenti degli enti organizzatori, le cariche di stato Sammarinesi ed eminenti rappresentantidi paesi esteri tra cui Francia, Svizzera, Germania, Inghilterra e Marocco. Il protagonistaindiscusso dell’evento è stato il contesto di altissimo livello della Kick Boxing, gara cheè giunta ormai alla sua sesta edizione nella Repubblica di San Marino e che grazie alladedizione del settore specializzato che ASI ha dedicato a questa disciplina in crescita, hariscosso un altrettanto crescente successo. La risposta del nostro Ente alla grande richiestadi formazione e corsi ha visto anche in questo evento i buoni risultati di un lavoro continuoe proficuo dei rappresentanti di settore, grazie agli stage proposti ed alle base gettate invista di eventi futuri. Gli atleti provenienti dall’estero si sono detti pienamente soddisfattidell’organizzazione e dell’offerta competitiva proposta. Ricordiamo che per l’evento èstata ingaggiata anche un’interprete professionista proprio per garantire la perfetta acco-glienza a tutto tondo di ospiti internazionali. Ampio spazio alle discipline della difesapersonale ed al Karate per rendere ancor più ricco il pacchetto, ed eventi di MMA e con-tatto pieno organizzati in modo perfetto. Una prestazione dal bilancio più che positivoquindi, quella che ha visto ASI nel suo settore della Kick Boxing, garantire ancora unavolta la promozione a questo grande sport.

LUINO, TROFEO NORD-OVEST REGOLARITÀ AUTO STORICHE Il Trofeo Nord Ovest Regolarità auto storicheASI, giunto alla seconda edizione, quest’annoaveva come punto di partenza e di arrivo Luino,sul Lago Maggiore in provincia di Varese. Qui,il 15 maggio, il Team MDM affiliato all’Ente diPromozione Sportiva ASI ha organizzato il VIRaduno dei Laghi, una prova di regolarità amedia con sistema di cronometraggio Traspon-der. In programma sei prove a media, controllia timbro e trenta controlli segreti di rilevamen-to media. Erano ammesse le vetture costruitedal 1950 al 1996, con un numero massimo di50 equipaggi. Due le categorie previste, quellacon strumenti e quella senza. Molti i premi spe-ciali in palio: quello per la vettura più rara e perl’equipaggio più storico dato dalla somma dellavettura, del pilota e del passeggero. Consentitaanche la possibilità di partecipare all’evento in

m o d a l i t àr a d u n o ,quindi senzai rilevamentisegreti, maseguendo lostesso trac-

ciato della prova a media. Il percorso era di 100km impegnativo; partenza da Luino attraversoMontenegrino, Ghirla, Cigliate, FabiascoCastello Cabiaglio, Cuvio e di nuovo Luino. Peril secondo anno consecutivo Carlo Pretti e Fran-cesco Gianmarino con una Renault R 5 Alpine1400 del 1976 hanno vinto la gara, prova delTrofeo Nord Ovest Regolarità auto storiche ASI.Con soli 27 punti di penalità pretti e Gianma-rino hanno regolato un buon lotto di concor-renti lasciandosi alle spalle Enrico e FedericoRegalia, su Saab 96 V4 del 1974 che hannoaccusato 63 punti. Per Regalia è questa la terzavolta che conquista il posto d’onore. NiccolòBiffignandi ed Etienne Caracciolo su Lancia Ful-via del 74, sono terzi con 124 penalità. Al quar-to posto concludono Franco Stupia e DavideBenetel, su Saab 96 V4 del 77 che hanno pre-ceduto Agostino Rossetto e Luca Lotti, su FiatDino Coupè 2400 del 1972. Nella classifica spe-ciale per equipaggi senza strumenti ad imporsisono stati Stefano Sterpone e Federica Loren-zoni su Rover P6 2200 Tc del 74, mentre il Tro-feo Lucaino Botto per il migliore sulla prova diGuantola Luigi Pegoraro e Beatrice Bianchinisu Volkswagen Golf Gti 1600 del 1985.

SAN SEVERO, ESAMI ESTIVI DI T’IENSHUE’ stato un anno pieno di tanto impegno e sacrificio quello appena trascorso dagli allievi dellaScuola Centrale di T’ienshu di San Severo in Puglia, guidata dal Maestro 3° level MontedoroMichele, coadiuvato dall'Istruttore 2° livello Raffaele Montedoro e dall'Istruttrice Perrone Angela. Alle presenza del Caposcuola M° Fernando Tronnolone e dei Dirigenti nazionali dell’Asi si sonosvolti gli esami per i livelli di base. Durante gli esami tutti gli atleti partecipanti hanno presentatoil loro programma per il passaggio di livello, non solo tecnico, ma anche teorico in quando nelT'ienshu si da importanza alla formazione teorico-applicativa. Il loro è stato un percorso moltoimpegnativo fatto di tanti anni di preparazione sia tecnica che teorica, ma che alla fine ha resosoddisfatti tutti, sia noi come insegnanti che le rispettive famiglie. Nei prossimi mesi vi sarà lasessione esami per l'idoneità ad aspirante Istruttore, dove per regolamento, possono accederesolo fasce nere, gli stessi che oggi hanno potuto coronare questo loro sogno. Un merito specialeva al M° Montedoro Michele che con il suo impegno e dedizione alla Disciplina ha saputo, comesempre, coinvolgere sia i praticanti del T'ienshu che i loro famigliari esponendo l'importanza e ilsignificato di questa giornata sulla base di crescita di valori etico-morali, i quali oggi hanno unavalenza importantissima per le nuove generazioni future. In occasione di questo evento formativo e di crescita credo sia importante ricordare, sottolineandoquanto il T'ienshu, con il suo fondatore caposcuola M° Fernando Tronnolone e con la presenzadella Scuola Centrale di T'ienshu gestita dal M° Montedoro hanno dato e continuano a dare, coni suoi allievi, alla Città di San Severo, notevoli risultati agonistici nelle varie attività di livello nazio-nale e internazionale e questo sin dal 1987 quando per la prima volta ci fu la grande manifesta-zione nazionale del "Wushu Master Cup" nella Città di San Severo.

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ANDRIA, “IN CAMPO PER LA LEGALITÀ”, L’ASISODDISFATTA DELL’ESITODELLA PRIMA GIORNATASi è svolta la prima giornata della manifesta-zione “Legability. Educazione, testimonianze estrumenti per la Legalità”, promossa dal ForumCittà di Giovani Andria, dal Forum GiovaniPuglia con il patrocinio morale del Comune diAndria. Il torneo “In Campo per la Legalità” siè concluso con la vittoria da parte del ForumCittà di Giovani Andria. Un quadrangolare dicalcetto che ha visto la partecipazione dellerappresentative del Forum Città di GiovaniAndria, Amministrazione Comunale, QuartiereSan Valentino e Gruppo Sportivo della PoliziaMunicipale di Andria ai quali va un doverosoringraziamento. “ In questa occasione l’AsiAndria non ha fatto mancare il suo contributoconsegnando le coppe alla squadra vincitrice ealla Parrocchia di San Ricccardo di Andria –dichiara la referente cittadina Anita Di Palma –così come accaduto in precedenti manifesta-zioni. Il quadrangolare si è aperto con unmomento di preghiera ricordando l’anniversa-rio della strage di Capaci in cui persero la vitail Giudice Giovanni Falcone, sua moglie Fran-cesca Morvillo e i tre agenti della scorta, VitoSchifani, Rocco Dicillo e Antonio Montanaro.Don Giuseppe, parroco della Chiesa di San Ric-cardo – dichiara che lo sport è testimone dellalegalità e di educazione al rispetto dei valoridella solidarietà, del sacrificio e della tolleran-za.”Una serata all’insegna del Fair Play e deldivertimento dove hanno vinto tutti.

ROMA, ETICA & FAIR PLAY ENTRANO IN CAMPO:IL SUCCESSO DELLA PRIMA EDIZIONE A coronare il recente accordo siglato fraPanathlon International Distretto Italia edASI, si è svolta una manifestazione congiuntanella quale il nostro ente ha partecipato, perpromuovere insieme i valori unici dello Sport,come noi lo intendiamo “Etica & FaiPlay”.Non è un caso che l’evento riportassequesto titolo, giacché sia l’Istituzione Inter-nazionale del Panathlon International e siaAsi hanno il pregio di riconoscere nei propristatuti e nelle loro proposte di Sport alti con-tenuti di valore etico, educativo e morale. Noici siamo conformati al detto di Lao Tzu (damolti, considerato con Zhuangzi, il fondatoredel Taoismo), anche “un viaggio di millemiglia comincia sempre con il primo passo”ed abbiamo così intrapreso, con questo par-tner di prestigio e con la firma di un Protocollodi Intesa Operativa, un lungo cammino perfavorire uno sport alla portata di tutti edall’insegna di competizioni, anche internazio-nali, nelle quali tutti abbiano medesimi diritti,ad iniziare nel promuovere e programmaregare nelle quali ogni partecipante abbia lemedesime probabilità di vittoria. L’evento haavuto luogo nella bellissima struttura sporti-va del Collegio San Giuseppe-Istituto DeMerode, e fa seguito ad una medesima pro-posta competitiva sviluppata lo scorso annoa Torino; tuttavia, la manifestazione romanasi è evoluta poiché, per la prima volta, ha pro-posto Gare Protette di Judo. Nel palazzettomultifunzionale, presente all’interno dell’Isti-tuto, sono state organizzate le competizionidi Calcetto, Basket, Volley, la presentazionedi Scherma Giovanile ed una seguitissimadimostrazione di Arti Marziali (Jujitsu, Karatee Judo, praticate in orario extra-scolastico nelcollegio, grazie all’intervento dell’Asd De

RIETI, LA TIRO A VOLO TRIONFA NELLA FINALE REGIONALE DEL NUOTO ASI

Si è svolta a Rieti domenica 29 maggio scorso presso la piscina pro-vinciale la finale regionale del circuito nuoto dell’Asi, manifestazionecaratterizzata dalle finali dei 100 misti ottenute attraverso la qualifi-cazione durante le quattro manifestazioni, una per ogni stile del nuoto,svoltesi durante l’intera stagione. A salire sul gradino più alto del podiodelle finali, il più importante della stagione, sono stati Ludovica Vol-laro, Aurora Salustri e Matilde Pinna, della Olgiata 20.12, Marta Anda-

loro, Denis Sguera, Davide Finizia, Federica Casalbore e Niccolò Sguera, della New Line PomeziaSSD, Cristian Nolli, Sara Fioranelli e Manuel Risi, della Romanina Sporting Center, Riccardo Bal-dassarra, Giorgia Baldassarra e Daniele Iori, della ASD Funsport, Claudia Piselli, Laura Peroni, PaolaAbbonizio, Pietro Sampogna e Francesco Quaquarelli, delle Stelle Marine arl, Federica Tirelli, Miche-la Lega, Roberto Torregiani e Alessandra Stracchi, della Tiro a Volo Nuoto, Daniele Laborante dellaCamillo Nuoto 2008 Rieti, Mirella De Sisti, Giuseppe Barone e Davide Brondo, della Macos.s. Fran-cesco Guiducci, Fabio Nardi e Ludovico Dulcetti, dell’Appio 2009, Ilaria Sproti, Tommaso Vitali eCiro Perna, della Fiumicino Nuoto, ma l’applauso più grande va ai tantissimi iscritti che hanno illu-minato la manifestazione. A conquistare il trofeo per società ancora la Tiro a Volo Nuoto, vincitricecon 277 punti davanti a Funsport, 237, e Stelle Marine con 203.

Merode, che cura tutte le attività motorie),che ha poi dato il là a Competizioni Protettedi Judo, controllate da un arbitro, nelle qualii due contendenti, alla fine del match, si auto-giudicavano. Significativo l’intervento del Dr.Michele Maffei (indimenticabile Campione Mondiale ed Olimpico di Scher-ma) che è immediatamente entrato nel cuo-re dei presenti per la sua impagabile verve;purtroppo, è mancato all’evento il Dr. Ric-cardo Viola, Presidente del Comitato Regio-ne Lazio del C.O.N.I., che un impegnoimprovviso ha tenuto lontano da questamanifestazione da Lui stesso sponsorizzatacon coppe e medaglie. Nella foto accanto,il Dr. Michele Maffei ed alla Sua sinistra ilConsigliere Internazionale di PanathlonInternational Dr. Marcello Marrocco.

ATTIVITÀ

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VIS NOVA SALERNO ALLE FINALI NAZIONALI MASTERANTONIETTA DI MARTINO ECCELLE ANCHE NEL GIAVELLOTTO La Vis Nova Salerno, nei recenti campionati regionali Master della Campania, ha ottenutoun grandissimo risultato tecnico qualificandosi, grazie alle performance dei propri atleti,alla finale nazionale, in programma ad Arezzo dall’ 8 al 10 luglio.La società salernitana, che da sempre fa parte della famiglia dell’Asi, ha schierato la plu-ricampionessa dell’alto Antonietta Di Martino, che ha gareggiato nella categoria F35,che si è cimentata nel lancio del giavellotto vincendo la prova con la misura di 27,94.

BRASILIAN JIUJITSU, A FIRENZE I CAMPIONATI ITALIANI

Sabato 11 e domenica 12 giugno si sono svol-ti, presso il Palascandicci di Firenze, i Cam-pionati Italiani di Brazilian JiuJitsu e Grap-pling. Italian BJJ Open, questo il nome dellacompetizione, è  patrocinata da UIJJ (UnioneItaliana JiuJitsu), organo che in Italia rappre-senta ufficialmente IBJJF (International Bra-zilian JiuJitsu Federation, la principale fede-razione di Brazilian JiuJitsu al mondo), e que-st’anno ha superato i 1200 iscritti classifican-dosi come seconda gara per importanza inEuropa, dopo i Campionati Europei IBJJF. Cin-que gli atleti SNAP di Parma che hanno par-tecipato, divisi tra Brazilian JiuJitsu, Grap-pling, e competizione Juniores. Per il Grap-pling hanno partecipato: Mallia Matteo, vin-citore nella categoria esordienti -67,5 kg.;Vasapolli Angelo, nella categoria esordienti -79,5 kg. dove deve accontentarsi della meda-glia di bronzo ed infine Barigazzi Simone,nella categoria dilettanti -73,5 kg. Dove perun errore tecnico non supera il proprio turno.Per la categoria Brazilian JiuJitsu Juniores:Emilio Vasapolli lotta nella categoria - 39,50kg. Il giovane atleta SNAP da il meglio di se,affermandosi in una categoria ricca di parte-cipanti e dando prova della propria tecnica etenacia, che vengono premiate con l’oro.

Le due atlete italiane presenti ai CampionatiInternazionali di Pesistica – Iwf.master2016: Susana Perrone ed Alessia Milesi, tes-serate ASI e  Campionesse europee incarica  hanno bissato il successo dell'annopassato in Galles a Bangor Wales.Susanna Perrone,    responsabile delSettore  nazionale  ASI Pesi, Cultura Fisica,Powerlifting, ha stabilito un primato maiancora raggiunto da alcun atleta internazio-nale maschile e femminile: l'ottavo titolo con-tinentale consecutivo, che le ha permesso dientrare direttamente nella Hall of Fame del-la International Weightlifting Federation qua-le Master ed essendo il primo atleta italianodi sempre a raggiungere questo riconosci-mento, come sottolineato dal SegretarioMondiale IWF Masters Bill Barton al Con-gresso delle Nazioni della IWFM tenutosimercoledì 25 maggio a Nakhchivan. La Pero-ne ha vinto in tutte le prove dallo strappo alloslancio ed ha quindi conseguito il primo postoanche nella classifica totale ottenuta som-mando i pesi delle due prove (60 + 75) sta-bilendo i nuovi primati continentali. L'atletaè stata intervistata in diretta e dopo la pre-miazione come atleta in rappresentanza del-l'intero settore internazionale femminile dal-la TV nazionale . Ottima la serie di alzate incompetizione con le 6 prove valide su 6 inperfetta tecnica di gara, dimostrando ancorail suo grande potenziale e quindi permettersituttora di superare correttamente ed a qua-lunque età i suoi risultati precedenti ed irecord appena ottenuti in pedana in questoCampionato Europeo 2016. Alessia Milesi,nella categoria W3 – 75 kg,   ha svolto unaeccellente gara di strappo con tre alzate vali-

de su tre, dimostrando la longevità incredibiledegli atleti della Gym Club Pesistica, che dasempre svolgono una continua lotta aldoping a livello nazionale ed internazionale,poi una buona partenza corretta di slancio edue errori tecnici nella spinta delle prove suc-cessive con 70 kg., carico ampiamente allasua portata, ma non questa volta, con soledue settimane di preparazione specifica poi-ché reduce da pesanti infortuni dallo sci allegambe e spalle. Anche lei si è imposta nelledue prove di strappo e lancio e nella classificatotale.

PESISTICA, ECCELLENTI PRESTAZIONI DELLE ATLETE ITALIANE AI CAMPIONATI INTERNAZIONALI

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tuttonotizie

SIGLATA UNA INTESA FRA ASI E PANATHLON INTERNATIONAL DISTRETTO ITALIAL’Asi ha da poco avuto un importante riconoscimento del lavoro svolto nella promozione dellosport come elemento essenziale per sostenere cultura, modelli di vita sani e come impulso versoeducazione, etica e socializzazione. Tramite il presidente Claudio Barbaro è stato infatti siglatoun importante accordo con Panathlon International Distretto Italia (Area Agro Romano), graziealla mediazione e all'operato del responsabile nazionale del Settore Asi Judo, Massimo Mattioli,che, oltre ad essere recentemente entrato tra i dirigenti dell'Ente, è stato anche chiamato a rico-prire l’incarico di consigliere e segretario di Panathlon International Distretto Italia 14a Area Lazio'Club Agro Romano'.La firma dell'intesa è avvenuta sotto l’occhio vigile del consigliere internazionale di PanathlonInternational Marcello Marrocco, cofirmatario del 'Protocollo d’Intesa Operativa'. L'accordo dimo-stra in modo inequivocabile l’impegno di ASI nel favorire lo sport non soltanto in rappresentazioneagonistica, ma soprattutto come modello di vita e strumento di cultura e socializzazione. Conquesto l'Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI si affianca, aderisce e accoglie treprotocolli internazionali: la carta dei 'Diritti dei Giovani allo Sport', basata su 'La Carta dei dirittidei bambini nello sport' (Unesco Ginevra, 1992); la 'Carta dei doveri del genitore nello sport'(Panathlon International, maggio 2014); la 'Carta del Fair Play' (Panathlon International, gennaio2001). Su tali basi le due organizzazioni imposteranno la programmazione futura di eventi, esi-bizioni, studi e ricerche.

E’ serie A1 per la SIS Roma, storica societàaffiliata ASI, che dopo un’incredibile rimontabatte Milano, nella gara 2 dei play off di pal-lanuoto, con il risultato di 10 a 7 e mette ilsigillo ad una stagione perfetta che l’ha vistavincere tutte le partite! Venti vittorie sualtrettanti incontri fra campionato e play off,con 257 gol fatti e 115 subiti. Un camminoche ha visto le giallorosse sempre determina-te ed in grado di crescere, gara dopo gara,tenendo a mente un unico obiettivo: la pro-mozione nella massima serie. A Milano, dopola vittoria nella gara di andata a Roma, alforo Italico, di sette giorni fa (13 – 9) la SISRoma capisce fin da subito che dovrà dare ilmassimo per portare a casa l’ultima vittoriadella stagione.Il primo quarto è equilibrato e si chiude sulrisultato di 2 a 1 per le padrone di casa. NCMilano, dopo aver perso gara1 è consapevoleche non avrà altre occasioni e così spingesull’acceleratore nei primi sedici minuti digioco. Il secondo quarto vede la SIS Roma pri-ma segnare il gol del pareggio, per poi subireben 4 gol. A metà gara il parziale è di 6 a 2.Nel terzo quarto le giallorosse scendono inacqua più cariche che mai, tanto che mettonoa segno 5 reti senza subirne, è la svolta dellagara. Gli ultimi minuti di gioco vedono la SISgestire la gara e prendere ulteriormente il lar-go. Risultato finale 10 a 7.Dopo l’assaggio della scorsa stagione, la SISRoma è pronta tornare così nella massimaserie. In tal senso l’allenatore giallorosso,Paolo Ragosa, è già proiettato sul prossimocampionato: “Ogni commento è superfluo,abbiamo vinto sul campo meritatamente,vincendo tutte le gare di questa stagione,facendo tanti gol e subendone veramentepochi. Sono molto felice ma ora penso solo

alla prossima stagione alla quale comincere-mo a lavorare già da domani!”. Il presidentedella SIS Roma, Flavio Giustolisi, ha invecedichiarato: “E’ stata una partita splendida, ricca di emo-zioni. Le ragazze sono state veramente bravea non mollare quando il risultato era di 6 a 2per Milano, dimostrando una tenacia e una

grinta incredibili. Questa è stata una stagionerecord, abbiamo vinto tutte le partite e credoche questo sia solo l’inizio di un nuovo ciclodi successi. Siamo tornati nuovamente inserie A1 e questa volta vogliamo restarci peraprire un nuovo capitolo importante, i mezzici sono e la determinazione per costruirequalcosa di importante non manca!”.

PALLANUOTOLA SIS ROMA FESTEGGIA LA PROMOZIONE IN SERIE A1

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Parecchio tempo fa, il grande Giorgio Gaber in una sua canzone rifletteva su cosa fosse la destra e cosa la sinistra; adistanza di anni e nonostante esse siano ormai categorie desuete, se ne dibatte ancora. E i risultati delle elezioni appenapassate sembrano confermarlo. E’ di destra l’abolizione dell’articolo 18 fatta da uno di sinistra? E’ di sinistra aumentarele pensioni al minimo oppure i redditi medi? Ricordo che Berlusconi aumentò le prime e Matteo Renzi ha sostenuto conottanta euro i secondi. Quindi Berlusconi è di sinistra e Renzi di destra, o viceversa? E’ di destra attaccare i giudici, criticarele intercettazioni, trincerarsi dietro l’immunità parlamentare, avere dentro il proprio partito una bella fetta di corrotti ecorruttori e gridare al complotto se vengono scoperti? E allora perché lo fanno quelli di sinistra? Berlinguer era di sinistrae pure Craxi; il primo è morto povero, il secondo lo sapete. Chi era di sinistra, Moro o chi lo ha ammazzato? D’Alema èstoricamente un uomo di sinistra, va in barca a vela che è un passatempo di destra, ha bombardato i serbi che erano disinistra e se capitava, consegnava ai turchi, notoriamente di destra, i rivoluzionari curdi, di solito di sinistra. Verdini è didestra e pure Alfano, ma governano con la sinistra. Il job acts e la Confindustria dove li piazziamo? Marchionne ha di sicuroil portafoglio a destra, il cuore al centro ma indossa il maglione, come i vecchi di sinistra.“Shampoo!!…” cantava ancora Gaber, che era di sinistra, ma aveva una moglie di destra.

Per loro natura e nascita, le Olimpiadi sono un elemento di unione,anche tra nemici, tra avversari. Lo erano nell’antichità quando s’inter-rompevano le guerre per permettere il loro svolgimento, lo sono statenel ’36, del XX secolo, prima dello scoppio della seconda guerra mon-diale quando si scelse la Germania di Hitler per realizzarle. I Giochierano la pausa tra i belligeranti, l’estremo tentativo di mediare, d’ac-cordarsi, di parlarsi e anche il proseguimento delle guerre con mezzipacifici. Tutti erano chiamati a partecipare e nessuno voleva restarnefuori. Da allora sono passati secoli, addirittura millenni ma il valorefortemente simbolico di unione tra i popoli è rimasto intatto e i cinquecerchi, in rappresentanza dei continenti, lo stanno a ricordare. Anchese i Giochi sono cambiati, così come la ragione sociale voluta dal Baro-ne de Coubertin: “l’importante è partecipare”. L’importante è esserciinvece e cercare pure di vincere. Tutti vorrebbero avere un’olimpiadenel proprio paese. E’ successo da noi nel 1960 e fu un ottimo avveni-mento. Da allora sono passati quasi sessant’anni, il mondo è diverso,lo sport anche e i valori si sono affievoliti. I Giochi olimpici costano esono poche le nazioni in grado di organizzarli. Alcune volte a dire sìsono i governi, altre i cittadini; si valutano i pro, si analizzano i controe se si decide si lavora insieme. Per le Olimpiadi del 2024, Coni eGoverno hanno candidato Roma. I cittadini romani non si sono potutiancora esprimere ma già li chiamano i “Giochi del mattone” e questo,a mio parere, se non si corre ai ripari, non è un buon inizio.

Cosa è la destra e cosa la sinistra…

I Giochi della discordia

> Umberto Silvestri

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